valutazione ambientale strategica (vas) - Comune di Capergnanica
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VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA<br />
(VAS)<br />
DEL DOCUMENTO DI PIANO (DdP)<br />
DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (PGT)<br />
DEL COMUNE DI CAPERGNANICA (CR)<br />
DOCUMENTO DI SCOPING<br />
Il presente Documento <strong>di</strong> Scoping rappresenta il primo elaborato che viene<br />
prodotto nella procedura <strong>di</strong> Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del<br />
Documento <strong>di</strong> Piano (DdP) del Piano <strong>di</strong> Governo del Territorio del comune <strong>di</strong><br />
<strong>Capergnanica</strong> (CR) con l’obiettivo <strong>di</strong> illustrare il percorso metodologico procedurale<br />
definito , la proposta <strong>di</strong> ambito <strong>di</strong> influenza del DdP e le informazioni da includere<br />
nel Rapporto Ambientale (RA). I contenuti del documento vengono <strong>di</strong>scussi<br />
durante la prima Conferenza <strong>di</strong> Valutazione.<br />
Con Deliberazione n. VIII/351 del 13 marzo 2007, il Consiglio Regionale ha<br />
approvato gli “In<strong>di</strong>rizzi generali per la <strong>valutazione</strong> <strong>ambientale</strong> <strong>di</strong> piani e<br />
programmi” in attuazione del comma 1 dell’ articolo 4 della Legge regionale 11<br />
marzo 2005 n. 12 “Legge per il Governo del Territorio”. Con successiva<br />
Deliberazione n. VIII/6420 del 27 <strong>di</strong>cembre 2007 “ Determinazione della<br />
procedura per la Valutazione Ambientale <strong>di</strong> piani e programmi – VAS” la Giunta<br />
Regionale ha <strong>di</strong>sciplinato i proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> Valutazione Ambientale Strategica e <strong>di</strong><br />
Verifica. Nello specifico l’allegato 1b <strong>di</strong> quest’ultima D.G.R. “Modello procedurale e<br />
organizzativo della <strong>valutazione</strong> <strong>ambientale</strong> <strong>di</strong> piani e programmi (VAS)-Documento<br />
<strong>di</strong> Piano-PGT piccoli comuni” costituisce il riferimento normativo per la procedura<br />
<strong>di</strong> VAS in esame.<br />
1 Schema metodologico procedurale<br />
Lo schema generale dell’ Allegato 1b della D.G.R n. VIII/6420, <strong>di</strong> seguito riportato,<br />
illustra le procedure metodologiche da utilizzare per la Valutazione Ambientale del<br />
DdP del PGT <strong>di</strong> piccoli comuni:
Modello metodologico procedurale e organizzativo della VAS del DdP – All. 1b<br />
Schema generale Modello
Nella fase <strong>di</strong> preparazione si procede all’Avviso <strong>di</strong> avvio del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong><br />
Valutazione <strong>ambientale</strong>. L’Avviso <strong>di</strong> avvio del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> VAS del DdP<br />
avviene con pubblicazione sull’albo pretorio e su web contestualmente all’avviso<br />
su almeno un quoti<strong>di</strong>ano o perio<strong>di</strong>co a <strong>di</strong>ffusione locale stabilendo i termini entro il<br />
quale chiunque abbia interesse, puÑ presentare proposte o suggerimenti.<br />
Avvenuto l’avvio del proce<strong>di</strong>mento l’autoritÖ procedente definisce: - i soggetti<br />
competenti in materia <strong>ambientale</strong> e gli enti territorialmente interessati, ove<br />
necessario anche transfrontalieri, da invitare alla conferenza <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong>; - le<br />
modalitÖ <strong>di</strong> convocazione della conferenza <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong>, articolata almeno in una<br />
seduta introduttiva e in una seduta finale <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong>; - l’autoritÖ competente<br />
in materia <strong>di</strong> SIC e ZPS, se necessario; - i singoli settori del pubblico interessati<br />
all’iter decisionale; - le modalitÖ <strong>di</strong> informazione e <strong>di</strong> partecipazione del<br />
pubblico, <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione e pubblicizzazione delle informazioni, organizzando e<br />
coor<strong>di</strong>nando le conseguenti iniziative.<br />
L’elaborazione della procedura <strong>di</strong> VAS vera e propria ha inizio con la<br />
redazione del documento <strong>di</strong> scoping, che contiene il percorso metodologico<br />
procedurale definito, una proposta <strong>di</strong> ambito <strong>di</strong> influenza del DdP del PGT, le<br />
informazioni da includere nel rapporto <strong>ambientale</strong>, la verifica delle possibili<br />
interferenze con i Siti <strong>di</strong> Rete Natura 2000 (SIC e ZPS). Tale documento,<br />
pre<strong>di</strong>sposto dall’autoritÖ procedente in collaborazione con l’autoritÖ competente<br />
per la VAS, Ü inviato ai fini della consultazione ai soggetti interessati (punto 3.3<br />
dell’Allegato 1b). Il suo contenuto Ü <strong>di</strong>scusso nella prima conferenza <strong>di</strong><br />
<strong>valutazione</strong>, durante la quale si raccolgono osservazioni, pareri e proposte <strong>di</strong><br />
mo<strong>di</strong>fica e integrazione.<br />
La prima conferenza <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong>, convocata dall’autoritÖ procedente<br />
d’intesa con l’autoritÖ competente per la VAS, segna l’avvio del confronto; ad essa<br />
segue l’elaborazione del Rapporto Ambientale e della Sintesi non tecnica in<br />
riferimento al DdP (Fase <strong>di</strong> elaborazione e redazione).<br />
L’autoritÖ procedente mette a <strong>di</strong>sposizione presso i propri uffici e pubblica su<br />
web la proposta <strong>di</strong> DdP, il Rapporto Ambientale e la Sintesi non tecnica per<br />
trenta giorni, dando notizia dell’avvenuta messa a <strong>di</strong>sposizione me<strong>di</strong>ante<br />
pubblicazione all’Albo Pretorio. L’autoritÖ competente, in collaborazione con<br />
l’autoritÖ procedente trasmette inoltre la proposta <strong>di</strong> DdP e Rapporto<br />
Ambientale per la consultazione ai soggetti competenti in materia <strong>ambientale</strong> e<br />
agli enti territorialmente interessati, i quali si esprimeranno nell’ambito della<br />
seconda conferenza <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong>. Il parere dei soggetti interessati deve essere<br />
inviato entro 45 gg. dalla messa a <strong>di</strong>sposizione, all’autoritÖ competente per la VAS<br />
e all’autoritÖ procedente.<br />
Durante la seconda conferenza sono valutati la proposta <strong>di</strong> DdP e del Rapporto<br />
Ambientale, e sono esaminati le osservazioni e i pareri pervenuti.<br />
In seguito alla consultazione viene presa una decisione e formulato il parere<br />
motivato, che costituisce presupposto per la prosecuzione del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong><br />
approvazione del DdP. Il parere motivato puÑ essere con<strong>di</strong>zionato all’adozione <strong>di</strong><br />
specifiche mo<strong>di</strong>fiche e integrazioni alla proposta del DdP valutato. Di seguito ha<br />
inizio la fase <strong>di</strong> adozione e approvazione. In caso <strong>di</strong> parere motivato positivo il<br />
Consiglio Comunale adotta con delibera il PGT (DdP, Piano dei Servizi e Piano delle<br />
Regole), Rapporto Ambientale, Dichiarazione <strong>di</strong> Sintesi. Diversamente l’autoritÖ<br />
procedente, in collaborazione con l’autoritÖ competente per la VAS, provvede alla<br />
revisione del piano alla luce del contenuto del parere motivato espresso. Il parere<br />
motivato e il provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> adozione con la relativa documentazione sono<br />
trasmessi in copia integrale ai soggetti interessati che hanno partecipato alle<br />
consultazioni.
L’autoritÖ procedente provvede contestualmente a:<br />
a) depositare nella segreteria comunale e su web, per un periodo continuativo <strong>di</strong><br />
30 gg., gli atti <strong>di</strong> PGT (DdP adottato corredato da Rapporto Ambientale e<br />
Sintesi non Tecnica, parere motivato, <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> sintesi, sistema <strong>di</strong><br />
monitoraggio);<br />
b) dare comunicazione del deposito degli atti <strong>di</strong> cui alla lettera a), sul Bollettino<br />
Ufficiale della Regione e su almeno un quoti<strong>di</strong>ano o perio<strong>di</strong>co a <strong>di</strong>ffusione locale;<br />
c) comunicare l’avvenuto deposito ai soggetti competenti in materia <strong>ambientale</strong> e<br />
agli enti territorialmente interessati, con l’in<strong>di</strong>cazione dell’in<strong>di</strong>rizzo web e delle<br />
se<strong>di</strong> dove puÑ essere presa visione della documentazione integrale;<br />
d) depositare la sintesi non tecnica, in congruo numero <strong>di</strong> copie, presso gli<br />
uffici della Provincia e della Regione, con in<strong>di</strong>cazione delle se<strong>di</strong> e dell’in<strong>di</strong>rizzo web<br />
ove puÑ essere presa visione della documentazione integrale;<br />
Entro i termini previsti dalle specifiche norme <strong>di</strong> PGT, e comunque non<br />
inferiori a quarantacinque giorni dalla pubblicazione della notizia <strong>di</strong> avvenuto<br />
deposito, chiunque ne abbia interesse puÑ prendere visione della proposta <strong>di</strong><br />
piano o programma e del relativo Rapporto Ambientale e presentare proprie<br />
osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi.<br />
Conclusa la fase <strong>di</strong> deposito e raccolta delle osservazioni, l’autoritÖ procedente e<br />
l’autoritÖ competente per la VAS esaminano e controdeducono le eventuali<br />
osservazioni pervenute e formulano il parere motivato e la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> sintesi<br />
finale. In presenza <strong>di</strong> nuovi elementi conoscitivi e valutativi evidenziati dalle<br />
osservazioni pervenute, l’autoritÖ procedente provvede all’aggiornamento del<br />
DdP e del Rapporto Ambientale e <strong>di</strong>spone, d’intesa con l’autoritÖ competente per<br />
la VAS, la convocazione <strong>di</strong> un’ ulteriore conferenza <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong>, volta alla<br />
formulazione del parere motivato finale. In assenza <strong>di</strong> osservazioni presentate<br />
l’autoritÖ procedente, d’intesa con l’autoritÖ competente per la VAS, nella<br />
<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> sintesi finale attesta l’assenza <strong>di</strong> osservazioni e conferma il<br />
precedente parere motivato. Prima <strong>di</strong> procedere con l’approvazione deve essere<br />
effettuata la verifica <strong>di</strong> compatibilitÖ della Provincia che, garantendo il<br />
confronto con il comune interessato, valuta esclusivamente la compatibilitÖ<br />
del DdP con il proprio piano territoriale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento. Entro 120 gg. dal<br />
ricevimento della relativa documentazione, o decorsi inutilmente i quali, la<br />
<strong>valutazione</strong> si intende espressa favorevolmente – ai sensi comma 5 – art. 13, l.r.<br />
12/2005.<br />
Il provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> approvazione definitiva del DdP avviene con delibera <strong>di</strong><br />
Consiglio Comunale e motiva puntualmente le scelte effettuate in relazione agli<br />
esiti del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> VAS e contiene la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> sintesi finale. Gli atti<br />
del DdP: - sono depositati presso la segreteria comunale ed inviati per<br />
conoscenza alla provincia ed alla regione, ai sensi del comma 10 dell’art. 13, l.r.<br />
12/2005; - acquistano efficacia con la pubblicazione dell’avviso della loro<br />
approvazione definitiva sul BURL, ai sensi del comma 11 dell’art. 13, l.r. 12/2005;<br />
- sono pubblicati per estratto sul web. Gli atti del PGT approvati (DdP,<br />
Rapporto Ambientale, Sintesi non Tecnica), la Dichiarazione <strong>di</strong> sintesi finale e il<br />
provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> approvazione definitiva devono essere inviati, in formato<br />
<strong>di</strong>gitale, alla Regione Lombar<strong>di</strong>a.
La procedura <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong> prosegue con la fase <strong>di</strong> attuazione e gestione durante<br />
la quale, come previsto nel sistema <strong>di</strong> monitoraggio, vi sono le valutazioni<br />
perio<strong>di</strong>che dei possibili effetti significativi sull’ambiente dell’attuazione del DdP<br />
me<strong>di</strong>ante rapporti <strong>di</strong> monitoraggio e <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong> perio<strong>di</strong>ca. La gestione del<br />
DdP puÑ essere considerata come una successione <strong>di</strong> procedure <strong>di</strong> screening<br />
delle eventuali mo<strong>di</strong>ficazioni parziali del DdP, a seguito delle quali decidere se<br />
accompagnare o meno l’elaborazione delle varianti con il proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> VAS.
2 Fasi <strong>di</strong> consultazione e partecipazione<br />
Consultazione, comunicazione e informazione sono elementi imprescin<strong>di</strong>bili<br />
della <strong>valutazione</strong> <strong>ambientale</strong>. Il punto 6.0 degli In<strong>di</strong>rizzi generali per la <strong>valutazione</strong><br />
<strong>ambientale</strong> <strong>di</strong> piani e programmi prevede infatti l’allargamento della partecipazione<br />
a tutto il processo <strong>di</strong> pianificazione/programmazione, in<strong>di</strong>viduando strumenti atti a<br />
perseguire obiettivi <strong>di</strong> qualitÖ. La comunicazione e l’informazione caratterizzano il<br />
processo decisionale partecipato volto a informare i soggetti, anche non<br />
istituzionali, interessati alla decisione per consentirne l’espressione dei <strong>di</strong>versi<br />
punti <strong>di</strong> vista.<br />
2.1 Consultazione<br />
La consultazione Ü espressa negli In<strong>di</strong>rizzi generali come “componente del<br />
processo <strong>di</strong> piano o programma prevista obbligatoriamente dalla Direttiva<br />
2001/42/CE, che prescrive il coinvolgimento <strong>di</strong> autoritÖ e pubblico al fine <strong>di</strong> fornire<br />
un parere sulla proposta <strong>di</strong> piano o programma e sul Rapporto Ambientale che la<br />
accompagna, prima dell’adozione del piano o programma o dell’avvio della relativa<br />
procedura legislativa”. Nella VAS del DdP in esame la consultazione Ü intesa come<br />
insieme delle fasi che prevedono l’intervento e la con<strong>di</strong>visione delle decisioni con i<br />
soggetti che ai sensi della vigente normativa devono essere convocati e che<br />
esprimono parere in fase <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong>: - i soggetti competenti in materia<br />
<strong>ambientale</strong> e gli enti territorialmente interessati. Le modalitÖ <strong>di</strong> consultazione<br />
previste nella procedura metodologica <strong>di</strong> riferimento sono:<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
fase 1:in<strong>di</strong>viduazione dei soggetti interessati e definizione delle modalitÖ <strong>di</strong><br />
informazione e comunicazione<br />
fase 2: invio documento <strong>di</strong> scoping<br />
fase 3:prima conferenza: analisi e integrazione documento <strong>di</strong> scoping<br />
fase 4:invio proposta <strong>di</strong> DdP e proposta RA al fine dell’espressione del<br />
parere che deve essere inviato entro 45 gg. dalla messa a <strong>di</strong>sposizione<br />
fase 5:messa a <strong>di</strong>sposizione del pubblico e su web per 30gg della proposta<br />
<strong>di</strong> DdP, RA e <strong>di</strong> SNT.<br />
fase 6:seconda conferenza: analisi e integrazione della proposta <strong>di</strong> RA<br />
fase 7:espressione del parere motivato<br />
fase 8:adozione e <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> sintesi<br />
fase 9: trasmissione in copia integrale del parere motivato e del<br />
provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> adozione<br />
fase 10: deposito nella segreteria comunale e su web per un periodo<br />
continuativo <strong>di</strong> trenta giorni degli atti <strong>di</strong> PGT (DdP adottato corredato da<br />
Rapporto Ambientale e Sintesi non Tecnica, parere motivato, <strong>di</strong>chiarazione<br />
<strong>di</strong> sintesi, sistema <strong>di</strong> monitoraggio) e comunicazione dell’avvenuto deposito<br />
ai soggetti competenti in materia <strong>ambientale</strong> e agli enti territorialmente<br />
interessati, con l’in<strong>di</strong>cazione dell’in<strong>di</strong>rizzo web e delle se<strong>di</strong> dove puÑ essere<br />
presa visione della documentazione integrale
fase 11: deposito della sintesi non tecnica, in congruo numero <strong>di</strong> copie,<br />
presso gli uffici della Provincia e della Regione, con in<strong>di</strong>cazione delle se<strong>di</strong> e<br />
dell’in<strong>di</strong>rizzo web ove puÑ essere presa visione della documentazione<br />
integrale<br />
fase 12: verifica <strong>di</strong> compatibilitÖ della Provincia<br />
fase 13: deposito degli atti del DdP approvato e loro invio per conoscenza<br />
alla Provincia e alla Regione<br />
fase 14: invio in formato <strong>di</strong>gitale alla Regione Lombar<strong>di</strong>a degli atti del DdP<br />
approvati (DdP, Rapporto Ambientale, Sintesi non Tecnica), della<br />
Dichiarazione <strong>di</strong> sintesi finale e del provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> approvazione<br />
definitiva.<br />
2.1.1 In<strong>di</strong>viduazione dei soggetti per la consultazione<br />
Ai sensi della vigente normativa (punto 3.3 dell’Allegato 1b) e con specifico<br />
riferimento al contesto territoriale <strong>di</strong> <strong>Capergnanica</strong>, i soggetti in<strong>di</strong>viduati per la<br />
consultazione sono:<br />
Soggetti competenti in materia <strong>ambientale</strong>:<br />
ARPA, ASL, Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della<br />
Lombar<strong>di</strong>a<br />
Enti territorialmente interessati: Regione Lombar<strong>di</strong>a, Provincia <strong>di</strong> Cremona<br />
Comuni confinanti: comune <strong>di</strong> Crema, comune <strong>di</strong> Bagnolo Cremasco, comune <strong>di</strong><br />
Ripalta Cremasca, comune <strong>di</strong> Credera Rubbiano, comune <strong>di</strong> Chieve, comune <strong>di</strong><br />
Casaletto Ceredano.<br />
2.2 Consultazione<br />
Ai sensi degli In<strong>di</strong>rizzi generali la partecipazione dei citta<strong>di</strong>ni Ü intesa come<br />
“insieme <strong>di</strong> attivitÖ attraverso le quali i citta<strong>di</strong>ni intervengono nella vita politica,<br />
nella gestione della cosa pubblica e della collettivitÖ; Ü finalizzata a far<br />
emergere, all’interno del processo decisionale, interessi e valori <strong>di</strong> tutti i soggetti,<br />
<strong>di</strong> tipo istituzionale e non, potenzialmente interessati alle ricadute delle decisioni”.<br />
La partecipazione nel presente proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> VAS Ü data nell’insieme dei<br />
momenti <strong>di</strong> informazione e comunicazione al pubblico.<br />
Si sottolinea la possibilitÖ <strong>di</strong> adottare un approccio <strong>di</strong> ascolto permanente che<br />
caratterizza la VAS, ossia <strong>di</strong> tenere in considerazione le osservazioni/suggerimenti<br />
pervenuti durante tutta la redazione della VAS (dall’avvio del proce<strong>di</strong>mento alla<br />
pubblicazione della proposta del RA, quin<strong>di</strong> fino alla seconda conferenza),<br />
acquisite ai fini dell’espressione del parere motivato.<br />
Sono <strong>di</strong> seguito espresse le modalitÖ <strong>di</strong> partecipazione presenti nella<br />
procedura metodologica <strong>di</strong> riferimento:
fase 0: analisi proposte pervenute che precedono il piano, osservazioni che<br />
giungono appena viene dato avvio al proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> piano me<strong>di</strong>ante<br />
sua pubblicazione all’Albo Pretorio e su web;<br />
fase 1: atto formale: in<strong>di</strong>viduazione singoli settori <strong>di</strong> pubblico portatori<br />
<strong>di</strong> interesse e definizione della loro partecipazione ed informazione;<br />
fase 2: messa a <strong>di</strong>sposizione del pubblico e su web per 30 gg della<br />
proposta <strong>di</strong> DdP, RA e <strong>di</strong> SNT, dando notizia dell’avvenuta messa a<br />
<strong>di</strong>sposizione me<strong>di</strong>ante pubblicazione all’Albo Pretorio<br />
fase 3: dopo l’adozione: deposito nella segreteria comunale e su web<br />
per un periodo continuativo <strong>di</strong> 30 gg., gli atti <strong>di</strong> PGT (DdP adottato<br />
corredato da Rapporto Ambientale e Sintesi non Tecnica, parere motivato,<br />
<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> sintesi, sistema <strong>di</strong> monitoraggio) e comunicazione del<br />
deposito degli atti sul Bollettino Ufficiale della Regione e su almeno un<br />
quoti<strong>di</strong>ano o perio<strong>di</strong>co a <strong>di</strong>ffusione locale<br />
fase 4: raccolta delle osservazioni per 45 gg. Dalla pubblicazione della<br />
notizia <strong>di</strong> avvenuto deposito dei documenti adottati<br />
fase 5: deposito degli atti del DdP approvato e loro pubblicazione per<br />
estratto su web.<br />
2.2.1 In<strong>di</strong>viduazione dei soggetti per la partecipazione<br />
Nel comune <strong>di</strong> <strong>Capergnanica</strong> la partecipazione Ü genericamente estesa a tutta la<br />
citta<strong>di</strong>nanza.<br />
2.2.2 ModalitÖ specifiche <strong>di</strong> partecipazione<br />
La forma prevalente <strong>di</strong> partecipazione adottata consiste nella pubblicazione su<br />
web della documentazione prodotta durante la procedura <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong>, in<br />
particolare:<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
avviso <strong>di</strong> avvio del proce<strong>di</strong>mento;<br />
verbale della prima seduta conferenza <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong>;<br />
proposta <strong>di</strong> DdP, Rapporto Ambientale e Sintesi non tecnica, prima della<br />
seconda seduta della conferenza <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong>;<br />
verbale della seconda seduta conferenza <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong>;<br />
atti del PGT adottato (DdP adottato corredato da Rapporto Ambientale e<br />
Sintesi non Tecnica, parere motivato, <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> sintesi, sistema <strong>di</strong><br />
monitoraggio), prima dell’approvazione finale;
atti del DdP approvato.<br />
Verranno tenute in considerazione le osservazioni/suggerimenti pervenuti<br />
durante tutta la redazione della VAS.<br />
Si sottolinea che, con l’adozione del R.A. insieme al D.d.P., il R.A. stesso<br />
attraversa una fase formale <strong>di</strong> partecipazione, ovvero il passaggio canonico delle<br />
osservazioni/controdeduzioni.
3 Definizione dell’ambito <strong>di</strong> influenza del PGT e portata delle<br />
informazioni<br />
3.1 Ambito <strong>di</strong> influenza: definisce per temi quanto siano estesi gli<br />
effetti ambientali delle trasformazioni proposte dal Piano<br />
Per inquadrare sinteticamente l’ambito <strong>di</strong> influenza del PGT Ü importante<br />
stabilire quali possano essere gli effetti significativi sull’ambiente (per<br />
macroaree) derivanti dalle trasformazioni da esso introdotte, e in<strong>di</strong>viduarne la<br />
portata geografica <strong>di</strong> influsso.<br />
Nel dettaglio il Documento <strong>di</strong> Piano in<strong>di</strong>vidua cinque principali ambiti <strong>di</strong><br />
trasformazione, <strong>di</strong> cui uno giÖ previsto dal vigente strumento urbanistico:<br />
ambito 1 a destinazione prevalentemente residenziale<br />
ambito 2 a destinazione prevalentemente residenziale<br />
ambito 3 a destinazione prevalentemente residenziale (in parte giÖ inserito nel<br />
PRG vigente)<br />
ambito 4 a destinazione prevalentemente residenziale<br />
ambito 5 a destinazione prevalentemente produttiva<br />
Dall’analisi degli ambiti <strong>di</strong> trasformazione previsti dal Documento <strong>di</strong> Piano si<br />
deduce che i possibili effetti ambientali indotti dalle trasformazioni si<br />
manifestano prevalentemente a livello comunale per gli ambiti a destinazione<br />
residenziale, mentre l’ambito a destinazione prevalentemente produttiva<br />
manifesta i propri effetti anche a scala sovracomunale per i settori aria, acqua<br />
e mobilitÖ.<br />
Le caratteristiche principali <strong>di</strong> ciascun ambito <strong>di</strong> trasformazione sono<br />
sinteticamente riassunte nelle seguenti tabelle; per maggiori dettagli si rimanda<br />
alla tavola “Assetto strategico per lo sviluppo del territorio” del Documento <strong>di</strong><br />
Piano.<br />
A seguire (ve<strong>di</strong> tabella 1) viene avanzata un’ipotesi dell’estensione degli effetti<br />
delle trasformazioni proposte dal piano per ciascun settore <strong>ambientale</strong>, che verrÖ<br />
poi vagliata nel corso della Prima Conferenza <strong>di</strong> Valutazione.
1 - Ambito Territoriale a destinazione prevalentemente residenziale<br />
(Sotto-ambiti R1 - R2 – R3)<br />
Estensione<br />
Localizzazione<br />
Utilizzazione e<br />
Conformazione<br />
SensibilitÖ<br />
Paesistica<br />
FattibilitÖ geologica<br />
per le azioni <strong>di</strong><br />
Piano<br />
Interferenze<br />
Obiettivi del piano<br />
50.000 mq totali ripartiti in 9.500 mq per il sotto-ambito R1 , 36.000 mq<br />
per il sotto-ambito R2 e 4.500 mq per il sotto-ambito R3<br />
L’ambito Ü collocato a nord-est del territorio urbanizzato <strong>di</strong> <strong>Capergnanica</strong> a<br />
completamento <strong>di</strong> un’area destinata alla residenza <strong>di</strong> recente e<strong>di</strong>ficazione.<br />
L’ambito confina ad ovest ed a Sud con una zona residenziale mentre per<br />
il rimanente perimetro si affaccia in ambito agricolo<br />
L’Ambito si estende su un’area a morfologia pianeggiante con una forma<br />
tesa a ricompattare le attuali frange urbane; la trasformazione urbanistica<br />
prevede la realizzazione <strong>di</strong> una nuova strada che permetterÖ il<br />
collegamento tra la “tangenziale <strong>di</strong> Crema” (Paullese) e la strada<br />
provinciale Chieve-Ripalta Nuova (sp54). I terreni su cui Ü in<strong>di</strong>viduato<br />
l’ambito <strong>di</strong> trasformazione sono attualmente tutti coltivati<br />
L’ambito non ricade all’interno <strong>di</strong> zone tutelate e la sensibilitÖ paesistica, in<br />
accorso con il P.T.C.P. provinciale, Ü bassa<br />
L'ambito Ü localizzato in Classe 2 (senza particolari limitazioni).<br />
Reticolo Idrico Minore<br />
L’ambito prevede la trasformazione a destinazione prevalentemente<br />
residenziale <strong>di</strong> un’area cosá attualmente azzonata: tutto il sottoambito R1<br />
come D3 “commerciale <strong>di</strong>rezionale”; 31.500 mq del sottoambito R2 come<br />
E1 ”agricola ine<strong>di</strong>ficabile” e i rimanenti 4.500 mq come F2 “servizi<br />
pubblici”; tutto il sottoambito R3 come F2 “servizi pubblici”.<br />
Il sotto-ambito R2, prevede al suo interno la realizzazione <strong>di</strong> uno spazio<br />
pubblico per la realizzazione <strong>di</strong> una nuova piazza con la possibilitÖ <strong>di</strong><br />
inse<strong>di</strong>arvi attivitÖ commerciali (ven<strong>di</strong>ta al dettaglio). Di interesse strategico<br />
in questo ambito sarÖ anche la realizzazione <strong>di</strong> una strada che,<br />
sviluppandosi tutta lungo il limite est, permetterÖ <strong>di</strong> collegare la SP54 alla<br />
Tangenziale <strong>di</strong> Crema senza dover pià attraversare il capoluogo
2 - Ambito Territoriale a destinazione prevalentemente residenziale<br />
(Sotto-ambiti R4 – R5)<br />
Estensione<br />
Localizzazione<br />
Utilizzazione e<br />
Conformazione<br />
SensibilitÖ Paesistica<br />
FattibilitÖ geologica<br />
per le azioni <strong>di</strong> Piano<br />
Interferenze<br />
Obiettivi del piano<br />
34.200 mq ripartiti in 26.000 mq per il sotto-ambito R4 e 8.200 mq per<br />
il sotto-ambito R5<br />
L’ambito Ü collocato ad est del territorio urbanizzato, delimitato a nord<br />
dalla SP54 – Via Robati e a sud da una zona agricola.<br />
L’Ambito si estende su un’area a morfologia pianeggiante con una<br />
forma tesa a ricompattare le attuali frange urbane; I terreni su cui Ü<br />
in<strong>di</strong>viduato l’ambito <strong>di</strong> trasformazione sono attualmente coltivati con la<br />
presenza dei orti<br />
L’ambito non ricade all’interno <strong>di</strong> zone tutelate e la sensibilitÖ paesistica,<br />
in accorso con il P.T.C.P. provinciale, Ü bassa<br />
L'ambito Ü localizzato in Classe 2 (senza particolari limitazioni)<br />
Reticolo Idrico Minore<br />
L’ambito prevede la trasformazione a destinazione prevalentemente<br />
residenziale <strong>di</strong> un’area attualmente azzonata come E1 “agricola<br />
ine<strong>di</strong>ficabile” con l’obiettivo <strong>di</strong> ricompattare l’attuale forma urbana
3 - Ambito Territoriale a destinazione prevalentemente residenziale AT-R06<br />
Estensione<br />
Localizzazione<br />
Utilizzazione e<br />
Conformazione<br />
SensibilitÖ<br />
Paesistica<br />
FattibilitÖ geologica<br />
per le azioni <strong>di</strong><br />
Piano<br />
Interferenze<br />
11.600 mq<br />
L’ambito Ü collocato a nord–est della frazione <strong>di</strong> Passarera a confine <strong>di</strong><br />
una zona <strong>di</strong> completamento residenziale <strong>di</strong> recente realizzazione su cui si<br />
affaccia con il suo lato Ovest. Sui restanti lati confina con la zona agricola.<br />
La roggia “Acquarossa” corre sul lato Est della nuova area <strong>di</strong><br />
trasformazione ad una <strong>di</strong>stanza mai inferiore a 30 metri<br />
L’Ambito si estende su un’area a morfologia pianeggiante con una forma<br />
tesa a ricompattare le attuali frange urbane; I terreni su cui Ü in<strong>di</strong>viduato<br />
l’ambito <strong>di</strong> trasformazione sono attualmente coltivati<br />
L’ambito non ricade all’interno <strong>di</strong> zone tutelate e la sensibilitÖ paesistica,<br />
in accorso con il P.T.C.P. provinciale, Ü bassa<br />
L'ambito Ü localizzato in Classe 3 (con alcune limitazioni).<br />
Reticolo Idrico Minore<br />
Obiettivi del piano<br />
L’ambito prevede la trasformazione a destinazione prevalentemente<br />
residenziale <strong>di</strong> un’area cosá attualmente azzonata: 8.300 mq come C1 “<strong>di</strong><br />
espansione residenziale”, 3.300 mq come E1 “agricola “ine<strong>di</strong>ficabile”.<br />
L’obiettivo Ü quello <strong>di</strong> garantire anche alla frazione <strong>di</strong> Passarera la<br />
possibilitÖ <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare le richieste dei residenti cercando <strong>di</strong> ricompattare<br />
il tessuto e<strong>di</strong>lizio esistente.
4 - Ambito Territoriale a destinazione prevalentemente residenziale AT-R07<br />
Estensione<br />
Localizzazione<br />
Utilizzazione e<br />
Conformazione<br />
SensibilitÖ Paesistica<br />
FattibilitÖ geologica<br />
per le azioni <strong>di</strong><br />
Piano<br />
Interferenze<br />
Obiettivi del piano<br />
10.000 mq<br />
L’ambito Ü collocato a sud-ovest del territorio urbanizzato <strong>di</strong> Passarera, in<br />
un’area attualmente azzonata come agricola speciale (rispetto<br />
dell’abitato)<br />
L’Ambito si estende su un’area a morfologia pianeggiante con una forma<br />
tesa a ricompattare le attuali frange urbane; I terreni su cui Ü in<strong>di</strong>viduato<br />
l’ambito <strong>di</strong> trasformazione sono in parte coltivati “a pieno campo” e in<br />
parte vi sono serre per la produzione <strong>di</strong> ortaglie<br />
L’ambito non ricade all’interno <strong>di</strong> zone tutelate e la sensibilitÖ paesistica,<br />
in accorso con il P.T.C.P. provinciale, Ü bassa<br />
L'ambito Ü localizzato in Classe 2 (senza particolari limitazioni).<br />
Reticolo Idrico Minore<br />
L’ambito prevede la trasformazione a destinazione prevalentemente<br />
residenziale <strong>di</strong> un’area cosá attualmente azzonata: 8.200 mq come E1<br />
agricola in e<strong>di</strong>ficabile, 1800 mq come E2 “agricola”.<br />
L’obiettivo Ü quello <strong>di</strong> garantire anche alla frazione <strong>di</strong> Passarera la<br />
possibilitÖ <strong>di</strong> espandersi riqualificando la “zona <strong>di</strong> fragia” e risanando<br />
alcune situazione <strong>di</strong> degrado igienico-sanitario l’abitato attuale
5 - Ambito Territoriale a destinazione prevalentemente artigianale / industriale<br />
AT-A01<br />
Estensione<br />
Localizzazione<br />
Utilizzazione e<br />
Conformazione<br />
SensibilitÖ<br />
Paesistica<br />
FattibilitÖ geologica<br />
per le azioni <strong>di</strong><br />
Piano<br />
Interferenze<br />
53.000 mq<br />
L’ambito Ü collocato ad ovest del territorio urbanizzato <strong>di</strong> <strong>Capergnanica</strong>, a<br />
ridosso dell’attuale PIP comunale su un’area attualmente azzonata come<br />
agricola speciale<br />
L’Ambito si estende su un’area a morfologia pianeggiante con una forma<br />
che completa l’attuale Zona PIP ri<strong>di</strong>segnandone il perimetro verso la<br />
campagna<br />
L’ambito non ricade all’interno <strong>di</strong> zone tutelate e la sensibilitÖ paesistica, in<br />
accorso con il P.T.C.P. provinciale, Ü bassa<br />
L'ambito Ü localizzato in Classe 2 (senza particolari limitazioni).<br />
Reticolo Idrico Minore (l’espansione interessa la Roggia Alchinetta con un<br />
attraversamento)<br />
L’ambito prevede la trasformazione a destinazione prevalentemente<br />
artigianale/industriale <strong>di</strong> un’area cosá attualmente azzonata: 27.200 mq<br />
come E1 “agricola in e<strong>di</strong>ficabile”, 21.800 mq come D1 “produttiva <strong>di</strong><br />
espansione”, 4.000 mq a standard.<br />
Obiettivi del piano<br />
L’obiettivo principale Ü quello <strong>di</strong> dare la possibilitÖ alle attuali realtÖ<br />
artigianali e/o industriali giÖ presenti <strong>di</strong> espandersi accogliendo le richieste<br />
pervenute negli incontri “<strong>di</strong> settore”. Il Piano prevede <strong>di</strong> realizzare<br />
un’espansione <strong>di</strong> forma compatta e soprattutto circondata da un sistema<br />
<strong>di</strong> verde <strong>di</strong> mitigazione e compensazione al fine <strong>di</strong> ridurre l’impatto verso<br />
la campagna circostante e creando un filtro verso la zona residenziale
Tabella 1: ipotesi estensione effetti ambientali<br />
Ambito 1 Ambito 2 Ambito 3 Ambito 4 Ambito 5<br />
Comunale<br />
Sovra<br />
comunale<br />
Comunale<br />
Sovra<br />
comunale<br />
Comunale<br />
Sovra<br />
comunale<br />
Comunale<br />
Sovra<br />
comunale<br />
Comunale<br />
Sovra<br />
comunale<br />
ARIA X X X X X<br />
SUOLO X X X X X<br />
ACQUA X X X X X<br />
BIODIVERSITA’<br />
FLORA E<br />
FAUNA<br />
X X X X X<br />
ENERGIA X X X X X<br />
PAESAGGIO E<br />
PATRIMONIO<br />
CULTURALE<br />
X X X X X<br />
MOBILITA’ X X X X X<br />
SALUTE<br />
UMANA<br />
X X X X X<br />
STRUTTURA<br />
URBANA<br />
ATTIVITA’<br />
SOTTOPOSTE A<br />
VERIFICA<br />
X X X X X<br />
X X X X X
3.2 Portata delle informazioni sui temi (<strong>di</strong> cui al punto 3.1)<br />
3.2.1.- Inquadramento territoriale<br />
Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Capergnanica</strong> si estende nella zona nord – occidentale della Provincia<br />
<strong>di</strong> Cremona su una superficie <strong>di</strong> circa 6,79 Km 2 : a nord confina con il comune <strong>di</strong><br />
Crema e con il comune <strong>di</strong> Bagnolo Cremasco, ad est con il comune <strong>di</strong> Ripalta<br />
Cremasca, a sud con il comune <strong>di</strong> Credera Rubbiano, ad ovest con i comuni <strong>di</strong><br />
Chieve e Casaletto Ceredano. Essendo inserito dal P.T.C.P nell’area <strong>di</strong><br />
coor<strong>di</strong>namento intercomunale (ACI) N.3, ricade nel piano territoriale d’area (PtdA)<br />
<strong>di</strong> Crema.<br />
Nonostante la sua posizione <strong>di</strong> a<strong>di</strong>acenza rispetto a Crema (comune <strong>di</strong> circa<br />
33.000 abitanti, situato a soli 3 km <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza), <strong>Capergnanica</strong> mantiene i suoi<br />
caratteri <strong>di</strong> comune rurale con emergenze paesistiche <strong>di</strong> rilievo, caratterizzato da<br />
un agrosistema <strong>di</strong>ffuso innervato da canali irrigui e da rogge con acque trasparenti<br />
(aste <strong>di</strong> fontanili): circa l’80% del territorio Ü costituito da superficie agricola<br />
(Regione agraria n. 2 “Pianura cremasca”).<br />
Le principali infrastrutture stradali esistenti che interessano il territorio sono:<br />
- SP ex SS415 Paullese (Tangenziale <strong>di</strong> Crema): configura il confine nord del<br />
comune<br />
- SP5 (sentiero dell’Adda): configura il confine sud del comune<br />
- SP54: collega Ripalta Nuova a <strong>Capergnanica</strong> attraversando il centro urbano<br />
<strong>di</strong> <strong>Capergnanica</strong><br />
- SP62: collega <strong>Capergnanica</strong> a Chieve<br />
- SP37: collega <strong>Capergnanica</strong> a Crema<br />
L’urbanizzato puÑ definirsi policentrico per la presenza <strong>di</strong> tre agglomerati ancora<br />
ben <strong>di</strong>stinguibili: <strong>Capergnanica</strong> <strong>di</strong> Sopra, <strong>Capergnanica</strong> <strong>di</strong> Sotto e Passarera, per<br />
un totale <strong>di</strong> circa 2.000 abitanti. <strong>Capergnanica</strong> <strong>di</strong> Sotto Ü il vero “centro” ma Ü<br />
attraversata da est ad ovest dalla SP 54 che ne compromette notevolmente il<br />
comfort <strong>ambientale</strong>. Tutti i nuclei abitati conservano ancora le caratteristiche dei<br />
centri rurali formatisi dal raggruppamento <strong>di</strong> pià cascine (45 sono le cascine<br />
censite dalla Provincia <strong>di</strong> Cremona). Le chiese sono: Chiesa Parrocchiale <strong>di</strong> San<br />
Martino (santo patrono); Chiesa parrocchiale <strong>di</strong> San Girolamo; Chiesa <strong>di</strong> S.<br />
Antonio; Chiesa della S.S. TrinitÖ.<br />
Il territorio comunale <strong>di</strong> <strong>Capergnanica</strong> presenta i caratteri morfologici tipici della<br />
Pianura Padana; Ü costituito dal ripiano terrazzato del Livello Fondamentale della<br />
Pianura (L.F.P.) o Piano Generale Terrazzato (P.G.T.), che presenta una debole<br />
immersione da NO a SE e funge da raccordo tra la fascia delle conoi<strong>di</strong><br />
pedemontane e la Valle del Fiume Po. L’area in esame ricade entro il lembo del<br />
Piano Generale Terrazzato, a morfologia pianeggiante, che si estende ad occidente<br />
del capoluogo provinciale tra la valle del Fiume Adda a sud – ovest e quella del<br />
Fiume Serio ad est.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista paesaggistico il territorio ricade interamente nel paesaggio<br />
agricolo della pianura cremasca, caratterizzato dall’andamento nord-sud degli<br />
elementi morfologici ed idraulici e ricco <strong>di</strong> acqua. Quali elementi principali del<br />
reticolo idrografico superficiale troviamo la Roggia Acqua Rossa, in<strong>di</strong>viduata dal<br />
PTCP come corridoio ecologico <strong>di</strong> secondo livello, la Roggia Alchinetta, la Roggia<br />
Credera, la Roggia Comuna.
3.2.2- Breve inquadramento storico<br />
La denominazione <strong>Capergnanica</strong>, secondo due illustri stu<strong>di</strong>osi locali, ossia<br />
monsignor Angelo Zavaglio nel suo volume Terre Nostre e il professor Pietro<br />
Savoia in Cremona (rassegna della Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> Cremona, n. 3 del<br />
1984) deriverebbe dal modo con cui, da sempre, il centro dell’abitato viene<br />
in<strong>di</strong>cato dagli abitanti, ossia Carobio (Carube in lingua cremasca), che sarebbe la<br />
trasformazione del termine Quadrivio che sta ad in<strong>di</strong>care le quattro vie che si<br />
intersecano al centro dell’abitato. Da Quadrivio, dunque, la derivazione <strong>di</strong><br />
Quadrivianica, ossia la villa eretta sul Quadrivio. Secondo lo storico bergamasco<br />
Mazzi, invece , nella sua pubblicazione Corografia Bergomense, e<strong>di</strong>ta nel 1880, il<br />
nome deriverebbe da un nobile gentiluomo bergamasco della progenie dei<br />
Caprinius, che aveva nella zona posse<strong>di</strong>menti da tempo immemorabile.<br />
Meno complesse le vicende legate al nome <strong>di</strong> Passarera, nonostante si rilevano<br />
anche qui due tesi contrapposte. Secondo alcun storici l’attuale denominazione<br />
deriverebbe, etimologicamente, dal latino Passeraria, ossia localitÖ destinata al<br />
richiamo ed alla cattura dei passeri (degli uccelli in genere) che qui trovavano<br />
l’habitat naturale per sostare e ni<strong>di</strong>ficare: la vicinanza dell’Adda con le sue rive<br />
alberate ed una folta vegetazione e la presenza in terre vicine <strong>di</strong> ampie riserve <strong>di</strong><br />
caccia, rendono dunque accettabile questa tesi. Vi si oppone, non senza qualche<br />
sua valida ragione, Zavaglio, il quale sostiene che l’etimologia della denominazione<br />
va ricercata nel verbo “passare” giacchÜ questa localitÖ si trovava sulla allora unica<br />
strada che congiungeva Crema con il fiume Adda, passando attraverso l’antico (ed<br />
ora scomparso) villaggio <strong>di</strong> Piazzano, dove nel periodo che va dal X al XVI si<br />
doveva pagare, per il passaggio, un pedaggio (tassa <strong>di</strong> transito).<br />
Come <strong>di</strong> ogni altro paese del territorio cremasco, cosá anche <strong>di</strong> <strong>Capergnanica</strong> si<br />
ignorano le vicende delle origini. Esse possono perÑ esser genericamente<br />
rapportate agli stessi fattori per cui sorsero, ben prima del Mille, gli altri villaggi<br />
della zona. Nei tempi dell'alto Me<strong>di</strong>oevo si possono collocare i primi inse<strong>di</strong>amenti<br />
al CarÑbio: profughi provenienti dall'Adda (una delle poche vie <strong>di</strong> comunicazione<br />
rimaste dopo lo sfascio barbarico e l'incuria bizantina) o da borghi minacciati dai<br />
Longobar<strong>di</strong>, si rifugiano su quella specie <strong>di</strong> pianoro ricoperto da boschi, sterpeti,<br />
ma dalla terra promettente.<br />
Nell'etÖ dei Franchi le casupole sorte attorno al CarÑbio dovettero essere giÖ <strong>di</strong><br />
numero consistente; gli abitanti vollero dotarsi <strong>di</strong> una chiesa e se questa, come<br />
altre nel Cremasco, fu de<strong>di</strong>cata a S. Martino <strong>di</strong> Tours- il Venerato della nazione dei<br />
Franchi - si deve arguire che venisse costruita nel decimo secolo. La chiesetta fu<br />
alle <strong>di</strong>pendenze <strong>di</strong> Palazzo Pignano e quin<strong>di</strong> appartenne alla <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Piacenza .<br />
Per la parte civile, invece, la villa fece capo a Porta Ombriano, giusta l'antica<br />
<strong>di</strong>visione della fortezza (sorta sulla destra del Serio) in Porte e Vicinie e<br />
conseguente assegnazione <strong>di</strong> villaggi a una delle quattro "Porte" <strong>di</strong> Crema.<br />
Solo nel XII secolo <strong>Capergnanica</strong> raggiunse un considerevole sviluppo: il suo nome<br />
figura in un documento del 1155 col quale Lanfranco, priore del convento<br />
benedettino <strong>di</strong> San Paolo d'ArgÑn (Bergamo) vendette ai conti <strong>di</strong> Bergamo<br />
posse<strong>di</strong>menti terrieri nelle ville <strong>di</strong> Ombriano, Bagnolo, Chieve, <strong>Capergnanica</strong>.<br />
Ormai il <strong>di</strong>sboscamento e il <strong>di</strong>ssodamento del terreno erano avvenuti ad opera dei<br />
servi della gleba, sotto la <strong>di</strong>rezione e con la collaborazione dei monaci. E' noto,<br />
invero, che nei secoli intorno al mille gli or<strong>di</strong>ni monastici, i Benedettini in specie,<br />
<strong>di</strong>edero nuova fiducia e incremento al ritorno dei rurali alla coltivazione della terra.<br />
L'inse<strong>di</strong>amento dei Cassinesi (anteriore al 1084) e dei cistencensi (1130) a Cerreto<br />
non fu senza conseguenze per il riassetto del terreno <strong>di</strong> <strong>Capergnanica</strong> su cui<br />
venivano man mano ridotti il bosco e la brughiera per far posto ai prati e ai coltivi.
Data la sua posizione, <strong>Capergnanica</strong> ebbe nel Me<strong>di</strong>oevo le sue brave fortificazioni;<br />
<strong>di</strong> bastie ce n'erano un po' dovunque nel territorio, ma qui ci fu anche una torre <strong>di</strong><br />
guar<strong>di</strong>a la cui esistenza Ü raffigurata in una carta topografica del Quattrocento ed<br />
Ü documentata nel libro Iâ delle "Parti e provvisioni" del Consiglio Generale <strong>di</strong><br />
Crema.<br />
3.3 In<strong>di</strong>ce elenco dati e loro rilevanza rispetto alle scelte del piano<br />
Rilevante rispetto alle<br />
scelte del piano<br />
SI<br />
NO<br />
ARIA<br />
QualitÄ dell’aria<br />
Centralina <strong>di</strong> campionamento<br />
Emissioni INEMAR (2005)<br />
RADIOATTIVITA’<br />
Radon (2003-2004)<br />
RUMORE<br />
Monitoraggi, stu<strong>di</strong> sul rumore<br />
Zonizzazione acustica<br />
Opere <strong>di</strong> mitigazione acustica<br />
ELETTROSMOG<br />
Stu<strong>di</strong> sull’inquinamento elettromagnetico<br />
Eventuale presenza <strong>di</strong> importanti fonti <strong>di</strong> emissione elettromagnetica<br />
(elettrodotti, impianti <strong>di</strong> telecomunicazione, ponti ra<strong>di</strong>o etc.)<br />
INQUINAMENTO LUMINOSO
Rilevante rispetto alle<br />
scelte del piano<br />
SI<br />
NO<br />
ACQUA<br />
Qualità delle acque<br />
Qualità acque superficiali PTUA<br />
Qualità acque sotterranee<br />
Qualità sorgenti uso potabile<br />
Prelievi e consumi<br />
Prelievi annui da acque superficiali, sotterranee (per tipologia <strong>di</strong> utilizzo)<br />
Consumi idrici per abitante<br />
Reti tecnologiche<br />
Caratterizzazione <strong>di</strong> depuratori, collettori e impianti <strong>di</strong> potabilizzazione<br />
Percentuale <strong>di</strong> popolazione connessa alla rete fognaria<br />
SUOLO<br />
Rischio idrogeologico<br />
Geomorfologia<br />
Idrogeologia<br />
Pericolosità sismica<br />
Descrizione del rischio, vincoli, prescrizioni e classi <strong>di</strong> fattibilità<br />
Caratterizzazioni del suolo<br />
Presenza dei Comitati ai sensi del D.lgs. 152/2006<br />
Stu<strong>di</strong> del suolo (analisi podologiche)<br />
Stu<strong>di</strong>o agronomico<br />
In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong>scariche attive e non attive<br />
In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> aree, attive, inattive e non, destinate al trattamento<br />
dei rifiuti (impianti trattamento, isole ecologiche)<br />
In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> cave attive, inattive e previste dal piano cave<br />
In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> siti inquinati da bonificare
Rilevante rispetto alle scelte del piano<br />
SI<br />
NO<br />
ATTIVITA’ SOTTOPOSTE A VERIFICA<br />
In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> siti industriali a rischio <strong>di</strong> incidente rilevante (Siti RIR)<br />
In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> siti IPPC –AIA (autorizzazione <strong>ambientale</strong> integrata)<br />
In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> siti industriali classificati insalubri<br />
In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> opere sottoposte a VIA<br />
BIODIVERSITA’<br />
Uso del suolo per scopi agricoli e forestali (DUSAF)<br />
In<strong>di</strong>viduazione aree protette<br />
Parchi<br />
Siti <strong>di</strong> Interesse Comunitari (SIC)<br />
Zone <strong>di</strong> Protezione Speciale (ZPS)<br />
Altro<br />
Informazioni naturalistiche<br />
Fauna<br />
Flora e vegetazione<br />
Alberi monumentali
Rilevante rispetto alle scelte del piano<br />
SI<br />
NO<br />
PAESAGGIO E PATRIMONIO NATURALE<br />
Stu<strong>di</strong>o sull’ecologia del paesaggio<br />
Progetti <strong>di</strong> rete ecologica<br />
Sistema informativo dei beni ambientali (SIBA)<br />
ENERGIA<br />
Reti energetiche<br />
Metanizzazione<br />
Teleriscaldamento<br />
Rete elettrica<br />
STRUTTURA URBANA<br />
Uso del suolo urbano<br />
Superficie urbanizzata del territorio comunale<br />
Densità urbanizzato<br />
Area verde pubblico<br />
Numero seconde case<br />
Numero case non abitate<br />
MOBILITA’<br />
Monitoraggio del traffico locale<br />
Mappatura dei tracciati dei mezzi pubblici<br />
Servizio al citta<strong>di</strong>no delle infrastrutture <strong>di</strong> trasporto (strade, piste<br />
ciclabili)<br />
SALUTE UMANA<br />
Atlante della mortalità
3.4 Verifica presenza area SIC/ZPS<br />
All’interno del territorio comunale non si riscontra la presenza <strong>di</strong> alcun Sito Natura<br />
2000. I Siti <strong>di</strong> importanza comunitaria (SIC) pià vicini sono “La Zerbaglia”<br />
(IT2090008) collocata circa 3 km a sud <strong>di</strong> <strong>Capergnanica</strong> e la “Lanca <strong>di</strong> Soltarico”<br />
(IT2090007) collocata circa 3, 5 Km a sud ovest. Per quanto riguarda le Zone <strong>di</strong><br />
Protezione Speciale (ZPS) la pià vicina, denominata “Garzaie del Parco Adda Sud”<br />
si trova all’interno del perimetro del SIC “La Zerbaglia”. Tutti questi siti<br />
appartenenti alla Rete Natura 2000 si trovano all’interno del Parco Regionale Adda<br />
Sud.<br />
3.5 Confronto con il sistema dei vincoli<br />
VerrÖ, nel corso della prima seduta della conferenza <strong>di</strong> Valutazione, condotto un<br />
confronto fra:<br />
a) Tavola <strong>strategica</strong> del PGT: azioni <strong>di</strong> piano<br />
b) Tavola dei vincoli ambientali del PTCP della Provincia <strong>di</strong> Cremona