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Simbolo di purezza, genuità ed infanzia

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CORRIERECorriere Fitopatologico N° 10 / 2006Bianco<strong>Simbolo</strong> <strong>di</strong> <strong>purezza</strong>,genuità <strong>ed</strong> <strong>infanzia</strong>


In<strong>di</strong>ceProsper ® 300 CSNuovo fungicida per la <strong>di</strong>fesa dall’oi<strong>di</strong>o della vite 3Meccanismo d’azione , caratteristiche <strong>ed</strong> efficacia dell’ultimo fungicida<strong>di</strong> BayerCropScience.<strong>Simbolo</strong> <strong>di</strong> <strong>purezza</strong>, genuità <strong>ed</strong> <strong>infanzia</strong>Bianco 6I vegetali bianchi, la loro storia, le loro caratteristiche, il loro contributoalla protezione della salute umana.VinoLo straor<strong>di</strong>nario progettodell'“Arcipelago Muratori” in Italia 10Intervista a Francesco Iacono 7 anni dopo l’avvio del progetto piùaudace della viticoltura italiana.PRODIGY ®Nuovo insetticida ovolarvicida selettivo 14L’originale meccanismo d’azione <strong>ed</strong> il suo contributo alla <strong>di</strong>fesadei fruttiferi e della vite.Funghi: un perenne conflitto fra organismi utili e dannosiOrganismi con un' inaspettata vitalità 16I molteplici e vari legami che le <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> funghi hanno sullavita umana.Come agiscono i fungici<strong>di</strong>? 20Dalla polvere <strong>di</strong> zolfo ai preparati fungici<strong>di</strong> <strong>di</strong> ultima generazione.Prosper ® 300 CSNuovo fungicidaper la <strong>di</strong>fesadall’oi<strong>di</strong>o della viteIl Corriere Fitopatologico è una rivista per l’agricoltore europeo e fornisce informazionigenerali. Preghiamo i nostri lettori, nell’impiego dei prodotti, <strong>di</strong> riferirsi esclusivamente alleistruzioni riportate in etichetta.E<strong>di</strong>tore: Bayer CropScience Srl, Milano, V.le Certosa, 130 / Direttore responsabile: DanieleRosa, Autorizzazione del Tribunale <strong>di</strong> Milano n. 218 del 11.04.2001 – Publicazione semestrale/ R<strong>ed</strong>azione: Bernhard Grupp / Responsabile dei contenuti: Bernhard Grupp, DanieleRosa / Responsabile dell’immagine e della produzione: Bernhard Grupp / Layout: Xpertise,Langenfeld / Lito: LSD GmbH & Co. KG, Düsseldorf / Stampa: Dynevo GmbH, Leverkusen /Riproduzione: permessa con in<strong>di</strong>cazione delle fonti <strong>ed</strong> invio <strong>di</strong> alcuni esemplari realizzati.In<strong>di</strong>rizzo della R<strong>ed</strong>azione. Bayer CropScience AG, Corporate Communications, Alfr<strong>ed</strong>-Nobel-Straße 50,D-40789 Monheim, Germany, Fax: ++49(0)2173-383133 / sito web: www.bayercropscience.comDichiarazioni previsionaliIl presente comunicato contiene <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> carattere previsionale fondate sulle attuali aspettativee previsioni della Direzione <strong>di</strong> Bayer CropScience AG.A causa <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi rischi noti e ignoti, incertezze e altri fattori, i risultati effettivi, la situazione finanziaria,l’andamento o la performance <strong>di</strong> Bayer CropScience AG e della Casa Madre, Bayer AG, potrebbero<strong>di</strong>fferire in misura sostanziale dalle stime qui fornite. Detti fattori comprendono quelli descrittinei rapporti r<strong>ed</strong>atti da Bayer AG per la Borsa Valori <strong>di</strong> Francoforte e per le autorità statunitensi <strong>di</strong> controllodel mercato mobiliare (compreso il Form 20-F). Bayer AG e Bayer CropScience AG non si assumonoalcun impegno <strong>di</strong> completare o aggiornare tali <strong>di</strong>chiarazioni previsionali oppure <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficarlesulla scorta <strong>di</strong> eventi o andamenti futuri.Per fare del buon vino occorre partire dauve assolutamente sane e quin<strong>di</strong> indenni damalattie. Alcune <strong>di</strong> esse comportano per<strong>di</strong>teprincipalmente quantitative, come nelcaso della peronospora, ma altre – ancorapiù subdole – comportano per<strong>di</strong>te sia intermini <strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> produzione che <strong>di</strong>qualità, come nel caso dell’ oi<strong>di</strong>o o dellabotrite.L’oi<strong>di</strong>o, detto anche “mal bianco”, èuna delle malattie più <strong>di</strong>ffuse che attaccanola vite. Tale fungo colpisce le piante incon<strong>di</strong>zioni climatiche tendenzialmentecaldo-umide e quin<strong>di</strong> trova lo sviluppoideale nelle nostre regioni del centro-sud enelle zone collinari del nord, sebbenespesso si riscontrino attacchi anche nellearee pianeggianti del settentrione.Come si <strong>di</strong>ceva in prec<strong>ed</strong>enza, i danniche questo fungo causa sono <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>rettocon per<strong>di</strong>te quantitative e qualitativeimportanti, poichè si hanno effetti sia sullavegetazione (riduzione dell’attività fotosinteticadella pianta), che sul grappolo,dove soprattutto il fungo determina dellespaccature degli acini con conseguenti per<strong>di</strong>te<strong>di</strong> produzione e deca<strong>di</strong>mento dellaqualità <strong>ed</strong> apre inoltre la strada, con talilesioni, all’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> altri funghi(danni in<strong>di</strong>retti) come la botrite, che determina,a sua volta, forti per<strong>di</strong>te quali-quantitative.La <strong>di</strong>fesa dall’oi<strong>di</strong>o è storicamentebasata sull’impiego dello zolfo, al quale sisono poi aggiunte – nel corso degli anni –numerose altre sostanze attive appartenentia <strong>di</strong>verse famiglie chimiche (IBS, QoI <strong>ed</strong>altre).E’ in questo contesto che BayerCropScience ha lanciato sul mercatoProsper ® 300 CS, il nuovo fungicida per la<strong>di</strong>fesa dall’oi<strong>di</strong>o della vite a base <strong>di</strong> spiroxamina,con un innovativo meccanismod'azione, un'elevata sistemia e flessibilitàd’impiego, grazie alla sua attività preventiva,curativa <strong>ed</strong> era<strong>di</strong>cante.Nuova famiglia chimicaSpiroxamina è una nuova sostanza attiva,frutto della ricerca Bayer CropScience,appartenente alla famiglia delle spirochetalamine.Tale molecola è in grado <strong>di</strong> agirecontemporaneamente in più punti del2 CORRIERE FITOPATOLOGICO 1/061/06 CORRIERE FITOPATOLOGICO 3


metabolismo fungino, limitando cosìl’insorgenza <strong>di</strong> eventuali resistenze delfungo e soprattutto evitando fenomeni <strong>di</strong>resistenza incrociata tra spiroxamina e altriantioi<strong>di</strong>ci presenti sul mercato.Profilo tossicologico <strong>ed</strong>eco-tossicologicoGli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> tossicità e <strong>di</strong> impatto ambientale,condotti secondo le più recenti normativeeuropee, hanno consentito l'inserimentodella spiroxamina all'interno dell'Allegato I della Direttiva Europea 91/414.I dati <strong>di</strong> tossicità acuta e cronica hanno poipermesso al formulato <strong>di</strong> risultare “nonclassificato” dal punto <strong>di</strong> vista tossicologicoe <strong>di</strong> non richi<strong>ed</strong>ere pertanto l’uso delpatentino per il suo utilizzo. Inoltre, glistu<strong>di</strong> condotti sulla tossicità cronica hannoevidenziato l’ assenza <strong>di</strong> qualsiasi potenzialerischio per il consumatore.Il comportamento ambientale dellasostanza attiva mostra un profilo <strong>di</strong> assolutasicurezza.Spiroxamina, rispettando gli opportunifattori <strong>di</strong> mitigazione (buffer zones), nonpresenta effetti indesiderati su organismiacquatici e mostra una completa selettivitànei confronti <strong>di</strong> uccelli, pronubi e organismidel terreno.Diffusione nella foglia dopo 24 ore dall’applicazionepuntiformeMeccanismo d’azioneSpiroxamina, pur appartenendo al gruppodelle sostanze attive che agiscono sul ciclo<strong>di</strong> biosintesi degli steroli, agisce con unmeccanismo d'azione <strong>di</strong>verso da quello deitriazoli, sostanze queste tra quelle piùcomunemente impiegate nella <strong>di</strong>fesa dall'oi<strong>di</strong>odella vite.Spiroxamina infatti non blocca un soloenzima, ma quattro enzimi <strong>di</strong>versi e agisce<strong>di</strong>versamente sul metabolismo funginorispetto ai triazoli.Questo assume una notevole importanzanelle strategie anti-resistenza. Stu<strong>di</strong><strong>di</strong> campo e <strong>di</strong> laboratorio hanno infatti<strong>di</strong>mostrato l'assenza <strong>di</strong> fenomeni <strong>di</strong> resistenzaincrociata tra spiroxamina e gli altriantioi<strong>di</strong>ci presenti sul mercato (triazoli,pirimi<strong>di</strong>ne, strobilurine, quinoxyfen, ecc.).SistemiaRecettività foglie e tralciAttività sistemica: <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> Spiroxamina 48 or<strong>ed</strong>opo l’applicazione alla base del germoglioSpiroxamina è dotata <strong>di</strong> un veloce tempo<strong>di</strong> assorbimento all'interno della pianta e <strong>di</strong>una notevole sistemia acropeta (viene cioètraslocata all’interno della vegetazione).Prove realizzate hanno <strong>di</strong>mostrato ch<strong>ed</strong>opo soli 10 minuti, circa un terzo dellaquantità applicata è già penetrata all'internodelle foglie e dopo tre ore si registrail massimo del contenuto della sostanzaattiva all'interno dei tessuti vegetali trattati.Danni da oi<strong>di</strong>o su grappolo, tralci e foglieModo d’azioneSpiroxamina è caratterizzata da:• attività preventiva, inibendo la germinazion<strong>ed</strong>elle spore e la formazione degliorgani <strong>di</strong> ancoraggio e penetrazione cheil fungo utilizza per aggre<strong>di</strong>re la pianta,imp<strong>ed</strong>endo così l’ instaurarsi del processoinfettivo;• attività curativa, in quanto inibisce, a<strong>di</strong>nfezione avvenuta ma non ancora manifestatasi,lo sviluppo del micelio all’internodei tessuti vegetali prima dell’emission<strong>ed</strong>ella classica efflorescenza bianca;• attività era<strong>di</strong>cante, che si esplica in presenzadei sintomi della malattia <strong>ed</strong> è<strong>di</strong>retta contro gli organi <strong>di</strong> vegetazione(ife) e <strong>di</strong> riproduzione (rami coni<strong>di</strong>ofori econi<strong>di</strong>), causando un rapido collassamento<strong>di</strong> tali strutture <strong>ed</strong> imp<strong>ed</strong>endo cosìal fungo <strong>di</strong> svilupparsi ulteriormente e <strong>di</strong>riprodursi.unico <strong>ed</strong> insostituibile nei trattamenti algermogliamento. Infatti, utilizzato in taleepoca in 1-2 trattamenti alla dose <strong>di</strong> 0,7 l/ha,rappresenta il miglior inizio per la <strong>di</strong>fesaantioi<strong>di</strong>ca, anche nelle situazioni a rischiome<strong>di</strong>o <strong>ed</strong> elevato.Altrettanto importante è l’impiego <strong>di</strong>Prosper ® 300CS dalla fase <strong>di</strong> pre-chiusuragrappolo in avanti, in quanto, oltre alla suaattività era<strong>di</strong>cante assai spesso utile in taleperiodo, rispetta la vegetazione e gli acinie non imbratta.I 5 trattamenti ammessi per anno consentonoinfine <strong>di</strong> sfruttare al massimo laflessibilità d’impiego <strong>di</strong> Prosper ® 300 CS.La sicurezza d’impiegoL'impiego <strong>di</strong> Prosper ® 300CS in viticolturacontribuisce alla produzione <strong>di</strong> uve sane,presupposto essenziale per l'ottenimento <strong>di</strong>uva da tavola e vini <strong>di</strong> qualità, apprezzatidai consumatori italiani <strong>ed</strong> esteri.Prosper ® 300 CS è stato ampiamentetestato per numerosi anni nei principaliareali viticoli italiani: tale attività ha consentito<strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare che esso possi<strong>ed</strong>e, oltread una elevata efficacia antioi<strong>di</strong>ca, un’ottimaselettività sia nei confronti della coltura(varietà da tavola e da vino), che nei confrontidei fitosei<strong>di</strong>. Il favorevole profilotossicologico della Spiroxamina associatoalla bassa residualità, fanno <strong>di</strong> Prosper ®300 CS un prodotto rispondente alle attualirichieste della filiera agroalimentare.L'impiego <strong>di</strong> Prosper ® 300 CS su uva datavola o da vino si adatta infine bene sia almercato interno che a quello destinatoall'estero, perché la sostanza attiva spiroxaminaha residui massimi ammessi armonizzatia livello europeo <strong>ed</strong> una “importtolerance” negli Stati Uniti. ■L’impostazione della <strong>di</strong>fesaantioi<strong>di</strong>caVite da vinoFoglie <strong>di</strong>steseAprileFoglie <strong>di</strong>steseGrappoliseparatiPROSPER®0,7 L/ha1-2 trattamentiMaggioL’intervallo tra i trattamenti è in funzione dellapressione della malattia, della sensibilità del vitignoe delle con<strong>di</strong>zioni pre<strong>di</strong>sponenti l’attaccoGrappoli separatiNell’impostare la <strong>di</strong>fesa antioi<strong>di</strong>ca, occorreiniziare la <strong>di</strong>fesa in epoche precoci, perchéil fungo è attivo anche a basse temperature.Al germogliamento della vite, vi puòinfatti essere presenza sia <strong>di</strong> micelio svernante,che delle sue strutture <strong>di</strong> riproduzioneo spore (cleistoteci, ascospore econi<strong>di</strong>).La <strong>di</strong>fesa deve pertanto essere impostatain maniera preventiva dall’inizio delgermogliamento per prevenire o eliminarele prime infezioni che sono determinantiper il successivo sviluppo della malattia <strong>ed</strong>assai subdole in quanto visibili solo moltotempo dopo.Prosper ® 300 CS, grazie alle sue particolaricaratteristiche, trova collocazione in unintervallo piuttosto ampio del ciclo vegetativodella vite, <strong>di</strong>mostrando <strong>di</strong> poss<strong>ed</strong>ereelevata flessibilità. In particolare, talicaratteristiche rendono Prosper ® 300 CSGermogliamentoGermogliamentoPROSPER®Germogliamento:0,7 L/haTrattamenti successivi:1-1,3 L/ha (100-130 ml/hl)Vite da tavolaPROSPER®Germogliamento:0,7 L/haTrattamenti successivi:1-1,3 L/ha (100-130 ml/hl)InvaiaturaPre-raccolta4 CORRIERE FITOPATOLOGICO 1/061/06 CORRIERE FITOPATOLOGICO 5


BiancoIl colore bianco, simbolo <strong>di</strong> <strong>purezza</strong>,genuinità <strong>ed</strong> <strong>infanzia</strong>, raggruppa fruttie ortaggi adatti ad ogni fascia d’età!Valeria del Balzo, AlessandraScanu, Elisabetta Bernar<strong>di</strong>, Istituto<strong>di</strong> Scienza dell'Alimentazione,Università "La Sapienza", RomaIl colore bianco è dovuto alla presenza <strong>di</strong>un flavonoide, “la quercetina”, che è più unflavonolo che una antociani<strong>di</strong>na (un ossigenoin più sull’anello fa la <strong>di</strong>fferenza) ilcui colore è mascherato dalla clorofilla.Alcuni flavonoli sono, per i nostri occhi,incolori e si trovano nelle piante per prevenirei danni dovuti all’assorbimento deiraggi ultravioletti. Essi non assorbono lelunghezze d’onda rosse e blu <strong>ed</strong> inambiente acido schiariscono, fenomenoche si può osservare mettendo il limone nelté in cui è presente la quercetina.un tipo <strong>di</strong> frutta caratterizzati da una partecentrale <strong>di</strong>visa in compartimenti. Nelmondo esistono più <strong>di</strong> 7000 varietà <strong>di</strong> melee molte migliaia <strong>di</strong> varietà <strong>di</strong> pere, la maggiorparte delle quali si svilupparono nelXVIII e XIX secolo.La mela (Malus domestica = Pyrusmalus) nasce in Asia Minore, a sud delMar Nero, <strong>ed</strong> arriva in Grecia transitandoper l'Egitto dove, sotto il regno del faraoneRamsete II (XIII secolo a.C.), viene coltivatalungo le vallate del Nilo. Citata nellaBibbia, decantata da poeti e scrittorichero o nelle mac<strong>ed</strong>onie <strong>di</strong> frutta; è utilizzatadall'industria alimentare per la produzione<strong>di</strong> succhi e sciroppi.La castagna, o “pane dei poveri” eracoltivata in Cina già 5000 anni fa. Si raccontache il Monte Olimpo fosse ricoperto<strong>di</strong> alberi <strong>di</strong> castagno. Le castagne freschehanno un elevato contenuto calorico (165Kcal ogni 100 g <strong>di</strong> prodotto e<strong>di</strong>bile), un<strong>di</strong>screto contenuto in fibra <strong>ed</strong> un modestocontenuto in acqua, pari a circa il 50% nelprodotto fresco. Per la ricchezza <strong>di</strong> carboidrati,i frutti hanno proprietà energetiche eFlavone QuercetinaAppartengono a questo gruppo: aglio,cipolle, cavolfiore, finocchio, funghi,porri, s<strong>ed</strong>ano, castagna, mela, pera.Il cambiamento <strong>di</strong> colore che si verificain frutta <strong>ed</strong> ortaggi, come mele, pere o funghiquando vengono tagliati o ammaccati,è causato da un enzima, la polifenolossidasi,che ossida i composti fenolici dei tessutie li fa condensare formando polimeribruni o grigi. Nei tessuti intatti l’enzima e<strong>di</strong> composti fenolici sono separati, ma vengonoa contatto quando le cellule sonodanneggiate e reagiscono formando i pigmentiscuri. In con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> forte aci<strong>di</strong>tà<strong>ed</strong> in presenza <strong>di</strong> vitamina C, l’enzima agiscemolto più lentamente.La frutta dalla polpa bianca è presentesulle nostre tavole in quasi tutte le stagioni<strong>ed</strong> è quella che comunemente si identificaanche con il termine "pomo". I pomi sonodell'Impero Romano, la mela si è <strong>di</strong>ffusarapidamente in tutta Europa. La mela contieneuna buona dose <strong>di</strong> vitamine, unavasta gamma <strong>di</strong> sali minerali <strong>ed</strong> aci<strong>di</strong> organici<strong>ed</strong> una buona quantità <strong>di</strong> fibra alimentare.Il modesto contenuto calorico larende ideale nelle <strong>di</strong>ete. Le mele si possonoconservare per lunghi perio<strong>di</strong>.La pera (Pyrus communis), originariadell'Asia centrale dove veniva coltivata dapiù <strong>di</strong> 3000 anni, è un frutto ricco in fruttosioe particolarmente aromatico per lapresenza <strong>di</strong> esteri prodotti dalla degradazione<strong>di</strong> aci<strong>di</strong> grassi insaturi.Disponibile per gran parte dell'anno, manon facile da conservare, la pera si consumaal naturale, cotta in sciroppo <strong>di</strong> zuc-sono perciò molto efficaci nelle asteniefisiche <strong>ed</strong> intellettuali, per chi pratica sportod è soggetto a stress.Gli ortaggi <strong>di</strong> colore bianco sono, quasitutti, caratterizzati da aromi pungenti esoprattutto in cottura sprigionano odoripoco gradevoli ma il loro sapore è dolce.Gli ortaggi che appartengono alla famigliadelle crucifere (cavolfiore, cavolobroccolo, cavolo cappuccio, cavolo verza,cavolo <strong>di</strong> Bruxelles, cavolo cinese, cavolorapa) sono particolarmente ricchi in fibra,sali minerali, soprattutto potassio e vitamine,in particolare la vitamina C.Nell'antica Roma, si attribuiva al cavoloil potere <strong>di</strong> scacciare la malinconia e latristezza <strong>ed</strong> i Romani usavano mangiarliHanno detto…sulla <strong>di</strong>eta me<strong>di</strong>terranea “…e sui due bor<strong>di</strong> correvano orti,e celebrate ne erano le cipolle per la dolcezza: da mangiare crude conpecorino forte o caciocavallo, o mescolate in insalata al pomodoro, alcetriolo, al s<strong>ed</strong>ano (aglio, origano o basilico quando non c’era il s<strong>ed</strong>ano)olio <strong>ed</strong> acqua la completavano; e l’aggiunta dell’acqua i conta<strong>di</strong>ni la facevanoper ammollarvi tocchi <strong>di</strong> pane a modo <strong>di</strong> zuppa…” (L. Sciascia).6 CORRIERE FITOPATOLOGICO 1/061/06 CORRIERE FITOPATOLOGICO 7


cru<strong>di</strong> prima dei banchetti per aiutarel’organismo ad assorbire meglio l’alcool.In ogni caso, qualunque fosse la ragione, ilcavolo era così presente nella <strong>di</strong>eta delpopolo da convincere Catone ad attribuirglila proverbiale salute <strong>di</strong> ferro dei romani.Per secoli, il cavolo ha rappresentato unodegli alimenti principali degli equipaggidelle navi, proprio per rinforzare il magroregime alimentare durante i lunghi viaggiin mare.I porri (Allium porrum), già usati inepoca preistorica, insieme alla cipolla eall’aglio, sacri per gli Egiziani, erano leccornieper le insalate me<strong>di</strong>oevali <strong>di</strong> ReRiccardo II d’Inghilterra. Oltre ad un buoncontenuto <strong>di</strong> vitamine, il porro è anche ricco<strong>di</strong> minerali preziosi per l'organismo umano:ferro, magnesio, zolfo, so<strong>di</strong>o e silicio.Le cipolle (Allium cepa) erano considerat<strong>ed</strong>ai Greci il cibo militare per antonomasia.Nel corso della storia le cipollesono state sempre considerate un vero toccasanae sono uno dei pochi ortaggi presentinella maggior parte delle culturegastronomiche.Il taglio delle cipolle libera un compostodetto fattore <strong>di</strong> lacrimazione che è causa <strong>di</strong>lacrime; l'ossido <strong>di</strong> (Z)-propanotiolo derivadalla degradazione <strong>di</strong> un composto a base<strong>di</strong> cisteina, per azione dell'enzima alliinase.L'aroma della cipolla cruda è dato da unalchiltiosulfonato mentre in quella cotta sisprigionano bisolfiti <strong>di</strong> propile e trisolfiti.La pianta dell'aglio (Allium sativum) èperenne <strong>ed</strong> è oggi coltivata in tutto ilmondo, ma si cr<strong>ed</strong>e sia originaria dellezone centrali dell'Asia. Il costituente principal<strong>ed</strong>ell’aglio fresco è l’alliina (solfuro<strong>di</strong> S-allil-L-cisteina) responsabile delcaratteristico aroma; quando i tessuti sonodanneggiati questa viene degradata da unenzima (allinasi) con formazione <strong>di</strong> allicina,dotata <strong>di</strong> attività antibatterica.L’ossidazione all’aria dell’allicina portasubito alla formazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>solfuro <strong>di</strong> <strong>di</strong>allile,costituente principale dell’essenza cheimpartisce il caratteristico odore.Il primo autore a descrivere dettagliatamentecaratteristiche e qualità dei funghifu Plinio il Vecchio, nella sua opera "StoriaNaturale", ma già molti secoli prima i funghierano chiamati in Cina "cibo degli Dei"<strong>ed</strong> avevano un posto d'onore sulle mens<strong>ed</strong>egli antichi Egizi e dei Babilonesi. InGrecia, Teofrasto, allievo e successore <strong>di</strong>Aristotele nella guida del Liceo, ne fa l'elogioe dalla Grecia il fungo arriverà aRoma, dove verrà esaltato da Giovenale,Plutarco <strong>ed</strong> Orazio.Il finocchio (Phoeniculum vulgare) èuna pianta me<strong>di</strong>terranea, nota fin dall'antichitàprincipalmente per i suoi semi e l'aroma.Il suo sapore, simile a quello dell'anice,veniva utilizzato per insaporire cibi oad<strong>di</strong>rittura per coprirne i <strong>di</strong>fetti. E’ unodegli ortaggi meno calorici, essendo sprovvistodel tutto <strong>di</strong> grassi e amido; è ricco <strong>di</strong>acqua e contiene oli essenziali che lo rendonomolto <strong>di</strong>uretico e <strong>di</strong>gestivo. Nel passatosi riteneva che il finocchio favorisse laproduzione <strong>di</strong> latte, donandogli oltretuttoun sapore piacevole e dolce.Il s<strong>ed</strong>ano (Apium graveolens), ortaggiodella famiglia delle “Umbelliferae”, appartienealla stessa famiglia del prezzemolo <strong>ed</strong>el finocchio. Originario dell’Europa,dove si coltiva sin dal XVII sec, si è <strong>di</strong>ffusoanche nelle regioni a clima temperato <strong>di</strong>Asia, Africa <strong>ed</strong> America. Fra le varietà coltivatesi <strong>di</strong>stinguono il s<strong>ed</strong>ano propriament<strong>ed</strong>etto, il s<strong>ed</strong>ano rapa (s<strong>ed</strong>ano grossogigante <strong>di</strong> Praga) <strong>ed</strong> il s<strong>ed</strong>ano da erbucce(s<strong>ed</strong>ano verde da taglio). Nell’antichità ils<strong>ed</strong>ano era una pianta nobile: Omero locitava come ortaggio con il quale si com-ponevano corone per gli atleti. Nel 516a.C. una corona <strong>di</strong> s<strong>ed</strong>ano venne data comepremio ai vincitori dei giochi Nemei.Anche nei giochi Istmici, che si svolgevanoa Corinto in onore <strong>di</strong> Poseidone, gliatleti trionfatori erano incoronati <strong>di</strong> s<strong>ed</strong>anoe prezzemolo.Gli alimenti del gruppo BIANCO sonodegli ottimi alleati della nostra salute, nonsoltanto perché il loro consumo è associatoa un minor rischio <strong>di</strong> sviluppare tumori epatologie car<strong>di</strong>ovascolari, ma anche perchéalcune sostanze contenute in questo gruppo<strong>di</strong> alimenti sono ritenute importanti per iltessuto osseo <strong>ed</strong> i polmoni.Diversi stu<strong>di</strong> suggeriscono che i flavonoi<strong>di</strong>possono avere effetti benefici sullasalute umana in quanto interagiscono conalcuni enzimi coinvolti nella <strong>di</strong>visione enella proliferazione cellulare e sono coinvoltinei processi <strong>di</strong> detossificazione. Laloro attività antiossidante si esplica da unaparte attraverso l’inibizione degli enzimiche catalizzano reazioni <strong>di</strong> ossidazione,dall’altro nella capacità <strong>di</strong> chelare metalli<strong>di</strong> transizione responsabili della produzion<strong>ed</strong>el ra<strong>di</strong>cale ossidrile.Il contenuto <strong>di</strong> vitamina C, potassio efosforo, <strong>di</strong>screto soprattutto in cavolfiore es<strong>ed</strong>ano, è protettivo per il tessuto osseo <strong>ed</strong>è associato ad un rischio minore <strong>di</strong> patologiecar<strong>di</strong>ovascolari <strong>ed</strong> ipertensione. Gli ortaggiche appartengono alla famiglia delle cruciferepresentano anche un elevato contenuto<strong>di</strong> acido folico, con azione antianemica, e<strong>di</strong>l solforano che, assieme agli isotiocianati,si ritiene abbia un effetto protettivo controi tumori intestinali. I tioossazolidoni, conazione antitiroidea, caratteristici <strong>di</strong> tutti gliortaggi appartenenti alla famiglia dellecrucifere, vengono inattivati dalla cotturache riduce il consumo <strong>di</strong> vitamine.La fibra presente negli alimenti vegetalibianchi, come in tutti gli alimenti delmondo vegetale, legandosi all’acqua riducela sensazione <strong>di</strong> fame e migliora il transitointestinale del cibo prevenendo fenomeni<strong>di</strong> stipsi.La presenza <strong>di</strong> sali alcalini <strong>di</strong> aci<strong>di</strong>organici è importante anche per regolarel'equilibrio acido-basico dell'organismo. Ilcontenuto in composti fenolici aiuta amantenere permeabili le pareti dei capillarisanguigni e conferisce protezione nei confronti<strong>di</strong> alcuni tipi <strong>di</strong> tumore.Mentre il sapore complessivo dei cibivegetali è una combinazione <strong>di</strong> molti fattori<strong>di</strong>versi tra cui l’effetto astringente deitannini, l’equilibrio tra zuccheri dolci <strong>ed</strong>aci<strong>di</strong> agri e l’odore <strong>di</strong> molti composti aromaticitra cui alcool, esteri, chetoni e aci<strong>di</strong>volatili, le cause dell’odore non sonoaltrettanto semplici. Ogni singola pianta hapiù <strong>di</strong> 100 componenti aromatici e ciò checonta sono le loro concentrazioni relative.La funzione <strong>di</strong> questi oli aromatici è pro-babilmente <strong>di</strong>fensiva: quasi tutti sono presentiin quantità ridottissime, non hannonessuna funzione primaria nella crescitadella pianta e sono in genere tossici perbatteri, insetti <strong>ed</strong>, in certa misura, ancheper gli animali. Gli ortaggi hanno odorirelativamente deboli quando sono cru<strong>di</strong> etendono a produrre odori più forti quandovengono cotti o tagliati a pezzi. L’effettodel calore è in parte dovuto al fatto che lesostanze <strong>di</strong>ventano più volatili quandoaumenta la temperatura, ma esistono altridue fattori importanti: l’azione deglienzimi che si liberano quando i tessuti vengonodanneggiati e le reazioni chimicheche il calore può causare.L’allilsolfuro, molecola caratteristica <strong>di</strong>aglio, cipolla e porro, protegge l’organismodalle patologie coronariche, rende il sanguepiù fluido e meno incline alla formazione<strong>di</strong> trombi <strong>ed</strong> aiuta nella prevenzione<strong>di</strong> varie forme <strong>di</strong> tumore. I flavonoi<strong>di</strong> contenutinelle cipolle, inoltre, interagisconocon il meccanismo che regola la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>Contenuto in nutrienti degli alimenti <strong>di</strong> colore bianco (per 100g <strong>di</strong> parte e<strong>di</strong>bile)calcio dal tessuto osseo. Caratteristico <strong>di</strong>questi ortaggi è l’apporto <strong>di</strong> silicio, presentein tracce nell’organismo umano,importante per la sintesi del collagene e deltessuto connettivo.I funghi, insieme ai cereali <strong>ed</strong> alle carni,rappresentano una delle principali fontialimentari <strong>di</strong> selenio che, pur se in piccolissimequantità, è un minerale che servequoti<strong>di</strong>anamente al nostro organismo perprevenire neoplasie <strong>ed</strong> invecchiamento.Anche se rappresentato in piccolissimaconcentrazione nell’organismo umano, ilselenio è un elemento essenziale in quanto,come cofattore della glutatione perossidasi,protegge l’integrità delle membranecellulari neutralizzando gli idroperossi<strong>di</strong>.Gli ortaggi <strong>di</strong> questo gruppo si prestanoper la preparazione <strong>di</strong> piatti grigliati e/ogratinati ad elevato potere saziante; sonoraccomandati cru<strong>di</strong> come rompi<strong>di</strong>giuno oper neutralizzare un crampo da fame, conun ridotto apporto <strong>di</strong> calorie. ■ALIMENTO Acqua Zuccheri Fibra Kcal Potassio Magnesio Vitamina A Vitamina C% (g) alimentare (mg) (mg) (μg) (mg)Aglio 80 8.4 3.1 41 600 25 5 5Cipolla 92 5.7 1.0 26 140 4 3 5Porro 88 5.2 2.9 29 – 3 tr 9S<strong>ed</strong>ano 88 2.2 1.6 20 280 16 107 32Cavolfiore 90 2.4 2.4 25 350 28 50 59Finocchio 93 1.0 2.2 9 394 16 2 12Funghi 88 0.8 2.3 20 320 13 0 3Mela 82 10.0 2.6 38 125 3 8 6Pera 87 8.8 3.8 35 127 7 tr 4Castagna 56 8.9 4.7 165 395 33 0 08 CORRIERE FITOPATOLOGICO 1/061/06 CORRIERE FITOPATOLOGICO 9


Lo straor<strong>di</strong>nario progettodell’ “ArcipelagoMuratori” in ItaliaVivi il tuo sogno. Questo risulta essereuno dei progetti più audaci nella viticolturaitaliana e forse anche nel mondo intero.Francesco Iacono, già responsabile delleRicerche all'Istituto <strong>di</strong> Viticoltura <strong>di</strong> SanMichele all'A<strong>di</strong>ge e con esperienze internazionaliin Paesi come l'Australia, è riuscitoin questa impresa unica.Alla fine degli anni novanta i fratelliBruno, Diego, Giuliano e Giorgio Muratoridecisero <strong>di</strong> conferire alla loro passione peril vino un aspetto professionale. Chieseroquin<strong>di</strong> a Francesco Iacono cosa si potevarealizzare da un vigneto <strong>di</strong> 8 ettari inFranciacorta, zona tipica per la produzione<strong>di</strong> spumante. Iacono rispose: "L'opportunità<strong>di</strong> produrre un vino che offra lemigliori caratteristiche <strong>di</strong> un "terroir".Ma ciò non era ancora abbastanza. Ilconcetto fondamentale <strong>di</strong> "un terreno(terroir), un vino" doveva avverarsi anchein altri vigneti in Italia. Nacque quin<strong>di</strong>l'idea per la realizzazione del progetto"Isola del vigneto". In questo contesto, iproprietari parlarono <strong>di</strong> un arcipelago e<strong>di</strong><strong>ed</strong>ero all'unione dei quattro vigneti <strong>di</strong>sseminatiin Italia il nome <strong>di</strong> "ArcipelagoMuratori". Oggi, a quasi 7 anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanzae dopo investimenti <strong>di</strong> 50 milioni <strong>di</strong> Euro,i pilastri portanti dell' "Arcipelago Muratori"sono in Franciacorta (Lombar<strong>di</strong>a), nellaMaremma (Toscana), ad Ischia <strong>ed</strong> a Sannio(Campania).Abbiamo avuto l'opportunità <strong>di</strong> osservar<strong>ed</strong>a vicino le <strong>di</strong>verse isole viticole nei<strong>di</strong>versi sta<strong>di</strong> dello sviluppo e <strong>di</strong> intrattenercicon Francesco Iacono, DirettoreGenerale dell' Azienda Agricola FratelliMuratori.Vivere un sognoUwe Schmidt: Dr. Iacono, dove avete trovatoil coraggio per intraprendere questaavventura?F. Iacono: Sono fermamente convinto chel'uomo deve seguire le proprie convinzioni.Da molti anni nutrivo il desiderio <strong>di</strong> utilizzarela ricchezza e l'origine delle zone viticoleper produrre un vino con caratteristichespecifiche della terra <strong>di</strong> provenienza.Raggiungendo questo obiettivo, si creaanche una molteplicità <strong>di</strong> gusto che superala <strong>di</strong>ffusa produzione <strong>di</strong> massa delloChardonnay o, ad esempio, <strong>di</strong> ogni altrovitigno "internazionale".Questo aspetto non è <strong>di</strong> per sé straor<strong>di</strong>nario.L' aspetto eccezionale del progettoconsiste nell'opportunità concessami daifratelli Muratori, <strong>ed</strong> in particolare daDiego, <strong>di</strong> vivere il mio sogno e, per nonparagonarlo ad una esagerata e romanticafantasticheria, è sufficiente dare un'occhiataal retroscena dei fratelli Muratori. Inquanto impren<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> successo nell'industriatessile, anche per questo progetto nonpossono sottrarsi da un'analisi della r<strong>ed</strong><strong>di</strong>tivitàa me<strong>di</strong>o-lungo termine. Abbiamoperciò sottoposto il nostro concetto <strong>di</strong>"arcipelago" ad una attenta valutazioneeconomica, assolutamente necessaria conun volume <strong>di</strong> investimento pari a 50milioni <strong>di</strong> euro in neanche un decennio.Superato l'esame economico ci si persuas<strong>ed</strong>ella fattibilità del progetto; la sfidaprincipale consisteva ora nel metterlo inpratica. Dovevano essere create le premesseper adattare la tecnica del pigiarel'uva agli standard moderni e per fissare lastrategia per affrontare il mercato.Francesco Iacono, Vice Presidente dell'Azienda AgricolaFratelli Muratori, responsabile del progetto "Arcipelago".Il motto "Un Terroir, un vino"Uwe Schmidt: Ciò significa che nello sviluppoe nel commercio del vostro vinosiete fortemente influenzati dalle aspettativ<strong>ed</strong>el mercato?F. Iacono: No, non siamo con<strong>di</strong>zionati daitrend. Cr<strong>ed</strong>o invece che il nostro successosia nell'esclusiva produzione <strong>di</strong> vini adattiad un certo tipo <strong>di</strong> terreno (terroir). Noivogliamo agire secondo il motto "tantoquanto necessario, ma quanto poco possibile".Vorremmo evitare il più possibileintromissioni nel processo naturale <strong>di</strong> fermentazionee maturazione. Vogliamo principalmenteprodurre cuvees con una composizioneche rispecchi le caratteristich<strong>ed</strong>el terreno e del clima.Tutti i nostri vini vengono venduti conla "M" <strong>di</strong> Muratori e con il nome delvigneto <strong>di</strong> provenienza in modo da far riconoscere,con il tempo, un marchio rinomatoper le sue qualità, in stretta connessionecon la regione <strong>di</strong> provenienza.Nella produzione dello spumante inFranciacorta si può trovare un'altra testimonianzadel fatto che noi non seguiamoqualsiasi trend <strong>di</strong> mercato, bensì ci muoviamosecondo i nostri ideali.Sicuramente la ven<strong>di</strong>ta in Italia dellospumante secondo "il metodo classico"attraversa un periodo <strong>di</strong>fficile. Di fatto, noipensiamo che al consumatore bisogna10 CORRIERE FITOPATOLOGICO 1/06 1/06 CORRIERE FITOPATOLOGICO 11


Profilo dell"ArcipelagoMuratori"Tenuta Villa Crespia, Franciacorta (Lombar<strong>di</strong>a)I quattro Fratelli Muratori sono i proprietari dell' "Arcipelago Muratori": da sinistra: Giorgio, Bruno, Diego eGiuliano.garantire una qualità più elevata. Il FranciacortaDOCG 1 può vantare <strong>di</strong> avere un'ottima immagine. Mai come nel passato,molti produttori sono finiti in carcere peraver aumentato artificialmente il contenutonaturale dello zucchero (dosage), per produrrevini con maggiori contenuti zuccherini.Questo metodo non corrisponde allemie convinzioni. Ogni bottiglia <strong>di</strong> FranciacortaDOCG deve poter accompagnare ilcibo <strong>ed</strong> un sano retrogusto acidulo ne è lapremessa. Di conseguenza, tutti i nostrispumanti Franciacorta DOCG sono"dosage zero". Siamo consapevoli dell'elevatorischio commerciale ma pensiamo cheil nostro principio <strong>di</strong> "un terroir, un vino"possa <strong>di</strong>ventare un'autentica filosofia.La stessa situazione valeper i vigneti ad IschiaPilastro fondamentale <strong>di</strong> quest'isola nelGolfo <strong>di</strong> Napoli è il turismo. All'inizio,solo pochi abitanti avrebbero pensato <strong>di</strong>investire in un campo non collegato al turismo.La nostra conoscenza sulla storicaricchezza della viticoltura ad Ischia e laconsapevolezza <strong>di</strong> esperienze secolari sullacoltivazione e la preparazione del vino cipermettono <strong>di</strong> produrre un autentico vinodolce. Inevitabilmente, ciò ha comportatoche per la costruzione delle cantine e per ilripristino delle terrazze a muri a secco ci sideve attenere al modello storico.Bayer CropScience comepartner idealeUwe Schmidt: Un tale progetto non puòessere perseguito da soli. Chi è il vostropartner?F. Iacono: Abbiamo già <strong>di</strong>scusso sullanecessità <strong>di</strong> un finanziamento da parte deifratelli Muratori. Diego Muratori è fortementecoinvolto nel progetto <strong>ed</strong> i collaboratoridel progetto "arcipelago" sono moti-vati anche a fornire il loro apporto con ideenuove e soprattutto non convenzionali.Premessa è una solida formazione e conoscenzadel vigneto e delle cantine. Durantela mia attività lavorativa ho avuto l'occasione<strong>di</strong> conoscere e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> valutaremolti dei nostri nuovi collaboratori <strong>ed</strong>abbiamo basato i principali criteri <strong>di</strong> valutazionenon sul titolo accademico, bensìsull'interesse al nostro progetto. Ritengoche un ruolo fondamentale abbia anche lacollaborazione con Bayer CropSciencenell'ambito del management sull'impiegodegli agrofarmaci. Mi ricordo quando nel2000, cioè all'inizio del nostro progetto,avevamo in totale 7 ettari <strong>di</strong> vigneti e lanostra considerazione sul mercato eraminima. Già in questa fase iniziale, gliesperti <strong>di</strong> Bayer CropScience mostraronoun grande interesse nei nostri confronti e cisostennero con la loro profonda esperienza,ci <strong>di</strong><strong>ed</strong>ero fiducia e ci aiutarono conprodotti altamente efficaci. Esempio è ilmotto "il Vostro partner per crescere" chel'azienda ha preso seriamente in considerazione,in quanto unica azienda <strong>di</strong> agrofarmaciche si è attivamente interessata allanostra realtà, allora piccola, per la buonariuscita del progetto e per contribuire attivamentealla nostra crescita.Uwe Schmidt: La ringraziamo per avercidato la possibilità <strong>di</strong> conoscere la vostraattività. A nostro avviso questo è un esempiounico <strong>di</strong> come sia stato possibile realizzareun tale progetto, in un segmento <strong>di</strong>mercato così complesso. Il cr<strong>ed</strong>ere fermamentenelle proprie idee, il coraggio, lavolontà e la fiducia nel proprio partnersono risultati aspetti decisivi.Ulteriori informazioni su questi vignetipossono essere reperibili al seguente in<strong>di</strong>rizzoInternet: www.fratellimuratori.com ■1 DOCG: Denominazione <strong>di</strong> Origine Controllata eGarantita – la denominazione per la massima qualitádel vino in Italia.60 ettari <strong>di</strong> vigneti, coltivati prevalentemente aChardonnay, e solo una minima parte a Pinot Noir.F<strong>ed</strong>elmente al motto "Un Terroir, un vino" vieneassicurata, in considerazione del microclima e dellastruttura del terreno, l'eterogenità <strong>di</strong> 6 <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong>vino. Al termine del progetto, possono essere prodottefino a mezzo milione <strong>di</strong> bottiglie <strong>di</strong> FranciacortaDOCG ogni anno.Tenuta Rubbia al Colle, Maremma (Toscana)Superficie <strong>di</strong> 100 ettari, <strong>di</strong> cui 80 coltivati a vite.Ovviamente, in conformità all'ambientazione regional<strong>ed</strong>ella Toscana, viene prodotto vino rosso. Si<strong>di</strong>stinguono principalmente tre macro territori. Sitratta <strong>di</strong> terreno alluvionale o <strong>di</strong> zone collinari ghiaioseod argillose. Si può scegliere fra Merlot, Cabernet,Sauvignon o il tra<strong>di</strong>zionale Sangiovese. Il progettoprev<strong>ed</strong>e la produzione <strong>di</strong> 6 <strong>di</strong>verse qualità <strong>di</strong> vinorosso toscano, come espressione della zona <strong>di</strong>provenienza. Il potenziale <strong>di</strong> mercato viene valutatoattorno alle 500.000 bottiglie ogni anno.Tenuta Giar<strong>di</strong>ni Arimei, Ischia (Campania)7 ettari <strong>di</strong> vigneti, per produrre esclusivamente vinodolce. Un contributo per far rivivere una tra<strong>di</strong>zionevitivinicola centenaria, talvolta compromessa dalturismo. La produzione si attesterà, al massimo,attorno alle 50.000 bottiglie all'anno.Tenuta Oppida Aminea, Sannio (Campania)Questa tenuta è <strong>di</strong> 50 ettari e viene coltivata convarietà <strong>di</strong> uve bianche che danno vini forti, benstrutturati e <strong>di</strong> lunga durata. Obiettivo è la produzione<strong>di</strong> 250.000 bottiglie all'anno.12 CORRIERE FITOPATOLOGICO 1/06 1/06 CORRIERE FITOPATOLOGICO 13


Danno da carpocapsaCarpocapsa (Cy<strong>di</strong>a pomonella)Nuovo insetticida ovolarvicida selettivoTortrici<strong>di</strong>TignolettaricamatoriLa mission <strong>di</strong> Bayer CropScience è risponderealle esigenze della moderna<strong>di</strong>fesa delle colture proponendo agrofarmaciche garantiscano non solo la sicurezzaper l’operatore <strong>ed</strong> il consumatorefinale, ma, nell’ottica delle esigenze dellalotta integrata, azione elevata e specificasui parassiti mirati, nel rispetto dell’artropodofaunautile e dell’ambiente (organismianimali e vegetali, acque <strong>di</strong> superficie e <strong>di</strong>falda, suolo, aria).In questo contesto Bayer CropScienceha recentemente presentato Pro<strong>di</strong>gy ® ,insetticida a base <strong>di</strong> una nuova sostanzaattiva: metossifenozide.Pro<strong>di</strong>gy ® controlla efficacemente i principalilepidotteri carpofagi dannosi in frutticoltura(tortrici<strong>di</strong> ricamatori, carpocapsa,ci<strong>di</strong>a, anarsia) <strong>ed</strong> in viticoltura (tignole) <strong>ed</strong>è caratterizzato da un elevato grado <strong>di</strong>selettività per gli organismi utili, da unfavorevole profilo ecotossicologico e dauna sostanziale sicurezza per l’operatore<strong>ed</strong> il consumatore finale.A conferma <strong>di</strong> ciò, metossifenozide èstato insignito del premio “Green ChemistryAward” (Premio Chimica Verde)istituito dal Governo degli Stati Uniti, <strong>ed</strong>è inoltre stato classificato dall’EPA(Enviromental Protection Agency) comeR<strong>ed</strong>uc<strong>ed</strong> Risk Pesticide (Agrofarmaco aRischio Ridotto).Il nuovo insetticida è stato presentato in19 incontri svoltisi nelle più importantiaree frutticole e viticole <strong>di</strong> tutta Italia. Inquesti incontri i più noti esperti pubblicihanno affrontato le principali tematicheeconomiche, strutturali, tecniche dellafrutticoltura e viticoltura <strong>ed</strong> hanno quin<strong>di</strong>illustrato le loro esperienze con Pro<strong>di</strong>gy ® .Complessivamente nei 19 incontri sonointervenuti 70 relatori pubblici con unapartecipazione <strong>di</strong> oltre 3.500 invitati (rappresentanti<strong>di</strong> aziende agricole leader delleprincipali cantine, tecnici pubblici e privati,enologi, ecc.)Meccanismo d’azione originaleMetossifenozide, sostanza attiva <strong>di</strong>Pro<strong>di</strong>gy ® , appartiene alla famiglia deiMAC (Moulting Accelerating Compounds,ossia Composti Accelleratori della Muta)<strong>ed</strong> agisce per ingestione e contatto in modooriginale e <strong>di</strong>fferente rispetto ai tra<strong>di</strong>zionaliinsettici<strong>di</strong> regolatori <strong>di</strong> crescita (IGR =Insecticides Growth Regulators).Metossifenozide, sugli sta<strong>di</strong> larvali,simula l’azione dell’ec<strong>di</strong>sone, l'ormon<strong>ed</strong>ella muta, inducendo una muta prematurae letale.Si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> un meccanismod’azione specifico degli insetti e chepertanto garantisce un elevato grado <strong>di</strong>sicurezza per gli altri gruppi <strong>di</strong> animali,uomo incluso.L’originale meccanismo d’azione <strong>di</strong>fferisc<strong>ed</strong>a quello degli insettici<strong>di</strong> attualmenteimpiegati per la protezione dei fruttiferi <strong>ed</strong>ella vite e ciò riveste una notevole importanzapratica poiché consente <strong>di</strong> attuarevalide strategie <strong>di</strong> alternanza per evitarel’insorgenza <strong>di</strong> resistenza.Oltre all’azione larvicida, Pro<strong>di</strong>gy ®manifesta spiccata attività ovicida; ciòconferisce al nuovo prodotto elevata flessibilitàd’impiego.Pro<strong>di</strong>gy ® è selettivo nei confronti deipronubi (api e bombi) e manifesta unasostanziale sicurezza nei confronti deiprincipali artropo<strong>di</strong> utili quali antocori<strong>di</strong>,coccinelli<strong>di</strong>, sirfi<strong>di</strong>, acari fitosei<strong>di</strong>, ecc. <strong>ed</strong>è pertanto particolarmente idoneo per iprogrammi <strong>di</strong> lotta integrata. Metossifenozideè infatti già ampiamente inserito nei<strong>di</strong>sciplinari <strong>di</strong> produzione integrata.Un’ importante caratteristica <strong>di</strong> Pro<strong>di</strong>gy ®è la favorevole classificazione tossicologicache ne consente l’acquisto e l’impiegosenza patentino. Altre interessanti prerogativesono il breve intervallo <strong>di</strong> sicurezza(7-14 giorni a seconda delle colture), labuona resistenza al <strong>di</strong>lavamento e la completaselettività per le colture.Pro<strong>di</strong>gy ® si propone quin<strong>di</strong> come soluzionevantaggiosa per il controllo dei tortrici<strong>di</strong>ricamatori <strong>di</strong> melo e pero sia controle larve svernanti in pre o post-fioriturache, successivamente, contro le generazioniprimaverili-estive <strong>ed</strong> è una sceltaaltrettanto valida per la <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> melo epero dalla carpocapsa, del pesco da ci<strong>di</strong>a<strong>ed</strong> anarsia e della vite, sia da vino che datavola, dalle tignole.Pro<strong>di</strong>gy ® va così a completare <strong>ed</strong> integrarsiperfettamente nella gamma <strong>di</strong> insettici<strong>di</strong>che Bayer CropScience propone per la<strong>di</strong>fesa dei fruttiferi e della vite. ■® sostanza attiva e marchio Dow AgroSciences.14 CORRIERE FITOPATOLOGICO 1/061/06 CORRIERE FITOPATOLOGICO 15


Organismi conun' inaspettata vitalitàFunghi: un perenne conflitto fra organismi utili e dannosiSybille Kramann, BonnSecondo gli esperti, sulla terra vivono da 250.000 a 300.000specie <strong>di</strong> funghi e sono quin<strong>di</strong> fra gli organismi più <strong>di</strong>ffusi.Ma non è la molteplicità della specie che li caratterizza. Anchese celati ai nostri occhi, rivestono infatti posizioni <strong>di</strong> rilievo innatura e sono legati – in <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong> talvolta bizzarri – allanostra vita, sia come organismi utili che dannosi.L’uomo considera utili i funghi che prendonoparte ai seguenti processi:• eliminazione dei residui in natura• mantenimento della fertilità del terreno,in quanto trasformano in humus i restidegli organismi vegetali <strong>ed</strong> animali, liberandominerali• panificazione, produzione <strong>di</strong> alcohol <strong>ed</strong>altri processi fermentativiDal penicillo è stato ricavato il primo antibiotico: lapenicillina.• produzione <strong>di</strong> vitamine, enzimi, antibiotici<strong>ed</strong> altri importanti me<strong>di</strong>cinali, oggisempre più sfruttata dall'industria.Ma oltre a questi aspetti positivi, i funghisono anche responsabili <strong>di</strong> processi dannosi:• causano tutti gli anni miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> danni inquanto attaccano e deteriorano legno,pelle, tessuti, carta <strong>ed</strong> anche generi alimentari;• i funghi causano la maggior parte dellemalattie delle piante e comportano unadrastica <strong>di</strong>minuizione dei raccolti.Inducono infezioni <strong>ed</strong> allergie negli animalie negli uomini e talvolta produconosostanze nocive che possono provocare ilcancro. In passato l'uomo non sapeva cheera un fungo la causa <strong>di</strong> molti danni alraccolto, al vino <strong>ed</strong> al pane.Né animali, né pianteDalla scoperta del microscopio, cioè da ca.300 anni, i funghi vengono sistematicamentestu<strong>di</strong>ati. Grazie alla ricerca, è statasvelata la loro vera natura. Gli scienziatihanno stu<strong>di</strong>ato la grande varietà <strong>di</strong> funghi<strong>ed</strong> hanno scoperto che le loro cappellecolorate non sono assolutamente organismia sé stanti, bensì la parte visibile (corpofruttifero) <strong>di</strong> un intero organismo che vivenel terreno.I biologi a fatica hanno inserito i funghinello schema tra<strong>di</strong>zionale animale-vegetale.Non si tratta evidentemente <strong>di</strong> animali,ma anche con le piante i funghihanno in comune soltanto la <strong>di</strong>pendenzadal luogo. Non hanno né tronco né gambo,né ra<strong>di</strong>ci, né foglie <strong>ed</strong> i loro corpi fruttiferiMolte malattie delle piante sono causate dai funghiche comportano anche notevoli per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> raccolto(fusariosi del mais).si presentano in modototalmente <strong>di</strong>verso rispettoai fiori. Inoltre i funghi nonhanno la capacità <strong>di</strong> realizzarela fotosintesi, che permette allepiante ver<strong>di</strong>, grazie alla luce, <strong>di</strong> produrrezuccheri dall'acqua e dall'anidridecarbonica.Per molto tempo i funghi sono staticlassificati come appartenenti al regnovegetale. Oggi, molti biologi li raggruppanoin un regno a sé stante. Poiché non<strong>di</strong>spongono della capacità <strong>di</strong> fotosintesi, sinutrono allo stesso modo degli animali,utilizzando le sostanze organiche prodott<strong>ed</strong>agli organismi superiori. I funghi utilizzanoanche sostanze che possono risultare pericoloseper gli animali, quali la cellulosa, lachitina la lignina e la cheratina, la sostanza<strong>di</strong> cui sono composte corna e penne.Le muffe si sviluppano anche in ambiente domestico.Assieme ai batteri od in concorrenzacon essi, i funghi sono sempre presenti intutto ciò che avviene in natura, stimolandoil ciclo vitale in un continuo recycling."Un esercito" <strong>di</strong> specialistiI funghi risultano essere più specializzatiper sfruttare i tessuti vegetali rispetto aquelli animali; infatti nei boschi ne vivonoinnumerevoli specie, superando quantitativamentetutti gli altri organismi.Nella loro attività frenetica, i funghinon <strong>di</strong>stinguono fra rifiuti e sostanze utili,poiché per loro tutto costituisce alimento.I saccaromiceti utilizzano lo zucchero.In assenza <strong>di</strong> ossigeno, dalla demolizion<strong>ed</strong>elle molecole <strong>di</strong> zucchero, si ottengonoalcohol <strong>ed</strong> anidride carbonica. L'elevatapresenza <strong>di</strong> saccaromiceti in natura puòdeterminare la fermentazione alcolicaspontanea <strong>di</strong> frutta matura, tale da "ubriacare"gli animali.Gli effetti singolari dell'alcohol sonoconosciuti anche sull' uomo. In Me<strong>di</strong>oMolti funghi si coltivano in provetta: 8-15giorni dopo l'inoculazione del terrenonutritivo, si formano campi colorati <strong>di</strong>muffa a pennello (sinistra) e <strong>di</strong> saccaromiceti(destra).Oriente la produzione <strong>di</strong> birra risale a 9000anni fa. Già nel 4. secolo a.C. il vinoveniva prodotto in Mesopotamia, nel deltadel Nilo <strong>ed</strong> in Giordania. Si può affermareche tutte le popolazioni della terra hannoimparato a produrre bevande alcoliche.Dalla degradazione <strong>di</strong> anidride carbonica<strong>di</strong>pende la buona lievitazione del panee dei dolci.4000 anni a.C. gli Egizi avevano notatoche la pasta si gonfiava se la si mescolavacon il lievito. Oggigiorno si produconotonnellate <strong>di</strong> lievito. I saccaromiceti coltivatinelle soluzioni nutritive riescono oradopo ora – in con<strong>di</strong>zioni favorevoli – quasia raddoppiare la loro massa.I batteri dell'acido lattico permettono <strong>di</strong>ottenere il formaggio dal latte. Inoltrenumerose e rinomate varietà <strong>di</strong> formaggiodevono il loro aroma al lavoro dei funghi,come ad esempio il gorgonzola, caratteriz-16 CORRIERE FITOPATOLOGICO 1/061/06 CORRIERE FITOPATOLOGICO 17


zato dalla muffa verde-azzurra. Un aspergillospecifico tramuta una parte <strong>di</strong> grassi e<strong>di</strong> proteine nelle sostanze che conferisconoal formaggio il caratteristico sapore <strong>ed</strong>aroma.Contrariamente a tutti questi funghi,esistono altre varietà che si nutrono costantementeo spora<strong>di</strong>camente <strong>di</strong> organismiintatti, soprattutto <strong>di</strong> piante.Patogeni <strong>di</strong> primariaimportanza nelle pianteTra le 162 principali patologie che colpisconole piante coltivate in Europa centrale,135 sono causate da funghi e solamente27 da batteri e virus. Secondo stimeatten<strong>di</strong>bili, le malattie fungine causanoper<strong>di</strong>te <strong>di</strong> raccolto pari al 10-20 % – unaper<strong>di</strong>ta che nei Paesi in via <strong>di</strong> sviluppo èmaggiore e che – come accadeva anche inpassato nei nostri paesi – è causa <strong>di</strong> fameper numerosissime persone. Prima dell'avvento<strong>di</strong> tecniche efficaci per la protezion<strong>ed</strong>elle piante, gli uomini hanno dovuto assisterea come le piante seccavano sui campi,marcivano o venivano danneggiate, comportandogravi per<strong>di</strong>te nei raccolti. InIrlanda nel 1845/46 più <strong>di</strong> un milione <strong>di</strong>persone morirono <strong>di</strong> fame, quasi un quintodell'intera popolazione, quando si <strong>di</strong>ffusela peronospora della patata, in seguito adun'estate particolarmente umida. Le piantesi seccarono <strong>ed</strong> i tuberi marcirono nel terreno<strong>ed</strong> anche l'esiguo raccolto salvato estivato nei magazzini fu attaccato dallaperonospora.Quando un elevato numero <strong>di</strong> sporeprodotte dai corpi fruttiferi è trasportatodal vento, i funghi possono ulteriormente<strong>di</strong>ffondersi e causare ancora oggi danniingenti. Ad esempio nel 1970/71 un fungo<strong>di</strong>strusse oltre la metà dei raccolti <strong>di</strong> maisnegli Stati Uniti. Anche se le malattie chePhytophotora infestans, il patogeno della peronosporadella patata, causa gravi per<strong>di</strong>te dei raccolti.La segale cornuta produce alcaloi<strong>di</strong> nocivi all'uomo <strong>ed</strong> agli animali.colpiscono le piante si possono <strong>di</strong>ffonderemolto velocemente nelle monocolture, ifunghi possono svilupparsi in<strong>di</strong>pendentement<strong>ed</strong>a fattori esterni. Dal 1919 fu osservatanei Paesi Bassi una moria <strong>di</strong> olmi causatada un fungo; tale fenomeno si estese intutta Europa e nel 1930 il fungo raggiunsel'America del Nord.E' impressionante notare l'immensavitalità dei funghi nello sfruttare le lorocaratteristiche e nel creare stretti legamicon organismi <strong>di</strong> tutt'altra specie <strong>ed</strong> assolutamenteincompatibili tra loro. Ogni esperto<strong>di</strong> funghi conosce perfettamente quali funghicrescono sotto determinate piante: iboleti sotto i larici, gli ovoli sotto i pini egli abeti. Il micelio <strong>di</strong> queste varietà, dalquale germogliano i corpi fruttiferi, è instretto contatto con le ra<strong>di</strong>ci della pianta.Le ife circondano le ra<strong>di</strong>ci in una tramastretta e vi penetrano. Questa unione,denominata micorriza, crea vantaggi perentrambi i partners: i funghi ricevono dallepiante gli idrati <strong>di</strong> carbonio <strong>ed</strong> aiutano, conil loro intreccio <strong>di</strong> ife, le ra<strong>di</strong>ci, assorbendoacqua e sostanze minerali.Ma non solo le piante arboree collaboranocon i funghi: anche mais, soia,tabacco, pomodori <strong>ed</strong> altre piante coltivatepossi<strong>ed</strong>ono le micorrizie.Pericolo per uomini <strong>ed</strong> animaliPer gli uomini non risultano pericolosesolo quelle sostanze tossiche che provengonodai funghi con il cappello, bensìanche le tossine provenienti da alcuniaspergilli assumibili facilmente con la<strong>di</strong>eta. Queste "aflatossine", così denominat<strong>ed</strong>alle lettere iniziali <strong>di</strong> Aspergillusflavus, sono state scoperte nel 1960. In unaazienda avicola inglese, gli scienziati analizzarono100.000 giovani tacchini nutriticon farina <strong>di</strong> arachi<strong>di</strong> ammuffita, dove gliaspergilli avevano prodotto le tossine. Inseguito furono rinvenute aflatossine anchein altri alimenti ammuffiti. Le micotossinesono nocive per uomini, animali e piante.E' risaputo che ca. 20 tipi <strong>di</strong> micotossinesono frequentemente presenti negli alimentie spesso ad elevate concentrazioni.Queste tossine sono costituite principalment<strong>ed</strong>a 5 varietà fungine: Aspergillus,Penicillium, Fusarium, Alternaria eClaviceps. Anche se le singole micotossineappartengono a classi chimiche <strong>di</strong>verse,alcune rivelano un'azione analoga: possonodanneggiare bile, fegato e reni, causare<strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong>gestivi <strong>ed</strong> agli organi riproduttori<strong>ed</strong> influenzare il sistema immunitario.Poiché tali sostanze sono molto stabili,è necessario prevenirne la formazioneadottando tutte le tecniche agronomiche e<strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa (protezione integrata delle piante)e degli animali per impe<strong>di</strong>re la <strong>di</strong>ffusion<strong>ed</strong>elle specie fungine micotossigene.In cerealicoltura le tossine, prodotte daifunghi del genere Fusarium, hanno unruolo molto importante e frequentementesi possono trovare già sul campo prima delraccolto e nei chicchi <strong>di</strong> grano.Un gruppo significativo è rappresentatodagli alcalo<strong>di</strong> nella "segala cornuta", principalmentecausati dal fungo Clavicepspurpurea. Nella segale cornuta, il fungoappare nelle spighe come "chiccoSpighe colpite da Fusarium sppenorme", poiché presenta un organo funginopermanente (sclerozio) nato dalla crescita<strong>di</strong> organi fungini vegetativi. Un assorbimentoaumentato degli alcalo<strong>di</strong>, attraversogli alimenti contaminati, causa negliorganismi a sangue caldo dolori agli arti,fenomeni <strong>di</strong> paralisi, crampi muscolari,atrofia <strong>di</strong> alcune parti del corpo fino allamorte in alcuni casi. Gli animali, inoltre,possono manifestare un minor assorbimento<strong>di</strong> mangime, la mancanza <strong>di</strong> latte eaborti fetali. Una presenza <strong>di</strong> 5-10 g <strong>di</strong>segale cornuta – con un contenuto corrispettivo<strong>di</strong> alcalo<strong>di</strong> – può essere mortaleper gli adulti. Per questo motivo è stato stabilitoun limite massimo <strong>di</strong> 0,05 % per lematerie prime degli alimenti e <strong>di</strong> 0,1 % perquelle dei mangimi. ■1/06 CORRIERE FITOPATOLOGICO 19


Come agisconoi fungici<strong>di</strong>?Erich-Christian Oerke e Ulrike Steiner, Istituto per leMalattie delle Piante, BonnI fungici<strong>di</strong> sono sostanze inorganicheod organiche, utilizzate per la lotta aipatogeni fungini. Vengono impiegatinella concia del seme (ca. 10 %),nelle irrorazioni (quasi il 90 %), comegranulati nel terreno o come prodottiin polvere (es. zolfo elementare).Fig. 1: Sviluppo del mercato mon<strong>di</strong>al<strong>ed</strong>ei fungici<strong>di</strong> tra il 1990 <strong>ed</strong> il 2002(Fonte: WoodMacKenzie 1995-1998)altristrobilurineanilidemorfolinelegami organofosforicibenzimidazolitriazolialtriftalimide<strong>di</strong>tiocarbammatilegamiinorganiciSviluppo del mercato deifungici<strong>di</strong>Da oltre 150 anni è nota l'efficacia dellapolvere contenente zolfo nei confronti dell'oi<strong>di</strong>o.Nel 1885 Millardet utilizzava lapoltiglia bordolese, una miscela <strong>di</strong> ossido<strong>di</strong> rame (CuSO 4 + Ca (OH) 2 ), per la lottacontro la peronospora della vite. Dal 1915e fino al 1981 il trattamento contro i patogenidel seme dei cereali prev<strong>ed</strong>eva l'impiego<strong>di</strong> composti organici a base <strong>di</strong> mercurio.Negli anni 30 nacquero – con i <strong>di</strong>tiocarbammati– i fungici<strong>di</strong> <strong>di</strong> seconda generazione.Ad essi seguirono, con l'avventodei primi fungici<strong>di</strong> sistemici a metà deglianni sessanta, quelli <strong>di</strong> terza generazione.Alla fine degli anni novanta, con l'introduzionesul mercato delle strobilurine si èpotuto parlare <strong>di</strong> una quarta generazione <strong>di</strong>fungici<strong>di</strong>, con un ampio spettro d'azione,una lunga efficacia <strong>ed</strong> effetti positivi sulraccolto. L'impiego <strong>di</strong> sostanze attive cheaumentano la resistenza delle piante neiconfronti dei parassiti non ha inveceancora trovato un impiego più esteso.Attualmente, nei <strong>di</strong>versi preparati fungici<strong>di</strong>,sono stati impiegati circa 150-160principi attivi, provenienti da gruppi <strong>di</strong>sostanze chimicamente molto <strong>di</strong>verse. Dacirca <strong>di</strong>eci anni il valore <strong>di</strong> mercato deifungici<strong>di</strong> è pari a ca. 6 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> dollariUSA (fig. 1). La percentuale <strong>di</strong> azoli delmercato totale è in continuo aumento.Assorbimento e <strong>di</strong>stribuzioneLa percentuale delle sostanze attive ad attivitànon sistemica è sempre minore. Questifungici<strong>di</strong> raggiungono i <strong>di</strong>versi patogeni eli eliminano all'esterno della pianta, poichéla cuticola, che serve soprattutto come protezion<strong>ed</strong>all'evaporazione, impe<strong>di</strong>sce lapenetrazione della sostanza. Al contrario,sostanze attive sistemiche vengono assorbite<strong>ed</strong> immagazzinate dalle piante. Asecondo del tipo <strong>di</strong> trasporto, le sostanzeattive vengono <strong>di</strong>fferenziate in locosistemichee sistemiche. Quest'ultime penetranonel tessuto vegetale e successivamentesono <strong>di</strong>stribuite principalmente inmodo acropeto nelle piante grazie al flussofloematico; un trasporto basipeto nelfloema ha luogo solamente in casi particolari.Nelle sostanze attive locosistemichenon si verifica il trasporto nelle piante.E£sistono poi alcune strobilurine con attivitàmesostemica, cioè oltre a legarsi allasuperficie fogliare si <strong>di</strong>stribuiscono sullesuperfici limitrofe a quelle trattate tramitemovimenti in fase <strong>di</strong> vapore e successivarideposizione. Ad elevate temperature, iprincipi attivi possono essere <strong>di</strong>stribuitianche tramite la fase gassosa.La penetrazione delle sostanze attivesistemiche nel tessuto vegetale <strong>di</strong>pend<strong>ed</strong>alle caratteristiche fisico-chimiche, cioèdall'idrosolubilità e dalla liposolubilità.L'ostacolo maggiore è costituito daglistrati più esterni della cuticola, in quantoposseggono caratteristiche idrorepellenti(fig. 2). La struttura e la composizion<strong>ed</strong>ella cuticola sono molto complesse e si<strong>di</strong>fferenziano fra le <strong>di</strong>verse varietà <strong>di</strong>piante, cioè mutano a secondo degli sta<strong>di</strong><strong>di</strong> sviluppo e dalle con<strong>di</strong>zioni ambientali.Il passaggio delle sostanze attive fino altessuto avviene attraverso la cuticola e laparete cellulare al momento del germogliamento,secondo un gra<strong>di</strong>ente <strong>di</strong> concentrazione.La m<strong>ed</strong>esima situazione si verificaanche per l'assorbimento nei funghi che,come le ra<strong>di</strong>ci delle piante, non hanno unacuticola; meccanismi attivi per l'assorbimentonon sono frequenti.Le formulazioni e gli emulsionanti/bagnanti contenuti nei preparati fungici<strong>di</strong>non servono solamente alla ripartizioneuniforme del fungicida nella sostanza daapplicare ma anche a migliorare l'assorbimentoe l'adesività nella pianta, senzainfluenzare il trasporto nei tessuti.L'assorbimento <strong>di</strong> molti principi attivirisulta molto più semplice dai tessuti ra<strong>di</strong>caliprivi <strong>di</strong> cuticola. Questo tipo <strong>di</strong>impiego riduce l'assorbimento dellasostanza da parte delle particelle <strong>di</strong> terrenoorganiche <strong>ed</strong> inorganiche, così come ilpericolo <strong>di</strong> percolazione negli strati piùprofon<strong>di</strong> <strong>di</strong> terreno. Per quanto riguarda lesostanze non sistemiche, come ad es. ilrame, se accumulate nel terreno, possonopresentare effetti fitotossici.Cause dell'efficacia selettivaLe sostanze non sistemiche, in particolarequelle inorganiche, possi<strong>ed</strong>ono uno spettrod'azione molto ampio e la loro efficaciafungicida è data dall' interferenza contemporanea<strong>di</strong> <strong>di</strong>verse reazioni del metabolismo("inibitori multi sito") o dall'inibizione <strong>di</strong>alcune fondamentali funzioni in moltiorganismi (ad es. ATPasi).Fig. 2: Rappresentazione schematica del trasferimento <strong>di</strong> fungici<strong>di</strong> sistemicidalla superficie fogliare al mesofillo <strong>ed</strong> alle zone <strong>di</strong> attacco del patogeno.gocceepidermideparenchimaa palizzataparenchimaa spugnaepidermidepatogenistomacere <strong>di</strong> superficiecera intracuticolareamorfa/cristallinacutina e polisaccari<strong>di</strong>pectinainizio della paretecellulare20 CORRIERE FITOPATOLOGICO 1/06 1/06 CORRIERE FITOPATOLOGICO 21


E' possibile impiegare queste sostanzecome agrofarmaci, in quanto la cuticolaprotegge le cellule vegetali da questesostanze nocive. Accanto all'ampio spettrod'azione nei confronti <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi patogeni,esistono tuttavia alcuni svantaggi:1. l'inibizione del patogeno è possibilesolamente nelle prime fasi <strong>di</strong> sviluppo,cioè la germinazione e la crescita deltubo germinativo. Se il fungo raggiungeil tessuto vegetale, il suo sviluppo nonpuò più essere inibito.2. Per garantire una sufficiente protezione,è necessario che la superficie sia uniformementecoperta dal fungicida primadell'attacco fungino.3. Dato che la pioggia rimuove lo stratoprotettivo, l'impiego del principio attivodeve essere ripetuto abbastanza frequentemente,seguendo quin<strong>di</strong> le con<strong>di</strong>zioniatmosferiche e la crescita della pianta.4. Aumento frequente della tossicitàambientaleAl contrario, i principi attivi sistemicidovrebbero inibire esclusivamente quellefunzioni del metabolismo specifiche per ifunghi, senza raggiungere concentrazionifitotossiche nelle cellule vegetali. Solo inquesto modo è possibile un assorbimentofitocompatibile nelle piante. L'efficacia <strong>di</strong>questi fungici<strong>di</strong> si limita frequentementead un gruppo <strong>di</strong> funghi molto simile.Questa selettività è fortemente <strong>di</strong>fferenziataper i <strong>di</strong>versi principi attivi, ad esempioalcuni agiscono solamente contro l'oi<strong>di</strong>o,rispettando l'ambiente e permettendoun trattamento mirato anche contro queipatogeni già presenti nella pianta.Poiché il fungo, in tutti gli sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> sviluppo,potrebbe essere esposto al fungicidae l'efficacia si basa solo sull'ostacolare unoo pochi aspetti del metabolismo, in unlungo periodo <strong>di</strong> tempo il fungicida è sottopostoad una pressione selettiva ulteriore,poiché, in alcuni casi, può mutare nuovamenteil suo metabolismo.Al vantaggio della sistemicità dellesostanze selettive si contrappone una possibileriduzione della sensibilità dei patogenirispetto ai fungici<strong>di</strong>.Con un impiego prolungato <strong>di</strong> fungici<strong>di</strong> selettivi, i funghi possono sviluppare resistenzeTargets dei fungici<strong>di</strong>I fungici<strong>di</strong> interferiscono a livello biochimicoin <strong>di</strong>versi punti del metabolismo deipatogeni e, nella maggior parte dei casi,hanno un effetto sugli enzimi, inattivandoli.Per quanto riguarda gli "inibitorimulti-sito" non sistemici, questi enzimivengono frequentemente influenzati inmodo non selettivo; una formazione <strong>di</strong>resistenza nei confronti <strong>di</strong> un'efficacia cosìampia è perciò molto improbabile. Tipiciesempi sono le sostanze attive inorganiche,quali rame, zolfo, <strong>ed</strong> organiche <strong>di</strong> sintesi,quali <strong>di</strong>tiocarbammati (mancozeb, ecc),phthalimi<strong>di</strong> (captano, ecc) e sulfammi<strong>di</strong>(<strong>di</strong>clofluanide, ecc.).Con gli "inibitori single-site" (monosito)sistemici, è al contrario interessatosolamente un enzima, od un gruppo <strong>di</strong>enzimi. I targets principali dei fungici<strong>di</strong>impiegati oggi in agricoltura <strong>ed</strong> in orticoltura(v. fig. 3) sono:Biosintesi degli steroli: gli steroli costituisconouna parte fondamentale delle membranecellulari e nei funghi hanno ancheuna funzione ormonale. Gli inibitori dellabiosintesi degli steroli intervengono in<strong>di</strong>versi punti della biosintesi degli sterolifungini. Mentre le morfoline inibisconoalmeno 2 enzimi simili, i triazoli e gli imidazoli(limazalil, prochloraz) agiscono suun unico enzima che catalizza la scissione<strong>di</strong> un gruppo metilico. Entrambi questigruppi <strong>di</strong> sostanze attive hanno un ruoloimportante nei fungici<strong>di</strong> fino ad ora impiegati(fig. 1) <strong>ed</strong> agiscono contro un gran<strong>di</strong>ssimonumero <strong>di</strong> patogeni, ad eccezion<strong>ed</strong>ella Phytophthora infestans che non sintetizzagli steroli.Catena respiratoria: nella catena <strong>di</strong> trasportodegli elettroni dei mitocondri si hala formazione <strong>di</strong> energia sottoforma <strong>di</strong>ATP. Questo processo può essere interrottodai <strong>di</strong>versi gruppi <strong>di</strong> sostanze attive, comead es. carboxanilide o le strobilurine(azozystrobin, kresoxim-metile, trifloxystrobin,ecc).Altri punti <strong>di</strong> attacco per i fungici<strong>di</strong>sono costituti dal metabolismo dell'acidonucleico, la biosintesi del tubulino, responsabileinoltre della crescita degli organismi.Benzimidazoli e fenilcarbammati(benomil, ecc) inibiscono ad esempio lasud<strong>di</strong>visione cellulare. Per altri targets sitratta <strong>di</strong> biosintesi delle pareti cellulari eTab. 1: Classificazione dei fungici<strong>di</strong> in base alle caratteristiche chimiche,alla selettività nei confronti dei patogeni <strong>ed</strong> al momento <strong>di</strong> applicazionePRINCIPIO ATTIVO EFFICACIA MOMENTO DISUI PATOGENI APPLICAZIONEInorganico Non selettivo PreventivoOrganico/ Non sistemico Non selettivo Preventivo<strong>di</strong> sintesiOrganico/Sistemico Selettivo Preventivo, curativo(talvolta era<strong>di</strong>cativo)Fig. 3: Targets dei <strong>di</strong>versi fungici<strong>di</strong> nel metabolismo dei funghifluazinamtriciclazolo,carpropami<strong>di</strong>midazoli,triazoli,piperazinafenossichinoline fenilpirroli <strong>di</strong>carbossimide benzimidazolifosforilazioneossidativacatena respiratoriacomplesso IIIcatena respiratoriacomplesso IIsintesi dellamelaninaadenosinadeaminasidemetilizzazioneC1414-r<strong>ed</strong>uttasitrasduzione<strong>di</strong> segnalemorfoline,spirochetalamin<strong>ed</strong>ella melanina, la formazione <strong>di</strong> amminoaci<strong>di</strong>o degli aci<strong>di</strong> grassi e la elaborazion<strong>ed</strong>ei segnali da parte dei funghi. Tuttavia,per molti fungici<strong>di</strong>, sebbene impiegati datempo, non è ancora noto il meccanismod'azione biochimico. L'efficacia <strong>di</strong> un fungicida<strong>di</strong>pende dal target dei funghi e dallaconcentrazione del principio attivo cheraggiunge le cellule fungine. Ciò è strettamentelegato 1) alla concentrazione delfungicida sulla pianta <strong>ed</strong> all'interno <strong>di</strong> essa2) alla <strong>di</strong>ffusione nel fungo 3) alla metabolizzazion<strong>ed</strong>el principio attivo da parte delfungo. Sostanze attive sistemiche agiscono– in base alla loro selettività – solamentenei confronti <strong>di</strong> alcuni gruppi fungini.D'altra parte, possono agire nei confrontidei patogeni già penetrati nella pianta,avendo quin<strong>di</strong> un'azione curativa. Nel casosiano già presenti dei sintomi <strong>ed</strong> il fungicidatuttavia riesca a bloccare l'ulterioresviluppo del patogeno, si ha un'azione era<strong>di</strong>cante.I fungici<strong>di</strong> non sistemici possono,al contrario, essere impiegati solo comepreventivi <strong>ed</strong> agiscono nei confronti deiprimi sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> sviluppo del fungo presentesulla superficie della pianta (tab.1).mitocondrireticoloendoplasmaticoapparato del Golgisterolitrasporto allamembranamembrana del citoplasmaparete cellulareΔ 8–>7 -isomerasipoliossine,<strong>di</strong>methomorph,iprovalicarblipi<strong>di</strong>citoplasmaaci<strong>di</strong> nucleicinucleodellacellulaproteinefosforotiolatoProgramma anti-resistenza<strong>di</strong>visionecellularevacuolisintesidella paretecellularesintesifosfolipi<strong>di</strong>caformazione<strong>di</strong> microtubolinucleoti<strong>di</strong>amminoacidoaci<strong>di</strong> grassiAlcuni funghi, nel corso <strong>di</strong> trattamentiripetuti, mostrano fenomeni <strong>di</strong> resistenzanei confronti della maggior parte dei fungici<strong>di</strong>selettivi (sistemici o non sistemici).A causa della pressione selettiva dellasostanza attiva fungicida, questa caratteristicageneticamente stabilita <strong>di</strong> alcuni in<strong>di</strong>viduifungini nella popolazione può manifestarsivelocemente, lasciando vivi solamentegli in<strong>di</strong>vidui resistenti. Anche altrifungici<strong>di</strong>, con lo stesso meccanismo d'azione,perdono la loro efficacia nei confronti<strong>di</strong> questi patogeni. A secondo delgrado <strong>di</strong> resistenza – il rapporto delle concentrazioni<strong>di</strong> principio attivo necessarioper la lotta <strong>di</strong> un ceppo fungino resistente e<strong>di</strong> uno non resistente – si <strong>di</strong>stinguono duetipi <strong>di</strong> resistenza: per i benzimidazolo, laresistenza si basa su un unico gene (monogene)che può facilmente essere <strong>di</strong>stintofra popolazioni resistenti e sensibili. I fattori<strong>di</strong> resistenza che si manifestano inbreve tempo sono molto elevati (>1000).Oltre ai benzimidazoli, questo comportamentosi ha anche per la resistenza dell'oi<strong>di</strong>odel grano e del cetriolo nei confrontipermeabilitàdelle celluleblocco SH/NHpolimerasiRNAstrobilurine,ossazoli<strong>di</strong>n<strong>di</strong>onecarbossianili<strong>di</strong>sintesi RNAsintesi <strong>di</strong>aminoaci<strong>di</strong>sintesi <strong>di</strong>aci<strong>di</strong> grassiguani<strong>di</strong>nep.a. non sistemici,cu, ecc.fenilammineidrossipirami<strong>di</strong>necymoxanilanilinopirami<strong>di</strong>nepropamocarbdelle strobilurine. Per quanto riguardainvece gli inibitori della biosintesi deglisteroli, la resistenza viene trasmessa insenso poligenico, vale a <strong>di</strong>re si basa su<strong>di</strong>versi caratteri ere<strong>di</strong>tari fino ad arrivare inpochi anni alla <strong>di</strong>minuzione dell'efficaciafungicida. Con fenomeni <strong>di</strong> resistenza paria 5-20, l'efficacia può rimanere inalterata,se la dose d'impiego viene aumentata.Il pericolo della formazione <strong>di</strong> resistenzaverso fungici<strong>di</strong> efficaci selettivamenteaumenta chiaramente con il numerodei trattamenti (nel periodo vegetativo) <strong>di</strong>sostanze aventi il m<strong>ed</strong>esimo luogo d'azione.Per prevenire le resistenze fungine,è necessario scegliere sostanze attive con<strong>di</strong>versi targets. Di base, i fungici<strong>di</strong> dovrebberoessere impiegati solamente nei casi incui sussista il pericolo <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta del raccoltoper attacchi parassitari. Direttiv<strong>ed</strong>'impiego <strong>di</strong>verse aumentano non solo ilrischio <strong>di</strong> resistenza, ma risultano anchenocive dal punto <strong>di</strong> vista economico. ■22 CORRIERE FITOPATOLOGICO 1/06 1/06 CORRIERE FITOPATOLOGICO 23


Natura e tecnicaGli involucri hanno un ruolo fondamentalenella vita e senza <strong>di</strong> essi gli esseri viventinon potrebbero esistere: li salvaguardanodall'influenza dell'ambiente, regolano loscambio fra le sostanze e ne proteggono ilcontenuto dalle influenze del mondo esterno.Quin<strong>di</strong>, è facilmente comprensibile comeanche il luogo <strong>ed</strong> il momento in cui si apreun contenitore siano <strong>di</strong> vitale importanza.L'infruttescenza della Calla palustris è unesempio <strong>di</strong> un perfetto meccanismo naturale<strong>di</strong> apertura. Questa pianta perenne crescenelle zone palustri e nei pantani dell'EuropaCentrale e del Nord. Appartiene alla famigliadelle aracee e raggiunge un'altezza <strong>di</strong> 30 cm.L'infruttescenza è costituita da molti fruttisingoli. Appena raggiungono una maturazionesufficiente, questi si aprono nel punto<strong>di</strong> schiusura previsto.Una fiala <strong>di</strong> vetro è l'involucro ideale persoluzioni da iniettare: piccola, leggera,maneggiabile e stabile. Tuttavia questocontenitore deve anche potersi aprire senzascheggiarsi. Grazie ad un punto <strong>di</strong> rottura,caratterizzato da pareti particolarmentesottili, il colletto della fiala si può facilmenterompere senza alcun pericolo.www.bayercropscience.it

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