Battesimo - Parrocchia San Francesco di Lecco

Dal luogo più lontano da Dio (il peccato, il getsemani, gli inferi) il Figlio urla il nome del
padre e porta la sua presenza anche lì, rendendo possibile la salvezza anche lì. Il suo
esser con noi, anche quando noi ci dissociamo da noi stessi, è la salvezza.
Cristo condanna il peccato ma apre a noi la possibilità della comunione con lui. Ora Dio
fa questo dono all’uomo. L’accogliere questo dono da parte dell’uomo si chiama fede.
fede è l’assenso a questo dono, è l’atto stesso del riceverlo. È l’unica cosa che può fare
l’uomo, ci insegna San Paolo. Forse non l’unica ma certamente la prima e la più
importante. Fede=ricevere. Il dono non è imposto, deve essere accolto, Dio rispetta la
nostra libertà, non impone la salvezza, non ci salva senza di noi, senza la libera scelta di
accogliere questo dono. Questa accoglienza si chiama a fede. Di pronte al dono della
salvezza è l’unica cosa che possiamo fare (solo dopo vengono la speranza e la carità
cioè l’amare come Dio). Giustificazione e fede sono intimamente legate. Dice San Paolo:
siamo giustificati per fede, non per le opere.
- Qual è l’atto concretissimo attraverso il quale la nostra fede accoglie il dono della
giustificazione Il sacramento del battesimo. È il primo e il fondamentale dei
sacramenti, la porta entro la quale entra tutto il resto. È il sacramento della fede. Senza
di questo non c’è niente, perché non c’è accoglienza del dono. Fede e battesimo stanno
insieme: la giustificazione è accolta nella fede-battesimo. La fede ha bisogno di un rito,
si esprime in un rito. L’uomo ha bisogno dei riti per esprimere e rendere concreto
quello che vive. Il sacramento-rito della fede è il battesimo.
- Il battesimo cristiano è partecipazione alla morte e risurrezione di Cristo (Rom 6,3-11):
3 O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo
stati battezzati nella sua morte 4 Per mezzo del battesimo siamo
dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu
risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi
possiamo camminare in una vita nuova. 5 Se infatti siamo stati
completamente uniti a lui (“innestati” = “sumfutoi”) con una morte
simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione. 6 Sappiamo
bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse
distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato.
7 Infatti chi è morto, è ormai libero dal peccato.
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