Comunità in cammino - Coccaglio
Comunità in cammino - Coccaglio
Comunità in cammino - Coccaglio
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o- vita parrocchiale<br />
Il camm<strong>in</strong>o di educazione<br />
liturgica della nostra Comunità -1<br />
Apartire dal maggio 2003 abbiamo avviato un camm<strong>in</strong>o<br />
di riflessione sul nostro modo di celebrare la<br />
Liturgia o di parteciparvi. Stimolati anche dalle lettere<br />
pastorali del vescovo Giulio, abbiamo cercato di compiere<br />
qualche passo nell’acquisizione o nel rafforzamento di<br />
un determ<strong>in</strong>ato stile celebrativo. Non si tratta di dare<br />
corso alle idee (o manie) di qualcuno, fosse anche il parroco<br />
– per quanto sia suo compito, <strong>in</strong>sieme agli altri<br />
sacerdoti, educare se stesso e il popolo di Dio a celebrare<br />
bene - ma di dare fedele attuazione alle <strong>in</strong>dicazioni che la<br />
Liturgia stessa ci offre e che i nostri Pastori ci educano a<br />
comprendere nel loro significato, offrendoci ulteriori<br />
motivazioni e f<strong>in</strong>alità. Anche le ultime sedute dell’anno<br />
2007-2008 del Consiglio Pastorale hanno offerto utili<br />
<strong>in</strong>dicazioni.<br />
Cerchiamo di vedere, passando <strong>in</strong> rassegna i vari momenti<br />
della celebrazione eucaristica, ciò che abbiamo imparato<br />
a fare o a fare meglio e quanto ha ancora bisogno di<br />
essere realizzato, del tutto o <strong>in</strong> parte: il camm<strong>in</strong>o cont<strong>in</strong>ua.<br />
Da parte del celebrante e di chi sta con lui dall’“altra<br />
parte” della balaustra (<strong>in</strong> presbiterio), celebrare nel<br />
modo conveniente significa anzitutto dire “no” all’improvvisazione,<br />
vuol dire agire, parlare o stare fermi -<br />
secondo i casi - <strong>in</strong> modo da essere segno della Presenza<br />
del Mistero e da favorire un clima di raccoglimento<br />
gioioso; si tratta, <strong>in</strong>somma, di superare atteggiamenti<br />
superficiali, <strong>in</strong> seguito ai quali si f<strong>in</strong>isce con il generare<br />
motivi di distrazione a sé e agli altri: su questo abbiamo<br />
ancora del camm<strong>in</strong>o da compiere.<br />
30<br />
A tale proposito, una cosa su cui chi sta dall’“altra parte”<br />
della balaustra ha assolutamente il dovere di dare quella<br />
testimonianza a cui il Popolo di Dio ha diritto, è il modo<br />
di ascoltare la Parola di Dio: durante la proclamazione<br />
delle Letture non si deve fare null’altro che ascoltare, evitando<br />
qualsiasi movimento che <strong>in</strong>duca a distrazione chi<br />
lo compie e/o l’assemblea: movimenti avanti e <strong>in</strong>dietro<br />
sul presbiterio, ricerca di pag<strong>in</strong>e da leggere successivamente,<br />
preparazione di suppellettili, chiacchiere, siano<br />
pure (ma non sempre) f<strong>in</strong>alizzate a dare o chiedere spiegazioni,<br />
ecc.<br />
Ciò vale anche per le preghiere presidenziali (=di chi presiede<br />
l’assemblea, il celebrante), quelle dei fedeli e dell’assemblea.<br />
Per es., non si com<strong>in</strong>cia<br />
a preparare il pane e il v<strong>in</strong>o<br />
da portare all’altare mentre è<br />
ancora <strong>in</strong> corso la preghiera<br />
dei fedeli, compresa l’<strong>in</strong>vocazione<br />
presidenziale<br />
che la conclude: anche<br />
chi serve all’altare è<br />
chiamato a partecipare alla<br />
preghiera della comunità e questa<br />
ha diritto di seguire ord<strong>in</strong>atamente<br />
il rito offertoriale,<br />
senza che questo sia sovrapposto<br />
alla Liturgia della<br />
Parola ancora <strong>in</strong> corso.<br />
di<br />
don<br />
Giovanni<br />
Diversamente, come si può chiedere alla gente di vivere<br />
bene i propri momenti di preghiera quotidiana se noi per<br />
primi diamo l’idea che essa può essere attuata come un<br />
sovrappiù mentre si è <strong>in</strong> faccende?<br />
Soprattutto <strong>in</strong> merito all’ascolto della Parola proclamata,<br />
c’è ancora, per qualcuno di noi (clero e m<strong>in</strong>istranti), del<br />
camm<strong>in</strong>o da fare per assumere quest’atteggiamento<br />
come stile costante.<br />
Occorre anche che chi ha il compito di proclamare la<br />
Parola di Dio - letture e vangelo - o le <strong>in</strong>troduzioni<br />
che a volte vengono proposte per accompagnare un<br />
segno o spiegarlo (monizioni), lo faccia <strong>in</strong> modo che<br />
siano comprensibili; non è solo questione di corretta<br />
dizione, ma anche di espressione, di rispetto della punteggiatura,<br />
mancando il quale non poche volte si f<strong>in</strong>isce<br />
col travisare il senso di una frase. La situazione ultimamente,<br />
da questo punto di vista, è abbastanza migliorata<br />
e i requisiti su <strong>in</strong>dicati sono riscontrabili nella maggior<br />
parte dei lettori laici.<br />
Chi ne ha il compito, deve proporre un’omelia che<br />
amplifichi la Bella Notizia proclamata nelle letture,<br />
specialmente il vangelo, mostrando la sua connessione<br />
con la vita, evitando sconf<strong>in</strong>amenti su altri campi o,<br />
anche quando si chiama il male con il suo nome, atteggiamenti<br />
polemici verso i presenti o verso terzi. E’ diritto<br />
dell’assemblea ed è dovere del predicatore che l’omelia sia<br />
adeguatamente preparata. Anche qui si è camm<strong>in</strong>ato e<br />
siamo ancora <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o.<br />
- cont<strong>in</strong>ua