il consorziato - Consorzio Marina di San Nicola

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Editoriali Ogni anno, dopo l’estate, il Consorzio è solito tracciare un bilancio della stagione balneare appena trascorsa. E dal 2007 lo fa pubblicamente anche utilizzando il proprio periodico, almeno per le tematiche ritenute più importanti, rinviando tutto il resto ed altro alla relazione al bilancio da presentare all’assemblea generale i primi mesi dell’anno successivo. Questo “Consorziato” è quello che segue a ruota il periodo estivo e perciò al suo interno riportiamo innanzitutto una breve sintesi sull’andamento del “Verdestate” con alcune delle immagini più significative della rassegna. Una rassegna che quest’anno, come avevamo previsto e annunciato nel numero precedente, ha veramente superato sé stessa. E la Redazione si unisce agli apprezzamenti di tantissimi consorziati, espressi sia in forma verbale che scritta (ne pubblichiamo un paio alle pagine 20 e 21), nel rivolgere un meritato plauso alla consigliera delegata Maria Teresa Torre, per la ricchezza e la qualità delle manifestazioni che è riuscita ad allestire, e al consigliere Falcioni, suo collaboratore per la parte sportiva. L’estate è comunque il periodo dell’anno in cui naturalmente gli uffici di via della Luna costituiscono il principale punto di riferimento dove chiedere informazioni e chiarimenti sulla gestione e l’attività consortile (ma non solo) e anche dove rivolgere eventuali critiche e proteste. In linea generale vengono date risposte immediate, anche su temi non prettamente consortili, e vengono recepite segnalazioni su disservizi e problemi di varia natura riguardanti il territorio, con l’impegno, da parte del presidente, dei consiglieri e del personale preposto, di intervenire in tempi brevi per fornire le necessarie soluzioni. Tra gli argomenti più gettonati, oggetto anche di lettere ed e- mail, la erosione della costa, la videosorveglianza (a causa soprattutto del ripetersi di furti o tentati furti nei mesi di luglio e agosto) e più di recente (dopo l’avvenuta recinzione dell’area da parte dei proprietari) la edificazione ormai imminente del terreno di via Venere prossimo alla zona archeologica. Abbiamo pertanto deciso, tirando le somme, di affrontare queste tre problematiche, sia per rendere edotti i consorziati, sia per fare ulteriore chiarezza sulle rispettive vicende, anche perché da qualche tempo va molto di moda, da parte di qualcuno, distorcere la verità dei fatti e diffondere notizie errate o per mera ignoranza o per contrastare la politica gestionale del Cda, qualunque essa sia, e l’attività tutta del nostro Consorzio. E poiché la disinformazione, anche se circoscritta come in questo caso, è sempre dannosa, pensiamo sia utile nell’interesse comune tornare su queste tre importanti tematiche, racil fondo del direttore PASSATA L’ESTATE, TIRIAMO LE SOMME 4 Lug/Set 2011 contando la cronaca degli eventi, documenti alla mano e con i relativi aggiornamenti, nel modo più ampio e dettagliato possibile, fermo restando per i consorziati la possibilità di parlarne direttamente a voce con il presidente, i consiglieri e il personale addetto, tutti sempre disponibili, come già rappresentato e più volte ribadito. Oltre agli argomenti su indicati, in questo numero parliamo anche dell’ormai prossimo appuntamento con il Censimento, non tralasciando inoltre le ultime notizie provenienti dal Comune di Ladispoli e quelle riguardanti ovviamente lavori e altre attività consortili. Buona lettura! ROBERTO TURBITOSI LADISPOLI sabato 15 e domenica 16 ottobre via Duca degli Abruzzi e piazza della Vittoria da venerdì 4 a domenica 6 novembre piazza Roberto Rossellini sabato 19 e domenica 20 novembre via Duca degli Abruzzi e piazza della Vittoria da venerdì 2 a domenica 4 dicembre piazza Roberto Rossellini
INprimoPIANO Terreno di via Venere, (ri)facciamo chiarezza L’area, parte integrante con quella di via Mercurio del piano di lottizzazione originario ma poi sottoposta a vincolo archeologico “provvisorio”, fu resa definitivamente edificabile nel 2002 da un apposito decreto ministeriale. Ecco la complessa storia del progetto con la indicazione delle procedure seguite dal Consorzio, per quanto di propria competenza, il cui benestare venne rilasciato dopo varie vicissitudini e dopo che tutti gli altri enti preposti avevano già concesso le rispettive autorizzazioni di legge Nonostante in questi ultimi anni il Consorzio ne abbia parlato più volte, verbalmente ma soprattutto per iscritto con relazioni e articoli di stampa, riteniamo opportuno tornare sull’argomento per fare ulteriore chiarezza sulla vicenda, specie riguardo le competenze e le responsabilità, in quanto giungono voci che vedrebbero ancora una volta il Consorzio sul banco degli imputati. E a questo proposito, il Cda ancora una volta invita i consorziati a non dare credito alle chiacchiere di chi non è documentato, di chi non sa – o fa finta di non sapere – e diffonde notizie false. Parliamo del complesso residenziale che sta per sorgere in via Venere, in prossimità della zona archeologica del comprensorio. Com’è noto, l’intera zona a ferro di cavallo compresa tra via Venere, l’arenile e via Mercurio (zona che ingloba nella parte centrale i resti della “Villa romana” attribuita all’imperatore Pompeo Magno) era parte integrante del piano di lottizzazione originario, a firma dell’arch. Ruspoli e commissionato dai proprietari-lottizzatori Principi Odescalchi. Su tutto il terreno – quindi su via Venere, per circa 17.800 metri quadrati, e su via Mercurio, per circa 21.000 metri quadrati – detto piano urbanistico prevedeva la edificazione di villini come in tutto il resto del comprensorio (seconda zona residenziale, indice di fabbricabilità 0,6 mc/mq) . Ma la Regione Lazio e il Ministero dei Beni ambientali e architettonici, quest’ultimo attraverso la competente Soprintendenza, pone il veto su tutta l’area in questione, istituendo un vincolo di inedificabilità, stante la presenza – in parte evidente e in parte presumibile – di reperti antichi di epoca romana. Tale vincolo, tuttavia, ha carattere provvisorio, in attesa che venga verificata l’esatta estensione e consistenza delle vestigia. Un vincolo, cioè, che viene di fatto confermato anno dopo anno senza mai essere trasformato in permanente. Negli anni ‘80 la Soprintendenza dà corso a una campagna di scavi che conferma l’esistenza di muri e di altre preesistenze romane, facendo anche emergere nuovi reperti. Una fase di scavo e di verifica che, nel giro di alcuni anni, viene completata. Pur tuttavia il vincolo archeologico e paesaggistico su tutta quella vasta area permane. O meglio, più esattamente, tarda a divenire definitivo. In parole povere, la proprietà è (e rimane) dei lottizzatori Odescalchi, con tutti gli oneri di legge conseguenti, ma non è stabilito se, quanto e quando vi si possa edificare. Questo stato di fatto rimarrà tale almeno fino a quando non verrà apposto un vincolo definitivo, totale o parziale che sia. La lottizzazione intanto cresce, passano gli anni, i decenni, e gradualmente si avvia al completamento. Al centro, sulla sinistra, il terreno di via Venere che sta per essere edificato; sulla destra, il terreno di via Mercurio recentemente edificato Nel frattempo gli Odescalchi tentano più volte di ottenere, con richieste alle varie autorità competenti in materia, la possibilità di edificare almeno su una parte dei due terreni in questione – una parte ovviamente libera da resti archeologici, come già verificato dalla Soprintendenza – invitando le autorità stesse a determinare finalmente i confini del vincolo permanente. Una situazione di incertezza che, alternandosi tra dinieghi e approvazioni non unanimi, dura fino all’anno 2001 allorché la Regione Lazio scioglie ogni riserva, fatte salve alcune prescrizioni tecniche, e dà incarico alla Soprintendenza di stabilire i confini della zona da sottoporre a vincolo definitivo. Vincolo che viene sancito infine con Decreto Ministeriale n. 17228 dell’11 marzo 2002. Decreto che stabilisce il vincolo permanente su circa l’81-82% dell’intera area e sblocca, rendendolo edificabile, il rimanente 18-19%. In via Mercurio restano perciò vincolati circa 17.160 metri quadrati e resi edificabili 3.840 metri quadrati circa; in via Venere, invece, il vincolo riguarda circa 14.600 metri quadrati mentre l’edificazione può avvenire sui restanti 3.200 circa. Tant’è che nel 2003 giunge notizia che gli Odescalchi, per la sola zona di via Mercurio, avevano presentato al Comune una “istanza di costruzione di alcuni villini…”. Il Comune, interpellato dal Consorzio che non era stato ufficialmente investito della questione, afferma, tramite l’allora sindaco e l’allora responsabile tecnico, che “…Preme sottolineare infine che le approfondite indagini condotte dalla Soprintendenza competente, che hanno dato luogo al vincolo così come delimitato, dovrebbero garantire l’assenza di interesse archeologico dell’area libera”. Nel 2006 pervengono al Consorzio entrambi i progetti. Quello di via Mercurio, 19 appartamenti, viene sospeso dalla Commissione edilizia consortile con richiesta di varie modifiche. Modifiche che, Lug/Set 2011 5
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