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Potere prezzi e distribuzione in economie mercantili caratterizzate ...

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Pubblicazione dell'Istituto di Economia<br />

Facoltà di Scien~e Economiche e Bancarie<br />

Università degli Studi di Siena<br />

Bruno Miconi<br />

<strong>Potere</strong> <strong>prezzi</strong> e <strong>distribuzione</strong><br />

<strong>in</strong> <strong>economie</strong> <strong>mercantili</strong> <strong>caratterizzate</strong><br />

da diverse relazioni sociali<br />

1984, Febbraio<br />

Stamperia della Facolta


Il Professor Bruno Miconi<br />

<strong>in</strong>segna Istituzioni di Economia Politica I<br />

e<br />

Economia Politica I<br />

presso l'Istituto di Economia<br />

della Faco1ta' di Scienze Economiche e Bancarie<br />

de11'Universita' di Siena


Introduzione. Contenuto dell'articolo.*<br />

Nel presente lavoro, possibili sistemi di <strong>prezzi</strong><br />

e <strong>distribuzione</strong>, la cui esistenza è stata dimostrata nella<br />

teoria economica, sono considerati essi stessi oggetto di<br />

scelta da parte di una collettività, <strong>in</strong> un gioco cooperativo<br />

ad n persone. Si mostrano così, rispettivamente per un sist!<br />

ma di <strong>prezzi</strong> di (dis)equilibrio, cioè <strong>prezzi</strong> di equilibrio<br />

economico <strong>in</strong>tertemporale generale walrasiano e non-walrasiano,<br />

e per un sistema di <strong>prezzi</strong> di produzione, gli effetti<br />

che diverse relazioni (di proprietà dei mezzi) di produzione<br />

possibili per una collettività hanno sulle soluzioni del<br />

gioco. L'Appendice tratta matematicamente l'esistenza di<br />

una funzione di utilità cont<strong>in</strong>ua a tratti, necessaria alla<br />

pr~sente<br />

analisi, data l'ipotesi <strong>in</strong>iziale di possibile nonsopravvivenza<br />

degli <strong>in</strong>dividui costituenti la collettività,<br />

e varie sue applicazioni ai problemi affrontati nel presente<br />

articolo.<br />

~)Parte del presente articolo è stato oggetto di un sem<strong>in</strong>ario tenuto presso<br />

l'Istituto di Econo.ia, Facoltà di Scienze Economiche e Bancarie,<br />

Università di Siena. Esprimendo la .ia gratitud<strong>in</strong>e ai partecipanti, desidero<br />

qui ricordare i proff. Alessandro Cigno e Massimo Di Matteo per<br />

gli utili co ••enti datimi anche <strong>in</strong> altra sede. Un r<strong>in</strong>graziamento partic~<br />

lare va poi al dotto Pier Mario Pac<strong>in</strong>i per la sua preziosa collaborazione<br />

consistente non solo nell'Appendice Matematica qui riportata, ea an~<br />

che <strong>in</strong> assai ut.ili co ••enti su tutto il testo. Tutti gli eventuali errori<br />

ancora presenti ricadono, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, unicamente sotto la mia responsabilità.


- 2 -<br />

I) La collettività e le sue risorse<br />

Sia data una collettività, formata da n persone, con<br />

una di st r i buzi one i ni zi a 1e diri sor s e positi ve dat a .iO = 'E w.<br />

I I<br />

i = 1, ... ,n.<br />

b E B<br />

In simboli <strong>in</strong>dicheremo con<br />

i vettori m<strong>in</strong>imi non-negativi e f<strong>in</strong>iti di sussistenza,<br />

supposta uguale. per tutti gli i, per ogni s<strong>in</strong>golo !leriodo<br />

di tempo, per i periodi di tempo a cui siamo <strong>in</strong>teressati<br />

(che supponiamo f<strong>in</strong>iti). B è il loro <strong>in</strong>sieme non vuoto.<br />

a E A i vettori non-negati vi, superi ori a 11 a sussi stenza,<br />

e f<strong>in</strong>iti, per almeno un periodo di tempo. per tutti<br />

di tempo a cui siamo <strong>in</strong>teressati (a;> almeno un bi<br />

un t). A è il loro <strong>in</strong>sieme non vuoto.<br />

periodi<br />

almeno<br />

Y è l'<strong>in</strong>sieme di produzione con le caratteristiche<br />

usuali, Y o ·l'<strong>in</strong>put di lavoro, comune a tutti i partecipanti<br />

alla colletti vità, max Yo<br />

il massimo numero di ore di lavoro,<br />

eguale, per ipotesi, per tutte le persone, compatibile<br />

con i vettori m<strong>in</strong>imi di sussistenza per ogni periodo di tempo,<br />

per tutti<br />

Supponiamo, <strong>in</strong>oltre, che i<br />

periodi di tempo a cui siamo <strong>in</strong>teressati.<br />

beni di consumo compresi nelle<br />

risorse abbiano una durata fisica m<strong>in</strong>ore del periodo di tempo<br />

da noi presce1to come unitario.<br />

La quantità e la <strong>distribuzione</strong> (<strong>in</strong>iziali) delle risorse<br />

e<br />

le caratteristiche della produzione che consideriamo<br />

sono le seguenti:<br />

il bEY. 1<br />

se CI)i. !:!.. con<br />

n<br />

max Y·. ~ Y .>0<br />

01 01<br />

per tutti gl i<br />

tutti i t.<br />

i,


- 3 ­<br />

Ci><br />

ii) a E Y. se Ci>. con max iii: Y . > O, per almeno un<br />

1 1 n Yoi 01<br />

i , almeno un t.<br />

co<br />

i i i) a,b~ Y. se Ci>. con = O, per tutti gli i , tutti<br />

1 1 n Yoi<br />

i t.<br />

iv) btY., per tutti gli i, tutti t, con Ci>.<br />

1 ~ O;<br />

=maxy oi ·<br />

Y oi<br />

Le scritte sopra esposte <strong>in</strong>dicano come la dotazione delle ri<br />

sorse e la tecnologia assunta sono tali che se ogni persona<br />

della collettività lavora un numero di ore eguale al massimo<br />

di ore consen~ito, da ragioni fisiologiche, dati i m<strong>in</strong>imi<br />

di sussistenza, per tutti periodi di tempo a cui si amo<br />

<strong>in</strong>teressati, perseguendo tale attività con una parte delle<br />

risorse <strong>in</strong>iziali eguale alla quantità di risorse <strong>in</strong>iziali<br />

divisa per il numero delle persone, è possibile per ognuna<br />

di esse produrre almeno un vettore m<strong>in</strong>imo di sussistenza<br />

per quei periodi di tempo e per almeno una di esse è possib~<br />

le produrre un<br />

sussistenza (scritta i<br />

vettore f<strong>in</strong>ito superiore a quello m<strong>in</strong>imo di<br />

e ii). Viceversa, tale risultato<br />

non è raggiungibile per alcuno, se nessuno lavora (iii). Inf<strong>in</strong>e<br />

le distribuzioni delle risorse <strong>in</strong>iziali sono tali che<br />

se ogni persona lavora con i mezzi di produzione a sua disp~<br />

sizione, nessuno può sopravvivere, neanche per un solo peri~<br />

do di tempo (iv).


- 4 ­<br />

Il) Le coalizioni e l'economia<br />

Def<strong>in</strong>iamo ora un <strong>in</strong>sieme di persone. i.<br />

che si accordano sulle attività di scambio tra di loro delle<br />

loro risorse e/o delle loro produzioni come coalizione S.<br />

Indichiamo come card<strong>in</strong>alità di una coalizione il numero delle<br />

persone i che fanno parte della coalizione <strong>in</strong> questione.<br />

Un'economia è un <strong>in</strong>sieme di persone che scambiano.<br />

producono e sopravvivono. Date le caratteristiche viste sotto<br />

I. se un'economia esiste. essa sarà sempre formata da<br />

una coalizione di card<strong>in</strong>alità maggiore di uno. Def<strong>in</strong>iamo<br />

coalizione f<strong>in</strong>ale la coalizione di più .grande card<strong>in</strong>alità<br />

che comp.ie scambi al suo .<strong>in</strong>terno. Se una economia esiste.<br />

esistono allora scambi positivi all'<strong>in</strong>terno della coalizione<br />

f<strong>in</strong>ale che la forma. Ogni coalizione f<strong>in</strong>ale può essere cons~<br />

derata come formata da tutte le sottocoalizioni possibili<br />

di card<strong>in</strong>alità m<strong>in</strong>ore a quella della coalizione f<strong>in</strong>ale.<br />

III) Relazioni di produzione capitalistiche e non-capitalistiche<br />

Consideriamo ora due diverse distribuzioni delle risor<br />

se <strong>in</strong>iziali. entrambe rientranti nell'ambito delle assunzioni<br />

del § I. che def<strong>in</strong>iscono i diversi rapporti di produzione.<br />

cioè le diverse relazioni sociali tra i membri della<br />

collettività.<br />

Def<strong>in</strong>iamo relazioni di produzione capitalistiche quel­


- 5 ­<br />

le per le quali, <strong>in</strong> presenza di una. economia di mercato (vedi<br />

§ V) se si prendono tutte le coalizioni m<strong>in</strong>ime S. capaci<br />

l<br />

di sopravvivere, <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e di card<strong>in</strong>alità crescente, escludendo<br />

le persone già considerate come parti di una di queste<br />

coalizioni, e si prende la loro unione, si ha che<br />

dove<br />

bEY U<br />

. S<br />

• ~ b ~ Y ­ ovvero +N>+U.S.<br />

U. S. l l<br />

l l l l<br />

-<br />

U.S.<br />

~ ) l<br />

<strong>in</strong>dica la coalizione esterna a quella data dalla<br />

unione delle S.• Naturalmente altre coalizioni, non m<strong>in</strong>ime,<br />

l<br />

tra le varie .persone dell'economia hanno, secondo quanto<br />

visto nel §<br />

pravvivenza.<br />

.<br />

I, la possibilità di raggiungere almeno la so­<br />

(Ad esempio, se nella nostra economia vi sono<br />

10 persone, vi possono essere due coalizioni m<strong>in</strong>ime di due<br />

persone ciascuna, ed una coalizioni di quattro persone, formate<br />

tutte da persone diverse, che possono sopravvivere.<br />

Avendo diviso <strong>in</strong> tal modo la nostra collettività, le restanti<br />

due persone non possono sopravvivere. Questa situazione<br />

non cambia, ovviamente, se queste due persone o qualsiasi<br />

altre possono prendere il posto di altre, purché le coalizio<br />

ni formate <strong>in</strong> seguito a tali cambiamenti abbiano le stesse<br />

caratteristiche <strong>in</strong> merito alle loro card<strong>in</strong>alità ed al raggiungimento<br />

o meno della sopravvivenza. Naturalmente altre<br />

coalizioni, non m<strong>in</strong>ime, di queste persone, ad esempio quella<br />

di tutte e dieci, hanno, secondo quanto visto nel § I, la<br />

possibilità di raggiungere la sopravvivenza).<br />

Def<strong>in</strong>iamo relazioni di produzione non-capi talistiche,<br />

<strong>in</strong> presenza di una economia di mercato (vedi § V), quelle


- 6 ­<br />

nelle quali ciò non si verifica, cioè: se si prendono tutte<br />

le coalizioni m<strong>in</strong>ime S. capaci di sopravvivere <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e<br />

l<br />

di card<strong>in</strong>alità crescente, escludendo le persone già parte<br />

di una di queste coalizioni, si ha<br />

+N = -tU .S.<br />

l 1<br />

Inoltre, <strong>in</strong> questa economia non deve essere possibile,<br />

per nessuna di queste coalizioni m<strong>in</strong>ime, formare una nuova<br />

coalizione (non-m<strong>in</strong>ima) disarticolando una qualsiasi altra<br />

coalizione m<strong>in</strong>ima, <strong>in</strong> medo tale da ottenere da quest'ultima<br />

una coalizioni capace di non soprav~ivere,<br />

ultima non<br />

senza che questa<br />

possa, a sua volta, ricostituire la situazione<br />

precedente con una nuova offerta di coo!,erazi one ad a l meno<br />

uno degli appartenenti alla coalizione non-m<strong>in</strong>ima così forma<br />

ta.<br />

IV) La funzione di utilità. I confronti <strong>in</strong>terpersonali<br />

bilità d i<br />

Poi ché, abbi amo vi sto, nel nostro si stema vi è 1a poss..'!.<br />

situazioni di non-sopravvivenza per ciascuno dei<br />

suoi partecipanti, quando noi, nei vari paragrafi, esclusi<br />

quelli tra il X e il XIV, <strong>in</strong>troduciamo per ogni s<strong>in</strong>golo i le<br />

fu nz i onid; ut; 1 i t à , es se (e 1e sot t os t ant i re1az; oni di<br />

preferenza~)<br />

I<br />

passaggio dei<br />

vettore di<br />

presenteranno un punto di discont<strong>in</strong>uità al<br />

vettori di beni di non-sopravvivenza a quel<br />

sopravvivenza, m<strong>in</strong> b, meno preferito tra tutti


.. 7 ­<br />

i vettori bE: B.<br />

Ad ogni i. dunque, sarà attri bui ta una funzi one di<br />

utilità U. , cont<strong>in</strong>ua e monotona crescente a destra del punto<br />

u j<br />

(m<strong>in</strong> bl. 8i n b $ b, b E B. discont<strong>in</strong>ua <strong>in</strong> tal punto e coi<br />

stante alla sua s<strong>in</strong>istra.<br />

Oal § Val I X, no i a ss umi amo, i no1 t re, c he t a l e f unz i one<br />

sia unica a meno di trasformazioni l<strong>in</strong>eari della stessa.<br />

Questa assunzione implica che noi usiamo funzioni di utilità<br />

cardi nal i, dove dunque esi ste una mi surazi one dell' ut i l i tà<br />

impl i cante i 1 concetto di di stanza, pi uttosto che funzi oni<br />

ord<strong>in</strong>ali di utilità dove noi soltanto paragoniamo tra loro<br />

le utilità, senza poter esprimere il giudizio di quanto una<br />

situazione è preferita ad un'altra. In verità, la nostra<br />

assunzione non sembra molto più forte della prima, dal momen<br />

to che il passaggio dal paragonare diverse situazioni per<br />

tutte le situazioni possibili a misurare la distanza tra<br />

due coppie qualsiasi di esse, non sembra che concettualmente<br />

implichi operazioni mentali che le persone non svolgono,<br />

al contrario del semplice ord<strong>in</strong>are le situazioni stesse (e<br />

che esse anzi svolgono sicuramente, data una serie di non<br />

meno ragionevoli assunti di quelli necessari alla esistenza<br />

di funzioni di utilità ord<strong>in</strong>ali, ogni volta che esse agiscono<br />

<strong>in</strong> situazioni di <strong>in</strong>certezza (l)).<br />

(1) Vedi ad es. Harsanyi §§ 3.4, 3.5.<br />

l'ipotesi di funzioni card<strong>in</strong>ali di utilità è necessaria ogni volta che<br />

-oltre alla costatazione, piuttosto ovvia, dell'esistenza di alcuni vantaggi,<br />

se u~'econo.ia viene fo ••ata, e sul .odo efficiente sul .odo <strong>in</strong><br />

cui .. iò può acr..de,'e, attravers~ un sistella di <strong>prezzi</strong> di equilibrio,<br />

vigente Il. ~iste.a oi ~.rcato- si analizli un proble.a co.e quello qui


- 8 -<br />

La conseguenza che tal e ipotesi, uni ta a quell a di<br />

una sostanziale uguaglianza degli uom<strong>in</strong>i, causata da (e causa<br />

di) una situazione di<br />

mercato, ha, quella di paragoni<br />

<strong>in</strong>terpersonali di diverse persone, ai f<strong>in</strong>i della situazione<br />

presa <strong>in</strong> esame (2), tradizionalmente è stata male accolta<br />

dalla teoria economica, quando essa è stata espressa <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i<br />

di utilità (3). E tuttavia bisogna aggiungere che non<br />

sembra che nei casi di assunzioni di utilità non card<strong>in</strong>ali,<br />

o addirittura <strong>in</strong> mancanza di qualsiasi uso dell'utilità nell'analisi,<br />

la teoria economica rifugga da paragoni <strong>in</strong>terpersonali,<br />

derivanti dalla supposta uguaglianza tra gli uom<strong>in</strong>i<br />

sul (e a causa del) mercato. Tali paragoni, <strong>in</strong>fatti, sono<br />

concettualmente implicati <strong>in</strong> casi più vasti di quelli relat~<br />

vi a misure di utilità card<strong>in</strong>ali. Infatti, ad es., tutta<br />

la letteratura sulle scelte sociali (ad es., sulla costruzio<br />

ne della funzione del benessere sociale) assume peso l per<br />

tutte le persone che contribuiscono alla costruzione di tali<br />

scel te, pur attri buendo ad ogni si ngol a persona funzi oni<br />

ord<strong>in</strong>ali di<br />

utilità, ed implica perciò, <strong>in</strong> senso lato, confronti<br />

<strong>in</strong>terpersonali.<br />

Nei §§ X-XIV, vedremo, <strong>in</strong> un ambito diverso a proposi-<br />

••• (1) preso <strong>in</strong> esame della distribu~-ione tra le persone dei vantaggi<br />

do vu.t i a Il a c oo p e l' a z i o n e • • i SUI' a t i i n u t i l i t à ( § § V-V I -V lI-V II I -IX ) •<br />

Vedi Shapley.<br />

(2) Vedi Harsanyi, pago 194.<br />

(3) Nella pag<strong>in</strong>a richiamata alla nota precedente, Harsanyi argoaenta<br />

coae questi confronti <strong>in</strong>terpersonali siano diversi da quelli iaplicati<br />

da un approccio "etico" all'econo~ia, che sono i soli, per tale Autore,<br />

che la teoria economica può non accettare.


- 9 ­<br />

to dei <strong>prezzi</strong> regolanti una economia mercantile, la soluzione<br />

del problema della <strong>distribuzione</strong> dei vantaggi derivanti<br />

dalla cooperazione all'<strong>in</strong>terno della coalizione f<strong>in</strong>ale che<br />

forma un'economia, ricorrendo a confronti <strong>in</strong>terpersonali<br />

come quelli presenti nella letteratura sulle scelte sociali<br />

(cioè egual peso per tutti i partecipanti), al di fuori dell'uso<br />

delle utilità card<strong>in</strong>ali.<br />

V) Il mercato ed sistemi di <strong>prezzi</strong> di (dis)equilibrio e<br />

di produzi one<br />

Assumi amo ora che l a rete connetti va di scambi del l a<br />

coalizione f<strong>in</strong>ale - formata dall'unione di almeno due sottocoalizioni-<br />

della nostra collettività sia data da un sistema<br />

di mercato. Questo è dato, per una collettività, da un sist~<br />

ma comune di <strong>prezzi</strong> e di eventuali schemi di razi onamento<br />

tal i per cui è impossi bi le ottenere, attraverso una seri e<br />

di scambi a quei <strong>prezzi</strong> e sotto quegl i schemi di razi onament~<br />

una quantità maggiore di una data merce di quella da cui<br />

si era <strong>in</strong>iziato lo scambio (4).<br />

(4) la situazione appena descritta non esclude che <strong>in</strong> una economia foraata<br />

da più di due persone, con un sistema di <strong>prezzi</strong> ed eventuali sche.i<br />

dir a z i o naa e n t o c o n ne 5 5 i. v i po 5 5 a no e 5 5 e r e 5 c aa b i El~~!l ' E!!:~~!l.~!l<br />

che fissano altri rapporti di scaabio ed altri scheai di razionuento<br />

per persone appartenenti ad una certa (sottolcoalizione.' Deve tuttavia<br />

se.pre essere valido, <strong>in</strong> generale, un<br />

siste.a di <strong>prezzi</strong> ed eventuali<br />

5 c he a i dir alÌ o naa e n t ~, p or d i re c o 5 1, E!!.~~!l~~_!~_l!1!..!!:~~!l.!!!' c h e r i _<br />

sponde alle resele appena viste e che connette, <strong>in</strong> generale, l'econo.ia.


- 10 ­<br />

I <strong>prezzi</strong> che noi consi dereremo i n questo l avaro sono<br />

dal § VI al § IX i <strong>prezzi</strong> di (dis)equi1ibrio e dal § X al<br />

§ XIV <strong>prezzi</strong> di produzione (si ricordi che nel sistema<br />

dei <strong>prezzi</strong> di (dis)equilibrio la stessa merce disponibile<br />

<strong>in</strong> due periodi diversi, viene def<strong>in</strong>ita come diverse merci).<br />

sistemi dei <strong>prezzi</strong> di (dis)equilibrio che 'da ora<br />

f<strong>in</strong>o al § IX noi consideriamo, sono il sistema dei <strong>prezzi</strong><br />

(p).di equilibrio economico generale <strong>in</strong>tertemporale walrasi~<br />

no (EEG) e quello dei <strong>prezzi</strong> p 'e schemi di razionamento (z)<br />

di (dis)equilibrio economico generale <strong>in</strong>tertemporale nonwalrasiano<br />

(EEGNW).<br />

Deve subito notarsi come, data la nostra ipotesi di<br />

funzione di utilità cont<strong>in</strong>ua a tratti, non può affermarsi<br />

i n ge ne r e l I e s i s t e nza di un EEG Pe r l a nos t r a e c onomi a (5),<br />

mentre <strong>in</strong>vece esistono sicuramente per essa diversi EEGNW,<br />

(5) Tutte le prove di esistenza dell'EEG usano tale proprietà. Se questa<br />

non è valida ~~~ verificarsi, espressa <strong>in</strong> terll<strong>in</strong>i di sellplici funzioni<br />

di dOllanda e offerta, una situazione del tipo COlle, ad es., <strong>in</strong> figura<br />

qui sotto, da parte dell'offerta di lavoro dei lavoratori salariati per<br />

Q<br />

salario<br />

un salario rispettiva.ente m<strong>in</strong>ore o lIaggiore I uguale al salario lI<strong>in</strong>illo<br />

di sussistenz3; e qu<strong>in</strong>di, per una corrispondente cUrva di dOllanda del<br />

tipo di quella <strong>in</strong> figura, una posizione di EEG può non e~istere.


-11<br />

almeno uno per ciascun possibile sistema di <strong>prezzi</strong> p.,<br />

J<br />

j = l, ..•n (6).<br />

VI) Prezzi di (dis)equilibrio; il problema<br />

Data la <strong>distribuzione</strong> <strong>in</strong>iziale delle risorse ipotizzata,<br />

sotto l'usuale ipotesi di massimizzazione dell'utilità,<br />

i membri della nostra collettività dovranno partecipare,<br />

ai f<strong>in</strong>i del raggiungimento di un valore dell 'utilità maggiore<br />

di quello <strong>in</strong>iziale, ad attività di scam~io (e produzione)<br />

nelle diverse (sotto)coalizioni possibili e nella coalizione<br />

f<strong>in</strong>ale che def<strong>in</strong>isce un'economia mercantile connessa da un<br />

sistema di <strong>prezzi</strong> di (dis)equilibrio e di eventuali schemi<br />

di razionamento. la scelta di formazione di un'economia collima<br />

allora, per i membri della nostra collettività, con<br />

la scelta di quale sistema di <strong>prezzi</strong> e di eventuali schemi<br />

di razionamento deve regolare l'economia stessa. (Naturalmen<br />

te è possibile che non tutti i membri della collettività<br />

facciano parte dell'economia).<br />

Si noti ora che, per ogni i, ogni si stema di <strong>prezzi</strong><br />

di (dis)equilibrio (p) e di eventuali schemi di razionamento<br />

di un'economia, (z), date le sue risorse <strong>in</strong>iziali (e quelle<br />

che ad i possono essere date dal l a sottocoal i zi one di cui<br />

egli può far parte e che dipendono comunque dalle sue risorse<br />

<strong>in</strong>iziali) e le sue preferenze implica un certo valore<br />

(6) Vèdi Pac<strong>in</strong>i ed Ap!,endice B.


- 12 ­<br />

u. , della sua funzione di utilità, cioè alcuni valori<br />

u.(Ctl.,c(p,z», dove c <strong>in</strong>dica il consumo possibile ai vari<br />

, 1<br />

<strong>prezzi</strong> di (dis)equilibrio ed eventuali schemi di razionamento<br />

... che chiamiamo pay-offs, liquidazioni, risultati della<br />

formazione dell'economia a quel sistema di <strong>prezzi</strong> e di eventual<br />

i schemi di razi onamento.<br />

L'i nsieme' di tutti i possi bi l i<br />

pay-offs per tutti 91 i<br />

appartenenti alla collettività per tutti i sistemi di orez<br />

zi ed eventuali schemi di razionamento è<br />

deve esercitarsi la scelta.<br />

l'<strong>in</strong>sieme su cui<br />

Tale <strong>in</strong>sieme, ovviamente non-vuoto, diventa rilevante<br />

ogni qua l val ta 1a formazi one di una economi a di mercato<br />

migliorerà la situazione di almeno alcune delle sottocoalizioni<br />

che la formano, senza peggiorare l'utilità di una delle<br />

altre che possono o meno parteciparvi. Ciò accadrà sicura<br />

mente <strong>in</strong> una economia capitalistica per la coalizione<br />

, ,<br />

U':"S .•<br />

Per un'economia non-capitalistica ciò accadrà se le<br />

persone appartenenti alla coalizione (alle coali~ioni) capace<br />

(capaci) di raggiungere la sopravvivenza producono beni<br />

diversi cosicché, sotto le usuali assunzioni sulle preferenze<br />

per cui i diversi beni offrono utilità marg<strong>in</strong>ali decrescenti,<br />

vi<br />

saranno scambi tra le l)ersone delle coalizioni<br />

<strong>in</strong> questione


- 13 ­<br />

1te di comune accordo tra tutti i partecipanti all'economia,<br />

tra tutti i punti dell'<strong>in</strong>sieme, rilevante, di tutti i possibil<br />

i pay-offs.<br />

Il nostro <strong>in</strong>sieme è allora non vuoto. Esso può essere<br />

preso convesso, considerando il suo più piccolo rivestimento<br />

convesso.<br />

Esso è anche limitato. Possiamo considerare il limite<br />

<strong>in</strong>feriore di tale <strong>in</strong>sieme dato dai valori m<strong>in</strong> u.(b) per tutl<br />

ti i partecipanti all'economia.<br />

Quello superiore esiste <strong>in</strong> quanto le risorse <strong>in</strong>iziali<br />

(e qu<strong>in</strong>di la produzione) sono f<strong>in</strong>ite.<br />

Dall'altra parte, di tale <strong>in</strong>sieme ci <strong>in</strong>teressano pr<strong>in</strong>cipalmente<br />

le comb<strong>in</strong>azioni probabi1istiche, scelte di comune<br />

accordo, di quei punti che esprimono le massime utilità di<br />

ciascuno, compatibili con le massime utilità degli altri <strong>in</strong>dividui,<br />

cioè la frontiera dell'<strong>in</strong>sieme. I punti della frontiera<br />

comprenderanno tutti gli eOventua1i EEG esistenti (essendo<br />

questi, se esistono, ottimi paretiani) ed, <strong>in</strong> generale,<br />

anche alcuni EEGNW,<br />

sia nel caso <strong>in</strong> cui esistano EEG, sia,<br />

a forti ori, nel caso i n cui questi non esi stano. A segui to<br />

della sua costruzione la frontiera è convessa e appartiene<br />

all' i nsi eme .<br />

L'<strong>in</strong>sieme su cui i partecipanti all'economia esercitano<br />

le loro scelte sarà, allora, non-vuoto, convesso, chiuso<br />

e limitato.<br />

Inf<strong>in</strong>e, ai f<strong>in</strong>i di non occuparci di un problema di<br />

scelta banale) supponiamo che sulla frontiera di tale <strong>in</strong>sieme


- 14<br />

esistano almeno due punti u.(Cl).,c(p,z», , ,<br />

due diversi equì1ibri<br />

<strong>in</strong>tertemporaH, walrasiani o non, tali che nessuno di<br />

essi è paretianamente migliore dell'altro per i membri della<br />

collettività.<br />

VII) Prezzi di (dis)equilibrio. La soluzione proposta<br />

Noi possiamo ora applicare al nostro <strong>in</strong>sieme dei risu~<br />

tati, la (relativamente) semplice soluzione di Harsanyi sviluppata<br />

lungo la strada <strong>in</strong>dicata da Nash (7). Il nostro <strong>in</strong>sieme<br />

di scelta <strong>in</strong>fatti soddisfa tutte le proprietà necessarie<br />

a tale applicazione e le ipotesi da noi assunte {meno<br />

quella di non cont<strong>in</strong>uità delle preferenze (<strong>in</strong><strong>in</strong>f1uente ai<br />

f<strong>in</strong>i della esistenza della soluzione (8») sono le stesse<br />

di quelle- di questi Autori.<br />

(7) Noi ipotizziaeo che nel gioco considerato, la scelta riguarda solo<br />

i punti EEG (eventuali) e EEGNN e non anche (le strategie relative al)la<br />

cOllplessa lIacch<strong>in</strong>a che li produce. Assulliau dunque che gli attori e<br />

le loro coalizioni si cOllport<strong>in</strong>o paralletricallente rispetto ai prezZl<br />

ed agli sche.i di raziona.ento. lJuesta ipotesi, cOlle quella relativa<br />

alla scelta di un lIercato cOlle rete connettiva dell'econollia, andrebbe<br />

<strong>in</strong>dividuata essa stessa cOlle scelta esercitata da parte della collettiv~<br />

tà. Noi seguiallo egual.ente questa strada, perché, pur essendo la teoria<br />

qui seguita aperta a considerazioni relative alle strategie <strong>in</strong> ter.<strong>in</strong>i<br />

di corrispondenze di dOllanda e offerta <strong>in</strong> funzione'delle preferenze dei<br />

s<strong>in</strong>goli e delle dotazioni <strong>in</strong>iziali delle risorse, e qu<strong>in</strong>di a casi <strong>in</strong><br />

cui i <strong>prezzi</strong> non sono trattati para.etricallente, ed <strong>in</strong> cui i vantaggi<br />

relativi di diverse coalizioni e delle loro strategie riguardano anche<br />

queste ulteriori variabili, un'analisi siffatta non negherebbe la valid~<br />

tà di quanto svolto nel testo, Ila sellplice.ente la cOllplicherebbe.<br />

(8) Vedi Appendice C.


- 15 ­<br />

Il probl ema dell a scelta del si stema dei <strong>prezzi</strong> eà<br />

eventuale schema di razionamento dell'economia, può essere<br />

dunque rappresentato come un gioco cooperativo ad n persone,<br />

superadditivo <strong>in</strong> senso stretto, per quanto ipotizzato, dove<br />

qu<strong>in</strong>di il' problema consiste nel prendere possesso di alcuni<br />

vantaggi trai bi l i da11 a cooperazi one tra vari attori e<br />

decidere come dividere tali vantaggi (9).<br />

Come è noto, nel caso generale, la teoria sopra richiamata<br />

determ<strong>in</strong>a come soluzioni del gioco, una coalizione f<strong>in</strong>ale<br />

<strong>in</strong> cui la <strong>distribuzione</strong> dei vantaggi tra (sotto)coalizioni<br />

avviene <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i proporzionali ai punti di conflitto<br />

vicendevolmente ottimi raggiungibi1i da queste sottocoalizi~<br />

ni (pesati alle diverse valutazioni delle persone a proposito<br />

del rischio). I punti di conflitto ottimi sono le posizi~<br />

ni che le (sotto)coalizioni possono comunque raggiungere<br />

al di fuori dell'accordo con altre (sotto)coa1izioni nella<br />

formazione della coalizione f<strong>in</strong>ale.<br />

VIII) Prezzi di<br />

del § III.<br />

(dis)equilibrio. La soluzione dei due casi<br />

Il modo appena visto di avvic<strong>in</strong>are il problema ci permette<br />

cosi di studiare una situazione di conflitto/coooerazione<br />

con opportunità diverse, <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di "potere", per<br />

(sotto)coalizioni diverse, "<strong>in</strong> base alle possibilità delle<br />

(9) "~rsanyi. Nash.


- 16 ­<br />

loro azioni strategiche (mosse, m<strong>in</strong>acce) di costituire punti<br />

di conflitto vicendevolmente ottimi. Infatti, date le ·preferenze<br />

per il rischio dei diversi membri della collettività,<br />

che possiamo assumere identiche per semplicità, la scelta<br />

dei punti di conflitto vicendevolmente ottimi e qu<strong>in</strong>di la<br />

scelta delle diverse (sotto)coalizioni da formare a quei<br />

f<strong>in</strong>i, è<br />

il pr<strong>in</strong>cipale elemento strutturante le soluzioni<br />

del gioco (la).<br />

Applichiamo ora queste considerazioni ai due casi illu<br />

strati al § III. In entrambi questi casi, date le caratteristiche<br />

della <strong>distribuzione</strong> <strong>in</strong>iziale delle risorse assunta<br />

nel § l, i punti di conflitto <strong>in</strong>dividuale, al di fuori cioè<br />

di una qualsiasi cooperazione con gli altri membri della<br />

collettività, danno un'utilità uguale a quella che <strong>in</strong>dica<br />

la situazione di non sopravvivenza (diciamo O).<br />

Tuttavia <strong>in</strong> una economia capitalistica la scelta dei<br />

punti di conflitto vicendevolmente ottimi (e qu<strong>in</strong>di la scelta<br />

della formazione delle coalizioni aventi tali punti di<br />

conflitto ottimi) vedrà una serie di<br />

persone, quelle che<br />

fanno parte delle (sotto)coalizioni S. m<strong>in</strong>ime, <strong>in</strong>dicate nel<br />

1<br />

§ III, def<strong>in</strong>ire la possibile situazione peggiore da raggiungere<br />

al loro <strong>in</strong>terno come quella che a loro assicura, dietro<br />

(lo) le soluzioni del gioco, così strutturato, <strong>in</strong> quanto il gioco non<br />

ha, necessaria.ente, un'unica soluzione. A questa co.unque si perviene<br />

considerando un nuovo proble.a di contrattazione selplice ad n persone<br />

con punti di conflitto dati. relativaunte alle diverse soluzioni del<br />

gioco (vedi Harsanyi par. 12.7).


- 17 ­<br />

l'estr<strong>in</strong>secazione della loro attività di lavoro, almeno la<br />

sopravvi venza (qui ndi<br />

vari punti di confl itto sono dati,<br />

per queste persone, almeno da m<strong>in</strong> u.(b). i = l, .. ,m ,m


- 18 ­<br />

delle sottocoa1izioni di scegliere quei punti di conflitto<br />

vicendevolmente ottimi l'una rispetto all'altra ed il sistema<br />

dei <strong>prezzi</strong> prescelti sarà, <strong>in</strong> generale, un EEGNW.<br />

IX) Prezzi di (dis)equi1ibrio. Distribuzioni liberamente<br />

accettate. Lo sfruttamento<br />

Data una<br />

certa <strong>distribuzione</strong> delle risorse, questa<br />

si dice liberamente accettata se le soluzioni del<br />

gioco,<br />

secondo quanto visto, derivanti da essa sono, paretianamente,<br />

non <strong>in</strong>feriori per le persone formanti l'economia, rispe!<br />

to alle soluzioni del gioco derivante da una (re)distribuzio<br />

ne delle risorse <strong>in</strong>iziali, che può anche consistere nella<br />

distruzione, senza costo, di esse (12).<br />

(12) Potrebbe sellbrare che. date le possibilità tecnologiche (§I), <strong>in</strong><br />

seguito ad una re<strong>distribuzione</strong> di risorse tra ciascuna persona che faccia<br />

sI che ogni persona abbia funzioni di utilità cont<strong>in</strong>ue, tutti i pun­<br />

ti <strong>in</strong>dicanti EEGNW, che sono i più qualificati a regolamentare l'econo­<br />

mia, debbano essere sostituiti da EEG dal 1I0llento che, per tutte tali<br />

redistribuzioni delle risorse, possono se.pre <strong>in</strong>dividuarsi EEG. Le cose,<br />

tuttavi~. non stanno cosI, al.eno <strong>in</strong> una econo.ia capitalistica, <strong>in</strong> qua~<br />

to un ragionamento del genere equivale a separare problemi di efficie~<br />

za da quelli di <strong>distribuzione</strong> dei vantaggi, secondo le l<strong>in</strong>ee della util~<br />

tà ord<strong>in</strong>ale <strong>in</strong>trodotta da Pareto che esclude. cosI. i problemi relativi<br />

al potere <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i del quale la divisione dei vantaggi da trarre da<br />

una situazione, efficiente o .eno. viene svolta. Nel caso <strong>in</strong> discussione,<br />

se il raggiungi.ento di un EEG, superiore paretiana.ente all'EEGNW<br />

che, per ipotesi. rappresenta la soluzione del gioco, richiede una re<strong>distribuzione</strong><br />

delle risorse tale da ca.biare la<br />

cui base veniva determ<strong>in</strong>ata la <strong>distribuzione</strong> dei<br />

buzione, anche se portatrice di una posizione<br />

rispetto alla soluzione EEGNW che non lo è. non<br />

prietari/capitalisti <strong>in</strong> tutti quei casi <strong>in</strong> cui<br />

struttura sociale sulla<br />

vantaggi, tale<br />

efficiente del<br />

sarà accettata<br />

costoro ricevo~o<br />

redistrl<br />

siste"a<br />

dai pro­<br />

(proba­


- 19 ­<br />

Se esistono allora due distribuzioni diverse 1iberamen<br />

te accettate delle risorse, tali da costituire rispettivame~<br />

te relazioni capitalistiche e<br />

non-capitalistiche, per una<br />

collettività, la soluzione del paragrafo precedente applicata<br />

ai due casi, farà sì che nella situazione capitalistica<br />

vantaggi (probabilistici) da trarre dal gioco, a causa<br />

della struttura dei punti di conflitto ottimi, saranno, ferma<br />

restando la scala di utilità prescelta, maggiori, almeno<br />

per alcune persone che fanno parte delle coalizioni m<strong>in</strong>ime<br />

Si' di quell i che queste stesse persone otterrebbero, date<br />

le stesse quantità di risorse <strong>in</strong>iziali, se esse fossero state<br />

distribuite <strong>in</strong> modo tale da costituire relazioni di prod~<br />

zione non capitalistiche e per altre persone, quelle non facenti<br />

parte della coalizione U .S., m<strong>in</strong>ori dei corrispondenti<br />

l l<br />

vantaggi che queste stesse persone otterrebbero dalla s;tuazione<br />

non-capitalistica. (Si<br />

noti che questa affermazione<br />

deriva dall'assumere una forma più forte di<br />

quanto detto<br />

f<strong>in</strong> qui nel testo circa la superadditività del gioco <strong>in</strong> un<br />

sistema capitalistico. Essa si riferisce, come anche supposto<br />

<strong>in</strong> Appendice (Parte C, pago 47), al fatto che per almeno<br />

una delle coalizioni m<strong>in</strong>ime S., l'accettazione della coalil<br />

••• (12) 'bilisticaMe~te) vantaggi dal raggiungere una posizione effi'ciente ••<strong>in</strong>ori<br />

Ù queIli otte n i b i l i. n e Il a ve cc hi a' s t r utt ~ r a . s oci a'l e. 'cfa l r aggi ungi me n­<br />

to di una situazione non efficiente. Né un i.pegno di <strong>in</strong>dennizzare queste<br />

persone da parte degli altri avrà alcun effetto. Le regole del gioco,<br />

<strong>in</strong>fatti, escludono dal novero delle proposte valide, quelle che non<br />

possono farsi osservare ed, <strong>in</strong> genere, non esiste <strong>in</strong> questo gioco e,<br />

probabilmente, <strong>in</strong> realtà, una autorità che può assicurare, date certe<br />

relazioni sociali e d' potere. il .anteni.ento di i.pegni assunti sulla<br />

base di diverse relazioni sociali e di potere.


- 20 -<br />

zione f<strong>in</strong>ale <strong>in</strong>sieme<br />

.....<br />

alla coalizione U.S.<br />

. l l<br />

~ u. U S c( u.s. ),<br />

l 1<br />

comporta che<br />

U • c (U. S. u U-:"'S. )<br />

c i oè c he vi è un gua<br />

lE U. Sl . l 1 1 1 lE i i -<br />

dagn6 di utilità positivo per almeno un proprietario di alm~<br />

no una delle coalizioni m<strong>in</strong>ime autosufficienti. Questa ipot~<br />

si è necessari a per escl udere dai nostri ragi onamenti il<br />

caso di proprietari "benefattori" che si avrebbe quando l'e<br />

sistenza di<br />

lavoratori salariati nella coalizione f<strong>in</strong>ale<br />

aumenterebbe solo l'utilità di questi ultimi e non anche<br />

di alcuni dei proprietari. In tal caso, ovviamente, non può<br />

parlarsi di sfruttamento).<br />

Una tale differenza dei vantaggi appropriati dalle<br />

diverse persone nelle due situazioni <strong>caratterizzate</strong> da diver<br />

si rapporti sociali def<strong>in</strong>isce allora una situazione di sfrutt<br />

ame nto c api t a1i s t i c o , dovut o a que s t e r e l a z i oni s oc i a l i ,<br />

delle prime categorie di persone (proprietari) rispetto alle<br />

seconde (proletari).<br />

l'aspetto centtale di questa situazione di sfruttamento<br />

è allora costituito dalla possibilità di non-sussistenza<br />

delle coalizioni dei proletari di fronte ad una situazione,<br />

comunque di sopravvivenza, da parte delle coalizione dei<br />

proprietari. (La misura dei vantaggi e svantaggi rispettivi<br />

è, <strong>in</strong>vece, del tutto secondaria, dipendendo da unità di misu<br />

ra modifi cabil i) .<br />

Il fatto dunque che <strong>in</strong> un'economia esista un accordo<br />

di cooperazione da parte di una (parte della) collettività<br />

che la forma non<br />

esclude allora poteri diversi sulla cui<br />

base può parlarsi o meno di sfruttamento capitalistico, (o,


- 21<br />

previa una def<strong>in</strong>izione ragionevole di tali situazioni sociali,<br />

di sfruttamento tout court). Dall'altra parte, <strong>in</strong> assenza<br />

delle caratteristiche sociali appena viste (e quelle ragionevolmente<br />

da def<strong>in</strong>ire) relativamente alle persone di<br />

cui si tratta, le varie situazioni nella <strong>distribuzione</strong> dei<br />

vantaggi da trarre da qualsiasi accordo di cooperazione non<br />

<strong>in</strong>dicano situazioni di sfruttamento sociale (13).<br />

X) Prezzi di produzi one<br />

E' ben noto che l'analisi di strutture economiche defi<br />

nite da diverse relazioni di produzione è stata storicamente<br />

svolta <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di <strong>prezzi</strong> di produzione e delle variabili<br />

distributive w (salario) e r<br />

caratterizzano.<br />

(tasso di profitto), che li<br />

Ora, data per nota una serie di caratteristiche dell'a<br />

nalisi dei <strong>prezzi</strong> di<br />

produzione, qui limitati al caso di<br />

produzione semplice (14), si tratta di immettere alcune delle<br />

argomentazioni viste <strong>in</strong> precedenza nell 'ambito della<br />

struttura teorica di questo sistema di <strong>prezzi</strong>. Naturalmente,<br />

questo nuovo<br />

ambito escluderà quelle considerazioni viste<br />

(13) Questa def<strong>in</strong>izione di sfruttaaento può ricordare quella di doa<strong>in</strong>anza<br />

di Roeler (1982). Deve tuttavia notarsi coae lo sfruttaaento è def<strong>in</strong>~<br />

to da relazioni sociali a proposito della proprietà dei aezzi di produzione<br />

e qu<strong>in</strong>di esso non può, se non a costo di <strong>in</strong>utili confusioni, generalizzarsi<br />

ad ese.pi fantasiosi. o lena, che seabrano ora rivestire un<br />

notevole <strong>in</strong>teresse <strong>in</strong> tale Autore.<br />

(14) Vedi ad es. Miconi.


- 22 -<br />

<strong>in</strong> precedenza che sono estranee a tale sistema teorico, come<br />

la specificazione delle funzioni di utilità dei partecipanti,<br />

la quantità delle risorse <strong>in</strong>iziali date, un periodo <strong>in</strong>iziale<br />

dell'analisi. Ugualmente, con queste diversità, l'analisi<br />

f<strong>in</strong> qui vista può essere seguita, con gli stessi risultati,<br />

anche per questo nuovo sistema teorico di <strong>prezzi</strong>.<br />

XI) Prezzi di produzione. Il problema<br />

Parallelamente a quanto visto <strong>in</strong> precedenza, vogliamo<br />

ora costruire un <strong>in</strong>sieme di risultati <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di <strong>prezzi</strong><br />

di produzione, su cui si possa esercitare la scelta degli<br />

appartenenti alla nostra collettività.<br />

Questo <strong>in</strong>sieme può essere pensato come rappresentato<br />

dalla relazione w-r. Come è ben noto, <strong>in</strong> un sistema di <strong>prezzi</strong><br />

di produzione, se la tecnica di produzione è unica, la<br />

relazione w-r, monotona decrescente e cont<strong>in</strong>ua, esprime <strong>in</strong>fatti,<br />

<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i reali, la relazione antagonistica tra percettori<br />

di profitti e di salario. Se questa relazione, <strong>in</strong>oltre,<br />

è misurata i n merce ti po del si stema consì"derato, essa<br />

è l<strong>in</strong>eare. Essa può allora rappresentare, parallelamen.te<br />

all'<strong>in</strong>sieme dei risultati dei paragrafi precedenti, il nostro<br />

<strong>in</strong>sieme di risultati non-vuoto, convesso e compatto, su cui<br />

deve esercitarsi la scelta dei membri della nostra collettività.<br />

Questa relazione non ci dà direttamente i risultati<br />

esprimenti quanto ogni s<strong>in</strong>gola persona può ottenere dalla


- 23 -<br />

nostra economi a, ma se supponi amo di conoscere quanto ogni<br />

s<strong>in</strong>gola persona decide di lavorare, per tutti valori di<br />

. w-r possi bi 1i, essendo noti per ogni punto de11 a re1 azi one<br />

w- r, i pr e z zi di pr oduzi one, c ono s c i amo a nc he i 1 r i sul t at o<br />

(il reddito) di ogni s<strong>in</strong>gola persona. per ogni punto della<br />

relazione w-r, per cui noi possiamo analizzare il gioco di<br />

contrattazione direttamente <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di tale relazione.<br />

XI I) I <strong>prezzi</strong> di produzi one. Una sol a tecni ca. la sol uzi one<br />

proposta<br />

\<br />

nei due casi visti al § III<br />

In una struttura economica non-capitalistica, anche<br />

<strong>in</strong> presenza di un salario anticipato, <strong>in</strong> mancanza della possibilità<br />

di considerare domande ed offerte di lavoro sa1aria<br />

to come espressione delle prefenze temporali, che qui sono<br />

assenti, nessuna sottocoa1izione m<strong>in</strong>ima capace di sopravvivere<br />

e qu<strong>in</strong>di nessuna persona lavorerebbe con mezzi di prod~<br />

zi one non di<br />

sua propri età. Il ri cavo tratto 1avorando con<br />

mezzi di propria proprietà, che potrebbe chiamarsi ricavo<br />

netto dei lavoratori <strong>in</strong>dipendenti, corrisponde cos', cambiato<br />

il suo nome da salario a ricavo netto per adattarlo alla<br />

diversa struttura sccia1e, al punto w<br />

w max della relazione<br />

precedente (vedi figuralo Questa è dunque la soluzione<br />

del gioco <strong>in</strong> questo caso.<br />

Si tratta ora di consi derare 1e stesse vari abi 1i nell'ambito<br />

di una struttura economica capitalistica e di con­


- 24<br />

frontarle a quelle appena <strong>in</strong>dividuate.<br />

Nella .struttura capitalistica, le persone che fanno<br />

parte delle sottocoalizionil11<strong>in</strong>ime autosufficienti S. e della<br />

l<br />

loro unione sono tra di loro nella stessa situazione appena<br />

vista. Essi, se lavorerann'o con i propri mezzi di produzione,<br />

possono, per unità di tempo, assicurarsi un ricavo netto<br />

uguale a w max. Ipotizziamo ora, con un assai semplice allar<br />

gamento della teoria dei <strong>prezzi</strong> di produzione, che, rispetto<br />

a questa situazione, data la penosità del lavoro, un'assunzione<br />

implicita nell'analisi, costoro siano <strong>in</strong>differenti<br />

tra questa situazione e quella che essi potrebbero raggiung!<br />

re per una certa coppia w'-r', <strong>in</strong> una economia capitalistica,<br />

attraverso l'uso del lavoro salariato da parte di tutti<br />

o parte dei componenti della sottocoa1izione di card<strong>in</strong>alità<br />

N - U.S., data la quantità di lavoro che quest'ultimi svolge<br />

l l _<br />

rebbero per unità d) tempo a quel valore del salario.<br />

Nei term<strong>in</strong>i di un semplice grafico, che rappresenta<br />

la relazione w-r <strong>in</strong> un sistema di produzione misurato nella<br />

sua merce tipo, la situazione ora appare come <strong>in</strong> figura:<br />

w<br />

w ma<br />

w'<br />

w*<br />

w mi n I---...:.--:.,L-----I'--<br />

~~--_<br />

r' r* r" r


- 25 ­<br />

Rispetto alla situazfone <strong>in</strong>dicata da r=O e ricavo netto<br />

w max o della situazione <strong>in</strong>dicata come w'=r', i membri<br />

delle coalizioni S. ottengono vantaggi per tutte le situazio<br />

I<br />

ni gi acenti a destra del punto r I. Quest' ul timo corri sponde<br />

al punto di conflitto ottimo degli appartenenti alla (sotto)<br />

coalizione USi capace d~' sopravvivere (<strong>in</strong>fatti, per costoro<br />

questo punto è <strong>in</strong>dif.ferente rispetto al .punto w=w<br />

max che<br />

essi possono sempre raggi ungere ri fi utando di cooperare con<br />

membri della coaliziope U~Si)'<br />

Il punto di conflitto ottimo della (sotto)coalizione<br />

UiSi è" dato evidentemente· dal Dunto w=O<br />

punto gli appartenenti alla coalizione U~Si<br />

e rispetto a tale<br />

ottengono vanta~<br />

gi nello stesso tratto della curva prima considerato, purché<br />

il salario fissato dalla soluzione superi per almeno alcuni<br />

di essi quello m<strong>in</strong>imo di sopravvivenza (15).<br />

Il passo successivo è ora abbastanza sorprende~te.<br />

Infatti, possi amo di re che, i n mancanza di una teori a dell' u<br />

tilità card<strong>in</strong>ale, del tutto assente dalla tematica analitica<br />

dei <strong>prezzi</strong> di produzione, i partecipanti delle sottocoalizi<br />

ni si accorde'ranno, a proposito della formazione della coalizione<br />

f<strong>in</strong>ale che determ<strong>in</strong>erà l'economia ed il sistema dei<br />

<strong>prezzi</strong> di produzione che la regola, nello scegliere il punto<br />

di mezzo del tratto <strong>in</strong> questione della relazione w-r, purché<br />

questo punto permetta di<br />

raggi ungere l a sopravvi venza .per<br />

(15) Vedi, per la fissazione di questo limite, Sraffa § 8. Una seaplice<br />

illustraione grafica è nel mio lavoro già richiaaato <strong>in</strong> nota 14.


- 26 ­<br />

coloro che lavorano a tale salario. (Nel caso <strong>in</strong> cui ciò<br />

non si verifichi, è il punto m<strong>in</strong> w-r", purché sia a destra<br />

del punto w'-r', che <strong>in</strong>dica la soluzione del nostro gioco).<br />

Infatti la scelta di ogni altro punto dovrebbe essere<br />

giustificata sulla base di confronti <strong>in</strong>terpersonali di util!<br />

tà, del tutto assenti dalla teoria dei <strong>prezzi</strong> di produzione.<br />

In mancanza di tali confronti, l'unica scelta razionale,<br />

basata sulla considerazione dell'eguaglianza degli uom<strong>in</strong>i<br />

su cui il mercato stesso è fondato (e viceversa), <strong>in</strong> un gioco<br />

cooperativo come quello qui analizzato, è quella di dividere<br />

a metà i vantaggi ottenibili dalla ~ooperazione, rispe!<br />

to alla situazione <strong>in</strong> cui tale cooperazione non si verifica,<br />

e potendo essere espressi nell a teori a dei <strong>prezzi</strong> di produzione<br />

i rispettivi vantaggi delle coalizioni dalla relazione<br />

w-r, la soluzione appare come quella qui proposta, e sarà<br />

<strong>in</strong>dicata dal punto r*-w*.<br />

XIII) Prezzi di produzione. Una sola tecnica. Lo sfruttamento.<br />

La sua misura<br />

Se esam<strong>in</strong>iamo ora le soluzioni del gioco e qu<strong>in</strong>di<br />

sistemi di <strong>prezzi</strong> e la <strong>distribuzione</strong> nelle due <strong>economie</strong> <strong>caratterizzate</strong><br />

da diverse relazioni di produzione considerate,<br />

vediamo che alcuni membri delle sottocoalizioni m<strong>in</strong>ime<br />

,<br />

S. capaci di sopravvivere sono,' <strong>in</strong> un'economia capitalisti­<br />

ca, <strong>in</strong> una posizione migliore di quanto a loro no:'l su';ceda


- 27 ­<br />

<strong>in</strong> una situazione non-capitalistica. Essi, <strong>in</strong>fatti, ottengono<br />

<strong>in</strong> tale sistema un tasso di profitto r U > r', dove r' è<br />

quel tasso di profitto, e qu<strong>in</strong>di, data la loro conoscenza<br />

dell 'ammontare di lavoro che i lavoratori salariati svolgono<br />

ai diversi valori w-r, quel reddito rispetto al quale essi<br />

sono <strong>in</strong>differenti, <strong>in</strong> corrispondenza al ricavo netto che<br />

essi riceverebbero per il loro lavoro <strong>in</strong> una situazione noncapitalistica.<br />

, ,<br />

I membri della sottocoalizione U.S. <strong>in</strong>vece, <strong>in</strong> questa<br />

situazione, si troveranno peggio: <strong>in</strong> entrambe le situazioni,<br />

capitalistica e no, essi sono liberi di fissare la quantità<br />

di lavoro svolta, ma mentre nel sistema non-capitalistico<br />

essi si appropriano di, tutto il prodotto ottenuto, nel siste<br />

ma capitalistico essi debbono cederne una parte ai membri<br />

delle coalizioni m<strong>in</strong>ime autosufficienti S ,.•<br />

In una situazione di questo tipo, allora possiamo di<br />

nuovo concludere sulla base delle def<strong>in</strong>izioni viste al<br />

§ IIIche le strutture sociali capitalistiche causano sfruttamento.<br />

Inoltre, ora il valore r" > O può ben <strong>in</strong>dicare una<br />

misura dello sfruttamento stesso per gli operai salariati(16)<br />

(16) L'esistenza di un tasso di profitto positiYO cOlle prova dell'esistenza<br />

dello sfruttamento capitalistico ha significato solo nell'aabito<br />

del modello basato sui <strong>prezzi</strong> di produzione. Nell'ambito dei <strong>prezzi</strong> di<br />

(dis)equilibrio. l'esistenza di una struttura di tassi di <strong>in</strong>teresse pos~<br />

tivi (o nei casi semplici d~l tasso di <strong>in</strong>teresse positivo) <strong>in</strong>dica una<br />

situazione di sfruttamento capitalistico solo se esiste una redistribuzi~<br />

ne non-capitalistica liberamente accettata ed i rap'porti di (proprietà<br />

dei mezzi di) produzione sono tali da formare un'economia capitalistica.<br />

Tutta l'analisi ~eoclassica. e può ben porsi qui Bohm Bawerk coae leader<br />

di que.~~ tlndenza. ha messo ripetutamente i. rilievo <strong>in</strong>fatti l'esisten­


- 28 -<br />

e la misura r"-r' quella dei vantaggi ottenuti dai capitalisti.<br />

XIV) Prezzi di produzione. Esistenza di tecniche alternative<br />

L'analisi precedente viene notevolmente modificata<br />

se si<br />

suppone, nell'ambito della teoria dei <strong>prezzi</strong> di produzione,<br />

che esistano diverse tecniche alternative di produzi~<br />

ne. In questo caso, <strong>in</strong>fatti, esi stono di verse re1 azi oni w-r,<br />

una per ogni<br />

tecnica, ed il loro <strong>in</strong>vi1uppo, spesse volte<br />

trattato <strong>in</strong> letteratura come avente proprietà uguali a quelle<br />

di una relazione w-r per una s<strong>in</strong>gola tecnica, perde <strong>in</strong>vece<br />

l'importante caratteri stica di mi surare i vantaggi e gl i<br />

svantaggi de11 e due cl assi i n termi ni rea1 i, come <strong>in</strong>vece<br />

è il caso della relazione w-r per ogni s<strong>in</strong>gola tecnica. l'analisi<br />

richiede allora l'<strong>in</strong>troduzione di nuovi strumenti:<br />

le preferenze relative a vettori di merci di diversa composizione<br />

nei casi <strong>in</strong> cui non può decidersi vettoria1mente<br />

la loro preferibi1ità (17).<br />

••• (11i)za di un sistema di tassi di <strong>in</strong>teresse positivi basati, sulle preferenze<br />

temporali e non sulle relazioni di produzione da noi prese <strong>in</strong> esame.<br />

All'<strong>in</strong>terno del nostro modello, nei casi usuali di tecnologia e prefere~<br />

ze presi <strong>in</strong> considerazione nel presente articolo, un'economia capitalistica<br />

è allora sufficiente per l'esistenza di tassi di <strong>in</strong>teresse positivi,<br />

.a non è necessaria.<br />

(17) Vedi il mio lavoro già citato~; se egual unte si <strong>in</strong>sistesse nel<br />

pensare che 'l'<strong>in</strong>viluppo esterno dell; curve v-r è l'unico rilevante nella<br />

situazione <strong>in</strong> discussione, le comb<strong>in</strong>azioni probabilistiche,tra tutti<br />

i punti v-r di tale <strong>in</strong>viluppo, avendo esclusi quelli che non permettono<br />

la sopravvivenza dei lavoratori salariati, sarebbe l'<strong>in</strong>sieme di scelta<br />

a cui i ragionamenti del paragrafo precedente dovrebbero applicarsi.


- 29 ­<br />

Supposto ora che si consi deri che l'i ntroduzi one di<br />

queste nuove preferenze, oltre a quelle già viste al paragr~<br />

fo precedente, non giustifichi il ricorso ad una situazione<br />

di <strong>prezzi</strong> di (dis)equilibrio vista precedentemente, e qu<strong>in</strong>di<br />

l'<strong>in</strong>troduzione di un primo periodo dell'analisi ed una <strong>distribuzione</strong><br />

data di risorse <strong>in</strong>iziali, possiamo procedere<br />

nel seguente modo nell' ambi to dei <strong>prezzi</strong> di produzi one.<br />

Ipotizziamo <strong>in</strong>nanzitutto che le persone appartenenti<br />

alla classe dei capitalisti e dei lavoratori salariati si<br />

comport<strong>in</strong>o come rappresentati delle classi stesse e qu<strong>in</strong>di,<br />

<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di preferenze, riconoscano come loro quelle derivanti<br />

dalle scelte di tutta la classe.<br />

Si parta ora da un dato w esi supponga di conoscere<br />

il consumo fisico dei salariati e quel w per i diversi siste<br />

mi di <strong>prezzi</strong> di produzioni vigenti a seconda delle diverse<br />

tecniche che è possibile scegliere a quel w. Si identifichi<br />

ora la tecnica scelta con quella che comporta il più alto<br />

r tra tutte quelle che danno 10 stesso (massimo) livello<br />

di soddifazione ai capitalisti <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di vettori di merci<br />

appropriabili dai capitalisti, a quel w ed ai <strong>prezzi</strong> di<br />

produzione delle diverse tecniche. Ognuno di questi punti<br />

avrà la caratteristica di essere, per ogni w, quelle preferi<br />

to dai 1avoratori sal ari ati (i qual i, per lo stesso w,<br />

stanno sempre meglio, <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i reali, per un r più grande)<br />

e quello preferito dai capitalisti (per costruzione).<br />

Si faccia poi la stessa operazione per punti così<br />

prescelti per i salariati, lasciando qu<strong>in</strong>di soltanto per


- 30 ­<br />

w quei valori che se mi nori sono certamente non preferi t i<br />

a valori di w maggi ori.<br />

Secondo la nostra costruzione allora<br />

se w cresce salariati sicuramente stanno meglio.<br />

Ripetiamo ora tale operazione per capitalisti per<br />

punti così rimasti, prendendo tra essi quell i che per un<br />

più alto r i capitalisti preferiscono rispetto ad un r più<br />

basso.<br />

l'<strong>in</strong>sieme dei punti così <strong>in</strong>dividuati può anche essere<br />

vuoto.<br />

Tuttavia, si consideri ora che sicuramente esiste alme<br />

no un punto corrispondente ad un w max di una delle tecniche<br />

che i salariati preferiscono a tutte le altre possibili produzioni<br />

e distribuzioni implicanti r G: O. Parallelamenete,<br />

per tutti i possibili salari di sussistenza, esisterà almeno<br />

un punto, diciamo <strong>in</strong> corrispondenza del salario w* m<strong>in</strong>, che<br />

i capitalisti preferiscono a tutte le altre possibili produzioni<br />

e distribuzioni implicanti un w i w m<strong>in</strong>.<br />

Prendiamo ora le comb<strong>in</strong>azioni probabilistiche convesse<br />

scelte di comune accordo tra i partecipanti all'economia,<br />

tra i punti così rimasti (sicuramente almeno due). la relazi<br />

one, probabi l i sti ca, w-r così costruita esi ste, è decrescente<br />

e cont<strong>in</strong>ua ed ha qu<strong>in</strong>di caratteristiche simili al<br />

caso di sistema ad una sola tecnica (naturalmente, essa può<br />

ben essere limitata ad una sola parte del piano w,r non negativo)<br />

.<br />

Data questa relazione possiamo adesso applicare, con


- 31 ­<br />

alcune modifiche non sostanziali, che qui tralasciamo, gli<br />

stessi ragionamenti, ora <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i probabilistici, visti<br />

nel paragrafo precedente, raggiungendo, <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i probabill<br />

stici, le stesse conclusioni. Come ultima cosa, possiamo<br />

notare che i <strong>prezzi</strong> di produzione così trovati non costituiscono<br />

<strong>in</strong> genere un ottimo di Pareto (18);<br />

XV) Conclusioni<br />

Veniamo alle conclusioni. Se le relazioni di produzione<br />

sono capitalistic~e, la coalizione f<strong>in</strong>ale formante un'economia<br />

mercantile, determ<strong>in</strong>erà (<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i probabilistici)<br />

<strong>prezzi</strong> positivi e connessi schemi·di razionaun<br />

sistema di<br />

mento che, <strong>in</strong> generale, non rappresenta un ottimo pareti ano,<br />

per il quale non vale l'eguaglianza di domanda ed offerta,<br />

e rispetto al quale esiste, nel caso di<br />

possibili (re)distrl<br />

buzioni liberamente accettate che def<strong>in</strong>iscono relazioni di<br />

produzione non capitalistiche, sfruttamento del lavoro salariato.<br />

Una semplice occhiata a tali conclusioni non può non<br />

far considerare che difficilmente, al di fuori di quegli<br />

aspetti relativi alle leggi di movimento del sistema capitalistico<br />

stesso (la produzione capitalistica è produzione<br />

·d i r e l a z i on i ( d i Pr o Pr i e t à de i me z zi) di Pr od uz i o ne c a pi t a _<br />

listiche) che non r'entrano<br />

(18) Vedi Hiconi, pago 61-62,<br />

qui nella nostra analisi, si


- 32 ­<br />

sarebbero potuti raggiungere risultati altrettanto marxiani<br />

come caratteristiche di una economia capitalistica. di questi.<br />

Né questo è tutto: da quanto detto di scende anche 1 a<br />

determ<strong>in</strong>azione dei <strong>prezzi</strong> e della <strong>distribuzione</strong> <strong>in</strong> una econo<br />

mia capitalistica non può essere ricercata nell'ambito della<br />

def<strong>in</strong>izione di scienza economica di Robb<strong>in</strong>s. con il suo coro!<br />

lario implicante <strong>prezzi</strong> zero per beni sovrabbondanti e <strong>prezzi</strong><br />

positivi per beni scarsi. una proposizione non 1mplicata<br />

<strong>in</strong> .generale dall'esistenza di un EEGNW come soluzione del<br />

problema o. <strong>in</strong> generale. non implicata dai <strong>prezzi</strong> di produzione.<br />

La determi nazi one del si stema dei <strong>prezzi</strong> deve <strong>in</strong>vece<br />

essere ricercata <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di relazioni di produzione ed<br />

aspetti relativi al potere che ne discendono.<br />

Se ora si paragonano questi risultati con l'analisi<br />

economica-vista <strong>in</strong> una prospettiva storica. deve forse riconoscersi<br />

come la migliore approssimazione ad essi <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i<br />

di sistema di <strong>prezzi</strong> ed analisi della sua provenienza. è<br />

data dal sistema dei <strong>prezzi</strong> di produzione degli economisti<br />

classici qui visti nei §§ X-XIV (<strong>in</strong> particolare quella relativa<br />

all'esistenza di una sola tecnica. §§ XII-XIII).<br />

La teoria dell'EEG. <strong>in</strong>vece. sulla cui base e sui cui<br />

sviluppi. pure. è stato possibile raggiungere <strong>in</strong> un certo<br />

senso le conclusioni precedenti dei §§ VI-VII-VIII-IX. è<br />

<strong>in</strong>vece assai lontana da tal i ri sultati e vede ri stretta 1a<br />

sua rigorosa validità. ferma restando la sua <strong>in</strong>determ<strong>in</strong>atezza<br />

a proposito della molteplicità delle sue soluzioni. ad


- 33 ­<br />

un particolare sistema sociale, quello con cont<strong>in</strong>uit~ delle<br />

preferenze <strong>in</strong>iziali, compreso, comunque tra quelli non-capita1istici.<br />

Inf<strong>in</strong>e l'analisi de11'EEGNW presente' nella moderna<br />

teoria economica come possibi1it~ tecnica, non adeguatamente<br />

giustificata, riceve qui una motivazione della sua ri1evanza.<br />

Un sistema di <strong>prezzi</strong> di EEGNW con un connesso schema<br />

di razionamento appare ora come la soluzione generale di<br />

un sistema capitalistico, nel caso dell'uso dei <strong>prezzi</strong> di<br />

(dis)equi1ibrio. Il sapore keynesiano o neokeynesiano di<br />

tale sistema può allora essere apprezzato come possibile<br />

rea1t~ teorica e non solo come curiosit~ tecnica.<br />

XVI) Sulle etichette<br />

Può sorgere il problema, i n veri t~ non molto i nteressante,<br />

di come etichettare l'analisi qui presentata. 11entre<br />

gli strumenti qui usati, soprattutto f<strong>in</strong>o al § IX, ma <strong>in</strong><br />

parte anche successivamente per quello che riguarda il processo<br />

di contrattazi one a proposito del 1a re1 azi one w-r)<br />

sono quelli elaborati dall"analisi neoclassica, <strong>in</strong> senso<br />

lato, i risultati raggiunti sembrano completamente marxiani.<br />

La logica di Marx, al di fuori di qualsiasi etichetta di<br />

analisi di essa (del tipo di teoria del valore-lavoro), è<br />

str<strong>in</strong>gente; suoi strumenti, appunto, ad es., la misura<br />

lavoro, migliori di quanto assai spesso si dice, datati.


- 34 ­<br />

Uno dei compiti degli economisti che a lui, <strong>in</strong> un modo o<br />

nell'altro, si rifanno, è allora di aff<strong>in</strong>are risultati<br />

marxiani nei term<strong>in</strong>i più precisi permessi dalla moderna teoria<br />

economica. Questo non per esigenze di eleganza o sofisticatezza<br />

di l<strong>in</strong>guaggio, ma perché questa è una delle strade<br />

con cui a livello teorico, di per sé mai conclusivo, ci<br />

si possa opporre ai contenuti delle teorie dom<strong>in</strong>anti, spessissimo<br />

rivolti, anche contro il loro stesso significato(19)<br />

contro una teoria economica che, sfrondata degli aspetti<br />

tecnici oggi obsoleti, sembra ancora ess~re più che rilevante<br />

per 10 studio di un sistema capitalistico (20).<br />

(19) Vedi Harsanyi, pago 290. Vedi anche Bliss, pago 352.<br />

(20) In genere la posizione degli econo.isti che si rifanno a Marx è<br />

opposta a questa. Invece di trattare la teoria di Marx, general.ente<br />

corretta, almeno rispetto alle conclusioni raggiunte. nel presente articolo,<br />

nei ter.<strong>in</strong>i odierni pi~ adatti ad essa, essi trattano alcuni (pochissimi)<br />

suoi strumenti, <strong>in</strong> particolare la .isurazione <strong>in</strong> lavoro contenuto<br />

delle .erci che tale teoria ha usato (spesso, co.unque, <strong>in</strong> ter.<strong>in</strong>i<br />

diversi da quelli che i critici attribuiscono ad essa) .ostrando co.e<br />

essi sono obsoleti, ed <strong>in</strong>feriscono da ciò, del tutto <strong>in</strong>giustificata.ente,<br />

che la teoria di Marx è errata. Una posizizione del tutto particolare<br />

tra gli econo.isti è poi quella dei "neo-ricardiani". Costoro spendono<br />

.oltissi.e pag<strong>in</strong>e per dire, cosa vera, che nulla di quello che Marx<br />

es pone ha bis ogno cl el l a !i~ ~!:! l H o r ~ - c c nl enut O ; e t utt a v i ~ e s s i n On<br />

espongono nulla di quanto Marx dice!


- 35 ­<br />

APPENDICE MATEMATICA (*)<br />

di<br />

Pier Mario Pac<strong>in</strong>i<br />

Nella seguente Appendice matematica sono trattati <strong>in</strong><br />

maniera formale e dimostrati alcuni risultati utilizzati<br />

nel testo. Nelle Sezioni A, B, C si esam<strong>in</strong>eranno rispettivamente:<br />

A) l'esistenza di una funzione di utilità discont<strong>in</strong>ua (ord<strong>in</strong>ale<br />

(Parte I), card<strong>in</strong>ale (Parte II) come rappresentazione<br />

di una relazione discont<strong>in</strong>ua di preferenze;<br />

B) l'esistenza di una soluzione per un modello di equilibrio<br />

economico generale non-walrasiano con razionamento quando<br />

<strong>in</strong> esso venga <strong>in</strong>trodotta una funzione di utilità discont<strong>in</strong>ua<br />

del tipo di quella esam<strong>in</strong>ata nella Sezione A;<br />

C) l'esistenza di una soluzione per un gioco cooperativo<br />

ad n persone del tipo "Harsanyi-Nash" quando la funzione<br />

òi pay-off adottata sia discont<strong>in</strong>ua.<br />

A) Si <strong>in</strong>tende qui dimostrare che una caratterizzazione<br />

della relazione di oreferenza diversa da quella tradizional­<br />

(*) Mentre la stesura tecnica di questa Appendice è di .ia sola respons!<br />

bilità. r<strong>in</strong>grazio il Prof. Bruno Miconi che ha discusso a lungo con .e<br />

le ipotesi e la sostanza econo.ica dell'argo.ento, offrendo.i preziosi<br />

suggerimenti.


- 36 ­<br />

mente formulata (1) può portare all 'esistenza di una funzione<br />

di utilità discont<strong>in</strong>ua. Ciò sarà dimostrato sia nel caso<br />

che la fu nzi one di ut il i t à s i a . di t i Po ordi na1e (Par t eI) ..<br />

sia che essa sia di tipo card<strong>in</strong>ale (Parte II).<br />

Si <strong>in</strong>dichi la relazione di preferenza per ogni <strong>in</strong>dividuo<br />

i con :5 • Si suppone che si possa sempre <strong>in</strong>dividuare<br />

i<br />

un paniere x di sussistenza per i. La re1az~ore ~ soddisfa<br />

s _ I<br />

a:<br />

(A 1 ) (Connessione); 'V(x l<br />

,x ) E X~ vale 1) e/o 2)<br />

2 l<br />

1) ~ x Xl<br />

I 2<br />

2) x ~<br />

xl 2 i<br />

(A2) (Transitività);<br />

3<br />

li (xl ,x 2<br />

,x 3<br />

) E Xi' vale<br />

x e x ~<br />

xl ~ 2 x 2 f 3 xl ~ x 3<br />

In base ad (Al) e (A2).<br />

Vale <strong>in</strong>oltre:<br />

f è un ord<strong>in</strong>amento completo su X..<br />

l<br />

(A3) (Discont<strong>in</strong>uità delle preferenze a x ); dati i due <strong>in</strong>sie<br />

s<br />

mi<br />

A = I x I x f x }<br />

s<br />

A è aperto e B è chiuso (2).<br />

B<br />

(l) Vedi Oebreu (1959).<br />

(2) Rimane vero che <strong>in</strong> - <strong>in</strong>t A e <strong>in</strong>t B vale ancora l'usuale ipotesi di"-­<br />

cont<strong>in</strong>uità delle preferenze.


- 37 ­<br />

Poi che' X è defi nHo come vettore di sussl stenza, si può pors<br />

re che V (x l<br />

'x 2<br />

) E A 2 , Xl - X2.<br />

Evidentemente A c IX I x < I xs }<br />

PARTE I<br />

Proposizione. Data la relazione f' se soddisfa (Al), (A2)<br />

e (A3), allora per tali preferenze esiste una rappresentazi~<br />

ne <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di una· funzione di utilità cont<strong>in</strong>ua a tratti<br />

e con una discont<strong>in</strong>uità a x .<br />

s<br />

Dimostrazione. Si prenda su Xi<br />

f<strong>in</strong>ita nel seguente modo:<br />

ove<br />

la topologia<br />

R x E X., x .$ ( l )<br />

n I x I l<br />

X<br />

I n l<br />

x = x x < x l; m x (X)<br />

(2 )<br />

l s' n i n+l n -t (X) n<br />

ed <strong>in</strong>oltre<br />

j1{ R /R 1) = O (3)<br />

n n­<br />

ove j1<br />

è la misura di Lebesgue.<br />

Allora ri sulta<br />

ove<br />

't" = t 0, A,R ,R f' .. ,R , .•d (4 )<br />

s s+ s+n l<br />

R ( 5)<br />

A u Ix I x E Xi 'IX i X s }<br />

s


- 38 ­<br />

oiché ~ è topologia su Xi' anche la famiglia dei compleme~<br />

ti è una topologia su Xi; precisamente<br />

( 6)<br />

{ X.• X./A.X./R •••• )<br />

" , s<br />

Si formi la seguente funzione a grad<strong>in</strong>o su X.<br />

gi a<br />

co<br />

,<br />

(7)<br />

con la topolo­<br />

s(x) X. -R X t-+ LX (x) (8 )<br />

, + 0=0 C n<br />

Per costruzione. s(x} è una funzione di <strong>distribuzione</strong> su X.,<br />

c<br />

con la topologia ~ .<br />

c<br />

Come è noto. data ~ • è unica la a-algebra m<strong>in</strong>ima generata<br />

da ~c. e la si <strong>in</strong>dichi con (~c}a.<br />

Poiché s(x} é funzione di <strong>distribuzione</strong>. si ha che la segue~<br />

te funzione è una misura su ( ~c) :<br />

11:<br />

( 9)<br />

ove a e b sono tali che<br />

a = mi n {x Ed}<br />

::;;<br />

i<br />

( lO)<br />

b m~x {x E SII }<br />

I<br />

~.<br />

(3) si riçordi çhe <strong>in</strong> generale: 6' Pl l- L<br />

cr·l 1-0<br />

1<br />

~ ( )O-(~""<strong>in</strong>l - -­<br />

... L -I I(x, ""''''0-',)<br />

1 :&0 J"<br />

0


- 39 ­<br />

Per def<strong>in</strong>izione 'r;"<br />

c ('r;"c)G. Allora, data una qualsiasi funzione<br />

cont<strong>in</strong>ua f(x) def<strong>in</strong>ita positiva su X., si ponga:<br />

l<br />

UI (x)<br />

(12 )<br />

ove<br />

n* mi n { n I R 3 x, R E 'r;" } ( 13 )<br />

n n<br />

Mediante i seguenti 1),2),3) e 4), è facile verificare che<br />

U'(x) è una funzione di utilità su Xi<br />

con le oreferenze defi<br />

nite da (Al), (A2) e (A3), cont<strong>in</strong>ua a tratti e discont<strong>in</strong>ua a<br />

x •<br />

s<br />

1)<br />

( 14)<br />

<strong>in</strong>fatti x a 'f xI} ::} R a C R p e poiché 'V(R ) e 'V(R ) > O,<br />

a<br />

p<br />

dalla (12) discende la (14).<br />

( 15 )<br />

ciò discede immediatamente applicando il ragionamento del pu!!.<br />

to 1), considerando che x '" xlJ ::} R =R<br />

a a p<br />

3) Dal P4nto 2), dalla def<strong>in</strong>izione di A e dalla costruzione<br />

di 'V, segue che 'tJx E A, U'(x) = O<br />

(16 )<br />

4) 1i m U'(x)=o lim U'(x) U'(x »0 ( 17)<br />

x--.,.;<br />

le --+x 1 s<br />

Q. E. O.


- 40 ­<br />

PARTE II<br />

Come<br />

noto, una funzi one di ut i 1i tà mi surabi 1e è una<br />

funzione a valori reali,. l<strong>in</strong>eare rispetto alle distribuzioni<br />

di probabilità associate alle coppie di panieri di consumo<br />

disponibili per l'<strong>in</strong>dividuo i.<br />

2<br />

Dato (a,b) E Xi' siano p e (l-p) le probabilità che,<br />

rispettivamente, a e b hanno di presentarsi, essendo certo<br />

il fatto che ~no<br />

dei due si present~.<br />

Si supponga che valga il seguente assioma:<br />

3<br />

(A4 ) 'rJ (a,b,c) E X. gli <strong>in</strong>siemi<br />

l<br />

{p I (pa,(l-p)b) ~ c} e {p I c ~ (pa,(l-p)b)}<br />

I<br />

sono chiusi ( 4 ) •<br />

La suddetta l<strong>in</strong>earità nelle distribuzioni di probabill<br />

tà si sustanzia nell'affermazione che, dato c = (pa,(l-p)b),<br />

a11 ora<br />

U(c) pU(a) + (l-p)U(b) (18)<br />

Proposizione. Data la relazione ~ , se soddisfa (All, (A2),<br />

I<br />

(A3) e (A4), allora per tali preferenze esiste una rapprese~<br />

tazione <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di una funzione di utilità card<strong>in</strong>ale,<br />

discont<strong>in</strong>ua a x '<br />

s<br />

Dimostrazione. Per la costruzione di tale funzione si proce­<br />

(4) E I conseguenza <strong>in</strong>ediata di (A4) che. dati a f .b f c, esiste ed<br />

unica la probabilità p per cui b -(pc,(l-p)a).


- 41 ­<br />

da come ; n Harsanyi (1977) (5), ponendo<br />

ove px è tale che<br />

'ti x E X. ,<br />

( l 9)<br />

ove<br />

x - ((ì)p ,(l-p )a) (20 )<br />

x x<br />

(se tali a, (ì)<br />

(1977), Lemma 8).<br />

a:5 y :5 (ì) 'ti y E x., ( 21)<br />

i i<br />

non esistono, si proceda come <strong>in</strong> Harsanyi<br />

UO(x)<br />

= Px<br />

è una funzione di utilità; <strong>in</strong>fatti<br />

e vi ceversa.·<br />

a "'"<br />

I<br />

a <<br />

I<br />

b => Pa (22 )<br />

Pb<br />

b => P a < P b<br />

Per le nostre assunzioni<br />

'ti x E A o (23 )<br />

'ti x E<br />

B<br />

Px > o ( 24)<br />

E' immediato verificare come UO IA(x) e UO IB(x) abbiano un<br />

comportamento regolare e siano cont<strong>in</strong>ue. Si dimostra ora come<br />

UO(x) sia discont<strong>in</strong>ua a x •<br />

5<br />

Si prenda a E A e b E B,<br />

(5) Harsanyi (1977), pagg. 33 e seguenti.


- 42 ­<br />

e sia c (pa, (l-p)b); dalla (18), si ha, <strong>in</strong> generale,<br />

Ora, al variare di p <strong>in</strong> [0,1] si verifica per (A3) una delle<br />

seguenti due alternative<br />

l) c E A e c ~ B<br />

2) c ~ A e C E B<br />

In particolare, per valori di<br />

P < (26)<br />

si v.erifica la 1) (6).<br />

In tal caso, per (A3) è possibile <strong>in</strong>dividuare un x' E A, rispetto<br />

al quale, <strong>in</strong> conseguenza .di (A4), esiste un p~ tale<br />

per cui<br />

e qu<strong>in</strong>di<br />

c .... (p* a + (l-p*) X ') ( 27)<br />

C C<br />

UO(c) = p<br />

= o*p + (l-p*)p (28)<br />

c . c<br />

II C X l<br />

Dalla considerazione simultanea di (23) e (28), si ottiene<br />

o<br />

o c<br />

= O • Ps<br />

Viceversa, per valori di p 2: 1 - • vale la 2), e data la<br />

regolarità del comportamento di UO I B(x), ripetendo il<br />

ragionamento di prima, si ottiene UO(c)<br />

(6) Infatti, poiché UO(x) è<br />

fatto che p • O e UO(x ) • p s<br />

, e<br />

• a s<br />

S l t u a z i o n e 1), S i deve veri fi c a r e (1-p ) p < p<br />

Pb<br />

= p >0.<br />

funzione di utilità (order-preserv<strong>in</strong>g). dal<br />

c<br />

dalla (25) segue che f<strong>in</strong>ché vale la<br />

e c i o è p < 1_ ~ .<br />

b s Pb


- 43 ­<br />

Tenendo presente che p può variare <strong>in</strong> modo cont<strong>in</strong>uo su [0,1],<br />

quanto sopra si può esprimere con<br />

(29)<br />

(30)<br />

che dimostra la discont<strong>in</strong>uità di UO(x) a x .<br />

s<br />

Q. E. D.<br />

B) Si i ntende qui mostrare come la (prova di) esistenza<br />

dell'equilibrio economico generale non-walrasiano dimostrata<br />

<strong>in</strong> P.M. Pac<strong>in</strong>i, rimanga valida quando si adotti una funzione<br />

sistenza. come<br />

di utilità cont<strong>in</strong>ua a tratti e discont<strong>in</strong>ua a livello di susquella<br />

esam<strong>in</strong>ata nella sezione precedente.<br />

La dimostrazione è fatta con riferimento diretto all 'articolo<br />

appena richiamato.<br />

l'<strong>in</strong>troduzione di<br />

una funzione di utilità discont<strong>in</strong>ua<br />

potrebbe <strong>in</strong>va1idare la dimostrazione di esistenza a proposito<br />

del requisito della chiusura dell'<strong>in</strong>sieme<br />

Vz., del Lemma 4. Tale problema è affrontato<br />

'~I (ii ) •<br />

l nella seguente<br />

osservazione. Adotteremo, per comodità. stessi simboli<br />

usati nel Lemma 4. pagg. 11-12.<br />

gli


_ 44 _<br />

Osservazione. Con una funzione di utilità U~(x.), , , ovunque ben<br />

def<strong>in</strong>ita, cont<strong>in</strong>ua a tratti e discont<strong>in</strong>ua a livello di sussi<br />

stenza (x~), l'<strong>in</strong>sieme _~.(z.) è chiuso<br />

, " ,<br />

Vz,..<br />

Dimostrazione. Come è noto, l'<strong>in</strong>sieme y.(z.) di cui alle pagg.<br />

l ,<br />

11-2, è compatto per costruzione V z.. , Allora, poiché ., U~(X.) ,<br />

è ovunque def<strong>in</strong>ita, si può sempre <strong>in</strong>dividuare un elemento mas<br />

simale per u~ I<br />

l<br />

Y. ( Z. )•<br />

l ,<br />

Per quanto visto nella sezione A, si verifica una sola delle<br />

seguenti due alternative:<br />

1) u* > .O<br />

2) u* = O<br />

l) u* > O: <strong>in</strong> questo caso, u* si trova nel tratto cont<strong>in</strong>uo<br />

a destra di x~, chiuso rispetto a x~, della funzione di uti<br />

-l<br />

lità. Data tale regolarità di comportamento, si ha che U~ (u*)<br />

l<br />

è 'chiuso, da cui discende la chiusura di _~.(z. l, per<br />

" l<br />

sua stessa def<strong>in</strong>izione.<br />

l ,<br />

2) u* = O: <strong>in</strong> tal caso u* si trova nel tratto cont<strong>in</strong>uo, a si<br />

n,s . t ra d', xi' s<br />

de11 a f unzione di utilità.<br />

Per le def<strong>in</strong>izioni nell'Appendice, Sez. A,<br />

ed A è aperto.<br />

Tuttavia, è di immediata verifica che se<br />

( 31)<br />

V Z. E y. (Z. ), U~ ( z.+: :X. ) (32)<br />

, , l l 1 1


- 45 ­<br />

s s<br />

ove z. x. - X.<br />

1 1 1<br />

Cià implica<br />

(33)<br />

e<br />

Yi(Zi) è chiuso per costruzione.<br />

Dalla def<strong>in</strong>izione di -'".(2.) (vedi pagg. 11-2), dalla (31)<br />

p ~1' 1<br />

e (33) risulta<br />

e qu<strong>in</strong>di è chiuso.<br />

-~'(~I) r. (2: ) (34)<br />

P 1 1 1<br />

Q. E. D.<br />

Dall'osservazione precedente, (vedi P.M. Pac<strong>in</strong>i e la re1ativa<br />

dimostrazione a pag.12), discende che _~. (2 i<br />

) è ancora<br />

p ,<br />

semicont<strong>in</strong>ua superiormente.<br />

Inoltre, è facile verificare, anche attraverso la precedente<br />

dimostrazione, che vengono preservate tutte le altre propri!<br />

tà rilevanti (connessione e limitatezza) ai f<strong>in</strong>i dell'applicazione<br />

del teorema f<strong>in</strong>ale di punto fisso. Pertanto, anche<br />

con tale funzione di utilità, il modello ammette un equilibrio<br />

economico generale non-wa1rasiano.<br />

C) Si <strong>in</strong>tende qui dimostrare che, sotto opportune ipotesi,<br />

un gioco cooperativo ad n persone del tipo "Harsanyi-Nash"<br />

ammette una soluzione anche nel caso di funzione di utilità<br />

discont<strong>in</strong>ua.


- 4 6­<br />

simbologia:<br />

Si <strong>in</strong>troducano le seguenti def<strong>in</strong>izioni e la seguente<br />

data una collettività di n <strong>in</strong>dividui i = l, ... ,n, sia 'II una<br />

qualsiasi coalizione di k i ndi vi dui, k ~ n; ovvi amente<br />

n<br />

+{'II} = 2 -1. Ancora, s i a U'II la funzione di "payoff" per<br />

l a coalizione 'II e si usi il s i mbo l o UV Il pe r i nd i c a r e<br />

valori di Uv<br />

per i componenti della coalizione Q C'II(]).<br />

Il gioco è supposto avvenire tra le coalizioni: per cui si<br />

<strong>in</strong>dichi con 'II ciascun agente che entra nel gioco, v= l, ... ,<br />

n<br />

2 -1. Ogni 'II, ha a disposizione un <strong>in</strong>sieme di strategie<br />

Si i ndi chi con a v ci ascuna di queste strategi e: a<br />

v<br />

n<br />

a 'II = 1, ... ,2 -l.<br />

E I7J/v'<br />

av = < al' •• , av_ l<br />

, a v<br />

+ I<br />

" ., a " -I > evidentemente a=:<br />

2<br />

=<br />

Dato iiv .(le azioni" degli altri)", le scelte possibili. di<br />

'II<br />

Hl) .l7J/ v<br />

vengono ri strette ao ,un i nsi eme dv (ii ) ç I7J/<br />

v v<br />

è un poliedro convesso contraibile.<br />

H2) d'll(G'II) è un <strong>in</strong>sieme compatto, convesso ed è I~.<br />

Si defi ni sca l a seguente funzi one su dv(iiy)<br />

qJv(av,Gv ) = L (Uvl n -Ue(~'GQ») (35)<br />

QCV ~<br />

Date l e i potesi nel testo sul comportamento degl i i ndiv i dui<br />

e sulla <strong>distribuzione</strong> di potere,'è facile verificare che<br />

il) Si <strong>in</strong>dicherà con C la relazione di <strong>in</strong>clusion; st-retfatr-al-nsie.i;-·<br />

ave sia am.essa anche l'eguaglianza sarà usato il si.bolo ç.


V'II, d'v (0'11) può essere sostituito da Jaf;(éJ ) ç, s:1v(a~) e cesì<br />

v<br />

def<strong>in</strong>ito:<br />

1) d~ «1'11) = dv(G v ) se Uv(b}> U v ll1 ,G l, Va'II Edv(a ) (8)<br />

v v v<br />

2 ) ~; (G v<br />

) =dv(a v ) se U v ( b} $ Uv(av'u ) , V a E .>:f ( c'V)<br />

v v v<br />

3 ) d; (Cv) = d').. (Civ) se U (b) E f u (a a >J<br />

e precisamente<br />

'V. 11 v' V c..9l / - )<br />

av ~ v;(J'v<br />

3a) d~(~)= {avEJI1'V(cv) i Uv(av,cv)~Uv(b) seVQcv:Ue(aQ,ae)Ue(aQ,c1e)};<br />

Dalla struttura della funzione di utilità (9), è immediato<br />

verificare che tpv(a v '


-


. 49­<br />

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Ei naudi .


ELENCO DEI QUADERNI PUBBLICATI<br />

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l. MASSIMO DI "ATTEO<br />

N. 2. MARIA<br />

Alcune considerazioni sui concetti di lavoro<br />

~roduttivo<br />

L. RUIZ<br />

e improduttivo.<br />

N.<br />

1>1ercati oligopo1istici e scambi <strong>in</strong>ternazionali<br />

di manufatti. Alcune ipotesi e un'applicazione<br />

all'Italia.<br />

3. DOMENICO MARIO NUTI<br />

Le<br />

contraddizioni<br />

delle <strong>economie</strong><br />

socialiste:<br />

N.<br />

una<br />

4. ALESSANDRO<br />

<strong>in</strong>terpretazione<br />

VERCELLI<br />

~arxista.<br />

Equilibrio e<br />

d<strong>in</strong>a~ica<br />

del<br />

sistema<br />

econonico­<br />

semantica dei l<strong>in</strong>guaggi<br />

formalizzati<br />

e modello<br />

keynesiano.<br />

N. 5. A.<br />

RONCAGlIA-M. TONVERONACHI<br />

N. 5. NERI<br />

Honetaristi<br />

SALVADORI<br />

e neokeynesiani: due scuole o una<br />

~.<br />

Muta~ento dei<br />

congiunta.<br />

7. GIUSEPPE DELLA TORRE<br />

metodi di produzione e produzione<br />

la struttura del sistema f<strong>in</strong>anziario italiano:<br />

considerazioni <strong>in</strong> marg<strong>in</strong>e ad<br />

voluzione ouantitativa nel<br />

1978).<br />

un'<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e<br />

dopoguerra<br />

sull'e<br />

(1948­


N. 8. AGOSTINO D'ERCOLE<br />

Ruolo della moneta ed impostazione antiquantitativa<br />

<strong>in</strong> ~arx: una nota.<br />

N. 9. GIULIO CIFARELLI<br />

The Natural Rate of Unemployrnent with Rational<br />

Expectations Hypothesis. Some Problems of<br />

Estimation.<br />

N. 10. SILVANO VICARELLI<br />

Note su ammortamenti, rimiazzi e tasso di crescita.<br />

N. 11. SANDRO GRONCHI<br />

A Mean<strong>in</strong>gful Sufficient Condition for the Uniqueness<br />

of the Interna1 Ratè of Return.<br />

N. 12. FABIO PETRI<br />

Some Implications of Money Creation <strong>in</strong> a Grow<strong>in</strong>g<br />

Economy.<br />

N. 13. RUGGERO PALADINI<br />

Da Cournot all'oligopolio: aspetti dei processi<br />

concorrenziali.<br />

N. 14. SANDRO GRONCHI<br />

A Generalized Internal Rate of Return Depend<strong>in</strong>g<br />

on the Cost of Capitalo<br />

N. 15. FABIO PETRI<br />

The Pat<strong>in</strong>k<strong>in</strong> Controversy Revisited.<br />

N. 16. MARINELLA TERRASI BALESTRIERI<br />

la d<strong>in</strong>amica della localizzazione <strong>in</strong>dustriale:<br />

Aspetti teorici e analisi empirica.


N. 17. FABIO PETRI<br />

The Connection between Say's Law and the Theory<br />

of the Rate of Interest <strong>in</strong> Ricardo.<br />

N. 18. GIULIO CIFARELLI<br />

Inflation and Output <strong>in</strong> Italy: a Rational<br />

Expectations Interpretation.<br />

N. 19. MASSIMO DI MATTE O<br />

Monetary Conditions <strong>in</strong> a Classical Growth Cycle<br />

N. 20. MASSIMO DI MATTEO - MARIA L. RUIZ<br />

Effetti dell'<strong>in</strong>terdipendenza tra paesi produ!<br />

tori di petrolio e paesi <strong>in</strong>dustrializzati: u­<br />

n'analisi macrod<strong>in</strong>amica.<br />

N. 21. ANTONIO CRISTOFARO<br />

La base imponibile dell'IRPEF: un'analisi empi.<br />

rica.<br />

N. 22. FLAVIO CASPRINI<br />

L'efficienza del mercato dei cambi. Analisi<br />

teorica e verifica empirica<br />

N. 23. PIETRO PUCCINELLI<br />

Imprese e mercato nelle <strong>economie</strong> socialiste:<br />

due approcci alternativi.

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