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Le<br />
gg<br />
ia m o<br />
Leggi <strong>il</strong> racconto.<br />
Coda di rondine<br />
Una volta la rondine aveva la coda<br />
tutta unita, come <strong>il</strong> merlo, come <strong>il</strong><br />
piccione. Una mattina, dopo aver<br />
volato a lungo, la rondine si fermò<br />
a riposare su un cespuglio di rose<br />
selvatiche, come aveva fatto tante<br />
altre volte. Ma quel giorno, quando<br />
volle volar via, si accorse che la<br />
coda si era impigliata in una grossa spina. Le<br />
ore passavano, venne mezzogiorno e poi venne sera. La rondine pensava<br />
che i suoi rondinotti erano là nel nido ad aspettarla già da molte ore.<br />
Come avrebbero potuto affrontare<br />
anche la notte da soli<br />
La rondine raccolse tutte le sue<br />
forze e spiccò <strong>il</strong> volo.<br />
La sua coda impigliata si strappò<br />
in due parti, e da allora le rondini<br />
non scendono più sui cespugli di<br />
rose selvatiche, e neppure sugli<br />
alberi, ma se ne stanno sempre in<br />
volo, quando escono dal nido.<br />
(di G. Petter, tratto da “Le rondini di nonno perché”,<br />
Ed. Giunti Marzocco)<br />
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