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e di uccello - Viveur

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Il prete “rosso” con<br />

l’anima <strong>di</strong> un ragazzo<br />

Ha novant’anni, ma la vivacità e l’apertura mentale <strong>di</strong> un adolescente.<br />

Al Liceo Lanza verrà ripercorsa l’esperienza <strong>di</strong> Don Michele de Paolis<br />

<strong>di</strong> Fabrizio Sereno<br />

DON MICHELE DE PAOLIS<br />

(PH: MICHELE SEPALONE)<br />

FOGGIA Novant’anni, compiuti a marzo,<br />

e non sentirli affatto. La voce <strong>di</strong> Don<br />

Michele de Paolis ha una vivacità<br />

degna <strong>di</strong> un adolescente. La luci<strong>di</strong>tà e<br />

la modernità dei suoi pensieri farebbero<br />

invi<strong>di</strong>a al più illuminato dei liberali o<br />

al più agguerrito tra gli antagonisti.<br />

L’esperienza del prete delle barricate,<br />

il salesiano da sempre schierato in prima<br />

linea con i più deboli, nel credo <strong>di</strong><br />

don Bosco, verrà ripercorsa venerdì 29<br />

aprile, alle 10.30, nell’Aula Magna del<br />

Liceo Classico Lanza, con la presentazione<br />

<strong>di</strong> Caro don Michele. Domande<br />

a un prete scomodo, (E<strong>di</strong>zioni La Meri<strong>di</strong>ana)<br />

biografia-intervista che Enza<br />

Paola Cela, Paolo Delli Carri e Chiara<br />

Leone hanno pubblicato un anno fa su<br />

don Michele. Nel <strong>di</strong>battito tra gli autori<br />

e il sacerdote emergeranno le tappe<br />

più significative dell’apostolato del religioso,<br />

quelle che gli valsero<br />

l’appellativo <strong>di</strong> “prete comunista”: dalle<br />

<strong>di</strong>vergenze <strong>di</strong> vedute con l’autorità ecclesiastica,<br />

alla missione - durata più<br />

<strong>di</strong> vent’anni - nel centro e sud America,<br />

fino ai quasi quarant’anni <strong>di</strong> opera salesiana<br />

a Foggia, che hanno reso possibile<br />

la nascita della comunità Emmaus,<br />

della Casa del Giovane e del Villaggio<br />

Don Bosco, esperienze <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong><br />

tossico<strong>di</strong>pendenti e minori a rischio<br />

basate su un caldo “ora et labora” familiare.<br />

Don Michele, quali sono state la<br />

battaglia e la vittoria più gran<strong>di</strong> del<br />

suo apostolato<br />

Né battaglie, né vittorie. Parlerei <strong>di</strong> un<br />

umile servizio per costruire il Regno <strong>di</strong><br />

Dio, che non è il Para<strong>di</strong>so, ma una comunità<br />

terrena nuova, a partire dai bisogni<br />

dei deboli. Purtroppo la maggior<br />

parte delle parrocchie, oggi, si riduce<br />

a luoghi <strong>di</strong> culto e sacramento. Siamo<br />

nel pieno <strong>di</strong> un “inverno ecclesiale”.<br />

Quali compromessi ha dovuto accettare<br />

nel suo rapporto con la Curia<br />

Non sono un <strong>di</strong>plomatico. Ho sempre<br />

<strong>di</strong>alogato serenamente con l’autorità<br />

ecclesiastica, ma ogni volta in piena<br />

autonomia della coscienza.<br />

Come giu<strong>di</strong>ca la posizione ufficiale<br />

della Chiesa nei confronti <strong>di</strong> omosessuali<br />

e tossico<strong>di</strong>pendenti<br />

L’omosessualità non è un peccato ma<br />

un fatto <strong>di</strong> natura, un’identità, e per<br />

questo va celebrata come creatura <strong>di</strong><br />

Dio. La Chiesa sbaglia a considerarla<br />

un peccato. I tossici, poi, vengono spesso<br />

allontanati dagli oratori perché giu<strong>di</strong>cati<br />

in<strong>di</strong>vidui che recano solo fasti<strong>di</strong>o:<br />

nulla <strong>di</strong> più lontano dal Vangelo.<br />

Lei che li conosce bene, <strong>di</strong> che cosa<br />

avrebbero realmente bisogno i popoli<br />

latinoamericani<br />

Che l’America del Nord li trattasse un<br />

po’ meno come il cortile <strong>di</strong> casa e aiutasse<br />

le giovani democrazie a spiccare<br />

il volo, invece <strong>di</strong> fare l’amore con le<br />

<strong>di</strong>ttature locali.<br />

Un pensiero per i tanti profughi della<br />

rivoluzione nord africana.<br />

Che peccato che l’Occidente si sia avvicinato<br />

all’Africa solo per sfruttarne le<br />

ricchezze e non abbia imparato ad apprezzare<br />

l’approccio alla vita lento e<br />

armonico degli africani, che permette<br />

<strong>di</strong> apprezzare appieno le meraviglie del<br />

creato. Fin quando ci sarà la guerra,<br />

noi dobbiamo garantire accoglienza e<br />

rispetto a queste persone.<br />

i: www.liceolanzafoggia.it<br />

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