Presenza e importanza della fusariosi della spiga Presenza e ...
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NATURA E TECNICA<br />
CORRIERE<br />
CORRIERE FITOPATOLOGICO<br />
N 3 · Primavera 2002<br />
In questo numero:<br />
L’ agricoltura nel 2010<br />
Seconda parte<br />
Melody<br />
La nuova linea di<br />
antiperonosporici<br />
Dicotiledoni<br />
spontanee e infestanti<br />
L’arte <strong>della</strong> conduzione luminosa ha<br />
regnato per millenni solo in natura,<br />
prima che l’uomo scoprisse le fibre<br />
ottiche. Nelle piante, attraverso il fascio<br />
vascolare del germoglio, la luce solare<br />
è condotta dal germoglio alla radice,<br />
da dove controlla importanti processi di<br />
crescita.<br />
Con le fibre ottiche l’uomo ha superato<br />
la natura: una di esse può essere composta<br />
di 20.000 e più singole fibre per<br />
mm 2 e ognuna di queste trasferisce<br />
un’immagine parziale che è guidata fino<br />
all’altro capo <strong>della</strong> fibra stessa.<br />
E’ quindi possibile far anche sparire<br />
delle immagini.<br />
Le fibre conduttrici di luce sono<br />
impiegate nelle tecniche di misurazione<br />
e regolazione, nei comandi di<br />
segnaletica stradale e come indicatori<br />
nelle apparecchiature per analisi. ■<br />
<strong>Presenza</strong> e <strong>importanza</strong><br />
<strong>della</strong> <strong>fusariosi</strong> <strong>della</strong> <strong>spiga</strong><br />
Corriere Fitopatologico 1/2002<br />
21
RICERCA & PRATICA<br />
Erbicidi:<br />
un range di prodotti in<br />
continua espansione<br />
Con il Mikado ® (principio<br />
attivo Sulcotrione) e la<br />
sostanza attiva Metosulam la<br />
Bayer ha integrato il proprio portfolio<br />
di erbicidi in modo ottimale.<br />
Queste due nuove acquisizioni<br />
offrono agli agricoltori di tutto il<br />
mondo la possibilità di controllare<br />
le piante infestanti in modo ancora<br />
più ampio e mirato e seguono di<br />
poco il lancio <strong>della</strong> nuova sostanza<br />
erbicida Flufenacet (Cadou ® e<br />
Cadou ® Star).<br />
Mikado è l’erbicida leader europeo<br />
per l’impiego in post-emergenza del<br />
mais. Registrato in tutti i principali<br />
paesi europei in questa coltura, ha<br />
già raggiunto un ampio riconoscimento.<br />
Bayer ne inizia la commercializzazione<br />
con la formulazione<br />
sospensione concentrata (SC) al<br />
30 %. La dose d’impiego per il<br />
prodotto impiegato da solo è di<br />
1-1,5 l/ha e in miscela con altri<br />
erbicidi, come p.e. Rimsulfuron o<br />
Nicosulfuron, è di 1 l/ha.<br />
I trattamenti devono essere effettuati<br />
possibilmente presto in postemergenza,<br />
allo stadio ideale di 2-4<br />
foglie. E’ possibile eseguire i trattamenti<br />
anche più tardi, fino allo<br />
stadio di 8 foglie con una efficacia<br />
comunque buona.<br />
Lo spettro d’azione del Mikado<br />
comprende tutte le più importanti<br />
infestanti a foglia larga presenti<br />
nelle coltivazioni di mais europee<br />
nonché alcune graminacee come il<br />
giavone (Echinocloa crus-galli) e la<br />
sanguinella (Digitaria sanguinalis).<br />
L’assorbimento del principio attivo<br />
avviene prevalentemente per via<br />
fogliare e, in terreni con un buon<br />
grado di umidità, anche per via<br />
radicale.<br />
Mikado è stato acquistato da<br />
Syngenta. L’acquisizione comprende<br />
il commercio nei paesi dell’Unione<br />
Europea e dell’EFTA, brevetti,<br />
registrazioni, protezione del marchio<br />
e il know-how per la produzione e<br />
la formulazione.<br />
Echinocloa crus-galli<br />
Metosulam è registrato a livello<br />
mondiale in più di 20 paesi.<br />
E’ impiegato nei cereali contro<br />
alcune delle più diffuse infestanti a<br />
foglia larga come Amaranthus<br />
retroflexus, Chenopodium album,<br />
Solanum species, Galium aparine,<br />
Matricaria species e Stellaria media,<br />
e nel riso anche contro Ciperacee e<br />
Alismatacee.<br />
Attualmente il prodotto da solo è<br />
commercializzato con il nome<br />
Eclipse ® . Metosulam è anche il<br />
partner ideale per miscelazioni ed è<br />
venduto in miscela con 2,4 D con il<br />
nome di Sound ® . Le dosi d’impiego<br />
raccomandate sono comprese tra<br />
0,7 e 1 litro/ha per il Sound su cereali<br />
e 0,6-0,8 litri/ha per l’Eclipse su<br />
riso. Ottima la fitocompatibilità in<br />
tutte le colture. Sono in fase di sviluppo<br />
ulteriori prodotti combinati e<br />
nuovi campi di impiego.<br />
I diritti di licenza sul Metosulam<br />
sono stati acquisiti da Bayer dalla<br />
Dow Agroscience e comprendono,<br />
oltre alla produzione e commercializzazione<br />
a livello mondiale, anche lo<br />
sviluppo di nuove miscele in paesi<br />
extraeuropei. ■<br />
Solanum nigrum<br />
L’ agricoltura nel 2010<br />
Seconda parte<br />
4<br />
<strong>Presenza</strong> e <strong>importanza</strong><br />
<strong>della</strong> <strong>fusariosi</strong> <strong>della</strong> <strong>spiga</strong><br />
in Olanda<br />
Melody –<br />
La nuova linea di<br />
antiperonosporici<br />
Una particolare<br />
responsabilità dell’agricoltura<br />
La nostra acqua potabile<br />
deve restare pura<br />
9<br />
Flint Tour –<br />
Un successo senza precedenti<br />
14<br />
Dicotiledoni<br />
spontanee e infestanti<br />
15<br />
Cameraria ohri<strong>della</strong>,<br />
un nuovo nemico<br />
16<br />
INDICE<br />
12<br />
18<br />
Digitaria sanguinalis<br />
Galium aparine<br />
Corriere Fitopatologico<br />
in Internet:<br />
www.agro.bayer.it<br />
Stellaria media<br />
Chenopodium album<br />
Il Corriere Fitopatologico è una rivista per l’agricoltore<br />
europeo e fornisce informazioni generali.<br />
Preghiamo i nostri lettori, nell’impiego dei prodotti,<br />
di riferirsi esclusivamente alle istruzioni riportate<br />
in etichetta.<br />
Matricaria chamomilla<br />
Amaranthus retroflexus<br />
Editore: Bayer SpA, Divisione Agraria, Milano, V.le Certosa, 210 /<br />
Direttore responsabile: Dr. Loredano Lazzarini, Autorizzazione del<br />
Tribunale di Milano n. 218 del 11.04.2001 – Pubblicazione semestrale /<br />
Redazione: Dr. Georg Priestel, Bernhard Grupp / Kai Kellenberger /<br />
Responsabile dei contenuti: Dr. Georg Priestel, Dr. L. Lazzarini (temi<br />
nazionali) / Collaborazione di: Dr. R.C. Becker, L. Pittá, M. Weile /<br />
Responsabile dell’immagine e <strong>della</strong> produzione: Bernhard Grupp /<br />
Layout: Xpertise, Langenfeld / Lito: Brockhaus & Conrad, Solingen /<br />
Stampa: Broermann, Troisdorf / Riproduzione: permessa con<br />
indicazione delle fonti ed invio di alcuni esemplari realizzati.<br />
Indirizzo <strong>della</strong> Redazione. Bayer AG, PF-Eul-Werbung, Int. Centro<br />
Ricerche Monheim, 51368 Leverkusen, Tel.: 0 2173/383540<br />
Internet: http//www.bayer-agro.de e www.agro.bayer.com<br />
2 Corriere Fitopatologico 3/2002<br />
Corriere Fitopatologico 3/2002 3
L’ agricoltura NEL 2010<br />
Seconda parte <strong>della</strong> conferenza tenutasi al Centro ricerche di Monheim il 29 agosto 2000<br />
Philip Freiherr von dem Bussche,<br />
presidente <strong>della</strong> DLG<br />
(Confagricoltura tedesca)<br />
„L’agricoltura farà<br />
sempre più parte <strong>della</strong><br />
catena di produzione di<br />
beni dal campo e dalla<br />
stalla alla vendita<br />
„<br />
al dettaglio.<br />
Gli agricoltori dovranno<br />
escogitare una strategia<br />
originale tra gestione di<br />
costi e produzione di prodotti<br />
regionali. Come per tutte le attività<br />
commerciali, anche l’agricoltore<br />
dovrà trovare la sua collocazione<br />
tra globalizzazione e regionalizzazione.<br />
Ambedue le strategie possono<br />
portare al successo, a condizione<br />
che vi siano capacità imprenditoriali<br />
personali e presupposti dal punto di<br />
vista regionale.<br />
I capitali investiti nell’agricoltura<br />
sono già oggi molto elevati e<br />
aumenteranno ancora. Importanti<br />
aziende operanti nel settore frutticolo<br />
si avvicinano alla soglia di<br />
mezzo milione di euro solo come<br />
capitale di locazione, senza dunque<br />
contare il valore del terreno. Nell’allevamento<br />
di maiali sono stati<br />
finora investiti un milione di euro.<br />
Un’agricoltura sempre più capitalizzata<br />
richiede un’elevata elasticità<br />
delle tecniche di produzione e la garanzia<br />
<strong>della</strong> disponibilità di capitale<br />
proprio o di terzi. Ciò comporta un<br />
aumento <strong>della</strong> produttività e la<br />
migrazione di forza lavoro dall’agricoltura.<br />
Studi hanno mostrato che in agricoltura<br />
si è verificato un aumento<br />
<strong>della</strong> produttività superiore alla<br />
media - dal 1991 al 1999 è risultato<br />
pari al 91% in confronto al 30%<br />
circa degli altri settori produttivi –<br />
dovuto all’aumento costante dei<br />
raccolti e alla riduzione del 40%<br />
circa dei lavoratori impiegati.<br />
In futuro dovremo abbandonare il<br />
modo di pensare, secondo cui “da<br />
una parte vi è l’agricoltura e dall’altra<br />
la vendita al dettaglio”!<br />
L’agricoltura sarà sempre più parte<br />
<strong>della</strong> catena di “produzione di beni<br />
dal campo e dalla stalla alla vendita<br />
al dettaglio”. La concorrenza non<br />
sarà tanto tra i vari componenti <strong>della</strong><br />
catena, bensì tra le catene stesse,<br />
dunque tra le singole marche o produzioni<br />
certificate (p.e. carni doc).<br />
Di conseguenza l’”identità verde”<br />
dell’agricoltore andrà progressivamente<br />
persa, poiché entrerà a far<br />
parte integrante <strong>della</strong> sua catena di<br />
produzione di beni per alimenti, farmaci<br />
ed energia.<br />
Con ciò l’influenza sulle politiche<br />
economiche del nostro settore<br />
potrebbe anche essere garantita. Ma<br />
vi è il rischio che gli agricoltori si<br />
trovino sempre più isolati, in quanto<br />
forniscono appena l’1,5% del<br />
prodotto interno lordo e il 3%<br />
dell’occupazione. Senza un accordo<br />
efficace e di lunga durata con le<br />
industrie, non riusciremo a rappresentare<br />
un interesse economico.<br />
Gli accordi comprendono a tutt’oggi<br />
già il 12 % del PIL, più di 4 milioni<br />
di posti di lavoro e più dell’80 %<br />
<strong>della</strong> superficie del nostro paese<br />
(n.d.r. – Germania). Entro l’anno<br />
2010 ci saremo abituati a questo<br />
nuovo ruolo dell’economia agraria.<br />
Considerazioni puramente economiche<br />
e strategiche non sono più<br />
sufficienti per un’agricoltura<br />
moderna del futuro. La nostra agricoltura<br />
non produce solo frumento<br />
e latte, ma protegge il territorio<br />
rendendo quindi un servizio alla<br />
comunità. La protezione del paesaggio<br />
agrario e dell’ambiente diventa<br />
sempre più importante e deve essere<br />
assolutamente presa in considerazione.<br />
La maggior parte delle<br />
persone desidera la salvaguardia del<br />
paesaggio, acque pulite e terreni<br />
salubri.<br />
Le richieste <strong>della</strong> società vanno<br />
dunque oltre la pura produzione di<br />
prodotti agricoli; di ciò una moderna<br />
agricoltura europea deve tenere<br />
conto. Il nostro fine deve essere l’integrazione<br />
di questi servizi supplementari<br />
dell’agricoltura nel sistema<br />
di economia di mercato e si dovranno<br />
garantire sia i posti di lavoro che<br />
le comunità agricole.<br />
A tale proposito si discute il concetto<br />
di un modello agrario europeo.<br />
Invece di far valere gli effetti positivi<br />
dell’agricoltura, viene spesso usato<br />
un tono difensivo del tipo “dobbiamo<br />
trovare una nuova motivazione per<br />
chiedere ulteriori sovvenzioni”.<br />
Sarebbe molto più efficace esibire<br />
la prova economica che il mantenimento<br />
di un’agricoltura multifunzionale<br />
è nell’interesse dell’economia<br />
globale di un paese. In<br />
occasione di future trattative del<br />
WTO dovrà essere identificato un<br />
ambito per il riconoscimento internazionale<br />
degli standard europei<br />
per gli agricoltori e i consumatori,<br />
cercando di raggiungere un<br />
equilibrio accettabile tra l’ulteriore<br />
liberalizzazione del mercato e una<br />
maggiore attenzione alla multifunzionalità<br />
dell’agricoltura.<br />
L’imprenditore agricolo dell’anno<br />
2010 dovrà trovare una nuova collocazione<br />
in questo quadro economico<br />
e sociale. I tempi del tipico agricoltore<br />
tuttofare, che ha dedicato tutte<br />
le sue risorse mentali e finanziarie<br />
nella sua azienda, appartiene al<br />
passato. Chi diventa oggi agricoltore,<br />
ha di regola una buona istruzione e<br />
una grande motivazione. Per questi<br />
agricoltori giovani il mutamento<br />
strutturale rappresenterà una grande<br />
chance. Non per niente il mercato<br />
degli operatori specializzati in<br />
campo agricolo e la formazione<br />
professionale sono praticamente<br />
inesistenti.<br />
„La maggior parte delle<br />
persone desidera la<br />
salvaguardia del<br />
paesaggio, acque pulite<br />
„<br />
e terreni salubri.<br />
4<br />
Corriere Fitopatologico 3/2002
L’ agricoltura NEL2010<br />
L’agricoltore diventerà un imprenditore<br />
professionale. Attraverso la<br />
crescita dell’azienda e la cooperazione<br />
si giungerà alla collaborazione<br />
tra specialisti che ricaveranno dalla<br />
loro collaborazione vantaggi sociali,<br />
come, ad esempio, fine settimana<br />
liberi, ripartizione del lavoro e più<br />
efficienza nel suo svolgimento. In<br />
Germania si prevede che il costo del<br />
lavoro scenderà, anche per le aziende<br />
di piccole dimensioni, al livello di<br />
quelle grandi.<br />
L’industria avanza a grandi passi in<br />
questa direzione, anche se è difficile<br />
ricordarsi tutti i nomi di fantasia<br />
dati a nuove cooperazioni con cui<br />
alcuni gruppi chimici hanno scoperto,<br />
qualche anno fa, la visione <strong>della</strong><br />
Life-Science, riorganizzando totalmente<br />
le loro società e inserendo ai<br />
primi posti <strong>della</strong> catena di produzione<br />
di beni le sementi, la protezione<br />
delle piante, le biotecnologie e la<br />
salute. Alcune società hanno inizialmente<br />
congelato questa nuova<br />
visione, separando la “cenerentola<br />
agraria” dalla “principessa farmaceutica”.<br />
Per contro, la relazione sul<br />
bilancio Bayer suona quasi noiosa:<br />
“Abbiamo avuto buoni utili dalla<br />
divisione farmaceutica e dalla<br />
divisione agraria” – buone nuove,<br />
niente nuove!<br />
“Economia di scala” vale ovviamente<br />
per l’agricoltura come per l’industria,<br />
anche se su piani diversi: la crescita<br />
attraverso le cooperazioni porta<br />
valore aggiunto, grazie a maggiori<br />
prestazioni con meno costi.<br />
Ci si domanda perché in passato<br />
l’agricoltura ha tralasciato tante<br />
possibilità di ricavare maggiori utili<br />
attraverso la cooperazione tra agricoltori.<br />
Proprio in questo ambito vi<br />
sono ancora molte risorse manageriali<br />
inutilizzate.<br />
Molti concetti utili all’economia<br />
aziendale e all’economia del lavoro<br />
si scontrano ancora troppo spesso<br />
con l’egoismo, l’invidia e la pusillanimità<br />
dei partner. In futuro il<br />
potenziale di razionalizzazione, su<br />
cui si basa la cooperazione, dovrà<br />
tuttavia essere sfruttato per essere<br />
in grado di affrontare la concorrenza<br />
globale, in particolare per quanto<br />
riguarda il predominio di aziende<br />
agricole familiari. Oso fare la previsione<br />
che entro l’anno 2010 quasi la<br />
totalità delle aziende agricole lavorerà<br />
a livelli di quasi ottimizzazione<br />
„L’agricoltore<br />
diventerà un imprenditore<br />
professionale „<br />
in<br />
campo agricolo.<br />
dei costi, sia a seguito di crescita che<br />
di cooperazione. Vi saranno dunque<br />
molte meno unità manageriali che<br />
agricoltori iscritti al catasto!<br />
Anche in futuro lo sviluppo tecnico<br />
andrà di pari passo con gli investimenti<br />
degli agricoltori. Nessun agricoltore<br />
potrà permettersi di chiudere<br />
gli occhi davanti al progresso tecnico.<br />
Come del resto già dovrebbe essere<br />
oggi! “Agritechnica” lo ha mostrato<br />
chiaramente: proprio in tempi difficili,<br />
gli agricoltori sono particolarmente<br />
aperti nei confronti delle<br />
nuove tecnologie. Solo l’utilizzo del<br />
progresso tecnico permette di sfruttare<br />
in pieno l’effettivo potenziale<br />
di riduzione progressiva dei costi.<br />
Nella coltivazione dei campi vale da<br />
sempre la regola, secondo cui la<br />
macchina agricola più grande lavora<br />
a costi inferiori, a condizione che sia<br />
utilizzata in modo razionale. Inoltre,<br />
le aziende agricole devono crescere<br />
e creare, mediante cooperazioni e<br />
impiego di macchinari collettivi,<br />
unità di coltivazione di grandi dimensioni.<br />
Solo mediante l’impiego<br />
delle tecniche più moderne è possibile<br />
lavorare realmente al minimo<br />
dei costi!<br />
L’agricoltore del futuro utilizzerà<br />
tutti i progressi tecnici, biologici e<br />
organizzativi per rimanere concorrenziale,<br />
grazie alla diminuzione del<br />
costo unitario. Impiegando adeguati<br />
mezzi aziendali potrà garantire un<br />
quantitativo sufficiente di alimenti<br />
<strong>della</strong> migliore qualità, senza recare<br />
danno al patrimonio ambientale, nei<br />
suoi elementi terra, acqua ed aria.<br />
Sono convinto che la modernizzazione<br />
e lo sviluppo tecnico portino<br />
ad un maggiore rispetto dell’ambiente<br />
e <strong>della</strong> sua fauna e ad un<br />
miglioramento dell’economia.<br />
Mentre novità assolute come la GPS<br />
sono state accettate dalla società,<br />
una nuova tecnologia del futuro, la<br />
tecnologia genetica, è messa alla gogna<br />
da parte dell’opinione pubblica.<br />
Ogni anno ci sono 80 milioni di<br />
persone in più alla fine <strong>della</strong> catena<br />
alimentare. Le superfici disponibili<br />
sono praticamente esaurite. Il 90 %<br />
circa <strong>della</strong> resa supplementare necessaria<br />
deve essere raggiunta mediante<br />
aumento dei raccolti. La riduzione<br />
<strong>della</strong> produttività voluta nella<br />
produzione di alimenti nei paesi<br />
industrializzati ci mostra chiaramente<br />
che le filosofie politiche attuali, il<br />
problema dell’alimentazione<br />
mondiale non può essere più risolto.<br />
„Piante e varietà ad alto<br />
rendimento determineranno<br />
il futuro del “campo”.<br />
Esse saranno scelte in base<br />
alla loro resistenza alle<br />
condizioni del luogo, alla<br />
situazione climatica e<br />
all’attacco di parassiti e<br />
agenti patogeni„<br />
Piante e varietà ad alto rendimento<br />
determineranno il futuro “in<br />
campo”. Esse saranno scelte in<br />
base alla loro resistenza alle condizioni<br />
del luogo, alla situazione<br />
climatica e all’attacco di parassiti e<br />
agenti patogeni. La ricerca nel campo<br />
<strong>della</strong> tecnologia genetica è particolarmente<br />
sollecitata a sviluppare<br />
piante che necessitino di pochi trattamenti<br />
antiparassitari e che contribuiscano<br />
ad una sana alimentazione<br />
<strong>della</strong> popolazione mondiale.<br />
Coloro che nella discussione sulle<br />
biotecnologie non tengono conto<br />
<strong>della</strong> crescita <strong>della</strong> popolazione<br />
mondiale, hanno un orizzonte<br />
ristretto. Chi rifiuta o ostacola<br />
soluzioni tecnicamente possibili per<br />
l’Europa, spostando enormi problemi<br />
sull’emisfero australe, rivela<br />
un comportamento irresponsabile!<br />
Il pessimismo e l’ostilità spesso<br />
espressi nei confronti del progresso<br />
non sono una risposta corretta alla<br />
crescita esponenziale <strong>della</strong> popolazione,<br />
che richiede inoltre un salto<br />
enorme delle conoscenze. Anche a<br />
questioni di ordine etico sarà necessario<br />
rispondere con soluzioni<br />
tecnologiche. Il buon senso mi dice<br />
che quasi tutti i problemi del futuro<br />
non potranno essere risolti senza<br />
l’ausilio dell’elettronica, delle biotecnologie<br />
e di imprenditori professionali.<br />
L’atteggiamento che con il<br />
“ritorno alla natura” si possa gestire<br />
in futuro l’agricoltura, non è realistico.<br />
Esso è, in effetti, da considerare<br />
addirittura disumano, in quanto non<br />
prende in considerazione il rischio<br />
di penuria di alimenti. Le prospettive<br />
per una futura agricoltura duratura<br />
e redditizia dipendono dallo<br />
sviluppo e dall’impiego di nuove<br />
tecnologie biologiche e genetiche.<br />
I prodotti derivati da tecnologia<br />
genetica hanno finora incontrato<br />
grande scetticismo tra i consumatori<br />
e frequentemente anche il rifiuto.<br />
E’ quindi estremamente necessaria<br />
un’azione di informazione. L’agricoltura<br />
potrà in realtà usufruire dello<br />
sviluppo tecnologico soltanto con<br />
il consenso <strong>della</strong> società. E’ quindi<br />
compito importante dell’agricoltura,<br />
e di quanto è ad essa collegato, fare<br />
opera d’informazione sul fatto che<br />
proprio la biotecnologia offre la<br />
possibilità di far fronte alle esigenze<br />
dei consumatori rispetto a molteplicità,<br />
qualità e valore nutritivo degli<br />
6<br />
Corriere Fitopatologico 3/2002<br />
Corriere Fitopatologico 3/2002<br />
7
L’ agricoltura NEL2010<br />
alimenti, e ciò con un rischio accettabile<br />
grazie ad un elevato senso di<br />
responsabilità.<br />
I vantaggi delle piante transgeniche<br />
non sono sempre immediatamente<br />
recepiti dai consumatori. Lo zucchero<br />
rimane zucchero, indipendentemente<br />
dal fatto che l’agricoltore abbia<br />
ricavato o no dei vantaggi dall’impiego<br />
di barbabietole geneticamente<br />
modificate. Soltanto dopo aver<br />
riconosciuto il vantaggio diretto di<br />
questa tecnologia del futuro, il<br />
consumatore l’accetterà, ne usufruirà<br />
e acquisterà i relativi prodotti.<br />
L’industria, gli agricoltori e i fautori<br />
<strong>della</strong> tecnologia genetica si trovano<br />
davanti al problema di chiarire al<br />
consumatore i vantaggi di questa<br />
tecnologia. A mio avviso questo è il<br />
criterio fondamentale per far sì che<br />
la tecnologia genetica in agricoltura<br />
sia accettata.<br />
Per quale motivo si è tentato di<br />
convertire la gente alla tecnologia<br />
genetica con uno snack appiccicoso<br />
di nome “Goldfinger” che già i<br />
soldati americani avevano portato<br />
in Europa nel 1945<br />
Perché è mancato il coraggio di<br />
arricchire l’elegante e innovativo<br />
yogurt LC1 con un enzima GVO e<br />
dichiararlo apertamente<br />
Si è creduto seriamente che una<br />
varietà miracolosa, unica sopravvissuta<br />
al trattamento con un erbicida<br />
totale di un intero campo, potesse<br />
entusiasmare la gente<br />
I geni killer o i marker antibiotici<br />
risultano simpatici a prima vista<br />
Ciò di cui abbiamo bisogno è un<br />
prodotto che ci renda contemporaneamente<br />
più magri, più sani e più<br />
contenti di vivere.<br />
Solo allora la biotecnologia potrà<br />
fare il suo ingresso nell’agricoltura,<br />
portando agli agricoltori e ai<br />
consumatori grandi vantaggi, e<br />
potrà far parte entro il 2010 <strong>della</strong><br />
nostra quotidianità, cosa di cui sono<br />
fermamente convinto.<br />
Gentili Signore e Signori, entro il<br />
2010 l’agricoltura avrà subito, nel<br />
quadro <strong>della</strong> globalizzazione,<br />
numerosi cambiamenti. Vi sarà una<br />
rivoluzione tecnologica in molti settori<br />
dell’allevamento, <strong>della</strong> chimica,<br />
dell’organizzazione del lavoro e<br />
dell’informazione, rivoluzione<br />
dovuta alla rapida unificazione dei<br />
mercati, dei beni, dei servizi, del<br />
capitale, del lavoro, delle scienze e<br />
delle finanze. Questa integrazione<br />
dei mercati offre nuove possibilità<br />
allo sviluppo dell’agricoltura, ma<br />
presenta tuttavia rischi per coloro<br />
che non si adeguano in tempo alla<br />
nuova situazione. In futuro sarà<br />
sempre più importante adattarsi<br />
rapidamente alla concorrenza!<br />
Il fondatore <strong>della</strong> DLG (Associazione<br />
degli Agricoltori), Max Eyth,<br />
aveva già riconosciuto nel XIX<br />
secolo che “il sapere e il potere, la<br />
parola e l’utensile sono le colonne<br />
portanti <strong>della</strong> vita umana!” Una<br />
constatazione che anche nel XXI<br />
secolo mantiene la sua validità.<br />
Guardo con fiducia al futuro dell’agricoltura,<br />
se i gli agricoltori vorranno<br />
conquistarsi, in base alle loro inclinazioni<br />
e forze, un proprio spazio<br />
in questo nuovo mondo, senza<br />
rassegnarsi alle loro debolezze! ■<br />
<strong>Presenza</strong> e <strong>importanza</strong> <strong>della</strong><br />
<strong>fusariosi</strong> <strong>della</strong> <strong>spiga</strong><br />
in Olanda<br />
Dr. H.T.A.M. Schepers, Applied Plant Research (PPO)<br />
Poiché la <strong>fusariosi</strong><br />
<strong>della</strong> <strong>spiga</strong> non si<br />
presenta tutti gli<br />
anni, il problema è spesso<br />
sottovalutato. Diverse<br />
specie di Fusarium possono<br />
produrre micotossine nei<br />
cereali, perciò la <strong>fusariosi</strong><br />
<strong>della</strong> <strong>spiga</strong> non solo<br />
danneggia il raccolto, ma<br />
ne riduce anche la qualità.<br />
Attualmente in ambito<br />
europeo non è stata fissata<br />
alcuna tolleranza per le<br />
micotossine nei cereali. In<br />
Olanda è stato stabilito il<br />
valore limite per una micotossina,<br />
il Deossinivalenolo<br />
(DON), pari a 0,5 mg/kg<br />
per i cereali destinati al<br />
consumo umano. Le<br />
tolleranze per i cereali da<br />
foraggio sono riportate<br />
nella tabella 1.<br />
La lotta alla <strong>fusariosi</strong> <strong>della</strong><br />
<strong>spiga</strong> non è facile. Dipende,<br />
infatti, dalle condizioni<br />
climatiche se l’attacco di<br />
<strong>fusariosi</strong> sarà più o meno<br />
grave. A parte la rotazione<br />
colturale e l’idonea lavorazione<br />
del terreno, anche la<br />
scelta <strong>della</strong> varietà di<br />
frumento, l’impiego di fungicidi<br />
e le relative tecniche<br />
d’applicazione contribuiscono<br />
alla difesa da questa<br />
malattia.<br />
P.O.Box 430, 8200 AK Lelystad, Olanda<br />
Il frumento invernale<br />
in Olanda<br />
Nel 2000 sono stati coltivati, nei Paesi<br />
Bassi, 200.000 ha di cereali, di cui la<br />
maggior parte (122.000 ha) frumento<br />
invernale. Anche se, nell’ambito<br />
<strong>della</strong> rotazione colturale, in Olanda<br />
il frumento invernale non segue<br />
solitamente il mais (230.000 ha nel<br />
2000) e i residui vegetali vengono<br />
interrati, il problema <strong>della</strong> <strong>fusariosi</strong><br />
<strong>della</strong> <strong>spiga</strong> sta diventando sempre<br />
più grave. La maggior parte dei<br />
campi viene arata; la semina su sodo<br />
e tecniche di coltivazione minimali<br />
sono rare e applicate solo nella zona<br />
collinare <strong>della</strong> Limburg meridionale,<br />
allo scopo di evitare erosioni.<br />
Nel 1999 vi è stato un alto grado di<br />
diffusione <strong>della</strong> <strong>fusariosi</strong> <strong>della</strong> <strong>spiga</strong><br />
e in alcuni campioni i livelli di DON<br />
risultavano superiori ai limiti massimi<br />
ammessi. Nel 2001 alcuni prodotti<br />
fabbricati con cereali sono stati<br />
ritirati dal commercio, allorché è<br />
diventato chiaro che i livelli di<br />
DON erano troppo elevati. I cereali<br />
non provenivano da coltivazioni dei<br />
Paesi Bassi, ma da regioni in cui<br />
viene coltivato il frumento duro.<br />
Poiché non tutte le specie di<br />
Fusarium producono DON, è<br />
importante sapere quali sono le<br />
specie in questione. Prima del 2000,<br />
non sono stati eseguiti nei Paesi<br />
Bassi studi di monitoraggio sulla<br />
presenza delle diverse specie di<br />
Fusarium. Anche se il 2000 non è<br />
stato un anno di <strong>fusariosi</strong>, uno<br />
studio effettuato in 40 campi di<br />
„L’agricoltura potrà in<br />
realtà usufruire dello<br />
sviluppo tecnologico<br />
soltanto con il consenso<br />
„<br />
<strong>della</strong> società.<br />
Spiga attaccata de Fusarium<br />
culmorum e F. graminearum<br />
Tabella 1 - Tolleranze (mg/kg) per Deossinivalenolo (DON) nei cereali da<br />
foraggio nei Paesi Bassi<br />
Materia prima<br />
Porzione di foraggio<br />
Suini 5 1<br />
Bovini e pollame 10 5<br />
Vitelli fino a 4 mesi e bestiame da latte 5 2<br />
Galline ovaiole 5 3<br />
8<br />
Corriere Fitopatologico 3/2002<br />
Corriere Fitopatologico 3/2002<br />
9
<strong>Presenza</strong> e <strong>importanza</strong> <strong>della</strong> <strong>fusariosi</strong> <strong>della</strong> <strong>spiga</strong> in Olanda<br />
frumento ha evidenziato che le<br />
specie di Fusarium che producono<br />
DON, F. graminearum e F. culmorum,<br />
erano quelle più diffuse, seguite da<br />
F. nivale che però non produce<br />
DON. Se nel periodo <strong>della</strong> fioritura<br />
il clima fosse stato umido, sarebbero<br />
sorti molti problemi. Il 2000 non ha<br />
presentato in pratica alcun problema<br />
di <strong>fusariosi</strong> in quanto durante il<br />
periodo <strong>della</strong> fioritura non vi sono<br />
state molte precipitazioni. Anche<br />
nel 2001 sono stati effettuati ulteriori<br />
monitoraggi in corso di studio.<br />
Varietà di frumento<br />
invernale<br />
L’elenco delle varietà raccomandate<br />
per il 2001 contiene 9 qualità da<br />
forno e 5 qualità da foraggio (tabella<br />
2). Queste varietà presentano una<br />
diversa resistenza alla <strong>fusariosi</strong> <strong>della</strong><br />
<strong>spiga</strong> in un range da 4 (sensibile) a<br />
7,5 (resistente). Tendenzialmente le<br />
varietà a stelo alto sono più resistenti<br />
di quelle a stelo basso. Poiché<br />
non sono in pratica disponibili<br />
informazioni sulla presenza di<br />
micotossine in queste varietà, nelle<br />
condizioni di coltivazione olandesi,<br />
è stata effettuata, nel 2000, una<br />
prova contro la <strong>fusariosi</strong> <strong>della</strong> <strong>spiga</strong>.<br />
La pressione da Fusarium era<br />
limitata e quindi in tutte le varietà<br />
vi erano gradi d’infezione e valori di<br />
DON ridotti. Nel corso <strong>della</strong> prova<br />
è stato inoculato, nelle varietà-test,<br />
F. culmorum anche durante la fioritura.<br />
Dopo la sesta inoculazione tutte<br />
le varietà apparivano altamente<br />
infettate e con valori di DON elevati.<br />
A seguito di un’irrorazione con una<br />
sospensione di spore di F. culmorum,<br />
le varietà ad alta resistenza hanno<br />
mostrato attacchi e valori di DON<br />
inferiori. Non è stato possibile<br />
determinare sempre una chiara<br />
correlazione tra il danno da <strong>fusariosi</strong><br />
visibile e il contenuto di DON. La<br />
prova verrà ripetuta.<br />
Fungicidi<br />
L’infezione delle spighe avviene<br />
prevalentemente durante la fioritura.<br />
Finora nei Paesi Bassi non erano disponibili<br />
fungicidi molto efficaci<br />
contro la <strong>fusariosi</strong> <strong>della</strong> <strong>spiga</strong>: ne<br />
erano registrati alcuni parzialmente<br />
efficaci contro questa malattia e<br />
numerose prove hanno mostrato<br />
che questi fungicidi sono efficaci<br />
solo se vengono applicati durante la<br />
fioritura. Nei Paesi Bassi il prodotto<br />
Matador (tebuconazolo + triadimenol)<br />
si è mostrato il più efficace<br />
contro le specie di Fusarium che<br />
producono DON, più del propiconazolo<br />
e del carbendazim. Dopo che<br />
prove eseguite negli USA e in<br />
Francia hanno mostrato che l’efficacia<br />
dei fungicidi contro la <strong>fusariosi</strong><br />
<strong>della</strong> <strong>spiga</strong> può essere aumentata<br />
mediante l’impiego di sostanze<br />
bagnanti e adesivanti (migliore<br />
penetrazione), anche nei Paesi Bassi<br />
sono state fatte prove analoghe. I<br />
fungicidi contro le malattie dei<br />
cereali vengono normalmente irrorati<br />
con ugelli a ventaglio; il cono<br />
d’irrorazione di questo tipo di ugelli<br />
è orientato verticalmente sulle piante,<br />
per cui il prodotto non giunge in<br />
modo ottimale sulla <strong>spiga</strong>, per la sua<br />
posizione verticale. Gli ugelli<br />
TwinJet producono due coni di irrorazione,<br />
orientati uno in avanti e uno<br />
indietro, che permettono al prodotto<br />
di depositarsi meglio. Sostanze<br />
bagnanti e adesivanti possono<br />
migliorare la penetrazione del<br />
fungicida nella <strong>spiga</strong>.<br />
Risultati<br />
In due prove condotte in pieno<br />
campo sono state infettate in misura<br />
elevata due varietà di frumento<br />
durante la fioritura con F. culmorum.<br />
Alcuni giorni dopo è stato effettuato<br />
un trattamento con Matador, impiegando<br />
diversi tipi di ugelli e un<br />
prodotto bagnante-adesivante. Il<br />
fungicida Matador ha mostrato<br />
un’inequivocabile efficacia contro la<br />
<strong>fusariosi</strong> <strong>della</strong> <strong>spiga</strong> e la produzione<br />
di DON (tabelle 3 e 4).Vi era motivo<br />
per credere che gli ugelli TwinJet e<br />
l’aggiunta di prodotti bagnantiadesivanti<br />
potessero aumentarne<br />
l’efficacia, le differenze non sono<br />
state tuttavia rilevanti. Nelle varietà<br />
ad alta resistenza (Florida,<br />
Residence) l’impiego di Matador ha<br />
mostrato valori inferiori di <strong>fusariosi</strong><br />
e di DON in confronto alla varietà<br />
più sensibile Ritmo. Alla presenza<br />
di un’elevata infestazione, in queste<br />
prove di inoculazione, il Matador ha<br />
portato ad una riduzione dei valori<br />
di DON nelle varietà resistenti (in<br />
parte) al di sotto dei valori limite.<br />
Nella varietà sensibile Ritmo, i valori<br />
di DON sono rimasti superiori ai<br />
valori limite. Questi risultati<br />
mostrano ancora un volta che la lotta<br />
alla <strong>fusariosi</strong> non può essere fatta<br />
con un unico mezzo, ma che occorre<br />
un insieme di misure che comprendono<br />
la rotazione colturale, la lavorazione<br />
del terreno, la scelta delle<br />
varietà, l’impiego di fungicidi e le<br />
tecniche di applicazione. ■<br />
Tabella 2 - Resistenza a Fusarium e altezza delle varietà di frumento<br />
invernale raccomandate per il 2001 nel 76° elenco dei<br />
Paesi Bassi<br />
Tabella 3 - Prova in pieno campo condotta a Lelystad, 2000 Tabella 4 - Prova in pieno campo condotta in Nieuw Beerta, 2000<br />
Irrorazione con Matador tre giorni dopo un’elevata<br />
inoculazione artificiale di F. culmorum durante la fioritura<br />
Cultivar Altezza 1 Grado di resistenza a Fusarium 2<br />
Frumento da granella<br />
Bercy 6 4<br />
Drifter 8 6,5<br />
Residence 7,5 7<br />
Semper 8 7,5<br />
Tambor 8,5 7,5<br />
Virtuose 5,5 6,5<br />
Ritmo 6,5 5<br />
Frumento da foraggio<br />
Versailles 6,5 5<br />
Farandole 5,5 5<br />
Harrier 6 7<br />
Napier 5,5 5,5<br />
Tower 7,5 7<br />
Vivant 6,5 5,5<br />
1) I numeri indicano in forma crescente l’altezza <strong>della</strong> pianta<br />
2) I numeri indicano in forma crescente il grado di resistenza<br />
Trattamento Adiuvante Fusariosi Raccolto Contenuto DON<br />
a) <strong>della</strong> <strong>spiga</strong> (%) (t/ha) (mg/kg)<br />
Ritmo<br />
Non trattato 63,0 7,5 12,4<br />
Ugelli standard<br />
a ventaglio - 28,3 10,0 6,5<br />
+ 23,5 9,8 6,1<br />
Ugelli TwinJet - 24,8 10,1 4,2<br />
+ 23,8 9,8 5,9<br />
Residence<br />
Non trattato 32,5 6,8 b 4,8<br />
Ugelli standard<br />
a ventaglio - 16,3 7,0 2,2<br />
+ 17,3 7,2 1,4<br />
Ugelli TwinJet - 19,0 7,2 1,7<br />
+ 16,0 7,2 1,8<br />
a) come bagnante-adesivante è stato impiegato il prodotto Zipper<br />
b) raccolto inferiore a causa di precoce appiattimento delle spighe<br />
Trattamento Adiuvante Fusariosi Raccolto Contenuto DON<br />
a) <strong>della</strong> <strong>spiga</strong> (%) (t/ha) (mg/kg)<br />
Ritmo<br />
Non trattato 44,2 8,8 6,6<br />
Ugelli standard<br />
a ventaglio - 12,7 10,4 8,1<br />
+ 15,0 10,5 5,6<br />
Ugelli TwinJet - 12,2 10,5 5,4<br />
+ 23,8 9,8 5,9<br />
Residence<br />
Non trattato 30,3 10,0 2,1<br />
Ugelli standard<br />
a ventaglio - 14,0 10,6 0,5<br />
+ 13,5 10,7 0,9<br />
Ugelli TwinJet - 19,0 10,7 0,3<br />
+ 16,5 10,8 0,7<br />
Corriere Fitopatologico 3/2002<br />
11
Figura 1 – Sistemicità: rapida distribuzione di iprovalicarb<br />
all’interno dei germogli con andamento ascendente<br />
Sito di<br />
applicazione<br />
Sito di<br />
applicazione<br />
min.<br />
max.<br />
La nuova linea di<br />
antiperonosporici<br />
24 ore dopo l’applicazione<br />
Sistemicità<br />
Tra le caratteristiche che contraddistinguono<br />
iprovalicarb vi è una spiccata<br />
azione sistemica attraverso i vasi xilematici.<br />
Prove effettuate in laboratorio<br />
dimostrano che il principio attivo applicato<br />
su vite si distribuisce uniformemente<br />
e velocemente prima nelle<br />
nervature e poi negli spazi internervali.<br />
La concentrazione del prodotto nelle<br />
foglie (72 ore dopo l’applicazione<br />
su un germoglio di vite reciso) è<br />
maggiore negli spazi internervali che<br />
nelle nervature.<br />
72 ore dopo l’applicazione<br />
Gli agenti <strong>della</strong> peronospora<br />
<strong>della</strong> vite e delle orticole<br />
rappresentano uno dei più<br />
importanti e pericolosi gruppi di<br />
patogeni che colpiscono queste<br />
colture.<br />
Iprovalicarb è un nuovo principio<br />
attivo Bayer contro la peronospora<br />
<strong>della</strong> vite, <strong>della</strong> patata e del<br />
pomodoro proposto con il marchio<br />
Melody ® . La molecola appartiene<br />
alla nuova famiglia degli aminoacido-ammidi-carbammati<br />
ed ha un<br />
nuovo meccanismo d’azione con<br />
traslocazione sistemica ascendente.<br />
Iprovalicarb ha un profilo tossicologico<br />
favorevole.<br />
Plasmopara viticola<br />
Per quanto concerne la tossicità nei<br />
confronti dell’artropodo-entomofauna<br />
utile il prodotto è risultato<br />
innocuo.<br />
Iprovalicarb inoltre, ha scarsa<br />
persistenza nel terreno, nell’acqua<br />
e nell’aria.<br />
Iprovalicarb inibisce negli oomiceti<br />
la germinazione delle zoospore,<br />
la germinazione degli sporangi,<br />
la crescita del micelio e la<br />
formazione di sporangiofori e spore.<br />
Il principio attivo è efficace sia in<br />
fase preventiva che curativa e antisporulante.<br />
L’azione preventiva è rivolta<br />
alle strutture fungine riproduttive<br />
come le zoospore e gli sporangi.<br />
L’attività curativa sulle peronospore<br />
si esplica sulle strutture fungine già<br />
presenti all’interno delle cellule che<br />
si accrescono nel tessuto vegetale<br />
(micelio).<br />
L’attività antisporulante di iprovalicarb<br />
è diretta ai rami sporangiofori.<br />
La devitalizzazione di queste strutture<br />
comporta la riduzione delle<br />
infezioni secondarie.<br />
Meccanismo d’azione<br />
L’azione biochimica coinvolge il<br />
metabolismo degli aminoacidi e<br />
quindi la sintesi proteica. Si è infatti<br />
osservato che iprovalicarb agisce alterando<br />
il metabolismo degli aminoacidi<br />
all’interno <strong>della</strong> cellula fungina,<br />
causando la diminuzione di<br />
quelli liberi e modificando la composizione<br />
delle proteine.<br />
Tutte le formulazioni sono in polvere<br />
bagnabile e confezionate in sacchetti<br />
idrosolubili. Questa soluzione permette<br />
una maggior sicurezza per<br />
l’utilizzatore in quanto viene evitato<br />
il contatto diretto con il prodotto, lo<br />
smaltimento degli imballaggi come<br />
normali rifiuti urbani e anche una<br />
maggiore facilità di dosaggio.<br />
Linea Melody: quattro formulazioni<br />
Iprovalicarb è stato formulato in miscela con<br />
alcuni principi attivi di copertura nell’ottica di<br />
proporre una vasta scelta di soluzioni tecnicamente<br />
valide e diversificate.<br />
Prodotto Composizione Class. Formul.<br />
Melody Iprovalicarb 6 % Xi<br />
Med Mancozeb 60 %<br />
Melody Iprovalicarb 4,2 %<br />
Compact Ossicloruro Xi<br />
di Cu 35,6%<br />
Melody Iprovalicarb 3,4 %<br />
Trio Fosetil Al – 37,1 % Xi<br />
Mancozeb 28,6 %<br />
Melody Iprovalicarb 6 % Xn<br />
Care Folpet 37,5 %<br />
I prodotti <strong>della</strong> linea Melody si impiegano su<br />
vite, patata e pomodoro con le dosi e i tempi di<br />
carenza riportati in tabella:<br />
Efficacia di Melody<br />
contro le peronospore<br />
Per ogni formulato <strong>della</strong> linea<br />
Melody sono state effettuate prove<br />
per verificare l’efficacia delle diverse<br />
formulazioni e l’individuazione del<br />
Polvere<br />
bagnabile<br />
in<br />
sacchetto<br />
idrosolubile<br />
Prodotto Coltura Dose Carenza<br />
(g/hl)<br />
(giorni)<br />
Melody Med Vite 200-250 28<br />
Melody Vite 300-350 20<br />
Compact Patata 300-400 7<br />
Pomodoro 300-400 20*/ 7**<br />
Melody Trio Vite 350 28<br />
Melody Care Vite 200-250 40<br />
* = campo; ** = serra<br />
Prodotti in corso di Registrazione – Dati proposti<br />
migliore posizionamento tecnico nel calendario antiperonosporico.<br />
Nelle figure 2, 3, 4 e 5 sono riportate le sintesi di<br />
prove, nelle quali Melody è stato confrontato con i<br />
principali prodotti attualmente utilizzati.<br />
Per una corretta strategia antiresistenza Melody può<br />
giocare un ruolo di primo piano in quanto non<br />
presenta resistenza incrociata positiva con altri prodotti<br />
ad azione antiperonosporica.<br />
Strategie d’impiego su vite<br />
Per quanto concerne il posizionamento tecnico, i<br />
quattro formulati <strong>della</strong> linea Melody permettono di<br />
proteggere tutte le fasi fenologiche suscettibili alla<br />
peronospora, con particolare riguardo alla fioritura.<br />
Il loro impiego è preventivo con intervalli tra i<br />
trattamenti variabile a seconda del formulato e <strong>della</strong><br />
pressione <strong>della</strong> malattia.<br />
Melody Med, formulato miscelato con mancozeb e<br />
Melody Care con folpet sono utilizzabili per i trattamenti<br />
nelle prime fasi dello sviluppo <strong>della</strong> vite, durante<br />
la differenziazione dei grappoli e per tutta la fioritura.<br />
Melody Compact grazie ai bassi contenuti di rame<br />
(35,6 % di Cu da ossicloruro = 20,3 g di Cu metallo)<br />
è ideale nell’ottica <strong>della</strong> riduzione degli apporti del<br />
metallo al terreno e può essere utilizzato non solo<br />
nella fase di chiusura dei trattamenti, ma anche nelle<br />
fasi fenologiche a cavallo <strong>della</strong> fioritura.<br />
Melody Trio (iprovalicarb, mancozeb e fosetil – Al)<br />
unisce ai vantaggi di iprovalicarb l’azione sistemica del<br />
fosetil – Al e quella di copertura del mancozeb; il suo<br />
impiego più consono è nella fase fiorale.<br />
Con Melody il panorama degli antiperonosporici si<br />
arricchisce di un’ampia gamma di prodotti con le<br />
seguenti caratteristiche:<br />
• nuova famiglia chimica<br />
(aminoacido-ammidi-carbammati),<br />
• nuovo meccanismo d’azione<br />
(ottimale nella gestione <strong>della</strong> resistenza),<br />
• azione preventiva, curativa e antisporulante,<br />
• attività translaminare e sistemica,<br />
• elevata efficacia specifica contro le peronospore,<br />
• profilo ecotossicologico favorevole. ■<br />
Luca Veronesi, Alessandro Zappata, Sabrina Lazzati<br />
Figura 2 – Efficacia di Melody Med su Plasmopara viticola<br />
Trattamenti prevenfivi<br />
con intervallo di<br />
10-12 giorni<br />
(media di 7 prove)<br />
Prove eseguite da:<br />
Vit.En (1998 e 1999),<br />
Catev (1999), Univ.<br />
BO (1999), Ist.Sper.<br />
Conegliano, sez.<br />
Arezzo (1999), Amm.<br />
prov. PN (1998)<br />
Tesi g/hl Efficacia (% Abbott)<br />
Melody<br />
Med 250<br />
Standard* 220<br />
95<br />
93<br />
95<br />
93<br />
Foglie Grappoli<br />
Test (grado d’attacco): 37,3% su Foglie, 45,3% su Grappolo<br />
*dimethomorph 9% + mancozeb 60%<br />
Figura 3 – Efficacia di Melody Care su Plasmopara viticola<br />
Trattamenti preventivi<br />
con intervallo di<br />
10-12 giorni<br />
(media di 2 prove)<br />
Prove eseguite da:<br />
Ricerca e Sviluppo<br />
Bayer<br />
Figura 5 – Efficacia di Melody Trio su Plasmopara viticola<br />
Trattamenti preventivi<br />
con intervallo di<br />
14 giorni<br />
(media di 3 prove)<br />
Prove eseguite da:<br />
Vit. En (1999) e<br />
Amministrazione<br />
Provinciale di PN<br />
(1999)<br />
Tesi g/hl Efficacia (% Abbott)<br />
Melody<br />
Care 250<br />
Standard 1 220<br />
Standard 2 250<br />
Tesi g/hl Efficacia (% Abbott)<br />
Melody<br />
Trio 350<br />
Standard* 400<br />
Foglie<br />
Grappoli<br />
93<br />
89<br />
90<br />
86<br />
83<br />
80<br />
Test (grado d’attacco): 77,6% su Foglie, 81% su Grappolo<br />
Figura 4 – Efficacia di Melody Compact su Phytophthora infestans<br />
del pomodoro (foglie)<br />
Trattamenti preventivi<br />
con intervallo di<br />
7-9 giorni<br />
(media di 3 prove)<br />
Prove eseguite da:<br />
Ricerca e Sviluppo<br />
Bayer<br />
Tesi g/hl Efficacia (% Abbott)<br />
Melody<br />
Compact 300<br />
Melody<br />
Compact 400<br />
Standard 300<br />
Varieta’: Heinz 244<br />
81<br />
82<br />
89<br />
Test (grado d’attacco): 50% su Foglie<br />
97<br />
Foglie Grappoli<br />
Test (grado d’attacco): 46% su Foglie, 50% su Grappolo<br />
*cymoxanil 2,5% + fosetil Al 32,5% + mancozeb 25%<br />
99<br />
97<br />
85<br />
12<br />
Corriere Fitopatologico 3/2002<br />
Corriere Fitopatologico 3/2002<br />
13
Alcune immagini<br />
delle presentazioni<br />
Una nuova prestigiosa pubblicazione Bayer<br />
Dicotiledoni<br />
spontanee<br />
e infestanti<br />
Undici anni sono passati<br />
dalla pubblicazione del<br />
volume „Erbe spontanee e<br />
infestanti, tecniche di riconoscimento<br />
– Dicotiledoni“ di Pasquale<br />
Viggiani e Renzo Angelini, anni<br />
durante i quali è andata affermandosi<br />
una maggiore coscienza del<br />
rispetto dell’ambiente e nel<br />
contempo sta cambiando il modo<br />
di concepire l’agricoltura.<br />
Anche la flora infestante sta<br />
assumendo nuovi connotati, come<br />
componente non più solo del<br />
paesaggio agrario ma anche di<br />
altri contesti sociali, quali, ad<br />
esempio, le aree urbane ed archeologiche,<br />
i luoghi d’intrattenimento<br />
e la viabilità. Anche in questi<br />
ambienti, infatti, le piante infestanti<br />
esplicano la loro virulenza dando<br />
rifugio ad insetti ed altri animali<br />
pericolosi, costituendo potenziali<br />
focolai d’incendio e dispensando<br />
nell’ambiente masse di polline che,<br />
complice l’inquinamento atmosferico,<br />
provocano allergie gravi in<br />
strati sempre crescenti di popolazione.<br />
Sensibili a questi cambiamenti<br />
Viggiani e Angelini hanno<br />
ritenuto che il numero di specie<br />
prese in esame nel volume sopra<br />
menzionato, circa un centinaio,<br />
non fosse più sufficiente e dovesse<br />
essere incrementato. E’ nato così<br />
“Dicotiledoni spontanee e infestanti”,<br />
un volume di 528 pagine<br />
completamente nuovo nei conte-<br />
Flint Tour<br />
Un successo senza precedenti<br />
FLINT, il nuovo fungicida Bayer<br />
a base di Trifloxystrobin, è<br />
stato presentato ai tecnici e<br />
agli agricoltori di tutta Italia in un<br />
modo moderno ed originale, riscuotendo<br />
un grande successo da parte<br />
del pubblico.<br />
Tra metà gennaio e metà febbraio<br />
sono stati organizzati ben 12 incontri<br />
in tutte le regioni italiane, da<br />
Trento a Caltanisetta. Lo scopo <strong>della</strong><br />
Bayer era quello di raggiungere in<br />
maniera capillare sul territorio tutti<br />
gli operatori del settore. Sono stati<br />
quasi in quattromila coloro che<br />
hanno partecipato agli incontri<br />
mostrando grande interessamento<br />
a FLINT e alle nuove strategie di<br />
difesa proposte.<br />
In ogni incontro sono stati coinvolti<br />
alcuni dei più noti ricercatori italiani<br />
ed altri fra i più esperti nell’ambito<br />
delle singole zone.<br />
La discussione promossa al termine<br />
di ogni convegno ha evidenziato<br />
l’interesse per le caratteristiche di<br />
questa innovativa strobilurina Bayer<br />
e in particolare per il suo esclusivo<br />
meccanismo d’azione mesostemico<br />
così definito: “FLINT si deposita<br />
sulla superficie trattata, viene<br />
assorbito dallo stato ceroso, si ridistribuisce<br />
in modo circoscritto in<br />
fase di vapore e si rideposita sulla<br />
superficie e infine si muove nei<br />
tessuti in senso translaminare”.<br />
FLINT presenta una eccellente<br />
efficacia e una elevata durata<br />
d’azione con risultati costanti.<br />
Si impiega con successo<br />
• su melo contro ticchiolatura e<br />
oidio,<br />
• su pero contro ticchiolatura e<br />
maculatura bruna,<br />
• su vite contro oidio e black-rot<br />
e su oidio di cucurbitacee e rosa.<br />
Ha suscitato particolare interesse,<br />
nelle presentazioni, il particolare<br />
modo d’impiego di FLINT: in virtù<br />
del modo d’azione assolutamente<br />
preventivo, Bayer raccomanda<br />
l’impiego del prodotto durante le<br />
fasi iniziali del ciclo di infezione dei<br />
patogeni. Inoltre, come si evince dai<br />
dati presenti in letteratura, le<br />
migliori prestazioni si<br />
ottengono con il “blocco”<br />
dei trattamenti, ovvero<br />
due o tre applicazioni<br />
consecutive con FLINT.<br />
Questo modo d’impiego si<br />
fonda su due presupposti:<br />
• efficacia: esiste infatti un<br />
effetto accumulo con<br />
trattamenti ripetuti,<br />
• gestione delle resistenze:<br />
limitando solo a tre le<br />
applicazioni per stagione<br />
e concentrandole in un<br />
lasso di tempo limitato, si<br />
riducono i rischi di insorgenza<br />
di ceppi resistenti.<br />
Altre caratteristiche di<br />
FLINT sono l’ottima<br />
selettività sulle colture, il<br />
favorevole profilo tossicologico ed<br />
ecotossicologico. Per quanto riguarda<br />
la vite il prodotto non interferisce<br />
nei processi di vinificazione e ha<br />
l’”import-tollerance” in USA. ■<br />
nuti, cui sono state aggiunte altre<br />
centocinquanta specie. L’organizzazione<br />
del volume è stata rivista per<br />
renderlo ancora più chiaro e di più<br />
facile consultazione.<br />
Molta attenzione e stata dedicata<br />
alla flora infestante di colture<br />
perenni, prati, pascoli e colture<br />
arboree. E’ stato arricchito anche il<br />
comparto delle erbe spontanee non<br />
prettamente agricole. Oltre 2000 fra<br />
fotografie e disegni corredano il<br />
volume.<br />
In definitiva si e cercato di tenere il<br />
passo coi tempi e di contribuire a<br />
rendere meno traumatiche le fatiche<br />
di chi è costretto a cimentarsi con le<br />
erbe infestanti, e più piacevole il<br />
rapporto tra gli appassionati di<br />
botanica e le erbe „selvatiche“ delle<br />
campagne e delle città, le quali giocano<br />
un ruolo fondamentale negli<br />
equilibri naturali del territorio.<br />
Il volume è distribuito da Edagricole<br />
a un prezzo di 49 euro. ■<br />
14<br />
Corriere Fitopatologico 3/2002<br />
Corriere Fitopatologico 3/2002<br />
15
Cameraria<br />
ohri<strong>della</strong>,<br />
un nuovo<br />
nemico<br />
Ippocastani protetti con<br />
Merit ® Green per endoterapia<br />
Nel corso dell’estate 2000 una<br />
piccola farfalla, un parassita<br />
infestante, la Cameraria<br />
ohri<strong>della</strong>,ha attaccato gli ippocastani<br />
di Milano e di altri comuni<br />
d’Italia provocando il completo<br />
disseccamento delle foglie con<br />
conseguente precoce defogliazione.<br />
Un anno dopo, Bayer, in collaborazione<br />
con il Comune di Milano<br />
“Settore Parchi e Giardini”, ha<br />
intrapreso una iniziativa per proteggere<br />
le piante dei Giardini Pubblici<br />
di Porta Venezia, a Milano, con il<br />
metodo endoterapico, utilizzando<br />
Merit ® Green, prodotto fitosanitario<br />
autorizzato dal Ministero <strong>della</strong><br />
Sanità per l’impiego su latifoglie<br />
contro Cameraria ohri<strong>della</strong>.<br />
A base di Imidacloprid, molecola<br />
nata dalla Ricerca Bayer, Merit<br />
Green agisce sugli insetti a livello<br />
del sistema nervoso e, grazie alle<br />
sue proprietà biologiche ed ecotossicologiche,<br />
presenta uno spettro<br />
d’azione particolarmente ampio,<br />
una lunga durata d’efficacia ed una<br />
elevata sicurezza per l’ambiente e<br />
gli operatori.<br />
La scelta del luogo per questa<br />
iniziativa non è stata casuale, infatti<br />
i Giardini Pubblici di Porta Venezia<br />
hanno numerosi filari di ippocastani<br />
per un totale di circa 290 piante,<br />
tutte pesantemente attaccate e<br />
defogliate nel corso del 2000.<br />
Il metodo impiegato dagli specialisti<br />
<strong>della</strong> Bayer per la distribuzione del<br />
Merit Green è stato quello dell’endoterapia<br />
che consente di trattare<br />
le piante iniettando il prodotto fitosanitario<br />
direttamente nel tronco,<br />
attraverso iniezioni, evitando quindi<br />
qualsiasi dispersione nell’ambiente.<br />
Un solo trattamento è sufficiente<br />
per la protezione da Cameraria<br />
ohri<strong>della</strong>, tale da salvaguardare le<br />
piante per tutta l’estate.<br />
Le tecniche per effettuare i trattamenti<br />
endoterapici si possono<br />
suddividere in due categorie: ad<br />
assorbimento naturale e a pressione<br />
controllata. I tecnici <strong>della</strong> Bayer le<br />
hanno impiegate entrambe, incaricando<br />
dei trattamenti due Società<br />
esperte nella loro utilizzazione: la<br />
Ecoiatros srl di Milano quelli con<br />
iniezioni ad assorbimento naturale,<br />
quando il prodotto viene assorbito<br />
attivamente dalla pianta (metodo<br />
Corradi) e la Intus S.r.l. di Rimini<br />
quelli a iniezioni a pressione,<br />
quando il prodotto viene iniettato<br />
nella pianta per mezzo di una pressione<br />
controllata (metodo AMIA).<br />
I trattamenti sono stati effettuati nel<br />
mese di maggio 2001, subito dopo la<br />
fioritura degli ippocastani. I risultati<br />
finali sono stati lusinghieri e le piante<br />
trattate non hanno subito danni dal<br />
parassita tanto che a ottobre risultavano<br />
ancora di un bel colore verde.<br />
Questa ampia dimostrazione,<br />
effettuata dalla Bayer con l’impiego<br />
di Merit Green in endoterapia, ha<br />
confermato, come si è potuto<br />
evidenziare anche nei trattamenti su<br />
larga scala effettuati sia a Milano<br />
che in numerose altre città del nord<br />
e centro Italia, che le tecniche endoterapiche<br />
permettono di risolvere i<br />
problemi di difesa fitosanitaria in<br />
ambiente urbano in modo più che<br />
soddisfacente, venendo incontro alle<br />
aspettative dei cittadini per i quali il<br />
verde delle nostre città è un patrimonio<br />
a cui tenere particolarmente.<br />
Perché si possa usufruire pienamente<br />
dei benefici che questo polmone<br />
naturale apporta alle città, è necessario<br />
che le piante siano mantenute<br />
in perfetto stato di salute. ■<br />
Trattamento col metodo<br />
dell’assorbimento naturale.<br />
Sistema a pressione<br />
controllata<br />
Merit Green viene iniettato<br />
nella pianta con una<br />
pressione attiva controllata<br />
da un sistema compiuterizzato:<br />
in pratica si tratta di<br />
una “iniezione”. L’assorbimento<br />
non è influenzato da<br />
condizioni ambientali o<br />
metereologiche ed il tempo<br />
impiegato dipende dalle<br />
caratteristiche <strong>della</strong> pianta.<br />
L’apparecchiatura per<br />
effettuare le iniezioni è<br />
costituita da una pompa da<br />
cui partono dei condotti di<br />
distribuzione collegati con<br />
dosatori volumetrici.<br />
Trattamento col sistema a pressione<br />
controllata. La pompa computerizzata<br />
si trova sull’automezzo.<br />
Sistema ad assorbimento naturale<br />
Merit Green viene iniettato nella pianta<br />
sfruttando la capacità assimilatoria <strong>della</strong> stessa:<br />
in pratica si tratta di una “flebo”.<br />
Il fitofarmaco viene immesso in un contenitore<br />
asettico collegato a un condotto di uscita da cui<br />
si diramano tre condotti di distribuzione. Nella<br />
parte terminale vi è un ago monouso di forma<br />
troncoconica.<br />
Cameraria ohri<strong>della</strong><br />
La Cameraria sverna allo stadio di crisalide nelle foglie<br />
cadute. A primavera si ha lo sfarfallamento degli adulti che<br />
depongono le uova normalmente sulla pagina superiore<br />
delle foglie; le larve penetrano nelle foglie stesse scavando<br />
gallerie a forma concentrica. Può effettuare quattro<br />
generazioni all’anno. L’adulto si presenta come una farfallina<br />
di circa 5 mm di lunghezza.<br />
L’attacco <strong>della</strong> Cameraria provoca, a partire dall’estate,<br />
una marcata filloptosi che può portare alla completa<br />
defogliazione degli ippocastani.<br />
16<br />
Corriere Fitopatologico 3/2002<br />
Corriere Fitopatologico 3/2002<br />
17
Una particolare responsabilità dell’agricoltura<br />
La nostra acqua potabile deve restare pura<br />
La corretta pulizia dell’irroratrice<br />
sul campo<br />
potabile è il genere<br />
alimentare più importante e<br />
L’acqua<br />
non può essere sostituito.<br />
Per mantenere immutata la qualità<br />
dell’acqua potabile, è necessario<br />
dare la massima attenzione alla<br />
protezione delle acque. Per questo<br />
motivo le autorità degli stati<br />
dell’Unione Europea hanno fissato<br />
tolleranze estremamente basse per i<br />
residui di antiparassitari, e più precisamente<br />
0,1 microgrammi/litro<br />
d’acqua potabile per ogni singola<br />
sostanza attiva e 0,5 microgrammi/<br />
litro come somma, nel caso siano<br />
presenti più sostanze attive. Questi<br />
parametri fissati dal legislatore non<br />
sono tuttavia determinati su base<br />
scientifica. Il superamento di questi<br />
parametri non rappresenta dunque<br />
automaticamente un rischio per la<br />
salute del consumatore.<br />
Sia l’economia dell’acqua, sia<br />
l’economia agraria, che rappresentano<br />
nella maggior parte degli stati<br />
europei il 50 % e oltre <strong>della</strong> superficie<br />
totale, hanno interesse a<br />
difendere la protezione delle acque.<br />
Anche nella politica ambientale<br />
dell’Unione Europea le acque<br />
rivestono, per la loro <strong>importanza</strong><br />
per il consumatore e l’economia, un<br />
ruolo importante. Poiché le acque<br />
sono indispensabili sia alla natura<br />
che all’economia, ogni problematica<br />
viene esaminata con la massima<br />
attenzione mentre leggi sempre più<br />
severe le proteggono.<br />
A seguito di normative sempre più<br />
restrittive è stato possibile ridurre<br />
drasticamente, negli ultimi anni, i<br />
residui di antiparassitari e dei loro<br />
metaboliti. Alcuni studi hanno tuttavia<br />
evidenziato che in alcuni casi<br />
si può avere la presenza di residui di<br />
sostanze attive nelle acque di superficie<br />
e talvolta anche in quelle <strong>della</strong><br />
falda freatica superiori ai limiti ammessi<br />
qualora non vengano rispettate<br />
scrupolosamente le norme vigenti<br />
in materia; queste punte, peraltro<br />
circoscritte, sono dovute, per esempio,<br />
a fenomeni di inquinamento<br />
puntiformi, ovvero perdite di<br />
prodotto in quantità rilevante in<br />
zone molto ristrette.<br />
Gli agricoltori possono contribuire<br />
a ridurre notevolmente i residui di<br />
antiparassitari nelle acque, effettuando<br />
lo smaltimento dei residui<br />
delle irroratrici e il lavaggio delle<br />
confezioni vuote lontano da corpi<br />
idrici o da zone ove possa verificarsi<br />
inquinamento <strong>della</strong> rete idrica come<br />
ad es. le corti pavimentate. Grazie<br />
ad una attiva campagna di informazione<br />
si è ottenuto, negli ultimi anni,<br />
un notevole miglioramento.<br />
L’accurato impiego degli antiparassitari<br />
è diventato una prassi naturale<br />
per l’agricoltore avveduto, che<br />
controlla perfettamente i suoi terreni<br />
e che può scegliere tra una vasta<br />
gamma di antiparassitari. La legge<br />
sugli antiparassitari contiene precise<br />
disposizioni su dove, ad esempio, è<br />
ammesso l’impiego di diserbanti.<br />
La presenza di residui di quegli<br />
antiparassitari che non si degradano<br />
nell’acqua oppure lo fanno in misura<br />
molto esigua crea notevoli problemi<br />
di approvvigionamento. Inquinamenti<br />
dovuti all’impiego di antiparassitari<br />
sono assolutamente da evitare.<br />
Nella Renania Settentrionale-<br />
Vestfalia è in atto già da molti anni<br />
una cooperazione tra enti scientifici<br />
e la Bayer, che elabora, in collaborazione<br />
con gli Osservatori per le<br />
Malattie delle Piante e altri enti,<br />
direttive e informative sulla<br />
salvaguardia dell’acqua potabile.<br />
L’impiego di antiparassitari secondo<br />
il principio <strong>della</strong> lotta integrata e<br />
<strong>della</strong> buona pratica agricola è<br />
garanzia di sicurezza. Senza l’impiego<br />
di antiparassitari non è possibile<br />
ottenere raccolti sicuri e di buona<br />
qualità. L’agricoltura è un ramo<br />
dell’economia particolarmente<br />
legato alla natura. La salvaguardia<br />
dell’ambiente e <strong>della</strong> natura sono la<br />
base <strong>della</strong> sua esistenza. Sempre più<br />
è necessario gestire l’agricoltura<br />
guardando al futuro. E’ nostro<br />
impegno far sì che, utilizzando con<br />
rispetto e attenzione gli elementi<br />
vitali terra, acqua e aria, la nostra<br />
Terra resti lo spazio vitale per gli<br />
uomini, gli animali e le piante anche<br />
per le generazioni future. ■<br />
0,1 mg = un decimillionesimo di grammo