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Capolavori del Piccio da collezioni private - GAM Manzoni

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“Giovanni Carnovali detto <strong>Piccio</strong> pittore, fra i sommi<br />

nacque visse all’arte virtuosissimo”.<br />

Con queste parole, incise sul marmo <strong>del</strong>la lapide<br />

tombale che ne custodisce il corpo a Cremona,<br />

amici e ammiratori, resero l’ultimo omaggio<br />

all’artista <strong>da</strong> poco scomparso nelle acque<br />

<strong>del</strong> Po, <strong>da</strong>ndo inizio alla “leggen<strong>da</strong> <strong>del</strong> <strong>Piccio</strong>”.<br />

Successivamente – come giustamente notato<br />

<strong>da</strong> Rossi (cfr. F. Rossi, 2007, p. 3) – discutibili dicerie<br />

e aneddoti, spesso infon<strong>da</strong>ti, ma comunque<br />

ad oggi non documentati, alimentarono<br />

un “falso mito”, focalizzando l’attenzione <strong>del</strong>la<br />

critica poco attenta, sulle presunte stramberie<br />

<strong>del</strong>l’uomo e non sulla grandezza <strong>del</strong>l’artista,<br />

oggi unanimemente riconosciuto come uno<br />

dei massimi Maestri <strong>del</strong>l’arte <strong>del</strong> XIX secolo,<br />

non solo italiana.<br />

A distanza di oltre un secolo <strong>da</strong>ll’ultima rasse- rasse-<br />

gna milanese dedicata al Carnovali, promossa<br />

nel 1909 <strong>da</strong>lla Società per le Belle Arti ed Esposizione<br />

Permanente, la Galleria d’Arte Ambrosiana<br />

in collaborazione con l’Archivio ’800 lombardo,<br />

è lieta di presentare a tutti gli appassionati, una<br />

ristretta selezione di capolavori <strong>del</strong>l’artista, alcuni<br />

dei quali non più visibili al pubblico <strong>da</strong> molti<br />

decenni. Una mostra volutamente riservata a<br />

poche tele, tutte provenienti <strong>da</strong> prestigiose raccolte<br />

<strong>private</strong>, riunite in un’unica sala, in modo<br />

<strong>da</strong> dialogare tra di loro, quasi fossero singoli tasselli<br />

di un’immaginaria collezione.<br />

Opere che raccontano allo spettatore l’avventura<br />

di questo geniale artista, solitario e vagabondo,<br />

ammirato e invidiato <strong>da</strong>i suoi più celebri<br />

e quotati coetanei per le sue innovative sperimentazioni,<br />

capaci di rapire l’immaginazione<br />

e i desideri di chi non ha paura di sognare.<br />

Francesco Luigi Maspes

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