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francesco perniciaro - Il Giornale Italiano

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NOI ITALIANI NEL MONDO<br />

Secondo i dati in possesso della Farnesina, più<br />

del 50 % vive in Europa. <strong>Il</strong> paese europeo con<br />

più immigrati italiani è la Germania, con più<br />

di 515 mila iscritti al Consolato. Stoccarda e<br />

Francoforte sono le città tedesche con più immigrati<br />

italiani. Segue la Svizzera, con quasi<br />

223 mila italiani, molti dei quali vivono a<br />

Basilea. In Francia vivono 135 mila italiani.<br />

Nella classifica dei Paesi europei con più immigrati<br />

italiani seguono Belgio e Regno Unito.<br />

Più di un milione e mezzo di nostri concittadini<br />

si trova in America. In Argentina vivono<br />

660 mila italiani, 200 mila si trovano negli Stati<br />

Uniti, Asia e Oceania radunano insieme non<br />

più del 5% dei nostri connazionali all’estero.<br />

In particolare, gli italiani residenti ufficialmente<br />

in Spagna sono oltre 300.000, ma poi ci<br />

sono quelli non ancora censiti. La Spagna è un<br />

caso di migrazione italiana molto particolare,<br />

in quanto, stando anche alle indicazioni dell’A-<br />

TA (Asociación de Trabajadores Autónomos),<br />

si tratta per il 95% di persone, imprenditori e<br />

professionisti, che vengono ad investire in termini<br />

economici e professionali. Pochi sono infatti<br />

gli italiani pensionati o i prestatori d’opera<br />

dipendenti. A questi, da alcuni anni, vanno<br />

ad aggiungersi i cosidetti “nuovi italiani”, cioé<br />

quelli naturalizzati con passaporto italiano<br />

provenienti in gran parte dall’America Latina.<br />

Dai documenti forniti dai Comitati degli Italiani<br />

all’estero, dai consolati e dalla Farnesina,<br />

si intuisce che gli italiani all’estero sono ben<br />

più di 4 milioni. Considerando infatti i figli degli<br />

emigrati e i discendenti (nipoti o pronipoti)<br />

interessati ad acquisire la cittadinanza italiana<br />

, il numero sale a 70 milioni di persone, la<br />

maggior parte delle quali si trova in America<br />

Latina de è formata dalle seconde e terze generazioni<br />

di italiani all’estero. Quelli che lasciano<br />

l’Italia oggi sono meno numerosi rispetto al<br />

passato e sono circa 40 mila l’anno, di solito<br />

hanno una preparazione culturale elevata de<br />

in generale la “italianità” viene ritenuta un fattore<br />

di grande appeal, anche grazie alla fatica<br />

e alla determinazione con cui molti dei nostri<br />

connazionali, cinquant’anni fa, hanno saputo<br />

riscattarsi da luoghi comuni ed epiteti razzisti.<br />

<strong>Il</strong> successo del “Made in Italy” ne è la conferma<br />

più evidente. Ma anche il nostro contributo<br />

enogastronomico in tutto il mondo. Nel 2008<br />

lo spumante italiano ha superato negli Stati<br />

Uniti il grande rivale, lo champagne francese.<br />

La musica italiana primeggia in America<br />

Latina, mentre “O sole mio” è la canzone più<br />

famosa al mondo, più di “Summertime” di George<br />

Gershwin. <strong>Il</strong> re della musica statunitense,<br />

Elvis Presley, ha omaggiato l’Italia cantando<br />

“O Sole mio” nella cover “It’s Now or never”<br />

pubblicata nel 1960. Sono moltissimi i laureati<br />

che cercano condizioni migliori in un altro<br />

Paese. Questo fenomeno rappresenta una enorme<br />

problema, se consideriamo che moltissime<br />

scoperte scientifiche e innumerevoli innovazioni<br />

tecniche nel mondo vengono realizzate<br />

da italiani. Spesso, gli italiani che segnano la<br />

storia delle scoperte scientifiche, svolgono il<br />

proprio lavoro quotidiano negli Stati Uniti o<br />

nell’Europa del Nord. Gli italiani sono conosciuti<br />

nel mondo anche per aver costruito strade,<br />

gallerie, ponti e ferrovie. Alcuni esempi<br />

straordinari: il ciclopico spostamento dei templi<br />

di Abu Simbel in Egitto e la diga Kariba<br />

sul fiume Zambesi sono opera del know how<br />

italiano. Completamente italiano anche uno<br />

dei restauri più importanti e impegnativi del<br />

mondo: le nostre imprese hanno recentemente<br />

salvato la “città proibita” di Pechino progettando<br />

e decorando tutti gli interni e hanno preparato<br />

la Cina alle olimpiadi del 2008. <strong>Il</strong> fatturato<br />

dei cantieri all’estero (attualmente 190)<br />

uguaglia quasi quello interno con 5,5 miliardi<br />

di euro. Nel 2007 gli studenti italiani iscritti<br />

all’estero erano circa 43 mila . La Germania è<br />

il primo Paese per numero di italiani, seguita<br />

da Austria e Gran Bretagna. Attraverso il programma<br />

Erasmus, i connazionali che studiano<br />

in Europa sono aumentati esponenzialmente<br />

negli ultimi dieci anni. In un Paese come il nostro,<br />

dove la ricchezza immensa di dialetti e<br />

tradizioni secolari è unica al mondo, chi emigra<br />

porta inevitabilmente con sé i segni della<br />

propria storia regionale e locale e i dati lo dimostrano:<br />

secondo l’indagine “<strong>Italiano</strong> 2000”<br />

il 50% degli emigrati parla ancora quotidianamente<br />

l’italiano. Le testimonianze della nostra<br />

lingua sono tenute vive oltre confine da una<br />

rete di quasi 500 radio, 300 televisioni e 470<br />

giornali in italiano. Esistono addirittura vere e<br />

proprie lingue nate dal melting pot tra cultura<br />

locale e italiano. <strong>Il</strong> Talian, ad esempio, lingua<br />

parlata dagli emigranti veneti in Brasile, viene<br />

ancora parlato da un milione di persone. <strong>Il</strong> Cocoliche<br />

era una commistione tra lo spagnolo<br />

e i vari dialetti italiani usato a Bueno Aires,<br />

dove il 40% degli abitanti è di origine italiana.<br />

La maggior parte (55%) proviene dalle regioni<br />

meridionali. Un milione e 400 mila dal Sud e<br />

quasi 800 mila dalle Isole. <strong>Il</strong> 30% proviene dal<br />

Nord e il 15% dalle regioni centrali. <strong>Il</strong> peso<br />

delle regioni del Sud è maggiore in Europa e<br />

Oceania. In Asia e in Africa, invece, la metà degli<br />

italiani proviene dalle regioni del Nord. La<br />

prima regione per numero di emigrati è la Sicilia,<br />

seguita da Campania, Lazio, Calabria e Puglia.<br />

Tutti gli 8101 comuni italiani, anche i più<br />

piccoli, hanno dei cittadini iscritti all’AIRE.<br />

GLI ITALIANI NEL MONDO<br />

Oggi i cosiddetti oriundi italiani, cioè<br />

quelle popolazioni di origine italiana<br />

che comprendono anche i discendenti,<br />

ammontano a circa 60-70 milioni. Le presenze<br />

più numerose si trovano in Argentina, con 24<br />

milioni che rappresentano oltre il cinquanta<br />

per cento della popolazione del paese, negli<br />

Stati Uniti con 16 milioni (il cinque per cento<br />

della popolazione), in Brasile, con 20 milioni<br />

(dieci per cento della popolazione). Seguiti<br />

dal Canada con 1,2 milioni, Australia, con<br />

760 mila, Uruguay con 680 mila. Si calcola<br />

che tra il 1876 e il 1976 il famoso secolo<br />

dell’emigrazione italiana, considerata il più<br />

grande esodo dell’età moderna, sono partiti<br />

quasi 26 milioni di persone mentre dal 1905<br />

al 1976 hanno fatto ritorno otto milioni e<br />

mezzo. Partivano soprattutto dal Veneto<br />

(3,2 milioni), dalla Sicilia e dalla Campania<br />

(2,9 milioni) e dalla Calabria (2 milioni).<br />

Dei 70 milioni tra emigranti e oriundi, al<br />

31 marzo 2000 risultavano iscritte all’Aire<br />

complessivamente circa 4 milioni di<br />

persone, cosí ripartite: Europa 2.178.593,<br />

Africa 346.440, Asia 68.470, America del<br />

Nord 309.869, America del Sud 1.120.308,<br />

Centro America 15.119, Oceania 153.045.<br />

Pag. 16 70/2013

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