Settembre - La Piazza
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Vicovaro<br />
19<br />
PRIGIONIERI IN CASA PROPRIA<br />
di Roberto Bontempi<br />
<strong>La</strong> denuncia del signor Antonio, stanco di troppe parole vuole solo che si rispetti la legge<br />
Il signor Antonio De Santis abita a piazza dell’Areo, certamente<br />
uno dei luoghi più suggestivi di Vicovaro ma, da<br />
undici lunghi mesi la vita sua e delle altre cinque famiglie<br />
che vivono nel suo stesso stabile non è più la stessa.<br />
Il signor Antonio ci ha chiamato per denunciare la sua<br />
storia.<br />
“Circa un anno fa c’è stato un principio d’incendio nel<br />
palazzo abbandonato da decenni e diroccato di fronte la<br />
mia abitazione e sono stati chiamati i Vigili del fuoco.<br />
Domate le fiamme i Vigili si sono accorti della pericolosità<br />
delle condizioni in cui versava l’edificio ed hanno<br />
provveduto a denunciare la situazione al Comune il<br />
quale, a metà ottobre 2006, ha provveduto a mettere in<br />
sicurezza la struttura con un massiccio ponteggio che ci<br />
sta creando dei fortissimi disagi”.<br />
Abbiamo constatato personalmente e documentato con<br />
alcune foto l’insostenibilità della situazione: finestre che<br />
non possono essere aperte a causa dei travi del ponteggio,<br />
accesso alla cantina completamente bloccato, passaggio<br />
d’ingresso troppo stretto per eventuali soccorsi<br />
da prestare, palanche che rendono facile l’accesso nell’abitazione<br />
per chiunque con conseguente paura per la<br />
propria sicurezza.<br />
Come troppo spesso accade in questo nostro paese,<br />
quella che doveva essere solo una situazione passeggera,<br />
si è trasformata in una triste normalità che è diventata<br />
difficile da sopportare.<br />
“Conosciamo bene le lungaggini della burocrazia italiana<br />
– dice il signor Antonio – e non pretendevamo un<br />
intervento fulmineo. Dopo qualche mese, però, come<br />
portavoce degli abitanti dello stabile, ho cominciato a<br />
Finestra sbarrata dal ponteggio impossibile da aprire ...<br />
Ingresso a casa<br />
chiedere spiegazioni all’Amministrazione ma numerose<br />
visite in Comune, due appuntamenti con il sindaco e<br />
visite a domicilio da parte dell’assessore all’urbanistica<br />
per constatare personalmente la situazione, non sono<br />
state sufficienti a smuovere nulla. Dopo un anno, sinceramente,<br />
mi sono davvero stancato!”.<br />
Ma perché tutte queste difficoltà Il nodo più grande è<br />
che lo stabile pericolante è una multiproprietà e i diversi<br />
soggetti titolari sono in causa e non riescono a trovare<br />
un accordo per un’eventuale messa a norma dell’edificio.<br />
“È da gennaio che l’Amministrazione tira fuori questo<br />
discorso che è vero, ma, a questo punto, dopo tutto<br />
questo tempo il Comune deve intervenire in qualche<br />
modo per rimuovere il pericolo al di là della proprietà<br />
privata. È quello che mi ha detto anche il mio avvocato,<br />
tanto più che a novembre 2006 è stata emessa un’ordinanza<br />
(la numero 32 dell’8.11.06 n.d.a.) che deve essere<br />
fatta rispettare”. Il Comune, in sostanza, dovrebbe<br />
assumersi l’onere della sistemazione dell’edificio e poi,<br />
eventualmente, rivalersi sui proprietari, ma ci sono<br />
ancora troppi condizionali nelle parole di chi dovrebbe<br />
essere intervenuto già da tempo.<br />
“Sinceramente siamo molto amareggiati e ci domandiamo<br />
perché – conclude il signor Antonio –. Perché gli<br />
amministratori non rispondono Perché non si sono<br />
fatti più vivi magari per comunicare l’evoluzione della<br />
situazione Forse perché il nostro palazzo non ospita<br />
abbastanza persone E soprattutto, quanto costa ai cittadini<br />
questo ponteggio Proverò a sollecitare l’opinione<br />
pubblica finché non avrò risposte certe”.<br />
Speriamo che l’informazione possa servire da pungolo<br />
per risolvere questa brutta vicenda.