23.11.2014 Views

Marzo - La Piazza

Marzo - La Piazza

Marzo - La Piazza

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Anno 2 - Numero 3 - <strong>Marzo</strong> 2005<br />

Periodico dell’Associazione Culturale Albatros<br />

Castel Madama sotto la neve<br />

foto Blow up


SOMMARIO<br />

• Il Decreto di Storace pag. 3<br />

di Ivano Moreschini<br />

• Il corpo dei vigili dell’Unione » 6<br />

di Federico Chicca<br />

• Elezioni Regionali » 8<br />

di Tommaso Verga<br />

• Il Paese in Breve » 9<br />

• Il giornale dei Ragazzi » 12<br />

a cura dei ragazzi della III/A<br />

• Comunità Montana » 14<br />

a cura di Fausta Faccenna<br />

• Vicovaro » 17<br />

di Sofia Di Giuseppe<br />

• Intervista al Sindaco di Sambuci » 20<br />

a cura di Ramona Pompili<br />

• Aniene: storia di un fiume » 22<br />

di Italo Tacchia<br />

• Il Castello di Orvinio » 24<br />

di Carla Santolamazza<br />

• Teatro a Pisoniano » 26<br />

di Ivano Chicca<br />

• Sport » 27<br />

di Ivano Moreschini e Gianluca Simonelli<br />

• Tradizioni popolari » 30<br />

di Gualtiero Todini<br />

• Dimenticare Salò? » 32<br />

di Gualtiero Todini - Ivano Moreschini<br />

• Musica » 35<br />

di Marco Cicogna<br />

• Rubrica vini » 36<br />

di Marco Moreschini<br />

• Cinema » 37<br />

di Gualtiero Todini<br />

• Recensione Libro » 38<br />

di Gualtiero Todini<br />

“<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>”<br />

Periodico dell’Associazione Culturale Albatros<br />

Vicolo Giustini, n. 10<br />

00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/449849<br />

Anno 2, n. 3 - <strong>Marzo</strong> 2005<br />

Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04<br />

Direttore Responsabile: Rino Sciarretta<br />

Capo Redazione: Carla Santolamazza<br />

Redazione: Enrico Cascini, Federico Chicca,<br />

Fausta Faccenna, Alberto Grelli, Ivano Moreschini,<br />

Paolo Muzi<br />

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero<br />

Tommaso Verga, I ragazzi della III/A, Sofia Di Giuseppe,<br />

Italo Tacchia, Ivano Chicca, Gianluca Simonelli,<br />

Gualtiero Todini, Marco Cicogna, Marco Moreschini,<br />

Alessandra Pucella<br />

Grafica ed impaginazione: Salvatore De Angelis<br />

Stampa: Quaresima, via Empolitana km 3,400 - Castel Madama<br />

Chiuso in redazione il 14/03/2005 - Tiratura 1.300 copie<br />

SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com<br />

E-mail: lapiazzacastelmadama@tiscali.it<br />

LA REDAZIONE SI RIUNISCE TUTTI I LUNEDÌ<br />

DALLE ORE 18 ALLE 20


Politica<br />

3<br />

E STORACE DECRETÒ: tutti all’ACEA<br />

di Ivano Moreschini<br />

<strong>La</strong> vicenda del passaggio del servizio idrico all’ACEA-Ato2 ha una svolta a sorpresa!<br />

Storace trasferisce d’ufficio 93 dipendenti, 7 di Castel Madama<br />

Un decreto del Presidente della Regione <strong>La</strong>zio<br />

Storace è stato recapitato a sette dipendenti comunali<br />

di Castel Madama, insieme ad altri 86 dipendenti<br />

comunali della Provincia di Roma. Firmato il 27<br />

dicembre 2004, è arrivato agli interessati a metà febbraio<br />

2005, ed è relativo al trasferimento di questi<br />

dipendenti all’Acea Ato2, soggetto gestore del servizio<br />

idrico integrato nella nostra zona.<br />

I dipendenti di Castel Madama interessati dal provvedimento<br />

sono: Cascini Giuseppina, Ferrazzi<br />

Ennio, Moreschini Antonella, Pieralice Michele,<br />

Salviani Vincenzo, Tatti Giacomo, Testa Renato. In<br />

pratica, un buon 20% dell’intero organico del<br />

Comune di Castel Madama.<br />

<strong>La</strong> vicenda del trasferimento all’Acea del servizio<br />

idrico integrato, che racchiude acquedotto, fognatura<br />

e depurazione, è iniziata da diversi anni, ed aveva<br />

visto un punto d’arrivo per Castel Madama lo scorso<br />

anno con la consegna degli impianti all’Acea<br />

Ato2. Con quell’atto, sembrava che la vicenda fosse<br />

arrivata alla conclusione: è pur vero che la prima<br />

bolletta dell’Acea non è ancora arrivata nelle nostre<br />

case, ma dal punto di vista burocratico sembrava<br />

tutto risolto.<br />

Per questo il Decreto di Storace ha provocato smarrimento<br />

nei lavoratori interessati. Alcuni di loro<br />

erano stati contattati lo scorso anno per il passaggio<br />

all’Acea, ed avevano deciso di rimanere al Comune,<br />

anche perché gli era stato detto che avevano la possibilità<br />

di farlo. Alcuni addirittura non sapevano<br />

neanche di essere interessati alla questione, perché<br />

impegnati in altri settori.<br />

Le segnalazioni del personale per il passaggio<br />

all’Acea hanno avuto momenti alterni negli anni:<br />

all’inizio molti dipendenti pensavano fosse una soluzione<br />

migliore, ma piano piano le cose sono cambiate,<br />

fino alla decisione finale di rimanere a Castel<br />

Madama. Del resto non è stata una decisione isolata:<br />

molti dipendenti dei Comuni vicini avevano a loro<br />

volta rinunciato al passaggio.<br />

Storace invece ha deciso di autorità che si tratta di un<br />

trasferimento d’azienda, e pertanto insieme agli<br />

impianti deve passare all’Acea anche il personale.<br />

<strong>La</strong> CGIL di zona invece invita a verificare meglio le<br />

singole situazioni, ed afferma che per passare<br />

all’Acea bisognava essere impiegati come mansione<br />

prevalente nel servizio idrico: insomma, solo chi<br />

faceva soprattutto servizio in quel settore poteva<br />

essere trasferito. Ovviamente, la CGIL lamenta<br />

anche il mancato accordo sindacale per un trasferimento<br />

di personale così massiccio.<br />

I rappresentanti sindacali del Comune di Castel<br />

Madama hanno avuto un incontro con il Sindaco<br />

Alfredo Scardala, che ha assicurato un interessamento,<br />

come si legge anche nell’intervento che gli<br />

abbiamo chiesto. In realtà le voci di corridoio affermano<br />

che con la pesante situazione di bilancio che<br />

ha il Comune di Castel Madama, l’interessamento<br />

per far rimanere i dipendenti sarà solo di facciata.<br />

Soprattutto dopo le ultime decisioni in materia di<br />

vigili urbani, che costeranno ulteriormente alle casse<br />

comunali. Inoltre l’Unione dei Comuni con<br />

Marcellina e S. Polo dei Cavalieri, che aveva assicurato<br />

un introito di 175.000,00 euro l’anno scorso, ha<br />

visto per il 2004 solo 15.000,00 euro di assegnazione.<br />

Un po’ poco per pagare un nuovo dirigente come<br />

comandante dei vigili del corpo dell’Unione dei<br />

Monti Lucretili Ernici.<br />

I dipendenti comunali interessati hanno avuto un<br />

incontro anche con il consigliere regionale<br />

Lucherini, che ha presentato un’interrogazione, e<br />

hanno deciso di rivolgersi ad un avvocato, Dott.ssa<br />

Cascarano, per fare ricorso al Tar. Nel frattempo<br />

però rimangono al lavoro nel Comune, perché<br />

l’Acea non li ha ancora convocati, anche se il<br />

Decreto dovrebbe avere decorrenza immediata.<br />

L’impressione è che sia tutto in sospeso, in attesa del<br />

risultato elettorale del 4 aprile prossimo.


4 Politica<br />

INTERVENTO<br />

DEL SINDACO<br />

Il Decreto del Presidente Storace<br />

del 27.12.2004 conclude il procedimento<br />

con il quale è stato individuato<br />

il personale dipendente dei comuni compresi<br />

nell’Ambito Territoriale Ottimale 2 addetto<br />

alla gestione del Servizio Idrico Integrato, disponendone<br />

il trasferimento al nuovo soggetto gestore.<br />

L’Amministrazione comunale ha ritenuto, innanzitutto,<br />

il trasferimento del personale destinatario del<br />

provvedimento non rispondente agli interessi del<br />

Comune, atteso che esso viene impiegato ormai in<br />

settori diversi da quello idrico, assicurando il regolare<br />

funzionamento di servizi essenziali per la<br />

comunità.<br />

Conseguentemente, al fine di evitare il trasferimento,<br />

sono state assunte le iniziative che di seguito si<br />

elencano succintamente:<br />

– gli interessati sono stati tempestivamente informati<br />

del provvedimento, ancora prima della sua<br />

formale notifica, in modo da consentire loro di<br />

potersi attivare singolarmente, o mediante le<br />

OO.SS., per tutelare i propri legittimi interessi;<br />

– è stata contattata la Segreteria Tecnica Organizzativa<br />

di ATO 2 S.p.A. con la quale sono<br />

state concordate le modalità attraverso le quali<br />

richiedere la rettifica del Decreto, mediante stralcio<br />

delle disposizioni riguardanti il personale<br />

dipendente di questo Comune;<br />

– il 24.02.2005 è stato siglato un accordo sindacale<br />

specifico con le RR. SS. UU. interne e con la<br />

CGIL Funzione Pubblica della Provincia di<br />

Roma, con il quale si stabilisce che il Comune<br />

rilascerà il nulla osta al trasferimento soltanto<br />

qualora venga acquisito il consenso preventivo<br />

del personale interessato;<br />

– è stata inviata alla Regione <strong>La</strong>zio e ad ACEA<br />

ATO2 S.p.A. la formale richiesta di rettifica del<br />

provvedimento, allegando l’accordo sindacale e le<br />

dichiarazioni di non disponibilità al trasferimento<br />

rilasciate dal personale interessato.<br />

L’individuazione dei dipendenti da trasferire è avvenuta<br />

mediante un procedimento, avviato all’atto<br />

della istituzione dell’ATO 2, che teneva conto di dati<br />

obiettivi quali gli atti di assunzione ed i successivi<br />

provvedimenti di gestione del personale impiegato<br />

comunque in servizi atti ad essere ricompresi in<br />

quelli propri del Servizio Idrico Integrato. Non si<br />

comprende in base a quali elementi “qualcuno”<br />

possa ritenere diversamente. Qualora fosse necessario,<br />

nei limiti delle capacità di spesa del comune, i<br />

posti che si dovessero rendere vacanti saranno<br />

coperti mediante pubblici concorsi o mediante apertura<br />

di cantieri scuola-lavoro finalizzati comunque<br />

all’occupazione.<br />

IL SINDACO<br />

(Prof. Alfredo Scardala)<br />

IL PARERE<br />

DEL SINDACATO<br />

In riferimento al Decreto del<br />

Presidente della Regione <strong>La</strong>zio,<br />

che dispone il trasferimento di<br />

n. 7 dipendenti comunali all’Azienda che gestisce<br />

il servizio idrico integrato, nell’ambito dell’Ato 2<br />

ed alla vostra richiesta di informazioni del<br />

28.02.2005, si comunica quanto segue:<br />

– Le RSU CGIL del Comune di Castel Madama<br />

venute a conoscenza del Decreto hanno tempestivamente<br />

informato la struttura territoriale del<br />

nostro sindacato. In data 24.02.2005, si è svolto<br />

un incontro nella casa comunale, tra RSU,<br />

CGIL FP Roma Est, l’Amministrazione<br />

Comunale e il Segretario Generale, a seguito<br />

del quale è stato sottoscritto un accordo che prevede<br />

la richiesta dei dipendenti di poter scegliere<br />

il trasferimento e di conseguenza l’intervento<br />

del Sindaco al fine di rettificare il citato<br />

Decreto per i lavoratori che non intendono<br />

accettare il trasferimento;<br />

– Le RSU CGIL non sono in possesso e a diretta<br />

conoscenza di documentazione tale da poter<br />

stabilire se le modalità con le quali l’Amministrazione<br />

Comunale ha trasmesso l’elenco dei<br />

dipendenti inseriti nel Decreto risponda ai<br />

requisiti previsti dalla legge, in quanto il controllo<br />

di tali atti era di competenza delle OO.SS.<br />

a livello regionale. A nostro parere sembra che<br />

non tutti i dipendenti indicati avessero i requisiti<br />

necessari a tale trasferimento.<br />

– Nel caso in cui, nonostante tutti gli strumenti<br />

messi in atto dal sindacato e dai dipendenti interessati,<br />

dovesse avere attuazione il Decreto<br />

Regionale, verranno sicuramente penalizzati i<br />

servizi ai cittadini di Castel Madama poiché si<br />

perderebbero professionalità e competenze dei<br />

lavoratori trasferiti con scarse probabilità di<br />

nuove assunzioni impedite dalle leggi finanziarie<br />

nazionali.<br />

Pertanto le RSU CGIL del Comune esprimono<br />

piena solidarietà ai dipendenti coinvolti dal<br />

Decreto che non intendono essere trasferiti presso<br />

l’ATO 2 e garantiscono l’impegno delle OO.SS. a<br />

sostegno della lotta per il mantenimento dell’attuale<br />

posto di lavoro.<br />

Le RSU CGIL<br />

Angelo Mariotti - Libero Scardala<br />

Massimo Perica - Cristina Martinelli


6 Politica<br />

NASCE IL CORPO<br />

DELLA POLIZIA LOCALE<br />

di Federico Chicca<br />

I vigili a disposizione del corpo di Polizia Municipale<br />

dei Comuni di Castel Madama, Marcellina e San Polo dei Cavalieri<br />

vengono riuniti sotto un unico comando.<br />

Abbiamo intervistato il nuovo comandante dei vigili dell’Unione, Antonio Codazzo,<br />

che ci ha spiegato cos’è e come funziona il nuovo corpo di polizia,<br />

e abbiamo cercato di capire le conseguenze<br />

della decisione di aver scelto come coordinatore dei vigili una persona esterna<br />

qual’è l’attuale comandante<br />

L’8 luglio del 2003 il Consiglio<br />

Comunale di Castel Madama<br />

ha deliberato insieme ai<br />

comuni di Marcellina e San<br />

Polo dei Cavalieri il trasferimento<br />

del servizio di Polizia<br />

Municipale all’Unione dei<br />

Monti Lucretili.<br />

Il nuovo corpo di Polizia<br />

Municipale, che in virtù dell’allargata<br />

competenza che adesso<br />

ricopre si chiamerà Polizia<br />

Locale (manca solo l’approvazione<br />

del regolamento), è<br />

diventato operativo nel gennaio<br />

2004.<br />

Il comandante del Corpo<br />

dell’Unione il sig. Codazzo,<br />

ex comandante in pensione<br />

della Polizia Municipale di<br />

Tivoli, ci ha gentilmente concesso<br />

un’intervista per spiegare<br />

i motivi e gli eventuali vantaggi<br />

che la costituzione di tale corpo<br />

può avere per i cittadini.<br />

Come ci spiega il sig. Codazzo,<br />

la Polizia Locale è un<br />

corpo che riunisce le risorse<br />

umane a disposizione dei singoli<br />

corpi municipali dei tre<br />

Comuni interessati, allo scopo<br />

di garantire un servizio qualitativamente<br />

e quantitativamente<br />

migliore, in quanto i<br />

vigili di Marcellina, San Polo<br />

dei Cavalieri e Castel Madama<br />

potranno essere impegnati<br />

indifferentemente in uno dei tre<br />

Comuni in base alle esigenze<br />

contingenti.<br />

Per quanto riguarda la<br />

situazione di Castel Madama,<br />

sempre il sig. Codazzo assicura<br />

Il nuovo comandante dei vigili dell’Unione Antonio Codazzo<br />

che per la fine di marzo i vigili<br />

inizieranno di nuovo a ricoprire<br />

servizi per tutto l’arco della<br />

settimana e non più facendo<br />

orario d’ufficio come invece<br />

avviene da un anno a questa<br />

parte. I vigili urbani si alterneranno<br />

in due turni, dalle 8 del<br />

mattino fino alle 14 e dalle 14<br />

alle 20.


Politica<br />

7<br />

Abbiamo fatto presente che<br />

ci sono strade importanti che<br />

non sono oggetto di controllo da<br />

parte dei vigili, come hanno<br />

fatto notare molti residenti in<br />

via della Libertà (in particolare<br />

dall’incrocio al campo sportivo),<br />

e questo crea disagi per chi<br />

abita in queste zone.<br />

Il sig. Codazzo a tal proposito<br />

ci risponde che “faremo servizio<br />

continuativo anche su queste<br />

strade, eventualmente intensificando<br />

i controlli con la nostra<br />

pattuglia, ma non solo in via<br />

della Libertà ma anche in altre<br />

strade ugualmente importanti”.<br />

Infine chiediamo al nuovo<br />

comandante un parere sull’avvicendamento<br />

che c’è stato<br />

con l’ex comandante della<br />

stazione di Castel Madama il<br />

sig. Di Giovannantonio, inizialmente<br />

individuato come<br />

naturale comandante del corpo<br />

dell’Unione.<br />

Alla domanda se secondo lui<br />

il sig. Di Giovannantonio fosse<br />

in grado di ricoprire il ruolo di<br />

comandante della Polizia Locale<br />

senza dover ricorrere al pagamento<br />

di una persona esterna,<br />

Codazzo risponde “io ho accettato<br />

soltanto nel momento in cui<br />

il sig. Di Giovannantonio ha<br />

chiesto e ottenuto la mobilità in<br />

altro ufficio del Comune di<br />

Castel Madama”. Ma perché l’ex<br />

comandante dopo anni di servizio<br />

ha lasciato il suo incarico?<br />

Gli uffici dei vigili urbani di Castel Madama<br />

Lo abbiamo chiesto al diretto<br />

interessato, il sig. Di Giovannantonio,<br />

ma non ha voluto<br />

rilasciarci nessuna dichiarazione<br />

al riguardo.<br />

Al Sindaco abbiamo chiesto<br />

quale incarico sarà conferito al<br />

sig. Di Giovannantonio: “ricoprirà<br />

un ruolo di responsabilità<br />

adeguato al grado di funzionario<br />

con cui è inquadrato nella<br />

pianta organica”.<br />

Ma così a quanto salirà il<br />

numero di funzionari in servizio<br />

al Comune? “con il sig. Di<br />

Giovannantonio diventeranno<br />

cinque”.<br />

Secondo Lei non è un numero<br />

eccessivo per un comune<br />

come Castel<br />

Madama?,<br />

“No, è un<br />

numero adeguato<br />

alle<br />

esigenze del<br />

Comune che<br />

non cambia<br />

niente rispetto<br />

all’organizzazione<br />

precedente,<br />

nemmeno dal punto dei vista<br />

dei costi”.<br />

A titolo di cronaca si fa presente<br />

che prestano servizio<br />

presso il Comune di Castel<br />

Madama, oltre al Segretario<br />

Generale, tre funzionari nell’area<br />

Affari Generali, due funzionari,<br />

di cui uno a contratto esterno,<br />

nell’area Tecnica, due<br />

funzionari nell’area Contabile e<br />

uno, con contratto esterno, nell’area<br />

Vigilanza.<br />

CASTEL MADAMA:<br />

NUMERI UTILI<br />

Comune: 0774-45001<br />

Carabinieri: 0774-447002<br />

Vigili Urbani: 0774-447305<br />

Ospedale Tivoli: 0774-335086<br />

Farmacia: 0774-447001<br />

Vigili del Fuoco: 115<br />

Servizio Guardia Medica: 118<br />

Protezione Civile:<br />

0774-4500243


8 Elezioni<br />

Dalla vittoria di Marrazzo<br />

la conferma di “Uniti nell’Ulivo”<br />

di Tommaso Verga<br />

Andrea Ferro segretario dei Ds della federazione di Tivoli:<br />

«È Carlo Lucherini il nostro candidato al Consiglio regionale»<br />

Carlo Lucherini<br />

«Con il congresso del Palalottomatica<br />

il senatore Mario Gasbarri<br />

è stato eletto nel Consiglio nazionale:<br />

per la prima volta c’è un<br />

nostro rappresentante al massimo<br />

livello dei Ds». Andrea Ferro, 31<br />

anni, «quasi ingegnere», segretario<br />

dei Democratici di sinistra<br />

della federazione di Tivoli, «compie»<br />

il terzo anno alla guida del<br />

partito: compito gravoso, visto<br />

che si tratta di dirigere la Quercia<br />

da Monte Soratte a Monte Livata,<br />

3100 iscritti distribuiti per 70<br />

comuni (tutta la provincia di Roma<br />

ne somma 110), 59 sezioni (di cui<br />

sei aperte o riaperte nell’ultimo<br />

anno), 350 iscritti alla Sinistra<br />

giovanile. Con 19 sindaci sui 36<br />

del centrosinistra, centinaia di<br />

consiglieri comunali e molte decine<br />

di assessori, i Ds governano il<br />

56% dei cittadini dell’area, con<br />

problemi che rispondono al nome<br />

di città come Guidonia Montecelio,<br />

Tivoli, Monterotondo, Fonte<br />

Nuova, Mentana.<br />

Un compito nel quale, però, le<br />

soddisfazioni non mancano. A<br />

rappresentare la federazione di<br />

Tivoli nell’amministrazione provinciale<br />

di Roma sono due consiglieri<br />

(Ruggero Ruggeri e Marco<br />

Vincenzi, Monterotondo e Tivoli),<br />

e un assessore (Bruno Manzi,<br />

Attività produttive), mentre il<br />

Consiglio regionale è «presidiato»<br />

da Carlo Lucherini.<br />

Iniziamo da qui, visto che il 3 e 4<br />

aprile si vota per rinnovare il<br />

«parlamentino» della Pisana<br />

«Se dovessi esprimermi in termini<br />

“scolastici“, il voto non potrebbe<br />

essere che positivo – risponde<br />

Andrea Ferro –. Una promozione<br />

certa e certificata, visto che<br />

Lucherini è stato sempre presente,<br />

e puntuale, quando gli è stato<br />

chiesto di affrontare i problemi<br />

delle nostre popolazioni, dalla<br />

sanità ai trasporti, dall’istruzione<br />

all’ambiente. Un impegno che si è<br />

sempre moltiplicato in occasione<br />

della formazione dei bilanci regionali.<br />

Poi, Lucherini è autore dalla<br />

legge sul distretto industriale del<br />

travertino, un grande risultato per<br />

il comparto industriale tiburtino».<br />

Quindi la candidatura verrà<br />

riproposta?<br />

«Senza discussione, Lucherini ha il<br />

sostegno unanime del partito. Semmai,<br />

qualche limitazione l’abbiamo<br />

trovata nella decisione di presentare<br />

la lista di “Uniti nell’Ulivo”».<br />

Ovvero?<br />

«<strong>La</strong> crescita dei Ds in quest’area<br />

ci avrebbe consentito di presentare<br />

almeno un’altra candidatura.<br />

Che, se Marrazzo vincesse,<br />

avrebbe avuto ragionevoli possibilità<br />

di essere eletta».<br />

«Eletta», quindi al femminile?<br />

«Sì, sarebbe stata sicuramente<br />

donna. Perché – prosegue Ferro –<br />

non c’è solo l’elenco dei rappresentanti<br />

nelle istituzioni o l’aumento<br />

degli iscritti a mostrare lo<br />

“stato di salute“ dei Ds, ci sono le<br />

feste dell’Unità, le campagne<br />

contro il governo Berlusconi e la<br />

giunta Storace, il numero di voti<br />

espressi a favore di Enrico<br />

Gasbarra alla Provincia, di Nicola<br />

Zingaretti e Pasqualina Napoletano<br />

alle Europee: tutte iniziative<br />

politiche che hanno sempre<br />

visto le nostre compagne in<br />

prima fila, attivissime».<br />

Non dica che sta esprimendo<br />

riserve sulla lista unitaria...<br />

«No, assolutamente. Ne sono talmente<br />

convinto che intendo proporla<br />

per le “amministrative“ di<br />

Guidonia. Sarà, in ogni caso il<br />

punto principale dell’iniziativa<br />

politica del partito in zona. È<br />

tutto scritto nella mia relazione al<br />

congresso della federazione di<br />

Tivoli, un compito che, d’accordo<br />

Margherita e Sdi, intendo portare<br />

a compimento nel più breve<br />

tempo possibile».<br />

Rettifichiamo<br />

quanto erroneamente<br />

scritto nel n. 2 Anno 2<br />

di “<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>”<br />

in merito alle elezioni<br />

dell’Università Agraria<br />

che si terranno in una data<br />

da definire entro giugno


9<br />

IL PAESE IN BREVE<br />

MALFUNZIONAMENTI AL PASSAGGIO A LIVELLO<br />

DELLA STAZIONE DI CASTEL MADAMA<br />

<strong>La</strong> redazione ha avuto notizia di alcuni malfunzionamenti<br />

che avrebbero interessato il passaggio<br />

a livello situato accanto alla stazione ferroviaria di<br />

Castel Madama; secondo le prime testimonianze<br />

raccolte sembra che le barriere mobili siano rimaste<br />

alzate con treni in movimento sulla linea.<br />

I fatti finora segnalati sono 3 e si sarebbero<br />

verificati tra settembre 2004 e gennaio 2005; in<br />

almeno due occasioni sembra che i convogli viaggiassero<br />

ad una velocità particolarmente ridotta e<br />

che solo in una occasione vi sia stato un concreto<br />

pericolo per i passeggeri dei mezzi coinvolti.<br />

I motivi tecnici che hanno originato i suddetti<br />

“disagi” alla circolazione ci sono tuttora sconosciuti;<br />

il nostro giornale, nel tentativo di raccogliere<br />

quante più informazioni possibili sull’accaduto,<br />

invita tutti coloro che sono stati testimoni di malfunzionamenti a mettersi in contatto con la redazione.<br />

<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong> già dal prossimo numero tornerà ad interessarsi dell’accaduto cercando di fare piena chiarezza<br />

sui fatti. Nel frattempo rivolge un appello a tutta la popolazione castellana, affinché usi la massima<br />

prudenza nel percorrere l’attraversamento ferroviario.<br />

CABERNET SAUVIGNON ITALIANI<br />

Il 17 febbraio 2005, nel quadro delle degustazioni<br />

organizzate dalla delegazione AIS di Tivoli e che<br />

accompagnano l’attività didattica del Corso AIS per<br />

la qualificazione da sommelier, in concomitanza<br />

con la pausa del corso (per il passaggio dal primo al<br />

secondo livello), si è svolta a Castel Madama, presso<br />

il Ristorante Porta Luisa, una degustazione che<br />

ha riguardato dodici cabernet sauvignon italiani. Gli<br />

stessi vini, provenienti da varie regioni, sono stati<br />

accompagnati da piatti ad hoc preparati dalla ottima<br />

cuoca del locale, che ben si sono intrecciati con le<br />

caratteristiche di questo vino c.d. internazionale,<br />

caratterizzato da note speziate e fruttate.<br />

ESCURSIONI AI MONTI LUCRETILI<br />

02 Aprile: Appuntamento con le stelle.<br />

Osservazione di: Saturno, Giove, Leone e Vergine.<br />

03 Aprile: Il Monte Pellecchia.<br />

Da Monte Flavio traversata sulla cresta che unisce le<br />

due cime.<br />

03 Aprile: Sulla vetta del Monte Serrapopolo.<br />

Da Scandriglia agli uliveti della Sabina passando per il<br />

Convento di S. Michele.<br />

17 Aprile: Cime tempestose al Monte Pellecchia.<br />

Passeggiata per il fosso di Castiglione e discesa per la<br />

forcella di Civitella.<br />

Il gruppo parte da Roma: informazioni al N.V. 800593196<br />

08 Maggio: Il Pratone.<br />

Escursione naturalistica alla scoperta “dell’anfiteatro<br />

Linceo”.<br />

08 Maggio: Il Fosso di Casoli.<br />

Passeggiata nella forra del fosso di Casoli.<br />

05 Giugno: Le antiche vie della transumanza.<br />

Escursione da prato Favale a prato delle Forme.<br />

25 Giugno: Appuntamento con le stelle.<br />

Osservazione di: Scorpione, Sagittario, il triangolo<br />

estivo, Saturno e Giove, la nebulosa della Lira.<br />

Per informazioni telefonare al parco 0774.637027<br />

Dal Catalogo “Giorniverdi” a cura dell’Agenzia Reg.<br />

per i Parchi e Ass. all’Ambiente Regione <strong>La</strong>zio.


10 il paese in breve<br />

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO<br />

C. Madama 19/02/2005<br />

Al Periodico “<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>”:<br />

consultando il Periodico “ANNO 2 - NUM. 2 - Febbr. 2005 è stata notata una scarsa considerazione al “CARNE-<br />

VALE CASTELLANO 2005”, in modo particolare si evidenzia un mancato accenno o riferimento all’Ass. Gemellaggio<br />

con <strong>La</strong> Roda de Andalusia, infatti non vi è un minimo articolo che affronti il tema del Carnevale nel nostro Paese;<br />

solo qua e là, foto ritraenti gruppi mascherati partecipi a tale festa, senza però ricordarsi che i Rioni di C. Madama sono<br />

quattro e soltanto tre di questi sono stati riportati nel mensile, anzi!!!! Nel modesto pazio che “<strong>La</strong> piazza” ha offerto ai<br />

suoi cittadini (Rif. pag. 12) viene a mancare una pari considerazione fra i Rioni, in quanto il gruppo mascherato del<br />

Rione Empolitano non viene “calcolato”!<br />

Tale gesto è stato recepito come una discriminante nei confronti di tale Rione, proprio voi che dovreste essere<br />

imparziali nello scrivere un periodico...<br />

Alla faccia della Par condicio.....!!!!!!!!!!!!!!!!!!!<br />

Il Rione Empolitano, cioè 1/4 del Paese, ha solo constatato questo fatto e ne ha preso atto.<br />

P.S.: attendiamo una vostra risposta e magari, un articolo doveroso che affronti il Carnevale Casatellano e tutte le<br />

Ass. che hanno partecipato... magari con le doverose scuse!!!<br />

Associazione<br />

Rione Empolitano<br />

Abbiamo ricevuto e pubblicato lo scritto a firma “Associazione Rione Empolitano” e ci siamo<br />

chiesti se è da identificare con il Comitato di tale rione.<br />

L’occasione ci consente di ribadire la nostra disponibilità, più volte manifestata a tutte le Associazioni<br />

presenti nel nostro paese, a pubblicare sul giornale interventi, temi di approfondimento,<br />

iniziative ed attività di interesse per i cittadini.<br />

A onor del vero ci pare doveroso ricordare che un’intervista richiesta al massaro del rione empolitano<br />

è stata sollecitata più volte e con insistenza prima di essere rilasciata e che il numero speciale<br />

sul palio da noi consegnato ai quattro rioni per la diffusione tra la popolazione, il cui ricavato<br />

era il nostro contributo ai rioni, ci è stato restituito dall’Empolitano.<br />

Ci sembra forse esagerato parlare di discriminazione e ricorrere addirittura alla par condicio<br />

quasi fosse un dibattito politico.<br />

Nulla è doveroso, ma solo frutto di una libera scelta dei componenti della redazione, scaturita<br />

dalla discussione dei fatti e degli argomenti da sviluppare.<br />

<strong>La</strong> Redazione<br />

BANDO DI GARA TOP SECRET<br />

Il bando di gara relativo ai lavori di ristrutturazione della rete fognante e alla ripavimentazione<br />

di via San Sebastiano (importo lavori di circa 450 mila euro) non è<br />

affisso all’albo pretorio del Comune. Lo hanno constato il Comandante dei carabinieri<br />

di Castel Madama e il suo Vice su segnalazione dei consiglieri comunali di<br />

opposizione.<br />

Dai registri comunali il bando doveva essere affisso dal 28 febbraio 2005, ma il 7<br />

e 8 marzo esso non compariva nelle teca dell’albo. Così i consiglieri di minoranza<br />

hanno chiamato le forze dell’ordine perché prendessero atto di questa grave<br />

irregolarità.<br />

I bandi di gara devono essere pubblicati perché qualunque ditta possa venire a<br />

conoscenza che vi è un lavoro da eseguire e, se interessata, possa presentare la<br />

propria offerta. Insomma, la pubblicazione del bando è garanzia di informazione,<br />

di trasparenza e di regolare svolgimento delle gare di appalto. Tant’è che la recente<br />

normativa obbliga i Comuni a pubblicare i bandi di gara anche su un apposito<br />

sito internet della Regione <strong>La</strong>zio.<br />

In questo caso non siamo riusciti né a vederlo all’albo pretorio del comune, né<br />

lo abbiamo trovato sul sito regionale www.regione.lazio.it/bandi.shtml. Provare<br />

per credere!


il paese in breve<br />

11<br />

IL CARATTERE DISTINTIVO DI CASTEL MADAMA: LA PUZZA!!!<br />

Molti Comuni godono di notorietà per<br />

qualcosa che li contraddistingue da tutti gli<br />

altri; così ad esempio Pisa è nota per la<br />

torre omonima, Verona per l’arena, San<br />

Remo, oltre che per il festival della canzone,<br />

per i fiori.<br />

Castel Madama, in questi ultimi quattro<br />

anni, grazie all’Amministrazione di Centro-<br />

Destra, sta acquisendo una sua specifica<br />

pecularietà che potrebbe darle la meritata<br />

notorietà: “la puzza che emana dal depuratore”;<br />

infatti ne possono godere non solo i<br />

castellani ma chiunque abbia la ventura di<br />

trovarsi in paese.<br />

Sono ormai anni che ci tocca a sopportare<br />

questo stato di cose. Circa due anni fa<br />

Il depuratore di Castel Madama<br />

l’Amministrazione per giustificarsi del mal<br />

funzionamento del depuratore montò una<br />

storia secondo cui le cause erano da ricercare nei lavori fatti fare dalla precedente Giunta di CentroSinistra.<br />

L’ingegnere comunale e la minoranza sostenevano che dipendesse unicamente dalla mancata manutenzione<br />

ordinaria dell’impianto.<br />

L’Amministrazione di CentroDestra, anziché contestare la cattiva manutenzione del depuratore alla<br />

Ditta che lo aveva in gestione e se del caso comminarle una sanzione pecuniaria, scelse di effettuare nuovi<br />

lavori per circa 105.000,00 euro ed anche se si è trattato di un finanziamento regionale sono pur sempre<br />

soldi dei contribuenti e andrebbero spesi con maggiore attenzione.<br />

Come ognuno avrà potuto constatare, il depuratore continua a emanare odori ammorbanti come e più<br />

frequentemente di prima. Ancora oggi pensiamo che c’era e c’è solo bisogno della normale manutenzione<br />

degli impianti.<br />

Comunicato Stampa<br />

LUCHERINI: CHIESTA AL PRESIDENTE STORACE<br />

LA SOSPENSIVA DEL DECRETO<br />

SUI LAVORATORI DEI SERVIZI IDRICI COMUNALI<br />

Consiglio Regionale del <strong>La</strong>zio<br />

Gruppo Democratici di Sinistra<br />

“È urgente sospendere immediatamente il decreto<br />

con il quale il Presidente Storace dispone del trasferimento<br />

del personale dipendente dei comuni<br />

adibito a servizi idrici” – Così è intervenuto oggi<br />

il consigliere Lucherini – gruppo DS – attraverso<br />

una interrogazione presentata al Presidente<br />

Storace.<br />

“<strong>La</strong> questione è molto delicata e potrebbe portare<br />

alla creazione di aree di forte contenzioso. Infatti<br />

– prosegue il consigliere – per giungere alla identificazione<br />

del personale interessato a tale operazione,<br />

è stato espletato un lungo percorso che ha<br />

visto la cooperazione della Provincia e delle<br />

Organizzazioni Sindacali, nel tentativo di determinare<br />

correttamente i quantitativi di personale<br />

da trasferire. Non tutti i comuni però hanno espletato<br />

tale verifica e, in qualche caso, alcuni amministratori<br />

hanno cambiato gli elenchi precedentemente<br />

concordati. È ovvio – sostiene ancora<br />

Lucherini – che, vista la complessità della materia,<br />

prima di ridurre drasticamente gli organici<br />

comunali, occorre sospendere gli effetti del decreto<br />

immediatamente. Ed è proprio quello che ho<br />

chiesto al Presidente Storace, affinché si possa<br />

procedere in tempi rapidi, ad una minuziosa ed<br />

indispensabile verifica degli elenchi proposti,<br />

limitando i rischi che in alcune zone possano<br />

crearsi aree di forte contenzioso”.


12 Il giornale dei ragazzi<br />

I RAGAZZI E IL DIALETTO<br />

Alcuni alunni della III A hanno rivolto delle domande ai loro coetanei. Abbiamo notato che quasi tutti usano<br />

molto il dialetto ed abbiamo ritenuto interessante capire i motivi di questa abitudine attraverso un’intervista a<br />

diversi alunni delle classi terze della scuola media. Riportiamo alcune interviste.<br />

D. SECONDO TE I RAGAZZI PARLANO ANCORA IL DIALETTO CASTELLANO? PERCHÉ?<br />

Giulia: Sì, perché è un modo divertente per comunicare; Alessandro: Sì, perché è una tradizione; Claudia: Sì,<br />

perché essendo originari di Castel Madama parlarlo è inevitabile; Federico: Sì, perché stando a contatto con i<br />

familiari si prende l’abitudine.<br />

D. PENSI CHE SIA IMPORTANTE TRAMANDARE IL NOSTRO DIALETTO DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE? PERCHÉ?<br />

Giulia: Sì, perché è la “lingua madre” di Castel Madama ed è giusto che anche i giovani l’apprendano;<br />

Alessandro: Sì, perché almeno i ragazzi vengono a conoscenza della lingua castellana; Claudia: Sì, perché fa<br />

parte della storia del paese; Federico: penso di sì perché il dialetto fa parte di noi e delle nostre tradizioni.<br />

D. QUALI SONO I TERMINI PIÙ UTILIZZATI?<br />

Giulia: Ascidate (siediti), arizzate (alzati), areficcate (nasconditi), che te dole? (cosa ti fa male?), che vo? (che<br />

vuoi?), vattènne (vattene), accandividi (guarda); Alessandro: Iemo loco (andiamo lì), vissu (questo); Claudia:<br />

Chivelle (nessuno), caleccuno (qualcuno), nì vissu (guarda questo), ainate (sbrigati), revejate (/svegliati), iemo<br />

(andiamo), resci (esci), repiate (riprenditi); Federico: Chiattarella (ragazzina), fuji (corri).<br />

D. IN FAMIGLIA VIENE USATO QUESTO LINGUAGGIO?<br />

Giulia: A volte, perché i miei genitori non mi permettono di esagerare con questo linguaggio durante i discorsi;<br />

Alessandro: Non tanto, infatti i miei genitori non vogliono; Claudia: Non molto spesso, perché i miei genitori<br />

non vogliono; Federico: Sì, dai miei genitori e qualche volta anche da me però solo qualche parola.<br />

D. PENSATE CHE L’USO DEL DIALETTO POSSA CREARVI DELLE DIFFICOLTÀ<br />

NEL COMUNICARE CON RAGAZZI CHE NON SONO DI CASTEL MADAMA?<br />

Giulia: Sì, credo di sì; Alessandro: Sì, credo di sì; Claudia: Sì, perché per altri ragazzi che non sono di qui è<br />

molto complicato; Federico: Sì, perché a malapena lo capisco io che sono di Castel Madama, figurati i ragazzi<br />

che non sono di qui.<br />

Anche se questo argomento meriterebbe un maggiore approfondimento possiamo comunque già affermare che<br />

i ragazzi parlano il dialetto perché è la “lingua dell’affetto” e ci tengono a tramandarla. Molti ragazzi parlano il<br />

dialetto castellano, comprese noi, ma l’importante è non superare i limiti, altrimenti diventerebbe una brutta abitudine,<br />

basta qualche parola. Soprattutto non deve essere utilizzato nell’ambito scolastico.<br />

Maturi Dalila<br />

Petrini Jessica IIIA<br />

“HARRY POTTER E IL PRINCIPE MEZZOSANGUE”<br />

<strong>La</strong> nuova emozionante avventura di J.K. Bowling ancor più sorprendente delle altre<br />

Dopo aver appassionato ragazzi e adulti con i primi cinque libri del maghetto<br />

più famoso del mondo, l’autrice ce l’ha fatta anche questa volta. In seguito<br />

ad un lungo e intenso lavoro ha terminato la sua sesta opera. Questo libro,<br />

che si intitolerà “Harry Potter e il principe mezzosangue” ha battuto il record<br />

di prenotazione di tutti i tempi su Amazon.com, la più grande libreria virtuale<br />

del mondo. Il libro uscirà il 16 luglio prossimo in Inghilterra e in tutti i<br />

paesi di lingua inglese, ma non è ancora stabilita la data di uscita in Italia.<br />

Fans frettolosi, per evitare la lunga, hanno cercato di scaricare da internet<br />

questa mitica opera della Bowling, ma si sono accorti che si trattava di un<br />

libro falso. I protagonisti sono sempre gli stessi: Harry Potter, Ron Weasley,<br />

Hermione Granger. <strong>La</strong> professoressa di difesa contro le arti oscure Dolores<br />

Umbridge, insopportabile e arrogante, si “dimetterà” e prenderà il suo posto<br />

un nuovo professore. <strong>La</strong> Bowling ha affermato che per la terza volta Harry<br />

assisterà alla morte di uno dei protagonisti, ma non ha specificato se amico o<br />

nemico. Per quanto riguarda il principe mezzosangue è tuttora un mistero.<br />

Cari lettori, per svelare il mistero bisognerà attendere l’uscita del libro ed<br />

acquistarlo, perché sarà un’ avventura ancora più emozionante delle precedenti.<br />

Non perdetela!<br />

Deborah Viotti e Andrea Pascali IIIA


Il giornale dei ragazzi<br />

13


14 Conunità Montana<br />

LA IX COMUNITÀ MONTANA<br />

a cura di Fausta Faccenna<br />

Il nostro giornale, da questo numero, porterà all’attenzione dei propri lettori le attività, i progetti,<br />

le iniziative più significative messe in campo dalla IX Comunità Montana del <strong>La</strong>zio a favore delle<br />

popolazioni del territorio ricadente nel proprio comprensorio.<br />

I settori di intervento di questo Ente spaziano dal campo dell’agricoltura alla zootecnia, dalla cultura<br />

al turismo, toccando settori poco conosciuti quanto significativi per la loro ricaduta economica<br />

sul territorio di pertinenza amministrativa.<br />

Nei numeri successivi, quindi, riporteremo le iniziative più interessanti che l’Ente realizzerà, informandone<br />

i lettori tempestivamente, favorendo la conoscenza di una realtà territoriale vasta ed articolata<br />

che va dalla Sabina Romana all’area Prenestina.<br />

<strong>La</strong> Comunità Montana comprendente 18 comuni ciascuno con proprie caratteristiche socio-economiche<br />

e culturali. Tali caratteristiche risultano omogenee negli aspetti più profondi ma fortemente<br />

diversificate a causa dei diversi eventi storici e sociali che ne hanno tracciato il profilo economico<br />

e culturale.<br />

PROGETTO EDUCATIVO PER I DIVERSAMENTE ABILI<br />

<strong>La</strong> IX Comunità Montana, nell’ambito<br />

delle iniziative volte<br />

all’inserimento dei soggetti deboli,<br />

dei portatori di handicap e<br />

dei soggetti diversamente abili,<br />

ha promosso ed organizzato, con<br />

il finanziamento della Provincia<br />

di Roma, una serie di incontri<br />

indirizzati ai soggetti deboli residenti<br />

nel nostro territorio, finalizzati<br />

all’apprendimento di<br />

tecniche artististiche e alla frequentazione<br />

di un laboratorio<br />

tattile-olfattivo, specialmente<br />

studiato per disabili della vista.<br />

Il progetto, fortemente voluto<br />

dal Presidente della IX Comunità<br />

Montana Vittorio Mancini,<br />

ha consentito di elaborare dapprima<br />

un censimento degli<br />

alunni diversamente abili frequentanti<br />

le scuole di ogni<br />

ordine e grado presenti nel territorio,<br />

e poi di realizzare una<br />

serie di incontri che hanno<br />

visto la partecipazione di gruppi<br />

di classi, in cui gli alunni<br />

diversamente abili sono stati<br />

integrati e supportati dalla presenza<br />

del loro insegnante di<br />

sostegno e dal docente della<br />

materia insegnata.<br />

L’intero progetto ha avuto inizio<br />

verso la fine del mese di<br />

febbraio e si svolge nelle sedi<br />

Il presidente Vittorio Mancini<br />

scolastiche delle scuole elementari<br />

e medie dei comuni di Marcellina,<br />

Montorio Romano,<br />

Palombara e Castel Madama.<br />

Agli incontri partecipano sia gli<br />

alunni che frequentano la scuola<br />

sede dell’incontro, che i soggetti<br />

diversamente abili residenti in<br />

comuni limitrofi, il cui trasferimento<br />

è stato assicurato da<br />

appositi accordi tra i comuni<br />

interessati dalla presenza di<br />

soggetti diversamenti abili e la<br />

IX Comunità Montana.<br />

Gli incontri prevedono corsi di<br />

tecniche artistiche che risultano<br />

particolarmente indicate per<br />

questo tipo di utenza, quali la<br />

pittura su porcellana, pittura su<br />

ceramica e su biscotto.<br />

Una particolare attenzione è<br />

stata rivolta ai soggetti disabili<br />

della vista, per i quali è stato<br />

studiato un laboratorio tattileolfattivo,<br />

che prevede lo svolgimento<br />

di giochi di riconoscimento<br />

e abbinamento forma/<br />

odori e forma/sapori.


Conunità Montana<br />

15<br />

Nel corso dello svolgimento di<br />

tale laboratorio, gli alunni realizzano<br />

candele e saponi profumati<br />

con erbe ed essenze naturali,<br />

preparano e degustano<br />

bevande, realizzano cornici e<br />

quadri con semi di piante, spezie<br />

e altro materiale “tattile”<br />

(stoffa, sabbia, cera, etc.).<br />

L’iniziativa ha incontrato il<br />

favore delle scuole del territorio<br />

e, come detto, della Provincia di<br />

Roma, nella persona dell’On.<br />

Claudio Cecchini, titolare dello<br />

Assessorato alle Politiche Sociali<br />

e per la Famiglia, la struttura<br />

che ha approvato e finanziato<br />

il progetto.<br />

Questo progetto è stato concepito<br />

per offrire una assistenza a<br />

tutto campo per gli operatori<br />

scolastici e le famiglie coinvolte<br />

poiché, oltre agli incontri e ai<br />

laboratori didattici programmati,<br />

mette a disposizione di famiglie<br />

e docenti la consulenza e<br />

l’assistenza di un assistente<br />

sociale che, nell’arco di tre<br />

mesi, riceverà gli interessati<br />

nelle sedi scolastiche concordate<br />

e secondo un calendario<br />

distribuito e pubblicizzato nelle<br />

scuole del territorio.<br />

L’intervento dell’assistente sociale<br />

è finalizzato non solo ad<br />

accompagnare il lavoro dei<br />

docenti e degli assistenti dei<br />

vari laboratori in cui si articola<br />

il progetto, ma anche a supportare<br />

le famiglie degli alunni, che<br />

potranno rivolgersi a questa<br />

figura professionale non solo<br />

per motivi legati al progetto, ma<br />

anche per ogni altro tipo di assistenza<br />

e consulenza legata alla<br />

loro condizione di familiari di<br />

un soggetto debole.<br />

Si conclude il 20 marzo 2005<br />

Rito e tradizione nella IX Comunità Montana del <strong>La</strong>zio<br />

“iniziativa, come dice il Presidente Vittorio Mancini<br />

nella Presentazione del calendario, consolidata nel<br />

corso degli anni e finalizzata alla valorizzazione delle<br />

peculiarità demo-antropologiche del nostro territorio, realizzata<br />

in collaborazione con la Provincia di Roma nell’ambito<br />

delle attività culturali da svolgere nel periodo<br />

invernale…<br />

Ciascun comune del territorio comunitario possiede un suo<br />

patrimonio di riti e di tradizioni popolari particolari, sia<br />

pure in una cornice omogenea di cultura antropologica territoriale,<br />

che la IX Comunità Montana ha costantemente<br />

contribuito a valorizzare attraverso numerose manifestazioni<br />

di riscoperta e riproposizione delle feste e dei riti più<br />

antichi...<br />

Abbiamo deciso di accostare antichi riti religiosi e, quindi<br />

canti sacri, legati alle comunità locali che hanno elaborato<br />

nel tempo le loro forme originali di devozione e di ritualità,<br />

con manifestazioni di carattere laico, legate alla tradizione<br />

del cibo e della festa”.


Vicovaro<br />

17<br />

LA NUOVA BIBLIOTECA<br />

“MARCANTONIO SABELLICO”<br />

di Sofia Di Giuseppe<br />

È stata inaugurata la biblioteca nel comune di Vicovaro<br />

con servizi numerosi ed esclusivamente gratuiti<br />

A Vicovaro sabato 26 Febbraio<br />

2005 alle ore 17.30 in via delle<br />

scuole n. 1 si è tenuta l’inaugurazione<br />

della nuova biblioteca<br />

comunale “Marcantonio Sabellico”,<br />

che darà un nuovo impulso<br />

culturale ai vicovaresi. Questo<br />

edificio si ispira al principio<br />

di eguaglianza dei diritti degli<br />

utenti e della pari dignità personale<br />

e culturale di ogni cittadino.<br />

Alle ore 17.45 prende la<br />

parola il sindaco Christian<br />

Cedric Thomas che dice di aver<br />

fiducia nel futuro dei giovani e<br />

una delle finalità della nuova<br />

biblioteca comunale è proprio<br />

quella di fornire e garantire<br />

un’adeguata condizione del<br />

“sapere” a tutti i ragazzi che<br />

rappresenteranno la nuova<br />

generazione vicovarese. Continua<br />

poi dicendo che l’edificio è<br />

passato da una gestione di<br />

volontariato ad una gestione<br />

comunale. Ci sono diversi progetti<br />

che il comune di Vicovaro<br />

vuole intraprendere e alcuni<br />

obiettivi che riguardano anche<br />

dei contatti esterni con scuole o<br />

altre biblioteche regionali che<br />

daranno la giusta notorietà al<br />

nuovo centro culturale. Alla<br />

fine del suo discorso il sindaco<br />

ringrazia tutte la persone che<br />

hanno partecipato all’inaugurazione.<br />

Subito dopo prende la<br />

parola il consigliere regionale<br />

Carlo Lucherini che ha finanziato<br />

il progetto rendendo possibile<br />

la ricostruzione della<br />

biblioteca. Dice che collaborare<br />

<strong>La</strong> nuova biblioteca comunale<br />

con Vicovaro è soddisfacente<br />

perché ha subito sfruttato in<br />

modo più che adeguato il finanziamento<br />

regionale concesso.<br />

Anche la Chiesa di S. Sabino a<br />

Vicovaro è in restauro sempre<br />

grazie al signor Lucherini. Infine<br />

interviene l’assessore alla<br />

cultura Virginio Coccia che ha<br />

riassunto brevemente i miglioramenti<br />

e la lunga e travagliata<br />

storia della biblioteca dalla sua<br />

prima istituzione. Fu approvata<br />

con delibera il 12/04/2000<br />

riaperta al pubblico però il<br />

10/10/2001. Finalmente fu inserita<br />

con decreto del Presidente<br />

della Giunta regionale n. 74 del<br />

26/09/2003 nell’organizzazione<br />

regionale bibliotecaria. Oggi<br />

conta 5400 volumi e 435 iscritti.<br />

Ha due postazioni internet,<br />

una sala multimediale(in allestimento),<br />

una sala studio (20<br />

posti) e una sala per ragazzi (8<br />

posti). Sono presenti moltissimi<br />

testi di narrativa:<br />

• Tedesca<br />

• Francese<br />

• Inglese<br />

• Americana<br />

• Italiana<br />

Discreta però la classe del 900<br />

di libri di storia e geografia,<br />

mentre la sezione locale è in


18 Vicovaro<br />

fase di incremento. I servizi<br />

sono esclusivamente gratuiti<br />

per permettere a tutti i cittadini<br />

e non di usufruire della biblioteca<br />

senza ostacoli finanziari.<br />

Alla fine l’assessore alla cultura<br />

di Vicovaro Virginio Coccia ringrazia<br />

la responsabile del centro<br />

culturale Margherita Crielesi, il<br />

presidente della decima Comunità<br />

Montana Luciano Romanzi<br />

e la preside del liceo scientifico<br />

Spallanzani di Tivoli sig.ra Rettighieri<br />

che è presente all’inaugurazione<br />

e cercherà di mettersi<br />

in contatto e collaborare con la<br />

biblioteca “Marcantonio Sabellico”.<br />

Come vuole la tradizione<br />

c’è il taglio del fiocco, segno di<br />

buon auspicio così il Sindaco<br />

taglia il nastro retto da due bambini<br />

e invita la gente presente ad<br />

andare nel Centro Anziani “Don<br />

Angelo Francorsi” dove è stato<br />

preparato un piccolo rinfresco<br />

dalla pasticceria “Sandra e<br />

Maria”. Un pomeriggio all’insegna<br />

della cultura per riscoprire<br />

il patrimonio culturale che<br />

era stato dimenticato, una<br />

biblioteca degna di un paese che<br />

ha dato i natali a Marcantonio<br />

Sabellico.<br />

TERMINATI I LAVORI<br />

NELLA VECCHIA<br />

SEDE COMUNALE<br />

DOVE SONO ADESSO<br />

I VARI UFFICI<br />

Nella vecchia sede del comune ristrutturata,<br />

in Via delle Scuole, oltre alla<br />

nuova biblioteca hanno trovato il loro<br />

posto anche altri uffici comunali. Si<br />

tratta dell’anagrafe e stato civile, dei<br />

vigili urbani e dei servizi sociali e<br />

commercio. Nella sede comunale sita<br />

in <strong>Piazza</strong> Padre Pietro, al n. 9 rimane<br />

invece l’ufficio tecnico, l’ufficio<br />

ragioneria e tributi, la segreteria<br />

comunale e i servizi amministrativi e<br />

di protocollo, e gli uffici del Sindaco<br />

e degli Assessori.<br />

Al piano terra della sede di <strong>Piazza</strong><br />

Padre Pietro, n. 9 dovrebbe trovare<br />

uno spazio l’Unione dei Comuni della<br />

Valle Ustica.<br />

IL BILANCIO<br />

DEL COMUNE PER IL 2005<br />

Quest’anno il termine di approvazione<br />

per i bilanci comunali è stato fissato<br />

al 31 marzo 2005. <strong>La</strong> giunta<br />

Comunale ha quindi varato la proposta<br />

di bilancio, con le relative tariffe<br />

ed aliquote, che vedono alcuni adeguamenti<br />

per quello che riguarda<br />

l’acqua e la nettezza urbana. Il tutto si<br />

è reso necessario per i forti tagli ai<br />

trasferimenti che derivano dalla legge<br />

finanziaria, che ha visto per il<br />

Comune di Vicovaro l’assegnazione<br />

di circa 90.000,00 euro in meno.


Vicovaro<br />

19<br />

PARCHEGGIO PER NODO DI SCAMBIO<br />

All’uscita dell’autostrada Vicovaro-Mandela, molti<br />

avranno notato un cantiere piuttosto grande: si tratta<br />

della realizzazione di un nodo di scambio; in pratica<br />

un parcheggio di circa 200 posti, che dovrebbe<br />

mettere in relazione l’uscita dell’autostrada e la stazione<br />

ferroviaria, in attesa di un potenziamento di<br />

quest’ultima.<br />

Il lavoro è giunto al suo secondo lotto, ed il contratto<br />

d’appalto è pari a circa 800.000,00 euro.<br />

L’impresa che si è aggiudicato il lavoro è la ditta<br />

Cipriani Mario di Castel Madama, ed il direttore dei<br />

lavori è l’Ing. Ezio Casiello. Il lavoro è finanziato con<br />

un contributo dell’Unione europea, ob.2.<br />

L’opera che si sta realizzando interessa ovviamente un bacino molto più ampio del solo Comune di<br />

Vicovaro, vista anche la posizione, e rientra in un progetto di sistemazione della zona che ha visto anche<br />

la realizzazione di un’area per un centro fieristico, e il futuro decollo della Zona industriale.<br />

CORSO PER ESPERTO<br />

DI GESTIONE AZIENDE AGRITURISTICHE<br />

Il Sindaco di Mandela Gaetano Sartori nella sala del corso<br />

L’agriturismo è un settore in crescita, e sostenuto<br />

dall’Unione Europea. Per questo l’Unione dei Comuni<br />

della Valle Ustica sta realizzando un corso di formazione,<br />

grazie anche ad un finanziamento della Provincia di<br />

Roma, con contributi anche dell’Unione Europea.<br />

Il corso avrà una durata di 500 ore, e sarà svolto presso<br />

alcuni locali del Comune di Mandela. Per l’occasione<br />

sono stati acquistati dei personal computers, che serviranno<br />

per la didattica del corso.<br />

Il corso vuole formare persone in grado di gestire un’azienda<br />

agrituristica e di commercializzarne i prodotti, con<br />

l’obiettivo di far rimanere i giovani nelle nostre zone rurali, ad alto tasso di disoccupazione. È anche importante<br />

che la formazione arrivi sul territorio, in un’area dove siamo tutti abituati (o condannati?) al pendolarismo.<br />

<strong>La</strong> prima selezione per un numero di posti compreso tra i 10 ed i 15, ha visto un alto numero di domande,<br />

ed il corso avrebbe dovuto iniziare a metà febbraio. In realtà ci sono state delle rinunce, e pertanto la selezione<br />

è stata riaperta, per concludersi il 16 marzo prossimo.<br />

PROGETTO DI REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI SPORTIVI<br />

NEL CENTRO URBANO DI VICOVARO<br />

Il Comune di Vicovaro ha ottenuto due importanti contributi, dalla Regione <strong>La</strong>zio e dalla Provincia di<br />

Roma, che dovrebbero completare il quadro delle risorse necessarie alla realizzazione di impianti sportivi<br />

nel centro urbano.<br />

Si tratta di un progetto che prevede anche la realizzazione di una piscina coperta, nonché la sistemazione<br />

del campo sportivo comunale. Da diverso tempo ne era stata finanziata una parte, per un importo di circa<br />

un milione di euro, mentre l’opera completa ne costa quasi due.<br />

<strong>La</strong> Regione <strong>La</strong>zio ora ne ha finanziato un secondo stralcio, per circa 300.000,00 euro, e la Provincia di<br />

Roma ha destinato nel suo bilancio per il 2005 altri 600.000,00 euro per il completamento.<br />

Dopo una lunga attesa, quindi, l’amministrazione può iniziare la fase esecutiva, che dovrebbe portare entro<br />

qualche anno anche Vicovaro ad avere una piscina comunale.


20 Sambuci<br />

SAMBUCI UN PAESE IN MOVIMENTO<br />

intervista al sindaco a cura di Ramona Pompili<br />

Da circa un anno Dario Ronchetti è il Sindaco di<br />

Sambuci e guida di una Giunta di Centro-Sinistra.<br />

Vice-Sindaco e assessore alla Cultura, ai Servizi<br />

Sociali e ai LL.PP. con l’ex Sindaco Antonio<br />

Tuterti, è stato premiato dai cittadini che, riconoscendogli<br />

l’impegno e le capacità dimostrate nelle<br />

precedenti consiliature, gli hanno conferito la più<br />

alta carica comunale.<br />

In veste di primo cittadino sta per portare all’approvazione<br />

del Consiglio Comunale il suo primo<br />

programma annuale; è l’occasione per chiedergli<br />

di parlarci di Sambuci, cosa è cambiato negli ultimi<br />

anni ma soprattutto del progetto per il paese<br />

della sua Amministrazione.<br />

CI RIASSUME LE SCELTE PIÙ IMPORTANTI CONTE-<br />

NUTE NEL PROGRAMMA ANNUALE 2005?<br />

Sambuci, come tutti i Comuni ed in particolar<br />

modo quelli piccoli, incontra serie difficoltà nella<br />

redazione del programma annuale. Le cause sono<br />

da ricercare nelle due ultime leggi finanziarie. In<br />

particolare le risorse per il sociale dal 2000 al<br />

2004 si sono ridotte di circa un quarto mentre le<br />

competenze del Comune sono cresciute. Si è potuto<br />

mantenere alto il livello dei servizi sociali ai cittadini<br />

grazie all’attivazione di una collaborazione<br />

con il Distretto Socio Sanitario di Tivoli ed a un<br />

progetto dell’Assessorato Comunale ai Servizi<br />

Sociali rivolto ai piccoli diversamente abili e con<br />

problemi cognitivi.<br />

Nonostante i tagli, anche per il 2005 siamo riusciti<br />

a mantenere invariate le tariffe di Tarsu, ICI,<br />

acquedotto, fognatura, addizionale comunale.<br />

Il Sindaco di Sambuci Dario Ronchetti<br />

QUALI SONO LE OPERE PUBBLICHE A CUI TIENE DI<br />

PIÙ PER I PROSSIMI ANNI?<br />

In fase di bilancio abbiamo predisposto un ambizioso<br />

programma. Sono in via di ultimazione i<br />

lavori di recupero del Borgo Medievale 1° comparto<br />

e abbiamo presentato un progetto per un<br />

milione di euro per completare il recupero del 2° e<br />

3° comparto utilizzando il bando regionale per il<br />

Recupero e la Riqualificazione dei Centri Storici.<br />

Sono stati predisposti i progetti per completare il<br />

recupero del Castello Theodoli per un importo di<br />

500.000,00 euro con fondi comunitari e uno per<br />

560.000,00 euro per il recupero totale del Parco<br />

pubblico comunale Villa Theodoli già avviato con<br />

fondi nostri. Con questo progetto si vuole completare<br />

l’illuminazione, ripristinare il sistema di irrigazione,<br />

restaurare le quattro fontane storiche,<br />

sistemare il viale, le essenze arboree, i giardini e le<br />

grotte lungo il muro di cinta.<br />

In collaborazione con l’Ass.to alla viabilità della<br />

Provincia stiamo predisponendo la messa in sicurezza<br />

dei bivi di Sambuci con le provinciali per<br />

Ciciliano, Cerreto e Mandela per un importo di<br />

660.000,00 euro. Questi svincoli hanno un grande<br />

interesse non solo per i residenti ma anche per<br />

moltissimi pendolari provenienti dai Comuni limitrofi<br />

che utilizzano il nodo di scambio Vicovaro-<br />

Mandela per andare verso la capitale con i mezzi<br />

pubblici.<br />

È inoltre in programma la realizzazione di alloggi<br />

in edilizia economica come risposta all’esigenza<br />

di abitazione per le giovani coppie.<br />

Ovviamente quanto descritto potrà essere realizzato<br />

in funzione dei contributi che riusciremo ad<br />

ottenere dalla Provincia e dalla Regione.<br />

È OPINIONE COMUNE CHE SAMBUCI È MOLTO<br />

CAMBIATO NEGLI ULTIMI ANNI. SECONDO LEI, PER<br />

QUALI MOTIVI?<br />

Il cambiamento è reale ed è sotto gli occhi di tutti<br />

e mi lusinga che il giudizio sia positivo.<br />

Un insieme di fattori ha determinato questo processo.<br />

Fra questi è da evidenziare la sensibilità e<br />

l’attenzione posta nel rapportarsi con la cittadinanza<br />

dagli amministratori che si sono succeduti<br />

negli ultimi venti anni. L’aver saputo pianificare e


Sambuci<br />

21<br />

realizzare interventi alla nostra portata, rivolti<br />

essenzialmente al miglioramento della qualità di<br />

vita dei cittadini. Si è investito molto in risorse<br />

umane sia in campo sociale che culturale. Un contributo<br />

importante è stato dato dalle Associazioni<br />

Culturali che operano sul territorio che, in collaborazione<br />

con l’Assessorato alla Cultura, organizzano<br />

un fitto calendario di eventi: dal teatro alla poesia,<br />

feste di piazza e sagre, rendendo piacevole il<br />

soggiorno sia a chi risiede stabilmente, sia a chi<br />

sceglie Sambuci per un periodo di vacanza.<br />

QUALI SONO INVECE LE COSE IMPORTANTI ANCO-<br />

RA DA REALIZZARE?<br />

Le cose che ci sono mancate sono diverse ma stiamo<br />

cercando di porvi rimedio. Penso ad esempio<br />

alla stabilizzazione dei <strong>La</strong>voratori Socialmente<br />

Utili. Con la Regione <strong>La</strong>zio, la X a Comunità<br />

Montana e i Comuni della Valle dell’Aniene, abbiamo<br />

costituita la società Valle dell’Aniene Servizi<br />

S.p.A. Questa sarà operativa nei prossimi mesi e<br />

darà stabilità di lavoro a circa di 150 persone tra<br />

giovani disoccupati e lavoratori posti in mobilità.<br />

Come prima accennavo, è da risolvere il problema<br />

degli alloggi per i giovani. Lo scorso anno abbiamo<br />

approvato il Piano di Zona 167 in località<br />

Boschetto per la costruzione di venti alloggi. Ora<br />

sono stati ottenuti i necessari pareri che ci consentono<br />

di pubblicare il bando di preselezione per<br />

l’assegnazione delle aree in diritto di proprietà.<br />

Entro l’anno confidiamo di assegnare i lotti.<br />

<strong>La</strong> costituzione di una piccola Cooperativa<br />

Sociale potrebbe creare concrete opportunità di<br />

lavoro. Penso all’immenso patrimonio immobiliare<br />

di cui dispone Sambuci: il Castello Theodoli, il<br />

suo parco, il territorio circostante con i sentieri<br />

escursionistici che vanno da Castel Madama a<br />

Saracinesco, l’ex Convento dei Frati Francescani<br />

che stiamo recuperando per destinarlo ad ostello<br />

con 25 posti letto e sala ristorante e che sarà pronto<br />

per la fine dell’estate. Per gestire tutti questi<br />

beni ci sarà molto da lavorare, occorre stimolare la<br />

sensibilità e la voglia di fare dei giovani.<br />

<strong>La</strong>vori al centro storico di Sambuci<br />

SAMBUCI FA PARTE DELL’UNIONE DEI COMUNI<br />

DELLA VALLE DEL GIOVENZANO, COSA PENSA DI<br />

QUESTA ESPERIENZA?<br />

Credo che il consorziarsi in un’Unione, sia la via<br />

obbligata per i piccoli comuni.<br />

Penso alla gestione associata dei servizi come la<br />

raccolta dei rifiuti, alla gestione della pubblica<br />

illuminazione, alla polizia intercomunale, allo<br />

sportello delle attività produttive e del commercio,<br />

alla realizzazione di una unica grande scuola intercomunale,<br />

al depuratore consortile, alla creazione<br />

di un’isola ecologica ben custodita e sorvegliata.<br />

Tutto questo per migliorare i servizi offerti ai cittadini<br />

dell’intera valle, cercando di renderli efficienti<br />

contenendone il costo, creando anche nuove<br />

opportunità di lavoro.<br />

Inoltre attraverso l’Unione, si creerà un polo ricettivo<br />

turistico-culturale il cui fine deve essere quello<br />

di attrarre sempre più visitatori. Penso anche<br />

alle potenzialità naturalistiche dei nostri territori,<br />

al fatto che Roma si espande sempre di più, credo<br />

che a breve potremo non sentirci più Provincia ma<br />

parte integrante della Capitale. <strong>La</strong> nostra è una<br />

giovane Unione, è nata solo da circa un anno, se<br />

riusciremo a lavorare in armonia, raggiungere gli<br />

obiettivi prefissati, sarà possibile.<br />

PER CONCLUDERE, QUALI SONO I PRINCIPALI<br />

OBIETTIVI CHE SI PONE IN QUESTA LEGISLATURA?<br />

Nel corso di questa nostra chiacchierata sono<br />

state toccate molte questioni. Gran parte di esse,<br />

sono parte integrante del programma politicoamministrativo<br />

presentato ai cittadini nelle ultime<br />

elezioni, ovviamente il nostro obiettivo è quello<br />

di rispondere a tutte e di creare i presupposti per<br />

delle nuove, occorre perciò lavorare, lavorare e<br />

lavorare, occorre impegnarsi giorno per giorno ed<br />

occorre avere anche un po’ di fortuna, che non<br />

guasta mai!


22 Cultura<br />

L’ANIENE:<br />

STORIA DI UN FIUME<br />

di Italo Tacchia<br />

Gli antichi Equi fondevano la loro cultura con il fiume Aniene,<br />

che, proseguita poi attraverso i romani e la civiltà contadina,<br />

dà origine a quella che è oggi la cultura del nostro territorio<br />

(seconda e ultima parte)<br />

L’antropologo Mauro Rubini, facendo un accurato<br />

studio sui resti scheletrici rinvenuti nella necropoli<br />

di Casal Civitella nel territorio di Riofreddo (37<br />

individui risalenti al VI° secolo a.C.), traccia un<br />

profilo morfologico di questi tipi umani, traendo<br />

alcune conclusioni: che la loro dieta doveva essere<br />

a base di cereali e vegetali, scarsamente integrata<br />

da proteine (carni e pesce) e che l’attività fisica<br />

consisteva prevalentemente in lavori gravosi e<br />

pesanti, tipici del contadino (5).<br />

Anche l’attività di allevamento organizzato e di<br />

transumanza doveva essere estranea agli Equi.<br />

<strong>La</strong> cosa più interessante però è la conformazione<br />

fisica: longilinea, con media di 167 cm per i<br />

maschi (per quei tempi, quasi dei Watussi), si riferisce<br />

più ad una popolazione adatta a climi temperati<br />

e caldi piuttosto che a climi rigidi e freddi<br />

come quello appenninico; insomma piuttosto<br />

diversa dalle altre popolazioni che in quel periodo<br />

abitavano l’entroterra dell’Italia centrale, di costituzione<br />

più bassa e tozza. Come se, provenendo da<br />

zone temperate e spinti chissà da cosa, gli Equi si<br />

fossero “da poco” stanziati in questo territorio,<br />

non essendosi ancora adattati morfologicamente al<br />

nuovo clima. Cosa diversa risulta essere l’adattamento<br />

culturale, visti i ritrovamenti di metalli e<br />

oggetti, conformi a quelli delle altre popolazioni<br />

comparate; infatti un adattamento culturale può<br />

realizzarsi nel giro di pochi decenni, mentre per<br />

quello biologico occorrono molte generazioni.<br />

Riofreddo poi, non è molto vicino all’Aniene e probabilmente<br />

la sua popolazione aveva poche possibilità<br />

nello sviluppare abilità e tradizione di caccia e<br />

pesca legata alla particolarità di questo territorio<br />

con un reale faunistico e botanico che merita un<br />

approfondimento, considerando anche il fatto che la<br />

civiltà contadina, sviluppatasi qualche secolo dopo,<br />

trasse non pochi vantaggi da questi aspetti.<br />

<strong>La</strong> valle dell’Aniene rivestiva grande importanza<br />

per Roma, in quanto i principali acquedotti ebbero<br />

origine proprio da qui: quello dell’acqua Marcia,<br />

ancora oggi alimenta buona parte della città.<br />

Purtroppo la scoperta di questo grande bacino idrico<br />

comportò la definitiva scomparsa della identità<br />

degli Equi. I romani fecero arrivare da ogni parte<br />

d’Italia per la costruzione degli acquedotti, un gran<br />

numero di ingegneri, scalpellini, operai ecc. i quali<br />

si stabilirono in queste terre con le loro famiglie


Cultura<br />

23<br />

che insieme alla presenza degli addetti alla costruzione<br />

della via Valeria contribuirono a modificare<br />

la cultura, la lingua e gli usi del popolo Equo.<br />

Oggi la vita nella Valle dell’Aniene ha un altro<br />

aspetto.<br />

Nei primi anni del novecento si inizia la costruzione<br />

della ferrovia Roma-Pescara, questa importante<br />

via di comunicazione segna la fine della<br />

civiltà contadina di cui rimangono significative<br />

testimonianze nel museo di Roviano.<br />

Come se non bastasse si sta procedendo ogni anno<br />

alla canalizzazione, alla profilatura delle sponde<br />

con blocchi di travertino, per evitare le piene (perché<br />

poi ? ah già, dimenticavo; se è finita la civiltà<br />

contadina, la piena che fertilizzava i campi a<br />

che serve più, è diventata solo un fastidio).<br />

In sostanza l’Aniene sta diventando un canale<br />

dove l’acqua scorre veloce (rimandando quindi il<br />

problema delle piene a valle ed in modo più<br />

drammatico, al punto che si è dovuto costruire<br />

una specie di muraglia cinese a ponte Lucano per<br />

contenere l’esondazione, deturpando uno splendido<br />

sito archeologico), insomma, non c’è pace per<br />

il povero Parenzio.<br />

BIBLIOGRAFIA: (1) G. MEZZETTI, l’Aniene un fiume di luce,<br />

Tivoli, 1993, p 20; (2) Questo prelievo di acque continua<br />

ancora ad opera dell’Acea attraverso l’acquedotto ex Pio-<br />

Antico Marcio e le centrali idroelettriche; (3) L. MAMMA-<br />

RELLA, <strong>La</strong> Tiburtina Valeria - itinerario storico-archeologico,<br />

Cerchio, Polla, 1988, p 77; (4) VIRGILIO, Eneide (trad. di A.<br />

CARO), libro VII, Vallardi 1950; (5) M. RUBINI, “la necropoli<br />

arcaica di Casal Civitella”, in Identità e civiltà dei Sabini,<br />

Atti del XVIII convegno di studi etruschi ed italici, Firenze,<br />

1996, pp. 364-373.<br />

Il giorno del bucato a Castel Madama agli inizi del ’900, in prossimità<br />

dei ruderi dell’antichissima mola, sulla sponda opposta c’è<br />

chi si diletta nella pesca alla trota<br />

Fino a quel tempo (40-50 anni fa), l’ecosistema<br />

fluviale era ridondante di vita animale. Gamberi,<br />

lamprede, trote ed altri pesci erano numerosissimi:<br />

le anse e le spiaggette del fiume costituivano l’ambiente<br />

ideale per questi esseri viventi, così come<br />

per l’avifauna.<br />

Purtroppo da alcuni anni il fiume è diventato una<br />

grossa discarica di ogni genere e praticamente la<br />

fauna ittica è quasi scomparsa così come altre specie<br />

ad essa legate (martin pescatore,lontra ecc.).<br />

Inizi del ’900, nei pressi di Roviano si stanno eseguendo lavori di<br />

ripristino della sponda destra con viminate sostenute da pali disposti<br />

a filera


24 Orvinio<br />

IL CASTELLO MALVEZZI<br />

di Carla Santolamazza<br />

Sorge ad 840 metri di altezza in una posizione da cui si gode<br />

un panorama stupendo nel paese di Orvinio<br />

all’interno del Parco Regionale dei Monti Lucretili<br />

Il castello, fondato dai Conti dei<br />

Marsi nel XII secolo, si sviluppa<br />

attorno ad una torre difensiva<br />

ricostruita dopo la distruzione<br />

dell’antica Orvinium nel X<br />

secolo forse da orde saracene.<br />

Intorno alla torre cresce anche il<br />

borgo abitato e fino al 1513<br />

Orvinio non costituisce una<br />

comunità a sé, ma una “villa”<br />

comprendente il castello o torre<br />

e un primo nucleo di case. Nel<br />

corso del ’500 il borgo si sviluppa<br />

e diventa feudo degli<br />

Orsini ed è probabilmente questa<br />

famiglia che promuove il<br />

primo adeguamento dell’antico<br />

torrione difensivo a castello.<br />

Esso sorge in una posizione<br />

dominante e secondo alcuni<br />

autori sulle fondamenta dell’antica<br />

arce, parte alta di un insediamento<br />

urbano antico con fortificazioni<br />

e funzione strategica,<br />

di Orvinio, dove si ergevano i<br />

templi di Minerva e Atena.<br />

Nel ’600 passa ai Principi<br />

Borghese. Oggi il Castello, di<br />

proprietà dei Marchesi Malvezzi<br />

Campeggi, è un complesso<br />

di edifici e torri costruiti in<br />

vari secoli (rifacimenti del XV,<br />

XVI, XVII secolo), completamente<br />

ristrutturati all’inizio del<br />

’900, di cui restano, come elementi<br />

originari, il maschio<br />

cilindrico e il muro di cinta<br />

merlato con un monumentale<br />

portale d’ingresso arcuato, decorato<br />

a bugne, rivestimento in<br />

pietra di forma rettangolare<br />

lasciato in risalto per evidenziare<br />

la struttura muraria, forse del<br />

XVII secolo. Sul portale sono<br />

evidenti le strette feritoie attraverso<br />

le quali passavano le catene<br />

del ponte levatoio. Nello<br />

spazio interno un cortile dove<br />

affaccia una costruzione con<br />

finestre dai montanti a croce<br />

rinascimentale e che termina<br />

con una torretta angolare. Nel<br />

castello undici camere da letto,<br />

una biblioteca, saloni bellissimi<br />

e una cappella privata. Gli<br />

ambienti del piano terra sono<br />

coperti con volte a crociera<br />

costolonate, nervature in pietra,<br />

e a sesto ribassato; al piano<br />

superiore gli ampi saloni presentano<br />

soffitti lignei a cassettoni<br />

con decorazioni pittoriche<br />

tardo cinquecentesche, raffiguranti<br />

grottesche: decorazioni<br />

parietali a stucco con motivi<br />

geometrici o naturalistici.<br />

Cortile interno del Castello, accanto al giardino<br />

Virgilio Malvezzi, consigliere di Filippo IV<br />

Re di Spagna nella metà del 1600<br />

Ricchissimo e notevole nei<br />

saloni e nelle stanze l’arredamento<br />

con mobili d’epoca.<br />

Nelle cosidette soffitte del fabbricato<br />

a sinistra entrando dal<br />

portone principale quadri che<br />

rappresentano le gesta della<br />

dominazione dei Baroni Muti<br />

nelle vittorie riportate durante<br />

le guerre con i paesi limitrofi ad


Orvinio<br />

25<br />

Il portale che affaccia sul centro urbano <strong>La</strong> volta a crociera della cappella Soffitto a cassettoni di uno dei saloni<br />

Orvinio. All’interno di un corpo<br />

di fabbrica, sicuramente rimaneggiato<br />

durante i lavori di<br />

restauro realizzati da uno dei<br />

proprietari, Remo Parodi-Salvo,<br />

è posizionata la Cappella privata<br />

del castello.<br />

Si accede attraverso un piccolo<br />

corridoio coperto da volta a crociera<br />

con decorazioni a grottesche.<br />

Nel piccolo vano della<br />

cappella, a pianta quadrata e<br />

soffitto a travatura, con due<br />

finestrelle ai lati dell’altare con<br />

profondi strombi, affreschi con<br />

scene della vita della Vergine,<br />

commissionati dalla famiglia<br />

Muti nel XVII secolo e secondo<br />

una citazione di V. Di Flavio<br />

studioso dei Manenti, attribuiti<br />

al figlio di Ascanio, Vincenzo<br />

autore anche degli affreschi<br />

degli altri ambienti, in particolare<br />

i frammenti di pittura rintracciati<br />

nel “granarone”, utilizzato<br />

per decenni come deposito,<br />

ma probabilmente appartamento<br />

di rappresentanza dei Muti di<br />

fabbricazione cinquecentesca.<br />

Stilisticamente le opere decorative<br />

risentono della corrente<br />

manieristica romana della fine<br />

del ’500. All’esterno del castello<br />

un grande parco con giardino<br />

all’italiana.<br />

Annessa al Castello una azienda<br />

agricola con produzioni<br />

agro-biologiche di 500 ettari e<br />

agriturismo Il Castello offre un<br />

servizio di ristorazione, per<br />

piccoli gruppi, su prenotazione.<br />

Il Marchese Camillo Malvezzi Campeggi con il ritratto di un suo antenato<br />

Per chi è interessato si può consultare<br />

il testo: Patrimonio<br />

Artistico e Monumentale dei M.<br />

Sabini, Tiburtini, Cornicolani e<br />

Prenestini della IX Comunità<br />

Montana del <strong>La</strong>zio


26 Pisoniano<br />

ACCADEMIA SPERIMENTALE<br />

PISCANUM<br />

di Ivano Chicca<br />

L’Associazione Culturale Cinema,<br />

Teatro e Musica “Piscanum”,<br />

costituitasi nel 1994 a<br />

Pisoniano ha dato vita all’omonima<br />

Accademia che ogni anno<br />

nel periodo di gennaio/febbraio<br />

mette in scena una commedia<br />

musicale ottenendo sempre<br />

grande successo di pubblico.<br />

Quest’anno è stata messa in<br />

scena “Dolly”, un’opera liberamente<br />

tratta da “<strong>La</strong> sensale<br />

di matrimoni”, due tempi di<br />

Thornton Wilder con musiche<br />

di Carlo Savina e Armando<br />

Trovatoli.<br />

Sotto la sapiente regia di<br />

Jolanda Perrotta, attori di<br />

“strada” riescono a dare il loro<br />

Vania Coni e Rinaldo D’Antoni<br />

meglio rivelando capacità inaspettate.<br />

Lo spettacolo, allegro ed incalzante,<br />

scorre piacevolmente,<br />

coinvolge lo spettatore in un’atmosfera<br />

di allegria che gli attori<br />

e quanti partecipano all’allestimento<br />

della rappresentazione<br />

riescono a trasmettere con la<br />

loro passione, gratificati da un<br />

pubblico che da sempre li<br />

apprezza.<br />

L’Accademia di Teatro Piscanum<br />

è aperta a chiunque avesse<br />

voglia di cimentarsi nella recitazione<br />

ed inoltre tiene corsi<br />

bisettimanali di recitazioni per<br />

ragazzi dai sei ai quattordici<br />

anni.<br />

Scene della rappresentazione teatrale “Dolly”<br />

Sotto gli attori e la regista ringraziano il pubblico


Sport<br />

27<br />

A TERNI LA GARA DEI PICCOLI<br />

di Ivano Moreschini<br />

L’Empolum nuoto approda a<br />

Terni per il Trofeo Giovanissimi<br />

2005. In gara soltanto la categoria<br />

esordienti “c”, vale a dire le<br />

bambine nate nel 1997 ed anni<br />

successivi, ed i bambini nati a<br />

partire dal 1996. Soltanto quattro<br />

le gare previste: i metri 50<br />

dorso e la rana, sia maschili che<br />

femminili.<br />

Molti gli atleti in gara per l’Empolum,<br />

che aveva il proprio<br />

punto di forza stavolta nella<br />

squadra femminile. Infatti nei<br />

metri 50 dorso si segnala l’ottimo<br />

primo posto di Palladino<br />

Ludovica, con Del Vecchio<br />

Daniela sempre dell’Empolum<br />

giunta al terzo posto. Forniamo<br />

l’elenco delle bambine in gara<br />

nei metri 50 dorso: oltre a Palladino<br />

Ludovica e del Vecchio<br />

Daniela, c’erano Renga Michela,<br />

Fioravanti Marzia, Pani Elena,<br />

Moreschini Camilla.<br />

I bambini previsti in gara per i<br />

metri 50 dorso, invece erano<br />

<strong>La</strong>ndolfo Mattia, Sette Mattia,<br />

Pani Daniele, Caldarelli Daniele,<br />

Fuccelli Matteo, Proietti<br />

Mattia, Trusiani Michael,<br />

Castelli tiziano, De Angelis<br />

Alex, Fittipaldi Massimiliano,<br />

Gradoni Livio, Paolucci Francesco,<br />

Bruschi David. Nessuno<br />

è riuscito però a salire sul<br />

podio per i 50 metri dorso<br />

Sia per i bambini che per le<br />

bambine c’è stato un minor<br />

numero di partecipanti ai metri<br />

50 rana, che è una specialità un<br />

po’ più difficile del dorso. Purtroppo<br />

al momento di chiudere<br />

il giornale non sono ancora<br />

disponibili i dati della gara sul<br />

sito della UISP, forse perché il<br />

Trofeo Giovanissimi è un circuito<br />

diverso dal campionato<br />

interregionale, anche se partecipano<br />

le stesse squadre.<br />

Da segnalare che alcuni bambini<br />

hanno partecipato nella stessa<br />

giornata a Roma alla gara<br />

della FIN, Federazione Italiana<br />

Nuoto, che è l’organizzazione<br />

ufficiale in questo campo, mentre<br />

invece la Uisp (Unione italiana<br />

Sport per tutti), pur molto<br />

seria, è un po’ più amatoriale.<br />

Per questo si sono divisi anche<br />

gli accompagnatori: Mimmo<br />

Fratini ha condotto i “pulcini” a<br />

Terni, e Giuseppina Salinetti ha<br />

accompagnato i più competitivi<br />

alla Piscina della Polizia di<br />

Stato, a Roma.<br />

Mimmo Frattini con alcuni “piccoli” in gara


28 Sport<br />

CORSA A TRE PER LA PROMOZIONE<br />

di Gianluca Simonelli<br />

Castel Madama 43 punti, Sanpolese 43 punti, Centro Italia (RI) 40 punti<br />

A parte clamorose sorprese, sono<br />

queste le maggiori candidate<br />

alla vittoria finale del campionato<br />

di promozione Girone B.<br />

Questo dice la classifica che<br />

effettivamente rispecchia i<br />

valori visti sul campo, anche se<br />

a tal proposito va ricordato che<br />

la Sampolese deve ancora recuperare<br />

due gare, una delle quali<br />

proprio contro il Centro Italia.<br />

Il 20 febbraio al campo comunale<br />

si è giocato l’attesissimo<br />

derby contro la Sampolese di<br />

mister Pierangeli e di tanti ex<br />

rossoblu. <strong>La</strong> squadra, motivata<br />

al massimo dal mister Biondi,<br />

ha giocato una partita spettacolare<br />

e dopo mezz’ora già si trovava<br />

in vantaggio per 2-0 grazie<br />

ai gol di Figlioli e Digiammatteo,<br />

tra l’esultanza dei tanti<br />

tifosi che hanno riempito le gradinate<br />

di un comunale vestito a<br />

festa. Il gol della Sampolese nel<br />

finale del primo tempo ha creato<br />

qualche ansia, fino alla terza<br />

meritatissima rete di Marzano<br />

che ha chiuso la gara sul 3-1.<br />

<strong>La</strong> domenica successiva (27-<br />

02) è arrivata inattesa la sconfitta<br />

esterna 2-1 dal Fonte Nuova.<br />

<strong>La</strong> squadra dopo aver subito gol<br />

nel primo tempo, nella ripresa è<br />

riuscita a pareggiare con<br />

Bonamoneta, ma nel tentativo<br />

di ribaltare la situazione è stata<br />

beffata da una rete nel finale.<br />

<strong>La</strong> squadra forse un po’ scarica<br />

psicologicamente dopo il derby<br />

e, nonostante gli inviti di mister<br />

Biondi a non rilassarsi, ha<br />

giocato una partita al di sotto<br />

delle proprie possibilità, condizionata<br />

anche da un arbitraggio<br />

discutibile.<br />

CLASSIFICA DOPO IL 13 MARZO 2005<br />

Squadra P G V N P<br />

CASTELMADAMA 43 22 13 4 5<br />

SANPOLESE 43 20 14 4 3<br />

CENTRO ITALIA 40 21 11 7 3<br />

ROVIANO 37 21 11 4 6<br />

MONTEROTONDO SCALO 35 22 7 14 1<br />

FONTE NUOVA 33 21 8 9 4<br />

TOR LUPARA 33 22 8 9 5<br />

VILLANOVA GUIDONIA 27 22 7 6 9<br />

FIDENE 26 22 6 8 8<br />

RIANO CALCIO 26 22 7 5 10<br />

TORRI IN SABINA 25 22 5 10 7<br />

REBIBBIA 23 21 4 11 6<br />

PRO CALCIO CONTIGLIANO 22 22 6 4 12<br />

PASSO CORESE 1936 17 22 3 8 11<br />

JENNE 15 20 3 6 11<br />

CALCIO SUBIACO 12 22 1 9 12<br />

Purtroppo anche l’incontro casalingo<br />

con il Monterotondo<br />

(06-03) ha fatto registrare la<br />

sconfitta del Castel Madama per<br />

1-2. Pronta riscossa sul campo<br />

dello Jenne con un rotondo 2-0<br />

firmato Consorti e Corona.<br />

Questo è il momento decisivo<br />

per il campionato, il nostro<br />

augurio è che i ragazzi si preparino<br />

al meglio e che i tifosi<br />

sostengano numerosi la squadra,<br />

senza mai dimenticare<br />

però che si tratta di un gioco.<br />

<strong>La</strong> squadra dei giovanissimi del Castel Madama che parteciperà al Torneo Internazionale


Sport<br />

29<br />

XVI TORNEO INTERNAZIONALE DI CALCIO<br />

CATEGORIA GIOVANISSIMI<br />

PARTECIPANTI<br />

GIRONE “A” GIRONE “B” GIRONE “C”<br />

HASTINGS S. T. AMAND OUDENAARDE<br />

CISCO LODIGIANI LAZIO SPA VIGOR PERCONTI<br />

P. C. ITALIA MACIR CISTERNA EDIPRO ROMA<br />

CASTEL MADAMA TIVOLI 1919 VILLALBA<br />

PROGRAMMA GARE<br />

Mercoledì 23 <strong>Marzo</strong> 2005<br />

CAMPO SPORTIVO “ATTILIO TESTA” CASTEL MADAMA<br />

ORE 16,00 LAZIO SPA MACIR CISTERNA<br />

ORE 18,00 CASTEL MADAMA HASTINGS<br />

ORE 22,00 OUDENAARDE EDIPRO ROMA<br />

CAMPO SPORTIVO “ARCI DI TIVOLI”<br />

ORE 17,00 TIVOLI 1919 S. T. AMAND<br />

CAMPO SPORTIVO “OCRES MOCA” VILLALBA<br />

ORE 17,00 CISCO LODIGIANI P.C. ITALIA<br />

ORE 18,15 VILLALBA VIGOR PERCONTI<br />

Giovedì 24 <strong>Marzo</strong> 2005<br />

CAMPO SPORTIVO “ATTILIO TESTA” CASTEL MADAMA<br />

ORE 9,30 P. C. ITALIA HASTINGS<br />

ORE 11,30 LAZIO SPA TIVOLI 1919<br />

ORE 15,00 OUDENAARDE VIGOR PERCONTI<br />

ORE 17,00 MACIR CISTERNA S. T. AMAND<br />

ORE 19,00 CISCO LODIGIANI CASTEL MADAMA<br />

CAMPO SPORTIVO “OCRES MOCA” VILLALBA<br />

ORE 16,00 VILLALBA EDIPRO ROMA<br />

Venerdì 25 <strong>Marzo</strong> 2005<br />

CAMPO SPORTIVO “ATTILIO TESTA” CASTEL MADAMA<br />

ORE 9,30 OUDENAARDE VILLALBA<br />

ORE 11,30 VIGOR PERCONTI EDIPRO ROMA<br />

ORE 15,00 HASTINGS CISCO LODIGIANI<br />

ORE 17,00 LAZIO SPA S. T. AMAND<br />

ORE 19,00 CASTEL MADAMA P. C. ITALIA<br />

CAMPO SPORTIVO “ARCI DI TIVOLI”<br />

ORE 16,00 TIVOLI 1919 MACIR CISTERNA<br />

Sabato 26 <strong>Marzo</strong> 2005<br />

CAMPO SPORTIVO “ATTILIO TESTA” CASTEL MADAMA<br />

ORE 16,00 SQUADRA N° 1 SQUADRA N° 3<br />

ORE 18,00 SQUADRA N° 2 SQUADRA N° 4<br />

ORE 17,00<br />

Domenica 27 <strong>Marzo</strong> 2005<br />

CAMPO SPORTIVO “ATTILIO TESTA” CASTEL MADAMA<br />

FINALE<br />

L’Associazione<br />

ALBATROS<br />

e la Redazione de<br />

Augurano<br />

Buona Pasqua


30 Tradizioni popolari<br />

Settimana Santa, Pasqua e Pasquetta<br />

selezione ed elaborazione del testo a cura di Gualtiero Todini<br />

Dalla tesi sulle "Tradizioni Popolari a Castel Madama” di Vittorio Todini<br />

Siccome facevo il chierichetto, nella settimana<br />

santa partecipavo, insieme a qualche altro coetaneo,<br />

con il parroco, l’arciprete don Angelo<br />

<strong>La</strong>nciotti, o con il viceparroco, don Attilio (‘gnu<br />

sa?, u ziu de Adermo Campalacasa), alla “binidizzione”<br />

delle case.<br />

Per l’occasione si benedivano, oltre a tutta la<br />

casa, anche le pizze di Pasqua, che solo dopo<br />

potevano essere mangiate, e le uova, che servivano<br />

a fare le sagnassucche (già, le fettuccine) per la<br />

domenica di Pasqua; pizze e uova erano disposte<br />

sopra il tavolo della cucina; o della sala da pranzo<br />

di quelle poche famiglie, che negli anni quaranta<br />

la possedevano. Le famiglie regalavano al prete<br />

una somma in denaro e un po’ di uova (l’una e<br />

l’altra donazione dipendevano dalla disponibilità<br />

e dalla generosità della donatrice, la padrona di<br />

casa che ci accoglieva). A loro volta, parroco e<br />

vice, regalavano a noi chierichetti una mancia e<br />

qualche uova. <strong>La</strong> ponderosità della mancia e delle<br />

uova dipendeva — eh sì, anche questa — dalla<br />

generosità del donatore. Ma io non vi dirò con chi<br />

era preferibile capitare…<br />

Oltre alla benedizione delle case, c’era un<br />

altro evento eccezionale nella Settimana Santa.<br />

Ce lo racconta, qui di seguito, Vittorio Todini<br />

nella sua tesi sulle “Tradizioni Popolari a Castel<br />

Madama”:<br />

Racanella, gnaccula e taccatavura (raganella,<br />

gnaccola e tocca-tavola) – scrive Vittorio — sono<br />

i tre giocattoli caratteristici della settimana santa;<br />

più precisamente, se ne vedono in grande numero<br />

dal tardo mattino del Giovedì Santo fino alla sera<br />

del Venerdì Santo.<br />

L’origine del loro uso risale alla necessità di<br />

avvertire i fedeli dell’imminente inizio delle funzioni<br />

in Chiesa, dal momento che le campane tacciono,<br />

in segno di lutto per la morte di Gesù.<br />

Gruppi di ragazzi percorrono le vie del paese e<br />

agitano gli strumenti per richiamare l’attenzione<br />

dei paesani: con l’occasione, su suggerimento di<br />

qualche adulto, declamano anche delle filastrocche<br />

(alcune se ne ricordano ancora e qui sotto sono<br />

trascritte), con le quali si commemora, poco rispettosamente<br />

in verità, la morte di qualche persona<br />

del paese o viene messo alla berlina un avveni-


Tradizioni popolari<br />

31<br />

mento, che ha fatto scalpore durante l’anno e che<br />

si presta alle beffe e alla satira.<br />

Ecco di seguito alcune delle filastrocche più<br />

conosciute:<br />

E qui termina la pagina della tesi di Vittorio.<br />

Aiu rotorio,<br />

aiu rotorio:<br />

s’è mortu<br />

Franciscantonio;<br />

la matre che ju fece<br />

(quando la madre lo fece),<br />

era niru<br />

comme la pece.<br />

A j’archittu,<br />

a j’archittu:<br />

s’è mortu<br />

‘m purchittu,<br />

s’è mortu<br />

pe lla via,<br />

je sonemo<br />

l’Avemmaria.<br />

Alla rocca,<br />

alla rocca:<br />

s’è morta<br />

Ricciotta,<br />

Ricciotta<br />

(d)e Paraculu,<br />

je sonemo<br />

ju tammuru.<br />

All’accetta,<br />

all’accetta,<br />

s’è morta<br />

Luisetta,<br />

Luisetta<br />

la Romanella,<br />

je sonemo<br />

la racanella.<br />

<strong>La</strong> sera del Venerdì Santo c’era la processione,<br />

che usciva dalla Chiesa di San Michele a “suaventru”,<br />

scendeva fino ai Collicelli e tornava indietro.<br />

Dei personaggi della processione ce n’era uno<br />

davvero spaventoso, che portava la croce e trascinava<br />

una catena legata a un piede, che emetteva<br />

stridori terrificanti, rimbombanti nella notte.<br />

Fin dal sabato si prendevano accordi per la<br />

gita di Pasquetta: un evento importante, perché ai<br />

tredici/quattordici anni la gita si poteva fare chiattarei<br />

e chiattarelle mmischiati. Nascevano così<br />

amori folgoranti e, qualche volta, pervicaci, che<br />

portavano all’altare.<br />

Io ne ricordo una di pasquetta a cui, oltre a<br />

me, parteciparono Mario de Pepperoma e Pietro<br />

Cacinetto bonanime, eppo’ Pietruccio de Zampittu<br />

e Vittorio de Furvio; e ce stéa puru ca’ femmona<br />

(ma una propia speciale, che la chiameanu<br />

“ju sòle”).<br />

<strong>La</strong> demà de Pasqua, piccoli e grandi indossavano<br />

j’abbitu novu, “ma sta attentu, ce diceanu le<br />

mari, che se ju zuzzi t’ammazzo”.<br />

L’aspettativa per la gita di pasquetta era così<br />

febbrile,<br />

che a qualcuno la… febbre veniva davvero;<br />

e, così, era tutto rinviato a un altr’anno…


32 Storia e memoria<br />

DIMENTICARE SALÒ?<br />

testo di Gualtiero Todini. A cura di Ivano Moreschini<br />

L’istituzione a Castel Madama della giornata della memoria<br />

delle vittime dell’esercito tedesco è stata seguita da volantini sulla pacificazione.<br />

Anche in Parlamento si discute sulla Repubblica di Salò. Vediamo come<br />

Giù le mani dalla Storia. Si direbbe<br />

con una forte espressione<br />

retorica d’altri tempi. Più sommessamente,<br />

ma più fermamente,<br />

oggi diciamo che ci vuole<br />

molta faccia tosta per sostenere<br />

che, se non consideriamo “a<br />

tutti gli effetti militari belligeranti”<br />

(come sostiene una proposta<br />

di legge di Alleanza Nazionale)<br />

i repubblichini della<br />

Repubblica di Salò, “significherebbe<br />

degradare la nostra razza,<br />

annullare il retaggio di gloria e<br />

di valore che ci lasciarono coloro<br />

che nella guerra immolarono<br />

la vita” (la vecchia retorica<br />

fascista che non vuole morire:<br />

arrogante e falsaria).<br />

Falsaria perché vuole cambiare<br />

i connotati originari della nostra<br />

Repubblica e della nostra Costituzione,<br />

che nascono con la<br />

Liberazione dal fascismo il 25<br />

aprile 1945. E liberazione dal<br />

fascismo significa anche liberazione<br />

dai fascisti di Salò, che<br />

Mussolini a Salò<br />

impiccavano come traditori<br />

i partigiani caduti<br />

nelle loro mani. È questa<br />

l’operazione tentata<br />

da Alleanza Nazionale,<br />

a testimonianza che tanta<br />

acqua deve ancora<br />

sgorgare dalle sorgenti<br />

di Fiuggi, dove Alleanza<br />

Nazionale dieci anni fa<br />

celebrò la sua rigenerazione<br />

democratica; rigenerazione<br />

che anche a<br />

posteriori si rivela un<br />

po’ superficiale.<br />

A Castel Madama pensavo<br />

dovesse apparire<br />

piuttosto arduo il tentativo<br />

di cancellare il doloroso<br />

ricordo, che tanti<br />

cittadini conservano della<br />

violenza fascista.<br />

Violenza fascista che<br />

anche da noi tentò di<br />

sopprimere la libertà di<br />

parola e di azione (non<br />

si possono dimenticare<br />

le persecuzioni ai danni di chi si<br />

opponeva al regime: Illidio Rotondi,<br />

Torquato Lolli, Michele<br />

Grelli, Urbano Moreschini, Loreto<br />

Amabili; ecc.). Evidentemente<br />

alla faccia tosta non c’è<br />

limite. Perché non leggere o<br />

rileggere “Intrecci”?<br />

Ma tornando alla Grande Storia.<br />

Su quale base di legittimità si<br />

fondano le imprese della Repubblica<br />

di Salò? A quei tempi<br />

la Carta Costituzionale dello<br />

Stato Italiano si identificava<br />

nello Statuto Savoia; era il re<br />

che dimissionava e nominava i<br />

governi; fu il re che dimissionò<br />

Propaganda di Salò contro i Partigiani<br />

Mussolini e nominò il governo<br />

Badoglio. Fu Hitler che rimise<br />

in piedi Mussolini, liberandolo<br />

dal Gran Sasso, dove era stato<br />

imprigionato, aiutandolo a fondare<br />

(Mussolini leghista antelitteram)<br />

la Repubblica di Salò.<br />

E furono americani e inglesi e i<br />

nostri partigiani a liberare l’Italia<br />

dalla peste fascista: soltanto<br />

dopo fu possibile la costruzione<br />

di un’Italia libera.<br />

Adesso vogliamo la Pacificazione<br />

Nazionale?<br />

D’accordo. Ma le premesse<br />

sono queste appena enunciate.<br />

Non si scappa.


Storia e memoria<br />

33<br />

Stralcio della relazione e del disegno di legge<br />

d’iniziativa di alcuni Senatori di Alleanza Nazionale<br />

[...]Anche a voler considerare i reparti della Repubblica sociale<br />

italiana quali milizie alle dipendenze del tedesco invasore,<br />

egualmente dovrebbe ad essi riconoscersi la qualità di belligeranti,<br />

perché comandati da capi responsabili, portavano segni distintivi<br />

e riconoscibili a distanza, apertamente le armi, e si conformavano,<br />

per quanto era possibile, nei confronti dell’avversario<br />

belligerante, alle leggi e agli usi di guerra (i partigiani non erano<br />

belligeranti, come si vedrà in seguito)[…]<br />

[…] se si può parlare di collaborazionismo e di tradimento nel<br />

senso giuridico, non si può certo affermare che le centinaia di<br />

migliaia di soldati che rimasero al nord a combattere contro gli<br />

alleati e le truppe regie, fossero un’accozzaglia di traditori. Accettare<br />

e consacrare alla storia una tesi simile, significherebbe degradare<br />

la nostra razza, annullare il retaggio di gloria e di valore che<br />

ci lasciarono coloro che nella guerra immolarono la vita, creare al<br />

cospetto delle altre nazioni una leggenda che non torna ad onore<br />

del popolo italiano. […]<br />

DISEGNO DI LEGGE<br />

Art. 1.<br />

1. I soldati, i sottufficiali e gli ufficiali che prestarono servizio<br />

nella Repubblica sociale italiana (RSI) sono considerati a tutti gli<br />

effetti militari belligeranti, equiparati a quanti prestarono servizio<br />

nei diversi eserciti dei Paesi tra loro in conflitto durante la seconda<br />

guerra mondiale. […]<br />

Claudio Pavone: “Una guerra civile.<br />

Saggio storico sulla moralità<br />

della Resistenza”<br />

BOLLATI BORINGHIERI, 1994<br />

Il libro, pubblicato nella prima<br />

edizione nel 1991, si segnala<br />

per la netta presa di posizione<br />

sul fatto che nel periodo 1943-<br />

1945 in Italia c’è stata una<br />

guerra civile. Non è un’indicazione<br />

scontata, per la storiografica<br />

non di destra italiana. Infatti<br />

soltanto a partire dalle<br />

vicende mondiali del 1989, e<br />

dalle conseguenze sul sistema<br />

politico italiano, si è cominciato<br />

ad affrontare il “rimosso” del<br />

tragico periodo 1943-1945:<br />

sconfitta nella guerra voluta<br />

dal fascismo, invasione alleata,<br />

armistizio, occupazione tedesca,<br />

repubblica di Salò.<br />

Pavone individua almeno tre<br />

guerre parallele in quel periodo:<br />

una guerra patriottica, per<br />

liberare l’Italia dall’invasore<br />

tedesco; una guerra civile, tra<br />

fascisti organizzati in forma<br />

di stato, seppure succube ai<br />

Tedeschi, nella repubblica di<br />

Salò, e gli antifascisti, uniti<br />

nella lotta partigiana, ma diversi<br />

nelle prospettive del<br />

dopoguerra; una guerra di classe,<br />

appena accennata forse, ma<br />

presente nell’ideologia dei rinascenti<br />

partiti di sinistra, il<br />

socialista ed il comunista.<br />

<strong>La</strong> violenza di quegli anni<br />

proseguì anche nel dopoguerra,<br />

come spiega recentemente<br />

Giampaolo Pansa nel “Sangue<br />

dei vinti”: Pavone però argomenta<br />

che era diventata strumento<br />

di lotta politica da molto<br />

prima, dallo squadrismo fascista<br />

del primo dopoguerra. È difficile<br />

misurarla con il metro di<br />

oggi. Pavone infine tiene molto<br />

al sottotitolo, perché egli, pur<br />

riconoscendo alcune delle<br />

ragioni di chi ha combattuto per<br />

la Repubblica di Salò, è convinto<br />

che mai come in quel<br />

momento ci fosse chi aveva<br />

ragione e chi aveva torto. E per<br />

lui la Resistenza è stata, ed è<br />

ancora, una scelta etica, una<br />

speranza di rinnovamento del<br />

paese che si è, almeno in parte,<br />

realizzata.<br />

Il libro è reperibile nelle<br />

BIBLIOTECHE.


Musica<br />

35<br />

Strawinsky: UCCELLO DI FUOCO<br />

di Marco Cicogna<br />

Marco Cicogna, firma di punta di “Audioreview”,<br />

è una vecchia conoscenza degli appassionati di musica classica di Castel Madama<br />

Ritratti di Valery Gergiev<br />

Valery Gergiev è non soltanto<br />

uno degli interpreti più attendibili<br />

del momento, ma anche uno<br />

dei più affascinanti. In diverse<br />

occasioni sulle pagine di AR<br />

abbiamo seguito (praticamente<br />

sin dagli esordi) la sua feconda<br />

attività discografica con l’orchestra<br />

del Kirov, portata a<br />

livelli di eccellenza tanto in<br />

ambito sinfonico quanto operistico,<br />

come dimostra una vasta<br />

porzione del catalogo Philips<br />

(in audio e in video). Ospite<br />

graditissimo a Roma lo ricordiamo<br />

con una entusiasmante<br />

lettura della Dama di picche di<br />

Tchaikowsky e in tutte le sue<br />

incursioni italiane. È stato capace<br />

di commuovere persino nei<br />

bis, e ancora freme il pubblico<br />

di Santa Cecilia per la vibrante<br />

esecuzione della “Intruda” dallo<br />

Schiaccianoci. L’Uccello di<br />

Fuoco di Strawinsky è una delle<br />

partiture cardine della musica<br />

del Novecento per lo splendore<br />

dell’orchestrazione e per il linguaggio<br />

“nuovo” che annuncia<br />

in più parti la rivoluzione copernicana<br />

della Sagra della Primavera.<br />

<strong>La</strong> versione qui incisa è<br />

l’ampia suite rivista dall’autore<br />

nel 1919, la strumentazione<br />

alleggerita in alcune parti tanto<br />

da risultare più trasparente e<br />

perfettamente delineata al proprio<br />

interno. Inutile dire che<br />

Gergiev conosce a fondo questo<br />

repertorio e domina ogni sezione<br />

dei Wiener, giocando con<br />

assoluta disinvoltura sul perfetto<br />

equilibrio timbrico ed esaltando<br />

l’elemento ritmico nell’Uccello<br />

di Fuoco. Nel lungo<br />

crescendo conclusivo il primo<br />

corno entra sicuro su quella<br />

nota bestia nera di ogni esecutore,<br />

sorretto da un lievissimo tre-<br />

molo dei violini che crea un<br />

senso quasi magico di attesa. È<br />

un fluire di musica che punteggiato<br />

dal clangore delle percussioni<br />

sfocia in un accordo finale<br />

tenuto in fortissimo che<br />

lascerebbe senza fiato ogni<br />

orchestra meno che eccellente.<br />

Incisione nitida e trasparente,<br />

da apprezzare con un grande<br />

impianto a volume realistico.<br />

Locandina<br />

Le registrazione, dell’estate 2000, è<br />

affidata alla ORF e alla regia collaudatissima<br />

di Brian <strong>La</strong>rge, grande esteta<br />

della musica in immagini, capace di<br />

farci seguire strumento per strumento<br />

anche con Strawinsky senza mai perdere<br />

la visione d’insieme. L’audio<br />

dimostra ancora una volta come con il<br />

Dts proposto dalla TDK siamo ai<br />

migliori livelli oggi possibili, tanto<br />

che questo DVD è stato il mio riferimento<br />

nel corso delle giornate del Top<br />

Audio. Oltre all’ampio concerto il<br />

programma comprende mezz’ora di<br />

intervista a Gergiev e a Bashmet.<br />

Voto Artistico 9,5 – Voto Tecnico 9,5


36 Rubrica<br />

FARNESE VINO D’ABRUZZO<br />

di Marco Moreschini<br />

<strong>La</strong> vocazione internazionale dei vini abruzzesi<br />

Nel quadro delle iniziative di accompagnamento al<br />

corso di qualificazione per sommeliers si è tenuto a<br />

Villa Adriana il 25 febbraio 2005, presso la Tenuta di<br />

Rocca Bruna, un incontro con l’enologo e co-proprietario<br />

dell’Azienda vinicola Farnese di Ortona, curato<br />

da Adua Villa, docente AIS, nonché sommelieuse nota<br />

al pubblico televisivo. Durante l’incontro abbiamo<br />

avuto modo di degustare tre vini che stanno ottenendo<br />

di anno in anno sempre più riconoscimenti. Curioso è<br />

stato apprendere la matrice storica comune che lega<br />

Castel Madama a Ortona: Ottavio Farnese, infatti, fu il<br />

secondo marito di Madama Margherita d’Austria, e<br />

Ortona acquistata dai Farnese nel 1582, fu residenza<br />

estiva della figlia naturale dell’imperatore Carlo V fino<br />

alla morte sopraggiunta nel 1586.<br />

L’enologo di questa azienda che esporta in 49 paesi,<br />

Filippo Baccalaro, piemontese, ma abruzzese d’adozione<br />

da ormai 10 anni, ha tessuto le lodi dei terreni abruzzesi,<br />

che permettono alla provincia di Chieti di essere la<br />

seconda in Italia per quantità prodotta dopo quella di<br />

Trapani, quella del Marsala. Definendo l’Abruzzo<br />

quale Terra ricca e generosa che produce oltre 10 milioni<br />

di bottiglie l’anno, lo ha diviso in due aree dal punto<br />

di vista enologico: la prima è quella del Nord, delle colline<br />

Teramane della DOCG Montepulciano, dove il terreno<br />

è collinare, calcareo e concentrato, più adatto per<br />

creare vini da invecchiamento e di una certa robustezza<br />

tannica. <strong>La</strong> seconda è quella del Sud, la terra di Ortona<br />

e Vasto per intenderci, dove il terreno argilloso e profondo<br />

e l’influenza del mare danno vita a vini di una<br />

certa freschezza e sapidità, soprattutto bianchi di qualità<br />

e ne fanno terra adatta anche a sperimentare vitigni<br />

internazionali lasciando spazio anche alla creatività<br />

degli enologi. Baccalaro ha poi detto che un vino si<br />

deve sì lavorare in cantina (senza lasciarlo troppo nel<br />

legno), ma che l’attenzione deve essere riposta sopratutto<br />

nella cura della vite: fondamentale in tal senso è<br />

stato l’aiuto di enologi provenienti dalle nuove terre del<br />

vino, Cile ed Australia, innovativi e anche a buon mercato.<br />

Ed ancora ha detto di preferire il rispetto della tipicità<br />

del vino e dei terreni, non amando, come i francesi,<br />

sovraccaricare la produzione per ettaro. <strong>La</strong> Farnese è<br />

per un’utilizzazione moderata della solforosa (il bisolfito),<br />

“unico modo per conservare, stabilizzare e non far<br />

ossidare il vino: aggiungere azoto e prodotti organici<br />

nel terreno creando prodotti biodinamici non garantisce<br />

ancora gli stessi risultati”.<br />

Passando alla degustazione dei tre vini richiamati,<br />

quelli selezionati sono stati lo Chardonnay Bianco<br />

OPIS Terre di Chieti, Il Montepulciano Opis 100% e<br />

l’Edizione 5 Autoctoni.<br />

Tralasciando i primi due vini, che Luca Maroni, per<br />

l’Annuario dei vini Italiani, ha valutato fra gli eccellenti,<br />

passiamo al pezzo forte della produzione Farnese,<br />

Un momento di una lezione del corso AIS di Tivoli<br />

quell’Edizione 5 autoctoni 2002 che l’Annuario 2005<br />

dell’AIS fregia del massimo della valutazione (5 grappoli).<br />

Sorto da una scommessa dell’enologo con il<br />

“Veronelli” inglese Hughes Johnson, il quale asseriva<br />

che non era possibile avere un decoroso blend con una<br />

miscela di vini autoctoni, ma solo con quelli internazionali,<br />

questo vino ha pienamente smentito il britannico.<br />

Si è ottenuto un taglio internazionale, rispettando<br />

l’autenticità di cinque vitigni meridionali. <strong>La</strong> miscela<br />

di vini è così composta: il Montepulciano 33%, il<br />

Primitivo 30%, il Sangiovese 25%, il Negroamaro 7%,<br />

e la Malvasia 5%, tutti vinificati separatamente, poi<br />

uniti. Contenuto in una sontuosa bottiglia bordolese da<br />

1 Kg e 200 gr, questo innovativo Vino da Tavola, giunto<br />

alla 4° edizione, ha un colore molto concentrato granato,<br />

una gradazione di 14, 5%, una consistenza visibile,<br />

e si presenta con profumi di frutta rossa matura<br />

(amarena e ribes su tutti) e con una nota balsamica fresca,<br />

mista ad un sentore di tostato che ricorda il cacao<br />

ed il caffè, provenienti dall’invecchiamento almeno di<br />

un anno in roveri francesi. Al gusto lo stesso vino si<br />

rivela morbido, dotato di tannini eleganti e raffinati,<br />

quasi avvolgenti, che non lasciano sensazioni di durezza<br />

sull’arco gengivale, è dotato di una buona spalla<br />

acida, che si manifesta ai lati posteriori della lingua,<br />

comportando una insistente salivazione. Lo stesso vino<br />

si accosta perfettamente a piatti di selvaggina, molto<br />

saporiti, o assieme a formaggi freschi o speziati.<br />

L’armonia di questo vino deriva in gran parte dalle<br />

caratteristiche dei vitigni autoctoni pugliesi e lo stesso<br />

non perde affatto la competizione con i blend e i tagli<br />

internazionali. L’Abruzzo, quindi, ha una vocazione<br />

internazionale per i vini e le aziende sono sempre più<br />

consapevoli delle risorse che offre: buono a sapersi per<br />

me, che oramai da un anno e mezzo vago per lavoro fra<br />

le affascinanti terre dei nostri vicini di Regione.


Cinema<br />

37<br />

MILLION DOLLAR BABY<br />

di Gualtiero Todini<br />

<strong>La</strong> trama non è originale; la suggerisce a<br />

Eastwood un racconto dello scrittore F. X. Toole;<br />

ma il film che ne nasce è davvero bello, talmente<br />

bello da essere premiato con l’Oscar alla regìa e<br />

alla migliore pellicola statunitense. Un film duro,<br />

amaro, scarno, che affibbia ripetuti colpi bassi<br />

all’osannato “Sogno Americano”. Sì, ho detto<br />

“colpi bassi”, perché è un film sul mondo della<br />

boxe, che si svolge in una sordida palestra, priva<br />

di luce naturale, gestita da un vecchio allenatore,<br />

Frankie-Eastwood, aiutato da un fedele amico di<br />

giovanili scorribande, il bravo attore di colore<br />

Morgan Freeman (anche a lui l’Oscar 2005, come<br />

migliore attore maschile non-protagonista), che ha<br />

sempre una buona parola per tutti, anche per il più<br />

incapace degli aspiranti boxeurs.<br />

I frequentatori della palestra sono personaggi<br />

mediocri in cerca di un’affermazione, che risulta<br />

quasi sempre chimerica: siamo ben lontani dai<br />

fasti dell’uomo americano “che si fa da sé”. Oltre<br />

a Freeman, guadagna l’Oscar anche Hilary<br />

Swamp, quale migliore attrice protagonista, nella<br />

parte di Maggie, una ragazza povera ma ostinata,<br />

che si presenta al burbero Frankie, per essere allenata<br />

a vincere. Sorretta da Morgan (il nome nel<br />

film non lo ricordo), Maggie a poco a poco entra<br />

nel cuore di Frankie, al quale si lega anche come<br />

ad un padre-vicario, avendo perso il suo, di cui<br />

conserva un ammirato ricordo. Frankie gradualmente<br />

cede all’ostinazione della ragazza: anche<br />

lui trova in Maggie una figlia-vicaria, dal momento<br />

che da anni scrive lettere ad una figlia “offesa”<br />

(nel film non si dice come e perché), puntualmente<br />

respinte al mittente.<br />

Nasce, nello sviluppo degli eventi una famiglia<br />

atipica, in cui l’affetto, scarno e poco loquace,<br />

ma sincero, lega i personaggi sempre più profondamente.<br />

Affetto vero, anzi amore, ma non nel<br />

senso volgare che immagina la madre di Maggie.<br />

A proposito della madre, quando Maggie, avendo<br />

fatto un po’ di soldi, le regala una casa spaziosa<br />

che la faccia uscire dal tugurio in cui vive con il<br />

resto della famiglia (una sorella con figlio, un fratello<br />

inetto e “coatto”), costei la rimbrotta perché<br />

la proprietà di una casa la priverà del sussidio<br />

governativo.<br />

Maggie impara presto a boxare con intelligenza<br />

e a menare colpi micidiali; tanto che in un<br />

anno e mezzo arriva a combattere per il titolo<br />

Clint Eastwood e Hilary Swamp in una scena del film<br />

mondiale (in palio un milione di dollari). Gli<br />

spettatori sono certi che vincerebbe il titolo, se la<br />

rivale non le sferrasse un illecito “colpo basso”,<br />

che le fracassa la schiena e il collo. Qui si spezza<br />

il sogno di Maggie (riscattarsi dalla miseria di<br />

un destino crudele verso i poveri) e si spezza la<br />

sua vita. <strong>La</strong> “dolce morte” implorata e ottenuta<br />

da Frankie, suo nuovo padre, è la logica conclusione<br />

del film. Frankie, che si è accollato il destino<br />

di questa nuova figlia fatta a pezzi davanti a<br />

lui impotente, dopo averle procurato la morte<br />

vera, sparisce non sappiamo dove. Un film<br />

amaro, lo ribadisco, perché è un film in cui il tentativo<br />

di sfuggire alla solitudine si frantuma, cozzando<br />

contro la durezza del destino.<br />

Naturalmente l’assegnazione dell’Oscar alla<br />

migliore regìa è assolutamente meritata: l’autore<br />

riesce a trattenere la tentazione di occupare troppo<br />

il campo. <strong>La</strong> sua recitazione è, perciò, misurata e<br />

scarna; poche le parole e solo quelle strettamente<br />

necessarie; per il resto soltanto gesti e sguardi; ma<br />

anche questi essenziali, rapidi. Dunque, un bel<br />

film; senza dubbio da vedere.


38 Libri<br />

NON HAI ANCORA LETTO<br />

“IL CODICE DA VINCI?”<br />

di Gualtiero Todini<br />

Pagine 523. Quasi dieci milioni di copie vendute negli<br />

Stati Uniti, dove sono nati il libro (nel 2003) e Dan<br />

Brown, che ne è l’autore. Tradotto in quaranta lingue.<br />

Copie vendute in Italia, dove è uscito un anno fa: oltre<br />

un milione e mezzo. Queste le cifre che fanno del<br />

romanzo “Il codice Da Vinci” (ed. Mondadori) un<br />

avvenimento narrativo. Si tratta di un libro “thriller”<br />

che - come dice la parola stessa - suscita fremiti e brividi:<br />

insomma, un giallo in piena regola, dove i personaggi<br />

che sembrano innocenti e puri sono dei raffinati<br />

criminali; e viceversa. E del romanzo giallo si respirano<br />

“suspence” e colpi di scena, tanto che la lettura ti<br />

avvince e non vedi l’ora di disporre di un po’ di tempo<br />

libero, per correre a leggerne ancora un po’ di pagine.<br />

Anche io, che di solito non mi lascio togliere il fiato dai<br />

gialli, mi sono lasciato avvincere dalla lettura del libro<br />

e pur non divorandolo, come è capitato ad altri, l’ho<br />

letto abbastanza in fretta, avendo un po’ di tempo a<br />

disposizione (ero in settimana bianca). Ed ora volentieri<br />

ve ne sto parlando, anche per soddisfare una esplicita<br />

richiesta di Salvatore, colui che ogni mese si sobbarca<br />

la dura fatica di impaginare il nostro giornale: e per<br />

questo penso proprio che se lo meriti. Comunque, sarà<br />

una recensione breve e non molto particolareggiata, per<br />

lasciare agli eventuali lettori la gioia della scoperta.<br />

Dunque, due sono i protagonisti del racconto: lo studioso<br />

Robert <strong>La</strong>ngdon e la crittologa Sophie Neveu, il cui<br />

nonno, Jacques Saunière, curatore del celebre Museo<br />

parigino del Louvre, è stato assassinato dentro il museo<br />

stesso. Saunière, però, prima di morire, è riuscito a<br />

scrivere con il suo sangue il nome di <strong>La</strong>ngdon e un<br />

crittogramma; inoltre, viene ritrovato nudo in una posizione<br />

davvero originale: braccia a “v” e gambe allargate<br />

a forma di “v” capovolta, proprio come “l’uomo<br />

di Vitruvio”, caro a Leonardo Da Vinci. Questi segnali<br />

quale segreto racchiudono? È a partire da questo interrogativo<br />

che parte la ricerca dei nostri due eroi, Robert<br />

e Sophie. Ricerca che li condurrà ad aprire, una dopo<br />

l’altra, le scatole cinesi, che racchiudono il segreto con<br />

il cui disvelamento il libro si chiude.<br />

Già: in che cosa consiste questo segreto? Questo<br />

ovviamente non sarò io a svelarlo in queste note; posso<br />

solo dire che esso riguarda il ruolo che nella storia dell’umanità<br />

e, quindi, nella storia delle religioni ha svolto<br />

l’eterno femminino; e i tentativi che sono stati messi<br />

in atto anche dal Cristianesimo ufficiale per offuscarlo,<br />

anzi cancellarlo. Ne è una riprova il fatto che delle<br />

decine di vangeli a noi tramandati sono stati privilegiati<br />

e selezionati soltanto quelli incentrati sulla figura<br />

“divina” di Cristo.<br />

<strong>La</strong> critica, piuttosto che discutere dei pregi o difetti<br />

narrativi, riscontrabili nello scorrere delle pagine, si è<br />

concentrata su questa piega che ad un certo punto prende<br />

il romanzo, appassionandosi alla disputa se il libro<br />

è solo un romanzo giallo o un pretesto per rivendicare<br />

la centralità della donna nella storia umana, costituendo,<br />

perciò, un attacco frontale al cuore della Chiesa.<br />

Una disputa che, secondo me, può avere una sua ragion<br />

d’essere in un ambito antropologico-religioso, ma che<br />

ha poco, molto poco a che fare con un confronto critico<br />

sulle qualità di un’opera narrativa.<br />

Una particolarità del romanzo, a cui voglio accennare in<br />

mezzo a tanto insistere sul sesso da parte di tanta produzione<br />

libresca e televisiva (ma in tv il sesso è spesso<br />

pura spazzatura), è che in esso non si parla di sesso. E<br />

dell’attrazione, intellettuale e sentimentale e, soltanto<br />

alla fine, anche fisica, che coinvolge i due protagonisti,<br />

si fa appena un cenno, sobrio e delicato, in una delle<br />

ultime pagine.


Messaggio elettorale autogestito a titolo oneroso<br />

Committente responsabile: Ruggiero Ruggeri

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!