Pomodoro fuori suolo, in Basilicata funziona - Accesso alla base dati ...

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ORTICOLTURA Tab. 1 - Costo di coltivazione fuori suolo del pomodoro con investimento parziale (con serra e riscaldamento esistenti) (5.000 mq; cv 'Naomi'; produzione media 25 kg/mq; resa raccolta 100 kg/ora; ciclo autunno-inverno). Francesco Prisco, amministratore delegato della società Agriter e responsabile del Progetto 'Fuori Suolo' del Murst. Paolo Battistel, esperto di colture senza suolo e consulente Agriter. sibili utilizzatoti della tecnologia del fuori suolo". Negli ultimi tre anni Agriter ha realizzato su 5.000 m2 sei cicli produttivi fuori suolo di pomodorino 'Naomi' (oltre a uno di melone retinato su 1.000 m2), sostituendo al terreno due substrati inerti: la lana di roccia (Grodan) e una miscela di perlite e fibra di cocco. Riduzione dei costi fissi "Col fuori suolo abbiamo eliminato tutti gli inconvenienti propri dei sistemi monocolturali intensivi. Infatti la coltivazione senza suolo permette di raggiungere numerosi vantaggi: minimizzazione dell'impatto ambientale con la riduzione degli interventi chimici, pieno controllo delle fasi colturali, gestione razionale dei fattori produttivi, ottimizzazione delle risorse irrigue, cicli di produzione ridotti e continui, destagio- Panoramica delle serre della società Agriter a Metaponto di Bernalda (Mt), nelle quali è avvenuta la sperimentazione. 24 COLTURE PROTETTE-N. 8 -2001
ORTICOLTURA nalizzazione delle colture, uniformità di crescita, standardizzazione dei prodotti, incremento della qualità produttiva. Il fuori suolo richiede maggiori costi di investimento iniziali rispetto alle tradizionali colture protette, dovuti all'acquisto del substrato e a sistemi più razionali di coltivazione. La maggiore incidenza dei costi è però coperta da una più elevata produttività per unità di superficie". Inoltre, continua Prisco, la tecnica del fuori suolo incrementa il livello occupazionale del territorio, migliora l'uniformità della distribuzione dei prodotti agricoli durante l'arco dell'anno e conferisce all'azienda agricola nuove opportunità di mercato, con conseguente diluizione dei costi fissi. I costi fissi, infatti, vengono ripartiti su una più elevata quantità di prodotto (due cicli produttivi l'anno, rispetto all'unico tradizionale) e ne consegue anche un più facile ammortamento dei costi d'impianto. Infine lo sviluppo delle colture fuori suolo consente un'espansione dell'indotto produttivo a supporto/servizio del mondo della produzione con incremento delle vendite di impianti, di fattori produttivi, di materiale di propagazione. Segue tab. 1 Obiettivi della prova "Scopo della sperimentazione — sottolinea Prisco - è presentare una coltura che sia di integrazione al reddito agrario e tecniche colturali che richiedano un investimento economico facilmente accessibile ai giovani imprenditori agricoli del Metapontino, affinchè essi si sentano motivati a conoscere e utilizzare Fonte: Agriter nuove tecnologie come quelle legate alle colture senza suolo. Gli elevati standard produttivi e qualitativi verificati In primo luogo tanta professionalità "La professionalità è il fattore di cui meno si parla, ma alla fine, come sempre, il più importante. Tanto più a proposito di fuori suolo, il quale può dare molto, ma anche togliere altrettanto, se mal condotto". Alfiere dell'importanza decisiva della preparazione tecnica del coltivatore in caso di adozione del fuori suolo è Paolo Battistel, esperto in assistenza tecnica alle colture fuori suolo e consulente di Agriter. "In una coltura senza suolo tutti i fattori di produzione sono e devono essere sotto il pieno controllo dell'agricoltore. Scegliere una buona serra, un substrato ottimale, un valido impianto di fertirrigazione (filtri, dosatore, gocciolatori), la varietà adatta a un dato clima e a un preciso obiettivo commerciale: questi sono solo i primi passi. Occorre una presenza quotidiana dell'operatore in serra, per modulare in continuo la climatizzazione, per raccogliere e interpretare i dati nutrizionali e attuare tempestivamente le scelte climatiche e colturali e gli interventi fitosanitari". G. F. S. COLTURE PROTETTE-N. 8 -2001 nel corso della sperimentazione effettuata nell'area metapontina inducono a valutare con ottimismo le prospettive per le coltivazioni fuori suolo. Un ottimismo sulla fattibilità del sistema confortato da una dettagliata analisi 'costi/benefici'". Dall'analisi dei costi di produzione, riferita all'esperienza di Agriter, e quindi a un imprenditore puro, e compiuta sulla superficie di riferimento di 5.000 metri quadrati, coltivati a pomodorino 'Naomi' con densità di 2,5 piante/m2, è stata raggiunta una produzione complessiva media di 23-25 kg/m2, a fronte di un costo unitario di produzione di 778 kg/L., comprensivo di costi espliciti e calcolati. La tab. 1 riporta il costo di coltivazione fuori suolo del pomodoro con un investimento parziale, poiché erano già esistenti sia la serra sia l'im- 25
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