I castelli delle valli di Taro e Ceno - Itinerari Medievali

pochi chilometri da Pellegrino Parmense si trova la località di Mariano,
dove sorgeva un castello attestato dalla fine del X secolo. Con atto del 5
agosto 1145 il marchese Oberto Pallavicino cedette al Comune di Piacenza
alcuni castelli, ricevendo i medesimi in cambio a titolo di feudo: tra questi è
citata la Cortem Grazii, ossia Mariano. L'assonanza tra Grecio e Grezzo di
Bardi ha indotto in errore tutti coloro che hanno accomunato il castello di
Mariano (Grecio) a quello di Pietra Cervara (Gazzo o Grezzo), le cui
vicende si intrecciano con quelle dei Cornazzani.
Schenoni Visconti prende in considerazione anche alcune rilevanti
strutture presenti nelle vicinanze dei castelli esaminati. Chiese, camminate,
muri di sostegno o singoli elementi architettonici sono descritti e analizzati
per formulare o verificare ipotesi di datazione, o ancora per trovare
connessioni con documenti relativi a queste costruzioni, in modo da provare
di riflesso la presenza castellana. In località Pontolo di Borgotaro sono stati
riportati alla luce nel 1964 i resti di un piccolo oratorio al cui interno una
pietra recava incisa la data della probabile consacrazione "MCCCLII". È
documentato, e riportato dallo Schenoni Visconti, come nel 1781 37 la chiesa
versasse in pessime condizioni, tali da costringere il vescovo di Piacenza a
vietare che venisse officiata e a disporre l'edificazione di un nuovo tempio.
Quando nel 1787 si raccolsero le pietre per la nuova chiesa furono appunto
ritrovate le fondamenta del castello. Le pietre utilizzate costituiscono un
esempio di reimpiego decisamente tardo, come accadde per quelle della
Caminata di Sopra del Pelpi, forse utilizzate per la costruzione del primo
acquedotto di Compiano 38 .
Ovviamente solo per i castelli che conservano strutture in elevato
vengono brevemente analizzati i materiali impiegati, le tecniche di
edificazione, la planimetria, oltre all'aspetto architettonico dei
rimaneggiamenti indicatori di distruzioni e ricostruzioni in successione
cronologica.
Le schede più complete riportano in calce la bibliografìa di riferimento e
vengono corredate di disegni, fotografie, carte topografiche e spesso articoli
di quotidiani locali, anch'essi sottoposti a critica e verifica. Questa verifica
l'autore la applica soprattutto ai contributi e alle analisi delle fonti
documentarie da parte di autori precedenti, mettendone a volte in
discussione le tesi o le interpretazioni. Divertenti le note apposte da
Schenoni Visconti in calce agli articoli di giornale che mescolano storia,
folklore e strampalate leggende sui luoghi delle ricerche, usciti
curiosamente in occasione di favolosi ritrovamenti o per pubblicizzare
salutari vacanze.
Nonostante la frammentarietà del materiale descritto e la schematicità di
alcune schede relative a fortilizi minori, di tutta la ricerca sono da
37 Dall'Aglio, Le valli dell'appennino parmeme nella storia cit.
38 Archivio parrocchiale di Pontolo, 1781-1816.
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