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Cer Il giornale dell’Assopiastrelle/279
Cer Il giornale dell’Assopiastrelle/279 • maggio/giugno 2003
SPEDIZIONE IN A.P. • 70% • AUTORIZZAZIONE DELLA FILIALE DI MODENA DI POSTE ITALIANE SPA • € 8,00 • ANNO XXX - TASSA RISCOSSA - TAXE PERÇUE - ISSN 0392 6842 • MAGGIO/GIUGNO 2003
CFinanziare l’innovazione
Un Forum sul rapporto Banca-Impresa alla
luce delle evidenze del Trattato Basilea 2
Inchiesta: A caccia di
materie prime
Assopiastrelle rinnova il Consiglio Direttivo
e le Commissioni per il biennio 2003-2004
Galleria “Materie prime e
tecnologie degli impasti per la
ceramica / Essiccamento, cottura
e relativi impianti termici”

Sommario
Rinnovati i vertici dell’Associazione per il biennio 2003-2004
(pag. 8). Questo numero di Cer presenta una Inchiesta (da pag.
38) sul tema delle materie prime, analizzate in termini di
fabbisogno complessivo, di problematiche connesse al
trasporto e logistica del prodotto, alle potenzialità tuttora
inespresse nell’uso delle argille locali. Il rapporto Banca-
Impresa, declinato secondo la variabile del finanziamento
all’innovazione, è l’oggetto del Forum (da pag. 22). Infine la
Galleria (da pag. 53) propone le più aggiornate novità nel
campo delle materie prime, impasti e relative tecnologie,
nonchè dell’impiantistica per essiccamento e cottura.
Cer Il giornale
dell’Assopiastrelle/279
maggio/giugno 2003
Associata a A.N.E.S.
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Chiuso in tipografia il 20/06/2003
5
10
22
38
53
70
Editoriale
Rubriche
Forum:
Finanziare l’innovazione
Inchiesta:
A caccia di materie prime
Galleria “Materie prime,
refrattari, impasti e relative
tecnologie”
Galleria “Essiccamento, cottura
e impianti termici”

CER 5
Controllo dei costi ed innovazione,
potenti fari nella nebbia
di Sergio Sassi *
Venir rieletto, per il secondo
mandato, in modo così
ampio rappresenta per me
una grande soddisfazione ed
una conferma della bontà
delle azioni poste in essere
dall’Associazione. Risultati
tangibili resi possibili da un
lavoro collegiale di tanti
imprenditori e dirigenti delle
nostre imprese, che
ringrazio, a favore dell’intero
settore e con l’obiettivo di
migliorare il livello di
competitività complessivo, in
questo periodo delicato e
complesso. Anche questa
prima metà del 2003 si è
contraddistinta per una
dinamica congiunturale
difficile, sia sul mercato
interno che su quelli
Editoriale
internazionali. Quella che da
un lato rappresenta la
prosecuzione di difficoltà
sorte già da un paio di anni,
dall’altra si conferma come la
sintesi, purtroppo negativa,
dei troppi e concomitanti
fattori di freno che in
molteplici Paesi del mondo
minano la congiuntura
economica, i consumi privati,
la fiducia dei cittadini.
Risposte facili o semplici a
fronte di contesti complessi
non ne esistono – nè per
questo, nè per altri settori o
comparti industriali, per la
verità -, anche se è possibile
individuare alcune strade da
percorrere. Due delle quali
chiaramente identificate
dall’Inchiesta e dal Focus di
questo numero di Cer. In
primo luogo, il contenimento
dell’incidenza economica in
quei fattori che hanno grande
importanza nei nostri costi
industriali. Se si pensa che
l’acquisizione ed il trasporto
della materie prime e dei
colori è pari al 20% del
prezzo complessivo della
piastrella di ceramica, appare
chiaro come qualcosa si
possa e si debba fare. Penso
non tanto a quanto succede
all’interno delle nostre
imprese, dove i livelli di
controllo ed efficienza sono
già ai massimi livelli, quanto
agli ancora grandi margini di
risparmio possibili se solo
avessimo infrastrutture degne
di questo nome, se la
concorrenza e l’efficienza
fossero ‘stelle polari’ anche
nella gestione dei porti
italiani, se fosse possibile
aumentare l’estrazione delle
sabbie e delle argille per la
ceramica da giacimenti
locali, pur all’interno di un
adeguato ambito di
salvaguardia e ripristino
ambientale. Sono cose
semplici da dirsi, ma
complesse da realizzarsi
perchè si scontrano con
diffidenze, pregiudizi, miopia
che rendono difficile lo
sviluppo economico e, con
esso, la creazione di
ricchezza per le imprese ed i
lavoratori. Il secondo
orizzonte, delineato in un
Forum banca – impresa, è
quello dell’innovazione.
Questo incontro, tenutosi
presso la sede di
Assopiastrelle, ha posto
all’attenzione diversi elementi
che considero di grande
importanza e spessore.
Innanzitutto, l’evidenza
secondo cui patrimonio
comune e condiviso del
‘finanziare l’innovazione’ sia
un qualcosa che va al di là
del semplice acquisto di un
macchinario, ma riguarda
ambiti quali la proiezione
internazionale dell’impresa,
la sua articolazione verso la
distribuzione, lo sviluppo e
l’implementazione di nuovi
prodotti. In secondo luogo, il
fatto che non esistono
preclusioni da parte di
alcuno a verificare tali
progetti secondo parametri
oggettivi di validità strategica
e industriale, senza per
questo dimenticare la qualità
dell’impresa e
dell’imprenditore che la
guida. Siamo dinnanzi ad
una cambiamento profondo
sottolineato dalla volontà di
creare co - partnership tra
impresa e banca, cementata
attraverso la condivisione
delle informazioni e
finalizzata a cogliere le
opportunità esistenti. Infine,
il riconoscimento che questo
settore e questa industria
rappresentano momenti di
eccellenza e di avanguardia
nel panorama economico e
dei distretti italiani. Affrontare
una crisi complessa richiede
azioni e strategie nuove ed al
passo con i tempi. Quello
che però appare importante
è, senza ombra di dubbio, la
capacità di agire
simultaneamente su tutti i
fattori essenziali nella
strategia delle imprese, per
ottenere un vantaggio
rispetto alla concorrenza.
Risultato un pò più facile se
si lavora, nel rispetto dei
ruoli e delle parti, tutti
assieme.
* PRESIDENTE
ASSOPIASTRELLE

8 CER
Assopiastrelle
Assemblea 2003
a cura di Andrea Serri
Sergio Sassi, Presidente di Assopiastrelle
Rinnovati i vertici
per il biennio 2003-2004
Nel corso della seduta dello
scorso 26 maggio,
l’Assemblea di Assopiastrelle
ha confermato Sergio Sassi
quale Presidente
dell’Associazione per il biennio
2003-2004 con un un
consenso pari al 98,41% dei
voti. Eletto per la prima volta
Presidente di Assopiastrelle il
16 maggio 2001, dopo aver
ricoperto la carica di Vice
Presidente con la delega alle
Attività Promozionali e Fiere
per i due bienni precedenti, è
attualmente Consigliere e
membro del Comitato di
Presidenza di Confindustria
Emilia Romagna.
Durante l’Assemblea sono stati
anche rinnovati il Consiglio
Direttivo, il Comitato di
Presidenza, le Presidenze di
Commissione e il Collegio dei
Revisori dei Conti.
Il nuovo
Consiglio
Direttivo
Sergio Sassi
Giuliano Banchero
Vincenza Cassetta
Franco Manfredini
Ennio Manuzzi
Stefano Margaria
Cirillo Mussini
Alfonso Panzani
Giuseppe Pifferi

CER 9
Il ‘Parlamentino’ dell’industria delle piastrelle
Il ‘Parlamentino’ dell’industria italiana delle piastrelle di ceramica,
per il prossimo mandato, sarà composto da:
Giuliano Banchero (Lafarge Refrattari Monolitici Italia Srl)
Vincenza Cassetta (Ceramica De Maio Francesco Srl)
Roberto Fabbri (ABK Group Industrie Ceramiche SpA)
Dante Giacobazzi (Impronta Italgraniti Industrie Ceramiche SpA)
Gaetano Giovanardi (Ceramiche Eurotiles SpA)
Claudio Lucchese (Florim Ceramiche SpA)
Franco Manfredini (Ceramica Casalgrande-Padana SpA)
Ennio Manuzzi (Ceramica Sant’Agostino SpA)
Stefano Margaria (Rondine SpA)
Bruno Melloni (Maref SpA)
Gianpietro Mondini (Cooperativa Ceramica d’Imola Srl)
Enzo Mularoni (Ceramica Del Conca SpA)
Andrea Mussini (Panaria Industrie Ceramiche SpA)
Cirillo Mussini (Ceramiche Atlas Concorde SpA)
Alfonso Panzani (Ceramiche Settecento Valtresinaro SpA)
Mario Roncaglia (Novabell SpA Ceramiche Italiane)
Renzo Taglini (Riwal Ceramiche SpA)
Oscar Zannoni (Gruppo Ceramiche Ricchetti SpA)
In rappresentanza delle imprese aggregate è stato eletto
dall’Assemblea Giorgio Squinzi (Mapei).
A norma di Statuto, è stato cooptato all’interno del Consiglio
Direttivo Giuseppe Pifferi (Marazzi Gruppo Ceramiche) quale
rappresentante di una importante realtà aziendale dell’industria
italiana delle piastrelle di ceramica.
Infine i Consiglieri Vincenza Cassetta, Gaetano Giovanardi e
Alfonso Panzani rappresentano le imprese minori, mentre
Giuliano Banchero e Bruno Melloni rappresentano l’Industria dei
Refrattari.
Il Collegio dei Revisori dei Conti
L’Assemblea ha provveduto altresì all’elezione, per il prossimo biennio
del Collegio dei Revisori dei Conti di Assopiastrelle:
Vittorio Pincelli, Filippo Lancellotti e Claudio Raimondi
quali membri effettivi e
Danilo Marri e Aldo Medici in qualità di supplenti.
Le cariche associative
Nella prima convocazione del rinnovato Consiglio Direttivo, in data 17
giugno, il Consiglio ha poi nominato, a scrutinio segreto, le altre
cariche associative per il biennio 2003-2004.
Vice Presidenti
Gianpietro Mondini
Enzo Mularoni
Cirillo Mussini
Oscar Zannoni
Tesoriere
Dante Giacobazzi
Presidenti Commissioni Consultive
• Commissione Sindacale: Emilio Mussini
• Commissione Attività Promozionali e Fiere: Enzo Mularoni
• Commissione Ambiente e Sicurezza: Antonio Camellini
• Commissione Statistiche ed Attività Editoriali: Gianpietro Mondini
• Commissione Trasporti e Materie Prime: Stefano Margaria
• Commissione Energia: Alfonso Panzani
• Commissione Normazione Tecnica: Franco Manfredini
• Commissione Formazione, Scuola e Università: Giuseppe Pifferi
• Commissione Ricerca ed Innovazione Tecnologica: Renzo Taglini
• Commissione Relazioni Commerciali: Giuseppe Pozzi.
Roberto Fabbri
Dante Giacobazzi
Gaetano Giovanardi
Claudio Lucchese
Bruno Melloni
Gianpietro Mondini
Enzo Mularoni
Andrea Mussini
Mario Roncaglia
Giorgio Squinzi
Renzo Taglini
Oscar Zannoni

10 CER
Uomini e
aziende
a cura di Andrea Serri
Ricchetti, in crescita
utile 1° trimestre 2003
Positivo primo trimestre per il
Gruppo Ceramiche Ricchetti
che ha messo a segno un utile
ante imposte di 3,6 milioni di
euro (+38%), grazie ad un
fatturato di 87,2 milioni di
euro, un Ebitda del 12,5% ed
un Ebit margin del 6,7%
(5,7% nel corrispondente
periodo del 2002). In lieve
flessione la posizione
finanziaria netta, passata da
109,5 milioni di euro di
dicembre 2002 a 108,2 di fine
marzo 2003. “Nel primo
trimestre la quota delle nostre
vendite è aumentata in Europa
e diminuita in Asia e nel Nord
America, dove paghiamo come
tutti gli esportatori europei la
forte debolezza del dollaro” ha
commentato Oscar Zannoni,
Presidente ed AD dell’azienda.
Marazzi, ‘Conversazioni di
architettura’
Marazzi Gruppo Ceramiche ha
organizzato due ‘Conversazioni
di architettura’ presso la
Facoltà di Architettura Valle
Giulia a Roma ed il proprio
Concept Store di Bologna.
‘Mutazioni ibridazioni’, la
prima delle ‘Conversazioni’, si
è svolta durante 5 giornate di
studio nella seconda metà del
mese di maggio, e ha messo a
fuoco le modificazioni
determinate dalla mobilità,
dalle nuove strategie di
comunicazione, dalla
mondializzazione
dell’economia e dalla forte
innovazione tecnologica. Al
secondo incontro, tenutosi l’11
giugno scorso, Dante O.
Benini e Cesare Casati hanno
dissertato su ‘La struttura della
Forma’.
XVI edizione del ‘Premio
ing. G. Lucchese’
Claudio Lucchese, Presidente
del gruppo Florim, ha
consegnato allo studente Luca
Andreotti il XVI ‘Premio ing.
Giovanni Lucchese’, il
riconoscimento istituito per
ricordare il fondatore di Floor
Gres. Durante l’evento
realizzato in collaborazione
con Società Ceramica Italiana,
Julio Velasco ha illustrato ad
una attenta platea il significato
e l’importanza del lavorare in
team, sia in ambito sportivo
che aziendale.
Bilancio da record
per Lea
“Pianificazione poliennale
dello sviluppo aziendale;
ampliamento della gamma
lungo le direttrici di
‘tecnologia’, ‘destinazioni
d’uso’, ‘stile’; creazione del
valore attraverso
l’arricchimento dell’offerta di
servizi ed il posizionamento
nella fascia alta”. Con queste
strategie Emilio Mussini,
presidente di Ceramiche Lea,
spiega i dati 2002. Un bilancio
che mostra ricavi pari a € 57,2
milioni (+21,9% sul 2001),
con un MOL di € 9,4 milioni
(+16,5%) ed un reddito
operativo che ha raggiunto i €
7,7 milioni, pari al 13,4% del
fatturato e in crescita del
+22,2%. L’utile prima delle
imposte è pari a € 6,9 milioni,
mentre quello netto
consolidato è di € 4,1 milioni
(+20,1%).
Premiazione del Concorso
Gran Prix Casalgrande
Padana
Centro Commerciale Marina Mall,
Abu Dhabi (UAE), vincitore del Grand
Prix nella categoria Centri
Commercaili e Direzionali
Oltre 120 progettisti provenienti
da 21 Paesi hanno partecipato
alla 5° edizione del
Gran Prix Casalgrande Padana,
il concorso internazionale di
architettura riservato ai progetti
realizzati in tutto il mondo che
hanno visto l’impiego di piastrelle
del gruppo ceramico
reggiano. La giuria - presieduta
dal presidente dell’azienda
Franco Manfredini e composta
da Alfonso Acocella, Pierre
Colboc, Adalberto Dal Lago,
Biagio Furiozzi, Miklos
Marosi, Gilles Neveux,
Giuseppe Rossi e Angelo
Silingardi - ha consegnato i
premi lo scorso 23 maggio
nella splendida cornice della
Triennale di Milano, luogo
simbolo della cultura e della
ricerca nel mondo dell’architettura
e del design.
Adesital si consolida nel
comprensorio
Adesital SpA, azienda del
Gruppo Mapei, ha completato
la riorganizzazione dello
stabilimento produttivo di
Fiorano Modenese (Mo).
L’intervento ha coinvolto sia il
reparto produttivo, con
l’installazione di una linea
automatica di

12 CER
Uomini e
aziende
a cura di Andrea Serri
confezionamento, sia l’area
distributiva, che ha visto la
riorganizzazione della logistica
mediante l’ampliamento
dell’orario di apertura dei
magazzini. Oggi Adesital è in
grado di produrre a ciclo
continuo e di caricare su 15
ore/giorno continuative, con
un significativo miglioramento
dei servizi alla clientela.
Elios Ceramica ad ABC
Design
Il prototipo “Cruciverba”
Elios si è presentata con una
proposta di design innovativo
a Milano, in occasione del
Salone del Mobile, tra le
manifestazioni “FuoriSalone”.
Nell’ambito della mostra
dedicata al mondo della
scrittura, dove l’oggetto di
design diventa protagonista,
Elios Ceramica ha presentato
una serie di prototipi legati al
tema della mostra. Ideate dallo
studio Gum Design di
Viareggio e realizzate da Elios
Ceramica, le piastrelle saranno
esposte a Berlino dal 24
giugno, per la mostra Interni
Italiani, e saranno presentate
anche a Bologna durante
Cersaie 2003.
Convegno Fila per
festeggiare i 60 anni.
In occasione del 60°
anniversario dalla fondazione
di Fila, si è tenuto, lo scorso 5
giugno, con il contributo
scientifico del Centro
Ceramico di Bologna, un
Convegno sul tema “La vendita
di un prodotto, una promessa
da mantenere nel tempo”.
Fornire al cliente ciò che
“vuole” non basta più, è
necessario spingersi fino a
saper capire e offrire ciò che
egli “vorrà”, ovvero assisterlo
e consigliarlo anche nella fase
post-vendita. Per soddisfare
completamente le sue
aspettative e mantenere un
rapporto di fiducia diventa
quindi fondamentale
possedere gli strumenti
necessari per fornire la
migliore risposta in ogni
momento. Il Convegno
organizzato da Fila si è posto
due obiettivi: da una parte, fare
il punto sulle caratteristiche di
durabilità dei materiali
ceramici e dall’altra presentare
un valido servizio che possa
affiancare i produttori in tutte
le fasi del post-vendita.
RICORDO DI AFRA GIACOBAZZI FONTANA
Per tutti, la ‘signora Afra’
Donna e pioniera dell’industria
ceramica, grande lavoratrice,
determinata, stimata e riverita da tutti.
Sono questi alcuni dei tratti salienti di
Afra Fontana Giacobazzi,
l’imprenditrice che ha lasciato un segno
profondo nella storia di Sassuolo, anche
se per tutti rimarrà la ‘signora Afra’.
Figlia maggiore di un importante
proprietario terriero, a 17 anni sposa
Romeo Giacobazzi, di 12 anni più
vecchio di lei, matrimonio da cui
nascono 4 figli.
Presente in azienda fin dalla fondazione
de ‘il Ragno’ (1948), è dal 1954 con
l’uscita di Vincenzo Gibertini che nasce
uno dei sodalizi ‘coniugal - industriali’
più consolidati del settore (Romeo
Giacobazzi alla parte tecnica, la signora
Afra a quella amministrativo -
commerciale), tale da portare alla metà
degli anni ’70 l’allora ‘Ragno’ ai vertici
delle classifiche: 11 stabilimenti, 22
milioni di metri quadrati prodotti, oltre
2.600 dipendenti, una posizione di
rilievo nel settore della grande
distribuzione.
Grande lavoratrice, fortemente
orientata al risultato e con una spiccata
inclinazione al rischio d’impresa, la
signora Afra ha sempre mantenuto con
tutti i propri dipendenti un rapporto
personale e diretto, anche se dalla fine
degli anni ’70 in modo più defilato per
lasciare spazio ai componenti giovani
della famiglia, fossero questi figli o
generi. Pur essendo molto impegnata in
azienda, mai mancò di svolgere il ruolo
di madre attenta ed interessata alle
vicende dei figli e, quale cattolica
praticante, si impegnò - tra le altre cose -
nella fondazione dell’asilo di Corlo.
AFRA GIACOBAZZI
Assopiastrelle e la redazione di Cer
porgono al Consigliere
dell’Associazione Dante Giacobazzi
ed alla famiglia le più sentite
condoglianze

14 CER
Dall’Italia e
dal mondo
a cura di Augusta Borelli
Daniele Bandiera neo
Presidente Ceramicolor
Daniele Bandiera, (Ferro Italia)
è stato eletto Presidente di
Ceramicolor (Federchimica) -
Associazione Nazionale colorifici
ceramici e produttori di
ossidi metallici - per il biennio
2003/2004. A questa
Associazione, che rappresenta
21 imprese con circa 450
milioni di euro di fatturato, aderiscono
le aziende italiane produttrici
di fritte e smalti, coloranti
e relativi ausiliari per ceramica
e metalli, pigmenti inorganici
e ossidi metallici. Daniele
Bandiera, presente nel settore
dei colorifici ceramici da oltre
25 anni, è attualmente Direttore
Generale Divisione Tile di Ferro
Italia e Presidente della Cerdec
Ceramics. Il Presidente, nel
discorso di insediamento, ha
messo l’accento su una situazione
congiunturale non favorevole,
per cui appare prioritario
procedere all’allargamento della
base associativa per aumentare
la rappresentatività e la visibilità
del settore, sia in ambito
nazionale sia in quello internazionale.
Ceramicolor dovrà
diventare promotore di nuovi
progetti e attività da svolgere
in stretta collaborazione con
gli altri attori che operano
all’interno del comprensorio:
produttori di piastrelle, di
impianti e terzo fuoco.
Risultati economici
Satcom per il primo
trimestre 2003
L’Amministratore Delegato di
Satcom, Beppe Brevi,
comunica che la prima
trimestrale 2003 si chiude in
linea con le attese. Sia i
risultati di fatturato, con ricavi
quattro volte superiori a quelli
dell’anno 2002, sia il margine
operativo sono stati centrati
dalla società, grazie alla
significativa risposta del
distretto. Più di 2600 sono i
clienti ad oggi contrattualizzati,
tra clienti residenziali, piccole
e medie aziende e, soprattutto,
alcune tra le più significative
società del nostro distretto.
Commentando i risultati, Brevi
dichiara: “Sono soddisfatto
dall’andamento e dei risultati
ottenuti fino ad oggi, ma la
nostra azienda non deve
perdere di vista la necessità di
aumentare la penetrazione alla
luce delle reali potenzialità del
mercato a disposizione.”
Per informazioni: 800.659.400
Nuovo sistema di
certificazione per
Cergomma
In seguito all’esito positivo della
verifica da parte dell’ente di
certificazione DNV, Cergomma
ha convertito il sistema di
certificazione di qualità secondo
la nuova norma ISO 9001:2000
e riconfermato la certificazione
di sistema ambientale secondo
la normative ISO 14001:96.
Per informazioni:
Cergomma
Tel. 059 463076
Fax 059 554724
www.cergomma.com
info@cergomma.com
Nuovi vertici a
Federceramica
E’ Corrado Giovannetti,
Amministratore Delegato di
Sanitec Italia SpA e delle sue
controllate Domino SpA e
Pozzi-Ginori SpA, il nuovo
Presidente del Gruppo merceologico
Ceramica Sanitaria in
Federceramica, l’associazione
di Federchimica per le imprese
della ceramica e degli abrasivi.
50 anni, romano, Giovannetti
vanta una lunga e significativa
esperienza manageriale nel
business internazionale del settore
ed ha contribuito, in posizioni
di crescente responsabilità,
ai successi di prestigiose
aziende in Italia e nei principali
mercati europei. Forte della sua
cultura europea, Giovannetti ha
dato significativo impulso ad
un processo evolutivo di tutte
le attività italiane del Gruppo
nell’area bagno, integrandole in
un’unica società: Sanitec Italia
SpA. Ne fanno parte Domino e
Pozzi-Ginori che, pur mantenendo
l’identità dei singoli marchi,
si avvalgono di importanti
sinergie di mercato, organizzative,
produttive e gestionali nell’ambito
del Gruppo.
Per informazioni:
http://federceramica.federchimica.it
federceramica@federchimica.it
Gavazzi certificata UNI EN
ISO 9001 ed. 2000
Gavazzi, azienda produttrice di
tessuti e reti in fibra di vetro,
ha ottenuto la certificazione del
proprio sistema qualità secondo
la nuova norma di riferimento
UNI EN ISO 9001:2000
per lo ”Sviluppo, produzione e
commercializzazione di tessuti
tecnici in fibra di vetro e in
altre fibre”. Il passaggio alla
nuova certificazione conferma
che i principi ispiratori della
politica commerciale dell’azienda
(esperienza, aggiornamento
tecnologico, innovazione,
qualità) sono determinanti
per la soddisfazione del cliente.
Per informazioni:
Nastrificio Gavazzi
Tel. 0341 641051
Fax 0341 633004
www.gavazzispa.it
info@gavazzispa.it

16 CER
Qui NewYork
a cura di D. Grosser & Associates, Ltd.
Buone notizie sull’economia
americana
Secondo la National Association
of Realtors, le vendite
di abitazioni esistenti nel mese
di aprile sono aumentate del
5,6% rispetto al mese precedente,
pari a 5.840.000 unità. Il Dept.
of Commerce ha comunicato che
le vendite di nuove abitazioni
residenziali in aprile sono aumentate
dell’1,7%, equivalente a
1.028.000 unità. Nel frattempo
l’indice di fiducia del consumatore
(“Consumer Confidence”) nel
mese di maggio è salito a 83,8
rispetto a 81 in aprile. La Borsa è
in aumento e il taglio alle tasse
proposto dal Presidente Bush e
approvato dal Congresso potrà
aggiungere ulteriore forza alla
ripresa economica.
La forza della Cina nel
commercio tra Asia e USA
La rivista World Trade (giugno
2003) mostra che,
mentre nel 1991, Cina e Hong
Kong controllavano il 28% del
commercio verso gli Stati Uniti
(al primo posto Corea e Taiwan
con il 32%, e poi Giappone 25%
e altri paesi del Sud Est Asiatico
15%), nel 2001 Cina e Hong
Kong controllavano il 61% delle
importazioni statunitensi
dall’Asia, seguite da Sud Est
Asiatico con 15%, Corea e
Taiwan 14% e Giappone 10%.
Cina e Hong Kong controllano
oltre il 90% delle importazioni
dall’Asia di giocattoli, oltre l’80%
di calzature e oltre il 60% di ferramenta,
mobili, prodotti di origine
minerale, legno e gomma.
Survey della rivista FCW sul
settore dei pavimenti
La rivista Floor Covering
Weekly del 26 maggio ha
pubblicato un rapporto basato su
una survey condotta presso 900
dettaglianti di pavimenti, Home
Center, contractors e altri. Nel
settore dei pavimenti in vinile i
principali fabbricanti indicati
dagli intervistati sono stati
Mannington, Armstrong e
Congoleum. Nel settore del parquet
i principali fabbricanti sono
stati Bruce, Mannington e
Hartco. Per i laminati sono stati
menzionati Wilsonart, Alloc e
Mannington. Per la moquette i
fabbricanti più menzionati sono
stati Shaw, Mokhawk e Beaulieu.
I 500 maggiori Home Center
nella rivista Home Channel
News
La rivista Home Channel
News del 19 maggio 2003
ha pubblicato una lista dei principali
500 Home Center americani.
Gli Home Center dominano il
settore di prodotti per la casa
con il 69% del mercato, seguiti
da negozi di giardinaggio
(10,4%), negozi di pavimenti
(6,1%), grandi magazzini
(5,7%), negozi di ferramenta
(4,4%), negozi di vernici e carte
da parati (2,9%), e altri (1,4%).
In questo mercato Home Depot
controlla il 38,9% delle vendite e
Lowe’s il 17,7%.

18 CER
Mostre e
Recensioni
a cura di Augusta Borelli
Magie dell’immagine -
Ritratti, Costume,
Ceramiche tra Estensi e
Gonzaga
Evento promosso dai Comuni di
Campagnola Emilia, Castellarano,
Montecchio Emilia, Circuito Castelli
Matildici & Corti Reggiane,
Associazione Culturale
S. Bernardino da Siena
Catalogo Kaiti Expansion Srl
13 - 22 giugno Castellarano
Vivere in un territorio
carico di storia e di
cultura assegna alla comunità
l’orgoglio di grandi tradizioni
e l’impegno a tutelare e
valorizzare ciò che il tempo
ha lasciato in eredità. La
mostra “Magie dell’immagine
umane in antiche ceramiche”
è incentrata sull’evoluzione
del costume attraverso i
secoli. I manufatti esposti
provengono da collezioni
private ed hanno un
importante valore storico e
culturale, poiché
comprendono il lungo
periodo che precede la
ceramica odierna e che
abbraccia cinque secoli, dal
XV al XIX. Nei pezzi esposti,
il volto, l’acconciatura, la
foggia dell’abito, sono esempi
di storia del costume. Alcuni
pezzi rappresentano gesta di
eroi famosi, altri riportano
figure alate di putti: tutta la
cultura medievale, “l’arme, gli
amori”, nonché il sacro, con
le raffigurazioni della
Madonna, protettrice di
luoghi e pellegrini, per arrivare
infine ad alcuni manufatti della
Ceramica Dallari di Sassuolo
che risalgono alla seconda
metà del ‘700. Una mostra che
recupera le radici, le fissa nella
memoria per riconoscerle nel
mondo d’oggi, per ricostruire
l’affresco della vita che scorre
e si evolve nel tempo.
L’Arte nel decoro, il
decoro nell’Arte
Evento promosso da
Terrae Novae
Via Statale, 24
41040 Spezzano di Fiorano (Mo)
www.terraenovae.it
Numerosi gli istituti
superiori, italiani e
stranieri, che hanno aderito al
Concorso Internazionale di
progettazione ceramica “L’Arte
nel decoro, il decoro nell’Arte”.
L’associazione organizzatrice
Terrae Novae ha realizzato con
le scuole partecipanti progetti
mirati, ottenendo risultati
significativi sia in grafica che
in formatura, oltre ad aver
offerto la possibilità di visite
guidate all’interno delle
aziende in produzione ed
incontri con esperti del settore.
Ad aver contribuito alla buona
riuscita della 6° edizione del
concorso anche la scelta del
tema, particolarmente
accattivante: “I luoghi del
vivere”, uno spunto che ha
stimolato l’immaginazione dei
giovani lasciando ampio
spazio alla loro creatività. Le
espressioni che ne sono uscite
sono state tra le più varie ed
hanno interessato tutti gli
ambienti della quotidianità.
Affermate aziende ceramiche
del comprensorio sassolese
hanno sostenuto l’iniziativa,
fornendo contributi economici,
aprendo i propri stabilimenti e
sale mostra per visite guidate e
ospitando i ragazzi in stage. Ad
ospitare l’esposizione degli
elaborati è stata la suggestiva
cornice storica del Castello di
Spezzano dove, accanto al
Museo permanente della
ceramica, sono state allestite
12 sale per l’esposizione di
circa 1000 tavole.

Ceramic Tiles of Italy
nel mondo
a cura di Gabriele Giorgi
Sarà a Washington la
prossima tappa di “I Made - I
modi del produrre”, la mostra
del made in Italy, inserita nel
progetto Abitare Italia, Life in I
Style, di cui anche Ceramic
Tiles of Italy è partner.
La mostra itinerante
dell’eccellenza italiana sarà
ospitata nella capitale degli Stati
Uniti dall’11 al 31 luglio
prossimi, e sarà dedicata alla
sperimentazione ed alle
tecnologie del sistema
dell’Abitare Made in Italy. In
esposizione alcuni esempi
particolari della produzione di
piastrelle di ceramica italiane.
La piastrella a fibre ottiche, il
mosaico realizzato con tecnica
computerizzata, piastrelle stop
and go per nonvedenti, il cotto
per pareti ventilate, la “piastrella
luce”, il prototipo in grès
porcellanato spessorato
realizzato per la pavimentazione
di Piazza Italia a Kobe sono
solo alcuni esempi di prodotti
in esposizione e di come
l’industria ceramica italiana sia
sempre attenta alle innovazioni
tecniche, impreziosite da
capolavori di design e hi-tech.
A Washington la mostra
dovrebbe essere ospitata presso
l’ambasciata italiana
recentemente restaurata
dall’architetto Piero Sartogo.
Contemporaneamente alla
mostra verranno organizzati una
serie di eventi collaterali, tra i
quali un seminario di sistema
con relatori Piero Sartogo ed
Hani Rashid, nonché un
seminario tecnico dedicato alle
piastrelle. La mostra, promossa
dal Ministero delle attività
produttive in collaborazione con
Ice e con le Associazioni di
categoria, dopo il successo di
Los Angeles, Miami e New
York, con la tappa a
Washington vuole conquistare
un’altra piazza importante degli
Stati Uniti.
Dedicato interamente alla
piastrella italiana, al design ed
alle applicazioni tecniche del
materiale ceramico il
successivo appuntamento di
Stoccolma, un seminario per
architetti e designers in
programma nella capitale
svedese il 28 ottobre,
organizzato da ICE ed
Assopiastrelle per promuovere
l’eccellenza del Made in Italy su
un mercato aperto a nuovi usi e
destinazioni della piastrella
italiana.
Stoccolma
Washington

22 CER
Forum
Finanziare l’innovazione
a cura di Emilio Bonicelli e Andrea Serri
Hanno partecipato a questo Forum tenutosi presso
la Sala Consiglio di Assopiastrelle nella mattinata
di giovedì, 5 giugno 2003:
Giovanni Grossi
Direttore Finanziario Florim Ceramiche
Dario Mancini
Responsabile Corporate Carisbo
Enrico Montanari
Vice Direttore Generale UniCredit
Direttore Regionale Area Centro Nord
UniCredit Banca d’Impresa
Efrem Montepietra
Direttore Finanziario Emilceramica
Luigi Odorici
Vice Direttore Generale
Resp. Direzione Commerciale BPER
Maurizio Rocchi
Direttore Area Ceramiche
Cassa di Risparmio di Carpi
Luciano Teneggi
Vice Direttore Generale Cassa di
Risparmio di Cento
Cosa si intende oggi per innovazione
nell’industria italiana delle piastrelle Quali sono
gli elementi di criticità nel rapporto bancaimpresa
A quale livello di reciproca condivisione
delle informazioni è arrivato il rapporto bancaimpresa
Quali nuovi scenari si delineeranno con
l’entrata in vigore del trattato Basilea 2 Quale
ruolo hanno l’information technology e la
consulenza bancaria al fine di fornire
competitività alle imprese ceramiche Sono
queste alcune delle domande poste da questo
Forum di Cer, dalle quali sono emersi interessanti
spunti di riflessione. La prima evidenza è quella
secondo cui innovare la propria presenza sul
mercato rappresenta una delle esigenze
fondamentali per chi, operando in Europa, ha i
più alti costi di produzione nel mondo. A cui si
aggiunge il fatto che il rapporto banca-impresa si
sta progressivamente spostando verso criteri
meritocratici, basati su analisi quantitative delle
aziende e dei singoli progetti industriali, valutati
attraverso specifici rating aziendali. Approccio
nuovo che non sostituisce il rapporto personale.

CER 23
Giovanni Grossi: “E’ importante andare oltre il classico
approccio di finanziare l’innovazione di prodotto. Occorre
guardare con maggiore attenzione ai processi di crescita
interna, sia produttiva che industriale.”
>> Il successo delle imprese dipende sempre più
dalla velocità con cui le aziende riescono ad
adeguarsi ai cambiamenti e a rinnovarsi per
rispondere alle nuove esigenze del mercato.
Il credito sostiene l’impresa in questa ricerca di
innovazione con adeguata flessibilità e velocità
Quali problemi incontrano le aziende e quali
richieste rivolgono in proposito alle banche Quali
difficoltà incontrano quando la richiesta di credito è
per finanziare programmi di sviluppo e innovazione
Per contro: quali domande vengono dalle banche e
cosa dovrebbe fare l’impresa per facilitare il credito
rivolto a progetti di sviluppo Le banche sono pronte
a sostenere progetti di sviluppo valutando non solo
garanzie patrimoniali ma anche prospettive
imprenditoriali
Giovanni Grossi - Se guardiamo alle esperienze
passate nell’approccio delle banche ai processi di
innovazione registriamo ottimi risultati. Per quanto
riguarda il futuro, le banche appaiono molto
desiderose di abbracciare progetti industriali, non
necessariamente di investimenti in impianti, ma
piuttosto maggiormente rivolti ad acquisizioni, e allo
sviluppo di una presenza nel campo della
distribuzione: che sono i temi che noi in Florim
sentiamo come i più importanti da esplorare nel
futuro prossimo.
Vedo in alcune banche una certa predisposizione a
proporsi quali soggetti finanziatori di certi progetti;
non a caso ciò avviene all’indomani del riassetto del
mondo bancario che ha assorbito molte risorse per la
propria ristrutturazione. A livello locale due delle tre
banche che storicamente hanno sostenuto Carpi e
Sassuolo sono state oggetto di profonde
trasformazioni, che hanno cambiato molto
organizzazione, profili ed equilibri. Prima di tornare
al rapporto quotidiano , si è dovuto aspettare il
completo assestamento.
Ritengo che l’esito di questa trasformazione sia
senz’altro migliorativo rispetto alla situazione
precedente; al di là di ogni possibile difficoltà nei
rapporti, guardando avanti si riscontra la necessità di
avere un sistema bancario e industriale più evoluto, e
sempre più orientato a valutare la bontà dei progetti
industriali. Non più finanziamenti sulla base di
elementi superficiali, dell’appartenenza ad un settore
che può sembrare di per sè garanzia di solvibilità, ma
finanziare in modo più mirato il “business plan”
dell’impresa. Spero di fondo che le banche non si
distolgano troppo dal loro compito istituzionale, cioè
dal fare raccolta e impiego di denaro, perché
spostarsi sul fronte assicurativo o su quello dei servizi
di finanza speculativa, potrebbe procurare uno
svantaggio per il tessuto industriale. Sono comunque
fiducioso per il futuro.
Efrem Montepietra - La nostra azienda, già da diversi
anni, ha come obiettivo l’internazionalizzazione
dell’impresa: processo di sviluppo nel quale è
necessario avere il supporto degli istituti di credito
poiché le risorse finanziarie interne all’azienda non
sono sufficienti a sostenere queste importanti sfide.
Proprio nel corso di questa esperienza Emilceramica
ha constatato un miglioramento nei rapporti
banca/impresa, nel senso che gli istituti di credito
anni addietro guardavano con maggiore interesse e
favore a progetti a breve termine, mentre oggi si
manifesta una più spiccata lungimiranza che si
concretizza in una valutazione complessiva delle
iniziative imprenditoriali, che va al di là della pura
valutazione delle sole garanzie offerte dall’impresa.
Un invito pertanto mi sento di fare alle banche
perché siano sempre più disposte ad appoggiare
validi progetti delle imprese, anche di lungo termine.
Credo che l’azienda cerchi, nell’interlocutore
bancario, un partner per lo sviluppo; tale approccio
non è però ancora proprio della mentalità di tutti gli
istituti bancari, anche se alcune banche sono più
avanti rispetto ad altre in questo processo.
Efrem Montepietra: “Il sistema bancario presenta oggi
una più spiccata attenzione ai progetti di medio-lungo
termine, valutato - con lungimiranza - attraverso
un’analisi complessiva dell’iniziativa imprenditoriale.”

24 CER
Forum
Finanziare l’innovazione
Spero che le trasformazioni in atto nel mondo
bancario, che si manifestano anche in un
allontanamento fisico delle Direzioni dalla realtà
locale in cui sono inserite le aziende, non portino a
valutare più freddamente i valori delle aziende, ma
possano continuare a porre al centro dell’analisi
anche gli imprenditori e le loro idee. In questa ottica,
credo che anche l’azienda debba fare passi in avanti
ed essere più trasparente soprattutto per quanto
riguarda l’informativa sugli aspetti di carattere
gestionale e progettuale.
Enrico Montanari - Sotto l’etichetta Unicredito, di cui
sono uno dei tre vice direttori generali, abbiamo
accorpato la realtà di tante banche locali. Non siamo
diventati una banca nazionale, ma ci consideriamo un
assemblaggio di banche locali, senza che cambi il
rapporto col territorio e con l’obiettivo di proseguire
coi criteri operativi precedenti. In questo
comprensorio sono stati fatti passi da gigante: Rolo,
Popolare e San Geminiano hanno aiutato lo sviluppo
delle imprese di questa zona in un modo
impressionante. Il rapporto banca / impresa / innovazione
spesso è visto come un finanziamento a fondo
perduto che oggi non è più praticabile. Oggi,
purtroppo, c’è una mancanza di informazione sia da
parte delle imprese che da parte delle banche, anche
se va riconosciuto che nel nostro comprensorio si è
comunque molto avanti rispetto ad altre zone.
Molti operatori bancari che lavorano a contatto con
le aziende sanno praticamente tutto di queste
aziende: riescono a entrare nel merito della gestione
delle imprese con grande profondità, anticipando i
tempi rispetto al resto del campo nazionale. Noi
abbiamo erogato finanziamenti di entità elevatissime
che non sarebbero avvenuti senza una grande
conoscenza delle imprese, cosa che consentirà alle
banche di proporsi come sostenitore delle aziende
anche nei momenti di difficoltà. Una banca che non
conosce bene un’impresa, nel momento di difficoltà
tende ad abbandonarla, mentre proprio in questi
momenti bisogna saper valutare attentamente se sono
difficoltà superabili o meno, e ciò può avvenire solo
se c’è un’adeguata conoscenza tecnica. Se parliamo
del mondo ceramico dobbiamo fare quindi un
discorso anomalo, siamo già molto avanti. La
trasparenza e la disponibilità di informazioni
dovranno essere centrali.
Luciano Teneggi - Rappresento la Cassa di Risparmio
di Cento, che è una delle ultime banche locali rimaste
sul territorio. La nostra è una banca autonoma e
legatissima al territorio, cosa che consente scelte di
merito e creditizie rapidissime che altri istituti non
riescono a fare. Noi non vogliamo far concorrenza
alle grandi banche, ma puntiamo a riempire quegli
spazi che si creeranno grazie alle capacità dei nostri
manager. Conoscere gli uomini e l’ambiente ci ha
consentito in due anni di aprire nuove filiali sul
territorio. La ceramica sta vivendo un periodo di
crisi, ma gli imprenditori di Sassuolo grazie allo
sviluppo e alla qualità dei servizi offerti si
riprenderanno. Le banche devono migliorare la loro
comunicazione e affinare le tecniche di valutazione
del rischio, mentre dal lato delle imprese ci deve
essere una razionalizzazione delle scelte manageriali.
Le imprese, inoltre, dovranno privilegiare la
patrimonializzazione ed avere una corretta
pianificazione degli strumenti produttivi, in un’ottica
di collaborazione col sistema bancario.
Luigi Odorici - Uscirei dalla disputa tra banca locale e
nazionale e punterei l’attenzione sul fatto che oggi
stiamo passando dalla stretta di mano al rating. Il
mercato è difficile sia per le banche che per le
imprese, visto che i tassi di interesse bassi ci hanno
spinto a raschiare il barile per salvaguardare i nostri
conti economici, azione che anche i nostri
interlocutori stanno facendo. In quest’ottica, fino ad
ora, grandi progetti di innovazione per il settore
ceramico non se ne sono visti.
Credo che ci sia una linea di confine su ciò che
potrebbe essere una scelta positiva o una scelta
negativa nella valutazione di un finanziamento: sono
cose scontate, ma ci sono fattori sui quali bisogna
inequivocabilmente ragionare quali la qualità
dell’azienda, la sua patrimonializzazione, la qualità
del progetto. Le banche non hanno la capacità di
Enrico Montanari: “Abbiamo erogato finanziamenti
elevatissimi all’industria ceramica, grazie ad una profonda
e consolidata conoscenza delle imprese e del settore. Tale
aspetto è essenziale per proporsi in modo corretto nei
confronti delle aziende anche nei momenti di difficoltà.”

26 CER
Forum
Finanziare l’innovazione
valutare un progetto dal punto di vista tecnologico
anche se va riconosciuta la grande capacità del
management, che in questa zona è molto elevata.
Vanno, inoltre, tenuti in considerazione anche fattori
esterni, come le prospettive del mercato e l’effetto
della globalizzazione, sul primato del nostro
comprensorio. Dobbiamo abituarci alla trasparenza,
alla condivisione delle regole del gioco e alla
affidabilità.
diversa dalle altre: più concreta, in cui l’imprenditore
crede maggiormente nella sua azienda, in cui ci sono
strutture professionali, amministrative e manageriali
che non sono comuni in altri contesti. Non vedo
problemi particolari: piccole e medie imprese hanno
tutte la voglia di fare qualcosa in più. Anche da parte
delle banche viene proposto sempre qualcosa di
diverso e innovativo che ha portato ad immettere sul
mercato un’offerta di prodotti e servizi sempre più
Dario Mancini: “Il passato ci ha lasciato in eredità il fatto
che il 70% dei finanziamenti alle imprese italiane sono a
breve termine. Oggi il mondo è cambiato e, di
conseguenza, è opportuno andare oltre, anche attraverso la
segmentazione dell’attività bancaria.”
Dario Mancini - Per una banca come la nostra il
rapporto con le imprese sta molto cambiando, poiché
abbiamo fatto un’aggregazione con un grande
gruppo, il gruppo San Paolo, e grandi sono stati i
benefici ottenuti. Esiste comunque una certa
autonomia decisionale in loco, per non ritardare più
di tanto le decisioni rispetto alle esigenze dei clienti.
In quest’ottica, abbiamo definito una segmentazione
dell’attività bancaria che ci ha portato ad un
miglioramento nel rapporto col cliente: oggi
disponiamo di una struttura che si occupa
esclusivamente delle aziende. Volevo soffermarmi su
tre aspetti: come già detto, alla base di tutto c’è la
conoscenza, che in passato si basava sulla persona,
sulle intuizioni dell’imprenditore locale. Era un
mercato diverso, più aperto e con più margini di
manovra, che ci ha lasciato in eredità il fatto che il
70% dei finanziamenti alle imprese italiane sono a
breve termine. Pensiamo che la struttura bancaria
debba avere un atteggiamento coerente, soprattutto
nei momenti di crisi di un comparto: la conoscenza
del territorio è importante, insieme agli obiettivi che
le aziende si pongono. Per quanto ho visto, almeno
ultimamente, le aziende non hanno proposto progetti
d’innovazione. Oggi le banche sono i soci più
importanti delle aziende e il fatto di aver sempre e
solo valutato le garanzie non ha certo giocato a
nostro favore. La cosa fondamentale è che la banca
dovrebbe condividere i progetti che l’impresa vuol
mettere in atto.
Maurizio Rocchi - Il buon andamento delle imprese
comporta un buon andamento delle banche, quindi
le due realtà sono legate in maniera imprescindibile.
In questo comprensorio ho trovato un’imprenditoria
ampia e sofisticata. Da 5-10 anni a questa parte le
banche italiane hanno cominciato davvero a farsi
concorrenza, ponendo alla base della loro azione la
capacità di distinguere tra l’azienda che avrà futuro
da quella che non l’avrà.
Più trasparenza e disponibilità a collaborare con le
banche da parte delle aziende di credito. Più facilità
di accesso al credito e a costi inferiori. Dovrebbero
essere questi i risvolti positivi di Basilea 2. Non
mancano però timori. L’introduzione di nuovi e più
aggiornati criteri oggettivi per la valutazione del
rischio in vista dell’erogazione del credito è vista da
alcuni come un possibile vincolo, destinato a
penalizzare le aziende di minori dimensioni e a
favorire la stagnazione economica. Qual’è la vostra
valutazione Quali le vostre aspettative Quali
suggerimenti vorreste dare ai politici che dovranno
valutare il testo tecnico dell’intesa
Giovanni Grossi - Su questo tema ho sempre dato per
scontato che la trasparenza e il dialogo fossero
fondamentali nel rapporto banca/impresa, per avere
una continuità e costruire una relazione di lungo
periodo. Basilea 2 arriverà a sancire un modus
operandi doveroso e dovuto, che al gruppo Florim ha
sempre garantito una indiscussa credibilità e un
tangibile successo. In questo comprensorio ho visto
un comportamento molto diversificato tra realtà e
realtà, ma con una omogenea tendenza a convergere
verso una stretta collaborazione tra banche e imprese.
Una piccola preoccupazione che ho su Basilea 2 è:
quanto un approccio uniforme a livello europeo
potrà essere vantaggioso per le piccole imprese, realtà
tipicamente italiana. Spero che non si arrivi a

28 CER
Forum
Finanziare l’innovazione
delegare ai numeri qualcosa che dovrebbe avere
ancora molti aspetti soggettivi; e confido che non si
giunga a spersonalizzare il rapporto banca/impresa.
Efrem Montepietra - Non ho ancora un’informazione
chiara e approfondita su Basilea 2, posso dire che a
livello generale esiste un qualche diffuso timore sul
fatto che le piccole e medie aziende non potranno
più accedere al credito con la stessa facilità come è
avvenuto in passato. Per quanto riguarda la nostra
Azienda, mi sento di potere affrontare questa nuova
sfida con fiducia in quanto credo che l’accesso al
credito e conseguentemente il relativo costo debbono
essere rapportati alle specificità dell’impresa.
Considero positivamente queste nuove strutture di
parametri, purchè le stesse vengano accompagnate da
una valutazione dell’azienda anche sotto il profilo
della soggettività e della progettualità imprenditoriale
della stessa.
Enrico Montanari - Basilea 2 è un progetto molto
complicato. A me dispiace che oggi appaia come uno
spauracchio, quando invece ha due importanti
caratteristiche: la trasparenza reciproca nei rapporti e
l’applicazione di un giusto prezzo al credito alla luce
della differenziazione del peso delle singole
operazioni bancarie. Punto focale è la misurazione
dell’azienda, per la quale oggi esistono rating esterni
utilizzabili fino ad aziende di medie dimensioni,
livello sotto il quale non appare opportuno andare.
Come Unicredito stiamo studiando l’applicazione di
un rating interno che risulti come correttivo del
rating esterno. Questo si sostanzia in una
componente qualitativa, basata sull’informazione non
legata solo ai numeri, che si affianca alle
caratteristiche soggettive dell’impresa ed alla
componente relazionale, parametrata sul rapporto
storico avuto con quell’impresa e misurata attraverso
l’elaborazione di alcuni parametri.
Basilea 2 differenzierà la politica creditizia di ogni
banca. In generale per le piccole imprese ci sarà un
beneficio nella misura in cui riusciremo a rispondere
a certe disposizioni oggettive, con l’adozione di
dispositivi di scoring automatico. Oggi le associazioni
di categoria ed i consorzi fidi, anche i più piccoli,
sono preoccupati perché le tradizionali convenzioni -
basate su di un prezzo uguale per tutti gli aderenti -
sono destinate a scomparire, perché non rispecchiano
il vero andamento del mercato. Il credito ci sarà, ma
il suo prezzo sarà differenziato in base alle
caratteristiche della singola azienda. In via generale il
cambiamento maggiore avverrà per le grandi imprese
perché, fino ad oggi, hanno beneficiato di un prezzo
troppo agevolato rispetto alla quantità di rischio che
portano. Nel mondo delle piccole imprese si assisterà
invece mediamente ad un abbattimento dei prezzi.
Luciano Teneggi - Il comitato di Basilea 2, dopo aver
sentito il parere delle varie istituzioni interessate,
dovrà decidere i nuovi parametri, che verranno
pubblicati entro la fine dell’anno per entrare in
vigore nel 2006. Si fisseranno nuovi requisiti
patrimoniali in base ai parametri di rischio della
clientela affidata e tra gli elementi che cambiano c’è il
fatto che le quote di patrimonio che le banche
saranno obbligate a detenere a fronte delle loro
attività di impiego sarà variabile in funzione
dell’effettiva rischiosità delle controparti. Le banche
dovranno avere requisiti di mercato, di credito e
operativi per l’intera gamma delle loro attività. Le
banche saranno poi libere di andare verso un sistema
standardizzato di rating interni, ma una volta
effettuata la quantificazione l’importo rappresentato
dal rischio va coperto dai requisiti patrimoniali.
La Banca d’Italia sarà vigile e supporterà la BCE per
quanto riguarda i requisiti.
Le piccole e medie imprese, da una prima analisi,
possono risultare penalizzate perché solitamente sono
scarsamente capitalizzate e meno strutturate a livello
organizzativo, cosa che varrebbe se noi applicassimo
rigidamente il rating, situazione che difficilmente
potrà verificarsi. Io dico che la conoscenza diretta e
approfondita del cliente consente di esprimere una
rischiosità inferiore, condizione che farà si che le banche
locali, più di altre, riusciranno nel futuro ad avere
maggiori possibilità di applicazione, scongiurando -
Luciano Teneggi: “Basilea 2 definirà nuovi parametri,
pubblicati entro fine anno e che entreranno in vigore nel
2006 sull’erogazione del credito alle imprese. Nuovi
requisiti patrimoniali verranno fissati in base ai parametri
di rischio della clientela affidata, che potrebbero
determinare cambiamenti nel modo di agire delle banche.”

30 CER
Forum
Finanziare l’innovazione
Luigi Odorici: “Stiamo passando da un approccio basato sulla
stretta di mano al rating. Ciò porrà maggiore importanza su
fattori quali la qualità dell’azienda, la sua
patrimonializzazione, la bontà del suo progetto industriale.
Questo determinerà il differenziale di costo nei finanziamenti”
tra l’altro - il pericolo dell’uniformità del trattamento.
Discorso a parte vale per le piccolissime
imprese, nel senso che la stessa Autorità di Vigilanza
ha ribadito che per le imprese con un fatturato compreso
tra i 5 e i 50mila euro si applicherà una ponderazione
particolare. L’adozione di questi modelli
porta ad una razionalizzazione dell’attività creditizia
migliorandone l’efficienza, situazione che non contrasta
con lo sviluppo delle imprese più meritevoli.
Luigi Odorici - Non ho molto da aggiungere. Basilea
2 è stato concepito in un contesto di grandi banche,
mirato soprattutto alle grandi aziende. Abbiamo
quindi condiviso qualche cosa che non si tara sulla
nostra realtà economica, anche se l’attività di aziende
e banche ne sarà comunque condizionata. Quando si
parla di rating va detto che se è inteso come scoring
interno questo viene fatto già da 10 anni. Il rating
che verrà utilizzato sarà molto più oggettivo e terrà
conto di fattori quantitativi, qualitativi e prospettici.
Ci dovremo comunque porre il problema di non
avere più un margine soggettivo, in quanto avrà maggior
facilità di accesso al credito chi avrà un rating
alto, e un maggior costo chi avrà il rating basso: questa
è la nuova logica con cui confrontarsi. Per quanto
riguarda le piccole e medie imprese, sicuramente
bisognerà andare sulla strada di scoring e di rating
con diverse ponderazioni. Aggiungo anche che ci
vorrebbe un sistema fiscale che non penalizzi la capitalizzazione
delle aziende, che invece rappresenta un
parametro essenziale nella concessione del credito.
Con Basilea 2 chi andrà bene andrà avanti, chi andrà
male uscirà dal mercato.
Dario Mancini - Ci siamo attivati già da tempo per
arrivare all’ufficializzazione di Basilea 2 ed essere
pronti con rating validi ed operativi. Le aziende più
virtuose saranno favorite per l’accesso al credito, e
questo indipendentemente dalla loro dimensione.
Oggi, nella logica di una corretta applicazione di
Basilea 2, forse manca una conoscenza approfondita
e condivisa - utile per la definizione dei parametri
oggetto del rating - tra le banche e gli imprenditori:
una carenza che potrebbe venire superata magari
attraverso la creazione di comuni tavoli di lavoro tra
banche ed Associazioni di Categoria. In banca
abbiamo fatto corsi di formazione e gruppi di studio
per meglio cogliere le diverse opportunità, abbiamo
parlato presso le associazioni di categoria ma non ci
sono mai stati incontri per sviluppare con gli
imprenditori la conoscenza delle problematiche di
Basilea 2 che di fatto costituisce un sistema rigido.
Maurizio Rocchi - Il tempo che ci separa dall’entrata
in vigore di Basilea 2 sarà quanto mai utile per
definire un proficuo rodaggio sui diversi strumenti,
anche se appare evidente che si andrà verso una
naturale selezione delle imprese, che vedrà quelle più
patrimonializzate, corrette e dotate di una
progettualità migliore prosperare con successo.
Quelle invece che non riusciranno ad adeguarsi,
verranno gradualmente escluse dal mercato.
Enrico Montanari - Ci terrei a precisare che le banche
non eliminano nessuno, ma che sarà l’accresciuta
competitività del mercato a mettere questi
interlocutori fuori gioco.
Luigi Odorici - Le banche già oggi finanziano
clientela di diverso standing e quando certi
interlocutori pagano già oggi l’8 - 10% sui tassi
passivi, parliamo di imprese che - nei fatti - sono già
al di fuori del mercato.
Luciano Teneggi - In questo contesto, occorre tener
presente che alle banche è data la possibilità, tramite
proprie merchant bank, di intervenire nel capitale
delle imprese, situazione che può consentire di
riequilibrare i margini patrimoniali aziendali e, nel
contempo, di reimpostare strategie per lo sviluppo.
La concorrenza e l’innovazione tecnologica inducono
le banche a mettere a punto nuovi servizi sempre più
mirati a rispondere alle esigenze delle imprese.
Servizi spesso supportati dalle nuove tecnologie
dell’e-banking. Come valutano le imprese questo

32 CER
Forum
Finanziare l’innovazione
sforzo innovativo L’e-banking viene applicato con
vantaggi e soddisfazione Quali proposte innovative
vengono dagli istituti di credito
Giovanni Grossi - Internet rappresenta un validissimo
strumento per abbattere i costi consentendo nel
contempo di personalizzare gli strumenti alle specifiche
esigenze dell’impresa. Un esempio per Florim è
quello di ricevere i bonifici esteri via Internet con
aggiornamento automatico della contabilità e con un
azzeramento dei tempi tecnici e un forte contenimento
delle commissioni.
A volte ci sono confronti a tutti i livelli con banche e
imprese che aiutano a sviluppare strumenti che
danno enormi benefici. Bisogna finalizzare gli
strumenti alle vere esigenze delle imprese, non
trattarle in modo universale.
Efrem Montepietra - Per quanto riguarda
l’innovazione tecnologica che può essere fornita
dalla banca al mondo impresa, ritengo che le
aziende siano molto sensibili a valutare ogni nuova
proposta che coinvolga le nuove tecnologie:
l’azienda si aspetta infatti di potere trarre vantaggi
dagli strumenti citati sia in termini di minori costi
delle transazioni, sia di maggiore efficienza nella
organizzazione interna. Credo ci sia una ampia
disponibilità da parte dell’azienda nel valutare nuovi
strumenti, ma anche a collaborare per poter
sviluppare insieme gli stessi.
Enrico Montanari - In questo settore si andrà avanti
rapidamente perché un rapporto con le aziende
basato su un sistema informatico molto avanzato
darà una qualità e una rapidità di risposte eccezionale.
Per quanto noi possiamo farci pagare le operazioni
che svolgiamo manualmente allo sportello, opereremmo
sempre in perdita, quindi siamo noi in primis
interessati ad informatizzare al massimo il rapporto
con le imprese.
Luciano Teneggi - Finalizzare gli investimenti nell’informatica
delle banche al fine di soddisfare il fabbisogno
dei clienti: non sempre ci siamo riusciti anche
se oggi ottimale è il supporto delle società di software.
Noi facciamo parte del Cedacri, la società informatica
che raduna il primo polo privato bancario
italiano con circa 70 banche aderenti. In certi prodotti
siamo molto innovativi, in altri meno.
Crediamo che uno sviluppo informatico possa consentire
un risparmio sia per le banche che per le
imprese, in più, con un migliore servizio, si può fidelizzare
il cliente alla banca.
Luigi Odorici - Siamo tutti sul banco di prova con
l’e - banking, con obiettivi e investimenti comuni per
migliorare i servizi. Credo che ci saranno anni di
assestamento prima di arrivare ad un effettivo
risparmio di costi e risorse. Oggi facciamo
investimenti importanti con ritorni che non sono
altrettanto importanti, quindi siamo ancora carenti.
Qualche buona prospettiva potrebbe esserci
nell’e - commerce, anche se bisognerà rendere
affidabili i sistemi di pagamento e la logistica
sottostante.
Dario Mancini - Noi stiamo già lavorando con
prodotti sofisticati, ma facili da utilizzare, per venire
incontro ad aziende con fatturati via via crescenti:
parlo, solo a titolo di esempio, di software per la
programmazione ed controllo della produzione, la
gestione della tesoreria, per il management di
gestione finanziaria, per la gestione dei cambi,
portafogli elettronici, tutti strumenti strettamente di
prassi aziendale, a cui si affianca la classica home
banking.
Maurizio Rocchi - La banca virtuale può esistere e di
fatto esiste già ma il contatto umano resta
indispensabile. La banca virtuale ha concreti
sviluppi in molte operazioni, ma l’uomo deve essere
centrale e rimarrà centrale nel rapporto impresa -
banca. I canali telematici aiutano ma non bastano.
La stretta di mano è ancora molto importante,
almeno nelle nostre zone di operatività.
Maurizio Rocchi: “La banca virtuale può esistere e di
fatto esiste già, determinando positivi effetti sul
contenimento dei costi aziendali. La banca virtuale ha
concreti sviluppi in molti ambiti, anche se l’uomo è e
rimarrà centrale nel rapporto banca-impresa.”

34 CER
Forum
Innovare a 360°
il rapporto banca-impresa
INT
ERV
ENTO
Ospitiamo l’intervento del
Banco S. Geminiano e S.
Prospero sul tema del
finanziamento
all’innovazione.
>> Il successo delle
imprese oggi dipende
dalla capacità di “anticipare”
gli andamenti del
mercato. Per tali ragioni
gli stessi istituti di credito
operano oggi in uno scenario
che si evolve rapidamente
e richiede
modelli di analisi del
merito creditizio più sofisticati
rispetto al passato,
dove la conoscenza
approfondita del territorio
è certamente un plus.
La nostra Banca può
coniugare la conoscenza e
la capillarità con i vantaggi
in termini di progettazione
ed innovazione di
prodotti, che discendono
dall’appartenenza ad un
grande Gruppo Bancario,
cosa che ci porta, non da
oggi, a sostenere progetti
di sviluppo imprenditoriale
basati sull’innovazione
e valutati sulle prospettive
imprenditoriali
Project financing, merchant banking e venture capital
rappresentano risposte importanti alla nuova domanda di
innovazione. Con le nuove soluzioni dell’information technology,
qualità del servizio e riduzione dei costi sono importanti
vantaggi competitivi
che viste dal punto di
vista delle tecniche finanziarie,
si articolano in project
financing, merchant
banking e venture capital.
Per quanto riguarda il
project financing, il
Gruppo è attivo da alcuni
anni sia con l’attività di
advisory che con la partecipazione
a finanziamenti.
L’attività di advisory per
il project financing è stata
di recente ricollocata
nella struttura di Aletti
Merchant Spa attiva sin
dalla sua costituzione
(1998) nell’attività di
merchant banking sviluppata,
sia con acquisizione
diretta di capitale di
rischio in aziende innovative
che con la promozione
di fondi chiusi. Con
riferimento al venture
capital ci piace ricordare
un episodio degli anni ’30
del secolo scorso, che ha
visto come protagonista il
“mitico” Enzo Ferrari:
tentando l’avventura
imprenditoriale che lo
rese famoso, ottenne i
finanziamenti necessari
“a Modena da una banca
che portava il nome del
protettore della città, San
Geminiano - che in certe
occasioni faceva affidamento
non tanto sul
patrimonio e il capitale
del potenziale debitore,
ma sulle sue presunte
capacità. Io fui una di
quelle occasioni.”
Sempre nel campo dell’innovazione,
oggi le
competenze distintive
delle banche sono sicuramente
concentrate nell’area
dell’innovazione tecnologica
e della consulenza.
Tali fattori competitivi
devono coesistere tra di
loro ed interagire, per
dare sostanziali risposte
alle esigenze delle aziende.
Il gap tecnologico
negli ultimi 3 anni è stato
sicuramente colmato, sia
nell’e-commerce che nell’e-banking,
e sottolinea
la volontà di implementare
quello che oggi è
diventato un importante
filone del nostro core
business. La nostra Banca
intende interagire sempre
più rapidamente con le
aziende, utilizzando
estensivamente ed in
modo organico i canali
innovativi e telematici:
oggi grazie a Internet
Business Banking, è possibile
dialogare con noi e
non è più solo mettere in
essere una mera consultazione
passiva.
ANTONIO VANGELISTI
RESPONSABILE DIREZIONE
BANCO S.GEMINIANO E
S.PROSPERO
I QUADERNI DI CER
on
line
La newsletter elettronica per i tecnici
dell’industria italiana delle piastrelle di ceramica

A caccia di materie prime

Inchiesta
Il 20% del costo di produzione totale delle
piastrelle di ceramica deriva dalle materie prime e
colori impiegati. Le molteplici tipologie di
prodotto richiedono argille, sabbie e pigmenti di
diversa natura, reperibili talvolta in Emilia
Romagna ma anche in giacimenti europei e non
solo. Come innalzare la competitività delle aziende
riducendo i costi di trasporto e migliorando
l’intermodalità tra i diversi vettori.
Competere con
la logistica
p. 40
La ceramica in
cerca di argille
p. 41
I troppi vincoli
all’attività
estrattiva
p. 43
Le sfide del
trasporto su
gomma
p. 45
Rotaia: una
cenerentola che
vuole crescere
p. 46
Le sabbie sulla
“via del mare”
p. 48

40 CER
Competere con la logistica
di Emilio Bonicelli
Inchiesta: A caccia di materie prime
>> Economia mondiale in crisi, Europa
in affanno, Italia al rallentatore.
Importanti mercati tradizionali che
frenano e continuano a frenare, mentre
la concorrenza internazionale diventa
sempre più aggressiva. Margini
aziendali che si riducono, costo
dell’energia in crescita. Euro forte e
dollaro debole, che penalizzano sul
sempre più promettente mercato
americano.
Da anni, attorno al settore delle
piastrelle in ceramica, il mare non era
stato così in tempesta. Eppure bisogna
continuare a navigare mantenendo
salda la rotta e preparando un futuro di
nuova leadership.
In questo contesto vi è una parola
chiave indispensabile per mantenere
alta la competitività delle imprese: il
contenimento dei costi. Un fronte da
esplorare nelle sue varie sfaccettature
per poter offrire l’imbattibile qualità
italiana a prezzi interessanti.
Su questo fronte un peso decisivo ha il
costo delle materie prime, che incidono
in modo significativo sui bilanci
aziendali. Avvicinare i punti di
rifornimento, razionalizzare le forme di
trasporto, migliorare le operazioni di
consegna e di deposito nei magazzini,
significa dare un contributo
interessante alle performance aziendali.
Il discorso delle materie prime, però,
acquista anche un rilievo sociale.
Per produrre gli oltre 600 milioni di
metri quadrati di piastrelle, l’industria
italiana della ceramica trasporta ogni
anno, attraverso diversi vettori, milioni
di tonnellate di argille e di sabbie. Una
movimentazione impressionante, che ha
per l’80% il proprio punto di
destinazione nel distretto ceramico
emiliano e che ha punti di partenza non
solo in Italia, ma anche all’estero, e ben
lontani, come le cave turche e ucraine.
Ecco che migliorare la logistica negli
approvvigionamenti di materie prime
diventa un fattore vitale, non solo per la
competitività aziendale, ma anche per
la qualità dei territori coinvolti.
Negli ultimi anni le singole aziende e
Assopiastrelle si sono impegnate in
modo crescente su questo fronte per
migliorare le fonti di approvvigionamento
e la logistica di trasporto
delle materie prime. Importanti passi
sono stati fatti. Altri passi si stanno
facendo. Sono state siglate intese e
avviate partnership innovative. Molto si
può e si deve ancora fare.
In questo numero di Cer analizziamo i
risultati ottenuti, le prospettive aperte, i
problemi che restano da risolvere e gli
ostacoli che ancora si frappongono a
una gestione delle materie prime
ottimale, cioè adeguata al
mantenimento della leadership
internazionale.
EMILIO BONICELLI
Affrontare e risolvere i problemi di trasporto e di stoccaggio legati
all’approvvigionamento di materie prime è un passo decisivo per innalzare la
competitività del distretto ceramico. I programmi in corso, le strategie, le
difficoltà per migliorare questo anello decisivo della catena produttiva.

CER 41
La ceramica in cerca di argille
di Brunello Cavalli
La molteplicità delle materie prime necessarie per la produzione
rende particolarmente complesso il problema degli
approvvigionamenti. I fabbisogni necessari e le soluzioni adottate.
>> L’industria italiana delle piastrelle in
ceramica è ormai da tempo sottoposta a
severe sfide per la competizione sui
mercati internazionali. In questo
contesto un ruolo sempre più accentuato
svolgono le materie prime e il loro
approvvigionamento, componenti che
risultano centrali nella determinazione
dei costi di produzione.
Il settore si è sviluppato agli albori
grazie soprattutto all’impiego di
materiali provenienti da fonti poste in
ambiti locali, in particolare nell’area
modenese-reggiana. In seguito, sia per
l’incremento esponenziale della
produzione, sia per lo sviluppo di nuove
tipologie di prodotto, le fonti di
approvvigionamento sono state
diversificate, facendo anche ricorso
all’importazione da Paesi stranieri.
Nel 2002 in Italia sono stati prodotti
complessivamente 605 milioni di metri
quadrati di piastrelle. Di questi oltre la
metà, 329,2 milioni sono in grès
porcellanato. Questa nuova tipologia in
meno di dieci anni è divenuta
prevalente, è andata ad occupare nuovi
ambiti di utilizzo e in parte ha sostituito
la monocottura bianca. Basti pensare
che nel 1995 la produzione di piastrelle
in grès porcellanato, nelle due tipologie
smaltato e non smaltato, era stata di soli
86 milioni di metri quadrati. Un quarto
degli attuali volumi.
Per contro nello stesso periodo si è quasi
dimezzata la produzione in monocottura
che è passata dai 352 milioni di mq del
1995 ai quasi 187 milioni di mq del
2002. In diminuzione, sia pur con ritmi
inferiori, anche la bicottura che nel
periodo considerato è passata da 93,7 a
60,6 milioni di metri quadrati.
La differenziazione delle tipologie di
prodotto ha determinato, naturalmente,
una diversificazione anche nelle materie
prime. Per la produzione di grès
porcellanato, infatti, si impiegano una
grande quantità di materie prime di
importazione (quali feldspati, caolini
ecc) e, soprattutto, sabbie quarzoso
feldspatiche che nelle monocotture e
bicotture sono presenti in maniera
minore rispetto alle argille rosse, grigie e
azzurre. Rispetto ai diversi usi, si può
dire che:
- sabbie quarzoso feldspatiche: entrano
nella produzione di piastrelle in monocottura
chiara, monocottura chiara porosa,
monocottura rossa, monocottura
rossa porosa, grès porcellanato smaltato,
grès porcellanato non smaltato;
- argille rosse: entrano nelle produzione
di piastrelle in monocottura rossa,
monocottura rossa porosa, bicottura;
- argille azzurre: entrano nella produzione
di piastrelle in monocottura rossa,
monocottura rossa porosa, bicottura;
- argille grigie: vengono utilizzate nella
produzione di piastrelle in monocottura
rossa porosa e bicottura.
L’esigenza dell’industria italiana di
mantenere i livelli di competitività sulla
concorrenza internazionale impone
dunque un attento controllo dei costi di
produzione all’interno dei quali le
materie prime sono una delle
componenti di maggior rilievo.
Per questo è notevole l’interesse delle
imprese ad utilizzare per quanto più
possibile materiali provenienti da ambiti
locali o nazionali che consentano
maggiore facilità di approvvigionamento
unitamente a minori costi di trasporto.
Questi obiettivi, però, non sempre sono
facili da perseguire, a causa di una serie
di vincoli, soprattutto
(segue a pag. 42)

42 CER
(segue da pag. 41) normativi, all’estrazione
di inerti. Le attività estrattive nel nostro
Paese, infatti, e in particolare nel
comprensorio modenese-reggiano, sono
soggette a oneri fidejussori
particolarmente alti che ricadono sui
costi di produzione, a cui si aggiungono
forti limiti nel rilascio delle
autorizzazioni di escavazione.
Significativa è poi la fiscalità sulle attività
estrattive che, per quanto riguarda i
materiali destinati alla produzione di
piastrelle in ceramica (in particolare
argille) non tiene conto dei limiti
temporali cui sono soggetti. L’imposta
viene infatti pagata su base annuale
mentre l’attività estrattiva di argille è
limitata a non più di quattro mesi estivi.
Peraltro se si considera che, per i tempi
di essiccamento, la commercializzazione
degli inerti avviene mediamente un anno
dopo l’effettiva estrazione, ecco che tale
imposta diviene un gravoso onere
finanziario per le imprese. Questi oneri e
questi vincoli, che spesso comportano la
necessità di importare dall’estero
materiale che sarebbe invece possibile
reperire anche in ambito locale,
finiscono col penalizzare
significativamente l’industria italiana
delle piastrelle in ceramica con un
incremento dei costi, erodendone quote
di competitività rispetto alla più
affermata concorrenza estera.
BRUNELLO CAVALLI
Tipologia
produttiva
Il fabbisogno di materie prime per impasti nelle principali tipologie di piastrelle
Produzione 2002
m 2 /000 ton.
Usi di materie prime
Tipo % - * ton. m 3
Monocottura chiara 102.733,7 1.951.941
Monocottura chiara porosa 10.774,4 172.391
Monocottura rossa 42.267,6 803.086
Monocottura rossa porosa 31.079,0 466.186
Bicottura 60.686,6 910.300
Grès porcel. non smaltato 140.395,9 3.088.711
Grès porcel. smaltato 188.808,1 4.153.779
argilla
feldspato
sabbia
argilla
feldspato
sabbia
calcite/dol
argilla
feldspato
sabbia
argilla
sabbia
argilla
sabbia
argilla
feldspato
sabbia
argilla
feldspato
sabbia
35 683.179 359.658
40 780.776 410.935
40 780.776 390.388
20 390.388 195.194
25 487.985 243.993
30 51.717 27.220
40 68.956 36.293
15 25.859 12.929
20 34.478 17.239
25 43.098 21.594
10 17.239 -
15 25.859 -
70 562.160 295.874
15 120.463 60.231
15 120.463 60.231
70 326.330 171.753
80 372.949 196.289
20 93.237 46.619
30 139.856 69.928
70 637.210 335.374
80 728.240 383.284
20 182.060 91.030
30 273.090 136.545
35 1.081.049 569.973
40 1.235.484 650.265
40 1.235.484 617.742
45 1.389.920 694.960
15 463.307 231.653
20 617.742 308.871
35 1.453.823 765.170
40 1.661.512 874.480
40 1.661.512 830.756
45 1.869.201 934.600
15 623.067 311.533
20 830.756 415.378
Fonte: Assopiastrelle - * Incidenza sull'utilizzo delle diverse materie prime negli impasti, a cura del Centro Ceramico Bologna

CER 43
I troppi vincoli all’attività estrattiva
di Andrea Serri
Inchiesta: A caccia di materie prime
>> Il 35% del costo medio industriale,
che diventa il 20% dei costi totali.
Modalità di trasporto basate
sull’intermodalità ‘ferro-gomma-nave’
che si articolano, per la stragrande
maggioranza dei volumi, non solo in
ambito regionale e nazionale, ma
addirittura europeo. Quantità
complessive che superano, per le sole
materie prime, i 10 milioni di
tonnellate annue, l’80% delle quali
movimentate nel solo distretto di
Sassuolo - Scandiano. Sta in questo
rebus - che si caratterizza per
importanza economica e, al tempo
stesso, complessità organizzativa - una
delle chiavi della competitività
dell’industria italiana delle piastrelle di
ceramica. Uno scenario che presenta
diversi capitoli aperti, come appare
dalle interviste di alcuni dei
protagonisti del settore delle materie
prime per ceramica.
“Esiste una buona correlazione, nella
storia del nostro settore, tra i luoghi di
approvvigionamento e le tipologie
prevalenti - afferma Dianno Cucchi,
responsabile degli approvvigionamenti e
della logistica per Marazzi Gruppo
Ceramiche -: i nostri calanchi erano
ottimali per la produzione della
maiolica, del cottoforte e del grès
rosso, le argille della Germania lo sono
per le produzioni in monocottura, le
argille ucraine ed i feldspati turchi
rispondono in pieno alle esigenze di
produzione del grès porcellanato, sia
in termini di qualità delle materie
prime che di volumi necessari per
realizzare i circa 330 milioni di metri
quadrati della produzione italiana”.
Due sono gli elementi topici al fine di
conseguire gli alti standard produttivi
che l’Italia ricerca: da un lato, la
garanzia della costanza nel tempo della
qualità e degli approvvigionamenti;
dall’altro, la ricerca delle migliori
modalità di trasporto. “In molti casi -
prosegue Cucchi - si tratta di una
scelta obbligata a causa della posizione
geografica dei giacimenti (quali i noli
marittimi per la Turchia, ad esempio),
anche se molto si potrebbe fare sul
versante dell’efficienza delle
infrastrutture trasportistiche in Italia:
una maggiore concorrenza tra
operatori, unita alla realizzazione di
strade e ferrovie, potrebbe portare ad
un reale e duratura riduzione dei
costi”.
Aspetto importante per cogliere la
complessità del gioco è il fatto che gli
impasti ceramici sono il mix - per
percentuali e per provenienza - di
‘terre’ anche molto diverse le une dalle
altre. “Se osserviamo con attenzione le
diverse tipologie - afferma Marco
Visentin, amministratore di IM -
possiamo dire che nel 35% degli
impasti per supporto ceramico si
utilizzano materie prime locali: questo
per sfatare il luogo (segue a pag. 44)
Parte degli alti costi connessi con il trasporto delle materie prime nascono
nel nostro Paese. Una maggiore concorrenza all’interno dei porti e la
realizzazione di infrastrutture stradali e ferroviarie indispensabili potrebbero
portare ad una reale e duratura riduzione degli oneri.

44 CER
Inchiesta: A caccia di materie prime
(segue da pag. 43) comune secondo cui, a
partire dal grès porcellanato, tutto
deve provenire dall’estero. Questo
anche alla luce del fatto che, grazie a
nuove tecniche di estrazione, la
difettologia delle argille locali è molto
migliorata”. Ma le materie prime locali
nascondono un secondo, importante,
tesoro. “Se si riuscisse a superare la
logica commerciale del ‘superbianco’ e
- aggiunge Visentin - ci fosse la volontà
di adeguare i cicli di produzione, con
materie prime locali, sarebbe possibile
realizzare maggiori volumi di prodotto
finito con minori costi, non sminuendo
assolutamente le caratteristiche
tecniche del prodotto”.
Una grande opportunità economica,
sia per le aziende ceramiche che per i
territori montani locali, che sconta
però diversi vincoli. “Vi sono
molteplici elementi che frenano
l’utilizzo delle materie prime locali -
dichiara Roberto Ternelli della Sima -
In primo luogo, non sembra esistere la
possibilità di ampliare le potenzialità
estrattive in quelle cave in cui, già da
ora, si opera, in quanto le
amministrazioni competenti non
accettano un incremento nei volumi di
escavazione delle argille mentre
sembrano maggiormente propense a
dar via libera all’estrazione di ghiaie ed
inerti.
In secondo luogo, se i diversi piani
estrattivi regionali lo consentissero,
sarebbe possibile utilizzare sabbie
italiane per il grès porcellanato fino ad
una percentuale del 15% dell’impasto
totale, con positivi benefici sia in capo
ai costi, grazie alle più brevi distanze,
che per lo sfruttamento di giacimenti
locali”. Cuore del problema è, allo
stato attuale dell’arte, l’onerosità delle
fidejussioni per il ripristino dei siti.
“Periodi di sfruttamento troppo corti,
uniti all’impossibilità di sviluppare
coltivazioni in loco, rendono le
garanzie a favore del ripristino troppo
elevate, mentre le moderne tecniche ed
approcci al problema consentono di
sistemare a regola d’arte i territori.
Purtroppo - conclude Ternelli -
scontiamo oggi errori del passato”.
ANDREA SERRI
I giacimenti locali nascondono una grande potenzialità.
La possibilità di utilizzare materie prime vicine, oltre ad
abbattere i costi di trasporto, sarebbe in grado di creare
occupazione e benessere per le zone montane. Condizione
possibile qualora l’attività estrattiva potesse svolgersi per
periodi più lunghi e con oneri fidejussori più bassi, pur nel
rispetto delle regole per il ripristino ambientale ottimale.

CER 45
Le sfide del trasporto
su gomma
di Sabrina Manfredi
>> Come nelle più belle gare sportive la forza di un
atleta emerge nello sprint finale, così nel campo
industriale la competitività di un’azienda si gioca
anche sulla breve distanza che la separa dallo scalo
merci più vicino o dal più vicino casello
autostradale.
A livello aziendale un buon ritmo di produzione ed
una tempestiva presenza sui mercati non possono,
infatti, prescindere dalla velocità con cui viene
coperto il cosiddetto ultimo miglio.
Ne parliamo con Pierpaolo Montorsi, responsabile
della categoria autotrasportatori della Lapam di
Modena. Il trasporto su gomma, all’interno del
distretto ceramico, incontra da tempo grandi
difficoltà. Ad esempio, spiega Montorsi, percorrere
i pochi chilometri che si frappongono tra lo scalo
merci di Dinazzano e le imprese di destinazione
sembra a volte un’impresa quasi titanica.
La rete stradale del comprensorio di Sassuolo, si sa,
soffre di problemi cronici, e fare passi avanti
sembra a volte impossibile. Montorsi cita il caso del
quarto stralcio per il completamento, atteso da
anni, della Modena Sassuolo. Le procedure
d’appalto hanno preso avvio l’anno scorso e
teoricamente i lavori avrebbero dovuto finire nel
2004. Sulla realizzazione di quest’opera, di
fondamentale importanza per snellire il traffico
merci del comprensorio, incombe però un grave
dilemma. Un fatto che ha dell’incredibile. Il
progetto di fattibilità sembra non avere tenuto
conto di alcune particolarità del territorio, tanto che
ora deve essere rifatto.
«Sarebbe un vero e proprio dramma se si dovesse
rivedere la progettazione dell’ultimo tratto della
Modena Sassuolo - afferma Montorsi - perché si
tratta di un’arteria di fondamentale importanza sia
per garantire l’approvvigionamento delle materie
prime sia per assicurare il trasporto di semi lavorati
tra un’azienda e l’altra».
Ma non è solo un problema di infrastrutture quello
che attanaglia il cosiddetto ultimo miglio. E’ anche
necessario effettuare le operazioni di carico e
scarico nel modo più veloce possibile, evitando così
dei lunghi tempi morti.
Montorsi chiede per questo alle aziende «una
migliore ricettività. Ciò significa che le imprese
dovrebbero velocizzare le operazioni di carico e
scarico. Per questo sarebbe importante, ad esempio,
adeguare i magazzini in modo da consentire il
lavoro a più camion contemporaneamente. E’ anche
utile mettere a disposizione degli autotrasportatori
più personale per la ricezione della merce ed il
controllo dei documenti».
Secondo Montorsi sono tutti passi che si possono
fare rivedendo l’organizzazione interna dell’azienda.
Tutto questo non può non comportare qualche
costo, «ma si tratterebbe di un investimento
essenziale per velocizzare le consegne dei prodotti
finiti ed ottimizzare quindi la produttività».
Un ultimo problema, secondo Montorsi, sta poi
nella concorrenza non sempre corretta e trasparente
tra gli stessi autotrasportatori.
«Più volte abbiamo denunciato la presenza del
lavoro nero nel nostro settore. In un comprensorio
come quello di Sassuolo, dove il trasporto su
gomma è essenziale per garantire il sistema
produttivo e dove c’è una forte presenza dei terzisti,
è inevitabile che si determinino anche fenomeni di
concorrenza sleale. A maggior ragione la nostra
categoria è da sempre favorevole a rafforzare la
partnership con i produttori ceramici locali, per
superare queste ed altre difficoltà».
SABRINA MANFREDI
Una migliore organizzazione può
rendere più efficiente la
logistica nell’ultimo miglio,
nonostante le carenze nelle
infrastrutture per la mobilità

46 CER
Rotaia: una cenerentola
che vuole crescere
di Chiara Unguendoli
Inchiesta: A caccia di materie prime
>> Il trasporto ferroviario di merci è
ancora una “cenerentola” nel nostro
Paese. Da una parte, infatti, subisce una
schiacciante concorrenza da parte di
camion e tir sul fronte della velocità, dei
costi e della flessibilità, dall’altra patisce
per i ritardi nello sviluppo della rete e
del servizio ferroviario italiano. Tuttavia,
se ben organizzato e adeguatamente
sostenuto, anche il trasporto su rotaia
può diventare competitivo. E’ questa la
sfida che si sta affrontando. Una sfida
indispensabile per decongestionare il
distretto ceramico, soffocato dall’assedio
dei tir. Vediamo in sintesi alcuni dei
passi compiuti.
SIGLATA L’INTESA CON FERROVIE NORD
Alla fine dello scorso mese di marzo
Assocargo, società per la logistica
controllata da Assopiastrelle, ha
sottoscritto un importante accordo con
Ferrovie Nord Milano che ha acquisito
il 70 per cento del capitale di Cargo
Clay, una società di Assocargo.
Cargo Clay, che opera nel trasporto
delle argille estratte prevalentemente in
Francia e Germania, si rivolge, come
fornitore di servizi logistici, al distretto
ceramico e a tutte le 241 aziende italiane
del settore, con l’obiettivo specifico di
ampliare l’uso della ferrovia nel
trasporto delle materie prime e dei
prodotti finiti. «Il nostro interesse -
afferma Marco Morfino, direttore della
divisione Cargo di Ferrovie Nord Milano
Esercizio - è quello di creare società o
partnership in diversi settori industriali.
Cargo Clay costituisce una eccellente
opportunità per il futuro della nostra
azienda, considerando che il nostro
Paese è ai vertici mondiali nella
produzione di ceramica per l’edilizia».
PARTE IL TRENO DELL’ARGILLA
Una seconda iniziativa per favorire il
trasporto su rotaia è il «treno
dell’argilla», cioè il collegamento
ferroviario che dal porto di Ravenna fa
giungere allo scalo di Dinazzano, in
provincia di Reggio Emilia, una parte
delle materie prime per l’industria della
ceramica nel distretto emiliano. A
questo scopo si utilizzano reti ferroviarie
minori, per non gravare sul tratto ormai
congestionato della Milano-Bologna.
E’ un esempio di come, con l’utilizzo
intelligente della rotaia, sia possibile
alleggerire il traffico su gomma, con
sensibili vantaggi dal punto di vista
dell'impatto ambientale.
Il «treno dell’argilla» viaggia tre volte
alla settimana, ogni mercoledì, giovedì e
venerdì. In futuro si prevedono cinque
viaggi la settimana. Il percorso seguito è
quello dal porto di Ravenna allo scalo di
Dinazzano (seguendo il percorso
Ferrara, Poggio Rusco, Luzzara,
Guasatalla, Reggio Emilia), dove l’argilla
viene caricata su camion per essere
consegnata alle aziende nell’area di 35
chilometri. Il treno è composto da 10
carri e 14 container per il prodotto
finito, e carica le materie prime già
stoccate e prelavorate.
Al ritorno, trasporta a Ravenna le

CER 47
Il trasporto su ferrovia cerca di venire incontro alle esigenze
dell’industria ceramica attraverso il potenziamento dello scalo di
Dinazzano e l’avvio del “treno delle argille”, che collega il distretto
con il porto di Ravenna. Opportunità che si scontrano con uno
sviluppo della rete ancora carente e con una maggiore flessibilità
del trasporto su gomma, che offre minori costi a parità di volume.
ceramiche destinate all’esportazione:
principalmente in Medio Oriente e in
Nord America.
L’iniziativa del «treno dell’argilla» è
decollata recentemente, alla metà dello
scorso mese di marzo, e quando sarà «a
regime», consentirà di togliere dalle
strade circa 15 mila camion all’anno.
L’iniziativa è realizzata da Regione
Emilia Romagna, Sapir, Trenitalia -
Divisione Cargo, Fer, Act di Reggio
Emilia e dalla società Dinazzano-Po, che
gestisce lo scalo merci ferroviario.
«Come Regione abbiamo voluto con
forza questo treno - spiega l’assessore
regionale ai Trasporti e Mobilità Alfredo
Peri - Volevamo dimostrare che la
mobilità sostenibile delle merci è
possibile anche con le attuali
infrastrutture. Il primo bilancio è
soddisfacente ed è frutto anche della
collaborazione fra diversi enti e società,
uniti da un’unica strategia». «Ci siamo
posti il problema di rendere un servizio
a due territori - prosegue Peri - e cioè
Ravenna, con il suo porto, e Sassuolo,
con le aziende di ceramiche. Entrambe
le aree infatti sono caratterizzate da
un’alta densità di mobilità delle merci».
CRESCE LO SCALO DEL POLO CERAMICO
Lo scalo di Dinazzano è nato per il
trasporto di materie prime per
l’industria ceramica, nel 1985, per
volontà della Provincia di Reggio Emilia.
Dotato all’inizio di un unico binario per
il carico e lo scarico, iniziò l'attività con
traffici di argille provenienti dalla
Westerwald. «Negli anni successivi -
spiega Paolo Rodighiero, direttore
generale di Act, l’Azienda trasporti di
Reggio Emilia che gestisce lo scalo - la
nostra attività ha segnato una continua
crescita. Il mercato delle materie prime
si è ampliato conquistando nuovi traffici
con provenienza dalla Francia, dalla
Sardegna e dalla Calabria, e attualmente,
soprattutto dall’Ucraina. Oggi il volume
complessivo è di oltre 1 milione e mezzo
di tonnellate all’anno».
Dal 1995 Dinazzano può contare su tre
binari di lavorazione merci; nel 2000 c’è
stato un ampliamento che permette ora
il trasporto anche di containers. Ma le
dimensioni dello scalo restano
insufficienti. «E’ quasi completato -
aggiunge Rodighiero - l’iter per la
costruzione dell'espansione del terminal
a Nord della linea Reggio
Emilia/Sassuolo, che di fatto
“raddoppierà” lo scalo. Ci sono già i
finanziamenti e il progetto esecutivo:
entro l’anno dovrebbero cominciare i
lavori, che prevediamo terminino nel
2005». Altri progetti già avviati sono
l’adeguamento della linea ferroviaria
Reggio Emilia-Dinazzano (che dovrebbe
essere realizzato entro 2 anni) e la
«bretella» di collegamento allo scalo
merci di Marzaglia (Modena).
Completato questo piano di sviluppo,
sarà possibile la movimentazione di 6
milioni e mezzo di tonnellate di
materiali all’anno.
CHIARA UNGUENDOLI
Marco Morfino
Alfredo Peri
Paolo Rodighiero

48 CER
Inchiesta: A caccia di materie prime
>> Contribuire al potenziamento della
logistica del distretto ceramico,
riqualificare i servizi di trasporto
marittimo, garantire gli standard di
sicurezza europei. Sono questi gli
obiettivi che Assocargo intende
raggiungere con la creazione di Cargo
Ship, la società specializzata nel
trasporto navale.
La sua costituzione rappresenta una
nuova tappa nella battaglia sempre in
corso per risolvere i problemi logistici
dell’industria italiana delle piastrelle.
IDENTIKIT DELLA SOCIETÀ. Cargo Ship
è stata costituita nello scorso mese di
gennaio per iniziativa di Assocargo
(controllata da Assopiastrelle), che ne
detiene il 30%. Scopo dell’iniziativa è
stato quello di proporre al settore
ceramico un operatore specializzato
per potenziare e rilanciare il trasporto
navale di materie prime e offrire
servizi logistici qualitativamente
superiori. Altro socio di Cargo Ship,
con una quota del 30%, è la società
Acciaro e Parodi di Sassari, un
terminalista che opera nei porti di
Oristano e Porto Torres con una
struttura propria di mezzi di sbarco e
concessioni portuali per la
movimentazione di merci e camion. Il
restante 40% di Cargo Ship è
detenuto dalla Eli, del Gruppo Circle
Italship, una società armatoriale che
possiede 18 navi e opera
prevalentemente nel mercato
mediterraneo con una movimentazione
di circa 4 milioni di tonnellate di
merce all’anno.
INIZIATIVE IN CORSO. Cargo Ship opera
principalmente nelle tratte dalla
Sardegna, gestendo i servizi
intermodali verso i porti di Livorno e
La Spezia. La Sardegna è uno dei
maggiori punti di approvvigionamento
di materia prima per il distretto
ceramico: dalle sue cave arrivano a
Sassuolo quasi un milione di tonnellate
di argilla e sabbie all’anno. Di queste
Cargo Ship ne movimenta poco meno
della metà, circa 400 mila tonnellate,
mentre il resto viaggia su gomma
utilizzando i traghetti. Al momento,
quindi, il primo obiettivo della nuova
società è quello di rafforzare e
coordinare in modo organico i servizi
intermodali dalla Sardegna. Dai porti
di Livorno e La Spezia, per il
Le sabbie sulla “via del mare”
di Raffaella Giuri

CER 49
successivo trasporto terrestre si
vuole poi privilegiare la ferrovia, grazie
alla collaborazione con Cargo Clay.
PROGETTI FUTURI. Rientra, invece,
negli obiettivi di medio e lungo
termine di Cargo Ship l’ingresso nei
mercati della Turchia e dell’Ucraina,
altre due importanti fonti di
approvvigionamento per il distretto
ceramico. Dalle cave turche e ucraine
provengono, infatti, 2,5 milioni di
tonnellate di materie prime l’anno.
Sulle prospettive di nuove tratte, i
vertici dell’azienda si dicono ottimisti,
anche se non abbandonano una certa
prudenza, date le particolari
caratteristiche di questi mercati. Infatti
dall’Ucraina e dalla Turchia la
concorrenza straniera gestisce le tratte
per lo più con navi molto vecchie (con
20 o addirittura 30 anni di servizio), e
si tratta di imbarcazioni che, se da un
lato non garantiscono le più elementari
regole di sicurezza, dall’altro
permettono di abbattere i costi e
proporsi al di sotto del prezzo di
mercato.
Questa situazione, però è ormai giunta
al limite. La sensibilità nei confronti
Attiva dall’inizio del 2003, Cargo
Ship trasporta argille e sabbie dalla
Sardegna ai porti del Tirreno. Nel
futuro ci sono i traffici dall’Ucraina
e dalla Turchia.
della sicurezza delle persone che
navigano e dell’inquinamento dei mari
è ormai altissima in Europa. Le
autorità europee competenti, infatti,
anche sulla scia delle polemiche che
sollevò a suo tempo il naufragio
dell’Erika, hanno deciso di rafforzare i
controlli sullo stato di salute e sull’età
delle navi che fanno la spola nei nostri
mari, per evitare che altre “carrette”
possano collassare con il loro carico.
Tra breve, quindi, il mercato del
trasporto via mare su queste tratte si
riaprirà a quegli operatori, come
Cargo Ship, in grado di assicurare il
rispetto degli standard di sicurezza e
qualità del servizio richiesti
dall’Unione europea.
RAFFAELLA GIURI

50 CER
Informazioni dalle aziende
Railog spa
Interno Scalo ACT
42013 Dinazzano -
Casalgrande
Reggio Emilia
Tel +39 0522 770211
Fax +39 0522 770251
@mail:
dinazzano@railog.net
Railog, un partner per le aziende
Railog offre alle aziende trasporti internazionali, curando ogni
aspetto, dal ritiro alla consegna, e risolvendo ogni problema pratico
La Railog spa si occupa
di trasporto ferroviario, sia in
ambito nazionale che
internazionale, nonchè della
logistica completa delle merci
trasportate: prodotti
siderurgici di tutti i tipi, dai
delicati coils in acciaio inox
alle lamiere a caldo, tubi,
profili, bramme, lamierino
magnetico, banda stagnata
ecc.
L’azienda offre assistenza in
tutti i momenti della
spedizione, l’espletamento
delle operazioni doganali, le
eventuali immissioni in libera
pratica delle merci importate,
il rilascio dei documenti
ministeriali necessari alle
importazioni, il magazzinaggio
in strutture idonee e la
terminalizzazione dei prodotti
siderurgici in strutture
attrezzate, operando
prevalentemente nell’Italia
settentrionale e centrale, da e
per svariati Paesi europei,
tramite anche le consociate
del Gruppo.
In particolare, Railog si
propone come partner per le
aziende del distretto ceramico,
offrendo un servizio just in
time da tutti i principali bacini
di produzione di materie
prime per l’industria ceramica
Italiana e per il comparto
vetrerie.
Railog riceve e spedisce a
mezzo ferrovia da e verso tutti
i paesi della C.S.I.,
Repubblica Serba, Kossovo,
Macedonia, Bosnia
Erzegovina, Grecia, Bulgaria,
Romania, Turchia, Ungheria,
Iran, con assicurazioni all
risks per ogni tipo di
trasporto.
L’azienda stessa si occupa per
ogni trasporto della sua
logistica completa: ritiro della
merce presso il produttore,
stoccaggio, carico del vagone,
trasporto, scarico e consegna
in ogni paese europeo.
Railog si avvale inoltre di
importanti partners europei
per i trasporti a camion
completo e dispone di
automezzi noleggiati in roundtrip.
Può contare anche su
una flotta di autotreni coperti
e ribaltabili sui servizi
internazionali e nazionali.
Railog è in grado di
organizzare treni completi,
con partenze giornaliere con
treni diretti sui principali
mercati Europei. L’azienda ha
nel servizio ferroviario il
proprio core-business ed è
appunto in questo settore che
garantisce un forte valore
aggiunto in termini di knowhow,
contatti con le varie
amministrazioni ferroviarie,
monitoraggio dei vagoni nei
maggiori Paesi europei ed una
serie di prestazioni
professionali che rendono
facilmente accessibile
l’utilizzo di questo trasporto
alla clientela.
L’offerta di Railog spazia dalla
merce industriale e chimica,
ai prodotti tossico nocivi fino
ai beni di consumo.
Grazie al personale qualificato
ed alle esperienze maturate in
campo europeo e mondiale
Railog fornisce alla clientela
un valido supporto di
consulenza in merito a
qualsiasi progetto logistico.

52 CER
Informazioni dalle aziende
Cargo Docks Srl
Via Monaco, 34
41100 Modena
Tel. 059 429760
Fax 059 429708
www.cargodocks.it
direzione@cargodocks.it
Cargo Docks, servizi e soluzioni
per il trasporto
L’azienda di Modena offre un ampio ventaglio di proposte per la movimentazione
delle merci, a livello nazionale ed internazionale, anche grazie all’esperienza
maturata nel comprensorio della ceramica
Cargo Docks, azienda attiva
nel settore della logistica
multimodale a livello europeo,
con un suo polo terminalistico
ferroviario, è diretta a servire
diversi settori merceologici
grazie all’offerta di soluzioni
per spedizioni internazionali di
materie prime.
Il settore maggiormente
sviluppato è quello della
movimentazione di materiali
alla rinfusa, come le argille, e
di prodotti confezionati nelle
forme di sacchi su pallet e
big bag.
La movimentazione avviene
sotto apposite pensiline, le
quali permettono che i
materiali vengano scaricati
senza essere inquinati o
danneggiati da eventi
atmosferici. Le merci, secondo
le richieste del cliente,
possono essere confezionate o
sconfezionate o stoccate e,
grazie alla ampia disponibilità
nel parco veicolare di
differrenti tipi di semirimorchi,
consegnate al destinatario. La
società, pertanto, è in grado di
offrire una variegata serie di
servizi, che possono trovare
adeguate richieste su un
mercato peculiare come quello
della ceramica del
comprensorio di Modena e
Reggio Emilia.

Galleria
gMaterie e prodotti
chimici per ceramica:
analisi del settore
p. 54
Schede prodotto p. 58
Materie prime,
refrattari, impasti e
relative tecnologie
DAOG Refrattari p. 67
Explorer p. 64
Ferro Italia p. 68
Gruppo Minerali p. 69
Metco p. 58
Minerali Ceramici p. 62
O. Bitossi p. 60
Smalticeram p. 66
Tecnologia per
essiccamento e
cottura:
analisi di settore
p. 70
Essiccamento, cottura e
impianti termici
A.B.C. Bilance p. 75
Officina C.M.C. p. 76
Sacmi Imola p. 73
Welko p. 74

54 CER
Materie e prodotti chimici per ceramica:
analisi del settore
di Alfredo Ballarini*
1. Materie e prodotti chimici per ceramica: analisi di settore
(valori espressi in %)
CONTO ECONOMICO 2001 2000
Vendite e prestazioni 100,00% 100,00%
+/- Variaz. scorte e lavori 0,43% -0,17%
Valore della produzione 100,43% 99,83%
(-) Consumo di beni e acquisto servizi 78,58% 79,44%
Valore aggiunto 21,85% 20,39%
(-) Per il personale 9,94% 10,13%
(-) Altri oneri di gestione 0,70% 0,78%
Margine Operativo Lordo 11,21% 9,48%
(-) Ammortamenti e accantonamenti 3,79% 3,79%
Margine Operativo Netto 7,42% 5,69%
+/- Proventi/Oneri finanziari -0,25% 0,05%
+/- Proventi/Oneri straordinari -0,71% -0,36%
Risultato pre Imposte 6,45% 5,38%
(-) Imposte sul reddito 3,01% 2,40%
Risultato dopo Imposte 3,45% 2,98%
ATTIVO
Immobilizzazioni 39,65% 39,31%
Rimanenze 11,11% 10,99%
Crediti verso clienti 31,16% 30,73%
Altri crediti e attività finanz. a breve 15,01% 13,85%
Liquidità 3,07% 5,12%
Totale attivo netto 100,00% 100,00%
PASSIVO
Patrimonio netto 32,90% 32,40%
Fondi del passivo 3,48% 3,43%
Debiti finanziari 36,86% 35,34%
Debiti verso fornitori 19,29% 21,55%
Debiti diversi 7,47% 7,28%
Totale debiti 63,62% 64,16%
Totale passivo e netto 100,00% 100,00%
Fonte: Alfredo Ballarini Studio di Finanza Aziendale
>> Per l’analisi è stato utilizzato un campione di
società di capitale operanti nel settore delle materie
prime e prodotti chimici per ceramica
comprendendo le produttrici di colle e adesivi ma
escludendo i bilanci consolidati eventualmente
presenti nel campione. Sono stati aggregati i dati di
bilancio ufficiale (depositato) 2001 - 2000 già
utilizzati per lo studio annuale “Top Tiles 2002
Fornitori” eliminando alcune imprese non presenti
in tutti e due gli esercizi per omogeneizzare il
campione di studio nei due anni considerati. I dati
in valore assoluto si intendono in Euro.
SCHEMA DESCRITTIVO DEL CAMPIONE
Il numero dei componenti è di 50 società di capitale.
Di queste, 37 risultano operanti nel comprensorio
delle provincie Modena - Reggio Emilia.
Pur non potendo calcolare il numero esatto di
dipendenti, a causa della presenza dei bilanci in
forma abbreviata che non ne riportano il dato, una
stima realistica indica, per il campione qui considerato,
un numero di addetti attorno alle 3000 unità.
L’attività è quella di fornitura di materie prime e
prodotti chimici. Le esportazioni, evidenziate sono
molto variegate e vanno da circa il 10 % delle
vendite fino anche a oltre il 70% del fatturato,
tenendo presente che il dato dichiarato in nota
integrativa del bilancio, non di rado si riferisce alle
vendite estere lorde, e che il successivo indice di
esportazione viene calcolato rapportando questo
dato alle vendite totali nette; ma questo influisce al
massimo per pochi punti percentuali, non
significativi per la valutazione.
ANALISI ECONOMICA (TABELLA 1)
I dati aggregati di questo campione evidenziano un
fatturato 2001 di 1160 milioni, +6,34 % sul 2000,
quindi una dinamica ancora positiva, seppure
praticamente dimezzata rispetto all’esercizio
precedente. Il totale delle attività nette raggiunge i
1.113 milioni, quindi con un indice di rotazione
complessivo lievemente superiore all’unità.
ANALISI DEI MARGINI
Esaminando nel dettaglio il conto economico si

CER 55
nota un aumento dell'incidenza del valore
aggiunto di circa 1,5 punti percentuali sul fatturato,
che migliora ancora leggermente nel margine lordo e
nel Margine Operativo Netto; mentre è più
contenuto, di circa 0,5 punti percentuali
l’incremento del peso del risultato finale.
ANALISI PATRIMONIALE
Se in termini di fatturato il settore ha avuto ancora
una buona crescita, in termini di attivo netto si è
avuto un incremento più modesto, pari al 3,6%
circa, distribuito su investimenti in immobilizzazioni
e in maggior circolante.
I debiti finanziari al netto della liquidità aumentano
di circa 51 milioni, e aumentano anche l’incidenza
sul fatturato di quasi 3 punti percentuali al 32,4%.
Questo è un tasto dolente, non tanto per il livello
raggiunto, che tutto sommato è ancora accettabile,
quanto per la tendenza che pare proseguire alla
stessa velocità di aumento da un anno all’altro.
ANALISI DEI FLUSSI (TABELLA 2)
Nel settore delle materie prime, per il periodo in
questione, notiamo come sia stata complessivamente
assorbita liquidità per ben 21 milioni circa, anche
per la dinamica sostenuta degli investimenti, sia
operativi che finanziari. Un’altra componente
rilevante riguarda la diminuzione di debiti verso
2. Materie e prodotti chimici per ceramica
Analisi dei flussi di cassa e dei flussi di capitale circolante netto (2001 - 2000)
VARIAZIONE DI CIRCOLANTE NETTO (CN)
-8.378
somma dei +/- cn
Variazioni di:
Immobilizzi materiali
e immateriali
51.932
rettificati
Immobilizzi finanziari
34.578
Scorte
5.656
Clienti a breve
16.570
Altri crediti
2.868
LINEA LIQUIDITÀ GENERATA
-cn
-cn -cn
-
-
LINEA LIQUIDITÀ ASSORBITA
-cn
-
Variazioni di:
Cash Flow prodotto
98.907
dalla gestione corrente
Mezzi propri
(21.780)
escluso risultato
Debiti a medio
1.006
rettificati
Debiti finanziari a breve
20.012
Fornitori a breve
(16.856)
+cn
+cn
+cn
Altri debiti
- 9.413
+
+
-20.903
somma di tutti i +/-
VARIAZIONE DI LIQUIDITÀ (delta cassa e banche attive)
+ = genera liquidità - = assorbe liquidità +/-cn = genera / assorbe liquidità e circolante netto
CIRCOLANTE NETTO = quota di scorte crediti e liquido eccedenti le esigenze dei debiti a breve;
è finanziato dall'eccedenza di mezzi propri e debiti a medio su immobilizzi.
Fonte: Alfredo Ballarini Studio di Finanza Aziendale

56 CER
3. Materie e prodotti chimici per ceramica
Analisi della struttura dei fondi patrimoniali (2001 - 2000)
STUDIO GRAFICO DELL’EQUILIBRIO FINANZIARIO
ANALISI DEL CIRCOLANTE NETTO
LIQUIDITÀ
ALTRI CREDITI
ALTRI DEBITI
CIRCOLANTE NETTO
Mezzi Propri
= 19,25%
% Mezzi Propri Tangibili = 96,96%
CIRCOLANTE NETTO
Attivo Circolante
= 12,40%
CLIENTI
FORNITORI
DEBITI FINAN. B.
MARGINE DI TESORERIA = -10,67%
Passivo Circolante
RIMANENZE
IM.FINANZIARI
}
MEZZI PROPRI
ROTAZIONE SCORTE = 9,27
Durata Clienti a breve = 109
Durata crediti infragruppo = 31
Durata Fornitori a breve = 85
Durata debiti infragruppo = 15
(Crediti + Scorte) = 46,66%
Fatturato
IM.IMMATERIALI
IM. MATERIALI
DEBITI A MEDIO
MARGINE DI STRUTTURA = -32,73%
Attivo Fisso
Nota: i crediti e debiti infragruppo sono approssimati a medio termine e ciò può falsare il circolante netto laddove contengano
invece un’elevata quota di commerciali.
Fonte: Alfredo Ballarini Studio di Finanza Aziendale
fornitori, per circa 16 milioni, probabilmente a
fronte del pagamento di investimenti precedenti e
non per una variazione delle normali dilazioni
correnti.
appannamento patrimoniale, legato ai maggiori
debiti, alla scarsità e diminuzione di circolante
netto, al ciclo finanziario negativo e alla
diminuzione del polmone di liquidità.
ANALISI DELLA STRUTTURA DEI FONDI
PATRIMONIALI (TABELLA 3)
Se dall’analisi dei flussi passiamo all’analisi dei fondi
in questione, notiamo una situazione più che
sufficiente, ma migliorabile, con capitale circolante
netto pari solamente al 12,4% dell’attivo a breve,
clienti con scadenza superiore ai fornitori, margini
di tesoreria e struttura negativi, capitalizzazione
confermata su un buon 32% del patrimonio.
ANALISI DEL RATING ABC DI BILANCIO (TABELLA 4)
I valori finali riassuntivi Rating Economico B90 e
Rating Patrimoniale B59 mostrano un
miglioramento della situazione economica più
stentato di quanto ci si potesse aspettare guardando
i maggiori livelli di redditività, e su questo incide la
problematica di oneri finanziari tendenzialmente e
praticamente in aumento, a causa dell’avanzare
dell’indebitamento già esaminato; un ulteriore
VALUTAZIONI FINALI
Il comparto diminuisce la sua velocità di crescita,
ma non la dissipa completamente, mantenendola
anzi a livelli più che accettabili. Questo dimostra
come, pur risentendo delle difficoltà dei suoi clienti
che non riescono a incrementare i livelli di
produzione delle piastrelle, tuttavia gode del
vantaggio di una richiesta di fondo strutturalmente
continua e, contemporaneamente, della richiesta di
materie prime sempre di maggiore qualità. Dunque
si può pensare che questo settore dorma sonni
tranquilli, nel momento in cui spera, come tanti di
noi, che ormai la ripresa sia davvero dietro l’angolo.
Tuttavia non trascurerei di curare a dovere, in via
preventiva, il “sovrappeso” dei debiti che, pur
giustificati dagli investimenti effettuati, devono a
questo punto essere ben consolidati e “digeriti”.
ALFREDO BALLARINI
*STUDIO DI FINANZA AZIENDALE

4. Materie e prodotti chimici per ceramica
Analisi del rating ABC di bilancio
Pesi % scarso medio buono
C B A INDICATORI Valore 00 Rating 01-00 TIPO
10
10
10
20
10
20
10
10
15
25
5
15
10
5
15
min max min max min max
-8 1,9 2 7,9 8 25
15 6,1 6 3,1 3 0
20 34,9 35 39,9 40 60
0 7,9 8 14,9 15 30
-60 -10,1 -10 4,9 5 25
-9 -4,1 -4 2,1 -2 0
in aumento stabile in calo
8 6,1 6 4,1 4 1
70 40,1 40 25,1 25 0
1
5
40
-20
0
4
6,9
29
60,1
-5,1
0,9
14,9
7
30
60
-5
1
15
17,9
49
70,1
29,9
3,9
29,9
18
50
70
30
4
30
Variazione rettificata fatturato (1)
Variazione scorte (% Fatturato)
Valore aggiunto % su Val. Prod.
Margine Econ. Competitivo% (2)
Delta % Margine Lordo %
Oneri Finanziari netti %
Tendenza % oneri finanziari (3)
Debito Medio / Cash Flow (gcic)* (4)
% Deb. Finanz. netti/ Fatturato
ANALISI DEL:
50 Circolante Netto Rettificato (5)
100 Variaz. % Circolante Netto %
100 Elasticità del circolante rettificato (6)
60 Ciclo Finanziario Fornit.-Clienti
15 % Liquidità sul totale attivo
50 Capitalizzazione tangibile
B71 - A3
A87 - A92
C12 - C3
B43 - B23
A63 - C94
A88 - A100
C50 - B50
A47- A29
B49 - B67
Economico
Economico
Economico
Economico
Economico
Economico
Economico
Econ. / Patrim.
Patrimoniale
12,30
-11,28
78,26
-23,9 gg
3,07
31,90
B49 - B62
C000 -C000
A28- A31
C000 - C34
B72 - A11
A10 - A2
Patrimoniale
Patrimoniale
Patrimoniale
Patrimoniale
Patrimoniale
Patrimoniale
* gcic = della gestione corrente in contanti
(1) VARIAZIONE RETTIFICATA DEL FATTURATO: misura la variazione di fatturato tra un anno e l'altro, riducendo però il rating se gli Immobilizzi Materiali
presentavano una Rotazione Media inferiore al settore nell'anno precedente. Il ragionamento è: se gli immobilizzi erano poco sfruttati, l'aumento del fatturato deve
essere visto come un ritorno alla normalità, piuttosto che in chiave di forza commerciale.
(2) MARGINE ECONOMICO COMPETITIVO: differenza tra margine lordo e oneri finanziari netti; misura il margine sacrificabile sul mercato per
sostenere le vendite in periodo recessivo, a parità di mix.
(3) TENDENZA DELL'INCIDENZA DEGLI ONERI FINANZIARI: misura la variazione del costo % interno del denaro e la variazione del debito finanziario:
se i debiti finanziari sono aumentati e il loro costo è diminuito, è possibile ipotizzare un adeguamento degli oneri finanziaari che probabilmente non hanno ancora
maturato un anno pieno sul nuovo monte debiti.
(4) DEBITI A MEDIO / CASH FLOW: misura il Cash Flow corrente non immagazzinato e osserva in quanti anni, questo flusso di cassa, riuscirebbe a ripianare
i debiti finanziari a medio termine in essere.
(5) ANALISI DEL CIRCOLANTE NETTO RETTIFICATO: premesso che per circolante netto si intende l'eccedenza dell'attivo a breve sul passivo a breve,
qui si misura la % di questa eccedenza; ad esempio il 20% dell'attivo a breve non è impegnato da debiti a breve! Prima però viene corretto il circolante per la parte
di scorte e crediti eccedenti la rotazione media di settore; poi vengono assegnate delle maggiorazioni se i margini di tesoreria e struttura risultano positivi.
(6) ELASTICITÀ DEL CIRCOLANTE RETTIFICATO: misura la % di attivo a breve che può definirsi liquida, considerando sia le liquidità immediate come
cassa e banche, che quelle differite come i crediti. Il valore viene rettificato eliminando i clienti che eccedono la rotazione media di settore. Le scorte invece sono
motivo di anelasticità.
6,17
0,39
21,76
10,91
17,55
-0,26
2,60
32,84
RATING RIASSUNTIVO 2001 2000
ECONOMICO:
B90 B82
PATRIMONIALE: B59 B68
Fonte: Alfredo Ballarini Studio di Finanza Aziendale

58 CER
METCO Srl - Via G. Galilei, 4 - 40050 Monteveglio (Bo) - Tel. 051 830393 - Fax 051 830066 - metco@bo.nettuno.it
Materie prime e tecnologie per gli impasti
L’azienda
Metco Srl vanta oltre 10 anni di
esperienza nella produzione di
complessi metallici penetranti per la
decorazione di piastrelle in grès
porcellanato rustico e levigato oltre a
fornire assistenza professionale sulla
collocazione appropriata delle
attrezzature, scelta di applicatori,
consultazione e assistenza tecnica a
clienti di tutto il mondo i quali
richiedono garanzia di perfezionamento
nella efficienza e qualità produttiva.
Nel dicembre 1998, Metco ha creato un
centro permanente di ricerca a Fiorano
Modenese, per rispondere a tutte le
caratteristiche di un moderno ed
efficiente fornitore, con i più sofisticati
sistemi di applicazione disponibili sul
mercato e recentemente ha fondato 3
centri ausiliari in Spagna, Cina ed India
per garantire consegne puntuali e
consulenza esperta.
Prodotti
METCOLOR: soluzioni acquose
contenenti uno o più composti metallo
organici in grado di fornire, applicati
correttamente, la colorazione desiderata
alla piastrella cotta e levigata;
METSCREEN: agente addensante per la
corretta applicazione dei Metcolor con
retino o rullo siliconico;
METASORB: prodotto altamente
penetrante, per un miglior
affondamento del colore nel corpo della
piastrella;
METABASE: permette di ottenere effetti
di profondità simili a quelli presenti
nelle pietre naturali;
METOSAL: esalta l’effetto cromatico di
alcuni complessi organometallici che
trovino difficoltà di penetrazione
nell’impasto ceramico;
METOIL: crea un effetto impermeabile
sulla superficie della piastrella al fine di
ottenere una penetrazione differenziata
dei colori;
gMETFOAM: riduce o elimina la possibile
formazione di schiuma durante
l’addensamento del colore prima
dell’utilizzo;
METFLUID: aiuta nella preparazione
dell’addensamento dei Metcolor prima
del loro utilizzo;
METOX: prodotto da aggiungere
nell’impasto ceramico prima della sua
immissione nell’atomizzatore per la
produzione di polvere.
The firm
METCO SRL is a leading company with
over 10 years of experience in the
production of metallic penetrating
compounds for the decoration of tiles in
both rustic and polished porcelain
stoneware. It also provides professional
assistance for the optimum positioning of
equipment, the choice of applicators, a
consultancy service and technical
assistance to its customers throughout the
world, who require the guarantee of the
perfecting of efficiency and quality in
production.
In December 1998, Metco created a
permanent research centre at Fiorano
Modenese, to respond to all the
specifications of a modern and efficient
supplier, with the most sophisticated
application systems available on the
market. It has recently launched 3
auxiliary centres in Spain, China and
India in order to guarantee punctual
deliveries and expert advice.
Products
METCOLOR: Aqueous solution containing
one or more organic metal compounds
able to provide the fired and polished tile
with the required colouring, when
applied correctly.
METSCREEN: Thickening agent for the
correct application of Metcolors with
screen or silicon roller.
METASORB: Highly penetrating product,
for optimum infiltration of the colour in
the body of the tile.
METABASE: Enables the achievement of
the depth effect, similar to that found in
natural stone.
METOSAL: Enhances the chromatic effect
of certain organic metallic compounds,
which find it difficult to penetrate the
ceramic body.
METOIL: Creates a waterproof effect on
the tile’s surface in order to achieve
differentiated penetration of colours.
METFOAM: Reduces or eliminates the
possibility of foam forming during the
thickening of the colour before use.
METFLUID: An aid for the preparation of
the thickening of Metcolors before use.
METOX: Product to be added to the
ceramic body before it is inserted in the
atomiser for the production of powder.

60 CER
Materie prime e tecnologie per gli impasti
O. BITOSSI Srl - Via Fraschetti, 5 - 57128 Antignano (Li) - Tel. 0586 580066 - Fax 0586 580731 - www.cfg.it - cfg@cfg.it
Prodotto / Product
Met-Silcast: gettata refrattaria a base di
silice fusa / Met-Silcast: fused silica-based
refractory casting
Caratteristiche
Il Met-Silcast (M-S) è un materiale
molto versatile per riparazione,
costruzione, prefabbricazione di parti
resistenti a temperature fino a 1620°C
circa, supporti, piastre, pezzi speciali.
E’ costituito da una massa granulare
asciutta alla quale si unisce lo specifico
legante in quantità adatta a colare o
gettare o intonacare o pigiare, secondo
la preferenza. Nella maggioranza dei
casi si impiegano 2,7 litri di legante per
25 kg (1 sacco) di massa granulare
asciutta. Non aggiungere mai acqua. Il
tempo di lavorabilità è abbastanza
lungo ed aumenta con l’aumentare della
quantità di legante aggiunto; questo
fatto consente di realizzare strutture
anche complesse. L’impasto ha forte
potere adesivo e si unisce tenacemente a
strati già induriti di se stesso o di altri
materiali; è pompabile con portate di
migliaia di kg/ora e permette di
costruire grandi strutture monolitiche,
senza giunti di dilatazione, quindi per
esempio a tenuta di gas (sigillatura di
volte per forni ad ossicombustione), in
brevissimo tempo, e praticabili nel giro
di poche ore. La presa avviene a freddo
o a caldo. Per l’essiccamento completo è
sufficiente scaldare a 110°C: niente
acqua di idratazione o cristallizzazione
da eliminare seguendo rigorosi cicli
termici. Il ritiro è assente sia alla pressa
che all’essiccamento e alla cottura. Il
coefficiente di dilatazione termica è
praticamente nullo, caratteristica
essenziale della silice fusa. Quindi
ottima resistenza allo shock termico. La
resistenza meccanica sale con continuità
da circa 25 N/mm2 dopo essiccamento
a oltre 30 intorno a 1100°C. Resiste
bene all’abrasione. Nei confronti
gdell’attacco degli alcali si comporta
meglio di qualsiasi refrattario di silice
naturale. L’occorrenza è 2 kg/dm3;
installato ha peso specifico 1,85
kg/dm3, piuttosto basso, il che significa
basso carico statico su eventuali
strutture usurate in riparazione. Anche
il calore specifico è basso e molto
contenuta è la conducibilità termica,
con beneficio del bilancio energetico dei
forni in tutto o in parte costruiti o
rivestiti con M-S.
Technical features
Met-Silcast (M-S) is a highly versatile
material for the repair, construction and
pre-fabrication of heat-resistant elements
up to a temperature of approximately
1620°C, supports, plates and special
parts. It consists of a dry granular mass to
which a specific binder is added in
suitable quantities to pour, cast, coat or
ram, according to need. In most cases you
need 2.7 litres of binder for every 25 kg
(1 bag) of dry granular mass. Never add
water. The workability time is quite long,
and increases in proportion to the
amount of binder added; this allows for
the creation of even complex structures.
The mixture is very adhesive and sticks
stubbornly to previously hardened layers
of the same or other materials; it can be
pumped at a rate of thousands of kg/hour
for the construction of giant monoliths,
with no expansion joints, and gas tight
(p. ex. for sealing the crown of oxy-fuel
kilns), in the very shortest time and
being ready to use in just a few hours. It
is cold or heat setting. For complete
drying, simply heat to 110°C: no
hydration or crystallization water that
needs to be removed through complicated
heat cycles. There is no shrinkage, at
drying, setting or firing. The coefficient
of thermal expansion, a peculiar
characteristic for fused silica, is practically
inexistent. It is therefore extremely
resistant to thermal shock. Mechanical
resistance increases continuously from
around 25 N/mm2 after drying to more
than 30 at around 1100°C. It is also
highly scratch-resistant. In respect with
the alkali attack, it behaves better than
any other natural silica refractory
L’attuale sede della O. Bitossi Srl, in passato
residenza della famiglia Donegani, fondatrice
della società Montecatini divenuta
successivamente Montedison / The current
headquarters of O. Bitossi Srl, once the residence
of the Donegani family, founders of the company
Montecatini that subsequently became Montedison
material. Occurrence 2 kg/dm 3 ; in service
its specific weight is 1.85 kg/dm 3 , which
is rather low, meaning low static load on
any worn structures under repair. The
specific thermal is also low, and the heat
conductivity is very limited, which has
positive implications on the energy
consumption of kilns built completely or
partially lined with M-S.

62 CER
Materie prime e tecnologie per gli impasti
M.C. MINERALI CERAMICI Srl - Via Braida, 62 - 41049 Sassuolo (Mo) - Tel. 0536 808522 - Fax 0536 997126
www.mincer.it - info@mincer.it
Prodotto / Product
Magnesio carbonato / Magnesium
carbonate
Caratteristiche
L’utilizzo del magnesio carbonato nel
settore ceramico è abbastanza recente.
In effetti si fa uso di magnesio carbonato
in alcune situazioni specifiche: o come
opacizzante di smalti “bianco Sassuolo”,
in modo da ottenere superfici opacizzate
e vellutate, oppure come agente fondente
su serigrafie spessorate, oppure come
fondente negli impasti, o nell’engobio
dei rulli ceramici.
Negli smalti lucidi, aggiunto in percentuali
minime, circa 5%, esso produce un
effetto opacizzante e vellutato che valorizza
lo smalto e lo rende carezzevole e
leggero al tatto. E’ molto importante, in
questo uso, dosare bene la quantità, ma
soprattutto usare un magnesio carbonato
puro, privo di dolomite e con poco quarzo
libero, in modo da ridurre al massimo,
le spillature superficiali.
Come fondente negli impasti, il magnesio
carbonato è molto forte, per cui, se
paragonato al talco, deve essere aggiunto
in percentuali minori, ma soprattutto ,
come nel caso degli smalti, deve essere
privo di ulteriori componenti. Il nostro
magnesio carbonato proveniente dalla
Turchia dalle cave della West Park
Mining, è particolarmente puro , pertanto
adatto a questi usi.
Nell’engobio dei rulli, come agente distaccante,
il magnesio carbonato, denominato
impropriamente “magnesite” , si
utilizza assieme a caolino e ad allumina,
in certi casi. Una buona percentuale di
magnesite ed un 10 % di caolino costituiscono
un buon eutettico che serve a
tenere distaccate le piastrelle , durante la
cottura, dai rulli.
Come accennato, noi curiamo questo
prodotto direttamente dalla cava, situata
al centro della Turchia anatolica. Le cave
della West Park Mining, sono di ottimo
glivello quantitativo e qualitativo. Giornalmente
questo prodotto viene controllato
da geologi esperti e granulato in forma
di 1 millimetro circa. Questo permette
di mantenere uniforme la qualità, ma
soprattutto non avere polvere che provocherebbe
lesioni all’atto dell’apertura dei
sacchi. Possiamo fornire questo materiale
direttamente in big bags, oppure in
sacchi da 25 kg per facilitare la formulazione
degli engobi.
Technical features
Magnesium carbonate has only recently
started to be used in the ceramics
industry. In fact, magnesium carbonate is
used in only some specific situations:
either as a matting agent for “Sassuolo
white” glazes, to obtain a velvet, dulled
surface, or as a fluxing agent for shimmed
screen-prints, or as flux for mixtures, or in
ceramic roller engobes.
Added in very low percentages - about
5% - to glossy glazes, it has a dulling,
velvety effect to increase the richness of
the glaze and to make it light and pleasing
to touch. For this use, it is very important
to ensure the correct dosage, but above all
to use pure magnesium carbonate, free of
dolomite and with very little free quartz,
to reduce the surface tapping as much as
possible. As a flux for mixtures,
magnesium carbonate is very strong, so in
comparison to talc it needs to be added in
smaller percentages, but above all, as in
the case of glazes, it must be free of all
other components. Our magnesium
carbonate comes from the West Park
Mining quarries in Turkey, and is
particularly pure and thus very much
suited to this kind of use.
As a parting agent in roller engobes,
magnesium carbonate - improperly
referred to as “magnesite” - is in some
cases used together with kaolin and
alumina. A mixture of high percentage
magnesite and 10 % kaolin makes a good
eutectic, to keep the tiles from sticking to
the rollers during firing.
As mentioned before, we follow this
product straight from the quarry, which is
located in the centre of Anatolian Turkey.
The West Park Mining quarries have an
excellent production level, in terms of
both quality and quantity.
The product is checked by expert geologists
on a daily basis and granulated to
approximately 1 millimetre. This allows
for a uniform quality, but above all to
avoid powder, which could cause injury
when opening the sacks. This material
can be supplied directly in big bags, or in
25 kg sacks for easy engobe preparation.

64 CER
Materie prime e tecnologie per gli impasti
EXPLORER Srl - Viale Regina Pacis, 11 - 41049 Sassuolo (Mo) - Tel. 0536 810696 - Fax 0536 810887
www.explorer-minerals.it - info@explorer-minerals.it
Prodotto / Product
Materie prime / Raw materials
Caratteristiche
Dal 1988 Explorer propone alla propria
clientela nel settore ceramico una serie
di materie prime di provata qualità nel
tempo.
I prodotti che Explorer è in grado di
offrire sono:
• indurenti superficiali come corindoni
bianchi, corindoni colorati e mulliti
(ISO 9002);
• allumine anidre e idrate (ISO 9002),
specificatamente indicate per fritte,
smalti, impasti e coloranti;
• caolini, oltre al già noto Kaolin
d’Arvor (ISO 9002) e al caolino
spagnolo (ISO 9002) di elevata
bianchezza, Explorer propone una
nuova serie di caolini calcinati per
ceramiche, sanitari e refrattari;
• feldspati sodici e potassici, alcuni dei
quali flottati o deferrizzati ad alto
campo magnetico, per smalti o impasti,
con contenuto in Fe2O3 inferiore allo
0,05%;
• zinco ossido in polvere e granulare,
con disponibilità di vari “sigilli”
secondo la purezza richietsa, dal sigillo
oro al commerciale;
• quarzi di elevata purezza, con un
contenuto di Fe2O3 inferiore allo
0,03% nelle diverse granulometrie,
anche micronizzati;
• wollatonite WTN 60, bianchissima,
garantita con carbonati al di sotto del
3%.
Technical features
Explorer has supplied a range of timetested,
top-quality raw materials to its
customers in the ceramics industry since
1988.
The products that Explorer is able to
offer include:
• surface hardeners, such as white
corundums, coloured corundums and
mullites (ISO 9002);
• anhydrous and hydrated aluminas (ISO
9002), specifically hydrated for frits,
glazes, bodies and colouring agents;
• kaolins. Explorer is able to offer a new
range of calcined kaolins for ceramics,
sanitary ware and refractory items in
addition to the well-known Kaolin
d’Arvor (ISO 9002) and extra white
Spanish kaolin (ISO 9002);
• albites and potash feldspars, including
floating or deferrized ones with a high
magnetic field, for glazes or bodies,
whose Fe2O3 content is below 0.05%;
• zinc oxide in powder or granular
format, with the possibility of various
“seals” according to the required purity,
from gold seal to commercial grade;
• extremely pure quartzes, whose Fe2O3
content is below 0.03%, in a variety of
particle sizes, even micronised;
Very white WTN 60 wollastonite,
guaranteed with carbonates below 3%.
Feldspato sodico EX25
Deferrizzato alto campo magnetico
Fe2O3 0,10% ±0,03
SiO2 67,90% ±1,00
Al2O3 19,30% ±0,50
CaO 1,85% ±0,15
K2O 2,60% ±0,50
Na2O 7,80% ±0,50
Feldspato potassico Norflux 75
Flottato
Fe2O3 0,08% ±0,02
SiO2 66,00% ±1,00
Al2O3 18,50% ±0,50
CaO 0,40% ±0,10
K2O 11,80% ±0,50
Na2O 2,90% ±0,30
LOI 0,15 %
g

66 CER
Materie prime e tecnologie per gli impasti
SMALTICERAM UNICER SpA - Via della Repubblica, 10/12 - 42010 Roteglia (Re) - Tel. 0536 864811 - Fax 0536 851233
www.smalticeram.it - unicer@smalticeram.it
Prodotto
DRY PAINT
Caratteristiche
Smalticeram Unicer S.p.A. completa la
gamma di DRY PAINT, i prodotti per
applicazioni serigrafiche a secco,
materiali a granulometria controllata
adatti per serigrafie a caduta, sia su
retini rotativi sia in piano.
DRY PAINT è ora disponibile in
granulometrie estremamente fini adatte
ad applicazioni con retini a sfumature
variabili.
La possibilità di decorare su strutture
molto pronunciate, si arricchisce ora di
nuovi effetti.
Con grafiche appropriate è ora possibile
riprodurre la naturalezza delle pietre da
spacco, delle terrecotte e di altri
materiali naturali in un’infinita varietà
di colorazioni, atte a soddisfare le
richieste dei mercati attuali.
I laboratori R&S di Smalticeram Unicer
SpA hanno sviluppato la serie
DRY PAINT oltre che in diverse
granulometrie anche con diverse
fusibilità ottenendo la compatibilità con
tutti i cicli di produzione attualmente
presenti nelle aziende ceramiche.
DRY PAINT è naturalmente compatibile
con le precedenti serie Smaltipres,
Porcellanite e Starglaze, anzi,
l’abbinamento dei suddetti materiali
con la nuova serie DRY PAINT consente
di ottenere effetti molto particolari, che
aumentano il valore aggiunto del
prodotto finito.
Realizzazioni come DRY PAINT
testimoniano l’impegno profuso da
Smalticeram Unicer SpA nella ricerca
sui semilavorati, ricerca che consente la
realizzazione di materiali innovativi, in
perfetta sintonia con le esigenze di un
mercato in continua evoluzione.
Product
DRY PAINT
Technical features
Smalticeram Unicer SpA has completed
the DRY PAINT range: products for dry
silk-screen applications.
Controlled granulometry materials ideal
for drop silk-screen printings suitable on
both rotative and plane screens.
DRY PAINT is now available with
extremely fine granulometry fit for
applications by variable shades screens.
Decorations on prominent structures are
now enhanced by new effects.
By special graphics it is now possible to
reproduce the natural aspect of “cutting”
stones, “terracotte” and other natural
materials in a wide variety of colours
able to meet the present markets
requirements.
R & S laboratories of Smalticeram Unicer
SpA have developed DRY PAINT range in
various granulometry as well as with
different fusibilities obtaining the
compatibility with all the production
cycles existing at present in the ceramic
industries.
DRY PAINT is obviously compatible with
the previous Smaltipres, Porcellanite and
Starglaze ranges; in fact the matching of
these materials with the new DRY PAINT
range allows to get very special effects
which increase the value added of the
finished product.
DRY PAINT is just an example of how
much Smalticeram Unicer SpA, is
endeavouring in the research on semifinished;
such a research allows the
production of innovative materials in
perfect synchronism with the
requirements of a market constantly in
evolution.
g

CER 67
DAOG REFRATTARI Srl - Viale Bianca Maria, 26 - 20129 Milano - Tel. 02 76023176 - Fax 02 783171 - daogrefrattari@libero.it
L’azienda
Oltre alle argille plastiche cuoventi
bianco, ora Goerg & Schneider GmbH
& Co. KG ha ampiato la sua gamma di
prodotti con argille grezze chiare, rosse e
gialle estratte dalle nuove cave di Kettenbach/Taunus.
L’applicazione in impasti
ceramici per mattoni e clinker porta ad
un notevole miglioramento delle caratteristiche
di essicazione e cottura. Ciò
migliora la resistenza alle rotture in fase
di raffreddamento, mantenendo comunque
la duttilità e la resistenza meccanica.
Il materiale è disponibile da stock, alla
rinfusa, sminuzzato (< 30 mm.) o franco
nave porto del Reno. Tra le chamotte (in
pezzi o macinate), Goerg & Schneider
offre, oltre alle note qualità per terraglia e
gres, una nuova shamotte ricca di Al 2 O 3 .
Ciò che contraddistingue questa
shamotte dalle altre, è la sua dilatazione
termica lineare, così come una
refrattarietà superiore alla media. Il
campo di applicazione è nei rafrattari e
nei sanitari.
Dal maggio 2003, la gamma di impasti
bianchi e colorati per terraglia e gres, è
stata completata da nuovi impasti
commercializzati col marchio “ARTIST
Modellare con l’argilla”. Queste qualità
corrispondono a quelle della Imerys
Tableware (ex Massemühle Wagner), che
sono state rilevate dalla Goerg &
Schneider. La linea comprende anche
impasti plastici per porcellana.
The firm
In addition to the white burning plastic
clays now Goerg & Schneider GmbH &
Co. KG has widen its delivery range with
light, red and yellow raw china clays
mined from the new pit in
Kettenbach/Taunus. The application in
ceramic batches of brick and clinker
ceramics leads to a remarkable improvement
of the drying and firing characteristics.
This improves the resistance against
cracking during the cooling period while
maintaining the ductility and mechanical
resistance. The raw material is available
ex stock, in bulk, shredded (< 30 mm) or
free ship Rhine port. As raw chamotte (in
lumps or milled) Goerg & Schneider
offers, besides the known earthen and
stoneware qualities, a new chamotte rich
in Al 2 O 3 . What sets this chamotte apart
from others is its linear thermal expansion
as well as an above-average refractoriness.
The field of application is the refractory as
well as the sanitary ceramic.
Since may 2003, the range of products of
white and coloured earthen- and
stoneware bodies, is completed by other
plastic bodies under the brand name
“Artist modelling with clay”.
These ceramic bodies correspond to the
qualities of Imerys Tableware (ex
Massemühle Wagner) which were taken
over by Goerg & Schneider. Plastic
porcelain bodies are also contained.
Materie prime e tecnologie per gli impasti

68 CER
Materie prime e tecnologie per gli impasti
FERRO ITALIA Srl - Via Radici in Piano, 312 - 41041 Casinalbo di Formigine (Mo) - Tel. 059 559111 - Fax 059 559308
www.ferro.com - info@ferro.com
Prodotto
GRANITOGLASS, nuova serie di prodotti
per il grès porcellanato
Caratteristiche
GRANITOGLASS, insieme alla gamma
Stardust, fa parte di una nuova serie di
prodotti studiati e realizzati
appositamente da Ferro per
applicazioni a secco su grès
porcellanato. Si tratta di una nuova serie
di granuli applicabili a tutta massa e con
doppio caricamento.
La gamma comprende tre differenti
prodotti - trasparente, opaco,
opalescente - con tre tipi di
distribuzione granulometrica. Con una
colorazione di tipo esterno Ferro è in
grado di ottenere un’infinita gamma di
colori utili alla riproduzione fedele di
graniti e marmi.
La compatibilità dei granuli con il
supporto consente il loro utilizzo a tutta
massa miscelati con l’atomizzato,
creando effetti di trasparenza e
tridimensionalità. Le elevate
caratteristiche tecniche del prodotto
mantengono inalterate la resistenza alla
macchia, all’abrasione e all’attacco
chimico tipiche del grès porcellanato.
Immagini di realizzazioni effettuate con
GRANITOGLASS e presentate
recentemente al Cevisama 2003, sono
visibili sul sito Ferro www.ferro.com.
distributions. By using an external
colouring technique, Ferro is able to
create an infinite range of colours that
faithfully reproduce natural granite and
marble tones. The compatibility of the
granules with porcelain tile body mixes
allows them to be used together with the
micronised powders to create naturally
transparent and three-dimensional
effects. The sophisticated technical
properties of these granules give
porcelain tiles outstanding resistance to
chemicals, staining and abrasion.
More samples of applications, some are
finished products exhbited recently at
Cevisama, are visible visiting
www.ferro.com.
a
Granitoglass: esempi di applicazione (Arzachena)
Granitoglass: samples of application (Arzachena)
Product
GRANITOGLASS, new series of products for
porcelain tile
Technical features
GRANITOGLASS is a new series of
granulates specially developed by Ferro
for the production of porcelain tiles using
through-body and double-filling
techniques.
The range consists of three different
products - transparent, white and
opalescent - with three grain size
b
Esempi di applicazione dei granuli, trasparente (a), opaco (b) ed opalescente (c) /
Examples of transparent (a), white (b) and opalescent (c) granules applications
c
g

CER 69
GRUPPO MINERALI SpA - Piazza Martiri della Libertà, 4 - 28100 Novara - Tel. 0321 390251 - Fax 0321391874
www.gruppominerali.com - minovara@gruppominerali.com
Prodotto / Product
ZIGS60, ZIF60P
Caratteristiche tecniche
Da alcuni anni il laboratorio di ricerca
della Gruppo Minerali S.p.A. ha avviato
progetti finalizzati a realizzare fondenti
idonei soprattutto ad impasti da grès
porcellanato. Una valida risposta a questa
ricerca riteniamo sia stata raggiunta con i
feldspati ZIF60P e ZIGS60, ottenuti
dall’additivazione di vetro sodico-calcico
ai feldspati sodico-potassici F60P e
GS60, già prodotti dalle consociate
Ecomin S.r.l. di Verbania e Minerali
Industriali S.p.A. di Cacciano di
Masserano (BI). Il vetro viene sottoposto
a trattamenti presso i nostri impianti e
analizzato per verificarne la conformità
chimica e granulometrica. In seguito, il
vetro viene miscelato ai feldspati F60P e
GS60 secondo le percentuali richieste dal
cliente (in tabella le analisi dei prodotti
ZIF60P e ZIGS60 che sono le versioni
con la maggior quantità di vetro). Le
prove di laboratorio e le forniture in
corso indicano che questi feldspati
possono essere tranquillamente utilizzati
come valida alternativa ai feldspati
tradizionalmente inseriti in impasti da
grès porcellanato.
Technical features
Since a few years the Laboratory of Gruppo
Minerali S.p.A. is carrying out different
projects in order to obtain fluxes suitable
for grès porcellain tiles. As an answer to
this research, we propose the feldspars
named ZIF60P and ZIGS60; they are
obtained adding sodium-calcium glass to
sodium-potassium feldspars named F60P
and GS60, usually produced by the sister
companies Ecomin Srl - Verbania and
Minerali Industriali Spa - Cacciano of
Masserano (N-Italy). The glass is treated
and analysed to obtain the correct chemical
and grain size analysis. Further, the glass is
blended with F60P and GS60 feldspars
with the percentages requested by the customers
(the attached table shows chemical,
ZI-F60P / ZI-GS60
Oxides (%)
SiO 2 75,8 77,0
Al 2 O 3 9,60 8,90
Fe 2 O 3 0,20 0,35
TiO 2 0,04 0,03
CaO 3,60 3,00
MgO 0,70 0,65
Na 2 O 6,10 6,20
K 2 O 3,70 3,60
L.o.I. (1100°C) 0,20 0,25
> 1.25 (mm) 6 2
1.25 - 0.60 (mm) 43 42
0.60 - 0.10 (mm) 49 54
< 0.10 (mm) 2 2
Quartz 25 27
Potassium feldspar 20 20
Sodium feldspar 24 21
Other 31 32
mineralogical analysis and grain size distribution
of ZIF60P e ZIGS60 which contain
the largest quantity of glass). The laboratory
tests and current supplies show that
these feldspars can represent a valid alternative
to the feldspars normally used in
grès porcelain tile bodies.
Materie prime e tecnologie per gli impasti

70 CER
Tecnologia per essiccamento e cottura:
analisi di settore
di Alfredo Ballarini*
>> Per l’analisi è stato utilizzato un campione di
società di capitale del settore della tecnologia rivolta
all’essiccamento e cottura selezionando quelle aziende
che più specificamente operano in tale settore. Sono
stati volutamente esclusi i grandi gruppi da considerare
a produzione globale. Sono stati aggregati i dati di
bilancio ufficiale (depositato) 2001 - 00 già utilizzati
per lo studio annuale “Top Tiles 2002 Fornitori”.
I dati in valore assoluto si intendono in Euro.
SCHEMA DESCRITTIVO DEL CAMPIONE
Il numero dei componenti è di 15 società di capitale.
Di queste, 11 risultano operanti nel comprensorio
delle provincie Modena - Reggio Emilia con un
fatturato pari all’81% del totale.
Pur non potendo calcolare il numero esatto di
dipendenti, a causa della presenza dei bilanci in forma
abbreviata che non ne riportano il dato, una stima
realistica indica, per il campione qui considerato, un
numero di addetti tra le 320 e le 400 unità.
L’attività è quella di produzione di apparecchiature
per essiccamento e cottura (ad es. forni e materiale
accessorio).
Le esportazioni, evidenziate partono dal 43% e
superano in vari casi il 50% del fatturato.
ANALISI ECONOMICA (TABELLA 1)
I dati aggregati di questo campione evidenziano un
fatturato 2001 di 98,7 milioni, +22,64 % sul 2000,
quindi in crescita evidente. Il totale delle attività nette
raggiunge gli 85,8 milioni, quindi con un indice di
rotazione complessivo superiore all’unità.
ANALISI DEI MARGINI (TABELLA 1)
Esaminando nel dettaglio il conto economico si nota
una diminuzione dell’incidenza del valore aggiunto di
circa due punti e mezzo percentuali sul fatturato, e del
peso del margine lordo di poco meno di 0,7 punti
percentuali; diminuisce di circa 0,3 punti percentuali
anche il Margine Operativo Netto, e di circa 0,5 punti
percentuali il risultato finale.
1. Essiccamento e cottura: analisi di settore
(valori espressi in %)
CONTO ECONOMICO 2001 2000
Vendite e prestazioni 100,00% 100,00%
+/- Variaz. scorte e lavori 3,39% 2,03%
Valore della produzione 103,39% 102,03%
(-) Consumo di beni e acquisto servizi 80,71% 76,87%
Valore aggiunto 22,69% 25,17%
(-) Per il personale 12,46% 14,88%
(-) Altri oneri di gestione 1,92% 1,25%
Margine Operativo Lordo 8,31% 9,03%
(-) Ammortamenti e accantonamenti 2,30% 2,63%
Margine Operativo Netto 6,01% 6,40%
+/- Proventi/Oneri finanziari -1,71% -1,43%
+/- Proventi/Oneri straordinari -0,83% -0,22%
Risultato pre Imposte 3,47% 4,76%
(-) Imposte sul reddito 2,14% 2,91%
Risultato dopo Imposte 1,33% 1,85%
ATTIVO
Immobilizzazioni 13,50% 15,08%
Rimanenze 20,30% 18,64%
Crediti verso clienti 50,70% 46,88%
Altri crediti e attività finanz. a breve 8,90% 14,78%
Liquidità 6,59% 4,63%
Totale attivo netto 100,00% 100,00%
PASSIVO
Patrimonio netto 12,52% 13,09%
Fondi del passivo 4,36% 4,65%
Debiti finanziari 37,41% 36,80%
Debiti verso fornitori 37,39% 28,72%
Debiti diversi 8,33% 16,73%
Totale debiti 83,12% 82,26%
Totale passivo e netto 100,00% 100,00%
Fonte: Alfredo Ballarini Studio di Finanza Aziendale
ANALISI PATRIMONIALE (TABELLA 1)
Il valore dell’attivo netto si è incrementato meno
rispetto alle vendite, pur con un discreto balzo del
12,6% circa, concentrato, anche quest’anno, più nel
circolante, cioè nei crediti e nel magazzino, che negli
investimenti in immobilizzazioni. I debiti finanziari al
netto della liquidità aumentano di circa 2 milioni, ma
diminuiscono l’incidenza sul fatturato di 3 punti
percentuali abbondanti, portandosi al 26,8%.

CER 71
ANALISI DEI FLUSSI (TABELLA 2)
Nel settore della tecnologia rivolta all’essiccamento e
cottura, per il periodo in questione, notiamo come sia
stata complessivamente generata liquidità per 2130
milioni circa, in quanto l’incremento di scorte e
crediti, al netto di fornitori e debiti non finanziari, ha
trovato parziale copertura in maggiori debiti finanziari
a breve, lasciando liberi quasi i due terzi del
circolante netto generato dalla gestione, in eccedenza
agli investimenti fissi.
ANALISI DELLA STRUTTURA DEI FONDI PATRIMONIALI
Se dall’analisi dei flussi passiamo all’analisi dei fondi
in questione, notiamo una situazione da migliorare:
ancora un basso livello di capitale circolante netto,
incassi medi ancora superiori ai pagamenti medi,
margini di tesoreria e struttura negativi,
capitalizzazione al 12,5% (patrimonio netto sul totale
passivo e netto), dati che evidenziano una necessità di
rafforzamento ulteriore della struttura patrimoniale,
per non rischiare problemi nel caso di vendite
2. Tecnologia per essiccamento per ceramica.
Analisi dei flussi di cassa e dei flussi di capitale circolante netto (2001/2000)
VARIAZIONE DI CIRCOLANTE NETTO (CN)
3.655
somma dei +/- cn
+cn
Variazioni di:
Immobilizzi materiali
e immateriali
2.145
rettificati
Immobilizzi finanziari
(1.015)
Scorte
3.206
Clienti a breve
7.510
-
-
LINEA LIQUIDITÀ ASSORBITA
Altri crediti
-+ (2.243)
-
LINEA LIQUIDITÀ GENERATA
Variazioni di:
Cash Flow prodotto
4.204
dalla gestione corrente
-cn
Mezzi propri
-cn
(550)
escluso risultato
Debiti a medio
-cn
1.132
rettificati
Debiti finanziari a breve
1.956
Fornitori a breve
10.182
Altri debiti
(5.189)
+cn
+cn
+cn
+
+
2.130
somma di tutti i +/-
VARIAZIONE DI LIQUIDITÀ (delta cassa e banche attive)
+ = genera liquidità - = assorbe liquidità +/-cn = genera / assorbe liquidità e circolante netto
CIRCOLANTE NETTO = quota di scorte crediti e liquido eccedenti le esigenze dei debiti a breve;
è finanziato dall'eccedenza di mezzi propri e debiti a medio su immobilizzi.
Fonte: Alfredo Ballarini Studio di Finanza Aziendale

72 CER
3. Tecnologia per essiccamento per ceramica
Analisi della struttura dei fondi patrimoniali (2001/2000)
STUDIO GRAFICO DELL’EQUILIBRIO FINANZIARIO
ANALISI DEL CIRCOLANTE NETTO
LIQUIDITÀ
ALTRI CREDITI
ALTRI DEBITI
CIRCOLANTE NETTO
Mezzi Propri
= 77,40%
% Mezzi Propri Tangibili = 89,92%
CIRCOLANTE NETTO
Attivo Circolante
= 11,75%
CLIENTI
FORNITORI
DEBITI FINAN. B.
MARGINE DI TESORERIA = -14,58%
Passivo Circolante
ROTAZIONE SCORTE = 5,59
Durata Clienti a breve = 157
Durata crediti infragruppo = 8
Durata Fornitori a breve = 145
Durata debiti infragruppo = 28
RIMANENZE
IM.FINANZIARI
}
MEZZI PROPRI
(Crediti + Scorte) = 66,83%
Fatturato
MARGINE DI STRUTTURA = -28,72%
Attivo Fisso
IM.IMMATERIALI
IM. MATERIALI
DEBITI A MEDIO
Nota: i crediti e debiti infragruppo sono approssimati a medio termine e ciò può falsare il circolante netto laddove contengano
invece un’elevata quota di commerciali.
Fonte: Alfredo Ballarini Studio di Finanza Aziendale
meno dinamiche di quelle evidenziate nel periodo
preso in esame.
ANALISI DEL RATING ABC DI BILANCIO (TABELLA 3)
I valori finali riassuntivi Rating economico B44 e
Rating patrimoniale B41 evidenziano un leggero deterioramento
della situazione economica, che mostra
bassi livelli di redditività e quindi scarsi margini di
manovra; il cash flow della gestione corrente, pari a
1,8 milioni, è ancora scarso rispetto al livello di indebitamento
finanziario del settore.
VALUTAZIONI FINALI
Il comparto ha avuto un altro anno di crescita,
evidentemente sostenuta da esportazioni in zone a
maggior sviluppo della produzione di piastrelle.
Essendo un piccolo settore, può trovare facilmente
sbocchi di mercato in un mondo in cui, nonostante
tutto, si stanno ancora sviluppando nuove realtà
ceramiche. Questo fatto, unito alle necessità di
mantenimento dell'efficienza da parte degli impianti
esistenti, può spiegare la persistente dinamica del
settore, che anche a fine 2001, segnalava un incremento
di magazzino probabilmente imputabile ad una
attività ancora di buon livello, se è vero che, generalmente,
le scorte di un settore che lavora per commessa
sono legate alle commesse acquisite, e se consideriamo
immutati i criteri di valutazione del magazzino.
Tuttavia le difficoltà dell'economia mondiale, legate in
particolare alle incertezze sulla situazione in Iraq,
possono aver inciso, nel corso dell’esercizio, anche su
questo efficiente ingranaggio della filiera ceramica.
ALFREDO BALLARINI
*STUDIO DI FINANZA AZIENDALE

CER 73
SACMI IMOLA Scarl - Via Provinciale Selice, 17/A - 40026 Imola (Bo) - Tel. 0542 607111 - Fax 0542 64 2354
www.sacmi.com - sacmi@sacmi.it
Prodotto / Product
ATM 200
Caratteristiche
L’ATM 200, con capacità evaporativa di
20.000 l/h, è uno dei modelli di atomizzatore
Sacmi più recenti. Nuovi dispositivi
consentono di ottenere, attraverso un
processo continuo, polveri a granulometria
ed umidità ben definite.
Il sistema di distribuzione a lance è stato
progettato lasciando la possibilità di ottimizzare
la posizione e l’orientamento
degli ugelli in funzione del tipo di barbottina.
L’elevata flessibilità di regolazione
del distributore dell’aria calda permette
di ottimizzare il vortice all’interno
della camera di essiccamento, sia con
lance che con corona, mantenendolo
bilanciato attorno all’asse dell’atomizzatore.
Il programma di gestione, flessibile
ed automatico, offre la possibilità di
includere, escludere e selezionare il tipo
di regolazione delle serrande e del bruciatore
individualmente ed in qualsiasi
momento. In particolare le serrande
principale e di pressurizzazione possono
essere regolate in manuale, in posizione
od in pressione; il bruciatore può essere
regolato in manuale, in temperatura
d’entrata, in temperatura d’uscita od in
umidità. Il trasduttore di pressione in
torre permette di regolare la serranda di
pressurizzazione in base al set point di
pressione. E’ utile per attenuare le oscillazioni
di pressione durante l'avviamento,
l'entrata e l'uscita dalla produzione;
permette inoltre, durante il funzionamento
a regime, di ottenere una migliore
uniformità del prodotto.
Il quadro elettrico di comando può essere
dotato di PC, che, oltre a fornire
un'interfaccia operatore immediata, permette
di registrare e rappresentare graficamente
i dati di produzione. I contatori
ed i totalizzatori consentono di monitorare
e confrontare la produzione ed i
consumi energetici di diversi giorni,
mesi, anni, turni e lotti di produzione.
L’ATM 200, date le dimensioni, si presta
particolarmente ad essere collegato con
un impianto di cogenerazione a turbina,
per il quale Sacmi ha standardizzato una
soluzione impiantistica, che prevede l’installazione
di un apposito bruciatore.
Inoltre, grazie allo sviluppo di un particolare
miscelatore aria-aria progettato ad
hoc, gli atomizzatori Sacmi possono oggi
essere collegati con turbine che hanno
una portata di fumi non sufficiente al
fabbisogno dell'atomizzatore. Il nuovo
software, studiato e collaudato per ottimizzare
il funzionamento degli atomizzatori
con cogenerazione, è in grado di
gestire in modo armonico la portata di
aria del ventilatore di pressurizzazione e
la portata di fumi di cogenerazione, mantenendo
costanti i parametri nella torre
di essiccamento, a garanzia della qualità
del prodotto atomizzato.
Technical features
The ATM 200, with evaporation capacity
of 20,000 l/h, is one of Sacmi’s latest
models of spray driers. New devices make
it possible to obtain powders with welldefined
grain size and moisture content by
means of a continuous process.
The jet tubes distribution system has been
designed with the possibility to optimise
the position and orientation of the nozzles
according to the type of slip.
The high adjustment flexibility of the hot
air distributor makes it possible to
optimise the vortex inside the drying
chamber, with both jet tubes and rings,
keeping it balanced around the axis of the
spray drier. The flexible automatic control
programme has the options to include,
exclude, and select the type of adjustment
of the shutters and burner, individually
and at any time. Specifically, the main
shutter and pressurisation shutter can be
adjusted manually in terms of position or
pressure; the burner can be adjusted
manually in terms of input temperature,
output temperature, or moisture. The
pressure transducer in the tower makes it
possible to adjust the pressurisation shutter
according to the pressure set point. This is
useful for reducing pressure oscillations
during production startup, intake, and
output; it also makes it possible during full
operation to obtain better product
uniformity. The electric control board can
be equipped with a PC, which provides an
immediate operator interface and can
record and graphically display production
data. Counters and totalisers make it
possible to monitor and compare the
production data and energy consumption
of different days, months, years, shifts, and
production batches. The ATM 200, thanks
to its dimensions, is particularly suited to
being connected with a turbine cogeneration
system, for which Sacmi has standardised
a system solution involving the
installation of a special burner. Moreover,
the development of a specially designed airair
mixer allows Sacmi spray driers to be
connected with turbines having a fume
conveying capacity not sufficient to the
requirements of the dryer. The new
software, developed and tested to optimise
the operation of the spray driers with
cogeneration, is able to manage harmoniously
the air flow of the pressurisation
fan and the cogeneration fume conveying
capacity, maintaining constant parameters
in the drying tower, which guarantees the
quality of the spray-dried product.
Essiccamento, cottura e impianti termici

74 CER
Essiccamento, cottura e impianti termici
WELKO INDUSTRIALE SpA - Via Milano 18/20 - 26016 Spino d’Adda (Cr) - Tel. 0373 9891 - Fax 0373 966696
www.welko.it - info@welko.it
Prodotto / Product
Essiccatoi orizzontali serie “WEO” /
Horizontal dryers series “WEO”
Caratteristiche
Gli essiccatoi orizzontali della nuova
serie WEO sono la proposta della Welko
Industriale volta a soddisfare le nuove e
molteplici richieste di un moderno
sistema di essiccamento rapido delle
piastrelle in linea con le esigenze della
attuale industria ceramica. La serie di
essiccatoi orizzontali a rulli “WEO” è
costituita da macchine di elevate
prestazioni ed affidabilità che, abbinate
ad una concreta semplicità costruttiva e
di esercizio, garantiscono una notevole
capacità di essiccamento per la più
ampia tipologia di prodotti ceramici.
La serie proposta si divide in due
differenti tipologie:
• Essiccatoi Orizzontali Mono-piano
• Essiccatoi Orizzontali Multi-piano
(2-3-5 piani).
Queste tipologie sono a loro volta
suddivise in una gamma che prevede
una varietà di larghezze utili di carico in
funzione delle differenti tipologie di
prodotto da processare. La principale
ed innovativa caratteristica degli
essiccatoi orizzontali consiste
nell’estrema flessibilità ed elasticità della
gestione del ciclo termico, garantita
dalla possibilità di operare sulle
regolazioni della circolazione dell’aria.
Ogni modulo è regolabile in modo
indipendente, il flusso e la temperatura
dell’aria possono essere variate in
funzione delle esigenze di essiccamento;
ciò permette di realizzare le condizioni
termo-igrometriche ideali per ottenere
curve di essiccazione perfettamente
calibrate in funzione del tipo e dello
spessore del materiale trattato. Le
piastrelle vengono investite da
considerevoli flussi di aria calda, sopra e
sotto perpendicolarmente alla loro
superficie, convogliata attraverso
gspeciali “dispositivi di soffiaggio a flusso
laminare” in grado di garantire notevoli
rendimenti del processo evaporativo.
Essiccatoi orizzontali serie “WEO” / Horizontal dryers series “WEO”
Technical features
The horizontal dryers of the new series
WEO are the proposals Welko
Industriale puts forth to satisfy the multivariety
of new requirements for a modern
fast drying process for tiles, in line with
the demands of today’s ceramic industry.
The series of the “WEO” horizontal
dryers aggregates highly performing and
reliable machines that, together with a
concrete construction and operation
simplicity, offer a considerable drying
capacity to the widest range of ceramic
products. Two are the different typologies
proposed:
• Mono-layer Horizontal Dryers
• Multi-layer Horizontal Dryers (2-3-5
decks)
each one available in a variety of useful
widths, functional to the various types of
products to be processed.
The main and innovative feature of these
horizontal dryers is the extreme
flexibility and elasticity in dealing with
the heat cycle, ensured by the possibility
to regulate the air circulation. Each
module is independently adjustable, the
air flow and temperature can be varied
according to any drying requirement, to
achieve the ideal heat-hygrometric
conditions and obtain perfectly calibrated
drying curves in function to type and
thickness of material treated.
Tiles are blown with consistent hot air
streams, above and below
perpendicularly to their surface, conveyed
through special “laminar flow blowing
devices” resulting in remarkable yields of
the evaporative process.

CER 75
ABC BILANCE Srl - Via Grandi, 59 - 41011 Campogalliano (Mo) - Tel. 059 527187 - Fax 059 851101
www.abcbilance.it - info@abcbilance.it
L’azienda
ABC BILANCE, azienda con sede a Campogalliano,
con la sua esperienza pluriennale
è in grado di offrire alla sua clientela
sistemi di pesatura CE all’avanguardia,
che si avvalgono delle più moderne tecnologie.
L’esperienza del personale garantisce
impianti di pesatura CE personalizzati
in base alle esigenze del cliente.
ABC garantisce:
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strumento meccanico o elettronico;
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qualità garantita dalla conformità alle
norme ISO9000;
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della precisione dello strumento.
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da usare in tutte le operazioni di
controllo nelle linee di produzione
industriale e nei laboratori;
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indicatore di peso per celle di carico,
facilmente collegabile a PC o PLC.
The firm
ABC BILANCE, based in Campogalliano,
thanks to its many years’ experience, is
able to offer its clientele cutting edge CE
weighing systems using the latest technology.
The experience of its personnel guarantees
personalized CE weighing machines,
according to the customer’s requirements.
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mechanical or electrical instrument;
• annual maintenance contracts;
• periodic checks to ensure quality as guaranteed
by compliance to ISO9000 standards;
• periodic tests and controls to guarantee
the instrument’s precision.
ABC BILANCE supplies:
• electronic precision scales, easy to use for
all control operations in industrial production
lines and in laboratories;
• Micro-controller / weight indicator
dosage system for loading cells, easily connectable
to a PC or PLC.
Transpallet pesatore / Transpallet weighing system
Essiccamento, cottura e impianti termici

76 CER
Materie prime e tecnologie per gli impasti
Officina C.M.C. Srl - Via Canale, 238 - 42010 S. Antonino di Casalgrande (Re) - Tel. 0536 990100 - Fax 0536 990040 -
www.officinacmc.it
Macchina di Carico Forno Bicanale / Double-channel kiln loading machine
L’azienda
La C.M.C. azienda attiva nel mercato
della movimentazione della piastrella da
oltre 20 anni progetta e realizza impianti
di movimentazione della piastrella cotta
all’ingresso e all’uscita del forno ed è
costantemente in aggiornamento tecnico
alla ricerca di nuove soluzioni logistiche
atte al miglioramento ed alla
razionalizzazione di questo particolare
settore, sia con prodotti innovativi che
con servizi specializzati.
In particolare le macchine che C.M.C.
sviluppa per la movimentazione della
piastrella all’ingresso e all’uscita del
forno sono:
• macchine di carico forno monocanale
con compensatore a 17 , 40 o 48 piani
in grado di gestire formati che vanno
dal 100x100 mm al 1000x1000m o
g
1200x600mm
• macchine di carico forno bi-canale
con funzionamento analogo e due
compensatori da 17 piani. Entrambe le
macchine possono essere equipaggiate
con formatore di file integrato o
separato.
• macchina di scarico forno per piccoli
formati grazie alla rulliera con 3 traini
separati ed alle due barriere si
caratterizza per la gestione di forni con
un elevatissimo numero di pezzi in
uscita. La stessa macchina di scarico
viene prodotta anche per grandi e
grandissimi formati e per la gestione di
pezzi con forme e misure fuori dagli
standard abituali.
The firm
C.M.C. leading company in the field of
tile handling automations, projects and
produces tile handling plants at the kiln
entrance and exit and year after year it
has been able to develop new logistic
solutions in order to supply the customer
with innovative and safe products and
reliable technical assistance.
C.M.C. produces:
• single channel kiln loading machines
able to handle tile sizes from 100x100 up
to 1000x1000mm or 1200x600mm
• double channel kiln unloading
machines with similar working. Both
machines can be equipped with a row
former unit
• kiln unloading machines for small tile
sizes with an enormous number of cycle
in exit, or for big and very big tile sizes
and for the administration of items with
forms and dimensions out of standard.