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P A G I N A 6<br />
to. Ma non rischiamo che<br />
questa manifestazione si<br />
svaluti e perda di contenuto.<br />
“Il problema non è<br />
tanto l’Italia che vince sempre,<br />
che dovrebbe essere da stimolo<br />
per gli altri e in alcuni<br />
casi lo è. Io sono tra quelli<br />
che considera poco stimolante<br />
giocare ogni anno i mondiali<br />
e in non perfette condizioni<br />
organizzative. Reputo che<br />
sarebbe più idoneo giocare<br />
ogni due anni. Anzi, addirittu-<br />
che ho disputato posso considerare<br />
tali solo quelli di Palermo,<br />
Bologna e Madrid. Non si<br />
può dormire a trenta chilometri<br />
rispetto a dove si gioca<br />
e per questo mangiare in<br />
orari assurdi. Non bisogna<br />
mai dimenticare che nelle<br />
comitive delle nazionali ci<br />
sono anche bambini di 10<br />
anni".<br />
Cosa le rimarrà dentro di<br />
questi campionati “Quello<br />
tutti insieme, con il nostro<br />
pullman, come la nazionale di<br />
una disciplina più importante.<br />
Questo, a mio avviso, deve<br />
essere il traguardo per il futuro:<br />
crescere ancora sotto<br />
l’aspetto dell’immagine e<br />
dell’organizzazione. Sogno il<br />
giorno in cui tutta la comitiva<br />
indosserà la stessa divisa anche<br />
in borghese, avrà lo stesso<br />
trolley, giungerà insieme in<br />
aeroporto e così via. So che la<br />
federazione sta lavorando su<br />
questo aspetto. E non ho<br />
alcun dubbio che se i mondiali<br />
si disputeranno a San Benedetto<br />
del Tronto disporremo<br />
finalmente di una vera “casa<br />
azzurri”.<br />
”Io sono tra quelli<br />
che considera<br />
poco stimolante<br />
giocare ogni anno i<br />
mondiali e in non<br />
perfette condizioni<br />
organizzative”<br />
ra a mio avviso il massimo<br />
sarebbe alternare ogni due<br />
anni un Mondiale e un Europeo,<br />
in questo modo la competizione<br />
iridata ci sarebbe<br />
ogni quattro stagioni e avrebbe<br />
un sapore davvero diverso<br />
e probabilmente sarebbe<br />
organizzata come Dio comanda”.<br />
A proposito di organizzazione,<br />
come è andata a<br />
Rochefort “Campi perfetti,<br />
bene i turni di gioco. Ma quello<br />
che abbiamo disputato era<br />
un normale torneo internazionale.<br />
Per me un mondiale è<br />
un’altra cosa. Si gioca in<br />
location consoni ad ospitare<br />
una manifestazione sportiva di<br />
alto livello. In città dove ci<br />
sono strutture alberghiere e<br />
di ristorazione vicine<br />
all’impianto e all’altezza. E non<br />
si paga sei euro una bottiglia<br />
d’acqua al bar. Purtroppo nel<br />
calcio da tavolo Subbuteo<br />
manca ancora la cultura dello<br />
sport nel resto del mondo.<br />
L’estero deve imparare<br />
dall’Italia. Io di tutti i mondiali<br />
che mi interessa davvero è<br />
quello che è successo. Per<br />
quanto l’albergo fosse distante<br />
e l’utilizzo del pullman praticamente<br />
continuo, è stata una<br />
esperienza di vita bellissima<br />
stare tutti insieme dalla mattina<br />
alla sera. Abbiamo costruito<br />
una sorta di casa azzurri ed<br />
ha funzionato alla perfezione.<br />
L’armonia del gruppo ha consentito<br />
a tutti, ma proprio<br />
tutti, di divertirsi e di vivere<br />
completamente questa avventura.<br />
Ho visto gente col il<br />
sorriso sulle labbra quattro<br />
giorni su quattro. Questo ci<br />
ha permesso di sviluppare un<br />
grandissimo spirito di gruppo<br />
che a mio avviso è stato ad<br />
esempio fondamentale per<br />
ribaltare una partita che sembrava<br />
persa, come la finale<br />
open. Di sicuro il passo che<br />
abbiamo fatto con la professionalizzazione<br />
del centro<br />
federale e il coinvolgimento di<br />
una azienda specializzata come<br />
la Stemar Viaggi, ha avuto<br />
i suoi effetti anche sul gruppo<br />
azzurro. Ci siamo presentati<br />
Cosa farà Marco Lamberti<br />
da grande “Se la federazione<br />
mi confermerà ancora,<br />
continuerò a fare il commissario<br />
tecnico e a portare avanti<br />
il progetto, che è inserire<br />
piano piano in prima squadra i<br />
ragazzi più giovani quando<br />
sono pronti. Un’operazione<br />
complessa, in cui a volte si<br />
può sbagliare. Due anni fa a<br />
Manchester l’inserimento di<br />
Calonico non fu subito vincente<br />
ma si è rivelato fondamentale<br />
per il futuro, visto<br />
che poi ha vinto tutto quello<br />
che si poteva vincere e a Rochefort<br />
si è fermato solo in<br />
finale contro un fenomeno<br />
come Mattiangeli. Quest’anno<br />
è toccato a Luca e il segnale è<br />
stato bello. La finale l’abbiamo<br />
ripresa per i capelli grazie ai<br />
giocatori più esperti, bravi a<br />
trascinare la Spagna ai supplementari,<br />
ma poi l’acuto vincente<br />
nell’extra time è stato il<br />
suo. Che è stato come urlare:<br />
ragazzi, sto arrivando! Ecco, la<br />
strada è questa”.<br />
Giuseppe Silvestri