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I castelli delle valli di Taro e Ceno - Itinerari Medievali

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altimetriche e le strade <strong>di</strong> accesso. Sono testimonianze che oggi assurgono a<br />

valore <strong>di</strong> documento: infatti, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 30 anni, alcuni luoghi risultano<br />

ulteriormente mo<strong>di</strong>ficati. Porto ad esempio il castello <strong>di</strong> Malagrana,<br />

localizzato nei pressi <strong>di</strong> Pione <strong>di</strong> Bar<strong>di</strong> e rilevato nel luglio 1971.<br />

Il toponimo è già da solo fortemente evocatore e tenendo conto della tesi<br />

<strong>di</strong> Giacomo Quintavalla, che fa derivare il nome <strong>di</strong> Pione da Pievone<br />

(grande pieve) 33 , Schenoni Visconti ipotizza vicende legate al passaggio <strong>di</strong><br />

pellegrini e le interpola con versioni sostenenti la presenza <strong>di</strong> antichi<br />

ospedali. Localizzato il castello nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze del passo <strong>delle</strong><br />

Pianazze, importante valico che permetteva <strong>di</strong> scendere in Val Nure da<br />

Bar<strong>di</strong> e Bedonia, l'Autore ne verifica una sola menzione, nel testo <strong>di</strong><br />

Antonio Boccia 34 , e ipotizza la coincidenza del Groppo <strong>di</strong> Malagrana con il<br />

Castello <strong>di</strong> Pietramelara, asse<strong>di</strong>ato e bruciato dai Piacentini nel 1283<br />

assieme al succitato Montarsiccio. Nel rilievo condotto <strong>di</strong> persona nel luglio<br />

1971, successivo al ritrovamento <strong>di</strong> alcuni resti nel 1969 35 , Schenoni<br />

Visconti annota su una piantina la presenza <strong>di</strong> due gruppi <strong>di</strong> ruderi<br />

riconducibili a stanze con muri in masselli squadrati <strong>di</strong> pietra arenaria. Un<br />

rudere poco <strong>di</strong>stante presenta inoltre tracce <strong>di</strong> intonaco sui muri e un<br />

pavimento in cotto rosa, elemento che porta l'autore a pensare ad una<br />

cisterna. A tutt'oggi il sito è oggetto <strong>di</strong> indagine archeologica da parte <strong>di</strong> un<br />

gruppo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi ed appassionati del Centro Stu<strong>di</strong> dell'Alta Val <strong>Ceno</strong>.<br />

Purtroppo non sempre abbiamo tanta ricchezza <strong>di</strong> informazioni. Note più<br />

brevi presentano <strong>castelli</strong> <strong>di</strong> cui risulta dubbia l'effettiva esistenza, o per i<br />

quali l'Autore è impossibilitato a produrre documenti, o ancora la cui<br />

presenza è supportata solamente dalle testimonianze dei residenti. In questi<br />

casi Schenoni Visconti esprime tutti i suoi dubbi, specie quando i ricor<strong>di</strong><br />

degli abitanti locali vengono accompagnati da leggende su tesori nascosti,<br />

magari <strong>di</strong>ligentemente ed altrettanto infruttuosamente cercati. Per il sito <strong>di</strong><br />

Pascina in Val Gotra, Schenoni Visconti compì un rilevamento nel 1967, e<br />

valutò i resti affioranti dal prato come ruderi <strong>di</strong> una costruzione rurale non<br />

più vecchia <strong>di</strong> un centinaio <strong>di</strong> anni: <strong>di</strong>fficile ipotizzare la presenza <strong>di</strong> tesori,<br />

come aveva suggerito un articolo anonimo 36 . Schenoni Visconti escluse<br />

quin<strong>di</strong> dall'elenco il castello <strong>di</strong> Pascina, denominato anche Montegroppo.<br />

Quanto al castello <strong>di</strong> Pietra Cervara, l'autore osserva come la vicinanza<br />

all'abitato <strong>di</strong> Gazzo, piccolo centro nelle vicinanze <strong>di</strong> Bar<strong>di</strong>, abbia portato a<br />

identificarlo anche col nome <strong>di</strong> castello <strong>di</strong> Gazzo o Grezzo. La precisa<br />

ricerca condotta sui toponimi e sui documenti gli permette <strong>di</strong> fugare i dubbi<br />

su un'eventuale coincidenza con il quasi omonimo castello <strong>di</strong> Grecio. A<br />

33 G. Quintavalla, L'antico comune <strong>di</strong> Boccolo de Tassi, "Rivista Valceno" febbraio 1970.<br />

34 Boccia, Viaggio ai monti <strong>di</strong> Parma cit.<br />

35 I resti <strong>di</strong> un antico ospizio trovati sull'Appennino a Pianazze, articolo anonimo apparso<br />

sul quoti<strong>di</strong>ano "Libertà" <strong>di</strong> domenica 31 agosto 1969.<br />

36 Introvabili tesori nascosti tra i ruderi del castello <strong>di</strong> Pascina, articolo anonimo "La<br />

Gazzetta <strong>di</strong> Parma" del 13 novembre 1961.<br />

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