10.01.2015 Views

Settembre - La Piazza

Settembre - La Piazza

Settembre - La Piazza

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Anno 4 - Numero 8 - <strong>Settembre</strong> 2007<br />

Periodico dell’Associazione Culturale Albatros<br />

SI RICOMINCIA:<br />

BUON LAVORO


Scuola<br />

3<br />

BUON ANNO ... SCOLASTICO<br />

di Alessandra De Santis<br />

Un saluto di benvenuto alla nuova dirigente dell’istituto comprensivo di Castel Madama, <strong>La</strong>ura Maria Giovannelli<br />

L’anno scolastico 2007/2008 per l’Istituto Comprensivo<br />

di Castel Madama è iniziato con una novità: è arrivato<br />

il nuovo Dirigente Scolastico. Il giornale ha chiesto<br />

subito un’intervista alla nuova Preside Giovanelli,<br />

la quale prontamente si è resa disponibile, nonostante<br />

l’enorme mole di lavoro per l’avvio dell’anno.<br />

D - Preside Giovannelli, prima di passare alle domande,<br />

la pregherei di presentarsi professionalmente alla cittadinanza<br />

castellana e ai numerosi genitori ansiosi di conoscere<br />

il nuovo dirigente scolastico.<br />

R - Dopo una carriera di 25 anni come insegnante di lingua,<br />

ho ricoperto dapprima il ruolo di Preside incaricato<br />

presso la Scuola Media “Giovanni Pierluigi” di Palestrina,<br />

poi come vincitore di concorso sono entrata nel<br />

ruolo della dirigenza scolastica nell’istituto Comprensivo<br />

di Castel Madama.<br />

D - Quali sono le sue intenzioni ed i suoi progetti per il<br />

miglioramento e la crescita dell’istituto<br />

R - Per il miglioramento dell’Istituto dal punto di vista<br />

strutturale la mia intenzione è quella di sensibilizzare<br />

le persone preposte alla scuola presso gli uffici comunali<br />

affinché le somme previste in bilancio vengano<br />

spese concordando le priorità al fine di salvaguardare<br />

la sicurezza di alunni, docenti e personale ATA e di<br />

creare per gli alunni un ambiente confortevole, rassicurante<br />

e bello.<br />

Per la crescita dell’Istituto, cioè della qualità dell’insegnamento,<br />

intendo valorizzare le professionalità presenti<br />

e incrementare la dotazione di materiali e attrezzature<br />

già in possesso della Scuola.<br />

D - Il primo Consiglio d’Istituto ha già segnato un cambiamento<br />

di rotta verso una maggior formalizzazione e<br />

responsabilizzazione dell’attività della scuola, mi riferisco<br />

alla decisione di non fare uscire gli studenti (materne ed<br />

elementari) senza un adulto che prelevi loro. Questo provvedimento<br />

ha trovato alcuni genitori spiazzati, visto che in<br />

un paese piccolo come Castel Madama alcuni bambini<br />

delle elementari vanno a casa da soli. Vuole spiegare le<br />

ragioni che hanno portato il Consiglio d’Istituto a deliberare<br />

in tal senso<br />

R - Ci tengo a puntualizzare che non è di competenza<br />

del CDI ma una responsabilità del Dirigente Scolastico.<br />

Le ragioni di questo provvedimento, che potrebbe voler<br />

dire non responsabilizzare i bambini, derivano dalla<br />

legislazione che prescrive la riconsegna nelle mani dei<br />

genitori o di chi ne fa le veci dei minori da parte della<br />

scuola a cui sono stati affidati. I danni eventuali nel tragitto<br />

da scuola a casa sono imputabili al Dirigente che ne<br />

deve rispondere.<br />

D - Un altro aspetto che preme molto ai genitori è<br />

quello della progettazione del calendario scolastico<br />

(anticipi e ponti festivi), degli orari scolastici (tempo<br />

pieno e/o modulo), dei tempi dell’inserimento della<br />

materna, inoltre la preoccupazione delle famiglie è<br />

anche rivolta, per ovvie ragioni, alle sospensioni didattiche<br />

che a vario titolo si verificano durante l’anno scolastico.<br />

A questo riguardo pensa che vi sia la necessità<br />

di modificare alcuni aspetti<br />

R - I ponti festivi erano già stati deliberati prima del 1<br />

settembre 2007, pertanto ne ho solo preso atto: 2 e 3<br />

novembre 2007 / 2 e 3 maggio 2008.<br />

<strong>La</strong> Scuola dell’Infanzia ha un orario di 40 ore settimanali<br />

come la Scuola Primaria, ad eccezione di due classi<br />

che lavorano a modulo con un rientro di due giorni a<br />

settimana mentre le altre classi svolgono un orario giornaliero<br />

dalle 8.30 alle 16.30.<br />

<strong>La</strong> Scuola dell’Infanzia e quella Primaria distribuiscono<br />

l’orario settimanale su cinque giorni e le lezioni restano<br />

pertanto sospese il sabato e la domenica.<br />

<strong>La</strong> Scuola Secondaria di I grado svolge 31 ore di lezione<br />

settimanali dal lunedì al sabato. L’inserimento dei<br />

bambini di 3 anni, secondo quanto prevede un progetto<br />

deliberato precedentemente al mio arrivo ha la durata<br />

di sei settimane. Per quanto riguarda le sospensioni<br />

didattiche esse si concretizzano solo in casi del tutto<br />

eccezionali quali la pericolosità effettiva degli ambienti<br />

(di competenza del Dirigente Scolastico) e altre motivazione<br />

che impediscano la fruibilità degli ambienti<br />

(es.: mancanza di acqua) di competenza del Sindaco.


4 Mensa scolastica<br />

TUTTI A... TAVOLA!<br />

di Fausta Faccenna<br />

Le novità della mensa scolastica: dal menù al nuovo appalto<br />

Durante l’estate, a mensa chiusa, sono cominciate le novità del servizio<br />

di refezione scolastica. Il Consigliere Comunale Luisa Troia e<br />

l’Assessore alla scuola Vincenzo Ascani hanno elaborato, insieme agli<br />

altri organi competenti (comitato mensa dei genitori, responsabili del<br />

servizio tra i docenti e con la collaborazione della dietista del Comune<br />

di Roma Nicoletta Funghi) importanti cambiamenti del servizio.<br />

Per cominciare il menù è stato modificato con un maggior inserimento<br />

di frutta e verdura di stagione proveniente da agricoltura<br />

biologica. <strong>La</strong> frutta, che spesso i bambini a fine pasto non mangiano,<br />

è stata utilizzata per la merenda. Arriverà lavata e verrà servita<br />

ai bambini della materna il pomeriggio e a quelli delle elementari a<br />

metà mattina. Ancora, in accordo con l’operato della Provincia di<br />

Roma che insieme con l’Acea vuole rivalutare l’acqua del rubinetto<br />

come acqua più controllata e più "buona" di quella imbottigliata,<br />

nella mensa dei bambini troveremo dei beverini a tenuta igienica<br />

dai quali sarà possibile prelevare l’acqua con apposite brocche.<br />

Tutto questo e altro ancora è stato messo sul nuovo capitolato speciale<br />

d’appalto per il servizio di refezione scolastica che è stato<br />

approvato dal Consiglio Comunale il 24 luglio 2007.<br />

Infatti quest’anno è stato necessario ridefinire l’appalto di gara per<br />

questo servizio. Nei primi giorni di settembre sono state aperte le<br />

buste della proposta ed è risultata vincitrice la ditta Vivenda srl, già<br />

detentrice dell’appalto, poiché è stata l’unica ditta a partecipare<br />

alla gara.<br />

<strong>La</strong> ditta aggiudicatrice, seguendo le indicazioni del nuovo capitolato<br />

e dell’appalto, ha proposto lavori di miglioramento della struttura<br />

mensa proponendo: il rifacimento della pavimentazione della<br />

cucina, l’insonorizzazione dei locali dei refettori, la sostituzione<br />

degli infissi esterni della cucina e dei locali mensa ed inoltre la sostituzione<br />

del forno, l’acquisto dei beverini e delle brocche da tavola.<br />

L’offerta proposta dalla Vivenda per il servizio è di euro 4,52. Una<br />

parte di questo costo è coperta dal Comune, un’altra di euro 2,73,<br />

deve essere coperta dalle famiglie.<br />

A questo proposito, già a partire da quest’anno scolastico, l’amministrazione<br />

comunale ha introdotto la domanda di iscrizione al servizio<br />

e il versamento del contributo anticipato. <strong>La</strong> scelta è stata condizionata<br />

dall’eccessivo numero di ritardatari nel versamento del<br />

contributo famigliare che rendono difficile la gestione economica<br />

del servizio. Il contributo dovrà essere versato in anticipo con scadenza<br />

bimestrale ed a fine anno sarà effettuato un conguaglio sull’effettivo<br />

consumo del servizio.<br />

Un’ulteriore innovazione messa a punto dall’assessorato competente<br />

è quella del servizio accoglienza.Tale servizio, che partirà in via<br />

sperimentale in questo anno scolastico, attraverso il finanziamento<br />

della Provincia di Roma, permetterà a quei genitori che lavorano<br />

entrambi e sono pendolari di affidare il loro figlio che frequenta la<br />

scuola materna o quella elementare ad alcuni educatori che accoglieranno<br />

il bambino dalle ore 7,30 alle ore 8,30.<br />

“<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>”<br />

Periodico dell’Associazione Culturale Albatros<br />

Vicolo Giustini, n. 10<br />

00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/449849<br />

Anno 4, n. 8 - <strong>Settembre</strong> 2007<br />

Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04<br />

Direttore Responsabile: Rino Sciarretta<br />

Capo Redazione: Carla Santolamazza<br />

Redazione: Alessandra De Santis, Fausta Faccenna,<br />

Federico Chicca, Ivano Chicca, Ivano Moreschini,<br />

Ramona Pompili, Paolo Muzi,<br />

Roberto Bontempi, Salvatore De Angelis<br />

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero<br />

Valentina Torella, Gualtiero Todini,<br />

Ivo Santolamazza, Mario Cipriani, Flavia De Bellis,<br />

Fabio Moreschini<br />

Per la pubblicità rivolgersi al 3490063355<br />

Grafica ed impaginazione: Salvatore De Angelis<br />

Stampa: Quaresima, via Empolitana km 3,400 - Castel Madama<br />

Chiuso in redazione il 00/09/2007 - Tiratura 1.500 copie<br />

SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com<br />

E-mail: lapiazzaonline@virgilio.it<br />

LA REDAZIONE SI RIUNISCE TUTTI I LUNEDÌ<br />

DALLE ORE 18 ALLE 20<br />

SOMMARIO<br />

• Buon Anno ... Scolastico pag. 3<br />

• Tutti ... a tavola! » 4<br />

• Alcuni ritocchi alla macchina comunale » 5<br />

• Partito Democratico: primarie » 6<br />

• Un paese dis-ARMA-to » 8<br />

• Un’estate fiammante » 10<br />

• Incendi a Castel Madama » 11<br />

• Rifiuti davvero ingombranti » 12<br />

• Forse non tutti sanno che... » 13<br />

• Notizie in breve » 14<br />

• IX Comunità Montana » 16<br />

• Vicovaro » 18<br />

• Tivoli » 23<br />

• V-Day » 25<br />

• Archivio storico » 27<br />

• Diario di un pellegrino laico » 28<br />

• Tradizioni popolari » 31<br />

• Intervista a Pasquale Serra » 32<br />

• Sport » 35<br />

• Musica » 38<br />

Il giornale viene diffuso anche nei paesi di Vicovaro, Mandela, Sambuci, Tivoli


Amministrazione<br />

5<br />

Alcuni ritocchi alla macchina comunale<br />

a cura di Ivano Moreschini<br />

L’amministrazione comunale di Castel Madama ha da<br />

poco rivisto l’organizzazione della macchina comunale.<br />

Ad un anno di distanza dall’insediamento della nuova<br />

Giunta di centro sinistra, che aveva in gran parte confermato<br />

l’assetto organizzativo della precedente amministrazione<br />

di centro-destra, si sono resi necessari dei<br />

nuovi ritocchi alla struttura.<br />

NE PARLIAMO CON L’ASSESSORE<br />

AL PERSONALE PISTOIA ARMANDO<br />

Quali uffici e servizi sono stati interessati a questo cambiamento<br />

organizzativo<br />

Gli uffici ed i servizi che sono stati rivisti sono in particolare<br />

il servizio finanziario e tributi ed il servizio amministrativo.<br />

<strong>La</strong> riorganizzazione attuale prevede la sostituzione<br />

di Antonio Salinetti, dimissionario, con Antonio<br />

<strong>La</strong>vorato, attuale responsabile del servizio finanziario<br />

del Comune di Vicovaro.<br />

Il funzionario sarà utilizzato in convenzione con tale<br />

Comune fino al 31 dicembre 2007, ed in seguito si verificherà<br />

se vi sono le condizioni per rinnovare tale collaborazione<br />

oppure no. Il secondo servizio che è stato<br />

modificato è quello amministrativo. È stata conferita a<br />

Maria Teresa Desideri la responsabilità del servizio relativo<br />

all’istruzione, alla cultura, ecc. <strong>La</strong> Desideri aveva<br />

esercitato finora soltanto la responsabilità dell’Avvocatura<br />

comunale. Essa sostituisce nell’incarico di responsabile<br />

del servizio amministrativo Gianni Di Giovannantonio,<br />

anch’esso dimissionario.<br />

Quali sono le motivazioni che hanno portato a rivedere<br />

una decisione che era stata presa lo scorso anno<br />

Rispetto al settore finanziario e tributi, che era stato assegnato,<br />

subito dopo l’insediamento dell’Amministrazione,<br />

ad Antonio Salinetti, c’è stata una richiesta da parte dell’interessato<br />

di essere esonerato dall’incarico di responsabile.<br />

Nonostante l’insistenza dell’Amministrazione, che<br />

temeva di ridimensionare una professionalità acquisita in<br />

tanti anni di servizio, il funzionario è stato irremovibile.<br />

Non restava pertanto che assegnare l’incarico a qualcun<br />

altro. <strong>La</strong> ricerca di un nuovo responsabile è stata piuttosto<br />

complessa, per la particolarità del settore e per la complessità<br />

dei problemi specifici di Castel Madama.<br />

<strong>La</strong> stessa situazione si è verificata con Di Giovannantonio,<br />

anche in questocaso l’Amministrazione comunale<br />

ha cercato di convincere il funzionario a mantenere la<br />

responsabilità del settore. Alla fine si è optato per una<br />

soluzione interna, richiamando ad alcune responsabilità<br />

in seno al Comune la D.ssa Desideri.<br />

Quale è quindi l’attuale situazione dei responsabili dei<br />

servizi del Comune<br />

Il Comune ha attualmente 5 responsabili dei settori,<br />

rispetto agli 8 dell’Amministrazione Scardala. L’assetto<br />

è questo: il Segretario Comunale Gianni Di Rollo dirige<br />

il primo settore e in qualità di Direttore generale coordina<br />

i capi-settore; ai <strong>La</strong>vori Pubblici c’è l’Ing. Crediano<br />

Salvati; all’urbanistica l’Arch. Elisabetta Cicerchia; al<br />

settore finanziario e Tributi il Dr. Antonio <strong>La</strong>vorato,<br />

almeno fino al 31 dicembre 2007; al settore amministrativo<br />

c’è la D.ssa Maria Teresa Desideri. Inoltre preciso<br />

che abbiamo nominato Antonio Baiocco comandante dei<br />

Vigili Urbani dell’Unione dei Monti Lucretili ed Ernici<br />

(Castel Madama, Marcellina, San Polo dei Cavalieri).<br />

A distanza di poco più di un anno dalle elezioni, prova a<br />

tracciare un primo bilancio dell’attività della amministrazione,<br />

e degli obiettivi che si intende raggiungere con la<br />

nuova organizzazione<br />

Abbiamo cercato di praticare il programma con cui ci<br />

siamo presentati agli elettori: riorganizzare gli uffici comunali,<br />

ridurre i settori, valorizzare le risorse professionali<br />

interne al Comune. Come dicevo sopra, i settori e i relativi<br />

responsabili sono stati ridotti da otto a cinque, ottenendo<br />

una maggiore organicità e unitarietà nell’organizzazione<br />

degli uffici e una riduzione nelle spese, anche<br />

introducendo parametri di valutazione che hanno variato<br />

l’indennità di posizione dei capi-settore, prima data a tutti<br />

nella misura massima stabilita dalle norme contrattuali.<br />

Abbiamo offerto la possibilità alle professionalità interne<br />

di assumere incarichi di responsabilità, che da alcuni sono<br />

stati accettati, da altri no. Infine abbiamo avviato un processo<br />

di superamento della precarizzazione, facendo un<br />

contratto a tempo indeterminato (per ora di 18 ore, elevabili<br />

in futuro), a cinque operai e a cinque vigili urbani. Il<br />

nostro attuale impegno è di promuovere una forte motivazione<br />

tra tutti i dipendenti comunali attorno alla realizzazione<br />

di progetti e di programmi che migliorino il funzionamento<br />

della struttura comunale e i servizi ai cittadini.


6 Politica<br />

Partito Democratico: primarie del 14 ottobre<br />

a cura di Ivano Moreschini<br />

risponde il segretario dei DS Domenico Fabiani<br />

Quali sono le principali regole delle elezioni primarie<br />

del 14 ottobre 2007 (come si vota, per che cosa, ecc.)<br />

Il 14 ottobre 2007 è indetta l’elezione dei componenti<br />

della Assemblea costituente nazionale e, in collegamento<br />

con essi, del Segretario politico nazionale del partito<br />

democratico. È inoltre indetta, per la medesima data,<br />

l’elezione dei componenti delle Assemblee regionali e,<br />

in collegamento con essi, dei segretari regionali del<br />

partito.<br />

Possono partecipare in qualità di elettori e di candidati<br />

tutti i cittadini italiani che, al 14 ottobre, abbiano compiuto<br />

sedici anni nonché, con i medesimi requisiti di<br />

età, i cittadini dell’Unione Europea residenti, i cittadini<br />

di altri Paesi con permesso di soggiorno, i quali al<br />

momento del voto dichiarino di voler partecipare al<br />

processo costituente del Partito Democratico devolvendo<br />

un contributo minimo di Euro 5, ridotto a Euro<br />

2 per gli elettori che non abbiano ancora compiuto venticinque<br />

anni.<br />

Al di là del freddo linguaggio dei regolamenti, il Partito<br />

Democratico nasce, evento singolare, per aggregazione<br />

di più soggetti politici e di parti di società, mediante un<br />

processo che vede tutti coloro i quali aderiscono idealmente<br />

al nuovo soggetto, eleggere direttamente l’Assemblea<br />

Costituente (istituto fondatore e organizzatore)<br />

e chi detta e realizza la linea politica; il Segretario.<br />

Rispetto ai congressi e alle assemblee nazionali, rispettabili<br />

forme di democrazia indiretta, mi sembra che la<br />

responsabilità e il grado di coinvolgimento politico<br />

richiesto siano ben diversi e maggiori. Occorre un Partito<br />

nuovo, ove i singoli appartenenti a forze politiche o<br />

ispirazioni ideali riconducibili al progetto dell’Ulivo-<br />

Partito Democratico che abbiano idee, che vogliano<br />

esprimere una proposta politica nuova per il Paese possano<br />

indicarla e democraticamente poterla realizzare.<br />

Adinolfi, Bindi, Gavazzoli Schettini, Gawronski, Letta e<br />

Veltroni hanno esplicitato la loro proposta e, se sostenuti<br />

dagli elettori, potranno realizzarla assumendo la carica<br />

della segreteria politica nazionale del Partito Democratico.<br />

Analogo sistema è adottato per le Regioni e<br />

successivamente per le Provincie. Gli auspici di un partito<br />

aperto, democratico, con processi costitutivi e<br />

gestionali che coinvolgano la più ampia platea possibile<br />

mi sembrano ampiamente verificati.<br />

Abbiamo discusso molto la forma ed il modo del nostro<br />

percorso politico, anche in diverse occasioni pubbliche,<br />

e visto numerosa la partecipazione dei cittadini. L’ultima<br />

manifestazione pubblica ha suscitato l’interesse per<br />

la costituzione del comitato promotore locale per il partito<br />

democratico anche di diversi cittadini non appartenenti<br />

ad alcuna forza politica.<br />

Ci sembra sia un buon viatico per continuare nello sforzo<br />

di dare forma ad un partito di centrosinistra che ha<br />

l’ambizione effettiva di cambiare, modernizzare il paese<br />

e rendere la politica più vicina alle persone.<br />

Chiarezza, semplicità, trasparenza e serietà delle proposte<br />

dovranno essere il filo guida nella stesura dei<br />

programmi, nell’azione di governo, nella scelta delle<br />

persone.<br />

Quali saranno le novità organizzative a livello locale <br />

Per esempio: ci sarà ancora una Federazione di Tivoli,<br />

come è attualmente per i Democratici di Sinistra <br />

Il PD, è ormai chiaro, è un partito organizzato su base<br />

territoriale (Comunale, Provinciale, Regionale, Nazionale).<br />

Le quattro federazioni DS che attualmente coprono<br />

l’ambito di territorio della Provincia di Roma<br />

(Castelli, Civitavecchia, Roma, Tivoli), comporranno<br />

un’unica Federazione Provinciale. Un contesto d’area<br />

vasta, ritengo, possa meglio contribuire a risolvere le<br />

questioni in una visione complessiva del territorio, il cui<br />

assetto va certamente osservato nella sua interezza.<br />

Inoltre questa soluzione può meglio riequilibrare il peso<br />

politico della provincia rispetto al suo capoluogo.<br />

Quali sono le sensazioni che percepisci negli iscritti ai<br />

Democratici di sinistra Cosa si aspettano dal Partito<br />

democratico<br />

Proprio per il processo di discussione prima ricordato,<br />

gli iscritti ed i simpatizzanti dei Democratici di Sinistra<br />

hanno ben chiaro il percorso politico che il partito sta<br />

effettuando e la quasi totalità ne è intimamente convinto.<br />

Altrettanto chiara si percepisce la nostalgia, la tristezza<br />

di una fase politica importante che si chiude. I<br />

passaggi PCI – PDS e PDS – DS, non hanno cambiato il<br />

nocciolo della visione politica e dell’organizzazione del<br />

partito, ora invece si tratta di fondere esperienze diver-


Politica<br />

7<br />

Democratico.<br />

Ed a Castel madama cosa succederà Quando si eleggerà<br />

il nuovo segretario del partito Democratico E la<br />

sede del partito, quale sarà<br />

se e, spesso, in passato antitetiche, di contaminare esperienze<br />

politiche e personali a cui si è accompagnata<br />

buona parte della vita di molti. Certamente il processo<br />

in atto non è facile né per i Democratici di Sinistra, né<br />

per gli amici della Margherita; ma occorre alla politica<br />

un salto di qualità, occorre al Paese un salto di qualità e<br />

la fondazione del Partito Democratico sarà determinante<br />

a ciò. Tutti coloro con i quali ho parlato, vi assicuro<br />

molti, sono convinti che occorra andare avanti con la<br />

costituzione del Partito Democratico; anche i più scettici.<br />

Credo sia ormai un processo che, anche volendo, non<br />

possa essere più fermato e non si debba fermare anche<br />

in futuro, cercando anche con altri Partiti una ulteriore<br />

sintesi unitaria. Per me, che credo da tempo alle ragioni<br />

dello stare insieme dei partiti del centrosinistra, piuttosto<br />

che alle ragioni della loro divisione, riuscire a formare<br />

con buoni risultati il PD è motivo di soddisfazione.<br />

Non comprendo, ma rispetto, la collocazione politica<br />

attuale dei socialisti, ritenendo già da tempo la loro<br />

naturale ubicazione insieme ai Democratici di Sinistra,<br />

ed ora insieme al P.D. È un’occasione persa, ma non<br />

dobbiamo rinunciare al dialogo e lasciare spazi politici<br />

che consentano in futuro la speranza di una casa comune.<br />

È importante che la storia e l’esperienza socialista<br />

possano un giorno ulteriormente arricchire il Partito<br />

Partecipando ad una festa popolare, quali sono le primarie,<br />

il 14 ottobre andremo a votare per la elezione dei<br />

componenti l’assemblea costituente nazionale e regionale<br />

e per i rispettivi segretari. Entro dicembre voteremo<br />

ancora, per l’elezione dei componenti l’assemblea<br />

costituente provinciale e del segretario provinciale.<br />

Nulla è stato definito ancora rispetto all’elezione dei<br />

segretari cittadini o locali. Ritengo però per analogia<br />

che dovranno essere adottate le stesse metodologie di<br />

scelta per i segretari provinciali e regionali. Non so se<br />

le chiameremo primarie, ma ritengo che le persone che<br />

ci sostengono non capirebbero metodi diversi, che non<br />

diano la effettiva possibilità di dare forza ad un progetto<br />

politico proposto da una o più persone. Il metodo<br />

delle primarie è un’esperienza ormai collaudata, ricca<br />

di utilissime indicazioni nella scelta della linea politica,<br />

delle persone e foriera di positivi riscontri; senz’altro<br />

da continuare.<br />

<strong>La</strong> sede del Partito Democratico a Castel Madama sarà<br />

decisa, naturalmente, dal responsabile politico e dal gruppo<br />

dirigente del Partito Democratico. Presumo però,<br />

visto che i Democratici di Sinistra posseggono il diritto<br />

d’uso dei locali in Vicolo Giustini, 10, che la scelta cadrà<br />

naturalmente su ciò che può essere utilizzato in forma<br />

gratuita, piuttosto che gravare sui bilanci dei partiti.<br />

ANCORA DISAGI PER L’ACQUA ANCHE A SCUOLA<br />

Il Sindaco invia un ulteriore sollecito all’Acea ATO2 chiedendo la risoluzione definitiva del problema,<br />

perché continuano i disagi per i castellani a causa di improvvise interruzioni della fornitura idrica. Ad<br />

essere interessati dal problema sono soprattutto gli abitanti di Via della Libertà e di un tratto di Via San<br />

Sebastiano. Centinaia di famiglie da mesi sono costrette a fare i conti con i rubinetti a secco nel corso<br />

delle ore pomeridiane e talvolta fino a notte fonda. Ad aggravare la situazione anche l’avvio dell’anno<br />

scolastico, con 450 allievi che frequentano le lezioni nel pomeriggio presso la scuola elementare. Un<br />

problema che già lo scorso 6 giugno portò all’interruzione delle lezioni, a causa dell’impossibilità di<br />

utilizzare i bagni, arrecando disagi per le famiglie. A giugno era stato approvato all’unanimità in<br />

Consiglio Comunale l’ordine del giorno che invitava l’Acea ATO2 a garantire la regolare fornitura di<br />

acqua, impegnandosi ad avvertire tempestivamente gli utenti nel caso in cui vi fossero delle interruzioni.<br />

Veniva, inoltre, sollecitato l’immediato ripristino della funzionalità degli strumenti che assicurino<br />

il telecontrollo del flusso idrico, l’apertura di un ufficio dell’Acea ATO2 presso il Comune castellano<br />

e la creazione di un’efficiente struttura di pronto intervento territoriale. Ma nonostante i numerosi<br />

solleciti da parte dell’Amministrazione comunale nulla è cambiato.


8 Società<br />

UN PAESE DIS-ARMA-TO<br />

di Paolo Muzi<br />

Gravi difficoltà di natura tecnica e finanziaria hanno fino ad ora impedito di trovare<br />

una soluzione ad un problema antico, quello della Caserma dei C.C.<br />

Chi tra i nostri lettori si collegasse al sito dell’Arma<br />

dei Carabinieri, nella sezione organizzazione territoriale,<br />

in corrispondenza del nome Castel Madama<br />

potrebbe leggere la dizione “stazione attualmente<br />

ripiegata su Vicovaro”. In questi due termini, “attualmente”<br />

e “ripiegata”, sta racchiuso tutto il disagio e la<br />

frustrazione che stanno vivendo i servitori dello Stato<br />

chiamati ad operare nel nostro paese. E’ proprio per<br />

dare voce all’Arma che abbiamo deciso di intervistare<br />

il Comandante della stazione di Castel Madama Vincenzo<br />

Campana.<br />

Maresciallo Campana sono ormai diversi mesi che<br />

avete dovuto lasciare la vecchia caserma; come vi<br />

trovate nella sistemazione provvisoria di Corso<br />

Cavour e quali sono i limiti logistici imposti dalla<br />

nuova situazione<br />

A Castel Madama sono rimasti solo gli uffici per la<br />

ricezione del pubblico, mentre per l’alloggiamento<br />

degli effettivi ci appoggiamo alla stazione di Vicovaro.<br />

I locali sono stati ricavati da un vecchio stabile dagli<br />

spazi angusti, che condividiamo con la polizia municipale<br />

ed in cui occupiamo due piccole stanze. <strong>La</strong> disposizione<br />

sottotetto fa sì che si soffra il freddo d’inverno<br />

e il caldo d’estate; si pensi che a giugno non disponevamo<br />

neppure di un condizionatore adeguato ed è<br />

solo grazie alla generosità di alcuni cittadini se abbiamo<br />

potuto porvi rimedio. Soffriamo anche l’assenza<br />

di un collegamento intranet con il nostro comando<br />

mentre la mancanza di casseforti ci impedisce di avere<br />

a disposizione documenti, timbri ed altro materiale<br />

sensibile; anche la camera di sicurezza, l’archivio,<br />

l’armeria ed il guardaroba sono stati riposizionati<br />

presso la stazione di Vicovaro; come se non bastasse vi<br />

è l’impossibilità di poter disporre di una rimessa di<br />

servizio e di predisporre un seppur minimo perimetro<br />

di sicurezza antistante i locali.<br />

Considerando quindi che a Castel Madama non è propriamente<br />

presente una caserma ma solo il suo frontoffice,<br />

quale è, sul piano operativo, il servizio che<br />

oggi l’Arma puo garantire alla nostra comunità<br />

Purtroppo, anche tenendo conto dei limiti organizzativi<br />

di cui sopra, il servizio risulta precario e discontinuo<br />

e ciò ci addolora. Scontiamo però un sottodimensionamento<br />

rispetto ai compiti che siamo<br />

chiamati ad adempiere: il presidio dispone infatti di 6<br />

effettivi, contro uno standard di 8, ed anche se il<br />

comando territoriale dovesse cambiare idea, assegnandoci<br />

più carabinieri, in queste condizioni non<br />

sapremmo proprio dove alloggiare e come far lavorare<br />

gli uomini in più. In conseguenza di ciò l’orario di<br />

apertura al pubblico è passato da 12 a sole 4 ore, di cui<br />

2 nella fascia pomeridiana; si tratta, inutile dirlo, di un<br />

<strong>La</strong> vecchia caserma<br />

<strong>La</strong> sede provvisoria della caserma


Società<br />

9<br />

orario insufficiente a far<br />

fronte a tutte le richieste e le<br />

segnalazioni che quotidianamente<br />

ci giungono. I tempi<br />

di attesa per ottenere un<br />

qualsiasi certificato o un<br />

duplicato della patente di<br />

guida sono raddoppiati e gli<br />

interessati debbono tornare<br />

piu volte nei nostri uffici;<br />

questo perché ogni pratica<br />

deve essere materialmente<br />

trasportata alla stazione di Vicovaro, dove verrà poi<br />

lavorata (anche tenendo conto delle priorità operative<br />

di quest’ultima). L’Arma sta cercando in tutti i<br />

modi di alleviare i disagi sofferti dai cittadini e a testimonianza<br />

dell’impegno profuso si possono citare le<br />

oltre 350 ore (contro un massimo ammesso di 120) di<br />

straordinario svolte nel solo mese di luglio.<br />

Non manca chi, fra i nostri concittadini, lamenta una<br />

scarsa presenza delle forze dell’ordine sul territorio;<br />

lei come risponde a queste osservazioni è solo un<br />

problema di visibilità o c’è dell’altro<br />

Le porto un piccolo esempio che può risultare più<br />

esplicativo di mille parole: solo i continui spostamenti<br />

tra Vicovaro e Castel Madama, all’inizio ed al<br />

termine di ogni turno, ci costano circa un’ora; sembra<br />

poco ma, se si considera che siamo organizzati su<br />

turni di 6 ore, nell’arco di una settimana “disperdiamo”<br />

una ventina di ore, una enormità poiché è<br />

tempo sottratto al controllo del territorio. <strong>La</strong><br />

repressione dei reati, il mantenimento e la difesa<br />

dell’ordine pubblico costituiscono da sempre la<br />

nostra attività principale ma siamo letteralmente<br />

sommersi dall’assolvimento di molteplici, altri,<br />

doveri. A volte la procura ci chiede di rintracciare<br />

persone che si sospetta risiedano su questo territorio<br />

o di fornire informazioni in merito a questo o<br />

quel soggetto e ciò, inevitabilmente, distoglie risorse<br />

da altre azioni. Nell’ultima settimana, oltre alla<br />

normale amministrazione, siamo intervenuti su<br />

richiesta dei cittadini per 6 liti in famiglia, 5 incidenti<br />

stradali con feriti, 2 ricoveri coatti, 3 liti tra cittadini<br />

comunitari, 4 incendi, 7 sopralluoghi di furto.<br />

Se non ci fossero stati i Carabinieri di Castel Madama<br />

chi si sarebbe occupato di questi casi di primaria<br />

importanza per la comunità Il nostro è quindi un<br />

servizio fatto di tanta sostanza e di una buona dose di<br />

discrezione, vogliamo continuare a farlo sempre<br />

meglio ma per questo sarebbe utile una più fattiva<br />

collaborazione tra castellani e forze dell’ordine.Vorrei<br />

concludere dicendo che in questa “stagione difficile”<br />

il Comando dei Carabinieri sta impegnando<br />

tutte le risorse migliori di cui dispone, mi permetta<br />

quindi di ringraziare i miei uomini, cui non è venuto<br />

meno impegno, disciplina e spirito di sevizio.<br />

Cosa chiedete e cosa Vi aspettate dal futuro<br />

L’Arma chiede alla comunità di essere messa in condizione<br />

di operare e per farlo bene Le è indispensabile<br />

una caserma; non è pretendere molto. In tal senso<br />

dobbiamo riconoscere la buona volontà dell’attuale<br />

Amministrazione, che si è prodigata nel tentativo di<br />

trovare una soluzione al problema, anche se negli ultimi<br />

tempi notiamo un preoccupante rallentamento<br />

dell’iter amministrativo di approvazione. Mi permetto<br />

soltanto di ricordare ai lettori che se quest’anno si<br />

concluderà senza la posa della prima pietra, l’Arma<br />

rinuncerà al presidio di Castel Madama. Se ciò dovesse<br />

accadere mi dispiacerebbe sia per il gruppo di carabinieri<br />

sotto il mio comando, che finirebbe inevitabilmente<br />

disperso, sia per i cittadini castellani.<br />

Queste le parole, questa l’intervista. Ma nelle ore<br />

passate accanto a questi uomini in divisa non abbiamo<br />

potuto non avvertire, negli occhi di alcuni di essi, un<br />

certo scoramento. Un senso di amarezza misto a rassegnazione<br />

dovuto alla percezione di essere stati<br />

dimenticati dalla comunità. Una comunità la cui<br />

attenzione, negli ultimi tempi, è sembrata tutta<br />

proiettata verso altri piu lieti (e meno impegnativi)<br />

“eventi”. Non ci sorprende che la notizia di una possibile<br />

partenza dell’Arma renda sollevati coloro che,<br />

nel seno della nostra cittadina, vivono e prosperano<br />

nel cono d’ombra della illegalità; spiace invece registrare<br />

le reazioni di quanti, certamente in buona fede,<br />

non avvertono la gravità delle conseguenze e si limitano<br />

a fare spallucce, ritenendo che alla loro assenza si<br />

potrà porre rimedio ricorrendo al Comando Carabinieri<br />

di Tivoli, affidando la “gestione dell’ordinaria<br />

amministrazione” ad<br />

una più massiccia<br />

presenza della Polizia<br />

Locale... Allo stato<br />

attuale non sappiamo<br />

se e per quanto tempo<br />

verremo privati di<br />

un presidio di carabinieri,<br />

ma indipendentemente<br />

da come si<br />

risolverà la vicenda<br />

sarà necessario ricomporre<br />

ad unità<br />

l’attuale separazione<br />

tra società civile e<br />

forze dell’ordine.


10 Attualità<br />

UN’ESTATE FIAMMANTE:<br />

LA MIA ESPERIENZA NEL GARGANO<br />

di Ivano Moreschini<br />

È uno di quei casi in cui non è piacevole poter dire:<br />

“io c’ero”. Si tratta della giornata di fuoco che ha investito<br />

il Gargano il 24 luglio 2007, provocando tre morti,<br />

molti danni e tanta paura. Ebbene, io c’ero: insieme alla<br />

mia famiglia, stavamo passando le vacanze in un campeggio<br />

a 2 km da Vieste, sulla strada che va verso Peschici.<br />

Uno potrebbe dire: ma perché raccontarlo su un<br />

giornale locale<br />

<strong>La</strong> risposta è molto semplice: tutti abbiamo capito<br />

ormai che il clima è cambiato; queste situazioni potrebbero<br />

essere più frequenti di un tempo. Può essere utile<br />

puntare un poco l’attenzione su come una normale<br />

vacanza si può tramutare pian piano in una giornata di<br />

ordinaria paura.<br />

Erano già un paio di giorni che faceva più caldo del normale:<br />

del resto ce l’hanno ripetuto più volte che una<br />

delle novità del clima impazzito sono le ondate di calore<br />

che durano più giorni. <strong>La</strong> mattina, io ed i bambini partiamo<br />

verso le nove per andare a fare la spesa a Vieste.<br />

Verso le nove e mezza per strada si boccheggia: uno dei<br />

termometri del centro segna già 38°. Gli anziani vagano<br />

come storditi. C’è un vento di scirocco che porta vampate<br />

di fuoco sul viso. Facciamo la spesa in fretta e torniamo<br />

in camping.Verso le dieci e mezza scendiamo in<br />

spiaggia. Ci restiamo mezz’ora: dopo un veloce bagno si<br />

capisce che non è la giornata adatta per stare al sole.<br />

Intanto continua il vento di scirocco, anche con folate<br />

violente che fanno saltare qualche ombrellone. Decidiamo<br />

di tornare nel bungalow: del resto la spiaggia è quasi<br />

deserta.<br />

Lontano si vede qualche focolaio d’incendio, ma nessuno<br />

ci fa caso più di tanto: nessuna notizia è ancora arrivata,<br />

e peraltro gli incendi violenti a Peschici scoppieranno<br />

dopo le undici. Arrivati nel bungalow decidiamo<br />

di chiudere, oltre alle persiane, anche i vetri delle finestre:<br />

l’aria che entra è troppo calda per resistere. Chiusi<br />

nel bungalow passeremo le ore più calde della giornata,<br />

seduti o sdraiati, alzandosi ogni mezz’ora per una doccia<br />

fredda per avere un piccolo refrigerio. Verso le tre di<br />

pomeriggio anche i mobili cominciano a scottare. Noi<br />

intanto siamo isolati:<br />

il bungalow non ha<br />

televisore, la radio<br />

non l’abbiamo portata.<br />

L’atmosfera è<br />

innaturale, ma non<br />

sappiamo nulla di<br />

quello che sta succedendo<br />

nella zona. Si<br />

sente ogni tanto volare<br />

un elicottero. Ogni tanto esco dal bungalow per<br />

vedere se il clima migliora: mi arrivano delle ondate di<br />

calore terribili; lo scirocco continua a soffiare forte. In<br />

spiaggia il bagnino ha misurato 53° al sole a mezzogiorno.Verso<br />

le cinque decido di uscire a vedere la situazione<br />

del campeggio: c’è un po’ di agitazione, qualcuno dal<br />

punto più alto del campeggio osserva un focolaio non<br />

molto lontano. Mi avvicino ad un campeggiatore, che mi<br />

descrive una situazione preoccupante: l’incendio forte a<br />

Peschici, i morti, i campeggi distrutti, il paese evacuato,<br />

le vie di fuga bloccate.<br />

Intanto il focolaio si avvicina, il personale del campeggio è<br />

in agitazione, un nostro vicino di bungalow carica i bagagli<br />

in macchina e va via, non si capisce bene dove: penso sia<br />

arrivato al massimo a Vieste.Verso le sei del pomeriggio ci<br />

dicono di scendere in spiaggia. Si insinua una certa ansia:<br />

prepariamo in fretta le valigie, le mettiamo in macchina,<br />

parcheggio la macchina sperando di ritrovarla intatta.<br />

Qualche zainetto e quello che avevamo addosso, ci aspettano<br />

delle barche di pescatori che ci avrebbero portato alle<br />

Tremiti, visto che Vieste ormai era piena.<br />

Fortunamente il fuoco viene domato. Verso le sette e<br />

mezza ci dicono che il pericolo è passato. Andiamo a<br />

cena, ma la notte non sarà così facile dormire. Nel campeggio<br />

un’aria irreale, una sensazione di disgrazia evitata<br />

per un soffio.<br />

Poi il giorno dopo la spiaggia quasi vuota, molti partono.<br />

Il 25 era mercoledì, noi restiamo fino al sabato.<br />

Siamo stati anche bene. Ma è come se si fosse rotto qualcosa.<br />

Sicuramente bisogna colpire i piromani, sicuramente<br />

i soccorsi non erano organizzati. Ma dentro di<br />

me sono convinto che il problema è il clima: i soccorsi<br />

possono evitare i danni, ma la temperatura così alta non<br />

la ferma nessuno.


Attualità<br />

11<br />

INCENDI ANCHE A CASTEL MADAMA<br />

di Ivano Moreschini<br />

Ne parliamo con Amerina Paolacci, Vice-Sindaco ed assessore all’urbanistica,<br />

uno dei settori più interessati alle conseguenze degli incendi<br />

Anche Castel Madama questa estate è stato colpito<br />

dagli incendi, in maniera a volte violenta e vicina al<br />

centro abitato. Basta passare sulla parte finale di Via<br />

Roma, nella strada che conduce alla stazione ferroviaria,<br />

per vedere tuttora le conseguenze di quello che è<br />

accaduto.<br />

Come ha fronteggiato il Comune di Castel Madama l’emergenza<br />

incendi di questa estate<br />

Quando si verificano questi eventi le forze in prima<br />

linea sono quelle istituzionali: i riferimenti naturali sono<br />

i Carabinieri e la Polizia Locale. Ma a Castel Madama si<br />

è potuto contare anche sulla disponibilità e sull’impegno<br />

della Protezione civile, che ha dato il suo contributo<br />

determinante.<br />

Non va dimenticato anche il ruolo della IX Comunità<br />

Montana che con il suo servizio antincendio ha offerto il<br />

suo supporto al nostro come agli altri comuni.<br />

Si pensa che gli incendi siano stati dolosi<br />

È sempre molto difficile individuare le cause di questi<br />

inqualificabili episodi, non abbiamo elementi per propendere<br />

per l’una o l’altra ipotesi. Personalmente<br />

ritengo che più che motivazioni che possano far pensare<br />

ad intenti dolosi, vadano ricercati ed individuati<br />

comportamenti superficiali nella gestione del territorio<br />

e delle proprietà e soprattutto comportamenti stupidamente<br />

imitativi, anche a fronte del grande interesse<br />

e spazio, peraltro dovuti, che tutti gli organi di<br />

stampa e di comunicazione in genere hanno dedicato a<br />

questo fenomeno.<br />

Si fa un gran parlare della necessità che i Comuni si dotino<br />

di un catasto aggiornato dei terreni colpiti dagli<br />

incendi, per rendere concreto e reale il divieto di edificare<br />

per dieci anni dall’incendio. Il Comune di Castel<br />

Madama a che punto sta in questo senso<br />

Anche il nostro Comune deve ottemperare alle disposizioni<br />

vigenti in materia: nello specifico deve dotarsi del<br />

catasto delle aree interessate, a partire dalla stagione estiva<br />

del 2006, da incendi boschivi in ottemperanza alla legge<br />

353 del 2000. Per far ciò bisogna individuare e perimetrare<br />

le aree interessate. Proprio al fine di acquisire tutti gli<br />

elementi l’Ufficio Tecnico sta richiedendo le relazioni<br />

degli interventi effettuati al Corpo dei Vigili del fuoco, al<br />

Corpo Forestale dello Stato, ai Carabinieri ed alla Polizia<br />

locale. Quando avremo ottenuto tutte le relazioni, l’Ufficio<br />

procederà agli adempimenti necessari per avere lo<br />

strumento indispensabile ad applicare divieti, prescrizioni<br />

e sanzioni previste dall’art. 10 delle legge 353 del 2000.<br />

Quali saranno le misure da prendere per l’anno prossimo<br />

per evitare il ripetersi di gravi episodi<br />

Alla luce di quanto ho appena detto penso che sia necessario<br />

rafforzare la collaborazione e il coordinamento con<br />

tutte le forze istituzionali presenti sul territorio e di<br />

intensificare la potenzialità operativa della cellula locale<br />

di Protezione Civile. Penso anche, però, che la mossa<br />

vincente sia l’apertura di un percorso di sensibilizzazione<br />

e di educazione permanente alla nostra popolazione<br />

utilizzando tutti i canali: scuola, associazioni, istituzioni,<br />

per indurre a percorrere pratiche di rispetto ambientale,<br />

basate sul valore fondamentale dell’impegno personale


12 Amministrazione<br />

RIFIUTI DAVVERO INGOMBRANTI<br />

di Federico Chicca<br />

Da alcuni mesi è stato chiuso il centro di trasferenza<br />

per la raccolta dei rifiuti solidi urbani ingombranti<br />

conosciuto come “ex-mattatoio” in zona<br />

“Ara della Covarda”.<br />

<strong>La</strong> chiusura dell’unico sito per la raccolta di questi<br />

rifiuti ha portato ad una situazione di emergenza<br />

visto che non sono state adibite zone alternative<br />

provvisorie per la loro raccolta.<br />

Insieme al Sindaco Giuseppe Salinetti e all’Assessore<br />

ai <strong>La</strong>vori Pubblici con delega ai Rifiuti Solidi<br />

Urbani Aldo Testi, abbiamo cercato di capire come<br />

si è arrivati a questa situazione e cosa stia facendo<br />

l’Amministrazione per risolvere il problema.<br />

Riguardo la situazione d’emergenza bisogna dire<br />

che questa si è particolarmente acutizzata per il<br />

fatto che molti punti di raccolta rifiuti nei comuni<br />

limitrofi hanno chiuso, inducendo così anche i non<br />

residenti in Castel Madama a riversare i loro rifiuti<br />

nel nostro comune.<br />

Causa principale della chiusura dell’ex-mattatoio<br />

non è però l’aumentata mole di rifiuti che ha messo<br />

in evidenza la mancanza dei requisiti tecnici minimi<br />

del sito facendone dichiarare conseguentemente<br />

l’inidoneità all’Ufficio Tecnico. Il motivo principale<br />

è che l’IHG ha rivendicato il diritto di disporre<br />

dell’area, per la quale sta pagando al Comune un<br />

canone d’affitto sin dall’ottobre 2005, per la<br />

costruzione di un centro di riabilitazione.<br />

<strong>La</strong> minacciata iniziativa legale dell’IHG, ormai<br />

nell’area da tempo, con conseguente chiusura del<br />

sito e la tempistica per l’ottenimento del finanziamento<br />

per la costituzione di una nuova isola ecologica<br />

hanno creato il problema di gestione del<br />

periodo di transizione dalla chiusura dell’ex mattatoio<br />

fino all’apertura della nuova isola ecologica,<br />

per la quale la Regione <strong>La</strong>zio ha gia stanziato un<br />

finanziamento di 150.000 euro. Tale finanziamento<br />

è stato concesso dietro presentazione di un complesso<br />

progetto, approntato dall’Amministrazione<br />

attuale, che permetterà la risoluzione definitiva<br />

della raccolta dei rifiuti ingombranti grazie alla<br />

costruzione di una nuova isola ecologica presso la<br />

zona soprastante la galleria “San Quirico” dell’autostrada<br />

A24. Tempo di realizzazione dell’opera:<br />

cinque mesi circa.<br />

Come ammettono gli intervistati non ci si aspettava<br />

un periodo tanto lungo dalla presentazione del<br />

progetto all’effettiva disponibilità del finanziamento,<br />

si pensava al contrario che l’isola ecologica<br />

potesse essere aperta prima della chiusura dell’ex<br />

mattatoio e visto che questo tempo di<br />

transizione non era stato considerato, non si poteva<br />

nemmeno programmare una gestione del periodo<br />

transitorio stesso.<br />

Riassumendo quindi potremmo dire che il sensibile<br />

aumento dei rifiuti derivante dalla chiusura dei<br />

punti di raccolta limitrofi, le difficoltà tecniche di<br />

individuare un punto alternativo che potesse<br />

momentaneamente sostituire l’ex punto di trasferenza<br />

dell’Ara della Covarda, la legittima rivendicazione<br />

dell’IHG del terreno e la tempistica del<br />

finanziamento per il quale l’Amministrazione confidava<br />

potesse essere ottenuto in maniera più celere<br />

hanno portato a questa situazione di emergenza.<br />

Secondo punto cruciale della questione è come<br />

risolvere il problema. Riguardo al fatto che anche<br />

persone dei comuni limitrofi vengono a scaricare i<br />

loro rifiuti sul nostro territorio, l’Amministrazione<br />

ha raggiunto un accordo con i Ranger per arginare<br />

lo scarico abusivo. Ma la domanda più importante<br />

rimane la seguente: dove possono buttare i rifiuti<br />

ingombranti i castellani Per ora non c’è una<br />

risposta definitiva anche se assicura il Sindaco<br />

Salinetti è in corso una trattativa per permettere la<br />

risoluzione del problema al più presto possibile<br />

visto che stiamo vivendo questa situazione di<br />

emergenza ormai da mesi e i rifiuti accatastati<br />

fuori l’ex-mattatoio e in altre zone del territorio<br />

castellano ne sono la prova. <strong>La</strong> ricetta secondo<br />

l’Amministrazione è la raccolta porta a porta dei<br />

rifiuti ingombranti o in alternativa la riapertura<br />

una volta la settimana dell’ex-mattatoio.


Pro-Loco<br />

13<br />

FORSE NON TUTTI SANNO CHE ...<br />

di Mario Cipriani (Presidente dell’Associazione Pro-Loco di Castel Madama)<br />

Forse non tutti sanno che alle associazioni ProLoco<br />

del <strong>La</strong>zio da anni sono stati tagliati i contributi<br />

regionali e provinciali, è bene che questa realtà la<br />

conoscano tutti. Siamo consapevoli che l’esordio<br />

potrebbe far pensare al classico antico detto che<br />

recita: una giustificazione non richiesta è una<br />

manifesta auto accusa. Non siamo nella circostanza<br />

poiché non abbiamo alcunché per doverci scusare.<br />

Abbiamo chiesto ospitalità a “<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>”, che<br />

gentilmente ce l’ha concessa e ringraziamo la redazione,<br />

con il solo unico obiettivo di informare i<br />

concittadini della condizione economica dell’Associazione;<br />

delle manifestazioni promosse e realizzate<br />

sia autonomamente, sia in collaborazione con<br />

l’Amministrazione Comunale. Non vogliamo neppure<br />

auto gratificarci, ma ciò che è oggettivo deve<br />

pur essere detto.<br />

Nonostante la mancanza di contributi, di cui sopra<br />

abbiamo detto, tuttavia siamo riusciti a far fronte<br />

alla non indifferente spesa annua di 3.100 euro<br />

affrontata solo per poter tenere la bottega aperta,<br />

cioè per pagare i fitti della sede di <strong>Piazza</strong> Garibaldi<br />

e dei magazzini dove si conservano materiali di ogni<br />

genere necessari non solo alla Pro Loco, ma anche a<br />

persone ed associazioni che ne chiedono il prestito.<br />

Per inciso dobbiamo sottolineare che della nostra<br />

Associazione si parla e sparla ma poi, quando si ha<br />

necessità ad essa si ricorre ed assai spesso si trova la<br />

porta aperta. Ci riferiamo anche a certi predicatori di<br />

piazza i quali ai bei discorsi non fanno seguire i fatti.<br />

Tra quegli oratori ce ne sono alcuni che di fronte ai<br />

Al centro Antonietta Capobianchi e Giuseppe Piselli premiati alla festa dei nonni<br />

nostri reiterati inviti ad assumere incarichi di<br />

responsabilità ci hanno fatto vedere quanto sono<br />

bravi a fuggire.<br />

<strong>La</strong>voro duro cari concittadini quello della Pro<br />

Loco, non sempre riconosciuto, niente affatto retribuito,<br />

anzi per le difficoltà economiche non di rado<br />

qualcuno è costretto, per far fronte alle esigenze, a<br />

mettere mano al proprio portafogli. Così anche<br />

quest’anno è stato possibile organizzare delle<br />

manifestazioni. È appena il caso di ricordare le<br />

estive serate danzanti al Parco Oudenaarde; la festa<br />

dei nonni con la premiazione alla compianta Signora<br />

Antonietta Capobianchi (purtroppo deceduta<br />

qualche giorno fa alla soglia dei cento anni, li<br />

avrebbe compiuti a dicembre) ed al Signor Giuseppe<br />

Piselli; le serate cinematografiche ai Collicelli,<br />

manifestazioni queste realizzate in collaborazione<br />

con l’Assessorato alla Cultura. Non<br />

possiamo non ricordare la quarantanovesima<br />

edizione della Pera Spadona, nel 2008 taglierà il<br />

traguardo del mezzo secolo dopo di che potremo<br />

essere disponibili a ripensarla.<br />

Abbiamo volutamente lasciato per ultimo il discorso<br />

che riguarda il Palio perché nel neonato giornale<br />

edito dal Comune di Castel Madama è stato<br />

pubblicato il lungo articolo Palio 2007, bello<br />

nonostante tutto firmato il Sindaco e l’Amministrazione<br />

Comunale. Ci sembra inutile tornare su<br />

quanto è accaduto, daremmo solo motivo ad ulteriori,<br />

inutili polemiche. Ci interessa di più soffermarci<br />

sulle proposte fatte dagli amministratori per<br />

trovare soluzioni ai molti problemi che<br />

ci sono, in linea di principio concordiamo<br />

con le soluzioni abbozzate, certo sarà<br />

necessario sederci e parlare, come essi<br />

stessi hanno detto.<br />

Non è sicuramente un caso se l’esigenza<br />

di rientrare nelle spese è stata messa in<br />

primissima fila, quella esigenza la sentiamo<br />

anche noi perché, nonostante il<br />

lodevole sforzo fatto dall’Amministrazione,<br />

il suo contributo non ci è stato sufficiente<br />

per coprire tutte le spese.<br />

Poi con i proventi che potrebbero arrivare<br />

dal Palio l’Amministrazione stessa<br />

potrà garantire anche a noi e ad altre<br />

associazioni il necessario contributo per<br />

mantenere le sedi. Per la verità ciò già<br />

avviene per diverse associazioni e, a<br />

nostro parere, non tutte sono meritevoli<br />

del pubblico sostegno.


14 Notizie Brevi<br />

NOTIZIE BREVI<br />

AGRO ROMANO ANTICO,<br />

UN PROGRAMMA PER VALORIZZARLO<br />

È stato approvato un accordo di programma per la<br />

valorizzazione, la tutela e lo sviluppo sostenibile<br />

dell’Agro Romano Antico. Il comune di Castel<br />

Madama, insieme alla Provincia di Roma e ai comuni<br />

di Casape, Gallicano nel <strong>La</strong>zio, Castel San Pietro<br />

Romano, Palestrina, Poli, San Gregorio da Sassola,<br />

Tivoli, Zagarolo e l’VIII Municipio di Roma, ha<br />

intrapreso un’opera di valorizzazione dell’area<br />

denominata “Agro Prenestino Tiburtino”, ricca di<br />

testimonianze archeologiche e di paesaggi agrari<br />

ormai quasi estinti. Il cosiddetto “Patto per l’Ambiente”,<br />

sottoscritto dal comune castellano, prevede<br />

la tutela del paesaggio, delle tradizioni agricole<br />

rispettose della natura, la realizzazione di una rete<br />

di percorsi, l’educazione ambientale; ma anche lo<br />

sviluppo della ricettività turistica, il recupero dei<br />

centri storici e dell’artigianato locale.<br />

CASTEL MADAMA: NUMERI UTILI<br />

Comune: 0774-45001<br />

Pro-Loco: 0774-449500<br />

Carabinieri: 0774-447002<br />

Vigili Urbani: 0774-447305<br />

Ospedale Tivoli: 0774-335086<br />

Farmacia: 0774-447001<br />

Vigili del Fuoco: 115<br />

Servizio Guardia Medica: 118<br />

Croce Rossa Italiana: 0774-531934 / 531938<br />

Protezione Civile: 0774-4500243<br />

Biblioteca Comunale: 0774-4500209<br />

U.S.L. RM/G - Tivoli - Prenotazioni 800986868<br />

Per pagamento Ticket<br />

CCP N. 52577616 – Azienda U.S.L. ROMA G<br />

sulla causale mettere C.F. ASL 04733471009


Notizie Brevi<br />

15<br />

USO IDROELETTRICO DELL’ACQUA DELL’ANIENE<br />

Il 9 agosto è stato raggiunto un accordo tra la Regione <strong>La</strong>zio e l’Enel in merito alla revisione della concessione<br />

per uso idroelettrico dell’acqua nell’Alta Valle dell’Aniene. Il Presidente del Consiglio regionale<br />

del <strong>La</strong>zio, Guido Milana, è soddisfatto ed afferma che: “Dopo l’accordo raggiunto con l’Enel,<br />

finalmente l’acqua tornerà nel fiume e nei rubinetti”. Qualche mese fa il Presidente Milana aveva presentato,<br />

insieme ad alcuni colleghi, una mozione in cui sosteneva che solo con la riduzione dei livelli<br />

di captazione di acqua ai fini di produzione idroelettrica si poteva garantire il minimo vitale al fiume<br />

Aniene e rendere compatibile il prelievo idrico ai fini dell’alimentazione umana. Infatti il problema<br />

vero, nell’emergenza idrica dell’Aniene, era quello legato all’utilizzo delle acque del fiume da parte<br />

dell’Enel, regolato da concessioni antiche, ottenute ai tempi in cui era un’azienda pubblica impegnata<br />

a realizzare l’elettrificazione del paese. Oggi invece gli interessi di mercato di un’azienda privata, quotata<br />

in borsa, non giustificavano più le agevolazioni, in particolare per l’Aniene, il cui letto in alcuni<br />

tratti ha raggiunto livelli minimi, mentre le acque copiosamente sono convogliate in tunnel sotterranei<br />

verso le turbine della centrale idroelettrica, un rapporto di 1 a 20 tra l’acqua per la rete idrica e quella<br />

per l’Enel. Con l’intesa approvata in Giunta, si potranno riscrivere i vecchi accordi in modo da incrementare<br />

il prelievo di acqua destinata ai rubinetti delle case e restituire al fiume le condizioni necessarie<br />

a mantenere le proprie funzioni naturali e ambientali.<br />

APPROVATO IL REGOLAMENTO<br />

SULLA CREMAZIONE<br />

Il regolamento che disciplina la cremazione,<br />

l’affidamento e la dispersione delle ceneri dei<br />

defunti a Castel Madama è stato approvato nel<br />

Consiglio Comunale di luglio. Il Comune<br />

potrà consentire, a chi lo richiederà, l’autorizzazione<br />

alla cremazione dei defunti. Inoltre, le<br />

ceneri potranno essere tumulate, interrate,<br />

disperse o prese in affidamento e custodite dai<br />

famigliari.<br />

CASERMA DEI CARABINIERI,<br />

ALTRI 150 MILA EURO<br />

Il Consiglio Comunale ha destinato altri fondi,<br />

150 mila euro, per la realizzazione della<br />

Caserma dei Carabinieri di Castel Madama,<br />

perché in sede di redazione del progetto definitivo<br />

sono aumentati i costi. L’importo complessivo<br />

della nuova struttura sarà di un milione<br />

e mezzo. Il Comune provvederà, così, a stipulare<br />

un nuovo mutuo di 150 mila euro presso<br />

la Cassa Depositi e Prestiti.<br />

CINEMA E TEATRO SOTTO LE STELLE<br />

Dal 5 al 26 agosto sono stati sette gli appuntamenti cinematografici serali, promossi ed organizzati dall’assessore<br />

alla Cultura Armando Pistoia, in collaborazione con l’associazione Pro - Loco e con il<br />

patrocinio del cinema Giuseppetti di Tivoli. Una rassegna di films molto interessanti“Le fate ignoranti”<br />

di Ferzan Ozpetek“, “Il mio grosso grasso matrimonio greco”, “I cento passi”, di Marco Tullio<br />

Giordana, “Il Postino”, di Massimo Troisi, diretto da Michael Radford, “Pane e Tulipani”, di Silvio<br />

Soldini e di Luciano Ligabue “Radio Freccia”. Spazio anche a giovani registi locali con “Fùi”, un<br />

video-documentario realizzato dall’associazione castellana Video Officina Creativa. Undici storie che<br />

ripercorrono un pezzo della nostra storia: dalla liberazione del Duce, il 12 settembre del 1943 per mano<br />

dei tedeschi a Campo Imperatore, fino alla strage del 6 giugno 1944 in località Colle Siccu.<br />

L’iniziativa, che ha visto una buona affluenza di pubblico, è stata però disturbata da varie interruzioni<br />

durante le proiezioni per motivi tecnici. Ultimo giorno di agosto e primo di settembre replica dello<br />

spettacolo teatrale “Rugantino” della Compagnia “Quelli che...continuano”, diretta da Mario Di Nardo,<br />

grande successo di pubblico come nelle rappresentazioni di giugno.


16 Comunità Montana<br />

IX COMUNITÀ MONTANA<br />

a cura di Fausta Faccenna<br />

I COSTI DELLA POLITICA<br />

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera, all’unanimità, al disegno di legge<br />

“recante misure per la riduzione dei costi politico-amministrativi<br />

e per la promozione della trasparenza”<br />

INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA IX<br />

COMUNITÀ MONTANA VITTORIO MANCINI<br />

D. Cosa pensa dei provvedimenti che il governo<br />

intende prendere con il ddl sui costi della<br />

politica<br />

R. Si tratta di analizzarli per capire e vedere in<br />

quale direzione vanno, con quale spessore affrontano<br />

un argomento non nuovo che ha investito ed<br />

interessato diversi governi nel passato; quando c’è<br />

aria di crisi, c’è una difficoltà economico finanziaria,<br />

si torna a parlare di avvicendamento, dell’organizzazione<br />

dello Stato e quindi la ricaduta è<br />

sugli Enti Locali.<br />

D. Si prevede, tra le altre cose, la riduzione e/o<br />

l’accorpamento degli enti locali ovvero l’eliminazione<br />

di sovrapposizioni funzionali con<br />

regioni o enti locali. Le Comunità Montane,<br />

enti locali di secondo grado, sono attualmente<br />

nel dibattito nazionale e locale; quali<br />

rischi corrono secondo lei<br />

R. Va innanzitutto detto che le Comunità Montane<br />

accusano certamente la loro età. Nascono nei<br />

primi anni 70 e non hanno modificato molto nel<br />

loro essere soggetto per la tutela e sviluppo del<br />

territorio ovvero non sono state mai messe nelle<br />

condizioni di cambiare; sono pertanto favorevole<br />

a rimodulare un nuovo ente ma va anche evidenziato<br />

che gli va offerto più spazio e opportunità,<br />

cosa che finora non è accaduta perlomeno nella<br />

regione <strong>La</strong>zio.<br />

<strong>La</strong> soppressione non aiuta il territorio a crescere:<br />

le funzioni che le C.M. hanno acquisito con la loro<br />

operosità resterebbero occasioni mancate. Si pone<br />

il problema tra quello che non riesce a fare il piccolo<br />

Comune e l’ente intermedio che viene identificato<br />

nell’amministrazione provinciale, ma le<br />

Province neanche arrivano in alcuni territori.<br />

<strong>La</strong> criticità delle C.M. sta nel fatto che da una<br />

parte non si riescono a dare alle Comunità Montane<br />

deleghe, funzioni e risorse per generare un’attività<br />

ordinata sul territorio, dall’altra si favorisce<br />

invece una crescita di unione di più comuni senza<br />

che in alcuni casi raggiungano la loro operatività,<br />

poiché anche l’unione dei comuni rappresenta una<br />

lettura critica nello stare insieme, nell’approfondire<br />

le questioni che ci riguardano. Occorrerebbe<br />

avere un sistema di autonomie e di collegamenti<br />

autorevoli, autonomi e autosufficienti che oggi le<br />

GRUPPO DONATORI SANGUE<br />

CASTEL MADAMA<br />

Domenica 16 <strong>Settembre</strong><br />

si è svolta<br />

la 30 a Donazione di Sangue<br />

in collaborazione con l’Ospedale<br />

Pediatrico Bambino Gesù di Roma.<br />

Nella mattinata<br />

sono stati effettuati 91 prelievi,<br />

portando il totale del 2007<br />

a 262 donazioni<br />

e superando in totale il traguardo<br />

delle 2000 sacche raccolte<br />

dal gennaio del 1994


Comunità Montana<br />

17<br />

C.M. non hanno, infatti, nonostante il recupero<br />

realizzato sul piano delle iniziative, assunzioni,<br />

lodevoli progetti, hanno al loro interno alcune<br />

situazioni che governano a fatica. È comunque<br />

necessario fare chiarezza sulla sovrapposizione di<br />

enti che si occupano delle stesse cose ed individuare<br />

le Comunità Montane come unico Ente<br />

sovracomunale per la gestione dei servizi in forma<br />

ottimale.<br />

D. Le Comunità Montane sono funzionali allo<br />

scopo (cioè sono proporzionate ai risultati<br />

che producono) e cosa, secondo lei, dovrebbe<br />

essere modificato a livello di legislazione<br />

nazionale e regionale (Statuto-Nuova Carta<br />

delle Autonomie) affinché le Comunità<br />

Montane possano continuare ad operare<br />

R. Va certamente rivisto lo Statuto, va rifatta una<br />

rilettura, stabiliti i termini, le modalità, ma attraverso<br />

una concertazione; il governo e le forze<br />

politiche sembra ne vogliano fare solo una questione<br />

economica e finanziaria senza considerare<br />

che i costi delle C.M. investono per metà i dipendenti<br />

e per il resto gli interventi: stiamo al tavolo<br />

delle Autonomie locali per rappresentare i bisogni<br />

del territorio. In prima istanza va chiarito quale è<br />

la funzione di questo territorio, marginale rispetto<br />

ai grandi centri di sviluppo ma con una propria<br />

valenza. Il territorio che noi cerchiamo di difendere<br />

è costituito di montagna, pianura, vegetazione e<br />

soprattutto è di chi lo vive; il presidio del territorio<br />

è dunque il vero argomento e chi lo presidia<br />

deve avere pari opportunità, essere tutelato dallo<br />

Stato per quanto riguarda i servizi da offrire alla<br />

cittadinanza, dell’essere soggetto attivo. Se ci si<br />

convince che questo territorio è strategico, è un<br />

bene tutelato da tutti, allora la politica nazionale<br />

dovrebbe individuare anche attraverso un modello<br />

legislativo regionale quali sono gli strumenti da<br />

mettere in campo a questi enti perché possano<br />

sapientemente tutelare e concorrere, insieme a<br />

Comuni, Regioni, Stato, al benessere comune.<br />

Le C.M., dal canto loro, credo debbano fare qualche<br />

riflessione e critica, sul piano organizzativo,<br />

elettivo, della rappresentanza e se necessario,<br />

anche dei costi; si può rivedere la questione territoriale,<br />

evitando politiche dispersive, individuando<br />

l’ambito ottimale per la gestione dei servizi in<br />

prossimità del cittadino, rivedendo la rappresentanza<br />

politica all’interno del consiglio, studiando<br />

le materie sulle quali le C.M. esprimono politiche<br />

attive in concorso con altri enti per evitare duplicazioni.<br />

Dobbiamo, inoltre, raccordare meglio la<br />

C.M. con i rispettivi Comuni di riferimento, individuando<br />

ulteriori forme di collaborazione, quali<br />

la doppia lettura dei bilanci di previsione, del programma<br />

delle opere triennali; riavvicinare non<br />

solamente la politica alla montagna ma anche gli<br />

amministratori, facendo una riflessione comune<br />

che interessi Stato, Regioni, Comuni. Individuare<br />

modelli organizzativi condivisi è forse lo strumento<br />

ideale per guardare con positività ai problemi<br />

del nostro paese che comunque restano nella<br />

macrostruttura dello Stato. Rimodulare quindi un<br />

sistema paese che tenga conto che la montagna e<br />

le aree interne circostanti hanno assoluta necessità<br />

di avere strumenti e risorse adeguate per avviare<br />

politiche di sviluppo, individuando nella Comunità<br />

Montane l’Ente naturale preposto a dare loro<br />

ruolo, certamente in collaborazione attiva con la<br />

Regione, la Provincia, i Comuni.<br />

IX COMUNITÀ MONTANA<br />

Sede: Via Acquaregna n. 90 - Tivoli<br />

tel. 0774-314712-3 - fax 0774-330915<br />

www.comunitamontanativoli.org


18 Vicovaro<br />

UNA BELLA FESTA<br />

di Roberto Bontempi<br />

Fugate dai fatti le iniziali perplessità sulla festa della Madonna senza comitato<br />

<strong>La</strong><br />

locandina<br />

della<br />

iniziativa<br />

“i cento<br />

pittori<br />

del mondo”<br />

inserita nei<br />

festeggiamenti<br />

di Maria SS.<br />

Avvocata<br />

nostra<br />

Per qualche tempo si è temuto il peggio e cioè che<br />

anche la tradizionale festa della Madonna, quella<br />

che da qualche anno rappresenta l’unico appuntamento<br />

aggregativo, organizzato nel nostro paese<br />

nel periodo estivo, dovesse calare il sipario vista<br />

l’assenza di un comitato organizzatore. Ed invece,<br />

grazie all’abnegazione del parroco di Vicovaro,<br />

don Benedetto Molinari, e ad un gruppo di cittadini<br />

vicovaresi che hanno collaborato con lui,<br />

oltre alla festa più propriamente “religiosa”, mai<br />

stata in discussione, è stata allestita, anche quest’anno,<br />

una buonissima festa “profana” degna<br />

della tradizione.<br />

Molti temevano che quest’anno bisognava in un<br />

certo senso “portare la croce”, vivere una festa in<br />

tono minore accontentandosi di quello che passava…<br />

la parrocchia. Ma chi era lì ad attendere un<br />

fiasco è rimasto sinceramente deluso. Ci sono<br />

state due settimane di festa vera, dal 26 agosto al 9<br />

settembre: oltre agli spettacoli programmati ufficialmente,<br />

praticamente ogni sera in piazza si è<br />

organizzata qualche iniziativa (concerti, balli di<br />

gruppo, ecc). L’evento di maggior richiamo è<br />

stato il concerto di un vecchio grande della musica<br />

leggera italiana, Tony Esposito, che ha suonato<br />

due ore di world music forse un po’ difficile per il<br />

grande pubblico ma certamente di altissima qualità.<br />

Ottimo successo di presenze anche per gli altri<br />

spettacoli musicali, tra i quali spicca il concerto<br />

della prestigiosa Fanfara dei bersaglieri, nonché<br />

per la tombola e la tradizionale estrazione della<br />

lotteria che metteva in palio una Fiat 600. Novità<br />

assoluta: la presenza costante delle telecamere di<br />

Tele Tibur che ha ripreso la fasi salienti della festa<br />

sia sacra che profana.<br />

L’aspetto principale che mi sembra doveroso sottolineare,<br />

però, è stata la sinergia, la capacità di<br />

coinvolgere e valorizzare varie realtà, associazioni<br />

e gruppi presenti sul nostro territorio: in molti<br />

hanno contribuito e si sono messi a disposizione.<br />

L’Atletica ha organizzato i giochi popolari; la<br />

banda ha tenuto il suo concerto; la scuola di danza<br />

ha avuto la sua seguitissima ed apprezzatissima<br />

serata così come un gruppo emergente vicovarese.<br />

Da questo punto di vista la strategia mi è sembrata<br />

quella giusta ancora di più quest’anno che mancava<br />

un comitato ufficiale cui fare riferimento.<br />

Un plauso, da parte di tanti cittadini vicovaresi, va<br />

dunque agli organizzatori e a tutti coloro che, tra<br />

mille difficoltà e con tanto impegno, hanno contribuito<br />

a mantenere viva una lunghissima tradizione<br />

solo per amore di Vicovaro. Tra coloro che hanno<br />

collaborato ho visto tanti ragazzi adolescenti:<br />

forse si può ben sperare per il futuro.


Vicovaro<br />

19<br />

PRIGIONIERI IN CASA PROPRIA<br />

di Roberto Bontempi<br />

<strong>La</strong> denuncia del signor Antonio, stanco di troppe parole vuole solo che si rispetti la legge<br />

Il signor Antonio De Santis abita a piazza dell’Areo, certamente<br />

uno dei luoghi più suggestivi di Vicovaro ma, da<br />

undici lunghi mesi la vita sua e delle altre cinque famiglie<br />

che vivono nel suo stesso stabile non è più la stessa.<br />

Il signor Antonio ci ha chiamato per denunciare la sua<br />

storia.<br />

“Circa un anno fa c’è stato un principio d’incendio nel<br />

palazzo abbandonato da decenni e diroccato di fronte la<br />

mia abitazione e sono stati chiamati i Vigili del fuoco.<br />

Domate le fiamme i Vigili si sono accorti della pericolosità<br />

delle condizioni in cui versava l’edificio ed hanno<br />

provveduto a denunciare la situazione al Comune il<br />

quale, a metà ottobre 2006, ha provveduto a mettere in<br />

sicurezza la struttura con un massiccio ponteggio che ci<br />

sta creando dei fortissimi disagi”.<br />

Abbiamo constatato personalmente e documentato con<br />

alcune foto l’insostenibilità della situazione: finestre che<br />

non possono essere aperte a causa dei travi del ponteggio,<br />

accesso alla cantina completamente bloccato, passaggio<br />

d’ingresso troppo stretto per eventuali soccorsi<br />

da prestare, palanche che rendono facile l’accesso nell’abitazione<br />

per chiunque con conseguente paura per la<br />

propria sicurezza.<br />

Come troppo spesso accade in questo nostro paese,<br />

quella che doveva essere solo una situazione passeggera,<br />

si è trasformata in una triste normalità che è diventata<br />

difficile da sopportare.<br />

“Conosciamo bene le lungaggini della burocrazia italiana<br />

– dice il signor Antonio – e non pretendevamo un<br />

intervento fulmineo. Dopo qualche mese, però, come<br />

portavoce degli abitanti dello stabile, ho cominciato a<br />

Finestra sbarrata dal ponteggio impossibile da aprire ...<br />

Ingresso a casa<br />

chiedere spiegazioni all’Amministrazione ma numerose<br />

visite in Comune, due appuntamenti con il sindaco e<br />

visite a domicilio da parte dell’assessore all’urbanistica<br />

per constatare personalmente la situazione, non sono<br />

state sufficienti a smuovere nulla. Dopo un anno, sinceramente,<br />

mi sono davvero stancato!”.<br />

Ma perché tutte queste difficoltà Il nodo più grande è<br />

che lo stabile pericolante è una multiproprietà e i diversi<br />

soggetti titolari sono in causa e non riescono a trovare<br />

un accordo per un’eventuale messa a norma dell’edificio.<br />

“È da gennaio che l’Amministrazione tira fuori questo<br />

discorso che è vero, ma, a questo punto, dopo tutto<br />

questo tempo il Comune deve intervenire in qualche<br />

modo per rimuovere il pericolo al di là della proprietà<br />

privata. È quello che mi ha detto anche il mio avvocato,<br />

tanto più che a novembre 2006 è stata emessa un’ordinanza<br />

(la numero 32 dell’8.11.06 n.d.a.) che deve essere<br />

fatta rispettare”. Il Comune, in sostanza, dovrebbe<br />

assumersi l’onere della sistemazione dell’edificio e poi,<br />

eventualmente, rivalersi sui proprietari, ma ci sono<br />

ancora troppi condizionali nelle parole di chi dovrebbe<br />

essere intervenuto già da tempo.<br />

“Sinceramente siamo molto amareggiati e ci domandiamo<br />

perché – conclude il signor Antonio –. Perché gli<br />

amministratori non rispondono Perché non si sono<br />

fatti più vivi magari per comunicare l’evoluzione della<br />

situazione Forse perché il nostro palazzo non ospita<br />

abbastanza persone E soprattutto, quanto costa ai cittadini<br />

questo ponteggio Proverò a sollecitare l’opinione<br />

pubblica finché non avrò risposte certe”.<br />

Speriamo che l’informazione possa servire da pungolo<br />

per risolvere questa brutta vicenda.


20 Vicovaro<br />

RISORSE DA CONSERVARE…<br />

Accogliamo volentieri una segnalazione di alcuni cittadini che<br />

denunciano una perdita d’acqua da più di un mese che ha<br />

trasformato il vicolo della<br />

Stretta, nel centro storico<br />

di Vicovaro, in una specie<br />

di torrente. Numerose sono<br />

state le richieste d'intervento<br />

all’ACEA e al Comune ma non hanno avuto seguito. L’acqua è<br />

un bene prezioso ed è semplicemente vergognoso che si sprechi<br />

così. I cittadini pretendono che l’ACEA ATO2, che da gennaio<br />

2006 è responsabile degli impianti idrici del nostro paese, intervenga<br />

e garantisca un servizio all’altezza della situazione.<br />

BANDO BORSE DI STUDIO<br />

<strong>La</strong> X Comunità montana dell’Aniene, nella persona del suo vice-presidente,<br />

Fiorenzo De Simone, ha promosso e finanziato un Bando di concorso<br />

per il conferimento di sei borse di studio da 1000 euro ciascuna<br />

riservato ai giovani laureandi con meno di 32 anni residenti in uno dei<br />

31 comuni della comunità.<br />

L’argomento della tesi dovrà avere una qualche attinenza con il nostro territorio ed essere<br />

coerente con uno dei tre seguenti assi:<br />

1. il recupero dei centri storici come strumento di crescita e di sviluppo;<br />

2. il ruolo delle Agenzia di Sviluppo Locale nella elaborazione e nella attuazione di nuove<br />

politiche per la valorizzazione delle zone interne e delle aree montane;<br />

3. la realizzazione di un sistema infrastrutturale più moderno ed efficiente quale precondizione<br />

necessaria per un nuovo modello di sviluppo.<br />

Il termine per la presentazione delle domande è fissato per il 30 novembre 2007.<br />

Il Bando completo e informazioni più dettagliate sono reperibili all’indirizzo internet:<br />

www.retianiene.it


Vicovaro<br />

21<br />

PD: grandi manovre<br />

in vista delle primarie<br />

di Roberto Bontempi<br />

Contatti positivi tra DS e Margherita.<br />

Soddisfazione da parte di De Simone<br />

Valter Veltroni<br />

Il 14 ottobre è il giorno in cui il Partito Democratico,<br />

la nuova frontiera del centro-sinistra italiano,<br />

eleggerà, attraverso la Primarie, l’assemblea<br />

costituente e i segretari nazionale e regionale, con<br />

Veltroni e Zingaretti in pole position. Sarà il primo<br />

passo verso la costituzione di questo nuovo soggetto<br />

politico dal momento che spetterà proprio<br />

all’assemblea costituente dover scrivere le regole<br />

del partito e elaborare un manifesto in cui vengano<br />

indicati valori ed idee di riferimento.<br />

Anche le sezioni locali di DS e Margherita si stanno<br />

preparando in tal senso, cercando di iniziare un<br />

discorso comune. Innanzitutto ci sono stati alcuni<br />

incontri preliminari itineranti ed intitolati “Per il<br />

PD: le ragioni di un’adesione” durante i quali<br />

sono intervenuti personaggi di spicco quali Milana<br />

e il senatore Gasbarri e attraverso cui i due<br />

maggiori partiti del centro-sinistra hanno iniziato<br />

un confronto.<br />

Si è poi mossa anche Luigina Bianchini, segretario<br />

DS della sezione di Vicovaro, che, il 10 agosto,<br />

ha indirizzato una lettera al presidente dei Circoli<br />

della Margherita di Vicovaro, Santino Gentili,<br />

proponendo la convocazione di una riunione dei<br />

gruppi dirigenti ma anche degli iscritti e degli<br />

amministratori locali dei due partiti che porti alla<br />

costruzione del Comitato promotore per il Partito<br />

Democratico, proprio per “dare un contributo fattivo<br />

e concreto alla preparazione delle prossime<br />

scadenze”, come si legge testualmente.<br />

A tal proposito l’assessore all’urbanistica, Fiorenzo<br />

De Simone, da sempre convinto sostenitore<br />

della necessità del PD, ha mostrato completo<br />

accordo: “Luigina Bianchini sta lavorando benissimo<br />

in una situazione non facile ed ha accettato<br />

alla grande la sfida del Partito Democratico. Ho<br />

grande fiducia e speranza che la nascita del Partito<br />

Democratico sia un’occasione per dare ancora<br />

più forza all’amministrazione. Anche solo il fatto<br />

di avere un’unica sede, un unico luogo di confronto<br />

e discussione credo rappresenti una grande<br />

opportunità ed un punto di partenza fondamentale<br />

per i futuri appuntamenti elettorali che ci aspettano.<br />

Il Partito Democratico credo che sia l’unica<br />

alternativa a noi stessi: da lì può venire quella<br />

scossa di cui abbiamo bisogno e da lì, certamente,<br />

si attingerà per trovare il nome del successore del<br />

nostro sindaco nel caso la legge rimanga quella<br />

attuale che impedisce a Thomas un terzo mandato.<br />

Infine – conclude De Simone – spero che il Partito<br />

Democratico possa rappresentare quel punto di<br />

aggregazione e stimolo per nuovi giovani che<br />

vogliono occuparsi di politica con passione”.


Tivoli<br />

23<br />

PREMIO<br />

“GOLDEN CURL IMAGE AWARD 2007”<br />

di Valentina Torella<br />

Il giorno 8 settembre, in una suggestiva <strong>Piazza</strong><br />

Campitelli, si è svolta la 13° edizione del “Golden<br />

Curl Image Award 2007”, premio di rilevante<br />

importanza per il talento e l’inspirazione dei professionisti<br />

che da sempre curano l’immagine della<br />

donna.<br />

Questo riconoscimento nacque ben 14 anni fa in<br />

Canada e, dopo essere stato a lungo un annuale<br />

appuntamento televisivo, ha assunto l’aspetto di<br />

un’interessante manifestazione. E quest’anno, a<br />

presentare l’importante serata, è stata la bellissima<br />

Eleonora Gaggioli, attrice di noti sceneggiati e<br />

soap opera oltre che presentatrice di successo.<br />

A partecipare alla manifestazione, per questa edizione<br />

2007, sono stati ben 8 saloni di bellezza,<br />

ognuno dei quali ha presentato un modello di<br />

donna “total look”. Questi i partecipanti: Armonia<br />

Inn (Tivoli), Armonia Parrucchieri (Tivoli), Ciro<br />

Marino (Napoli), Revitalize Day S.P.A. (Canada),<br />

Hair Mode Gallery (Velletri), Franca Hair (Avezzano),<br />

Great Expectations Beauty S.P.A. (Canada),<br />

Parrucchiere Estetica “Non solo per vanità”<br />

(Tivoli).<br />

Le modelle hanno sfilato ad una ad una indossando<br />

importanti e particolari modelli di abiti dai più<br />

svariati tagli e colori, sfoggiando le più diverse<br />

tonalità di trucco e le più stravaganti acconciature.<br />

Ma alla fine è stata la modella di Ciro Marino ad<br />

avere, a parere di un’esperta giuria, quel qualcosa<br />

in più. Infatti proprio il look “mascolino”, “indisponente”<br />

pur se assai elegante e assolutamente<br />

ben “studiato” della sua modella, ha regalato a<br />

Ciro Marino la vittoria su tutti.<br />

Così è stato lui, per quest’anno, a ritirare il “Golden<br />

Curl Image Award”. Inoltre, nel corso della<br />

serata, sono stati consegnati anche altri due<br />

importanti premi: il Golden Curl Image Award<br />

“Moda merito alla carriera” alla ben nota stilista<br />

Marella Ferrera e il Golden Curl Image Award<br />

“Merito alla carriera” ad Anthony Mascolo, grande<br />

parrucchiere di fama internazionale, oltre alla<br />

consegna del prestigioso “Premio Miraglia”,<br />

facoltosa borsa di studio, quest’anno vinta da uno<br />

studente di Toronto.<br />

Sono inoltre intervenuti durante la serata il Sindaco<br />

di Tivoli Marco Vincenzi e l’Assessore alla cultura<br />

Giuseppe Tripodi che, in un breve intervento,<br />

hanno entrambi encomiato l’importanza della<br />

moda nel mondo e per la stessa città di Tivoli.<br />

Special Guest della serata il soprano Arianna<br />

Morelli, il tenore Anselmo Fabiani che, intonando<br />

la ben nota aria del “Nessun dorma”, ha voluto<br />

rendere omaggio al celebre tenore Luciano Pavarotti<br />

recentemente scomparso, e il gruppo musicale<br />

“Trio Costa”. Davvero una bella serata!


Politica<br />

25<br />

Facciamo chiarezza sul V-Day<br />

di Federico Chicca<br />

tellamento quotidiano sull’argomento senza<br />

peraltro entrare veramente nel merito della<br />

legge, soffermandosi più sugli aspetti marginali<br />

cercando di creare scientificamente confusione<br />

nella mente dello spettatore.<br />

Questi i tre punti della legge proposta dal comico<br />

genovese:<br />

Da una simulazione dell’applicazione della legge<br />

in questione fatta dal Sole 24 Ore è risultato che<br />

attualmente 189 tra senatori e deputati della camera<br />

dovrebbero abbandonare gli scanni del Parlamento<br />

Italiano. Cosa che ovviamente non può<br />

essere tollerata dai politici e così è iniziata una<br />

campagna denigratoria su Grillo e allo stesso<br />

tempo si sta cercando di definire frettolosamente<br />

antipolitico, qualunquista, populista e demagogico<br />

questo movimento nato spontaneamente sulla<br />

rete. Chiedere che dei condannati per corruzione<br />

non siedano in parlamento, sollecitare la gente a<br />

fare politica attivamente tramite la costituzione di<br />

liste civiche senza delegare agli altri la gestione<br />

della cosa pubblica a me sembra più che antipolitica,<br />

anti-mala-politica.<br />

A parere di chi vi parla l’aspetto davvero innovativo<br />

del movimento “grilliano” è il mezzo tramite<br />

il quale si è costituito: internet.<br />

Solo qualche hanno fa sarebbe stato impensabile<br />

far scendere in piazza tanta gente senza l’appoggio<br />

dei mass media. Grazie allo spazio virtuale del<br />

L’8 settembre l’iniziativa popolare di legge<br />

“Parlamento Pulito” lanciata da Beppe Grillo,<br />

nonostante l’assoluta indifferenza dei mass<br />

media, ha raccolto più di trecento mila firme<br />

obbligando i mezzi di informazione a riportare la<br />

notizia all’attenzione del grande pubblico. Così<br />

dopo l’assoluta indifferenza si è passati al marblog<br />

di Grillo (www.beppegrillo.it) è stato possibile<br />

organizzare una manifestazione tanto capillare<br />

in tutta Italia e in alcune delle principali capitali<br />

straniere.<br />

Chi è sceso in piazza l’8 settembre per protestare<br />

contro la malapolitica è un cittadino esigente, critico,<br />

che non si lascia abbindolare dai pennivendoli<br />

che invadono i principali mezzi di informazione.<br />

Sempre più cittadini, insoddisfatti della non<br />

libera informazione, cercano notizie sullo spazio<br />

libero del web. Questo sta a significare che<br />

potrebbe non ripetersi quello che è accaduto con<br />

Tangentopoli, Calciopoli, scandalo P2 e così via<br />

dove è bastato non parlare dell’argomento per far<br />

dimenticare agli smemorati italiani la corruzione<br />

che ha alimentato questi fenomeni. Nè potrebbe<br />

essere utile parlare del testamento di Pavarotti o<br />

del matrimonio di Totti per distogliere l’attenzione<br />

dell’opinione pubblica.<br />

I politici sono avvertiti, questa volta la strategia<br />

“dobbiamo cambiare tutto affinché tutto resti<br />

uguale” potrebbe non funzionare.


Archivio Storico<br />

27<br />

MORIRE NELLE RETROVIE<br />

di Flavia De Bellis<br />

<strong>La</strong> prima guerra mondiale in Italia provoca la morte di circa un milione di giovani in prima linea al fronte.<br />

Ma altrettante sono le vittime dell’epidemia di “spagnola” del 1918 tra la popolazione civile nelle “retrovie”<br />

Giugno 1918. <strong>La</strong> prima Guerra Mondiale, uno dei più<br />

sconvolgenti massacri che la storia ricordi, in Italia<br />

volge ormai al termine. Una guerra combattuta al<br />

fronte, lontano dalle città, così almeno ci hanno detto,<br />

ben diversa dalla seconda guerra che invece causerà un<br />

numero straordinario di vittime anche tra la popolazione<br />

civile.<br />

Eppure, nel 1918, in quell’Italia fatta più che altro di<br />

tanti piccoli paesi, di villaggi “alla periferia dell’impero”,<br />

di realtà poverissime appena uscite dal dominio feudale,<br />

la morte imperversa ugualmente sotto forma di<br />

una epidemia influenzale passata alla storia con il nome<br />

di spagnola.<br />

Si tratta di una gravissima e contagiosissima infezione<br />

polmonare che in particolari condizioni porta alla<br />

morte nel giro di pochi giorni.<br />

Va ricordato anche che in una economia di guerra la<br />

mancanza pressoché totale di generi alimentari di prima<br />

necessità non aiuta certo a sviluppare le difese immunitarie<br />

nella popolazione.<br />

Infatti in Italia muoiono di spagnola in soli quattro mesi<br />

quasi un milione di persone; in Europa le vittime sono<br />

quasi quindici milioni, tanto che in breve si parlerà, in<br />

termini tecnici, di pandemìa.<br />

Castel Madama non è immune dal flagello.<br />

Dai documenti d’archivio risulta che di spagnola nel<br />

1918 muoiono 72 persone. In un opuscolo diffuso in<br />

quell’anno dal Ministero dell’Interno intitolato Istruzioni<br />

popolari per la difesa contro la Influenza e teso<br />

smaccatamente a minimizzare il problema, si afferma<br />

che la mortalità è in media non superiore al 2-3% dei<br />

colpiti.<br />

Ciò vuol dire che a Castel Madama si ammalano almeno<br />

2400 persone. Praticamente tutto il paese.<br />

Il Sindaco Domenico Cotogno il 7 ottobre invia al Prefetto<br />

di Roma un telegramma urgente, dietro al quale<br />

possiamo intuire tutta la drammaticità della situazione:<br />

Informo Vossignoria che anche qui influenza spagnola<br />

infierisce da vari giorni giusta relazione fatta medico<br />

provinciale da locale ufficiale sanitario con alcuni casi di<br />

morte. Giusta relazione fatta da ufficiale sanitario qui<br />

mancano medicinali disinfettanti riso carne zucchero<br />

latte, anche farmacista è malato. Prego Vossignoria<br />

voler provvedere perché Ministero invii farmacista<br />

militare, latte condensato permetta macellazione qualche<br />

bovino invii medicinali del caso disinfettanti e viveri.<br />

Sindaco Castel Madama.<br />

Dopo più di dieci giorni da questo disperato appello il<br />

Regio Prefetto risponde a tutti i Sindaci che si trovano<br />

alle prese con la stessa tragedia e con la stessa terribile<br />

impotenza, e che immaginiamo essere tanti, con una<br />

semplice e anonima circolare ciclostilata in cui, lungi<br />

dall’assicurare gli aiuti richiesti, rivolge un duro rimprovero<br />

proprio agli amministratori i quali debbono<br />

ricordare che la diffusione delle epidemie si combatte<br />

essenzialmente colla pulizia (...), con spazzature, lavaggi<br />

e rimozione di ogni lordura.<br />

Poche righe più sotto il Regio Prefetto mostra la propria<br />

indignazione in quanto questa elementare norma (...) è<br />

purtroppo quasi costantemente trascurata, e in molti<br />

Comuni di questa Provincia si vive tuttora in mezzo ad<br />

incredibili lordure e ricorda anche a tutti i cittadini che<br />

le norme per tenere pulite le nostre persone ed i luoghi<br />

in cui abitiamo sono intuitive e non hanno bisogno che<br />

di un po’ di buon volere per essere applicate.<br />

In perfetta malafede, però, il Regio Prefetto non poteva<br />

ignorare, dato che era proprio lui ad esaminare i progetti<br />

e a concedere i permessi per l’esecuzione delle opere<br />

pubbliche nei paesi della Provincia, che nel 1918 a Castel<br />

Madama, come in tutti i nuclei urbani simili a questo<br />

nella zona, nessuna abitazione aveva l’acqua corrente,<br />

che esistevano solo pubblici lavatoi e fontane e che un<br />

impianto moderno di fognatura rimaneva ancora un<br />

sogno che si sarebbe realizzato solo molti anni dopo.<br />

Sarà servito a qualcosa il buon volere


28 Viaggi<br />

DIARIO<br />

DI UN PELLEGRINO LAICO<br />

di Federico Chicca<br />

Il breve ma intenso viaggio sul Cammino di Santiago<br />

Ormai da secoli Santiago di<br />

Compostela è la meta principale<br />

dei pellegrini cristiani di tutto il<br />

mondo. <strong>La</strong> capitale della regione<br />

galiziana viene invasa ogni anno<br />

da migliaia di persone che rendono<br />

omaggio a San Giacomo, il<br />

santo guerriero detto matamoros<br />

(uccisore dei mori) che, come<br />

narra la leggenda, sarebbe intervenuto<br />

provvidenzialmente in<br />

numerose battaglie combattute<br />

dagli spagnoli per cacciare gli<br />

invasori arabi.<br />

Nell’ottobre del 1987 il Consiglio<br />

d’Europa ha riconosciuto<br />

l’importanza dei percorsi religiosi<br />

e culturali che attraversano l’Europa per<br />

giungere a Santiago de Compostela dichiarando la<br />

via di Santiago “itinerario culturale europeo”.<br />

Inoltre è stato dichiarato patrimonio dell’umanità<br />

dall’UNESCO.<br />

Per raggiungere Santiago ci sono vari cammini,<br />

il più famoso è sicuramente quello francés che<br />

parte da Saint Jean-Pied-de-Port, un paesino d’oltralpi<br />

e vicino al confine spagnolo che percorrere<br />

tutta la Spagna del nord per 800 km circa.<br />

<strong>La</strong> mia avventura parte proprio da questo<br />

piccolo villaggio raggiunto dopo quasi due giorni<br />

di treno. Qui è possibile chiedere il rilascio, le<br />

famose credenziali, documento molto importante<br />

perché permette di alloggiare nei numerosi<br />

ostelli riservati ai pellegrini dislocati lungo tutto<br />

il percorso. In questi ostelli è possibile pernottare<br />

con 5-7 euro colazione compresa, pero scordatevi<br />

la privacy. Le stanze a volte arrivano ad<br />

ospitare anche 50 pellegrini e siccome la statistica<br />

non è un’opinione c’è sempre<br />

qualcuno con il sonno<br />

“rumoroso”, quando si dorme<br />

in questi enormi camerate sembra<br />

di stare a un concerto alla<br />

Scala di Milano.<br />

<strong>La</strong> cosa che sembrerà bizzarra<br />

ai comuni mortali quotidianamente<br />

immersi nel frenetico tran<br />

tran quotidiano, è che nessuno si<br />

lamenta, tolleranza e solidarietà<br />

sono due principi cardine dei<br />

pellegrini del cammino.<br />

Per far intendere quanto questo<br />

sia vero racconterò un simpatico<br />

aneddoto che mi è capitato<br />

personalmente.


Viaggi<br />

29<br />

Un giorno dimenticai di togliere la sveglia<br />

settata alle quattro della mattina, cosi prima dell’alba<br />

il cellulare cominciò a fare un rumore<br />

infernale svegliando gli altri 19 pellegrini che<br />

dormivano con me. Invece di insultarmi come<br />

avverrebbero fatto delle persone “normali”,<br />

scoppiarono tutti a ridere divertiti dalla mia reazione<br />

di imbarazzo. Qualche ora dopo, quando<br />

tutti eravamo svegli pronti per affrontare la tappa<br />

quotidiana, cercai di ironizzare sull’accaduto<br />

chiedendo “chi è quell’imbecille che non ha tolto<br />

la sveglia”, tra le risate generali solo un francese<br />

vicino a me rimase a fissarmi perplesso, ma si<br />

sa i francesi sono rinomati per la loro mancanza<br />

di umorismo.<br />

Le persone che si incontrano così come i meravigliosi<br />

paesaggi, cornice delle passeggiate quotidiane,<br />

sono i due elementi principali che fanno del<br />

Cammino di Santiago un’esperienza unica (almeno<br />

per un pellegrino laico).<br />

Ci sono molte persone che intraprendono il<br />

cammino per motivi religiosi e non (o non soltanto)<br />

per assaporarne l’aspetto culturale anche se nel<br />

periodo di luglio-agosto la stragrande maggioranza<br />

dei pellegrini sono turisti. Durante il mio tragitto<br />

ho incontrato solo una persona animata da<br />

motivi religiosi. Ancora ricordo il suo nome, si<br />

chiamava Benito (Bilbao, Spagna), per la quindicesima<br />

volta sul cammino. Una mattina prima di<br />

iniziare la tappa giornaliera mi disse “se vuoi arrivare<br />

fino a Santiago devi fare due cose: perdere la<br />

concezione del tempo e dello spazio. Non devi<br />

chiederti che ore sono e quante ore ti mancano per<br />

arrivare e non devi chiederti dove sei e quanti chilometri<br />

ti mancano per raggiungere l’ostello. Devi<br />

invece assaporare ogni singolo passo che fai,<br />

ascoltare te stesso e la natura che ti circonda”. Più<br />

facile a dirsi che a farsi soprattutto quando alle<br />

due del pomeriggio si cammina sotto il sole<br />

rovente, però quell’uomo trasmetteva una calma<br />

che mai avevo trovato in un uomo.<br />

Come posso poi dimenticare i miei amici<br />

Steffen (Hulm, Germania), Mike (Dusseldorf,<br />

Germania) Crhitsopher (Dusseldorf Germania),<br />

Denise (Berlino, Germania), Crhistin (Berlino,<br />

Germania), Juan (Valencia, Spagna), Mario (<strong>La</strong><br />

Valletta, Malta), Flora (Budapest, Ungheria), e<br />

tantissimi altri con cui avevo stretto una grande<br />

amicizia in una sola settimana, questa è la magia<br />

del cammino: riesce a tirare fuori il meglio delle<br />

persone, la voglia di stare insieme, di comunicare,<br />

di sentirsi parte del mondo. Per questo consiglio di<br />

partire soli come ho fatto io. Non bisogna preoccuparsi<br />

di non avere un compagno di viaggio perché<br />

tutti vogliono parlare e aiutarsi a vicenda. Il<br />

cammino va fatto da soli o tutto al più con una<br />

persona molto cara, il cammino è una cosa intima,<br />

quasi quanto la nostra coscienza. Dobbiamo<br />

vedercela da soli con lui.<br />

È camminando soli senza dover aspettare o<br />

rincorrere gli altri che si possono assaporare i<br />

meravigliosi paesaggi e gli storici monumenti del<br />

Cammino. Si va dai panorami mozzafiato dei<br />

Pirenei ai gialli campi di grano della Navarra con<br />

le sue numerose pale eoliche, moderni mulini a<br />

vento nella patria del Don Chisciotte. Ma è difficile<br />

rendere la bellezza di questi scenari, la Gioconda<br />

non si può descrivere, va semplicemente contemplata.<br />

<strong>La</strong> mia avventura purtroppo è finita prematuramente<br />

a causa di un infortunio al ginocchio, ma<br />

da come avrete capito non è possibile fare il Cammino<br />

di Santiago e poi voltargli le spalle come se<br />

fosse stata una delle tante vacanze al mare. Una<br />

volta assaporata la sua atmosfera unica, è impossibile<br />

non tornarci. E qui devo dare ragione alla<br />

seconda parte del discorso del profetico Benito:<br />

“il cammino riesce a stregarti, una volta che lo hai<br />

vissuto non puoi fare a meno di tornarci almeno<br />

una volta nella vita”.


Tradizioni popolari<br />

31<br />

Tradizioni popolari a Castel Madama - Proverbi<br />

selezione ed elaborazione del testo a cura di Gualtiero Todini<br />

Dalla tesi sulle “Tradizioni Popolari a Castel Madama, 1949” di Vittorio Todini<br />

Miumiu piagne ju<br />

mortu e freca ju<br />

vivu - Quantu si’<br />

pocrita! Viju fa<br />

sottu sottu, comme<br />

le patane! Vella<br />

dice ‘na cosa, ma<br />

ne penza n’ara!<br />

E, peggio ancora:<br />

Piangere il morto e<br />

fregare il vivo! A<br />

me piace chi dice pane al pane e vino al vino, ma<br />

capita anche a me, a volte, di confondere il vino<br />

con l’acqua. E, invece, quanto è bella la coerenza:<br />

chiara, limpida, trasparente.<br />

Al funerale: tutti piangono, sono tutti affranti, che<br />

dolore. Ci sono quelli che vengono da Roma; oggi<br />

tanti castellani o figli di castellani abitano a Roma<br />

e, perciò, sommesse si ascoltano voci di rammarico,<br />

di velato rimprovero: “Ci vediamo solo in<br />

queste circostanze”, “Ce averèmmo da vedé più<br />

spissu”, “Dài rivediamoci presto, fissiamo un<br />

giorno adesso”. Parole. Non si rivedranno, fino al<br />

prossimo funerale. Ma il proverbio è più caustico,<br />

più brutale (“bruttale” dicéa sempre Franciscu,<br />

che voléa parlà ciuvile): al funerale ci sta sempre<br />

qualcuno che, mentre piange il morto, sta in piena<br />

attività per fregare i vivi. I quali si fanno fregare,<br />

perché hanno in mente quel proverbio che recita<br />

Chi ‘n ze fida è marfidatu, ma dimenticano o<br />

ignorano la seconda parte spaventosamente cinica:<br />

e chi se fida remane frecatu.<br />

Noi spesso favoleggiamo sull’antica, solidale<br />

civiltà agropastorale: “Quanto si volevano bene,<br />

quanto si aiutavano, che esempio di solidarietà!”.<br />

Ma le cose non stavano proprio così. <strong>La</strong> civiltà<br />

contadina spesso era “incivile”, gretta, avara: le<br />

grame condizioni esistenziali spingevano molti a<br />

comportarsi all’insegna del terribile motto darwiniano<br />

Mors tua, vita mea... Dico ai miei tre lettori:<br />

“Ma non vi sentite un po’ di freddo addosso”.<br />

(Ho detto tre, forse esagerando: quest’estate con<br />

un’inchiesta casuale ed estemporanea ho verificato<br />

che questa pagina sui proverbi castellani non la<br />

leggono nemmeno gli amici, nemmeno i conoscenti;<br />

e nemmeno i parenti... Peggio pe’ issi!).<br />

Se pianu più mosche co ‘n cucchiaru ‘e mèle che<br />

co ‘n barile d’acitu – Ma adesso risaliamo un po’<br />

la china. Dall’ Inferno, in cui eravamo precipitati<br />

con il proverbio Miumiu, passiamo ad un altro,<br />

ricco di buon senso pedagogico. Gli insegnanti<br />

sanno che, se un allievo è un po’ discolo, si ottiene<br />

poco da lui con le cattive (l’acitu), molto invece<br />

si può ottenere, se cerchi di coinvolgerlo nella<br />

vita corale della classe, di responsabilizzarlo.<br />

Noi, ai nostri tempi (1946-47), erèmmo ‘na classe<br />

‘n po’ discola: io, Peperino (gnu sa ju padre de<br />

Amadio), ‘Ndino (ju fornaru), Cacinetto (frezza<br />

bianca), Romoletto (chi gn’ha cunusciutu),<br />

Micchele Petrucci (se nne j a fa ju viggile a<br />

Roma), Vittorio Iori; e ju maestro Carlo, invece<br />

dell’acitu, ce sonea la fisarmonica: magari noi un<br />

po’ discoli ci rimanevamo lo stesso e Carlo ju<br />

facèmmo ‘ncazzà.<br />

Piglia oggi: vai a Roma con la macchina e al<br />

primo semaforo trovi il lavavetri che ti schiaffa lo<br />

spazzolone sul tergicristallo, senza chiederti l’assenso,<br />

ti pulisce i vetri e gli dai venti centesimi; al<br />

semaforo successivo, un altro lavavetri ti rischiaffa<br />

lo spazzolone sul tergicristallo e te lo lava,<br />

mentre tu lo guardi indispettito e la mancia non<br />

gliela dài; al terzo semaforo, prima che lui..., tiri<br />

giù il vetro e gli gridi: “Non ho bisogno di niente!”;<br />

e lui Schiaffa lo scopettone sul vetro e ti<br />

guarda in atto di sfida; e tu Tu gli dai un euro, il<br />

cucchiaio di miele (provocatorio, però), e lo ringrazi.<br />

Ma tanti altri, diversamente da te, si guastano<br />

il sangue e imprecano contro gli immigrati,<br />

tutti gli immigrati.<br />

Non sarebbe meglio,<br />

se il sindaco, il sempre<br />

buono Veltroni,<br />

realizzasse un albo dei<br />

lavavetri, aperto a<br />

tutti i cittadini del<br />

mondo con permesso<br />

di soggiorno, ai quali<br />

assegnare, dopo che<br />

hanno affrontato un<br />

breve corso di formazione,<br />

uno dei tanti<br />

semafori in funzione


32 Politica<br />

Intervista a Pasquale Serra<br />

di Ivano Moreschini<br />

D. Prima di tutto dovresti dirci qualcosa<br />

sulla tua attività di ricerca e didattica. Chi è<br />

Pasquale Serra e di che cosa si occupa<br />

Mi occupo, come sai, di tante cose, cose diverse<br />

e ossessivamente uguali, ma non ti elenco qui<br />

tutti i temi della mia ricerca, quello che ho studiato<br />

o quello che vorrei studiare, perché, in questo<br />

modo, ti direi solo cose che non sono essenziali.<br />

Forse non ne abbiamo mai parlato, ma io sento<br />

molto il problema della precarietà dell’esistenza,<br />

e c’è un versetto molto bello del Vangelo di Luca<br />

che sintetizza bene quello che provo nel profondo:<br />

«state bene attenti che i vostri cuori non si<br />

appesantiscono in affanni della vita, e che quel<br />

giorno non vi piombi addosso improvviso».<br />

Come si sta a casa nella precarietà come si vive<br />

nella transitorietà Direi che questa domanda mi<br />

insegue in tutte le ore, anche se in certi momenti<br />

la vivo con grande serenità, e in altri, invece, con<br />

maggiore inquietudine, ma essa sta sempre lì,<br />

spina e promessa della mia esistenza e della mia<br />

ricerca.<br />

Abbiamo – col nostro Marx – cercato a lungo la<br />

struttura, ma oggi credo che se la struttura da<br />

qualche parte c’è, essa si aggira intorno a questa<br />

domanda, nelle vicinanze dei suoi punti nevralgici<br />

o intorno a questo abisso. Perché questa<br />

domanda è senza risposta, almeno fino a quando<br />

resterà in vita l’umanità.<br />

Come vedi non sono così lineare come forse<br />

voglio far credere. Sono una persona in attesa …<br />

È dentro questo quadro che mi interesso di storia<br />

del presente, perché credo che noi non possiamo<br />

vivere decentemente fuori dalla precarietà<br />

(nella mia ricerca sono attratto dalle crisi, dagli<br />

universi che si decompongono, dai momenti di<br />

sbandamento storico, quando si destruttura il<br />

mondo organizzato, e gli uomini per un attimo<br />

tornano a se stessi, anche se poi hanno subito<br />

paura e attendono la salvezza da una potenza esteriore,<br />

e si affidano a questa), ma credo anche che<br />

la precarietà, la perdita del mondo ordinato, non<br />

può andare oltre un certo livello, perché se il livello<br />

in cui si è deciso di scendere è troppo profondo,<br />

è probabile che ci si perda, perché, come<br />

osservava De Martino, il grande antropologo italiano,<br />

la «nuda esistenza, nuda cioè di storia<br />

umana, è assenza totale, annientamento di sé e del<br />

mondo, infedeltà radicale alla vera condizione<br />

umana», la quale è fatta di valori intersoggettivi,<br />

e di comunicazione con gli altri attraverso questi<br />

valori.<br />

In questo consiste il mio lavoro di ricerca: quello<br />

che veramente mi interessa capire è come si<br />

costruisce una misura, ovviamente quest’ultima,<br />

mai fissa, sempre mobile, perché essa va verificata<br />

nella storia, raddrizzando gli squilibri per come<br />

volta per volta si presentano.<br />

Un lavoro di Sisifo, direi, ma occorre restare<br />

dentro questo paradosso, perché il paradosso è del<br />

nostro tempo, e va vissuto fino in fondo.<br />

Stare nel presente, questo è il nostro compito,<br />

nel nostro solo tempo, non c’è altro tempo, ma<br />

senza pretendere – come diceva Giuseppe Rensi<br />

– di «essere in grado di spiegare tutti i perché e<br />

tutti i misteri dell’universo», e senza neanche<br />

profanarli, plebeizzarli, «con irriverente e vuota<br />

loquacità».<br />

D. Come nasce questa tua proposta Perché<br />

c’è bisogno di un metodo per capire le idee<br />

politiche<br />

<strong>La</strong> mia proposta nasce a ridosso delle questioni<br />

a cui prima accennavo: come si fa storia nella (e<br />

della) precarietà Se tutte le cose si muovono e si<br />

trasformano, nascono e periscono – si chiedeva<br />

Platone nel Cratilo – come è possibile rapportarsi<br />

alle cose e al mondo come possiamo ancora parlare<br />

di qualche cosa se il qualche cosa non è mai<br />

allo stesso modo<br />

Questo è il problema che cercheremo di affrontare<br />

nel seminario di Castel Madama, perché se il<br />

qualche cosa non è mai allo stesso modo, l’ermeneutica<br />

non può più essere quella tradizionale che<br />

riporta ciò che accade nei quadri di ciò che è accaduto,<br />

in una tradizione.<br />

Anche perchè ciò che accade oggi è imprevedibile.<br />

Tutti noi siamo imprevedibili.<br />

Basta soffermarsi sui fatti di cronaca per capire<br />

come è cresciuto oggi il tasso di imprevedibilità<br />

Non credo, ovviamente, che sia mai esistito un<br />

tempo nel quale era facile conoscere in anticipo<br />

l’assassino, ma oggi sembra che assassini possiamo<br />

essere tutti.


Politica<br />

33<br />

<strong>La</strong> stessa vicenda dei terrorismi di destra e di<br />

sinistra è a proposito molto eloquente: mentre<br />

negli anni 60/70 diventare terroristi significava<br />

seguire un certo percorso (antropologico, culturale,<br />

e politico), ora sembra che tutti possono diventare<br />

terroristi.<br />

Di Curcio e Franceschini sapevamo tutto, dei<br />

nuovi terroristi non sappiamo quasi nulla, forse<br />

perché si entra nelle BR allo stesso modo con cui<br />

si entra negli ultras della Roma o della <strong>La</strong>zio, o<br />

nella banda del quartiere.<br />

È come se fosse rimasta solo una sottile soglia<br />

qualitativa e quantitativa a dividere la nuova<br />

devianza da modalità esistenziali che, in accordo<br />

con i tempi, definiamo normali, e che in realtà<br />

hanno una configurazione tossicomanica. <strong>La</strong> vita<br />

quotidiana vissuta come droga potremmo dire.<br />

Cibo, sesso, gioco, computer, realtà virtuali, giochi<br />

di ruolo, giochi d’azzardo, chirurgia estetica,<br />

relazioni sentimentali vissute come dilemmi<br />

ossessivi ed angosciosi, ormai quasi tutto si presta<br />

ad una configurazione tossicomanica.<br />

Ecco perché, per tornare al filo del nostro ragionamento,<br />

con una metodologia tradizionale noi<br />

non comprendiamo più nulla. Non basta più un<br />

metodo tradizionale, un metodo per universali<br />

(che parla di fascismo, di comunismo, di terrorismo,<br />

ecc. come se si trattasse sempre, in posti<br />

diversi, o in momenti storici diversi, dello stesso<br />

fenomeno), ma occorre entrare in quello che chiameremo<br />

il contesto della singolarità.<br />

Avvicinarsi a ciò che accade senza gli schemi<br />

della tradizione.<br />

Diceva Foucault in uno dei suoi Corsi al<br />

College de France: supponiamo che gli universali<br />

non esistono, e avviciniamoci a ciò che accade.<br />

È di questo che parleremo nel seminario.<br />

Supponiamo che gli universali non esistono.<br />

Che è poi quello che facciamo solitamente quando<br />

vogliamo veramente bene a qualcosa o a<br />

qualcuno.<br />

D. Negli ultimi tempi si registra un grosso<br />

successo degli incontri pubblici sulla politica,<br />

la filosofia, la letteratura. A cosa pensi siano<br />

dovuti questi successi<br />

Perché, lo dicevo già prima, noi viviamo una<br />

vera e propria situazione di angoscia. Angoscia<br />

nel senso classico, filosofico, di Kierkegaard, di<br />

Sartre, e di tanti altri. Quella prigione senza muri,<br />

di cui parlava Sartre, nella quale siamo costretti,<br />

per così dire, a reinventarci quotidianamente il<br />

senso del nostro esistere.<br />

Infatti, l’esistenza, oggi, è solo la nostra singola<br />

esistenza, una esistenza che non poggia più su<br />

nessuna essenza, che non è legata al passato e al<br />

futuro da nessuna filosofia della storia, che non fa<br />

parte di nessuna storia comune: come definire<br />

questa situazione dell’uomo, oggi, se non come


34 Politica<br />

una situazione di angoscia Non è essa, infatti,<br />

l’espressione più chiara e più propria della situazione<br />

problematica alla quale è pervenuta la<br />

nostra esistenza<br />

Ecco perché sentiamo il bisogno di una interrogazione<br />

più radicale, una esigenza di andare più a<br />

fondo; ci si interessa di filosofia e di teologia perché<br />

siamo nudi al centro della scena, in un vuoto<br />

che dobbiamo riempire.<br />

Ecco la crucialità della storia del presente.<br />

Anche perché solo se si entra in questa precarietà<br />

è possibile spezzare il rapporto tra angoscia e<br />

paura, tra paura e potere.<br />

Questo è il problema cruciale, veramente attuale,<br />

che abbiamo ora dinanzi, e che è quello di<br />

capire come si spezza questo rapporto, come si<br />

interrompe questo circolo vizioso tra libertà del<br />

singolo, paura e nuove forme di autoritarismo.<br />

Occorre fare la storia della precarietà, entrarci<br />

dentro, capire dove va o dove può andare, non<br />

solo perché occorre spezzare il rapporto tra precarietà<br />

e potere, tra paura e potere, ma anche per<br />

liberare l’angoscia (che ci deve essere, che non<br />

può non esserci), perché – come scrive Panikkar –<br />

l’angoscia è compagna della speranza e precorritrice<br />

della libertà.<br />

Infatti, il problema non è l’angoscia, ma quello<br />

di non far salire mai l’angoscia ad alta gradazione,<br />

perché oltre una certa soglia, ad un certo<br />

grado di intensità, la situazione di angoscia (che è<br />

ontologica) subisce al suo interno una biforcazione<br />

in due orizzonti di senso che sembrano escludersi<br />

reciprocamente, e finanche opporsi; una<br />

biforcazione, una divisione, tra angoscia e paura,<br />

tra chi questa angoscia la regge e chi, invece, non<br />

la regge, e ha bisogno di trasformarla in paura, per<br />

trovare una logica e un significato alla propria<br />

infelicità.<br />

Oggi, non a caso, la divisione è esattamente tra<br />

chi vive nell’angoscia e chi vive nella paura; e tale<br />

divisione comincia oggi ad essere e a configurarsi<br />

come una vera e propria divisione di classe, tra<br />

abitatori del tempo e abitatori dello spazio, tra chi<br />

vive – come l’èlite – dappertutto, e chi è costretto,<br />

invece, a vivere nello spazio, in uno spazio<br />

sempre più degradato e sempre meno abitabile, e<br />

proprio a causa della secessione delle élite.<br />

Il problema vero, dunque, è quello di come collocarsi<br />

tra le due comunità.<br />

Di come entrare in relazione con la paura e con<br />

la comunità dello spazio. Con quale cultura Con<br />

quale forma di vita Ecco le domande politiche<br />

dell’oggi, di cui la politica non sa quasi più nulla.<br />

In realtà, come sappiamo, questo era il vecchio<br />

problema di Gramsci.<br />

D. Da molti anni vivi nella nostra zona. <strong>La</strong><br />

zona che fa riferimento a Tivoli è densamente<br />

abitata, ma molto dispersiva, con caratteristiche<br />

di periferia. Come pensi che si possa raggiungere<br />

un pubblico più vasto con iniziative<br />

come questa<br />

Potrei partire dal Che cosa significa vivere in<br />

provincia di Heidegger o da alcune cose molto<br />

belle del nuovo meridionalismo, ma mi interessa<br />

qui enunciare solo una presa di partito per la periferia.<br />

Poiché è vero che in periferia si ha bisogno di<br />

tante cose (in alcune di tutto), ma è vero anche<br />

che solo da qui si può imparare veramente che<br />

cosa serve per vivere, e si possono ancora formulare<br />

progetti.<br />

Per vivere non servono soldi, ville, potere, per<br />

vivere – scriveva una suora a cui sono molto legato<br />

– servono attenzione, aspettative, ripetto, armonia,<br />

nostalgia di altro, e, soprattutto, serve saper<br />

desiderare. Bisogna saper desiderare per non subire<br />

passivamente la storia.<br />

Il problema vero è che la periferia ha bisogno di<br />

una visione autonoma delle cose, perché se la si<br />

pensa solo come un luogo dove ancora non è successo<br />

niente e dove si replica tardi e male ciò che<br />

celebra le sue prime altrove, essa è solo – hai<br />

ragione – dispersione.<br />

Tutto questo non vuol dire indulgenza verso il<br />

localismo (anzi!), vuol dire, invece, pensare la periferia<br />

come una risorsa, come un luogo nel quale è<br />

possibile pensare e vivere una vita più ricca.<br />

Per far questo, per ricominciare a pensare in<br />

modo differente la periferia occorre, innanzitutto,<br />

liberarsi da un rapporto ossessivo con un modello<br />

esterno, per riacquistare la forza per pensarsi da<br />

sé, per riconquistare con decisione la propria<br />

autonomia.<br />

Il punto è che da noi questa cultura non c’è<br />

(anche se Guidonia non è Tivoli o Castel Madama).<br />

Ecco perché occorre una cultura dei luoghi, una<br />

nuova consapevolezza di che cosa voglia dire il<br />

nostro abitare sulla Terra e sotto il Cielo, perché i<br />

luoghi stessi, oggi, hanno perduto il loro senso, non<br />

funzionano più come punti d’ancoraggio, e sussistono<br />

solo in forma astratta, servendo, in tempo di<br />

crisi, a denunziare l’altro che non si vuole.<br />

Con te stiamo pensando ad una “Scuola di<br />

Cultura politica”: se qualche Amministrazione ci<br />

desse una mano forse potremmo dare un piccolo<br />

contributo a questa necessaria inversione di rotta,<br />

per costruire insieme una nuova coscienza territoriale,<br />

un nuovo modo di rispondere alla domanda<br />

su che cosa significa abitare.


Sport<br />

35<br />

ASD Castel Madama<br />

riparte dalla Prima Categoria<br />

di Ivo Santolamazza<br />

Ha inizio il 30 settembre il campionato di Prima<br />

Categoria nel quale parteciperà la squadra castellana.<br />

<strong>La</strong> prima gara degli amaranto blu, che militano<br />

nel girone E, si disputerà a Castel Madama alle ore<br />

16.00 al campo sportivo Attilio Testa dove la squadra<br />

di casa ospiterà il Gerano.<br />

Dopo un’estate tormentata da dubbi e riunioni, le<br />

due società castellane dell’anno passato, ASD<br />

Castel Madama e Pro Castel Madama, hanno<br />

deciso di formare un unico gruppo, risolvendo<br />

così molti problemi che si erano creati in passato<br />

come ad esempio gli spazi da dividere per l’allenamento.<br />

In questi giorni di metà settembre si sta scegliendo<br />

la rosa che sarà composta da 25 giocatori. In<br />

lizza 40 ragazzi tra atleti dello scorso anno e<br />

nuove promesse. Sul prossimo numero de “<strong>La</strong><br />

<strong>Piazza</strong>” daremo i nomi e i volti dei calciatori selezionati.<br />

Un gruppo, sicuramente, quasi tutto formato<br />

da ragazzi di Castel Madama.<br />

Un ruolo importante ha quest’anno il settore giovanile<br />

che, a detta di dirigenti e responsabili, sarà<br />

seguito ancora di più degli altri anni.<br />

Riparte così l’Associazione Sportiva Dilettantistica<br />

di Castel Madama che tra soddisfazioni e fatiche<br />

opera nel nostro paese dal 1968.<br />

Pallavolo Femminile in Seconda Divisione<br />

di Ivo Santolamazza<br />

Dopo aver vinto lo scorso campionato di Terza<br />

Divisione, le ragazze castellane ricominciano gli<br />

allenamenti per affrontare il campionato di Seconda<br />

Divisione.<br />

Il gruppo dovrebbe restare lo stesso dell’anno passato<br />

con qualche elemento che andrà a rinforzare e<br />

completare la rosa.<br />

Confermato l’allenatore Simone Ricci che dalla<br />

metà di settembre ha ripreso in mano il gruppo per<br />

iniziare la preparazione fisica della squadra. Allenamenti<br />

e partite in casa si svolgono, come sempre,<br />

nella palestra della scuola media in via Pio la<br />

Torre.<br />

L’inizio del campionato è previsto per novembre e<br />

il Gruppo Sportivo Castel Madama è in attesa di<br />

scoprire il girone e le squadre avversarie che<br />

dovranno affrontare.<br />

Dopo il percorso perfetto dello scorso anno, con<br />

una sola sconfitta e una quantità esagerata di vittorie,<br />

staremo a vedere come si comporteranno<br />

quest’anno le ragazze in un campionato di categoria<br />

superiore.


Sport<br />

37<br />

LE GIOVANILI DELLA PALLAVOLO<br />

di Ivo Santolamazza<br />

Riprendono gli allenamenti per i giovani pallavolisti di<br />

Castel Madama. Da settembre 2007 la palestra della<br />

scuola media, in via Pio la Torre, si riempie di piccoli<br />

atleti del Gruppo Sportivo Castel Madama. Infatti sono<br />

molti i gruppi suddivisi per età. Per i più piccoli di<br />

prima e seconda elementare si comincia con l’attività<br />

motoria ed il gioco propedeutico a tre con palla bloccata.<br />

Poi ci sono i gruppi del mini volley di primo e secondo<br />

livello che riguardano rispettivamente bambini di<br />

terza/quarta elementare per il primo livello e quinta<br />

elementare/prima media per il secondo. Per i nati dal<br />

1996 al 1998 comincia l’under 12 e l’under 13. Si sta<br />

provvedendo anche per avviare la categoria under 14.<br />

Poi c’è l’under 16. Ovviamente le categorie sono sia<br />

maschili che femminili. Infatti per i più grandi i campionati<br />

sono divisi tra maschile e femminile, mentre i<br />

più piccoli giocano insieme nella modalità mista. Per<br />

vedere le prime partite di campionato under 16 dovremo<br />

aspettare novembre. Dopo le vacanze natalizie invece<br />

si succederanno i vari campionati e tornei di under<br />

12, under 13, mini volley e palla bloccata.<br />

Oltre ai campionati giovanili, il G.S. Castel Madama<br />

affronterà anche le gare di Seconda Divisione femminile<br />

e Terza Divisione maschile. E per ragazze e signore,<br />

anche over “anta” che vogliono divertirsi o che sono alle<br />

prime armi, quest’anno ci sarà un campionato amatoriale<br />

dedicato a loro. Tutte le squadre si allenano nella<br />

palestra della scuola media di Castel Madama, ovviamente<br />

in giorni e orari diversi. Il martedì e il venerdì gli<br />

allenatori, che già stanno allenando i vari gruppi, aspettano<br />

in palestra tutti coloro che vogliono conoscere la<br />

pallavolo.<br />

Sono cominciati i corsi della scuola di ballo <strong>La</strong>dy<br />

Giuliastella. Anche quest’anno balli di gruppo e<br />

balli di coppia per bambini, ragazzi e adulti. Le<br />

attività si svolgono a Castel Madama presso la<br />

sala sottostante la chiesa dei Frati Oblati.<br />

Per i balli di gruppo ci sono vari turni che si differenziano<br />

in base all’età degli allievi e quindi in<br />

diversi orari, pomeridiani e serali. Mentre per i<br />

balli di coppia troviamo diversi stili, dal latino<br />

americano al liscio, dalle danze standard a quelle<br />

caraibiche che comprendono salsa, merengue e<br />

bachata. Ovviamente ci sono corsi per principianti,<br />

cioè per chi non ha mai ballato o per chi vuole<br />

affacciarsi alla danza per puro divertimento, e<br />

corsi avanzati per chi affronterà, durante l’anno,<br />

competizioni a livello provinciale, regionale e<br />

nazionale.<br />

Tutti i corsi, che per ora si svolgono il martedì e il<br />

giovedì, sono seguiti da insegnanti professionisti,<br />

tecnici federali del Coni e giudici di gara.<br />

Già da settembre le ragazze del social dance, il<br />

gruppo di punta della scuola <strong>La</strong>dy Giuliastella, si<br />

allenano per le gare che dovranno affrontare tra<br />

ottobre e novembre.<br />

SI SBALLA!<br />

di Ivo Santolamazza


38 Musica<br />

“Quando la musica è gioia di vivere”<br />

di Fabio Moreschini<br />

Giovanni Allevi, pianista e compositore marchigiano<br />

molto amato dal pubblico giovanile, è<br />

riuscito a smuovere le calme acque che lambiscono<br />

l’ambiente musicale italiano grazie a un<br />

approccio alla composizione che cerca di far convergere<br />

nei brani oltre alla musica jazz, anche<br />

molti aspetti della musica contemporanea. Saltato<br />

all’attenzione del grande pubblico per aver fornito<br />

la colonna sonora a uno spot della Bmw (il brano<br />

è “Come sei veramente” dall’album “No Concept”),<br />

è ora molto apprezzato dalla critica nazionale<br />

e internazionale. L’innata sensibilità pop,<br />

innestata su anni e anni di studio accademico, gli<br />

ha permesso e gli permette ancora di vendere<br />

decine di migliaia di dischi e di registrare sold-out<br />

in tutto il mondo.<br />

Il suo ultimo lavoro, “Joy”, merita davvero di<br />

essere ascoltato, le 12 tracce che lo compongono<br />

scorrono veloci, e ognuna di esse regala qualcosa<br />

di nuovo all’orecchio dell’ascoltatore.<br />

Per citare una frase di Allevi: “Joy è la mia libertà<br />

di espressione musicale. Attraverso le sue note<br />

posso esprimere i miei sentimenti più profondi: la<br />

gioia della scoperta, l’incanto per la semplicità del<br />

quotidiano, l’ebbrezza dell’essere gettati nell’esistenza<br />

ma anche la paura del vivere, fino all’incontro<br />

fisico con la Musica, nella carezza sui tasti<br />

e nella densa vibrazione sensuale prodotta. Un<br />

equilibrio dinamico che riassorbe in sé la molteplicità<br />

dell’esperienza e l’aspirazione all’infinito”<br />

Analizziamo alcuni brani tratti dal cd:<br />

– “Panic”: è una ballata molto dolce, che senza<br />

essere mai stucchevole propone frasi molto originali<br />

e ci trasporta in atmosfere sognanti.<br />

– “Waterdance”: come il titolo lascia immaginare,<br />

è una danza vorticosa di suoni, passaggi jazz e<br />

cambi di tempo. Senza dubbio uno dei pezzi più<br />

interessanti dell’album.<br />

– “L’orologio degli dei”: molto particolare. Nella<br />

prima parte la melodia è classicheggiante, dopo di<br />

che sfocia in parti più progressive e dissonanti che<br />

si alternano fino alla fine del brano. Il capolavoro<br />

dell’album.<br />

– “Jazzmatic”: brano tecnicamente molto complesso,<br />

risulta forse un po difficile da ascoltare,<br />

ma è certamente il più innovativo dal punto di<br />

vista armonico.<br />

– “Il bacio”: è ispirata al dipinto di Gustave Klimt,<br />

e come il quadro la melodia è toccante, a tratti<br />

onirica. Emozionante.<br />

– “New renaissance”: altro brano tecnicamente<br />

molto complesso, al contrario di Jazzmatic si<br />

lascia ascoltare facilmente, nonostante fonda in<br />

se la tradizione musicale barocca e contemporanea.<br />

Bellissimo il finale.<br />

VOTO: 8.5/10<br />

Un album molto valido, mordente e con delle<br />

belle timbriche. Consiglio vivamente l’ascolto!

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!