ACHILLE DE ZIGNO: LA FAMIGLIA, L'IMPEGNO ... - Giuliocesaro.it
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Una vecchia stampa di Palazzo<br />
Foscari abbattuto nel 1820. che<br />
sorgeva sui resti dell'Arena<br />
Romana. e di cui faceva parte la<br />
Cappella degli Scrovegni (alla<br />
destra dell·immagine).<br />
Da: "Cenni storici sulle Famiglie di<br />
Padova [ .. .]". Minerva Ed ..<br />
Padova. 1842.<br />
"113 gennaio (era di sabato) - continua il Sol<strong>it</strong>ro<br />
(bibI. n. 33) - alle ore lO del mattino provenienti<br />
da Venezia con appos<strong>it</strong>o treno, - ricevuti dal Podestà<br />
e dalle autor<strong>it</strong>à - Francesco Giuseppe e<br />
l'Imperatrice Elisabetta, in carrozza digala, con<br />
splendido accompagnamento, per porta Codalunga<br />
(oggi barriera Mazzini), percorrendo Ponte<br />
Molin, Strà Maggiore, Piazza dei Signori, Deb<strong>it</strong>e,<br />
Piazza Erbe, San Canzian o, Servi e Spir<strong>it</strong>o Santo,<br />
scendevano al palazzo dei conti Papqfava".<br />
L'Imperatore era in divisa da generale, mentre<br />
l'Imperatrice vestiva di lutto per la recente morte<br />
della Vice Regina Elisabetta Savoia-Carignano,<br />
sorella del Re Carlo Alberto.<br />
Furono due giorni di feste e tripudi, come raccontano<br />
le cronache, con una splendida illuminazione<br />
del Salone con palloncini a due colori, con un<br />
risultato bellissimo che lo rendeva quasi trasparente,<br />
quindi l'illuminazione a gas dell'orologio<br />
in Piazza dei Signori, archi di trionfo lungo le<br />
strade principali ed un pranzo di gala al loro arrivo<br />
presenti le autor<strong>it</strong>à civiche, docenti dell'Univers<strong>it</strong>à<br />
e rappresentanze mil<strong>it</strong>ari. La sera infine<br />
uno spettacolo al Teatro Nuovo, oggi Teatro Verdi,<br />
vanto della c<strong>it</strong>tà e di cui De Zigno era Consigliere,<br />
con la facciata anch'essa decorata ed illuminata,<br />
accolse la coppia Imperiale.<br />
Quindi il giorno successivo i sovrani, accompagnati<br />
come sempre dal Podestà, si recarono a vis<strong>it</strong>are<br />
l'Univers<strong>it</strong>à ed altri monumenti c<strong>it</strong>tadini;<br />
poi come ci raccontano (bibI. n. 26) "a ore 1 pomeridiane<br />
il reggimento degli Ussari diede all'Im-<br />
peratore un Carosello in Prato Della ValleJra molto<br />
concorso di popolo".<br />
Fu proprio in quella giornata che De Zigno chiese<br />
ed ottenne l'autorizzazione, confermata la sera<br />
stessa da parte dell 'Imperatore, a far confluire<br />
nel nascente Museo Civico tutti i quadri delle Corporazioni<br />
soppresse con Napoleone, provenienti<br />
appunto da tali enti; opere queste che fino ad allora<br />
erano state di proprietà del Demanio.<br />
In quel giorno un nuovo sontuoso banchetto a<br />
casa Papafava concluderà la giornata, e l'indomani<br />
l'Imperatore rientrerà a Vienna.<br />
Come membro del Consiglio di Stato (Reichratte)<br />
nel 1858 si recò a Vienna, ove assistette pure alle<br />
nozze della cognata Emma Emo Capodilista,<br />
Dama di Corte dell'Arciduchessa Sofia, madre<br />
dell 'Imperatore Francesco Giuseppe, con il conte<br />
Hans WiIczech.<br />
Nell'aprile di quell'anno il Podestà poté inaugurare<br />
la Pinacoteca Civica e la ristrutturata Biblioteca,<br />
progetto a cui teneva in modo particolare e<br />
che fu reso possibile dalla competenza e dall'apporto<br />
del "cance/lista" e poi Direttore del Museo<br />
Andrea Gloria, nonchè dall'acquisto delle raccolte<br />
di Antonio Piazza e di Poicastro. Tra l'altro il<br />
Museo stesso si sviluppò velocemente proprio<br />
per l'inv<strong>it</strong>o, che il sottoscr<strong>it</strong>to in passato ha potuto<br />
visionare, rivolto dall'Amministrazione Podestarile<br />
a tutte le famiglie abbienti affinché conferissero<br />
un quadro od un oggetto alla nascente<br />
Ist<strong>it</strong>uzione. Evidentemente non mancava il senso<br />
civico e l'amore per l'arte e la cultura dei padovani<br />
come dimostra anche il fatto che la possibil<strong>it</strong>à<br />
per noi di vedere la stupenda Cappella degli<br />
Scrovegni oggigiorno, è grazie all'interessamento<br />
di Andrea Gloria che, dopo l'abbattimento del<br />
contiguo palazzo, si oppose alla distruzione di<br />
quest'opera meravigliosa ed ottenne che la Cappella<br />
fosse risparmiata.<br />
La nobile iniziativa di far concorrere i conc<strong>it</strong>tadini<br />
alla creazione del Museo Civico è documentata<br />
ancor oggi dall'elenco dei donatori esistente<br />
presso il Museo stesso, ed avrà un segu<strong>it</strong>o nel<br />
1864 con il lasc<strong>it</strong>o della prestigiosa quadreria di<br />
ben 543 tele, da parte del Conte Leonardo Emo<br />
Capodilista. Si tratta, per ben comprenderne l'importanza,<br />
della maggiore collezione privata, dopo<br />
quella "Borghese" di Roma, giunta integra fino<br />
ai giorni nostri.<br />
A questa, dopo diverse altre importanti donazioni.<br />
si aggiungerà nel 1968 quella della Contessa Giulia<br />
Giusti del Giardino, nata Bianchini D'Alberigo,<br />
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