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Numero 100 - Collegio Plinio Fraccaro

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<strong>100</strong> !!<br />

<strong>100</strong> di questi<br />

Grazie!<br />

Cazzo! Mi chiedono un articolo per il numero<br />

<strong>100</strong> di VdC... Mi chiedono di fare la cronaca<br />

della finale contro lo spalla. Sì, partita combattuta,<br />

con la speranza fino<br />

all'ultimo e poi la beffa. Cazzo,<br />

ma di emozioni così col <strong>Fraccaro</strong><br />

ne ho vissute a mille!!! Potrei<br />

parlare di quando il mio primo<br />

anno ho visto perdere una semifinale<br />

combattuta contro il golgi,<br />

che poi ha umiliato il Borromeo<br />

mettendo il primo tassello per un<br />

triennale vinto contro le nostri<br />

formazioni probabilmente più<br />

forti di sempre. Potrei parlare<br />

della finale vinta 4-0 su un valla<br />

pretenzioso e inesperto. Potrei<br />

parlare di cosa si prova a sbagliare<br />

un rigore in una semifinale<br />

importante per puntare ad un<br />

eventuale triennale. Potrei parlare<br />

di una squadra di pallavolo,<br />

nata dal volere di pochi, che in 5<br />

anni ha collezionato 4 tornei intercollegiali<br />

e della quale ho avuto l'onore di<br />

essere per un anno il capitano. Potrei raccontare<br />

da spettatore esterno di come la squadra<br />

di basket si sia creata spazio e successi in un<br />

torneo che prima dal <strong>Fraccaro</strong> era visto in<br />

maniera secondaria, portando punti importantissimi<br />

per la conquista di quel “coppone”<br />

che ora sembra di casa nella nostra sala comune.<br />

Potrei parlare veramente di cosa si<br />

provi a vincere tutto! Se vogliamo metterla sul<br />

futile anche anche<br />

su cosa voglia dire<br />

vincere 4 “Chicca”<br />

in 6 anni.<br />

Ma sarebbero parole<br />

inutili.<br />

Io che ho vissuto il<br />

collegio da prima<br />

che VdC esitesse<br />

ho tante di quelle<br />

cose dentro che<br />

limitarle ad un e-<br />

lenco sarebbe troppo<br />

semplificativo.<br />

Non mi va e non mi<br />

sento di descrivere<br />

in maniera obbiettiva<br />

una partita giocata<br />

col cuore,<br />

quando tutte le<br />

esperienze da <strong>Fraccaro</strong>tto<br />

si fondano sul sentimento. Un sentimento<br />

che può essere attaccamento alla<br />

maglia, quando si parla di manifestazioni<br />

sportive, come rinunce a eventi personalmente<br />

rilevanti, in favore di ciò che ha fatto<br />

grande il nostro collegio: quanti compleanni<br />

ho “sprecato” organizzando o lavorando al<br />

Summer Party. Potrei veramente scrivere di<br />

tutto per onorare il <strong>100</strong>esimo di VdC, ma<br />

sono le 4:30 del mattino e viste le tempistiche<br />

dettate da lavoro e impegni vari non mi<br />

resta che scrivere un sincero grazie. Un<br />

grazie a tutti quelli che si sono resi protagonisti<br />

delle mie emozioni biancorosse; un<br />

grazie a tutti quelli che mi hanno sostenuto<br />

nei momenti di difficoltà e a tutti quelli con<br />

cui ho condiviso le gioie della vita collegiale.<br />

Questo mi sento di dire a VdC, sperando<br />

che racconti le gesta di <strong>100</strong> altri <strong>Fraccaro</strong>tti,<br />

in <strong>100</strong> altre imprese, per <strong>100</strong> altri numeri, e<br />

altri <strong>100</strong>, e <strong>100</strong> ancora, perchè mantenga<br />

quello spirito di coesione che ho visto nascere<br />

e consolidarsi tra le nostre amate<br />

mura. Idem Velle!!! E se proprio devo dire<br />

qualcosa sulla finale di calcio...bhé: essere<br />

<strong>Fraccaro</strong>tti condanna a non arrivare mai<br />

fuori dal podio…<br />

Mastro Yoda<br />

Ci ritornate in mente,<br />

belli come siete (forse<br />

ancor di più)<br />

Sono passati più di due anni dalla prima volta<br />

che le portinaie ci hanno chiesto: “Da chi andate<br />

Da chi vi segno”...<br />

Oramai, i nostri cuori sono tinti di due soli<br />

colori, che ritroviamo nella nostra casa, nei<br />

nostri armadi, nelle nostre foto e nei nostri<br />

ricordi. Come titolo del nostro articolo sul<br />

numero 50 di VdC leggiamo 'Quei teneri fraccarotti'...<br />

“Teneri” ! Forse sì, ma per due<br />

fanciulle ingenue come eravamo noi. Frequentandoli<br />

siamo venute a contatto con molti altri<br />

aspetti del <strong>Fraccaro</strong>tto-tipo che ci han fatto<br />

rimanere fedeli al collegio, nonostante le viscide<br />

lusinghe cairoline. Ora non affrontiamo<br />

più la vita collegiale con il cinguettio del primo<br />

periodo (come avete fatto a sopportarci)<br />

e la nostra iniziale esaltazione si è ora tramutata<br />

in affetto ed amicizia profonda. Siamo<br />

cambiate e in parte ci siamo assuefatte all'assurdità<br />

di tanti strani soggetti. Il <strong>Fraccaro</strong> è<br />

oramai parte integrante della nostra quotidianità;<br />

nel bene e nel male, volenti o nolenti, ci<br />

siamo dentro fino a collo, compresi insulti,<br />

frecciatine, apprezzamenti, articoli, fumetti,<br />

rebus e fotomontaggi. Ma credete ancora che<br />

sia così facile liberarvi di noi Ci sorge il dubbio<br />

che la nostra presenza, nonostante non<br />

sia molto “remunerativa” (per non essere<br />

volgari e mantenere la nostra finezza), in fondo<br />

vi faccia piacere. Altrimenti come giustificare<br />

i vostri assalti in piena notte (ubriachi e<br />

non) in via Volta 4 E i trasferimenti durante<br />

le vacanze natalizie e pasquali Il servizio taxi<br />

per la spesa La cura dei nostri amati pesci<br />

(uno dei quali porta il nome “<strong>Plinio</strong>”) I pranzi<br />

e le cene e la condivisione di tante piccole<br />

cose nella quotidianità<br />

E le belle presenze<br />

in biblioteca per allietare<br />

chi tra voi ha voglia<br />

di studiare o solo<br />

di cambiare luogo di<br />

cazzeggio C'è anche<br />

chi tra voi (Toz) ritiene<br />

che, sul nostro pavimento,<br />

i nostri materassi<br />

“d'antiquariato”<br />

siano ergonomici. Il<br />

collegio ci ha addirittura<br />

fatto conoscere<br />

Krasty, nostro irraggiungibile<br />

sex symbol<br />

del primo anno, che<br />

ora, con la sua assurda<br />

ed improbabile<br />

combriccola, ci fa divertire<br />

nelle nostre<br />

giornate e nelle feste!<br />

Grazie anche alla scatenate<br />

matricole di<br />

quest'anno, capitanate<br />

da Eleno. Sono anche<br />

loro tra quelli che hanno aiutato Elena a sopperire<br />

alla mancanza momentanea di Betty<br />

nei sei mesi d'Erasmus. In questi anni abbiamo<br />

anche scoperto il <strong>Fraccaro</strong> fuori dalle<br />

mura: l'appartamento del Quinto e del Secondo<br />

(che ci ha donato Federico), l'Imbarcadero,<br />

l'amicizia con alcune ragazze legate<br />

al collegio e la piacevole compagnia degli<br />

ex. Espo s è dimostrato meglio del COR. Lo<br />

ringrazieremo sempre per<br />

averci portato Laura e Erika;<br />

Idro invece non ha<br />

avuto bisogno di intermediari<br />

per diventare il nostro<br />

quarto coinquilino. La nostra<br />

posizione è stata chiarita<br />

anche dal punto di<br />

vista formale... dimenticate<br />

forse la consegna ufficiale<br />

delle spille da parte del<br />

rettore In sostanza, dovrebbe<br />

essere per voi un<br />

onore sapere che Elena<br />

(FdL e profumiera-conqualche-scheletrinonell'armadio),<br />

Betty (FdL ed<br />

asessuata) ed Erika (...FdL,<br />

come potrebbe essere altrimenti)<br />

vivono sempre di<br />

più all'ombra delle due<br />

torri.<br />

...Ed ora, le portinaie (e<br />

anche Emilio!) non ci chiedono<br />

più: “Da chi andate<br />

Le due scrittici, un po’ ingrassate, ci salutano dal<br />

posto di lavoro.<br />

Da chi vi segno”. Idem<br />

Velle, oramai, anche per noi.<br />

2


Non siamo<br />

onnipotenti<br />

Giovedì 28 maggio 2009, ore 22.45, l’ultima<br />

generazione biancorossa scopre una lezione<br />

importante: il <strong>Fraccaro</strong> non è onnipotente.<br />

Anche se in molti ormai ci stavano cominciando<br />

a credere. Anche se lì, in finale c’è sempre.<br />

Anche se sugli spalti, per la finale di un<br />

torneo intercollegiale, porta oltre duecento<br />

persone.<br />

Non si chiude di certo un ciclo, non sia mai.<br />

Siamo sempre il <strong>Collegio</strong> più titolato di Pavia<br />

e sempre più in vantaggio sulla corsa al Trofeo<br />

dei trofei. Però dopo tre anni e mezzo di<br />

successi continui e dopo lo scorso anno in cui<br />

abbiamo stravinto tutto (basket, calcio e pallavolo)<br />

questa sconfitta<br />

in finale ci riporta con i<br />

piedi per terra. E questo<br />

fa strano ai giovani <strong>Fraccaro</strong>tti,<br />

glielo si legge in<br />

faccia dopo cinque minuti<br />

dal fischio finale. Sono<br />

disorientati, non sanno<br />

come comportarsi, si<br />

guardano tra loro e guardano<br />

festeggiare gli altri.<br />

Pensano che sia successo<br />

qualcosa di sbagliato:<br />

un po’ come in quei<br />

sogni in cui accadono<br />

<strong>Fraccaro</strong> on the<br />

rocks<br />

Da leggere con vigore e passione, con punteggiatura<br />

marcata, nessun 4/4…per favore<br />

…lacrime amare per me stamattina, a 8 ore<br />

dalla finale, sull’autostrada A7, sullo sfondo le<br />

montagne, un messaggio a Tinelli, e lacrime<br />

ancor più acide…lacrime disperate quelle di<br />

Carlo, così si chiama e nessuno lo sa, il corazon<br />

più grande del <strong>Plinio</strong> Soccer…cartilagini<br />

duttili la preoccupazione della nostra Bandiera,<br />

per non pensare che forse, dopo 10 anni,<br />

tutto cambierà velocemente…come Simond, il<br />

Supremo, mi confidava in semifinale: dopo il<br />

<strong>Collegio</strong> è un’altra cosa, con un velo, senza<br />

velo, di invidia nei miei confronti e con un<br />

dito indice senza cattiveria<br />

che mi indica: enjoy<br />

yourself until u can…<br />

megafoni, amplificano,<br />

suoni, emozioni, contraddizioni:<br />

l’abitudine<br />

persa alla partita persa…<br />

uno striscione che ben<br />

presto sarà sbattuto in<br />

faccia alla faccia di chi non ha una faccia:<br />

il muso, camuso, deluso, intruso,<br />

nella festa più intrisa, di gioia, la gioia<br />

del quinto titolo consecutivo…e così ci<br />

riprenderemo la felicità rubata, per un<br />

attimo, già sparita, nel sonno distaccato,<br />

ferito, ma orgoglioso, delle Sacre Mura,<br />

quando la notte, senza botti, squadriglie mal<br />

organizzate, riprendono i cori, i nostri, cambiando<br />

parole (come se anche la creatività,<br />

non solo la genialità, fosse a nostro appannaggio)<br />

e ci chiamano, ci acclamano, quali re<br />

spodestati, di piccolo podere nei fatti, per<br />

sbeffeggiare con parole sconosciute, di lingue<br />

sconosciute, di ilarità supposta, non nel participio,<br />

ma nel sostantivo, quale immediato<br />

boomerang parenterale (Glicerina San Pellegrino®)…il<br />

nostro Guevara voleva svegliarsi imbriaco,<br />

e che chezzo, sbadigliato, svogliato,<br />

insultato col solito amore, un sorriso progressivo<br />

in risatina, un nuovo sole di trionfo e go<br />

on: invece amarezza, nervoso,<br />

tenerezza per il<br />

nostro maitre-a-jouer…<br />

tenerezza inaspettata per<br />

il nostro eroe di feste<br />

bucate e acta da folle<br />

demiurgo…compatezza nel<br />

gioco di una squadra che<br />

nel sogno anelato, vissu-<br />

Finali<br />

cose talmente assurde<br />

che ti rendi conto che<br />

stai solo sognando. È<br />

così che ci si sente<br />

quando si torna ad<br />

essere un <strong>Collegio</strong> (e<br />

non più Il <strong>Collegio</strong>).<br />

Ho vissuto in prima<br />

persona la perestroijka<br />

sotto le torri. Sono<br />

entrato in anni in cui<br />

la giornata più importante<br />

dell’anno, il D<br />

Day, era la finale del<br />

torneo di calcio. A basket si giochicchiava, a<br />

volley non ci si iscriveva nemmeno ed il Summer<br />

Party era ancora nel mondo dei sogni;<br />

come se non bastasse perdevamo pure la<br />

finale di calcio. Tutto questo succedeva sei<br />

anni fa. Pazzesco.<br />

Poi è successo<br />

qualcosa, tipo boom<br />

economico degli<br />

anni ’60, ma<br />

senza aiuti americani.<br />

Una perestoijka<br />

dicevo: nel giro<br />

di due anni ci iscriviamo<br />

ai tornei e li<br />

vinciamo. O siamo<br />

sempre in finale.<br />

Alle partite,<br />

anche quelle<br />

del girone di<br />

pallavolo contro<br />

gli spazzini, ci sono<br />

stormi di tifosi,<br />

bandiere, megafoni<br />

e cori. Al Summer<br />

Party quasi duemila<br />

persone. Cominciamo<br />

a vincere e<br />

ad entrare<br />

nell’immaginario<br />

collettivo. Abbiamo<br />

talmente tante<br />

cose da raccontare,<br />

talmente tanta<br />

autocelebrazione, talmente tanti D Day da<br />

doverli scrivere per ricordare. Nasce il Fraccaresimo,<br />

che come ogni religione ha bisogno<br />

dei suoi testi sacri, delle sue tavole<br />

della legge, dei suoi ministri del culto. Nasce<br />

Voci di Corridoio – 7 dicembre 2005 - e<br />

cambia tutto: forse è l’anno 0. A quattro<br />

anni di distanza la “sfida” del direttore è<br />

ormai quotidianità, giunta al numero <strong>100</strong>:<br />

un numero in cui avremmo voluto parlare<br />

di un’altra serata, di un’altra finale, di<br />

un’altra vittoria. Però scriveremo anche la<br />

cronaca di una serata storta sul giornalino,<br />

perché è giusto così.<br />

Anno IV D.Vdc. (o se preferite 2009 D.C.): il<br />

<strong>Fraccaro</strong> scopre di non essere onnipotente.<br />

Pampanatale<br />

to, fino al<br />

90’ come<br />

sempre,<br />

come contro<br />

quelli<br />

che hanno<br />

solo s***i<br />

e p*****e…nel tifo compatto, di una english<br />

-beer-tifoseria appassionata che smette di<br />

cantare solo al fischio dell’arbitro e solo per<br />

sfinimento, non per mancato slancio…nuovi<br />

leader si affacciano…Jesus non è <strong>Plinio</strong>, è<br />

questo mi suggerisce che la ricerca di God è<br />

un processo più difficile di quello che il mio<br />

istinto spiega e così mi ritrovo in una piana<br />

deserta, col classico rotolo di rovi che scivola,<br />

a sorridere per la comunità più speciale<br />

che c’è, quella a detta di tutti, in cui tutti<br />

gli studenti vorrebbero vivere (e io di questo<br />

processo prendo parte!): nel rumore<br />

della natura distorta, il cui senso è comunque<br />

percepibile, fermo il film di emozioni<br />

che faccio mio e osservo i rovi, pungenti,<br />

sanguinanti, biancorossi che rotolano, ritmati,<br />

ora in 7/4 ora in 7/8: seguo i ritmi,<br />

zoppicando il capo, e vedo comparire tutti i<br />

Collegiali, uno ad uno, Idem Velle atque<br />

idem nolle, ea demum firma amicitia est:<br />

pronti per le nostre mete. Siete tutti sotto<br />

le due torri: Je vous rappel.<br />

Michel<br />

3


Finali<br />

Ogni tanto, comunque,<br />

bisogna sukare!!!<br />

The MAIN<br />

Happening<br />

Il primo posto, tra le feste collegiali di questa<br />

primavera, è occupato dal collegio Giasone del<br />

Maino. MAJestic & NOstalgic sono state la<br />

parole chiave di una festa che ha scelto il<br />

vintage, facendo le cose in grande. In seguito<br />

ad una nota tradizione di feste indoor, e dopo<br />

un anno di assenza (che molti ricordano comunque,<br />

per l’epica triade di fissazioni del<br />

giorno della festa, rimandata per pioggia ed<br />

infine annullata), il collegio misto meglio a-<br />

malgamato di Pavia, è tornato alla ribalta. In<br />

qualità di curatore di varie guide, tra cui il<br />

“Prontuario per College Party Men” (apparso<br />

sul n. 68, quale rivisitazione del mitico originale<br />

di Luca Pedeferri), non proporrò la tipica<br />

narrazione epica (come “Ma porca Santa Caterina”,<br />

VdC n. 73) che si è soliti redigere ai<br />

postumi dello sballo, ma un più congeniale<br />

resoconto critico. Mai noiose le feste al del<br />

Maino: la stessa guida alle feste collegiali (op.<br />

cit.) ne raccomandava la scelta, non solo per<br />

l’ottima (allora) posizione in città, ma “per il<br />

clima particolarmente sciolto ed amichevole,<br />

[…] la possibilità di unirsi alla folla brilla e<br />

socievole della zona bar, ascoltare energica<br />

musica live sul retro del cortile, […] allontanarsi<br />

fra gli alberi e il prato per momenti di maggiore<br />

intimità”. Ormai non è più possibile, per<br />

malvagità dell’economa (queste econome!),<br />

godere di quegli spazi interni; ma in ogni<br />

collegio che si rispetti, vi è la tensione propositiva<br />

capace di reinventare persino da zero<br />

4<br />

È brutto e difficile da accettare ma non si può<br />

sempre vincere, ovvio. Certo è che perdere<br />

con quegli undici sfigati biancoazzurri dello<br />

spallanz-ANI, lascia ancor di più l’amaro in<br />

bocca.<br />

Una sconfitta non rappresenta un punto di<br />

fine ma un punto di inizio; e se lo dice chi<br />

non ha MAI FINITO nemmeno una finale<br />

(porca p*****!!!!!!!!!!!!) ci dovete credere.<br />

Io non ho visto le altre partite del torneo, ma<br />

i ragazzi che erano con me sugli spalti ieri<br />

sera, 28 maggio 2009, mi hanno assicurato<br />

che l’impresa biancorossa era già stata realizzata<br />

in semifinale, con il recupero in extremis<br />

e la vittoria ai rigori.<br />

La partita non è stata entusiasmante a livello<br />

tecnico tattico ma il trasporto emotivo è<br />

sempre comunque grande; sono contento<br />

per come si sono comportati tutti i giocatori<br />

in campo e, soprattutto, lo splendido pubblico<br />

che ogni volta sostiene i propri amici.<br />

Dall’inizio alla fine non hanno mai smesso di<br />

incitare la squadra, segno di un attaccamento<br />

ai colori e ai valori collegiali che non ha eguali.<br />

La soddisfazione poi di vedere altri “figli delle<br />

Torri di <strong>Plinio</strong>” del più recente passato biancorosso<br />

sugli spalti, è la sensazione più gratificante<br />

della serata.<br />

Si è mosso qualche cosa dopo il pranzo degli<br />

ex; la voglia di sentirsi ancora parte integrante<br />

del collegio non è solo una mia sensazione<br />

ma anche il desiderio di altri. È un buon punto<br />

di partenza per confermare ciò di cui avevo<br />

già avuto presentimento a inizio mese.<br />

E tutto questo è merito soprattutto di Voi<br />

<strong>Fraccaro</strong>tti che siete protetti e coccolati dalle<br />

gloriose mura del <strong>Plinio</strong>. Dovete essere felici e<br />

orgogliosi di quello che fate ogni giorno in<br />

collegio, dovete godervi al massimo tutti i<br />

momenti che avete a disposizione e cercare<br />

di dare sempre il massimo, prendendo<br />

spunto dalle sconfitte e dagli errori per poter<br />

poi ripartire alla grande.<br />

La mia non vuole essere una lezione di vita<br />

ma solo un suggerimento da parte di chi ha<br />

sempre ragionato in questi modi; dimostrate<br />

ancora di essere Voi i migliori di Pavia,<br />

indipendentemente dai risultati sportivi.<br />

Fiducioso e speranzoso che questo piccolo<br />

scritto Vi possa “tirar su” di morale dopo la<br />

sconfitta, Vi abbraccio tutti e mi complimento<br />

ancora con il popolo biancorosso.<br />

Forza <strong>Plinio</strong>!!!<br />

IDEM VELLE<br />

Paolo “Ago” Agosti<br />

ISCRIZIONI CHICCA<br />

Si avvisano tutti i partecipanti che la<br />

data ultima per iscrivere le proprie<br />

squadre al VIII Memorial Chicca è il 9<br />

giugno 2009.<br />

La dirigenza<br />

Messina<br />

Polo<br />

Sacha<br />

una festa di successo. Vi è invero un prologo<br />

non magnifico: la scelta dello Sporting Ponte<br />

Becca, noncurante della coincidenza con la<br />

nostra festa dell’anno prima e - potenzialmente<br />

- di quest’anno,<br />

e la perdita un po’<br />

sprovveduta di detta<br />

location, senza grandi<br />

rimedi per gli acquirenti.<br />

Ma è qui che il del<br />

Maino si è riscattato: la<br />

scelta del Pavarotty di<br />

Garlasco, spazio estivo<br />

de “Le rotonde”, ha<br />

risollevato le sorti della<br />

festa. Lo scenario, con<br />

quelle grandi mura di<br />

cinta bianche, aveva il<br />

pittoresco di un fortino<br />

della legione straniera… Poi, davanti alla meravigliosa<br />

piscina centrale, contornata da uno<br />

snodo di passerelle bianche, e molte microlocation<br />

perfette per ballare, servire da bere,<br />

parlare (persino tavolini, divanetti!), la gente<br />

non ha saputo resistere. In questa bella ambientazione,<br />

il del Maino ha fatto la sua parte:<br />

ha predisposto un dj-set durevole ed efficace,<br />

ha ingaggiato un gruppetto Rock’n’roll di successo<br />

trasversale (da sballo!), e Toz, per un<br />

acclamato numero di imbucamento. Ha poi<br />

allestito una gustosissima postazione zucchero<br />

filato, si è accaparrato la presenza di Angelo<br />

Savini tra gli ospiti e si è convertito in un<br />

nutrito staff di baristi, tra i “cunicoli” dei cocktail<br />

“illimitati” ed i gazebo con sangria e<br />

vivande salate. Oltre a queste mansioni, abbastanza<br />

“tipiche” di tutte le feste collegiali,<br />

una merita una menzione d’onore:<br />

l’allestimento di una coreografia tutta mainiana<br />

su “We go together” di Grease. E’ qui<br />

che è riesplosa la mia simpatia per questo<br />

collegio. Non tanto per la qualità del risultato<br />

(comunque avvincente!), ma per lo spirito<br />

di iniziativa che<br />

ha portato un gruppetto<br />

di collegiali a<br />

farsi intrattenimento<br />

stesso della propria<br />

festa, in ossequio al<br />

tema anni Cinquanta<br />

proposto agli invitati.<br />

Ed è da lì - forse -<br />

che gli invitati stessi,<br />

anche se non<br />

tutti avevano risposto<br />

coerentemente<br />

alla richiesta di vestirsi<br />

anni Cinquanta,<br />

hanno abbracciato lo spirito delle festa,<br />

gettandosi in danze, piscine e quant’altro.<br />

Questo sì che significa sentir propria una<br />

festa. E a questa festa non è mancato niente,<br />

in quanto a convivialità e divertimento.<br />

Va peraltro obiettato, per dovere di critica,<br />

un fatto ulteriore: la scelta di una location<br />

in parte già allestita, quale è per definizione<br />

una discoteca, se da un lato facilita le<br />

cose e garantisce il riscontro, dall’altro va<br />

un po’ a discredito di chi organizza. Il Pavarotty<br />

- sia detto per inciso - è una signora<br />

discoteca estiva, per giunta non inflazionata<br />

da altre feste collegiali, ma inventarsi il<br />

perché di ogni angolo di uno spazio, è<br />

un'altra cosa. Ciò non toglie che non posso<br />

che augurare ai vicini Giasòni e al sottoscritto<br />

di riuscire sempre in feste altrettanto<br />

gradite. Il mio voto è 8,5.<br />

Monto


Siamo campioni<br />

intercollegiali di rugby<br />

Gesù: Il bimbo minchia si<br />

sveglia, si prepara con tre<br />

allenamenti e decide che il<br />

suo sport è il rugby, encomiabile<br />

l’impegno ma è lunga<br />

la via che porta al paradiso.<br />

Voto 6.5 Andrea Marcato<br />

Soma: Da un mese<br />

guarda accanitamente<br />

tutto il rugby in Tv, si<br />

documenta, si allena e<br />

sfodera un prestazione<br />

spettacolare. Eroico il<br />

tuffo in meta sul cementoso<br />

Cravino. Voto<br />

8.5 Tana Umaga<br />

Marcone: Mi auto voto,<br />

non volevo giocare, il<br />

mio ginocchio di oggi mi<br />

da dello stronzo ma ne valeva la pena. E’<br />

andato tutto bene, abbiamo vinto, grande<br />

slam che cazzo chiedere di più dalla vita Me<br />

la sento sucata!!! Voto 7 Sergio Parisse<br />

Pamela: Fa lo splendido, prova lo scorpione<br />

ma non lo sa fare, imita pratichino e le sue<br />

finte di naso ma non le sa fare, cerca di sfondare<br />

ma non lo sa fare, alla fine cerca di<br />

schiacciare e non riesce. Insomma giornata<br />

negativa Voto 4 Richie McCaw<br />

La valanga <strong>Plinio</strong><br />

travolge Ghislieri e<br />

tafani giallo-neri<br />

Gugu: Finisce con una spalla lussata, grande<br />

orgoglio e quel pizzico di sbruffoneria che mi<br />

piace tanto di sto ragazzo. Non molla mai ci<br />

riporta ad un passo dal paradiso con il Cairoli.<br />

Voto 7 Dan Carter<br />

Verbi: Un gladiatore, placca<br />

si rialza e placca, si rialza e<br />

placca. La classica persona<br />

che vorresti sempre avere di<br />

fianco in partita, sempre<br />

pronto a coprire il tuo errore,<br />

sempre pronto a darti sostegno.<br />

Decisamente uomo o-<br />

vunque. Voto 7.5 Brian Lima<br />

Ema: Grande e grosso come<br />

il suo cuore, non smette mai di combattere e<br />

si rialza sempre. Faccia cattiva il nostro terroncello<br />

del gruppo che ci mette del suo ogni<br />

qual volta ha la palla in mano. Voto 6.5<br />

Teddy Sheridan<br />

Turker: Vengo non vengo, sto bene ma un po’<br />

male, arrivo direttamente là. Passaggi no look<br />

finte e grandi accelerazione e una meta stratosferica<br />

per il belino del collegio!!!. Non placca<br />

fa tanto casino, insomma il solito Turker.<br />

Voto 7 Brian Habana<br />

Loffa: Atletico è la parola giusta, se<br />

mai smetti di giocare a pallavolo un<br />

posto per te lo troviamo, corre, ne<br />

capisce poco ma crea gioco, placca<br />

e ci mette l’anima. Voto 7 Mike<br />

Tindal<br />

EXCELENT.......questo è il termine esatto per<br />

definire la prestazione di ieri, dei neofiti fraccarotti<br />

rugbysti, mossi da un grande cuore,<br />

tanto sacrificio e dall'innato senso di vittoria<br />

che ci contraddistingue. La prima partita risulta<br />

subito impegnativa, contro i tafani cairolotti<br />

che in un primo tempo mettono a dura prova<br />

i 12 leoni biancorossi, che messi sotto pressione(4<br />

a 0 a fine primo tempo mi sembra<br />

una discreta pressione) si dimostrano dei<br />

veri guerrieri e ribaltano il risultato concludendo<br />

la partita 5 a 4 più una spalla cairolotta<br />

in frantumi. La seconda partita contro il<br />

Ghislieri,sicuramente meno sentita, non risulta<br />

snervante come la precedente e permette<br />

al popolo delle torri di giocare un rugby<br />

champagne che sicuramente li contraddistingue,<br />

coronato da passaggi dietro la testa di<br />

Turker, finte come se piovessero e altre e-<br />

spressioni di “genio e sregolatezza”.Negli<br />

intervalli tra una partita e l altra i giocatori si<br />

concedevano anima e corpo per autografi e<br />

lusinghe del popolo femminile circostante,<br />

mantenendo comunque la giusta concentrazione<br />

per le restanti due partite del girone di<br />

ritorno. Si comincia il girone di ritorno contro<br />

il Cairoli, che nulla può contro i biancorossi,decisi<br />

a dimostrare che la partita precedente,vinta<br />

da noi in ogni caso, si è dimostrata<br />

solo uno spiacevole equivoco; difatti la partita<br />

si conclude.........ehm........parecchio a zero x i<br />

fraccarotti,ormai sicuri di aver vinto il torneo<br />

ma alla ricerca del grande slam(termine rugbystico<br />

atto ad indicare la vittoria di un torneo<br />

senza subire sconfitte).Grande slam volevamo,<br />

e grande slam arriva, proprio contro il<br />

Ghislieri che impiega cuore e gambe per cercare<br />

di accaparrarsi il secondo posto; partita<br />

Krastu: Insieme a Eagon<br />

dovevano essere le nostre armi segrete,<br />

invece non era sottotono all’allenamento,<br />

faceva semplicemente cagare. Scherzi a<br />

parte, ha pagato troppo l’esordio. Voto 6.5<br />

Josh Lewsey<br />

Napo e Toz: Mi rompono il cazzo prima<br />

durante e dopo<br />

per giocare o<br />

aver giocato,<br />

o n o r a n o<br />

l’impegno con<br />

prestazioni eccellenti<br />

e al<br />

limite del regolamento<br />

vero<br />

Toz!!! Ps se<br />

volevi la maglia<br />

di Bostik non<br />

serviva che lo uccidessi, a fine partita gliela<br />

chiedevi. Voto 7 Cip e Ciop<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>Fraccaro</strong>: Voto 10 e lode. Dove<br />

partecipiamo vinciamo o facciamo macelli.<br />

Un grazie davvero a chi è venuto a vederci<br />

giocare anche in questo torneo che non<br />

valeva per l’intercollegiale.<br />

IDEM VELLE<br />

...E IL DIRETTORE DISSE:<br />

INCHIOSTRO SUCCHIA!<br />

Campioni<br />

conclusa 4 a 1, una sola meta subita dovuta<br />

(mi scuso) ad un eccesso di sboronaggine<br />

del sottoscritto, costatomi parecchi insulti,<br />

ma d'altro canto, lo SPETTACOLO LO FACCIA-<br />

MO NOI.......A fine partite un gran terzo tempo<br />

per tutti i collegi a base di birra, vino,<br />

insalata di riso e porcate di ogni altro genere,concluso,<br />

per i più temerari, alle ore 22 e<br />

30 con una partitella di richiamo al tocco e<br />

un giro di campo del Toz in perizoma, accompagnato<br />

da una SIGNORA papera in mutande.<br />

Solo ora forse capirete che il mio<br />

“EXCELENT” con cui ho aperto l'articolo,<br />

era più che dovuto. Unica nota di demerito<br />

ai coniglietti sTallanzani e ai porci borromaici<br />

che hanno mollato all'ultimo e<br />

non si sono presentati. Credo che i collegi<br />

coinvolti abbiano passato tutti una<br />

piacevole giornata, un po' diversa dal<br />

solito, e spero che l'anno prossimo riconfermino<br />

la loro partecipazione, e per i<br />

collegi che non hanno partecipato auspico<br />

che questo articolo li stimoli a tentare<br />

l anno prossimo di unirsi x provare a<br />

conquistare il NOSTRO titolo.<br />

IDEM VELLE<br />

mqm alarico<br />

5


Squadrune<br />

Pagelle stagionali<br />

del <strong>Plinio</strong>Soccer<br />

La valutazione è relativa all’intera stagione. Ritengo<br />

superfluo un giudizio sulla finale, poiché l’impegno<br />

profuso dalla squadra per vincere ed onorare il<br />

collegio è stato massimo. Faccio i complimenti,<br />

dunque, a questo gruppo, che è arrivato fino in<br />

fondo nel torneo intercollegiale, quando nessuno ci<br />

sperava e tutti ci davano per spacciati. Lo hanno<br />

fatto sbagliando partite semplici, giocando<br />

partite combattutissime, continuando ad<br />

allenarsi, mettendo in campo un cuore<br />

enorme e compiendo imprese memorabili.<br />

Ci hanno reso orgogliosi di essere fraccarotti<br />

ancora una volta. Grazie a tutti voi.<br />

Giuliano: 7<br />

In porta c’è sempre lui. Inizia alla grande<br />

in coppa cairoli parando un rigore ad un<br />

ragazzo poco simpatico. Praticamente la<br />

coppa la mette al sicuro lui, perché i rigoristi<br />

gialloneri sono colti da malori improvvisi<br />

solo alla sua vista dagli undici metri.<br />

Para con disinvoltura per tutto il torneo<br />

anche se quest’anno si allena poco e niente.<br />

Si ripete in semifinale, abbassando la<br />

saracinesca davanti ai rigoristi golgiani.<br />

Insomma, fa tutto quello che ci si aspetta<br />

da uno come lui. MIGLIOR PORTIERE.<br />

Juin: 7,5<br />

C’è poco da fare, la classe non è acqua. Mi limito a<br />

dire che la sola sua assenza in qualche partita ha<br />

fatto passare alla squadra momenti difficili. Quando<br />

ha potuto è stato in campo, risultando il miglior<br />

difensore (come sempre del resto) del torneo assieme<br />

a Palanca dello Spalla. Una leggenda il nostro<br />

Jupo. L’ultima avventura con la maglia biancorossa<br />

è finita “male”, ma lui ha dato tutto e come<br />

diceva la maglietta non dovrà avere nessun rimpianto.<br />

INDIMENTICABILE.<br />

Gamba: 7<br />

Non al meglio della condizione per gran parte della<br />

stagione, gioca e non molla un centimetro agli<br />

avversari, con la consueta grinta, ostinazione e<br />

voglia di vincere. Roccioso come sempre, commette<br />

qualche veniale errore, come l’espulsione in cui<br />

incappa contro il griziotti e una piccola sbavatura<br />

che (a detta sua) favorisce il gol del pareggio del<br />

cairoli in coppa. Si riscatta segnando un gol contro<br />

il ghislieri e giocando la fase finale del torneo ad<br />

alti livelli. Diventa fondamentale per questa squadra<br />

nel suo ruolo. GAMBA DI LEGNO.<br />

Polo: 7<br />

Ci mette tanto impegno, si allena con costanza e<br />

migliora con il passare delle partite, questo insieme<br />

al suo smisurato attaccamento per la maglia gli<br />

permette di esprimersi in campo con prestazioni<br />

maiuscole, soprattutto nei quarti, in semifinale e in<br />

finalissima. La sua arma migliore è la corsa, quando<br />

è tranquillo, contrasta e riparte che è una bellezza.<br />

POLO EXPRESS.<br />

Messina: 7<br />

Vittima di uno stiramento all’adduttore che non lo<br />

lascia in pace, inizia claudicante la sua stagione,<br />

ma si preserva per le partite importanti e riesce nel<br />

miracolo di non far impazzire mister Tinelli. L’anno<br />

prossimo la sua forma fisica sarà molto importante.<br />

Nella fase finale del torneo gioca anche con una<br />

mano fratturata. TRATTURI.<br />

Tony: 7<br />

6<br />

Questo ragazzone si mette in gioco e ci crede così<br />

tanto che mister Tinelli è costretto a premiarlo.<br />

Gioca alcune partite nella fase a gironi. Dopo un<br />

inizio incerto (normale per un calciatore alle prime<br />

armi) si fa coraggio e copre il suo pezzo di campo<br />

alla grande. Commette pochi errori, dimostrando<br />

che anche un ragazzo di mole non indifferente può<br />

acquistare una discreta forma fisica e un’agilità<br />

sufficiente allenandosi con costanza. Memorabili i<br />

suoi tocchi delicati per spazzare l’area di rigore.<br />

MR SPAZZANEVE.<br />

Violetto: 7<br />

Anche lui, calciatore di vecchia data (ai tempi degli<br />

esordienti), si rimette in gioco per il bene del <strong>Plinio</strong>.<br />

L’impegno e la costanza da parte sua non<br />

mancano, ma sfortunatamente il Mister trova poche<br />

occasioni per schierarlo o farlo subentrare a<br />

partita in corso. Da bravo fraccarotto non dice una<br />

parola e siede in panchina, facendomi compagnia<br />

con i suoi riti scaramantici. Da segnalare comunque<br />

la gagliardissima prestazione contro il griziotti<br />

e il grande entusiasmo nell’ incitamento dei compagni.<br />

DAGLIELA SECCA.<br />

Ciccio: 7<br />

Ci regala delle belle prestazioni in tutto il girone e<br />

in coppa cairoli. La squadra perde una pedina importante<br />

dai quarti di finale in poi, ma nessuno si<br />

scoraggia, il suo spirito combattivo infatti fa scuola.<br />

In finale sarebbe stato utilissimo, ma siamo tutti<br />

contenti di averlo avuto a disposizione nelle partite<br />

in cui ha giocato. Volenteroso e sempre allegro,<br />

dimostra che il <strong>Fraccaro</strong> anche se per pochi mesi è<br />

un’esperienza strarordinaria. BIANCOROSSO SUBITO.<br />

Mimmo: 7<br />

Il più giovane della squadra. Esce dal campo sul 2 –<br />

0 per il golgi in semifinale. L’infortunio sembra<br />

grave e lui scoppia in lacrime. Recupera alla grande<br />

e una settimana dopo è in campo a combattere,<br />

nella finale che i compagni gli hanno regalato. Da<br />

brava matricolina fa una stagione in crescendo, ma<br />

le sue doti non sono mai in discussione. Gioca in<br />

più di un ruolo, dando sempre tanta sostanza alle<br />

sue prestazioni. Gli auguro un grande futuro nella<br />

squadra del miglior collegio di Pavia. PROMETTE E<br />

MANTIENE.<br />

Savini: 7<br />

Altra matricola su cui si punta molto per il futuro.<br />

Complementare a Mimmo (che è più dinamico<br />

rispetto a lui), forma insieme al napoletano una<br />

bella coppia in mezzo al campo. Anche lui cresce<br />

molto nel corso della stagione alternando gare<br />

normali a ottime prestazioni . Mette a segno i due<br />

rigori in coppa e in semifinale. C’è da lavorare sulla<br />

corsa, ma la stoffa c’è. E’ un ragazzo che sa soffrire<br />

e sa cosa fare con il pallone tra i piedi, può<br />

diventare un punto fermo della squadra. CERVEL-<br />

LO CON LE GAMBE.<br />

Enver: 7<br />

Enver ama giocare a calcio. La sua testardaggine<br />

gli permette di arrivare dove vuole anche se non<br />

è nelle migliori condizioni. Le caviglie gonfie e le<br />

ammaccature non contano più quando si arriva<br />

a giocare una partita così importante. Toglie le<br />

castagne dal fuoco in più di un’occasione durante<br />

il torneo subentrando a partita in corso e<br />

cambiando il corso della gara. CI PENSA LO SLA-<br />

VO.<br />

Sacha: 7<br />

Genio e sregolatezza. Questo sintetizza il suo<br />

anno calcistico. Nella prima parte del torneo<br />

fa disperare Tinelli, ma l’ambiente lo fa maturare,<br />

all’ombra delle torri molti talenti si sono<br />

scoperti perché hanno ricevuto la fiducia<br />

necessaria. Ha giocato anche chi non lo aveva<br />

mai fatto prima. La fiducia è una delle basi su<br />

cui poggia l’intero collegio e Sacha ha ripagato<br />

appieno la fiducia riposta in lui. Mette a<br />

segno tre gol importantissimi e continua<br />

imperterrito a fare battutacce in allenamento.<br />

IMPREVEDIBILE.<br />

Mirko: 7<br />

Svolge il suo lavoro diligentemente, si impegna<br />

in tutto quello che fa, porta la sua serietà<br />

in panchina e nello spogliatoio. Quest’anno<br />

ha avuto davanti gente che onestamente è<br />

più forte di lui, soprattutto per il gioco che<br />

voleva attuare MisterTinelli. Non ha avuto<br />

molte occasioni per giocare, ma quando è<br />

entrato in campo ha sudato la maglia facendo<br />

parte alla grande di questo gruppo fantastico.<br />

C’è da sottolineare la costanza negli allenamenti<br />

e la verve comica in panchina con Sacha. SAGGIO<br />

DELLO SPOGLIATOIO.<br />

Piccinno: 7<br />

Pronostica con il solito ottimismo la vittoria del<br />

torneo, ma questa volta è davvero dura e lui lo<br />

sa bene. Prende per mano la squadra e una<br />

volta messa al sicuro la coppa cairoli, inizia a<br />

macinare chilometri e a segnare gol importanti.<br />

Qualcuno giura di non averlo mai veduto correre<br />

così tanto. Quando sbaglia il rigore contro il golgi<br />

(unica pecca del torneo), la squadra non molla e<br />

corre più di prima, il suo tiraccio è subito acqua<br />

passata. Quattro finali in cinque anni per lui,<br />

scusate se è poco. NON SOLO PLAYSTATION.<br />

Genova: 7<br />

Ha fatto la differenza in più di una partita, sviluppa<br />

nella corsa una progressione paurosa e<br />

una forza fisica che sposterebbe un carro armato.<br />

Quest’anno segna gol importanti ( in coppa e<br />

in semifinale), e anche se con i piedi non è Van<br />

Basten, fa paura a qualsiasi difesa gli si pari<br />

davanti. ARIETE CON LA FORZA DI UN TORO.<br />

Igor: 7<br />

E’ il pupillo del mister. Si allena per tutto l’anno<br />

con costanza e tenacia, ignorando i dolori al<br />

ginocchio e alla schiena. Il suo scopo era esplodere<br />

nel finale di stagione per castigare chi non<br />

sarebbe riuscito a contenerlo. Noi ci abbiamo<br />

creduto, lui pure. Lo spilungone<br />

dell’intercollegiale centra l’obbiettivo e va oltre<br />

dando il massimo fino alla fine. La sua epopea è<br />

emblematica per i nostri colori. GIGANTE.<br />

Pamela e Verbania: 6<br />

Svolgono bene il loro ruolo seduti in panca, un<br />

futuro in campo è plausibile, ma comunque<br />

servirà tanto lavoro. MQM e PORTIERE DI RISER-<br />

VA.


Me la sono<br />

sentita sucata<br />

L’articolo serio lo trovate su un'altra pagina,<br />

qui esula da tutto e rimane solo il cuore bianco<br />

rosso.<br />

Seconda partita del torneo maschile<br />

<strong>Fraccaro</strong> – Cairoli. Il Cairoli<br />

aveva già vinto la partita precedente<br />

per 3 a 1 sul Ghislieri e<br />

quindi in caso di vittoria contro<br />

di noi ipotecava il tutto. Noi partiamo<br />

molli, un po’ insicuri e<br />

impauriti, è la prima del <strong>Plinio</strong> ed<br />

è subito derby. Pronti via e il<br />

buon Sile porta avanti le galline<br />

Giallo nere trascinandole fino al 4<br />

a 0 per loro del primo tempo. Da<br />

li in poi macello. Decido di entrare,<br />

non volevo, questo torneo lo<br />

ho organizzato e volevo rimanere<br />

super partes ma quella mezza<br />

sega di Alarico giocava a testa di<br />

ferro con loro e allora pronti via e<br />

ottimo secondo tempo di marca<br />

bianco rossa. Vogliamo vincere, non esiste<br />

niente altro!!! Prima azione buona si carica e<br />

boom, 4 attaccati addosso, la maglia si strappa<br />

ma segno è la sveglia che ci serviva, inizia<br />

la rimonta!!! Alarico si ricorda chi è e segna la<br />

seconda un minuto dopo, Cairoli che sembra<br />

Campioni<br />

un pugile frastornato che ne ha presi due<br />

secchi uno dietro l’altro. Mancano 3 minuti,<br />

Giuliano prende il buco, Sileo lo rincorre ma<br />

nel tentativo di placcarlo rimane a terra senza<br />

una spalla (Vedi a fare lo sborone!!!) Gugu si<br />

gira lo guarda, lo deride e segna, siamo sotto<br />

solo di una meta. Ci trasferiamo sull’altro<br />

campo per permettere all’ambulanza di caricarsi<br />

il moribondo tafano giallo nero ed è li<br />

che Somaini va più veloce del vento e schiaccia<br />

la meta del 4 pari. Mancano 30 secondi<br />

per decidere questa sfida. Il Toz prende il<br />

buco accelera evita un placcaggio, non lo fermano<br />

più è Meta!!! 5 a 4 per noi!!! Me la sento<br />

sucata… Loro che dicevano domani scrivetelo<br />

sul giornalino del 4 a 0!!!<br />

AAAAAAAAAAAAAAAAAAbbiamo vinto, non si<br />

discute, chi vince ride HA HA HA!!!!!!!!.<br />

Ho vinto il primo trofeo da Capitano, ora so<br />

che cosa hanno provato prima di me Rizzi,<br />

Perelli, Gugu. Ora l’anno prossimo chi vorrà<br />

quel trofeo lo dovrà venire a prendere da<br />

noi perché quello è NOSTRO!!!<br />

Vorrei ringraziare tutti i fraccarotti<br />

che sono venuti ieri a giocare<br />

a tifare o anche solo a guardare<br />

questo strano sport. Vorrei o-<br />

maggiare soprattutto Krastu,<br />

Ema, Soma, Turker e Gesu, alla<br />

loro prima volta da Leoni con la<br />

maglia del <strong>Plinio</strong>. Per me è stato<br />

un onore giocare con voi almeno<br />

una volta e soprattutto sentirmela<br />

sucata da bestia da quei tafani<br />

giallo neri!!!!<br />

La premiazione avverrà Sabato 13<br />

giugno!!!… spettacolo puro!!!<br />

PS: A differenza di quelle bestie<br />

bianco azzurre, noi quello che<br />

organizziamo vinciamo, non come<br />

voi che organizzate e perdete<br />

e per vincere dovete farvi aiutare dalle zoccole<br />

amiche!!! E la divina a pecorina 5 euro<br />

e il resto da!!!!<br />

IDEM VELLE<br />

MARCONE<br />

La Monnezza è ricchezza…<br />

Un dossier ambientalista presentato con<br />

l’appoggio della Presidenza della Repubblica<br />

fa luce sui fiorenti affari delle organizzazioni<br />

criminali con il traffico di rifiuti. Nel 2008 le<br />

ecomafie hanno fatturato con lo smaltimento<br />

illegale di rifiuti 20.5 miliardi di euro. Lo afferma<br />

il dossier annuale dell’associazione ecologista<br />

Legambiente, presentato ieri a Roma con<br />

la partecipazione del Presidente della Repubblica.<br />

Si tratta del fatturato più alto mai registrato.<br />

Nel 2007 ne erano stati registrati di<br />

più: 30.124. Legambiente ha calcolato che<br />

sono state interrate nel sottosuolo italiano 31<br />

milioni di tonnellate di rifiuti, l’equivalente di<br />

mezzo milione di camion. Lo studio afferma<br />

che i rifiuti “si sa dove vengono prodotti, non<br />

sempre si sa dove si smaltiscono”. Quasi la<br />

metà dei reati vengono commessi nelle quattro<br />

regioni nelle quali la presenza mafiosa è<br />

tradizionalmente più alta (Campania, Calabria,<br />

Sicilia e Puglia); il resto si distribuisce su tutto<br />

PERLE D’OSTREGA a cura di Ostrega<br />

il territorio. Ed emerge con forza il ricco Nord,<br />

Piemonte in testa. Un chiaro sintomo è costituito<br />

dall’arresto di Mario Chiesa, in passato<br />

protagonista di casi di corruzione, “che adesso<br />

si dedicava al<br />

traffico illegale dei<br />

rifiuti con tutta una<br />

rete di colletti bianchi:<br />

imprenditori,<br />

intermediari ed amministratori<br />

corrotti”.<br />

Dal 2002, anno<br />

in cui venne istituito<br />

il reato di smaltimento<br />

illecito di<br />

rifiuti, i giudici hanno<br />

aperto 123 processi contro i “capi del veleno”.<br />

L’anno scorso sono state effettuate 25<br />

indagini, 2.328 denunce contro persone e 564<br />

contro aziende: gestivano 7 miliardi di euro.<br />

Gli ambientalisti sostengono che centinaia di<br />

clan mafiosi vivrebbero dei proventi<br />

dell’immondizia. Secondo il procuratore nazionale<br />

antimafia Pietro Grasso “mancano i mezzi<br />

ed un osservatorio nazionale”. Dietro alle<br />

ecomafie c’è un sistema criminale complesso,<br />

con tecnici di laboratorio, trasportatori e<br />

altri, abbiamo bisogno di più armi giudiziarie”.<br />

Grasso ha chiesto al Governo di garantire<br />

l’uso delle intercettazioni telefoniche.<br />

Le scorie industriali avvelenano<br />

il terreno, uccidono animali,<br />

boschi e cittadini. I soldi<br />

vengono riciclati nella costruzione<br />

di case abusive, attività<br />

che la crisi non ha assolutamente<br />

frenato. L’anno scorso<br />

sono spuntate in Italia 28.000<br />

nuove case abusive. Primo<br />

posto per la Campania, secondo<br />

per la Calabria.La<br />

‘Ndrangheta “continua ad e-<br />

spandersi sul terreno delle opere pubbliche”,<br />

come per esempio le autostrade Salerno-Reggio<br />

Calabria e Jonica. Il loro sogno<br />

è il ponte sullo stretto di Messina. Ancor<br />

peggio, il tribunale di Palermo ha appena<br />

aperto un’inchiesta: Cosa Nostra si è infiltrata<br />

nei contratti pubblici per la costruzione<br />

di parchi per la produzione di energia<br />

eolica.<br />

7


Somme<br />

Giugno<br />

Giugno, centesimo numero di VdC. Un nuovo<br />

anno sta per finire. Arriva la sessione di esami<br />

estiva, arrivano (anzi sono già arrivate) le<br />

feste. Penso che questo possa essere un buon<br />

momento per tirare conclusione e bilanci su<br />

quest’annata. Ripartiti a settembre con un<br />

collegio che vedeva tante camere libere, tanti<br />

anziani che lasciavano le sacre mure dopo<br />

anni di impegno e servizio all’ombra delle<br />

Torri, le ventordici nuove matricole entrate, si<br />

sono subito presentate bene fin dal primo<br />

giorno(più o meno tutte…).Hanno dimostrato<br />

di saper capire alla svelta e molto velocemente<br />

quello che è lo spirito collegiale. Il presepe<br />

vivente è un po’ la prova del nove da questo<br />

punto di vista, e nonostante le intemperie e<br />

l’organizzazione di Uzzino (scherzo, sei stato<br />

bravissimo ☺ ) il Presepe riesce come al solito<br />

a coinvolgere gli universitari pavesi tra un<br />

bicchiere di vin brulè e altre prelibatezze<br />

squisitamente invernali. Il concerto di natale è<br />

la festa di fine anno il momento dei saluti e<br />

anche di Titolo che dopo ben quarantordici<br />

anni torna sul gradino più alto del podio<br />

(l’ultima volta fu in seconda media al torneo<br />

di palla avvelenata della scuola media☺).Nel<br />

Voci di Corridoio<br />

Il settimanale fraccarotto<br />

Megadirettore Galattico<br />

Simone Pellegrin<br />

Direttore IrResponsabile<br />

Giovanni Mason<br />

Vice Direttori Onorari<br />

Elia Ferrari<br />

Giovanni Ferrari<br />

Vice Direttori<br />

Andrea Violetto<br />

Giorgio Montolivo<br />

8<br />

Fashion Designer<br />

Carlo De Grazia<br />

frattempo, le squadre sportive di calcio e basket(quest’ultimo<br />

in particolare) hanno già<br />

cominciato gli allenamenti. Se nel basket<br />

l’obbiettivo minimo dichiarato è riconfermarsi<br />

campioni, nel calcio bisogna fare i conti con i<br />

tanti volti nuovi che per la prima volta vestiranno<br />

le maglie bianco rosse, e c’è già chi<br />

comincia a temere il peggio per le sorti del<br />

<strong>Plinio</strong> Football Club. Dicembre passa svelto e<br />

non fai in tempo a salutare il nuovo anno,<br />

che è Gennaio. Le porte del <strong>Plinio</strong> si riaprono,<br />

si ricomincia. In questo inizio anno, è la squadra<br />

di basket a mietere successi a destra e<br />

manca, intraprendendo un cammino, che ci<br />

porterà dritti in finale. La finale di basket… Vi<br />

ricordate Qualcosa di indescrivibile, tutti il<br />

collegio in toga(mancavano solo i giocatori)<br />

tutti a festeggiare il bis del <strong>Plinio</strong> Basket, con<br />

gli almi HumiliatI per la seconda volta di fila.<br />

Poi la campestre, e il terzo posto che mai<br />

nessuno si sarebbe aspettato di ottenere, in<br />

una giornata in cui anche Moreno Morello per<br />

la prima volta si è reso utile(Moreno ti voglio<br />

bene ☺). Ma non fai in tempo a riprenderti(e<br />

magari studiare qualcosa…) che è Coppa Cairoli.<br />

E qui cari collegiali ne abbiamo proprio<br />

viste delle belle… Avanti di due, subiamo due<br />

goal a partita praticamente già vinta poi biscotti<br />

di merda ci regala uno dei momenti di<br />

maggior godimento dell’annata. Sbaglia il possibile<br />

rigore del vantaggio… I cairolotti sono<br />

rispediti a casa dopo i calci di rigore più sofferti<br />

dell’anno(o almeno così pensavamo allora…).La<br />

caccia al tesoro si conferma come una<br />

grande giornata di pura e sana goliardia. Le<br />

nostre mqm guidate da Franz chiudono terze<br />

nonostante i mille impedimenti incontrati<br />

lungo il percorso. Fanno un a gran bella figura<br />

e forse con un pizzico di fortuna in più la<br />

vittoria poteva essere nostra. Caccia al Tesoro<br />

in archivio, Coppa Cairoli conquistata, ancora<br />

campioni a Basket. Arriva il torneo di Calcio.<br />

Partiamo incerti con un serio timore di non<br />

riuscire a combinare nulla di buono. Ma lo<br />

“Squattrune”(così ribattezzato da Capitan<br />

Picciono), dimostra tutto il suo orgoglio, vincendo<br />

le partite che contano battendo Cardano<br />

e stalla, agguantando il passaggio ai quarti.<br />

Sulle ali dell’entusiasmo la squadra di<br />

calcio, spinta dalla Inarrivabile Brigata <strong>Plinio</strong><br />

(non ce ne fotte proprio niente non aver vinto<br />

il premio miglior tifoseria, si sa che LO SPET-<br />

TACOLO LO FACCIAMO SEMPRE E COMUNQUE<br />

Davanti alle chiare<br />

delucidazioni<br />

riguardo alla location<br />

e quindi a tutta<br />

l’organizzazione del<br />

Summer Party 2009:<br />

NOI…) agguanta il passaggio alle semifinali.<br />

In semifinale si consuma una delle partite<br />

più belle ed incerte della storia del <strong>Plinio</strong>.<br />

Sotto di due goal dopo dieci minuti, ma<br />

sospinta da tutto il collegio i ragazzi di Mr.<br />

“Nano” Tinelli agguantano il pari, portano<br />

la partita ai rigori e conquistano l’accesso<br />

alla finale mandando a casa i “Palazzinari<br />

abusivi pitturati di verde”. La finale è il<br />

miglior premio per questa squadra, che<br />

partiva con tante incognite, ma che strada<br />

facendo si è confermata con un cuore grande<br />

così. Sappiamo tutti come è andata a<br />

finire, il ricordo è ancora vivo dentro di noi,<br />

ma oltre alla sconfitta, quella sera dimostriamo(sempre<br />

che ce ne sia ancora bisogno),<br />

di come il <strong>Plinio</strong> sia sempre e comunque<br />

l’esempio da seguire. La Brigata canta a<br />

squarciagola incitando i suoi dal primo<br />

all’ultimo minuto e anche quando siamo<br />

sotto di uno continuiamo a cantare, anzi<br />

cantiamo ancora più forte e anche se alla<br />

fine non vinciamo, il finale riserva un ovazione<br />

tutta speciale per la nostra squadra di<br />

calcio. Nel frattempo il <strong>Plinio</strong> Volley ha<br />

iniziato il torneo di pallavolo, comportandosi<br />

da vero cannibale, con l’intenzione di<br />

non lasciare nulla agli avversari, umiliando i<br />

cairolotti e attendendo con brama gli stallanzani<br />

lunedì(tanto per farli tornare alla<br />

loro merda di realtà dopo dieci giorni di<br />

festa…).Puntiamo a vincere l’ennesimo coppone,<br />

daremo battaglia fino alla fine, dalla<br />

pallavolo al beach volley, passando per il<br />

Dragon Boat. Un altro anno sta per chiudersi<br />

all’ombra delle Torri. Un anno importante,<br />

bello contraddistinto da innumerevoli<br />

soddisfazioni, e non ancora terminato<br />

(Summer party working in progress)… Concludo<br />

con una citazione del Saggio maestro<br />

Oda:<br />

“In bianco rosso cambiano solo le persone,<br />

ma i cuori e i risultati non cambiano”…<br />

Forse è proprio questa cosa, che ci rende<br />

tutti quanti:<br />

“Profondamente orgogliosi di vivere<br />

all’ombra delle Torri”…<br />

Buon compleanno VdC!!<br />

Ostrega<br />

IDEM VELLE<br />

...IL GEMELLO DISSE...<br />

“Siamo tutti appesi<br />

al cazzo di Mason!”


Egle’s B-Day:<br />

maschere alcoliche<br />

Il festival del tototravestimento, in atto già<br />

una settimana prima della festa, ha avuto il<br />

suo culmine di delirio il pomeriggio del party<br />

stesso.<br />

Nonostante l' ampio preavviso nessuno era<br />

stato minimamente sfiorato dall' idea di scegliersi<br />

il personaggio cinematografico adatto.<br />

Così, a seconda dalla disponibilità di tempo e<br />

vestiti, i seguenti travestimenti: il classico<br />

Febbre del sabato sera o Grease o Fonzie che<br />

tanto sono tutti uguali (Tony, Verbania e Giovanni),<br />

un mini-rambo negro (Tinelli), Trilli<br />

(Sara), Audry Hepburne (la festeggiata) e così<br />

via fino a trovare strani ibridi e brutti ceffi,<br />

quali Toz, nelle straordinarie vesti di Gesù<br />

(probabilmente già morto, a giudicare dal<br />

sangue), un dottore col naso da pirla<br />

(Messina), un hobbit dal pelo rosso (Bilbolivo)<br />

e Sacha protagonista di un film che è già storia,<br />

"L' alba dei froci viventi".<br />

Altri strani individui sono stati avvistati alla<br />

festa, come il ragionier Ugo Fantozzi Camoranesi,<br />

Turker in "Rocchio 47" e altri ancora partecipavano<br />

con eleganza, ma diventerei prolisso<br />

oltremodo nel citarli tutti.<br />

Beh, pronti via e già Egle<br />

era ubriaca e Lolita (Elena)<br />

sembrava tenerle senza<br />

problemi testa, incurante<br />

del suo boy from TwinPeaks<br />

che smanettava di<br />

brutto alla consolle; badate<br />

bene, la festa, ubicata in<br />

una saletta e nel giardino<br />

del collegio Volta, era stata<br />

pensata per essere insidiosa,<br />

infatti, oltre all' abbondante<br />

mangiare, vi erano<br />

strane bottiglie di Lemonsoda<br />

e Coca-cola, le quali sembravano mostrare<br />

il loro contenuto originale, mentre in<br />

realtà erano alcolici diabolici mascherati pure<br />

loro da bevande qualunque.<br />

Allora, bevi tu che bevo anche io, balli tu,<br />

ballo lento, ballo forte, billy ballo e all' una<br />

Feste<br />

circa la maggior parte dei presenti era ormai<br />

irrimediabilmente sbronza; da questo<br />

momento non saprei più fare una cronaca<br />

dettagliata per via della mia alterazione<br />

mentale e fisica, ma ricordo con piacere<br />

varie dimostrazioni d'<br />

affetto (limoni duri) tra<br />

uomini e donne, donne<br />

e donne, uomini e animali,<br />

donne e lampioni.<br />

La festa si concludeva<br />

in seguito, alle tre e<br />

mezza circa, quando la<br />

maggior parte dei loschi<br />

figuri si avviava stortamente<br />

alle rispettive<br />

abitazioni ( a parte D'<br />

antuono, che secondo<br />

una chiamata pervenuta<br />

da Montolivo, dichiarava di trovarsi nei<br />

pressi del Maino, alle cinque del mattino...mah!)<br />

Bene, aspettiamo la prossima, allora. Arrivederci.<br />

Sacha Morrison Barbieri<br />

Primo torneo di<br />

rugby intercollegiale<br />

Si è svolto ieri sul campo Cravino di Pavia il<br />

primo Torneo Intercollegiale di Rugby a 7.<br />

Sul campo si sono sfidate le squadre dei collegi<br />

femminili Santa Caterina, Nuovo, Maino e<br />

Castiglioni e dei collegi maschili <strong>Fraccaro</strong>,<br />

Cairoli e Ghislieri.<br />

La mancata presenza dei collegi Borromeo e<br />

Spallanzani ha costretto il comitato al rifacimento<br />

del calendario maschile con partite di<br />

andata e ritorno invece del concordato girone<br />

all’italiana.<br />

Il torneo che si è svolto sotto un sole cocente<br />

ha riscontrato l’arrivo di ben due ambulanze a<br />

caricare due atleti, uno del Cairoli e uno del<br />

Ghislieri infortunati durante il gioco. Il livello<br />

tecnico espresso in campo obiettivamente era<br />

medio basso, i tre allenamenti sono bastati<br />

come infarinatura ma niente di più ed è infatti<br />

è l’aggressività la qualità che ha fatto, a<br />

mio modo di vedere, vincere l’una o l’altra<br />

squadra. Ricordando che in campo c’erano tre<br />

campioni di Italia universitari di Rugby a 7,<br />

sono stati sicuramente le compagini del Nuovo<br />

e del Cairoli a mostrare le doti maggiori<br />

sull’aggressività e l’organizzazione pagando<br />

però in termini di punteggio la maggiore esperienza<br />

presenti nelle squadre del <strong>Fraccaro</strong> e<br />

del S.Caterina. Alla fine la classifica finale ha<br />

visto trionfare nel torneo femminile la compagine<br />

delle Papere del S. Caterina, con il secondo<br />

posto del Nuovo davanti ad un mai domo<br />

Maino. Fanalino di coda il collegio Castiglioni<br />

promosso a pieni voti come gatto nero attaccato<br />

ai coglioni!!! Mvp del torneo la ragazza<br />

dai capelli<br />

rossi del collegio<br />

Nuovo<br />

Lara Trusssardi<br />

un killer<br />

incredibile. In<br />

quello maschile<br />

invece<br />

la partita<br />

decisiva è<br />

stata quella<br />

tra <strong>Fraccaro</strong> e<br />

Cairoli con i<br />

giallo neri<br />

avanti per 4 a<br />

0 nel primo<br />

tempo che si<br />

sono fatti rimontare e poi superare per 5 a 4<br />

nel secondo. Alla fine quindi <strong>Fraccaro</strong> primo<br />

seguito dai pur volenterosi Cairolini e dal Ghislieri<br />

capace di vincere comunque la partita di<br />

ritorno con il Cairoli. Mvp del torneo il ragazzo<br />

inglese del Cairoli (Liam). Finite le partite è<br />

iniziata la festa durata fino alle 22 e 30 al<br />

campo Cravino ma continuata poi nella notte<br />

pavese al Safarà.<br />

Personalmente<br />

Girone femminile<br />

ringrazio<br />

Maino Castiglioni 5‐0<br />

chi mi ha aiutato<br />

a realizzare S. Caterina Nuovo 2‐1<br />

questo Torneo, S. Caterina Castiglioni 4‐0<br />

Ala, Sile, Castro,<br />

Nuovo Maino 5‐1<br />

Marce e Thomas<br />

per l’aiuto sul Castiglioni Nuovo 0‐4<br />

campo e tutti i Maino<br />

responsabili dei<br />

collegi che non<br />

S. Caterina 0‐1<br />

si sono mai<br />

lamentati alle<br />

1° S. Caterina<br />

2° Nuovo<br />

3° Maino<br />

4° Castiglioni<br />

mie tante mancanze. Alla fine mi sento di<br />

dire che infortuni a parte qualcuno ha assaggiato<br />

finalmente cos’è il rugby e quali<br />

emozioni le ammaccature del giorno dopo<br />

danno.<br />

Sicuro di avervi divertito<br />

Girone maschile<br />

IDEM VELLE MARCONE.<br />

Cairoli Ghislieri 3‐1<br />

<strong>Fraccaro</strong> Cairoli 5‐4<br />

Ghislieri <strong>Fraccaro</strong> 0‐4<br />

Ghislieri Cairoli 2‐1<br />

Cairoli <strong>Fraccaro</strong> 0‐5<br />

<strong>Fraccaro</strong> Ghislieri 3‐1<br />

1° <strong>Fraccaro</strong><br />

2° Cairoli<br />

3° Ghislieri<br />

9


Ancora pagelle<br />

Pagelle festa di<br />

Egle, Gaia e Fede<br />

Pagelle festa in costume compleanno di Egle-<br />

Gaia.<br />

Le valutazioni saranno date dalla media tra il<br />

voto del costume e quello della prestazione<br />

danzereccia.Verrano presi in considerazione<br />

solo gli invitati più appariscenti e degni di<br />

nota.<br />

Tinelli. 6<br />

Potrebbe essere il personaggio<br />

migliore della serata<br />

se solo decidesse di immedesimarsi<br />

un tantino di più<br />

nel personaggio. Nonostante<br />

la buona fattura del suo<br />

costume, tralascia alcuni<br />

particolari importanti. Usa il lucido da scarpe<br />

per le striature mimetizzanti che dovrebbero<br />

ricoprire il suo corpo, producendo un effetto<br />

finale a metà tra lo spazzacamino, il ladruncolo<br />

di bari vecchia e Jo Rende. Una faccia cattiva<br />

proprio non gli riesce. L'unica arma che<br />

possiede è un accendino trovato per caso nei<br />

pantaloni di kufù. Stefano Rambo viene penalizzato<br />

poi nella danza dalle pesantissime<br />

timberland che calza. Queste inibiscono quasi<br />

totalmente le sue doti da ballerino provetto e<br />

a due ore dalla fine il nostro eroe è costretto<br />

ad abbandonare la festa per crampi alle gambe.<br />

stRAMBO<br />

Tonucci. 7Meno<br />

Quando cominci a pensare<br />

che Toz abbia finito le idee e<br />

che forse per una sera farà<br />

qualcosa di normale, ecco<br />

che vieni investito da un<br />

groviglio di rovi, tempera rossa ancora fresca<br />

e barba al cioccolato. Devo dire che il divo di<br />

fosso questa volta ha rischiato parecchio. A<br />

mezz'ora dal suo ingresso era ancora inavvicinabile.<br />

Il gesù di Mel Gibson lascia il segno...nel<br />

senso che macchia di rosso qualsiasi<br />

cosa avvicini. L'originalità e la potenza del suo<br />

costume sono lampanti. Certo, la barba non è<br />

delle migliori e a tratti gli conferisce un aspetto<br />

da babbo natale dopo un incidente grave in<br />

slitta, ma si fa apprezzare per le danze sempre<br />

coinvolgenti e per l'impegno nella realizzazione<br />

del travestimento (rischia l'avvelenamento<br />

per via dei colori ad olio spennellati<br />

direttamente sulla pelle). ART ATTACK<br />

Ricky. 7,5<br />

Azzeccatissimo e originalissimo<br />

il personaggio del coach daLione.<br />

Lui che ha una faccia gommosa<br />

al punto giusto e lunghe<br />

leve da esibire sceglie di interpretare<br />

un Rubber che gli calza<br />

a pennello. Costume semplicissimo ed efficace.<br />

Si distingue nel ballo per le sue movenze<br />

da cartone animato giapponese. GIAPPONAUTA<br />

Turker. 6,5<br />

Il pugilismo è uno<br />

sport difficile, si sa.<br />

Edo è in gran forma e<br />

sfoggia tutto il suo<br />

corredo di faccie buffe<br />

impegnandosi molto<br />

nella tipica espressione<br />

“Adrianaaa”. Rocky<br />

Balboa si adatta perfettamente<br />

alle sue caratteristiche fisiche,<br />

superbo nel lavoro ai fianchi con le tipe, che<br />

sfinite si accasciano ai suoi piedi per il limone<br />

di grazia. Costume facile da realizzare, ma<br />

coerente e abbastanza fedele al pugile di Philadelphia.<br />

La danza poi non è un problema<br />

per il molleggiato badalucchese che tuttavia<br />

nn può contare sull'aiuto dell'amico alchol,<br />

unico assente della serata...buon gioco di<br />

gambe nello stretto e più che sufficiente feeling<br />

con la serata lo rendono un sempre verde<br />

animale da festa. STALLONE ITALIANO<br />

Marghe. 7 meno meno<br />

La ragazza con l'orecchino. Personaggio coraggioso<br />

e poco conosciuto ma reinterpretato più<br />

che bene dalla signorina Gabba, che grazie ad<br />

un accuratissimo costume e ai soliti ottimi<br />

attributi che tutti gli riconosciamo, potrebbe<br />

far concorrenza anche a quella culona di Scarlett<br />

Johansson risultando se non più bella<br />

(degustibus), perlomeno più simpatica e meno<br />

acida. Audace ballerina, si becca un ulteriore<br />

meno perchè mi deve ancora un valzer<br />

risalente all'anno scorso...DAMIGELLA<br />

Sara M. 7<br />

Presenta il costume migliore<br />

della serata per<br />

qualità della fattura, impegno<br />

nella realizzazione<br />

e....beh, parliamoci chiaro,<br />

Sara Messina non sfigurerebbe<br />

neanche con<br />

indosso gli abiti di Dantuono.<br />

L'unico appunto<br />

che posso farle è la centellinata<br />

presenza in pista<br />

da ballo che va a favore di un tipo in camice<br />

dallo sguardo torvo, naso paonazzo e con una<br />

faccia da sgherro che mi ricorda qualcuno. LA<br />

BELLA e LA...<br />

Idro. 5,8<br />

Raggiunge a malapena la sufficienza per l'apprezzabile<br />

interpretazione e per essersi calato<br />

nella parte più del dovuto. Infatti,<br />

a fine serata è stato ritrovato dietro<br />

una siepe privo di sensi, con la<br />

testa completamente infilata in un<br />

barattolone di nutella, in chiaro<br />

stato di overdose da cioccolato.<br />

Per il resto il solito “insolitoIdro”.<br />

L'eroinomane in stile Trainspotting è un po'<br />

il cavallo di battaglia del mansueto Vaglia<br />

che decide di andare sul sicuro e sull'economico<br />

per quanto riguarda il costume dopo<br />

aver, guardacaso, vagliato attentamente<br />

varie idee. SID VICIOUS<br />

Elenchiamo qui di<br />

seguito le alternative<br />

a disposizione di Idro:<br />

Pinocchio;<br />

ApeIdro;<br />

Apemaia;<br />

Nosferatu;<br />

Lex Luthor;<br />

Mastro lindo;<br />

Ponzio pelato;<br />

Cambiasso.<br />

Giovakapa. 6 meno<br />

Unico invitato ad essere andato molto vicino<br />

alla sbronza molesta nonostante l'esiguo<br />

e diluito alchol a disposizione. Il Fonzie<br />

salentino crede di<br />

poter acchiappare<br />

qualsiasi cosa di<br />

genere femminile<br />

grazie alle sue battute<br />

all'olio d'oliva e<br />

al suo giubbotto di<br />

pelle che ha un<br />

potere attrattivo<br />

non indifferente. In<br />

pista si distingue<br />

per il suo passo<br />

felpato e in un secondo<br />

momento per le particolari attenzioni<br />

rivolte alla ragazza con l'orecchino. PASTIC-<br />

CIONE<br />

Meson. 6,5<br />

Mason deve essere andato a ripetizione da<br />

quel demonio di Nazareno, perchè la parte<br />

di entità maligna gli viene proprio bene. Un<br />

Bob di Twin Peaks così cattivo non si vedeva<br />

da tempo. La fluente chioma, la barba<br />

incolta e un vecchio giubbotto di Napo completano<br />

il quadro.<br />

Si dice che Mason<br />

abbia limonato<br />

tutte le ragazze<br />

presenti alla festa<br />

contemporaneamente<br />

e che con<br />

la sola potenza<br />

dello sguardo abbia<br />

tramutato<br />

Montolivo, che<br />

faceva partire per<br />

l'ennesima volta<br />

la colonna sonora<br />

di Grease, in Gino<br />

Paoli. Dico solo che se si fosse ubriacato,<br />

Uzzino sarebbe scappato a gambe levate da<br />

quel posto maledetto. FRANK SILVA<br />

EliaRezza<br />

10


Bruxelles – la città che<br />

ti faresti solo dopo un<br />

paio di birre<br />

“Bruxelles è brutta, ma la amiamo. E se non<br />

l’amiamo, ci conviviamo.”<br />

Così recita la cartina-guida dell’ufficio turistico<br />

per ggiovani appesa nella mia stanza da uno<br />

degli inquilini che mi hanno preceduto.<br />

D’altronde, cosa aspettarsi da una città il cui<br />

simbolo è un cosettino di 40 cm che piscia,<br />

che sfigurerebbe accanto a qualsiasi fontanella<br />

verde del parco sotto casa mia a<br />

Bergamo bassad<br />

Inizialmente la città lascia molto perplessi.<br />

Bruxelles è la capitale di una nazione<br />

che praticamente non esiste, il Belgio, e<br />

dell’Unione Europea, istituzione non certo<br />

meno divisa della nazione che la ospita.<br />

Perfino la città pare disunita. La Regione<br />

di Bruxelles è formata da una miriade di<br />

piccoli comuni indipendenti, tra i quali<br />

quelli che formano la città vera e propria.<br />

Il comune di Bruxelles, così, copre solo il<br />

centro storico. Uno sputacchio. Quindi<br />

puoi trovare la stessa via in punti diversi<br />

della città, perché magari al comune di<br />

Etterbeek che a Saint Josse abbiano già<br />

messo una Via della Croce nun glie ne po’<br />

fregà dde meno.<br />

Bruxelles non è la sede del potere, ma la<br />

sede della negoziazione. L’incredibile<br />

macchina burocratica europea macina<br />

carta su carta tentando di ovviare a quel problema<br />

unico dell’UE che è il mettere<br />

d’accordo tutti i suoi Stati membri. La capitale<br />

belga ha quindi attirato gente da tutta Europa<br />

e oltre per decenni, finendo coll’essere un po’<br />

la puttana di tutti, o un meltin’ pot, per fare i<br />

fini. Questa città, infatti, non è di nessuno.<br />

Sicuramente non dei belgi, che non esistono.<br />

Non esiste un bruxellese tipico. Per strada hai<br />

la stessa possibilità di incontrare un vallone/<br />

fiandrese che di incontrare un turco. Se non<br />

un turco almeno uno straniero, dato che abitando<br />

nel quartiere turco ho una visione un<br />

po’ parziale della cosa. Andando in giro puoi<br />

sentire il francese o l’olandese quanto senti<br />

l’arabo, l’italiano o il cantonese. Nei bar e nei<br />

baracchini che friggono le famose goffres c’è<br />

solo gente dall’Indocina, nei pub parlano inglese,<br />

al lavoro pure.<br />

È incredibile la disarmonia che caratterizza<br />

tutta la città. La stessa piazza principale, la<br />

Grand Place, è un accozzaglia di stili diversi,<br />

pieni di ghirigori e cose rococò che non<br />

c’entrano niente tra loro, che specie dopo un<br />

anno di splendide Plazas Mayores in Spagna<br />

lascia decisamente perplessi. Ci vanno giusto<br />

i turisti, tanto perché è la piazza principale. E<br />

quest’atmosfera di “cazzo di cane” permea<br />

tutta la città. Le case in giro si ispirano un po’<br />

allo stile francese, un po’ a quello inglese, un<br />

po’ a quello fiammingo, un po’ ricordano persino<br />

lo stile spagnolo o comunque i colori<br />

chiari delle zone di mare, un po’ non si ispirano<br />

e fanno cagare e basta. Ognuno ha fatto<br />

un po quel cazzo che c’aveva voglia, perché<br />

nessuno gli ha mai detto no. I grattacieli sono<br />

messi completamente a caso, i panorami sono<br />

deturpati da casone popolari di 35 piani. Il<br />

palazzo Charlemagne della Commissione sta<br />

accanto a un rudere abbandonato e a un condominio<br />

di una trentina di piani. La rotonda<br />

Schuman, centro del quartiere europeo, è<br />

considerata dalla mia cartina-guida la piazza<br />

più brutta d’Europa; effettivamente i palazzi<br />

europei, pur apprezzabili presi uno ad uno,<br />

messi insieme non c’entrano nulla tra loro. Il<br />

DG Europe Aid sta dentro un palazzo arcigno<br />

che ricorda quello dell’Avvocato del Diavolo,<br />

mentre teoricamente dovrebbero essere quelli<br />

buoni che aiutano l’Africa. Nel 1965 hanno<br />

Esteri<br />

distrutto una casa dell’architetto Victor Horta,<br />

che sta a Bruxelles come Gaudì sta a<br />

Barcellona, per costruirci sopra, fregandosene<br />

dell’appello di 700 tra gli architetti più<br />

famosi del mondo ad evitare di fargli fare la<br />

stessa fine del Parco Sempione verde-emarrone.<br />

Forse giusto i quartieri, o comuni, hanno un<br />

loro spirito, una loro vera identità. Ci sono<br />

quelli residenziali popolati da veri valloni o<br />

fiamminghi, quelli degli stranieri ricchi e<br />

quelli degli immigrati poveri e degli stagisti<br />

non pagati. Ogni tanto fanno anche la loro<br />

festa, piazzando il palco accanto alla Chiesa<br />

del quartiere e stordendosi di birra e concerti<br />

dalle 14 alle 20.<br />

Tuttavia, poco a poco, la città inizia a piacerti.<br />

Si scoprono i posti giusti, si apprezza<br />

questo suo essere una città Cinghiale,<br />

ossia più che essere una piccola grande<br />

città essere invece una grande piccola<br />

città. Ci si può muovere sempre a piedi. Si<br />

ama sempre più questa sua atmosfera<br />

internazionale, questo mischiotto dove<br />

nonostante tutto ci si sente un po’ a casa.<br />

Qui la gente che parla 2 lingue e che ha<br />

fatto solo un Erasmus viene trattata quasi<br />

alla stregua dei valtellinesi. Correndo in<br />

giro per il quartiere vedi bambini che giocano<br />

a palla in strada usando il garage<br />

come porta e bambine che giocano a campana<br />

sulle mattonelle del marciapiede, le<br />

famiglie che non hanno un cacchio da fare<br />

che ti osservano tutte insieme dai balconi,<br />

i tamarri che tamarreggiano seduti sui<br />

gradini davanti alle porte o attorno a macchine<br />

d’altri tempi che sfigurerebbero già<br />

accanto alle Fiat Duna. Nel parco c’è gente<br />

che passeggia fino alle 9 di sera (qua c’è<br />

una luce quasi danese, il sole tramonta già<br />

verso le nove e mezza 10 e sorge prestissimo,<br />

quindi quei mongoli di uccelli iniziano<br />

a cantare a “notte” fonda). E quasi pensi<br />

che questa città ti sta piacendo, e potresti<br />

anche viverci un giorno.<br />

Certo, si trombasse pure ogni tanto, non<br />

dispiacerebbe, e magari si avrebbe pure<br />

qualche ricordo positivo in più. Nel frattempo<br />

ci si accontenta e si sublima il fatto che,<br />

abitando in 17 con tre bagni, è impossibile<br />

uscire con Federica scrivendo articoli per<br />

VdC. Saluti a tutti.<br />

Brad Pitza<br />

VdC: sale alle orecchio l’antica litania<br />

di “OK il prezzo è giusto”: cento,<br />

cento, cento, cento… tin tin tin…<br />

<strong>100</strong>! Signori e signore, abbiamo un<br />

<strong>100</strong>. <strong>100</strong> numeri di VdC, <strong>100</strong> spremute<br />

di collegialità, ignoranza, gloria,<br />

lussuria, montolivo e quant’altro ci può stare<br />

in <strong>100</strong> numeri. Scusate la ripetizione, ma sono<br />

CENTO. Non dieci o venti o trenta: CENTO!!!!!!!<br />

Siamo unici Si, pensiamo di si. Siamo inimitabili<br />

Beh quasi… si può sempre arrivare a <strong>100</strong>0<br />

VdC! LEGGENDARIO!<br />

Cairoli-Rugby nella persona di Sileocapelli<br />

a spazzola: un bel semaforo<br />

giallo ai suini giallo neri che, sul 4-0<br />

a fine prime tempo, si bullavano<br />

con la frase “Scrivete sul vostro<br />

giornaletto del 4-0”. Purtroppo nel<br />

secondo tempo il FRACCARO RUBGY mette a<br />

segno 5 mete e, ovviamente, vince. Come<br />

sempre. Ricordando che da 5 anni il cairoli<br />

non ci batte (nemmeno a carta alta, senza<br />

scherzi) invitiamo il sopra citato a curarsi la<br />

spalla e l’orgoglio, il PLINIO trionfa ancora!<br />

VISCIDI!<br />

Rettore: il nostro Panellozzo ci tradisce<br />

proprio nel momento più difficile.<br />

Ok, sappiamo che è una persona<br />

seria e quindi non si vestirebbe da<br />

pagliaccio con la scritta Ciro sulla<br />

schiena… però insomma, almeno la<br />

presenza che aveva sempre portato fortuna,<br />

ce l’aspettavamo. Questo <strong>Collegio</strong> è il massimo<br />

tra quelli Edisu, il suo Rettore dovrebbe<br />

esserne sempre all’altezza. ASSENTE!<br />

11


mqm<br />

Un Savini che<br />

si rende utile<br />

Spinto da mio fratello, entro al <strong>Fraccaro</strong> per<br />

conoscere nuove persone al di fuori dei comunisti<br />

e degli sfigati del mio anno di corso a<br />

scienze politiche. appena messo piede in collegio<br />

incontro Napo che dopo essersi procurato<br />

un pallone mi chiede di palleggiare ed io<br />

dimostro lui di esserne in grado. dopo due<br />

anni di inattività, ho una voglia matta di riprendere<br />

a giocare e a dicembre comincia la<br />

preparazione consistente in dure ed interminabili<br />

corse lungo le sponde del Ticino, iniziano<br />

anche gli allenamenti su quel merda di<br />

campo che affianca il cimitero, i palloni sono<br />

pochi, il freddo è pungente, l illuminazione<br />

pessima. la squadra ha subito importanti variazioni,<br />

c’ è stato un grosso ricambio e un<br />

po’ tutti ci considerano nettamente inferiori al<br />

team vittorioso l’ anno precedente; ma nonostante<br />

le critiche, guidati da mister Tinelli,<br />

marciamo uniti verso la prima nostra grande<br />

sfida: la coppa cairoli. La vittoria sui tafani<br />

gialloneri è una vera e propria iniezione di<br />

fiducia e la squadra comincia sempre più a<br />

credere nei propri mezzi; a questo punto l’<br />

obiettivo è quello di raggiungere quantomeno<br />

le semifinali dell’ intercollegiale. Il girone è<br />

equilibrato e si verificano risultati inaspettati,<br />

ma grazie alla nostra tenacia riusciamo ad<br />

entrare tra le prime quattro, insieme a Golgi,<br />

Spallanzani e Cardano, le più quotate sin dall’<br />

inizio come aspiranti al titolo. La semifinale<br />

col Golgi, dopo la vittoria nei quarti di finale<br />

col Borromeo, è un classico<br />

di questi ultimi anni<br />

calcistici: l’ avversario è<br />

molto forte, ma grazie<br />

ad una straordinaria<br />

prova di carattere recuperiamo<br />

il doppio svantaggio<br />

e vinciamo la<br />

partita ai calci di rigori<br />

forti dell’ esperienza<br />

maturata in coppa Cairo<br />

(in entrambe le occasioni,<br />

sicuro di me, ho trasformato<br />

dal dischetto).<br />

La finale con lo Spalla sappiamo purtroppo<br />

tutti come è andata a finire, anche in questa<br />

occasione abbiamo dimostrato di essere<br />

un gruppo coeso ed al quale non può essere<br />

rimproverato nulla. Il mio primo anno<br />

nella squadra è stato sicuramente positivo,<br />

ho scoperto la responsabilità di indossare i<br />

colori biancorossi e la bellezza di giocare di<br />

fronte ad una tifoseria sempre calda e numerosa.<br />

Un grazie a tutti coloro che ci hanno<br />

appoggiato lungo il nostro cammino<br />

verso la finale, a quelli che in inverno mi<br />

spingevano ad andare a<br />

correre, ai componenti<br />

dello “squadrune” ed<br />

infine a Tinelli, Giovanni<br />

ed Elia sempre presenti<br />

e sempre pronti a motivarci.<br />

Per merito di tutti<br />

questi collegiali abbiamo<br />

ottenuto importanti<br />

vittorie e abbiamo tenuto<br />

alto il nome del <strong>Plinio</strong><br />

<strong>Fraccaro</strong>.<br />

Giulio Savini mqm<br />

Per il centesimo numero ho voluto farvi un<br />

regalo, cari lettori (pochi ma validi): un inedito,<br />

la poesia mai pubblicata<br />

di un nostro caro<br />

collegiale (che spero non<br />

mi faccia flettere). Inizio<br />

con un resoconto delle<br />

sue epiche gesta, che<br />

12<br />

FRAMMENTI MANCANTI Rubrica poetica a cura di Eleno<br />

farebbero arrossire<br />

d’Annunzio.<br />

Uzzino nasce a Raffadali,<br />

piccola città di provincia<br />

dell'entroterra agrigentino,<br />

il 6 ottobre 1986. Le<br />

origini della sua famiglia<br />

si fanno risalire al principe<br />

saraceno Alì Maragliano,<br />

che dominò il territorio<br />

agrigentino nel XI secolo.<br />

Ricevuta una rigida educazione religiosa,<br />

Uzzino trova presto la strada dell'affascinante<br />

biblioteca paterna, che occupa il posto<br />

dei giochi dell'infanzia. A 15 anni, Uzzino<br />

conosce già diverse lingue, tra cui l'arabo, il<br />

dialetto siculo e qualche parola d'italiano.<br />

Rifacendosi soprattutto alla tradizione arcàdica,<br />

intraprende l’apprendistato poetico, fino<br />

a compiere la propria iniziazione, avvenuta<br />

durante la “Fera de' li malati” (la fiera della<br />

Madonna degli infermi, protettrice di Raffadali);<br />

è in quest’occasione, durante l'omelia<br />

nella chiesa di sant'Oliva, che un giovane<br />

Uzzino si impossessa della celebrazione e<br />

legge il suo primo componimento (fonti inattendibili<br />

rivelano che il popolo si inchinò di<br />

fronte alla bellezza dei versi), purtroppo<br />

perduto. La travagliata adolescenza, segno di<br />

un'emotività esasperata, lo porta ad abban-<br />

donare gli studi regolari per porsi alcune domande<br />

esistenziali e scoprire l’amore per il<br />

vino e l'alcool in generale. La<br />

sua naturale irrequietudine e<br />

le crescenti difficoltà economiche<br />

lo inducono presto a fuggire<br />

dall'amato paese per rifugiarsi<br />

nel Pavese, presso le<br />

torri fraccarotte. Qui trova appagamento<br />

nello studio della<br />

psicologia, tentando di capire<br />

perché nessuno parli la sua<br />

lingua. Lo si ricorda anche come<br />

un rivoluzionario, attento<br />

ai diritti di ogni singolo individuo.<br />

Famosa è la sua campagna<br />

a favore della libera vendita<br />

della birra nei collegi, lesiva<br />

dei guadagni della San Pellegrino,<br />

additata come scorretta monopolista del<br />

commercio delle bibite in lattina. E’ lui il primo<br />

che tenta di aprire gli occhi a tutti i collegiali:<br />

lo si ricorda per aver urlato “chisto<br />

nunn’è alcol”, distruggendo con un pugno<br />

una lattina di Chinò, senza, tuttavia, essere<br />

compreso.<br />

La poesia pubblicata è un inedito, rinvenuto<br />

negli archivi storici di Raffadali, presso la sua<br />

casa museo. Ci consegna un Uzzino inaspettato:<br />

innamorato, voglioso di nuove esperienze,<br />

legato ancora alle tradizioni della sua terra,<br />

all’epoca, d’impostazione ancora feudale.<br />

Molto probabilmente si tratta di una poesia<br />

della gioventù, accomunata a quella di molti<br />

altri poeti, che tentano la propria strada, dal<br />

ricorso a molti e facili virtuosismi. Tra le righe<br />

sembra di poter sentire le comari cantare, di<br />

respirare il profumo dei limoni d'Agrigento, di<br />

Ode alla donna e al dolce stilnovo<br />

Una delle ser passate<br />

Conobbi una ragazza<br />

Era così radiosa e provocante<br />

Che il fulcro del mio amor ancor sguazza<br />

Al pensier di abbandonar ogni gesto galante<br />

Serenate con trombette e tromboni<br />

Sonavan sì forte<br />

Da svegliar el cavalier de’ mie’ pantaloni<br />

Lasciando ogni inibizion alla propria sorte<br />

Parate, fanti e cavalleria<br />

Mandava il mio cuor<br />

E alla fin della tenzone abbracciai la ragazza<br />

mia<br />

Promettendole in cambio una dolce poesia<br />

d'amor<br />

(Dario Maragliano)<br />

vedere ragazze sicule mettere in mostra i<br />

lunghi capelli neri, facendo impazzire i contadini<br />

di Raffadali. Le poesie del giovane Uzzì<br />

(questo il soprannome della sua infanzia)<br />

vogliono dare il giusto valore, essere una<br />

menzione per tutti i doni che la terra dei<br />

suoi antenati gli ha offerto. La purezza dei<br />

sentimenti, pur se annebbiata dall’alcol, è il<br />

valore che sembra voler porre al centro del<br />

componimento. Non essendo dato sapere, se<br />

Uzzì vorrà pubblicare nuovi lavori, possiamo<br />

intanto assaporare questa rarità. Per telefonate<br />

erotiche notturne: 3-7-9.


Una ragazza<br />

in regola<br />

Come forse molti di voi sapranno, ho avuto la<br />

grande fortuna di iniziare la mia esperienza<br />

universitaria alloggiando, come ospite regolare,<br />

proprio qui da voi, al <strong>Fraccaro</strong>. Nella mia<br />

breve permanenza sono riuscita ad addentrarmi<br />

nella quotidianità collegiale, approfondita<br />

anche dopo essere uscita, e a vivere un po’<br />

da fraccarotta, ma con la particolarità di essere<br />

femmina. Questo era ciò che mi spaventava<br />

di più all’inizio, quando stavo ancora in foresteria,<br />

alla 91. Difatti, la prima settimana,<br />

tornando in collegio, sgattaiolavo sempre in<br />

stanza il più in fretta possibile, timorosa che<br />

qualche maschiaccio inferocito, assatanato o<br />

chissà un po’ arrapato, potesse vedermi e<br />

tentare un assalto. Ma era ancora settembre,<br />

ed il collegio non era al massimo della sua<br />

vitalità: fino ai primi incontri, più o meno<br />

diretti, con alcuni di voi, riuscivo a vivermela<br />

tranquillamente. Ricordo che la primissima<br />

persona che ho conosciuto (e<br />

dopo allora mai più rivisto fino al summer<br />

party) fu Silvio. La vista di questo<br />

ragazzo tranquillo mi rassicurò un po’, e<br />

pensai che, se fossero stati tutti così, non<br />

avrei avuto nulla da temere. Senonché<br />

una sera, tornata in collegio un po’ tardi,<br />

giunta in cima allo scalone della sala<br />

musica, intravedo dal vetro della porta<br />

una mandria di ragazzi in mutande, che<br />

correvano in giro all’impazzata. Sembrava<br />

una piccola sfilata (non molto “virile”),<br />

questo strano rito d’iniziazione; sta di fatto<br />

che quella notte riaffiorarono tutti i miei timori<br />

ed ebbi difficoltà ad addormentarmi. Il giorno<br />

seguente, tornata dopo pranzo molto stanca,<br />

mi butto a letto per un meritato pisolino<br />

pomeridiano… ma neanche questo mi è concesso.<br />

Quando già dormivo, con la sbauscina<br />

che scendeva lentamente sul cuscino (indice<br />

di sonno profondo e perfetto), vengo bruscamente<br />

svegliata da una voce forte e fastidiosa,<br />

che gridava ripetutamente: “Olèèè olè olè<br />

olè…”. Quando mi decido a rispondere alle<br />

grida primordiali, si placa di colpo e cala di<br />

nuovo il silenzio. Tornata a dormire, ricomincia<br />

lo stesso, rumoroso verso. Il mio sonno si<br />

era volatilizzato e tramutato in una certa rabbia<br />

verso quell’ignoto essere che stava<br />

dall’altra parte del cortile... MARCONE, ti ho<br />

odiato! (Dovete sapere che non amo niente di<br />

più che dormire.) Queste sono state le esperienze<br />

della prima settimana; ho fatto conoscenza<br />

più diretta del <strong>Fraccaro</strong> e dei suoi inquilini<br />

quando sono stata spostata al piano,<br />

nella famigerata “stanza segreta” (per chi non<br />

sapesse, dietro la porticina bianca in fondo al<br />

corridoio). Fu da lì in poi che non ebbi più<br />

scampo: sottrarsi ad incontri con fraccarotti<br />

che ancora ritenessi minacciosi (o, di sicuro,<br />

<strong>Fraccaro</strong>tte<br />

fastidiosi) era impossibile. Già la prima sera,<br />

tornando verso mezzanotte, mi ritrovo in corridoio<br />

una tavolata, alla quale sedevano una<br />

decina di ragazzi intenti a deliziarsi, a mo’ di<br />

simposio, con il vino ed il canto. Anche questa<br />

volta, senza il coraggio di guardarli in faccia,<br />

scappai subito in stanza. Aiuto! Speravo<br />

che il fracasso potesse finire presto, ma le<br />

voci si facevano sempre più acute, impedendo<br />

al mio sonno di sopraggiungere. Dopo un<br />

po’ mi decido ad uscire, intenta a farli smettere<br />

con minacce (sapete, sono amica di Larno…)<br />

o, in caso estremo, con botte e cazzotti;<br />

apro la porta, ma, anche questa volta, si era<br />

tutto come volatilizzato. Ormai sapevo che<br />

non sarebbe più stato così semplice nascondermi<br />

ed evitare incontri “sconvenienti”. Già il<br />

mattino seguente, infatti, uscendo di stanza,<br />

avvisto davanti alla mia porta un minaccioso<br />

omone in accappatoio, incappucciato e dal<br />

volto tetro. Fuggita di nuovo, inizio a pensare<br />

davvero che i miei pregiudizi siano fondati. Da<br />

lì, avrei impiegato un po’ di tempo per scoprire<br />

che si trattava di un personaggio pacifico e<br />

simpatico che alloggia alla 70. In compenso, a<br />

partire da quel pomeriggio ho cominciato a<br />

scoprire, con estremo piacere, l’animo gentile<br />

che risiede nei <strong>Fraccaro</strong>tti. Sorpresa in cucina<br />

a cercare di riscaldare della focaccia, ho incontrato<br />

Messina che mi ha offerto il suo microonde,<br />

presentandomi, in stanza sua, Giuliano<br />

e Tony. Su consiglio dell’economa ho<br />

contattato Juanita per dei libri, subito disponibile<br />

anche a trattare sul prezzo. Esprimendo<br />

poi la noia che provavo nel fare sempre colazione<br />

al bar, mi è accorso Tinny con una caffettiera<br />

e una merendina! Il giorno seguente<br />

mi accorgo però che mancava l’elemento principale:<br />

il caffè. Pensai: “Ahimè, ma almeno ho<br />

la merendina!” Ma anche quella era sparita.<br />

Solo più avanti avrei scoperto che un certo<br />

maniaco dell’ordine e della buona conservazione<br />

dei viveri, me l’aveva messa in frigo<br />

(congelandola perché troppo vicina al freezer).<br />

Forse per riparare al danno, il gentile<br />

ometto dai capelli rossi si è offerto di prepararmi<br />

lui stesso, ogni mattina, una tazza di<br />

buon caffè accompagnata da dei bei biscottini.<br />

Così, per le due rimanenti settimane, alle<br />

otto e un quarto mi ritrovavo a colazione alla<br />

65, da un folletto col pigiama a righe, le ciabatte<br />

verdi a punta, la tazza gialla sempre<br />

in mano e, anche gli occhi, incredibilmente<br />

rossi, probabilmente per via dell’insolito<br />

orario mattutino. Così, pian piano ho iniziato<br />

ad approfondire la conoscenza dei vari<br />

<strong>Fraccaro</strong>tti; ma ero pur sempre una ragazza<br />

in un collegio maschile! Era quindi impossibile<br />

non passare sotto le grinfie di un alto e<br />

furbo siculo dalla folta chioma. Una sera gli<br />

propongo di preparare una della mie specialità,<br />

risotto con salsiccia, per lui e due<br />

altri; ma con un tranello (e probabilmente<br />

la complicità dei due), la cena tranquilla, in<br />

simpatica compagnia, si rivela romantico<br />

incontro a due, tra le strategiche luci offuscate<br />

della sua stanza e davanti a un film<br />

lungo tre ore, con lui che escogitava, senza<br />

risultati ovviamente, le dovute mosse per<br />

avvicinarsi (…senza offesa, TONY). Arresosi<br />

Tony, si fa avanti un garbato Ninja, sempre<br />

pronto e disponibile ad aiutarmi. È grazie a<br />

lui che, una volta trasferitami al Castiglioni,<br />

ho reso la mia piccola stanza un po’ più<br />

spaziosa, lasciandogli spostare a destra<br />

e a manca tutti i mobili (compreso<br />

l’immenso armadio); ma proprio per questo<br />

approccio di premura, forse eccessiva,<br />

nei miei confronti, durante una partita<br />

al Teresiano, mi sono abbandonata ad<br />

uno sfogo di ira verso di lui. (Mi scusi,<br />

GAMBA) Trasferitami al Castiglioni, ho<br />

sentito la mancanza del clima fraccarotto,<br />

dei vostri volti e della vostra compagnia.<br />

Questo collegio era ormai la mia<br />

casa, un luogo accogliente, con persone<br />

a cui avevo iniziato ad affezionarmi, dove<br />

c’era sempre qualcuno a cui potevo rivolgermi<br />

e dove c’era sempre un posto apparecchiato<br />

per me. È così che ho continuato<br />

a frequentare il <strong>Fraccaro</strong>, giorno per giorno,<br />

insediandomi alla 70, divenuta luogo di<br />

convivio. Il Castiglioni era dove abitavo, ma<br />

la mia vita era qui. Qui ho vissuto moltissime<br />

esperienze indimenticabili: emozionanti<br />

partite, serate in compagnia, grandiose cene<br />

nei corridoi, pomeriggi rilassanti, bevute<br />

divertenti, allenamenti affaticanti… Ma la<br />

cosa più bella è stata conoscere il collegio,<br />

vedere la sua unità, il suo modo di vivere la<br />

collegialità, le persone che vi dedicano il<br />

cuore. In nessun altro collegio (e sapete<br />

che stando al Castiglioni, ero costretta ad<br />

entrare nel pollaio e nella Stalla) ho notato<br />

ciò che accade qui dentro e ho avvertito<br />

una così bella atmosfera. Vedervi in certe<br />

occasioni (il presepe, il concerto, il giornalino,<br />

il summer party), mi ha aperto il cuore<br />

e dato una serie di emozioni indescrivibili.<br />

Vorrei concludere ringraziando tutti<br />

(nessuno in particolare perché la lista sarebbe<br />

troppo lunga), per la vostra accoglienza,<br />

per ciò che mi avete dato, per avermi<br />

resa un po’ fraccarotta.<br />

Eli<br />

13


Prime volte<br />

Il primo giorno<br />

Sono ormai le 7 e mezza dell’ultimo giorno<br />

disponibile…non posso non scrivere sul numero<br />

<strong>100</strong> del giornalino. Per cui mi accingo a<br />

raccontarvi qualcosa, non sarà nulla di calciofilo,<br />

perché ormai il calcio con l’Inter che vince<br />

non è più uno sport credibile…i 3.5 scudetti<br />

di fila non sono plausibili<br />

per chi nasce con l’inter<br />

che suca. Comunque non<br />

mi dilungo. Ciò che voglio<br />

raccontarvi è il mio primo<br />

giorno di collegio. Un giorno<br />

che ha cambiato totalmente<br />

la mia vita, o meglio<br />

è stato l’inizio di qualcosa<br />

che mi ha cambiato, cresciuto<br />

e forse reso anche<br />

un pò un cazzaro.<br />

“Son le 8.10 di lunedì 6<br />

giugno 2003, (l’ora la ricordo<br />

perché prendo lo stesso<br />

treno da 6 anni), arrivo in<br />

collegio, poso la valigia<br />

all’ingresso, e prima ancora<br />

di potermi presentare<br />

con il portiere, anziano, un certo Albertario,<br />

questi incomincia a dare in escandescenza al<br />

telefono, sarà la prima e l’ultima volta che lo<br />

sentii così adirato… scendi immediatamente<br />

dalla tua stanza, devi andartene, non sei più<br />

in regola, fuori di qui!!!<br />

A quelle parole rimasi frastornato, passati<br />

pochi minuti, dopo che mi ero presentato ad<br />

Albertario, arriva il ragazzo insultato poco<br />

prima, scopro essere straniero, il portiere lo<br />

caccia via e gli dà ancora due nomi. A quella<br />

scena il mio cervello parte per un viaggio<br />

mentale e penso: ”per farmi entrare sbattono<br />

fuori un extracomunitario, che razzisti di merda,<br />

ma in che posto son finito” e il terrore mi<br />

assale, anche se il peggio doveva ancora arrivare.<br />

Salito in stanza mi tranquillizzo un po’,<br />

almeno non avevo preso il posto di quel ragazzo,<br />

la camera è tutta in ordine. Di collegiali<br />

neanche l’ombra, tutti dormono o comunque<br />

quelli del mio corridoio sì.<br />

Arrivato in università incomincio a sentir voci<br />

sulle matricole, su quest’usanza che c’è nei<br />

collegi, su cosa subiscono, son un po’ preso<br />

male anche se in realtà qualcosa<br />

mi aveva già anticipato<br />

il rettore, dicendomi: è la<br />

prassi, tutti la fanno, nessuno<br />

si lamenta comunque se esagerano<br />

fammelo presente. Per<br />

cui pensavo fosse una cosa<br />

leggera come in treno alle<br />

superiori. Povero scemo illuso.<br />

Arrivato in collegio alle 5 faccio<br />

la conoscenza di personaggi<br />

mitologici, Minna, mezzo<br />

uomo, mezzo spacciatore,<br />

6 ore di TV in sala comune al<br />

giorno, Chiacchera, un ragazzo<br />

enorme con le mani più<br />

grosse dell’universo che prlava<br />

tutto strano che non riusciva<br />

a dire Gotta e diceva sempre Cozza, e<br />

infine Peppiniello, grande ala del <strong>Fraccaro</strong><br />

Calcio. Minna mi accoglie dicendo, “ohh è<br />

arrivato il mio compagno di cesso, salutiamolo.”<br />

E lì incomincia la mia vita di matricola,<br />

sono accerchiato, la mia voce è tremula, dopo<br />

svariate flessioni, mi dà le dritte su come<br />

devo tener il bagno; la paura che qualcuno<br />

entrasse, o mi facesse dispetti mentre ero in<br />

bagno mi terrorizzò a tal punto che per circa 2<br />

giorni mi si bloccò l’apparato urinario. La presentazione<br />

si concluse nel modo migliore (o<br />

peggiore a seconda dei punti di vista)<br />

quando mi chiese sulla soglia della mia<br />

camera: “per quale squadra tifi”<br />

Lì mi si aprì il cuore, e fierissimo di me<br />

dissi “Milan! Cazzo ieri abbiamo vinto il<br />

derby 3-2..evvai!!! ovviamente era un interista<br />

sfegatato e mi fece flettere all’infinito.<br />

La sera dopo essermi barricato in camera,<br />

pronto per andar a dormire con le galline,<br />

altri sventurati vennero a chiamarmi in camera,<br />

iniziava la lunga notte di matricola.<br />

Eravam tipo in 8, 10 matricole, loro, gli anziani<br />

in tanti, troppi, una stanza piena, noi<br />

messi al muro. Man mano che la sera continuava<br />

aumentavano sempre di più. La paura<br />

che potessero farmi del male, scemava<br />

via via con il passare dei minuti, anche<br />

perché accanto avevo le facce sorridenti è<br />

più tranquille di Naza e Rizzi che mi mettevan<br />

un po’ più a mio agio. La stanchezza<br />

però era insostenibile, dopo n flessioni, ci<br />

fecero fare il motore, pistoni che salgono<br />

scendono, Manzoni, Turconi, Marce, Bensi,<br />

non eran mai soddisfatti, continuavano a<br />

spronarci a dar di più. Erano le 4 non se ne<br />

parlava di andar a letto, ero uno schifo<br />

d’uomo quando ecco che un evento movimenta<br />

la serata e sposta le menti dagli<br />

anziani, gli stallanzanotti minano da sotto il<br />

nostro collegio e incominciano a grugnire<br />

sotto le finestre… tutti scattano, corrono di<br />

sotto, e Bensi, grande oratore e uomo di<br />

pace pensa bene di mollare un cazzotto a<br />

brucio sul muso di uno di loro. Il conflitto<br />

cessa immediatamente, loro da buoni coniglietti<br />

se ne tornan a casa e noi povere<br />

matricole finalmente possiamo andar a nanna<br />

per 3 orette..<br />

Lorenzo Gotta<br />

Visione di un<br />

neofita sul rugby<br />

14<br />

Pomeriggio afoso e assolato e maglietta di<br />

flanella, ecco come inizia la mia avventura nel<br />

rugby giocato.<br />

Lo dico in tutta onesta, pensavo fosse decisamente<br />

più semplice: vai lì dai un paio di botte,<br />

corri con una palla che rimbalza come<br />

vuole e via. Non ci ho preso neanche minimamente,<br />

anche perché di botte ne ho prese e<br />

basta, vedi il referto medico o le varie escoriazioni.<br />

Di fatica ne ho fatta proprio tanta, ma mi sono<br />

proprio divertito. Non fa per me il rugby e<br />

questo l’ho capito benissimo, ma sono contento<br />

davvero di aver fatto anche questa e-<br />

sperienza con il collegio.<br />

È stato bello vedere come gente che con gli<br />

sport collegiali non ha molto a che fare correre<br />

su e giù per il campo con la<br />

divisa del collegio, visto che per<br />

molti questa era la prima partita<br />

con una rappresentativa<br />

fraccarotta.<br />

All’inizio non avevamo molta<br />

idea di cosa o come farla e<br />

tant’è che si è visto il primo<br />

tempo con il cairoli, poi le cose<br />

sono andate migliorando e alla<br />

fine capisci che è forse uno dei<br />

pochi giochi di squadra dove<br />

devi essere veramente unito<br />

per riuscire a portare a casa il<br />

risultato; è normale che avere il<br />

fenomeno aiuti, ma penso che<br />

a differenza di altri sport, il<br />

singolo possa fare meno la<br />

differenza e d è invece il gruppo<br />

che arriva in fondo.<br />

Sta di fatto che è stata davvero<br />

un’esperienza strana, quasi<br />

surreale, non ho mai visto così<br />

tante ambulanze in una<br />

volta sola come mercoledì<br />

( e dire che ho giocato sei<br />

anni l’intercollegiale di<br />

calcio);<br />

beh spero davvero che si<br />

riproponga l’occasione di<br />

questo torneo e visto che<br />

c’è una cazzata come il<br />

dragon boat non vedo<br />

perché non ci possa essere<br />

anche il rugby come<br />

torneo valido per<br />

l’intercollegiale.<br />

Ecco, se mai capiterà questa<br />

occasione, sarò sicuramente<br />

lì a tifare per voi,<br />

perché alla fine questo<br />

mercoledì mi è servito per<br />

capire che il rugby è divertente,<br />

ma difficilmente fa<br />

per me.<br />

Giuliano


Non c’è solo<br />

Amsterdam: leggete un<br />

po’ di Christiania..<br />

Carissimi collegiali, come potevo venir meno<br />

alla vostra richiesta di scriver un articolo per<br />

il centesimo numero del giornalino Il problema<br />

è: che ***** ci scrivo! Volevo scrivere in<br />

alternativa un commento semiotico molto<br />

particolare de La Sera Fiesolana di D'Annunzio<br />

( sulla sua simbologia sessuale ed<br />

altamente dissacratoria ), ma ho pensato<br />

che forse sarebbe piaciuto maggiormente<br />

un articolo come quello che allego al presente<br />

messaggio.<br />

Un saluto e spero che l'articolo sia di vostro<br />

gradimento.<br />

Visto che l’estate non è lontana e che molti<br />

di voi son soliti partire per sfasciarsi in<br />

posti eccentrici e trasgressivi, vi posso<br />

consigliare un luogo assurdo che ho avuto<br />

la fortuna di visitare lo scorso anno : Christiania.<br />

Non fatevi ingannare dal nome<br />

poco allettante: il posto di cui parlo è una<br />

incredibile comunità hippy, adiacente<br />

all’ovattato e borghese centro storico di Copenhagen<br />

; è meta prediletta dei più scapestrati<br />

giovani della Scandinavia, ma anche di<br />

ogni parte di Europa… Perché van lì i giovani il<br />

motivo è chiaro : vi è libero commercio di<br />

hashish e cannabis, anche se sottobanco vi è<br />

di tutto…La via principale di questa città è<br />

Non voterò (o annullerò la scheda) 12<br />

Non so ancora cosa voterò 19<br />

So già cosa voterò 29<br />

tot 60<br />

nota come Pusher Street ed è ricolma di chioschetti<br />

di “articoli per fumatori” , non mancano<br />

bar che vendono caratteristiche bottiglie di<br />

birra alla cannabis e negozi di souvenir ( a<br />

mio avviso però piuttosto banali). Sì, ormai è<br />

una meta molto turistica: nata ad inizio anni<br />

Settanta del Novecento dall’occupazione da<br />

parte di alcuni anarchici di vecchi edifici militari<br />

abbandonati, la città fu ben presto proclamata<br />

Libera. E’ una città che ha di tutto : un<br />

debosciatissimo museo , un teatro, un asilo<br />

(di bambini dei pochi residenti), una fabbrica<br />

di biciclette, una radio, cinema. Questa città è<br />

stata negli ultimi anni spesso in contrasto con<br />

lo stato danese che ne vuol fare una lussuosa<br />

zona residenziale: a gennaio 2004 le “tipiche”<br />

SUPERSONDAGGIONE<br />

Come ogni tornata elettorale vi proponiamo<br />

il nostro classico sondaggione in sfregio<br />

ad ogni divieto di diffusione.<br />

Europa<br />

bancarelle di cui sopra vennero demolite<br />

dagli stessi “commercianti” per persuadere<br />

il governo a permettere che Christiania continui<br />

ad esistere, due anni dopo la città ha<br />

perduto il suo statuto speciale di comunità<br />

alternativa. Io ci son andato nel 2008 e le<br />

bancarelle c’erano. A parte la trasgressione,<br />

si posson trovare a ridosso della zona turistica<br />

angoli di bellezza nordica incommensurabile:<br />

un isolotto in mezzo ad un lago<br />

circondato dal verde e case di legno ,<br />

giovani in gruppo che suonano e animali<br />

selvatici, tutto a poche centinaia<br />

di metri dal confine della città, da una<br />

zona industriale prospiciente la residenza<br />

reale di inverno e la famosa<br />

Sirenetta.<br />

Oltre a questa meta ignorante, non<br />

mancate di visitare la splendida Copenhagen,<br />

regale, asettica , snob (che per<br />

certi versi mi ricordava un po’ Torino ).<br />

Se vi interessa, vi informo che su facebook<br />

vi è un numeroso gruppo intitolato<br />

BEVAR CHRISTIANIA (salvate C.).<br />

Ora torno agli orrendi compiti di greco<br />

che ho da correggere e che mi fanno<br />

rimpiangere un po’ la vita da studente<br />

di un anno fa circa….<br />

Un saluto e un arrivederci al Summerparty a<br />

cui – almeno lì- non mancherò.<br />

Michele Paolo<br />

Non voterò (o annullerò la scheda)<br />

Non so ancora cosa voterò<br />

So già cosa voterò<br />

tra chi non sa ancora cosa voterà: non so 9<br />

a destra 2<br />

a sinistra 6<br />

non berlusconi 1<br />

tendenzialmente a muzzo 1<br />

non so<br />

a destra<br />

tra chi sa già cosa voterà: Lega Nord 4<br />

PDL 1<br />

UDC 2<br />

Italia dei Valori 11<br />

PD 1<br />

Sinistra e Libertà 3<br />

”Rifondazione” 3<br />

Partito Comunista dei Lavoratori 2<br />

Vincenzo Romano 1<br />

Il Sole con le Borchie 1<br />

Noemi 1<br />

Lega Nord<br />

PDL<br />

UDC<br />

Italia dei Valori<br />

PD<br />

Sinistra e Libertà<br />

”Rifondazione”<br />

Partito Comunista dei<br />

Lavoratori<br />

Vincenzo Romano<br />

a sinistra<br />

non berlusconi<br />

tendenzialmente a muzzo<br />

Il Sole con le Borchie<br />

15


Filosofia<br />

IV scritto di<br />

Filosofia del diritto<br />

per VdC<br />

La verità delle cose.<br />

Parte terza: Una verità contro l'altra.<br />

“At times I think there are no words<br />

but these to tell what's true.<br />

And there are no truths outside the Gates of Eden.”<br />

“A volte penso che non ci siano parole<br />

che queste, per dire cosa è vero.<br />

E che non vi siano verità fuori dai cancelli dell'Eden.”<br />

4. Verità relative<br />

16<br />

Bob Dylan *<br />

4.0 Sub 3.3 ho proposto l’indagine di una specifica<br />

relazione di dipendenza tra verità de re (verità<br />

eidologica, verità di cose, corrispondenza di una<br />

cosa a un concetto, corrispondenza di ciò che si<br />

osserva a un’idea) e verità de dicto (verità apofantica,<br />

verità di enunciati, corrispondenza di enunciati<br />

a stati-di-cose, corrispondenza di ciò che si dice<br />

alla realtà): se la verità de dicto sia condizionata<br />

dalla verità de re 5 .<br />

Sub 4.1 e 4.2 illustrerò due casi, l’uno che la smentisca,<br />

l’altro che la riaffermi; infine, sub 4.3, formulerò<br />

una possibile soluzione.<br />

4.1 Verità incondizionata<br />

4.1.0 Se si considera gran parte degli oggetti che<br />

consistono sia in una re sia in un dictum (oggetti<br />

4.3.2 In particolare, perché via sia dipendenza,<br />

che supportano un enunciato linguistico, come una<br />

l’oggetto deve essere un<br />

cartolina, una lapide, una canzone; oggetti che sub<br />

quid che dice qualcosa<br />

(non necessariamente di sé, ma) per sé.<br />

3 ho chiamato “oggetti parlanti”), si è portati a<br />

Un testamento, ad esempio, che dica: “Tizio è mio<br />

ritenere che tale dipendenza non vi sia: che la<br />

erede”, dice qualcosa non di sé, ma per sé; dice<br />

verità (de dicto) dell’enunciato possa prescindere<br />

qualcosa (su uno stato-di-cose) che verte sulla<br />

da qualunque considerazione di verità sulla cosa.<br />

propria verità.<br />

In altri termini: vi è una specie di oggetti parlanti,<br />

4.1.1 Si consideri ad esempio un certificato. Un<br />

nei quali la res intrattiene un duplice rapporto con<br />

certificato falsificato non è un certificato vero de<br />

l’enunciato; essa ne sostiene non solo i segni linguistici<br />

(come illustrato sub 3.1.2), ma anche il<br />

re: in quanto falsificato, infatti, esso non corrisponde<br />

più al concetto (al suo eidos).<br />

riscontro di significato (come argomentato sub 4.2).<br />

4.1.2 Tuttavia, dato un certificato riportante che<br />

Tizio ha sostenuto l’esame tale in data tale, se la<br />

firma è falsificata, non per questo ciò che riporta<br />

non è vero. Difatti, se Tizio ha davvero sostenuto<br />

l'esame (se cioè l’enunciato corrisponde allo statodi-cose<br />

che attesta, quale è sostenere un esame) e<br />

il certificato è falso, l'enunciato è comunque vero.<br />

4.1.3 Indipendentemente dal fatto che il certificato<br />

sia o no vero de re, è vero de dicto che Tizio abbia<br />

sostenuto l’esame tale in data tale, se, e solo se,<br />

Tizio ha sostenuto l’esame tale in data tale. 6<br />

4.2 Verità condizionata<br />

4.2.0 Apparentemente, la verità di un enunciato<br />

non può dipendere dalla veracità del suo contesto.<br />

Vi sono altresì alcuni casi in grado di smentire<br />

l'assolutezza di tale apparenza.<br />

4.2.1 Si consideri ad esempio una banconota. Una<br />

banconota falsificata non è una banconota vera de<br />

re: in quanto falsificata, infatti, essa non può corrispondere<br />

al concetto (all’eidos) della res<br />

'banconota'.<br />

4.2.2 Le banconote americane da un dollaro riportano<br />

due particolari enunciati:<br />

[7] ‘In God we trust’ (“Noi confidiamo in Dio”);<br />

[8] ‘This note is legal tender’ (“Questa banconota è<br />

mezzo legale di pagamento”).<br />

Se la banconota è falsificata, diversa è la sorte dei<br />

due enunciati:<br />

(i) che gli Americani confidino in Dio continua ad<br />

essere vero o falso (de dicto) a prescindere dal<br />

fatto che la banconota sia o no vera de re;<br />

(ii) invece, che quella banconota sia mezzo legale<br />

di pagamento, ciò dipende specificamente dalla<br />

autenticità della stessa, dal suo essere una vera<br />

banconota.<br />

4.2.3 È perché il dictum verte sulla res (si noti che<br />

l'enunciato dice: “This note”) che, in questo caso,<br />

la sua stessa verità poggia sulla verità della cosa.<br />

Ed è perciò vero (de dicto) che quella banconota<br />

sia mezzo legale di pagamento, in quanto quella<br />

sia una banconota vera de re.<br />

4.3 Verità di oggetti parlanti<br />

4.3.1 Degli oggetti che consistono sia in una res sia<br />

in un dictum, ove la prima supporta il secondo<br />

(“oggetti parlanti”), la verità de dicto è condizionata<br />

dalla verità de re, ove il dictum (non solo sia<br />

imperniato nella res, ma) verta sulla res.<br />

4.3.3 Per questi oggetti, la relazione di dipendenza<br />

in esame – che verità de re sia condizione necessaria<br />

di verità de dicto – sussiste; poiché la res e il<br />

dictum versano in uno stato di promiscuità non<br />

solo semiotica (di σημειον, seméion, di impressione<br />

del segno), ma anche semantica (di σημανσις,<br />

semànsis, di espressione del significato); e pertanto<br />

lo statuto apofantico dell’enunciato soggiace,<br />

per sua fisionomia, alla conformità eidetica della<br />

cosa. 7<br />

5. L'intuizione non vera<br />

5.0 Da un'intuizione corretta può nascere un'intuizione<br />

non corretta. Propongo, con una triade ad<br />

hoc, un riepilogo di quanto illustrato sub 4.<br />

5.1 Intuitivamente falso è che ogni enunciato debba<br />

dipendere dalla res che lo supporta.<br />

5.2 La conseguente apparenza che la verità di un<br />

enunciato possa prescindere da qualunque considerazione<br />

di verità sulla cosa, è tuttavia fuorviante:<br />

essa conduce a un'intuizione non vera (de<br />

re).<br />

5.3 Infatti, che la verità de dicto dipenda dalla<br />

verità de re è vero (de dicto) se, e solo se, l'enunciato<br />

verte sulla verità della cosa. In questo,<br />

e solo in questo caso, l'enunciato è vero – corrisponde<br />

a uno stato-di-cose esistente – in quanto<br />

la cosa corrisponda al concetto.<br />

Di quegli oggetti parlanti, il cui dictum verte<br />

sulla res, la cui verità de dicto è condizionata<br />

dalla verità de re, uno in particolare interesserà<br />

il seguito di questa ricerca.<br />

Giorgio Montolivo<br />

*<br />

Bob Dylan [*1941], Gates of Eden. In: Bringing it<br />

All back Home. Washington, D.C., Columbia Records,<br />

1965. Traduzione di Giorgio Montolivo.<br />

5<br />

Non tratterò qui il primo dei due problemi,<br />

proposti sub 3.2; sebbene, che la verità de re sia<br />

condizionata dalla verità de dicto, sia tesi non<br />

meno provocante. Essa concerne tutti e soli<br />

quegli oggetti che non sono tali, se non dicono il<br />

vero; incidentalmente, propongo di annoverare<br />

tra di essi i concetti di “premonizione” ed<br />

“intuizione”, dei quali, quest’ultimo, mi è stato<br />

di spunto per la conclusione della presente parte.<br />

6<br />

Così, irrelate alla verità della lapide, posta<br />

all’ingresso del collegio <strong>Fraccaro</strong>, sono le informazioni<br />

sulla sua fondazione, poiché esterno,<br />

rispetto alla res su cui compaiono, è lo stato-dicose<br />

descritto.<br />

Riporto per intero, con le medesime lettere<br />

maiuscole, il testo della lapide.<br />

“QUESTO EDIFICIO, ANNESSO IN ORIGINE ALL’OSPEDALE SAN<br />

MATTEO E DAL 1933 INTITOLATO COME SCUOLA MILITARE A<br />

LUIGI MENABREA, NEL 1955 FU DONATO DAL COMUNE<br />

ALL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI, CHE LO DESTINÒ A SEDE DI UN<br />

NUOVO COLLEGIO UNIVERSITARIO. L’OPERA, IDEATA DA PLI-<br />

NIO FRACCARO, RETTORE DAL 1943 AL 1959, FU ATTUATA<br />

NEL 1963 DAL SUO SUCCESSORE, LUIGI DE CARO. A<br />

RICORDO DELLA DEDIZIONE CON CUI PLINIO FRACCARO<br />

PROMOSSE IL RINNOVAMENTO DELL’ATENEO PAVESE, IL COLLE-<br />

GIO DI PAVIA PORTA IL SUO NOME. PAVIA, 11-XI-<br />

MCLXIII”.<br />

Il testo della lapide mi è stato fornito da Andrea<br />

Orlando, dottorando in Storia comparata del Bon<br />

ton.<br />

7<br />

Sono particolarmente grato ad Andrea Trameri<br />

per il contributo ai riferimenti etimologici, nonché<br />

ad alcune matricole del collegio <strong>Fraccaro</strong> per<br />

il contributo attivo e spontaneo allo stimolo<br />

intellettuale indispensabile per la cernita di alcune<br />

espressioni terminologiche.


Motricista e motologo, due figure<br />

professionali da istituire.<br />

CAFFE' LETTERARIO: UNA LUNGA E TRAVAGLIA-<br />

TA AVVENTURA<br />

SPORTIVAmente a cura di Italo Aurucci<br />

CAFFÈ LETTERARIO a cura di Uzzino<br />

Salve a tutti, carissimi lettori e<br />

lettrici. In queste righe voglio<br />

esprimere il mio entusiasmante<br />

ringraziamento a voi, miei a-<br />

mati compianti, per aver seguito<br />

passo per passo la mia immensa<br />

ed estenuante rubrica.<br />

Le parole, come ben sapete,<br />

sono dei piccoli segni, a volte<br />

così manchevoli da non poter<br />

pronunciare alcun adeguato<br />

sentimento. Mi abbandono<br />

dunque alla vostra consapevolezza<br />

di aver prodigato tanto in<br />

questi quattro lunghi e travagliati<br />

anni, e solo adesso mi accorgo che tanti<br />

sono stati pure i vostri consensi. Scusate ora<br />

la mia boriosa rimembranza, ma inesprimibile<br />

è stato il mio enorme piacere<br />

nell'arricchire la quotidianità<br />

di voi, piccoli<br />

ignorantelli. Ricordate<br />

Quando la sala comune,<br />

da barbara spelonca, andò<br />

trasformandosi lentamente<br />

nell'epicentro della cultura<br />

pavese Ricordate<br />

Quando Splendid, ancora<br />

in fasce, non discriminava<br />

il tono del divino Wilde da<br />

quello del triviale Bukowski<br />

Ricordate Quando il<br />

giovincello Montolivo<br />

Rubriche<br />

I benefici, in termini medici e psicosociali, che<br />

derivano dallo svolgimento di un’attività motoria<br />

regolare ed equilibrata per la popolazione<br />

in genere, e in particolare per anziani,<br />

disabili e bambini, sono ormai riconosciuti a<br />

livello internazionale (U.S. Department of Health<br />

and Human Services, 1999). Il mantenimento<br />

di uno stato di buona salute è il risultato<br />

del controllo da parte degli individui e<br />

della società sui numerosissimi fattori che<br />

possono favorire la salute o provocare la malattia.<br />

In pratica una efficace strategia di prevenzione<br />

delle malattie e di promozione della<br />

salute consiste nel cercare di allontanare o<br />

rimuovere quei fattori che aumentano la probabilità<br />

di ammalarsi, i « fattori di rischio »,<br />

e, al contrario,<br />

nell’incrementare la presenza di quei fattori<br />

che contribuiscono ad aumentare il livello di<br />

benessere fisico, psicologico e sociale di ogni<br />

individuo.<br />

Tra i fattori comportamentali è noto l’effetto<br />

positivo dell’attività fisica per il mantenimento<br />

di un buono stato di salute e, al contrario,<br />

l’effetto negativo della sedentarietà, che costituisce<br />

un vero e proprio fattore di rischio per<br />

numerose malattie.<br />

Il sempre maggiore uso delle tecnologie che<br />

caratterizza la nostra società ha di molto ridotto<br />

queste attività fisiche e favorito<br />

l’instaurarsi di stili di vita sedentari che è<br />

necessario contrastare per evitare l’insorgere<br />

di numerose patologie. Il contributo che può<br />

dare l’attività fisica e sportiva per prevenire<br />

alcune malattie è stato ed è oggetto di numerosi<br />

studi scientifici. Vi è evidenza scientifica,<br />

infatti, che l’attività fisica comporta benefici a<br />

breve e lungo termine sulla salute psicofisica<br />

e sul benessere sociale di persone di ogni età<br />

e sesso per tutta la loro vita.<br />

È particolarmente importante che i bambini<br />

svolgano un’attività fisica regolare, essenziale<br />

per il loro sviluppo, per l’acquisizione di vigore<br />

e abilità motorie, per sviluppare le basi<br />

strutturali che permetteranno loro di resistere<br />

meglio a malattie croniche e per facilitare il<br />

mantenimento anche in futuro di uno stile di<br />

vita attivo. È provato che un’attività fisica<br />

regolare riduce il rischio di morte per malattie<br />

cardiovascolari e il rischio di sviluppare malattie<br />

cardiache. È inoltre provato l’effetto positivo<br />

dell’attività fisica sul controllo del peso e<br />

della pressione arteriosa. Evidenze scientifiche<br />

vi sono anche sulla riduzione dello stress,<br />

dell’ansia e della depressione e sulla riduzione<br />

dell’abitudine al fumo.<br />

L’attività fisica è molto importante anche nelle<br />

persone anziane, in quanto riduce lo sviluppo<br />

dell’osteoporosi, aumenta la capacità di muoversi<br />

senza cadute e favorisce la funzionalità<br />

e l’autosufficienza.<br />

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità,<br />

« la sedentarietà fisica è uno degli importanti<br />

fattori di rischio per le malattie croniche<br />

» (Fifty-Third World Health Assembley, maggio<br />

2000). Effetti benefici dell’attività fisica sulla<br />

salute si riscontrano:<br />

1) in forti evidenze per una minor incidenza<br />

di tutte le cause di mortalità, e in particolare<br />

della malattia coronarica, dell’ipertensione,<br />

del diabete, dell’obesità, della sindrome metabolica,<br />

del cancro al colon, del cancro alla<br />

mammella e della depressione; 2) in forti evidenze<br />

nel contribuire a un più elevato livello<br />

di efficienza cardiorespiratoria e muscolare, a<br />

una più sana massa e composizione corporea,<br />

alla prevenzione primaria e secondaria di malattie<br />

cardiovascolari, diabete, osteoporosi,<br />

obesità e ipertensione, all’incremento della<br />

salute ossea e alla migliore qualità del sonno.<br />

Tali effetti benefici si verificano per bambini,<br />

adolescenti, ragazzi, adulti, anziani, disabili<br />

(Physical Activity Guidelines for Americans<br />

2008, U.S. Departement of Health and Human<br />

Services).<br />

Quindi, risulta evidente quanto sia importante<br />

che l’educazione motoria, e non uno specifico<br />

sport, venga insegnata da personale qualificato<br />

sin dalla scuola dell’infanzia, per poi proseguire<br />

nella scuola primaria, dove le scienze<br />

motorie e sportive acquistano ulteriore rilievo<br />

in quanto i bambini di questa fascia<br />

d’età si trovano nel pieno delle fasi sensibili<br />

per lo sviluppo degli schemi motori di<br />

base e delle capacità coordinative, fino ad<br />

arrivare all’università.<br />

È importante capire che solo se la disciplina<br />

delle scienze motorie e sportive, inserite<br />

dall’attuale Governo come una delle materie<br />

da svolgersi nella scuola primaria, verrà<br />

insegnata da personale altamente qualificato<br />

(cioè laureato in scienze delle attività<br />

motorie e sportive e specializzato con la<br />

laurea specialistica o magistrale), sarà possibile<br />

prevenire l’ormai crescente quantità<br />

di vizi posturali che affliggono i bambini, i<br />

ragazzi, gli adulti e gli anziani dell’odierna<br />

società, determinando una riduzione dei<br />

fattori di rischio per le numerose patologie<br />

elencate precedentemente e con la conseguente<br />

diminuzione della spesa pubblica<br />

sanitaria, cosa che in questo periodo di crisi<br />

economica può risultare determinante.<br />

Tre deputati della camera, il 12 marzo 2009,<br />

hanno presentato una proposta di Legge (la<br />

N. 2290) che descrive il bisogno di istituzione<br />

delle figure professionali di esperto in<br />

scienze delle attività motorie e sportive<br />

(motricista) e di specialista in scienze e<br />

tecniche delle attività motorie preventive e<br />

adattative (motologo), art. 1 e 2, nonché<br />

disposizioni sul funzionamento delle strutture<br />

pubbliche e private, art. 3, 4, 5 e 6,<br />

destinate allo svolgimento di attività fisicomotorie;<br />

inoltre seguono gli aspetti legati<br />

alla lista degli esperti (motologi e motricisti),<br />

art.7, e all’attività di controllo, art. 8.<br />

Quanto riportato assume estrema importanza<br />

per continuare a far capire quanto sia<br />

fondamentale un laureato in scienze motorie,<br />

o in educazione motoria preventiva e<br />

adattata. Qualcosa si sta sbloccando e NOI<br />

seguiremo queste vicende in modo fiducioso.<br />

sfoggiava un'inconsueta cultura popolare e<br />

distribuiva formaggi e pani al posto delle<br />

odierne tisane rinfrancanti e squisiti intrugli<br />

Ricordate Bene, proprio a voi, che non<br />

scordate, sono indirizzati i miei cordiali<br />

ringraziamenti. Voi, che siete riusciti a carpire<br />

la luce all'ombra delle mie parole, che<br />

come veri uomini coglieste la perla e non la<br />

biada. Come l'amore del maestro all'allievo,<br />

strette saranno queste parole ai vostri gentili<br />

animi. Non un addio, ma solo un prolungato<br />

arrivederci.<br />

Ps. Ringraziamenti particolari vanno anche<br />

al mio più estenuante lettore, un tale Violetto<br />

Andrea, che di molti articoli fece stupende<br />

recensioni<br />

17<br />

Uzzino


Rubriche<br />

Cari lettori e lettrici, è per me un motivo di orgoglio<br />

poter scrivere sul centesimo numero del giornalino<br />

che ogni donna spera di possedere (e so per<br />

certo che le copie di questo numero andranno a<br />

ruba). In omaggio ai cento numeri di Vdc ho pensato<br />

di scrivere una recensione più lunga del solito<br />

(sono tante le cose più lunghe del comune da queste<br />

parti, a cominciare da un Vdc ben più spesso).<br />

Bando alla chiacchere allora, e come direbbe Nadal,<br />

che nulla ci fermi (muri e vetri della palestra a<br />

parte)<br />

Takeshi Lev Kovacs è un reduce del Corpo di Spedizione:<br />

ha vissuto in prima persona<br />

la cruenta disfatta di Sharya e i tragici eventi di<br />

Innenin che ancora covano sotto la cenere del suo<br />

spirito digitalizzato. E' già passato attraverso qualche<br />

tentativo non proprio riuscito di ricostruirsi una<br />

vita (alla lettera) quando organizza un furto di wetware,<br />

un colpo da quindicimila crediti ai danni<br />

della Gemini Biosys. Sua complice è l'unica persona<br />

di cui si fidi su tutto Harlan's World: Sarah<br />

Sachilowska. Ma la polizia di Millsport è nota per i<br />

suoi metodi spicci e quando una squadra d'assalto<br />

fa irruzione nel loro appartamento la situazione ci<br />

mette poco a precipitare. Sarah viene messa subito<br />

fuori gioco dai Kalashnikov degli incursori, mentre<br />

Kovacs s'illude di vender cara la pelle finché non è<br />

costretto a soccombere dalla superiore potenza di<br />

fuoco dei commando. Laddove il classico noir arriverebbe<br />

all'epilogo, prende invece le mosse<br />

l'acclamato Bay City di Richard K. Morgan,<br />

inatteso successo in Inghilterra e poi negli<br />

USA, dove è apparso con il ben più evocativo titolo<br />

di Altered Carbon. Il romanzo è stato insignito del<br />

prestigioso Philip K. Dick Award nel 2003 e i diritti<br />

per lo sfruttamento cinematografico dell'opera sono<br />

stati acquisiti nientemeno che da Joel Silver, già<br />

produttore di Matrix. Ma se il film resta ancora<br />

relegato nella dimensione della pura potenza (non<br />

risultano avviate nemmeno le fasi di preproduzione),<br />

l'anticipo milionario incassato dalla Warner<br />

Bros ha permesso a Richard Morgan, classe 1965,<br />

londinese e giramondo, di abbandonare il suo posto<br />

da insegnante e dedicarsi alla scrittura a tempo<br />

pieno (beato lui).<br />

Fantascienza a tinte nere o future-noir, come sarebbe<br />

giusto etichettarlo in omaggio a Blade Runner,<br />

che l'autore non teme di citare tra le sue fonti d'ispirazione,<br />

il romanzo di Morgan ci proietta in una<br />

spirale di eventi che, malgrado i prodigi e le sorprese<br />

regalate dal progresso, affonda sempre più<br />

nell'incubo. Il mondo di Kovacs è infatti una società<br />

futura in cui l'uomo ha sviluppato la tecnologia<br />

necessaria per viaggiare nello spazio e la società<br />

umana, sotto l'egida delle Nazioni Unite, ha colonizzato<br />

diversi pianeti nel raggio di duecento anni-luce<br />

da casa. Harlan's World è uno dei più lontani, un<br />

pianeta nato dal sogno di un uomo (Konrad Harlan,<br />

una sorta di predicatore e avventuriero cosmico del<br />

basso futuro) e rifondato dall'ideale di una donna:<br />

Quellcrist Falconer, attivista carismatica e rivoluzionaria<br />

che organizzò una resistenza fiera e intransigente<br />

al dominio del Protettorato delle NU, scatenando<br />

con le sue Brigate Nere quella che con macabro<br />

sarcasmo sarebbe passata alla storia come<br />

Sfondazione Coloniale. E sebbene nell'animo lo<br />

stesso Kovacs si senta in fondo un po' quellista e<br />

non si vergogni di ammetterlo pubblicamente, da<br />

quell'epoca di slanci romantici sono ormai trascorsi<br />

un paio di secoli, sufficienti perché molte cose<br />

siano cambiate. Kovacs ha più di centocinquant-<br />

CARTA CANTA a cura di Andrea Goran Marcobelli<br />

'anni, ma ne ha vissuti solo un quarto: non è un<br />

paradosso, ma l'effetto della tecnologia del carbonio<br />

alterato che permette la sospensione crionica<br />

dei corpi e l'immagazzinamento delle coscienze. Si<br />

è arruolato giovanissimo nei marines spaziali e in<br />

virtù delle sue doti è stato reclutato nel prestigioso<br />

Corpo di Spedizione, il famigerato braccio armato<br />

delle NU che permette al potere centrale di tenere<br />

sotto controllo le colonie: grazie alla possibilità di<br />

trasferire pressoché istantaneamente le coscienze<br />

dei soldati, questi feroci caschi blu del futuro vengono<br />

proiettati in tempi ragionevoli nelle zone calde<br />

del Protettorato, dove diventano subito operativi e<br />

pronti ad assolvere la loro missione di peacekeeping.<br />

A renderlo possibile è il cosiddetto agotransfer<br />

iperspaziale, una tecnologia non meglio<br />

specificata ma che consiste appunto nel downloading<br />

delle coscienze da un sistema all'altro. Nel XXV<br />

secolo di Morgan infatti, pile neurali che richiamano<br />

le gemme di Greg Egan tengono traccia dei ricordi e<br />

delle esperienze degli uomini. Alla morte, pagando<br />

il prezzo opportuno, quasi tutti possono permettersi<br />

una nuova custodia corporea, magari usata oppure<br />

addirittura sintetica, ma pur sempre buona per<br />

giocarsi una seconda occasione. Ma solo pochi<br />

riescono a guadagnarsi il diritto alla vita eterna,<br />

attraverso continue ricustodie, magari plasmate<br />

geneticamente sul corpo dell'originale. E sono i<br />

Mat, da matusalemme, quasi una specie a parte<br />

rispetto ai comuni mortali, che essi si permettono<br />

di trattare come schiavi.<br />

Kovacs si aspetterebbe di scontare la sua pena in<br />

immagazzinamento nel penitenziario orbitale<br />

di New Kanagawa, ma dopo un paio di anni si<br />

risveglia sulla Terra, confuso e inerme nel corpo<br />

estraneo di uno sconosciuto, concesso in comodato<br />

d'uso a un magnate. Le disgrazie non vengono mai<br />

da sole: il caso vuole che la prima tappa del suo<br />

primo viaggio sul pianeta madre dell'uomo sia Bay<br />

City (la futura San Francisco, città già sede del mitico<br />

Do Androids Dream of Electric Sheep di Philip K.<br />

Dick, il racconto che ispirò appunto Blade Runner,<br />

che crediamo non sia stata scelta casualmente) e,<br />

come se questo non bastasse, che il magnate sia<br />

proprio un Mat, Laurens J. Bancroft, tanto potente<br />

quanto pieno di sé. Bancroft ha però un problema:<br />

sei settimane prima il suo corpo è stato ritrovato<br />

cadavere nella sua villa da sogno e adesso, dopo<br />

che la polizia ha liquidato il caso come "tentativo"<br />

di suicidio, lui è fermamente intenzionato a scoprire<br />

cosa sia davvero successo. Perché si dà il caso<br />

che Bancroft sia anche il proprietario della Psycha-<br />

Sec Alcatraz, specializzata in recupero degli update,<br />

immagazzinamenti di sicurezza e cloni da custodia,<br />

e la sua pila sia collegata via ago transfer con la<br />

centrale operativa, dove una copia digitalizzata<br />

della sua coscienza viene aggiornata ogni quarantotto<br />

ore, come estrema misura di sicurezza a tutela<br />

dell'immortalità psichica. Il suicidio è dunque<br />

escluso, ma adesso tocca a Kovacs far luce sul<br />

resto delle possibili alternative, che non escludono<br />

il classico movente passionale né un'oscura<br />

macchinazione politica. Il problema è che Bancroft<br />

ha sadicamente scelto per lui una custodia già<br />

appartenuta a Ryker, già detective della polizia<br />

condannato all'immagazzinamento per una torbida<br />

storia di abusi di potere e corruzione. Prima ancora<br />

che abbia messo piede in città, Kovacs (u.d.) si<br />

trova così alle costole una nutritra rappresentativa<br />

del sottobosco criminale della città, e la sua caccia<br />

alla verità ben presto si trasforma in una lotta per<br />

la sopravvivenza. Ryker, per fortuna, aveva una<br />

storia col tenente Kristin Ortega, della sezione<br />

Danni Organici che ha indagato sul caso Bancroft<br />

(e per rivalasa verso di lei il Mat lo ha scelto<br />

come custodia per Kovacs), così la cavalletta di<br />

Harlan's World avrà almeno qualcuno a guardargli<br />

le spalle mentre la schiera dei candidati a fargli<br />

la pelle si allunga di ora in ora.<br />

A incombere sull'intera faccenda sono due memorabili<br />

figure di donna: se Miriam Bancroft,<br />

avvenente e licenziosa moglie della pseudovittima,<br />

non esita a dar sfoggio dell'esperienza<br />

sessuale accumulata lungo i secoli, ben più pericolosa<br />

si mostra fin da subito Reileen Kawahara,<br />

vecchia datrice di lavoro di Kovacs ai tempi<br />

del genocidio di Nuova Pechino, otto anni prima.<br />

Kawahara è una Mat del tipo peggiore, sulla scena<br />

praticamente dagli albori del millennio,<br />

formatasi per le strade di Fission City come<br />

portatrice d'acqua (attività poco didattica a cui<br />

veniva destinata la più giovane manovalanza<br />

della Yakuza, consistente nel somministrare acqua<br />

radioattiva ai traditori di un clan) e laureatasi<br />

come boss mafioso. E' stata lei a consigliare a<br />

Bancroft di servirsi delle capacità di Kovacs:<br />

dirige un vasto giro di prostituzione, offrendo<br />

servizi illegali a una clientela elitaria, e ben<br />

presto si rivela coinvolta nella vicenda più di<br />

quanto voglia far credere. Al punto da arrivare a<br />

rapire la coscienza digitalizzata di Sarah e tenerla<br />

in ostaggio, come arma contro Kovacs. Al suo<br />

soldo si muovono Trepp, una guardia del corpo<br />

che ricorda molto da vicino l'indimenticabile<br />

Molly della Trilogia di William Gibson, e Kadmin,<br />

un aggregato di personalità sociopatiche e violente,<br />

un vero serial killer prezzolato.<br />

La trama, complessa e sofisticata, si dipana per<br />

le strade notturne di Bay City rischiarate dalla<br />

luce dei neon, nelle stanze a luci rosse di case<br />

da appuntamenti di vario status, con occasionali<br />

escursioni in Europa, nel cielo del Pacifico e nella<br />

realtà virtuale del cyberspazio, dove si muovono<br />

Intelligenze Artificiali col nome e l'avatar di illustri<br />

musicisti rock del passato (l'Hendrix, IA<br />

dell'albergo che funge da base logistica per Kovacs,<br />

strappa un applauso a ogni apparizione) e<br />

tuffatori elettronici (come Irene Elliott, che si<br />

rivelerà fondamentale nello scioglimento della<br />

vicenda). Politica, guerra e fondamentalismi vari,<br />

come il fanatismo terrorista islamico o l'integralismo<br />

(anti)bioetico cattolico, vengono miscelati<br />

nella girandola degli eventi, e si può ben dire che<br />

Morgan, attraverso la voce del suo protagonista,<br />

ne abbia davvero per tutti. La sua verve corrosiva<br />

trasforma Alcatraz in laboratorio d'elite e semina<br />

a piene mani perle di caustica filosofia da strada.<br />

E' proprio questo tono "moraleggiante" a<br />

rievocare maggiormente l'insegnamento<br />

di Raymond Chandler, peraltro richiamato direttamente<br />

nel nome di Bay City, che era l'immaginaria<br />

Santa Monica che faceva da sfondo alle investigazioni<br />

dell'intramontabile Philip Marlowe. Un<br />

tocco, è bene sottolinearlo, che non disturba<br />

affatto, ma che eleva il romanzo al di sopra della<br />

media attuale della fantascienza, inserendosi in<br />

un filone che dal post-cyberpunk di Michael Marshall<br />

Smith (il suo Ricambi, 1996, conserva uno<br />

spirito affine) e attraverso il Noir barocco di K.W.<br />

Jeter affonda come lama incandescente nella<br />

letteratura del nuovo secolo, che già tende<br />

al postumano.<br />

18


Approccio matematico<br />

alla risoluzione del<br />

problema “figa di legno”<br />

Fin dall’antichità la figa di legno ha rappresentato<br />

per la specie umana maschile un trabocchetto<br />

evolutivo, mandata da Dio per controllare<br />

il ciclo riproduttivo dell’uomo, infatti,<br />

in caso di carestia, esse abbassavano la natalità<br />

per poter far fronte alla carenza di risorse<br />

alimentari.<br />

Oggi, purtroppo per il mondo maschile eterosessuale,<br />

la figa di legno si è perfettamente<br />

integrata nella nostra società, occupa i ruoli<br />

più disparati all’interno della gerarchia sociale<br />

e per noi uomini rappresenta l’incubo peggiore<br />

per il nostro più impellente BISOGNO PRI-<br />

MARIO.<br />

A chi, infatti, non è mai capitato di provarci<br />

con una ragazza oggettivamente arrapante<br />

che poi si rivela essere la classica figa di legno,<br />

quella che te la fa annusare tutta la sera<br />

solo per il gusto sadico di vederti sbavare E<br />

tu, giustamente, essendo ingrifato come pochi,<br />

cominci a ragionare col tuo cervello più<br />

grosso, quello che hai in mezzo alle gambe, e<br />

sei quindi convinto (bravo idiota) di POTERCE-<br />

LA FARE!!! Quindi ti avvicini a lei e ci provi, ti<br />

presenti, incominci a parlare delle solite cazzate:<br />

come va Cosa studi Di dove sei Lo sai<br />

che hai un bel nome Lo sai che ce l’ho grosso<br />

Ecc…<br />

Poi domanda fatidica: casa mia o casa tua<br />

Vedendo come ti guarda cominci a sospettare<br />

di aver fatto la cazzata, ed esserti invischiato<br />

nei meandri di una figa di legno: qui si rischia<br />

di riempirsi il cannello di schegge… Ma dato<br />

che tu sei un coglione e vuoi tentare il tutto<br />

per tutto le domandi: ma non c’è possibilità<br />

che tu me la dia (con congiuntivo azzeccato,<br />

tra l’altro…) Lei, da brava stronza qual è, ti<br />

risponde con cattiveria e sufficienza dicendoti:<br />

si c’è una possibilità… una su un milone!!!<br />

Fino a ieri questa era la tipica risposta che a<br />

noi maschietti tagliava le gambe (tutte e tre),<br />

ma da oggi le cose cambiano, grazie a questo<br />

innovativo teorema, che ha però bisogno di<br />

una premessa:<br />

La nostra simpatica amica figa di legno, dandoci<br />

la sarcastica risposta “hai una possibilità<br />

su un milione”, ovviamente intendeva che le<br />

nostre possibilità di scoparsela erano uguali a<br />

zero.<br />

Per nostra fortuna la nostra simpatica amica<br />

figa di legno non sa che il suo sarcasmo è la<br />

nostra ancora di salvezza, visto che proprio la<br />

sua battuta ci consente di avere ancora una<br />

piccola possibilità di scoparcela, cioè 10^-6<br />

(per chi fosse ignorante vuol dire “una su un<br />

milione”) .<br />

Ora incominciamo col teorema:<br />

la nostra probabilità p di scoparci la figa di<br />

legno è uguale a 10^-6, quindi p =10^-6.<br />

Calcoliamo ora la probabilità q di non scoparci<br />

la figa di legno al tentativo n:<br />

q = (1-p)^n = (1-10^-6)^n<br />

siccome noi vogliamo avere la certezza di fare<br />

questa benedetta scopata, vogliamo che la<br />

nostra probabilità di fallimento q sia uguale a<br />

Rubriche<br />

zero, quindi<br />

q = (1-10^-6)^n = 0<br />

Quando la figa di legno ci ha risposto che le<br />

nostre possibilità di portarcela a letto erano<br />

una su un milione, in realtà intendeva che<br />

ne avevamo zero, quindi, secondo il suo<br />

ragionamento possiamo uguagliare zero<br />

(che è q) a uno su un milione (che è p):<br />

q = (1-10^-6)^n = 10^-6<br />

da questa ultima equazione possiamo ricavare<br />

n:<br />

n = 13815504.<br />

A questo punto, facendo un breve calcolo,<br />

scopriamo che provandoci una volta al secondo,<br />

il tempo necessario per portarsela a<br />

letto è di 5 mesi, 7 giorni, 17 ore, 8 minuti<br />

e 24 secondi!!!<br />

Quindi armatevi di pazienza, costanza e<br />

perseveranza, vi serviranno… ma in fondo<br />

cosa sono pochi mesi a confronto del piacere<br />

che proverete quando potrete bullarvi<br />

con i vostri amici per aver usato il vostro<br />

cazzo come un tarlo riuscendo finalmente a<br />

scopare una (oramai ex) figa di legno!!!<br />

Krastu<br />

Luca Rebecchi<br />

Il Rosso<br />

Oggetto<br />

L’unico amico<br />

di Violenza<br />

LE STRONZATE DI POLO<br />

Ormai il Leccese tutto nei e il Genovese stupido, vivono in simbiosi. Ed ecco l’ultima trovata del numero<br />

2 del <strong>Plinio</strong>: annullare la camera 28. Nelle foto potete vedere come. Ovviamente Fede non sa<br />

nemmeno cosa sia la mattina, e quindi ecco cosa si è trovato al suo risveglio: una parete di legno<br />

con attaccato un foglio con su scritto “Buongiorno Frocio”. Chissà cosa si inventerà il buon Pollon la<br />

prossima volta… seguite le sue vicende su VdC!<br />

19


Giochi<br />

SAPEVATELO<br />

Cari <strong>Fraccaro</strong>tti, questo,<br />

forse potrebbe essere<br />

l’ultimo Sapevatelo. Non vi<br />

nascondo un po’ di emozione…<br />

del <strong>100</strong> chi se ne frega:<br />

questa è l’ultima possibilità<br />

per tutti voi di assicurarsi<br />

uno SQUIRTING TOYS, avete<br />

idea La vita di Bidello è<br />

cambiata dal giorno in cui<br />

l’ha vinto, è un uomo diverso.<br />

Vince anche a Poker! La<br />

scorsa settimana è stata<br />

molto deludente, ma spero<br />

che questa volta siate tutti<br />

pronti a stupirmi. Anche<br />

perché, per chiunque si<br />

ritenga un vero Collegiale,<br />

questa settimana è davvero<br />

semplice, direi quasi elementare.<br />

A prova di stupido,<br />

ma ho imparato con<br />

l’esperienza che chi fa le<br />

cose a prove di stupido,<br />

sottovaluta la stupidità degli<br />

stupidi, e di Adolfino. Quindi<br />

su, un’occhiata veloce<br />

all’Intruso in alto (vale anche<br />

se non mi dite il nome<br />

proprio ma sapete indicarlo in qualche modo, spazio alla<br />

fantasia), poi trovate il <strong>Fraccaro</strong>tto che si nasconde dietro i<br />

due indizi qui a fianco (si, valgono anche gli ex) ed infine<br />

rispondete alla domanda finale (www.collegiofraccaro.ecc)<br />

Provate a dire che è difficile! Saluti e baci.<br />

SULUZIONE NUMERO 97<br />

• Intruso: Toz<br />

• Sapevatelo: Il ponte sullo<br />

stretto di MESSINA, Nerone<br />

detto l’ammazza cristiani e<br />

una SCALETTA = Andrea Falconeri<br />

aka ‘u scanna cristiana<br />

aka er fecondator de<br />

Scaletta Zanclea<br />

• Chi vuol esser <strong>Fraccaro</strong>tto: B<br />

(La cagnetta di Albertario)<br />

20

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