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2<br />
AFRAGOLA – I giorni<br />
passano. Passano le<br />
settimane ma il quadro<br />
pol<strong>it</strong>ico continua a non<br />
offrire spunti di dibatt<strong>it</strong>o<br />
serio sui programmi. E se i<br />
part<strong>it</strong>i non sono riusc<strong>it</strong>i a<br />
farlo nei cinque anni, gli<br />
ultimi, peggiori della storia<br />
pol<strong>it</strong>ica e amministrativa<br />
locale, difficilmente il “defic<strong>it</strong>” sarà colmato<br />
nelle ultime settimane che separano dal voto<br />
Amministrativo. Non si parla dei problemi da<br />
affrontare e su come risolverli perché in 5 anni<br />
i part<strong>it</strong>i non hanno fatto opposizione al sistema.<br />
Non hanno creato un’alternativa ma tutto il<br />
peso è caduto sulle spalle di singoli individui.<br />
E ovviamente, adesso, si riparte da singole<br />
individual<strong>it</strong>à. Che piaccia o no. Questione di<br />
giustizia e di mer<strong>it</strong>ocrazia. Intanto i part<strong>it</strong>i<br />
dell’alternativa hanno perso la bussola tra<br />
centrosinistra e centro. Tra veti incrociati,<br />
personalismi sterili e prime donne. E hai voglia<br />
di scaricare le responsabil<strong>it</strong>à sui singoli<br />
individui, gli unici che in questi anni hanno<br />
tenuto duro e fatto opposizione, la peggiore<br />
performance l’hanno data proprio i part<strong>it</strong>i.<br />
Bisogna partire, allora, da un punto in comune<br />
che non è Vincenzo Nespoli. Quest’ultimo<br />
potrebbe essere l’amministratore più<br />
inefficiente del mondo ma da solo non riusciva<br />
a fare nulla. Il vero nemico è il sistema di<br />
governo che quasi tutti hanno bollato come<br />
“sistema perverso e deviato”. Il nemico sono<br />
quegli imprend<strong>it</strong>ori che sono arrivati in c<strong>it</strong>tà<br />
stringendo accordi con la malapol<strong>it</strong>ica,<br />
concedendo a chi “comanda” posti di lavoro e<br />
chissà quant’altro in cambio di indulgenza e<br />
favori. Il nemico sono quei dirigenti che al<br />
posto di tutelare l’interesse collettivo e capire<br />
come fosse possibile risolvere i problemi con<br />
efficienza e nel rispetto della legge hanno<br />
iniziato ad aggirarla, a non rispettarla, per<br />
eseguire gli indirizzi del sistema. Il nemico<br />
sono quelle figure che hanno deciso di servire il<br />
sistema da “braccio armato” per tentare di<br />
intimidire ed annientare chi si oppone. Il<br />
nemico sono quei consiglieri che hanno alzato<br />
il braccio in aula, avallando ogni tipo di<br />
decisione negativa per un tornaconto personale<br />
fregandosene della c<strong>it</strong>tà. Il nemico sono quegli<br />
assessori che non hanno amministrato Afragola<br />
ma hanno lasciato carta bianca al sindacosenatore<br />
in cambio dello stipendio e/o della<br />
carica. Ma non per questo non sono meno<br />
colpevoli. Anzi, chi ha svenduto il terr<strong>it</strong>orio per<br />
le briciole è il più colpevole di tutti. Punti in<br />
comune a tutta la parte sana. Nemici in comune<br />
L’ed<strong>it</strong>oriale<br />
“Nonostante Tuccillo” non è un punto<br />
a tutta la parte sana. Tralasciando l’omertà e la<br />
connivenza. Due argomenti da mettere da parte<br />
proprio nel bene dell’alternativa. Discorsi che,<br />
però, dovrebbero far fare un passo indietro, in<br />
termini di leadership, proprio ai part<strong>it</strong>i. Cosa ha<br />
fatto al Municipio il Pd? Quasi nulla! Dov’era<br />
l’Udc quando scoppiò il “bubbone” della<br />
“Sean” in c<strong>it</strong>tà? Lo “scudocrociato” era<br />
impegnato a dare la solidarietà a Vincenzo<br />
Nespoli. Fermiamoci qua. Superiamo tutto nel<br />
bene di Afragola ma nessuno può dimenticare il<br />
recente passato e l’attual<strong>it</strong>à. Ciò significa che<br />
se non fosse stato per i “singoli” (mentre tutto<br />
doveva dipendere dall’attiv<strong>it</strong>à dei part<strong>it</strong>i) a<br />
quest’ora Vincenzo Nespoli avrebbe già vinto<br />
le elezioni. Indipendentemente dalla coalizione<br />
e dal candidato a sindaco. Nessuno lo<br />
dimentichi. Poi c’è un altro ragionamento da<br />
fare. Il Part<strong>it</strong>o democratico potrebbe anche, per<br />
“dir<strong>it</strong>to divino”, e come organizzazione<br />
riconosciuta in c<strong>it</strong>tà, r<strong>it</strong>rovarsi la leadership<br />
concessa da tutti gli altri. Ammettiamo per un<br />
attimo che sia così. In che modo il Pd vuole<br />
eserc<strong>it</strong>are la leadership? La leadership si può<br />
mai eserc<strong>it</strong>are ammettendo il fallimento di<br />
un’intera classe dirigente per imporre un<br />
candidato calato dall’alto che non ha un ruolo<br />
in paese, non ce l’ha fuori paese, e che tra<br />
l’altro nel centrosinistra nessuno vuole? La<br />
risposta a questa domanda richiede innanz<strong>it</strong>utto<br />
onestà. Durante le vacanze natalizie ho avuto<br />
modo di parlare con quasi tutti i cosiddetti<br />
leader del centrosinistra. Il giudizio migliore<br />
che ho ascoltato su Mimmo Tuccillo è che<br />
bisogna subirlo perché l’imprend<strong>it</strong>oria e i<br />
gruppi di potere così hanno deciso ma occorre<br />
fare in fretta, organizzare le liste per impedire<br />
che faccia lo stesso percorso di Nespoli. No.<br />
Questo non è un modo per organizzare<br />
l’alternativa. Questa è la strada giusta per<br />
organizzare la “brutta copia di Nespoli”.<br />
L’alternativa non è tale perché intende sost<strong>it</strong>uire<br />
l’apparato e le lobby che governano Afragola<br />
con un altro apparato e altre lobby. L’alternativa<br />
deve fare a meno dell’apparato e cancellare dal<br />
terr<strong>it</strong>orio le lobby. La leadership si eserc<strong>it</strong>a<br />
così. Ci si confronta sulla base della coerenza,<br />
dell’affidabil<strong>it</strong>à e della convergenza sui<br />
programmi, si fonda un’alleanza con regole<br />
certe: liste pul<strong>it</strong>e, mer<strong>it</strong>ocrazia e competenza. E<br />
poi, tutti insieme, anche se si riconosce sempre<br />
per “dir<strong>it</strong>to divino” la leadership al Pd, il<br />
candidato a sindaco lo si sceglie in sintonia,<br />
senza ingerenze esterne e senza imposizioni. Il<br />
candidato a sindaco dev’essere la migliore<br />
sintesi del progetto individuata in una figura<br />
carismatica che i c<strong>it</strong>tadini percepiscono come<br />
un soggetto in grado di garantire il salto di<br />
19 gennaio 2013<br />
Afragola<br />
di partenza per organizzare l’alternativa…<br />
Analisi del direttore di Mosaico, Giovanni De Cicco, sulla “questione pol<strong>it</strong>ica” del centrosinistra che impedisce ai part<strong>it</strong>i<br />
ed alle forze sane di mettere in piedi uno schieramento serio, con un programma ambizioso e un candidato a sindaco che<br />
sia la sintesi migliore del progetto. Andare avanti con le imposizioni significa riconsegnare il paese a Vincenzo Nespoli.<br />
Gli errori da non commettere e la volontà di una classe dirigente di non sancire il proprio fallimento…<br />
di Giovanni De Cicco<br />
qual<strong>it</strong>à al terr<strong>it</strong>orio e lontana dal sistema<br />
Nespoli. Senza ombre e senza macchie. Così si<br />
organizza l’alternativa. Pensando ai programmi<br />
e valorizzando il meglio che la classe dirigente<br />
esprime. Non si può organizzare un’alleanza<br />
sul concetto del “nonostante Tuccillo”. Pure<br />
perché questa candidatura, per com’è stata<br />
partor<strong>it</strong>a, sancirebbe il fallimento di vent’anni<br />
ed oltre di pol<strong>it</strong>ica. Sarebbe il fallimento di<br />
Pasquale Grillo, di Antonio Maria Cuccurese,<br />
di Ciccio Petrellese, di Gennaro Salzano, di<br />
Nicola Perrino, di Gennaro Giustino, per non<br />
parlare di Gennaro Espero, dei giovani,<br />
democratici e non, di Marcello Napol<strong>it</strong>ano, di<br />
V<strong>it</strong>torio Mazzone, di Salvatore Iavarone, di<br />
Biagio Montefusco, di Camillo Manna, di<br />
Gennaro Di Lena, di Andrea Maiello e<br />
scusate se dimentico qualcuno. L’elenco è<br />
lungo. Se ancora oggi e dopo quanto successo il<br />
candidato a sindaco da imporre dev’essere<br />
Mimmo Tuccillo, l’intera classe dirigente si<br />
faccia le valige. Decida di non candidarsi<br />
nemmeno al civico consesso. Perché chi<br />
ammette il proprio fallimento ha il dovere di<br />
farsi da parte e lasciare la scena a nuove leve da<br />
individuare e formare. Attenzione. A nessuno<br />
venga in mente di subire Tuccillo, far finta di<br />
mettersi da parte solo perché ha cap<strong>it</strong>o che non<br />
ha consensi per essere eletto in aula, per poi<br />
barattarsi un posto in giunta. Non abbassiamo<br />
l’asticella dello squallore. C’è bisogno, in<br />
questo momento storico, di altro. Anche perché<br />
il centrosinistra, negli anni, ha avuto tante<br />
lezioni. Sconf<strong>it</strong>te dell’apparato, si pensi al mai<br />
dimenticato Luigi Bassolino battuto da<br />
Roberto Caiazzo, fino all’ultima disavventura,<br />
sempre voluta da Mimmo Tuccillo, di Mimmo<br />
Moccia. Sconf<strong>it</strong>te che bruciano ancora frutto di<br />
ragionamenti fallimentari che hanno un unico<br />
regista. Sempre lo stesso ed unico regista. Che<br />
non può essere quello attuale. E lo stesso vale<br />
per le v<strong>it</strong>torie: Santo Salzano su tutti. Altro<br />
parto di Mimmo Tuccillo. Altra sconf<strong>it</strong>ta. Sono<br />
riusc<strong>it</strong>i a trasformare pure le v<strong>it</strong>torie in sconf<strong>it</strong>te.<br />
La consiliatura Salzano, lo abbiamo più volte<br />
ricordato, è fin<strong>it</strong>a in segu<strong>it</strong>o ad uno scioglimento<br />
degli organi elettivi per infiltrazioni della<br />
camorra. Non basta per cambiare registro?<br />
Non bastano 20 anni di fallimenti per cambiare<br />
registro? Non bastano 5 anni di sistema Nespoli<br />
per convincere il Pd non a cedere la leadership<br />
ma almeno ad eserc<strong>it</strong>arla nel modo migliore<br />
possibile? Eppure, non ci vuole tanto.<br />
Basterebbe applicare nella realtà la filosofia che<br />
i leader del centrosinistra diffondono. Basta<br />
che mettano in attuazione ciò che dicono. E non<br />
mi pare un’impresa. Anche perché le<br />
contraddizioni sono palesi e c’è la necess<strong>it</strong>à,
19 gennaio 2013<br />
Afragola<br />
www.napolimetropoli.<strong>it</strong> - il portale “all news” dell’area nord<br />
nel bene dell’alternativa e di Afragola, di<br />
cancellarle in tempi rapidissimi. Come si fa a<br />
parlare di democrazia partecipata e poi imporre<br />
il candidato a sindaco? Come si fa a parlare di<br />
alternativa a Nespoli e poi si intende affidare la<br />
guida dell’alternativa ad un soggetto che ha<br />
“avuto paura”, cinque anni fa, di candidarsi<br />
contro il sindaco-senatore del Pdl e nei cinque<br />
anni di governo del sindaco-senatore, con tutto<br />
quello che è successo, non si è mai fatto vedere<br />
e non ha avuto mai il coraggio di metterci la<br />
faccia in una battaglia a favore della legal<strong>it</strong>à,<br />
dello sviluppo contro il saccheggio, la<br />
devastazione del terr<strong>it</strong>orio e la continua<br />
mortificazione e deleg<strong>it</strong>timazione delle<br />
ist<strong>it</strong>uzioni locali e della legge? Sono state<br />
sovvert<strong>it</strong>e le regole democratiche. E’ stata<br />
cancellata la legge sugli appalti pubblici. Un<br />
sindaco-senatore con un mandato d’arresto sul<br />
groppone. Che cosa doveva succedere ancora<br />
per convincere Mimmo Tuccillo a mettersi, in<br />
quel caso si che avrebbe mer<strong>it</strong>ato la leadership,<br />
a capo di chi si opponeva al sistema perverso e<br />
chiedeva legal<strong>it</strong>à, trasparenza, giustizia,<br />
sviluppo armonico e democrazia? Si, lo si<br />
chiedeva urlando. Perché chi ci crede, contro le<br />
infiltrazioni della camorra, contro le<br />
commistioni, contro le illegal<strong>it</strong>à, deve avere il<br />
coraggio di urlare. Di alzare la voce. Senza<br />
timore. C’è gente che ha perso la v<strong>it</strong>a per tutelare<br />
la legal<strong>it</strong>à. E il centrosinistra e la sinistra tentano<br />
di accaparrarseli come se fossero parte della<br />
loro storia. Poi cosa succede? Che si lamentano<br />
di chi urla contro l’illegal<strong>it</strong>à e le commistioni.<br />
Corto circu<strong>it</strong>o. Contraddizioni. E’ l’esatto<br />
inverso.<br />
Ammesso che Tuccillo si voglia candidare a<br />
sindaco, è possibile sapere cosa pensa della<br />
“Sean”, se magari è solidale con Nespoli, così<br />
come l’Udc, in mer<strong>it</strong>o all’arresto disposto dalla<br />
Procura di Napoli, oppure vuole ribadire che<br />
il sistema Nespoli “rappresenta il manuale da<br />
non seguire?” E’ possibile sapere se Tuccillo<br />
è portatore di lobby, di interessi d’impresa,<br />
proprio come Nespoli, e in che modo vuole<br />
rapportarsi con loro? E’ possibile sapere<br />
Tuccillo cosa pensa di come sia stato gest<strong>it</strong>o il<br />
comando di polizia municipale e tutti gli altri<br />
settori dell’Ente locale? E’ possibile sapere sul<br />
piano urbanistico Tuccillo cosa pensa dei metodi<br />
utilizzati dal sistema per rilasciare, ad esempio,<br />
la concessione di via Sicilia? E’ possibile sapere<br />
cosa pensa dei centri commerciali Tuccillo e di<br />
tutte le questioni spinose che ruotano attorno a<br />
quei maledetti affari? E’ possibile sapere cosa<br />
pensa Tuccillo dei concorsi che si sono svolti al<br />
Municipio? E’ possibile sapere se Tuccillo ha<br />
fatto un’autocr<strong>it</strong>ica rispetto al passato e rispetto<br />
all’attual<strong>it</strong>à dove il centrosinistra continua, anche<br />
con l’assenza, a prestare consiglieri comunali al<br />
sistema? E’ possibile sapere Domenico Tuccillo<br />
come si vuole atteggiare rispetto all’alleanza:<br />
forze omogenee oppure il “grande carrozzone”,<br />
anche con quelle forze che hanno rappresentato<br />
per anni uno dei pilastri del sistema Nespoli,<br />
tanto per vincere e poi non governare? E’<br />
possibile sapere cosa pensa Domenico Tuccillo<br />
sulla problematica dei palazzi abusivi, a rischio<br />
abbattimento, visto che il Pd e il centrosinistra<br />
non hanno – mai – avuto il coraggio, la forza e la<br />
dign<strong>it</strong>à di presentarsi in aula quando Vincenzo<br />
Nespoli portava dei finti provvedimenti<br />
“salvacase” solo al fine della campagna<br />
elettorale? Ma questo “bubbone” cadrà sulle<br />
spalle della nuova amministrazione. Tuccillo lo<br />
sa? E se lo sa, come intende affrontarlo? Cosa<br />
pensa Tuccillo? Tuccillo rispetto ai fenomeni<br />
criminali e ai tentativi della criminal<strong>it</strong>à di<br />
infiltrarsi nelle liste cosa pensa e cosa vuole<br />
fare? Tante domande ancora da porre ma è<br />
inutile perché non arriverà mai una risposta o,<br />
peggio ancora, molte risposte sono già arrivate.<br />
Allora, uno scatto d’orgoglio se non adesso<br />
quando lo si fa? Se poi passiamo all’alleanza,<br />
le contraddizioni e le incoerenze non si contano.<br />
Part<strong>it</strong>i che hanno rotto il tavolo del centrosinistra<br />
raccontando peste e corna degli “ex” alleati<br />
(Rinasc<strong>it</strong>a e Pd) firmano un documento d’intesa<br />
insieme alle forze moderate e adesso richiamati<br />
dal “padrone” all’ovile. Si farà finta di nulla?<br />
Come la metterà “Rinasc<strong>it</strong>a” con queste<br />
forze? Lo “scudocrociato” ha governato con<br />
Vincenzo Nespoli e quel manifesto pubblicato<br />
sullo scorso numero di “Mosaico”, proprio<br />
sulla vicenda “Sean” e sul mandato d’arresto<br />
per Nespoli, per non dimenticare, ha riportato<br />
alla mente un part<strong>it</strong>o di Casini appiatt<strong>it</strong>o, su<br />
questioni serie e discriminanti, sulle posizioni<br />
del sistema e di Nespoli. Quel manifesto, a chi<br />
crede nell’alternativa, ha fatto venire ancora<br />
i brividi? Oppure è tutto dimenticato? Oppure<br />
in pol<strong>it</strong>ica tutto si può superare? Magari<br />
Tuccillo non ne sa niente della “Sean”, delle<br />
commistioni al Comune e non sa nemmeno che<br />
su Nespoli pende un mandato d’arresto della<br />
Procura. Ma gente come Antonio Cuccurese,<br />
gente come Grillo e Petrellese, hanno provato,<br />
rileggendolo, i brividi di quei giorni oppure sono<br />
pronti a predicare coerenza, lealtà, alternativa,<br />
legal<strong>it</strong>à, e poi all’atto pratico si rimangiano tutto<br />
pur di salire sul carrozzone vincente ed avviare<br />
la stagione dell’assalto alla diligenza peggio<br />
del sistema Nespoli? Se si disinteressano del<br />
programma, se sono pronti ad allearsi con chi<br />
in questi anni bui ha governato ed ha dato un<br />
contributo alla devastazione del terr<strong>it</strong>orio ed al<br />
sovvertimento dell’ordine democratico; se sono<br />
pronti ad ingoiarsi, dopo vent’anni di fallimenti,<br />
ancora Domenico Tuccillo; se non capiscono<br />
nemmeno che il nuovo sindaco, se non sarà<br />
Vincenzo Nespoli o un suo delfino, troverà nei<br />
diversi settori del Municipio una serie di trappole<br />
e insidie; potranno mai essere considerati<br />
dalla c<strong>it</strong>tadinanza come un’alternativa seria<br />
e credibile? E mi fa sorridere coloro che<br />
puntano su una presunta “autorevolezza” del<br />
candidato a sindaco addir<strong>it</strong>tura da estendersi<br />
fuori Afragola. Non sanno più a cosa appellarsi<br />
per giustificare una chiara, ingiustificata ed<br />
evidente imposizione. Dov’è questa persona?<br />
E se c’è perché non l’ha eserc<strong>it</strong>ata per liberare<br />
le ist<strong>it</strong>uzioni locali da un sistema perverso e<br />
illegale? L’autorevolezza o la si ha oppure no.<br />
E se guardiamo ai fatti, l’unico che ha avuto<br />
autorevolezza riconosciuta e riscontrabile fuori<br />
Afragola è Vincenzo Nespoli. Hanno “sciolto”<br />
Comuni e mandato a casa sindaci per cose<br />
addir<strong>it</strong>tura futili rispetto a quanto successo<br />
nel paese di Ruggiero il normanno. Nessuna<br />
figura pol<strong>it</strong>ica sarebbe usc<strong>it</strong>a indenne dal “caso<br />
Afragola”. Nespoli ci è riusc<strong>it</strong>o.<br />
Dimostrando che conta in tutti gli ambienti.<br />
Possiamo discutere sul fatto che il sindacosenatore<br />
abbia utilizzato in maniera pessima<br />
la propria autorevolezza. Benissimo. Ci siamo.<br />
Concetto pacifico. Ma nel frattempo l’ha<br />
3<br />
dimostrata. Chi, eventualmente, millanta di<br />
essere “autorevole” incominciasse a spiegare<br />
da cosa deriva la propria autorevolezza e, se ci<br />
convince, iniziasse a spiegare perché non l’ha<br />
utilizzata per aiutare Afragola nel periodo più<br />
brutto della sua storia.<br />
Mettiamo un lim<strong>it</strong>e alla decenza. O si ragiona<br />
seriamente oppure Tuccillo avrà brutte sorprese<br />
e capirà che i c<strong>it</strong>tadini di Afragola sono molto<br />
più intelligenti di quanto si possa pensare.<br />
Possibile che il centrosinistra non riesca proprio<br />
a ragionare in grande ma debba discutere sempre<br />
al ribasso? Possibile che non si capisca il clima<br />
di emergenza democratica?<br />
Pure perché se dall’altro lato il candidato a<br />
sindaco sarà Antonio Pannone, con Tuccillo il<br />
Pd commetterà un altro errore. Lascerà il discorso<br />
del rinnovamento nelle mani del centrodestra.<br />
Possibile che Vincenzo Nespoli riesca,<br />
nonostante tutto e con i lim<strong>it</strong>i del caso, addir<strong>it</strong>tura<br />
nell’impresa di lanciare un giovane mentre tutti<br />
gli altri dovrebbero ingoiarsi Tuccillo, il regista<br />
di vent’anni di fallimenti pol<strong>it</strong>ici, perché da<br />
Napoli così hanno deciso? Liberi di farlo. Però<br />
non vi lamentate se Nespoli rivince le elezioni.<br />
In questo caso si r<strong>it</strong>ornerà ai ruoli di sempre.<br />
C’è chi dai banchi dell’opposizione continuerà a<br />
garantirgli la stampella, chi si siederà dai banchi<br />
dell’opposizione a tavola con lui per chiudere<br />
accordi sugli affari da consumare mentre<br />
sull’Aventino resteranno sempre quei “singoli”,<br />
gli unici a lottare sperando di cambiare qualcosa<br />
nel bene di Afragola.<br />
Ad “urlare” la loro netta contrapposizione<br />
a sistemi illegali e di malaffare. Se vi piace<br />
questo copione, vecchio, tr<strong>it</strong>o e r<strong>it</strong>r<strong>it</strong>o, non c’è<br />
problema. Ma nessuno si permetta, però, di<br />
parlare di alternativa. Perché in campo ci sarà la<br />
continu<strong>it</strong>à del sistema Nespoli e la brutta copia<br />
di esso. E sinceramente, in ogni occasione, è<br />
sempre meglio scegliere l’originale.<br />
Almeno sappiamo chi abbiamo di fronte,<br />
chi e come bisogna combattere. Perché,<br />
nonostante tutto, se proprio questo dovesse<br />
essere lo scenario, Afragola avrà comunque<br />
un’alternativa. Seria.<br />
Un’alternativa nata sul campo, un’alternativa<br />
che non farà sconti, un’alternativa che ha già<br />
dimostrato che non è disposta a svendere il<br />
terr<strong>it</strong>orio in cambio di interessi personali o<br />
di qualche misera ed insignificante poltrona.<br />
Un’alternativa che fa ciò che predica. A<br />
differenza di tutti gli altri.<br />
In chiusura è giusto, però, lasciare una porta<br />
aperta alla speranza. Anzi, a due speranze: la<br />
prima è il centro moderato con una leadership<br />
forte ed un programma ambizioso e articolato<br />
scr<strong>it</strong>to su quanto sia stato maturato, conosciuto<br />
e sperimentato sul campo, valorizzando il<br />
percorso della vera ed unica opposizione<br />
consiliare. La seconda, più articolata, un<br />
centrosinistra allargato dove prevalgano<br />
le istanze di “Rinasc<strong>it</strong>a” e dei vertici della<br />
sezione del Pd guidata da Gennaro Espero. Le<br />
condizioni ci sono. Basta ev<strong>it</strong>are imposizioni e<br />
chiudere le porte all’ipotesi del “carrozzone”.<br />
Candidato a sindaco condiviso e coalizione di<br />
liste snelle, forti e rappresentative. L’alternativa<br />
dev’essere organizzata insieme a Tuccillo e non<br />
“nonostante Tuccillo”. La linea dev’essere netta<br />
tra chi ha avallato e sostenuto il sistema e chi<br />
l’ha combattuto. Se viene meno questo scenario,<br />
le carte si mischiano. Per tutti…
4 L’Adc mette in imbarazzo il Pd<br />
AFRAGOLA - Notizie che vengono e vanno.<br />
In ogni direzione. E i comportamenti dei consiglieri<br />
comunali e dei leader dei part<strong>it</strong>i, che si<br />
muovono come schegge impazz<strong>it</strong>e, non aiuta<br />
a chiarire il quadro. In un senso o in un altro.<br />
C’è tanta confusione. Troppa, in tutte le coalizioni<br />
che con affanno e tantissime difficoltà si<br />
tenta di mettere in piedi. Nel centrosinistra si<br />
rimescolano le carte. L’Unione di centro, dopo<br />
la figuraccia collezionata al tavolo dei centristi<br />
e ripiega di nuovo nel centrosinistra. Avanti e<br />
indietro, come una pallina di pingpong. C’è un<br />
solo ostacolo da superare per il r<strong>it</strong>orno dello<br />
“scudocrociato” nel centrosinistra: il movimento<br />
“Rinasc<strong>it</strong>a” che non vuole fare sconti<br />
sulla coerenza ed ha sempre ribad<strong>it</strong>o che non<br />
intende allearsi con chi ha già dimostrato sul<br />
campo la propria inaffidabil<strong>it</strong>à. Il segretario<br />
del movimento che mette insieme la storia del<br />
Part<strong>it</strong>o socialista e quella del Part<strong>it</strong>o repubblicano,<br />
con l’aggiunta dell’esperienza di Francesco<br />
Petrellese, Antonio Cuccurese, non si<br />
lascia trascinare nei personalismi e nella guerra<br />
dei veleni. Cuccurese ragiona in termini pol<strong>it</strong>ici,<br />
dà stoccate incisive per buoni intend<strong>it</strong>ori.<br />
“ – spiega Cuccurese – e non iniziamo certo<br />
oggi. La nostra strada è stata tracciata e gli<br />
obiettivi che ci siamo posti li abbiamo sempre<br />
ribad<strong>it</strong>i in ogni occasione, anche attraverso<br />
articoli di giornale. E sono sempre gli stessi.<br />
L’Udc e l’Idv erano seduti al nostro tavolo.<br />
Poi si sono alzati e se ne sono andati. Quindi,<br />
qualsiasi chiarimento tocca a loro e non certo<br />
a noi, consapevoli che Rinasc<strong>it</strong>a andrà avanti<br />
per la propria strada. Noi siamo gente che<br />
quando firma i documenti li rispetta, ci crede<br />
e va fino in fondo. Chi ha fatto diversamente<br />
se ne assumerà la responsabil<strong>it</strong>à e chiarirà,<br />
se vorrà, la propria posizione. Ammesso che<br />
vogliano riaprire un dialogo con noi che, in<br />
ogni caso, avrà condizioni differenti rispetto al<br />
passato. Rinasc<strong>it</strong>a farà parte di una coalizione<br />
snellissima in termini di liste, forti e rappresentative,<br />
e che si fonda su due pilastri: Rinasc<strong>it</strong>a<br />
ovviamente, e il Part<strong>it</strong>o democratico. Con<br />
una prerogativa inderogabile, ossia quella che<br />
tutte le delibere e le scelte importanti assunte<br />
dall’amministrazione in carica dovranno essere<br />
revocate per aprire una nuova stagione pol<strong>it</strong>ica<br />
di efficienza, di legal<strong>it</strong>à, di trasparenza<br />
di Giovanni De Cicco<br />
e di sviluppo concertato e sostenibile. Si badi<br />
bene, parlo di dialogo. Le alleanze sono altra<br />
cosa. Siamo consapevoli che le problematiche<br />
di Afragola sono talmente complesse che se<br />
dovessimo vincere le elezioni, servirà il contributo<br />
di tutte le forze sane, indipendentemente<br />
dalla collocazione pol<strong>it</strong>ica, per affrontarle e<br />
risolverle. E questo obiettivo lo si raggiunge<br />
solo con confronto e col dialogo”. Idee chiarissime.<br />
Poi, c’è un’altra nov<strong>it</strong>à. Una sorpresa che<br />
spiazza tutti quelli che volevano portare gli attori<br />
all’ultimo minuto per poi imporre le scelte<br />
più importanti in tema di candidato a sindaco<br />
e alleanza. “Rinasc<strong>it</strong>a” ha preteso che prima<br />
delle elezioni Pol<strong>it</strong>ichevenga ufficializzata<br />
l’alleanza e magari venga diffuso pure il nome<br />
del candidato a sindaco. Ma la prior<strong>it</strong>à resta<br />
l’alleanza. E visti i tempi stretti, sarà difficile<br />
riportare dentro il centrosinistra l’Italia dei<br />
valori con una propria lista e, peggio ancora<br />
l’Unione di centro. Con quali motivazioni credibili?<br />
Antonio Cuccurese affronta ogni tema<br />
senza peli sulla lingua. Anche quello spinoso<br />
del nome del candidato a sindaco. “Il nome di<br />
Rinasc<strong>it</strong>a lo conoscono tutti (Pasquale Grillo,<br />
ndd) – continua Cuccurese – e aspettiamo che<br />
il Pd ci comunichi ufficialmente il nome del<br />
proprio candidato a sindaco. Di sol<strong>it</strong>o, i grandi<br />
part<strong>it</strong>i non si presentano con un solo nome<br />
ma con una rosa di nomi. Se, invece, il Pd intenderà<br />
portare al tavolo un solo nome e se<br />
il nome in questione dovesse essere quello di<br />
Domenico Tuccillo, significa che acceleriamo<br />
i tempi. Significa che il Pd ha già trovato una<br />
sintesi interna e che quindi dovrà confrontarsi<br />
solo con gli alleati. Due nomi comunque autorevoli”.<br />
Antonio Cuccurese attende tutti al<br />
varco perché è consapevole di essere stato uno<br />
dei pochi volti coerenti negli anni bui e adesso<br />
è arrivato il momento di far “pesare” la propria<br />
credibil<strong>it</strong>à che non può essere regalata a chi,<br />
invece, rappresenta la brutta copia del sistema<br />
o a quelle forze che hanno dimostrato grande<br />
inaffidabil<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica. Pure perché c’è un punto<br />
nel ragionamento di Antonio Cuccurese che<br />
non deve passare inosservato. Il segretario di<br />
“Rinasc<strong>it</strong>a” parla di coalizione snella. Snella<br />
in termini di liste. E se facciamo due conti, il<br />
centrosinistra ne conta già 4. Part<strong>it</strong>o democratico,<br />
Giovani democratici, Rinasc<strong>it</strong>a e la lista<br />
19 gennaio 2013<br />
Afragola<br />
“Tuccillo? Spiegasse perché il parcheggio<br />
in viale Cristo Re non è stato realizzato...”<br />
Il capogruppo Enrico Espos<strong>it</strong>o lancia un nuovo schema per il centro: “Società civile e tutti quelli che non condividono<br />
né il Pd né il Pdl, stufi del marciume che caratterizza la classe pol<strong>it</strong>ica”. Su Mimmo Tuccillo: “Ha tante cose da<br />
spiegare. Anche le licenze edilizie rilasciate dal sistema a soggetti a lui vicini utilizzando dei metodi che tutti<br />
vogliono combattere a chiacchiere ma che all’epoca dei fatti Tuccillo non ha mai contestato. Anzi…”<br />
del candidato a sindaco. Quindi, ci sarà spazio<br />
al massimo per un’altra lista che dovrà fare da<br />
sintesi per tutti coloro che, magari, intenderanno<br />
salire sul carro del centrosinistra. Porte<br />
chiuse di fatto alla civica di Pasquale Russo,<br />
ad Afragola libera ad altre liste ad personam<br />
o a costole dell’Italia dei valori che in termini<br />
di consensi non hanno mai espresso grande<br />
rappresentativ<strong>it</strong>à. Tutti insieme, al massimo,<br />
potranno comporre una lista per avere dir<strong>it</strong>to<br />
di c<strong>it</strong>tadinanza. Gli errori in pol<strong>it</strong>ica si pagano.<br />
Cuccurese ha ben cap<strong>it</strong>o che il “grande carrozzone”<br />
non serve.<br />
Altra indiscrezione.In c<strong>it</strong>tà e nei paesi lim<strong>it</strong>rofi<br />
si è diffusa la notizia che il consigliere del Pd,<br />
Andrea Maiello, stia componendo una lista<br />
civica addir<strong>it</strong>tura da collocare nel centrodestra<br />
di Vincenzo Nespoli o nello schieramento ipotetico<br />
di eventuali “dissidenti” del Popolo delle<br />
libertà. La sment<strong>it</strong>a arriva decisa e senza mezzi<br />
termini: “E’ una bufala – dichiara Andrea<br />
Maiello – sono del Pd, resto nel Pd e qualsiasi<br />
iniziativache intraprenderò non potrà mai vedermi<br />
alleato di un centrodestra nei confronti<br />
del quale ho fatto cinque anni di opposizione.<br />
E’ una considerazione pol<strong>it</strong>ica, non personale,<br />
che vale sia per il Pdl sia nei confronti di<br />
eventuali dissidenti del centrodestra. C’è un<br />
orizzonte vastissimo che ci divide sul piano<br />
pol<strong>it</strong>ico e amministrativo, anche nel rispetto e<br />
nella coerenza del percorso che ho fatto fino<br />
ad oggi ribadisco che non c’è alcuna possibil<strong>it</strong>à<br />
che mi veda in un ipotetico centro o addir<strong>it</strong>tura<br />
in un centrodestra che ho combattuto fino<br />
ad oggi e dal quale mi divide una concezione<br />
pol<strong>it</strong>ica, amministrativa e di metodo”. Non c’è<br />
altro da aggiungere sull’argomento. Le questioni<br />
aperte nel centrosinistra restano quelle<br />
dei rapporti tra la coalizione, l’Italia dei valori<br />
e l’Udc. “Si fanno tante chiacchiere – spiega<br />
Salvatore Iavarone, leader dell’Idv – ma l’unica<br />
cosa che di concreto c’è ad Afragola è il<br />
programma dell’Italia dei valori che abbiamo<br />
fatto girare e pubblicato persino sui giornali.<br />
Sulla base di queste indicazioni abbiamo cercato<br />
degli interlocutori nel centrosinistra e al<br />
centro ma tutti i tavoli convocati hanno solo<br />
prodotto aria fr<strong>it</strong>ta perché nessuno si è voluto<br />
confrontare sul programma che, per noi, resta<br />
l’aspetto principale. L’Idv è un part<strong>it</strong>o di cen-
19 gennaio 2013<br />
Afragola<br />
www.napolimetropoli.<strong>it</strong> - il portale “all news” dell’area nord<br />
trosinistra ed ha sete di confronto ma purtroppo<br />
non riusciamo ad individuare interlocutori<br />
anche perché tutti preferiscono i tatticismi e<br />
adesso pensano a come posizionarsi per le<br />
elezioni Pol<strong>it</strong>iche di febbraio. Oltre le chiacchiere<br />
restano i fatti e agli amici di Rinasc<strong>it</strong>a<br />
ricordo che non si fa una riunione nel centrosinistra<br />
dall’ottobre 2012. E’ da quella data che<br />
nel centrosinistra non si discute più. Quindi,<br />
di cosa vogliono parlare?”. Altra notizia che<br />
conferma la ricostruzione di “Mosaico”. L’Idv<br />
torna nel centrosinistra e il documento che ha<br />
firmato col centro è carta straccia. Si ha l’impressione,<br />
in ver<strong>it</strong>à, che tutti sono pronti in<br />
nome della v<strong>it</strong>toria e delle poltrone a subire<br />
Domenico Tuccillo come candidato a sindaco<br />
o a scegliere un’altra strada. Basta che sia<br />
quella che apre le porte del Palazzo. E’ palese.<br />
E il fatto che la candidatura di Domenico Tuccillo<br />
si tratti di un’imposizione lo dimostrano<br />
le stesse parole dei rappresentanti del centrosinistra.<br />
Il Pd non lo ha ancora messo sul tavolo.<br />
Nel part<strong>it</strong>o i “democrat” non ne hanno ancora<br />
parlato ufficialmente.<br />
Nessuno sa niente ufficialmente. Ma tutti sono<br />
convinti che il candidato a sindaco sia lui, l’ex<br />
parlamentare della Margher<strong>it</strong>a, e lavorano per<br />
organizzare una coalizione, e di conseguenza<br />
le liste, innanz<strong>it</strong>utto per vincere e poi per imbrigliare<br />
il sindaco ed ev<strong>it</strong>are qualsiasi degenerazione.<br />
Nessuno lo nomina, e chi lo fa si<br />
rifugia dietro le dovute cautele del caso, ma<br />
il candidato a sindaco del centrosinistra resta<br />
Domenico Tuccillo. E’, ad oggi, Domenico<br />
Tuccillo. Anche per chi ha percorso altre strade<br />
ed una volta fall<strong>it</strong>e è pronto a cospargersi<br />
il capo di cenere e soccombere alla corte del<br />
vicesegretario regionale del Pd in cambio di<br />
posti al sole. La stessa logica che ha caratterizzato<br />
e caratterizza i consiglieri comunali e gli<br />
assessori del Pdl nel loro rapporto con Vincenzo<br />
Nespoli. Tutti ne parlano male ma nessuno<br />
ha il coraggio di prenderne le distanze per<br />
non perdere le posizioni di vantaggio personali<br />
che il sistema garantisce. E il segretario di<br />
“Rinasc<strong>it</strong>a”, Antonio Cuccurese, vuole proprio<br />
ev<strong>it</strong>are che il centrosinistra si trasformi nella<br />
brutta copia del centrodestra. Ma deve fare<br />
attenzione anche a possibili colpi bassi che<br />
potranno essere sferrati pure dall’interno del<br />
movimento che guida.<br />
Nel centrodestra, invece, ogni decisione concreta<br />
è rinviata a dopo le elezioni Pol<strong>it</strong>iche.<br />
Pure perché il candidato che Vincenzo Nespoli<br />
ha invest<strong>it</strong>o come continu<strong>it</strong>à del sistema in<br />
atto resta Antonio Pannone. Il vicesindaco di<br />
Nespoli. Ma si ha la sensazione che si tratti di<br />
un modo per tenere occupata la casella. Per poi<br />
riempirla col nome giusto a giochi fatti. Proprio<br />
come 5 anni fa.<br />
Molto dipende dalla riconferma di Vincenzo<br />
Nespoli e Pina Castiello in Parlamento, e<br />
dalla forza e dal coraggio dei “dissidenti anti<br />
Pannone” come Biagio Castaldo, presidente<br />
del consiglio comunale, Mario Carnevale,<br />
capogruppo consiliare del Pdl, Cristina Acri,<br />
consigliere del Pdl, e gli assessori Tommaso<br />
Bassolino e Domenico Pol<strong>it</strong>o. Senza di loro<br />
il centrodestra è destinato alla sconf<strong>it</strong>ta. Vincenzo<br />
Nespoli lo sa e non è stupido al punto di<br />
perdere i “capielettori” più forti pur di candidare<br />
Antonio Pannone. Nemmeno per sogno.<br />
E chi conosce il sindaco-senatore sa come ragiona<br />
e che non si innamora delle idee ma si<br />
tratta di un uomo che preferisce la “sostanza”.<br />
Il problema vero è un altro: capire se i “dissidenti”<br />
fanno sul serio e dopo 5 anni di fallimenti<br />
intendono aprire una fase nuova nel<br />
centrodestra, distanti dal sistema che comunque<br />
loro stessi hanno alimentato, oppure se<br />
si tratta del classico “giochetto” per alzare il<br />
prezzo e farsi comprare da Nespoli, magari, a<br />
prezzi fuori mercato.<br />
E questo dilemma è pure nella testa del sindaco-senatore<br />
il quale, prima di decidere, deve<br />
capire come finiranno le elezioni Pol<strong>it</strong>iche,<br />
quale epilogo per il consiglio comunale di<br />
Afragola e, quale sarà la sua sorte e quella di<br />
Pina Castiello, e poi si preoccuperà di “recuperare”,<br />
e in questo la sua elezione in Parlamento<br />
diventa fondamentale, chi minaccia di<br />
prendere le distanze dal sistema. Tanto è noto<br />
a tutti: Biagio Castaldo cova sogni da leader.<br />
Vuole fare il candidato a sindaco ed ha ribad<strong>it</strong>o<br />
a più riprese di essere pronto a mettersi a capo<br />
di uno schieramento civico ma non se ne parla<br />
proprio di sostenere Antonio Pannone.<br />
Futuro e libertà attende l’es<strong>it</strong>o delle Pol<strong>it</strong>iche<br />
prima di pensare all’evoluzione locale e<br />
il consigliere Biagio Montefusco non chiude<br />
le porte a nessuna ipotesi, tranne la netta distanza<br />
dal sistema Nespoli. Resta “Afragola<br />
libera” dell’ingegnere Luigi Credendino e<br />
dell’ingegnere Carlo Sepe, l’Api e l’Adc di<br />
Enrico Espos<strong>it</strong>o. Il discorso della sintesi delle<br />
liste impedisce al movimento civico di allearsi<br />
col centrosinistra presentando il proprio<br />
simbolo sulla scheda elettorale mentre Enrico<br />
Espos<strong>it</strong>o mai e poi mai si cospargerà il capo di<br />
cenere per piegarsi alla corte del Pd, subendo,<br />
tra l’altro, l’imposizione di Mimmo Tuccillo<br />
candidato a sindaco.<br />
“Il progetto pol<strong>it</strong>ico dell’Adc – spiega Espos<strong>it</strong>o<br />
– è la formazione di un grande cartello di centro<br />
formato da soggetti che intendono scrivere<br />
un futuro importante per Afragola e sono delusi<br />
dal Pdl e dal Pd. Coinvolgendo le istanze<br />
della società civile che non vuole avvicinarsi<br />
alla pol<strong>it</strong>ica, parlo di energie e risorse importanti,<br />
a causa del marciume che caratterizza<br />
l’attuale classe dirigente”. Poi arriva la stoccata<br />
diretta a Domenico Tuccillo che fa capire<br />
quanto la “questione morale” può trasformarsi<br />
in un boomerang per il centrosinistra. “Domenico<br />
Tuccillo – spiega Enrico Espos<strong>it</strong>o – non<br />
so dov’è stato gli ultimi cinque anni di pol<strong>it</strong>ica<br />
locale. E gli consiglio di restare dov’è perché è<br />
giusto e doveroso che la rinasc<strong>it</strong>a e il riscatto<br />
di Afragola sia guidato da chi si è rimboccato<br />
le maniche ed ha lavorato sodo sul terr<strong>it</strong>orio<br />
5<br />
per combattere l’illegal<strong>it</strong>à e sistemi di malgoverno.<br />
Nessuno più di me, avendo rappresentato<br />
per un breve periodo l’area moderata<br />
del centrodestra, può affrontare certi discorsi.<br />
Proprio perché appena ho cap<strong>it</strong>o qual era la<br />
musica non ho es<strong>it</strong>ato a prendere le distanze<br />
a tutela dell’interesse collettivo, sacrificando<br />
posizioni pol<strong>it</strong>iche di comodo. Se Tuccillo<br />
vuole candidarsi a sindaco cominciasse a<br />
spiegare come mai nel piano triennale delle<br />
opere pubbliche di Vincenzo Nespoli c’era la<br />
creazione di una serie di parcheggi in c<strong>it</strong>tà.<br />
Tra cui, uno da realizzare sull’area dei suoli<br />
di viale Cristo Re. Alle spalle della statua di<br />
Padre Pio. Parcheggi che non sono mai stati<br />
realizzati ed il sistema è stato costretto a ripiegare<br />
sulle “strisce blu”. Tuccillo è in grado di<br />
spiegare, e lo affermo con contezza di causa,<br />
come mai quell’area di sosta non è stata mai<br />
realizzata, così come da programma del centrodestra.<br />
E lo faccia spiegando la ver<strong>it</strong>à. E, se<br />
ha voglia, Tuccillo può spiegarci anche come<br />
mai i soggetti a lui più vicini o hanno lasciato<br />
il consiglio comunale, dimettendosi dalla carica,<br />
oppure hanno sostenuto Vincenzo Nespoli<br />
facendo la stampella. Ed infine, sempre Tuccillo<br />
dovrà spiegarci cosa pensa di alcune concessioni<br />
edilizie che il sistema che vogliono<br />
combattere ha garant<strong>it</strong>o a persone a lui vicine<br />
con metodi che tutti a chiacchiere condanniamo<br />
ma che, all’epoca dei fatti, Tuccillo non ha<br />
mai speso una parola per contestarli. Se non<br />
lo spiega ma si candiderà a sindaco leg<strong>it</strong>timamente<br />
con il Pd e Rinasc<strong>it</strong>a, lo spiegherò io<br />
in campagna elettorale, avendo vissuto quegli<br />
anni da protagonista nel centrodestra e anche<br />
per quei motivi decisi di prendere le distanze<br />
da un sistema di malgoverno che ha goduto<br />
di coperture e complic<strong>it</strong>à autorevoli. Afragola<br />
deve sapere la ver<strong>it</strong>à sui rapporti che si vedono<br />
e su quelli che non si vedono…”. Licenze,<br />
programmazione di investimenti saltati, stampelle<br />
prestate al sistema, complic<strong>it</strong>à, accordi<br />
sotto banco, coperture, connivenze. Il centrosinistra<br />
se vuole organizzare l’alternativa non<br />
può partire da una s<strong>it</strong>uazione imbarazzante,<br />
caratterizzata da tante ombre, sospetti e qualche<br />
ingombrante certezza che fa a pugni con la<br />
“questione morale” usata come clava per bocciare<br />
il sistema Nespoli.<br />
Se Enrico Espos<strong>it</strong>o dovesse fare la sua campagna<br />
elettorale su questi dettagli e approfondire<br />
i temi oggetto della sua dichiarazione, cosa farebbero<br />
“Rinasc<strong>it</strong>a” e tutti coloro che vogliono<br />
cambiare registro sul serio? Con quale faccia<br />
si presenterebbero nelle case dei c<strong>it</strong>tadini e sui<br />
palchi? Semplice.<br />
Con la faccia di chi vuole sost<strong>it</strong>uire un sistema<br />
che ha condiviso con ruoli minori e aspira,<br />
adesso,a salire la scala gerarchica. Con gli<br />
stessi metodi, gli stessi obiettivi, gli stessi valori<br />
e le stesse regole. E questo ciò che vuole la<br />
parte sana del centrosinistra? Non l’apparato,<br />
non le lobby, non gli imprend<strong>it</strong>ori, ma la parte<br />
sana. E’ questo ciò che vuole?
6 Riceviamo e volentieri pubblichiamo<br />
AFRAGOLA - Nell’attesa di entrare nell’imminente<br />
agone elettorale, r<strong>it</strong>engo opportuno<br />
esprimere il mio punto di vista su quanto è<br />
accaduto pol<strong>it</strong>icamente in questi ultimi mesi e<br />
su quanto ancora dovrà sicuramente accadere<br />
nei prossimi. Ciò lo si r<strong>it</strong>iene, per chi come<br />
me è impegnato nella v<strong>it</strong>a sociale e pol<strong>it</strong>ica di<br />
Afragola, una utile ed opportuna necess<strong>it</strong>à. Il<br />
comp<strong>it</strong>o che mi propongo con questo mio articolo,<br />
è in primo luogo quello di ev<strong>it</strong>are di assumere<br />
la funzione del “saccente”, lanciando<br />
strali a destra ed a manca e poi, se mi riesce,<br />
tentare di sviluppare una riflessione che possa<br />
in qualche modo essere un utile contributo<br />
alle iniziative che si concretizzeranno sempre<br />
di più fino al momento della campagna elettorale<br />
amministrativa per il<br />
rinnovo del governo locale<br />
della prossima primavera.<br />
Qualche brevissimo riferimento<br />
però a ciò che è successo<br />
in questi ultimi mesi<br />
non può assolutamente essere<br />
ignorato.<br />
In primis va evidenziato<br />
l’assoluto “silenzio” del<br />
centrodestra e di contro<br />
la frenetica fibrillazione,<br />
a prescindere dai toni, di<br />
tutti gli altri contendenti.<br />
Appare evidente che è del<br />
tutto inutile, con quanto<br />
sopra premesso, entrare<br />
nel mer<strong>it</strong>o di tali comportamenti.<br />
Ciò che mi preme<br />
però evidenziare è la singolare<br />
circostanza che ha<br />
caratterizzato gli aspiranti<br />
candidati a sindaco. Infatti,<br />
coloro i quali si sono sent<strong>it</strong>i<br />
e tutt’ora si sentono in grado di ricoprire il<br />
ruolo di candidato a primo c<strong>it</strong>tadino di Afragola<br />
sono all’incirca una decina. La convulsa<br />
e diversificata attiv<strong>it</strong>à portata avanti in questi<br />
mesi da tali candidati è indice, a mio modesto<br />
giudizio, di un vuoto pol<strong>it</strong>ico enorme. Fenomeno<br />
assolutamente inesistente negli anni in cui i<br />
part<strong>it</strong>i erano saldamente presenti nella nostra<br />
società, quando il candidato a sindaco e mi<br />
riferisco non solo agli ultimi 20 anni, doveva<br />
necessariamente essere una personal<strong>it</strong>à dotata<br />
di caratteristiche in grado di fare imme-<br />
Una guida autorevole<br />
e democrazia partecipata<br />
di Michele Fusco *<br />
diatamente la differenza. Non è condivisibile<br />
che tanti (è un mio giudizio), fuori dai part<strong>it</strong>i,<br />
o rappresentanti di liste personali, o altri che<br />
pur facendo parte di part<strong>it</strong>i ne detengono una<br />
gestione privatistica, o altri ancora che non disdegnano<br />
il continuo cambio di casacca, o ancora<br />
rappresentanti di una pol<strong>it</strong>ica “urlata”,<br />
o ancora soggetti capaci economicamente di<br />
organizzare liste civiche, e tanti altri ancora,<br />
possono porsi all’attenzione della c<strong>it</strong>tadinanza<br />
come coloro ai quali bisogna guardare per<br />
auspicarsi una c<strong>it</strong>tà migliore. Io sinceramente<br />
mi rifiuto di sottostare a tale cliché autorappresentativo<br />
e spero che insieme a me ce ne<br />
siano tanti in questa nostra Afragola che un<br />
tempo pur vantava una classe dirigente invi-<br />
diata dall’intero circondario.<br />
La conseguenza di tante “prime donne” ha<br />
prodotto un gioco di strategie infin<strong>it</strong>amente<br />
tortuoso, tanto da risultare oscuro negli obiettivi,<br />
agli stessi addetti ai lavori generando una<br />
confusione inaud<strong>it</strong>a, capace solo di dividere<br />
anziché di unire. Io credo che coloro i quali,<br />
singoli o associati, hanno a cuore l’interesse<br />
generale del paese, devono ragionare in maniera<br />
scevra da un interesse di parte, evidenziando<br />
nello stesso tempo il dovere morale di<br />
difendere Afragola, “stanando” se stessi e la<br />
19 gennaio 2013<br />
Afragola<br />
Riflessione di Michelino Fusco, autorevole dirigente del Part<strong>it</strong>o democratico, sulle prossime elezioni<br />
Amministrative. Identik<strong>it</strong> del candidato a sindaco e attenta analisi che offre numrerosi spunti di confronto e di<br />
dibatt<strong>it</strong>o tra chi lavora ad un’alternativa al sistema Nespoli<br />
gente perbene, coinvolgendola a lavorare per<br />
il bene comune con l’intento di perseguire taluni<br />
obiettivi essenziali sia nelle cose da farsi,<br />
sia nella composizione delle diverse liste di<br />
candidati che saranno offerte poi alla c<strong>it</strong>tadinanza.<br />
Per quanto mi riguarda ciascuno obiettivo non<br />
potrà prescindere dal porre il c<strong>it</strong>tadino al centro<br />
della v<strong>it</strong>a amministrativa. Dobbiamo essere<br />
in grado di creare anche nella nostra realtà<br />
meridionale un “Comune” che faccia vedere<br />
tutti i giorni che le cose possono essere diverse<br />
e che “partendo da se”, attua buone pratiche,<br />
dimostrando da sub<strong>it</strong>o un clima adatto al<br />
cambiamento. I prossimi cinque anni dovranno<br />
essere quindi quelli della democrazia partecipativa,<br />
una scommessa<br />
pos<strong>it</strong>iva sulla volontà e capac<strong>it</strong>à<br />
di cambiamento, un<br />
atto di fiducia nei confronti<br />
dei c<strong>it</strong>tadini. La partecipazione<br />
deve essere quindi uno<br />
strumento reale per decidere<br />
e governare. Pertanto la<br />
democrazia partecipata è il<br />
metodo con il quale la prossima<br />
amministrazione dovrà<br />
porsi l’obiettivo di governare<br />
nel prossimo quinquennio<br />
la c<strong>it</strong>tà e il terr<strong>it</strong>orio. Ciò<br />
non significa svilire il ruolo<br />
e lo spazio della leg<strong>it</strong>tima<br />
rappresentanza dei c<strong>it</strong>tadini,<br />
ma incrementare la fascia<br />
delle persone coinvolte<br />
nei processi decisionali. Per<br />
raggiungere tale ambizioso<br />
obiettivo, è tuttavia necessario<br />
partire dal vertice. Passione,<br />
competenza, spir<strong>it</strong>o<br />
di servizio, capac<strong>it</strong>à di fare squadra sono le<br />
caratteristiche che dovranno accomunare le<br />
donne e gli uomini della nuova amministrazione.<br />
Ne dovranno far parte tante persone libere,<br />
disinteressate, dotate di forti principi morali<br />
e democratici, che non intendono tramutarsi<br />
in professionisti della pol<strong>it</strong>ica. So che è difficile,<br />
ma sono convinto ed auspico, che tutte<br />
le persone per bene dovranno adoperarsi per<br />
convincere la stragrande maggioranza della<br />
popolazione ad esprimere la propria fiducia a<br />
rappresentanti del popolo degni di far parte
19 gennaio 2013<br />
Afragola<br />
www.napolimetropoli.<strong>it</strong> - il portale “all news” dell’area nord<br />
della ist<strong>it</strong>uzione comunale. In assenza quindi<br />
del ruolo dei part<strong>it</strong>i e nella impossibil<strong>it</strong>à degli<br />
stessi di offrire una nuova classe dirigente dovranno<br />
essere pertanto i c<strong>it</strong>tadini ad effettuare<br />
la selezione per una composizione di un consiglio<br />
comunale all’altezza del ruolo e attento<br />
alla fase economica in cui viviamo. Il momento<br />
è estremamente difficile. Le difficoltà economiche<br />
in cui versano le imprese e le famiglie sono<br />
enormi. L’incertezza che domina ciascuno di<br />
noi è notevole. La disoccupazione ad ogni livello<br />
non è più sopportabile. L’Ente Locale<br />
deve rappresentare rispetto a tali difficoltà,<br />
un concreto punto di riferimento ist<strong>it</strong>uzionale<br />
in grado di farsi portavoce di tale malessere<br />
e deve essere capace di interloquire sistematicamente<br />
con i propri amministrati, anteponendo<br />
finalmente il loro ad ogni altro problema<br />
ed impegnandosi a risolvere le difficoltà con<br />
ogni mezzo. Un “Comune” quindi, “amico”<br />
della gente, capace di utilizzare le proprie risorse<br />
per risolvere i problemi e non aggravarli<br />
o rinviarli, facendo in modo che il “dipendente<br />
comunale” sia di supporto a tale metodo e cost<strong>it</strong>uisca<br />
il motore di tale iniziativa.<br />
In tale contesto appare evidente che il ruolo<br />
del primo c<strong>it</strong>tadino non può assolutamente essere<br />
rappresentativo ed autoreferenziale. Per<br />
rendere possibile e concreto quanto sopra,<br />
Afragola necess<strong>it</strong>a di una personal<strong>it</strong>à forte,<br />
capace d’interpretare un comp<strong>it</strong>o estremamente<br />
difficile in un momento in cui le risorse<br />
economiche sono del tutto inesistenti. E’ per<br />
questo motivo, a mio giudizio, che il futuro<br />
Sindaco non può essere uno dei tanti, ma deve<br />
necessariamente essere qualcuno capace non<br />
solo di interpretare tali esigenze, ma avere<br />
l’autorevolezza di trasferirle e risolverle all’unisono<br />
con le altre ist<strong>it</strong>uzioni. La fase in cui viviamo<br />
non ci consente quindi di affidare questo<br />
gravoso comp<strong>it</strong>o a uomini pol<strong>it</strong>ici certamente<br />
mer<strong>it</strong>evoli pur presenti ad Afragola, lo sforzo è<br />
quello di affidare la nostra fiducia a qualcuno<br />
in grado di garantirci di più e meglio.<br />
Il Sindaco che eleggeremo non dovrà né sentirsi,<br />
né essere il “padrone” della coalizione,<br />
né della c<strong>it</strong>tà, ma il loro semplice “serv<strong>it</strong>ore”.<br />
Colui il quale sceglieremo per tale gravosa<br />
funzione pubblica, dovrà essere autorevole non<br />
solo, ma accred<strong>it</strong>ato anche fuori del nostro terr<strong>it</strong>orio,<br />
oltre che distinguersi in base alle sue<br />
capac<strong>it</strong>à ed alle sue doti morali dovrà anche<br />
essere capace di dare valenza e prestigio alla<br />
squadra con la quale dovrà governare Afragola.<br />
Può sembrare semplice retorica ed invece<br />
non è così. Ciascuno di noi, nell’interesse del<br />
7<br />
bene comune, dovrà essere capace di prodigarsi<br />
per questo fine, di ev<strong>it</strong>are inutili contrapposizioni<br />
di potere, di lavorare per gli altri e<br />
non per se stessi. Questo è quello che la gente<br />
vuole e questo è quello che le persone perbene<br />
dovranno essere capace di fare. Non è facile.<br />
Significa mettere da parte ambizioni, aspettative,<br />
desideri, aspirazioni, tutte cose leg<strong>it</strong>time,<br />
ma la nostra C<strong>it</strong>tà, se forte è il sentimento che<br />
ad essa ci lega, chiede questo enorme sacrificio<br />
e noi dobbiamo dimostrare di essere pronti<br />
a fare un passo indietro, non per favorire nella<br />
fattispecie “l’amico”, ma esclusivamente per<br />
mettere alla guida di questo percorso una<br />
persona di qual<strong>it</strong>à, di ampio spessore morale,<br />
un uomo che conosca la realtà nella quale<br />
viviamo, con una storia pol<strong>it</strong>ica ineccepibile.<br />
Una persona perbene quindi di grande esperienza<br />
e visibil<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica, che possa più facilmente<br />
attrarre la fiducia della gente conquistando<br />
un grande consenso elettorale, che lo<br />
possa mettere al riparo dal “ricatto” di una<br />
possibile maggioranza variegata (malgrado le<br />
proffer<strong>it</strong>e buone intenzioni) che ostacolerebbe<br />
non poco il momento decisionale e la futura<br />
attiv<strong>it</strong>à consiliare.<br />
*dirigente Part<strong>it</strong>o democratico Afragola<br />
Circolo degli Univers<strong>it</strong>ari ad Afragola:<br />
“Dalle Periferia alla C<strong>it</strong>tà”<br />
AFRAGOLA – Un successo importante del “Circolo degli univers<strong>it</strong>ari di Afragola”:<br />
democrazia partecipata, “Dalla periferia alla c<strong>it</strong>tà”. L’intento è quello di<br />
sperimentare modelli di coinvolgimento e partecipativi per i c<strong>it</strong>tadini nelle scelte<br />
pubbliche, in sostanza si sta cercando di formare un “nuovo” interesse verso<br />
il proprio terr<strong>it</strong>orio tale da garantire un visione inev<strong>it</strong>abilmente più articolata<br />
di quanto possa sostenere un’amministrazione con le proprie conoscenze, oltre<br />
con i classici strumenti pol<strong>it</strong>ici-dirigenziali ancora in auge. In sostanza si cerca<br />
di rimettere in moto quel sano attivismo sociale ormai decaduto da diversi<br />
decenni. Con un filo conduttore ben preciso, più flessibile, meglio integrato e<br />
forse più sofisticato rispetto al passato, dove i c<strong>it</strong>tadini in quanto attori principali<br />
– progettisti – del proprio destino culturale e pol<strong>it</strong>ico, potranno ricominciare a<br />
delineare il proprio futuro con nuovi strumenti, che andranno ad integrare una<br />
nuova pol<strong>it</strong>ica- amministrativa, senza mai dimenticare i bambini, e i ragazzi con<br />
le proprie istanze. Del resto se una c<strong>it</strong>tà è sostenibile per un bambino, lo sarà<br />
a maggior ragione per un adulto, per un anziano o per un diversamente abile.<br />
Il Circolo degli Univers<strong>it</strong>ari ha promosso negli scorsi mesi due incontri con la<br />
c<strong>it</strong>tà, il prossimo è il terzo. Il terzo incontro, svoltosi presso la scuola del rione<br />
“Salicelle”, è stato sperimentato l’uso dell’Open Space Technology in quanto<br />
rappresenta uno degli strumenti più versatili e adatto per affrontare tematiche<br />
difficili ed eterogenee come quelle relative alla C<strong>it</strong>tà in quanto sistema complesso.<br />
Non a caso, dopo i due primi incontri tenuti ad Afragola (un World Cafè e<br />
una Analisi mediante l’uso di Carte Tematiche) che hanno avuto come scenario<br />
il tema: La mobil<strong>it</strong>à sostenibile ad Afragola, si è delineata sempre più la volontà<br />
di continuare sulla scia del successo del World Cafè l’<strong>it</strong>er partecipativo nella<br />
c<strong>it</strong>tà. Non a caso e in particolare è emersa più volte – duranti gli incontri – la<br />
problematica relativa all’integrazione sociale tra il Centro c<strong>it</strong>tà e il quartiere<br />
Salicelle tale da spingerci alla ricerca di uno strumento partecipativo che possa<br />
garantire gli ab<strong>it</strong>anti del quartiere una visione “da” e non “verso” le Salicelle in<br />
modo da rendere esplicative le istanze maggiormente sent<strong>it</strong>e e prior<strong>it</strong>arie.<br />
Al terzo incontro, presso la scuola delle “Salicelle”, hanno partecipato tecnici,<br />
pol<strong>it</strong>ici, associazioni, sindacati, docenti e c<strong>it</strong>tadini. Per Salvatore Iavarone,<br />
presidente del Circolo degli Univers<strong>it</strong>ari, “si tratta di un ennesimo incontro per<br />
coinvolgere la c<strong>it</strong>tà ed ascoltare i reali bisogni degli afragolesi. Quest’anno il<br />
2013 è iniziato con una serie di eventi proprio presso il quartiere delle Salicelle<br />
a cui siamo da sempre particolarmente legati”.<br />
Gli eventi sociali proseguono a r<strong>it</strong>mo serrato. Dalla prossima settimana saranno<br />
ad Afragola studenti univers<strong>it</strong>ari provenienti da tutte le parti del mondo per tutto<br />
il 2013. Saranno osp<strong>it</strong>ati a Napoli ed alcuni ad Afragola e svolgeranno attiv<strong>it</strong>à di<br />
volontariato, ma vis<strong>it</strong>eranno anche bellezze della Campania. Si tratta di due diversi<br />
progetti che si realizzeranno nel 2013, uno con l’associazione univers<strong>it</strong>aria<br />
“Aiesec” in collaborazione con il Circolo degli univers<strong>it</strong>ari ed una nel periodo<br />
estivo con Legambiente nell’amb<strong>it</strong>o del volontariato internazionale. L’iniziativa<br />
dell’associazione Aiesec che è presente in 110 Paesi al mondo e con più di<br />
60mila membri, partirà già dalla prossima settimana. “Aiesec” è la più grande<br />
organizzazione internazionale completamente gest<strong>it</strong>a da studenti univers<strong>it</strong>ari.<br />
Una piattaforma per i giovani per sviluppare la propria leadership, “Aiesec”<br />
offre ai giovani studenti l›opportun<strong>it</strong>à di essere c<strong>it</strong>tadini del mondo, di avere<br />
un impatto pos<strong>it</strong>ivo sulla società e di migliorare capac<strong>it</strong>à e competenze pratiche<br />
richieste al giorno d›oggi. L’iniziativa di Legambiente durerà da maggio<br />
ad ottobre. “Anche per i giovani del nostro terr<strong>it</strong>orio è una grande opportun<strong>it</strong>à<br />
- spiega il Presidente del Circolo degli Univers<strong>it</strong>ari Salvatore Iavarone -. I giovani<br />
andranno in giro per il mondo, e ragazzi stranieri che saranno nostri osp<strong>it</strong>i<br />
saranno affiancati da giovani locali che potranno migliorare le lingue straniere,<br />
affiancando gli studenti univers<strong>it</strong>ari di altri terr<strong>it</strong>ori”. Dalla prossima settimana<br />
arriveranno ad Afragola 5 studenti dalla Turchia, India, Cina ed Eg<strong>it</strong>to. Un<br />
pezzo del mondo che sarà osp<strong>it</strong>ato in c<strong>it</strong>tà favorendo un importante progetto di<br />
scambio culturale.<br />
Ogni due mesi arriveranno 5 studenti stranieri. Il prossimo gruppo è previsto<br />
per marzo ed il terzo per maggio 2013. I ragazzi saranno impegnati nel recupero<br />
ambientale del terr<strong>it</strong>orio, adotteranno alcune zone da ripulire e pianteranno alberi<br />
e piante in c<strong>it</strong>tà, in collaborazione con le scuole. In queste ore moltissime le<br />
richieste di collaborazione che stanno arrivando anche da altri comuni a nord di<br />
Napoli e soprattutto da scuole che chiedono di far incontrare i propri ragazzi con<br />
studenti stranieri, per migliorare il grado di approccio alle lingue straniere. Per<br />
gli studenti univers<strong>it</strong>ari e non che vogliono collaborare con questo progetto è<br />
possibile contattare l’associazione al 3477995400. Le Associazioni locali cercano<br />
soprattutto giovani univers<strong>it</strong>ari disponibili ad affiancare gli studenti stranieri<br />
per facil<strong>it</strong>are la loro permanenza in Italia, ma anche per migliorare il proprio<br />
inglese.
8<br />
AFRAGOLA – Una part<strong>it</strong>a a poker. La “mano”<br />
è la finale. “All in”. Il sindaco-senatore del Pdl<br />
Vincenzo Nespoli chiama, così come si dice in<br />
gergo, la “resta”. Con i consiglieri e gli assessori<br />
di Afragola spettatori passivi di un “bluff”<br />
senza precedenti. E come tutti i “bluff” degni<br />
di questo nome, soprattutto quando ad attuarli<br />
sono giocatori di poker di un certo livello, hanno<br />
diverse ipotesi di conclusione. Una conclusione<br />
che non prevede mezze misure: tutto o niente.<br />
Non c’è via di mezzo.<br />
Il capo dell’amministrazione afragolese, in vista<br />
delle elezioni Pol<strong>it</strong>iche e di una sua eventuale<br />
candidatura al Senato nella lista di Berlusconi,<br />
si è dimesso dalla carica di primo c<strong>it</strong>tadino il<br />
29 dicembre. E poi, prima dei fatidici venti<br />
giorni, utili per r<strong>it</strong>irare le dimissioni e cessare<br />
defin<strong>it</strong>ivamente dall’incarico, ha preteso che<br />
fosse convocata una seduta di civico consesso<br />
con all’ordine del giorno la sua decadenza. In<br />
modo da cogliere due piccioni con una fava.<br />
Da un lato, con la decadenza acquis<strong>it</strong>a a causa<br />
della sua candidatura al Senato, si preparava<br />
alla campagna elettorale. E dall’altro, prima<br />
dello scioglimento anticipato per le dimissioni<br />
del primo c<strong>it</strong>tadino, la votazione in aula della<br />
decadenza di Nespoli avrebbe mantenuto in<br />
carica l’amministrazione, con Antonio Pannone<br />
nella veste di sindaco facente funzioni, la giunta<br />
e il Consiglio. Non avrebbe perso niente.<br />
Avrebbe mantenuto la squadra legata al potere<br />
e alle prebende, avrebbe mobil<strong>it</strong>ato il sistema<br />
al gran completo per le elezioni Parlamentari e,<br />
a risultato acquis<strong>it</strong>o, avrebbe imposto la linea,<br />
le liste e il candidato a sindaco del centrodestra<br />
alle Amministrative. Nei fatti, avrebbe<br />
continuato a garantirsi l’immun<strong>it</strong>à parlamentare,<br />
indispensabile per ev<strong>it</strong>are l’arresto, e continuato<br />
a tenere sotto controllo ed a gestire direttamente,<br />
in prima persona, il Comune e i procedimenti<br />
amministrativi. Il vero “tesoro” del sistema.<br />
Un piano articolato ad arte, nei minimi dettagli.<br />
Che calpesta le ist<strong>it</strong>uzioni e mortifica la legge. In<br />
primis la sua lettera di dimissioni senza alcuna<br />
motivazione che ha destato sospetti anche in<br />
capo al prefetto di Napoli da sub<strong>it</strong>o, tant’è che<br />
solo due giorni dopo la presentazione della lettera<br />
delle dimissioni la prefettura ha cercato – invano<br />
– il senatore per avere delle spiegazioni. Nulla. Il<br />
senatore non si trova. Non spiega il perché della<br />
mancanza delle motivazioni delle sue dimissioni<br />
nemmeno a Sua Eccellenza il Prefetto di Napoli.<br />
Ma nessuno, ormai, si sorprende più di tanto.<br />
Afragola in questi anni ha visto applicare<br />
sempre lo stesso copione. Torniamo al “tavolo<br />
verde”. Ultima mano. Giovedì 17 gennaio. I<br />
venti giorni che sanciscono lo scioglimento<br />
Centrodestra sull’orlo di una crisi di nervi<br />
Il sistema rischia di crollare<br />
anticipato degli organi elettivi per le dimissioni<br />
del sindaco scadono il 18 gennaio. Ecco allora<br />
che per il 17 Biagio Castaldo, presidente<br />
dell’Assise, convoca i consiglieri: all’ordine del<br />
giorno la decadenza del primo c<strong>it</strong>tadino in virtù<br />
dell’accettazione della candidatura al Senato<br />
nella lista del Pdl. Tappa importante per chiudere<br />
il cerchio. C’è un dettaglio che nessuno ha preso<br />
in considerazione. Ma chi dice che Nespoli è<br />
davvero candidato al Senato? Basta leggere le<br />
carte e ti accorgi che c’è una comunicazione<br />
dello stesso sindaco-senatore, nemmeno una<br />
sorta di autocertificazione. Una mera asettica<br />
comunicazione nella quale il sindaco-senatore<br />
Vincenzo Nespoli dichiara di aver accettato la<br />
candidatura nella lista del Popolo delle libertà.<br />
Non c’è, però, un documento ufficiale, né del<br />
part<strong>it</strong>o di riferimento né tantomeno c’è la lista<br />
dei candidati del centrodestra. Ma chi se ne frega<br />
hanno pensato gli uomini del Pdl di Afragola.<br />
Votiamo la decadenza, ci salviamo, ev<strong>it</strong>iamo di<br />
andare a casa prima della scadenza naturale del<br />
mandato, salviamo stipendi e poltrona e poi se<br />
ne parla. I sol<strong>it</strong>i.<br />
Ma facciamo un passo indietro. Di un giorno.<br />
Mercoledì 16 gennaio. Apr<strong>it</strong>i cielo. Il “bluff” di<br />
Nespoli traballa. C’è chi vuole vedere le carte.<br />
Di chi si tratta? Della Prefettura di Napoli.<br />
Nel pieno pomeriggio arriva una nota firmata<br />
dal prefetto di Napoli Francesco Antonio<br />
Musolino indirizzata al presidente del civico<br />
consesso di Afragola, Biagio Castaldo, ed al<br />
segretario generale del Municipio, Lea Baron.<br />
“…Al riguardo – scrive il prefetto di Napoli –<br />
giova evidenziare che il Ministero dell’Interno<br />
in relazione ad un ques<strong>it</strong>o formulato da altra<br />
prefettura tendente a conoscere se l’accettazione<br />
della candidatura da parte del primo c<strong>it</strong>tadino<br />
in data antecedente a quella in cui le dimissioni<br />
rassegnate dallo stesso diventino irrevocabili,<br />
ne comporti la decadenza ai sensi dell’articolo<br />
62 del decreto Legislativo 18 agosto 2000,<br />
numero 267, ha fatto conoscere quanto segue:<br />
… le dichiarazioni di accettazione delle singole<br />
candidature, ai sensi dell’articolo 20 del Dpr<br />
30 marzo 1957, numero 361, per l’elezione<br />
della Camera dei deputati, e dell’articolo 9 del<br />
decreto legislativo 20 dicembre 1993, numero<br />
533, per l’elezione del Senato della Repubblica,<br />
devono essere presentate, un<strong>it</strong>amente ai<br />
certificati di iscrizione elettorale dei candidati,<br />
a corredo della documentazione concernente<br />
la presentazione, da parte dei part<strong>it</strong>i e gruppi<br />
pol<strong>it</strong>ici, delle liste dei candidati stessi. Ciò che<br />
dovrà essere effettuato, con riferimento alle<br />
elezioni pol<strong>it</strong>iche, indette per il 24 e 25 febbraio<br />
esclusivamente nelle giornate del 20 e del 21<br />
19 gennaio 2013<br />
Afragola<br />
sotto la “clava” della Prefettura e della legge<br />
Colpo di scena poco prima del civico consesso convocato per votare la decadenza del sindaco dimissionario<br />
Vincenzo Nespoli, utile per consentire al senatore del Pdl di presentarsi alle Pol<strong>it</strong>iche e allo stesso tempo<br />
salvare giunta e Consiglio dallo scioglimento anticipato. Interviene il prefetto Musolino: “Procedura non in<br />
linea con la legge”. Salta la seduta e adesso il destino del sistema è nelle mani del primo c<strong>it</strong>tadino...<br />
di Giovanni De Cicco<br />
Biagio Castaldo<br />
gennaio 2013. Solo in tale data, è precisamente<br />
nel giorno stesso di presentazione della lista<br />
dei candidati, può r<strong>it</strong>enersi che le dichiarazioni<br />
di accettazione delle candidature possano<br />
assumere giuridica rilevanza ed efficacia, in<br />
quanto, prima di quel momento, l’accettazione<br />
della candidatura rimane nella disponibil<strong>it</strong>à<br />
della forza pol<strong>it</strong>ica che l’ha raccolta e che<br />
ovviamente, può desistere dal formalizzare<br />
la propri partecipazione alla competizione o<br />
anche r<strong>it</strong>enere di modificare i componenti della<br />
propria lista”. Il terremoto. In sintesi, il prefetto<br />
di Napoli r<strong>it</strong>iene che le procedure adottate da<br />
Vincenzo Nespoli non seguano i cr<strong>it</strong>eri sanc<strong>it</strong>i<br />
dalla legge. Per la decadenza da primo c<strong>it</strong>tadino<br />
non basta una semplice autocertificazione del<br />
diretto interessato sulla presenza nelle liste per<br />
le elezioni Pol<strong>it</strong>iche. Serve un atto ufficiale<br />
del part<strong>it</strong>o nei giorni di presentazione delle<br />
liste. Nel caso specifico il 20 e il 21 gennaio.<br />
Nessun problema. Il sindaco si è dimesso dal<br />
Comune e può tranquillamente candidarsi al<br />
Senato. E allora dove sorge la questione? E’<br />
tutta degli assessori e dei consiglieri afragolesi.<br />
Il 18 gennaio, infatti, come detto, scadono<br />
i venti giorni entro i quali la legge consente<br />
al primo c<strong>it</strong>tadino di r<strong>it</strong>irare le dimissioni ed<br />
ev<strong>it</strong>are lo scioglimento anticipato degli organi<br />
elettivi. Quindi, la nota della Prefettura mette in<br />
fibrillazione il sistema. Il consiglio deve saltare.<br />
Ordine di Musolino. La decadenza deve saltare.<br />
E allora? Semplice. Se Vincenzo Nespoli non<br />
r<strong>it</strong>ira le dimissioni da sindaco si può candidare<br />
al Senato, porta la pelle e la libertà personale<br />
a casa, insidiata dai magistrati della Procura<br />
di Napoli, ma “butta a mare” gli assessori e i
19 gennaio 2013<br />
Afragola<br />
www.napolimetropoli.<strong>it</strong> - il portale “all news” dell’area nord<br />
consiglieri comunali. Gli organi elettivi, così<br />
come annunciato dal prefetto, si sciolgono in<br />
anticipo e al Municipio arriva il commissario<br />
prefettizio. Se, invece, entro il 18 r<strong>it</strong>ira le<br />
dimissioni salva gli organi elettivi locali ma non<br />
si può candidare al Senato. E’ ineleggibile. Il<br />
“bluff” è smascherato. Al Comune, poche ore<br />
prima di entrare in aula con all’ordine del giorno<br />
la decadenza, si crea il panico. Tutti a rapporto<br />
dal vicesindaco Antonio Pannone: assessori<br />
e consiglieri di maggioranza. Musi lunghi,<br />
nervosismo, paura di perdere tutto in un solo<br />
colpo. Mentre il sindaco-senatore, lontano dal<br />
Palazzo, cerca sponde e aiuti “influenti”. Si tenta<br />
di interpretare la nota del prefetto. Addir<strong>it</strong>tura nei<br />
corridoi circola una voce: nonostante il mon<strong>it</strong>o<br />
del prefetto a non tenere la seduta di Consiglio, ci<br />
presentiamo in aula e votiamo la decadenza. Ad<br />
Afragola è sempre funzionato così. Le forzature<br />
hanno sempre avuto la meglio sul rispetto della<br />
legge. Altra nota. Scrive la segretaria comunale<br />
Lea Baron al presidente del Consiglio. “Alla<br />
luce dell’orientamento – scrive Baron –<br />
interpretativo, di cui alla nota della Prefettura<br />
di Napoli, lo scrivente r<strong>it</strong>ira dagli atti del<br />
Consiglio la proposta di deliberazione prodotta<br />
ad oggetto: presa d’atto della decadenza del<br />
sindaco Vincenzo Nespoli”. Il punto all’ordine<br />
del giorno non c’è più. Si chiedono chiarimenti<br />
alla Prefettura di Napoli per tentare di salvare la<br />
barca che affonda. Fanno peggio. Costringono<br />
l’ufficio Terr<strong>it</strong>oriale del governo a chiarire<br />
ulteriormente il concetto semmai al Municipio<br />
non l’avessero cap<strong>it</strong>o. E’ sempre il prefetto<br />
Francesco Antonio Musolino che scrive.<br />
“Nel confermare l’orientamento relativo alla<br />
problematica in oggetto indicata, si fa rilevare<br />
che ogni eventuale iniziativa in difform<strong>it</strong>à con<br />
tale interpretazione verrebbe a determinare<br />
l’adozione di atti in carenza di presupposti,<br />
con le connesse conseguenze giuridiche”.<br />
Tutto chiaro. Il Consiglio può disattendere le<br />
indicazioni della Prefettura assumendosi tutta<br />
la responsabil<strong>it</strong>à giuridica del caso. Crolla il<br />
sistema. Si va in aula e si assiste ad uno scenario<br />
squallido. Il presidente Biagio Castaldo<br />
apre i lavori ma non se la sente di forzare la<br />
mano. Se ne va accompagnato dai consiglieri<br />
Cristina Acri e Vincenzo De Stefano. Sotto<br />
al braccio dell’assessore Domenico Pol<strong>it</strong>ico.<br />
Se va, accompagnato per “motivi personali”. I<br />
“dissidenti” lanciano l’ennesimo segnale chiaro<br />
al primo c<strong>it</strong>tadino.<br />
O accetta le loro condizioni oppure minacciano<br />
di abbandonare la barca che affonda. Spaccando<br />
nei fatti la maggioranza che si dissolve come<br />
neve al sole. Assume la guida del Consiglio<br />
Mario Carnevale. Un altro atto illeg<strong>it</strong>timo.<br />
Se non c’è Castaldo il consigliere anziano è<br />
Arcangelo Cinquegrana, presente tra i banchi<br />
della coalizione di governo. Pasquale Grillo<br />
di “Rinasc<strong>it</strong>a” fa notare l’anomalia. Ma della<br />
legge non se ne fregano. Cinquegrana non da la<br />
disponibil<strong>it</strong>à a ricoprire l’ufficio di presidente,<br />
forse non se la sente di attuare il piano<br />
predisposto dalla maggioranza: fare un bl<strong>it</strong>z e<br />
rinviare la discussione al prossimo martedì. Non<br />
vogliono parlare.<br />
La tensione cresce. Addir<strong>it</strong>tura per far restare<br />
Carnevale alla presidenza del Consiglio<br />
dichiarano che Cinquegrana non ha voce. Si ride,<br />
si urla. Ci sarebbe da piangere. Cinquegrana<br />
si allontana dall’aula e<br />
Carnevale compie il del<strong>it</strong>to.<br />
Uccide la democrazia. Mette<br />
ai voti e la seduta è rinviata tra<br />
il disgusto generale. Si naviga<br />
a mare aperto. Tutta la part<strong>it</strong>a<br />
è nelle mani di Nespoli che,<br />
ancora una volta, così come<br />
ha fatto per 5 lunghi anni,<br />
vuole dimostrare, soprattutto<br />
in questo caso, nella part<strong>it</strong>a<br />
più importante e difficile per il<br />
sistema, che lui è il più forte.<br />
Della legge e delle ist<strong>it</strong>uzioni.<br />
In queste ore potrebbe r<strong>it</strong>irare<br />
le dimissioni e salvare il<br />
Consiglio per poi sfidare tutti,<br />
prefetto incluso, e candidarsi<br />
al Senato da ineleggibile.<br />
Oppure “tradire” i suoi<br />
assessori e i consiglieri<br />
comunali che lo hanno<br />
sostenuto per garantirsi il<br />
seggio a Roma e dire addio al<br />
sogno di rivincere le elezioni<br />
Amministrative in programma<br />
la prossima primavera. Pure<br />
perché o salva capra e cavoli,<br />
o ev<strong>it</strong>a lo scioglimento<br />
anticipato del consiglio<br />
comunale e si garantisce<br />
ugualmente una poltrona al<br />
Senato, oppure il centrodestra<br />
ad Afragola esploderà come<br />
una bomba ad orologeria.<br />
Il fuoco cova sotto la cenere,<br />
una polveriera. Tutto è<br />
nelle mani di Nespoli. In un paese civile e<br />
democratico non ci sarebbe la possibil<strong>it</strong>à di<br />
salvare capra e cavoli. In Italia, invece, la<br />
“casta” ha sempre dimostrato, soprattutto ad<br />
Afragola, di essere più forte dei magistrati, della<br />
Procura, della Prefettura, della Cost<strong>it</strong>uzione,<br />
delle inchieste. Bisognerà solo capire se anche<br />
questa volta prevarrà il “Paese di Pulcinella”<br />
sul primato della legal<strong>it</strong>à. Il prefetto Musolino<br />
ci ha messo la faccia. Poche ore e Afragola<br />
capirà il suo destino. L’opposizione è sul piede<br />
di guerra. Gennaro Giustino, consigliere del<br />
Movimento per Afragola – A Viso Aperto – è<br />
diretto: “Comunque vada – spiega il consigliere<br />
di opposizione – il sistema che disamministra<br />
la c<strong>it</strong>tà ha dimostrato ancora una volta il suo<br />
vero volto.<br />
Incompetenza, approssimazione e soprattutto<br />
la netta allergia al rispetto della legge. Ancora<br />
una volta assistiamo ad una pagina nera<br />
della storia pol<strong>it</strong>ica locale e di fronte a questa<br />
vergogna, di fronte a questo scempio la c<strong>it</strong>tà ha<br />
il dovere di reagire. In maniera democratica<br />
ma forte, dura, senza concedere sconti a chi ha<br />
devastato, saccheggiato Afragola e mortificato<br />
le ist<strong>it</strong>uzioni come nessuno mai ha fatto nella<br />
storia della nostra laboriosa c<strong>it</strong>tadina. La<br />
risposta bisogna darla nelle urne punendo chi in<br />
questi anni e fino all’ultimo sospiro ha svenduto<br />
Afragola sull’altare degli interessi personali e<br />
di parte. Non riesco a capire con quale faccia<br />
l’attuale centrodestra possa presentarsi nelle<br />
case dei c<strong>it</strong>tadini e cosa possono dire o proporre<br />
al di là del becero clientelismo o di qualche<br />
pacco di pasta, olio e caffè.<br />
Gennaro Giustino<br />
9<br />
C’è l’esigenza e la necess<strong>it</strong>à di liberare la c<strong>it</strong>tà,<br />
di liberare il Comune e rest<strong>it</strong>uire alle ist<strong>it</strong>uzioni<br />
il decoro che mer<strong>it</strong>ano. Ecco perché r<strong>it</strong>engo che<br />
sia necessaria – continua Gennaro Giustino -<br />
una seria alternativa di governo credibile, nelle<br />
persone, nei programmi, nella classe dirigente,<br />
nei metodi di amministrare il paese, che propone<br />
un piano ambizioso di cresc<strong>it</strong>a e sviluppo<br />
consapevoli che il nuovo sindaco troverà sul<br />
Comune solo macerie e dovrà conoscere a fondo<br />
le tematiche e la storia di questi anni affinché<br />
si ev<strong>it</strong>i di cadere nelle trappole che il sistema<br />
ha posizionato per blindare affari e interessi<br />
equivoci.<br />
Consiglieri e assessori trattati senza dign<strong>it</strong>à.<br />
Non ci può essere mediazione che tenga, non si<br />
può sacrificare un progetto di netta alternativa<br />
alle regole e al sistema attuale perché<br />
significherebbe sancire la fine di Afragola. E chi<br />
si è battuto per la legal<strong>it</strong>à, la trasparenza e il<br />
buon governo in questi anni non può consentire<br />
a nessuno, da qualsiasi parte pol<strong>it</strong>ica arrivi, che<br />
si cambino al massimo i musicisti ma la musica<br />
resti sempre la stessa. Serve un’alternativa<br />
a vent’anni di fallimento”. Diretto anche<br />
Biagio Montefusco, apparso particolarmente<br />
provato per l’ennesimo “strupro” alle regole<br />
della democrazia. “Sono sbigott<strong>it</strong>o rispetto<br />
all’atteggiamento, dentro e fuori dall’ aula, di<br />
una maggioranza irriguardosa nei confronti di<br />
indicazioni prefettizie.<br />
Assurdo creare le condizioni affinché il Prefetto<br />
di Napoli sia dovuto intervenire con ben due<br />
distinte note su una vicenda che appariva chiara<br />
sin dall’inizio. Faccio fatica a comprendere il<br />
comportamento di una maggioranza arrogante<br />
incompetente e a tratti inconsapevole e puerile”.
10<br />
Fermate il disastro. La raccolta<br />
è gest<strong>it</strong>a una “monnezza”...<br />
L’inchiesta della Procura va avanti mentre al Municipio la “telenovela” prosegue. Appalto di nove anni da circa<br />
60milioni: riaperti i termini per la presentazione delle offerte dopo la scadenza della data sanc<strong>it</strong>a nel bando<br />
a causa di un parere discutibile emesso dall’ufficio Legale. Nei compattatori finiscono pure le ossa...<br />
AFRAGOLA - La spazzatura. Ci risiamo.<br />
La gara d’appalto per l’affidamento del<br />
servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti<br />
è stata band<strong>it</strong>a dopo l’annullamente da parte<br />
dell’Autor<strong>it</strong>à di vigilanza sui contratti e gli<br />
appalti pubblici. Nove anni per un business<br />
di 60milioni di euro. Allo scadere del termine<br />
per la presentazione delle offerte arriva una<br />
sola busta. Si presenta una sola impresa: la<br />
“Ge.ma” di Pagani. Non basta perchè il bando<br />
prevede che in presenza di una sola offerta<br />
non si sarebbe proceduto ad aggiudicazione.<br />
Passa circa una settimana e torna sugli<br />
scudi l’ufficio Legale del Comune. Tira<br />
fuori l’ennesimo parere almeno discutibile<br />
ed induce il dirigente del settore Ambiente<br />
a commettere un’illeg<strong>it</strong>tim<strong>it</strong>à. A sorpresa<br />
i termini per la presentazione delle offerte<br />
si riaprono magicamente e la ruota inizia a<br />
“girare” mentre l’Igiene urbana cap<strong>it</strong>alizza<br />
da una v<strong>it</strong>a affidamenti e proroghe illeg<strong>it</strong>time.<br />
Storia vecchia coperta da una strisciante<br />
omertà degli organismi sovracomunali che<br />
dovrebbero intervenire. Ma almeno il servizio<br />
funziona? Non tocca a noi dare giudizi o<br />
interpretazioni. Pure perché, nessuno lo<br />
dimentichi, sull’affaire dei rifiuti ad Afragola<br />
c’è un’inchiesta della Procura di Napoli che<br />
potrebbe riservare a stretto giro dei risvolti.<br />
Torniamo all’efficienza del servizio. Lasciamo<br />
la parola ai diretti interessati. Ai dipendenti<br />
dell’impresa. I netturbini hanno minacciato,<br />
attraverso il sindacato di categoria, lo stato di<br />
ag<strong>it</strong>azione. Hanno messo tutto per iscr<strong>it</strong>to su<br />
Denuncia dei dipendenti<br />
di Giovanni De Cicco<br />
una nota inviata all’azienda<br />
e al sindaco Vincenzo<br />
Nespoli. Sei punti che<br />
riassumono tutto quello che<br />
non va e spuntano questioni,<br />
che se dovessero essere<br />
confermate, dimostrano<br />
quanto il “malaffare” si<br />
sia impadron<strong>it</strong>o della c<strong>it</strong>tà<br />
in un clima di totale e<br />
inconcepibile impun<strong>it</strong>à.<br />
Infatti, al punto 4 viene<br />
riportata una vera e propria<br />
denuncia gravissima: “I<br />
camion sono inidonei<br />
alla circolazione perché<br />
sprovvisti di assicurazioni<br />
e con notevoli avarie che<br />
li rendono pericolosi”.<br />
Lasciamo perdere, per un<br />
attimo, i problemi meccanici.<br />
Ma stiamo scherzando?<br />
Compattatori che circolano<br />
per le strade della c<strong>it</strong>tà<br />
senza assicurazione? Perché<br />
nessuno controlla e come<br />
mai l’amministrazione<br />
permette uno stato di<br />
illegal<strong>it</strong>à permanente col<br />
rischio di causare danni<br />
ai residenti? In caso di<br />
incidente chi paga? Se i<br />
camion non sono mun<strong>it</strong>i di<br />
copertura assicurativa, come<br />
mai nessuno<br />
se n’è accorto<br />
e non hanno<br />
provveduto<br />
a cacciare<br />
l’azienda<br />
dal terr<strong>it</strong>orio<br />
c<strong>it</strong>tadino<br />
per gravi ed<br />
ingiustificate<br />
inadempienze?<br />
S e n z a<br />
dimenticare<br />
problemi meno<br />
gravi ma comunque importanti:<br />
i dipendenti non sono ancora<br />
mun<strong>it</strong>i del vestiario invernale<br />
e i ticket per i mesi di ottobre,<br />
novembre e dicembre a tutt’oggi<br />
non sono stati pagati.<br />
Come se non bastasse dalla<br />
nota firmata dal segretario<br />
regionale del sindacato “Fesica-<br />
19 gennaio 2013<br />
Afragola<br />
Confasal”, Andrea De Stasio, spunta un’altra<br />
grave omissione. “Malgrado tutti gli accordi<br />
- c’è scr<strong>it</strong>to - e le promesse fatte da codesta<br />
azienda, non sono ancora state versate sia le<br />
quote Tfr a Previambiente, né le trattenute di<br />
cessioni e deleghe alle società finanziarie”.<br />
Com’è possibile? Che fine hanno fatto questi<br />
soldi? Com’è possibile che un dipendente<br />
sottoscriva una finanziaria, l’Igiene urbana
19 gennaio 2013<br />
Afragola<br />
www.napolimetropoli.<strong>it</strong> - il portale “all news” dell’area nord<br />
trattenga la rata dallo stipendio e poi non la<br />
versa alla società di cred<strong>it</strong>o? Si badi bene. A<br />
Previambiente sono iscr<strong>it</strong>ti circa 50 un<strong>it</strong>à e se<br />
si fanno 4 conti parliamo<br />
di somme di denaro<br />
importanti che la d<strong>it</strong>ta<br />
trattiene senza averne<br />
alcun t<strong>it</strong>olo. E da<br />
indiscrezioni trapelate,<br />
risulta addir<strong>it</strong>tura che ci<br />
siano r<strong>it</strong>ardi di pagamenti<br />
di anni. Un esempio a<br />
caso: alcuni dipendenti<br />
dell’Igiene urbana<br />
hanno delegato dal 2007<br />
l’azienda a versare la<br />
quota di Tfr al fondo<br />
Previambiente. Ebbene,<br />
da allora, ossia dal 2009<br />
al 2012, l’impresa ha<br />
versato appena circa<br />
600 euro per ciascun<br />
lavoratore a fronte dei<br />
180 euro mensili previsti.<br />
Malaffare e business<br />
sulla pelle di tanti padri<br />
di famiglia dimenticati e<br />
“scaricati” dal Municipio<br />
che preferisce in ogni occasione tutelare<br />
sempre gli imprend<strong>it</strong>ori anche quando sono<br />
in ballo gli interessi dei lavoratori e palesi<br />
illegal<strong>it</strong>à consumate.<br />
Passiamo alla fase operativa. Partiamo dal<br />
s<strong>it</strong>o di stoccaggio realizzato nei pressi del<br />
rione “Salicelle”. Le fotografie r<strong>it</strong>raggono<br />
operazioni illegali e non hanno bisogno di<br />
alcun commento.<br />
I compattatori, dopo la raccolta della<br />
spazzatura, vengono lavati con una pompa nel<br />
11<br />
cortile. L’asfalto si allaga di un liquido viscido:<br />
acqua mescolata a percolato. Servirebbe<br />
un sistema, che non esiste ad Afragola, per<br />
smaltire una sostanza<br />
altamente tossica. Il<br />
suolo l’assorbe con gravi<br />
danni per l’ambiente e il<br />
rischio che si inquini la<br />
falda acquifera. E cosa<br />
dire dello stoccaggio<br />
dei rifiuti? I c<strong>it</strong>tadini<br />
fanno la differenziata e<br />
le immagini dimostrano<br />
che sul s<strong>it</strong>o di stoccaggio<br />
scaricano a terra la<br />
spazzatura, mischiando<br />
ogni tipologia di rifiuti,<br />
e in spregio a qualsiasi<br />
norma igienicosan<strong>it</strong>aria.<br />
A chi tocca intervenire?<br />
Mentre la fotografia che<br />
r<strong>it</strong>rae macellai scaricare<br />
direttamente un bidone<br />
bianco, di sol<strong>it</strong>o<br />
utilizzato per cestinare<br />
ossa e tipologie di rifuti<br />
speciali, direttamente<br />
nei compattatori è un pugno nell’occhio, un<br />
“fatto” che dovrebbe far accapponare la pelle.<br />
Cosa deve ancora succedere per fermare<br />
questo scempio?<br />
Denuncia di Montefusco sulle assunzioni:<br />
“Tutto falso. Privilegiati i condannati”<br />
AFRAGOLA - Afragola scopre un nuovo campione.<br />
Un talento che calza a pennello e s’impone<br />
nel cuore del sistema Nespoli improvvisamente.<br />
La segretaria comunale Lea Baron, tutore della<br />
legal<strong>it</strong>à e figura super-partes, unica non omologata<br />
al sistema, è costretta a prendersi qulche giorno<br />
di ferie per importanti motivi personali. “Et<br />
voilà”, arriva al Comune Carlo Clemente dopo<br />
un’esperienza a Casal di Principe culminata con<br />
uno scioglimento anticipato degli organi elettivi<br />
per infiltrazione della camorra. Pochi giorni al<br />
Municipio di Afragola e il nuovo segretario si dimostra<br />
un campione di efficienza, un esempio di<br />
attaccamento al lavoro. Firma, infatti, in un batter<br />
d’occhio, prima di andare via e rest<strong>it</strong>uire il posto<br />
a Lea Baron, una serie di contratti sul tavolo<br />
da diverse settimane in attesa di ulteriori approfondimenti.<br />
Clemente sbriga le pratiche a stretto<br />
giro e sottoscrive in un mese, nel periodo che va<br />
dal 8 novembre al 10 dicembre, ben 19 contratti.<br />
Gli stessi componenti del sistema restano a bocca<br />
aperta. Carlo Clemente sbalordisce pure chi lo<br />
ha scelto e portato in c<strong>it</strong>tà. Supera ogni più rosea<br />
previsione e incassa, per la solerzia dimostrata,<br />
dir<strong>it</strong>ti di rog<strong>it</strong>o pari a 17mila euro. Liquidati, tra<br />
l’altro, con una proposta di determinazione del 13<br />
dicembre del 2012. Appena due giorni dopo dal<br />
termine della sua esperienza in c<strong>it</strong>tà. L’amministrazione<br />
ha dimostrato grande solerzia anche per<br />
premiare la disponibil<strong>it</strong>à di Clemente. Un dato:<br />
al segretario che se ne va dopo appena un mese<br />
hanno liquidato tutto in tre giorni. A Lea Baron,<br />
la t<strong>it</strong>olare che ha ripreso il proprio posto, non liquidano<br />
i dir<strong>it</strong>ti di rog<strong>it</strong>o di contratti regolarmente<br />
sottoscr<strong>it</strong>ti dal mese di luglio 2012. Un chiaro<br />
segnale che tra la Baron e Clemente c’è una grande<br />
differenza e questi piccoli “dettagli” dimostrano<br />
che pure gli amministratori di Afragola la<br />
pensano così. Intanto continuano le polemiche in<br />
mer<strong>it</strong>o ai concorsi per l’assunzione di dirigenti al<br />
Comune. Il consigliere di Futuro e libertà, Biagio<br />
Montefusco, attraverso diverse note protocollate<br />
al Municipio l’8 gennaio e il 16 gennaio 2013 e<br />
inviate anche alla Procura della repubblica e alla<br />
Procura della Corte dei conti, nonché ai carabinieri<br />
di Castello di Cisterna, solleva l’ennessimo<br />
“bubbone” che mette in evidenza aspetti gravi da<br />
approfondire. Sotto la lente d’ingrandimento è<br />
fin<strong>it</strong>a l’assunzione a tempo indeterminato di Maria<br />
Pedalino, attualmente neodirigente agli Affari<br />
generali e al Personale. In sintesi, Montefusco<br />
rappresenta nelle sue note un disegno scientifico<br />
finalizzato, che coinvolgerebbe l’amministrazione<br />
di Afragola in combutta con la Camera di<br />
Commercio di Napoli, all’assunzione di Maria<br />
Pedalino al Municipio. Il leader di Futuro e libertà<br />
solleva un aspetto eclatante: in pratica, il bando<br />
relativo al “concorso Pedalino” prevede che per<br />
partecipare i soggetti non debbano avere all’atttivo<br />
né condanne mentre eventuali procedimenti<br />
di riabil<strong>it</strong>azione debbano essere conclusi e non in<br />
corso. Ebbene, all’atto in cui la Pedalino consegna<br />
al Municipio la richiesta di essere ammessa<br />
a partecipare alla selezione dichiara al punto 7:<br />
“Di aver riportato la seguente condanna penale<br />
ai fini della cost<strong>it</strong>uzione di rapporto di lavoro<br />
con la Pubblica amministrazione, sentenza della<br />
Crte d’Appello di Napoli del 15 febbraio 1994 col<br />
beneficio di non menzione e per la quale è in corso<br />
il giudizio di riabil<strong>it</strong>azione”. Sapete cosa significa?<br />
Che la Pedalino, all’atto della selezione,<br />
aveva all’attivo una condanna penale e il giudizio<br />
di riabil<strong>it</strong>azione non era concluso. E, secondo<br />
Montefusco, il dirigente attuale non poteva partecipare,<br />
per questi motivi, alla selezione in quanto<br />
sprovvista dei requis<strong>it</strong>i sanc<strong>it</strong>i dal bando. Un altro<br />
dato che fa riflettere e alimenta dubbi e sospetti<br />
su questa assunzione. Guarda caso. Il contratto di<br />
Maria Pedalino è stato sottoscr<strong>it</strong>to il 24 dicembre<br />
2012, alla vigilia di Natale. Un bel dono sotto<br />
l’albero. badate bene, non lo firma la segretaria<br />
comunale Lea Baron, così come da prassi, ma<br />
Marco Chiauzzi, dirigente al settore Finanziario.<br />
Eppure, Lea Baron quel giorno era normalmente<br />
in servizio. Biagio Montefusco è dirompente:<br />
“Concorsi su misura. Tutte le assunzioni fatte nei<br />
5 anni da Nespoli sono false e rispondono unicamente<br />
a cr<strong>it</strong>eri clientelari. Siamo arrivati al<br />
punto di nominare soggetti che hanno problemi<br />
giudiziari in contrasto con le norme che regolano<br />
i concorsi pubblici. Inv<strong>it</strong>iamo il sindaco, l’amministrazione,<br />
ad utilizzare mer<strong>it</strong>i mer<strong>it</strong>ocratici e in<br />
particolare vogliamo ricordare che ad Afragola<br />
esistno validi professionisti degni di amministrare<br />
e di dirigere le attiv<strong>it</strong>à nella nostra c<strong>it</strong>tà. Inutili<br />
cercarli sulle montagne sperdute del Nolano”.
12<br />
Ancora una volta i c<strong>it</strong>tadini pagano la caratteristica di una classe dirigente che ha indirizzato la propria attiv<strong>it</strong>à<br />
negli ultimi dieci anni solo all’edilizia privata, cementificando illegalmente il terr<strong>it</strong>orio senza pensare alle<br />
scuole, al commercio ed allo sviluppo. Ecco il piano varato dal sindaco d’accordo con la preside Cantone.<br />
Tenuti all’oscuro di ogni decisione il consiglio comunale, l’assessore al ramo e i gen<strong>it</strong>ori…<br />
CARDITO - A più di un mese dal crollo del<br />
solaio della scuola di via Marconi, gli alunni<br />
dell’ist<strong>it</strong>uto comprensivo “Marco Polo” sono<br />
r<strong>it</strong>ornati dietro ai banchi. In una scuola che<br />
non è la loro, tra numerosi disagi e difficoltà.<br />
Com’è stata affrontata l’emergenza?<br />
Escludendo l’intera classe pol<strong>it</strong>ica dalle<br />
decisioni in mer<strong>it</strong>o alle allocazioni<br />
temporanee degli alunni e alla scelta di una<br />
soluzione a lungo termine per la risoluzione<br />
del problema. Nessun consiglio comunale<br />
è stato convocato dal sindaco per discutere<br />
delle cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à della s<strong>it</strong>uazione o, perlomeno,<br />
per informare i c<strong>it</strong>tadini delle decisioni<br />
prese a riguardo. Né, d’altra parte, è passata<br />
inosservata la “scomparsa” dell’assessore<br />
all’Istruzione e all’Edilizia scolastica<br />
Albertina Impagliato, completamente esclusa<br />
da ogni amb<strong>it</strong>o decisionale. Sia da parte del<br />
sindaco Giuseppe Cirillo sia dalla preside<br />
Cantone, la quale ha preteso di interloquire<br />
solo col capo dell’amministrazione,<br />
scavalcando l’assessore dell’Italia dei<br />
valori. L’unico canale di<br />
comunicazione, dunque, è<br />
stato quello creatosi tra la<br />
preside Cantone e il primo<br />
c<strong>it</strong>tadino. Un isolamento<br />
che ha creato non poche<br />
polemiche e perpless<strong>it</strong>à<br />
nell’ambiente pol<strong>it</strong>ico e tra i<br />
gen<strong>it</strong>ori degli alunni.<br />
Questo il piano di<br />
distribuzione delle 27 aule<br />
presenti a via Marconi<br />
risultato operativo fin dallo<br />
scorso 7 gennaio, primo<br />
giorno effettivo di lezione: le<br />
5 classi della materna sono<br />
state osp<strong>it</strong>ate in alcuni locali<br />
predisposti dalla parrocchia<br />
Sant’Eufemia; le 15 delle<br />
elementari hanno trovato<br />
posto alla “Gianni Rodari”<br />
di via Prampolini e, infine,<br />
le 7 delle medie trasfer<strong>it</strong>e<br />
alla “Galileo Galilei”. “Si è<br />
fatto il possibile per lim<strong>it</strong>are<br />
il disagio ad alunni, famiglie<br />
e docenti -, ha spiegato la<br />
dirigente scolastica Lina<br />
Cantone che, in mer<strong>it</strong>o<br />
all’accusa che le è stata<br />
rivolta da alcuni gen<strong>it</strong>ori<br />
sulla disinformazione delle<br />
diverse allocazioni degli<br />
Emergenza scuola<br />
Alunni come “Rom”: osp<strong>it</strong>ati in altri ist<strong>it</strong>uti<br />
in spazi non adeguati ad attiv<strong>it</strong>à didattiche<br />
di Rosamaria Cinquegrana<br />
alunni ha replicato: “E’ stata predisposta<br />
una comunicazione ufficiale sul s<strong>it</strong>o della<br />
scuola, sono stati affissi degli avvisi ai<br />
cancelli dell’edificio, sono stati contattati<br />
tutti i rappresentanti di classe tra i gen<strong>it</strong>ori e,<br />
infine, sono state scelte a campione per essere<br />
informate le famiglie di 15 alunni”. Eppure,<br />
a detta di molti gen<strong>it</strong>ori, numerose sono<br />
state le difficoltà riguardo all’individuazione<br />
delle aule cui erano stati assegnati i figli e al<br />
nuovo orario scolastico vigente. Nonostante<br />
la risposta pos<strong>it</strong>iva da parte del sindaco e dei<br />
vari s<strong>it</strong>i di allocazione, quindi, diverse sono<br />
state le classi che si sono trovate di fronte<br />
a una s<strong>it</strong>uazione di cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à quotidiana. È<br />
toccato alle 15 classi della primaria affrontare<br />
il disagio maggiore proprio nei primi giorni<br />
di scuola. La “Rodari”, in effetti, ha potuto<br />
mettere a disposizione solo 9 aule nella<br />
sua struttura per permettere il regolare<br />
svolgimento delle lezioni delle restanti 6<br />
classi: i ragazzi hanno sperimentato un<br />
doppio turno atipico in orario antimeridiano.<br />
19 gennaio 2013<br />
Card<strong>it</strong>o<br />
Gli alunni delle terze, quarte e quinte, difatti,<br />
hanno segu<strong>it</strong>o le lezioni dalle 8 alle 11, mentre<br />
quelli delle prime e delle seconde dalle 11<br />
alle 14. Diversa e, a quanto pare, defin<strong>it</strong>iva<br />
la s<strong>it</strong>uazione adesso. “Si è pensato di adottare<br />
un sistema di rotazione che coinvolge anche<br />
gli alunni del I° circolo, anticipando inoltre<br />
l’entrata di 45 minuti per venire incontro<br />
alle esigenze di tutti quei gen<strong>it</strong>ori che di<br />
mattina lavorano”, ha dichiarato la dirigente<br />
scolastica. Ma i problemi di carattere<br />
logistico non sono mancati e l’allocazione<br />
di 3 quinte ha fatto discutere. Sempre alla<br />
“Rodari”, difatti, per una mancanza concreta<br />
di aule, tre classi erano state “sistemate” nella<br />
sala teatro e in un’aula normalmente adib<strong>it</strong>a<br />
a laboratorio. Anche in questo caso, però, a<br />
detta della preside Cantone una soluzione è<br />
stata raggiunta in accordo con i gen<strong>it</strong>ori. “La<br />
sala teatro è stata sgomberata e una sola classe<br />
rimarrà a occupare il piano, seguendo uno<br />
schema di rotazione con le altre classi”, ha<br />
spiegato la dirigente. E ha aggiunto: “E’ stato
19 gennaio 2013<br />
Card<strong>it</strong>o<br />
www.napolimetropoli.<strong>it</strong> - il portale “all news” dell’area nord<br />
possibile predisporre una nuova allocazione<br />
delle classi soprattutto grazie all’intervento<br />
del dirigente Montesano, che non solo ha<br />
messo a disposizione la sua stanza fintanto che<br />
rimarremo alla Rodari, ma ci ha concesso anche<br />
Il dirigente scolastico Lina Cantone<br />
l’utilizzo di una nuova aula”. Ma questo non<br />
è tutto. Anche le 5 classi della materna hanno<br />
incontrato degli inconvenienti di percorso<br />
alla parrocchia Sant’Eufemia. L’enorme<br />
sala messa a disposizione era stata allest<strong>it</strong>a<br />
per osp<strong>it</strong>are più classi insieme, generando<br />
confusione tra i bambini e impedendo una<br />
regolare attiv<strong>it</strong>à didattica. Adesso invece, a<br />
detta della Cantone, si è scelto di utilizzare<br />
il salone solo per lo svolgimento di attiv<strong>it</strong>à<br />
ludiche e le altre stanze per attiv<strong>it</strong>à di scr<strong>it</strong>tura<br />
e lettura, costringendo però così alcuni alunni<br />
ad attraversare un cortile e una zona auto per<br />
raggiungere i servizi igienici. Questi i fatti. La<br />
soluzione più congeniale, che è anche quella<br />
in cui spera la dirigente scolastica, rimane<br />
certamente quella legata ad un rapido r<strong>it</strong>orno<br />
nei locali di via Marconi. Ma nel frattempo,<br />
la risoluzione a medio termine, è un’altra:<br />
l’occupazione dei locali della “ex Casa del<br />
Fanciullo” in via Kennedy. “La s<strong>it</strong>uazione alla<br />
Casa del Fanciullo dovrebbe sbloccarsi già<br />
a metà febbraio”, ha dichiarato la Cantone,<br />
“ma è chiaro che si tratterebbe solo di una<br />
struttura d’appoggio, perché il nostro intento è<br />
di r<strong>it</strong>ornare a occupare l’edificio storico di via<br />
Marconi. La Casa del Fanciullo, d’altronde,<br />
è probabilmente più adatta a osp<strong>it</strong>are un<br />
liceo piuttosto che una scuola materna o una<br />
primaria”. Un edificio, quello in via Kennedy,<br />
che non convince dunque nemmeno la<br />
dirigente scolastica. E questo perché quello<br />
stabile non è stato concep<strong>it</strong>o come ist<strong>it</strong>uto<br />
scolastico. Ma, d’altra parte, una soluzione<br />
alternativa era possibile? Purtroppo no. È<br />
da vent’anni che non si avanza una proposta<br />
concreta in mer<strong>it</strong>o a un intervento serio di<br />
tutte le strutture scolastiche del terr<strong>it</strong>orio.<br />
L’aumento della popolazione, a Card<strong>it</strong>o, è<br />
stato notevole nell’arco dell’ultimo ventennio.<br />
Soprattutto negli ultimi dieci anni si è imposta<br />
una classe dirigente che si è interessata<br />
esclusivamente all’edilizia privata in un’ottica<br />
di cementificazione selvaggia del terr<strong>it</strong>orio.<br />
Non c’è stata e non c’è programmazione. E i<br />
segni di queste pol<strong>it</strong>iche di sottosviluppo sono<br />
visibili: il centro storico è a pezzi, i palazzi<br />
crollano, la gente scappa da un centro antico<br />
degradato, non ci sono strutture pubbliche, le<br />
scuole cadono a pezzi, gli alunni e gli studenti<br />
del paese scappano in ist<strong>it</strong>uti di altre c<strong>it</strong>tà, il<br />
13<br />
commercio è morto e nessuno pensa a come<br />
risollevare le sorti di un paese che sta morendo.<br />
Nell’attuale maggioranza si vive alla giornata<br />
e non c’è un<strong>it</strong>à d’intenti: non c’è confronto<br />
interno, le scelte sono effettuate dal sindaco<br />
Albertina Impagliato<br />
senza concordarle nemmeno con gli alleati,<br />
il ruolo dei part<strong>it</strong>i svil<strong>it</strong>o a meri organi di<br />
ratifica di decisioni intraprese altrove e<br />
un’opposizione in parte col ruolo di stampella<br />
dell’attuale maggioranza, come il gruppo<br />
dell’ex sindaco Giuseppe Barra, e in parte<br />
assente e incompetente come quella del gruppo<br />
“Cambiamo Card<strong>it</strong>o”. L’unica luce nei banchi<br />
di minoranza è quella di Francesco Pisano,<br />
leader del Pdl. Card<strong>it</strong>o paga ancora una<br />
volta un defic<strong>it</strong> di classe dirigente. Una classe<br />
dirigente dotata di voti ma non di consensi e<br />
di capac<strong>it</strong>à.
14<br />
CARDITO - Non muore chi vive nel ricordo.<br />
Con questa frase, gli amici di Pasquale Romano,<br />
la giovane v<strong>it</strong>tima innocente di camorra, gli<br />
avevano dato l’ultimo saluto un paio di mesi fa.<br />
E così è stato. Lino vive ancora.<br />
Nel cuore di chi è cresciuto e ha vissuto con lui,<br />
ma anche nella mente di chi l’ha conosciuto per<br />
la sua triste vicenda. E questo perché la sorte di<br />
Pasquale Romano sarebbe potuta essere quella<br />
di chiunque altro. Giovane operaio di appena<br />
trenta anni, la sera dello scorso 15 ottobre Lino<br />
era andato a Marianella a salutare la sua fidanzata<br />
prima di una part<strong>it</strong>a a calcetto con gli amici. Ma<br />
proprio davanti al palazzo di Rosanna, appena<br />
sal<strong>it</strong>o in macchina, due sicari gli hanno strappato<br />
tutti i suoi sogni. “Colpevole” di essere nel<br />
posto sbagliato, al momento sbagliato. Al posto<br />
di Domenico Gargiulo, il pusher dei “girati”<br />
per il quale è stato scambiato e i clan avevano<br />
emesso la sentenza di morte.<br />
Un individuo totalmente estraneo alle<br />
conoscenze e alla v<strong>it</strong>a di Lino. È per non<br />
dimenticare la grave ingiustizia commessa nei<br />
confronti di Pasquale Romano che nei prossimi<br />
giorni verrà avanzata una proposta in consiglio<br />
comunale: int<strong>it</strong>olare i campetti di calcio presenti<br />
all’interno della struttura del “Parco Taglia” al<br />
giovane ucciso per un fatale errore dalla camorra.<br />
Il promotore dell’iniziativa, il consigliere<br />
dell’Idv Pasquale Barra, avrebbe intenzione di<br />
portare il progetto all’attenzione del sindaco<br />
e dei consiglieri già in settimana. L’obiettivo<br />
è piuttosto chiaro: combattere la mental<strong>it</strong>à<br />
camorristica diffusa sul terr<strong>it</strong>orio attraverso<br />
Cultura della legal<strong>it</strong>à<br />
I campetti del “Parco Taglia” dedicati<br />
alla memoria di Pasquale Romano<br />
una commemorazione quotidiana della figura<br />
di Pasquale Romano. Per non dimenticare<br />
Lino e per non dimenticare l’importanza di<br />
diffondere sempre la cultura della legal<strong>it</strong>à. “Non<br />
dobbiamo dimenticare quello che è accaduto a<br />
Lino”, spiega il consigliere Barra e aggiunge<br />
che “come rappresentanti ist<strong>it</strong>uzionali di<br />
questa comun<strong>it</strong>à, e ancor prima come c<strong>it</strong>tadini,<br />
abbiamo il dovere civico di fare in modo che<br />
le future generazioni possano avere sempre viva<br />
la memoria di questo del<strong>it</strong>to e comprendere<br />
che la camorra è un’organizzazione spietata,<br />
per la quale la v<strong>it</strong>a di un giovane onesto come<br />
Lino non vale niente”. L’intento dell’iniziativa,<br />
quindi, è anche finalizzato all’emarginazione<br />
della camorra grazie all’esempio pos<strong>it</strong>ivo che<br />
Lino può diventare per i ragazzi di tutte le età<br />
che frequentano la villa comunale di Card<strong>it</strong>o.<br />
Quale veicolo migliore, dunque, se non quello<br />
dello sport, per combattere concretamente sul<br />
piano della “prevenzione sociale” le piccole e<br />
le grandi illegal<strong>it</strong>à? Le motivazioni inerenti alla<br />
scelta dei campetti di calcio, del resto, emergono<br />
anche dalla lettera scr<strong>it</strong>ta da Pasquale Barra a<br />
supporto della sua richiesta in Consiglio. “Lino<br />
amava lo sport - rec<strong>it</strong>a una parte del comunicato<br />
-, lo praticava e credeva nei valori legati a esso: la<br />
lealtà, la voglia di vivere, la sana competizione,<br />
lo spir<strong>it</strong>o di gruppo, il rispetto per se stessi e per<br />
gli avversari. Valori oggi legati esclusivamente<br />
allo sport vero, sano, amatoriale.<br />
Quale miglior esempio di quello di dare<br />
significato a una struttura sportiva – presente<br />
nel Parco Taglia – frequentata ogni giorno da<br />
tanti giovani che praticano lo sport per passione,<br />
per voglia e per il piacere di stare insieme? La<br />
nostra comun<strong>it</strong>à, diversamente dalla camorra,<br />
– scrive il consigliere dell’Italia dei valori -<br />
ha un cuore e un’anima e ha il dovere di non<br />
dimenticare. Attraverso il ricordo di Lino si può<br />
contribuire a isolare e combattere i fenomeni<br />
delinquenziali, soprattutto quelli organizzati,<br />
togliendo loro spazi per crescere”. Se la proposta<br />
dovesse passare in Consiglio – con una delibera<br />
di giunta – con molta probabil<strong>it</strong>à nel giro di<br />
un mese e mezzo si potrebbe procedere anche<br />
all’inaugurazione del complesso sportivo del<br />
Parco, con una targa descr<strong>it</strong>tiva in ricordo del<br />
giovane Lino, v<strong>it</strong>tima innocente di camorra.<br />
Normalmente, l’<strong>it</strong>er burocratico per<br />
l’assegnazione dei nomi alle aree pubbliche del<br />
terr<strong>it</strong>orio comunale contemplerebbe tre accessi:<br />
la Storia Patria, l’ist<strong>it</strong>uto che dà l’assenso per la<br />
scelta del nome e a cui deve essere presentata<br />
una biografia della persona in questione; la<br />
Questura, che interviene in mer<strong>it</strong>o alla richiesta<br />
del personaggio. E, infine, la Prefettura, che, in<br />
effetti, segue la procedura completa e concede<br />
19 gennaio 2013<br />
Card<strong>it</strong>o<br />
Proposta del consigliere comunale dell’Italia dei valori Pasquale Barra in ricordo della v<strong>it</strong>tima innocente di camorra.<br />
Barra ha scr<strong>it</strong>to una lettera al sindaco per mettere in moto la procedura burocratica. Anche la sezione di “Card<strong>it</strong>o<br />
libera” int<strong>it</strong>olata al giovane card<strong>it</strong>ese “caduto” per uno scambio di persona durante la guerra tra clan<br />
Il leader dell’ Idv Pasquale Barra<br />
di Rosamaria Cinquegrana<br />
Pasquale Romano<br />
il nullaosta. Inoltre, per l’impiego del nome di<br />
una persona scomparsa in un passato recente,<br />
bisognerebbe attendere, addir<strong>it</strong>tura, il decorso<br />
di dieci anni.<br />
Tuttavia, considerate le circostanze particolari<br />
che fanno capo alla richiesta è possibile che per<br />
la figura di Pasquale Romano venga concessa<br />
una deroga. Anche perché alla famiglia farebbe<br />
molto piacere che l’iniziativa del consigliere<br />
Barra andasse a buon fine. Anzi, la speranza è che<br />
la proposta, una volta presentata in Consiglio,<br />
ev<strong>it</strong>i di cadere nella trappola della retorica facile,<br />
spesso ‘compagna’ di questo genere di progetti.<br />
Tanto più che l’intera comun<strong>it</strong>à card<strong>it</strong>ese,<br />
consapevolmente, ha preso parte alla sorte del<br />
giovane Romano e al dolore della sua famiglia,<br />
pur non essendo la c<strong>it</strong>tà direttamente coinvolta.<br />
Inoltre, le iniziative si moltiplicano.<br />
La sezione di “Card<strong>it</strong>o libera”, movimento<br />
pol<strong>it</strong>ico culturale, di piazza Garibaldi, in attesa<br />
dell’inaugurazione, ha già aperto i battenti. Un<br />
punto di discussione e di aggregazione dedicato<br />
proprio alla memoria di Lino Romano. “E’<br />
un’iniziativa che parte dal cuore – spiega il<br />
capogruppo della civica Luigi Credendino – e<br />
dalla voglia di riscattare le nostre terre attraverso<br />
la cultura, la partecipazione, la legal<strong>it</strong>à e un<br />
cambiamento nella mental<strong>it</strong>à della società che<br />
deve costantemente isolare fenomeni criminali<br />
e delinquenziali, colpevoli del degrado e del<br />
mancato sviluppo delle nostre terre. Int<strong>it</strong>olare<br />
la sede di “Card<strong>it</strong>o libera” a Pasquale Romano<br />
rappresenta un semplice e piccolo gesto per non<br />
dimenticare…”.
19 gennaio 2013<br />
Card<strong>it</strong>o<br />
Mercato del martedì off-lim<strong>it</strong>s<br />
15<br />
L’area chiude i battenti: hanno esegu<strong>it</strong>o dei<br />
lavori e non ripristinato lo stato dei luoghi<br />
Gli operatori commerciali non sono stati nemmeno avvert<strong>it</strong>i dei disagi. Martedì sono arrivati<br />
sul posto ed hanno trovato i vigili urbani che hanno spiegato il problema. Sono stati esegu<strong>it</strong>i dei<br />
lavori ad alcune tubature dell’acquedotto lasciando il manto del s<strong>it</strong>o dissestato<br />
CARDITO - Card<strong>it</strong>o non ha più un mercato.<br />
L’area ubicata nel rione “Slai” è stata chiusa.<br />
Anche la fiera settimanale del martedì chiude i<br />
battenti a tempo determinato. Il motivo? Lavori<br />
lasciati a metà. Da circa quattro settimane il<br />
mercato non ha avuto più luogo, tutte le attiv<strong>it</strong>à<br />
legate a esso sono state sospese e l’intera zona<br />
giace abbandonata a se stessa. Che cosa è<br />
successo, di tanto grave, da dover costringere<br />
l’Ente locale a sospendere tutte le iniziative<br />
commerciali per quasi un mese? Ecco i fatti.<br />
Una parte dell’area predisposta a uso mercato<br />
è percorsa dalle tubature dell’acquedotto<br />
campano che, in maniera piuttosto costante,<br />
hanno bisogno di un’opera di manutenzione.<br />
Ebbene, anche questa volta è stato così. Il<br />
Comune ha predisposto dei lavori di riparazione<br />
per i tubi che corrono lungo tutta la lunghezza<br />
del muro che delim<strong>it</strong>a il perimetro del mercato,<br />
ma non ha provveduto a ristabilire lo stato della<br />
pavimentazione del suolo così com’era prima<br />
dei lavori. La superficie che si trova in prossim<strong>it</strong>à<br />
delle tubature, quindi, è coperta da semplice<br />
brecciolina – e non da asfalto – che rende<br />
pressoché impossibile l’occupazione del suolo<br />
da parte dei commercianti. È una s<strong>it</strong>uazione<br />
cr<strong>it</strong>ica, insomma, quella che si è venuta a creare<br />
in questa parte della Slai. Il mercato del martedì<br />
mattina, in effetti, è un appuntamento fisso cui<br />
prendono parte, numerosi, non solo i card<strong>it</strong>esi<br />
ma anche i residenti dei comuni lim<strong>it</strong>rofi. Si<br />
tratta di un polo d’attrazione notevole per<br />
l’intero terr<strong>it</strong>orio, nonché una fonte di guadagno<br />
importante per gli operatori del settore e di un<br />
eventuale prestigio sociale per il Comune. Per<br />
ora, tutto questo non esiste più. I clienti ab<strong>it</strong>uali<br />
sono ancora perplessi per una sospensione tanto<br />
anomala delle attiv<strong>it</strong>à commerciali più influenti<br />
sul terr<strong>it</strong>orio. E gli operatori del settore, frustrati<br />
da una perd<strong>it</strong>a così prolungata nel tempo della<br />
loro principale fonte di sostentamento, sono<br />
quasi arrivati al lim<strong>it</strong>e. “Chiediamo solo di<br />
poter tornare a svolgere regolarmente il nostro<br />
lavoro, perché per noi il tempo è prezioso e<br />
perdere una giornata di mercato è come perdere<br />
una parte di stipendio”, ha dichiarato uno degli<br />
operatori presenti in zona lo scorso martedì<br />
mattina. E ha aggiunto: “Siamo tutti mun<strong>it</strong>i<br />
di una regolare autorizzazione ed è per questo<br />
che chiediamo con insistenza una soluzione al<br />
problema cui siamo stati messi di fronte. È già<br />
stato difficile rinunciare ai due appuntamenti<br />
settimanali sospesi durante le festiv<strong>it</strong>à natalizie,<br />
ora abbiamo bisogno di lavorare”. Gli operatori,<br />
dunque, hanno lamentato anche la mancanza<br />
di un’informazione adeguata nei riguardi di un<br />
regolare svolgimento delle attiv<strong>it</strong>à di mercato.<br />
Molti di loro, in effetti, hanno tenuto a precisare<br />
di Rosamaria Cinquegrana<br />
che, con molta probabil<strong>it</strong>à, Card<strong>it</strong>o è stato<br />
l’unico comune ad aver sospeso semplicemente<br />
l’appuntamento settimanale del mercato<br />
senza preoccuparsi di avvisare gli operatori<br />
attraverso un comunicato o di recuperare la<br />
giornata lavorativa in un altro momento. Gli<br />
organi preposti alla risoluzione del problema,<br />
nell’intera vicenda, prendono tempo nel tentativo<br />
di trovare una soluzione adeguata. “L’assessore<br />
al Commercio e il comando dei vigili hanno<br />
dimostrato una notevole disponibil<strong>it</strong>à nei<br />
nostri confronti, ma noi abbiamo esposto le<br />
nostre motivazioni sub<strong>it</strong>o dopo le feste e ora<br />
vorremmo, già per la prossima settimana,<br />
un ripristino concreto delle attiv<strong>it</strong>à”, hanno<br />
commentato, numerosi, gli operatori. E molti<br />
hanno sugger<strong>it</strong>o: “Siamo disposti ad accettare<br />
qualsiasi tipo di soluzione, tanto più che la<br />
nostra è un’occupazione temporanea del suolo<br />
pubblico, si tratta di cinque ore al massimo<br />
nell’arco di un’unica giornata”. L’appello dei<br />
commercianti, dunque, è chiaro: nessuno di<br />
loro può più permettersi di perdere anche solo<br />
un’altra giornata di lavoro o, come purtroppo è<br />
successo, di comprare della merce che rischia<br />
seriamente di rimanere invenduta. A detta delle<br />
autor<strong>it</strong>à che si stanno occupando del problema,<br />
la soluzione è già in cantiere, ma ci vorranno una<br />
decina di giorni per permettere agli operatori<br />
del settore di riprendere il regolare svolgimento<br />
delle loro attiv<strong>it</strong>à. Delle certezze, insomma, ci<br />
sono. Ma ciò non toglie che il problema non<br />
è stato affrontato nella maniera giusta, poiché<br />
è da un mese che il mercato non si svolge e<br />
più di due settimane da che gli operatori del<br />
settore hanno esposto le loro perpless<strong>it</strong>à a chi<br />
Il degrado dell’area mercato<br />
di competenza. E questo, d’altra parte, non<br />
basta a chiudere il discorso sull’intera vicenda.<br />
L’area su cui si svolge il mercato, difatti, non è<br />
adeguata allo scopo. La zona è stata ‘riadattata’,<br />
permettendole così di ricoprire il ruolo di polo<br />
commerciale, per impedire che continuasse<br />
a essere utilizzata come sversatoio per i<br />
rifiuti urbani del terr<strong>it</strong>orio e come r<strong>it</strong>rovo per<br />
spacciatori e tossicodipendenti. Il s<strong>it</strong>o più adatto<br />
a contenere un’area mercato sarebbe, piuttosto, il<br />
terreno s<strong>it</strong>uato di fronte al parco Taglia e non una<br />
zona in cui si continua indiscriminatamente ad<br />
abbandonare i rifiuti, priva anche della presenza<br />
di servizi igienici necessari sia per i clienti che<br />
per gli operatori delle attiv<strong>it</strong>à commerciali. Il<br />
mercato, insomma, è un evento importante sul<br />
terr<strong>it</strong>orio, poiché veicola l’economia del paese e<br />
ne scandisce anche la v<strong>it</strong>a sociale. È proprio per<br />
questo che subentra la necess<strong>it</strong>à di creare uno<br />
spazio idoneo in grado di sfruttare al meglio<br />
tutte le potenzial<strong>it</strong>à. Anche perché ogni martedì<br />
le bancarelle non vengono allest<strong>it</strong>e solo quelle<br />
ubicate e autorizzate nell’area che segna il<br />
confine tra il rione “Slai” e via San Paolo. Ma<br />
è l’intero quartiere che per una mattinata viene<br />
letteralmente assaltato dagli abusivi. Bancarelle<br />
ovunque, senza autorizzazione, sui marciapiedi<br />
e persino in mezzo alla strada. Impedendo la<br />
circolazione e il passaggio di eventuali mezzi<br />
di soccorso. Una s<strong>it</strong>uazione sgradevole che si<br />
ripete in molte parti del terr<strong>it</strong>orio soprattutto<br />
la domenica mattina. Si pensi a piazza “Santa<br />
Croce” oppure al corso Italia. Abusivi che<br />
vendono alimenti senza nemmeno rispettare le<br />
più elementari regole igienico san<strong>it</strong>arie. I vigili<br />
urbani, guidati dal nuovo comandante Vincenzo<br />
Capoluongo, nei prossimi giorni tenteranno di<br />
ripristinare la legal<strong>it</strong>à e di rest<strong>it</strong>uire decoro ai<br />
principali centri di Card<strong>it</strong>o.
19 gennaio 2013<br />
Caivano<br />
Reportage da Casolla<br />
La frazione è una discarica di rifiuti. Dal suolo<br />
17<br />
escono fumi ma non siamo alla solfatara…<br />
Viaggio in uno dei punti più sensibili della “terra dei fuochi”. La frazione di Caivano è distante circa due chilometri<br />
dal centro c<strong>it</strong>tà ma lo scenario racconta un contesto di degrado e morte. Strade senza asfalto, non c’è<br />
segnaletica mentre i contadini coltivano i campi tra rifiuti tossici, siringhe usate e spazzatura di ogni genere<br />
CAIVANO - Caivano è terra di conquiste per<br />
molti affaristi del terr<strong>it</strong>orio, si sa. Ma c’è chi sta<br />
peggio. Proprio così. Parliamo di Casolla, amena<br />
frazione di Caivano. Un angolo di “monnezza”<br />
al di fuori del mondo conosciuto. Distante<br />
poco più di 2 chilometri dal centro c<strong>it</strong>tà. Un<br />
autentico inferno. Non appena si entra c’è una<br />
enorme la statua di Gesù ad accogliere i viaggiatori.<br />
Quasi per sfottò. Apr<strong>it</strong>i cielo. Dopo un<br />
tratto asfaltato, cond<strong>it</strong>o da una piccola chiesetta,<br />
c’è il nulla. Buche dappertutto, mancanza di<br />
segnaletica. Addir<strong>it</strong>tura manca il manto stradale<br />
nelle zone restanti. Per non parlare dell’immondizia.<br />
Una bomba ad orologeria. Ci sono cumuli<br />
dappertutto. Finanche nelle campagne, che<br />
fanno da paesaggio ad uno scenario terribile.<br />
Ma eccone un assaggio. Incontriamo il signor<br />
Pietro, incurios<strong>it</strong>o del nostro reportage. Ci saluta<br />
in maniera cordiale. Ed esclama : “Qui non<br />
c’è niente. Ma proprio niente. Solo spazzatura<br />
ovunque. Le vie non sono conosciute. Non c’è<br />
una scuola. Siamo il “cesso” della Campania.<br />
Serve altro? Per non parlare delle terre fumanti.<br />
Approf<strong>it</strong>tano di questa zona perché lontana da<br />
occhi indiscreti per nascondere i rifiuti tossici<br />
addir<strong>it</strong>tura sotto terra. Dov’è l’amministrazione?<br />
Dove sono le autor<strong>it</strong>à?<br />
Perché nessuno ci<br />
tutela?”. Il signor Pietro<br />
si scusa per l’eccessivo<br />
tono. Ma è comprensibile.<br />
Queste sono urla<br />
di disperazione. E continua<br />
: “Guarda le strade,<br />
se così si possono chiamare.<br />
In caso di pioggia<br />
lascio immaginare<br />
cosa potrebbe accadere.<br />
Non ci verrebbe a morire<br />
nemmeno un topo”.<br />
Effettivamente parrebbe<br />
così. Le strade sono dissestate.<br />
Ricordiamo. Per<br />
il 90 per cento manchevoli<br />
d’asfalto. Scene da<br />
Terzo mondo. Procedendo<br />
in avanti, troviamo<br />
finalmente l’unica segnaletica,<br />
peraltro quasi<br />
del tutto distrutta, che rinomina una stradina:<br />
via “A. Segni”. Stop. Non c’è altro. Non c’è lim<strong>it</strong>e<br />
al peggio. Percorrendo una breve sal<strong>it</strong>a, si<br />
annusa un tanfo irrespirabile. Ancora immondizia<br />
sparsa per la carreggiata. Inaud<strong>it</strong>o. Per non<br />
parlare delle siringhe usate per il “buco” quotidiano.<br />
Ve ne sono un’infin<strong>it</strong>à. Percorrendo un<br />
di Sossio Barra<br />
piccolo viale, un contadino ci ferma. Sembra<br />
alquanto infastid<strong>it</strong>o. E dice: “Attenzione. State<br />
entrando nel mio moggio di terra. Non essendoci<br />
la segnaletica, non vi siete accorti di nulla.<br />
Qui ci sono più cani che persone. Perché, secondo<br />
voi, dobbiamo vivere in queste condizioni?<br />
Per non parlare del resto. Puntualmente ogni<br />
notte ci sono persone che si accampano qui vicino<br />
per consumare cannabis o semplicemente<br />
per gettare l’immondizia in maniera nettamente<br />
incivile. Ed ecco che di mattina c’è una puzza<br />
irrespirabile. Mio figlio qualche giorno fa è andato<br />
in giro con la sua bici nei dintorni. Disse<br />
che sarebbe tornato entro mezz’ora. Ma tornò<br />
dopo due ore. Ed io, preoccupato, gli chiesi il<br />
motivo di questo suo r<strong>it</strong>ardo. Mi rispose di aver<br />
perso i sensi a causa della forte puzza emanata<br />
dalla spazzatura e da fumi tossici che “salgono”<br />
inspiegabilmente dal suolo. Nei prossimi giorni<br />
andrò io stesso dalle autor<strong>it</strong>à per segnalare<br />
quanto accaduto”. Il contadino ci saluta e torna<br />
a lavorare. Cose da pazzi. Casolla è diventata la<br />
pattumiera di tutti i paesi circostanti.<br />
Qui arriva gente da ogni parte solamente per<br />
gettare le buste di spazzatura o scaricare rifiuti<br />
tossici con la sicurezza di non incorrere in con-<br />
trolli. Continuando il reportage, si entra in un<br />
altro viale, ovviamente anch’esso manchevole<br />
di manto stradale e di segnaletica. Il suolo è<br />
pieno di buche. Altro che Africa. Non ci sono<br />
nemmeno i marciapiedi. La gente cammina per<br />
strada. Ma anche qui non c’è niente. Svoltiamo<br />
a destra e r<strong>it</strong>orniamo al punto di prima. Spazza-<br />
tura, spazzatura, spazzatura ed ancora spazzatura.<br />
Non c’è altro. Quindi torniamo nei pressi<br />
della chiesetta, ove c’è quel tratto asfaltato con<br />
una decina di case.<br />
Questo sarebbe il centro c<strong>it</strong>tadino. Non c’è<br />
nemmeno un negozio. Niente<br />
di niente. Questa è il paese<br />
delle “terre fumanti”,<br />
la “terra del cancro”, dove<br />
i rifiuti tossici non sono<br />
smalt<strong>it</strong>i ma nascosti sotto<br />
terra secondo indiscrezioni<br />
dei residenti. Assurdo. Deprimente.<br />
E la cosa che fa<br />
spavento è l’assenza totale<br />
dell’amministrazione.<br />
Casolla è una discarica di<br />
rifiuti a cielo aperto e nessuno<br />
se ne frega. Terra di<br />
nessuno. Come se non esistesse:<br />
né per il sindaco<br />
Falco, né per gli assessori,<br />
né per i vigili urbani, né per<br />
i consiglieri comunali.<br />
Gli unici interessati sono,<br />
come detto, i professionisti<br />
dello scarico abusivo e selvaggio.<br />
Dal suolo escono<br />
fumi tossici, come se fossimo<br />
alla solfatara. Ma non è zolfo. Quei fumi<br />
sono la principale causa di tumori. La cosiddetta<br />
“terra dei fuochi”.<br />
Tutti ne parlano ma nessuno ha contezza di cosa<br />
si tratta. E le ist<strong>it</strong>uzioni continuano a far finta di<br />
nulla. Anche se devono sapere una cosa: la morte<br />
non fa distinzione. Né di censo, né di ruoli…
18<br />
FRATTAMAGGIORE - Il primo mandato del<br />
sindaco Francesco Russo è stato un vero “explo<strong>it</strong>”.<br />
Forte della gestione precedente del commissariato<br />
prefettizio è riusc<strong>it</strong>o a mettere in campo tutte<br />
le forze economiche che le casse comunali<br />
permettevano. Lavori di infrastrutture primarie,<br />
zona Pip, notti bianche, feste patronali, festival<br />
della comic<strong>it</strong>à e Natale “luccicanti” e festosi;<br />
sviluppo e cresc<strong>it</strong>a. Praticamente tutto quello che<br />
serviva ad accaparrarsi le benevolenze del popolo,<br />
di grandi e piccini. Tutto quello che la gestione<br />
prefettizia aveva risparmiato è stato speso e tutto<br />
quello che la stessa aveva programmato è stato fatto.<br />
Un lavoro, quello del primo mandato, “semplice<br />
semplice”, proprio come un dettato a scuola;<br />
direttive ben specifiche che sono state esegu<strong>it</strong>e non<br />
senza frizioni e problemi che spesso la minoranza<br />
ha dovuto appianare. Il primo mandato ha visto<br />
un dindaco ed un’amministrazione vigorosa,<br />
propos<strong>it</strong>iva e fattiva anche se, con l’occhio rivolto<br />
al futuro, una domanda nasce spontanea: saranno<br />
state le casse comunali a spingere il tutto e la<br />
precedente programmazione della commissione<br />
prefettizia? Con tutto quello che era stato<br />
messo in campo da Francesco Russo e dalla sua<br />
amministrazione non era difficile intuire che le<br />
amministrative di marzo 2010 sarebbero state una<br />
mera formal<strong>it</strong>à per il primo c<strong>it</strong>tadino. Anche se le<br />
altre candidature di “peso” dei suoi compet<strong>it</strong>ors<br />
in campo per contrastare la riaffermazione<br />
del sindaco uscente (Grimaldi-Granata)<br />
Crisi pol<strong>it</strong>ica perenne<br />
impensierirono non poco il centrosinistra che mise<br />
sul tavolo un meccanismo non per vincere ma per<br />
stravincere. In effetti la paura nel centrosinistra<br />
fu tanta da imbarcare quanto più possibile, un<br />
reclutamento che non fu nemmeno tanto difficile<br />
viste le quotazioni alte dei bookmakers pol<strong>it</strong>ici<br />
che davano la v<strong>it</strong>toria quasi scontata ad un<br />
determinato schieramento. E si sa, sul carro dei<br />
vinc<strong>it</strong>ori salgono tutti. Soprattutto in pol<strong>it</strong>ica. Al<br />
di là delle ideologie, al di là dei programmi, al di<br />
là della compatibil<strong>it</strong>à con la classe dirigente che<br />
si va a sposare. Ed ecco che all’indomani delle<br />
Amministrative, il primo c<strong>it</strong>tadino, con la sua<br />
più che allargata coalizione, non aveva vinto ma<br />
stravinto. Almeno nei numeri. Alla luce dei fatti,<br />
sul campo, oggi, il centrosinistra si è reso conto<br />
che sul piano dell’amministrazione, della stabil<strong>it</strong>à,<br />
della mancata programmazione, dell’immobilismo<br />
e dell’inefficienza, quelle elezioni le ha perse.<br />
Anzi, le ha perse Frattamaggiore. Le hanno perse<br />
i c<strong>it</strong>tadini che hanno votato in buona fede uno<br />
schieramento pol<strong>it</strong>ico che in realtà non era altro<br />
che un carrozzone allegro dove ogni singolo<br />
componente nutriva aspettative personali. Tant’è<br />
che da quella impressionante v<strong>it</strong>toria ha avuto<br />
inizio la fine della pol<strong>it</strong>ica frattese. La fine della<br />
“buona pol<strong>it</strong>ica”. Vincere è bene, stravincere è<br />
pericoloso. Controproducente. E’ chiaro che non<br />
c’è bisogno del pensiero “dell’ottimo stratega”<br />
di turno per arrivare ad una riflessione del genere<br />
pure perché era ed è evidente che il sindaco non<br />
può accontentare tutta l’allegra com<strong>it</strong>iva.<br />
E la cosa peggiore è che gli scontenti<br />
tentano di bloccare l’amministrazione e<br />
la risoluzione dei problemi, anteponendo<br />
gli obiettivi e gli interessi di parte a quelli<br />
collettivi. Le giunte si susseguono a r<strong>it</strong>mo<br />
serrato; le “separazioni” sono all’ordine<br />
del giorno, le frizioni sono incontenibili<br />
e continue fino a giungere alle avvisaglie<br />
e poi alle reali dimissioni del primo<br />
c<strong>it</strong>tadino che, visto lo squallido contesto,<br />
tardarono ad arrivare. Dimissioni alle<br />
quali nessuno diede cred<strong>it</strong>o tant’è che dal<br />
primo giorno in cui furono rese note, gli<br />
addetti ai lavori iniziarono la conta del<br />
r<strong>it</strong>iro delle stesse e come pronosticato<br />
le dimissioni vennero r<strong>it</strong>irate qualche<br />
giorno dopo. Né le dimissioni, né il<br />
r<strong>it</strong>iro hanno risolto i problemi della<br />
maggioranza che, ancora oggi, risulta<br />
essere in continua fibrillazione,<br />
accompagnata da quella calma apparente<br />
che invece vive il Part<strong>it</strong>o Democratico.<br />
La breve cronistoria che abbiamo fin’ora<br />
evidenziato ha portato pian piano la c<strong>it</strong>tà<br />
al declino pol<strong>it</strong>ico, quel declino che ha<br />
portato l’amministrazione a non gestire<br />
19 gennaio 2013<br />
Frattamaggiore<br />
E adesso spunta la “giunta congelata”: gli assessori<br />
si dimettono nelle mani del sindaco…<br />
Cronistoria di un fallimento annunciato. Il secondo mandato del sindaco Francesco Russo si è rivelato pessimo<br />
a causa di consiglieri comunali ed una classe dirigente in costante guerra per le poltrone. Il peccato originale?<br />
Imbarcare alle elezioni di tutto di più. E questi sono i risultati. Non si garantisce nemmeno l’ordinario<br />
di Lino Espos<strong>it</strong>o<br />
Il sindaco Francesco Russo<br />
nemmeno più l’ordinario. Ora da più di un mese<br />
ci troviamo ad assistere alla formula astrusa<br />
della”Giunta congelata”, ovvero gli assessori<br />
dimissionari nelle mani del sindaco; altra formula<br />
magica che al massimo attira qualche sorriso.<br />
S<strong>it</strong>uazione questa che sta generando un ulteriore<br />
impasse pol<strong>it</strong>ico-amministrativo. R<strong>it</strong>eniamo<br />
che una c<strong>it</strong>tà come Frattamaggiore mer<strong>it</strong>erebbe<br />
ben altro, mer<strong>it</strong>erebbe un’altra classe dirigente<br />
più responsabile e più affezionata al terr<strong>it</strong>orio e<br />
alla comun<strong>it</strong>à che amministra. Non è possibile<br />
sacrificare cinque anni di governo sull’altare<br />
degli equilibri pol<strong>it</strong>ici, sull’altare degli interessi<br />
di singoli consiglieri comunali ed un personale<br />
pol<strong>it</strong>ico in costanze guerra per le poltrone. E<br />
nemmeno il “Manuale Cencelli” riesce a risolvere<br />
una s<strong>it</strong>uazione spinosa, intrigata, che è iniziata il<br />
primo giorno del nuovo corso e terminerà con la<br />
fine della consiliatura. Pure perché i malumori<br />
sono tanti; tutti parlano male di tutti. Ma c’è<br />
una certezza: gran parte dei consiglieri comunali<br />
non firmerà mai la sfiducia per diversi motivi.<br />
Dopo il fallimento collezionato, hanno cap<strong>it</strong>o<br />
che i c<strong>it</strong>tadini non li rivoteranno più. Quindi,<br />
cercheranno di restare in sella fino all’ultimo<br />
giorno utile. Altri, invece, vogliono “cap<strong>it</strong>alizzare<br />
“l’elezione e ci proveranno fino all’ultimo secondo<br />
utile. Gli interessi collettivi, lo sviluppo, i giovani,<br />
la crisi, il commercio, l’occupazione, le scuole, il<br />
cim<strong>it</strong>ero, sono argomenti che non interessano. C’è<br />
un solo ordine del giorno: l’equilibrio pol<strong>it</strong>ico da<br />
tramutare in assessorati, incarichi e sottogoverno.<br />
Nulla di più.
19 gennaio 2013<br />
Frattamaggiore<br />
19<br />
“Non servono carrozzoni ma coalizioni omogenee<br />
che condividano programmi ambiziosi”<br />
Il leader di Sel affronta tutti gli argomenti pol<strong>it</strong>ico-amministrativi legati all’attual<strong>it</strong>à e chiarisce pure i rapporti<br />
col presidente del civico consesso Luigi Grimaldi: “Gli inciuci li lascio agli altri, posso però confermare liberamente<br />
che si tratta di una persona dotata di grandi capac<strong>it</strong>à e competenze. Una risorsa importante per la c<strong>it</strong>tà”<br />
di Lino Espos<strong>it</strong>o<br />
FRATTAMAGGIORE - Una c<strong>it</strong>tà che vanta tante<br />
potenzial<strong>it</strong>à, spesso rimaste inespresse, dovrebbe<br />
rappresentare anche un “traino” per le figure pol<strong>it</strong>iche<br />
locali. Invece no. Il personalismo esasperato<br />
della locale classe dirigente e la l<strong>it</strong>igios<strong>it</strong>à nei<br />
part<strong>it</strong>i e tra le forze pol<strong>it</strong>iche che operano sul terr<strong>it</strong>orio,<br />
impediscono un discorso in un’ottica che<br />
superi il contesto locale. E le “parlamentarie” del<br />
Pd rappresentano un ulteriore esempio. Il sindaco<br />
di Frattamaggiore Francesco Russo non ha avuto<br />
nemmeno la possibil<strong>it</strong>à di giocarsi le proprie<br />
“chance” ed è usc<strong>it</strong>o da questa part<strong>it</strong>a fortemente<br />
ridimensionato nel contesto pol<strong>it</strong>ico regionale.<br />
Soprattutto se lo paragoniamo ad altri sindaci al<br />
secondo mandato, come Enzo Cuomo di Portici,<br />
che si sono dimessi dalla carica di primo c<strong>it</strong>tadino<br />
per tentare la “scalata” e ce l’hanno fatta con un<br />
grande risultato. E sicuramente se l’impresa fosse<br />
riusc<strong>it</strong>a a Russo oppure a qualsiasi altro pol<strong>it</strong>ico<br />
di Frattamaggiore ne avrebbe giovato il terr<strong>it</strong>orio.<br />
Un discorso troppo complicato per la classe dirigente<br />
locale che proprio non riesce a guardare oltre<br />
il proprio naso e soprattutto è troppa impegnata<br />
a livello locale in una sorta di guerra tra bande<br />
per la spartizione del potere. Mettendo in secondo<br />
piano le esigenze del terr<strong>it</strong>orio.<br />
Il dirigente di Sinistra ecologia e libertà, Pino<br />
Grassia, mente cr<strong>it</strong>ica e profondo conosc<strong>it</strong>ore della<br />
v<strong>it</strong>a pol<strong>it</strong>ica e amministrativa c<strong>it</strong>tadina, non si<br />
tira indietro di fronte ai taccuini e analizza le problematica<br />
con precisione.<br />
Grassia, innanz<strong>it</strong>utto complimenti per il lavoro<br />
che Sel sta facendo sul terr<strong>it</strong>orio in un’ottica<br />
di costruzione e di rafforzamento delle istanze<br />
della sinistra in una realtà molto complicata<br />
qual è Frattamaggiore.<br />
“Grazie, anche se il mer<strong>it</strong>o non è mio, è giusto<br />
sottolinearlo. Ci sono tanti compagni e compagne<br />
con le quali condivido un’avventura avvincente,<br />
ambiziosa e di grande sostanza. Poi, oggi è possibile<br />
rappresentare le istanze nell’Assise c<strong>it</strong>tadina<br />
grazie al consigliere Di Marzo che si è messo a<br />
disposizione del gruppo pol<strong>it</strong>ico e del part<strong>it</strong>o”.<br />
Con tutte le personal<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>iche di spicco che<br />
Frattamaggiore esprime, come mai nessuno riesce<br />
a spiccare il volo quando si parla di elezioni<br />
sovracomunali?<br />
“Questa è una storia che a mia memoria, salvo<br />
poche eccezioni, ha da sempre visto soccombenti<br />
i miei conc<strong>it</strong>tadini nell’intraprendere percorsi<br />
sovracomunali; un tempo si attribuiva la colpa di<br />
ciò a gelosie che si incrociavano e tarpavano le<br />
ali a qualsivoglia ambizione. La vicenda attuale<br />
che non vede candidato al Parlamento in posizione<br />
utile per essere eletto nessun candidato locale<br />
deriva dalla cattiva pol<strong>it</strong>ica che non riesce a<br />
liberarsi dalle tentazioni correntizie e dai vincoli<br />
di appartenenza al potente di turno. Le stesse, tanto<br />
decantate Primarie messe in piedi da Pd e Sel<br />
Parla Pino Grassia<br />
per la scelta dei candidati avevano, a mio avviso,<br />
un vizio di fondo nell’incandidabil<strong>it</strong>à dei sindaci<br />
perché purtroppo sappiamo da queste parti come<br />
funziona. E, spesso, il risultato delle primarie non<br />
rappresenta la reale consistenza e il reale peso che<br />
gli eletti hanno sui terr<strong>it</strong>ori. Comunque Frattamaggiore,<br />
nonostante tutto, vanta ottime professional<strong>it</strong>à<br />
e spero che la classe dirigente metta da<br />
parte beghe e personalismi e ogni tanto lavori in<br />
blocco per rappresentare le istanze della nostra<br />
comun<strong>it</strong>à anche fuori dalle mura c<strong>it</strong>tadine. Servirebbe<br />
un po’ più di amore per la propria terra”.<br />
Una domanda maliziosa. Da più parti si sostiene<br />
che lei sia trans<strong>it</strong>ato in Sel per accaparrarsi<br />
il simbolo in funzione di un futuro sostegno<br />
all’attuale presidente del consiglio comunale<br />
Luigi Grimaldi. Ci dice la ver<strong>it</strong>à?<br />
“Non ho alcun problema. Anzi, la domanda mi offre<br />
la possibil<strong>it</strong>à di ribadire in maniera chiara che<br />
la mia adesione al part<strong>it</strong>o del Presidente Vendola<br />
è maturata dopo un attento percorso pol<strong>it</strong>ico, una<br />
precisa riflessione sui valori che intendo rappresentare<br />
che cost<strong>it</strong>uiscono il bagaglio principale<br />
della mia formazione. E non ho avuto es<strong>it</strong>azioni:<br />
ogni riflessione mi ha portato a scegliere Sel. Una<br />
scelta obbligata visto che, a mio avviso, il Pd ha<br />
trad<strong>it</strong>o la mission iniziale ed ha riscontrato un<br />
modus operandi che non era di mio gradimento.<br />
Detto questo, posso ribadire tranquillamente<br />
che la stima pol<strong>it</strong>ica nei confronti del presidente<br />
Luigi Grimaldi è tanta e l’ho espressa pure in<br />
altre occasioni e non capisco perché dovrei avere<br />
problemi a manifestare un pensiero personale.<br />
Parliamo di un uomo con notevoli capac<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>iche<br />
e conoscenze amministrative. Una risorsa<br />
importante. Ma da qui a sostenere che il progetto<br />
Sel vada in quella direzione mi porta a pensare<br />
che se alcuni personaggi che animano la pol<strong>it</strong>ica<br />
frattese non si affrancano da quella “presunta” superior<strong>it</strong>à<br />
morale, che non hanno, resteranno a v<strong>it</strong>a<br />
prigionieri dell’inciucio e di un’incapac<strong>it</strong>à nel<br />
giustificare la loro presenza in pol<strong>it</strong>ica. Sel ha una<br />
visione della pol<strong>it</strong>ica ed un’idea di c<strong>it</strong>tà precisa.<br />
Al momento giusto preferiremo il confronto sui<br />
programmi e sceglieremo il percorso che più ci<br />
convincerà per realizzare quello che io definisco<br />
un sogno. Agli altri lascio gli inciuci e la dietrologia.<br />
Elementi che Frattamaggiore farebbe sicuramente<br />
a meno”.<br />
Il suo giudizio sull’attuale crisi amministrativa.<br />
Sembra ormai una condizione perenne.<br />
Che ne pensa?<br />
“Purtroppo il centrosinistra paga le contraddizioni<br />
relative ad alcune scelte sbagliate fatte in passato.<br />
L’ho detto tempo fa e lo ribadisco oggi, consapevole<br />
che i fatti mi hanno dato ragione. C’è troppo<br />
personalismo e troppa confusione. Bisognerebbe<br />
trovare il coraggio di fare scelte nette e di privilegiare<br />
esclusivamente il confronto sui problemi<br />
Pino Grassia, dirigente Sel<br />
e sulle soluzioni da adottare. Serve però coraggio<br />
e consapevolezza di un percorso difficile e pieno<br />
di ostacoli”.<br />
A cosa si riferisce?<br />
“Di sol<strong>it</strong>o il secondo mandato, lo dice la storia,<br />
per tutti i sindaci è più complicato e si chiude con<br />
risultati peggiori rispetto ai primi cinque anni. Per<br />
tanti motivi. Primo fra tutti, la corsa alla successione.<br />
Il problema di russo e di Frattamaggiore è<br />
che questa corsa non si è scatenata, come accade<br />
spesso, dopo almeno tre anni ma nel centrosinistra<br />
locale si è cominciati a l<strong>it</strong>igare appena dopo l’elezione.<br />
E sicuramente non è strato fatto un buon<br />
servizio alla comun<strong>it</strong>à. Va bene la pol<strong>it</strong>ica in senso<br />
stretto ma non bisognerebbe mai dimenticare che<br />
c’è un terr<strong>it</strong>orio da amministrare e ci sono c<strong>it</strong>tadini<br />
che hanno riposto fiducia in una coalizione e<br />
adesso si attendono risposte”.<br />
Insomma, i “carrozzoni” non pagano mai. Una<br />
lezione per il futuro.<br />
“Certamente. Anche se personalmente ne ero consapevole<br />
già prima che si verificasse questo immobilismo<br />
perenne. Ecco perché, come ho detto<br />
prima, Sel tenterà di confrontarsi alla prossima<br />
occasione sul programma. Perché la c<strong>it</strong>tà ha bisogno<br />
di una classe dirigente omogenea ed un programma<br />
articolato capace di garantire alla realtà<br />
che amministriamo un salto di qual<strong>it</strong>à in termini<br />
di sviluppo concertato, di occupazione, di economia,<br />
di cresc<strong>it</strong>a e di vivibil<strong>it</strong>à. Servono scelte importanti<br />
e coraggiose. Coalizione snella ma forte,<br />
radicata, rappresentativa e con le idee chiare. Con<br />
un sindaco che sia la migliore sintesi del progetto<br />
pol<strong>it</strong>ico e amministrativo. Un uomo che sappia<br />
fare squadra e lavori costantemente per ripristinare<br />
il primato dell’interesse pubblico su quello<br />
personale e di parte.
S.S. Sann<strong>it</strong>ica 87 - km 9 Casoria (Na)<br />
PRESSO PARCO COMMERCIALE “I PINI”<br />
GRANDI FIRME DONNA E JUNIOR
19 gennaio 2013<br />
Crispano<br />
AAA, f<strong>it</strong>tasi villa comunale<br />
21<br />
a 350 euro al mese<br />
Carlo Espos<strong>it</strong>o, Salvatore Cennamo e Franco Arbolino, dirigenti del Comune e del Pd, confezionano una delibera di<br />
giunta, approvata, per privatizzare a costi irrisori lo spazio pubblico di via Cancello. Enzo Cennamo (Pc): “Revocate<br />
l’atto o ricorreremo alla Corte dei conti”. Rimpasto di giunta: l’area Renzi chiede mer<strong>it</strong>ocrazia e visibil<strong>it</strong>à. Il sindaco,<br />
invece, preferisce l’ottica della pagnotta. Nota di Luigi Capasso al primo c<strong>it</strong>tadino<br />
di Pasquale Girone<br />
CRISPANO - La “triade” colpisce ancora. L’apparato<br />
del Part<strong>it</strong>o democratico al completo,<br />
messo nei posti chiave del Comune, partorisce<br />
un’altra stortura che sicuramente attirerà l’attenzione<br />
della Corte dei conti. Di chi si tratta<br />
e soprattutto di cosa si tratta? Carlo Espos<strong>it</strong>o, il<br />
sindaco del Pd; Salvatore Cennamo, vicesegretario<br />
comunale e dirigente del Municipio, anche<br />
dirigente di peso del Pd, nonché papà del consigliere<br />
dei “democrat” Marina Cennamo; Franco<br />
Arbolino, figura di spicco del Pd e dirigente<br />
del Municipio. Indovinate cosa hanno elaborato<br />
questa volta e cosa la giunta ha approvato? Delibera<br />
numero 107 del 18 dicembre 2012. Un bel<br />
regalo di Natale confezionato su misura. AAA<br />
f<strong>it</strong>tasi villa. Tranquilli. Nessuna nuova agenzia<br />
immobiliare. La “triade” e la giunta comunale<br />
hanno lanciato un progetto degno della peggiore<br />
destra: privatizzare uno spazio pubblico, un<br />
luogo di aggregazione. Vogliono f<strong>it</strong>tare la villa<br />
comunale attraverso un appalto di nove anni alla<br />
cifra complessiva di 37mila e 800 euro. Detta<br />
così pare che il Comune si possa arricchire con<br />
questa operazione. Invece no. Scorporiamo i numeri<br />
e tiriamo le somme. Dividiamo l’importo<br />
su base annua e l’incasso per l’Ente locale sarà<br />
di 4mila e 200 euro. Sapete qual è la “pigione”<br />
mensile? Circa 350 euro. Proprio così. Con 350<br />
euro al mese potete f<strong>it</strong>tare la villa comunale per<br />
organizzare sagre, feste di ogni tipo, a scopo di<br />
lucro. Un affare e non per il Comune. La giunta<br />
ha votato la delibera che riporta il parere di regolar<strong>it</strong>à<br />
contabile di Salvatore Cennamo e quello<br />
di regolar<strong>it</strong>à tecnica di Franco Arbolino. Sono<br />
arrivati a questa decisione perché il lassismo al<br />
Municipio ha toccato il fondo e gli amministratori<br />
si sono resi conto che non riescono nemmeno<br />
a gestire lo spazio verde di via Cancello,<br />
abbandonato in condizioni di degrado. “Hanno<br />
perso la testa – spiega Vincenzo Cennamo, capogruppo<br />
di Progetto Crispano -. Quando ho letto<br />
la delibera pensavo che fossi davanti ad un errore<br />
evidente. Già non sono d’accordo sulla scelta<br />
di privatizzare spazi pubblici e di aggregazione,<br />
né l’incapac<strong>it</strong>à degli amministratori a curare<br />
una piccola villa comunale deve costringere<br />
la comun<strong>it</strong>à a rinunciare ad aree pubbliche.<br />
Ma la cosa più ridicola è che si vuole dare in<br />
affidamento la villa comunale per l’irrisoria<br />
cifra di 350 euro al mese. Ma scherziamo? Con<br />
questi soldi non paghi nemmeno il f<strong>it</strong>to di un<br />
piccolo appartamento, com’è possibile f<strong>it</strong>tare<br />
una villa comunale ed impiantare un’attiv<strong>it</strong>à di<br />
lucro senza che il Comune, e quindi la collettiv<strong>it</strong>à,<br />
ne guadagni nulla? Chiediamo ufficialmen-<br />
La “triade” colpisce ancora<br />
te la revoca dell’ennesimo atto scellerato che<br />
svende il terr<strong>it</strong>orio frutto di pol<strong>it</strong>iche di apparato<br />
che sta devastando e saccheggiando Crispano.<br />
Diversamente, se la giunta non tornerà indietro,<br />
invieremo la delibera alla Corte dei conti perché<br />
non si può fare pol<strong>it</strong>ica o clientelismo utilizzando<br />
i beni pubblici e soprattutto arrecando un<br />
danno alle casse dell’Ente locale”.<br />
Carlo Espos<strong>it</strong>o è in difficoltà e perde carisma e<br />
smalto giorno dopo giorno. La questione della<br />
giunta è emblematica. Ricordate l’impegno del<br />
sindaco? A metà mandato turnazione degli assessori.<br />
Il termine sanc<strong>it</strong>o era quello dello scorso<br />
settembre. Ma appena Carlo Espos<strong>it</strong>o ha chiesto<br />
le dimissioni agli assessori in carica per rinnovare<br />
l’esecutivo ha trovato un muro di gomma di<br />
fronte. Tanti malumori: Luigi Capasso, Antonio<br />
Barra e Nunzio Cennamo su tutti. C’è pure chi<br />
ha sfidato il capo dell’amministrazione: “Se ha<br />
il coraggio perché non mi revoca?”. Revoca che<br />
non è mai arrivata perché Carlo Espos<strong>it</strong>o teme<br />
una reazione drastica. A Crispano gli assessori<br />
sono pure consiglieri comunali. Quindi, se il<br />
sindaco commette uno “sgarro” rischia di andarsene<br />
a casa. Ecco perché la fascia tricolore non<br />
sa che pesci prendere. Da un lato gli uscenti non<br />
se ne vogliono andare. Alcuni anche a ragione<br />
perché rispetto alla mediocr<strong>it</strong>à generale hanno<br />
mostrato almeno tanta buona volontà. Poa roba,<br />
ma “il legno” purtroppo è questo. Dall’altro<br />
lato, invece, ci sono quei consiglieri che hanno<br />
votato i provvedimenti in aula per metà consiliatura<br />
in attesa del “contentino” e adesso che<br />
arriva il loro turno mugugnano perché assaporano<br />
il gusto della poltrona e dello stipendio ma<br />
di concreto non c’è ancora nulla. Lo schema è<br />
chiaro. Tranne Enrico Mazzara, dovrebbero<br />
tutti lasciare l’esecutivo: Antonio Barra, Luigi<br />
Capasso, Sossio Casaburi, Giuseppe Frezza e<br />
Nunzio Cennamo. Al loro posto dovrebbero entrare<br />
Marina Cennamo, figlia del superdirigente<br />
del Comune e del Pd, Salvatore Cennamo; Tina<br />
De Luca, Vincenzo Espos<strong>it</strong>o, Michele V<strong>it</strong>ale e<br />
Pasquale V<strong>it</strong>ale. Anna Castiello resterebbe alla<br />
presidenza del Consiglio. In altri tempi Carlo<br />
Espos<strong>it</strong>o non avrebbe avuto problemi a garantire<br />
la turnazione. Perché c’era Raffaele Galante a<br />
tessere le fila ed a mediare, perché c’era un reale<br />
progetto di sviluppo da realizzare ed una leadership<br />
condivisa e riconosciuta. Adesso non è così<br />
e i risultati, pessimi, sono sotto gli occhi di tutti.<br />
Il sindaco continua a collezionare figuracce e<br />
non riesce a mantenere nemmeno le promesse<br />
coi consiglieri comunali. Ha trad<strong>it</strong>o il mandato<br />
elettorale, ha fatto l’inverso di quanto previsto<br />
nel programma, come ad esempio la modifica<br />
dello statuto per consentire la nomina degli assessori<br />
esterni, e adesso tradisce pure chi lo ha<br />
sostenuto. Sono cinque mesi che Espos<strong>it</strong>o chiede<br />
le dimissioni degli assessori. E da cinque mesi<br />
la risposta è sempre la stessa: “Se non ci vuoi<br />
più, revocaci”. Un teatrino squallido sulla pelle<br />
dei c<strong>it</strong>tadini mentre il paese affonda nel degrado<br />
ed è abbandonato al proprio destino. Addir<strong>it</strong>tura<br />
negli ambienti di sinistra i musi lunghi arrivano,<br />
seppur timidamente, a mettere in discussione la<br />
leadership di Carlo Espos<strong>it</strong>o: “Se lui ama tanto<br />
la turnazione, perché la applica solo agli assessori<br />
e non al ruolo che ricopre dando spazio ad<br />
una persona competente, autorevole e portatrice<br />
di nuove idee e un entusiasmo rinnovato?”. Chi<br />
esce male da questa vicenda non è solo il sindaco,<br />
ma pure quei consiglieri che aspettano il<br />
loro turno davanti alla porta del primo c<strong>it</strong>tadino<br />
e, nonostante la mortificazione, continuano ad<br />
alzare la mano in attesa di accontentarsi delle<br />
briciole.<br />
Intanto dal Municipio trapela un’altra indiscrezione.<br />
Per tutti gli altri è solo una questione di<br />
poltrone. L’unico che tenta di mettere il rimpasto<br />
di giunta su un piano pol<strong>it</strong>ico è l’assessore<br />
Luigi Capasso. Infatti, l’esponente “renziano”<br />
ha inviato persino una nota pol<strong>it</strong>ica al primo c<strong>it</strong>tadino<br />
proprio per far capire al capo dell’amministrazione,<br />
il concetto è questo, che i cambi di<br />
assessori dovrebbero essere fondati su un cr<strong>it</strong>erio<br />
di mer<strong>it</strong>ocrazia e non sulla logica di garantire<br />
a tutti gli eletti una prebenda e metà consiliatura<br />
di stipendio. Indipendentemente dai risultati<br />
raggiunti, di fallimenti collezionati e dalle capac<strong>it</strong>à.<br />
Inoltre, Capasso sostiene che nel rimpasto<br />
e nella logica pol<strong>it</strong>ica interna al Pd, c’è un’area,<br />
quella che si rifà a Matteo Renzi, che chiede<br />
spazio e visibil<strong>it</strong>à. E non vuole essere mortificata<br />
o esclusa. Ovviamente, il sindaco non ha ancora<br />
risposto alla nota del suo assessore perché<br />
alla logica mer<strong>it</strong>ocratica preferisce quella della<br />
“pagnotta”.<br />
Un discorso naturale, quello di Capasso, in un<br />
part<strong>it</strong>o che si rispetti. Ma non nel Pd di Crispano<br />
dove Carlo Espos<strong>it</strong>o non ama il dissenso e non<br />
ama il confronto. Pretende solo sudd<strong>it</strong>i e servi<br />
sciocchi che si fanno la guerra per il “contentino”.<br />
Una logica che ha affondato Crispano e<br />
che qualche anno fa ha, purtroppo, marchiato a<br />
fuoco il paese con uno scioglimento degli organi<br />
elettivi per infiltrazione della camorra. E nemmeno<br />
questo è serv<strong>it</strong>o. Oggi come allora il primo<br />
c<strong>it</strong>tadino è ed era sempre Carlo Espos<strong>it</strong>o. Il<br />
quale, non ha imparato la lezione…
…’a chillu santo can un fa bene<br />
nun cercà né quanno và né quanno<br />
vène.<br />
Cari amici eccoci quà, ‘a narrar le<br />
gesta ‘e Sua Maestà…”Cenzino<br />
‘a…rresta”.<br />
Gesù…Gesù, nun se né po’ cchiù!<br />
In questa povera e martoriata c<strong>it</strong>tà,<br />
di certo non mancano le nov<strong>it</strong>à…<br />
sic! Così mentre ‘a “Signurin ‘e<br />
quagliarella” se la spassa chissà<br />
sotto quale pagliarella, fresca fresca,<br />
bella bella, finalmente arriva la lieta<br />
novella…signori miei ‘o RE s’è<br />
ffatta ‘a cartella..hi..hi..hi.!<br />
Eppure Il sovrano, benché mesto e<br />
sconsolato, comm’a n’auciello chiuso<br />
e carcerato, nun è mai rassignato.<br />
Se’ sbatte comm’a ‘o cap<strong>it</strong>one in<br />
cerca d’assoluzione, l’aspetta na‘<br />
dura punizione…sic!<br />
L’imprevista annunciazione, desta<br />
tanta commozione. E’ fin<strong>it</strong>a la fame<br />
per sudd<strong>it</strong>i… e reame.! Infatti, passata<br />
la meraviglia, ecco schierata la<br />
squadriglia.<br />
In testa al reggimento, con tanto<br />
di divisa dal prezioso ornamento,<br />
il prode generale va all’attacco del<br />
principe del male…?<br />
E’ lui, “ò Ciappett” c’à sciabola e<br />
‘a scuppett, che dichiara guerra…al<br />
nemico dell’amata terra. Più in là, al<br />
segu<strong>it</strong>o, “Mimì ò vampiro”, “Masuccio<br />
ò capeciuccio”, “à Voccola”<br />
e “ò Chicchiriniello” a dar conforto<br />
‘o puvuriello…sic!<br />
Ma non sono soli. In poco tempo<br />
cresce la protesta…e so’ dolori<br />
p’è “Cenzino ‘a…rresta”. A poc’<br />
‘a vota chillo…po’ chill’ato…po’<br />
n’ato…chilli tre…chill’ati dduje…<br />
chest’è ‘a sagliuta ca facimme nuje.<br />
Eppure la buonanima di nonno<br />
SATIRA<br />
23<br />
‘Auciello ’e cajola di giggino o’ scumbinat<br />
Na zefira e’ vient<br />
“Filippo” non faceva altro che ripetermi:<br />
>.<br />
Nel frattempo, dall’altra parte della<br />
c<strong>it</strong>tà, tre fedelissimi di Sua Maestà,<br />
“Totonno ‘a recchia” “Giulillo ò<br />
mbruglione” e “Tanuccio ‘o panettone”,<br />
in fuga dalla rivoluzione,<br />
med<strong>it</strong>ano una soluzione; ahimè, con<br />
tutta questa tarantella …è zompato<br />
‘o pesc ‘a d’int ‘a tiella…sic!<br />
Quando a porre fine alle tante pretese,<br />
ecco spuntare all’improvviso nù<br />
brutto arnese…“Ninì ò livornese”<br />
sempe diùn da più di un mese, che<br />
di tutta risposta s’abbandonò ad una<br />
reazione assai composta:<br />
Un contadino, giunto ormai alla<br />
fine della v<strong>it</strong>a, volendo che i figli<br />
si facessero esperti nella coltura<br />
dei campi, li chiamò a sé e disse<br />
loro:>. Quelli pensarono che in<br />
qualche punto vi fosse sepolto un tesoro,<br />
e, appena morto il padre, misero<br />
sossopra con la vanga tutta la<br />
vigna. Tesori, naturalmente, non ne<br />
trovarono; però la vigna, vangata a<br />
fondo, produsse una straordinaria<br />
quant<strong>it</strong>à d’uva.<br />
Morale della favola: la storia mostra<br />
che il lavoro per gli uomini<br />
cost<strong>it</strong>uisce un tesoro, guai a seguire<br />
colui che cerca altrove il proprio<br />
decoro.<br />
E con l’ennesima saggia novella,<br />
volge al termine la nostra consueta<br />
puntatella.<br />
Finisce qui l’avventura del cava-<br />
e parlo pure io<br />
liere senza paura, cacciato da quel<br />
regno di cui non è più degno. Tanta<br />
è la tristezza per la lontananza<br />
dalla fortezza; solo e sconsolato,<br />
da tutti abbandonato, ‘o RE, tristemente<br />
s’incammina sul viale<br />
del tramonto…è giunta l’ora di<br />
pagare il conto..hi..hi..hi.<br />
Ma fermiamoci qua. Questi e tanti<br />
altri accadimenti allieteranno i<br />
vostri momenti, perché se parlano<br />
tutti allora…parlo pure io.<br />
l a v e r i t à p e z z o p e r p e z z o<br />
diretto da Giovanni De Cicco<br />
Ed<strong>it</strong>o da “Associazione Med<strong>it</strong>erraneo e C<strong>it</strong>tà”<br />
sede legale Corso Meridionale, 69 - Afragola (Na)<br />
aut. del trib. Napoli N. 54 del 13/07/2009<br />
Direttore responsabile : Giovanni De Cicco<br />
decicco.giovanni@gmail.com<br />
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