Capitolo 19 [.pdf 1,32 Mb] - Regione Lazio

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DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA Foto <strong>19</strong>.2.1 - Vista aerea della duna del Parco Nazionale del Circeo con i segni delle diverse forme di erosione in atto: marina, eolica, da calpestio e da ruscellamento Foto <strong>19</strong>.2.2 - Gli effetti delle mareggiate degli anni ’80: demolizione parziale della duna e della strada costiera 370
SCHEDE TECNICHE TIPOLOGIA 1. BARRIERA BASALE IN VIMINATA Descrizione sintetica. Protezione del piede dunale mediante barriera basale in legno costituita da viminata, inclinata (circa 60° sul piano orizzontale) e semi interrata, realizzata con un intreccio di verghe di castagno o di orniello, e da pali di intelaiatura e controventatura in castagno. Campo di applicazione: spiagge ed ambienti dunali in erosione; depositi eolici stabilizzati da vegetazione e forme dunali embrionali soggetti a condizioni di ondazione ordinaria Materiali impiegati Paleria di castagno (d = 10 ÷ 12 cm; h = 220 ÷ 240 cm) Verghe di castagno o di orniello (d = 3 ÷ 5 cm; l = 300 ÷ 350cm) Filo di ferro Chiodi e tirafondi Modalità esecutive Scavo di trincea di profondità e larghezza sufficienti per la realizzazione dell’opera parzialmente interrata (circa 1 metro di profondità, 1.5 ÷ 2.0 metri di larghezza). Infissione dei pali tutori e di quelli di controventatura intervallati ad una distanza di circa 1.5 metri. Fissaggio con tirafondi. Realizzazione della viminata mediante l’intreccio delle verghe. Fissaggio e serraggio degli elementi di intreccio mediante chiodi e filo di ferro. Riempimento della trincea con sabbia Raccomandazioni Si tratta di un’opera realizzata in ambiente particolarmente critico, poiché prossima alla linea di riva e quindi con onde di tempesta in grado di raggiungere la struttura. Ancor più che per altre opere realizzate lungo la costa, elementi fondamentali sono la qualità del legname e la cura della lavorazione. Particolare attenzione verrà posta nell’interramento del 50 ÷ 60 % della barriera e nell’inclinazione della stessa. Nel caso la rata di deposito attorno alla barriera sia bassa, sono consigliate periodiche manutenzioni (controllo delle chiodature, sostituzione di parti danneggiate). Limiti di applicabilità Nonostante, per effetto della porosità e delle caratteristiche strutturali, la barriera sia in grado di rispondere in modo “elastico” all’energia del moto ondoso, condizioni di ondazione particolarmente intense possono danneggiare gravemente l’opera sino a distruggerla. Vantaggi Si tratta di un’opera “flessibile” e porosa, realizzata con materiali degradabili ed altamente efficiente. Svantaggi La durata dell’opera è limitata soprattutto in caso di eventi meteomarini particolarmente critici o comunque quando, nel medio termine (approssimativamente oltre i 2 anni), i meccanismi di deposito non risultino prevalere su quelli erosivi. Effetto L’opera è in grado di svolgere un’azione efficace sia di smorzamento delle onde che di frangivento producendo la deposizione della sabbia; inoltre crea la possibilità di trattenere frazioni organiche spiaggiate con effetti positivi anche sulla vegetazione pioniera. In tal modo svolge un ruolo articolato ed estremamente funzionale di protezione e consolidamento del piede dunale o della porzione sommitale della spiaggia. In condizioni favorevoli, nel giro di 1 o 2 anni, prima del deterioramento definitivo della struttura, si assiste al seppellimento della stessa, con la creazione di un deposito antedunale rapidamente stabilizzato dalla vegetazione psammofila. Voci di capitolato Realizzazione di una barriera basale in legno, costituita da viminata posizionata entro una trincea, necessaria per il parziale interramento dello schermo e per consentirne l’inclinazione verso monte di circa 60°. La viminata è costruita attraverso l’intreccio di verghe di castagno o di orniello, della lunghezza di circa 3.2 ÷ 3.5 m e diametro di 3 ÷ 5 cm. L’intelaiatura (montanti e controventatura) utilizza pali di castagno h = 2.20 ÷ 2.40 m, d = 0.10 ÷ 0.12 m posti ad una distanza di circa 1.5 m. Per il fissaggio delle verghe si impiegano chiodi e legature metalliche ottenendo uno schermo semipermeabile. Per il parziale interramento dell’opera, la trincea viene riempita con la sabbia proveniente dallo scavo avendo cura di creare un piccolo dosso attorno alla struttura, sino ad ottenere un interramento dello schermo di circa il 50% della sua altezza. 371
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