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Pag. 2 Rugby Rovigo News - n 8 del 24 gennaio 2013<br />

Q<br />

ualche anno fa si inventò<br />

l’iniziativa esponi i colori<br />

rossoblu sfruttando il<br />

web e <strong>la</strong> stampa locale,<br />

e nonostante i risultati<br />

del<strong>la</strong> squadra non fossero<br />

esaltanti, <strong>la</strong> c<strong>it</strong>tà di Rovigo riscoprì<br />

l’orgoglio dei colori del<strong>la</strong> maglia che fu<br />

di Maci Battaglini. Uno spir<strong>it</strong>o di appartenenza<br />

che si è risvegliato dopo anni di<br />

grigiore, <strong>la</strong> mancanza di v<strong>it</strong>torie e le continue<br />

crisi societarie avevano disaffezionato<br />

il grande pubblico, ma non Antani.<br />

Era proprio questo lo pseudonimo usato<br />

da Corrado Marra nel<strong>la</strong> rete, campano<br />

di orgine ma rodigino a tutti gli effetti,<br />

un passato in rossoblu con qualche<br />

bel<strong>la</strong> soddisfazione con le giovanili ed<br />

una passione per gli elmetti mil<strong>it</strong>ari. Ma<br />

<strong>la</strong> per<strong>la</strong> <strong>la</strong> realizzò qualche anno dopo<br />

scrivendo di getto il decalogo del tifoso<br />

del Rovigo, una sorta di autocelebrazione<br />

che fu anche attribu<strong>it</strong>a al noto giornalista<br />

e scr<strong>it</strong>tore Luciano Ravagnani. Un<br />

racconto spassoso e molto ver<strong>it</strong>iero di<br />

come vive il rugby il rodigino, una sorta<br />

di espiazione di una colpa che non ha<br />

mai commesso, ma che nonostante le<br />

batoste continua a gridare “Dai Rovigo,<br />

dai...”.<br />

Il tifoso del Rovigo ha mille sfaccettature,<br />

un mister Hyde incontrol<strong>la</strong>bile che<br />

sconvolge tutti i capisaldi del<strong>la</strong> sua personal<strong>it</strong>à.<br />

Per i “Bersaglieri” si spendono<br />

i soldi del biglietto, si effettuano trasferte<br />

anche se una sconf<strong>it</strong>ta può apparire<br />

scontata, ci si pone il dubbio se vale più<br />

<strong>la</strong> cresima del figlio o una part<strong>it</strong>a al Battaglini,<br />

si spostano date di matrimonio<br />

se queste sono in periodo derby con il<br />

Petrarca. Per i rossoblù il rodigino ca<strong>la</strong><br />

<strong>la</strong> maschera, si accalora, l<strong>it</strong>iga, sbra<strong>it</strong>a,<br />

rotea gli occhi e diventa paonazzo. Se<br />

si par<strong>la</strong> male di Rovigo il tifoso perde<br />

immediatamente il senso dell’autoironia.<br />

Va bene scherzare sul<strong>la</strong> madre,<br />

sui figli, sul<strong>la</strong> morte, ma non sulle cose<br />

importanti.<br />

I tifosi rossoblu<br />

non sono in vend<strong>it</strong>a<br />

Se si par<strong>la</strong> male di Rovigo il supporter<br />

perde immediatamente il senso<br />

dell’autoironia. Va bene scherzare<br />

sul<strong>la</strong> madre, sui figli, sul<strong>la</strong> morte,<br />

ma non sulle cose importanti.<br />

Il tifoso del Rovigo è un amante puro<br />

del rugby e si r<strong>it</strong>iene uno sportivo, solo<br />

però se vince <strong>la</strong> sua squadra. Vive ogni<br />

part<strong>it</strong>a come fosse una finale e se <strong>la</strong><br />

squadra vince si può prendere un giorno<br />

di gioia sfrenata. La sera controllerà<br />

più volte <strong>la</strong> pagina del televideo e il<br />

giorno dopo sarà pronto ad acquistare il<br />

primo quotidiano per leggere <strong>la</strong> cronaca<br />

del<strong>la</strong> part<strong>it</strong>a. Se invece si trova davanti<br />

ad una sconf<strong>it</strong>ta il giornale se lo legge al<br />

bar, ma solo il t<strong>it</strong>olo, in quanto il giornalista<br />

“No capisse na mazza!”.<br />

Il tifoso del Rovigo è un passionale, un<br />

fanatico, un buono. E’ continuamente<br />

contradd<strong>it</strong>torio sul futuro del<strong>la</strong> società e<br />

dei suoi giocatori, parte sempre pessimista,<br />

ma, al<strong>la</strong> prima azione di gioco si<br />

esalta e il giocatore più cr<strong>it</strong>icato diventa<br />

il migliore e, per lui, si devono aprire le<br />

porte del<strong>la</strong> Nazionale.<br />

Il tifoso del Rovigo non ha un buon rapporto<br />

con gli azzurri, non ha un buon<br />

rapporto con chi allena gli azzurri, non<br />

ha un buon rapporto con chi comanda<br />

gli azzurri. Per ogni ruolo dovrebbe esserci<br />

un giocatore rossoblù, ma piuttosto<br />

di convocare un giocatore di Rovigo<br />

“I fà zogare anca i mussi”.<br />

Il tifoso del Rovigo è però un gran competente<br />

in materia e bisogna dare atto<br />

a questa gente che conoscono tutto di<br />

tutti, regole, contro regole, giocatori in<br />

attiv<strong>it</strong>à e chi non gioca più, allenatori,<br />

presidenti, vecchi, giovani, “bocia” e, in<br />

alcuni casi, anche i raccattapalle allo<br />

stadio a cui spesso ur<strong>la</strong>no: “Movate,<br />

sbrigate che i speta ea baea”, “daghe<br />

na scarpa’ a quel musso dell’<br />

arb<strong>it</strong>ro se te cap<strong>it</strong>a a tiro”.<br />

Il tifoso del Rovigo allo stadio è colto<br />

dall’euforia, il suo linguaggio si fa spesso<br />

color<strong>it</strong>o e spesso si abbandona a<br />

qualche imprecazione, ma sempre a fin<br />

di bene. Come si diceva, nonostante sia<br />

per davvero competente in materia, alle<br />

volte, a seconda dell’andamento del<strong>la</strong><br />

part<strong>it</strong>a, si <strong>la</strong>scia prendere dall’entusiasmo<br />

o dallo sconforto. E’ prassi sentire<br />

ur<strong>la</strong>re: “Piazzaaaa!”, quando è meglio<br />

giocare <strong>la</strong> pal<strong>la</strong>, opppure sentire “Zogaaaa!”,<br />

quando invece è più opportuno<br />

piazzare una punizione.<br />

Se si gioca con <strong>la</strong> mischia sarebbe più<br />

giusto giocare con i tre-quarti: “Bastaaa,<br />

verzi per i tre-quartiiii!” e se una<br />

volta aperto il gioco per le linee arretrate,<br />

<strong>la</strong> pal<strong>la</strong> dovesse cadere, ecco che<br />

parte un imprecazione e: “Noooo! a<br />

mettemo do’ maniglie col bostik, vedemo<br />

se casca ancora!”<br />

Il tifoso del Rovigo odia in senso sportivo,<br />

ma non sempre, il Petrarca Padova.<br />

E’ una cosa più forte di lui, per quanto<br />

prova in più modi a vedere quei giocatori<br />

come persone normali, proprio non<br />

ce <strong>la</strong> fa e al<strong>la</strong> fine è costretto a cadere<br />

nel<strong>la</strong> sindrome del derby e per tutta <strong>la</strong><br />

settimana diventa quasi intrattabile, non<br />

aspetta altro che <strong>la</strong> part<strong>it</strong>a per poter vom<strong>it</strong>are<br />

tutto quello che ha in corpo.<br />

Il tifoso del Rovigo si tramanda di padre<br />

in figlio gli aneddoti sui propri giocatori<br />

fin dal<strong>la</strong> notte dei tempi e ne conosce le<br />

gesta dentro e al di fuori del campo:<br />

“Dirk Naude’ e coetzer i xe riva’ davanti<br />

al “borsa” co quatro cartoni<br />

de bira! i iera drento na zinquezento<br />

senza sedii davanti, parche’ i se sentava<br />

su quei de drio e par vedare i ga’<br />

cava’ ea cappottina e i stava fora co<br />

ea testa!<br />

Ea bira? ea bira, dopo do’ ore, leca’<br />

tutta, quatro cartoni!”<br />

Il tifoso del Rovigo ama il suo passato<br />

e il passato del<strong>la</strong> sua squadra: durante<br />

l’anno legge e rilegge i libri che sono<br />

stati scr<strong>it</strong>ti sulle gesta dei “Bersaglieri”,<br />

si riguarda le part<strong>it</strong>e dei tempi andati e<br />

ancora si emoziona per il piazzato di Botha<br />

o per <strong>la</strong> meta di Ravanelli dopo l’incursione<br />

profonda di Brunello. Ad ogni<br />

part<strong>it</strong>a vorrebbe in campo un pò tutti a<br />

partire da Guandalini, Cecchetto, Battaglini,<br />

i fratelli Biscuo<strong>la</strong>, Osti, Banana<br />

Visentin, Smal, Lupini, Botha, Soncini,<br />

in quanto, per loro, quel giorno sarebbe<br />

disponibile un posto in squadra: “Unquo’<br />

ghe voeva lu’!”<br />

Il tifoso del Rovigo, a seconda delle<br />

occasioni, ripete da decenni sempre le<br />

stesse frasi:<br />

ai primi raggruppamenti “Dai rovigo<br />

con quea mischia”;<br />

in occasione di calci di punizione avversari<br />

“Vicariotto ti saluta”, “moro manina<br />

ti saluta” e, da qualche tempo e a<br />

fasi altalenanti “Ba na na-ba na na-ba<br />

na na…”;<br />

ai tifosi osp<strong>it</strong>i che vorrebbero dire <strong>la</strong> loro<br />

“Silenzio in piccionaia!”;<br />

all’arb<strong>it</strong>ro il c<strong>la</strong>ssico “Te si’ un musso!”;<br />

al segnalinee che non ha indicato al<br />

millimetro il punto del<strong>la</strong> rimessa <strong>la</strong>terale<br />

“Segnalinee: gato fato e scuoe serai<br />

pa essare cussi’ ignorante?”;<br />

all’avversario che dopo aver ricevuto un<br />

colpo, si trova a terra “Lassa li’, che<br />

concima”.<br />

Il tifoso del Rovigo, al<strong>la</strong> fine di tutto questo<br />

discorso rimane ancorato alle sue<br />

tradizioni, ama il rugby e ama i rossoblù,<br />

tutti i suoi giocatori li adotta cercando<br />

di farli sentire a casa e, soprattutto,<br />

facendoli sentire degli eroi.<br />

Il tifoso del Rovigo non viene “raccattato”<br />

come succede in altre parti d’Italia<br />

e questo solo perchè il rugby è oggi<br />

una moda: basta scrivere in un forum<br />

qualunque, basta andare a vedere una<br />

part<strong>it</strong>a del sei nazioni, basta provare a<br />

giocare due mesi, ed ecco che ci si r<strong>it</strong>ene<br />

appassionati e profondi conosc<strong>it</strong>ori<br />

di questo sport. Non basta tutto questo,<br />

non basta riempirsi <strong>la</strong> bocca di parole<br />

anglossassoni che tanti neanche conoscono<br />

e nemmeno gli anglossassoni<br />

dicono.<br />

Come scrisse Luciano Ravagnani “…a<br />

Rovigo il rugby se non vai da lui, è lui<br />

che viene a scovarti. E ti <strong>la</strong>scia qualcosa.”

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