17 settembre 2011 MOSAICO
17 settembre 2011 MOSAICO CRISPANO • ENZO CENNAMO mette il d<strong>it</strong>o nella piaga 17 Rivolta contro gli assessori “imparentati” e i burocrati con<strong>da</strong>nnati Il leader del Pd, dimessosi <strong>da</strong>lla giunta e <strong>da</strong> capogruppo consiliare, apre ufficialmente la questione legale e morale: “Voliamo alto. Non possiamo essere ostaggio di massoni e di dirigenti lobbisti” C RISPANO – Amministrazione bloccata, coalizione dilaniata <strong>da</strong>i confl<strong>it</strong>ti interni e <strong>da</strong> una questione morale e legale che si è fatta imponente a causa dei numerosi scan<strong>da</strong>li e dell’affarismo che hanno coinvolto i rappresentanti del centrosinistra. Enzo Cennamo, l’assessore dimissionario, torna <strong>da</strong>lle vacanze ancora più carico e lancia l’ennesimo messaggio per tentare di rimettere il treno sui giusti binari. Consigliere Cennamo, lei si è dimesso <strong>da</strong>lla giunta ponendo dei problemi seri sul tappeto: questione morale e questione legale. Niente <strong>da</strong> fare. Il sin<strong>da</strong>co nicchia. “Ognuno è responsabile delle proprie azioni e il fallimento dell’amministrazione è sotto gli occhi di tutti. I c<strong>it</strong>tadini possono tranquillamente giudicare cosa è stato fatto e cosa non è stato fatto. Ho la coscienza a posto, al primo c<strong>it</strong>tadino ho sempre detto la ver<strong>it</strong>à, sono sempre stato leale e trasparente perché se credi in un progetto e capisci che si è su binari sbagliati devi avere il coraggio di dirlo, di spiegare che quella intrapresa è una stra<strong>da</strong> senza usc<strong>it</strong>a, un vicolo cieco che fa male al paese. Hanno prefer<strong>it</strong>o far finta di nulla”. Il Part<strong>it</strong>o democratico è spar<strong>it</strong>o <strong>da</strong>lla circolazione… “E’ spar<strong>it</strong>o il Pd, sono spar<strong>it</strong>i i legalisti dell’Italia dei valori, sono spar<strong>it</strong>i i moralisti della lumaca. Nel Pd c’è molta confusione, il gruppo dirigente è paralizzato, il segretario dice una cosa e ne fa un’altra. Ho la sensazione che in molti non facciano nulla perché aspettano la fine pol<strong>it</strong>ica e traumatica di Carlo Espos<strong>it</strong>o. Ufficialmente fanno finta che non stia succedendo nulla e forniscono supporto al sin<strong>da</strong>co, in ver<strong>it</strong>à, anche <strong>da</strong> quanto ripetono in privato, stanno solo aspettando che il treno deragli irreparabilmente. Ognuno si cura il proprio orticello di potere e se ne frega del resto. E’ come se fossero alla finestra aspettando che crolli tutto. Proprio quello che voglio ev<strong>it</strong>are perché mi sono candi<strong>da</strong>to con Carlo Espos<strong>it</strong>o, l’ho votato e ci ho messo la faccia. E pretendo che in 5 anni cambiamo il paese in pos<strong>it</strong>ivo”. A chi si riferisce? Eppure dicono che c’è una regia occulta che lavora per lo scioglimento… “La questione della regia occulta mi fa ridere. Chi lo dice? Nunzio Cennamo? Ma è lo stesso che dopo l’ultimo scioglimento per camorra era quello che si candidò dicendo: ? E’ quello che con la lumaca teorizzava la morale applicata alla pol<strong>it</strong>ica? E’ quello che diceva che lo scioglimento per camorra era un atto giusto e doveroso? Il problema è un altro. Sparano nel mucchio perché non vogliono assumersi le rispettive responsabil<strong>it</strong>à. E’ gente che non vuole perdere poltrona, potere e stipendio. Tutto qui. Nunzio Cennamo mi fa tenerezza. Ha fatto un gran baccano quando era fuori <strong>da</strong>l giro per cosa? Per entrarci. Poteva dirlo prima. Gli risparmiavamo tutto il lavoro che ha fatto, carico di demagogia ed un populismo di bassa qual<strong>it</strong>à. Altro che regia occulta. In questi mesi abbiamo fatto tutto noi, <strong>da</strong> soli. L’opposizione è morbi<strong>da</strong>, a tratti consociativa. Ci ha sempre garant<strong>it</strong>o una stampella. Quindi, di cosa ci lamentiamo? Si dovrebbe avere il coraggio di affrontare i temi scottanti in maniera seria. Se non c’è coraggio non possiamo prendercela con i fantasmi. Vogliono teorizzare l’accerchiamento, in vecchio stile comunista e sovietico per giustificare le proprie incapac<strong>it</strong>à”. Come si esce <strong>da</strong> questo tunnel? “In un modo semplice. Azzerare la giunta e depotenziare i dirigenti responsabili del precedente scioglimento per camorra, con<strong>da</strong>nnati in primo grado e con dei processi in corso. Aprire un dibatt<strong>it</strong>o serio nel centrosinistra su cosa vogliamo fare e come lo vogliamo fare, serrare le fila, scrivere un programma di consiliatura su quello che vogliamo realizzare sul serio a Crispano; pochi punti ma sostanziali e ripartire col piede giusto e con gli uomini giusti, senza mettere in discussione il sin<strong>da</strong>co. Nel programma di Carlo Espos<strong>it</strong>o, quello che abbiamo presentato alla c<strong>it</strong>tà in continu<strong>it</strong>à col programma presentato <strong>da</strong> Raffaele Galante, c’è scr<strong>it</strong>to che avremmo modificato lo statuto e varato una riforma storica: gli assessori esterni. In modo <strong>da</strong> impegnare al Municipio persone con competenze specifiche nei settori della pubblica amministrazione. Un modo per garantire competenza, efficienza e mettere il punto al mercato delle vacche in Consiglio. Senza dimenticare le quote rose in amministrazione. L’impegno femminile. Una battaglia che caratterizza la proposta pol<strong>it</strong>ica del segretario nazionale Bersani e che qualifica il centrosinistra locale con una presenza femminile che garantisce qual<strong>it</strong>à e competenza. Tra l’altro, è gente non “chiacchierata”. Un modo per sgombrare il campo <strong>da</strong> qualsiasi dubbio. Invece si preferisce non modificare lo status quo. I motivi li conoscono tutti e li ha ben evidenziati qualche mese fa il coordinatore del Pd in un’intervista a Mosaico. Senza essere poi conseguenziale. Insomma, le cose le dicono tutti, manca il coraggio delle azioni e delle scelte. Siamo di fronte al conservatorismo degno della vecchia e peggiore destra”. Gli assessori esterni li hanno promessi e mai applicati. Il sin<strong>da</strong>co teme che se a qualche consigliere-assessore toglie lo stipendio perde il voto in aula. “Non penso che sia una questione di stipendio e basta. Lungi <strong>da</strong> me questa ipotesi. Non voglio pensare che il livello sia così basso e degra<strong>da</strong>nte. Non lo voglio pensare perché ho ancora una speranza che si possa rilanciare la coalizione e l’amministrazione. Ripeto, serve coraggio per invertire una rotta devastante, che non ci porterà <strong>da</strong> nessuna parte. La gente per quanto ci vuole bene e ci ha sempre votato, percepisce che al Municipio c’è qualcosa che non va, percepisce che è tutto fermo, che ci sono gli uomini sbagliati ai posti sbagliati. Il sin<strong>da</strong>co dev’essere il primo ad avere interesse in tal senso. Invece resta fermo, assiste al castello che crolla senza muovere un d<strong>it</strong>o. In queste condizioni a cosa serve nominare un altro assessore senza affrontare i nodi più spinosi? Le mie dimissioni dovevano servire ad aprire un dibatt<strong>it</strong>o franco, chiaro, senza timori, sia nel Pd che nella maggioranza. Purtroppo non ho trovato nessuno al mio fianco. Nemmeno i sedicenti moralisti della lumaca e i legalisti dell’Idv. Mi sono dimesso dimostrando che non sono interessato alle poltrone né allo stipendio. Sono scappati tutti. Il paese non può essere ostaggio di gente interessata e di massoni”. Quindi, resta in maggioranza? “E’ chiaro. Chi lo ha mai messo in dubbio? Resto in maggioranza seppur in una posizione cr<strong>it</strong>ica. Ho il dovere di fare qualcosa affinché questa esperienza si possa salvare. In ogni occasione tenterò di far sentire la mia voce, di porre all’attenzione dei miei compagni di viaggio i problemi che bloccano il rilancio. Spero che il sin<strong>da</strong>co si ravve<strong>da</strong> in quanto ci sono le condizioni per voltare pagina, ci sono le condizioni per rispettare le premesse, per mantenere gli impegni assunti in campagna elettorale con gli elettori. Siamo ancora in tempo per salvare la consiliatura. Bisogna, però, come detto, voltare pagina, cambiare registro, affrontare il nuovo anno con una nuova mental<strong>it</strong>à, un nuovo spir<strong>it</strong>o. C’è la necess<strong>it</strong>à di volare alto, uscire <strong>da</strong> un localismo puerile, esasperato e negativo. E’ inutile arroccarsi su posizioni precost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e di potere e personali che non hanno nulla a che vedere con gli interessi collettivi. E poi i dirigenti devono eseguire gli indirizzi che arrivano <strong>da</strong>lla pol<strong>it</strong>ica e dell’amministrazione. Non è possibile che in alcuni settori troviamo dirigenti che fanno pol<strong>it</strong>ica, che lavorano pure in studi privati, e non devono rispondere a nessuno né del loro operato né dei loro sbagli. Operano al Municipio seguendo i propri interessi e le lobby che rappresentano. Un aspetto aberrante. Loro sbagliano ed a pagarne le conseguenze è il buon nome della c<strong>it</strong>tà. Abbiamo bisogno di gente che tuteli l’interesse collettivo mettendo <strong>da</strong> parte quello personale. La pol<strong>it</strong>ica si sta dimostrando debole di fronte a logiche perverse di potere”. Lei ripete le stesse cose che scrivono i giornali. E siamo stati querelati… “La querela ai giornalisti locali e nazionali rappresenta un autogol. L’ho detto più volte ed ho cercato di far ragionare il sin<strong>da</strong>co. Ma niente <strong>da</strong> fare. I giornalisti hanno fatto il loro lavoro, hanno messo in evidenza scan<strong>da</strong>li e s<strong>it</strong>uazioni imbarazzanti per gli stessi componenti del centrosinistra. A cosa è serv<strong>it</strong>o querelare? A chi hanno diffamato? Quali sono le cose non vere scr<strong>it</strong>te? Adesso si pronuncerà la giustizia. E se i giornalisti dovessero avere ragione in un’aula di tribunale? Cosa dovrebbe succedere a Crispano dopo la sentenza di archiviazione? Se non c’è stata diffamazione significa che è tutto vero. Se è tutto vero, significa che qualcuno se ne deve an<strong>da</strong>re. Chi ha sbagliato deve avere la dign<strong>it</strong>à di farsi <strong>da</strong> parte. Sono i responsabili del fallimento. Quella querela servirà solamente a certificare la questione morale e legale che coinvolge il centrosinistra. Hanno pensato che fossi io a scrivere certe cose sui giornali. Hanno tentato di infangare le persone al posto di discutere nel mer<strong>it</strong>o delle gravissime questioni sollevate. Il risultato? V<strong>it</strong>time di loro stessi e dei loro fallimenti. ”.