Sanità animale - IZS della Lombardia e dell'Emilia Romagna
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tradermica è automaticamente ripetuta ad intervalli<br />
di 60 giorni in allevamenti con reattori alla TB, fini a<br />
quando uno o due test risultino negativi (in relazione<br />
alla conferma o meno di malattia nei precedenti<br />
reattori). I test di controllo sono eseguiti 6 mesi dopo<br />
la rimozione delle misure restrittive e 12 mesi dopo,<br />
prima che l’allevamento in questione ripristini il suo<br />
normale intervallo di controllo.<br />
L’interpretazione severa è applicata automaticamente<br />
per la conferma di TB in un allevamento.<br />
Nuovamente, questo aumenta la Se a livello individuale<br />
del test SICCT.<br />
La sorveglianza <strong>della</strong> TB a livello d’allevamento con<br />
la prova intradermica è affiancata dall’ispezione dei<br />
bovini al macello e dal rintraccio di qualunque carcassa<br />
con granulomi sospetti. In Gran Bretagna il numero<br />
di casi di TB riportati annualmente dai veterinari<br />
ispettori e confermati in seguito dagli esami colturali<br />
varia da 100 a 300. Questa è una proporzione molto<br />
piccola su oltre 2,5 milioni di bovini macellati ogni<br />
anno e ha inciso per il 14% di tutti gli allevamenti<br />
nuovi infetti nel 2004.<br />
Il parziale o totale de-popolamento dei bovini è applicato<br />
quando necessario, al fine di risolvere focolai<br />
cronici o esplosivi.<br />
Indubbiamente, ogni <strong>animale</strong> infetto non rimosso al<br />
test tubercolinico può essere, o diventare, infetto e<br />
potenzialmente agire come fonte di M. bovis per gli<br />
altri animali in allevamento, vanificando la risoluzione<br />
del focolaio.<br />
L’imperfezione <strong>della</strong> Se del test aumenta il rischio che<br />
bovini infetti non rilevati rimangano nell’allevamento<br />
dopo la rimozione delle restrizioni. Questi scenari<br />
sono stati investigati e mo<strong>della</strong>ti in Gran Bretagna. Le<br />
regole <strong>della</strong> probabilità indicano che in allevamenti<br />
con reattori multipli (infetti), l’uso di un test più sensibile<br />
o una combinazione di due test differenti che<br />
identificano lievemente sub-popolazioni differenti di<br />
animali infetti (test parallelo) aumenterebbe la velocità<br />
di risoluzione del focolaio. Analogamente, in assenza<br />
di una fonte esterna di re-infezione la probabilità di<br />
recidiva del focolaio sarebbe ridotta dall’uso di due<br />
o più test in parallelo (i.e. interpretazione “qualunque<br />
positivo”). La questione cruciale per chi governa la<br />
politica sanitaria è di determinare le specifiche circostanze<br />
nelle quali l’applicazione di un test ancillare in<br />
parallelo a fianco <strong>della</strong> prova intradermica è consigliata<br />
e rappresenta un uso efficiente delle risorse.<br />
Il test del γ interferon (γ IFN)<br />
Il γ IFN fu sviluppato negli anni 80 in Australia come<br />
test diagnostico da usarsi in combinazione con il SIT<br />
caudale. L’Australia diventò ufficialmente indenne<br />
da TB nel1997 attraverso la sistematica applicazione<br />
del test intradermico, lo stringente controllo dei movimenti<br />
e la rimozione dei reservoirs d’infezione nei<br />
bufali d’acqua e nei bovini selvatici.<br />
Con il tempo, il test è stato ottimizzato e valicato per<br />
l’uso sul campo, ma i foci d’infezione rimasti in Australia<br />
erano pochi e troppo distanti dai laboratori per<br />
poterlo utilizzare nell’eradicazione. Nondimeno esso<br />
fu autorizzato come metodo diagnostico ufficiale nel<br />
1991 ed adottato come test ufficiale in Nuova Zelanda<br />
alla fine degli anni 90.<br />
Il γ IFN è una citochina che viene prevalentemente rilasciata<br />
dai linfociti T dopo stimolazione antigenica e<br />
gioca un ruolo importante nella risposta immunitaria<br />
verso i micobatteri tubercolari come maggior fattore<br />
d’attivazione macrofagica. Analogamente alla prova<br />
intradermica esso rileva la risposta immunitaria cel-<br />
Box 1 - Vantaggi del test γ IFN sulla prova intradermica<br />
• La sua sensibilità è considerata simile a quella del SIT e maggiore rispetto al SICCT;<br />
• il tempo necessario per sviluppare la risposta al test γ IFN dopo l’infezione (tra 1 e 5<br />
settimane) è lievemente più breve rispetto al test intradermico (3-6 settimane);<br />
• consente una più rapida ripetizione del test (non vi è interferenza con il sistema immunitario<br />
dell’ospite). Comunque, test intradermici recenti possono influenzare le<br />
risposte al test γ IFN;<br />
• non vi è necessità di una seconda visita in allevamento per la lettura del test;<br />
• vi è un’interpretazione dei risultati più obiettiva, standardizzata, poiché tutte le misure<br />
sono basate sul laboratorio;<br />
• riduce molti dei problemi pratici legati al test intradermico (scarse attrezzature, errori<br />
degli operatori, possibilità di frode), che possono contribuire a sottostimare gli animali<br />
infetti o dubbi;<br />
• è soggetto all’inclusione di antigeni definiti e ciò aumenta la differenziazione delle<br />
risposte al γ IFN dovute ad infezione con micobatteri patogeni da quelle derivate dall’esposizione<br />
a micobatteri ambientali o da ceppo vaccinale.<br />
’OSSERVATORIO<br />
L<br />
11 Sanità <strong>animale</strong>