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Settembre2014

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N U M E R O 1 A N N O 2<br />

P A G I N A 5<br />

Lamberti: Ecco il nostro Mondiale del sorriso<br />

Marco Lamberti è un commissario<br />

tecnico strano. Non solo non ama<br />

le statistiche, ma nemmeno ricorda<br />

quanti titoli mondiali ha vinto<br />

alla guida della nazionale del calcio<br />

da tavolo Subbuteo. “Dicono che<br />

sono il più vincente di sempre - se<br />

la ride - ma non è che fosse poi<br />

così difficile: siamo stati solo due e<br />

io ho ricoperto il ruolo più a lungo.<br />

Quindi…”. L’Italia torna da<br />

Rochefort con il solito bottino di<br />

medaglie d’oro. Stavolta, però, era<br />

meno scontato rispetto al passato.<br />

Non solo perché la Spagna zitta<br />

zitta ormai ci fa sentire puntualmente<br />

il fiato sul collo, ma per<br />

un’altra serie di motivi che letti<br />

ora, a posteriori, effettivamente<br />

fanno riflettere: l’assenza in extremis<br />

di Simone Bertelli, la prima<br />

volta dei veteran senza la presenza<br />

fisica di Stefano di Francesco, un<br />

esordiente open (Luca Colangelo)<br />

buttato nella mischia anzitempo<br />

causa forza maggiore, qualche<br />

elemento che nel finale di stagione<br />

era sembrato leggermente appannato.<br />

E qualche altro aspetto che<br />

forse il cittì preferisce tenere per<br />

sé.<br />

Lamberti, quali sono state le<br />

delusioni e le sorprese positive<br />

per l’Italia in questo mondiale<br />

“Nelle mie categorie di<br />

competenza (open e veteran, ndr)<br />

abbiamo vinto 3 titoli su 4 e in<br />

quello che ci è sfuggito (individuale<br />

open, ndr) abbiamo piazzato due<br />

atleti in semifinale. Certo, si può<br />

sempre ambire alla perfezione, ma<br />

credo che nel complesso possiamo<br />

essere soddisfatti. Per quanto<br />

mi riguarda la sorpresa più bella è<br />

stata la vittoria a squadre nei veteran.<br />

Ero preoccupato perché per<br />

la prima volta non c’era De Francesco,<br />

Bolognino inoltre giocava<br />

l’open. Non era così scontato<br />

vincere. L’abbiamo fatto e per<br />

come è arrivato il successo mi<br />

sento di dire che i vecchietti sono<br />

diventati grandi”.<br />

Didascalia<br />

Un mondiale ogni anno e<br />

l’Italia che vince sempre tut-<br />

dell'immagine<br />

o della<br />

fotografia<br />

Più scontato vincere il titolo<br />

open “Rinunciare a Bertelli a due<br />

giorni dalla competizione non è<br />

esattamente tranquillizzante. Contro<br />

gli spagnoli ormai la partita è<br />

sempre aperta a qualsiasi risultato.<br />

Tutto sommato anche questa<br />

vittoria è stata una bella sorpresa,<br />

figlia della giusta tensione che c’è<br />

stata in qualche giocatore”.<br />

Alla delusione ci si arriva in<br />

automatico: il titolo individuale<br />

open, sfuggito ancora.<br />

“Ormai i mondiali assoluti individuali<br />

sono un terno al lotto. Puoi<br />

uscire con chiunque. Non è un<br />

titolo che riesci ad ipotecare. Devi<br />

aspettare e sperare, perché i giocatori<br />

che trovando un’ottima<br />

giornata possono arrivare in fondo,<br />

sono diversi. Quest’anno ad<br />

esempio c’è stata la sorpresa di<br />

Sergio Ramos, che ha disputato un<br />

grandissimo mondiale. Il fatto che<br />

nelle ultime tre edizioni abbiano<br />

vinto atleti diversi, pur se tutti<br />

spagnoli, è la conferma. Nei veteran<br />

sinceramente avevamo maggiori<br />

possibilità”.<br />

C’è qualche giocatore che l’ha<br />

un po’ delusa “Sarebbe facile<br />

replicare che a questa domanda<br />

non rispondo. Diciamo che da<br />

qualcuno mi aspettavo qualcosina<br />

di più, ma non si può ottenere<br />

sempre il massimo da tutti. Sia<br />

chiaro, parlo da un punto di vista<br />

prettamente sportivo perché il<br />

contributo effettivo alla causa<br />

l’hanno dato veramente tutti. In<br />

passato c’è stato qualcuno che è<br />

arrivato all’appuntamento mondiale<br />

non perfettamente pronto,<br />

stavolta devo dire che tutti erano<br />

preparati e molto concentrati".<br />

Un giudizio sugli esordienti<br />

Colangelo e Santanicchia<br />

“Mancando Bertelli, Luca ha dovuto<br />

fare un triplo salto in avanti. Il<br />

suo inserimento era previsto, ma<br />

più gradualmente. E’ stato costretto<br />

a crescere più in fretta del previsto<br />

e mi pare che ci sia riuscito<br />

bene, considerato che è arrivato in<br />

semifinale nell’individuale e a squadre<br />

ha realizzato il goldengol che<br />

ci ha regalato la vittoria. Cesare si<br />

è messo a disposizione della squadra.<br />

Nella consapevolezza che era<br />

l’ultimo inserito nel gruppo, ha<br />

fatto quello che doveva fare. Va<br />

tenuto presente che i veteran<br />

hanno giocato solo quattro partite,<br />

di cui due vere: la semifinale e<br />

la finale. Quindi non ha avuto<br />

nemmeno il tempo di calarsi nella<br />

parte. Ha fatto bene quello che gli<br />

è stato chiesto”.<br />

“Rinunciare a<br />

Bertelli a due<br />

giorni dalla<br />

competizione<br />

non è<br />

esattamente<br />

tranquillizzante“

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