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2 L’ed<strong>it</strong>oriale9 Febbraio 2013AfragolaNespoli non può essere il capro espiatorio: lui sarà pureimpresentabile, ma il vero nemico si chiama “sistema”…Corsivo del direttore di Mosaico che non canta il “de profundis” al sindaco-senatore del Pdl ma accendei riflettori su una riflessione più approfond<strong>it</strong>a: Nespoli non è l’unico colpevole e non può pagare il conto d<strong>it</strong>utti. All’appello mancano i part<strong>it</strong>i, i consiglieri, gli assessori e i burocrati dell’Ente locale. Senza l’avallo diqueste figure il sistema non avrebbe mai fatto fortunadi Giovanni De CiccoAFRAGOLA - Questo ed<strong>it</strong>orialee questo numero di“Mosaico” sorprenderannomolti addetti ai lavori e moltilettori. Tutti si aspettano,in maniera ovviamente leg<strong>it</strong>tima,il “de profundis”dedicato a Vincenzo Nespoli.Non sarà così perché daparte dell’opposizione in questi anni, e mi riferiscoall’unica vera opposizione presente inc<strong>it</strong>tà, non c’è stata una “guerra” contro unapersona ma semplicemente un argine controun sistema r<strong>it</strong>enuto deviato e a tratti addir<strong>it</strong>turaperverso e illegale che ha corrotto innanz<strong>it</strong>uttola mente e le coscienze degli uomini. Tant’èche per cancellare questi cinque anni dalla testadi pseudopol<strong>it</strong>ici e c<strong>it</strong>tadini non basteràl’usc<strong>it</strong>a di scena (ammesso che ci sia) dell’attualesindaco-senatore, ma ci vorrà del tempo.Molto tempo. Tantissimo tempo per riaffermarei principi sani, per far capire che non si fapol<strong>it</strong>ica solo per tutelare gli interessi personali,per far capire ai giovani che non basta seguireil potente di turno per ottenere un postodi lavoro senza mer<strong>it</strong>i, senza studiare, senzafare “gavetta”. Per far capire ai consiglieri comunalivecchi e futuri che il voto in Assise nonsi baratta con una prebenda personale, con unappalto al figlio, con un’assunzione di un parenteo “capelettore” in una d<strong>it</strong>ta che lavoraper il Municipio; che non si diventa assessoreper prendersi lo stipendio a fine mese e basta.Ci vorrà tempo per ripristinare il primato dellalegge e dell’interesse collettivo su quello diparte. Ci vorrà tempo per far capire agli elettoriche i pol<strong>it</strong>ici non sono tutti ladri, non sonotutti uguali e bisogna diffidare innanz<strong>it</strong>utto dichi porta i pacchi di pasta, olio, zucchero, caffèed altre prebende varie nelle case in cambiodel voto. Ci vorranno anni per cancellare lapratica del “voto di scambio”, ci vorranno anniper ripristinare un senso delle ist<strong>it</strong>uzioni; civorranno anni per rest<strong>it</strong>uire decoro alle ist<strong>it</strong>uzionie riaffermare il principio della responsabil<strong>it</strong>à;ci vorranno anni per far capire ai proprietaridei capannoni abusivi che non bastaeleggere un consigliere comunale di famigliaper salvarsi utilizzando l’omertà, la complic<strong>it</strong>àe il lassismo che ha coinvolto pure gli ufficicomunali. Ci vorranno anni. Mentre basterannopoche ore alla nuova amministrazione percancellare parte di un apparato dirigente cheha rappresentato la parte peggiore del sistema.Per gli atti posti in essere, per la disponibil<strong>it</strong>àdimostrata a coprire e avallare illegal<strong>it</strong>à e illeg<strong>it</strong>tim<strong>it</strong>à;per le azioni di intimidazioni messein atto nei confronti di chi si opponeva al sistema,rinunciando a quel principio super-partesche dovrebbe, invece, caratterizzare l’attiv<strong>it</strong>àdi un professionista serio. Concetti che portanoad una riflessione: Vincenzo Nespoli nonpuò essere il capro espiatorio. Non può pagarelui per tutti. Non voglio giustificare il sindacodel Pdl. Per car<strong>it</strong>à. E nessuno veda in questiconcetti la volontà di cambiare rotta. Assolutamenteno. Che Nespoli fosse impresentabile alParlamento lo abbiamo scr<strong>it</strong>to mesi fa sul giornalee la copertina di un “vecchio” “Mosaico”purtroppo ha anticipato la “fine” del senatore.Scrivo “purtroppo” perché, al di là di ogni valutazionecr<strong>it</strong>ica sul sistema Afragola ha comunqueperso un riferimento sovracomunaleche, se avesse svolto il ruolo come Dio comanda,la c<strong>it</strong>tà ne avrebbe tratto solo vantaggio.Nespoli era un pol<strong>it</strong>ico autorevole. Il miglioredel centrodestra. Ha commesso un solo errore.Ha smesso da anni di fare pol<strong>it</strong>ica ed ha utilizzatoper altri fini la propria autorevolezza. E irisultati sono questi. Ognuno nella v<strong>it</strong>a devefare ciò che è capace di fare. Ciò che sa fare. ENespoli sa fare la pol<strong>it</strong>ica. Non l’imprend<strong>it</strong>ore,né l’immobiliarista. Nespoli sa fare il sindacoma non l’ha voluto fare perché da quando èstato eletto ha prefer<strong>it</strong>o perseguire altre logicheche gli hanno fatto guadagnare la ribaltanazionale, in negativo ovviamente, grazie atrasmissioni d’inchiesta come “Report” nellepuntate dove si affrontava il tema delle collusion<strong>it</strong>ra pol<strong>it</strong>ica e malaffare. Insomma, al postodi valorizzare quello che aveva costru<strong>it</strong>onegli anni, Enzo Nespoli ha pensato di essereinvincibile. Di essere più forte della Procuradella Repubblica, della legge, dei valori, di poterspingersi oltre qualsiasi lim<strong>it</strong>e contando suun’immun<strong>it</strong>à che da qui a poche settimanesvanirà e il sindaco si troverà a fare i conti contutte le scelte sbagliate che ha fatto. Scelte sbagliate.Le prime riguardano la pol<strong>it</strong>ica. Ha invest<strong>it</strong>osu una classe dirigente di venduti, trad<strong>it</strong>orie impresentabili. Tant’è che se si fa lafotografia del consiglio comunale sui precedentie i curricula dei singoli consiglieri neesce un quadro raccapricciante, degno di essererichiamato in una relazione della commissioned’accesso. Nespoli li ha allevati comegallinelle costruendo gabbie con la “mangiatoiabassa” al fine di poter contare su una maggioranzain aula. Poi, appena hanno sent<strong>it</strong>oodore di sconf<strong>it</strong>ta, hanno abbandonato, almenonei comportamenti, censurabili, il “capobastone”nel modo più brutto possibile: pugnalatealle spalle. Senza nemmeno avere il coraggioper ufficializzare la presa di distanze. Nonsono stati dign<strong>it</strong>osi da componenti del sistemae non sono stati dign<strong>it</strong>osi nemmeno quandohanno abbandonato la barca che affonda manon il sistema. A chi mi riferisco? Ai consiglierie agli assessori del Pdl. I principali colpevolidel sistema perverso che in questi anni hadevastato Afragola. Senza di loro il sistemaNespoli non avrebbe avuto motivo di esistere.Infatti, se il sindaco avesse trovato davanti a séun’altra classe dirigente, magari una classe dirigentepronta a ragionare sui programmi,pronta ad attuare un’idea di c<strong>it</strong>tà che crescedavvero, una classe dirigente vogliosa di realizzarequalcosa per il proprio paese, probabilmenteadesso il primo c<strong>it</strong>tadino sarebbe in listaal Senato e avrebbe la riconferma a sindaco intasca. Avrebbe fatto parlare l’Italia. In pos<strong>it</strong>ivo.Probabilmente non avrebbe commesso glierrori che ha fatto e la storia sarebbe stata diversa.Come la sua fine. Ecco perché guai abuttare la croce solo su Vincenzo Nespoli. Cisono tanti nomi da segnare sul taccuino in vistadelle elezioni. Altri nomi da sottolineare. Ingrassetto. Innanz<strong>it</strong>utto consiglieri e assessori.Dov’erano quando maturavano e scoppiavanoscandali nel comando di polizia municipale,nell’urbanistica, nel settore dei rifiuti, nel cim<strong>it</strong>ero,negli appalti, nella gestione dei servizi?Nei corridoi hanno sempre preso le distanzeda tutti: dai dirigenti, dal comandante dellapolizia municipale, dai metodi e dalle regoledel sistema. Dal fallimento amministrativo.Dimenticando che non era e non è il fallimentodi Vincenzo Nespoli, ma questi cinque annirappresentano innanz<strong>it</strong>utto il fallimento deiconsiglieri e degli assessori del Popolo dellelibertà. Il sindaco, spero, capirà gli errori e gliauguro sinceramente di riflettere, di cambiarerotta e di superare ogni difficoltà. Che sia lafine di un periodo e l’inizio di un altro. Migliore.Perché ha sbagliato sul piano pol<strong>it</strong>ico e nesta pagando le conseguenze: l’hanno messo


4 E’ ufficiale: “L’alternativa è” fall<strong>it</strong>a9 febbraio 2013AfragolaIl centrosinistra “nasconde” Tuccilloe riparte da una coalizione a ranghi mistiRiunione tra il Pd, Rinasc<strong>it</strong>a, Udc e “I moderati”. Antonio Cuccurese detta le regole e i tempi. “Per fine mesealleanza non oltre le 4 liste e si parli del programma. Altrimenti salta tutto”. Cosimo Boemio: “Questa nonè pol<strong>it</strong>ica”. E in una lista “marmellata” dovrebbero trovare spazio Sel, Idv, ex Idv, sosten<strong>it</strong>ori di Ingroia e diMonti. Terremoto al centro. L’imprend<strong>it</strong>ore della san<strong>it</strong>à, Ciro Salzano, affida a “Mosaico” la sua discesa inAFRAGOLA – Grandi stravolgimenti pol<strong>it</strong>iciin vista delle Comunali. Anche se non è ancorafatta chiarezza. I nodi da sciogliere in tutte lecoalizioni sono davvero tanti.campo: “Mi candido a sindaco ma si facciano le primarie”Il centrosinistra e le contraddizioni internePartiamo dal centrosinistra. Eravamo fermial manifesto “L’alternativa c’è” che annunciavala nasc<strong>it</strong>a di una coalizione: Pd, Rinasc<strong>it</strong>a,Giovani democratici, Part<strong>it</strong>o socialista,Popolari, Sel e Italia dei valori. A distanza dicirca quattro mesi e tante chiacchiere sprecate,martedì 4 febbraio si prende atto della falsapartenza e si mette in piedi un altro tavolo:Pd, I Moderati, Rinasc<strong>it</strong>a e l’Udc. In carne edossa, Gennaro Espero, segretario del part<strong>it</strong>odi Bersani, Giovanni Romano e Cosimo Boemioper la lista di Portas, gruppo che in Campaniafa riferimento al consigliere regionaleNicola Marrazzo; Nicola Perrino, consiglierecomunale dell’Udc, e Antonio Cuccuresesegretario del movimento “Rinasc<strong>it</strong>a” che racchiudela tradizione socialista e repubblicanaafragolese. Prima notizia: il commissario dello“scudocrociato” Alberto Boccalatte da Arzanoè stato silurato dalla sezione locale. Pare,tuttavia, che le sue dimissioni siano state rigettatadal part<strong>it</strong>o napoletano. Cancellata la lineadel centro moderato e privilegiata la strada delcentrosinistra al tavolo l’UDC è rappresentatadal consigliere Nicola Perrino. Seconda nov<strong>it</strong>à:non c’è l’Italia dei valori di Iavarone ma ilcentrosinistra ha prefer<strong>it</strong>o dialogare con i “fuoriusc<strong>it</strong>i”dal part<strong>it</strong>o di Di Pietro. Terza nov<strong>it</strong>à:il Part<strong>it</strong>o socialista non è stato nemmeno inv<strong>it</strong>ato.Quarta nov<strong>it</strong>à, la più importante, il Part<strong>it</strong>odemocratico ha ufficializzato la candidatura diMimmo Tuccillo a sindaco ma non lo ha comunicatoal tavolo degli alleati. Si gioca a “nascondino”primo dell’affondo finale. Almeno ilPD ha fatto chiarezza al suo interno. Cambiamentidi rotta. Fall<strong>it</strong>o un percorso è leg<strong>it</strong>timoprendere atto e rimetterne un altro in piedi. Ilproblema è che quando si entra nei dettagli e silascia la parola ai protagonisti emergono delledifferenze di sostanza che non lasciano intravedereun percorso sereno di un’alternativa alcentrodestra che stenta a decollare. Partiamodal segretario di “Rinasc<strong>it</strong>a”, Antonio Cuccurese.La coerenza di sempre nei ragionamentie un <strong>it</strong>inerario chiaro da seguire, rigido, sen-di Giovanni De Ciccoza possibil<strong>it</strong>à di degenerazioni. “Ribadisco eapprofondisco i concetti che da mesi il movimentospiega in ogni occasione di confronto– dichiara Antonio Cuccurese – innanz<strong>it</strong>utto,per la fine del mese dev’essere tutto pronto:coalizione e programma. E’ indispensabileaccelerare sulla composizione dell’alleanzaaltrimenti non riusciremo mai a confrontarcisul programma ed a scegliere il candidato asindaco. Ecco perché prima della scadenzadelle Pol<strong>it</strong>iche “Rinasc<strong>it</strong>a” intende sapere chisono gli alleati del centrosinistra, in quantonon ci faremo mai portare all’ultimo secondoda chi intende mettere in atto giochetti che nonci appartengono. In secondo luogo, il nostroobiettivo è vincere per governare. Quindi, lacoalizione dev’essere formata da 4 liste, quattroconten<strong>it</strong>ori nel quale ogni soggetto pol<strong>it</strong>icoche intende sostenere il centrosinistra si deveper forza collocare. Poi, espletato questo percorso,parleremo del candidato a sindaco. IlPd metterà sul tavolo il nome dei democrat eRinasc<strong>it</strong>a sottoporrà agli alleati il candidato asindaco del movimento (Pasquale Grillo, ndd).Ci confronteremo e se con grande matur<strong>it</strong>à riusciremoa trovare una sintesi ufficializzeremoil leader della coalizione. Diversamente siricorrerà alle primarie. Si badi bene. Le tappeper noi sono fondamentali. Per fine mese– continua Cuccurese – alleanza defin<strong>it</strong>a e siinizi il confronto sul programma. Altrimenti,se alla scadenza di febbraio non sarà defin<strong>it</strong>ala coalizione, salta tutto e ognuno sarà liberodi agire”. Cuccurese è un abile pol<strong>it</strong>ico edha sempre fatto della lealtà e della coerenzale proprie bandiere. Ha spostato il tiro sulleregole, sui metodi, sui principi. Tralasciandol’imposizione calata dall’alto del Part<strong>it</strong>o democraticoche punta su Tuccillo candidato asindaco e azzerando con classe tutti gli erroriche il centrosinistra ha commesso con la falsapartenza de “L’alternativa c’è”. Chi, invece, rimettetutto in discussione è Cosimo Boemio,leader de “I moderati”, seduto al tavolo pol<strong>it</strong>icoconvocato martedì scorso. “Il Pd – spiegaBoemio – non ha comunicato al tavolo pol<strong>it</strong>icodi aver scelto il candidato a sindaco. Lacandidatura di Tuccillo l’abbiamo appresadai giornali ma non c’è stata nessuna comunicazioneufficiale. Al tavolo ho ribad<strong>it</strong>o lanostra linea pol<strong>it</strong>ica pure perché è necessariogovernare però ho la sensazione che nel centrosinistraqualcuno voglia fare un gioco adescludere e non ad includere. Qualche mese faè stato affisso un manifesto in c<strong>it</strong>tà “L’alternativac’è” con dei simboli. L’Udc non c’era mac’erano quelli dei Popolari, dei socialisti, tantoper fare degli esempi. Adesso come si puòdire che la coalizione dev’essere di 4 liste ebisogna fare sintesi? A me risulta che il Part<strong>it</strong>osocialista stia facendo la lista. Chi glielodice che adesso il centrosinistra non li vuole?Se Gennaro Salzano, candidato alla Cameranella lista Monti per i Popolari, intende farela lista, chi lo dice a Salzano e come lo motivache non lo vogliamo? Questa non è pol<strong>it</strong>ica.Una cosa è la pol<strong>it</strong>ica e un’altra cosa sono ragionamentiche non puntano alla v<strong>it</strong>toria magiusto a partecipare per regalare il Municipiodi nuovo alla destra. Se si vuole ragionare conserietà, è evidente che non si possono regalaread altre coalizioni chi ha fatto l’opposizione aNespoli. Sarebbe un suicidio. Le sintesi è giustofarle ma senza chiudere porte in faccia anessuno. Noi ad esempio dialoghiamo con Popolarie Sel ma assolutamente non faremo maisintesi con Italia dei valori. Infine, non sonod’accordo nemmeno coi tempi. Come possiamochiudere l’alleanza per fine mese – concludeBoemio – quando le elezioni Pol<strong>it</strong>ichepotrebbero sconvolgere tutto il quadro innanz<strong>it</strong>uttoin termini di coalizione?”. Insomma, ilcentrosinistra riparte senza l’Italia dei valoridi Salvatore Iavarone e senza Rifondazionepuntando a mettere nella stessa coalizione,invece, esponenti di Sel e dello schieramentodi Monti. Dai ragionamenti emerge questoma non è così. Una contraddizione nella contraddizione.Salvatore Iavarone, segretarioad Afragola del part<strong>it</strong>o di Di Pietro, esce alloscoperto dopo le precisazioni chiare di Boemioa “Mosaico”. “Chiarisco che al tavolo del centrosinistrasiamo rappresentati anche noi daBoemio – dice Iavarone – perché l’idea è quelladi una grande lista civica da fare insieme aimoderati, alla sinistra e al gruppo che rappresento,il quale è in stand by rispetto al rapportocol part<strong>it</strong>o di Di Pietro e presumo che dopole elezioni ci saranno importanti risvolti. Però,preciso che al tavolo ci rappresenta GiovanniRomano, uno dei portavoce di una federazionetra più soggetti pol<strong>it</strong>ici moderati e di sini-


6 La spina dell’abusivismo19 gennaio 2013AfragolaLa Procura chiede chiarimentisulle delibere “salvabusivi”I magistrati inviano una nota all’Utc per avere spiegazioni su come il Municipio sta gestendo il patrimonioedificato senza permessi a costruire e quale rapporto intercorre tra gli occupanti degli stabili e l’Ente locale. Sottola lente d’ingrandimento atti di consiglio comunale votati a suon di maggioranza favor<strong>it</strong>i da numerose assenze…AFRAGOLA – Delibere “antiabbattimenti”,la Procura della Repubblica di Napoli vuolevederci chiaro. E lo fa inviando una richiesta didocumenti all’ufficio tecnico comunale direttodall’ingegnere Nunzio Boccia e all’ufficioAbusivismo edilizio guidato da Daniele Cicali.La Procura chiede di sapere come il Comune diAfragola sta gestendo il patrimonio immobiliareabusivo e quali iniziative ha intrapreso sugli edificioggetto di ordinanze di abbattimento. Riflettoripuntati – in particolare –sull’occupazione deglistabili abusivi (circa novecento acquis<strong>it</strong>i alpatrimonio comunale), sulla corresponsionedelle indenn<strong>it</strong>à di occupazione abusiva legata aprocedure e decisioni quantomeno anomale fino aspingersi alla richiesta dell’esistenza o meno deirequis<strong>it</strong>i di idone<strong>it</strong>à statica. Tra le righe delle notedella Procura della Repubblica emergono alcunedomande alle quali l’amministrazione dovràfornire delle risposte chiare: Prima domanda:come può il Municipio consentire che una famigliaviva in una casa se manca (eventualmente)l’agibil<strong>it</strong>à e il rispetto delle elementari normedi sicurezza? Giova ricordare che questi edificisono stati costru<strong>it</strong>i – nella maggior parte deicasi – abbastanza in fretta non rispettandocertamente i modi e la tempistica previsti dallenorme dello Stato. Non solo. I magistrati cheindagano chiedono all’Ente locale pure di saperela natura legale delle delibere “antiabbattimenti”portate in consiglio comunale su proposta delSindaco (e non del competente dirigente che,evidentemente, stava predisponendo gli atti diabbattimento). Sindaco e maggioranza che sisono assunti la responsabil<strong>it</strong>à attraverso unaprocedura “anomala” (e quindi sotto la lented’ingrandimento dei giudici penali), di fermarele ruspe dello Stato attraverso indirizzi e atti chehanno, nella migliore delle ipotesi, un supportonormativo labile o addir<strong>it</strong>tura mancante. Secondadomanda: il Comune ha ag<strong>it</strong>o nel recinto stabil<strong>it</strong>odalla legge? Oppure c’è odore di propagandaalla vigilia di una delicata campagna elettoralelanciando fumo negli occhi agli abusivi facendocredere di aver ev<strong>it</strong>ato l’abbattimento dellecase quando, invece, non è vero? Interrogativiche restano sul tavolo in attesa dei chiarimentidell’Ente e del giudizio finale degli investigatori.A finire nel mirino dei magistrati, dunque, sonoproprio quelle delibere fortemente volute dalsindaco e senatore Vincenzo Nespoli portatein consiglio comunale ed approvate a suon dicolpi di bl<strong>it</strong>z dalla sua maggioranza tra l’assenzaassurda e immotivata di un’opposizioneincapace di sottolineare le inefficienze e dimettere in evidenza le lacune di provvedimentisenza capo né coda. L’unico presente in Assiseper la minoranza è stato sempre il consiglieredell’Mpa Gennaro Giustino. Gli altri hannoprefer<strong>it</strong>o scappare, sfuggire al confronto eddi Felice Libertàev<strong>it</strong>are di assumere posizioni magari nonpopolari ma che col tempo, e l’inchiesta dellaProcura rappresenta l’inizio di un percorso chepotrebbe garantire risvolti clamorosi, avrebberodato importanti frutti ed avrebbero garant<strong>it</strong>o latutela dell’interesse collettivo. Fino ad oggi ledelibere fin<strong>it</strong>e all’attenzione della Procura sonocirca dieci. Tutte composte da due fogli di carta,una spilletta per intenderci, e senza uno stracciodi perizia. Ecco perché la Procura vuole capirese il Comune di Afragola è diventato una sortadi “tempio del dir<strong>it</strong>to urbanistico” (capace diagire in deroga alla legge nazionale) oppure se s<strong>it</strong>ratta solo di un mero sistema per raccattare votiche in realtà, come detto, non porterà a risultaticoncreti. La notizia della richiesta di chiarimentiha fatto il giro del Municipio in poche ore edha creato fibrillazione e timore. Il dirigentecompetente sembra abbastanza tranquillo, ancheperché al momento non emergono responsabil<strong>it</strong>àin capo alla sua persona, in quanto gli indirizzili sta dettando il consiglio comunale su propostadel sindaco. Non ha ancora messo penna sucarta per chiarire la posizione dell’Ente anche sel’ufficio Abusivismo preme affinché ci sia unarisposta celere. Infatti, proprio da quell’ufficio,alla fine di dicembre scorso, partìuna lettera indirizzata al sindacoVincenzo Nespoli, al dirigentecompetente e per conoscenza aldirigente della Polizia MunicipaleMichele Arvonio. L’obiettivoera quello di mettere tutti inguardia in mer<strong>it</strong>o alla decisionedi concedere l’utilizzo degliimmobili abusivi agli occupanti,cioè allo stesso t<strong>it</strong>olare intestatariodi un’ordinanza di abbattimento.Si legge nell’oggetto:“Pericolos<strong>it</strong>à per la pubblicae privata incolum<strong>it</strong>à relativaai crolli di edifici e generalepericolos<strong>it</strong>à degli immobiliabusivi”. La missiva parla diuna pregressa corrispondenza daparte del Comune di Afragolae la Prefettura di Napoli dallaquale si evince la pericolos<strong>it</strong>àdelle opere r<strong>it</strong>enute abusive,costru<strong>it</strong>e in modo frettoloso e damaestranze per nulla preparate,tanto da raccomandare – lo dicela Prefettura – ad amministratorie dirigenti il massimo impegnoa salvaguardare l’ambiente edil terr<strong>it</strong>orio in modo da ev<strong>it</strong>aredanni a cose e persone. Inoltre– rec<strong>it</strong>a la lettera – si r<strong>it</strong>iene chemaggiori responsabil<strong>it</strong>à derivinodagli immobili abusivi acquis<strong>it</strong>ial patrimonio del Comune di Afragola, laddovel’Ente consenta di occuparlo senza disporre deinecessari certificati di idone<strong>it</strong>à statica. Senzadimenticare il collaudo e tutta la burocraziae le caratteristiche legate all’agibil<strong>it</strong>à. Com’èpossibile che ad Afragola un edificio abusivopossa essere ab<strong>it</strong>ato da nuclei familiari senzaavere le caratteristiche previste dalla legge?Un interrogativo al quale nessuno può garantireuna risposta. Tranne i magistrati. La richiesta dichiarimenti è al Municipio in attesa che qualcunosi preoccupi di prenderla in considerazione e difornire tutte le risposte alla Procura. Qualcuno dibuona volontà che abbia il coraggio di difenderela scelta dell’amministrazione impugnando unapenna e mettere tutto su carta. Poi, toccherà,come detto, ai magistrati tirare le conclusioni.“Certo la questione è spinosa e va trattata con ilmassimo rispetto nei confronti di quelle famiglieche occupano quegli immobili abusivi - dichiaraGennaro Giustino -. Tutti auspichiamo lapossibil<strong>it</strong>à di una soluzione indolore che deve,però, coniugarsi – necessariamente – con il buonsenso ma soprattutto con la legge”.


19 gennaio 2013AfragolaLa protesta dei commercianti7Spart<strong>it</strong>raffico di via “San Marco”, Giustino:“L’ennesimo sfregio al terr<strong>it</strong>orio”I t<strong>it</strong>olari degli esercizi commerciali scrivono a “Mosaico” per denunciare i disagi creati all’utenza eall’economia del quartiere dallo spart<strong>it</strong>raffico realizzato all’incrocio con via San Giovanni e via “E A Mario”:“Sarebbe opportuno in un paese democratico che l’interesse pubblico prevalesse su quello privato”AFRAGOLA - L’amministrazione, anche nellagestione di interventi che rientrano nell’ordinario,continua a provocare disagi e a susc<strong>it</strong>areil malcontento di c<strong>it</strong>tadini e commercianti.Questa settimana è la volta dello spart<strong>it</strong>rafficorealizzato in via “San Marco”, all’incrocio convia San Giovanni e via “E A Mario”, a susc<strong>it</strong>rela mobil<strong>it</strong>azione dei t<strong>it</strong>olari degli esercizi com-di Sossio Barramerciali. Hanno messo nero su bianco inviandouna lettera a “Mosaico” per contestare la decisionedell’Ente locale che al posto di migliorarela s<strong>it</strong>uazione l’ha peggiorata. “Egregio direttoreGiovanni De Cicco - scrivono i commerciantiin una nota inviata alla redazione - Le scriviamoa nome dei commercienti di via E. A. Marioin relazione ai disagi procuratidall’attuale allestimento dellospart<strong>it</strong>raffico s<strong>it</strong>o in viasan Marco. Questo presidio,formalmente volto a risolverei problemi di traffico chequotidianamente interessanoquesta zona, in sostanza si erilevato un ostacolo per l’eserciziodelle attiv<strong>it</strong>a’ commercialidella zona interessata.Tuttavia non e’ solo questala doglianza che solleviamo.Quotidianamente negli oraridi apertura degli esercizicommerciali gli agenti di poliziamunicipale, presidianol’incrocio afferente la zonad’interesse commerciale creandopanico e scompigliotra i consumatori e gli utenti che non possonousufruire pienamente dei servizi e delle attiv<strong>it</strong>àcollocate in questa zona. A ben vedere, in nomedel dir<strong>it</strong>to, sanc<strong>it</strong>o anche a livello comun<strong>it</strong>ariodella liberta’ di stabilimento delle attiv<strong>it</strong>a’commerciali e in nome degli art.41 e 2 dellacost<strong>it</strong>uzione noi tutti commercianti invochiamol’intervento delle Autor<strong>it</strong>a’ Pubbliche sulla questione.Più volte le stesse Autor<strong>it</strong>à’ sono state danoi contattate senza alcun es<strong>it</strong>o né pos<strong>it</strong>ivo nénegativo. Pertanto sarebbe opportuno in un Paesedemocratico che le ist<strong>it</strong>uzioni fornissero gliargomenti a sostegno dellaprevalenza dell’ “interessepubblico” rispetto all’interessedei privati, c<strong>it</strong>tadini,al libero esercizio dell’attiv<strong>it</strong>a’economica senza lim<strong>it</strong>iche possano creare disuguaglinzetra commerciantis<strong>it</strong>i in un luogo e commerciantis<strong>it</strong>i in un altro luogo.In conclusione manifestatele problematiche del casoconfidiamo nella sua piu’tempestiva attivazione perla pubblicazione di un articoloal riguardo. Cordialisaluti, i commercianti delquartiere”.Uno sfogo circostanziato che, in maniera civileed educata, punta a sottolineare un malesserederivante da una scelta dell’esecutivo localedi realizzare un’opera senza tenere conto dellas<strong>it</strong>uazione, soprattutto commerciale, in quellazona. Infatti, nei pressi dell’incrocio interessatoalla realizzazione dello spart<strong>it</strong>raffico c’èaddir<strong>it</strong>tura una farmacia. Di sol<strong>it</strong>o, davantiall’esercizio san<strong>it</strong>ario c’è sempre un posto riservatoai clienti per ev<strong>it</strong>are disagi. Invece, larealizzazione dello spart<strong>it</strong>raffico ha causato ilGennaro Giustinorestringimento della carreggiata e quindi, diconseguenza, non è possibile sostare nei pressidella farmacia. Chi deve, ad esempio, comprareuna bombola d’ossigeno è costretto a sostarel’auto a notevole distanza, uscire dall’eserciziocommerciale e chiedere rinforzi per portare acasa il “carico”. Senza dimenticare che ci sononei pressi dello spart<strong>it</strong>raffico altri esercizi commercialiche vivono sulla logica del “prendi evai”. Che “tozza” con l’organizzazione dellaviabil<strong>it</strong>à in quell’area defin<strong>it</strong>a dall’esecutivolocale. Gennaro Giustino, consigliere del Movimentoper Afragola, si schiera al fiancodei commercianti e non usa mezzi terminiquando si rivolge agli amministratoriafragolesi. “Il disagio è evidente - spiegaGiustino - così come l’incompetenza dichi ha realizzato lo spart<strong>it</strong>raffico senzatenere conto delle esigenze degli operatoricommerciali di quell’area. L’operarealizzata è l’ennesimo sfregio fattodall’amministrazione Nespoli alla c<strong>it</strong>tà edimostra quanto gli attuali amministratorisiano distanti dal terr<strong>it</strong>orio e lontanidalle esigenze dei c<strong>it</strong>tadini e della classeproduttiva locale. C’è un accanimentosul quartiere San Marco e più in generaleè evidente che tutte le tematiche legatealla viabil<strong>it</strong>à e alla cartellonistica, tantoper fare degli esempi, denotano l’incompetenzadel dirigente che ha predispostogli interventi e che cost<strong>it</strong>uisce la zavorrache la prossima amministrazione dovràcancellare. Inv<strong>it</strong>o la giunta a rivedere la sceltadi via San Marco e rimuovere immediatamentequello che ormai tutti definiscono lo spart<strong>it</strong>rafficodella vergogna”.


9 Febbraio 2013Il confrontoSpeciale elezioni9“Scelta civica per Monti”:Palladino ripartedal radicamento terr<strong>it</strong>orialeNAPOLI - Giovanni Palladino, laureato inscienze pol<strong>it</strong>iche, manager aziendale, nasce aNapoli nel 1974, da un padre ferroviere con lapassione per la musica ed una madre casalingadi buona famiglia, unico figlio maschio di tre,riceve un’educazione cattolica, con profondivalori di solidarietà, ed onestà. Legatissimoalla figura paterna, Giovanni, molto presto, perle vicende familiari, affronterà il peso delle responsabil<strong>it</strong>àdi capo famiglia, cui si dedica senzarisparmiarsi. Ma le difficoltà, non spengonola passione per l’attivismo sociale. Sin daglianni liceali si esprime in ruoli di leader e rappresentanzastudentesca. A soli 21 anni vieneeletto consigliere comunale a Napoli nelle filedella Margher<strong>it</strong>a con l’amministrazione del sindaco Rosa Russo Iervolino. Si laureain scienze pol<strong>it</strong>iche e nel 2004 sposa Annalisa, l’amore dell’adolescenza, dacui avrà una bimba nel 2010 ed ora e’ in attesa del secondogen<strong>it</strong>o. Nuovamenteviene riconfermato alla carica di consigliere nel 2006, e nominato capogruppodella Margher<strong>it</strong>a. I mandati elettorali si contraddistinguono per la onesta’ al votodegli elettori; nonostante la problematic<strong>it</strong>à di una c<strong>it</strong>tà come Napoli, Giovanninon sarà mai coinvolto in alcuna inchiesta giudiziaria ne in tristi gossip pol<strong>it</strong>ichesi.Estraneo ad ogni mala gestio pol<strong>it</strong>ica si scontrerà spesso con chi gli chiededi rinnegare la fedeltà al popolo, allontandosi dal part<strong>it</strong>o che dimentica i problemidel Sud per logiche di appartenenza. Ma Giovanni e’ non solo un uomo conla passione per la pol<strong>it</strong>ica ma soprattutto un manager di successo di una grandesocietà di servizi, la Man<strong>it</strong>al; responsabile per le commesse del Sud, lavoratoreinstancabile viaggia molto in tutto il Meridione, conoscendo numerose realtàaziendali e sociali e le difficoltà che vivono in un’economia che langue e tradiscele aspettative di chi ha invest<strong>it</strong>o. Si avvicina ad Italia Futura condividendone ivalori ed i progetti, attivandosi sin da sub<strong>it</strong>o per la creazione ed il coordinamentodei vari circoli in Campania.Ci vuole, innanz<strong>it</strong>utto, illustrare chi è Giovanni Palladino e perché questacandidatura per Scelta civica con Monti.“Mi piace descrivermi come un uomo del terr<strong>it</strong>orio. Sono profondamente legatoalla mia c<strong>it</strong>tà, dove sono nato e tutt’ora vivo. Sono legato al mio quartiere doveho dedicato da sempre il mio tempo e le mie energie, sin da quando a 21 anniho avuto la mia prima esperienza pol<strong>it</strong>ica come consigliere municipale. La miacandidatura e’ frutto di una decisione maturata nel corso degli ultimi anni in cuinon mi sono allontanato dalle istanze della gente ma ho visto, invece, i part<strong>it</strong>i egli apparati allontanarsi dagli elettori. Mi sono avvicinato in primis al movimentoItalia Futura, sentendo la necess<strong>it</strong>à di un nuovo slancio proveniente dal basso enon dalle segreterie pol<strong>it</strong>iche”.Quali sono gli aspetti dal punto di vista ideologico che la hanno spinta a scenderein campo al fianco di Monti?Monti e Scelta civica rappresentano oggi per l’Italia, per la Campania, la veraalternativa seria ad offerte pol<strong>it</strong>iche che non hanno dato risposte. Rappresenta unaforza espressione di una società civile che scende in campo, sottraendo tempo alleproprie occupazioni, alle proprie comod<strong>it</strong>à per ilPaese. Per il mezzogiorno, in particolare, Scelta civica e’ l’unico movimento adavere previsto nel suo programma un’agenda del Mezzogiorno. Voglio sottolineareche nessun candidato della lista e’ ex parlamentare. Nessun candidato ha fattodella pol<strong>it</strong>ica una professione. Io stesso, pur avendo avuto esperienza pol<strong>it</strong>ica locale,sono un manager di una società di servizi che vive del proprio lavoro, senzaprivilegi di casta.In segu<strong>it</strong>o alla crisi economica che stiamo affrontando, molti vedono la figura diMonti e di chi lo supporta come artefice di tutto ciò, cosa risponde?Gli <strong>it</strong>aliani hanno la memoria corta, ma, come ci auguriamo tutti, non sono sciocchi.Monti e’ intervenuto in una s<strong>it</strong>uazione di emergenza, causata da chi oggi,dopo avere delegato ad altri una manovra necessaria ma elettoralmente impopolare,si ripropone con le medesime logiche. Oggi, l’Italia ha scongiurato il fallimentoe può risalire, ma non possiamo riaffidarla ad imbon<strong>it</strong>ori televisivi o a chi dopoaver dato cattivi esempi vuol dispensare buoni consigliIn vista delle elezioni 2013 qual è il messaggio che vuole dare a tutti i c<strong>it</strong>tadini?Non possiamo tornare indietro! Dopo queste elezioni, l’Italia mer<strong>it</strong>a il suo ruoloin Europa e nel mondo ma anche il Mezzogiorno mer<strong>it</strong>a il suo posto nel cuoredell’Italia e dell’Europa.Maisto, capolista di “Grande sud”:“Pol<strong>it</strong>iche per lo sviluppodel Meridione”NAPOLI - Giuseppe Maisto, medico,46 anni sposato con tre figlie, amadefinirsi appassionato della pol<strong>it</strong>ica,nel 1993 Consigliere comunale diGiugliano, dal 2005 al 2010 è ConsiglioRegionale della Campania per esserepoi confermato, nella legislatura incorso quella del 2010.. Innanz<strong>it</strong>utto ilterr<strong>it</strong>orio, il le<strong>it</strong> motiv del suo impegnopol<strong>it</strong>ico che lo vede impegnato qualecapolista nel Collegio Campania 1(Napoli e Provincia) di GrandeSud-Mpa.Consigliere Maisto perché proprio il Grande Sud in questacompetizione elettorale?“Lo r<strong>it</strong>engo il naturale punto di approdo per chi come me r<strong>it</strong>iene che ilMezzogiorno d’Italia è destinato a giocare, in questa campagna elettorale,un ruolo fondamentale per il rilancio complessivo delle condizionigenerali del Paese, ivi compresa quella socio-economica”.Lei parla di Mezzogiorno, di Sud, ma come fa a coesistere in unacoalizione, quella del centrodestra, insieme alla Lega?“Siamo presenti proprio per voler bilanciare una possibile trazionenordista di un futuro governo di centrodestra, d’altronde questo sistemaelettorale, che subiamo e certo non amiamo, resta ancora oggi un bipolareimperfetto. Quello che ci teniamo a rappresentare è un nuovo Sud che,grazie soprattutto all’iniziativa pol<strong>it</strong>ica del Governatore Caldoro, hagià imboccato una nuova via che a me piace definire “virtuosa” e non piùpiagnona”.Un quadro a tinte chiaro-scure, la prior<strong>it</strong>à assoluta della Campania?“Senza dubbio: il lavoro! I dati ultimi Istat elaborati poi dallo Svimeztracciano una s<strong>it</strong>uazione che su questo piano non lascia alcun spazio dimanovra. E lì che bisogna intervenire creando le condizioni per nuovaoccupazione, anche con interventi speciali come, per esempio, la completadefiscalizzazione e sburocratizzazione delle Imprese che assumono nelSud per almeno tre anni assecondando le vocazioni naturali del terr<strong>it</strong>orio”.Una diversa distribuzione della ricchezza dunque?“Certo, solo con una diversa distribuzione della ricchezza si può realmenteincidere sul piano dei consumi e quindi della domanda interna, che èquasi completamente scomparsa e che determina la grave depressioneeconomica attuale. Ridaremo così, aumentando i consumi, dando ai cetimedio -bassi la possibil<strong>it</strong>à di spendere qualche euro, un po’ di ossigenoalle Pmi che restano il vero motore della nostra economia”.Senza dimenticare che per l’area a nord di Napoli l’elezione diGiuseppe Maisto in Parlamento rappresenta un’opportun<strong>it</strong>à in piùperché significa garantire al terr<strong>it</strong>orio un seggio in Regione e miriferisco alla card<strong>it</strong>ese Andreina Raucci. Come le dicevo una grandeopportun<strong>it</strong>à…“Sicuramente. Non a caso uno degli obiettivi di Grande sud è quello divalorizzare i terr<strong>it</strong>ori e di dare voce alle istanze sane della c<strong>it</strong>tadinanzaattraverso la valorizzazione della locale classe dirigente. E l’elezionealla in Consiglio regionale di Andreina Raucci, nostra valida candidataal Senato, rappresenta un motivo in più per gli elettori dell’area a norddi Napoli da troppi anni abbandonati al proprio destino e in cerca di unriscatto e di un movimento affidabile che possa lavorare affinché si privilegilo sviluppo concertato con iniziative e investimenti terr<strong>it</strong>oriali in gradodi muovere un economia sana e determinare maggiore ricchezza primasociale e poi economica. Un indicatore dal quale dipende direttamenteanche l’occupazione”.


10Sol<strong>it</strong>e storie di clientele9 febbraio 2013FrattamaggioreTrasformano i vigili in impiegati e poisi lamentano della carenza d’organico…La triste storia di un disabile multato perché sostava in un’area non consent<strong>it</strong>a mentre il posto riservato aipossessori del contrassegno “H” era occupato da una volante dei vili urbani. Il sindaco Russo chiede scusa eapre un’indagine interna. Il presidente del Consiglio: “Non servono lacrime di Coccodrillo”.FRATTAMAGGIORE - L’amministrazionefrattese con il suo immobilismo e il suo ormaicronico stato di crisi non riesce a riscaldare lestanze della casa comunale nemmeno nel periodo“dei giorni della merla”, quelli che secondoun’antica tradizione diffusa dovrebbero esserei giorni più freddi dell’anno. Sempre secondoquesta tradizione, se davvero in questi tre giornifa freddo, la primavera sarà bella; se, invece,sono m<strong>it</strong>i e soleggiati, la primavera inizierà inr<strong>it</strong>ardo e il freddo continuerà a spadroneggiareanche a marzo e ad aprile. Non bisogna esseregrandi veggenti per prevedere che la primaveraamministrativa frattese arriverà molto in r<strong>it</strong>ardo.In questo clima a riscaldare l’ambiente, ed inparticolare le stanze del Comando vigili, sonodue vigili urbani coinvolti in una polemica peraver multato in piazza Umberto I un auto dotatadi regolare contrassegno “H” con a bordo unadisabile. La vettura era in una zona dove la sostanon è consent<strong>it</strong>a ma solo perché il posto riservatoai disabili era occupato da una pattuglia deivigili urbani. L’imbarazzante scena viene immortalatadallo stesso conducente dell’auto delladisabile con un video e fotografie pubblicatesul socialnetwork “Facebook”. E’ inutile direche tra “Youtube” e “Fb”, la notizia fa il giro delmondo e la vicenda assume sub<strong>it</strong>o una notevolerilevanza mediatica tanto da finire sui portali online dei quotidiani nazionali e sulle televisionipiù importanti.Il “cineamatore” di turno è il signor Crispino,fratello della donna diversamente abile a bordodell’auto multata, il quale incredulo alla vistadella sanzione amministrativa chiede spiegazioniai vigili, contesta il provvedimento e nechiede l’annullamento spiegando che trovandooccupati gli stalli gialli riservati ai disabili inpiazza Umberto I aveva sostato difronte in attesache si liberasse il posto riservato ai diversamenteabili. Inoltre, il protagonista di questatriste e imbarazzante vicenda, ha fatto notarepure che l’auto dei vigili occupava proprio unospazio riservato alla sosta dei disabili. I vigili restanoimpassibili di fronte alle proteste e notificanola multa provocando la reazione del conducenteche con un video decide di farsi giustiziada solo e rendere pubblico l’accaduto. Il sindacoFrancesco Russo si trova a fare i conti con un altroimprevisto che non giova certo all’immaginedella c<strong>it</strong>tà e dell’amministrazione municipale.“Voglio innanz<strong>it</strong>utto porgere le scuse – dichiaraRusso - mie e della c<strong>it</strong>tà che ho l’onore e l’oneredi rappresentare alla disabile che, tra l’altro, daquanto mi risulta, ha vissuto questo episodio congrande ag<strong>it</strong>azione. Siamo sensibili verso questepersone che sono già così gravate dai loro problemiche aggiungerne altri mi sembra davverodi Lino Espos<strong>it</strong>otroppo. Per quanto riguarda quello che è accaduto,abbiamo già effettuato una prima verificaseppur a livello telefonico. Premetto che proprioquesti due agenti della municipale, nel corso deiloro anni di servizio, hanno mostrato sempreun atteggiamento equilibrato. Ho poi raggiuntosempre telefonicamente i due agenti chiamati incausa dal signor Crispino. Mi hanno raccontato,seppure per sommi capi, la loro versione, chedifferisce da quanto dichiarato dal fratello delladisabile. La ver<strong>it</strong>à non sta mai dalla stessa parte.E’ intenzione dell’amministrazione fare completaluce sullo spiacevole episodio. Per questovaluteremo tutto, atti ufficiali e foto. E scatteràun’inchiesta intera. Se l’inchiesta chiarirà eventualicolpe dei due vigili, in regime di autotutela,la sanzione verrà annullata e prenderemo tutti iprovvedimenti del caso”.Il comandante dei vigili urbani Enzo Liguori,veterano del comando vigili, già alle presecon le problematiche quotidiane di viabil<strong>it</strong>à eavendo a disposizione un organico fortementedepotenziato, è intervenuto sulla questione. “Hointerrotto il permesso per malattia non appenasono stato avvert<strong>it</strong>o dell’accaduto. La cosa chepiù mi ha rattristato è stato il coinvolgimentodella signora disabile, a cui vanno le mie scusee quelle dell’intero comando. Procederemoad un accertamento serio di responsabil<strong>it</strong>à mac’è da considerare che questa non èuna procedura istantanea. Il signorCrispino ha chiesto di parlami, haribad<strong>it</strong>o punto per punto tutta la suaversione ed ha chiesto anche l’annullamentodella sanzione che gliera stata comminata. Sono in attesadi ricevere la relazione di serviziodai due vigili coinvolti nella vicendadopo la quale scriverò un dettagliatorapporto che sarà oggetto di valutazioneda parte dell’amministrazioneche, da quanto mi risulta, ha giàpredisposto un’inchiesta interna. Cisaranno procedimenti disciplinarisolo in caso di accertate responsabil<strong>it</strong>à,così funziona”. Di natura diversaè l’intervento del presidente delconsiglio comunale Luigi Grimaldi.“Esprimo – dichiara il numero unodell’Assise - la mia vicinanza alladisabile coinvolta in questa vicendae auspico che si faccia al più prestochiarezza su un episodio spiacevole.C’è la necess<strong>it</strong>à di individuare eventualiresponsabil<strong>it</strong>à e di ragionare inmaniera seria e approfond<strong>it</strong>a, senzaposizioni da tutelare, sull’intera organizzazionedel comando vigili ein particolare sul trasferimento di alcuni caschibianchi dal Comando agli uffici amministratividell’Ente locale”. Luigi Grimaldi non scatenapolemiche sterili ma intende aprire un confrontodi sostanza su una s<strong>it</strong>uazione diventata ormaiparadossale. Ai lim<strong>it</strong>i del ridicolo. Di cosa s<strong>it</strong>ratta? La parola ai numeri. Delle 28 un<strong>it</strong>à checost<strong>it</strong>uiscono il comando dei vigili urbani, pocomeno della metà svolge servizio per strada. E ilresto? “L’amministrazione comunale – dichiarail presidente del Consiglio - continua a trasferirevigli urbani negli uffici. Ormai tra mobil<strong>it</strong>à,comandi e pensionamenti abbiamo un comandoallo sfascio completo. L’altra mattina abbiamoassist<strong>it</strong>o all’ennesimo trasferimento di un vigileurbano presso l’ufficio Commercio, depotenziandoulteriormente un settore che dovrebbeessere il fiore all’occhiello della c<strong>it</strong>tà. Se questoè un modo corretto di amministrare la c<strong>it</strong>tàqualcuno me lo spieghi. E’ inutile poi lamentarsise per strada i vigili non ci sono più. Non possonolamentarsi che i vigili non ci sono e poiquei pochi che ci sono li togliamo dalla strada,li trasferiamo negli uffici dietro alle scrivanie.Mi dissocio completamente da questo modo difare pol<strong>it</strong>ica, restando sempre e comunque a disposizioneper ogni chiarimento sulla questione.Serve senso delle ist<strong>it</strong>uzioni e senso di responsabil<strong>it</strong>à.Non servono lacrime da coccodrillo”.


12Parla Enzo Cennamo9 Febbraio 2013Crispano“Mi candido alle Pol<strong>it</strong>iche per prepararela squadra delle Comunali”Il leader di “Progetto Crispano” è nella lista della Camera di Grande sud. “Con i nostri consensi apriremo un cred<strong>it</strong>ocon il presidente della Regione. Al momento giusto busseremo alla sua porta per chiedere finanziamenti dainvestire sul nostro terr<strong>it</strong>orio a favore dello sviluppo e dell’occupazione. Voliamo alto e portiamo Crispano lontanodai confl<strong>it</strong>ti di interesse, dalle illeg<strong>it</strong>tim<strong>it</strong>à e dall’inefficienza che caratterizzano il sistema Espos<strong>it</strong>o”di Pasquale GironeCRISPANO – L’unico c<strong>it</strong>tadino di Crispano cheha avuto l’onere e l’onore di entrare in lista allaCamera dei deputati. E’ al sesto posto, nei pianialti, dopo nomi di prestigio come quello del capolistaGiuseppe Maisto, consigliere regionale,e di Stanislao Lanzotti, consigliere comunale diNapoli, la cui famiglia che fa parte dei “salottibuoni” ed importanti regionali e nazionali. EnzoCennamo si è candidato alla Camera nella lista“Grande sud”. Un movimento pol<strong>it</strong>ico nato sulpiano nazionale come contrappeso alla “Leganord” e sul piano locale si propone di dare vocealle istanze pos<strong>it</strong>ive delle comun<strong>it</strong>à e dei terr<strong>it</strong>ori.Il leader di “Progetto Crispano” non lo diceapertamente ma questa competizione elettoralerappresenta in paese, per tutti quelli che credonoin un’alternativa di governo alla fallimentareesperienza di Carlo Espos<strong>it</strong>o, le prove tecnichein vista delle Comunali. Non è una questionedi preferenze. Lo sanno tutti: alle Amministrativeentrano in campo altri fattori che non influisconosulle Pol<strong>it</strong>iche. Il discorso è di gruppo.C’è l’esigenza di oliare nei ragionamenti,sui programmi, sulle compatibil<strong>it</strong>à personali epol<strong>it</strong>iche, tante persone che hanno a cuore lesorti della loro terra e vogliono rimboccarsi lemaniche per migliorarla. Farla uscire dal tunneldel degrado sociale, pol<strong>it</strong>ico, culturale, amministrativo,ist<strong>it</strong>uzionale. Gente che non si lim<strong>it</strong>a alamentarsi ma che vuole impegnarsi con sacrificio,competenza e tanta buona volontà. Partendodalla migliore tradizione dell’esperienza e dallaforza dei giovani.“Ho risposto all’ennesimo sacrificio – spiegaEnzo Cennamo – che mi ha chiesto la mia comun<strong>it</strong>àpol<strong>it</strong>ica e umana. Sul piano regionale enazionale r<strong>it</strong>engo che bisogna dare forza a queimovimenti terr<strong>it</strong>oriali. Le grandi ideologie sonoormai superate, non esistono più. Basti vederequello che è successo nel nostro paese. Gli esponentidella sinistra che attuano pol<strong>it</strong>iche degnedella peggiore tradizione di destra in ant<strong>it</strong>esi coivalori del socialismo. E questo succede pure alivello nazionale. Ormai i grandi part<strong>it</strong>i hannoabbandonato le ideologie per diventare organizzazionia disposizioni di lobby molto importanti:banche e gruppi di potere. Come ProgettoCrispano abbiamo risposto con entusiasmo allachiamata di Grande sud perché il nostro obiettivoè quello di dare voce e consenso a chi intendedare voce e rappresentanza alle istanze delMeridione e dei singoli terr<strong>it</strong>ori. Da troppi annil’area nord è considerata solo come un serbatoiodi voti dal quale attingere preferenze durante leelezioni per poi essere dimenticata appena dopoil voto. Il nostro obiettivo è quello di invertireuna tendenza anche a livello locale. Infatti,si pensi al Pd. Non ci sono candidati del nostroterr<strong>it</strong>orio”.Cennamo ha le idee chiarissime, come al sol<strong>it</strong>o.L’ultimo concetto mer<strong>it</strong>a di essere approfond<strong>it</strong>o.“Era evidente all’atto della cost<strong>it</strong>uzione delnostro movimento – continua Cennamo -. ProgettoCrispano nasce con l’ambizioso obiettivodi mettere insieme non il dissenso ma tutti quelliche vogliono impegnarsi per migliorare Crispanoprivilegiando l’interesse collettivo su quellopersonale e di parte. In questi anni stiamoassistendo ad una deriva autoreferenziale di unsistema che si preoccupa solo di briciole e dellaconservazione del potere attraverso pol<strong>it</strong>iche dibecero clientelismo e di svend<strong>it</strong>a delle ist<strong>it</strong>uzionie del patrimonio culturale. Mortificazione dellenostre tradizioni e la difficoltà ad alimentare glianticorpi che tengano lontano dalla nostra terramalaffare e strane operazioni. Il gruppetto diCarlo Espos<strong>it</strong>o non ha più entusiasmo, va avantiper forza d’inerzia, senza un’idea precisa di c<strong>it</strong>tàe senza un disegno che possa garantire cresc<strong>it</strong>a,sviluppo e occupazione. Ecco allora che serveun nuovo progetto formato da c<strong>it</strong>tadini, uominie donne, che vogliono mettere le loro esperienze,le loro competenze, i loro studi e la loro vogliadi fare a disposizione di tutta la comun<strong>it</strong>à.Progetto Crispano porta questa ambizione nellalista di Grande Sud alle Pol<strong>it</strong>iche e si ponel’obiettivo di costruire un grande <strong>it</strong>inerario cheporterà alla v<strong>it</strong>toria delle Amministrative”.L’appello è a tutti quelli che possono dare uncontributo. Non solo all’opposizione consiliare,ma anche all’ex sindaco Pasquale D’Errico,all’ex presidente del consiglio comunale GregorioIm<strong>it</strong>azione, all’avvocato Michele Emiliano,al consulente d’azienda Michele Gallo, giovanepromessa della pol<strong>it</strong>ica locale, al gruppo dell’ingegnereCarlo La Sala. Di nomi se ne potrebberofare tanti così come sono tanti i giovani che nonvogliono arrendersi al fallimento di un sistemadi potere senza ident<strong>it</strong>à, dotato di voti ma non diconsensi. “La battaglia che mi interessa di più –dichiara il consigliere Enzo Cennamo – riguardaanche in queste elezioni il mio paese. Non soloper il risultato elettorale, in questo momento ivoti lasciano il tempo che trovano. Ma questaesperienza dev’essere un’opportun<strong>it</strong>à per ungruppo che vuole cimentarsi, che vuole iniziarea ragionare insieme per riportare Crispano aglialbori. Gente che si confronta, che si esprime suun’idea di governo, sui valori, sui principi, sullecose che servono alla nostra comun<strong>it</strong>à per crearesviluppo, per muovere l’economia, per creareposti di lavoro, opportun<strong>it</strong>à per le imprese, opportun<strong>it</strong>àper i professionisti e intenda elaborareun piano dettagliato di pol<strong>it</strong>iche sociali che devefronteggiare il disagio per offrire opportun<strong>it</strong>à diuscire da una s<strong>it</strong>uazione di povertà e di clienteletipiche della casta che governa il Municipio.Non usare le pol<strong>it</strong>iche sociali come beceroed inutile assistenzialismo affinché le famiglierestino in uno stato di povertà e quindi legarlesistematicamente ad un sistema di potere clientelarecome avviene oggi. Il governo del paesedev’essere affidato ai migliori e non è giusto chenei posti chiave di una comun<strong>it</strong>à ci debbano esseresoggetti che non conoscono il terr<strong>it</strong>orio enon hanno competenze per affrontare e magaririsolvere i problemi del paese. Mi batterò per lamodifica dello statuto affinché si possano nominareassessori esterni e di portare gli stipendidegli amministratori al minimo possibile e nonal massimo dell’aliquota come avviene oggi aCrispano. Basta con la logica di Carlo Espos<strong>it</strong>oche una consiliatura dura cinque anni, pur senzafare nulla, solo perché ogni consigliere sa chemal che vada porterà a casa due anni e mezzo distipendio. Adesso è il momento di volare alto,servono aquile, non pulcini”. Anzi, servono tanti“galli”.La candidatura alla Camera di Enzo Cennamo,quindi, nasce in un’ottica tutta locale. “Senzadimenticare che il contributo che portiamo allalista del presidente della Regione Caldoro – continuaCennamo – non è un atto di fede al centrodestrasul piano pol<strong>it</strong>ico. Altrimenti avremmoader<strong>it</strong>o al Pdl. Ma è un’apertura di cred<strong>it</strong>o cheCrispano fa al presidente della Regione. Diamoi voti ad un nostro conc<strong>it</strong>tadino espressione di


9 Febbraio 2013Crispanowww.napolimetropoli.<strong>it</strong> - il portale “all news” dell’area nord13un movimento pol<strong>it</strong>ico di Crispano, “ProgettoCrispano” appunto, consapevoli che quandoavremmo vinto le elezioni Comunali busseremoalla porta del presidente della Regione non, comehanno fatto altri per incassare prebende personalio visibil<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>iche personali, ma per portarein paese finanziamenti regionali di ogni tipo.Il mio sacrificio alle Pol<strong>it</strong>iche - continua EnzoCennamo - va nell’ottica di aprire un orizzontealla comun<strong>it</strong>à locale sovracomunale, di far capireche non siamo il paese di camorra che tutti cidipingono per errori commessi da una parte delcentrosinistra, ma siamo una comun<strong>it</strong>à laboriosa,che lavora, dotata di grandi potenzial<strong>it</strong>à rimasteper anni inespresse ma che adesso vuole riscattarsisotto ogni punto di vista. E la Regione e laProvincia non possono snobbarci solo perché negliultimi due anni c’è stato un sindaco che nonriesce nemmeno a varcare il confine di Crispano,ma le ist<strong>it</strong>uzioni sovracomunali devono sapereche il paese è vivo, ci sono realtà professionali eproduttive che vanno valorizzate, salvaguardatee ampliate con investimenti sul terr<strong>it</strong>orio mirati.Senza tralasciare misure anticrisi per le famigliee pol<strong>it</strong>iche a sostegno delle fasce deboli e deglistudenti univers<strong>it</strong>ari”.Enzo Cennamo scalda i morti per le Comunalie affronta questa competizione Pol<strong>it</strong>ica, comeEnzo Cennamoemerge dalle sue dichiarazioni, con la mente giàorientata al “dopo Espos<strong>it</strong>o”. “Si badi bene –chiarisce Cennamo -. Nessuna fuga in avanti. Homesso a disposizione il mio consenso e la miapersona di un gruppo pol<strong>it</strong>ico che vuole formarsi,crescere, rafforzarsi e liberare il paese da unsistema perverso che ha garant<strong>it</strong>o sottosviluppo epovertà. Si parte insieme, si cresce insieme, si lavorainsieme e ogni decisione sarà collegiale. Primail programma, sanciamo cosa vogliamo per lanostra terra e in che modo vogliamo che cresca.Ci sarà spazio per tutti. Il candidato a sindacosarà la migliore sintesi del progetto che insiemeelaboreremo. Sarà la squadra a fare la differenzaconsapevole che tutti avranno un ruolo, tuttiavranno uno spazio per crescere, maturare, fareesperienza e mettere a disposizione della comun<strong>it</strong>àle proprie competenze e la propria passione,il proprio amore nei confronti della nostra terra.Sono rimasto deluso da Carlo Espos<strong>it</strong>o perchépoteva realizzare un progetto ambizioso inveceha deciso di ragionare raso terra, di accontentarsidelle briciole, di fare il gallo sull’immondizia, edil paese ne paga le spese”. Infatti, il programmaelettorale è stato trad<strong>it</strong>o nei punti sostanziali.“Non solo non hanno rispettato il programmaelettorale – conclude Cennamo – ma hanno messoin piedi iniziative senza capo né coda. Nonc’è un part<strong>it</strong>o serionel quale si discute eci si confronta, dovetutte le idee hannodir<strong>it</strong>to di c<strong>it</strong>tadinanza.Vogliono il pensierounico e, aspettoancora peggiore,vogliono allinearcial pensiero unico deiconfl<strong>it</strong>ti di interesse,dei business e diun modo di fare cherasenta il malaffaree che ha garant<strong>it</strong>o alpaese uno scioglimentodegli organielettivi per camorrache la comun<strong>it</strong>à nonmer<strong>it</strong>ava. Non si puòpredicare bene e razzolaremale, non èpossibile che bisognatrovare un equilibriosulle poltrone e poinessuno può lamentarsidi nulla. Il sistemadegno del piccoloe peggiore Berlusconi,guidato da CarloEspos<strong>it</strong>o, si imbatteràcontro la voglia difare, contro la dign<strong>it</strong>àdi tanti uomini e donneche hanno deciso di mettersi insieme perchépretendono pol<strong>it</strong>iche serie e di sviluppo. Pretendonoche il loro paese sia rappresentato nel modomigliore, in un modo degno della cultura e dellafantasia di un popolo che vuole scrivere pagineimportanti. Di pol<strong>it</strong>ica, di partecipazione, di sviluppo,di amministrazione, di consenso, di efficienza,di trasparenza, di legal<strong>it</strong>à. Un popolo chevuole scrivere pagine importanti di storia. Serveuna rivolta delle coscienze. La mia candidaturaalla Camera è una piccola tappa di un <strong>it</strong>inerariolungo che insieme ad altri amici intendiamo percorrereampliando le fila della partecipazione”.L’ultima sollec<strong>it</strong>azione a Cennamo, prima dichiudere i taccuini, arriva sul teatrino che vaavanti da mesi sul valzer degli assessori e sullacommedia di “uno stipendio per tutti”. “Ho appenadetto di voler volare alto – conclude Cennamo– queste trattative riguardano solo CarloEspos<strong>it</strong>o e la sua capac<strong>it</strong>à di restare a galla senzaaver prodotto nulla ma con l’esclusivo problemadi garantire uno stipendio ai suoi fedelissimi. Sifa un rimpasto di giunta? E’ leg<strong>it</strong>timo. Ma nei paesinormali si premiano quegli assessori che hannolavorato bene e cambiano quelli che o hannofall<strong>it</strong>o oppure hanno dato tutto, sono stanchi ec’è bisogno di un ricambio. In un paese normaleil rimpasto di giunta è frutto di una verifica digoverno nei singoli settori. A Crispano, invece,no. Sempre la stessa logica. Due anni e mezzoa testa. Due anni e mezzo di stipendio a testa.In modo che nessuno può lamentarsi. E CarloEspos<strong>it</strong>o ha fall<strong>it</strong>o pure su questo versante. Eccoperché non abbiamo un governo efficiente e rappresentativo.Perché il sistema non prevede mer<strong>it</strong>ocrazia.Carlo Espos<strong>it</strong>o ha fall<strong>it</strong>o e farà i conti,al momento giusto, col consenso popolare e conla storia. Basta così. Non mi riporti così in basso.Crispano è stanca, vuole volare alto”.


9 Febbraio 2013CrispanoValzer di stipendi: ecco la nuova giunta15Il sindaco mette il “sostegno”ai nuovi assessoriCambio nell’esecutivo. Unico confermato Enrico Mazzara, al quale va la delega di vicesindaco. MortificatoLuigi Capasso, unico ad essere addir<strong>it</strong>tura revocato dal primo c<strong>it</strong>tadino. Entrano Pasquale e Michele V<strong>it</strong>ale,Pina De Luca, Marina Cennamo, figlia del superdirigente Salvatore, e Vincenzo Espos<strong>it</strong>o. I “consiglieri delegati”faranno da sostegno. I “partigiani pent<strong>it</strong>i” parlano di rivoluzione. La rivoluzione della pagnotta…di Pasquale GironeCRISPANO – Con estremo r<strong>it</strong>ardo, con tantasofferenza e facendo ricorso addir<strong>it</strong>tura all’ist<strong>it</strong>utodella revoca, Carlo Espos<strong>it</strong>o riesce a“cacciare” i vecchi assessori ed a nominarnedei nuovi. E si capisce pure perché il sindaconon ha voluto in nessun modo ridurre lo stipendiodegli amministratori e non ha volutomodificare lo statuto per favorire gli assessoriesterni, così come prevede il programma delcentrosinistra presentato, e trad<strong>it</strong>o, cinqueanni fa agli elettori di Crispano. Tutto secondoil sol<strong>it</strong>o, vecchio, pessimo copione: esce unaciurma di consiglieri e ne entra un’altra. Più omeno, su 5 anni, Carlo Espos<strong>it</strong>o per restare incarica deve garantire a tutti due anni e mezzodi stipendio ciascuno. Questo il cr<strong>it</strong>erio che haguidato la nomina del vecchio esecutivo e puredel nuovo. I nomi: unico confermato è EnricoMazzara perché nella prima giunta ha persoqualche mese di indenn<strong>it</strong>à che deve recuperare.Al quale va pure la delega di vicesindacoche prevede uno stipendio più corposo. Le“new entry”: Marina Cannamo, consiglieredel Pd e figlia del superdirigente del part<strong>it</strong>o edel Comune, Salvatore Cennamo. Con profilidi incompatibil<strong>it</strong>à almeno morale che sarannoaffrontati e approfond<strong>it</strong>i. Marina Cennamo,nel Cda del Consorzio cim<strong>it</strong>ero si è fatta notareper un assenteismo cronico e costante che,in alcuni casi, ha imped<strong>it</strong>o di affrontare important<strong>it</strong>ematiche legate al “camposanto” e inaltre ha avallato, col silenzio, l’approvazionedi delibere “sprecone” che garantiscono soldiai dipendenti comunali, e anche al papà, senzache avessero fatto nulla. Adesso si gode lapromozione in giunta nonostante non ha tempodi svolgere attiv<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica. Ma al Comunec’è il papà che ne fa ufficiosamente le veci. ACrispano succede pure questo. Spazio a PinaDe Luca, un altro “anonimo” consigliere delPd; Vincenzo Espos<strong>it</strong>o e il giovane PasqualeV<strong>it</strong>ale dell’Api che ha fatto parlare di sé adinizio consiliatura la stampa nazionale su episodiche è meglio sorvolare; in ultimo spazioin giunta al finanziare Michele V<strong>it</strong>ale che dasempre, almeno ufficiosamente, ha semprecr<strong>it</strong>icato e preso le distanze dal sistema. Adessoha l’opportun<strong>it</strong>à di operare.Fuori tutti gli altri. E nemmeno in manierapacifica e seguendo le regole del “bon ton”della pol<strong>it</strong>ica. Carlo Espos<strong>it</strong>o ha dovuto addir<strong>it</strong>turaricorrere, come scr<strong>it</strong>to, all’ist<strong>it</strong>uto dellarevoca. In particolare nei confronti di LuigiCapasso del Pd, leader della componente chefa capo a Matteo Renzi. Carlo Espos<strong>it</strong>o lo ha“cacciato” dall’esecutivo senza nemmeno riuscirea trovare una mediazione per costringerloalle dimissioni, così come, invece, ha fattocon tutti gli altri: Sossio Casaburi, GiuseppeFrezza, Antonio Barra e Nunzio Cennamo.Segno di un’evidente rottura in casa “democratica”e della guerra per le poltrone e pergli stipendi che caratterizza il part<strong>it</strong>o a livellolocale. Adesso Luigi Capasso dopo lo schiafforicevuto dal primo c<strong>it</strong>tadino cosa farà? Resteràin maggioranza, in attesa che scappi qualchebriciola, oppure passerà all’opposizione?Nel caso in cui dovesse restare al fianco diCarlo Espos<strong>it</strong>o farebbe scuola in tutt’Italia.Sarebbe il primo caso di assessore revocatodall’esecutivo che dà ragione al sindaco econtinua a sostenerlo nonostante la mortificazionesub<strong>it</strong>a. Non ci sono altri esempi in tuttala nazione. Crispano, sul piano negativo, però,ha ab<strong>it</strong>uato a sorprendere l’Italia così come hafatto all’epoca dello scioglimento degli organielettivi per infiltrazioni della criminal<strong>it</strong>à organizzata.La compagnia è sempre la stessa cosìcome il “primo attore”.Non è fin<strong>it</strong>a qui. Il sindaco per placare la rivoltadegli uscenti si è inventato la figura delconsigliere delegato. Come se stesse amministrandoun paese di 100mila ab<strong>it</strong>anti. In ognisettore un consigliere ha la delega e da assessoresi prende lo stipendio mentre un altroconsigliere (l’assessore uscente) ha un’altradelega, sempre dello stesso settore, in modoche perde lo stipendio ma può continuare acoltivare il proprio orticello. Insomma, lanuova giunta nasce col “sostegno”. Il sindacoha messo il “sostegno” ai nuovi assessori. Ela cosa più simpatica è ciò che ha scr<strong>it</strong>to il“partigiano pent<strong>it</strong>o”: “Rivoluzione culturale”.Chiama rivoluzione ciò che il centrosinistraha sempre fatto, anche quando Nunzio Cennamoera all’opposizione e sparava “controil sindaco e gli assessori sciolti per camorra”.Un teatrino di bassa lega che ha dimostratoquello che ormai i fatti testimoniano a tutta lac<strong>it</strong>tà: “Libera democrazia”, gli ex comunistidi Rifondazione, hanno sprecato fiumi d’inchiostro,hanno scr<strong>it</strong>to libri, promosso s<strong>it</strong>i,Carlo Espos<strong>it</strong>o, sindaco di Crispanomanifestazioni, diffuso tanti buoni principie cr<strong>it</strong>eri, semplicemente perché erano fuoridal sistema. Hanno sempre attaccato CarloEspos<strong>it</strong>o, anche quando non lo mer<strong>it</strong>ava, anchequando ha portato in auge Crispano, soloperché erano fuori dalla gestione. E’ bastatauna poltrona, qualche progetto finanziato e 2anni e mezzo di stipendio per farli allineare,ironia della sorte, proprio quando il centrosinistraha scr<strong>it</strong>to sul piano amministrativo lepagine più brutte della sua storia. Solo demagogia,immobilismo e spartizione di poltrone.Cr<strong>it</strong>icavano Carlo Espos<strong>it</strong>o quando riuscì, conl’apporto determinante di Raffaele Galante, atrasformare Crispano in un esempio di buonaamministrazione.I “partigiani” non se ne accorsero. Dopo loscioglimento per camorra e l’opposizione aRaffaele Galante, sindaco di grande spessorepol<strong>it</strong>ico mai dimenticato, sempre i “partigiani”,si sono improvvisamente innamorati diEspos<strong>it</strong>o, dei suoi metodi, dei suoi dirigenti,folgorati sulla via di Damasco. Dimenticandoi responsabili dello scioglimento e rinnegandoideali, principi e demagogia. Questa si chesi chiama rivoluzione. La “rivoluzione dellapagnotta”…


9 Febbraio 2013CaivanoReportage da Pascarola17Una frazione nelle mani dei professionisti dello scaricoillegale. E al Comune pensano alle poltrone…Continua il viaggio nella periferia degradata di Caivano. Il degrado di Pascarola è uguale a quello di Casolla ed emerge un aspettoinquietante: la rassegnazione dei residenti. Scene dei devastazione e di inquinamento vissute come storie ordinarie di v<strong>it</strong>a quotidiana.I residenti: “Il nostro degrado non fa notizia. I pol<strong>it</strong>ici ci prendono sempre in giro e noi ci caschiamo perché ci conviene…”CAIVANO – Benvenuti a Pascarola. Altra frazionedi Caivano. Dopo il viaggio nelle desolateterre di Casolla, il reportage dalla “terra dei veleni”si sposta su un’altra fetta di terr<strong>it</strong>orio inquinata,barbaramente devastata da discariche dirifiuti illegali. Un contesto di illegal<strong>it</strong>à che nessunoriesce a frenare, nessuno riesce a combattereed a porre un argine serio. Non si è ancora cap<strong>it</strong>ose nessuno riesce a battere il fenomeno oppurese nessuno vuole combatterlo per complic<strong>it</strong>à osemplicemente perché la classe dirigente localeè inadeguata e interessata a faccende di interessepersonale o di questo tipo. Sta di fatto che le condizionidel terr<strong>it</strong>orio non lasciano spazio all’interpretazione.Tutto si può riassumere in una solaparola: vergogna.Dicevamo, benvenuti a Pascarola. Frazione diCaivano. Altra terra di malaffare e di conquiste.Da queste parti la gente è davvero esasperata tracumuli di immondizia ed abusi edilizi. Non c’èlim<strong>it</strong>e all’indecenza. Nemmeno per gli animali.Ma andiamo con ordine. Un passo alla volta. Siparte dal cim<strong>it</strong>ero. Nei pressi di “Caivano Arte”,una struttura teatrale che rappresenta una cattedralein un deserto di degrado. Si prosegue lacarreggiata che porta all’interno di Pascarola. Cisono molti bambini per strada. Escono da scuola.Ma il parcheggio s<strong>it</strong>o nelle vicinanze del plessoscolastico “Negri” è dissestato. Un percorsopericoloso con tante trappole. Data la grandezzadelle buche, un bambino, se malauguratamentecadesse, rischierebbe di farsi davvero male. Inaud<strong>it</strong>o.Difatti all’usc<strong>it</strong>a di scuola si crea confusioneproprio a causa di tale indecenza. Un passanteci saluta, incurios<strong>it</strong>o dalle nostre indagini. Dicedi essere rimasto entusiasta del lavoro svolto suCasolla pubblicato sullo scorso numero di “Mosaico”.Ed esclama: “Quando attiveranno la macchinadei lavori pubblici per installare il mantostradale in questa zona non sarà mai troppo tardi.Questo parcheggio è pieno di buche. I bambini,uscendo dall’ist<strong>it</strong>uto, possono farsi male. Abbiamochiesto quest’intervento qualche tempo fa.Ma non ci hanno inoltrato alcuna risposta. Segnoevidente che la collettiv<strong>it</strong>à della frazione è amministratada gente con orecchi da mercante. E nonè un dato pos<strong>it</strong>ivo. Siamo dimenticati. Si ricordanodi noi solo alle elezioni e come sempre la genteci casca. Si lascia prendere in giro perché intempi di crisi conviene a tutti…”. Questo signoresi chiama Marco ed esprime una rassegnazioneche da queste parti è collettiva. Proseguiamo perun viale stretto il quale confluisce in piazza Semonella.La zona è cond<strong>it</strong>a da una graziosa chiesettache erge sul lato destro. Qualche circoloculturale, qualche attiv<strong>it</strong>à commerciale. Ma nientedi più. Andiamo in avanti. Ci addentriamo indi Sossio Barravia Casarcella. Apr<strong>it</strong>i cielo. Un’intera zona senzamanto stradale. A far cornice a questo spettacoloindecoroso vi sono molteplici cumuli di spazzatura.Discariche illegali a cielo aperto. Ovviamentegrosse buche piene d’acqua dappertutto.Senza il benché minimo scrupolo di coscienzasi continua a devastare un terr<strong>it</strong>orio abbandonatoal proprio destino. L’inciviltà non ha confini. Sullato sinistro della strada vi sono alcuni cucciolidi cane, piccoli randagi, che tentano di trovareriparo vicino ad alcuni pneumatici abbandonati.Sono rifiuti speciali. Smaltirli costerebbe un occhio.Meglio abbandonarli a Pascarola. Non cisono controlli e il risultato è adeguato. C’è chili abbandona in strada. Chi, invece, di notte librucia per non lasciare traccia. I famosi rogh<strong>it</strong>ossici. Il viaggio continua. Un intero viale degradatodall’indecenza degli uomini. Ma non èfin<strong>it</strong>a qui. Percorriamo via Marzano. Alla finesvoltiamo a destra e ci r<strong>it</strong>roviamo senza saperlo,data la mancanza di segnaletica, sulla tratta Caivano–Caserta.Torniamo indietro e ci immettiamoin un viale lungo. Senza nome. Sulla sinistraci sono solo moggi di terra incolti. Ovviamenteal suolo giacciono altri cumuli d’immondizia.Solo e soltanto spazzatura. Fin<strong>it</strong>o il tratto asfaltato,ci sono altri cumuli di spazzatura a fare dacontorno ad una marea di buche grandissime.Una strada impraticabile. Incontriamo il signorGiuseppe che porta a spasso il suo cagnolino. Cisaluta sorridente e dice: “ Credono di fare i furbi.Approf<strong>it</strong>tano del fatto che gli ab<strong>it</strong>anti di Pascarolasi siano ab<strong>it</strong>uati a questa sporca quotidian<strong>it</strong>à.Oramai è la prassi. Strade dissestate, spazzaturaovunque, mancanza di segnaletica in diversezone. Il sindaco Falco pensa esclusivamente aformare nuove giunte ogni 15 giorni. Questi signorisono i mantenuti della pol<strong>it</strong>ica. Altro cheprofessionisti. Ma di cosa stiamo parlando? Daquando è in carica il primo c<strong>it</strong>tadino non è cambiatoniente. Anzi, prima ci si indignava per loscarico illegale di rifiuti. Adesso nemmeno questo.Ci siamo rassegnati e quindi ab<strong>it</strong>uati. Vedrà,il suo reportage non farà rumore perché se parlidi Pascarola la prima cosa che ti viene in mente èil degrado. Chi vuole che si scandalizzi del fattoche ci costringono a vivere nella spazzatura? Pernon parlare del traffico di droga. Sono aumentatele zone di spaccio. Naturalmente stanziate inpunti strategici. E vogliamo parlare dei vend<strong>it</strong>oridelle sigarette di contrabbando? Mi fermo qui.Mi lasci in pace. Non voglio guai. Se non intervengonole ist<strong>it</strong>uzioni si figuri cosa possono faresingoli c<strong>it</strong>tadini. Se fossi un amministratore mivergognerei”. Torniamo indietro attraversandovia Cesare. Andiamo verso l’agglomerato “Asi”,ovvero una piccola zona industriale dove l’ariaè irrespirabile. Nei terreni adiacente il “Cdr” cisono ancora le balle stoccate e lasciate a marciresotto teloni neri. Montagne di spazzatura che dominanosulle industrie. Incredibile. Il biglietto davis<strong>it</strong>a di Caivano. Sulla destra ci sono due cavalliche si cibano di erbaccia incolta tra rifiuti. Questianimali non sono protetti da alcuna recinzione.Manca l’asfalto, figuriamoci la protezione.Ci avviciniamo con cautela. Sembrano innocui.Altro orrore. Codeste bestie sono in condizionipietose. Qualche pneumatico, cumuli di polverenera, sacchetti di plastica chiusi sparsi ovunquee nessun controllo. Terra di nessuno. Inaud<strong>it</strong>o.Peggio di così non si può. Una sola annotazione.Il reportage è durato un intero pomeriggio.Non abbiamo trovato un solo vigile urbano per lastrada. A Caivano l’amministrazione si è semprevantata delle “Guardie ambientali” e contro i rogh<strong>it</strong>ossici tutti i pol<strong>it</strong>ici fanno inutili passerelle.Questa volta la passeggiata l’abbiamo fatta noi.Ed abbiamo trovato una terra abbandonata nellemani di delinquenti e professionisti dello scaricoillegale. Una cartolina che esprime, megliodi ogni discorso, la qual<strong>it</strong>à della classe pol<strong>it</strong>icalocale e l’efficienza dell’amministrazione. Pari azero. Ma questi rifiuti non fanno nemmeno notizia.Da queste parti sono ab<strong>it</strong>uati. Proprio comegli zingari. Con tutto il rispetto possibile per i“rom”…


18L’economia non decolla9 febbraio 2013Card<strong>it</strong>oL’abusivismo e la mancanza di un piano seriodi sviluppo sta ammazzando il commercio legale…Da corso Daniele a Cesare Battisti, reportage di una desertificazione testimoniata da tantissimi negozi con serrandeabbassate. Al corso Italia e in piazza Santa Croce l’abusivismo impazza senza che nessuno muova un d<strong>it</strong>o perripristinare la legal<strong>it</strong>à: dai carciofi arrost<strong>it</strong>i ai “posti” di frutta. La mappa dell’assalto al terr<strong>it</strong>oriodi Rosamaria CinquegranaCARDITO - Quando un terr<strong>it</strong>orio non è più ingrado di gestire adeguatamente la propria realtàcommerciale perde un punto di riferimentoimportante nonché una fonte di sviluppoinestimabile. Sotto questo punto di vista Card<strong>it</strong>oè ferma ai blocchi di partenza. L’economia delpaese è divisa su due fronti nettamente opposti.Da un lato ci sono i commercianti che operanoin buona parte nel centro storico del paese, tuttimun<strong>it</strong>i di locali preposti allo svolgimento dellesingole attiv<strong>it</strong>à e delle necessarie autorizzazioni.Dall’altro, si è sviluppato nel tempo uncommercio parallelo, pressoché abusivo, cheoccupa indiscriminatamente intere aeree di suolopubblico spesso attigue alle principali arteriedi comunicazione del paese. Ma andiamo conordine. Partiamo da una delle strade principalidi Card<strong>it</strong>o: via Camillo Daniele. Il corso èconsiderato il fiore all’occhiello del paese atal punto che negli ultimi anni ha sub<strong>it</strong>o ancheun notevole intervento di manutenzione dellapavimentazione con l’intento di ridare alla zonal’antico lustro di una volta. Eppure, la stradadeputata allo shopping stenta a decollare. Suuna ventina di esercizi commerciali, sono pochiquelli che riescono a permettersi un’attiv<strong>it</strong>àlavorativa a pieno regime. E tra una farmacia,un negozio di articoli sportivi, una lavanderiae un fioraio “spuntano” come “osp<strong>it</strong>i” scomodinumerosi locali sf<strong>it</strong>ti in attesa di essere occupatinuovamente. Desertificazione totale. Come,ad esempio, dimostra uno dei locali che s<strong>it</strong>rova nei pressi della cartolibreria ‘Il Papiro’.Quel negozio ha osp<strong>it</strong>ato, di volta in volta, unasan<strong>it</strong>aria, una gioielleria e, addir<strong>it</strong>tura, la sededi un com<strong>it</strong>ato elettorale. Ora a nessuno sembrapiù interessare. E che dire del locale accantoal barbiere, “Seduction Man”, che negli anni èstato adib<strong>it</strong>o prima a pescheria, poi a cornetteriae, infine, a negozio di scarpe? Adesso è chiuso ec’è il cartello “f<strong>it</strong>tasi”. Una scr<strong>it</strong>ta che campeggiasu tanti altri locali commerciali che hanno lasaracinesca abbassata. Testimonianza palese chenon c’è stata negli ultimi 10 anni una pol<strong>it</strong>icaseria di sviluppo e valorizzazione dell’economialocale. La s<strong>it</strong>uazione non cambia se ci si sposta indirezione di piazza Garibaldi. Uno dei maggioripunti di ristoro e di attrattiva per ogni fascia dietà, quale era il “pub di Tommaso”, ha dovutochiudere i battenti e arrendersi alle difficoltàdi una generale s<strong>it</strong>uazione economica che nonfavorisce affatto le piccole imprese. Si direbbequasi una fuga dal terr<strong>it</strong>orio di determinatecategorie di commercianti, forse proprio di quelliche maggiormente hanno provato a investire sulpaese. E che dire di corso Cesare Battisti? Anchein questo caso, tra gli esercizi commerciali cheancora riescono a svolgere la loro attiv<strong>it</strong>à – lacartolibreria ‘Padeja’, la macelleria ‘La Reginadelle Carni’, un negozio di frutta e verdura,la gioielleria ‘Gold Rose’ e un ambulatorioveterinario – danno sempre più nell’occhiotutti quei locali sf<strong>it</strong>ti che, probabilmente, nonverranno più riutilizzati. Le condizioni strutturalidel corso, inoltre, non agevolano certamente unafervente attiv<strong>it</strong>à commerciale. Spesso chiusa altraffico per continui lavori di manutenzione,difatti, la strada è stata anche soggetta in unrecente passato al crollo di uno degli edificistorici della zona. Lo scenario cambia, si ribaltacompletamente, se si lascia il centro storicoe ci si dirige verso la strada statale Sann<strong>it</strong>icae, nello specifico, verso piazza Santa Croce.Qui l’occupazione indiscriminata del suolopubblico e un’attiv<strong>it</strong>à commerciale ambulantefuori controllo hanno completamente invasoil terr<strong>it</strong>orio fino a svilirlo. Sotto molti aspetti,il commercio abusivo di alcuni ambulanti puòessere considerato folkloristico, quasi ‘suigeneris’. Ma non è così.In questo caso, il rispetto delle più elementariregole civili è nullo.E cosi, la domenica mattina, una delle principaliarterie di comunicazione che collega Card<strong>it</strong>o adAfragola – e con l’usc<strong>it</strong>a dell’asse mediano – s<strong>it</strong>rasforma in un vero e proprio mercato a cieloaperto, una giungla di macchine e ambulanti.Abusivi che vendono prodotti alimentari vari,spesso cucinandoli tra smog e polveri dellastrada, si mischiano ad auto parcheggiate indoppia sosta e acquirenti che si destreggianotra la strada e i marciapiedi spesso occupati inmaniera del tutto impropria dai commerciantidella zona.Qual è il problema? La mancanza di un seriopiano commerciale che regoli, in modo defin<strong>it</strong>ivoe categorico, non solo il commercio ambulantema anche quello autorizzato. Soprattutto se s<strong>it</strong>ratta di un marciapiede utilizzato con frequenzadai pedoni o di una strada considerata cruciale peril flusso del traffico. L’attuale amministrazioneha giocato una carta importante a riguardo,nominando un nuovo comandante della poliziamunicipale, l’ex comandante dei carabinieriVincenzo Capoluongo.Ora si aspetta il cambio di rotta perché icommercianti in regola non possono esserepenalizzati da bancarelle realizzate suimarciapiedi e addir<strong>it</strong>tura in strada con bracieri e“fornacelle” per arrostire carciofi.Al corso Italia addir<strong>it</strong>tura sempre sui marciapiedie senza alcuna autorizzazione sono nati “negozi”di ambulanti enormi che deturpano il terr<strong>it</strong>orio erappresentano il simbolo di un’illegal<strong>it</strong>à diffusafrutto dell’assenza di controlli e dell’inefficienzadelle ist<strong>it</strong>uzioni a garantire legal<strong>it</strong>à.Il comando vigili urbani, in fase diriorganizzazione, sta predisponendo un pianodi controlli serrati per ripristinare la legal<strong>it</strong>à e ildecoro urbano.Successo della festa patronale. Un plauso al com<strong>it</strong>ato San Biagio”CARDITO – Successo della festiv<strong>it</strong>à in onore delsanto patrono “San Biagio”. Si parte il 30 gennaiocon l’intronizzazione del Simulacro del santopatrono. La preparazione alla festa continua neigiorni successivi, ovvero 30, 31 gennaio e 1 febbraiodove si registra la presenza del predicatoredon Marcello Panarella, il quale celebra la SantaMessa per preparare i card<strong>it</strong>esi ad accogliere sanBiagio nelle loro case. Ma ecco che arriva il giorno2 febbraio. S’inizia di buon mattino con lo sparodei fuochi d’artificio. Di pomeriggio, invece,comincia la processione interrotta a causa dellapioggia. Al termine della Santa Messa il parrocodon Nicola Mazzella benedice il pane e l’olio diSan Biagio. Finalmente arriva il 3 febbraio. Latanto agognata Festa Patronale. Arriva in paese ilvescovo Mons. Angelo Spinillo per celebrare laMessa proprio in onore del patrono. Presenti inchiesa anche le autor<strong>it</strong>à civili e mil<strong>it</strong>ari. Durantel’omelia il vescovo ha ricordato Lino Romano,v<strong>it</strong>tima innocente di camorra ucciso per errore aMarianella lo scorso 15 ottobre. Oramai è impressonel cuore di tutti ed è diventato simbolo dellalotta alla criminal<strong>it</strong>à. Difatti tanti ragazzi si sonomossi in cortei e manifestazioni anti-camorradopo la sua tragica scomparsa. Sabato 9 febbraioalle ore 16, invece, riprenderà la processione delSanto per le strade di Card<strong>it</strong>ello e Card<strong>it</strong>o, interrottaper pioggia qualche giorno fa. Domenica, invece,alle ore 17 e 30 ci sarà la solenne processionedel Santo per le strade di Card<strong>it</strong>o a conclusionedei festeggiamenti. Tutto ciò solo per San Biagio,patrono di Card<strong>it</strong>o e dei card<strong>it</strong>esi, sperando che ilsuo messaggio non passi inosservato dai c<strong>it</strong>tadinidi questo mondo.


9 febbraio 2013Card<strong>it</strong>oSi sblocca la nomina del presidente19Nuovo patto di maggioranza: Pasquale Barrain “pole” per la presidenza del ConsiglioL’ingegnere Luigi Credendino, di “Card<strong>it</strong>o libera”, traccia il profilo del nuovo presidente e la scelta potrebbe cadere sulleader dell’Italia dei valori che in questi mesi ha cambiato registro e si è posto come “mediatore” per rimuovere le difficoltàinterne. Scoppia il “bubbone” degli abbattimenti di stabili abusivi. Le ruspe dello Stato pronte ad arrivare a Card<strong>it</strong>o…di Giovanni De CiccoCARDITO – Il sindaco Giuseppe Cirillo lo hapromesso durante l’ultimo consiglio comunale.“Entro la fine di febbraio voteremo il presidentedel Consiglio”. Ci ha messo la faccia e nontornerà indietro. Pure perché la coalizione di governoha già fatto una pessima figura nei primiotto mesi di mandato non riuscendo ad individuarenemmeno una rosa di nomi da sottoporreall’assemblea e garantire una guida autorevolee codivisa all’Assemblea c<strong>it</strong>tadina. E’ mancatoaddir<strong>it</strong>tura il dialogo interno, il confronto tra leforze di centrosinistra divise su argomenti sterilie personalismi che potrebbero essere superaticon un semplice faccia a faccia. Ecco perché illeader di “Card<strong>it</strong>o libera”, Luigi Credendino, haapprof<strong>it</strong>tato della seduta di consiglio comunaleper lanciare un sasso nello stagno in modo dasmuovere le acque. Ha tracciato in aula il profilodel presidente del Consiglio, “una figura autorevoleche debba garantire imparzial<strong>it</strong>à, autonomiae responsabil<strong>it</strong>à”. Il nome più accred<strong>it</strong>ato èquello di Pasquale Barra dell’Italia dei valori.Una figura che potrebbe corrispondere all’identik<strong>it</strong>tracciato proprio da “Card<strong>it</strong>o libera”.La civica ha espresso il vicesindaco quindi sulpresidente dell’Assise nell’interesse della coalizionee per senso di responsabil<strong>it</strong>à nei confrontidelle ist<strong>it</strong>uzioni è pronta al passo indietro. E suPasquale Barra si può lavorare e trovare la giustaconvergenza nell’ottica di un rilancio dellacoalizione di governo garantendo maggiore collegial<strong>it</strong>ànelle scelte e partecipazione nell’amministrazionepubblica. Il nome di Barra, però,impone un cambio di rotta. Il leader dell’Italiadei valori non è uno sprovveduto ed accetteràdi sedere su quella sedia solo se sarà espressioneinnanz<strong>it</strong>utto di un ragionamento pol<strong>it</strong>icoche punti a riorganizzare le fila della maggioranza;che punti ad accelerare sui grandi temi,valorizzando tutti quelli che lo mer<strong>it</strong>ano e dandospazio ad un progetto serio di governo. Hacap<strong>it</strong>o gli errori del passato e ha dimostrato inquesto scorcio di consiliatura di voler cambiareregistro: infatti prima di accettare l’incaricointende capire se il sindaco riuscirà a recepire ilsuo ragionamento. Altrimenti si chiamerà fuorise dovesse verificare sul campo che non ci sonomargini per salvare questa consiliatura. Barrada pol<strong>it</strong>ico navigato non si farà collocare in unangolino per mettersi sotto il “fuoco amico e nemico”senza produrre nulla. E’ indispensabile,quindi, per individuare una soluzione aprire undibatt<strong>it</strong>o sereno ma di sostanza nella coalizionedi governo tentando di volare alto senza lasciarsiimbrigliare nella logica giornaliera della spartizionedel potere. E non sarà facile perché sultavolo ci sono pure le nomine negli organismi disottogoverno. Oltre il Cda del cim<strong>it</strong>ero, il centrosinistrain otto mesi non è riusc<strong>it</strong>o a nominarené il nucleo di valutazione né il controllo di gestione.E non solo per i confl<strong>it</strong>ti interni. Ma soprattuttoperché contravvenendo ad ogni logicapol<strong>it</strong>ica, gli incaricati ered<strong>it</strong>ati dal “decennio”,nonostante le sollec<strong>it</strong>azioni del sindaco, nonhanno voluto rassegnare le dimissioni costringendoil primo c<strong>it</strong>tadino a porre in essere tutte leprocedure burocratiche per arrivare alla revoca.E’ inutile scrivere i nomi per mettere al bandoprofessionisti che avrebbero dovuto assumere,nel rispetto delle ist<strong>it</strong>uzioni e del verdetto elettorale,un altro atteggiamento, più responsabilee meno attaccato alla poltrona e allo stipendio.Comunque sia, si è arrivati agli sgoccioli e nelleprossime settimane si sbloccherà pure la part<strong>it</strong>asui sottogoverno perché è giusto che chi vince leelezioni si assume la responsabil<strong>it</strong>à di governaree chi ha perso si carichi l’onere di controllarel’operato dell’amministrazione.L’efficienza del Pd sugli abbattimenti: arrivanole ruspe dello StatoSulla brace c’è tanta carne. Una notizia, clamorosa,riguarda il settore Urbanistica, gest<strong>it</strong>odall’assessore del Pd Biagio Garofalo. Tra qualchegiorno arriveranno le ruspe della Procuradella Repubblica per abbattere due fabbricatiabusivi, e ab<strong>it</strong>ati, ubicati nella frazione Card<strong>it</strong>ello.Poi ci sono una serie di sgomberi dispostidalla Procura da eseguire. Due spine nel fiancodell’amministrazione. Ma il prblema più grande,che può sfociare anche in un’emergenza diordine pubblico, è quella degli abbattimenti.L’amministrazione Cirillo si è dimostrata efficienteed ha fatto una scelta netta bruciandotutte le tappe dell’<strong>it</strong>er burocratico. Non ha acquis<strong>it</strong>oal patrimonio comunale gli immobili, hastanziato nel bilancio 95mila euro per abbatterequelle case e appena approvato lo strumento diprogrammazione economica e finanziaria, il settoreguidato dall’assessore Biagio Garofalo haimmediatamente chiesto un prest<strong>it</strong>o alla “Cassadepos<strong>it</strong>i e prest<strong>it</strong>i” affinché i soldi siano disponibiliper abbattere le case. Il prest<strong>it</strong>o, cosìcome chiesto dal Comune, è stato erogato, i soldisono stati stanziati e il Municipio ha allertatola Procura che, adesso, deve solo contattare lad<strong>it</strong>ta incaricata delle demolizioni e stabilire ladata di arrivo a Card<strong>it</strong>o delle ruspe dello Stato.Su questo tema Garofalo ha dimostrato grandeefficienza e solerzia accelerando i tempi e bruciandole tappe, scegliendo una strada diversada quella intrapresa dai comuni lim<strong>it</strong>rofi (vediAfragola e Frattamaggiore) che da anni si battono,anche con delibere non proprio in lineacon la legge, per ev<strong>it</strong>are gli abbattimenti. Ovviamente,una volta abbattuti i fabbricati a Card<strong>it</strong>ello,toccherà alle Pol<strong>it</strong>iche sociali affrontareil dramma di famiglie e soprattutto dei bambiniche si r<strong>it</strong>roveranno senza un tetto.Le reazioniIl leader dell’opposizione, consigliere del Pdl,Francesco Pisano affronta tutti gli argomentidi attual<strong>it</strong>à. Sugli abbattimenti: “La linea dellamaggioranza espressa nel bilancio è quella diabbattere i fabbricati abusivi. Infatti, le proceduresono part<strong>it</strong>e proprio con l’approvazione deldocumento economico e finanziario. Non hannoancora imparato ad essere responsabili. Sianochiari perché se questa è la linea deve valere pertutti, senza discriminazioni. Altrimenti si devetrovare il modo per legalizzare e salvare queifabbricati. E’ assurdo che la maggioranza si lavale mani e lascia libera interpretazione ai dirigentidel settore. Inconcepibile. Soprattutto perchéuno dei due casi interessati, si tratta di un edificiocon regolare licenza dove sono riscontratidegli abusi. Il responsabile vecchio dell’Utc hasempre trattato il caso con atteggiamenti strani,mentre il nuovo tecnico arrivato al Comune siè sorpreso del fatto che la problematica si potevarisolvere e non è stata affrontata nel modogiusto. Spero per quelle famiglie che vada tuttobene, ma l’amministrazione si deve comportaresu queste questioni in maniera responsabile”.Pisano parla pure del presidente del civicoconsesso: “A noi interessa un presidente che siagarante e Biagio Auriemma (altra proposta partor<strong>it</strong>adal Pd, ndd) ha queste caratteristiche. Poi,bisogna capire qual è il meccanismo che lo portaad essere scelto.Ma questi sono problemi più del sindaco e dellamaggioranza”. Pisano parla di Auriemmaperché è tra i nomi inser<strong>it</strong>i nella rosa ufficiosache circola tra i corridoi del Municipio ma nonci sono tante possibil<strong>it</strong>à per l’esponente del Pdperché proprio Auriemma ha già nominato ilpresidente del Cda del cim<strong>it</strong>ero e il Pd esprimepure il vertice dell’amministrazione. Quindi,nell’ottica della partecipazione e nel rispetto degliaccordi elettorali c’è la necess<strong>it</strong>à di garantirela massima responsabil<strong>it</strong>à e partecipazione a tuttele forze risultate determinanti per la v<strong>it</strong>toria.E l’Italia dei valori è una di queste. PasqualeBarra, quindi, è in “pole pos<strong>it</strong>ion”.Un nome che ha creato frizioni all’inizio dellaconsiliatura a causa dell’immagine che si ècreato nel “decennio” frutto di scelte sbagliatedettate più da una immatur<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica. Ha recuperatoterreno proprio nei primi otto mesi dellanuova consiliatura rappresentando un “mediatore”tra le frizioni che si sono create tra le diversecomponenti della maggioranza dimostrando, aldi là della simpatia o antipatia che ogni pol<strong>it</strong>icoesprime, di essere una delle figure più autorevolidella classe dirigente creata da Peppe Barra.


20Intervista al vicesindaco e assessore al Bilancio9 febbraio 2013Card<strong>it</strong>o“Nei miei settori nuovi metodi di amministrarein linea con le promesse elettorali”Giovanni Aprovidolo sulla “discontinu<strong>it</strong>à”: “Quest’anno per la prima volta dopo 10 anni abbiamo dispostoun attento esame dei residui attivi. Per il servizio tributi ho addir<strong>it</strong>tura sugger<strong>it</strong>o una campionatura dei residuiuno per volta. Questo esame servirà a tutte le amministrazioni che verranno dopo di noi, alle quali lasceremoi conti pul<strong>it</strong>i ed in ordine. Magari avessimo avuto la stessa fortuna anche noi”CARDITO – Il primo allarme che ha lanciatoil sindaco Giuseppe Cirillo appena è entratoin carica è quello di aver ered<strong>it</strong>ato un buco nelbilancio dell’Ente. In vista del “consuntivo” eprendendo spunto dal dibatt<strong>it</strong>o che si è apertoin c<strong>it</strong>tà sui problemi economici e finanziari,senza tralasciare l’attiv<strong>it</strong>à dell’assessore alBilancio, Giovanni Aprovidolo, di “Card<strong>it</strong>olibera”, è opportuno lasciare la parola ai direttiinteressati per capire come stanno le cose.Il “giro” di opinioni inizia proprio con le spiegazionidell’assessore al ramo, volto “antidecennio”ed una delle pedine fondamentaliche ha sposato il progetto Cirillo in un’otticadi discontinu<strong>it</strong>à col passato. Tant’è che glihanno riconosciuto la carica di vicesindaco.“Ringrazio gli amici di Card<strong>it</strong>o libera – esordisceAprovidolo – che hanno deciso di essererappresentati in giunta dalla mia persona esoprattutto ringrazio il leader del movimento,l’amico Luigi Credendino, per l’opportun<strong>it</strong>àche mi ha offerto puntando su un ragionamentopol<strong>it</strong>ico e su valori che hanno da sempreaccomunato il nostro percorso pol<strong>it</strong>ico e umano.Abbiamo condiviso una lunga esperienzanella Margher<strong>it</strong>a e poi ci siamo r<strong>it</strong>rovati dopoalcuni anni a definire le linee guida e il percorsoche ha partor<strong>it</strong>o Giuseppe Cirillo sindacodi Card<strong>it</strong>o. L’unione del mio percorso conquello degli amici di Card<strong>it</strong>o libera è maturatosulla base di una condivisione di valori, diprincipi, di un percorso che viene da lontanofondato su un modello pol<strong>it</strong>ico e amministrativoche privilegia la mer<strong>it</strong>ocrazia, il sensodelle ist<strong>it</strong>uzioni, il rispetto delle ist<strong>it</strong>uzioni,la responsabil<strong>it</strong>à di rappresentare le ist<strong>it</strong>uzionied una tendenza a privilegiare le capac<strong>it</strong>àe le competenze in un’ottica di partecipazionee trasparenza. E’ chiaro che come tutti gliesseri umani anche noi possiamo commetteredegli errori, ma il nostro percorso pol<strong>it</strong>icocomune dimostra che il nostro impegno èorientato alla cresc<strong>it</strong>a, allo sviluppo della comun<strong>it</strong>àe alla tutela incondizionata dell’interessecollettivo. E su questi valori l’ingegneree amico Credendino rappresenta un esempiodi lealtà, di capac<strong>it</strong>à e di competenza. Tenteròe mi impegnerò per non deludere la fiduciache il movimento ha riposto in me”.Assessore Aprovidolo. Partiamo daiconti pubblici. Lei ha sempre sostenu-di Sossio Barrato che il peso delle pol<strong>it</strong>iche di bilanciofondate su una spesa corrente più altarispetto alle entrate ordinarie dell’Enteabbia portato i conti del Comune inrosso. Adesso che la delega al Bilancioce l’ha lei, è ancora di questa opinione?“Avuta la possibil<strong>it</strong>à di leggere i conti del Comunecon i miei occhi, posso affermare conmaggiore sicurezza quanto sostengo da anni.Ero già consapevole che gli eccessi di spesadegli ultimi anni, per i quali mancavano adeguatistrumenti ordinari di copertura finanziariastessero producendo nei bilanci una sortadi defic<strong>it</strong> strisciante. Il buco per capirci”.Tre esempi?“In primis, il comune ha un tetto di spesadel personale che non si può più permettereda molti anni. Se analizza i dati dell’ultimotriennio vedrà che la spesa non è mai stataportata sotto i tre milioni e novecentomilaeuro. Purtroppo però nell’ultimo triennioi trasferimenti dello stato si sono dimezzati,passando dai cinque milioni del 2010 a duee mezzo circa di quest’anno. Annualmente <strong>it</strong>rasferimenti erariali si sono ridotti di quasi unmilione all’anno, ma a questo non è segu<strong>it</strong>oun adeguato ridimensionamento della spesa.Provi ad immaginare cosa succederebbe al bilanciodi una famiglia dove il papà guadagna100 un anno, 70 il secondo anno e poi 50 ilterzo anno, mentre le spese dei figli restano100 all’anno per tutti e 3 anni. Un pasticcio!In secondo luogo il carico di spese che vengonodalla raccolta e losmaltimento dei rifiuti.Queste spese hanno unacorsia preferenziale circail rispetto del cronologicoprevisto dal nostroregolamento di contabil<strong>it</strong>à.Significa che, indipendentementedalla sofferenzadi cassa, questisoldi escono molto primache il comune abbiala possibil<strong>it</strong>à di riscuoterei tributi connessi.In terzo luogo c’è un problemastorico per i nostriconti consuntivi. Abbiamoresidui attivi troppoalti e non tutti freschi come l’acqua di sorgente.Significa che per gli anni passati chi amministravaera troppo concentrato su come spendereil più possibile, trascurando di incassarei tributi. Le motivazioni sono semplici e sonotutte pol<strong>it</strong>iche: da un lato si è creata la suggestioneche il Comune avesse risorse interminabili(e invece terminano eccome) e dall’altro siè dato la sensazione che questi soldi venisserodal cielo, generando nei c<strong>it</strong>tadini la convinzioneche il pagamento dei tributi fosse unaeventual<strong>it</strong>à del tutto facoltativa. Dovrei c<strong>it</strong>arealtri mille esempi ma lei me ne ha chiesti solotre. Tutto quello che avrebbero dovuto fare (enon hanno fatto) per il passato, da quest’annoè legge e porta il nome di “spending rew”.Questo è il riassunto succinto delle pol<strong>it</strong>ichedi bilancio che ci hanno preceduto. Se ildato elettorale conta qualcosa, tutto questomodo di amministrare le finanze dell’enteè stato sonoramente bocciato alle elezioni.Quindi la c<strong>it</strong>tà ci ha dato mandato di muovercianche su questo in discontinu<strong>it</strong>à”.Sicuro che l’amministrazione stia attuandopol<strong>it</strong>iche di discontinu<strong>it</strong>à in questi settori?“Le riferirò solo alcuni dati in modo chesiano i suoi lettori a rispondere a questadomanda, ciascuno in coscienza. Partiamodai residui attivi, che per capirci (e insoldoni) sono tutte le entrate non riscossedal comune ogni anno, ma che sono sempreriscuotibili in 5 anni. Tralasciamo il discorsosulla prescrizione e sugli eventuali


9 febbraio 2013Card<strong>it</strong>owww.napolimetropoli.<strong>it</strong> - il portale “all news” dell’area nord21danni erariali altrimenti l’affare si complica.Il primo requis<strong>it</strong>o per i conti pubblici è il rispettodel principio di veridic<strong>it</strong>à di bilancio.Quest’anno ( per la prima volta dopo 10 anni)abbiamo disposto un attento esame dei residuiattivi. Significa che ciascun responsabiledel servizio ha come obiettivo da partedell’Amministrazione di relazionare sullabontà dei cred<strong>it</strong>i che il comune ha e di motivareminuziosamente tutto quello che l’entenon potrà più incassare. Per il servizio trubutiho addir<strong>it</strong>tura sugger<strong>it</strong>o una campionaturadei residui uno per volta. Questo esameservirà a tutte le amministrazioni che verrannodopo di noi, alle quali (buon per loro)lasceremo i conti pul<strong>it</strong>i ed in ordine. Magariavessimo avuto la stessa fortuna anche noi.Per quanto riguarda invece il discorso dell’eccessodi spesa corrente e l’eccesso di spesa delpersonale, le c<strong>it</strong>o solo 2 dati. Nel 2012, doposoli sei mesi, abbiamo chiuso l’anno con circa900 mila euro di economie di bilancio e le assicuroche nelle precedenti gestioni questo eraun traguardo che non potevano guardare nemmenodal binocolo. In più abbiamo disposto,in sede pluriennale, una riduzione di 500 milaeuro sul tetto della spesa del personale perl’anno 2013. Questi sono i dati ufficiali. I numeripurtroppo non sono soggetti ad interpretazione.Sulla questione, invece, concernentela riduzione dei costi connessi alla raccolta elo smaltimento dei rifiuti non sono ancora ingrado di darle cifre precise perché siamo tuttiin attesa che il collega assessore all’ecologiafornisca la bozza del nuovo cap<strong>it</strong>olato da portarein Consiglio Comunale. Posso però riferirlecosa stiamo facendo per quanto è dovutoal comune come entrata connessa a questo servizio.Stiamo scrivendo il nuovo regolamentodella Tares ( la nuova tassa su rifiuti, per capirci)nel quale stiamo prevedendo un meccanismodi riscossione di questo tributo che siacostante, ma senza scossoni per i contribuenti.Le do in esclusiva una buona notizia. Per tuttequelle famiglie che si trovano realmente inuna s<strong>it</strong>uazione di accertata povertà e che nonpossono materialmente sostenere il peso dellapressione contributiva senza privarsi di benielementari come i pasti, la luce e un tetto sottoil quale vivere, stiamo studiando il mododi farcene carico iscrivendo questa misura dicontrasto alla povertà come voce di bilancio.Per capirci, a queste persone, realmente povere,non manderemo mai più casa i tributiper salvaguardare la loro dign<strong>it</strong>à personale eper impedire quell’ignobile meccanismo percui chi ha realmente bisogno deve sottomettersial pol<strong>it</strong>ico di turno per ottenere sgravi oesenzioni. In più stiamo prevedendo fasce diagevolazioni sia per i privati che per le attiv<strong>it</strong>àcommerciali di nuova apertura, ma che nonsiano di grandi dimensioni. Come può vedereesiste una buona pol<strong>it</strong>ica che trova le soluzioniadatte per generare nei c<strong>it</strong>tadini la necessariasolidarietà contributiva su cui si appoggianole casse comunali. Infine è caduto sulle nostrespalle il dovere di riscuotere i tributi comunalidegli anni passati per tentare di ev<strong>it</strong>are il“default”. E stiamo facendo anche quello …spetta ai suoi lettori giudicare se queste sonopol<strong>it</strong>iche in discontinu<strong>it</strong>à con le precedenti”.Lo sta facendo Sogert per conto del Comunevuol dire? A propos<strong>it</strong>o, molti c<strong>it</strong>tadini silamentano del modo con cui questa societàriscuote i tributi non pagati. Se volete realmenteridare dign<strong>it</strong>à ai c<strong>it</strong>tadini quandopagano le tasse non crede che anche la riscossioneforzata debba essere più equa?“Tra pochi giorni è carnevale. Sarebbe utileanche per Sogert scegliere una maschera diversada quella di Dracula. Noi ci sforziamodi vestirci da principi azzurri, non è consigliabilesfoggiare i canini a punta da parte di chisvolge per conto del comune un servizio delicatocome quello della riscossione non volontaria.Adoro il mio vest<strong>it</strong>o da principe azzurroe non vorrei dover acquistare per forza quellodi ammazza vampiri. Scherzi a parte, è ovvioche quando ho accennato a pol<strong>it</strong>iche di riavvicinamentodei c<strong>it</strong>tadini alla normal<strong>it</strong>à contributivanon mi sono illuso di prescindere daquesta fase della procedura di entrata tributaria.Ci sono due aspetti di questo rapporto, peril momento, che stiamo trattando in manieraapprofond<strong>it</strong>a. L’art. 25 della convenzione checi lega a Sogert prevede il rimborso delle spesedi esecuzione oltre ad un aggio del 18%.Dal primo gennaio di quest’anno il mercatodei concessionari della riscossione dei tributiè un mercato liberalizzato. Pur essendo vigentela convenzione è intenzione di questaamministrazione rinegoziare le clausole risultant<strong>it</strong>roppo onerose per il comune e per i c<strong>it</strong>tadini.Le spese di esecuzione vengono accollatedirettamente al contribuente e per questovogliamo cominciare da li. Ho personalmentee più volte inviato a Sogert una nota nella qualeho chiesto di descrivere dettagliatamentetutti i costi che la società sopporta a t<strong>it</strong>olo dispese di esecuzione; in questo modo, in fasedi rinegoziazione avremo i dati necessari perriformulare il calcolo delle spese in manierapiù equa per i contribuenti. Il secondo aspettosul quale stiamo vigilando è l’inesigibil<strong>it</strong>àdei cred<strong>it</strong>i. Sogert ha certificato di aver semprecomunicato questo dato, mentre all’ufficiotributi questo non risulta, almeno dal 2008.Ci siamo impegnati in Consiglio Comunaledi verificare su questo aspetto eventuali inadempienze.Sembra un fattore poco importante,ma non è così. Se il comune ha perso deisoldi è importante verificare per colpa di chi”.Personale. Cosa sta cambiando in questosettore che Lei stesso r<strong>it</strong>iene strategico?“Le ho già detto della quant<strong>it</strong>à della spesaper questo settore. Le ho detto che sono anniche non possiamo più permettercela e le hoanche detto cosa stiamo facendo per ridurla.Non stiamo operando solo in termini di quant<strong>it</strong>àdi spesa, ma anche in qual<strong>it</strong>à. Per gli anniGiovanni Aprovidolopassati sono stati distribu<strong>it</strong>i soldi a t<strong>it</strong>olo diprogetti obiettivo per risultati che giudicoscarsamente strategici per l’ente e troppo dispendiosiper le sue casse. Quest’anno abbiamomesso a punto un sistema di valutazioneoggettivo delle performance dei dipendenti.Ciascun responsabile del servizio deve periodicamenterelazionare sul raggiungimentodegli obiettivi posti dall’amministrazione evalutare le singole performance dei dipendentisulla scorta di cr<strong>it</strong>eri oggettivi predefin<strong>it</strong>i.In parole povere, da quest’anno verrannopremiati solo i mer<strong>it</strong>evoli. Vogliamoaccendere una sana competizione nel personalepubblico per migliorarne l’efficienza.Del resto gli obiettivi dell’amministrazioneviaggiano sulle gambe dei dipendentie le assicuro che noi abbiamo delle buonerisorse umane. Dobbiamo sforzarci anchedi metterli in condizioni di lavorare bene”.Credo che possa bastare. Che ne dice?“C’è una domanda che speravo mi facesse,per la quale voglio risponderle ugualmente.Il primo atto significativo di questa amministrazioneè arrivato in netta discontinu<strong>it</strong>à conle pol<strong>it</strong>iche urbanistiche di questi anni. Quandoabbiamo approvato il diniego alle lottizzazionidi via Roma ci siamo fatti carico difare una scelta pol<strong>it</strong>ica chiara. R<strong>it</strong>eniamo chegli standard siano una risorsa terr<strong>it</strong>oriale cheappartiene all’intera c<strong>it</strong>tadinanza e r<strong>it</strong>eniamoche ad oggi questa risorsa sia mancante.Siamo pronti a difendere questa scelta in tuttele sedi nell’esclusivo interesse dei nostriconc<strong>it</strong>tadini. La vivibil<strong>it</strong>à del terr<strong>it</strong>orio è undir<strong>it</strong>to. In questi giorni affideremo al Prof.Laudadio l’onere di difendere la nostra tesipresso il Tar Campania. Abbiamo r<strong>it</strong>enutoche dovesse essere lo stesso professionistache ha scr<strong>it</strong>to il parere allegato alla deliberaa doverci difendere per il primo grado digiudizio. Sono certo che saprà difendere almeglio le ragioni dei c<strong>it</strong>tadini di Card<strong>it</strong>o”.


Satira23L’AFRICANO...a’ altare sgarrupato nun s’appiccianocannèle…Cari amici eccoci quà, ‘a narrar le gesta ‘eSua Maestà…”Cenzino ‘a…rresta”.Gesù, Gesù, nun se ne po’ cchiù..sic!Oramai, non è più una nov<strong>it</strong>à…è giunta lafine ‘e Sua Maestà. Grande è lo sgomentodell’intero reggimento; senza l’armatura…‘o vizio d’ò lupo tanto dura e per il cavalieresenza paura…la sconf<strong>it</strong>ta è sicura.Alla notizia, l’allegra compagnia è presadalla frenesia..hi..hi..hi.!Ha inizio ‘a prùcessione e la corsa alla successione…!Eccoli gli ammutinati, tutti pronti e allineati:”ò Vampiro”, “Masuccio capeciuccio” e‘o “Ciappett”, con tanto ‘e sciabola e scuppett…sic!Sempre a ruota, ma nun senza ‘opanariello ‘a “Voccola” e “Chicchiriniello”.E che dire ‘e “Totonno ‘a recchia” e “Giulillo‘o mbrugliòn”, cercano l’occasione e ‘avia d’ò portone…Ma chi se la gode è soprattutto a’ ”Signurin‘e quagliarell” che s’à spass sott’apagliarell, il tutto per la felic<strong>it</strong>à ‘e papà…“Mezzavotta”, cerca ‘o ffrisc sùl abbasc’arotta…sic!E come sempre, la buonanima di nonno“Filippo”, che era uomo di gusto, anchestavota c’aveva visto giusto:>.E fù così, che, non senza sorprese, venneanche il tempo di gloriose e m<strong>it</strong>iche imprese…!Ecco spuntare all’orizzonte, cù tanto ‘eNa zefira e’ vientcorna ‘nfronte, un giovane guerriero dallosguardo assai fiero…? In bella mostra nelladivisa da cap<strong>it</strong>ano, ecco a voi “Ciruzzo l’africano”.Bello, a<strong>it</strong>ante e per certi aspettipure ingombrante, pronto per la guerraalla conquista dell’amata terra.Costui è per molti una dannazione. In c<strong>it</strong>tàsta per scoppiare…‘a Rivoluzione.!Infatti alla notizia, il giovane “Mimmilluccio”,che non nasconde il proprio cruccio,chiama i suoi alla riscossa, ma per lui èpronta ‘a fossa…sic!Nel frattempo, dall’altro lato della c<strong>it</strong>tà, riun<strong>it</strong>ii pochi fedelissimi di Sua Maestà…?“Spezzafierro”, “ò Minotauro”, “Enzuccio‘a machinetta”, “ò Bambino”, “Giùvann emuntagniell”, “Ninì ò livornese” e “Tanuccioò panettone”. Man mano che però passavanole ore cresceva l’ansia e il terrore.Quando all’improvviso, ecco spuntare dalnulla, una figura dall’aria assai funesta…signori miei…Sua Maestà “Cenzino ‘a…rresta”.E fù proprio quest’ultimo a rompere ilsilenzio con la richiesta di un consiglio perun sicuro nascondiglio.Ma ancora una volta, giunse inesorabile lacondanna del prode “Ninì ò livornese”…diùn da più di un mese, che infierì senzar<strong>it</strong>egno contro l’oppressore dell’antico regno.Un assassino fuggiva, insegu<strong>it</strong>o dai parentidella sua v<strong>it</strong>tima. Giunto sulle rive del fiume,si vide venire incontro un lupo. Atterr<strong>it</strong>o,salì su un albero che sorgeva pressoil fiume. Mentre se ne stava nascosto là,scorse un serpente che strisciava verso die parlo pure iodi giggino o’ scumbinatlui. Allora si gettò nel fiume. E nel fiume uncoccodrillo se lo mangiò.Morale della favola: la storia mostra cheper gli uomini maledetti da Dio nessunelemento è sicuro, né la terra, né l’aria, nél’acqua.E con l’ennesima saggia novella, volge altermine la nostra consueta puntatella.Ed anche per questa volta il tempo a nostradisposizione è terminato. L’ora delgiudizio è vicina, ma niente paura, continual’avventura…”muort nù pap n’ate sene fà”. “Giggin ò scumbinat”, con tantoamore, continuerà ad allietare le vostreore, perché se parlano tutti allora…parlopure io.l a v e r i t à p e z z o p e r p e z z odiretto da Giovanni De CiccoEd<strong>it</strong>o da “Associazione Med<strong>it</strong>erraneo e C<strong>it</strong>tà”sede legale Corso Meridionale, 69 - Afragola (Na)aut. del Trib. Napoli n. 54 del 13/07/2009Direttore responsabile : Giovanni De Ciccodecicco.giovanni@gmail.comPeriodico di attual<strong>it</strong>à, cronaca, pol<strong>it</strong>ica, approfondimento e sport.Progetto grafico studioocra comunicazione - info@studioocra.<strong>it</strong>stampa Soc. Coop Grafica ETICAC.so Alcide De Gasperi - tel. 081.852.44.83fax 081.852.48.55 - 80021 Afragola (Na)eticagrafica@inwind.<strong>it</strong>Chiuso in tipografia il 7 febbraio 2013

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