Riapriamolo! - Il Giornale dell'Altopiano
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QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI<br />
l’Altopiano<br />
La voce degli<br />
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO<br />
8<br />
Comuni<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
I SAPORI<br />
DELLA<br />
TRADIZIONE<br />
N. 273 - ANNO XI - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” SABATO 26 LUGLIO 2008<br />
<strong>Riapriamolo</strong>!<br />
In regalo il<br />
supplemento<br />
con tutte le<br />
manifestazioni in<br />
programma nei<br />
prossimi<br />
15 giorni<br />
GALLIO<br />
La maggioranza<br />
si sgretola<br />
Favolandia, il<br />
paese dei bambini<br />
pag. 12 - 13<br />
La Regione si sveglia e pensa<br />
ad un futuro per l’Istituto<br />
di Mezzaselva<br />
<strong>Il</strong> paese ieri e<br />
oggi nella mostra<br />
fotografica<br />
ROANA<br />
Dario Frigo: “Mi dimetto<br />
per il bene del paese”<br />
Dal Pozzo: “Quante<br />
brutture da sistemare”<br />
ENEGO<br />
pag. 14<br />
Parcheggi a pagamento<br />
nel centro del paese<br />
pag. 10 - 11<br />
Formaggio<br />
Si premia lo<br />
Stravecchio<br />
di malga<br />
più buono<br />
pag. 5<br />
Personaggi<br />
Magdi Allam<br />
racconta la sua<br />
conversione<br />
pag. 12<br />
Filatelia<br />
Oscar alla Corea<br />
Da Asiago un<br />
messaggio:<br />
“Amiamo i<br />
bambini”<br />
pag. 3<br />
Caratteristiche,<br />
metodi di<br />
raccolta,<br />
ricette<br />
del prelibato<br />
prodotto della<br />
montagna<br />
pag. 17<br />
Le interviste di<br />
don Marco<br />
Don Fortunato di<br />
Noto, un prete<br />
contro la “strage<br />
degli innocenti”<br />
pag. 22<br />
I funghi<br />
pag. 2<br />
Grafica Altopiano
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano 2<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
“Una soluzione per Mezzselva. Subito!”<br />
<strong>Il</strong> presidente del consiglio regionale Marino Finozzi e l’assessore alla Sanità Sandro Sandri<br />
in visita alle strutture sanitarie dell’Altopiano – Un incontro anche con il personale<br />
“Una bestemmia al cospetto<br />
dei cittadini che pagano le<br />
tasse”. Sembra che il presidente<br />
del consiglio regionale<br />
Marino Finozzi non accetti<br />
più di vedere l’ex Istituto<br />
riabilitativo di Mezzaselva<br />
lasciato in tal degrado. Visitando<br />
la struttura insieme all’assessore<br />
alla Sanità<br />
Sandro Sandri e al consigliere<br />
Regionale Roberto<br />
Ciambetti, accompagnati dal<br />
direttore generale dell’Ulss 3<br />
Valerio Alberti e dal sindaco<br />
di Asiago Andrea Gios, ha<br />
avuto probabilmente la reazione<br />
che si ha davanti ad un<br />
malato grave bisognoso di<br />
cure urgenti, prima che non<br />
si possa più fare niente per<br />
evitarne la morte certa, con<br />
la consapevolezza che non ci<br />
sia più tempo da perdere e si<br />
debba intervenire subito.<br />
Dopo anni di chiusura e dopo<br />
tante ipotesi, forse nessuno<br />
credeva più ad un futuro per<br />
quella che sembrava destinata<br />
a diventare un’autentica<br />
cattedrale nel deserto. L’autorevole<br />
delegazione che nei<br />
giorni scorsi si è recata prima<br />
ad Asiago, dove ha anche<br />
incontrato il personale,<br />
poi sulle pendici del Monte<br />
Erio e quindi nel Municipio<br />
di Asiago per l’incontro con<br />
i sindaci, ha dato invece segnali<br />
rassicuranti.<br />
“Non dobbiamo lascialo così<br />
com’è – ha ribadito a sua<br />
Si apprende dalla stampa come<br />
finalmente la Giunta Regionale<br />
del Veneto abbia deciso di prendere<br />
in considerazione i problemi<br />
della Sanità nell’Altopiano di<br />
Asiago. Peccato che lo faccia<br />
dopo che, fin dal 2002, fosse<br />
stato richiesto dall’opposizione,<br />
insieme alle comunità<br />
dell’Altopiano, il mantenimento<br />
dell’Ospedale di Mezzaselva<br />
come Centro Polifunzionale<br />
coinvolgendo tutti i nostri Comuni.<br />
Come mai adesso sembra<br />
che le cose cambino Cambieranno<br />
davvero Lo stupore diventa<br />
sconcerto quando leggiamo<br />
che, ad accompagnare la più<br />
che legittima visita in zona dell’Assessore<br />
Regionale alla Sanità<br />
Sandro Sandri e del Presidente<br />
del Consiglio Regionale<br />
Marino Finozzi, siano i Consivolta<br />
l’assessore Sandri –<br />
onde evitare che arrivi di nuovo<br />
il Gabibbo. Per rilanciarlo<br />
ci vuole la sinergia di tutti i<br />
soggetti coinvolti, chiamati ad<br />
affrontare insieme la questione<br />
per far funzionare questa<br />
struttura presto e bene”. Idee<br />
ce ne sono. “In quello che<br />
abbiamo chiamato Progetto<br />
Altopiano – ha detto il direttore<br />
generale dell’Ulss 3<br />
Valerio Alberti – scaturito da<br />
una rilettura dell’organizzazione<br />
dei servizi, da coronarsi<br />
anche con un’adeguata<br />
risposta di tipo edilizio, c’è per<br />
esempio l’ipotesi di creare a<br />
Mezzaselva un Centro Regionale<br />
di Formazione per<br />
l’area sociale”.<br />
Per quanto riguarda Asiago<br />
è stata riconfermata la volontà<br />
di proseguire nel progetto<br />
di costruzione di una nuova<br />
ala con un finanziamento regionale<br />
pari a 20 milioni di<br />
euro.<br />
“Ora siamo allo studio di<br />
fattibilità – ha affermato il direttore<br />
dell’Agenzia Regionale<br />
Socio Sanitaria Antonio<br />
Compostella – e dalla chiusura<br />
della fase progettuale<br />
all’inizio dei lavori non dovrebbero<br />
esserci tempi<br />
biblici”.<br />
Dai vari interventi che si sono<br />
succeduti, emerge in definitiva<br />
un quadro futuro della<br />
sanità altopianese quanto mai<br />
impensabile fino a qualche<br />
anno fa con un<br />
ammodernamento di strutture<br />
e servizi, una rete territoriale<br />
efficiente e la capacità<br />
di dare anche risposte sovra<br />
aziendali con lo sviluppo di<br />
specificità di tipo riabilitativo<br />
soprattutto nel campo<br />
cardiologico, respiratorio e<br />
delle dipendenze in piena collaborazione<br />
con Bassano.<br />
Rassicurazioni sono state<br />
date anche al personale.<br />
“E’ necessario rimpinguare<br />
l’organico perché siamo al di<br />
sotto del necessario – ha detto<br />
Finozzi – ma dobbiamo<br />
anche fare i conti con i limiti<br />
imposti dalla Finanziaria nazionale.<br />
Non devono più esserci<br />
però preoccupazioni per<br />
chi già ha il posto”.<br />
Dai sindaci e anche dal Comitato<br />
Tutela Altopiano è stata<br />
espressa grande soddisfazione<br />
per l’attenzione dimostrata<br />
verso la sanità<br />
altopianese. “Finozzi e<br />
Ciambetti, con i tre assessori<br />
“Visite istituzionali o visite di Partito”<br />
glieri Regionali Roberto<br />
Ciambetti e Mara Bizzotto. Per<br />
chi immaginava una visita di<br />
carattere prettamente istituzionale<br />
e nell’interesse della cittadinanza<br />
sarebbe stato più comprensibile<br />
un invito alla partecipazione<br />
rivolto quantomento a<br />
tutti i Consiglieri Regionali della<br />
nostra Provincia per evitare<br />
(fuorvianti) dubbi sui motivi che<br />
hanno portato ad un tale cambiamento<br />
di politica per la nostra<br />
sanità e per darci la sicurezza di<br />
qualche garanzia in più sugli sviluppi<br />
futuri. Paola Scanagatta<br />
Coordinatrice del Partito Democratico<br />
dell’Altopiano di Asiago<br />
che si sono succeduti – ha<br />
voluto sottolineare il sindaco<br />
di Asiago Andrea Gios –<br />
ci hanno aiutato in modo<br />
straordinario. Non è una<br />
cosa scontata, le precedenti<br />
Lo considero il tributo<br />
commosso e<br />
deferente alle tradizioni<br />
che resero smisurata<br />
la<br />
quotidianità dei nostri<br />
antenati, artigiani<br />
che impastando il<br />
nulla con la creatività<br />
composero<br />
gesta d’ispirata immaginazione.<br />
Tra le<br />
piccole notizie di un<br />
bollettino regionale su<br />
internet – troppo genuine per<br />
essere ingigantite nelle grandi<br />
colonne mediatiche – annunciano<br />
che in questi giorni<br />
all’Università Europeenne<br />
Jean Monnet di Bruxelles un<br />
giovane fornaio bellunese diventerà<br />
“dottore in pane”.<br />
<strong>Il</strong> titolo della tesi: “<strong>Il</strong> pane,<br />
dalle origini della<br />
panificazione alle odierne<br />
esigenze alimentari”. La<br />
scintilla s’è accesa<br />
rimembrando al padre che<br />
sfornava il pane all’alba, al silenzio<br />
del primo mattino mentre<br />
il paese ancora dorme, all’emozione<br />
di raccogliere in<br />
anteprima i primi sbadigli riposati<br />
che scambiano due<br />
battute con il tintinnio delle<br />
campane.<br />
Chissà perché oggi - immersi<br />
e condannati a nuotare tra le<br />
ondate di pubblicazioni, le<br />
maree di recensioni e i gas di<br />
scarico di molte riviste scientifiche<br />
– c’illudiamo d’essere<br />
giganti nel pensiero solo se<br />
sposiamo donna complessità.<br />
Perché castigarci a chiamare<br />
“polenta di mais” quell’opera<br />
d’arte che le nostre<br />
nonne, prendendosi per tempo,<br />
inanellavano come passi<br />
di danza sulle vecchie fornelle<br />
di montagna e battezzarono<br />
“polenta” Solo quaggiù, confusi<br />
e sbattuti tra mille arcani<br />
segreti, ci divertiamo a imbrogliarci<br />
la vita ingarbugliando le<br />
idee! “Dottore in pane”:<br />
amministrazioni non hanno<br />
avuto questa attenzione nei<br />
nostri confronti. Negli ultimi<br />
quattro anni si è riusciti ad invertire<br />
un trend estremamente<br />
negativo, passando<br />
Sapor d’acqua natìa<br />
Dottore in pane<br />
dalla ventilata chiusura dell’ospedale<br />
di Asiago alla certezza<br />
non solo che l’ospedale<br />
rimane, ma verrà potenziato”.<br />
Stefania Longhini<br />
chissà sia solo l’incipit di una<br />
vasta produzione che va a stanare<br />
le vecchie tradizioni che<br />
la terra ci tramanda. L’immaginazione<br />
è potente, così forte<br />
che a volte gioca d’anticipo<br />
sulla realtà. E allora chi impedisce<br />
ad uno studente, figlio di<br />
contadini, di spendere anni di<br />
studio per trovare il segreto<br />
della mungitura, della produzione<br />
del latte, della stagionatura<br />
del formaggio. Tra i colossi<br />
epocali firmati da Platone<br />
e Aristotele che parlano di<br />
cielo e terra, da Tommaso<br />
d’Aquino e Bonaventura da<br />
Bagnoregio che colloquiano<br />
sull’essenza di Dio, da<br />
Agostino d’Ippona e Kant<br />
mentre discutono di conoscenza<br />
umana e divina non sfigurerebbe<br />
di certo il passo lento<br />
delle levatrici del Novecento,<br />
il braccio stanco delle stiratrici<br />
all’opera per un pane, il fischio<br />
del pecoraio che, avvisato dalla<br />
gobba del sole, rincasa contando<br />
coi sassi il numero degli<br />
armenti. E poi la geografia<br />
della schiena del nonnozappatore,<br />
del padre mugnaio,<br />
del bisnonno arrotino. Del parroco<br />
poeta. Tra le aule delle<br />
università dei sapienti entrerebbe,<br />
a passi lenti e informali, la<br />
vita semplice e le semplici tradizioni<br />
di un tempo che ci ha<br />
regalato natali, possibilità e tenore<br />
di vita. “Dottore in<br />
pane” perché conquistato dal<br />
silenzio della notte, del primo<br />
mattino, dell’attimo che precede<br />
il crepuscolo. <strong>Il</strong><br />
tempo preferito da<br />
Platone – del quale<br />
si dice consumasse<br />
più olio nella<br />
lampada che<br />
vino nella coppa -,<br />
da Napoleone che<br />
iniziava la giornata<br />
alle quattro del<br />
mattino. Dal<br />
Balzac francese<br />
che svegliava la sua<br />
penna all’una di notte. Da<br />
D’Annunzio che alle tre del<br />
mattino rompeva il sonno per<br />
partorire. Da Gesù di Nazareth<br />
che sceglieva la notte per pregare.<br />
Inventare. Scorticare le<br />
giornate dell’uomo. Di notte<br />
s’avverte meglio l’urto della<br />
secchia nel pozzo, la canzone<br />
del fuoco, il tonfo di una mela,<br />
le parole cupe sulle soglie, il<br />
grido del bimbo. Le cose che<br />
non passano mai.<br />
Oggi della notte s’ha paura. La<br />
s’inventa bianca purchè non<br />
spaventi. I magazzini rimangono<br />
aperti a Roma, a Londra i<br />
negozietti sono la gioia dei nottambuli.<br />
Ma anche parrucchieri,<br />
dentisti, fiorai, librai concorrono<br />
a cancellare lo spazio del<br />
silenzio, della concentrazione,<br />
dell’immaginazione creativa.<br />
Risultato Chi ci arriva a laurearsi<br />
in mezzo al frastuono<br />
scrive titoli spaventosi: “La filosofia<br />
come palangenetica<br />
obliterazione dell’io cosciente<br />
che si infutura<br />
nell’archetipo prototipo<br />
dell’antropomorfismo universale”.<br />
Che significa Vuoi<br />
mettere: “Dottore in pane”.<br />
Non senti che profumo!<br />
don Marco Pozza<br />
www.sullastradadiemmaus.net
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it<br />
3<br />
38^ Premio Internazionale Asiago d’arte filatelica<br />
In difesa dei diritti dei bambini<br />
Un messaggio più che mai universale e attuale arriva dal francobollo più bello al mondo premiato domenica 20 luglio ad Asiago.<br />
Emesso dalle Poste della Corea, raffigura un bimbo dal cuore vermiglio protetto dall’abbraccio materno dell’intera umanità<br />
Viene dalla Corea il francobollo<br />
cui è stato attribuito il Premio<br />
internazionale Asiago d’arte filatelica,<br />
giunto alla<br />
trentottesima edizione. Disegnato<br />
da Roh Hye-rim, studente<br />
coreano di 21 anni, rappresenta<br />
l’amore eterno ed è stato<br />
emesso, assieme ad un secondo<br />
valore firmato in questo caso<br />
dall’artista slovacco Robert<br />
Brun, per ricordare a tutti gli<br />
inalienabili diritti del bambini.<br />
“Ci sono angoli della Terra –<br />
sottolinea nel suo rapporto la<br />
giuria, alla quale hanno preso<br />
parte Mario Rigoni Stern,<br />
Ermanno Olmi, Franco Filanci,<br />
Lorenzo Pellizzari e Maurizio<br />
Stella –dove la tragedia della<br />
guerra ha portato per lungo<br />
tempo dolore e morte. E purtroppo<br />
la sofferenza causata<br />
dall’uomo verso un altro uomo<br />
non ha ancora fine. La Corea,<br />
che ha conosciuto anni di conflitti<br />
e sofferenze, ha realizzato<br />
lo scorso anno un francobollo<br />
la cui immagine ci impone di<br />
pensare come la conseguenza<br />
Anche quest’anno i francobolli<br />
premiati rappresentano, in una<br />
continuità di valori e di contenuti<br />
con i trentasette anni precedenti,<br />
aspetti particolarmente<br />
importanti ed affrontano<br />
tematiche di assoluto rilievo e<br />
di grandissima attualità.<br />
Dalle questioni riguardanti l’ambiente<br />
ed il riciclo dei rifiuti, alla<br />
necessità del dialogo e della<br />
pacifica convivenza per lo sviluppo<br />
dei popoli, fino agli orrori<br />
della guerra ed alla violenza<br />
sui bambini. Problematiche e<br />
questioni che vengono viste,<br />
analizzate ed interpretate su di<br />
un livello internazionale, che<br />
vengono “globalizzate” in una<br />
realtà mediatica senza confini<br />
nazionali. Problematiche e questioni<br />
che toccano tutti noi, cittadini<br />
del mondo, costringendoci<br />
ad uscire dagli<br />
angusti confini della nostra realtà<br />
per confrontarci con il mondo<br />
medesimo, con un sistema<br />
di relazioni internazionali ... in<br />
un sistema mondiale<br />
globalizzato, in cui i problemi e<br />
le angosce di un cittadino<br />
coreano oppure di un gruppo<br />
di cittadini polacchi non sono<br />
poi così lontani e differenti da<br />
quelli che viviamo nella nostra<br />
quotidianità. Un sistema mondiale<br />
globalizzato in cui i problemi,<br />
le aspettative ed i bisogni<br />
delle altre nazioni e degli altri<br />
popoli vengono condivisi e<br />
devono essere vissuti anche a<br />
migliaia di chilometri di distanza.<br />
Un sistema mondiale<br />
globalizzato che non ci può la-<br />
ultima e aberrante di tanti orrori<br />
è la violenza sui bambini. Tutte<br />
le violenze: la guerra, la fame, la<br />
privazione della dignità quando<br />
la miseria estrema cancella ogni<br />
elementare diritto alla vita, sono<br />
colpe che ricadono su tutta la<br />
società civile”. Per questo il collegio<br />
giudicante “esprime gratitudine<br />
alla Amministrazione postale<br />
della Corea per averci ricordato,<br />
con la figurina di un<br />
bimbo dal cuoricino vermiglio<br />
protetto dall’abbraccio materno<br />
dell’intera umanità, come questo<br />
simbolo possa diventare un<br />
ideale da condividere e perseguire<br />
per una degna convivenza<br />
ed eguaglianza e di pace fra<br />
tutti i popoli”.<br />
Premio al Belgio per il miglior<br />
contributo dentellato al turismo.<br />
“Con signorile distacco da ogni<br />
proposito di promozione del<br />
proprio territorio”il francobollo<br />
premiato propone “il concetto<br />
di vacanza come ‘turismo dello<br />
spirito’. Vacanza come riposo,<br />
come gioco, sport e libertà da<br />
ogni vincolo che ci lega ai meccanismi<br />
rispettivi del lavoro<br />
organizzato. Ma ancora di<br />
più, vacanza di libertà per la<br />
nostra mente come luogo nel<br />
quale viaggiare con la fantasia<br />
e da esplorare nella<br />
mappa sempre sorprendente<br />
dei nostri sogni. E tutto<br />
questo, da affidare al volo<br />
libero di un aquilone colorato”<br />
che il grafico belga Jan<br />
Van der Veken ha rappresentato<br />
sul taglio da 52 centesimi<br />
distribuito sia attraverso<br />
foglio che attraverso libretto<br />
autoadesivo.<br />
<strong>Il</strong> miglior tributo dentellato<br />
all’ambiente presente sui<br />
francobolli prodotti nel mondo<br />
durante il 2007 è stato individuato<br />
nel taglio da 1.37<br />
zloty di Polonia, paese da<br />
sempre all’avanguardia nella<br />
sapienza del linguaggio<br />
grafico”, la cui maestria è ribadita<br />
attraverso l’immagine di A.<br />
Niemierko, “che ci ricorda e ammonisce<br />
sul grave problema del<br />
riciclo dei rifiuti.<br />
Le cronache di recenti<br />
“Tematiche di assoluto rilievo e attualità”<br />
sciare indifferenti di fronte alle<br />
grandi questioni internazionali<br />
e che ci costringe a partecipare<br />
con cognizione di causa alle vicende<br />
del nostro pianeta.Oggi<br />
più che mai rispetto al passato,<br />
abbiamo gli strumenti per conoscere<br />
le vicende del mondo, siamo<br />
in grado di ricevere informazioni<br />
e di essere informati sulle<br />
principali questioni mondiali, di<br />
tutto il mondo anche degli angoli<br />
più reconditi e lontani, anche<br />
degli angoli della terra (la<br />
Corea) in cui la tragedia della<br />
guerra ha portato conseguenze<br />
aberranti e violenze atroci. Dobbiamo<br />
porre attenzione a temi<br />
quali l’equità, la giustizia, lo sviluppo<br />
economico e sociale dei<br />
popoli della terra per esercitare<br />
un controllo decisivo ed evitare<br />
che siano gli interessi particolari<br />
dei grandi capitali e delle multinazionali<br />
a dominare il processo<br />
di globalizzazione e le vicende<br />
del mondo.<br />
I francobolli premiati rappresentano<br />
l’apice, l’eccellenza artistica,<br />
di una miriade di emissioni<br />
filateliche curate da tutti gli stati<br />
del mondo, che girano tra la<br />
gente e superano i confini nazionali.<br />
Passano di mano in<br />
mano stimolando la nostra curiosità<br />
e ci insegnano ad osservare,<br />
ci obbligano a guardarci<br />
intorno ed a scoprire i segni di<br />
un mondo in continua evoluzione,<br />
di una natura<br />
che sembra sfuggire al nostro<br />
controllo e di un ambiente che<br />
deturpiamo con troppa disinvoltura.<br />
Spesso, attraverso il senso<br />
artistico e la poesia dei loro<br />
autori, ci fanno scoprire valori<br />
essenziali che nella loro semplicità<br />
ci aiutano a farci ritrovare la<br />
strada per migliorare la nostra<br />
vita.In questo senso, il francobollo<br />
scelto dalla Giuria ed insignito<br />
del “Premio Asiago” per il<br />
migliore francobollo emesso nel<br />
mondo nel corso dell’anno 2007<br />
rappresenta una perfetta sintesi<br />
di tutti i concetti ed i valori<br />
descritti in precedenza.<br />
Poche immagini, una grafica<br />
semplice e diretta per rappresentare<br />
la tragedia della guerra e per<br />
descrivere, con gli occhi e con<br />
la sensibilità di un popolo martoriato<br />
da una guerra aberrante,<br />
le paure e le tragiche conseguenze<br />
che la guerra porta alle<br />
fasce più deboli ed indifese della<br />
popolazione. Dunque, la guerra<br />
vista ed interpretata in relazione<br />
alle conseguenze vissute<br />
dalla gente comune che viene<br />
privata della dignità e dei diritti<br />
più elementari. La guerra vista<br />
dalla parte dei più deboli, dalla<br />
parte delle popolazioni costrette<br />
al profugato, delle famiglie<br />
distrutte, degli affetti famigliari<br />
persi per sempre, delle violente<br />
conseguenze che tutto ciò provoca<br />
nei bambini.<br />
Vicende terribili che i nostri nonni<br />
hanno vissuto ad Asiago e<br />
nell’Altopiano durante la prima<br />
guerra mondiale, costretti ad un<br />
profugato lungo, devastante<br />
per i rapporti famigliari e spesso<br />
umiliante.<br />
Andrea Gios<br />
sindaco di Asiago<br />
accadimenti ci fanno tutti consapevoli<br />
delle singole responsabilità<br />
che tale problema comporta.<br />
E il francobollo della Polonia<br />
ci rammenta, con<br />
inequivocabile simbologia, il<br />
dovere imprescindibile del nostro<br />
personale impegno quotidiano”.<br />
La giuria del Premio Internazionale<br />
Asiago d’arte filatelica,<br />
posto sotto l’Alto Patronato del<br />
Presidente della Repubblica,<br />
ancora una volta ha mostrato di<br />
“prediligere, fra tante eccellenti<br />
peculiarità di contributi, soprattutto<br />
il contenuto simbolico che<br />
ciascuna di queste piccole opere<br />
d’arte reca in se e, di conseguenza<br />
per ciò che essere comunicano<br />
quale messaggio di<br />
civiltà, ha altresì deliberato due<br />
menzioni speciali riferite in particolare<br />
al vistoso francobollo<br />
da 3 corone di Groenlandia,<br />
opera di Jens Rosing, nel quale<br />
sono riunite undici razze di cani<br />
adatta alle estreme condizioni<br />
della zona artica, e al valore da<br />
1.30 franchi di Liechtenstein, realizzato<br />
da Marianne Siegel la<br />
quale, “rielaborando un gusto<br />
retrò, con fustellatura riproducente<br />
un elegante ricamo, rievoca<br />
la lettera recapitata da una<br />
rondine quale grazioso servizio<br />
postale per le missive tanto sospirate<br />
fra innamorati lontani e<br />
ove, i simboli rappresentati nel<br />
quadruccio del francobolli, lascino<br />
già intendere i contenuti di<br />
teneri scambi amorosi. Che sia<br />
un incoraggiamento – si chiede<br />
la giuria – a un nuovo palpitante<br />
romanticismo”.<br />
Nell’assegnare alla Germania,<br />
ed in particolare al<br />
55 centesimi celebrativo<br />
della presidenza di turno<br />
dell’Unione Europea, il<br />
premio “architettura” dell’Accademia<br />
Olimpica di<br />
Vicenza, la giuria “ha voluto<br />
interpretare il termine<br />
‘costruire’ ampliandone il<br />
significato per riferirsi a<br />
una costruzione istituzionale<br />
eretta con mattoni<br />
del dialogo e della pacifica<br />
convivenza e che vede<br />
impegnate le Nazioni nella<br />
edificazione di una Casa<br />
comune fra i popoli d’Europa”.<br />
Di raffinatissima<br />
elaborazione grafica, il<br />
francobollo sublima, “in<br />
sintesi eloquente, l’unione<br />
fra gli Stati aderenti raffiguranti<br />
da stelline in rilievo, discretamente<br />
bianche su bianco.<br />
Fra queste, una si evidenzia coi<br />
colori della bandiera della Germania”.<br />
L’autore dell’illustrazione<br />
è Paul Effert.<br />
Ancora una volta il Premio<br />
Asiago di filatelia è stata una<br />
festa della comunicazione scritta.<br />
“<strong>Il</strong> francobollo - ha sottolineato<br />
nel suo intervento<br />
Fernando Bandini, presidente<br />
del Premio e dell’Accademia<br />
Olimpica - resta un mezzo fondamentale<br />
con cui si dialoga tra<br />
gli uomini, con cui si esprimono<br />
i pensieri soprattutto quando gli<br />
uomini sono lontani e quando<br />
la lontananza diventa una forma<br />
più intensa ancora di comprensione<br />
e di affetto”.<br />
Danilo Bogoni<br />
E la Comunità Montana<br />
premia il Circolo<br />
Uno dei premi assegnati domenica nella Sala dei quadri del Palazzo Municipale di Asiago è rimasto in<br />
Altopiano. Si tratta del riconoscimento che Giancarlo Bortoli ha assegnato, a nome della Spettabile<br />
Reggenza dei Sette Comuni, al Circolo filatelico e numismatico di Asiago che festeggia i quarant’anni.<br />
Trent’anni fa l’anniversario venne ricordato con una borsa di studio per una tesi di laurea,<br />
quest’anno con una targa-francobollo-lettera consegnata a Maurizio Stella, che del Circolo filatelico<br />
e numismatico del Sette Comuni è il presidente.
ATTUALITA’<br />
Sabato 12 luglio scorso, presso<br />
la sala del Grillo Parlante di<br />
Asiago si è tenuto un interessante<br />
convegno dal titolo:<br />
“Altopiano al bivio: dopo il Referendum<br />
quali prospettive”<br />
Lo ha organizzato il Comitato per<br />
il passaggio dell’Altopiano dei<br />
7 Comuni alla Provincia autonoma<br />
di Trento, in collaborazione<br />
con la Comunità Montana e la<br />
città di Asiago.<br />
Un incontro, come ha spiegato<br />
il promotore del Comitato, Francesco<br />
Rodeghiero, per fare il<br />
punto sulla strada percorsa fino<br />
ad ora, per far conoscere le difficoltà<br />
di questo cammino, le<br />
aspettative, le speranze, le prospettive.<br />
La scaletta proposta è stata davvero<br />
ricca, numerosi sono stati<br />
infatti i relatori che sono intervenuti,<br />
e ognuno ha approfondito<br />
un argomento: Flavio Ratto<br />
Trabucco, costituzionalista<br />
dell’Università di Genova, “Iter<br />
e ricorsi per la piena applicazione<br />
dell’Art. 132 della Costituzione”;<br />
Sergio Divina, senatore<br />
della Lega Nord,e candidato alla<br />
presidenza della Prov. Autonoma<br />
di Trento per la CdL, “<strong>Il</strong> pensiero<br />
della Lega Nord di<br />
Trento”; Guido Trento, Consigliere<br />
della Regione Veneto, e<br />
capogruppo PD di Belluno, “<strong>Il</strong><br />
sostegno alle rivendicazioni delle<br />
genti di montagna dai Democratici<br />
di Sinistra”; Patrizia Mes-<br />
Sabato 26 luglio 2008<br />
Comitato Pro Trento, la Corte<br />
Europea accetta il ricorso<br />
Accettato dalla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo il ricorso presentato<br />
da Francesco Rodeghiero a nome del Comitato referendario<br />
per il passaggio dell’Altopiano alla Provincia di Trento. <strong>Il</strong> ricorso si<br />
basa sul mancato rispetto della volontà popolare espressa nel referendum<br />
dell’anno scorso da parte dello Stato che deve ancora<br />
presentare il disegno di legge per il cambio confinario, nonché<br />
sulla disparità di trattamento delle minoranze etniche in Veneto<br />
dove da una parte i ladini sono tutelati mentre ai cimbri non è stata<br />
riservato lo stesso trattamento.<br />
Soddisfatto il coordinatore del Comitato Francesco Rodeghiero<br />
che commenta, “Che la Corte Europea abbia accettato il nostro<br />
ricorso è già segno che le nostre rimostranze non sono prive di<br />
fondamento. Ora ci auguriamo che la Corte ristabilisca il principio<br />
del rispetto delle regole”.<br />
8<br />
l’Altopiano 4<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
Altopiano al Bivio, a che punto<br />
è il passaggio al Trentino<br />
Un convegno tenutosi al Grillo Parlante per fare il punto sulla strada percorsa fino ad ora, per il<br />
cambio di Regione, per far conoscere le difficoltà di questo cammino, le speranze e le prospettive<br />
Francesco Rodeghiero<br />
sina, docente dell’Università di<br />
Padova, “ Le possibilità di sviluppo<br />
dell’ Altopiano nel contesto<br />
legislativo trentino”;<br />
Gianpaolo Bottacin,<br />
capogruppo Lega Nord e Consigliere<br />
Regionale, “Sostegno<br />
all’autoderterminazione dei popoli<br />
per la richiesta di parere da<br />
parte del Governo della Regione<br />
Veneto”; Senatore Filippi<br />
della commissione bilancio della<br />
Lega Vicentina; senatore Paolo<br />
Franco segretario provinciale<br />
della Lega nord di Vicenza.<br />
In platea, fra il pubblico, molti i<br />
rappresentanti dei Comitati dei<br />
vari comuni veneti e non solo,<br />
per il cambio di regione ed il<br />
coordinatore nazionale dei Comitati<br />
per il cambio di regione,<br />
Francesco Frattolin.<br />
Molti argomenti, ma tutti hanno<br />
gravitato intorno ad un unico<br />
nodo, una domanda che preme<br />
a tutti, come hanno espresso<br />
chiaramente anche il sindaco<br />
di Asiago Gios e il Presidente<br />
della Comunità Montana,<br />
Bortoli, che sono intervenuti,<br />
chiedendo a viva voce, soprattutto<br />
ai rappresentanti delle<br />
istituzioni:”..dopo il Referendum,<br />
quali sono le prospettive”<br />
Al Referendum del maggio 2007,<br />
la popolazione altopianese si<br />
espresse nettamente favorevole<br />
al cambio di regione; per molti<br />
una scelta convinta, per altri<br />
un voto di protesta, un modo<br />
per richiamare l’attenzione, tutti<br />
comunque stanchi e delusi nel<br />
vedere la propria terra trascurata,<br />
spopolarsi.<br />
Dal maggio 2007, la vicenda sul<br />
Referendum si è complicata, all’esito<br />
della votazione popolare<br />
è stato impedito di seguire l’iter<br />
previsto e così il promotore del<br />
Comitato per il passaggio<br />
dell’Altopiano dei 7 Comuni alla<br />
Provincia Autonoma di Trento,<br />
ha fatto ricorso alla Corte<br />
Europea per i Diritti<br />
dell’uomo e alla Corte<br />
Costituzionale.<br />
Nel frattempo la Proposta<br />
di Legge Costituzionale<br />
presentata alla Camera<br />
per la seconda volta<br />
(cadendo il Governo<br />
sono decaduti anche tutti<br />
i provvedimenti di legge<br />
in corso, tanto alla Camera<br />
quanto al Senato) è già<br />
stata assegnata alla<br />
Commissione Affari Costituzionali<br />
della Camera;<br />
e il Disegno di Legge Costituzionale<br />
è stato<br />
ripresentato anche al Senato.<br />
Da qui sono partiti i<br />
relatori del convegno, in<br />
particolare il Senatore<br />
Divina, quasi tutti hanno<br />
spostato l’attenzione dal cambio<br />
di regione, ad una distribuzione<br />
più equa delle risorse. Divina<br />
ha sottolineato come<br />
autodeterminazione e quindi<br />
Federalismo siano la strada maestra<br />
da percorrere, dando assicurazioni<br />
che questa è la strada<br />
battuta e che continuerà a battere<br />
la Lega.<br />
“In parole spicciole - ha spiegato<br />
- non è togliendo al<br />
Trentino e alle altre Regioni a<br />
statuto speciale che si risolvono<br />
i problemi, ma dando a tutte<br />
Guido Trento<br />
le altre il giusto contributo”.<br />
E nel federalismo, in quello fiscale,<br />
hanno prospettato la soluzione<br />
ai problemi anche<br />
dell’Altopiano, il Sen. Filippi e<br />
il Consigliere Regionale<br />
Bottacin.<br />
Guido Trento, anch’egli Consigliere<br />
Regionale, per il Partito<br />
Democratico di Belluno, ha sottolineato<br />
il fatto che sicuramente<br />
la strada intrapresa dai comitati<br />
per il cambio di regione, è<br />
stata aperta e indietro non si<br />
può tornare, i paesi di montagna,<br />
che temono a ragione per il<br />
loro futuro, non possono ritornare<br />
al silenzio, la loro scelta è<br />
dignitosa, l’hanno fatta per avere<br />
un futuro, per chiedere che le<br />
istituzioni sappiano valutare<br />
con le appropriate misure, la<br />
montagna e la pianura che, se<br />
anche appartengono alla stessa<br />
Regione, hanno realtà, bisogni,<br />
vite completamente diverse.<br />
<strong>Il</strong> consigliere Trento ha fatto<br />
riferimento alle antiche<br />
“vicinie”, le autonomie del passato<br />
e si è detto impegnato, in<br />
ambito regionale, affinché nel<br />
nuovo Statuto sia sancita<br />
l’autonomia della montagna.<br />
Molto interessante anche<br />
l’intervento della Prof.ssa<br />
Messina dell’Università<br />
di Padova, che ha analizzato<br />
la situazione mostrando<br />
una via d’uscita<br />
valida che presuppone<br />
una giusta e profonda valutazione<br />
delle diverse realtà;<br />
per non commettere<br />
ulteriori errori infatti, bisogna<br />
considerare che le<br />
realtà di montagna non<br />
sono tutte uguali fra loro.<br />
“La causa della realtà<br />
veneta và sicuramente ricercata<br />
in una mancanza,<br />
da sempre, di una politica<br />
di sviluppo territoriale –<br />
ha aggiunto Messina –<br />
c’è bisogno di una pluralità<br />
di modelli di sviluppo, che<br />
vadano ad adattarsi alle diverse<br />
realtà e poi è necessario,<br />
vitale, il riconoscimento politico<br />
di queste diverse specificità.<br />
<strong>Il</strong> passaggio al Trentino<br />
è la vera soluzione Sì forse –<br />
ha continuato la docente di<br />
Padova – il Trentino riconosce<br />
con più attenzione le realtà<br />
montane, ma anche questa<br />
non è la soluzione piena, perché<br />
le montagne venete hanno<br />
situazioni diverse, che è<br />
doveroso valutare e considerare<br />
per ciò che sono e rappresentano,<br />
il bene della popolazione<br />
deve essere posto<br />
al centro della valutazione e<br />
su questo si deve lavorare”.<br />
Un percorso insomma che non<br />
sembra avere uno sbocco immediato,<br />
ma certo è che il portavoce<br />
del Comitato<br />
dell’Altopiano Francesco<br />
Rodeghiero, come di tutti gli<br />
altri comitati che si impegnano<br />
per i loro paesi, non sono<br />
disposti a cedere, ad allentare<br />
la stretta, come ha detto<br />
Rodeghiero,: “.. noi andremo<br />
avanti malgrado tutto e tutti,<br />
per il bene delle nostre terre..”,<br />
e c’è da credergli. Della sua<br />
tenacia e di quella della sua<br />
famiglia nel far sentire la voce<br />
dell’Altopiano, si hanno prove<br />
tangibili, tanto che con<br />
soddisfazione Rodeghiero ha<br />
mostrato un manifesto, di 12<br />
anni fa, che pubblicizzava un<br />
congresso organizzato proprio<br />
al Grillo Parlante da suo<br />
fratello Flavio, all’epoca onorevole,<br />
e da alcuni rappresentanti<br />
della Regione Trentino<br />
Alto Adige, sulla questione<br />
dell’autonomia dei 7Comuni!<br />
Sorride Rodeghiero, e aggiunge:<br />
“..non è facile, ma non<br />
molleremo, bisogna andare<br />
avanti, di carte, da giocare, ne<br />
abbiamo ancora!”<br />
Stefania Simi
ATTUALITA’<br />
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it<br />
5<br />
La stagione dell’alpeggio<br />
I malghesi, custodi del territorio<br />
Per tre mesi d’estate nelle malghe d’altura un mondo a sé si anima con l’antica tradizione casearia<br />
Per tre mesi d’estate nelle<br />
malghe d’altura (come Malga<br />
Zebio-Pastorile - mt. 1964) e per<br />
circa quattro in quelle a quota<br />
inferiore (come Malga Mosche<br />
- mt. 1071), un mondo a sé si<br />
anima e l’antica tradizione<br />
casearia torna a perpetuarsi.<br />
Noi borghesi (da borgo) guardiamo<br />
forse la vita malghese<br />
con un po’ di spocchia e certo<br />
con distacco, considerandola<br />
tuttalpiù roba per turisti, dimentichi<br />
di cosa essa rappresenti<br />
da sempre, a livello socio-culturale<br />
ed economico per il nostro<br />
territorio. Se “l’Asiago”, è<br />
“Asiago e... bollicine” è il titolo<br />
di una manifestazione ricca di<br />
eventi che si tiene il 26 e 27 luglio<br />
promossa dal Consorzio per<br />
la Tutela del Formaggio Asiago.<br />
La rassegna prevede in particolare,<br />
una disfida fra otto malghe<br />
dei Sette Comuni per la palma di<br />
“Miglior Formaggio Asiago<br />
d’Allevo vecchio e stravecchio<br />
prodotto in malga”, un’escursione<br />
in vetta sulle tracce lasciate<br />
sull’Altopiano dalla Grande<br />
Guerra, un viaggio in alpeggio<br />
alla scoperta della tecnica<br />
casearia delle origini, quella delle<br />
malghe che si ripete secondo<br />
una ritualità secolare, una visita<br />
guidata al caseificio dei primati,<br />
l’asiaghese “Pennar” che già nel<br />
lontano 1930 a Parigi ricevette la<br />
prima medaglia d’oro internazionale<br />
per il proprio Asiago fresco, e<br />
infine il gemellaggio con un altro<br />
protagonista del mantenimento<br />
dell’habitat rurale e naturale<br />
veneto, il Prosecco DOC<br />
del Consorzio di Conegliano e<br />
Valdobbiadene. <strong>Il</strong> concorso<br />
caseario di “Asiago e...<br />
bollicine” ha ottenuto il patrocinio<br />
del Comune di<br />
Asiago e della Comunità<br />
Montana “Spettabile Reg-<br />
Asiago e... bollicine<br />
genza dei Sette Comuni” e vedrà<br />
la luce anche grazie alla collaborazione<br />
con Palazzo del Vino -<br />
Consorzio Vini Vicentini. Le forme<br />
di Asiago DOP prodotte durante<br />
i tre mesi della monticazione<br />
dagli otto alpeggi aderenti al Consorzio<br />
di Tutela godono di specifiche<br />
caratteristiche che ne assicurano<br />
la riconoscibilità.<br />
L’Asiago delle malghe infatti viene<br />
anche marchiato a fuoco e vi<br />
viene apposta sul piatto una speciale<br />
“pelure” di carta riso, recante<br />
la denominazione ed il logo della<br />
DOP, la scritta “Malga” seguita<br />
dal nome dell’alpeggio di produzione<br />
e dal logo della Comunità<br />
Montana “Spettabile Reggenza<br />
dei 7 Comuni”. Mediante questa<br />
iniziativa, il Consorzio di Tutela e<br />
quello che è (il numero uno in<br />
tutto il mondo, prima del Parmigiano!),<br />
lo si deve alle malghe,<br />
oltre che ai nostri contadini, produttori<br />
lattiero-caseari, che tengono<br />
duro (perciò si sono<br />
consorziati) e che guarda caso,<br />
sono locatari di malghe ed<br />
alpeggi, assieme a qualche affezionato<br />
da sotto i monti: un 50 e<br />
50, diciamo. Badare al bestiame,<br />
in alpeggio o in stalla è un lavoro<br />
massacrante: non c’è domenica,<br />
non c’è Natale che tenga.<br />
Le mucche (per metà di razza<br />
bruna alpina, per metà rendena,<br />
frisona, limousine e pezzata rossa),<br />
vanno nutrite e munte ogni<br />
giorno. Certo, proprio per la fatica<br />
che il ruolo rappresenta, si<br />
è visto l’abbandono della terra:<br />
chi ha più voglia oggi, di scannarsi<br />
in mezzo a lezzo e sterco<br />
Qualcuno disse: “Bisognerebbe<br />
almeno che la terra fosse un metro<br />
più alta”! Le malghe però - e<br />
questo pensiero non ci sfiora<br />
mai - sono anche nostre, in quanto<br />
di proprietà collettiva, date,<br />
per gli usi civici, in gestione ai<br />
vari comuni di appartenenza, che<br />
fanno ricadere il ricavato degli<br />
affitti (assieme ai proventi dal<br />
taglio del legname e dalle cave<br />
la Comunità Montana intendono<br />
contribuire al mantenimento in<br />
vita di un’attività tanto difficile<br />
quanto affascinante e preziosa,<br />
come la conduzione delle malghe.<br />
<strong>Il</strong> Consorzio di Tutela vigila costantemente<br />
sulle fasi produttive,<br />
controlla, certifica e garantisce<br />
le forme marchiate, tracciando<br />
tutta la filiera dalla mungitura<br />
fino al consumatore finale. E per<br />
le forme di Asiago che vedono la<br />
luce nel corso di tutto l’anno nella<br />
fascia montuosa, con bovine nutrite<br />
solo secondo i principi della più<br />
stretta tradizione, c’è la menzione<br />
aggiuntiva di “Prodotto della montagna”<br />
che viene impressa sul bordo<br />
di ogni formaggio. “Prodotto<br />
della montagna” è un’ulteriore garanzia<br />
fornita dal Consorzio a chi<br />
acquista che l’intera filiera produttiva<br />
che ha portato alla realizzazione<br />
di quella forma di Asiago si<br />
è svolta sopra i 600 metri di altezza,<br />
e che le bovine che hanno<br />
fornito la materia prima, il<br />
latte, sono state nutrite solo<br />
con erba e fiori dei pascoli di<br />
montagna. <strong>Il</strong> maggior produttore<br />
di “Asiago DOP<br />
Prodotto della montagna”<br />
è lo storico caseificio<br />
Pennar di Asiago.<br />
di marmo), in opere ed infrastrutture,<br />
come l’assistenza sociale,<br />
a beneficio di noi…borghesi.<br />
Prendere in affitto una malga,<br />
costa caro, ma rende pure (3 - 4<br />
volte il valore del latte, per chi<br />
produce formaggio) e per esserne<br />
degni, una volta bisognava<br />
passare un esame, attraverso<br />
una vera e propria asta: il canone<br />
veniva espresso in litri<br />
di latte e la concessione, assegnata<br />
a chi faceva l’offerta<br />
più alta. <strong>Il</strong> malghese aveva e<br />
ha inoltre per contratto, l’onere<br />
di prendersi cura<br />
dell’alpeggio (bonificando il<br />
terreno, concimandolo ed<br />
asportando le erbe infestanti),<br />
della struttura muraria, delle<br />
pozze di abbeveramento e delle<br />
recinzioni. Se non ci fossero i<br />
malghesi ad occuparsi del territorio,<br />
esso sarebbe in stato<br />
di abbandono e invaso da<br />
sterpaglia.<br />
I contratti di locazione di una<br />
malga, seguono tuttora questa<br />
regola matematica: C = P x CS<br />
fratto F x D cioè C (capi di<br />
bestiame assegnati per<br />
malga) = P (foraggio prodotto<br />
nel pascolo di pertinenza)<br />
x CS (coefficiente di sfruttamento),<br />
fratto F (fabbisogno<br />
giornaliero per animale) x D<br />
(giorni di monticazione). Dal<br />
1970, tutte le malghe sono sottoposte<br />
a lavori di<br />
ristrutturazione, conservazione<br />
e sviluppo (abbinando<br />
l’agriturismo alla produzione<br />
e al commercio di latticini<br />
e salumi), con l’obiettivo di<br />
implementare l’economia locale,<br />
nel pieno rispetto di ambiente<br />
e natura.<br />
(Teniamo presente che a tutt’oggi,<br />
l’habitat del nostro<br />
Altopiano, è composto per il<br />
50% da boschi, per il 16% da<br />
pascoli, per il 23% da pratipascoli<br />
e per fortuna, solo per<br />
il solo 11% dalle aree urbane).<br />
Beppa Rigoni Scit
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano 6<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
ASIAGO<br />
Sasso di Asiago<br />
La prima festa dei Gianesoni<br />
Un ritrovo di contrada che ha unito non soltanto il paese, ma anche diverse comunità<br />
Se è vero che il campanilismo<br />
costituisce un tratto caratteristico<br />
dei piccoli paesi, lo scorso<br />
sei luglio, durante la prima Festa<br />
della Contrada Gianesoni,<br />
Sasso di Asiago ha dimostrato<br />
che può non essere esattamente<br />
così e che, con intelligenza e<br />
voglia di stare insieme, si possono<br />
superare anche le piccole<br />
divergenze e diversità.<br />
Durante la prima domenica del<br />
mese, si è svolta la festa di una<br />
delle contrade più popolose e<br />
antiche della frazione Sasso di<br />
Asiago, quella dei Gianesoni; a<br />
ideare e organizzare l’evento<br />
sono stati tre residenti “doc” del<br />
posto: Manuel Baù, Claudio<br />
Rossi e Giuliano Rossi, che si<br />
sono prodigati affinché tutto<br />
andasse nel migliore dei modi.<br />
La festa, per espressa scelta<br />
degli organizzatori, è stata aperta<br />
a tutti: così non solo i residenti<br />
della contrada, ma anche<br />
tutti gli abitanti di Sasso e non<br />
solo hanno potuto gustare un<br />
menù fatto di grigliate miste e<br />
contorni, ma, soprattutto, di<br />
buon vino e tanta amicizia. A<br />
contribuire alla realizzazione del<br />
pranzo sono state le donne del<br />
paese, che, con la dedizione che<br />
le contraddistingue, hanno preparato<br />
un pranzo con i fiocchi.<br />
A sorpresa, anche la comunità<br />
di Stoccareddo, una volta nota<br />
come “antagonista” rispetto a<br />
quella di Sasso, ha contribuito<br />
attivamente alla realizzazione<br />
della prima Festa dei Gianesoni,<br />
mettendo a disposizione le griglie<br />
e l’attrezzatura per la cottura<br />
della carne, all’insegna di un<br />
ritrovo non soltanto di contrada<br />
o di paese, ma anche di un incontro<br />
tra due comunità che,<br />
nonostante le leggende “metropolitane”,<br />
si rispettano e si aiutano.<br />
<strong>Il</strong> pomeriggio di festeggiamenti<br />
è proseguito con<br />
l’intrattenimento musicale dei<br />
Blonde Brothers e di DJ Manuel,<br />
ma la vera rivelazione è stata<br />
un’altra: l’esibizione di Angelo<br />
Baù (in arte Postino), che, dopo<br />
anni di silenzio, è tornato a cantare,<br />
a suonare e a fare le sue<br />
notissime imitazioni.<br />
Trascorso il pomeriggio, nonostante<br />
la fitta pioggia, la festa è<br />
proseguita: Claudio (Jo), uno<br />
degli organizzatori, ha proposto<br />
a tutti di fermarsi a cena per una<br />
spaghettata aglio, olio e<br />
peperoncino, amorevolmente<br />
preparata dalla madre; così i<br />
festeggiamenti, noncuranti del<br />
tempo e della stanchezza, sono<br />
proseguiti fino a tardi, per concludere<br />
con una sciabolata di<br />
Champagne di buon augurio a<br />
questa neonata festa che è stata<br />
in grado di unire una<br />
contrada, un paese e più comunità<br />
in un mondo dove il confronto<br />
reciproco diventa sempre<br />
più difficile e dimostrando la vitalità<br />
di una frazione che, seppur<br />
Le foto che pubblichiamo,<br />
che fanno seguito a quelle<br />
già apparse negli ultimi numeri<br />
del nostro quindicinale,<br />
sono solo una parte di quelle<br />
scattate qua e là<br />
sull’Altopiano per testimoniare<br />
come in molti casi non<br />
si rispettino neppure le minime<br />
regole della raccolta differenziata<br />
dei rifiuti: carte e<br />
cartoni in abbondanti<br />
quantitativi lasciati all’esterno<br />
di cassonetti per i<br />
rifiuti non riciclabili, ma anche<br />
al di fuori delle campane<br />
in varie isole ecologiche, insieme<br />
con rifiuti di ogni genere,<br />
elettrodomestici compresi.<br />
E poi materassi: un po’<br />
dappertutto nella prima metà<br />
del mese di luglio, sono stati<br />
lasciati vecchi materassi,<br />
provenienti probabilmente<br />
da appartamenti per vacanze<br />
e sostituiti prima della stagione<br />
estiva. Cosa c’è che<br />
non va E’ pigrizia, mancanza<br />
totale di volontà, scarsità<br />
del servizio, o carenza di informazione<br />
Un po’ l’uno e un<br />
po’ l’altro, crediamo. Ma ci<br />
chiediamo anche se sia proprio<br />
così difficile fare qualche<br />
controllo maggiore, tenere<br />
sotto occhio le varie zone<br />
adibite a isole ecologiche liberandole<br />
un po’ più in fretta,<br />
metterci un bel cartello<br />
con regole e divieti, ribadendo<br />
che per i rifiuti ingombranti<br />
c’è un servizio gratuito,<br />
per il quale ci si può informare<br />
presso il proprio comune.<br />
Un’informazione la<br />
diamo innanzitutto noi, soprattutto<br />
per negozianti e<br />
commercianti: se avete dei<br />
quantitativi consistenti di carta<br />
e cartoni derivanti da<br />
scatoloni e imballaggi, potete<br />
portarli direttamente presso la<br />
sede di Via Villa Rossi della ditta<br />
Vellar Claudio e figli, in orario<br />
di lavoro, come fanno già<br />
molti, evitando di sovraccaricare<br />
le campane apposite, o addirittura<br />
di lasciarli all’esterno<br />
delle stesse.<br />
S.B.<br />
proverbialmente isolata, continua<br />
a produrre feste e ritrovi all’insegna<br />
dell’amicizia e al di là<br />
del campanilismo.<br />
La prima Festa dei Gianesoni è<br />
stata catturata dalla digitale di<br />
Corrado Rossi, che ha curato un<br />
simpaticissimo album ricordo<br />
che unisce passato e presente<br />
Non ci siamo!<br />
e che, tra qualche decina d’anni,<br />
i giovani organizzatori mostreranno<br />
a figli e nipoti, trasmettendo<br />
loro quell’autentico<br />
sentimento di amicizia e solidarietà<br />
che sta lentamente scomparendo<br />
dai grandi centri.<br />
Martina Rossi<br />
<strong>Il</strong> francese, che passione!<br />
Oltre 40 persone stanno partecipando<br />
ai corsi di francese allestiti<br />
dalla professoressa Lucia<br />
Ciscato Morelli alle scuole elementari<br />
di Asiago con la collaborazione<br />
dell’assessorato ai<br />
Servizi Sociali di Asiago. I corsi<br />
gratuiti, divisi in due indirizzi,<br />
uno per principianti ed uno di<br />
livello intermedio, sono aperti<br />
sia a turisti sia a residenti<br />
altopianesi e si svolgono due<br />
volte la settimana fino al 30 agosto.<br />
“Abbiamo avuto una grande<br />
adesione che non ci aspettavamo<br />
– commenta l’assessore<br />
Diego Rigoni – Segno di come<br />
la voglia di cultura è grande ed<br />
anche come i nostri ospiti<br />
affezionati, quale la professoressa<br />
Morelli, abbiamo a cuore<br />
il nostro altopiano e sono pronti<br />
a mettersi a disposizione per<br />
questi tipi d’iniziative. Sicuramente<br />
una risorsa che merita la<br />
nostra attenzione e la nostra<br />
gratitudine”.<br />
Da cosa, si sa, nasce cosa e visto<br />
il successo dell’iniziativa,<br />
la professoressa Morelli assieme<br />
all’assessorato<br />
preannunciano una conferenza<br />
per i primi di agosto con<br />
Pascal Flamand, direttore della<br />
casa editrice Seuil che pubblica<br />
in Francia le opere di<br />
Mario Rigoni Stern, sulla Francia<br />
di oggi e come questa Francia<br />
si rapporta con l’Italia.
ASIAGO<br />
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it<br />
7<br />
L’alpinista Diemberger ospite ad Asiago<br />
Accolto in sala consiliare dal sindaco Andrea Gios ha poi presentato al Grillo Parlante il film<br />
da lui realizzato “Passi verso l’ignoto” nell’ambito dell’evento “La montagna, un amico”<br />
<strong>Il</strong> 21 luglio 2001 ad Asiago<br />
faceva caldo. E mentre paesani<br />
e turisti si tardavano<br />
davanti all’ultimo aperitivo<br />
prima di andare a cena sotto<br />
un cielo azzurro che solo<br />
l’Altopiano sa regalare iniziava<br />
a circolare una voce, quasi<br />
un sussurro, Paolo<br />
Scaggiari, no, Paolo Babali,<br />
come amava farsi chiamare<br />
fiero della sua discendenza,<br />
non era rientrato da<br />
un’escursione sullo Zebio.<br />
Va ben, si diceva, tanto diventa<br />
scuro tardi e sai come<br />
è quando si va in montagna<br />
si perde il senso del tempo.<br />
Ed invece no, Paolo è rimasto<br />
lassù, su quegli scogli che<br />
avevano visto tanti altri giovani<br />
vite spegnersi tanti anni<br />
prima nella tragedia della<br />
Grande Guerra. Ed ora era-<br />
Un successo oltre ogni<br />
aspettativa la prima manifestazione<br />
di aeromodellismo<br />
organizzata dal Gruppo<br />
Modellistico Asiago 7 C tenuto<br />
domenica all’aeroporto<br />
“Romeo Sartori” di<br />
Asiago. Oltre 40 appassionati<br />
hanno preso parte alla<br />
kermesse con un centinaio di<br />
spettatori che ammiravano le<br />
acrobazie messe in atto dai<br />
radiocomandi tenuti dai con-<br />
no stati testimoni di un’altra<br />
tragedia portandosi via l’amico<br />
di tanti, anzi, un amico di<br />
tutti colpendo profondamente<br />
la comunità asiaghese<br />
troppo spesso definita fredda<br />
ma in realtà calda e partecipe<br />
come era la stessa risata<br />
del compianto Paolo.<br />
Per rendere omaggio all’amico<br />
e socio, la sezione<br />
altopianese del Cai ha creato<br />
una manifestazione chiamata<br />
“La montagna un amico”<br />
che ospita ogni anno un<br />
alpinista che parla della montagna,<br />
amica a tal punto da<br />
non volerti più lasciare.<br />
Quest’anno l’ospite è stato<br />
Kurt Diemberger, l’unico alpinista<br />
ancora in vita ad aver<br />
scalato due ottomila in prima<br />
assoluta. Diemberger ha presentato<br />
il film da lui realizzato<br />
intitolato “Passi verso<br />
l’ignoto”. Mai ospite è stato<br />
più indicato, lui Kurt che ha<br />
visto tanti amici rimanere lassù<br />
nelle montagne come l’alpinista<br />
austriaco Hermann<br />
Buhl o la sua stessa compagna<br />
Julie Tullis e altri cinque<br />
alpinisti del gruppo sul K2.<br />
Per omaggiare l’alpinista e la<br />
memoria di Paolo il sindaco<br />
di Asiago, Andrea Gios, ha<br />
voluto incontrare<br />
Diemberger nella sala consigliare<br />
dove è avvenuto anche<br />
l’incontro con il padre di Paolo,<br />
Fabrizio. Lo sguardo di<br />
Diemberger ha accarezzato<br />
il volto di papà Fabrizio e nessun<br />
altra parola è servita, entrambi<br />
hanno conosciuto da<br />
vicino il sacrificio alla montagna.<br />
Gerardo Rigoni<br />
Un successo la prima gara<br />
di aeromodellismo ad Asiago<br />
correnti che si sono contesi il<br />
“1° Trofeo di Aerotraino<br />
radiocomandato Asiago 7<br />
Comuni”, prova valevole per<br />
il triangolare Trofeo<br />
Valdastico. La manifestazione,<br />
realizzata grazie al contributo<br />
dell’Extreme Flight di<br />
Noventa Vicentina e il Gruppo<br />
Modellistico di Rovigo, è<br />
stata anche possibile anche<br />
grazie alla disponibilità di<br />
Mario Martello, responsabile<br />
dell’aerostazione<br />
asiaghese. “La manifestazione<br />
– spiega il presidente del<br />
Club altopinese Federico<br />
Parini – ha proposto una simulazione<br />
di volo vero dove<br />
l’aliante modello è stato trainato<br />
in alto da un<br />
aeromodello ed il concorrente<br />
ha dovuto tenerlo in aria<br />
fino all’atterraggio in un punto<br />
determinato, il tutto in sette<br />
minuti”.<br />
G.R.<br />
Piccole luci per illuminare l’Altopiano<br />
Un vecchio detto dei commercianti<br />
ebrei dice “in<br />
tempo di crisi accendi<br />
un’altra candela”. E ad<br />
accendere una nuova luce,<br />
che si associa ad altre iniziative<br />
intraprese da altri<br />
sul territorio, ci ha<br />
pensato il Consorzio dei<br />
Caseifici che intende riprodurre<br />
un quadro di<br />
Gerry Lunardi come logo<br />
su magliette, locandine e<br />
persino sulla carta che<br />
avvolge il formaggio prodotto<br />
dal Consorzio stesso.<br />
In pratica il mondo<br />
fiabesco di Lunardi diventerà<br />
un’immagine di<br />
promozione dell’Altopiano<br />
stesso.<br />
<strong>Il</strong> Consorzio, con 190 soci<br />
e 120 dipendenti, è la seconda<br />
azienda<br />
dell’Altopiano dopo<br />
l’Ospedale come numero<br />
di posti di lavoro, ma non<br />
per questo si è allontanato<br />
dal territorio. Altra ini-<br />
ziativa intrapresa con<br />
l’eclettico artista, noto<br />
come il Ligabue<br />
dell’Altopiano, è il riprodurre<br />
con fiori il vecchio<br />
trenino e gli otto stemmi<br />
comunali lungo la scarpata<br />
che si sviluppa sotto il<br />
percorso ciclo pedonale del<br />
vecchio trenino alle porte<br />
del paese accompagnati<br />
dalla scritta “Benvenuti in<br />
Altopiano”.<br />
Una piccola luce forse, ma<br />
a forza di piccole luci magari<br />
si riesce ad illuminare<br />
nuovamente il nostro splendido<br />
Altopiano. G.R.
Sabato 26 luglio 2008<br />
Fabio Finco nuovo presidente<br />
del Rotary Club di Asiago<br />
8<br />
l’Altopiano 8<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
E’ Fabio Finco il nuovo presidente<br />
del Rotary Club Asiago –<br />
Altopiano Sette Comuni.<br />
47 anni il prossimo 13 luglio, l’imprenditore<br />
caseario, eneghese di<br />
nascita ma residente in terra trentina,<br />
è così il terzo ad iscrivere il<br />
proprio nome nell’<br />
del Club altopianese, dopo quello<br />
di Pietro Hyvoz (primo presidente<br />
dall’aprile 2006 al giugno<br />
2007) e Giovanni Costacurta (in<br />
carica dal 1° luglio 2007 al 30 giugno<br />
scorso).<br />
Nella serata dedicata al passaggio<br />
delle consegne il presidente<br />
uscente Costacurta ha espresso<br />
soddisfazione per il clima di amicizia<br />
esistente all’interno del giovane<br />
club.<br />
“Per me – ha puntualizzato tra<br />
l’altro - sta finendo un anno intenso<br />
ed anche positivo, che mi<br />
è servito molto, mi ha fatto maturare<br />
e capire le dinamiche di<br />
gruppo. Grazie a tutti per la<br />
partecipazione a tutte le attività<br />
che ci hanno fatto conoscere<br />
ed apprezzare ovunque”.<br />
Costacurta ha poi ricordato le<br />
svariate attività portate avanti<br />
nell’anno con le partecipazioni ai<br />
vari service, fra i quali, fiore all’occhiello,<br />
quello Internazionale<br />
dedicato all’Ospedale di<br />
Un’estate particolarmente fresca unita alle notizie<br />
poco rassicuranti sull’andamento dell’economia<br />
e sul costo del petrolio, che pare inarrestabile,<br />
ci fanno temere per i costi che dovremo sopportare<br />
il prossimo inverno per scaldarci; vuol dire<br />
che è giunto il momento per cominciare a limitare<br />
tale voce di spesa nel nostro bilancio iniziando a<br />
sostituire le finestre di casa.<br />
Con l’acquisto di nuovi serramenti in pvc è possibile<br />
avere un migliore comfort all’interno delle<br />
abitazioni, risparmiando nel contempo energia e<br />
soldi; tale investimento è favorito anche dalle<br />
norme in vigore dall’ultima Finanziaria che permettono<br />
di detrarre il 55% della spesa sostenuta<br />
in un periodo che va dai tre ai dieci anni, basta<br />
avere la certificazione del produttore.<br />
L’importante è scegliere il prodotto giusto, confacente<br />
alle proprie necessità; per questo è opportuno acquisire<br />
alcune informazioni di base. Ad esempio, tutti sappiamo che l’uso<br />
del vecchio vetro semplice è stato abbandonato a favore di quei<br />
vetri comunemente detti vetro-camera, ma di solito le nostre conoscenze<br />
finiscono qui.<br />
L’industria del vetro oggi offre una gamma di prodotti altamente<br />
tecnologici che assolvono funzioni diverse e integrano l’efficienza<br />
dell’infisso. Un vetro performante ci permetterà di ottimizzare ulteriormente<br />
la riduzione dei costi energetici e contribuirà a ridurre le<br />
emissioni di carbonio dannose per l’atmosfera terrestre.<br />
Oggi il vetro utilizzato nella produzione di vetrate isolanti è conosciuto<br />
come vetro “basso emissivo” o anche low-E glass. La differenza<br />
sostanziale dal vetro standard è data dall’applicazione di un<br />
sottilissimo strato metallico invisibile, detto coating, sul vetro; tale<br />
rivestimento riduce in misura significative le dispersioni. Queste<br />
lastre vengono poi assemblate in vetrate isolanti con il rivestimento<br />
orientato verso l’intercapedine al fine di ottenere migliori valori<br />
di isolamento termico e proteggere il coating.<br />
Se l’acquisto di nuove finestre di pvc ad alta efficienza energetica<br />
è un buon inizio, per avere il risultato migliore dobbiamo privilegiare<br />
la scelta di un triplo vetro 4/12/4/12/4 doppio basso emissivo<br />
con gas argon per entrambe le camere; lo spessore totale del vetro<br />
in questo caso è di 36 mm; un serramento così equipaggiato ci<br />
permette di avere un ottimo valore di trasmittanza termica (indica<br />
quanta energia disperde il serramento attraverso la sua superficie).<br />
Ad esempio, una finestra a 1 anta da cm 80x140h otterrà un valore<br />
Uw pari a 0,91.<br />
Al momento dell’acquisto dobbiamo prestare attenzione alle caratteristiche<br />
del vetro che ci verrà proposto, ad esempio, il profilo<br />
distanziatore tra le vetrate dovrà essere in acciaio per ridurre efficacemente<br />
la dispersione di calore nella zona di bordo vetro e ridurre<br />
il rischio di formazione di condensa. Sono dettagli che fanno la<br />
differenza nella valutazione globale del serramento che andremo<br />
ad acquistare.<br />
Esistono anche altre possibilità di scelta in tema di vetri. Per chi<br />
abita in zone calde e soleggiate, i vetri a controllo solare riflettono<br />
l’energia solare riducendo i costi legati al condizionamento estivo;<br />
Wolisso, in Etiopia, per porre poi<br />
l’accento anche su un altro<br />
service, quello che, nell’ambito<br />
del 20° Handicamp “Lorenzo<br />
Naldini”, ha portato per due settimane<br />
ad Albarella un portatore<br />
di handicap altopianese con la<br />
mamma, mentre ha sottolineato<br />
la qualità e lo spessore<br />
dell’interclub che nel novembre<br />
Finestre, come scegliere il vetro<br />
Se pensiamo di cambiare le finestre dobbiamo essere in grado di valutare le caratteristiche<br />
del vetro che ci viene proposto, ma non è facile orientarsi se non si hanno le idee chiare<br />
i vetri selettivi, invece, abbinano le caratteristiche<br />
dei vetri basso emissivi e di quelli selettivi<br />
per offrire il massimo comfort tutto l’anno. Per<br />
chi risiede in zone rumorose esistono vetri<br />
stratificati con interposto un film sintetico (pvb<br />
acustico) che hanno un eccellente potere<br />
fonoisolante.<br />
Infine, per aumentare la sicurezza delle finestre<br />
dalle intrusioni possiamo scegliere infissi con<br />
ferramenta antieffrazione dotati di vetri<br />
stratificati di vario spessore, accoppiabili anche<br />
con vetri termici basso emissivi, disponibili<br />
in un’ampia gamma di versioni, dai vetri<br />
antinfortunistici agli antiproiettile.<br />
Le finestre oggi ci possono garantire una casa<br />
più efficiente per quanto riguarda il<br />
contenimento energetico e anche più sicura; la<br />
scelta giusta contribuirà a valorizzare il nostro investimento immobiliare.<br />
Ital-plastick di Cittadella (Pd) (www.italplastick.it) specializzata<br />
nella produzione e nella posa di serramenti di pvc, è disponibile<br />
per un preventivo gratuito, personalizzato in relazione alle esigenze<br />
di ciascun cliente e offre non solo finestre su misura, ma<br />
anche una consulenza mirata alla scelta del vetro più adatto alle<br />
vostre necessità. Le finestre Ital-plastick sono disponibili in diverse<br />
tipologie e finiture (anche effetto legno) e assicurano una diminuzione<br />
importante dei consumi energetici. Ogni particolare – telaio,<br />
anta, guarnizioni e vetro – è progettato e assemblato per garantire<br />
le migliori prestazioni di isolamento termico, nel contempo<br />
offrono anche un alto isolamento acustico. La resistenza delle<br />
finestre di pvc agli agenti atmosferici come il sole, la pioggia lo<br />
sbalzo di temperature stagionali, evita noiosi e onerosi interventi<br />
di manutenzione delle superfici salvo che per le normali operazioni<br />
di pulizia dalla polvere e dallo smog.<br />
Telefonate subito a Ital-plastick per un preventivo gratuito. Un<br />
tecnico dell’azienda verrà a visitarvi e, senza alcun impegno da<br />
parte vostra, vi offrirà una consulenza gratuita proponendovi tra i<br />
prodotti Ital-plastick quelli che rappresentano la soluzione migliore<br />
per casa vostra. Per informazioni: italplastick@italplastick.com<br />
– tel.049.9417811<br />
Particolari tecnici - sezione vetri isolanti<br />
scorso ha visto ospite della conviviale<br />
nientemeno che Ermanno<br />
Olmi. “Che la tua presidenza sia<br />
migliore della mia, perché ogni<br />
presidenza deve essere migliore<br />
di quella precedente” ha concluso.<br />
Breve la risposta di Fabio<br />
Finco che, raccogliendone l’eredità,<br />
ha ringraziato i suoi predecessori<br />
“Due presidenti che, con<br />
la loro personalità, hanno fatto<br />
crescere il nostro club in qualità<br />
ed in visibilità”. <strong>Il</strong> suo programma<br />
sarà all’insegna della<br />
continuità, anche per quei progetti<br />
iniziati. “Io sono un<br />
pragmatico, uno di poche parole<br />
ma di fatti, un pratico e non<br />
un teorico; evidentemente ognuno<br />
di noi porta con sé il proprio<br />
bagaglio culturale ed umano, i<br />
propri modi di pensare e di<br />
relazionarsi con gli altri, la sua<br />
personalità, insomma”. Finco,<br />
abituato a confrontarsi con realtà<br />
concrete e tangibili, è uno di<br />
quelli che predilige il ed ha chiaramente fatto<br />
capire di saper di poter contare<br />
su di un solido gruppo con cui<br />
condividere programmi e decisioni.<br />
Finco ha voluto sottolineare<br />
altresì lo spirito di servizio con il<br />
quale è nato il Rotary e del quale<br />
il Rotary vive e si alimenta. “E’ lo<br />
spirito di servizio che porta i<br />
rotariani a dedicare il loro tempo<br />
a far vedere e cogliere le opportunità,<br />
ad aprire la strada<br />
verso l’autonomia di chi si tro-<br />
va in condizioni di difficoltà –<br />
ha sottolineato - <strong>Il</strong> nostro compito<br />
è servire, che non vuol dire<br />
fare la carità; servire vuol dire<br />
fare qualcosa direttamente, in<br />
prima persona, dare aiuti ed indirizzi,<br />
anche senza dover tirar<br />
fuori il portafoglio. Pur nel nostro<br />
piccolo abbiamo diverse<br />
personalità e professionalità<br />
per fare molto”. “Quello che inizia<br />
– ha concluso - non sarà l’anno<br />
di Fabio Finco bensì l’anno<br />
del Rotary Club Asiago”.<br />
Cesare Pivotto<br />
“Grazie al Rotary e a tutte le<br />
persone che hanno reso<br />
possibile la nostra vacanza”<br />
Non erano mai stati al mare, anzi, per dirla tutta, non erano mai<br />
andati in vacanza e il soggiorno di quindici giorni ad Albarella,<br />
offerto loro dal Rotary Club Asiago 7 Comuni, in collaborazione<br />
con il Comune di Roana, li ha fatti sentire come in Paradiso. E’<br />
indescrivibile la gioia di Giordano Pozza e della mamma Ida Panozzo,<br />
di Treschè Conca, che a distanza di alcune settimane dalla loro<br />
bella esperienza continuano a gustarsela con gratitudine verso chi<br />
ha reso possibile ciò e verso quanti in quei quindici giorni hanno<br />
regalato loro cordialità e disponibilità.<br />
Ida e Giordano sono stati tra i circa 140 partecipanti al ventesimo<br />
“Handicamp”, iniziativa avviata da Lorenzo Naldini, curata dal distretto<br />
Rotary 2060 (vale a dire il Triveneto). Un service attraverso<br />
il quale si regala una vacanza ad Albarella a giovani disabili con i<br />
loro accompagnatori.<br />
Nell’isola vengono messe a disposizione delle casette di proprietà<br />
del Gruppo Marcegaglia nelle quali i ragazzi vengono ospitati. I<br />
pranzi e le cene però si fanno assieme nel palatenda appositamente<br />
allestito e vengono organizzati dei momenti di intrattenimento e di<br />
svago in un clima di amicizia e di condivisione.<br />
“<strong>Il</strong> nostro club nato appena tre anni fa, ha partecipato per la prima<br />
volta a questa iniziativa – dice Giovanni Costacurta, ex presidente<br />
del Rotary altopianese, in carica fino a poche settimane fa – per<br />
realizzare il quale ho pensato di coinvolgere l’assessorato ai servizi<br />
sociali del comune di Roana, nel quale io risiedo, e fatte le debite<br />
considerazioni abbiamo pensato di rivolgere la proposta a persone<br />
cosidette “non strutturate” cioè che mantengono a casa il disabile”.<br />
Ida Panozzo ha accettato volentieri “anche se – racconta – all’inizio<br />
pensavo di non farcela ad organizzare tutto prima di partire (lavora<br />
con il marito nell’azienda agricola di famiglia, ndr), ma poi con l’aiuto<br />
del comune e di tante persone, è stato possibile partire. Per<br />
Giordano e anche per me è stata un’esperienza bellissima”.<br />
L’assessore ai servizi sociali Elvio Schivo e l’assistente sociale<br />
Dana Carli vogliono fare un ringraziamento particolare al Rotary<br />
Club e a Giovanni Costacurta per questo bel gesto che ha permesso<br />
a mamma e figlio di vivere quindici giorni di serenità, dimenticando<br />
per un po’ le fatiche e i problemi quotidiani. S. L.<br />
Da sinistra: Giovanni Costacurta, Giordano Pozza, Ida<br />
Panozzo, Elvio Schivo e Dana Carli.
Sabato 26 luglio 2008<br />
Tutti in bici a fin di bene<br />
Torna il pomeriggio del 9 agosto la “Pedalata della Solidarietà”<br />
per aiutare la ricerca scientifica sulle malattie rare<br />
Dando uno sguardo ai calendari<br />
delle manifestazioni organizzate<br />
sull’Altopiano per<br />
l’estate 2008 si possono trovare<br />
moltissime proposte di<br />
relax, divertimento, escursioni<br />
a piedi o in bicicletta in luoghi<br />
caratteristici o a contatto<br />
con la natura. Tra queste ce<br />
n’è una particolare, che si differenzia<br />
per la sua semplicità<br />
e grandezza al tempo stesso:<br />
la “Pedalata della Solidarietà”.<br />
L’edizione del 2008, in programma<br />
sabato 9 agosto, è<br />
l’11^ in ordine di tempo di questa<br />
manifestazione nata con<br />
l’intento di aiutare gli affetti da<br />
<strong>Il</strong> braccialetto della solidarietà<br />
<strong>Il</strong> sottile cordoncino di un braccialetto<br />
lega simbolicamente alcuni<br />
giovani della provincia di<br />
Vicenza con i piccoli e i coetanei<br />
che vivono in Africa, a<br />
migliaia di chilometri di distanza,<br />
nella regione di Iringa, nel<br />
sud est della Tanzania.<br />
Tutto è iniziato casualmente,<br />
quasi per gioco, per una strana<br />
quanto fortunata coincidenza.<br />
Manrico, un giovane di<br />
Santorso, un giorno si trova tra<br />
le mani un raccordo e un pezzo<br />
di tubo colorato. Dalle sue<br />
mani esce un braccialetto.<br />
Lo regala e immediatamente<br />
l’idea piace, incredibilmente<br />
l’oggetto viene richiesto.<br />
In quei giorni il gruppo scout<br />
di Santorso decide di accoglie-<br />
malattie rare, in particolare i<br />
bambini. Sono tantissime le malattie<br />
considerate rare perché<br />
poco o per nulla conosciute, ma<br />
rari sono anche i casi in cui se<br />
ne sente parlare con una certa<br />
risonanza; capitano casi<br />
eclatanti che richiamano l’attenzione<br />
dei media, ma più<br />
spesso succede che coloro che<br />
si trovano ad affrontare certe<br />
patologie si trovino a farlo da<br />
soli, con grandi difficoltà. Solo<br />
confrontandosi con chi si trova<br />
o si è trovato in situazioni<br />
simili è possibile trovare conforto<br />
e sperare nel futuro, una<br />
speranza che spesso non riguarda<br />
direttamente il proprio<br />
caso, ma quelli che, forse, un<br />
domani potranno essere risolti<br />
grazie alla ricerca scientifica<br />
nell’ambito di malattie con difficoltà<br />
diagnostiche e<br />
terapeutiche. E la Pedalata<br />
della Solidarietà che da 11 anni<br />
si svolge lungo le strade di<br />
Asiago, Roana e Gallio è organizzata<br />
proprio per sostenere<br />
la ricerca in questo campo,<br />
in particolare quella di cui si<br />
occupa l’Associazione Malattie<br />
Rare Mauro Baschirotto di<br />
Vicenza. In essa hanno trovato<br />
conforto Andrea, Sofia e<br />
Davide Genovese, genitori e<br />
re e supportare la richiesta dell’associazione<br />
Frontiere Nuove<br />
(www.frontierenuove.eu)<br />
per portare l’acqua ad un asilo<br />
di Ikondo, un villaggio di circa<br />
cinquemila anime nel sud<br />
est della Tanzania e alla diffusione<br />
del latte nella 40 scuole<br />
del distretto di Njombe, dove<br />
il CEFA (www.cefaonlus.it)<br />
ha realizzato una latteriacaseificio.<br />
Quel braccialetto<br />
semplice e colorato, senza<br />
marchi pubblicitari, costruito<br />
con tubi e raccordi, componenti<br />
essenziali per interventi di distribuzione<br />
dell’acqua, pompe<br />
e funzionamento dei macchinari<br />
della latteria, diventa allora<br />
il gadget ideale per promuovere<br />
quel tipo di raccolta fondi.<br />
L’eco del successo riscosso<br />
dal braccialetto a Santorso<br />
arriva anche ad Asiago. Monica<br />
e Paola, atlete della locale<br />
squadra di hockey on line<br />
Pink Vipers, ne ordinano 200<br />
da distribuire ai tifosi, in tubo<br />
nero con il raccordo arancione<br />
come i colori sociali. La solidarietà<br />
si può mettere in pratica<br />
anche con piccoli gesti<br />
come questo. Per ricordarne<br />
l’importanza il cartoncino che<br />
accompagna il braccialetto invita<br />
a costruire un mondo migliore<br />
(build a better world)<br />
anche attraverso il seme della<br />
solidarietà (the seed of<br />
solidarity), per l’occasione rappresentato<br />
da alcuni chicchi di<br />
granoturco. Questa estate il<br />
braccialetto “no logo” verrà distribuito<br />
anche sull’Altopiano<br />
in occasione della mostra fotografica<br />
sui lavori del<br />
volontariato in Africa,in programma<br />
il 9 e 10 agosto presso<br />
il cinema Palladio di<br />
Cesuna e il 19 presso la sala<br />
del teatro di Canove, dove verrà<br />
proiettato un filmato per presentare<br />
l’attività dell’associazione<br />
Frontiere Nuove.<br />
Giovanni Rattini<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it<br />
9<br />
fratello di Angela, la piccola di<br />
Roana nata con una sindrome<br />
rara che se l’è portata via<br />
quando aveva solo sei anni,<br />
nel gennaio del 2003. La Pedalata<br />
prosegue, edizione dopo<br />
edizione, nel ricordo di Angela,<br />
e con l’intento di aiutare altri<br />
casi simili. Chi vorrà partecipare<br />
potrà farlo presentandosi<br />
per l’iscrizione un po’ prima<br />
dell’orario di partenza, le<br />
15.30, nel piazzale del Consorzio<br />
fra i Caseifici. Bastano due<br />
ruote e la voglia di salire in<br />
sella per spingere senza fatica<br />
sui pedali (visto il facile<br />
percorso su cui si snoda il tracciato)<br />
per far parte del gruppo<br />
di gente di ogni età, che,<br />
indossata la stessa t – shirt ricevuta<br />
al momento dell’iscrizione,<br />
si ritroverà a pedalare<br />
fianco a fianco con la soddisfazione<br />
di farlo per una buona<br />
causa. L’arrivo del circuito<br />
è previsto quest’anno a<br />
Canove, dove i bikers avranno<br />
modo di dissetarsi e fare<br />
un sano spuntino.<br />
Silvana Bortoli<br />
Una serata per i bambini del Ciad<br />
<strong>Il</strong> 30 luglio un’altra serata organizzata da Aniciad Onlus<br />
<strong>Il</strong> 30 luglio, alle 21, presso il<br />
Teatro Parrocchiale di<br />
Canove di Roana, si terrà una<br />
seconda serata organizzata<br />
dall’Associazione Amiciad<br />
Onlus di Asiago; l’ingresso<br />
sarà gratuito e le eventuali<br />
offerte verranno devolute a<br />
favore dei bambini del Ciad.<br />
Scopo dell’appuntamento la<br />
sensibilizzazione verso<br />
problematiche importanti<br />
come quelle della fame e della<br />
sopravvivenza. Saranno<br />
presenti il dottor Gilbert e il<br />
dottor Ferracin a illustrare il<br />
lavoro dell’Associazione, gli<br />
scopi raggiunti e quelli che ci<br />
si prefigge di conseguire a<br />
breve termine. La serata proseguirà<br />
con intrattenimento di<br />
varietà.<br />
Innanzitutto, bisogna fare un<br />
plauso particolare al gruppo,<br />
già insieme qualche mese fa<br />
per la prima serata di beneficenza,<br />
che si esibirà ancora<br />
una volta in maniera del tutto<br />
disinteressata e gratuita, per<br />
dare il proprio personale contributo<br />
all’Associazione.<br />
La serata vedrà esibizioni di<br />
danza, con le coreografie<br />
ballate da Elena Gios, Giulia<br />
Rossi e Ruben Vellar. Seguiranno<br />
momenti di poesia in<br />
compagnia di Luca Baù, autore<br />
del libro<br />
Poesie&Sonetti, pubblicato<br />
l’anno scorso. Immancabile<br />
una sezione di spettacolo dedicata<br />
alla musica con Mario<br />
e Daniela Fabris, Ruben’s<br />
Group e i fratelli Eros e<br />
Manolo Ambrosini con le loro<br />
coinvolgenti percussioni.<br />
Novità dello spettacolo sarà<br />
l’inserimento di uno scatch<br />
teatrale curato da Patrizia<br />
Carli, Francesca Chiesa e<br />
Deborah Mosele. Ci saranno<br />
anche moltissime sorprese<br />
e ospiti inattesi, per una<br />
serata diversa e divertente,<br />
organizzata per una nobile<br />
causa. Vi aspettiamo numerosi!<br />
Martina Rossi<br />
Grafica Altopiano
ROANA<br />
A chi compete la manutenzione<br />
del campo di calcio “di sotto”,<br />
come viene chiamato il secondo<br />
impianto sportivo di Canove,<br />
in località Waister A chiederselo<br />
è Mario Dal Pozzo, cittadino<br />
di Canove, che ci ha contattato<br />
per sollevare questa e altre<br />
questioni che stanno a cuore a<br />
lui, ad altri paesani, ma anche<br />
ad alcuni turisti, affezionati frequentatori<br />
del paese. “Fino a<br />
qualche giorno fa – dice – e ormai<br />
da circa un anno, la<br />
recinzione che si trova dalla parte<br />
della strada, quindi ben visibile<br />
a tutti coloro che vi transitano<br />
davanti in auto, a piedi o<br />
in bicicletta, si presentava in<br />
pessime condizioni, rotta e rivoltata<br />
verso l’interno in più punti.<br />
Ora è stata sistemata in modo<br />
piuttosto sommario, ma le condizioni<br />
del campo restano alquanto<br />
scadenti, con porte in<br />
disuso e numerose erbacce. Ho<br />
fatto presente la cosa ad alcuni<br />
amministratori comunali che mi<br />
hanno risposto che la manutenzione<br />
non spetta al comune, ma<br />
alla Roana Servizi, i cui responsabili<br />
a loro volta mi hanno indirizzato<br />
verso la società del<br />
Calcio Canove. Ma anche gli<br />
addetti del calcio mi hanno ri-<br />
Cinquant’anni di sacerdozio per<br />
don Romeo Martello, festeggiati<br />
a casa sua, sull’Altopiano, con<br />
familiari, parenti, ex parrocchiani,<br />
altri sacerdoti. Nato a Roana<br />
il 26 dicembre 1930, don Romeo<br />
ha terminato il suo servizio da<br />
parroco due anni fa, dopo 14<br />
anni trascorsi a Camporovere.<br />
Ed è proprio con i suoi ultimi<br />
parrocchiani che ha iniziato le<br />
celebrazioni per il mezzo secolo<br />
di apostolato, il 13 luglio, anniversario<br />
della sua ordinazione,<br />
avvenuta a Padova nel 1958,<br />
assieme ad altri sedici nuovi<br />
preti. La domenica successiva,<br />
<strong>Il</strong> Fan Club Enrico Fabris si appresta<br />
a ritrovarsi per la festa<br />
estiva con il proprio beniamino.<br />
E l’occasione, aperta come sempre<br />
a tutti coloro che vi vorranno<br />
partecipare, quest’anno sarà<br />
veramente speciale, visto che<br />
assieme al campione di casa ci<br />
saranno anche i suoi compagni<br />
d’avventura e di vittorie. Dopo<br />
le indimenticabili gare di Torino<br />
2006, i ragazzi della squadra<br />
nazionale di pattinaggio velocità,<br />
saranno di nuovo insieme<br />
per rivivere anche con tutti i<br />
presenti le imprese<br />
olimpioniche che tanto hanno<br />
fatto emozionare e gioire.<br />
Un’occasione da non perdere,<br />
quella della serata di sabato 9<br />
agosto al Palatenda di Roana,<br />
per festeggiare il pattinaggio<br />
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano 10<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
“Caro Comune, predichi<br />
bene, ma razzoli male…”<br />
Mario Dal Pozzo segnala numerose trascuratezze su strutture ed edifici<br />
nell’ambito del territorio comunale di Roana, sede municipale compresa.<br />
sposto che non spetta a loro.<br />
Mi chiedo: di chi è il campo, o<br />
comunque a chi tocca tenerlo<br />
in ordine, efficiente e curato<br />
Per saperlo dove rivolgermi al<br />
giornale, sperando che da qualche<br />
parte arrivi una risposta Si<br />
fanno grandi inaugurazioni, si<br />
presentano importanti progetti<br />
come lo stadio del ghiaccio, giusto<br />
per citarne uno, e poi si tralasciano<br />
piccole cose che sembrano<br />
passare inosservate, invece<br />
sono ben visibili agli occhi<br />
di residenti e turisti.”<br />
<strong>Il</strong> Fan Club Enrico Fabris organizza una serata<br />
con i campioni del pattinaggio di velocità<br />
All’annuale festa estiva quest’anno saranno presenti anche<br />
Luca Stefani, Matteo Anesi e Ippolito Sanfratello<br />
velocità e i suoi campioni: Enrico<br />
Fabris, Ippolito Sanfratello,<br />
Matteo Anesi, e l’asiaghese<br />
Luca Stefani, nuova promessa<br />
del pattinaggio velocità italiano<br />
distintosi tra l’altro grazie al<br />
buon risultato ottenuto nella<br />
staffetta assieme ad Enrico e a<br />
Matteo ai Mondiali di Nagano.<br />
Anesi, atleta in carriera di origini<br />
Trentine, proviene<br />
dall’Altopiano di Pinè dove i<br />
giovani atleti italiani agli esordi<br />
si allenano durante tutto l’inverno.<br />
Di Ippolito Sanfratello,<br />
che ha smesso di gareggiare, si<br />
può sottolineare come sia rimasto<br />
comunque nell’ambiente:<br />
chi ha seguito le cronache televisive<br />
delle gare della scorsa<br />
stagione agonistica ha potuto<br />
sentirlo commentare l’operato<br />
“Un’altra cosa che reputo alquanto<br />
indecorosa – continua<br />
Dal Pozzo – è la condizione in<br />
sui si trova il palazzo municipale.<br />
Già qualche anno fa avevo<br />
segnalato all’amministrazione<br />
comunale alcuni lavori urgenti<br />
da fare per sistemare il municipio,<br />
piuttosto dimesso, con intonaci<br />
rovinati, che stanno staccandosi<br />
in molti punti. Sono<br />
anni che “predico” per questo,<br />
mi sono rivolto più volte all’assessore<br />
ai lavori pubblici, ho ricevuto<br />
promesse di interessamento<br />
alla cosa, poi non mantenute.<br />
Mi domando perché un<br />
“padrone di casa” faccia fare lavori<br />
di manutenzione da altre<br />
parti, quando prima dovrebbe<br />
pensare alla propria “abitazione”.<br />
Forse perché la sede municipale<br />
si trova a Canove, e per<br />
questa frazione non si vuole fare<br />
nulla Ma il municipio è di tutti<br />
i roanesi, seppur ubicato a<br />
Canove! E si trova lungo una<br />
via dove transitano tutti coloro<br />
che arrivano in paese, o vi passano<br />
per raggiungere gli altri<br />
comuni. Visto che ci siamo, aggiungo<br />
un’altra cosa: si parla<br />
tanto di turismo da incentivare,<br />
e poi a chi arriva da Trento,<br />
come i turisti tedeschi, si dà il<br />
benvenuto con il “famoso”<br />
Ghertele. Mi chiedo come mai<br />
un’amministrazione durante il<br />
suo quinquennale mandato,<br />
che ormai sta volgendo al termine,<br />
non abbia pensato di sistemare<br />
un edificio di proprietà<br />
comunale, lungo una strada<br />
piuttosto frequentata e da dove<br />
si passa per andare<br />
all’Ecomuseo del Ghertele”, ridotto<br />
a baraccamenti come neanche<br />
all’entrata di certi paesi<br />
del Kosovo si vedono! E’ far turismo<br />
questo”. “Caro Comune<br />
– termina Dal Pozzo – predichi<br />
bene, invitando i cittadini a tenere<br />
pulite le strade, decorose<br />
le proprie abitazioni, ma poi razzoli<br />
male, visto che sei il primo a<br />
non fare certi lavori. Mi auguro<br />
che prima di terminare il mandato<br />
qualcosa possa venire fatto,<br />
per offrire un miglior biglietto da<br />
visita a chi giunge nei nostri<br />
paesi.”<br />
Silvana Bortoli<br />
1958 – 2008: Cinquant’anni di sacerdozio per don Romeo Martello<br />
20 luglio, ricorrenza della prima<br />
messa che i nuovi ordinati celebrano<br />
dopo una settimana nel<br />
paese di origine, è stata la volta<br />
di festeggiare a Roana, assieme<br />
a familiari e parenti. “Sono stati<br />
entrambi due momenti bellissimi<br />
– commenta don Romeo -<br />
molto intensi e partecipati”. Nel<br />
raccontarci i suoi “Ricordi di una<br />
vita” che ha raccolto anche in<br />
un emozionante dvd, don<br />
Romeo torna indietro nel tempo,<br />
fino a quando aveva 9 anni.<br />
“Con la famiglia ci trasferimmo<br />
a Gorizia, per necessità lavorative<br />
di mio padre, e già in quegli<br />
anni sentivo la voglia di andare<br />
in seminario. Al ritorno<br />
sull’altopiano, nel 1944 con l’allora<br />
parroco di Roana don<br />
Marcello Lobbia, e altri ragazzini,<br />
andammo in visita al Barcon,<br />
seminario di Thiene e fu lì che<br />
trovai il coraggio di dichiarare<br />
la mia volontà di diventare prete,<br />
che per timidezza non avevo<br />
osato confidare neanche ai miei<br />
genitori. Entrai in seminario nel<br />
settembre del 1944. Dopo l’ordinazione<br />
fui cappellano a<br />
Campolongo Maggiore (VE) e<br />
successivamente a S. Pietro<br />
Viminario (PD). Nel 1976 fui nodei<br />
suoi compagni mentre faticavano<br />
in pista. “<strong>Il</strong> 9 agosto<br />
al palatenda di Roana – dicono<br />
i responsabili del Fan Club -<br />
si potrà ascoltare bella musica<br />
italiana degli anni ’70 – ’80<br />
e ’90 proposta da Gli Exess e<br />
ballare, perché no, con Enrico,<br />
Ippolito, Matteo e Luca. Al<br />
tempo stesso chi sarà intenzionato<br />
a rinnovare il<br />
tesseramento potrà farlo, sempre<br />
al costo di euro 10.00, con<br />
il rilascio della nuova tessera<br />
con le nuove immagini di Enrico<br />
da collezionare, e un<br />
gadget a sorpresa che, siamo<br />
sicuri, sarà molto gradito. Le<br />
iscrizioni sono aperte naturalmente<br />
anche a chi vorrà<br />
tesserarsi per la prima volta,<br />
così come chi fosse interessato<br />
a entrare nel gruppo operativo<br />
del Fan Club potrà farlo<br />
presente durante la festa”.<br />
S.B.<br />
minato parroco di Pedescala,<br />
dove rimasi 8 anni, prima di passare<br />
a S. Pietro Valdastico per<br />
ben 17 anni. Nel 1992, dopo aver<br />
trascorso 25 anni in Valdastico,<br />
avevo voglia di respirare aria più<br />
pura e di vedere più sole, saputo<br />
che Camporovere era senza<br />
parroco chiesi a monsignor<br />
Mattiazzo di poterlo fare io, passandovi<br />
14 anni prima di andare<br />
in pensione, nel giugno del<br />
2006. Ma per un sacerdote la<br />
missione non finisce mai, ed ora<br />
vivo con gioia la mia pensione,<br />
celebrando messa, predicando,<br />
confessando, senza l’apprensione<br />
di quando si ha una parrocchia<br />
da seguire. Mi dicono che<br />
sono il prete jolly dell’Altopiano,<br />
perché dove mi chiamano io<br />
vado. Da 14 anni sono assistente<br />
spirituale a Villa Rosa, vi celebro<br />
messa 3-4 volte la settimana;<br />
nei mesi di luglio e agosto sono<br />
ogni mattina a Gallio per la messa<br />
a Villa Alpina, dove le suore di<br />
Dolo si occupano di tanti bambini<br />
abbandonati; la domenica mattina<br />
celebro messa nella chiesa<br />
di Campanella, e poi dove c’è bisogno<br />
io vado, in tutte le 12 parrocchie<br />
del vicariato. E’ una grande<br />
soddisfazione per me essere a<br />
contatto con le varie comunità<br />
dell’Altopiano, e vivendo ad<br />
Asiago mi è comodo raggiungere<br />
le varie parrocchie per offrire il<br />
mio servizio”. Sono stati numerosi<br />
i momenti che hanno emozionato<br />
don Romeo Martello durante<br />
le celebrazioni del suo 50°,<br />
parole dense di significati gli<br />
sono state dedicate da tanti di<br />
coloro a cui in questi anni è stato<br />
vicino, sia ex parrocchiani che parenti<br />
ed amici, che hanno voluto<br />
in vari modi ringraziarlo per ciò<br />
che ha fatto per loro. S.B.
ROANA<br />
“Non ho intenzione di fare la<br />
guerra a nessuno, né alla maggioranza<br />
che non mi ha sostenuto,<br />
né alla minoranza che ha colto<br />
il momento politico. Sono convinto<br />
di aver fatto la cosa più giusta<br />
per il bene del territorio”. Non<br />
c’è rabbia nelle parole di Dario<br />
Frigo, oramai ex vice sindaco ed<br />
assessore ai Lavori Pubblici di<br />
Roana dopo che ha dato le sue<br />
dimissioni durante l’ultimo consiglio<br />
comunale. Dimissioni arrivate<br />
alla fine di un lungo tira e<br />
molla con la minoranza che ha<br />
preteso le dimissioni di Frigo per<br />
votare la delibera per<br />
l’elettrificazione della zona<br />
Campolongo Verena visto che<br />
alla maggioranza mancavano i<br />
numeri per far passare da sola la<br />
Sabato 26 luglio 2008<br />
In mostra a Cesuna i 54 progetti in<br />
concorso per la Cattedra di Canove<br />
È stato recentemente presentato presso il Centro Culturale Cinema<br />
Palladio il progetto che si andrà a realizzare all’ex Cattedra di Canove<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it<br />
11<br />
Luce al Verena, nubi nere in giunta<br />
Si è dimesso il vice sindaco Dario Frigo. “Sono convinto di aver fatto la cosa più giusta<br />
per il bene del territorio. Io ho la cosicenza pulita, non so se altri possano dire altrettanto”<br />
delibera. Una delibera che recepiva<br />
una proposta del Comune<br />
di Rotzo presentata in Regione<br />
con l’appoggio anche dagli altri<br />
Comuni altopianesi.<br />
Non c’è rabbia, ma tristezza sì<br />
quando Frigo definisce la sua<br />
decisione “frutto della totale<br />
mancanza della maggioranza politica<br />
nel gruppo che guida il Comune<br />
da quattro anni”.<br />
“E’ un progetto che interessa<br />
tutto il territorio perché<br />
l’elettrificazione del<br />
comprensorio è fondamentale<br />
per il futuro della zona e per le<br />
oltre 50 persone che ci lavorano<br />
– continua Frigo – E’ impensabile<br />
pensare ad innevare le piste<br />
con i generatori con il prezzo del<br />
gasolio che continua a salire, ma<br />
anche continuare ad usare generatori<br />
in una zona Sic non è giusto”.<br />
“Io ho la coscienza pulita, non so<br />
se altri possano dire altrettanto”<br />
conclude Frigo.<br />
La mancanza del numero legale è<br />
stata causata dall’assenza in aula<br />
del consigliere Domenico De Guio<br />
e dall’assessore al Turismo, Luigi<br />
Martello, entrambi impossibilitati<br />
a partecipare per motivi di lavoro.<br />
Martello, sentendosi chiamare<br />
in causa più volte dalla minoranza<br />
durante l’animata discussione<br />
che ha portato alle dimissioni<br />
di Frigo, commenta, “Mi<br />
pare tutto preordinato con accordi<br />
già presi tra la minoranza ed alcuni<br />
della maggioranza per metterci<br />
in difficoltà e non consentirci di<br />
portare avanti alcuni progetti di<br />
quest’amministrazione, lo stadio<br />
del ghiaccio a Roana in primis”.<br />
“Curioso che ora la minoranza<br />
definisca la zona del Verena e<br />
Campolongo d’importanza strategica<br />
per il turismo quando volevano<br />
stralciare dal bilancio lo<br />
studio di fattibilità dello sviluppo<br />
sciistico del Verena – conclude<br />
Martello - Poi perché chiedere<br />
la testa del vicesindaco per<br />
partecipare al voto di un progetto<br />
che essi stesso definiscono importante”<br />
“Non possiamo continuare a fare<br />
da stampella ad una maggioranza<br />
che non esiste, lacerata com’è<br />
tra fazioni e personalismi” ha poi<br />
dichiarato il capogruppo di minoranza<br />
Davide Bolzon.<br />
“Prendo atto con amarezza della<br />
decisone del vice sindaco Frigo<br />
– ha commentato Mario Porto –<br />
spiace che si sia arrivati a questo<br />
durante una discussione su un<br />
progetto importante per tutto<br />
l’Altopiano”. Respinta per ora la<br />
proposta dell’assessore al bilancio<br />
Carlo Stefani che consigliava<br />
di aprire un tavolo di crisi.<br />
Gerardo Rigoni<br />
Estratto dalla relazione che<br />
accompagna il progetto redatto<br />
dallo Studio Santagostino<br />
Considerato che l’obiettivo dell’intervento<br />
è quello di introdurre il programma<br />
di progetto attraverso elementi<br />
spaziali che interagiscano<br />
con l’esistente senza modificarne<br />
la morfologia, stimando che l’introduzione<br />
di un programma tanto articolato,<br />
complesso e qualificato in<br />
un edificio fortemente degradato<br />
quale è la Cattedra attualmente,<br />
avrebbe comportato costi proibitivi<br />
e comunque l’alterazione dello<br />
stato di fatto per rendere a norma<br />
l’edificio, si è scelto di basare il progetto<br />
su un concetto più radicale,<br />
ma al tempo stesso rispettoso dell’esistente<br />
ed in grado di moltiplicarne<br />
le potenzialità spaziali, svuotando<br />
il complesso dei tramezzi, e<br />
dei solai, che allo stato di degrado<br />
attuale non sarebbero in grado di<br />
sostenere l’introduzione del nuovo<br />
programma. Si è deciso pertanto<br />
di costruire all’interno delle pareti<br />
e dei muri perimetrali esistenti, opportunamente<br />
rinforzati e risanati,<br />
una serie di unità spaziali indipendenti<br />
tra loro ma reciprocamente<br />
correlate con lo scopo di accogliere<br />
le funzioni previste.[…]<br />
Ben sei sedute sono occorse alla<br />
commissione tecnica, composta<br />
da membri interni ed esterni al<br />
Comune di Roana, per valutare i<br />
54 lavori giunti per il concorso.<br />
“Idee per il recupero<br />
polifunzionale e riqualificazione<br />
di un plesso da adibire a istituto<br />
europeo per le politiche della<br />
Omaggio ai veterani della 2^ Guerra mondiale<br />
<strong>Il</strong> Gruppo Alpini di Roana ha organizzato per mercoledì 9 Luglio, presso la sede, un incontro conviviale,al quale<br />
sono stati invitati i “veterani” della guerra 1940/45 di Roana Mezzaselva e Rotzo. Prima di dare inizio alla<br />
cena,preparata con cura da valide cuoche volontarie, il capogruppo di Roana ha voluto con semplici parole<br />
sottolineare il significato di questo incontro: un omaggio ai reduci della 2° Guerra Mondiale e un ricordo per quelli<br />
che sono andati avanti. Anche il capogruppo di Rotzo ha rivolto a tutti l’augurio caloroso di superare la soglia dei<br />
100 anni in considerazione del fatto che questi veterani dalla veneranda età, sono ancora in buone condizione di<br />
salute. Alcuni di loro hanno raccontato le vicissitudini della guerra in Grecia, Albania, Russia e solo la fortuna ha<br />
voluto che ritornassero a casa ancora vivi. A fine cena è stato consegnato loro un piccolo omaggio molto gradito:<br />
delle stelle alpine d’argento lavorate a mano e fissate su un pezzo di pietra. Una bella serata che si spera possa<br />
ripetersi anche il prossimo anno.<br />
Gruppo Alpini di Roana<br />
montagna”, questo il tema del<br />
concorso indetto dall’Assemblea<br />
dei sindaci dell’Altopiano.<br />
La struttura oggetto dei lavori è<br />
l’ormai nota ex Cattedra, sorta decenni<br />
fa come scuola per il miglioramento<br />
e l’insegnamento<br />
delle tecniche agricole e bovine<br />
e per un ottimale sfruttamento<br />
delle risolse locali, attività peraltro<br />
andate naufragate alla fine del<br />
secolo scorso. Oggi sui pannelli<br />
allestiti dalla Amministrazione<br />
Comunale roanese sono stati<br />
esposti tutti i progetti ammessi a<br />
alla gara, tra queste primeggiano<br />
le quattro tavole dello<br />
studio milanese Santagostino,<br />
la cui pianificazione diventerà<br />
esecutiva in un prossimo futuro.<br />
“Grazie a questo primo passo -<br />
ha affermato il sindaco di Roana<br />
prof. Mario Porto – possiamo finalmente<br />
guardare ad una previsione<br />
di inizio lavori. Lusiana<br />
e Rotzo ci precedono nelle richieste<br />
di finanziamenti per<br />
altre opere da realizzarsi nel<br />
loro territorio comunale, ma<br />
abbiamo di che ben sperare potendo<br />
entrare nelle priorità<br />
della graduatoria. Per l’anno<br />
2009 auspico che l’attribuzione<br />
di un primo finanziamento<br />
di un milione e mezzo di euro<br />
ci permetta di coprire l’iniziale<br />
stralcio degli interventi, rappresentato<br />
dalle primarie strutture<br />
ricettive, cioè da alloggi,<br />
sala mensa e reception. <strong>Il</strong> pro-<br />
g e t t o<br />
dello<br />
studio<br />
Santagostino<br />
– spiega il<br />
primo cittadino<br />
– è stato<br />
davvero ben<br />
realizzato, in<br />
quanto meglio<br />
degli altri rispondeva ai<br />
parametri richiesti dalla commissione<br />
esaminatrice, che imponeva<br />
un adeguato sviluppo<br />
architettonico del sito, una<br />
esplicita relazione tecnica, e<br />
una stima dei costi che andava<br />
a soddisfare la spesa massima<br />
prevista, che si aggira sui<br />
sette milioni di euro. Un plauso<br />
comunque a tutti i partecipanti<br />
la cui preparazione ha<br />
stimolato la competizione”.<br />
G. Dalle Fusine<br />
13 i presenti all’incontro, di cui 8 di Roana. 1 di Mezzaselva e 4 di Rotzo.Ecco i loro nomi, a partire da in alto<br />
a sinistra della foto: Stefani Bruno classe1922; Azzolini Guido,classe 1921; Zanella Giuseppe,classe 1923;<br />
Vellar Enzo, classe 1922; Martello Cristiano,classe 1918; Rebeschini Gino,classe 1921; Mosele Romeo,classe<br />
1921; Dal Pozzo Claudio,classe 1923; Rebeschini Alberto, classe 1920; Fabris Giacomo,classe 1921; Dal<br />
Pozzo Cristiano,classe 1913; Slaviero Lino,classe 1918; Dal Pozzo Matteo, classe 1931.<br />
Grafica Altopiano
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano 12<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
Gallio: il paradiso dei bambini!<br />
Altro che il pifferaio di<br />
Hamelin, Gallio ha le proposte<br />
giuste per attirare i piccoli<br />
ospiti e residenti<br />
dell’Altopiano!<br />
Anche quest’anno, il Comune<br />
di Gallio ha deciso di offrire<br />
simpatiche e divertenti<br />
proposte ai più piccoli, proponendo<br />
spettacoli e laboratori<br />
creativi-educativi che<br />
permettono ai bambini di stare<br />
insieme e imparare in allegria!<br />
Dopo la positiva esperienza<br />
degli scorsi anni, saranno<br />
riproposti, dal 15 luglio al 14<br />
agosto, i laboratori di<br />
“Favolandia”; l’autrice per<br />
l’infanzia, Consuelo Morello,<br />
coinvolgerà i piccoli in una<br />
serie di incontri, durante i<br />
quali, partendo del gioco e<br />
Anche quest’anno, durante i<br />
mesi di luglio e agosto, è possibile<br />
partecipare al concorso<br />
fotografico “I Funghi nella<br />
natura”. Le foto dovranno<br />
ritrarre funghi inseriti nel loro<br />
habitat naturale e saranno<br />
esposte nel corso della Mostra<br />
micologica, che si svolgerà<br />
dal 29 al 31 agosto presso<br />
le Scuole Elementari di<br />
Gallio, e che vedrà la parte-<br />
dalla favola, si giungerà a<br />
sviluppare manualità e creatività.<br />
<strong>Il</strong> nome dato ai singoli laboratori<br />
è già tutto un programma:<br />
Gli inventa mostri, <strong>Il</strong> filo<br />
della storia, Thean i folletti,<br />
Lo zoo di Favolandia, Re e<br />
regine, Piccoli scultori, I sogni<br />
son desideri…<br />
Ma le proposte per i più piccoli<br />
non finiscono mai…il 29<br />
luglio e il 5 agosto, passeggiando<br />
lungo le vie di Gallio,<br />
piccoli e grandi potranno tuffarsi<br />
nell’allegria creata degli<br />
artisti di strada, acrobata,<br />
equilibrista, giocoliere,<br />
trampoliere, clown e tanti altri,<br />
che si esibiranno nelle<br />
piazze del paese.<br />
Un’altra occasione, per riunire<br />
grandi e piccoli, sarà senza<br />
dubbio La Festa degli<br />
aquiloni, lunedì 18 agosto, a<br />
partire dalle ore 16.00; al<br />
Parco della Fratellanza, si<br />
potranno costruire e lanciare<br />
variopinti aquiloni.<br />
Nemmeno la sera, però, ci si<br />
è dimenticati dei più piccoli:<br />
anche loro hanno il diritto di<br />
avvicinarsi alla magia del teatro!<br />
<strong>Il</strong> Comune di Gallio propone<br />
due spettacoli pensati appositamente<br />
per loro.<br />
Sabato 2 agosto, in Piazza<br />
Italia, alle 20.45, una favola<br />
antica, ma ricca di messaggi<br />
attuali anche ai giorni nostri,<br />
“Pelle d’asino” incanterà la<br />
platea.<br />
Invece, giovedì 7 agosto,<br />
sempre in Piazza Italia e sempre<br />
alle 20.45, durante lo spettacolo<br />
“ERA… ORA”, gli<br />
spettatori assisteranno agli<br />
improbabili sforzi di un simpatico<br />
papà per accontentare<br />
il figlio.<br />
Non crediate sia finita<br />
qui…l’estate di Gallio ospiterà<br />
momenti magici di illusionismo<br />
e altri laboratori all’aperto,<br />
perché la vacanza<br />
del vostro bambino sia veramente<br />
indimenticabile!<br />
Per iscrizioni ed ulteriori informazioni,<br />
chiamate l’Ufficio<br />
Informazioni Turistiche di<br />
Gallio allo 0424/447919.<br />
CONCORSO FOTOGRAFICO<br />
I FUNGHI NELLA NATURA<br />
cipazione del Prof. Roberto<br />
Galli uno dei massimi esperti<br />
del settore.<br />
Le foto saranno valutate da<br />
una giuria di esperti e le prime<br />
tre classificate saranno<br />
premiate nel corso della giornata<br />
di chiusura della manifestazione.<br />
Regolamento e moduli<br />
d’iscrizione presso l’Ufficio<br />
Turistico di Gallio, o sul sito<br />
internet www.comune.gallio.vi.it<br />
I vincitori saranno premiati con i<br />
seguenti premi:<br />
1° classificato videocamera<br />
digitale PANASONIC NV-<br />
GS80EG9-S zoom ottico<br />
32X<br />
2° classificato navigatore<br />
satellitare GARMIN<br />
3° classificato week-end<br />
del benessere per 2 persone<br />
presso l’hotel Gaarten<br />
Magdi Allam racconta la sua conversione<br />
Magdi Cristiano Allam, editorialista<br />
e vicedirettore del<br />
Corriere della Sera, torna anche<br />
quest’anno sull’Altopiano,<br />
protagonista di uno degli “Incontri<br />
con l’autore” organizzati<br />
dal Comune di Gallio in collaborazione<br />
con la Libreria Giunti<br />
Al Punto di Asiago. <strong>Il</strong> giornalista<br />
sarà al Cineghel di<br />
Gallio giovedì 31 luglio alle ore<br />
15.30, per presentare il suo<br />
ultimo libro “Grazie Gesù” e<br />
raccontare la sua conversione<br />
dall’Islam al cattolicesimo.<br />
La notizia del battesimo di<br />
Magdi Allam, impartito da<br />
Papa Benedetto XVI, ha fatto<br />
velocemente il giro del mondo,<br />
animando il dibattito culturale<br />
nei mesi scorsi. “Grazie<br />
Gesù” è il racconto di una conversione<br />
religiosa, un grido<br />
d’allarme in difesa della<br />
sacralità della vita e della dignità<br />
e libertà della persona e,<br />
insieme, un forte messaggio di<br />
speranza per un’autentica cultura<br />
del dialogo e della pace.<br />
L’incontro al Cineghel con<br />
GALLIO “Ieri & Oggi “<br />
Anche quest’anno l’Archivio<br />
Dal Molin dà un importante contributo<br />
allo scenario culturale<br />
delle proposte estive del comune<br />
di Gallio.<br />
Se lo scorso anno ci si era dedicati<br />
a ricordare l’anniversario<br />
della cruenta battaglia<br />
dell’Ortigara, quest’anno l’intento<br />
è ancora più coinvolgente per<br />
gli ospiti e i residenti.<br />
Infatti, l’Amministrazione ha<br />
voluto proporre una mostra,<br />
“Gallio Ieri & Oggi”, che racconti,<br />
attraverso le immagini, la<br />
storia del Paese di Gallio, prima<br />
e dopo l’ecatombe della Prima<br />
Guerra Mondiale, conflitto che<br />
ha influito inesorabilmente sul<br />
profilo, sulla cultura e sulla vita<br />
della gente dell’Altopiano.<br />
Le foto diventano, dunque, un<br />
modo per raccontare il passato<br />
e metterlo in relazione con il presente;<br />
per tracciare una storia<br />
fatta di uomini che, in guerra o in<br />
pace, hanno modificato l’aspro<br />
territorio di montagna per ren-<br />
Magdi Allam è ad ingresso<br />
gratuito ma con prenotazione<br />
obbligatoria presso l’Ufficio<br />
del Turismo di Gallio. La mattina<br />
del 31 luglio il giornalistascrittore<br />
sarà, a partire dalle<br />
ore 10.30, alla Libreria Giunti<br />
al Punto di Corso 4 Novembre<br />
ad Asiago, a disposizione<br />
della clientela per firmare<br />
il suo libro. Sempre per la rassegna<br />
“Incontri con l’autore”<br />
lunedì 4 agosto al Cineghel<br />
derlo adatto alle loro esigenze.<br />
La mostra si sofferma anche su<br />
elementi importanti del territorio<br />
urbano galliese.<br />
La chiesa, per iniziare, con la<br />
facciata, il pinnacolo del campanile,<br />
l’interno distrutto dopo i bombardamenti.<br />
Oppure si può fermare lo sguardo<br />
sulle vie e contrade ad inizio<br />
Novecento; come, ad esempio,<br />
sulla contrada Fontana, importante<br />
perché le fontane un tempo<br />
erano luogo di relazioni sociali<br />
e culturali. Inoltre, si possono<br />
osservare come sono cambiati<br />
i confini nel tempo.<br />
E che dire dei dintorni del paese.<br />
Vedere, ad esempio, la Val<br />
dei Ronchi , terra strappata alle<br />
radici degli alberi perchè fosse<br />
adatta alla coltivazione, è comprendere<br />
che esistono tutt’oggi<br />
angoli nei quali le tipologie<br />
architettoniche di un tempo restano<br />
a memoria dell’antichissima<br />
cultura delle nostre terre,<br />
nonostante la furia distruttrice dei<br />
alle ore 15.30, sarà la volta<br />
di Giuseppe Ayala, magistrato<br />
di spicco del pool<br />
antimafia negli anni ’80, che<br />
presenterà il suo ultimo libro<br />
“Chi ha paura muore ogni<br />
giorno. I miei anni con Falcone<br />
e Borsellino”, il racconto<br />
degli anni di lotta al fianco<br />
di questi due grandi uomini,<br />
che riaffiorano dalle sue pagine<br />
con tutta la loro umanità<br />
ed ironia. S.B.<br />
bombardamenti. Commuove<br />
anche ammirare le immagini del<br />
Santuario della Madonna del<br />
Buso, danneggiato quasi alla fine<br />
del conflitto, dopo essere stato<br />
ostello per molti dei profughi che<br />
si stavano dirigendo verso la pianura<br />
veneta. Tutti scenari della<br />
Val Frenzela, storica via di comunicazione,<br />
che oggi è meta di<br />
passeggiate, mentre nel Novecento<br />
fu anche teatro di guerra.<br />
Una parte importante, e come<br />
potrebbe non esserlo, è la sezione<br />
dedicata alle montagne che<br />
dominano Gallio, ciascuna caratterizzata<br />
da una storia, un gesto<br />
eroico, una battaglia. Per tentare<br />
di comprendere cosa accadeva<br />
su campi di battaglia si possono<br />
osservare le postazioni dei<br />
cannoni a Campomulo, i combattimenti<br />
sui monti Fior,<br />
Castelgomberto, Col del Rosso,<br />
Spil, Valbella.Una mostra resa<br />
possibile grazie alla sensibilità del<br />
Comune di Gallio e alla passione<br />
straordinaria e alla pazienza<br />
collezionistica di Ruggero Dal<br />
Molin , per conoscere e riconoscersi<br />
come elementi di continuità<br />
su un territorio che, pur<br />
modificandosi, racconta una storia<br />
che appartiene a tutti noi.<br />
Per continuare a vivere il trasporto<br />
del confronto, associato<br />
alla mostra il Comune ne ha prodotto<br />
il catalogo, in vendita presso<br />
la mostra stessa e presso l’Ufficio<br />
Informazioni Turistiche.<br />
La mostra sarà aperta dal 20<br />
luglio al 20 agosto, con orari 16<br />
– 19, presso le Scuole Elementari.
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it<br />
13<br />
GALLIO<br />
PERNECHELE<br />
Simultanea di scacchi in Piazzetta giardini<br />
Una contro tutti<br />
La campionessa italiana Elonora Ambrosi<br />
ha sfidato una trentina di concorrenti<br />
<strong>Il</strong> sentiero del Silenzio<br />
“Una cattedrale nel deserto”<br />
Molto critica la minoranza consiliare di Gallio sulla<br />
realizzazione del percorso meditativo a Campomuletto<br />
Non è stato ancora realizzato<br />
e il sentiero di pace proposto<br />
dall’amministrazione<br />
comunale di Gallio desta già<br />
i primi commenti critici da<br />
parte della minoranza consigliare.<br />
<strong>Il</strong> sentiero del silenzio<br />
– Porta della Memoria che<br />
l’amministrazione Stella intende<br />
realizzare in località<br />
Campomuletto si prospetta<br />
come un percorso di circa 2<br />
chilometri con piazzole dove<br />
saranno posate delle sculture<br />
contemporanee con l’intenzione<br />
di creare un punto<br />
dove chi si reca sui luoghi<br />
della Grande Guerra possa<br />
fermarsi per “ritrovare le<br />
emozioni per affrontare poi<br />
le zone di aspre battaglie che<br />
hanno visto il sacrificio di<br />
decine di migliaia di giovani<br />
soldati”.<br />
“Da tempo il sindaco di Gallio<br />
preannunciava un’idea sensazionale<br />
che destava la nostra<br />
curiosità, - attacca Pino<br />
Rossi della lista Noi di Gallio<br />
- l’idea è’ poi emersa sui<br />
quotidiani, la realizzazione di<br />
un sentiero di Pace, un oasi<br />
di meditazione, da realizzare<br />
per una somma di oltre<br />
100.000 euro. Siamo profondamente<br />
convinti che chiunque<br />
desideri trovarsi solo con<br />
se stesso e dedicarsi<br />
all’introspezione o alla meditazione,<br />
possa farlo semplicemente<br />
immergendosi nel<br />
meraviglioso ambiente naturale<br />
che circonda Gallio.<br />
Qualsiasi intervento dell’uomo<br />
non può che alterare l’incantevole<br />
equilibrio che il<br />
buon Dio ha voluto donarci”.<br />
“La nostra opinione non è<br />
dettata da astio nei confronti<br />
del primo cittadino, ma siamo<br />
convinti che a Gallio, con una<br />
crisi del comparto commerciale<br />
e del turismo senza precedenti,<br />
serva ben altro. E’<br />
un’opinione condivisa da molti<br />
cittadini e dalle categorie,<br />
– continua Rossi – queste<br />
cattedrali nel deserto sono<br />
solo personalismi che non<br />
hanno niente a che vedere<br />
con l’amministrare un paese<br />
che invece comporta la<br />
concertazione con le persone<br />
prima di certe scelte. Ed<br />
invece assistiamo da 15 anni<br />
ad una “politica calata dall’alto”<br />
che sta danneggiando in<br />
modo significativo il nostro<br />
paese”. Gerardo Rigoni<br />
Marostica No, Gallio. Piazza<br />
degli scacchi No,<br />
piazzetta Giardini. Una lunga<br />
fila di scacchiere tradizionali<br />
a disposizione di altrettanti<br />
giocatori, in una insolita<br />
e affollata cornice di pubblico.<br />
Una sfida assai particolare<br />
quella che domenica scorsa<br />
ha messo di fronte Eleonora<br />
Ambrosi, campionessa italiana<br />
di scacchi e nazionale<br />
olimpica wfm con venticinque<br />
avversari, dalle età e<br />
abilità sulla scacchiera molto<br />
differenti.<br />
La ventenne fuoriclasse veronese<br />
ha iniziato a spostare<br />
pedoni, alfieri e “reali” a<br />
nove anni, diventando la giovanissima<br />
punta di diamante<br />
di un movimento nazionale<br />
che raccoglie circa una<br />
dozzina di migliaia di<br />
tesserati.<br />
Una gara simultanea<br />
che, per la bravura<br />
degli sfidanti e per la<br />
sostituzione tempestiva<br />
dei primi cinque<br />
giocatori eliminati con<br />
altrettanti concorrenti, diventati<br />
in tutto trenta, si è trasformata<br />
in una sfida interminabile.<br />
Sotto gli occhi vigili dei familiari,<br />
Eleonora ha percorso<br />
decine di volte il perimetro<br />
interno dei tavoli sistemati a<br />
ferro di cavallo, sui quali erano<br />
state posizionate le venticinque<br />
scacchiere. Mossa<br />
dopo mossa, il passaggio da<br />
un avversario ad un altro. E<br />
ad ogni passo una nuova partita<br />
lasciata in sospeso nel giro<br />
precedente, con conseguente<br />
recupero della strategia di<br />
gioco più adatta. Uno sforzo<br />
fisico e soprattutto mentale<br />
non indifferente per mantenere<br />
il più possibile inalterato<br />
lo stato di concentrazione.<br />
Dopo quattro ore di gioco resistevano<br />
in gara ancora<br />
quattordici concorrenti. Ma<br />
al calare della sera, poco prima<br />
dello scoccare della quinta<br />
ora di gara, come in una<br />
partita di calcio la sfida si è<br />
doverosamente chiusa per<br />
“impraticabilità di campo”,<br />
dovuta ad un improvviso acquazzone,<br />
quando c’erano<br />
due partite ancora in corso.<br />
Solo Biagio Pignatelli del Circolo<br />
Scacchistico padovano<br />
è riuscito ad avere la meglio<br />
sulla giovane campionessa<br />
veronese. Un’occasione per<br />
organizzare quanto prima una<br />
rivincita, magari a quattr’occhi.<br />
Giovanni Rattini
In tre anni è la terza mostra<br />
tematica presentata a Foza, in<br />
precedenza protagonisti delle<br />
esposizioni sono stati altri materiali<br />
che da sempre accompagnano<br />
la vita dell’uomo: il legno<br />
e la pietra, all’appello quindi,<br />
mancava solo il metallo.<br />
Un viaggio nel tempo grazie ai<br />
metalli con i quali da sempre l’uomo<br />
dà vita ad utensili, ma attraverso<br />
i quali da sempre esprime<br />
anche la sua arte, il suo spirito.<br />
Una mostra ancora una volta a<br />
cura di Francesca<br />
Rodeghiero, attivissima presidentessa<br />
dell’Associazione<br />
culturale “Mondo Rurale” di<br />
Marostica, nativa di Foza e<br />
sempre impegnata a dar vita<br />
ad interessanti mostre anche<br />
nel suo Altopiano. Anche<br />
questa volta l’attento Assessore<br />
alla cultura Roberta<br />
Marcolongo e tutta l’Amministrazione,<br />
sono riusciti a<br />
puntare l’attenzione in particolare<br />
sulla storia e la tradizione<br />
del loro territorio, che<br />
fornisce, nella quasi totalità,<br />
i materiali in esposizione.<br />
Documenti, fotografie, oggetti<br />
di ogni sorta e tipo, che<br />
testimoniano le tradizioni, la<br />
storia dell’uomo, la sua evo-<br />
Sabato 26 luglio 2008<br />
A Foza “Memoria di ferro”,<br />
aiuta a rinverdire la tradizione<br />
Rita Croce<br />
e la storia del paese<br />
Sabato 26 alle 18.00 a Foza, presso le scuole medie,<br />
verrà inaugurata la mostra tematica sui metalli<br />
La Giunta Provinciale ha approvato il progetto per il<br />
terzo e ultimo stralcio della sistemazione e dell’allargamento<br />
della strada provinciale 73 Campesana-<br />
Valvecchia, nei Comuni di Bassano del Grappa,<br />
Campolongo sul Brenta e Valstagna.<br />
Per un importo pari a 860mila euro, verranno effettuate<br />
due tipologie di interventi: la posa in opera di<br />
barriere di sicurezza nelle zone in cui si rendono<br />
indispensabili, in particolare per un tratto di circa<br />
4,5 km tra il Comune di Bassano del Grappa e il<br />
Comune di Campolongo sul Brenta e l’ allargamento<br />
di un tratto di circa 360 metri della strada in<br />
contrada Zannini nel Comune di Capolongo sul<br />
Brenta e allargamento di un tratto della strada in<br />
curva della lunghezza di circa 80 metri nella<br />
contrada Londa di Valstagna.<br />
La SP Campesana-Valvecchia dal punto di vista funzionale<br />
può essere assimilata ad una strada urbanaextraurbana,<br />
ma la larghezza della carreggiata risulta<br />
in più punti inadeguata a sostenere il tipo e l’inten-<br />
luzione. Un’esposizione che<br />
prenderà in considerazione il<br />
metallo, così come è in natura,<br />
nella preistoria, nella metallurgia,<br />
negli oggetti di ogni<br />
giorno, metalli in guerra ed<br />
in pace. A questo ultimo<br />
tema si collega inoltre la serata<br />
del 13 agosto prossimo,<br />
quando, sempre a Foza, verrà<br />
proiettato il famoso film di<br />
Olmi “I recuperanti”. Alla<br />
mostra, che sarà visitabile<br />
fino al 15 agosto prossimo, e<br />
nel corso dell’ultima giornata<br />
sarà inoltre possibile effettuare<br />
la visita guidata accompagnati<br />
dalla stessa curatrice,<br />
sono collegate: la serata<br />
culturale del 6 agosto alle<br />
21.00, dal titolo: “Attrezzature<br />
della cucina e abitudini alimentari<br />
nel tempo” sempre<br />
a cura di Francesca<br />
Rodeghiero; e quella del 10<br />
agosto in piazza, quando si<br />
potranno vedere gli antichi<br />
mestieri, fra i quali non mancheranno<br />
naturalmente quelli<br />
legati ai metalli.<br />
L’esposizione anche questa<br />
volta è accompagnata da un<br />
volume, curato da G. Francesca<br />
Rodeghiero ed edito<br />
Approvato il progetto per l’allargamento<br />
della SP 73 Campesana-Valvecchia<br />
8<br />
l’Altopiano 14<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
dalla casa editrice SMC, che<br />
continua la collana “Suggestioni<br />
del mondo rurale” e si<br />
aggiunge a quelli già pubblicati<br />
sulla pietra e sul legno,<br />
completando la naturale<br />
trilogia. Si presenta come un<br />
insieme di saggi di approfondimento<br />
sulle tematiche della<br />
mostra e risulta particolarmente<br />
curato ed esauriente.<br />
Al catalogo, intitolato “I metalli<br />
e l’uomo”, hanno dato il<br />
loro contributo diversi autori,<br />
fra i quali non mancano<br />
autori altopianesi. Fra tutti, è<br />
doveroso ricordare Patrizio<br />
Rigoni, che fino all’ultimo ha<br />
voluto dare il suo prezioso e<br />
validissimo aiuto, fornendo<br />
fra l’altro una serie di interessanti<br />
fotografie riguardanti<br />
oggetti creati grazie al<br />
riutilizzo di materiali bellici.<br />
Domenica sera alle 21.00,<br />
presso la Palazzina Turistica<br />
di Enego, secondo appuntamento<br />
con la storia, organizzato<br />
dall’Associazione Commercianti<br />
di Enego in collaborazione<br />
con la Pro Loco.<br />
La prof.ssa Sonia Residori,<br />
della Biblioteca Bertoliana di<br />
Verona, tratterà il tema: “ Le<br />
donne e la seconda guerra<br />
mondiale: violenza inferta e<br />
violenza subita”.Stefania Simi<br />
Finita la scuola, in paese<br />
come in città, i ragazzi iniziano<br />
a bighellonare, un riposo<br />
solo apparente, perché alla<br />
fine si spegne nella noia.<br />
Tuttavia è difficile spiegar<br />
loro, che potrebbero riposarsi<br />
divertendosi e nello stesso<br />
tempo imparare qualcosa di<br />
nuovo, che non fa mai male,<br />
e soprattutto potrebbero stare<br />
in compagnia di altri ragazzi<br />
rendendo ricche le lunghe<br />
giornate estive.<br />
Organizzare qualcosa per i<br />
ragazzi nel periodo estivo,<br />
partendo da questo presupposto,<br />
diventa quindi una sfida<br />
non semplice, nella quale<br />
Comuni e Parrocchie si lanciano.<br />
A Enego, la parrocchia di<br />
Santa Giustina con don Andrea<br />
Finco e don Andrea<br />
Stevanin, e la collaborazione<br />
del Comune, hanno organizzato<br />
quattro settimane di<br />
Grest, gestito da don Finco<br />
con l’aiuto di ragazzi più<br />
grandi ed alcuni adulti di buona<br />
volontà.<br />
<strong>Il</strong> risultato, dopo due settimane<br />
di attività, è soddisfacente,<br />
ed il numero dei partecisità<br />
del traffico veicolare, soprattutto nei punti di<br />
attraversamento dei centri urbani. Nell’intervento di<br />
adeguamento della sede stradale nel tratto in Comune<br />
di Campolongo, contrada Tannini, la sezione stradale<br />
della viabilità esistente risulta variabile fra 4,20<br />
e 4,90 metri. L’intervento programmato si prefigge di<br />
allargare la sede stradale portando la piattaforma a<br />
8,50 metri. Ove questo allargamento non risultasse<br />
possibile a causa della presenza di abitazioni a ridosso<br />
della sede stradale, si prevederanno idonei tratti graduali<br />
di raccordo.<br />
“L’intervento –precisa l’Assessore Provinciale alla<br />
Viabilità Costantino Toniolo- si inserisce nel più ampio<br />
contesto di miglioramento di una strada provinciale<br />
di grande percorribilità, che collega la Città di<br />
Bassano del Grappa alla parte più a nord del territorio<br />
vicentino, quindi con una valenza strategica anche<br />
dal punto di vista turistico per l’attrazione rappresentata<br />
dalle nostre montagne”. <strong>Il</strong> via ai lavori è<br />
previsto nella primavera del 2009.<br />
G.D.F.<br />
Soste regolamentate a Enego<br />
In questi giorni a Enego<br />
prende il via un progetto sperimentale<br />
di soste<br />
regolamentate.<br />
<strong>Il</strong> progetto è stato voluto dalla<br />
nuova Amministrazione<br />
Comunale, che intende, con<br />
l’istituzione delle soste a pagamento<br />
nel centro del paese,<br />
favorire la rotazione dei<br />
posteggi disponibili ed agevolare<br />
un più razionale afflusso<br />
dei veicoli alla ricerca di<br />
parcheggi.<br />
L’iniziativa, ha natura sperimentale<br />
e avrà durata un<br />
anno, al termine del quale<br />
l’Amministrazione valuterà,<br />
in concertazione con le categorie<br />
economiche, la validità<br />
del progetto e ne definirà<br />
le modalità di prosecuzione<br />
o di ridefinizione.<br />
Per permettere a tutti, residenti<br />
e non, di orientarsi,<br />
dopo l’istituzione delle soste<br />
regolamentate, il Comune ha<br />
messo a disposizione dei pieghevoli,<br />
sono in distribuzione<br />
presso tutti gli esercizi,<br />
che chiariscono le dinamiche<br />
di questa nuova iniziativa.<br />
Una cartina mostra gli spazi<br />
adibiti a parcheggio, e la<br />
legenda specifica il tipo di<br />
parcheggio. Sono quindi<br />
spiegate chiaramente quali<br />
sono le aree di sosta e pagamento,<br />
quali quelle a disco<br />
orario, le tariffe i giorni, gli<br />
orari, sono illustrati i<br />
parcometri ed il loro funzionamento.<br />
Con piacere si nota che il<br />
Comune ha avuto la sensibilità<br />
di creare un numero adeguato<br />
di soste per disabili,<br />
mentre per un maggiore ordine<br />
sono state riservate aree<br />
specifiche per il carico e scarico<br />
merci.<br />
Naturalmente nelle zone appena<br />
decentrate, resta la non<br />
indifferente disponibilità di<br />
parcheggi a sosta libera.<br />
A controllare che tutti siano<br />
ordinati e seguano le nuove<br />
regole, ma anche disponibili<br />
a dare ogni ulteriore spiegazione,<br />
nel caso ce ne fosse<br />
bisogno, ci sono anche gli<br />
ausiliari del traffico, che andranno<br />
ad affiancare la Polizia<br />
locale. Stefania Simi<br />
Grest, un modo per divertirsi,<br />
passare il tempo, imparare<br />
panti ha superato le aspettative<br />
della vigilia, che non erano<br />
troppo rosee!<br />
L’attività che viene proposta,<br />
tocca molti ambiti, e si può<br />
davvero dire che ce n’ è per<br />
tutti i gusti.<br />
Dal lunedì al giovedì, a giorni<br />
alterni, la mattina sono previsti<br />
i laboratori, al pomeriggio<br />
l’attività ludica, il venerdì<br />
invece, tutto il giorno, è dedicato<br />
alle escursioni.<br />
I laboratori spaziano dalla lavorazione<br />
del legno alla pittura,<br />
passando per la poesia<br />
e la culinaria, ma non tralasciando<br />
la musica, con lezioni<br />
di chitarra e flauto.<br />
Le escursioni invece, a cura<br />
di Egidio Fontana, presidente<br />
della neo nata Associazione<br />
Culturale “Dalla Brenta<br />
all’Ortigara”, sono un tuffo<br />
nell’ambito naturalistico, storico<br />
e preistorico del territorio.<br />
Insomma un ricco menù,<br />
molto interessante, che si<br />
spera i ragazzi sappiano apprezzare<br />
fino in fondo, imparando<br />
così ad utilizzare al<br />
meglio il periodo delle vacanze.<br />
S.S.
LUSIANA<br />
Sabato 26 luglio la contrada<br />
Ronzani, uno dei più antichi<br />
agglomerati urbani<br />
dell’Altopiano, sorto nel 1710<br />
sulle sponde della valle Isora,<br />
vivrà un ‘atmosfera d’altri tempi<br />
con i festeggiamenti per il matrimonio<br />
di due giovani provenienti<br />
dall’Inghilterra. La coppia<br />
è formata da Daniele De<br />
Lissandri e Ruth Gardner, lui è<br />
immobiliarista, lei svolge mansioni<br />
di marketing per una banca<br />
inglese. <strong>Il</strong> giovane è figlio di<br />
un padovano che ha trovato in<br />
contrada Ronzani il posto ideale<br />
per riposarsi con la moglie<br />
inglese. Sabato alle 11 la giovane<br />
coppia inglese si unirà in<br />
matrimonio in municipio a<br />
Lusiana e pronunceranno il “sì”<br />
col rito civile davanti al sindaco<br />
Virgilio Boscardin. Più tardi,<br />
Come spesso succede nella<br />
toponomastica, un luogo<br />
trae denominazione dalla tradizione,<br />
a volte dalla storia<br />
talmente remota che la memoria<br />
sembra non poter essere<br />
suffragata da testi e documenti<br />
rivelatori. È il caso<br />
di Malga Camporossignolo.<br />
Solo pochi anziani residenti<br />
sembrano conoscere l’edificio<br />
col nome di “Malga della<br />
Cesa”. Uno stabile ampio, il<br />
cui pascolo si estende insinuandosi<br />
a strette fasce all’interno<br />
di un bosco di abete<br />
rosso e bianco. <strong>Il</strong> tutto insiste<br />
nel territorio comunale<br />
di Lusiana a 1161 metri di altitudine,<br />
lungo la strada che<br />
da Osteria Fontanelle porta a<br />
Monte Corno. Grazie alle ricerche<br />
degli instancabili coniugi<br />
Rigoni Marchetti, oggi scopriamo<br />
che la malga è sorta sulle<br />
fondamenta di una chiesetta<br />
della Prima Guerra Mondiale. A<br />
costruirla fu il contingente francese,<br />
giunto alla fine del 1917<br />
per dar manforte agli italiani<br />
contro i tentativi di sfondamento<br />
austroungarici. Le due immagini<br />
(vedi foto) sono state recentemente<br />
consegnate da<br />
Walter e Luca Borgo al Gruppo<br />
di Ricerca asiaghese che si occupa<br />
di Ripristino e Ricordi di<br />
Guerra. Ai coniugi Maria Grazia<br />
e Tino è bastato qualche giro<br />
per l’Altopiano per localizzare<br />
nell’odierno agriturismo lo scatto<br />
realizzato 90 anni fa. La pieve<br />
in legno fu costruita dal 6° Reggimento<br />
del Genio nel 1918, da<br />
una stima approssimativa possiamo<br />
misurarla in 20 metri per<br />
6; nonostante la penuria dei<br />
materiali il reparto d’oltralpe si<br />
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it<br />
15<br />
Una festa per ricordare tutti gli emigranti<br />
Domenica 3 agosto la 39^ edizione della giornata dedicata a chi ha dovuto lasciare la propria terra per cercare lavoro<br />
altrove. La targa d’oro Lusiana assegnata a tutti coloro che hanno contribuito alla costruzione della chiesetta di Velo<br />
Dall’Inghilterra per sposarsi<br />
in contrada Ronzani<br />
grazie ad un permesso speciale<br />
del consolato di Manchester,<br />
nella chiesa del monastero di S.<br />
Biagio di Mason saranno benedetti,<br />
nel corso della cerimonia<br />
religiosa svolta da un sacerdote<br />
anglicano (lui è di religione<br />
Cristiana Anglicana, la futura<br />
moglie è Battista) saranno benedetti<br />
gli anelli. Nel pomeriggio<br />
tutti sotto agli antichi portici<br />
di contrada Ronzani, agghindata<br />
e addobbata di fiori, per i<br />
festeggiamenti di rito. E.Z.<br />
Nella foto, Daniele De Lissandri<br />
e Ruth Gardner, promessi sposti,<br />
di Leeds (nord Inghilterra)<br />
ai Ronzani in questi giorni prima<br />
di pronunciare il “sì”.<br />
Dove ora sorge “Malga della cesa”<br />
c’era una chiesetta della Grande Guerra<br />
Ancora un approfondimento del Gruppo asiaghese di Ricerca e Ripristino<br />
ricordi di Guerra. “Malga della ciesa”, meglio nota come Malga<br />
Camporossignolo, un tempo era la pieve dei soldati d’oltralpe<br />
profuse per arricchire l’arredo<br />
esterno con tanto di balaustra<br />
e infissi di un certo pregio. La<br />
dedica a Notre Dame de France<br />
è impressa sul montante dell’entrata<br />
e, su una foto, nella lapide<br />
a bassorilievo. Ma si era pur in<br />
zona di guerra, quindi non contrastano<br />
con la scena di pace e<br />
tranquillità i due soldati che<br />
guardano l’obiettivo del fotografo,<br />
pur riparandosi dietro la<br />
pila di sassi e sacchi a terra.<br />
Con buona probabilità il soldato<br />
barbuto e vestito con il<br />
pastrano scuro è il cappellano<br />
militare, con la mano destra<br />
non stringe un fucile,<br />
bensì un bastone. Molto ben<br />
fatto, poi, il piccolo campanile<br />
da cui saranno spesso usciti<br />
i rintocchi che chiamavano<br />
i fedeli alla messa. Di<br />
quel luogo consacrato oggi<br />
non rimane nulla, se non due<br />
fotografie spedite da un soldato<br />
alla famiglia quale<br />
“Souvenir de l’Altipiano”,<br />
recuperate grazie a ricerche<br />
vie internet.<br />
Una precisazione: stando all’ingrandimento<br />
digitale realizzato<br />
dai possessori su una<br />
delle due originali fotografie,<br />
sembra che il foglio bianco appeso<br />
vicino all’ingresso della<br />
chiesa riporti in francese il monito:<br />
“Non è legna da bruciare!”.<br />
Probabilmente riferito alle<br />
artiglierie nemiche, a quanto<br />
pare l’avvertimento ebbe poco<br />
effetto.<br />
Giovanni Dalle Fusine<br />
La 40.a Giornata dell’Emigrante si<br />
svolgerà a Lusiana il 3 agosto con<br />
due appuntamenti: alle 15,30 alla<br />
sala congressi del Palazzon sarà<br />
intavolato il dibattito su “Emigrazione<br />
ed immigrazione: due temi a<br />
confronto”. La relazione ufficiale<br />
sarà a cura del dott. Adriano Benedetti<br />
già ambasciatore a Caracas e<br />
direttore generale degli italiani all’estero<br />
e per le politiche migratorie<br />
del ministero Affari Esteri. Seguirà<br />
un dibattito con i pareri dei rappresentanti<br />
dei circoli vicentini all’estero,<br />
provenienti dagli stati in cui<br />
maggiormente hanno trovato un<br />
avvenire gli emigrati italiani (Italia,<br />
Europa, America e Australia). Alle<br />
18, a Velo di Lusiana, con lo<br />
spiegamento dei labari dei circoli<br />
vicentini all’estero e delle associazioni<br />
combattentistiche e d’arma<br />
sul sagrato della chiesa di Santa<br />
Maria degli emigranti, con un carrello<br />
da minatore a fungere da altare,<br />
si svolgerà la messa<br />
concelebrata da mons. Alfredo<br />
Magarotto vescovo emerito di Vittorio<br />
Veneto e dai parroci delle parrocchie<br />
del vicariato lusianese. Al<br />
termine della cerimonia religiosa seguiranno<br />
gli interventi delle autorità<br />
che riprenderanno i temi inerenti<br />
all’emigrazione e all’immigrazione.<br />
Si passerà quindi alla consegna da<br />
parte del sindaco Virgilio Boscardin<br />
della “40.a Lusiana targa d’oro”, assegnata<br />
ogni anno a persone o enti<br />
che con la loro attività abbiano reso<br />
meno difficile il calvario dell’emigrazione<br />
degli italiani che quest’anno<br />
è stata assegnata come riconoscenza<br />
a perenne ricordo di tutti coloro<br />
che hanno voluto che venisse costruita<br />
una chiesa dedicata agli emigranti.<br />
La chiesa di Santa Maria degli<br />
emigranti è stata inaugurata il 3 agosto<br />
del 1969 ed è stata eretta con il<br />
contributo delle famiglie di Lusiana<br />
e degli emigranti che dall’estero hanno<br />
inviato il loro contributo. Molte<br />
ambasciate di paesi esteri hanno<br />
inviato le bandiere che fungono da<br />
cornice alla cerimonia estiva. <strong>Il</strong> progetto<br />
era stato redatto dall’arch.<br />
Adolfo Ugo Cipriani emigrato in Argentina<br />
e il cav. Cipriano Garonzelli,<br />
emigrato a Buenos Aires, aveva inviato<br />
la statua della Vergine degli<br />
emigranti, scolpita da Lorenzo<br />
Marquez, ricavata da un quadro<br />
inviato a Campana, quartiere di<br />
Bossi, il segugio più bravo<br />
Con il segugio Bossi Cesare<br />
Capellari di Foza ha vinto il trofeo<br />
assoluto per la categoria<br />
singoli nella gara organizzata<br />
sabato e domenica al Monte<br />
Corno dai “Segugi & Sgugisti”.<br />
<strong>Il</strong> cane ha superato la prova ottenendo<br />
il punteggio più alto di<br />
tutti (47) e la qualifica di “eccellente”.<br />
Al secondo posto in<br />
graduatoria dei singoli il cane<br />
Francy di Gian Bortolo Garzotto<br />
di Fara (41 punti). Le gare si<br />
sono svolte nei territori dei<br />
comprensori della Zona Alpi nei<br />
comuni di Lusiana, Lugo,<br />
Calvene, Castrano e Conco.<br />
Nella categoria “coppie” al primo<br />
posto si è piazzato Giulio<br />
Bonan di Treviso con Rol e Fu-<br />
Torneo per giovani scacchisti<br />
<strong>Il</strong> Comitato Genitori Scuole di Lusiana,<br />
nell’intento di promuovere il diffondersi<br />
di questa disciplina sportiva, organizza,<br />
con il patrocinio dell’Amministrazione<br />
Comunale, il “3^ Torneo di Scacchi Città<br />
di Lusiana”. <strong>Il</strong> Torneo si svolgerà Sabato<br />
26 Luglio, a partire dalle ore 20,00<br />
presso la “Terrazza Comunale” (in caso<br />
di cattivo tempo nel Teatro sottostante).<br />
La partecipazione è gratuita ed è aperta<br />
a tutti. I partecipanti saranno suddivisi<br />
in più categorie ed in particolare: categoria<br />
ragazzi con età compresa tra i 7 e<br />
gli 11 anni; categoria giovani con età<br />
compresa tra i 12 ed i 15 anni; categoria<br />
adulti con età compresa tra i 16 ed i 100<br />
anni. Saranno premiati i migliori classificati<br />
di ogni categoria.<br />
ria (punteggio 39, molto buono).<br />
Piazza d’onore per il padovano<br />
Giulio Stevanato (38 punti, buono)<br />
con Lola e Birba. Nella categoria<br />
gruppi ha vinto Alfonso<br />
Carollo di Lugo (punti 35,33) con<br />
Lampo, Mina e Monte. Nella categoria<br />
“mute” ha vinto Rino<br />
Canale di Lugo (molto buono,<br />
punti 41,2) con Moro, Moretta,<br />
Furia, Diana e Dora. Piazza<br />
d’onore per Loris Polga di Fara<br />
(40,33 punti) con Mara, Birba,<br />
Selva, Timba, Bosco e Zara.<br />
Alla manifestazione hanno partecipato<br />
75 concorrenti e 250<br />
cani. E.Z.<br />
Nella foto, Cesare Capellari ritira<br />
il premio al Corno.<br />
Buenos Aires, per la chiesa locale<br />
dal papa Pio XII.<br />
Nella targa di quest’anno non sono<br />
stati inseriti nomi perché gli organizzatori<br />
hanno voluto con questo<br />
riconoscimento mettere in rilievo<br />
l’impegno profuso da molte persone<br />
prodigatesi per costruire la chiesa<br />
e nella stessa chiesa di Velo di<br />
Lusiana rimarrà custodita la targa<br />
d’oro che farà parte del museo allestito<br />
presso la sacristia del tempio<br />
votivo.<br />
<strong>Il</strong> comitato festeggiamenti ha programmato<br />
per mercoledì 30 luglio<br />
una messa con fiaccolata per le<br />
vie di Velo. Giovedì andrà in scena<br />
“Afro sotto le stelle” con il dj<br />
“Efrem”. Venerdì 1 agosto si esibirà<br />
la cover band “X-Sens”. Sabato<br />
in scena sarà il dj “Edo”.<br />
Domenica 3 agosto la messa sarà<br />
accompagnata dalla banda<br />
“Ronzani” di Lusiana e dal coro<br />
“Amici della montagna” di<br />
Trissino invitati dal gruppo “El<br />
Corgnon”; in serata si esibirà<br />
“Chiara & Magic music show”;<br />
chiusura con i fuochi d’artificio.<br />
Egidio Zampese<br />
Le foto raccontano<br />
la Battaglia<br />
dell’Ortigara<br />
Resterà aperta fino al 17 agosto la<br />
mostra fotografica “La battaglia<br />
dell’Ortigara”, organizzata dai comuni<br />
di Lusiana e Gallio con immagini<br />
del repertorio dell’Archivio storico<br />
Dal Molin. La rassegna, in vetrina<br />
al Palazzon di Lusiana, ricorda<br />
le gesta eroiche dei 18 battaglioni<br />
alpini appartenenti alla 52.a Divisione<br />
dell’esercito italiano per cercare<br />
di recuperare le posizioni perdute<br />
durante la Strafexpedition. Nel corso<br />
di questa sfortunata e sanguinosa<br />
offensiva, voluta dal generale<br />
Cadorna e guidata da generale<br />
Mambretti, la fanteria italiana contò<br />
ben 12,633 morti in soli 15 giorni<br />
(dal 10 al 25 giugno 1917) e fu una<br />
delle pagine più disastrose della<br />
Grande Guerra. Le foto sono di una<br />
straordinaria potenza evocativa e<br />
raccontano, molto meglio delle parole,<br />
non solo la follia degli stati<br />
maggiori e il disperato tentativo del<br />
soldato, ma anche tutta un’epoca<br />
durante la quale i paesi<br />
dell’Altopiano vennero martoriati<br />
dall’evento bellico. La mostra potrà<br />
essere vistata sia il mattino che<br />
al pomeriggio nei giorni festivi, solo<br />
il pomeriggio negli altri giorni. E.Z.<br />
La festa della neve a Conco<br />
<strong>Il</strong> gruppo “Conco insieme”, con il Comune e la<br />
Pro loco, organizza la “Festa della Madonna<br />
della neve” a Conco dal 26 luglio al 5 agosto.<br />
Sabato 26 luglio la serata propone musica afro<br />
con dj “Nmax l’arabo” e “Loda”. Domenica giochi<br />
popolari al pomeriggio e serata country con<br />
“Sweetriver group”. Mercoledì serata pro Enpa<br />
con dj “Bobrage & Peanuke”. Giovedì 31 giornata<br />
degli anziani con messa al palatenda e<br />
intrattenimento musicale al pomeriggio con “El<br />
Canfin”. Venerdì 1 agosto musica con i “GPL”.<br />
Sabato finale del torneo “Memorial Saba” di calcio<br />
a 6 e discoteca con “Conte”. Domenica 3<br />
agosto menù di selvaggina e musica rock con i<br />
“King Floor”. Lunedì cabaret con i “Brusa<br />
jachete”. Martedì 5 agosto musica con i “Made<br />
in Italy” e spettacolo pirotecnico. E.Z.
E’ stato veramente una grande<br />
festa il Festival Cimbro<br />
2008, organizzato dal Comune<br />
di Roana in collaborazione<br />
con le Pro Loco, associazioni<br />
e gruppi vari, tra cui l’Istituto<br />
di Cultura Cimbra che lavora<br />
da oltre 30 anni per la<br />
valorizzazione della tradizione<br />
dei Sette Comuni. La sera di<br />
giovedì 10 luglio ha visto accendersi<br />
i falò sulle alture delle<br />
varie frazioni del comune con<br />
musiche, percussioni e la partecipazione<br />
di tanta<br />
gente, mentre il venerdì<br />
seguente ha avuto<br />
luogo l’apertura ufficiale<br />
a Mezzaselva, il piccolo<br />
paese dove il<br />
cimbro è ancora parlato,<br />
con la presenza di autorità,<br />
ospiti, il gruppo<br />
folkloristico dei<br />
Grutzigar di Roana e la<br />
esibizione dei Trombini<br />
della Lessinia sempre<br />
molto suggestivi. In serata<br />
al Bostel di Rotzo è<br />
stata rappresentata la<br />
commedia Teatrale L’Occhio<br />
di Ymer, ispirata a<br />
una favola cimbra.<br />
A causa del brutto tempo<br />
non ha potuto aver<br />
luogo la festa al<br />
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano 16<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
HOGA ZAIT 2008<br />
<strong>Il</strong> Festival cimbro tra favole,<br />
musica e i colori della tradizione<br />
Tanzerloch di Camporovere,<br />
luogo di particolare emozione,<br />
con fiaccolata, musica e spettacolo<br />
dei Rispar di Asiago.<br />
Domenica 13 luglio il Festival<br />
è continuato con escursione,<br />
pranzo e musica al Baito Erio ,<br />
mentre nella serata è stato<br />
molto apprezzato a Canove lo<br />
spettacolo teatrale della<br />
Ghertelina, a cura del gruppo<br />
Theama di Vicenza.<br />
I giorni seguenti hanno visto<br />
escursioni varie, serate di documentari<br />
a Camporovere e a<br />
Cesuna, una serata a Canove<br />
dedicata alle favole cimbre per<br />
bambini, una visita molto riuscita<br />
alla comunità cimbra della<br />
Lessinia, una serata gastronomica<br />
cimbra presso il Ristorante<br />
K2 di Mezzaselva, la interessante<br />
rievocazione a<br />
Treschè Conca di un matrimonio<br />
e di un filò dei tempi passati.<br />
In tutte le frazioni in giorni<br />
diversi è stata celebrata la<br />
Messa con canti e preghiere in<br />
lingua cimbra.<br />
La fiaccolata e lo spettacolo<br />
delle Zeleghen<br />
Baiblen sabato 19 luglio<br />
a Cesuna è stato certamente<br />
uno dei momenti<br />
culminanti del Festival,<br />
che ha visto la conclusione<br />
domenica con<br />
grande folklore a<br />
Canove e a Roana in<br />
piazza e lungo la attraversata<br />
della Valdassa in<br />
costume d’epoca. La cena<br />
cimbra , il travolgente<br />
spettacolo musicale degli<br />
Hotel Riff e di Pierangelo<br />
Tamiozzo, il suono festoso<br />
dei campanacci hanno<br />
riempito la serata finale<br />
nel palatenda.<br />
Sergio Bonato<br />
Nella piazza di Roana si attendeva l’arrivo dei transumanti per dare il via al racconto, fatto con<br />
disegni, parole e musica, della storia di Kamparube e della bella Guendalina che, secondo un<br />
antico testo recuperato dal Gruppo Speleologico 7 Comuni, raccontato dai Rispaar sullo stile<br />
dei vecchi “contastorie”, spiega in modo fantasioso l’origine del Tanzerloch.<br />
Ghertelina non canta<br />
più, si è innamorata del<br />
lutaio Jekele lasciando<br />
l’Altopiano alla mercé<br />
degli invasori da nord.<br />
La leggenda cimbra<br />
della Ghertelina, fata dei<br />
boschi e dei fiori, è stata<br />
magistralmente messa in<br />
scena dal gruppo<br />
teatrale “Theama”<br />
domenica 13 luglio al<br />
teatro di Canove causa<br />
maltempo, anzi che nel<br />
teatro naturale del<br />
Bisele, ma la<br />
rappresentazione non ha<br />
risentito del cambio di<br />
programma grazie anche<br />
al lavoro della pro loco<br />
di Canove che ha<br />
allestito in tempo di<br />
record la sala<br />
parrocchiale.<br />
A Rotzo il gruppo teatrale i Lacharen ha<br />
messo in scena lo spettacolo “L’occhio di<br />
Ymer” commedia brillante ispirata alla<br />
favolistica cimbra<br />
Ha divertito i numerosi presenti<br />
il “Filò”, rappresentato a<br />
Treschè Conca nella Stalla dei<br />
Seja da un simpatico gruppo<br />
composto soprattutto di “attori<br />
per caso” locali, che hanno<br />
proposto in una bellissima e<br />
molto ben curata scenografia<br />
“scene da un matrimonio de ‘sti<br />
ani”, con battute e modi di dire<br />
tipici, senza rinunciare a<br />
qualche divertente allusione a<br />
fatti attuali.<br />
Una platea di circa 2500 spettatori ha potuto assistere alla fantastica rappresentazione delle<br />
Zeleghen Baiblen svoltasi domenica scorsa a Cesuna. Lo splendido teatro naturale di pascoli e<br />
pareti rocciose ha fatto da ottimale sfondo al fantastico scenario posto in essere dalla Pro Loco<br />
della feazione roanese. La manifestazione, che rientrava tra gli appuntamenti del Festival Cimbro<br />
“Hoga Zait”, ha impegnato circa 50 volontari coadiuvati da Laura Magnabosco e Cristina Volpe,<br />
responsabili pure della coreografia e dei costumi. “Un lavoro partito già a Natale del 2007 – dice<br />
Edoardo Rostan – nell’ultimo mese ci siamo dedicati alle prove, cercando di armonizzare le mansioni<br />
di cui ogni uno si è preso carico. <strong>Il</strong> mio compito era comporrei testi; quest’anno si è cambiato in<br />
parte il programma, abbiamo sviluppato il ciclo della natura, con le quattro stagioni a far da tema<br />
trainante, questo ha permesso di sbizzarrirci con gli effetti speciali e le ambientazioni.<br />
L’accompagnamento musicale, il gioco di fuochi, luci e fumogeni hanno reso il giusto tocco di<br />
suggestione e misticismo fin dall’inizio del percorso, ottenendo il consenso di quanti hanno<br />
partecipato a questa bella fiaba”.
Le premesse per una buona stagione<br />
ci sono tutte: forse chi<br />
leggerà queste righe, la prima<br />
raccolta l’avrà già fatta e comunque<br />
di certo a breve, la farà. Le<br />
condizioni ci sono tutte: tanta<br />
acqua, temperatura idonea, luna<br />
calante favorevole. Qualche<br />
sopralluogo nei miei posti, per<br />
valutare l’aspetto “habitat” l’ho<br />
già fatto e ammetto di essere<br />
ottimista. <strong>Il</strong> sottobosco è umido,<br />
il muschio soffice e qualche<br />
timido agarico in compagnia dei<br />
primi steccherini dorati, si è già<br />
mostrato. Ma sappiamo tutti<br />
cosa ci interessa trovare...<br />
Qualcuno tempo fa qualcuno mi<br />
disse: “Brava te sì, a contare<br />
de dove ndar caminare o in<br />
bici, ma de dove che te cati i<br />
funghi, no te ghen parli miga...”<br />
Beh, ne parlo adesso. E no cari,<br />
piano, non dei posti, ma dei luo-<br />
Sabato 26 luglio 2008<br />
Tempo di funghi<br />
Quest’anno ci sono tutte le condizioni per una buona stagione<br />
...Ma il fungo è un vegetale o un<br />
animale<br />
Potremmo definire il fungo un<br />
anello di congiunzione fra il mondo<br />
vegetale e quello animale, essendo<br />
assimilabile ai batteri, ma<br />
correttamente definibile: vegetale<br />
sprovvisto di clorofilla. I veri<br />
vegetali infatti, si nutrono di sostanze<br />
inorganiche quali anidride<br />
carbonica, acqua e sali minerali,<br />
che si trovano disciolti nel terreno<br />
e grazie alla fotosintesi clorofilliana,<br />
assorbono anidride ed<br />
emettono ossigeno. I funghi invece,<br />
si nutrono essenzialmente<br />
di sostanze organiche, viventi e<br />
non viventi.<br />
....Come si riproduce<br />
Per riprodursi un fungo emette<br />
una polverina, detta polvere<br />
sporica. Le spore maschili e femminili,<br />
sono cellule di dimensioni<br />
infinitesimali (fra i 3 e i 15 millimetri)<br />
in grado, per germinazione, di<br />
dar vita a nuovi esemplari. La<br />
spora di un sesso, quando<br />
germina in un terreno adatto, produce<br />
un lungo filamento<br />
“Vol au vent ai finferli” (xaletti)<br />
Riempire i vol au vent (il mercato<br />
ne propone di ottimi già<br />
pronti) con un impasto di finferli<br />
saltati con olio, aglio, vino bianco,<br />
prezzemolo uniti a ricotta e<br />
spolverizzati con curry.<br />
“Filetto alla crema di porcini”<br />
Scottare i filetti in olio e aglio.<br />
Cuocere i porcini in olio, aglio,<br />
ghi. Intendo dell’ambiente, che<br />
in oltre 50 anni di pellegrinaggi,<br />
ho conosciuto e riconosciuto.<br />
Ti si forma quasi un sesto senso,<br />
un’intuizione animalesca<br />
che ti sviluppa l’olfatto, la vista<br />
e perfino il tatto. Sai, e non solo<br />
perché ce l’hai nel Dna, che a<br />
inizio stagione è meglio il bosco<br />
esposto a sud o che è meglio<br />
la fascia più bassa, mentre<br />
più avanti ci si può spingere in<br />
altura e che sud e nord, si equivalgono.<br />
Ma obiettivamente è<br />
difficile spiegare che la radura<br />
assolata in mezzo alla pineta è<br />
favorevole ai boleti, che comunque<br />
proliferano sia in aghi di<br />
pino che nell’erba bassa. Che<br />
gli stessi sono quasi sempre<br />
accompagnati da porcinelli<br />
(boletus piperatus, ferrugineus,<br />
badius) e da amanite<br />
(phalliodes, muscaria,<br />
pantherina, spissa, rubescens)<br />
e dai candidi funghi della farina,<br />
o prugnolo, quélet e…spion<br />
de le brise (clitopilus prunulus),<br />
quasi in simbiosi. Che laddove<br />
crescono i primi boleti, quelli<br />
venefici, poi è facile trovare<br />
quelli edibili. Che le mazze di<br />
tamburo escono anche col secco,<br />
mentre i finferli (erroneamente<br />
noi definiamo finferli i sanguigni,<br />
e chiamiamo i veri<br />
finferli, ormai rari, “xaletti”),<br />
abbondano con l’umido. Che<br />
dove viene effettuato un taglio<br />
del bosco, ci voglion anni prima<br />
che i funghi riprendano possesso<br />
del terreno. Che se fa una<br />
gelata prima del tempo...addio!<br />
<strong>Il</strong> vero funghista, quello serio,<br />
non fa razzia. Non spacca col<br />
bastone ciò che non gli comoda<br />
o non conosce. Non raccoglie<br />
esemplari insignificanti,<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it<br />
17<br />
casomai li protegge con aghi di<br />
pino e foglie, né raccoglie esemplari<br />
che non conosce, li lascia<br />
semplicemente lì, al loro destino.<br />
<strong>Il</strong> vero funghista, quello serio,<br />
netta il fungo sul posto,<br />
coll’apposito coltellino/spazzolino<br />
e lo ripone in un cesto di<br />
vimini. Perchè <strong>Il</strong> passaggio di<br />
aria, meglio conserva il fungo e<br />
ne previene il viraggio e consente<br />
alle spore di essere disseminate<br />
sul terreno. Semplice,<br />
Alcune caratteristiche dei funghi<br />
Cosa sono, come si riproducono e quali sono gli effetti tossici di quelli velenosi<br />
monocellulare detto ifa. Più ife<br />
intessute fra loro producono il<br />
micelio, che a sua volta genera il<br />
fungo, solo entrando in contatto<br />
con il micelio prodotto da cellule/ife/micelio<br />
dell’altro sesso.<br />
Che ciò avvenga non è facile,<br />
ecco perchè ogni fungo produce,<br />
per la “legge dei grandi numeri”,<br />
una quantità infinita di<br />
spore.<br />
Aspetto tossicologico<br />
I funghi velenosi e tossici sono<br />
ciò che temiamo di più, ecco<br />
perchè è bene prima di consumarli,<br />
farli controllare da un vero<br />
esperto. Purtroppo alcune varietà<br />
(Amanite, Boleti, Cortinari) presentano<br />
esemplari indistinguibili<br />
fra edibili e tossici, quindi:<br />
occhio...e nel dubbio non consumarli!<br />
<strong>Il</strong> vero killer è l’Amanita<br />
Phalloides. Si pensi che basta<br />
ingerirne una di medie dimensioni<br />
e con i suoi 20 mg. di amantina<br />
e phalloidina, una persona di circa<br />
60 kg. va incontro a morte certa,<br />
dopo anche una settimana. Le<br />
amantine si fissano nel fegato e<br />
vengono assorbite dalle cellule<br />
epatiche, che vengono alterate<br />
Ma se son buoni, son buoni davvero!<br />
Alcune ricettine personalizzate<br />
prezzemolo e vino bianco, quindi<br />
ridurli in crema col mixer, che<br />
calda servirà da letto per i filetti.<br />
“Bruschette ai funghi”<br />
Solita base di cottura per i funghi<br />
(se misti, cuocere qualche<br />
minuto in più e saggiarli con la<br />
forchetta, evitando che si<br />
spappolino). Sul pane tostato e<br />
passato con un po’ di olio e<br />
aglio, stendere abbondante, il<br />
misto.<br />
Consiglio: mai dico, mai, far<br />
sbollentare i funghi e poi passarli<br />
in padella né lavarli, ma<br />
nettarli con una panno-carta e<br />
un pennellino, per lasciare intatto<br />
l’aroma: in fondo nascono<br />
nel posto più pulito che ci sia, il<br />
bosco! Buon appetito!<br />
inesorabilmente fino alla necrosi<br />
e alla totale degenerazione. Per<br />
secoli a livello terapeutico si è<br />
brancolato nel buio, da alcuni<br />
decenni invece, grazie ad un farmaco<br />
italiano (Tioctidase), iniettate<br />
in flebo fino a 500 cc al giorno,<br />
unito a terapie di sostegno,<br />
fino alla normalizzazione della<br />
ghiandola epatica. Parenti stretti<br />
della Phalloides, sono le Amanite<br />
Muscaria e Pantherina, che provocano<br />
sintomi di minor portata,<br />
quali intossicazioni gastro-intestinali<br />
e al sistema nervoso centrale e<br />
periferico, sbalzi pressori, delirio,<br />
cefalee, vertigini, allucinazioni, etc.<br />
Anche il Cortinarius Orellanus,<br />
provoca sintomi gravi, più vicini alla<br />
Phalloide e può portare alla morte,<br />
come la Gyromitra. Appena meno<br />
gravi le conseguenze<br />
dell’ingestione dell’Entoloma e del<br />
Tricholoma, poiché provocando<br />
solitamente il vomito, vengono eliminati<br />
in breve dal malcapitato.<br />
Queste righe non per fare terrorismo<br />
psicologico, ma per avere ben<br />
presenti i rischi: non passa anno<br />
senza sentire dai telegiornali, che<br />
qualcuno è morto per aver mangiato<br />
funghi velenosi.<br />
no Sì, è vero, tutti noi siamo<br />
stati a volte, funghisti poco seri,<br />
ma certo non come “sistema di<br />
vita”. Io mi irrito oltremodo (...sì,<br />
volevo usare un altro termine)<br />
quando girovagando, trovo<br />
funghi spaccati o peggio funghi<br />
prima raccolti poi buttati.<br />
Dove sarà il gusto<br />
Beh, io sono pronta: scarponi<br />
da funghi, coltellino, cesto, permesso.<br />
No, adesso che ce l’ho<br />
in mano vedo che è scaduto:<br />
domani vado a rifarlo.<br />
Beppa Rigoni Scit
<strong>Il</strong> 18 luglio, presso il<br />
palatenda di Stoccareddo e<br />
nell’ambito della tradizionale<br />
Festa del Villeggiante,<br />
si è tenuto il 7° Raduno<br />
Musicisti Altopiano.<br />
L’evento, che negli anni si<br />
è tenuto in differenti locali<br />
e paesi dell’Altopiano, si è<br />
svolto quest’anno nella frazione<br />
di Gallio ed è stato<br />
organizzato da Michele<br />
Panozzo, da Gigi “Sincope”<br />
e dalla Polisportiva di<br />
Stoccareddo.<br />
Dopo la gustosa cena disponibile<br />
al ricco stand gastronomico<br />
del palatenda,<br />
Eros Ambrosini, ideatore e<br />
da sempre promotore dell’iniziativa,<br />
ha introdotto ai<br />
presenti la serata, ricordando<br />
che lo scopo dell’iniziativa<br />
non è quello di esporsi<br />
a una vetrina musicale, ma<br />
di stare in compagnia di chi<br />
ha la stessa passione per la<br />
musica, sia un musicista o<br />
sia un semplice appassionato.<br />
La serata di quest’anno si<br />
è svolta infatti all’insegna<br />
dell’incontro tra gruppi musicali<br />
e semplici appassionati.<br />
La serata, nonostante<br />
accompagnata da un’ormai<br />
immancabile e implacabile<br />
pioggia, è stata piacevolmente<br />
caratterizzata da<br />
Sabato 26 luglio 2008<br />
Musica è…stare in compagnia<br />
7° Raduno Musicisti Altopiano: anche molti appassionati all’evento tenutosi a Stoccareddo<br />
una commistione di musicisti<br />
e di gruppi: alla 0-100<br />
Bar Band si sono aggiunti i<br />
fratelli Vellar di Roana alla<br />
chitarra e alla batteria e alla<br />
strepitosa Wild West<br />
Country Band si sono aggregati<br />
i cori di Maurizio<br />
Rigoni.<br />
Presente alla festa, con<br />
semplicità e umiltà non<br />
scontate, la cantante Gloria,<br />
concorrente per due<br />
volte a Sanremo, per una<br />
vincitrice della sezione Giovani<br />
e per la seconda del<br />
Premio della Critica, che,<br />
accompagnata alla chitarra<br />
da Luca Baù, ha deliziato i<br />
presenti con la sua voce,<br />
cantando un pezzo di<br />
Robbie Williams: non sono<br />
mancati gli applausi.<br />
Dopo un avvicendarsi frenetico<br />
e variegato di musicisti,<br />
tra cui i Wide Rock<br />
con dei pezzi del loro nuovo<br />
repertorio, la serata è<br />
proseguita all’insegna<br />
dell’improvvisazione: musicisti<br />
che non hanno mai suonato<br />
insieme si sono misurati<br />
con canzoni del repertorio<br />
comune, cosa che ha<br />
soddisfatto appieno le<br />
aspettative per la serata,<br />
che si poneva come incontro<br />
tra musicisti e appassionati,<br />
non come mera, vera<br />
<strong>Il</strong> cinema teatro Palladio di<br />
Cesuna ospiterà nella prima<br />
settimana di agosto i<br />
due concerti più attesi<br />
della Stagione<br />
Concertistica organizzata<br />
da Artemusica.<br />
<strong>Il</strong> maestro Fulvio Luciani<br />
torna a grande richiesta<br />
ad esibirsi sull’Altopiano<br />
(dove terrà anche un laboratorio<br />
di perfezionamento<br />
di violino) in quello<br />
che si annuncia come<br />
e propria esibizione.<br />
A fine serata, i presenti<br />
hanno ballato sulle note di<br />
Ligabue riprodotte dal<br />
gruppo Libera Uscita, che<br />
ha coinvolto con la musica<br />
pop italiana tutto il<br />
palatenda, nonostante la<br />
pioggia e l’ora tarda.<br />
La soddisfazione più grande<br />
degli organizzatori è stata<br />
quella di veder realizzato<br />
l’obiettivo primo del Raduno<br />
Musicisti Altopiano di<br />
quest’anno: una serata in<br />
compagnia, senza la pretesa<br />
esibizionistica di mettersi<br />
in mostra e al solo scopo di<br />
riunirsi per cantare, suonare<br />
e festeggiare la vita. La<br />
novità di quest’anno, ovvero<br />
l’estensione dell’invito a<br />
tutti coloro che volessero<br />
partecipare, si è rivelata<br />
vincente e ha dato un profondo<br />
insegnamento: c’è<br />
chi fa musica dopo aver studiato<br />
per anni e chi non ha<br />
potuto farlo o ha semplicemente<br />
preferito restare ad<br />
assaporarla, l’uno attivo e<br />
l’altro passivo, ma entrambi<br />
accomunati da cuore e<br />
anima da musicisti, perché<br />
la musica è per tutti e tutti<br />
hanno orecchie per poterla<br />
gustare e anche... commentare!!!<br />
Martina Rossi<br />
8<br />
l’Altopiano 18<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
Tra musica, ricordo e amicizia<br />
Domenica 3 agosto un’altra giornata in memoria di<br />
Claudio Rebeschini con il Concerto per un Amico<br />
Ritorna anche quest’anno<br />
l’attesissimo Concerto per un<br />
Amico, manifestazione, giunta<br />
ormai alla sua ottava edizione, in<br />
onore e in ricordo di Claudio<br />
Rebeschini, musicista roanese<br />
prematuramente scomparso.<br />
Anche quest’anno, durante il<br />
pomeriggio e la serata della prima<br />
domenica del mese (il 3 agosto),<br />
si avvicenderanno sul palcoscenico<br />
del palatenda di Roana<br />
i gruppi musicali del nostro<br />
Altopiano, ancora una volta uniti<br />
per ricordare un uomo d’oro, un<br />
musicista che è stato uno dei<br />
precursori della musica nel no-<br />
I concerti d’agosto di Artemusica<br />
un vero e proprio evento<br />
musicale dell’estate. <strong>Il</strong><br />
violinista infatti è abitualmente<br />
ospite delle più<br />
prestigiose istituzioni musicali<br />
italiane, dal Teatro<br />
alla Scala di Milano all’Accademia<br />
Filarmonica<br />
di Roma al Festival dei<br />
Due Mondi di Spoleto e<br />
ha tenuto nella sua lunga<br />
carriera centinaia di<br />
concerti in tutto il mondo.<br />
La sua esibizione in programma<br />
il 2 agosto alle<br />
ore 21 ha un titolo che già<br />
racconta le emozioni che<br />
il pubblico potrà vivere:<br />
“La voce del violino”,<br />
con musiche di Bach,<br />
Tartini, Stravinskij e<br />
Berio.<br />
Da uno strumento a corde<br />
strofinate (ad arco) ad<br />
uno a corde percosse.<br />
Sotto i riflettori del concerto<br />
di venerdì 8 agosto<br />
un solo pianoforte e due<br />
stro territorio e che, pertanto, è<br />
entrato nel cuore sia di chi l’ha<br />
conosciuto che di chi non ha<br />
potuto stringergli la mano, ma si<br />
sente comunque legato a lui dal<br />
passaggio di un testimone fatto<br />
di note, accordi, spartiti: musica!<br />
La giornata in onore di Claudio<br />
avrà inizio alle ore 16; alle 18:30,<br />
avrà luogo la Santa Messa e,<br />
dalle 19:30, sarà aperto lo stand<br />
gastronomico che, come ogni<br />
anno, delizierà i palati dei musicisti<br />
e di chi vorrà partecipare a<br />
questa serata in compagnia.<br />
L’evento, organizzato anche<br />
quest’anno con la medesima<br />
dedizione e lo stesso entusiasmo<br />
da Tony Rock e dalla Pro Loco<br />
di Roana, sarà un avvicendarsi<br />
delle band altopianesi, animate<br />
dalla voglia di stare insieme e dal<br />
desiderio di ricordare e rendere<br />
omaggio a Claudio.<br />
Come tutti gli anni, saranno presenti<br />
i Danger Rock con il loro<br />
rock italiano, così come i<br />
Midnight Spaghetti, freschi di un<br />
nuovo repertorio. Immancabili<br />
saranno anche Mario Fabris,<br />
Fabio Vellar e Fabio Agostini (Binario).<br />
Parteciperanno anche i<br />
Blonde Brothers, Luca Baù e<br />
Manuel Berthod, Ruben’s<br />
Group, Wide Rock, 0-100 Bar<br />
Band, gli imperdibili Wild West<br />
Country Band, i grintosi Little<br />
Wild e molti altri. Non mancherà<br />
qualche sorpresa, come<br />
l’eseordio dei Garage 16 e dei<br />
Black Out e l’esibizione del nuovissimo<br />
e attesissimo gruppo The<br />
Chemical Wedding.<br />
Fino al 31 luglio, sono aperte le<br />
adesioni per chi voglia dare il<br />
proprio contributo alla giornata<br />
suonando qualche pezzo; per informazioni<br />
gli interessati potranno<br />
contattare Tony Rock al numero<br />
348-4434631.<br />
Siete attesi in molti, musicisti e<br />
non, per una serata all’insegna<br />
della musica, del ricordo e dell’amicizia.<br />
Martina Rossi<br />
grandi protagonisti, i maestri<br />
Bruno Canino e<br />
Giorgio Tessoni presenteranno:<br />
“Hausmusik, ovvero<br />
il piacere di suonare<br />
a quattro mani”.<br />
Un tempo docente e allievo,<br />
i due artisti percorrono<br />
strade parallele ma<br />
sempre di grande prestigio.<br />
Indiscutibili la bravura e<br />
la notorietà del primo<br />
che, oltre a collaborazioni<br />
artistiche del calibro di<br />
Accardo e Ughi, ha lavorato<br />
con i maggiori esponenti<br />
della musica contemporanea<br />
e con le più<br />
famose orchestre del mondo<br />
oltre naturalmente ad<br />
aver suonato come solista<br />
e pianista da camera nelle<br />
principali sale da concerto<br />
e festival in Europa, Stati<br />
Uniti, Australia e Cina.<br />
Antonio Tessoni è docente<br />
di pianoforte principale<br />
presso il Conservatorio<br />
Arrigo Pedrollo di Vicenza;<br />
tiene conferenze, seminari<br />
e guide all’ascolto al fine<br />
di diffondere la cultura<br />
musicale.Giovanni Rattini<br />
Grafica Altopiano
MUSICA<br />
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it<br />
19<br />
La fisarmonica di Michele Lunardi<br />
Però non solo musica nella sua vita: al primo posto la famiglia<br />
Pagina a cura di<br />
Cesare Pivotto<br />
Ha la musica nel sangue ed<br />
una passione vera, sincera<br />
per la “sua” fisarmonica,<br />
strumento da cui si sente attratto<br />
fin dalla giovanissima<br />
età e con cui esprime grande<br />
personalità ed indubbie<br />
qualità interpretative, tanto<br />
che quando lo ascolti esibirsi<br />
ti coinvolge, ti attrae, sembra<br />
che anche le tue dita corrano<br />
veloci, assieme alla sue,<br />
sui tasti della sua Victoria (la<br />
fisarmonica) e fanno sentire<br />
tue quelle note che, a grappoli,<br />
riempiono l’aria.<br />
Michele Lunardi è un altro di<br />
quei ragazzi “acqua e sapone”,<br />
autenticamente genuini,<br />
un talento (tanto bravo,<br />
quanto modesto) espressione<br />
e vanto di questa nostra<br />
terra.<br />
La sua vita ha molto a che<br />
fare con la musica, e con la<br />
fisarmonica in particolare “A<br />
5-6 anni strimpellavo con<br />
l’armonica a bocca, ma –<br />
esordisce quando lo incontro<br />
invitandolo a raccontarci la<br />
sua storia – seguendo i miei<br />
genitori quando andavano<br />
a ballare il liscio, restavo<br />
estasiato sotto al palco,<br />
ammaliato da quello strumento,<br />
la fisarmonica, capace<br />
di farmi bollire dentro<br />
un nonsochè; il mio<br />
approccio fu con una chitarra<br />
che accantonai subito:<br />
il mio strumento era la<br />
fisarmonica! Avevo 12 anni<br />
circa e frequentavo al seconda<br />
media quando acquistai<br />
la prima fisarmonica;<br />
i miei primi passi li ho<br />
compiuti sotto la guida di<br />
Aldo Vellar ed ho così iniziato<br />
a suonare liscio e<br />
musica popolare. Ma nel<br />
1999 sono andato ad assistere<br />
ad un concorso di fisarmonica<br />
classica a<br />
Chiuppano e questo genere<br />
mi ha affascinato e fatto<br />
cambiare strada; volevo<br />
andare in quella direzione,<br />
ma non sapevo come fare;<br />
fu <strong>Il</strong>ter Pelosi ad indicarmi<br />
il maestro Elio Boschello<br />
(un vero pioniere di questo<br />
genere, uno dei maggiori<br />
specialisti di fisarmonica)<br />
e la sua scuola a Mirano.<br />
Nel 2000 ho iniziato così a<br />
frequentare la sua scuola,<br />
un pomeriggio alla settimana<br />
per 8 lunghi anni; all’inizio<br />
è stata dura, anche<br />
perché l’approccio non era<br />
di quelli ma aveva<br />
un perché: verificare se<br />
la passione era autentica,<br />
profonda, e non un fuoco<br />
di paglia”.<br />
Quanto conta la musica nella<br />
tua vita “Evidentemente<br />
molto! C’è una passione<br />
radicata che adesso, dopo<br />
il diploma, è ancor più libera<br />
di esprimersi e di essere<br />
approfondita, cosa<br />
che invece, fino a quando<br />
fai gli esami, spesso è<br />
incanalata in determinati<br />
binari finalizzati proprio al<br />
superamento delle prove.<br />
Se sto due giorni senza<br />
usare la fisarmonica mi<br />
sembra di tradire quanto<br />
fatto finora, di perdere<br />
qualcosa di me stesso.<br />
Però la musica non è tutto,<br />
per me, e non è al primo<br />
posto nella mia scala<br />
dei valori: prima vengono<br />
la famiglia, gli affetti, la<br />
morosa (Cinzia, con cui sta<br />
insieme da oltre un anno,<br />
ndr); la musica viene<br />
dopo!”<br />
Finiti gli esami. Punto di arrivo<br />
o di partenza “Per me<br />
aver finito il Conservatorio<br />
non vuol certo dire sapere<br />
tutto. Questo è servito<br />
ad acquisire la preparazione<br />
necessaria per partire,<br />
per puntare a nuovi<br />
traguardi, a nuove esperienze,<br />
a guardare in altre<br />
direzioni …”.<br />
Cosa pensi di fare ;<br />
cosa c’è nel tuo futuro<br />
“Per me il massimo sarebbe<br />
poter andare avanti<br />
con la musica. Mi piacerebbe<br />
molto insegnare (cosa<br />
che peraltro ho già iniziato<br />
a fare, un giorno alla settimana,<br />
nella scuola di Mirano<br />
del maestro<br />
Boschello) ed affiancare a<br />
questo serate e concerti.,<br />
anche per esprimere in<br />
pubblico il mio modo di vivere<br />
e sentire la musica.<br />
Però andrebbe bene anche<br />
trovare un’occupazione<br />
che mi lasciasse un po’ di<br />
tempo e di spazio per dedicarmi<br />
anche alla musica. In<br />
effetti oggi in Italia è sempre<br />
più difficile pensare di<br />
viere facendo musica. Per<br />
la fisarmonica, poi in particolare,<br />
strumento che solo<br />
dai primi anni Novanta è<br />
entrata nei conservatori. Si<br />
potrebbe anche puntare a<br />
creare un gruppo <br />
(come abbiamo<br />
cercato di fare con<br />
l’ensemble) per proporre<br />
un programma alternativo,<br />
ma non sempre è facile”.<br />
Hai, come tutti, il tuo sogno<br />
nel cassetto “Direi di sì. Mi<br />
piacerebbe fare concerti,<br />
esprimere con la musica<br />
tutta la mia passione, anche<br />
se non gradirei molto<br />
essere sempre in giro per il<br />
mondo: vorrei farmi una<br />
famiglia e conservare comunque<br />
del tempo da dedicare<br />
a me stesso ed ai miei<br />
cari. La cosa più bella sarebbe<br />
poi riuscire ad aprire<br />
una scuola di musica<br />
tutta mia, magari proprio<br />
qui sul mio altopiano; mi<br />
piacerebbe comunque riuscire,<br />
anche andando nelle<br />
scuole a proporre lezioni-concerto<br />
dimostrative, a<br />
far avvicinare, apprezzare<br />
ed amare ai giovani e giovanissimi<br />
non solo la musica<br />
ma anche la mia fisarmonica,<br />
strumento che,<br />
contrariamente a quanto<br />
normalmente si crede,è<br />
quanto mai attuale e versatile,<br />
adatto a svariati generi<br />
musicali (anche grazie<br />
a moderne , molto più<br />
leggere e con la ulteriori<br />
possibilità espressive) che<br />
vanno dal liscio al classico,<br />
dal jazz al moderno”.<br />
Oltre alla musica cosa ama<br />
Michele Lunardi “Mi piace<br />
molto l’astronomia; se<br />
non avessi seguito la strada<br />
della musica, sicuramente<br />
all’Università avrei<br />
fatto Astronomia. Mi piacciono<br />
letture di carattere<br />
scientifico. Non sono tifoso<br />
di squadre di calcio di<br />
l 1° luglio ha conseguito il Diploma di Conservatorio<br />
Michele Lunardi è nato ad Asiago il 7 giugno 1982, figlio<br />
di Loris e Paola, ha una sorella, Elena.<br />
Nel 2001 ha conseguito la maturità Scientifica presso l’allora<br />
Liceo “Pertile” di Asiago. Ha proseguito gli studi di<br />
fisarmonica classica presso l’Istituto “Fancelli-Boschello”<br />
di Mirano (seguendo lezioni individuali col maestro Sergio<br />
Scappini, titolare della cattedra di fisarmonica presso il<br />
conservatorio “Verdi” di Milano e fisarmonicista del teatro<br />
“Alla Scala”) superando gli esami presso i conservatori<br />
“Pollini” di Padova e “Verdi” di Milano. Lo scorso 1°<br />
luglio ha conseguito il Diploma di Compimento Superiore<br />
(10° anno di fisarmonica classica).<br />
Ha partecipato a corsi di perfezionamento, tra cui il<br />
masterclass tenuto dal maestro Claudio Iacomucci.<br />
Collabora con alcuni compositori e insegna teoria e<br />
solfeggio, pianoforte e fisarmonica presso l’Associazione<br />
Culturale Altopiano “Scuola di musica”.<br />
Si è esibito con l’ensemble “L. Facelli” (un sestetto di<br />
fisarmoniche nato nel 2004 e diretto dal prof. Fossetta)<br />
nelle stagioni concertistiche del Triveneto (Portogruaro,<br />
Pordenone, Mansuè, Sacile, Asiago, Fossalta di Piave,<br />
Sappada ..), a Forlì, Mantova …<br />
Come solista ha proposto saggi pubblici e lezioni-concerto<br />
anche nelle scuole; si è esibito come ospite nelle sezioni<br />
dell’Istituto “Fancelli-Boschello” di S. Giorgio in Bosco,<br />
Villafranca e Villanova; ha tenuto concerti presso<br />
chiese e teatri ad Asiago, Gallio, Foza, Canove, Rotzo,<br />
Bassano, Pove del Grappa, ed ancora Mestre, Mira, Mirano,<br />
Treviso e Milano.<br />
La dedica dei genitori<br />
In silenzio abbiamo fatto<br />
la tua stessa strada, certamente<br />
non facile, tortuosa<br />
e difficile. Le scelte<br />
che hai fatto sono state<br />
volute, consapevole<br />
degli ostacoli che avresti<br />
trovato. Non ti sei mai<br />
perso d’animo, la passione<br />
per questo strumento<br />
e per la musica hanno<br />
fatto sì che tu finalmente<br />
arrivassi al traguardo<br />
che ti eri prefissato. Un<br />
grazie all’Istituto che hai<br />
frequentato, in particolare<br />
al tuo maestro, maestro<br />
di musica ed anche<br />
di vita. Tutti assieme ti<br />
abbiamo sempre sostenuto<br />
nei momenti difficili, dandoti<br />
coraggio e fiducia. Sei stato<br />
consapevole delle tue possibilità,<br />
devi avere fiducia in te<br />
stesso. Ti ringraziamo di<br />
averci fatto assaporare certe<br />
emozioni grazie alla tua<br />
maestria e sensibilità che riesci<br />
a trasmettere quando ti<br />
serie A, anche se ho giocato<br />
a calcio per dodici<br />
anni con Asiago e Canove,<br />
anche in prima categoria;<br />
poi ho smesso anche per<br />
problemi legati allo studio.<br />
Adesso amo avere un rapporto<br />
con l’ambiente: amo<br />
la mountain bike e fare<br />
passeggiate nel bosco.<br />
Ascolto anche musica moderna<br />
ma più di genere<br />
melodico e tranquillo (che<br />
meglio si addicono al suo carattere,<br />
ndr);personalmente<br />
non amo rock e metal,<br />
stringi addosso la fisarmonica.<br />
Per anni in casa non c’è<br />
mai stato silenzio, le nostre<br />
giornate sono sempre state in<br />
musica; anche i muri potrebbero<br />
suonare!Ora hai bisogno<br />
di un po’ di fortuna: bravura<br />
e professionalità non ti<br />
mancano. Complimenti!<br />
Mamma e papà<br />
come pure non riesco a frequentare<br />
la discoteca”.<br />
La nostra chiacchierata finisce<br />
così e congedo con una<br />
pacca sulla spalla ed una calorosa<br />
stretta di mano Michele,<br />
ragazzo tranquillo, dal carattere<br />
mite, riservato, sincero; un classico,<br />
autentico bravo ragazzo!<br />
L’appuntamento con lui è alle sue<br />
prossime esibizioni; andate ad<br />
ascoltarlo: ne vale veramente la<br />
pena! Suonerà domenica 27 luglio<br />
e domenica 24 agosto, sempre<br />
alle ore 21, nella Chiesa Parrocchiale<br />
di Canove.<br />
I
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano 20<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
Di padre in figlio – I mestieri che si tramandano<br />
Panificatori da un secolo<br />
Rino Casagrande, con i figli Alberto e Daniele, e con il prezioso aiuto<br />
della moglie Nerina cura uno dei panifici storici di Asiago, nato nel 1910<br />
Fornai da quattro generazioni.<br />
Lo era il<br />
bis nonno Domenico,<br />
detto Biagio, lo era<br />
nonno Giacomo, lo è<br />
papà Rino che ha trasmesso<br />
il gene di<br />
panificatori ai figli<br />
Alberto e Daniele.<br />
Alla dinastia dei<br />
Casagrande da circa<br />
un secolo (il panificio<br />
è nato nel 1910) si<br />
associa il buon pane<br />
sfornato all’angolo<br />
tra piazza Carli e via<br />
Monte Interrotto. <strong>Il</strong><br />
forno infatti si trova nello<br />
stesso posto in cui era prima<br />
della Grande Guerra, tempi<br />
in cui il pane era un super<br />
alimento, consumato in tutti i<br />
modi, con ogni piatto, a pranzo<br />
e cena, ma anche a colazione,<br />
fresco o biscottato,<br />
quando non se ne sprecava<br />
neppure una briciola. Un’immagine<br />
di quei tempi è visibile<br />
nella foto che pubblichiamo<br />
e che fa bella mostra di<br />
sé appesa alle pareti del bar<br />
di fronte. Un quadro semplice,<br />
ma suggestivo, che ci riporta<br />
ai tempi in cui poche<br />
erano le macchine parcheg-<br />
giate ai lati della strada e il<br />
pane più che venduto in negozio<br />
veniva consegnato a<br />
casa direttamente dal fornaio<br />
che ogni mattina faceva il<br />
suo bel giro in bicicletta. Un<br />
compito che anche Rino, da<br />
giovane, ha svolto per parecchio<br />
tempo.<br />
Come tutti i mestieri, anche<br />
quello del fornaio ha subito<br />
una notevole trasformazione<br />
negli anni, grazie all’introduzione<br />
di nuove tecnologie per<br />
la preparazione del prodotto.<br />
Ancora oggi si lavora nel<br />
cuore della notte per avere il<br />
pane bello e pronto di primo<br />
mattino, ma fortunatamente<br />
gli orari non sono più quelli di<br />
una volta. Le impastatrici automatiche,<br />
la lievitazione<br />
programmabile e i forni computerizzati<br />
hanno alleggerito<br />
molto il peso della produzione<br />
e si ha la possibilità di dormire<br />
qualche ora in più. “Nel<br />
periodo di stagione – sottolinea<br />
Alberto – la sveglia è<br />
comunque puntata sulle tre,<br />
anche prima”.<br />
Qualche levataccia insomma<br />
è sempre necessaria, anche<br />
perché è notevolmente “lievitata”<br />
la varietà dei prodotti<br />
che oggi si offrono al cliente.<br />
Gli alberi di Marika<br />
In mostra alla galleria Busellato i quadri dedicati alla natura e ai boschi dell’Altopiano<br />
E’ aperta alla Galleria<br />
d’Arte Busellato di<br />
Asiago, in corso 4 novembre,<br />
86, la mostra personale<br />
di Marika Vicari intitolata<br />
“Alberi. Segni<br />
sulla neve”.<br />
Organizzato con il patrocinio<br />
della Città di<br />
Asiago e della Comunità<br />
Montana, l’evento si<br />
pone come un piccolo<br />
atto dedicato alla cultu-<br />
ra locale, un gesto di una<br />
giovane artista dedicato<br />
alla natura e ai boschi<br />
dell’Altopiano importanti<br />
segni per la sua ricerca.<br />
Marika Vicari è un giovane<br />
talento il cui lavoro<br />
si sta affermando nei<br />
principali centri artistici<br />
e culturali europei. Nata<br />
a Vicenza nel 1979,<br />
Marika si è diplomata in<br />
Nella foto allegata: As I walk - 20x20<br />
resine e grafite su legno di pioppo.<br />
pittura all’Accademia delle<br />
Belle Arti di Venezia e in<br />
seguito si è laureata in<br />
Progettazione e Produzione<br />
delle Arti Visive alla Facoltà<br />
di Design e Arti dello<br />
IUAV di Venezia. La sua<br />
ricerca è dedicata all’esplorazione<br />
della natura<br />
e del paesaggio che restituisce<br />
lavorando direttamente<br />
su pannelli di legno<br />
di pioppo trattato con resine<br />
e disegni in pastello e<br />
grafite. <strong>Il</strong> risultato di questa<br />
ricerca è di grande fascino,<br />
un microcosmo di<br />
segni e disegni che rimandano<br />
all’essenza della natura<br />
colta sempre da un<br />
punto di vista inusuale,<br />
quasi fosse esplorata dall’occhio<br />
dell’animale selvatico.<br />
Le sue opere racchiudono<br />
un piccolo universo<br />
fatto di sottobosco,<br />
di piccoli passaggi tra le<br />
piante attraverso le tracce<br />
e i segni del passaggio dell’uomo:<br />
due rami spezzati,<br />
due pali che sostengono un<br />
reticolato di confine. Fin<br />
dall’infanzia Marika Vicari<br />
ha subito la<br />
fascinazione dei boschi<br />
dell’Altopiano dei Sette<br />
Nerina e Rino con<br />
i figli Alberto<br />
(a sinistra) e Daniele<br />
Basta entrare nel negozio<br />
dei Casagrande per<br />
rendersene conto. Alle<br />
spalle delle commesse<br />
fa bella mostra di sé una<br />
lunga fila di ceste in cui<br />
si trova pane di tutti i tipi,<br />
dal comune all’integrale,<br />
da quello ai cereali a<br />
quello con olive o con<br />
cipolle, da quello più<br />
morbido a quello più<br />
croccante, pezzi piccoli<br />
e pezzi grandi, filoni e<br />
filoncini: se non hai le<br />
idee chiare, rischi di<br />
metterci, per decidere,<br />
lo stesso tempo che ci impieghi<br />
e scegliere un vestito.<br />
Altro che solo pane comune<br />
o pane all’olio come una volta!<br />
Risolto il dilemma “Che<br />
pane compro o assaggio<br />
oggi” ti si presenta quello<br />
“Potrei anche prendere del<br />
dolce o della pizza”. <strong>Il</strong> bancone<br />
infatti è fornitissimo di<br />
tanti altri prodotti da forno:<br />
focacce, croissant, torte, biscotti,<br />
pizzette e pizze farcite.<br />
La fantasia e la capacità di<br />
proporre sempre cose nuove<br />
ce l’ha Alberto che frequenta<br />
spesso corsi appositi,<br />
che è creativo e ama sperimentare<br />
nuove ricette. Un<br />
caso in cui l’allievo insegna<br />
al maestro “No, no – dice<br />
simpaticamente Rino – semplicemente<br />
lascio che faccia<br />
lui, anche per non sentire parole”.<br />
Se il forno è il regno di papà<br />
e figli, la regina del negozio è<br />
mamma Nerina che da quando<br />
è diventata una<br />
Casagrande ne cura tutta<br />
l’organizzazione, con totale<br />
dedizione.<br />
Parlando di pane non possiamo<br />
non affrontare la questione<br />
rincari che tanto ha tenuto<br />
banco sui giornali negli ultimi<br />
mesi. “Sicuramente produrlo<br />
costa di più – dice Rino<br />
– ma non è tanto il prezzo<br />
della farina che incide sul<br />
costo finale, quanto quello<br />
Comuni e dopo averli raccontati<br />
con le sue opere in<br />
mostre e performance allestite<br />
in molte città europee,<br />
viene per la prima volta<br />
presentata in mostra ad<br />
Asiago. Per la sua personale<br />
l’artista ha progettato<br />
un allestimento<br />
scenografico e un percorso<br />
di mostra. Attraverso<br />
piccoli segni e la presenza<br />
costante di elementi naturali<br />
in galleria, il visitatore<br />
potrà immergersi in<br />
un’ambientazione minimamente<br />
suggestiva, tra suoni,<br />
colori e profumi del bosco.<br />
La mostra, resterà aperta al<br />
pubblico tutti i giorni fino a<br />
domenica 3 agosto dalle 10<br />
alle 12,30 e dalle 16 alle<br />
19,30.<br />
dell’elettricità, del gas e le<br />
tasse che bisogna pagare”.<br />
Oltre alla professione, c’è<br />
un’altra cosa che accomuna<br />
padre e figli e che merita di<br />
essere ricordata: la passione<br />
per l’aeromodellismo. Accanto<br />
al laboratorio del pane, i<br />
Casagrande hanno anche<br />
una piccola “officina” in cui<br />
montano e realizzano aerei<br />
telecomandati di vari modelli<br />
e dimensioni e non è raro vederli<br />
insieme mentre caricano<br />
sull’auto un aero appena<br />
realizzato per andare a farlo<br />
volare. Insomma, in questo<br />
caso sicuramente il detto<br />
“Tale padre, tale figlio”, se si<br />
parla di mestiere e passatempo,<br />
è molto azzeccato.<br />
Stefania Longhini<br />
Marika Vicari vive e lavora<br />
tra Vicenza e Ptuj in<br />
Slovenia. Collabora con<br />
gallerie e istituzioni di livello<br />
internazionale. In<br />
questi anni ha esposto a<br />
Vienna, Berlino, Milano,<br />
Venezia e Brno. I suoi lavori<br />
sono stati presentati<br />
nelle principali fiere<br />
d¹arte europee. Tra queste:<br />
Dornbirn e Innsbruk<br />
Austria, Milano - MiArt,<br />
e Berlino. Ha curato progetti<br />
artistici per la Fondazione<br />
Bevilacqua La<br />
Masa di Venezia.<br />
Ha studiato e lavorato<br />
con artisti, curatori e fotografi<br />
attivi in ambito<br />
internazionale tra i quali:<br />
Hans Ulrich Obrist,<br />
Lewis Baltz, Guido Guidi,<br />
Mona Hatoum, Antoni<br />
Muntadas, Armin Linke e<br />
Angela Vettese.
VOLONTARIATO<br />
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it<br />
21<br />
“Una vita per le persone, non per le cose”<br />
L’esperienza di Anabella Espinosa, partita per il Perù dove passerà sei mesi<br />
in una missione, e dei giovani dell’Operazione Mato Grosso<br />
La raccolta di carta, ferro e vestiti<br />
effettuata dai ragazzi dell’Operazione<br />
Mato Grosso per una<br />
settimana su tutto il territorio<br />
dell’Altopiano di cui abbiamo riferito<br />
recentemente, è stata l’occasione<br />
anche per conoscere un<br />
po’ meglio il movimento, scambiando<br />
quattro chiacchiere con<br />
Anabella Espinosa, ragazza<br />
roanese di origini argentine, trasferitasi<br />
da piccola<br />
sull’Altopiano con la famiglia.<br />
Ascoltandola è stato possibile<br />
constatare quanto siano forti le<br />
motivazioni che spingono questi<br />
giovani a darsi da fare per<br />
poter aiutare gli altri. Anabella,<br />
incontrata due giorni prima che<br />
partisse per passare sei mesi in<br />
una missione dell’O.M.G. assieme<br />
a un gruppo di<br />
sessantacinque giovani di tutta<br />
Italia, di cui tredici vicentini, al<br />
momento di partire sapeva solo<br />
che la meta del suo viaggio sarebbe<br />
stata il Perù, ma non era al<br />
corrente di che cosa avrebbe fatto,<br />
né in quale missione sarebbe<br />
arrivata. I gruppi vicentini dell’<br />
O.M.G. sono 14, divisi in “giovani”<br />
e “adulti”, che oltre ad organizzare<br />
campi di lavoro, si occupano<br />
di mercatini dell’usato, raccolta<br />
di viveri, organizzazione di<br />
matrimoni, allestimento di mostre<br />
di mobili fatti dai ragazzi delle cooperative<br />
delle missioni, come<br />
quella che si tiene nel mese di<br />
agosto nei locali delle scuole<br />
medie di Asiago. Tutto quello<br />
che guadagnano con le diverse<br />
attività serve a finanziare i vari<br />
progetti nelle missioni, tanto che<br />
i volontari si sobbarcano personalmente<br />
le spese, siano quelle<br />
del carburante dei mezzi che servono<br />
alla raccolta di materiali,<br />
della spedizione dei viveri, del<br />
biglietto aereo per il viaggio verso<br />
le missioni. <strong>Il</strong> gruppetto<br />
dell’Altopiano, che opera in<br />
stretto contatto con quelli della<br />
pedemontana, si ritrova a lavorare<br />
insieme 2 o 3 sere la settimana,<br />
in una stanza messa a disposizione<br />
a Canove dal Comune di<br />
Piccoli furti che non fanno notizia,<br />
visto il valore irrilevante<br />
di ciò che viene sottratto al legittimo<br />
proprietario. Ma chi subisce<br />
il furto, per quanto esiguo<br />
sia, non può fare a meno di provare<br />
una grande rabbia, proprio<br />
perché ancora più inaspettato.<br />
Parla chiaro il cartello che abbiamo<br />
fotografato, appeso all’ingresso<br />
di una villetta in una zona<br />
periferica di Canove:”Ladro di<br />
fiori, so chi sei. Vergognati. Che<br />
Roana. Proprio per conto del<br />
Comune di Roana i ragazzi<br />
dell’OMG svolgono lavori di taglio<br />
erba e pulizia sentieri, distribuzione<br />
volantini manifesti e altro,<br />
destinando i guadagni derivati<br />
dal loro lavoro sempre a favore<br />
delle missioni. Anabella<br />
Espinosa, dopo essersi laureata<br />
lo scorso marzo e aver svolto<br />
durante il periodo degli studi diversi<br />
lavori, spiega il suo desiderio<br />
di partire per andare in missione<br />
come il naturale proseguo<br />
di un cammino, condiviso assieme<br />
a tanti amici conosciuti durante<br />
i campi di lavoro effettuati<br />
in tutta Italia. Ma cosa spinge<br />
questi giovani a regalare il proprio<br />
tempo libero per aiutare gli<br />
altri “La ricerca di una vita più<br />
semplice – dice Anabella – fatta<br />
di valori diversi, che non sia sempre<br />
di corsa e soprattutto non<br />
venga vissuta per le cose da fare,<br />
ma per le persone, per gli altri.<br />
Durante le nostre attività nascono<br />
delle vere amicizie, che saranno<br />
tali per tutta la vita. E’ bello<br />
confrontarsi, scoprire altre persone<br />
che la pensano come te, disinteressandosi<br />
delle cose materiali.<br />
Lavorare per gli altri, gratuitamente,<br />
non mi pesa, anzi, la<br />
fatica di fare qualcosa con le proprie<br />
braccia e mani la considero la<br />
riscoperta di un valore, della concretezza.<br />
I meccanismi che ci muovono<br />
sono spontanei, chi viene<br />
a lavorare con noi lo fa quando<br />
ne ha voglia, non c’è alcun obbligo.<br />
Gli incontri che organizziamo,<br />
anche nelle scuole, per spiegare<br />
la nostra attività e invitare altri<br />
giovani a unirsi a noi, non hanno<br />
lo scopo di trovare nuove braccia,<br />
ma quello di offrire la possibilità<br />
di scoprire valori diversi. <strong>Il</strong> lavoro<br />
che facciamo qui in Italia e<br />
nelle nostre circa 80 missioni in<br />
America Latina non è semplice<br />
beneficienza, il fine è quello di<br />
dare la possibilità a questa gente<br />
di rimanere nella propria terra, per<br />
questo insegnamo loro un lavoro<br />
e ciò che costruiamo viene intestato<br />
alla gente del posto”. I volontari<br />
OMG, giovani, famiglie sacerdoti,<br />
prestano servizio a favore<br />
dei poveri in zone particolarmente<br />
depresse e isolate, realizzando<br />
interventi in campo<br />
educativo (scuole agricole, professionali<br />
per l’intaglio del legno,<br />
In questo mondo di ladri….<br />
ti servano per la tomba”. Un augurio<br />
che non va per il sottile e la<br />
dice tutta su come certi gesti facciano<br />
indispettire. E come minimo<br />
avrà augurato al ladro che gli<br />
andasse ben di traverso l’acqua<br />
che si è visto rubare un incredulo<br />
ed assetato cittadino roanese,<br />
dopo aver passato un pomeriggio<br />
in una zona di bosco<br />
impervia, lavorando duro per preparare<br />
la “partia de fagaro” da<br />
portare a casa. Una bottiglia da<br />
un litro e mezzo d’acqua “leggermente<br />
frizzante” contenuta in una<br />
semplicissima borsa termica con<br />
un paio di panetti refrigeranti, lasciata<br />
poco più in là del luogo<br />
dove si era fermato a raggruppare<br />
il legname, in modo da potersi<br />
dissetare al momento del bisogno.<br />
Valore della merce sottratta,<br />
cinque euro, centesimo più, centesimo<br />
meno. Non si può quantificare<br />
invece l’irritazione provata<br />
dal nostro boscaiolo nel constatare<br />
con disappunto che qualcuno<br />
aveva fatto sparire la bottiglia<br />
con il liquido in quel momento<br />
così prezioso per lui. Come cambiano<br />
i tempi! Una volta chi andava<br />
in bosco per portarsi a casa<br />
il legname assegnatogli doveva<br />
fare i conti con i “roba stanghe”,<br />
categoria comunque sempre in<br />
attività, che, visti i tempi che corrono,<br />
ha pensato bene di “arrotondare”<br />
passando anche al furto<br />
di … acqua minerale! S.B.<br />
tessile, per infermiere), religioso<br />
(chiese, oratori, seminari), sanitario<br />
(ospedali, ambulatori, infermerie),<br />
sociale (creazione di cooperative,<br />
costruzione di case,<br />
ponti, strade). I ragazzi che vengono<br />
avviati alle varie attività<br />
vengono scelti tra le famiglie più<br />
bisognose e ricevono istruzione,<br />
formazione professionale, vitto e<br />
alloggio. I volontari prestano la<br />
loro opera in forma totalmente gratuita,<br />
senza ricevere alcun compenso<br />
economico, e per tempi più<br />
o meno lunghi. “Oltre a imparare<br />
da noi un lavoro, a valorizzare ciò<br />
che offre il proprio territorio –<br />
conclude Anabella - la gente del<br />
posto impara ad aiutare a sua<br />
volta gli altri, tanto che c’è chi<br />
decide di fare “Operazione Mato<br />
Grosso” nel proprio paese”. Tramite<br />
Stefano e Lucia, amici di<br />
Anabella, abbiamo saputo che lei<br />
e i suoi compagni di viaggio sono<br />
stati accolti a Lima, capitale del<br />
Perù dagli altri volontari italiani<br />
che vivono da anni in quei luoghi,<br />
venendo poi a conoscenza<br />
delle loro destinazione definitiva<br />
per i sei mesi di permanenza.<br />
Anabella è stata destinata alla<br />
Missione di “Tinti” che si trova<br />
nella regione dell’Ancash, a Nord<br />
di Lima, circa a 600 km, nel cuore<br />
della Cordillera Andina. In questa<br />
Missione, aperta da anni, vivono<br />
Angelo e Patrizia, originari<br />
di Zanè, in Perù dal 1993 assieme<br />
ai loro quattro bambini. Le attività<br />
che vi si svolgono sono scuola<br />
di taglio-cucito-ricamo per ragazze<br />
povere del luogo, e una<br />
scuola Magistrale per Maestri elementari.<br />
Un’altra attività importante<br />
è l’oratorio delle Ande che<br />
raggruppa tutti i bambini dei villaggi<br />
vicini alla Missione (catechismo,<br />
gioco, aiuto agli anziani,<br />
poveri...e che offre un pasto<br />
caldo per tutti). <strong>Il</strong> compito di<br />
Anabella è quello di rendersi utile<br />
alle esigenze di questa Missione<br />
collaborando con i volontari<br />
italiani.<br />
Silvana Bortoli<br />
Grazie ai volontari dell’Operazione Mato Grosso anche<br />
quest’anno ad Asiago, dall’8 al 17 agosto, nei locali della<br />
Scuola media statale Reggenza 7 Comuni si terrà una mostra<br />
di mobili andini provenienti dall’America Latina, dalle<br />
cooperative gestite dall’OMG, realizzati interamente a<br />
mano. Tra le tante attività volte all’aiuto delle popolazione<br />
andine si annovera da tanti anni la gestione di cooperative,<br />
in Perù, che fabbricano mobili di pregio, sia per il<br />
design, curato da architetti italiani ed ora anche da provetti<br />
artigiani peruviani, sia per il materiale usato (legno<br />
della foresta amazzonica con utilizzo a massello), sia per la<br />
tecnica di lavorazione che prevede solo l’impiego manuale<br />
con pezzi costruiti singolarmente e dallo stesso operatore.
di don Marco Pozza<br />
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano 22<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
Don Fortunato Di Noto: “Chi sa parlare taccia, chi sa fare faccia”<br />
Io, prete, coi bambini per tingere il mondo<br />
<strong>Il</strong> Papa a Sydney: “I preti pedofili sono la vergogna della Chiesa” Un prete inesausto.<br />
Pedofilia. Pedopornografia. Tutela dell’infanzia<br />
Canonica di Avola, Sicilia meridionale.<br />
La terra del famoso<br />
Nero d’Avola e dei dolci di<br />
mandorle. Due motivi d’orgoglio<br />
per non passare inosservata<br />
in una Sicilia così ricca<br />
di fascino, di cultura e di<br />
millenarie tradizioni. <strong>Il</strong> problema<br />
è il parroco di questo<br />
paesino sito a 40 km da<br />
Siracusa. Un prete con fisico<br />
e lineamenti che a prima vista<br />
lo avvicinano più a Bud<br />
Spencer che a Fra’ Cristoforo:<br />
ma quando agisce è più Fra<br />
Cristoforo che don<br />
Abbondio. Uomo pratico,<br />
dai modi apparentemente un<br />
po’ bruschi. Che spesso ripete:<br />
“Chi sa parlare taccia,<br />
chi sa fare faccia”. Un giorno<br />
lo va a trovare Gianni, creatura<br />
piccola dalla storia<br />
drammatica, e gli sbatte in<br />
faccia una domanda: “Perché<br />
la mia vita è solo in bianco<br />
e nero” Lui gli chiede:<br />
“Come la vorresti” <strong>Il</strong> bambino<br />
risponde deciso: “Come<br />
un arcobaleno”.<br />
Nasce così - pilotata da un<br />
Dio nobile e da un prete tenerissimo<br />
–Associazione<br />
Meter che nel corso dei suoi<br />
vent’anni d’attività ha denunciato<br />
e smascherato<br />
170.000 portali pedo – pornografici<br />
e mandato in galera<br />
centinaia di pedofili: professionisti,<br />
preti, medici, avvocati,<br />
professori. Insospettabili<br />
padri di famiglia, i cui figli hanno<br />
la stessa età dei bambini che loro<br />
acquistano nei bordelli della<br />
Cambogia o di Cuba, usano e poi<br />
lasciano lì per il vizio di altri ricchi<br />
clienti. E avanti il prossimo. Sulla<br />
sua scrivania ci sta il Breviario, la<br />
Scrittura Sacra e l’aspersorio. Ma<br />
anche il cellulare, un PC, internet.<br />
Myspace, YouTube, sms, email<br />
e blog. Un rapporto tra sacro e<br />
profano che per lui è “terra di<br />
missione”. I sapienti ridono e lo<br />
considerano un imbecille: d’altronde<br />
un prete vero oggi non<br />
può brillare. Ma lui non si da per<br />
vinto. Di fronte a questa moderna<br />
“strage degli innocenti” da<br />
Avola ogni volta ri-parte per sferrare<br />
il suo attacco alle grandi<br />
lobby criminali. Lo vogliono morto:<br />
lui vuole i bambini vivi e sorridenti.<br />
Per questo ha raccolto la<br />
sfida. <strong>Il</strong> papa a Sydney ha confessato<br />
vergogna per i preti<br />
pedofili. Lui da 20 anni denuncia,<br />
smaschera, provoca, riflette,<br />
urla, corre, incontra. Rischia. Non<br />
si è suicidato se sabato 25 giugno<br />
2005 migliaia di persone hanno<br />
festeggiato la Prima giornata<br />
dell’Orgoglio Pedofilo. Non si è<br />
arreso se in Olanda c’è un partito<br />
che vuole liberalizzare la pornografia<br />
infantile, il sesso con gli<br />
animali e i rapporti sessuali tra<br />
adulti e bambini maggiori di 12<br />
anni. Non si è fatto ricoverare. Ha<br />
esagerato: ogni anno dal 1995,<br />
invita a celebrare la prima domenica<br />
di maggio la Giornata della<br />
Memoria dei bambini - vittime<br />
della violenza, indifferenza e<br />
sfruttamento.<br />
Ovvero: vinci il male con il bene!<br />
“Dormono là dentro, o sbadigliano<br />
tutt’al più. Solamente i bambini<br />
schiacciano il naso contro i<br />
vetri. Solo i bambini sanno quello<br />
che cercano” (A. de Saint-<br />
Exupery, <strong>Il</strong> piccolo principe,<br />
1943) Chi sono i bambini per<br />
don Fortunato<br />
Sono l’uomo: intero ed integro.<br />
Si è bambini nella misura in cui gli<br />
adulti, responsabilmente e con<br />
maturità saggia e affettiva, li<br />
aiutano a crescere e ad imparare<br />
a distinguere tra il seme<br />
buono e la zizzania. Credo che<br />
il rispetto del creato dipenda<br />
molto da come accettiamo,<br />
amiamo, educhiamo i bambini.<br />
Serbo un’immagine forte<br />
che racconta di me: da bambino<br />
sognavo sempre di essere<br />
schiacciato da un peso enorme<br />
che mi rompeva il torace e<br />
perforava i miei polmoni. Ma<br />
nonostante tutto rinascevo:<br />
essere bambini è rinascere<br />
ogni giorno fino al giorno finale.<br />
Non si diventa mai adulti.<br />
Nell’ottobre del 2000 molti<br />
ricordano le dimissioni di<br />
Gad Lerner e il terremoto al<br />
TG1. Da Torre Annunziata<br />
partì una grande inchiesta<br />
che portò all’arresto di 12<br />
persone, moltissime informazioni<br />
e centinaia di rinvii a<br />
giudizio. Le minacce si fecero<br />
insistenti! Ma perché qualcuno<br />
continua a dire che la<br />
pedofilia non è un problema<br />
nella società<br />
A chi dice che la pedofilia è<br />
un problema inesistente, io<br />
dico e confermo che è una<br />
emergenza sociale e sempre<br />
più criminale di vastissime<br />
proporzioni. Negli anni ‘90<br />
quando per primo iniziai a gridare<br />
con forza contro tali misfatti,<br />
tanti ostacoli si contrapposero<br />
a questa mia pubblica esposizione<br />
di violenze su bambini.<br />
Quando già in quegli anni parlavo<br />
di “lobby pedofile”, “partiti<br />
pedofili”, “orgogli pedofili” ci<br />
furono alzate di scudi. Anche il<br />
mondo della politica ed<br />
ecclesiale mi videro con sospetto<br />
(forse ancora oggi!) Ma la verità<br />
va detta per rispetto di tutti<br />
quei bambini che sono vittime<br />
annientate e vilipese: un vero e<br />
proprio olocausto bianco,<br />
un’inaudita e spaventosa zona<br />
grigia che alimenta mercati, affari,<br />
criminalità e spaventosi silenzi<br />
che si consumano dentro le case<br />
e nei tuguri del mondo. E’ intollerabile<br />
pensare che una triste realtà<br />
venga considerata secondaria<br />
ad altri problemi.<br />
Davvero è ancora vivo Erode<br />
Erode è più che vivo! E’ l’antitesi<br />
del Bene che si adopera ad alimentare<br />
la speranza. Erode è nemico<br />
della vita, puro ed estremo<br />
egoismo, tenebra che offusca la<br />
luce, mercante che smercia la vita<br />
e la traffica, famelica ostentazione<br />
di piacere e lussuria che non<br />
rispetta il tempio di Dio che è il<br />
corpo (soprattutto dei bambini).<br />
Ma Erode non vincerà: i bambini,<br />
gli uomini e le donne di buona<br />
volontà gli fracasseranno la testa.<br />
Erode sarà mangiato da se<br />
stesso. E in tutta questa strage<br />
mi consola il fatto che tanti bambini<br />
vivono nell’agio e nella felicità.<br />
E qualcuno abbiamo potuto<br />
salvarlo.<br />
Come fa la tua associazione<br />
(www.associazionemeter.org) a<br />
trovare i siti incriminati<br />
170.000 portali sono stati denunciati<br />
in tutti questi anni alla Polizia<br />
Postale e in tutto il mondo.<br />
Un orrore smascherato per delineare<br />
una mappa e conoscere i<br />
milioni di bambini coinvolti. Pensa<br />
che più di 500.000 mila foto di<br />
volti di bambini sono contenuti<br />
nel data base all’Interpol per sperare<br />
di individuarli anche a distanza<br />
di anni (650 dal 2004). L’attività<br />
di monitoraggio della rete è<br />
condotta da volontari scelti che<br />
si limitano ad essere “vedette della<br />
rete” per segnalare tutto ciò<br />
che coinvolge i minori nello sfruttamento<br />
sessuale e nella<br />
pedofilia, alle autorità di polizia<br />
in tutto il mondo. Non<br />
criminalizzo la rete: è una nuova<br />
sfida e uno dei mezzi straordinari<br />
di libertà e di comunicazione. Ma<br />
l’Associazione Meter oltre ad<br />
avere numerosi servizi di prossimità<br />
con chi subisce abusi ha<br />
anche un Centro di ascolto e prima<br />
accoglienza per le vittime (600<br />
casi seguiti, concretamente, fino<br />
a conclusione di iter giudiziario).<br />
Nessuno che è stato accusato di<br />
reati sessuali su minori è risultato<br />
un falso. Tutti hanno ammesso<br />
le loro colpe e sono stati giustiziati.<br />
Claudio Simeoni, Meccanico<br />
Apprendista Stregone, Guardiano<br />
dell’Anticristo, ti definisce<br />
“adoratore del macellaio di<br />
Sodoma e Gomorra” – riferendosi<br />
chiaramente al Dio cristiano.<br />
Cosa significa per te portare<br />
avanti la Verità<br />
La menzogna inghiottirà la menzogna.<br />
Del resto da chi adora “il<br />
menzognero” cosa posso aspettarmi<br />
Cosa posso attendermi da<br />
coloro che non si mettono in discussione<br />
nella Verità Cosa<br />
posso sperare da coloro che vivono<br />
nell’oscurità e che si coprono<br />
gli occhi con occhiali neri per<br />
non farsi vedere nella loro paurosa<br />
debolezza e precarietà Mi preoccupa<br />
maggiormente il<br />
coinvolgimento delle persone deboli<br />
(bestie di Satana, ndr), da come<br />
vengono manipolate e rese schiave.<br />
<strong>Il</strong> Dio cristiano che ho incontrato<br />
e conosciuto è quello che ha dato<br />
suo Figlio, Gesù Cristo, in riscatto<br />
per molti inchiodandolo sulla Croce.<br />
Nella logica dell’amore. Ma<br />
Gesù Cristo ama anche gli apprendisti<br />
pseudo stregoni affinchè si<br />
convertano e vivano una buona<br />
vita.<br />
<strong>Il</strong> Papa da Sydney confessa la sua<br />
Don Fortunato Di Noto è un<br />
prete siciliano di 45 anni, parroco<br />
di Avola (Sr) insegnante<br />
di Storia ecclesiastica alla<br />
Pontificia Università Teologica<br />
Santa Croce di Roma. Fondatore<br />
e presidente dell’Associazione<br />
Meter<br />
(www.associazionemeter.org) –<br />
nata come lotta alla pedofilia,<br />
alla pedopornografia e alla tutela<br />
dell’infanzia - è consulente<br />
del Ministero delle Comunicazioni<br />
per le politiche dell’Infanzia,<br />
membro del Comitato di ga-<br />
vergogna per il dramma della<br />
pedofilia tra il clero. Chris<br />
MacIsaac, portavoce di un gruppo<br />
di sostegno a persone abusate<br />
da sacerdoti cattolici, ha oggi<br />
esplicitamente accusato il papa di<br />
non essersi scusato in maniera significativa<br />
con le vittime. Alle scuse<br />
occorrerebbero i fatti.<br />
Benedetto XVI ha detto cose di<br />
portata storica. Scusandosi ha tracciato<br />
linee chiare per i vescovi: i<br />
sacerdoti devono essere giudicati<br />
dai tribunali e bisogna collaborare<br />
con la giustizia affinchè venga fatta<br />
chiarezza. E’ ovvio: si può fare<br />
sempre di più, ma dobbiamo stare<br />
attenti che vicende così dolorose e<br />
tristi non divengano solo pretesti<br />
ideologici di attacchi alla Chiesa.<br />
Non credo che la Chiesa da oggi<br />
metterà a tacere gli abusi sessuali<br />
sui bambini, come non deve mai<br />
tacere sui misfatti contro i poveri, i<br />
deboli, i piccoli. I preti, è bene ribadirlo,<br />
in coscienza, se hanno compiuto<br />
tali peccati gravissimi e reati<br />
non devono fare più i preti. I seminari<br />
siano luoghi di maggiore discernimento.<br />
Che spessore ha realmente il fenomeno<br />
della pedofilia<br />
Dare i numeri non deve sembrare<br />
solo un’ostentazione sterile: 158<br />
milioni di minori vittime di violenze<br />
sessuali nel mondo, 2 milioni ogni<br />
anno coinvolti nel mercato della<br />
pedocriminalità e pedopornografia<br />
(anche online), 2 milioni coinvolti<br />
nel traffico di essere umani. Dietro<br />
un bambino corrotto c’è sempre un<br />
grande corruttore. Ma non dimentichiamo<br />
la strisciante cultura<br />
pedofila che tende a giustificare tutto.<br />
Lo scorso mese Associazione<br />
Meter ha elaborato una proposta<br />
di legge contro la pedofilia culturale<br />
(appoggiata da 120 deputati<br />
bipartisan) già in discussione alla<br />
II Commissione Giustizia. Una proposta<br />
di legge contro chi promuove<br />
e istiga la pedofilia come un fatto<br />
buono.<br />
Chi è veramente don Fortunato<br />
Di Noto<br />
Una voce che grida in difesa dei<br />
bambini vilipesi e abusati. Che se<br />
ne infischia degli insulti e degli sputi.<br />
Che vuole colorare il mondo di<br />
speranza.<br />
“Tre cose ci sono rimaste nel cielo<br />
– scriveva l’Alighieri poeta -: le stelle,<br />
i fiori e i bambini”. Questo<br />
prete lo vogliono morto perché<br />
insegna a vivere. Davvero strano<br />
questo mondo.<br />
ranzia e tutela Internet@minori,<br />
membro del comitato scientifico<br />
della Polizia Postale. Collabora<br />
con la polizia postale e delle<br />
comunicazioni italiana, con<br />
l’Fbi, con l’Interpol, con la<br />
gendarmeria francese, con la<br />
polizia spagnola, svizzera, tedesca<br />
e brasiliana. Numerosi riconoscimenti<br />
nazionali ed internazionali<br />
fra cui l’alta onorificenza<br />
di “Cavaliere della Repubblica<br />
Italiana” per l’impegno profuso<br />
nei confronti dell’infanzia.<br />
Un prete di strada.
Quinta edizione per Forti in Scena,<br />
che si conferma uno degli<br />
eventi estivi di maggior rilievo<br />
artistico e culturale del<br />
Veneto. Unico nel suo genere<br />
a livello europeo, il Festival<br />
intende valorizzare i numerosi<br />
luoghi legati alla Grande<br />
Guerra presenti nel territorio<br />
veneto e vicentino in particolare,<br />
attraverso spettacoli di<br />
danza musica e teatro che<br />
hanno come tema il primo conflitto<br />
mondiale. Quest’anno,<br />
in occasione del novantesimo<br />
anniversario della fine della<br />
Grande Guerra, il festival propone<br />
un programma d’eccezione<br />
sia sotto l’aspetto artistico<br />
sia sotto quello<br />
filologico.<br />
“<strong>Il</strong> legame con le Province e i<br />
Comuni limitrofi –afferma il<br />
Vicepresidente della Provincia<br />
di Vicenza Dino Secco- si<br />
fa sempre più forte nell’intento<br />
di fare sistema e mettere in<br />
atto una serie di azioni ed iniziative<br />
per far conoscere al<br />
grande pubblico i luoghi della<br />
Grande Guerra e la storia<br />
recente che ha segnato la nostra<br />
comunità. Portare l’arte<br />
nei forti avvicina alle vicende<br />
storiche un pubblico diverso<br />
da quello tradizionale, e crea<br />
motivo di approfondimento in<br />
maniera originale.”<br />
Nonostante la difficoltà nel<br />
raggiungere i luoghi degli<br />
spettacoli e la fatica imposta<br />
dai sentieri di montagna, il<br />
pubblico dei Forti in Scena è<br />
numeroso e variegato, attirato<br />
dalla particolarità di rappresentazioni<br />
talvolta apposita-<br />
Sabato 26 luglio 2008<br />
Un libro per conoscere la Grande<br />
Guerra sotto ogni aspetto,<br />
che fornisce gli strumenti indispensabili<br />
per dedicarsi ad<br />
ogni altro studio sull’argomento.<br />
E’ in libreria da qualche<br />
giorno “La Grande Guerra 1914-<br />
1918 – Percorso di studio a<br />
schede” (Nordpress Edizioni).<br />
Si tratta del primo saggio sul<br />
primo conflitto mondiale di<br />
Alessandro Gualtieri, un appassionato<br />
storico, assiduo ricercatore<br />
e studioso, residente<br />
a Milano, autore<br />
del sito internet<br />
www.lagrandeguerra.net<br />
e Presidente del Centro<br />
Studi Informatico<br />
La Grande Guerra.<br />
Un’opera innovativa,<br />
soprattutto per la capacità<br />
dell’autore di<br />
ricostruire in modo<br />
esauriente e chiaro,<br />
grazie alle schede<br />
tematiche, la vicenda<br />
del conflitto. <strong>Il</strong> casus<br />
belli, la cronologia<br />
essenziale, i principali<br />
fronti e le più importanti<br />
battaglie,<br />
quindi i materiali, gli<br />
armamenti e le tecnologie,<br />
sono i pilastri<br />
a cui si avvolgono<br />
queste pagine, completate<br />
da alcune curiosità e<br />
da un glossario. A corredo,<br />
molte fotografie d’epoca,<br />
unitamente a scatti personali<br />
dell’autore.<br />
<strong>Il</strong> libro si rivolge ad un pubblico<br />
variegato e non esclusivamente<br />
composto da esperti<br />
conoscitori della materia, pertanto<br />
l’autore rende ben comprensibile<br />
l’intera opera con<br />
un linguaggio ben levigato e<br />
scorrevole che unitamente alla<br />
bontà degli argomenti contribuisce<br />
a mantenere sempre alta<br />
l’attenzione del lettore.<br />
La prefazione del volume è a<br />
cura del nostro collaboratore<br />
Giovanni Dalle Fusine, anche<br />
lui ricercatore, appassionato<br />
di storia del primo conflitto<br />
mondiale, già autore di “Quel<br />
che resta”, libro sui<br />
recuperanti di residuati bellici,<br />
insieme al quale Gualtieri sta<br />
per dare alle stampe “Un Italiano<br />
per Sempre” (Nordpress<br />
Edizioni), ricostruzione storica<br />
di un diario inedito di<br />
un fante italiano della<br />
Grande Guerra.<br />
Scrive Dalle Fusine: “90<br />
anni sono passati da quella<br />
che in molti libri di testo<br />
è ricordata solo per<br />
essere stata l’unica vittoria<br />
italiana, 600 mila morti<br />
caduti all’ombra dello<br />
scudo sabaudo, 10 milioni<br />
le perdite militari a livello<br />
mondiale. Dopo<br />
l’avvicendarsi di varie generazioni,<br />
scomparsi da<br />
tempo i Cavalieri di Vittorio<br />
Veneto unici protagonisti<br />
di quella prima guerra<br />
post-risorgimentale,<br />
oggi risulta importante<br />
riproporre le testimonianze<br />
delnostro passato,<br />
fissando in maniera<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it<br />
23<br />
“Forti in scena”: arte, storia e spettacolo<br />
nei luoghi della Grande Guerra<br />
La quinta edizione della rassegna propone 9 spettacoli, due dei quali in Altopiano<br />
mente studiate per la rassegna,<br />
talvolta adattate a contesti<br />
di particolare suggestione<br />
che le rendono uniche.<br />
“Forti in Scena –commenta<br />
Mauro Passarin, conservatore<br />
del Museo del Risorgimento<br />
di Vicenza oltre che consulente<br />
storico del Festival- si<br />
propone anche come occasione<br />
per far rivivere luoghi che<br />
tanto hanno da raccontare. E<br />
ci invita a riscoprire siti che<br />
negli ultimi anni sono stati<br />
oggetto di progetti di<br />
recupero, come Forte Interrotto,<br />
Forte Campolongo, Forte<br />
Campomolon. Stimolando<br />
un recupero non solo strutturale<br />
dei forti ma anche dell’anima<br />
che racchiudono.”<br />
“Senza dimenticare –conclude<br />
il Vicesindaco e Assessore all’Istruzione<br />
del Comune di<br />
Vicenza Alessandra Moretti -<br />
il valore didattico che eventi<br />
di questo genere hanno soprattutto<br />
per i giovani. E’ doveroso<br />
per noi tutti, e rispettoso<br />
nei confronti dei nostri<br />
avi, custodire la memoria del<br />
passato, facendoci promotori<br />
di valori universali fondamentali<br />
per far sì che simili tragedie<br />
non si vernichino ancora”.<br />
Due gli spettacoli che si terranno<br />
sull’Altopiano di<br />
Asiago: Domenica 10 agosto<br />
alle ore 16,30 a Forte Interrotto<br />
ad Asiago è di scena la danza<br />
con Echi di guerra. Le<br />
danzatrici di Naturalis Labor<br />
sapientemente condotte da<br />
Silvia Bertoncelli si approprieranno<br />
del Forte per farlo<br />
rivivere in un modo insolito<br />
del tutto nuovo. Chiude il<br />
Festival <strong>Il</strong> Canto della Natura<br />
del coro I Polifonici Vicentini<br />
che, diretto dal maestro Pierluigi<br />
Comparin, delizierà gli spettatori<br />
con un repertorio che spazia<br />
da De Marzi a Mendelssohn. Lo<br />
spettacolo, prima regionale, si<br />
terrà domenica 31 agosto alle<br />
ore 16,30 a Forte di<br />
Campolongo (Rotzo).<br />
Ideato da Luciano Padovani<br />
(Compagnia Naturalis Labor) e<br />
Mauro Passarin (Museo del Risorgimento<br />
e della Resistenza),<br />
Forti in scena è organizzato da<br />
Compagnia Naturalis Labor<br />
con il sostegno della Regione<br />
Veneto, della Fondazione<br />
Antonveneta (partner ufficiale<br />
del Festival), delle Province<br />
di Vicenza (Assessorato al<br />
Turismo), Treviso (Rete Eventi)<br />
e Belluno, del Comune di<br />
Vicenza (Musei Civici) e dei<br />
Comuni di Arsiè, Cibiana,<br />
Nervesa della Battaglia, Valli<br />
del Pasubio, Asiago, Arsiero/<br />
Tonezza del Cimone, Sedico e<br />
Rotzo.<br />
Maggiori informazioni si trovano<br />
sul sito<br />
www.fortinscena.it o contattando<br />
lo 0444-912298<br />
Un libro a schede spiega la Grande Guerra<br />
inequivocabile il significato<br />
dei termini, di luoghi e date<br />
in cui si svolsero gli eventi.<br />
“Per conoscere e non dimenticare”<br />
dice Gualtieri, che da<br />
valido storico non si sottrae al<br />
gravoso compito di diffondere.<br />
Supportato da una profonda<br />
conoscenza della materia,<br />
dalla ricercatezza delle fonti,<br />
con quest’opera porta a compimento<br />
una esegesi globale di<br />
ciò che fu la guerra 1915 – ’18.<br />
Cinque anni di ostilità che egli<br />
rivisita partendo da lontano,<br />
illustrando, cioè, come si legge<br />
la storia. E tutto viene tradotto<br />
e rivisto col “senno di<br />
poi”, come è giusto che sia<br />
parlando di moderna archeologia;<br />
dati alla mano confronta<br />
le strategie dei vari<br />
generali Capello,<br />
Mambretti, Badoglio…, gli<br />
armamenti delle Nazioni, i<br />
luoghi teatro di aspri combattimenti,<br />
comparando la<br />
diaristica con quanto emerge<br />
dalle Relazioni Ufficiali”.<br />
<strong>Il</strong> libro “La Grande Guerra<br />
1914-1918 – Percorso di studio<br />
a schede” verrà presentato<br />
a Cesuna il 16 agosto<br />
alle 21 (Cinema Palladio).<br />
Stefania Longhini<br />
IN LIBRERIA<br />
Cesare Battisti e Fabio<br />
Filzi Ultimo atto<br />
A novanta anni dalla fine del conflitto e nel mese che vide Cerare<br />
Battisti e Fabio Filzi catturati dai Landeschutzen imperiali, l’uscita<br />
di questo nuovo volume edito da Rossato, ove si narra la storia<br />
finale dei due irredenti trentini, pare ancor più un tributo alla memoria.<br />
Sono ormai molti i testi che ancor nel titolo riportano i nomi dei<br />
martiri Battisti e Filzi; non si era ancora spenta l’eco del cannone<br />
lungo le Prealpi vicentine che già si pubblicavano le testimonianze<br />
relative ai due alpini del Battaglione “Vicenza”. Oggi si torna a<br />
parlare di loro grazie alla ricerca di Claudio Gattera, Carlo Calanco e<br />
Giovanni Menotti, con una esauriente cronaca della battaglia sul<br />
Monte Corno, estrapolata dalla relazione inedita del maggiore Carlo<br />
Frottola, comandante all’epoca un reparto alpino, e dai diari<br />
reggimentali custoditi presso lo Stato Maggiore dell’Esercito. Proprio<br />
tale relazione, che l’ufficiale scrisse alla Seconda<br />
Sottocommissione per l’interrogatorio dei prigionieri restituiti dal<br />
nemico, si rivela prezioso documento per la giusta risposta alla<br />
ricostruzione dei fatti. I combattimenti sul M. Corno (oggi Monte<br />
Corno Battisti) rientrano nella nuova opera attraverso un contesto<br />
bellico dai contorni più ampi, conseguente alla allora appena conclusa<br />
Spedizione Punitiva. <strong>Il</strong> sacrificio del Battaglione “Vicenza” fu<br />
ben tratteggiato durante la prigionia nei lager asburgici da maggiore<br />
Frottola, che nascose gli appunti nel tacco della scarpa onde<br />
celarlo ai carcerieri. Sono quei quattordici foglietti di carta oleata<br />
scritti in maniera fitta, “con minuziosa e paziente cura su entrambe<br />
le facciate”, a spiegare ciò che avvenne su quello sperone di roccia<br />
a picco sulla Vallarsa. Compito dei tre odierni autori è stato ricostruire<br />
nei minimi particolari le concitate giornate, le tattiche messe<br />
in atto dai due schieramenti avversi su una ristretta fascia di terreno<br />
conteso. La cattura dei due trentini è supportata anche dai<br />
resoconti di parte austriaca, con i verbali estrapolati dall’atto di<br />
accusa e dalle testimonianze di chi, in quella fossa del castello del<br />
Buonconsiglio a Trento, c’era veramente e poté assistere alle esecuzioni.<br />
Ottima poi risulta la ricerca che propone un elenco dei<br />
caduti, dispersi e morti in prigionia del battaglione alpino in zona<br />
Vallarsa nel periodo giugno-luglio del 1916.<br />
Edizioni Gino Rossato-Euro 18,00 G. Dalle Fusine<br />
“Fogli di via” di<br />
Giampaolo Trevisi<br />
Mercoledì 30 luglio alle 17, al<br />
palatenda di Treschè Conca,<br />
verrà presentato il libro “Fogli<br />
di via” (Edizioni Emi Bologna)<br />
di Giampaolo Trevisi, vice questore<br />
di Verona. La presentazione<br />
verrà fatta da Padre Fabrizio<br />
Colombo, comboniano, direttore<br />
della rivista “Nigrizia” e di<br />
Radio Africa. Sarà presente l’autore.<br />
“Quello che faccio oggi poi diventa<br />
ricordo ed è nei ricordi che<br />
si forma la felicità”. Con questa<br />
frase il presidente della Comunità<br />
Montana, Giancarlo Bortoli,<br />
ha introdotto la platea al libro di<br />
Teresina Bertacco “I Giorni della<br />
Felicità”. Un libro che<br />
ripercorre le tappe della vita della<br />
nativa di Laverda di Lusiana riportando<br />
momenti della sua<br />
gioventù trascorsi in un<br />
altopiano che non esiste più,<br />
non solo nella sua morfologia,<br />
ma nemmeno nei gesti semplici<br />
che contraddistinguevano la<br />
gente di montagna. Gesti come<br />
quelli dei suoi compagni di scuola<br />
che le riscaldavano le mani<br />
con l’alito dopo che la piccola<br />
Teresina percorreva a piedi i 16<br />
chilometri che la separava dalla<br />
scuola.<br />
Una vita fatta di difficoltà e di<br />
Incontri a Villa Bonomo<br />
A Villa Bonomo, in località<br />
Pennar di Asiago, si tengono<br />
due incontri per la presentazione<br />
di due libri. Lunedì 28 luglio,<br />
alle 17.30, verrà presentato<br />
il volume “Canova e Freud” di<br />
Alfio Centin (Edizioni Del Noce)<br />
mentre lunedì 11 agosto sarà la<br />
volta di “Così diverso, così<br />
uguale” di Walter Nicoletti (Edizioni<br />
Del Noce). L’ingresso è libero.<br />
I giorni della felicità<br />
sofferenza, ma questi aspetti si<br />
lenivano con la tenerezza che si<br />
trovava nei filò, nei rosari di<br />
maggio, nelle ore trascorse a<br />
contemplare la natura.<br />
“La tenerezza si è sempre opposta<br />
alla stupidità e alle difficoltà<br />
– ha commentato il prof. Sergio<br />
Bonato, che poi in conclusione<br />
ha stupito tutti citando il Che –<br />
Bisogna essere duri senza mai<br />
perdere la tenerezza”. G.R.
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano 24<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
Le pagine più belle di Mario Rigoni Stern<br />
Pagina a cura di<br />
Giovanni Dalle Fusine<br />
Prosegue l’omaggio allo scrittore altopianese scomparso recentemente. Si tratta di frammenti<br />
che hanno reso il “Sergente” famoso nel mondo. Situazioni viste attraverso l’occhio del<br />
soldato, del cacciatore, del pacifista e del naturalista. Piccole icone di letteratura di cui è<br />
piacevole la rivisitazione, ripensando a chi le ha scritte, al suo modo di essere<br />
Tratto dal volume: “I Recuperanti”,<br />
edizioni Tipografia Moderna<br />
Le pecore di Toni […] Olmi aveva quasi finito di girare<br />
il film e un pomeriggio, anche se il medico mi aveva<br />
detto di no, volli andare sul set. Salii con il Toni verso i<br />
duemila metri e, dentro una macchina mi raccontava<br />
della sua vita e io, poi, della mia. Ci si capiva bene. La<br />
scena da girare era in un luogo dove sovente ero andato<br />
a caccia e dove lui era stato in trincea. È , la<br />
scena, quella dove il Du e Gianni trovano la bomba<br />
francese da 205 e mentre la recuperano arriva un gregge.<br />
C’era ancora poca luce, Ermanno, molto stanco,<br />
si dominava a stento: aveva ripreso per delle ore con<br />
la macchina a braccio libero e il Toni, come si vede nel<br />
film, doveva fare il cattivo con i pastori e con le pecore.<br />
Ma lui, invece di imprecare e urlare, diceva: - Guarda<br />
che belle!... anche le agnelle… e i montoni, il cane.<br />
Passa via! trrrr, trrr… e le spingeva con delicatezza.<br />
Ermanno gridava: - Non così! No così Toni! Cattivo!<br />
Cattivo, Toni. Fai il cattivo, dai Toni! Quasi imprecava<br />
perché Toni Lunardi no era capace di fare il cattivo<br />
con le pecore. Ecco, tutto potrebbe dare il Toni Lunardi,<br />
ma non il cattivo; quando tratta con i bambini, o le<br />
donne, o gli animali è il più dolce e gentile uomo del<br />
mondo. Anche se come dice sovente, aspetta il papa di Roma<br />
per confessarsi dei suoi peccati.<br />
<strong>Il</strong> film, come riprese, era finito, e quella sera si fece la cena tutti<br />
assieme all’Albergo Erika; Olmi era andato a prendere il Toni<br />
Lunardi e la sua sposa: quando entrarono parevano una coppia<br />
di ben altri tempi: lui vestito di fustagno, sbarbato, dritto come<br />
abete, orgoglioso e malinconico, anche; lei era vestita di nero<br />
con il grembiule pulito e stirato, e il fazzoletto annodato sul capo,<br />
sorridente. Alle signore presenti la produzione offrì i fiori e la<br />
prima a riceverli fu, giustamente, la moglie del Toni. erano gladioli<br />
di vaghi colori, e lui contemplò un poco in silenzio finché la<br />
moglie gli disse sottovoce: - Domani mattina li porteremo alla<br />
Madonna del Buso. Gli rispose, sempre sottovoce: - Ma perché<br />
alla Madonna La madonna ha tutti i fiori del mondo. Mettili in<br />
un secchio, lì in casa… Resistono tanto questi. E poi quando<br />
sarò morto li metterai sulla mia tomba….<br />
Questo è il Toni Mato, che con i soldi del cine si è comperato le<br />
pecore, che a ottant’anni spera, finalmente, di farsi un gregge e<br />
che mi dice: - Troppo presto è finito. Quando ne facciamo un<br />
altro<br />
Brano tratto da “L’ultima partita a carte”<br />
Edizioni Einaudi<br />
[…] Passando per i villaggi e le cittadine che stavano a ridosso<br />
della riva destra del Don, incontravamo qualche volta sulla piazza<br />
la forca eretta dai tedeschi per impiccare i partigiani o chiunque<br />
avesse compiuto atti ostili all’occupazione. Un giorno i soldati<br />
della mia compagnia, passando in marcia, assistettero<br />
all’impiccagione di due uomini e una ragazza. Io non ero presente,<br />
perché mi ero attardato in coda al reparto in marcia per<br />
accompagnare i più stanchi. <strong>Il</strong> tenente Mosconi Negri raccontò<br />
poi così: “… Sulla piccola piazza, in mezzo ad armati in divisa<br />
italiana e tedesca, sorgeva la forca, molto semplice e rozza: un<br />
palco, una tavola girevole sostenuta da un bastone e sopra tre<br />
corde. I partigiani erano un giovane grande, un uomo anziano e<br />
infine una donna con il viso coperto da uno scialle che da lontano<br />
sembrava vecchia. Salirono sul palco per una scala a pioli,<br />
con molta fatica perché avevano le mani legate sul dorso: scivolavano<br />
ogni tanto sui gradini e i tedeschi li guardavano ridendo.<br />
Poi un sottufficiale proclamò la sentenza e li preparò<br />
all’impiccagione passandogli la corda attorno al collo. Nel fare<br />
così tolse lo scialle alla donna e allora mi accorsi che era giovane,<br />
quasi bambina. Aveva lo sguardo ansioso, ma si faceva forza<br />
e non diceva parola. <strong>Il</strong> vecchio piangeva ballando da un piede<br />
all’altro come una scimmia. L’altro uomo sembrava di pietra<br />
e ci guardava con disprezzo. Non li impiccarono subito perché<br />
volevano scattare delle foto, e quelli con le macchine si dilungavano<br />
a misurare le distanze lì sotto. Poi qualcuno finalmente<br />
diede uno strappo al bastone che reggeva la tavola e ruotò sulla<br />
cerniera lasciando i corpi sospesi nell’aria. <strong>Il</strong> vecchio morì subito,<br />
la donna restò presa alla corda per la bocca e la nuca guizzando<br />
nel vuoto come un pesce, all’uomo si ruppe la corda e<br />
cadde per terra. Ma non guardavo lui perché i miei occhi erano<br />
fissi su quel corpo di donna che non poteva morire e si scuoteva<br />
girando sospeso alla corda. Sentivo ridere intorno. Allora impugnai<br />
il revolver e mossi in avanti ma un tedesco mi precedette:<br />
sparò rapido, prima all’uomo per terra e lo uccise subito, poi su<br />
di lei. Forse la mano gli tremò perché dovette vuotare tutto il<br />
caricatore mentre il corpo sussultava ad ogni colpo, e solo con<br />
gli ultimi due prese la testa. Quindi rimise l’arma nel fodero e<br />
andò via silenzioso. Gli altri ancora ridevano e scattavano foto”.<br />
Quando dopo mezz’ora passai io con gli ultimi alpini, il corpo<br />
della ragazza e del vecchi pendevano dalla forca, l’uomo era<br />
disteso sul terreno. […] Ai primi di novembre prendemmo posizione<br />
sul Don dando il cambio agli ungheresi; il Corpo d’Armata<br />
alpino era già schierato da qualche tempo. “Ho ancora nel naso<br />
l’odore che faceva il grasso sul fucile mitragliatore arroventato…”<br />
scrissi nel Sergente nella neve. Ero un piccolo uomo che<br />
tra milioni di altri uomini stava combattendo lontanissimo da casa<br />
in una guerra così orribile che mai le stelle videro nel loro esistere.<br />
Sentivo solo la grande responsabilità verso i miei compagni<br />
che il fato mi aveva portato a guidare; sentivo che il mio corpo<br />
era forte, che in Italia ero amato e rispettato. “Sergentmagiù<br />
ghe rivaren a baita” Dovevo tenerli uniti e fare il possibile per<br />
riportarli a casa.<br />
Brano tratto da “L’anno della vittoria”<br />
Edizione Einaudi<br />
[…] C’era un profondo silenzio ingrandito dal canto di due corvi<br />
imperiali che volavano altissimi. Tana aveva acceso la pipa e<br />
guardava i boschi sui versanti a nord che erano stati rispettati<br />
dalle artiglierie perché non colpibili direttamente, ma non dai<br />
tagli fatti dagli eserciti per avere legnami. Pensò ad alta voce: -<br />
Forse i nostri Sette Comuni potrebbero farsi pagare il legname<br />
tagliato dai soldati. Un rumore li fece guardare verso la strada<br />
che scendeva da Galmararetta, poi videro un carrettino condotto<br />
da tre persone. Aspettarono curiosi e quando si avvicinarono<br />
videro che erano i tre fratelli Pasc e che sul carrettino avevano<br />
travetti, tavolate, finestre, porte: - Cosa fate Dove andate –<br />
Li interpellò Tana. Erano poco più che ragazzi e la loro famiglia<br />
abitava nella contrada Balt dove per tradizione erano<br />
tutti scalpellini e scultori. Rimasero confusi perché sulle prime<br />
cedettero di aver incontrato degli estranei, forse personale<br />
civile del Governo, ma dopo aver riconosciuto in Matteo<br />
un ex compagno di scuola ripresero fiato e il maggiore dei<br />
tre che era alto e magro come un paletto: - Buona sera a voi.<br />
Credevamo foste gente del Governo. Ci stiamo portando via<br />
una casa di legno, la nostra non c’è più e le baracche non ce<br />
le danno ancora. L’altro giorno Denisio è venuto qui e ha<br />
visto una bella casetta attaccata alle rocce; persino con il<br />
portafiori e il portabandiera. È proprio bella e così siamo venuti<br />
a prendercela un pezzo per volta. Facciamo due viaggi al giorno<br />
e nostro fratello Dante che è tornato dalla guerra ce la sta montando<br />
in un angolo dell’orto. Gli austriaci hanno fatto anche una<br />
strada che arriva alla nostra contrada. La strada saliva al<br />
Trochnotto e poi scendeva per il Wassagruba, la salita era lunga<br />
e dolce e il fondo era buono. Matteo, suo padre e Tana diedero<br />
una mano a spingere il carretto dei Pasc. A una vasca di cemento<br />
che raccoglieva l’acqua di una piccola sorgente si<br />
fermarono a bere e a riprendere fiato. – Poco lontano da<br />
qui, - disse Denisio Pasc, - c’è un grande cannone, l’ho<br />
visto l’altro giorno. – C’era un cannone, - disse Matteo,<br />
o- ora è rotto, l’ha esploso Tana con la dinamite questa<br />
mattina-. Raccontò come Tana aveva fatto, e del grande<br />
botto che aveva fatto tremare la terra. – L’abbiamo sentito,<br />
- disse uno dei Pasc, - e ci siamo anche spaventati<br />
perché non eravamo tanto lontani. Noi si credeva fosse<br />
un proiettile da quattrocentoventi fatto brillare dai militari;<br />
ma poi abbiamo detto che i militari alla domenica non<br />
lavorano e che forse qualcuno era saltato in aria. Prima<br />
del grande colpo, però, abbiamo sentito anche una<br />
cannonata.. – Già, - disse Tana a questo punto, - il cannone<br />
era carico e prima di farlo saltare abbiamo voluto<br />
divertirci. Quando incominciò la discesa si salutarono e<br />
si divisero. Tana disse ai Pasc che quando avrebbero<br />
finito di trasportare e rimontare la casa di legno sarebbe<br />
andato a vederla. Rientrarono a casa che il sole era già<br />
andato a sorgere dall’altra parte e le prime ombre salivano<br />
dalle valli.<br />
Brano tratto da “<strong>Il</strong> bosco degli urogalli”<br />
Edizioni Einaudi<br />
“Alba e Franco”. […] Alzò il fucile e sparò. Lui neanche si<br />
mosse. Allora sparò ancora. <strong>Il</strong> lepre stirò le gambe e si adagiò.<br />
Franco, per primo, giunse sul lepre. Venne Alba; l’addentò furiosa<br />
e pareva volesse dilaniarlo. Allora Piero si mosse. Posò il<br />
fucile ed estrasse i coltello. Strappò in malo modo il lepre ad<br />
Alba e disse, - Non a te. Non lo meriti. Aprì il lepre: levò il cuore<br />
e il fegato. Si inginocchiò a lato di Franco, tagliò il cuore e il<br />
fegato ancora caldi e a piccoli bocconi glieli metteva in bocca.<br />
Dopo gli accarezzava la testa, gli puliva gli occhi con il fazzoletto,<br />
gli asciugava le zampe sanguinanti senza dirgli nulla e sentiva<br />
dentro una cosa, una cosa ecco che si fa fatica a dire e che a<br />
volte non si prova nemmeno per i cristiani.<br />
Passavano le stagioni. Passavano e ripassavano gli uccelli<br />
migratori; sulle montagne lentamente crescevano gli abeti. Franco<br />
e Alba sempre meglio conoscevano il bosco, la loro caccia e<br />
i tre fratelli. Nel mondo accadevano tante cose: la guerra in<br />
Corea, il ponte aereo, il Patto Atlantico, le elezioni, l’invasione<br />
delle motorette, l’automazione. Ma sulla terra le cose vanno<br />
come sempre; il sole nasce e tramonta, maturano le messi, cade<br />
la neve. Anche nella piccola casa vicino al bosco: nell’inverno si<br />
fanno mastelli di legno, nell’estate si lavora la terra e si tagliano<br />
le piante, nell’autunno si caccia. Proprio come mille<br />
anni fa e come mille anni ancora. Un giorno stavano<br />
preparando i campi per la semina. <strong>Il</strong> cavallo baio, guidato<br />
da Bruno, tirava l’aratro; Piero arava; Giacomo aggiustava<br />
i recinti e il vecchio, fumando la pipa, guardava i fringuelli<br />
montani che passavano bassi e rapidi a segno di<br />
burrasca. I cani s’erano allontanati verso il bosco, così,<br />
tanto per annusare; e dopo poco si sentì la solita canizza.<br />
Non la smettevano, i cani. I tre ascoltavano ognuno seguendo<br />
il proprio lavoro e nessuno voleva essere il primo<br />
ad abbandonarlo per andare a prendere il fucile. Lavoravano<br />
senza dirsi una parola; pure trepidavano e aspettavano<br />
che il vecchio dicesse qualcosa. Ma era troppo assorto<br />
dietro agli uccelli e ai suoi ricordi, per accorgersene.<br />
Correvano i cani sulla traccia, il cavallo sudava e la terra<br />
dura e nera s’apriva buona contro il ferro. S’allontanarono, i<br />
cani, ritornarono e sempre correvano finché Piero non poté<br />
più resistere. Disse: “Ooooh” al cavallo e andò in casa a<br />
prendere il fucile. <strong>Il</strong> vecchio nemmeno parlò e Giacomo prese<br />
il posto di Piero dietro l’aratro. Andò sino ai pascoli della<br />
malga e vi fu lo sparo. Ritornò con il lepre, e, legati i cani, ritornò<br />
a lavorare. Non si poteva farlo bene e serenamente sentendo lo<br />
scagnare dietro la pista. Così andò per molti anni, tanti per due<br />
cani segugi. Vollero conservare la loro razza e una primavera<br />
Alba venne coperta da Franco. Partorì tre cuccioli e<br />
tre mesi dopo il parto morì di sua morte naturale. La seppellirono<br />
nell’orto, sotto il ciliegio, dove a sera il vecchio<br />
è uso fumar la pipa e di ascoltar il pigolio dei pettirossi.<br />
Un anno dopo se ne andò anche Franco. Era d’autunno<br />
tardi, poco prima della neve che già s’annusava nell’aria.<br />
Lo portarono a cacciare nei pascoli vicino alla malga.<br />
Franco trovò la pastura del lepre, abbaiò stanco, corse<br />
qua e là barcollando e s’inoltrò nel fitto. Non ritornò più.
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it<br />
25<br />
Mi è sempre piaciuto studiare.<br />
Fin da piccolo sono stato affascinato<br />
dalla possibilità di approfondire<br />
le mie conoscenze,<br />
almeno attraverso un normale<br />
percorso scolastico. Ma non è<br />
bastata la mia volontà a far sì<br />
che questa aspirazione si realizzasse.<br />
E poi c’era il treno. Buona parte<br />
della mia vita si è svolta a<br />
ridosso della ferrovia o lavorando<br />
per essa.<br />
Mio padre Sante era cantoniere<br />
sulla linea ferroviaria da<br />
Piovene Rocchette ad Asiago,<br />
nel tratto tra il ponte sul torrente<br />
Ghelpach e Campiello. Abitavamo<br />
nel casello numero tredici,<br />
poche centinaia di metri<br />
dopo la stessa stazione. Terminate<br />
le elementari a Tresché<br />
Conca, l’unica possibilità per me<br />
di continuare gli studi era quella<br />
di iscrivermi alle scuole medie<br />
o di avviamento al lavoro<br />
ad Asiago. Difficile però da raggiungere.<br />
Scartata la bicicletta,<br />
soluzione giudicata dai miei genitori<br />
troppo pericolosa a causa<br />
del ghiaccio, rimaneva il<br />
Trenino, ma la prima corsa del<br />
mattino arrivava troppo tardi<br />
per l’inizio delle lezioni. Così<br />
nell’anno scolastico 1939/40 fui<br />
costretto a rimanere a casa.<br />
L’anno successivo, per evitare<br />
il perdurare della mia inattività,<br />
chiesi al maestro Bruno Frigo<br />
(curiosa omonimia) che tutti i<br />
giorni con la bicicletta da<br />
Canove veniva ad insegnare a<br />
Tresché Conca, se almeno potevo<br />
aggregarmi alla sua classe<br />
e ripetere volontariamente la<br />
quinta.<br />
Così fu. Fortunatamente nell’estate<br />
del 1941, nella stazione<br />
di Campiello, conobbi Bruno, il<br />
figlio del capotreno Pasquale<br />
Stella, che frequentava l’Istituto<br />
Salesiano Maria Ausiliatrice<br />
di Trento. Gli confessai il mio<br />
grande cruccio, quello di non<br />
poter studiare e lui mi indirizzò<br />
verso il suo stesso istituto. Per<br />
una serie di spiacevoli equivoci,<br />
non ricevetti la lettera che<br />
confermava la mia ammissione<br />
in quella struttura e, richiamato,<br />
mi presentai a Trento solo in<br />
novembre. Mi chiesero se avevo<br />
almeno sostenuto l’esame di<br />
ammissione. Di fronte alla mia<br />
totale sorpresa, mi proposero di<br />
tornare a casa per ripresentarmi<br />
l’anno successivo, oppure frequentare<br />
di nuovo l’ultima classe<br />
delle elementari. Scelsi la seconda<br />
opzione, ma questa volta<br />
sentivo che sarei finalmente<br />
arrivato a frequentare le scuole<br />
<strong>Il</strong> Capostazione: Bruno Frigo<br />
medie. Accadde l’anno successivo.<br />
Ma la guerra scoppiata da<br />
poco rischiava di mettermi il bastone<br />
tra le ruote. Nel settembre<br />
1943 all’inizio della seconda<br />
media, il primo grave bombardamento<br />
su Trento convinse i responsabili<br />
dell’istituto a sparpagliare<br />
gli studenti in altre strutture<br />
dell’Ordine. A me e al mio<br />
inseparabile amico Giovanni<br />
Borgo di Mosson prospettarono<br />
di continuare a frequentare<br />
la scuola a Schio.<br />
Mi avvicinavo a casa, dove grazie<br />
al Trenino tornavo spesso,<br />
anche tutte le settimane. Un sabato,<br />
dopo l’ennesimo bombardamento,<br />
il punto dal quale il<br />
convoglio sarebbe dovuto partire,<br />
era stato forzatamente spostato<br />
più avanti, in direzione di<br />
Piovene Rocchette. Quando vi<br />
arrivai, il Trenino si era da poco<br />
messo in movimento, così invece<br />
di tornare sui miei passi, decisi<br />
di salire a Campiello a piedi.<br />
Nonostante la guerra fosse sempre<br />
più pericolosa, i bombardamenti<br />
all’ordine del giorno ci costringessero<br />
a ripararci in una<br />
cantina dell’Istituto, nell’estate<br />
del 1945 finalmente sostenni<br />
con successo gli esami per la licenza<br />
media.<br />
Un paio di mesi prima, il 20 aprile,<br />
mio fratello Ettore ed io fummo<br />
spettatori impotenti di una<br />
serie di eventi drammatici, accaduti<br />
proprio davanti alla nostra<br />
casa. Nelle prime ore del<br />
pomeriggio, un furgone con i rifornimenti<br />
per la Todt (1) saliva<br />
lungo la strada del Còsto. Dopo<br />
la stazione di Campiello, venne<br />
preso di mira da un gruppo di<br />
partigiani. L’assalto fruttò soprattutto<br />
una notevole quantità<br />
di vino, bevanda che purtroppo<br />
avrebbe avuto un peso notevole<br />
sull’epilogo della giornata. I<br />
partigiani vennero informati che,<br />
qualche ora più tardi, sulla stessa<br />
strada sarebbe transitato un<br />
vero e proprio camion pieno di<br />
vettovaglie. Furono invitati a<br />
lasciarlo passare e a presentarsi<br />
la sera al deposito, dove avrebbero<br />
comunque potuto far man<br />
bassa di cibo. Verso le 17 il<br />
Trenino merci che scendeva in<br />
direzione della stazione di<br />
Campiello, venne assaltato dallo<br />
stesso gruppo di partigiani<br />
che, saliti sulla locomotiva, obbligarono<br />
il macchinista Tiziano<br />
Dal Bo a scendere e lasciare andare<br />
il Trenino senza guida. Furono<br />
attimi molto concitati e<br />
drammatici, ma il peggio doveva<br />
ancora venire. Infatti di lì a<br />
poco sopraggiunse sulla strada,<br />
proprio all’altezza del convoglio,<br />
il camion, scortato da un soldato<br />
tedesco, del quale era stato<br />
preannunciato il passaggio. I<br />
partigiani aprirono il fuoco contro<br />
il mezzo, che accelerò<br />
allontandosi a tutta velocità in<br />
direzione di Tresché Conca, lasciando<br />
dietro di sè una lunga<br />
scia rossa. Scoprimmo più tardi<br />
avvicinandoci che la traccia era<br />
composta da vino e dal sangue<br />
di due persone che erano a bordo<br />
del veicolo, rimaste uccise<br />
nel conflitto a fuoco. Nel frattempo<br />
il macchinista abbandonò<br />
la locomotiva al suo destino<br />
e il Trenino senza freni e guida<br />
scese a tutta velocità verso<br />
Campiello. Sugli scambi, mentre<br />
gli ultimi due vagoni si staccavano<br />
dal convoglio, il primo si<br />
rovesciò continuando a rimanere<br />
agganciato alla motrice, rallentando<br />
così vistosamente la<br />
sua corsa che questa si arrestò<br />
in prossimità della stazione. Probabilmente<br />
ubriachi, i partigiani<br />
ripararono nel bosco e solo il<br />
giorno successivo tornarono a<br />
raccogliere un loro compagno,<br />
ucciso forse dal fuoco amico.<br />
Quel giorno ci fecero prendere<br />
un notevole spavento. Ma in<br />
seguito mi capitò che, per il loro<br />
provvidenziale arrivo, avessi<br />
salva la vita. Accadde sulla soglia<br />
della mia casa, il casello davanti<br />
alla strada ferrata. La mia<br />
attenzione venne attirata da un<br />
paio di russi, al servizio dei tedeschi,<br />
che armati gironzolavano<br />
intorno all’abitazione. Uno<br />
di questi mi invitava ad uscire<br />
fuori, mentre l’altro più lontano<br />
già puntava il fucile nella mia direzione.<br />
Feci appena in tempo<br />
ad accorgermi dei preparativi di<br />
quest’ultimo e istintivamente<br />
cercai di chiudere l’uscio davanti<br />
a me. <strong>Il</strong> primo colpo partì<br />
proprio in quell’istante, sfiorandomi<br />
la testa. Anche se barricato<br />
in casa, i due continuarono a<br />
sparare. Solo l’arrivo dal bosco<br />
di un gruppo di partigiani li fece<br />
desistere e fuggire.<br />
Intanto il mio soggiorno a Schio<br />
si era definitivamente concluso.<br />
Se volevo continuare a studiare<br />
ed iscrivermi al ginnasio, dovevo<br />
trasferirmi al Collegio<br />
Astori a Mogliano Veneto.<br />
Nel 1947 terminai il biennio, ma<br />
un’altra disgrazia stava per interrompere,<br />
questa volta<br />
definitivamente, il mio<br />
travagliato percorso scolastico.<br />
Mio fratello Mario, che lavorava<br />
in una fonderia in Francia,<br />
mentre viaggiava con il tram,<br />
per salutare una ragazza si era<br />
sporto dalla vettura, schiantandosi<br />
su un palo della linea. Aveva<br />
22 anni ed era un sostegno<br />
per la famiglia e i fratelli,<br />
Ettore, Lucia ed io. Toccava<br />
a me cercare un lavoro.<br />
Mio padre mi propose di<br />
andare dal capostazione di<br />
Asiago Umberto<br />
Pasquetto, per imparare il<br />
mestiere. Per l’incarico di<br />
papà e la posizione della<br />
nostra casa, il Trenino aveva<br />
da sempre fatto parte<br />
della mia vita. Mi entusiasmai<br />
all’idea e cercai di imparare<br />
quante più cose possibili.<br />
Prima di tutto presi<br />
confidenza con il telegrafo,<br />
strumento indispensabile<br />
nella stazione di allora. In<br />
un secondo momento venni<br />
affiancato al capostazione<br />
di Cesuna, Guido Sotti,<br />
molto anziano e provato nel<br />
fisico. Diventai il tuttofare<br />
della stazione. Un impegno<br />
senza orario, totalmente<br />
volontario.<br />
Quando la notte del 15 giugno<br />
1949 il mio responsabile<br />
morì, fu sostituito da<br />
Donazzolo, vice capostazione<br />
di Asiago, ma le mie<br />
mansioni non cambiarono<br />
di molto. Fu allora che mi<br />
decisi a presentare la domanda<br />
d’assunzione alla<br />
Società Veneta che gestiva<br />
la ferrovia. Con più di due<br />
anni di esperienza, avevo buone<br />
possibilità per essere assunto.<br />
Ma dovevo ancora assolvere<br />
gli obblighi di leva. Congedato<br />
l’8 dicembre 1950, fui chiamato<br />
a Padova per la selezione<br />
che vinsi. Venni assunto con<br />
uno stipendio mensile di 24000<br />
lire e il Capodanno del 1951 finalmente<br />
iniziai il mio servizio<br />
di capostazione a Tresché Conca.<br />
<strong>Il</strong> treno diventava il mio lavoro.<br />
Un lavoro che avrei svolto<br />
per 38 anni.<br />
Con l’amico e collega Nereo<br />
Schivo, capostazione a Canove,<br />
ci recavamo spesso ad Asiago<br />
da Umberto Pasquetto, a studiare<br />
per gli esami di abilitazione<br />
all’uso del telegrafo e al movimento<br />
treni, titoli che ci sarebbero<br />
serviti nel prosieguo della<br />
nostra attività lavorativa.<br />
Ero capostazione a Cesuna nella<br />
primavera del 1953, quando<br />
una mattina lungo la ferrovia<br />
accadde una disgrazia.<br />
Quel giorno Graziosa Frigo, la<br />
custode del passaggio a livello<br />
a ridosso del casello di Tresché<br />
Cesuna era indisposta. Sua madre<br />
Luigia la stava aiutando in<br />
casa, attorniata dai tre nipotini,<br />
quando sentì in lontananza il fischio<br />
del Trenino che arrivava<br />
da Cesuna. Dovendo sostituire<br />
la figlia anche per la chiusura<br />
delle barriere ferroviarie, uscì di<br />
corsa cercando di anticipare,<br />
anche se solo di qualche secondo,<br />
il transito del convoglio al<br />
passaggio a livello. Nella corsa<br />
disgraziatamente scivolò su un<br />
cordolo di ghiaccio finendo con<br />
le gambe di traverso ai binari,<br />
proprio mentre sopraggiungeva<br />
il Trenino. L’impatto fu inevitabile<br />
e la locomotiva tranciò entrambi<br />
gli arti della donna, che<br />
morì poco dopo dissanguata.<br />
Inutile fu anche la corsa all’ospedale<br />
di Asiago, ancora in<br />
costruzione, dove come medico<br />
lavorava Gino Frigo, figlio<br />
della vittima. Alle 6.30 del mattino<br />
il Trenino aveva appena lasciato<br />
la stazione di mia pertinenza<br />
in direzione Tresché Conca,<br />
io mi ero appena sdraiato per<br />
recuperare la stanchezza accumulata<br />
la sera precedente, quando<br />
il telegrafo cominciò a battere<br />
all’impazzata. Senza alzarmi,<br />
riuscii a rendermi conto anche<br />
solo sentendolo ticchettare,<br />
della gravità delle notizie che il<br />
mio collega Alessandro Calgaro<br />
mi trasmetteva dalla stazione<br />
successiva.<br />
Purtroppo non mi sbagliavo.<br />
Nel giugno 1954 finalmente sposai<br />
Angelina Frigo e ci sistemammo<br />
al primo piano della stazione.<br />
Naturalmente Nereo fu<br />
anche il mio testimone di nozze.<br />
Ma per strane e inspiegabili<br />
coincidenze della vita, il giorno<br />
del nostro matrimonio venne celebrato<br />
anche il funerale di<br />
Cafaggi, il capostazione di<br />
Arsiero. Al suo posto mandarono<br />
il vice di Asiago e proposero<br />
a me di prendere il suo posto,<br />
a patto che trovassi un valido<br />
telegrafista che mi potesse<br />
sostituire a Tresché Conca. Mi<br />
venne in mente Alessandro<br />
Calgaro, capostazione già in<br />
pensione. Le mie preghiere, sostenute<br />
da un’allettante stipendio<br />
di 1000 lire al giorno, sortirono<br />
l’effetto sperato.<br />
Andai ad Asiago dove non rimasi<br />
molto tempo perché dovetti<br />
sostituire Fochesato, il<br />
bigliettaio di Piovene<br />
Rocchette, che nel frattempo era<br />
rimasto ferito in un incidente con<br />
la moto. <strong>Il</strong> Trenino che ogni giorno<br />
controllavo dal mio ufficio,<br />
quello che aveva abitualmente<br />
a bordo macchinista, fuochista,<br />
capotreno e frenatore con mansioni<br />
di conduttore (controllore),<br />
trasportò per qualche tempo<br />
anche un capostazione in trasferta.<br />
Fino a quando non trovai<br />
casa a Piovene Rocchette.<br />
Fu quello il primo passo verso il<br />
mio definitivo distacco<br />
dall’Altopiano, che avvenne<br />
quando l’infortunato tornò ad<br />
occupare il suo posto. Sul<br />
Trenino cominciava a tirare<br />
una brutta aria, si parlava di<br />
soppressione della linea. Così<br />
quando mi proposero il trasferimento<br />
a Padova accettai. Rimase<br />
Smessi gli abiti e le mansioni<br />
da capostazione, venni impiegato<br />
in un ufficio, rinunciando<br />
definitivamente anche alla<br />
quotidiana convivenza con<br />
treni, binari e passeggeri. Ma<br />
ancora per un po’ di anni in<br />
casa respirai l’atmosfera che<br />
aveva caratterizzato tutta la<br />
mia vita fino ad allora. Con<br />
Angelina andammo ad abitare<br />
nella stazione di Conselve,<br />
chiusa dopo la soppressione<br />
delle locali tramvie. Lì nacque<br />
il nostro primogenito Roberto,<br />
seguito nell’arco di una<br />
decina d’anni da Luciano,<br />
Antonella e Alessandra.
Stefano Rigoni,<br />
Psicologo Psicoterapeuta<br />
Cognitivo<br />
Comportamentale –<br />
Tel. 338.2919597 – E-mail:<br />
stefanorigoni@hotmail.com<br />
Sabato 26 luglio 2008<br />
LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA<br />
Diario di un’adolescente. Riflessioni a<br />
margine di una tragedia annunciata<br />
Molto colpito dalle reazioni della stampa, delle Istituzioni e degli adulti nei<br />
confronti delle recenti morti di giovani per uso di droga, mi sono permesso di<br />
immaginare come sarebbe una pagina di diario di un’adolescente in procinto di<br />
andare al suo primo rave. Siamo davvero pronti a capirli per poterli aiutare<br />
.<br />
Ricordando Krystel e<br />
Nicole.<br />
8<br />
l’Altopiano 26<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
Andrea e Ines, che voci!<br />
Nella breve durata di una canzone,<br />
cinque minuti scarsi, ci hanno<br />
regalato una grande emozione,<br />
tanto che molti spettatori han<br />
detto di aver avuto la pelle d’oca.<br />
Andrea Rossi e Ines Grigolo, che<br />
spiritosamente si definiscono i<br />
“Nati per caso”, in “Tele Digo da<br />
Bertigo” sono stati i protagonisti<br />
di uno dei momenti più intensi<br />
e sorprendenti dello show. Un brano<br />
stupendo e difficile da interpretare<br />
come lo è “Vivo per lei” portato<br />
al successo da Andrea Bocelli e<br />
Giorgia, ci ha rivelato le eccezionali<br />
doti canore di questa coppia. Una<br />
doppia sorpresa: Andrea, fra i primi<br />
componenti dei Rispaar, eravamo<br />
abituati a vederlo in qualche balletto<br />
spiritoso, soprattutto in un irresistibile<br />
trio vestito da donna; Ines<br />
invece è una delle “new entry”.<br />
Durante la loro esecuzione in molti<br />
si sono chiesti chi fosse questa signora<br />
minuta (lo sembra ancor di<br />
più vicino al fisico possente di Andrea!)<br />
che ha rivelato tanta potenza<br />
di voce. Originaria di San Bellino<br />
di Rovigo, abita stabilmente ad<br />
Asiago da dieci anni, ma anche prima<br />
ci veniva spesso, non appena<br />
possibile. “Quando i miei figli hanno<br />
trovato lavoro sull’Altopiano –<br />
racconta – non è stato difficile decidere<br />
di trasferirsi qui con tutta la<br />
famiglia. Mi è sempre piaciuto cantare,<br />
per questo ho chiesto di<br />
poter entrare a fare parte del Coro<br />
S. Matteo di Asiago, anche per<br />
favorire un miglior inserimento e<br />
conoscere nuova gente. Nel coro<br />
ho incontrato la “Paci”, Patrizia<br />
Carli, e con lei sono approdata<br />
alla compagnia teatrale “<strong>Il</strong> Fiasco”,<br />
con l’intenzione di fare qualche<br />
piccola parte come comparsa,<br />
visto che la mia vera passione<br />
è il canto. Da giovane cantavo<br />
nel coro parrocchiale della mia<br />
città, a 15 anni ho fatto parte di<br />
un piccolo complesso che faceva<br />
anche un po’ di cabaret, e in<br />
quel periodo mi era stato offerto<br />
di perfezionarmi nel canto, ma per<br />
farlo avrei dovuto andare a Milano.<br />
Mio padre fu risoluto nel<br />
negarmi questa opportunità, dicendomi<br />
che dovevo pensare a<br />
studiare. Studi, matrimonio, figli:<br />
gli anni sono passati, e il canto è<br />
rimasto sempre una bella passione,<br />
e basta. Certo, ho fatto amare<br />
la musica ai miei figli ed ora sto<br />
già appassionando la mia<br />
nipotina, che a soli 14 mesi inizia<br />
già a seguirmi quando intono<br />
qualche canzone. Dal Fiasco, il<br />
passo verso i Rispaar è stato facile<br />
e sono veramente felice di<br />
essere entrata a farne parte, sono<br />
stata accolta in maniera splendida,<br />
e Andrea, il mio compagno di<br />
canto è fra quelli che adoro di più!<br />
Nel gruppo stiamo molto bene<br />
insieme, i ragazzi sono veramente<br />
geniali nel trovare e sviluppare<br />
le idee.” La coppia canora, dicevamo<br />
all’inizio, è nata proprio<br />
per caso. A raccontarci com’è<br />
andata è Andrea: “Una sera, all’aperto<br />
nella sede del gruppo a<br />
Bertigo, per provare un nuovo impianto,<br />
si è deciso di cantare una<br />
canzone a testa. Io non avevo mai<br />
pensato di cantare davanti a un<br />
pubblico, di solito canticchio mentre<br />
lavoro, alla guida del camion.<br />
Quella sera, quando ho finito la mia<br />
canzone i miei compagni mi hanno<br />
subito detto: “Nel prossimo spettacolo<br />
tu canti!”. Da solo non avrei<br />
mai trovato il coraggio, ma la proposta<br />
di cantare in coppia con Ines<br />
mi ci ha fatto pensare. E’ stata lei a<br />
scegliere il brano, ci siamo buttati,<br />
ed è andata! Quando ho detto a<br />
mia moglie che avrai cantato una<br />
canzone durante lo spettacolo mi<br />
risposto “tu sei matto!”; beh, è vero:<br />
noi Rispaar siamo tutti un po’ matti!<br />
Ma insieme ci divertiamo, è un<br />
modo per staccare dal lavoro e dalla<br />
routine quotidiana, che alla fine<br />
ci dà molte soddisfazioni.” Raccontando<br />
e chiacchierando scopriamo<br />
che in qualche modo Andrea è “figlio<br />
d’arte” visto che Pierantonio,<br />
suo padre, da moltissimi anni fa<br />
parte del Coro S. Matteo, del quale<br />
è una “colonna portante”. Tornando<br />
al nostro duo, da dire che la meravigliosa<br />
interpretazione che abbiamo<br />
sentito ha richiesto molte<br />
prove e grande impegno prima di<br />
arrivare alla giusta impostazione di<br />
tempi e voce. “Vogliamo ringraziare<br />
tantissimo Alessandro Pretto – concordano<br />
entrambi – il cui aiuto è<br />
stato determinante. Ci ha seguiti,<br />
facendoci provare nel suo studio<br />
di registrazione, con tanta disponibilità<br />
e pazienza, correggendoci e<br />
insegnandoci senza mai stancarsi”.<br />
Ma, pur sentendosi e risentendosi,<br />
Ines e Andrea non si erano resi<br />
conto del risultato a cui erano arrivati,<br />
c’è voluta la risposta entusiasta<br />
del pubblico per farglielo capire.<br />
Gli applausi scroscianti al termine<br />
del brano, i complimenti della<br />
gente incontrata per strada, il fatto<br />
che la canzone proposta fosse rimasta<br />
nel cuore della gente, tanto<br />
che, come è stato loro riferito, anche<br />
i più piccoli hanno continuato<br />
a canticchiarla nei giorni seguenti<br />
gli show. “La soddisfazione più<br />
grande – concludono - è quella di<br />
essere riusciti a trasmettere emozioni<br />
in un modo tanto semplice come<br />
lo è il canto. E poi ci riempie di gioia<br />
e di emozione il fatto di riuscire ad<br />
aiutare con i nostri spettacoli qualcuno<br />
che ne ha bisogno”. L’occasione<br />
per risentire Ines e Andrea<br />
sarà la sera dell’11 agosto, a Bertigo,<br />
quando I Rispaar, all’aperto nei pressi<br />
della loro sede proporranno per<br />
la prima volta uno spettacolo inserito<br />
nella programmazione turistica,<br />
riproponendo alcuni sketch,<br />
scenette e canzoni che hanno fatto<br />
parte dei loro spettacoli nei dieci<br />
anni di attività. Ci dovrebbe essere<br />
poi un altro appuntamento, ancora<br />
da confermare, al Tanzerloch di<br />
Camporovere, per poter presentare<br />
la Ganzega, spettacolo preparato<br />
nell’ambito dell’Hoga Zait, il<br />
Festival Cimbro, che non ha potuto<br />
andare in scena per il maltempo.<br />
Silvana Bortoli
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it<br />
27<br />
Angelo Roffo a ruota libera su nazionale<br />
e sulla sua nuova avventura in un club<br />
Pagina a cura di<br />
Stefano Angonese<br />
Qualcuno, che lo conosce bene,<br />
l’aveva previsto, e pure in tempi<br />
non sospetti. Praticamente all’indomani<br />
dell’annuncio di voler<br />
chiudere con la sua grande passione<br />
sportiva: l’hockey.<br />
>.<br />
Così aveva sentenziato il figlio<br />
Luca. E così è stato. Angelo<br />
Roffo, spezzino, ma altopianese<br />
d’adozione, prima ha ceduto all’irresistibile<br />
fascino dell’azzurro,<br />
tornando alla guida della nazionale,<br />
ed ora ha accettato nuovamente<br />
di allenare un club, la<br />
Caoduro Diavoli Vicenza, dove<br />
troverà pure il figlio Luca.<br />
Un’estate intensa, tra lavoro, famiglia<br />
e hockey. Un Mondiale<br />
concluso da poco, con<br />
un quinto posto che ha<br />
lasciato un po’ di rammarico,<br />
anche se onestamente<br />
sembra avere<br />
i contorni di un risultato<br />
che rispecchia il valore<br />
della nazionale che<br />
si è presentata a<br />
Düsseldorf. Difficile, insomma,<br />
fare tanto meglio.<br />
Anche se…<br />
>.<br />
Episodi, sicuramente, ma quando<br />
nelle due partite decisive (e<br />
consecutive) non fai neppure un<br />
gol è impossibile sperare di fare<br />
strada.<br />
>. E<br />
a lei Qualche scelta che non rifarebbe<br />
>.<br />
Migliorare per arrivare in medaglia,<br />
tra un anno, in Italia al prossimo<br />
Mondiale<br />
>.<br />
Un 2009 che per<br />
l’Italia, e soprattutto<br />
per l’inline<br />
nazionale, va<br />
sfruttato al massimo.<br />
>.<br />
E proprio da un club, Vicenza,<br />
Angelo Roffo riparte per una<br />
nuova sfida. L’ultima volta che<br />
aveva diretto una squadra era<br />
stato nella stagione 2006/07, a<br />
Padova, nel tentativo (disperato)<br />
di evitare ai patavini la retrocessione.<br />
Era stato cercato da varie<br />
squadre, ma alla fine ha scelto<br />
Vicenza, brava anche a giocare<br />
d’anticipo. >. Roffo si<br />
appresta a vivere questa nuova<br />
esperienza con la solita grinta, la<br />
solita voglia di tirar fuori il meglio<br />
dai suoi ragazzi. E anche a<br />
Vicenza punta al proprio obiettivo,<br />
costruendosi attorno un<br />
gruppo di “fedelissimi”.<br />
>. Rimandato, invece, il<br />
debutto sul palcoscenico europeo.<br />
Vicenza avrebbe il diritto<br />
di prendere parte alla<br />
Confederation Cup, una sorta<br />
di coppa Uefa introdotta<br />
quest’anno dal Comitato Europeo,<br />
ma la dirigenza sembra<br />
intenzionata a rinunciarvi<br />
destinando risorse ed<br />
energie in ambito nazionale.<br />
>.
HOCKEY<br />
Pagina a cura di<br />
Cesare Pivotto<br />
E’ ormai praticamente fatta,<br />
a suon di conferme, la <br />
squadra giallorossa; una<br />
campagna acquisti sin qui<br />
“fatta in casa”, un organico<br />
all’insegna della continuità,<br />
com’era stato dichiarato a<br />
fine torneo, con pochi cambiamenti.<br />
In effetti sono stati<br />
tutti confermati i componenti<br />
del roster della passata stagione<br />
ad eccezione di tre soli<br />
nomi: il difensore Loya e gli<br />
attaccanti DeFrenza e<br />
Stanley (anche se, almeno<br />
per quest’ultimo, è stata sua<br />
la scelta di non rimanere non<br />
accettando l’offerta<br />
asiaghese).<br />
Dopo la sequenza di difensori,<br />
nei giorni scorsi il sodalizio<br />
asiaghese ha via via dato<br />
ufficialità alla continuità anche<br />
sul fronte offensivo, confermando<br />
ben 7, anzi 8 attaccanti,<br />
dal capitano, veterano<br />
di tante battaglie e con ben 8<br />
stagioni in giallorosso alle<br />
spalle, l’italo-canadese ormai<br />
asiaghese d’adozione John<br />
Parco, ad una sequenza di<br />
prodotti del vivaio locale: già<br />
otto stagioni con la maglia<br />
dell’Asiago anche per il<br />
26enne Andrea<br />
Rodeghiero, alla quarta stagione<br />
in maglia stellata il<br />
22enne Federico Benetti,<br />
alla terza, invece, sia il<br />
19enne Matteo Tessari che<br />
il 20enne Nicola Tessari,<br />
mentre fanno il “bis” il quasi<br />
23enne Filippo Busa ed il<br />
Sabato 26 luglio 2008<br />
non ancora 20enne Gianluca<br />
Strazzabosco. La società ribadisce<br />
che “così com’è per<br />
il reparto difensivo, anche<br />
per quello avanzato potrebbero<br />
essere previsti dei<br />
graduali inserimenti di atleti<br />
del settore giovanile atti<br />
ad ampliarne il loro bagaglio<br />
di esperienza”.<br />
L’ottava, ed ultima (in ordine<br />
di tempo) conferma è<br />
quella del 27enne bomber<br />
Damian Surma. <strong>Il</strong> forte attaccante<br />
italo-americano è<br />
stato già confermato per<br />
quella che sarà il suo terzo<br />
campionato con la maglia<br />
asiaghese. Giocatore dotato<br />
di evidenti, ottime qualità sul<br />
piano tecnico, nelle due stagioni<br />
passate ad Asiago ha<br />
evidenziato però un rendimento<br />
poco costante, una<br />
mancanza di “affidabilità”<br />
che ha spesso “irritato”; proprio<br />
per questo, al di là delle<br />
sue promesse di “professionalità”<br />
nel preparare il suo<br />
nuovo ritorno ad Asiago, per<br />
lui è stato redatto e firmato<br />
un particolare contratto “a<br />
rendimento”, contando che<br />
l’incentivo economico possa<br />
essere lo stimolo giusto per<br />
poterlo vedere con continuità<br />
mettere sul ghiaccio quelle<br />
doti di potenza, concretezza<br />
ed esplosività di cui è<br />
indiscutibilmente dotato.<br />
Con Parco, Johnson e Surma<br />
che giocheranno da italiani,<br />
sono dunque solo quattro i<br />
transfert del roster (Bellissimo,<br />
Borrelli, DeMarchi e<br />
Plastino), lasciando quindi<br />
spazio ad ulteriori ingaggi di<br />
rinforzi stranieri, e di un<br />
bomber in particolare.<br />
Ma l’obiettivo principale della<br />
società giallorossa resta<br />
Michele Strazzabosco che,<br />
oltre a risultare di fatto, per<br />
qualità e rendimento, un vero<br />
e proprio “straniero”, dovrebbe<br />
anche vestire quei<br />
panni del leader, sul ghiaccio<br />
come nello spogliatoio, indispensabili<br />
per dare a questa<br />
squadra, giovane ed eterogenea,<br />
compattezza e continuità<br />
di rendimento. Michele ha<br />
tutte queste peculiarità, tecniche<br />
e caratteriali, e proprio<br />
per questo il suo ritorno è seguito<br />
con grande intensità<br />
dalla società, anche se, al<br />
momento in cui scrivo, l’ex<br />
capitano del disciolto Milano<br />
non ha ancora sciolto le sue<br />
riserve o, forse meglio, non<br />
ha ancora comunicato la sua<br />
scelta.<br />
Per dare ulteriore rinforzo al<br />
reparto difensivo l’Asiago<br />
sta puntando anche ad un altro<br />
ritorno, contendendolo ad<br />
altre agguerrite concorrenti,<br />
quello di Carter Trevisani.<br />
Euroregione Ice Hockey<br />
Challenge 2008.<br />
La manifestazione, giunta<br />
alla sua sesta edizione, si è<br />
consolidata ed è diventata un<br />
atteso appuntamento della<br />
pre-season nazionale, una<br />
sorta di anteprima che ha<br />
sempre proposto protagoniste<br />
di livello assoluto del<br />
panorama italiano, e non<br />
solo, anche se quest’anno<br />
ci sarà una sola formazione<br />
straniera, il Maribor.<br />
Si giocherà dall’11 al 14<br />
settembre e saranno due le<br />
sedi di qualificazione: Claut<br />
(dove si giocherà il girone B,<br />
che vede al via Alleghe,<br />
Fassa e Valpellice) e, per la<br />
prima volta, Asiago (sede del<br />
girone A, dove saranno di<br />
scena i padroni di casa,<br />
il Pontebba e gli sloveni<br />
del Maribor, che dovrebbe<br />
esserre la più accreditata<br />
pretendente alla vittoria<br />
finale). La finalissima,<br />
che vedrà di fronte le due<br />
vincenti dei gironi, si disputerà<br />
il 14 settembre a<br />
Claut.<br />
8<br />
l’Altopiano 28<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
Raffica di conferme in casa giallorossa<br />
Ecco l’Asiago…aspettando Strazzabosco<br />
Nessuna novità sui volti nuovi<br />
John Parco<br />
Michele Strazzabosco<br />
CORTINA<br />
Arrivi: l’allenatore Paul<br />
Adey; Steve Gallace<br />
(Valpusteria), Martin Wilde<br />
(Vallentuna BK/Svezia)<br />
Partenze: Brandin Cote<br />
(REVBremerhaven/Germania/Bundesliga),<br />
Chris<br />
Dyment, Tim Wedderburn,<br />
Matt Smith, Jari Suorsa (EK<br />
Zell am See/AUT2)<br />
ALLEGHE<br />
Arrivi: l’allenatore Mike<br />
Kelly; Phil Groeneveld<br />
(Bolzano).<br />
Partenze: David Clarke<br />
(Nottingham Panthers/BEL/<br />
Gran Bretagna), Günther Hell<br />
BOLZANO<br />
Arrivi: Pasi Hakkinen<br />
(<strong>Il</strong>ves Tampere/Finlandia),<br />
Alexander Egger<br />
(Renon), Sergejs Durdins<br />
(Fort Wayne Komets/<br />
IHL), Carl-Johan<br />
Johansson (Moskitos<br />
Essen/Bundesliga/Germania),<br />
Andreas Bernard<br />
(Ora/Egna), Josh Olson<br />
(Renon), David Ceresa<br />
(Fassa), Nate Dicasmirro<br />
(Syracuse Crunch/AHL),<br />
Enrico Dorigatti (Renon)<br />
Partenze: Phil Groeneveld<br />
(Alleghe), Adam Russo<br />
(Tours/Francia), Chris Hajt,<br />
Neil Petruic, Arpad Mihaly<br />
(HC Csíkszereda), Ryan<br />
Jardine, Michael Stocker<br />
(Merano), Brandon Jon<br />
Abel, Max Ansoldi<br />
RENON<br />
Arrivi: l’allenatore Ron<br />
Ivany; Andreas Moborg<br />
(Straubing Tigers/DEL),<br />
Jan Nemecek (Odense/<br />
Danimarca), Corbeil<br />
Nicolas (Thetford Mines<br />
Isothermic/LNAH),<br />
Giulio Scandella (Milano<br />
Vipers)<br />
Partenze: Jan Vodrazka<br />
(Val Pusteria),<br />
Alexander Egger<br />
(Bolzano), Josh Olson<br />
(Bolzano), Kaspars<br />
Astashenko, Enrico<br />
Dorigatti (Bolzano), Paolo<br />
Bustreo.<br />
PONTEBBA<br />
Arrivi: l’allenatore Vesa<br />
Surenkin; Pippo Limnell<br />
(HIFK Helsinki/Finlandia),<br />
Patrick Rizzo (Val<br />
Pusteria), Arto Koivisto<br />
(Jokerit Helsinki/Finlandia),<br />
Daniel Sparre<br />
(Columbia Inferno/<br />
ECHL), Danny Stewart<br />
(Basingstoke Bison/<br />
EIHL/Gran Bretagna),<br />
Francois-Pierre Guenette<br />
(Alaska Aces/ECHL),<br />
Lukasz Kisiel (Zaglebie<br />
Sosnowiec/Polonia<br />
Partenze:Dan Cavanaugh<br />
(Villach/Austria), Nick Romano<br />
(Tours/Francia),<br />
Radoslav Hecl, Johan<br />
Carlsson, Konstantin<br />
Kalmikov, Ivan Demetz,<br />
David Burgess<br />
Damian Surma<br />
Partenze ed arrivi per le altre 7<br />
protagoniste della prossima stagione:<br />
FASSA<br />
Arrivi: l’allenatore<br />
Stèphane Python; Joseph<br />
Ori (Bossier-Shreveport<br />
Mudbugs/CHL), Jeremy<br />
Van Hoof (Rio Grande<br />
Valley Killer Bees/CHL),<br />
Owen Fussey (Columbia<br />
Inferno/ECHL), Jeff Paul<br />
(EV Duisburg Die Füchse/<br />
DEL/Germania)<br />
Partenze: Greg Barber (Val<br />
Pusteria), Greg Watson (Val<br />
Pusteria), David Ceresa<br />
(Bolzano), Jarad Bourassa,<br />
Terry Harrison Jamie<br />
Schaafsma (REV<br />
Bremerhaven/Germania)<br />
VALPUSTERIA<br />
Arrivi: l’allenatore<br />
Stephan Mair; Joe Tallari<br />
(Manchester Phoenix/<br />
Gran Bretagna), Jan<br />
Vodrazka (Val Pusteria),<br />
Brendan Bernakevitch<br />
(Tillburg Trappers), Greg<br />
Barber (Fassa), Greg<br />
Watson (Fassa), Thomas<br />
Trenker (Egna), Kelly<br />
Guard (Junost Minsk/<br />
Bielorussia)<br />
Partenze:Calle Bergström<br />
(Grenbole/Francia),<br />
Jeremy Adduono<br />
(Ravensburg/Germania),<br />
Zdenek Sedlak (Totempo<br />
HVIK/Danimarca), Patrick<br />
Rizzo (Aquile Pontebba),<br />
Steve Gallace (Cortina),<br />
Brent Gauvreau, Joaquin<br />
Gage, Johan Ramstedt.<br />
Grafica Altopiano
Mappe, foreste e avventura: in<br />
una parola orienteering.<br />
L’Altopiano di Asiago, per la<br />
sua configurazione, si addice<br />
molto a questa disciplina sportiva<br />
che consiste nel giungere<br />
nel più breve tempo ai punti di<br />
controllo segnati in una cartina<br />
topografica appositamente disegnata.<br />
Uno sport per tutte le età,<br />
dai bambini sotto i 10 anni ai<br />
veterani over 70. Uno sport per<br />
Con un raduno di una settimana,<br />
la Nazionale degli aspiranti sci da<br />
fondo per Vancouver 2010 ha fatto<br />
ritorno ad Asiago. Nella splendida<br />
cornice del Kaberlaba, la federazione<br />
italiana ha portato i<br />
giovani atleti delle squadre maschili<br />
e femminili ad Asiago per<br />
osservarli nella preparazione estiva<br />
fatta di corsa, bici e skiroll.<br />
“Qui abbiamo sia atleti appena<br />
saliti dalla categoria juniores, sia<br />
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it<br />
29<br />
Highlands Open 2008<br />
A fine agosto in Altopiano le gare<br />
internazionali di orienteering<br />
Ad Asiago il futuro dello<br />
sci da fondo italiano<br />
atleti con più esperienza, acquisita<br />
nel circuito mondiale under<br />
23 – spiega Carlo Zoller, primo<br />
allenatore della nazionale svizzera<br />
fino all’anno scorso – E’ chiaro<br />
che qui abbiamo giovani che<br />
sperano di poter fare il salto di<br />
qualità e gareggiare nella prossima<br />
Coppa del Mondo quindi<br />
molto motivati.” “<strong>Il</strong> gruppo è comunque<br />
affiatato – aggiunge<br />
Pierluigi Costantin alla sua prima<br />
rilassarsi, immersi nell’ambiente,<br />
o da praticare anche per mettersi<br />
alla prova in qualche competizione<br />
come ad esempio gli<br />
Highlands Open 2008 in programma<br />
sull’Altopiano dal 28<br />
al 31 agosto. La manifestazione<br />
è organizzata dall’Erebus<br />
Orientamento Vicenza.<br />
Quest’anno l’HOP è abbinato<br />
al Latinum Certamen, la Coppa<br />
del Paesi Latini, una competizione<br />
per le squadre nazionali<br />
di lingua latina, la cui terza<br />
prova, la long, è anche valida<br />
per la Coppa Italia. Le<br />
squadre sono composte da 6<br />
atleti, 1 concorrente femmina<br />
e 1 concorrente maschio nelle<br />
categorie Senior, Junior e Cadetti.<br />
Secondo il programma<br />
della manifestazione, giovedì<br />
esperienza da allenatore – tutti<br />
hanno delle buone possibilità di<br />
raggiungere traguardi importanti”.<br />
“Qui abbiamo il futuro dello<br />
sci da fondo italiano – commenta<br />
Guido Carli, assessore allo<br />
Sport asiaghese – E questo grazie<br />
anche all’ospitalità dell’albergo<br />
Orthal che ci permette di<br />
accolgiere nel migliore dei modi<br />
questi atleti che sicuramente ricorderanno<br />
l’Altopiano”.<br />
28 agosto sarà dedicato alle<br />
prove di allenamento. Venerdì<br />
29 alle 11 prenderà il via la<br />
Gara a media distanza, in località<br />
Val di Nos di Gallio, valida<br />
come 1^ prova della Coppa<br />
Latina (Latinum Certamen)<br />
e 1^ prova dell’ Highlands<br />
Open 2008. Alle 20, nel centro<br />
di Gallio, è in programma<br />
la cerimonia di apertura con<br />
sfilata delle rappresentative<br />
nazionali che parteciperanno<br />
alla Coppa Latina di Corsa<br />
Orientamento. Sabato alle 11<br />
Inizierà la Gara Trail Asiago<br />
Coppa Italia, alle 14.30 inizio<br />
della Gara Sprint, 2^ prova della<br />
Coppa Latina (Latinum<br />
Certamen) e 2^ prova dell’<br />
Highlands Open 2008. Alle 17.30<br />
si terrà la Sprint Campioni<br />
Giovani promesse cercansi<br />
A Canove uno stage con gli allenatori delle giovanili dell’Udinese per trenta calciatori<br />
Una trentina di giovani calciatori<br />
in cerca di squadra sono<br />
ospiti da qualche giorno a<br />
Canove per uno stage con gli<br />
allenatori delle giovanili<br />
dell’Udinese Giorgio Zanier e<br />
Annunziato Zavettieri. Un idea<br />
nata da un incontro tra il presidente<br />
del Canove Calcio, Fabio<br />
Rebeschini, e i due tecnici che<br />
vorrebbero consolidare l’idea in<br />
un progetto continuativo da<br />
riproporre negli anni successi-<br />
(Elite)- ASIAGO, evento<br />
spettacolare con i migliori atleti<br />
mondiali di corsa orientamento.<br />
Alle 21 in Piazza Carli ad<br />
Asiago le premiazioni individuali<br />
(Middle e Sprint). Domenica<br />
31 agosto, alle 9.30, prenderà<br />
il via la gara a lunga distanza,<br />
in Val Magnaboschi di<br />
Cesuna, 3^ prova della Coppa<br />
Latina (Latinum Certamen) e<br />
3^ prova dell’ Highlands Open<br />
2008, 6^ prova Coppa Italia di<br />
Corsa Orientamento Wre<br />
World Ranking Event. Alle<br />
13.30, in centro a Cesuna, la<br />
premiazione della gara e la cerimonia<br />
di chiusura. S.L.<br />
vi per tutta l’estate in vari turni.<br />
“Sono giovani calciatori con tutte<br />
le carte in regola per proseguire<br />
la carriera professionistica, ma<br />
il sistema è talvolta contorto –<br />
spiega Zanier, allenatore della<br />
Beretti dell’Udinese che ha conteso<br />
la semifinale scudetto di categoria<br />
con la Juventus – Oltre a<br />
numerosi giocatori dell’Udinese<br />
e della Triestina abbiamo inserito<br />
qualche elemento valido locale.<br />
<strong>Il</strong> nostro scopo è duplice: quello<br />
di proseguire una preparazione<br />
tecnica e quello di dare un<br />
supporto psicologico e umano<br />
a chi, pur conscio delle sue<br />
potenzialità, si trova “disoccupato””.<br />
A dare man forte ai due<br />
tecnici anche il difensore<br />
dell’under 17 dell’Udinese e<br />
della Nazionale Juri Toppan in<br />
qualità di ex allievo; una presenza<br />
per dare lustro e stimoli<br />
agli altri giovani.<br />
G.R.<br />
Stage di allenamento per giovani pattinatori lombardi<br />
Asiago, quanto sei bella!<br />
Esperienza voluta dall’ex portiere dell’Asiago Franco Viale e la moglie Petra<br />
Chi mastica hockey non può non<br />
ricordare Franco Viale, portiere di<br />
valore assoluto per cinque stagioni<br />
ad Asiago nei primi anni<br />
Ottanta, rimasto legato a questa<br />
terra ed a questa gente di cui per<br />
anni ha sentito tutto l’abbraccio,<br />
il calore, l’affetto; un ricordo che<br />
conserva indelebile, che ben si<br />
percepisce, chiaro, quando si torna<br />
a parlare di quei tempi, belli<br />
ancor più perché allora l’hockey<br />
era ancora un vero e proprio fatto<br />
collettivo, un vero e proprio<br />
“sport nazionale” che raccoglieva<br />
attorno a sé un po’ tutta la<br />
gente.<br />
Lo incontro al Palodegar, dove<br />
mi aspetta con la moglie Petra<br />
Ruhrmann, ex pattinatrice tedesca<br />
oggi istruttrice di pattinaggio<br />
artistico: sono ad Asiago già<br />
dal 7 luglio con un bel nugolo di<br />
giovani leve lombarde di questa<br />
disciplina del ghiaccio per tre<br />
settimane di allenamento. “Era<br />
un suo pallino quello di tornare<br />
in qualche modo ad Asiago –<br />
esordisce Petra – e tanto ha fatto<br />
che siamo arrivati qua. Abbiamo<br />
portato qua , per ognuna<br />
delle tre settimane del programma,<br />
una cinquantina di ragazzi<br />
e ragazze di età compresa fra i<br />
4 ed i 25 anni e tesserati con la<br />
Datch Forum di Assago e la<br />
Palataurus di Lecco; le maestre<br />
hanno accettato di fare questa<br />
esperienza ed ora sono ben felici<br />
di questa scelta perché qui si<br />
sono trovate benissimo, tutto è<br />
così bello”.“E’ vero, l’ho proprio<br />
voluta questa esperienza – conferma<br />
Franco – ed è stato anche<br />
grazie all’interessamento di<br />
Angelo (Roffo) se la cosa si è<br />
potuta fare. Adesso tutti sono<br />
entusiasti, anche molti dei numerosi<br />
genitori venuti al seguito<br />
dei figli hanno sottolineato<br />
positivamente questa esperienza,<br />
decantando questa località.<br />
Chi non era mai venuto prima<br />
ha calorosamente espresso il dispiacere<br />
di non esserci venuto<br />
prima, tanto è stato colpito in<br />
positivo dall’ambiente, dal paesaggio,<br />
dalla gente. Io amo<br />
questa terra e ho cercato di far<br />
apprezzare a chi è venuto le diverse<br />
realtà ricettive,<br />
paesaggistiche, storiche e turistiche<br />
di tutto l’Altopiano”.“Ci<br />
è anche piaciuto avviare una<br />
sorta di interscambio di esperienze<br />
con le tre società locali<br />
di pattinaggio artistico – aggiunge<br />
Viale – così noi abbiamo<br />
utilizzato anche le loro ore di<br />
ghiaccio ed alcune loro atlete<br />
hanno seguito i nostri corsi.<br />
Una bella cosa, positiva; mi piacerebbe<br />
che loro potessero unirsi<br />
in una sola società più <br />
per ottenere traguardi<br />
ancor più elevati”. Anche le<br />
maestre sottolineano di essersi<br />
trovate bene, trovando molta disponibilità,<br />
strutture adeguate ed<br />
un ottimo ghiaccio, lamentando<br />
solo la mancanza di una palestra<br />
o una sala per il balletto. “D’estate<br />
si lavora sulla quantità e si fa<br />
apprendimento – aggiungono -<br />
è molto importante fare bene<br />
questa fase in vista dell’inizio<br />
della stagione agonistica, programmato<br />
per settembre. Qui<br />
stiamo lavorando benissimo”.<br />
“Sta andando tutto così bene –<br />
aggiunge Franco - che è nostra<br />
intenzione far sì che questa non<br />
resti un’esperienza positiva bensì<br />
diventi un appuntamento fisso,<br />
una sorta di <br />
fissa, stabile. Anzi, posso dire<br />
che stiamo già fissando l’appuntamento<br />
per il 2009 “.Certamente<br />
una cosa importante in chiave<br />
non solo sportiva ma anche sotto<br />
il profilo turistico.<br />
Cesare Pivotto<br />
L’A.C. Canove ricorda che sono aperte le iscrizioni al settore giovanile<br />
per la prossima stagione. Gli interessati possono contattare<br />
Stefano Frigo (tel. 0424 692630) o Desio Rossi (tel 0424 462426)
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano 30<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
“DICERIE” SULLE PATATE DI ROTZO<br />
Da qualche anno circolano<br />
delle voci assolutamente infondate<br />
e faziose circa le<br />
patate di Rotzo, che secondo<br />
alcuni soloni proverrebbero<br />
in parte da altri territori di<br />
produzione e verrebbero<br />
“spacciate” per patate di<br />
Rotzo. Certuni hanno addirittura<br />
dichiarato che si sono<br />
visti dei TIR scaricare<br />
quantitativi consistenti di patate<br />
allo scopo di essere messe<br />
in vendita come fossero<br />
doc.<br />
Queste accuse denigratorie<br />
sono del tutto prive di fondamenta<br />
per le ragioni che di<br />
seguito vado ad esporre.<br />
Come è noto è stata costituita<br />
mio tramite un’Associazione<br />
Produttori Patata di<br />
“Base Dal Molin, si tenga<br />
conto delle esigenze della<br />
Comunità locale”<br />
Che modi! Mentre il Nostro gli assicura lealtà e sconfinata<br />
gratitudine, l’amico yankee non ha riguardi. <strong>Il</strong> premier<br />
italiano Un dilettante della politica che ha conquistato l’importante<br />
carica solo grazie alla sua notevole influenza sui<br />
media nazionali. Con una accoglienza così il Nostro, anzichè<br />
reagire come giusto, giù invece a giurare che sì, il suo governo<br />
terrà fede agli impegni, che nessun ripensamento potrà<br />
esserci su una decisione già presa. Insomma il Dal Molin si<br />
farà, con buona pace dei vicentini. In forza di un ragionamento<br />
molto semplice: si tratta di onorare gli impegni assunti<br />
dal governo precedente. Che anche quello di prima<br />
rimandava alle intese concluse dal governo che lo aveva<br />
preceduto. Ma allora a che gioco giochiamo Niente; è che<br />
nella partita dei rimandi c’è sempre lui, oggi come l’altroieri;<br />
e con una logica così non c’è più spazio per replicare! Con<br />
tutto rispetto per l’alleato è possibile conoscere i termini<br />
dell’intesa o almeno le procedure seguite per raggiungerla<br />
Si fa un grande richiamo agli obblighi internazionali; ma questi<br />
obblighi non a tutti sono noti e comunque sarebbe opportuno<br />
farli conoscere per l’utilità generale. O sono tabù Ci<br />
saremmo aspettati che almeno le istituzioni preposte ne fossero<br />
informate. Ci si chiede perché tanto mistero perfino<br />
con gli addetti ai lavori: Governo, Parlamento, Comune. A<br />
proposito. Con il Comune si è andati alla leggera; approfittando<br />
del famoso legame con il premier, il sindaco ha dato<br />
la sua entusiastica adesione a scatola chiusa. <strong>Il</strong> piacere a<br />
un compare ha fatto aggio sulle sorti della città. Se da un<br />
lato rimane aperto il contenzioso sulle modalità con cui è<br />
stata raggiunta la fantomatica intesa tra governi, dall’altra i<br />
cittadini chiedono garanzie per la costruzione della base<br />
militare. Viene sacrificato l’aeroporto, si distrugge un quadrante<br />
di verde, si consumano servizi e si impegnano infrastrutture<br />
già insufficienti, si sottrae al controllo un importante<br />
settore della città. Aspetti tutti (servizi, verde, forniture, urbanistica,<br />
infrastrutture) di stretta competenza comunale; il governo<br />
non può ignorare quelle preoccupazioni né, tanto peggio,<br />
passarvi sopra con aria di supponenza. Farebbe bene invece<br />
confrontarsi con il sindaco per contemperare le giuste esigenze<br />
della comunità locale con le scelte, appunto perché neppure<br />
nazionali, dalle imprevedibili implicazioni. Che se l’amico yankee<br />
non ha avuto riguardi neppure per il premier nell’incontro in<br />
Giappone, non possiamo illuderci su quello che ci toccherà per<br />
aver espresso perplessità sul progetto. Mi sa che invece di<br />
avere il governo a fianco per sostenere le nostre esigenze<br />
dovremo contattare direttamente la Casa Bianca improvvisando<br />
ministro degli esteri il nostro sindaco. Ma che modi.<br />
Giovanni Bertacche info@bertacche.com<br />
Rotzo con una sorta di marchio<br />
che è ben visibile<br />
stampigliato sui sacchi di iuta<br />
di varie dimensioni, per contenere<br />
3 kg, 5 kg, 10 kg, 20<br />
kg.<br />
Inoltre i Produttori Associati<br />
sono regolarmente iscritti<br />
alla Camera di Commercio<br />
e pertanto muniti di partita<br />
IVA, nonché hanno aderito<br />
e sottoscritto un Disciplinare<br />
di Produzione “Qualità<br />
Ambiente” in attuazione delle<br />
Direttive europee in materia<br />
di immissione in commercio<br />
di prodotti fitosanitari, ivi<br />
compresa l’igiene dei prodotti<br />
alimentari.<br />
Tali discipline sono anche riportate<br />
nell’Atto Costitutivo<br />
e nello Statuto dell’Associazione<br />
“Produttori<br />
Patata di<br />
Rotzo”. Ogni<br />
anno la semente, come<br />
ho già scritto in precedenza,<br />
arriva<br />
direttamente dall’Olanda e<br />
su ogni sacco è apposto un<br />
cartellino con il certificato di<br />
provenienza e le varie componenti<br />
della patata da<br />
semente, nella quale l’Olanda<br />
si è specializzata.<br />
Nel Disciplinare è anche riportata<br />
la descrizione del<br />
prodotto e dell’organizzazione,<br />
che riporto testualmente:<br />
“La patata coltivata nella<br />
zona di Rotzo è riconosciuta<br />
da tempo per le caratteristiche<br />
organolettiche che la<br />
contraddistinguono e la fanno<br />
apprezzare tra i piatti della<br />
cucina veneta. Le qualità<br />
specifiche derivano dalle<br />
condizioni ambientali e<br />
C’era una volta.. perché é<br />
così che cominciano tutte le<br />
favole, un albero di nome<br />
PepPino.<br />
Viveva in un grande e verde<br />
parco di un piccolo paesino<br />
che nessuno conosceva,<br />
PepPino era stato per molto<br />
tempo un albero felice, era<br />
cresciuto saldo e forte e ne<br />
aveva viste di tutti i colori...si,<br />
tutti i colori, dal bianco freddo<br />
dell’inverno, al verde acceso<br />
e intenso che nasce con<br />
la primavera e che esplode<br />
in un tripudio di colori durante<br />
l’estate per arrivare ai colori<br />
spenti dell’autunno che<br />
ricordano l’arrivo di un’ altro<br />
inverno. Durante uno di quegli<br />
autunni tristi Peppino cominciò<br />
a soffrire di solitudine,<br />
durante l’estate una tromba<br />
d’aria aveva spazzato via<br />
i suoi amici più cari, quelli che<br />
vivevano attorno a lui da<br />
moltissimi anni ormai.<br />
PepPino voleva andarsene<br />
da quel parco, voleva viaggiare<br />
e vedere finalmente il<br />
pedologiche<br />
dell’area di<br />
coltivazione. Condizioni ambientali<br />
caratterizzate da temperature<br />
medie estive ottimali<br />
per la crescita della pianta (<br />
18 – 20° C) e piovosità primaverile<br />
elevata ne assicurano<br />
la perfetta maturazione.<br />
L’escursione<br />
termica tra giorno e notte<br />
favorisce l’accumulo di amido.<br />
I parametri pedologici<br />
rappresentano l’altro fattore<br />
valorizzante grazie alla<br />
tessitura prevalentemente<br />
sabbiosa dei depositi<br />
morenici, al drenaggio dell’acqua<br />
assicurato dalla<br />
natura calcarea del<br />
sottosuolo e una profondità<br />
superiore ai 60 cm”. E’ evidente<br />
che avendo sottoscritto<br />
questo disciplinare, i<br />
produttori associati sono<br />
soggetti a dei controlli e<br />
possono essere anche<br />
prelevati dei tuberi per<br />
l’analisi presso l’Istituto<br />
di Genetica di<br />
Lonigo.<br />
Pertanto sono assolutamente<br />
improponibili<br />
delle contraffazioni o<br />
delle immissioni<br />
sul mercato di un<br />
prodotto analogo<br />
con le stesse<br />
caratteristiche.Alcuni<br />
portano in campo l’argomentazione<br />
che non è<br />
possibile che la modesta<br />
quantità di patate prodotta<br />
nella campagna di Rotzo sia<br />
presente sul mercato per<br />
diversi mesi anche nei centri<br />
e negozi di pianura, nonché<br />
nei supermercati o nei<br />
centri di smistamento<br />
ortofrutticoli, ecc.<br />
Quest’anno sono state avvertite<br />
le finanze, le quali<br />
faranno un’indagine a tappeto<br />
su tutti i negozi dove<br />
sono esposti i cartelli “PA-<br />
TATE DI ROTZO” e verificheranno<br />
se sui sacchi<br />
compare la<br />
stampigliatura del marchio,<br />
il cartellino con il nome del<br />
produttore e partita IVA,<br />
allo scopo di accertare l’origine<br />
del prodotto.<br />
Com’è risaputo la patata di<br />
Rotzo è molto apprezzata e<br />
sempre più richiesta, al di<br />
là delle malignità e delle in-<br />
La nostalgia dell’albero PepPino<br />
mondo perché pensava di ritrovare<br />
la felicità che aveva<br />
perso dopo quella inaspettata<br />
tromba d’aria. Ci pensò<br />
parecchi giorni e, appena prima<br />
dell’ arrivo della neve,<br />
sfilò pian piano le sue radici<br />
dal terreno e si incamminò<br />
verso paesi lontani. Oltrepassò<br />
le montagne verso la<br />
Svizzera, l’Austria e la<br />
Francia dove si fermò in<br />
attesa del passare dell’ inverno,<br />
alla nascita del primo<br />
fiore si diresse verso la<br />
Spagna e il Portogallo, conobbe<br />
tantissimi alberi dei<br />
quali non conosceva neppure<br />
l’esistenza, vide giardini<br />
coperti da mille colori diversi,<br />
parchi e boschi e amici<br />
animali che provenivano da<br />
mare, terra e cielo. Passò<br />
dei momenti incantevoli ma<br />
anche in quei momenti così<br />
gioiosi sentiva nel cuore una<br />
sensazione strana, come una<br />
tristezza di fondo che<br />
PepPino non riusciva proprio<br />
a spiegarsi!<br />
Si stabilì in un boschetto non<br />
molto lontano dal mare in<br />
quanto un’ altro inverno era<br />
alle porte e una sistemazione<br />
fissa era indispensabile.<br />
Passò non molto tempo e<br />
PepPino cominciò a sentire<br />
che quella tristezza che sentiva<br />
cresceva ogni giorno di<br />
più, ora riusciva a darle un<br />
nome: era nostalgia del suo<br />
parco, delle sue care montagne.<br />
Deperiva giorno per<br />
giorno, i suoi aghi ingiallivano<br />
e poi cadevano e un fiume<br />
di lacrime di resina lo<br />
ricoprivano. Voleva tornare<br />
a casa sua, si lo voleva<br />
veramente!! Non sapeva<br />
come fare quando ad un<br />
certo punto ricordò che una<br />
volta suo nonno gli aveva<br />
parlato di una fatina dei<br />
boschi che “aiutava chi aiuto<br />
cercava”, così ci provò!<br />
Chiamò la fatina dicendo<br />
che voleva tornare a casa,<br />
dov’era nato e cresciuto,<br />
ad un certo punto apparve<br />
una meravigliosa fatina che,<br />
sinuazioni che molti perdigiorno<br />
da bar continuano a<br />
blaterare, senza cognizione<br />
di causa.<br />
Può bastare la parola autorevole<br />
del compianto Mario<br />
Rigoni Stern, che sapeva<br />
veramente apprezzare<br />
la qualità delle nostre patate,<br />
al punto da fare nel suo<br />
libro la seguente citazione:<br />
“Sempre più vuoti sono i<br />
paesi della Alpi. Eppure<br />
amiamo la nostra terra.<br />
Oggi sono andato a fare<br />
provvista di patate in un<br />
paese di 600 abitanti diviso<br />
in tre frazioni.<br />
I campi al sole, gli orti davanti<br />
alle case, il bosco che<br />
avanza e la montagna alle<br />
spalle; lindore, aria pulita,<br />
gente serena che poco<br />
chiede. Gli altri nativi sono<br />
andati in Canada, Australia,<br />
Francia … il ragazzo dal<br />
quale ho comprato due<br />
quintali di patate concimate<br />
con il letame e coltivate<br />
senza prodotti chimici dopo<br />
aver dissodato un terreno<br />
vegro (pascolo non brucato),<br />
è diplomato, ma piuttosto<br />
che scendere a lavorare<br />
in città o emigrare, preferisce<br />
stare quassù con<br />
maggior lavoro e minor<br />
guadagno” da “Sentieri<br />
sotto la neve” Ed. Einaudi<br />
Edoardo dr. Sartori<br />
In nome e per conto dei<br />
Produttori Associati<br />
nel vederlo così malconcio,<br />
si commosse e con uno<br />
schioccar di dita riportò<br />
PepPino proprio nel suo parco,<br />
nello stesso posto di prima!<br />
Attorno a lui riconobbe<br />
le sue amate montagne e gli<br />
alberi amici, respirò a pieni<br />
polmoni l’aria di casa e subito<br />
gli sembrò di non essersene<br />
mai andato!<br />
Anche la natura quel giorno<br />
volle festeggiare il suo<br />
ritorno e così dal cielo cominciarono<br />
a scendere tanti<br />
piccoli fiocchi di neve che<br />
lo ricoprirono dolcemente,<br />
come un mantello, a poco<br />
a poco tutto intorno diventò<br />
silenzioso e candido.<br />
Quante volte PepPino aveva<br />
sognato quel momento,<br />
la nostalgia di casa era<br />
troppo forte ma ora era in<br />
pace e calde lacrime di resina<br />
scesero dai suoi rami,<br />
era veramente felice. Era<br />
a casa!<br />
Marina Bussolaro
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it<br />
31<br />
a cura di Giovanni Dalle Fusine<br />
Da sabato 26 luglio a venerdì 8 agosto<br />
<strong>Il</strong> Sole ai primi di agosto sorge alle 4.58 e tramonta alle 19.42<br />
Sabato 26 luglio. SS. Anna e Gioachino. È il 207° giorno dell’anno,<br />
mancano 158 giorni alla fine del 2008<br />
Domenica 27. SS. Natalia e Liliana<br />
Lunedì 28. SS. Nazario e Celso<br />
Martedì 29 . S. Marta.<br />
Mercoledì 30. SS. Pietro Crisol. e Donatella<br />
Giovedì 31. S. Ignazio di Loyola. Luna nuova alle ore 03.20<br />
Venerdì 1 agosto. S. Alfonso. Luna nuova alle ore 11.14<br />
Sabato 2. S. Eusebio.<br />
Domenica 3. S. Lidia<br />
Lunedì 4. S. Giovanni m.v.<br />
Martedì 5. S. Emidio.<br />
Mercoledì 6. Trasfigurazione di Gesù.<br />
Giovedì 7. SS. Gaetano e Donato. Primo quarto di Luna alle ore 05.35<br />
Venerdì 8. S. Domenico. Primo quarto di Luna alle ore 21.21<br />
Appuntamenti: 10^ Festa dell’Emigrante 27 agosto, Piazza dei Signori,<br />
Vicenza è stata scelta come sede per ospitare quest’evento in<br />
concomitanza con l’anniversario del cinquecento anni dalla nascita<br />
di Palladio. Programma: 10.00 ritrovo in Piazza dei Signori seguito<br />
dalla sfilata in centro storico; ore 11.00 celebrazione della Santa Messa<br />
presso il Duomo.<br />
Ente organizzatore: Ente Vicentini nel Mondo in collaborazione con il<br />
Comune e la Provincia di Vicenza e la Camera di Commercio<br />
Infoline: 0444/325000<br />
Un santo per volta: Gaetano di Thiene (Vicenza, ottobre 1480 – Napoli,<br />
7 agosto 1547) è stato un sacerdote italiano, cofondatore dell’Ordine<br />
dei Chierici Regolari Teatini; nel 1671 è stato proclamato santo da<br />
papa Clemente X ed è detto il Santo della Provvidenza. Sulla data di<br />
nascita non ci sono certezze, la famiglia era dei conti di Thiene, ultimo<br />
dei tre figli del conte Gasparo di Thiene e della contessa Maria da<br />
Porto: gli venne imposto il nome di uno zio appena scomparso, un<br />
canonico docente di diritto all’Università di Padova, che era nato a<br />
Gaeta. Nel 1504 si laureò a Padova in diritto civile e canonico; venne<br />
chiamato a Roma come segretario particolare di papa Giulio II nel 1506<br />
e gli venne anche conferito il titolo di Protonotario Apostolico. Divenne<br />
sacerdote. Iniziò a prestare servizio presso l’ospedale di San<br />
Giacomo degli Incurabili e si iscrisse alla Compagnia dell’Oratorio<br />
del Divino Amore. Tra il 1520 e il ‘23 fu a Venezia, dove fondò l’Ospedale<br />
degli Incurabili alla Giudecca. Per difendere i poveri dagli usurai,<br />
promosse l’istituzione del Monte di Pietà, nel 1539, da cui poi trarrà<br />
Domenica 27 luglio<br />
SASSO DI ASIAGO: TOTAL – Via Chiesa<br />
TRESCHE’ CONCA: AGIP – Via<br />
Campiello 56<br />
Domenica 3 agosto<br />
CANOVE: OIL – Via Roma 105<br />
In periodo stagionale il turno di chiusura è<br />
facoltativo. Riportiamo i nominativi dei<br />
distributori in turno di apertura<br />
Domenica 27 luglio<br />
SASSO DI ASIAGO: TOTAL – Via Chiesa<br />
TRESCHE’ CONCA: AGIP – Via Campiello 56<br />
Domenica 3 agosto<br />
CANOVE: OIL – Via Roma 105<br />
<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> pubblica le Vostre lettere!<br />
Inviatele a: <strong>Giornale</strong> dell’Altopiano<br />
e-mail: redazione.altopiano@tiscali.it<br />
Per favorire il lavoro della redazione sarebbe<br />
preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque<br />
possibile inviarle all’indirizzo: Piazzetta delle<br />
Poste n.3 36012 Asiago<br />
Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere<br />
devono riportare sempre firma e indirizzo e numero<br />
di telefono del mittente. La redazione si<br />
riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o<br />
non accettare eventuali testi di cattivo gusto.<br />
origine il Banco di Napoli. Morì domenica 7 agosto 1547 e fu sepolto<br />
nella basilica di San Paolo Maggiore.<br />
<strong>Il</strong> 7 agosto 1957 moriva l’attore comico Oliver Norvell “Babe” Hardy,<br />
meglio conosciuto in Italia col nome d’arte di Ollio, compagno di<br />
scena dell’altrettanto noto Stanlio. Laurel e Hardy avevano creato<br />
una delle più famose<br />
coppie comiche di tutti<br />
i tempi. Cominciarono la<br />
loro produzione di<br />
lungometraggi alla fine<br />
del ’27, con capolavori<br />
della comicità quali The<br />
Battle of the Century<br />
(1927) (un film memorabile<br />
per la più grande<br />
battaglia di torte mai girata),<br />
e molti altri. Oliver<br />
era un grande esecutore<br />
delle indicazioni di<br />
Stan, regista-attoremontatore-scrittore<br />
dei<br />
loro film. «Chiedi a<br />
Stan» era la frase che<br />
diceva spesso quando gli venivano chieste delle opinioni sul copione.<br />
Perciò Stanlio, che sullo schermo appariva come un mentecatto,<br />
era in realtà il genio creativo, mentre Ollio, il saccente nei film, nella<br />
vita privata era piuttosto pigro ma si impegnava a fondo sul set per<br />
realizzare le idee degli altri. Questa grande forma di rispetto reciproco<br />
rese salda l’amicizia tra i due durata per più di trent’anni, senza mai un<br />
litigio - almeno stando a tutte le fonti ufficiali. Hardy fu colpito da un<br />
forte attacco di cuore verso la fine del 1955, un anno dopo un ictus lo<br />
portò alla semiparalisi. Muore 7 agosto del 1957 all’età di 65 anni, E’<br />
oggi seppellito nel Masonic Garden del cimitero Valhalla Memorial<br />
Park Cemetery a nord di Hollywood.<br />
Due proverbi due<br />
Bear lusteg ist in vraitag, boant in sastag (trad: Chi è allegro il venerdì,<br />
piange il sabato). Iuk me hunte, iuk me bolfe, iuk net’ in kindarn<br />
un ‘me alten manne. (trad: Batti il cane, batti il lupo, ma non batter<br />
però i bimbi e l’uomo vecchio).<br />
ARIETE<br />
Siete alle prese già da qualche tempo con la presenza di Urano nel<br />
vostro segno: per molti di voi questo sta significando sconvolgimenti<br />
speciali, che porteranno però a una nuova stabilità. Chi ha già fatto<br />
un incontro può cominciare di renderlo stabile con un matrimonio o<br />
un divorzio, a seconda della situazione personale.<br />
TORO<br />
Nettuno resterà ancora a lungo nel vostro segno, aprendovi nuovi<br />
inesplorati orizzonti. L’amore sarà al centro di cambiamenti epocali,<br />
seguito dal lavoro, e soprattutto dalla vita spirituale, di cui ultimamente<br />
vis siete occupati poco o che reclama maggiore attenzione.<br />
Vi si prospetta, insomma, una nuova e più complessa dimensione<br />
della psiche.<br />
GEMELLI<br />
Giove protegge ogni vostra iniziativa e lo sapete: siete quindi nelle<br />
condizioni di realizzare un vostro antico desiderio sia che riguardi<br />
l’amore, sia che si tratti di rapporti di amicizia o di lavoro. Dovrete<br />
però scegliere in quale settore vivere il favore del destino, magari<br />
trascurando tutto il resto, per concentrarvi su ciò che in questo<br />
momento è più importante.<br />
CANCRO<br />
Cominciate a riflettere su come affrontare le positive novità che<br />
stanno per travolgervi o rischiate di trovarvi impreparati e quindi<br />
poco pronti a cogliere l’essenza degli eventi. In amore si aprono<br />
nuove prospettive, specialmente se saprete riconoscere i segnali<br />
che il destino vi sta inviando. Nel lavoro invece sarà meglio procedere<br />
con più ordine.<br />
LEONE<br />
Quando qualcuno ha l’ardire di criticarvi esplodete, senza riflettere<br />
sulle conseguenze, rischiando spesso di ferire chi vi vuole bene.<br />
Eppure nel campo degli affetti c’è aria di novità, peccato che la<br />
l’Altopiano<br />
Sabato 26 luglio 2008<br />
L’Altopiano srl - Società unipersonale<br />
Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002<br />
presso il tribunale di Bassano del Grappa<br />
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Direttore responsabile: Stefania Longhini<br />
Segretaria di redazione: Silvana Bortoli<br />
In redazione:<br />
Giovanni Dalle Fusine, Cesare Pivotto, Luigi Frigo Bettinado,<br />
Egidio Zampese, Martina Rossi, Gerardo Rigoni,<br />
Stefano Angonese, Stefania Simi, Giovanni Rattini,<br />
Beppa Rigoni Scit<br />
Hanno collaborato:<br />
Virginia Gianello, Aurora Carli, don Marco Pozza,<br />
Sergio Bonato, Francesca Rodeghiero, Danilo Bogoni<br />
Responsabile grafico e impaginazione: Fabrizio Favaro<br />
Impaginazione: Davide Degiampietro - Grafica Altopiano<br />
Foto: Foto Verona - Archivio <strong>Giornale</strong><br />
Stampa: Centro Stampa delle Venezie<br />
Via Austria, 19/b - 35217 Padova<br />
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mancanza di chiarezza guasti l’atmosfera. Rinviate un incontro che<br />
appare impegnativo a quando avrete migliori elementi di giudizio.<br />
VERGINE<br />
Otterrete un grande risultato con uno sforzo minimo, a patto di<br />
saper mettere in pratica suggerimenti del destino, che vi propone di<br />
rinunciare al superfluo e consolidare il necessario. Nella vita di coppia<br />
lavorate a una migliore impostazione del rapporto, per quel che<br />
riguarda non solo l’intimità, ma anche la collaborazione reciproca.<br />
BILANCIA<br />
Saturno vi fornisce elementi per una più attenta valutazione della<br />
realtà, che vi saranno utili per trovare nuove soluzioni a vecchi<br />
problemi. Nell’amore sarà meglio abbandonare un’illusione e lavorare<br />
alla realizzazione di un rapporto più stabile, anche se non meno<br />
passionale. Nel lavoro e nelle questioni di denaro fatevi avanti con<br />
prudenza e tempismo.<br />
SCORPIONE<br />
Marte nel vostro segno continua a infondervi coraggio, ottimismo<br />
e capacità d’azione, con vantaggi evidenti sia in amore, sia nei<br />
rapporti di lavoro. Nelle amicizie è il momento di fare un’accurata<br />
selezione. Nell’amore, invece, siate in grado di farvi avanti con successo,<br />
anche nel caso ci fossero difficoltà marginali da non<br />
sopravalutare.<br />
SAGITTARIO<br />
Attenti come siete ai mutamenti astrali, vi sarete sicuramente accorti<br />
che Giove è opposto al vostro segno. La sua presenza si traduce in<br />
quel tanto di fredda ragionevolezza che vi aiuta a frenare gli eccessi<br />
e a bilanciare la vostra estrosa sensibilità. Nei sentimenti siate generosi<br />
e affronterete con il partner quegli argomenti che finora avete<br />
cercato di evitare.<br />
CAPRICORNO<br />
Potete serenamente affrontare un argomento che avete finora considerato<br />
tabù, sulla base di recenti novità che hanno arricchito il<br />
vostro panorama e vi danno ora modo di affrontare con successo<br />
ciò che vi sta più a cuore. Se è l’amore, potete perfino permettervi un<br />
approccio originale che sorprenda piacevolmente il partner.<br />
ACQUARIO<br />
La protezione di Giove vi permette di realizzare un progetto cui<br />
tenete e che avete tenuto in caldo, in attesa di ulteriori elementi di<br />
valutazione. Se è l’amore il campo dove volete ottenere di più, sforzatevi<br />
di mostrare maggiore generosità verso il partner, che si sente<br />
un po’ trascurato. Nelle questioni di lavoro tenete sotto controllo le<br />
voci di corridoio.<br />
PESCI<br />
Le novità che attendete da tempo sono vicine, quindi evitate di<br />
sollecitarle a sproposito, spinti dalla vostra abituale fretta. Negli<br />
affetti utilizzate saggiamente una breve vacanza e vedrete che l’amato<br />
bene vi cadrà ai piedi. Nel lavoro, invece, cercate di mostrare la<br />
nostra disponibilità ai cambiamenti, ma fatelo con discrezione.
Sabato 26 luglio 2008<br />
8<br />
l’Altopiano 32<br />
www.giornalealtopiano.it