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2<br />

AFRAGOLA – I giorni<br />

passano. Passano le<br />

settimane ma il quadro<br />

pol<strong>it</strong>ico continua a non<br />

offrire spunti di dibatt<strong>it</strong>o<br />

serio sui programmi. E se i<br />

part<strong>it</strong>i non sono riusc<strong>it</strong>i a<br />

farlo nei cinque anni, gli<br />

ultimi, peggiori della storia<br />

pol<strong>it</strong>ica e amministrativa<br />

locale, difficilmente il “defic<strong>it</strong>” sarà colmato<br />

nelle ultime settimane che separano dal voto<br />

Amministrativo. Non si parla dei problemi da<br />

affrontare e su come risolverli perché in 5 anni<br />

i part<strong>it</strong>i non hanno fatto opposizione al sistema.<br />

Non hanno creato un’alternativa ma tutto il<br />

peso è caduto sulle spalle di singoli individui.<br />

E ovviamente, adesso, si riparte da singole<br />

individual<strong>it</strong>à. Che piaccia o no. Questione di<br />

giustizia e di mer<strong>it</strong>ocrazia. Intanto i part<strong>it</strong>i<br />

dell’alternativa hanno perso la bussola tra<br />

centrosinistra e centro. Tra veti incrociati,<br />

personalismi sterili e prime donne. E hai voglia<br />

di scaricare le responsabil<strong>it</strong>à sui singoli<br />

individui, gli unici che in questi anni hanno<br />

tenuto duro e fatto opposizione, la peggiore<br />

performance l’hanno data proprio i part<strong>it</strong>i.<br />

Bisogna partire, allora, da un punto in comune<br />

che non è Vincenzo Nespoli. Quest’ultimo<br />

potrebbe essere l’amministratore più<br />

inefficiente del mondo ma da solo non riusciva<br />

a fare nulla. Il vero nemico è il sistema di<br />

governo che quasi tutti hanno bollato come<br />

“sistema perverso e deviato”. Il nemico sono<br />

quegli imprend<strong>it</strong>ori che sono arrivati in c<strong>it</strong>tà<br />

stringendo accordi con la malapol<strong>it</strong>ica,<br />

concedendo a chi “comanda” posti di lavoro e<br />

chissà quant’altro in cambio di indulgenza e<br />

favori. Il nemico sono quei dirigenti che al<br />

posto di tutelare l’interesse collettivo e capire<br />

come fosse possibile risolvere i problemi con<br />

efficienza e nel rispetto della legge hanno<br />

iniziato ad aggirarla, a non rispettarla, per<br />

eseguire gli indirizzi del sistema. Il nemico<br />

sono quelle figure che hanno deciso di servire il<br />

sistema da “braccio armato” per tentare di<br />

intimidire ed annientare chi si oppone. Il<br />

nemico sono quei consiglieri che hanno alzato<br />

il braccio in aula, avallando ogni tipo di<br />

decisione negativa per un tornaconto personale<br />

fregandosene della c<strong>it</strong>tà. Il nemico sono quegli<br />

assessori che non hanno amministrato Afragola<br />

ma hanno lasciato carta bianca al sindacosenatore<br />

in cambio dello stipendio e/o della<br />

carica. Ma non per questo non sono meno<br />

colpevoli. Anzi, chi ha svenduto il terr<strong>it</strong>orio per<br />

le briciole è il più colpevole di tutti. Punti in<br />

comune a tutta la parte sana. Nemici in comune<br />

L’ed<strong>it</strong>oriale<br />

“Nonostante Tuccillo” non è un punto<br />

a tutta la parte sana. Tralasciando l’omertà e la<br />

connivenza. Due argomenti da mettere da parte<br />

proprio nel bene dell’alternativa. Discorsi che,<br />

però, dovrebbero far fare un passo indietro, in<br />

termini di leadership, proprio ai part<strong>it</strong>i. Cosa ha<br />

fatto al Municipio il Pd? Quasi nulla! Dov’era<br />

l’Udc quando scoppiò il “bubbone” della<br />

“Sean” in c<strong>it</strong>tà? Lo “scudocrociato” era<br />

impegnato a dare la solidarietà a Vincenzo<br />

Nespoli. Fermiamoci qua. Superiamo tutto nel<br />

bene di Afragola ma nessuno può dimenticare il<br />

recente passato e l’attual<strong>it</strong>à. Ciò significa che<br />

se non fosse stato per i “singoli” (mentre tutto<br />

doveva dipendere dall’attiv<strong>it</strong>à dei part<strong>it</strong>i) a<br />

quest’ora Vincenzo Nespoli avrebbe già vinto<br />

le elezioni. Indipendentemente dalla coalizione<br />

e dal candidato a sindaco. Nessuno lo<br />

dimentichi. Poi c’è un altro ragionamento da<br />

fare. Il Part<strong>it</strong>o democratico potrebbe anche, per<br />

“dir<strong>it</strong>to divino”, e come organizzazione<br />

riconosciuta in c<strong>it</strong>tà, r<strong>it</strong>rovarsi la leadership<br />

concessa da tutti gli altri. Ammettiamo per un<br />

attimo che sia così. In che modo il Pd vuole<br />

eserc<strong>it</strong>are la leadership? La leadership si può<br />

mai eserc<strong>it</strong>are ammettendo il fallimento di<br />

un’intera classe dirigente per imporre un<br />

candidato calato dall’alto che non ha un ruolo<br />

in paese, non ce l’ha fuori paese, e che tra<br />

l’altro nel centrosinistra nessuno vuole? La<br />

risposta a questa domanda richiede innanz<strong>it</strong>utto<br />

onestà. Durante le vacanze natalizie ho avuto<br />

modo di parlare con quasi tutti i cosiddetti<br />

leader del centrosinistra. Il giudizio migliore<br />

che ho ascoltato su Mimmo Tuccillo è che<br />

bisogna subirlo perché l’imprend<strong>it</strong>oria e i<br />

gruppi di potere così hanno deciso ma occorre<br />

fare in fretta, organizzare le liste per impedire<br />

che faccia lo stesso percorso di Nespoli. No.<br />

Questo non è un modo per organizzare<br />

l’alternativa. Questa è la strada giusta per<br />

organizzare la “brutta copia di Nespoli”.<br />

L’alternativa non è tale perché intende sost<strong>it</strong>uire<br />

l’apparato e le lobby che governano Afragola<br />

con un altro apparato e altre lobby. L’alternativa<br />

deve fare a meno dell’apparato e cancellare dal<br />

terr<strong>it</strong>orio le lobby. La leadership si eserc<strong>it</strong>a<br />

così. Ci si confronta sulla base della coerenza,<br />

dell’affidabil<strong>it</strong>à e della convergenza sui<br />

programmi, si fonda un’alleanza con regole<br />

certe: liste pul<strong>it</strong>e, mer<strong>it</strong>ocrazia e competenza. E<br />

poi, tutti insieme, anche se si riconosce sempre<br />

per “dir<strong>it</strong>to divino” la leadership al Pd, il<br />

candidato a sindaco lo si sceglie in sintonia,<br />

senza ingerenze esterne e senza imposizioni. Il<br />

candidato a sindaco dev’essere la migliore<br />

sintesi del progetto individuata in una figura<br />

carismatica che i c<strong>it</strong>tadini percepiscono come<br />

un soggetto in grado di garantire il salto di<br />

19 gennaio 2013<br />

Afragola<br />

di partenza per organizzare l’alternativa…<br />

Analisi del direttore di Mosaico, Giovanni De Cicco, sulla “questione pol<strong>it</strong>ica” del centrosinistra che impedisce ai part<strong>it</strong>i<br />

ed alle forze sane di mettere in piedi uno schieramento serio, con un programma ambizioso e un candidato a sindaco che<br />

sia la sintesi migliore del progetto. Andare avanti con le imposizioni significa riconsegnare il paese a Vincenzo Nespoli.<br />

Gli errori da non commettere e la volontà di una classe dirigente di non sancire il proprio fallimento…<br />

di Giovanni De Cicco<br />

qual<strong>it</strong>à al terr<strong>it</strong>orio e lontana dal sistema<br />

Nespoli. Senza ombre e senza macchie. Così si<br />

organizza l’alternativa. Pensando ai programmi<br />

e valorizzando il meglio che la classe dirigente<br />

esprime. Non si può organizzare un’alleanza<br />

sul concetto del “nonostante Tuccillo”. Pure<br />

perché questa candidatura, per com’è stata<br />

partor<strong>it</strong>a, sancirebbe il fallimento di vent’anni<br />

ed oltre di pol<strong>it</strong>ica. Sarebbe il fallimento di<br />

Pasquale Grillo, di Antonio Maria Cuccurese,<br />

di Ciccio Petrellese, di Gennaro Salzano, di<br />

Nicola Perrino, di Gennaro Giustino, per non<br />

parlare di Gennaro Espero, dei giovani,<br />

democratici e non, di Marcello Napol<strong>it</strong>ano, di<br />

V<strong>it</strong>torio Mazzone, di Salvatore Iavarone, di<br />

Biagio Montefusco, di Camillo Manna, di<br />

Gennaro Di Lena, di Andrea Maiello e<br />

scusate se dimentico qualcuno. L’elenco è<br />

lungo. Se ancora oggi e dopo quanto successo il<br />

candidato a sindaco da imporre dev’essere<br />

Mimmo Tuccillo, l’intera classe dirigente si<br />

faccia le valige. Decida di non candidarsi<br />

nemmeno al civico consesso. Perché chi<br />

ammette il proprio fallimento ha il dovere di<br />

farsi da parte e lasciare la scena a nuove leve da<br />

individuare e formare. Attenzione. A nessuno<br />

venga in mente di subire Tuccillo, far finta di<br />

mettersi da parte solo perché ha cap<strong>it</strong>o che non<br />

ha consensi per essere eletto in aula, per poi<br />

barattarsi un posto in giunta. Non abbassiamo<br />

l’asticella dello squallore. C’è bisogno, in<br />

questo momento storico, di altro. Anche perché<br />

il centrosinistra, negli anni, ha avuto tante<br />

lezioni. Sconf<strong>it</strong>te dell’apparato, si pensi al mai<br />

dimenticato Luigi Bassolino battuto da<br />

Roberto Caiazzo, fino all’ultima disavventura,<br />

sempre voluta da Mimmo Tuccillo, di Mimmo<br />

Moccia. Sconf<strong>it</strong>te che bruciano ancora frutto di<br />

ragionamenti fallimentari che hanno un unico<br />

regista. Sempre lo stesso ed unico regista. Che<br />

non può essere quello attuale. E lo stesso vale<br />

per le v<strong>it</strong>torie: Santo Salzano su tutti. Altro<br />

parto di Mimmo Tuccillo. Altra sconf<strong>it</strong>ta. Sono<br />

riusc<strong>it</strong>i a trasformare pure le v<strong>it</strong>torie in sconf<strong>it</strong>te.<br />

La consiliatura Salzano, lo abbiamo più volte<br />

ricordato, è fin<strong>it</strong>a in segu<strong>it</strong>o ad uno scioglimento<br />

degli organi elettivi per infiltrazioni della<br />

camorra. Non basta per cambiare registro?<br />

Non bastano 20 anni di fallimenti per cambiare<br />

registro? Non bastano 5 anni di sistema Nespoli<br />

per convincere il Pd non a cedere la leadership<br />

ma almeno ad eserc<strong>it</strong>arla nel modo migliore<br />

possibile? Eppure, non ci vuole tanto.<br />

Basterebbe applicare nella realtà la filosofia che<br />

i leader del centrosinistra diffondono. Basta<br />

che mettano in attuazione ciò che dicono. E non<br />

mi pare un’impresa. Anche perché le<br />

contraddizioni sono palesi e c’è la necess<strong>it</strong>à,


19 gennaio 2013<br />

Afragola<br />

www.napolimetropoli.<strong>it</strong> - il portale “all news” dell’area nord<br />

nel bene dell’alternativa e di Afragola, di<br />

cancellarle in tempi rapidissimi. Come si fa a<br />

parlare di democrazia partecipata e poi imporre<br />

il candidato a sindaco? Come si fa a parlare di<br />

alternativa a Nespoli e poi si intende affidare la<br />

guida dell’alternativa ad un soggetto che ha<br />

“avuto paura”, cinque anni fa, di candidarsi<br />

contro il sindaco-senatore del Pdl e nei cinque<br />

anni di governo del sindaco-senatore, con tutto<br />

quello che è successo, non si è mai fatto vedere<br />

e non ha avuto mai il coraggio di metterci la<br />

faccia in una battaglia a favore della legal<strong>it</strong>à,<br />

dello sviluppo contro il saccheggio, la<br />

devastazione del terr<strong>it</strong>orio e la continua<br />

mortificazione e deleg<strong>it</strong>timazione delle<br />

ist<strong>it</strong>uzioni locali e della legge? Sono state<br />

sovvert<strong>it</strong>e le regole democratiche. E’ stata<br />

cancellata la legge sugli appalti pubblici. Un<br />

sindaco-senatore con un mandato d’arresto sul<br />

groppone. Che cosa doveva succedere ancora<br />

per convincere Mimmo Tuccillo a mettersi, in<br />

quel caso si che avrebbe mer<strong>it</strong>ato la leadership,<br />

a capo di chi si opponeva al sistema perverso e<br />

chiedeva legal<strong>it</strong>à, trasparenza, giustizia,<br />

sviluppo armonico e democrazia? Si, lo si<br />

chiedeva urlando. Perché chi ci crede, contro le<br />

infiltrazioni della camorra, contro le<br />

commistioni, contro le illegal<strong>it</strong>à, deve avere il<br />

coraggio di urlare. Di alzare la voce. Senza<br />

timore. C’è gente che ha perso la v<strong>it</strong>a per tutelare<br />

la legal<strong>it</strong>à. E il centrosinistra e la sinistra tentano<br />

di accaparrarseli come se fossero parte della<br />

loro storia. Poi cosa succede? Che si lamentano<br />

di chi urla contro l’illegal<strong>it</strong>à e le commistioni.<br />

Corto circu<strong>it</strong>o. Contraddizioni. E’ l’esatto<br />

inverso.<br />

Ammesso che Tuccillo si voglia candidare a<br />

sindaco, è possibile sapere cosa pensa della<br />

“Sean”, se magari è solidale con Nespoli, così<br />

come l’Udc, in mer<strong>it</strong>o all’arresto disposto dalla<br />

Procura di Napoli, oppure vuole ribadire che<br />

il sistema Nespoli “rappresenta il manuale da<br />

non seguire?” E’ possibile sapere se Tuccillo<br />

è portatore di lobby, di interessi d’impresa,<br />

proprio come Nespoli, e in che modo vuole<br />

rapportarsi con loro? E’ possibile sapere<br />

Tuccillo cosa pensa di come sia stato gest<strong>it</strong>o il<br />

comando di polizia municipale e tutti gli altri<br />

settori dell’Ente locale? E’ possibile sapere sul<br />

piano urbanistico Tuccillo cosa pensa dei metodi<br />

utilizzati dal sistema per rilasciare, ad esempio,<br />

la concessione di via Sicilia? E’ possibile sapere<br />

cosa pensa dei centri commerciali Tuccillo e di<br />

tutte le questioni spinose che ruotano attorno a<br />

quei maledetti affari? E’ possibile sapere cosa<br />

pensa Tuccillo dei concorsi che si sono svolti al<br />

Municipio? E’ possibile sapere se Tuccillo ha<br />

fatto un’autocr<strong>it</strong>ica rispetto al passato e rispetto<br />

all’attual<strong>it</strong>à dove il centrosinistra continua, anche<br />

con l’assenza, a prestare consiglieri comunali al<br />

sistema? E’ possibile sapere Domenico Tuccillo<br />

come si vuole atteggiare rispetto all’alleanza:<br />

forze omogenee oppure il “grande carrozzone”,<br />

anche con quelle forze che hanno rappresentato<br />

per anni uno dei pilastri del sistema Nespoli,<br />

tanto per vincere e poi non governare? E’<br />

possibile sapere cosa pensa Domenico Tuccillo<br />

sulla problematica dei palazzi abusivi, a rischio<br />

abbattimento, visto che il Pd e il centrosinistra<br />

non hanno – mai – avuto il coraggio, la forza e la<br />

dign<strong>it</strong>à di presentarsi in aula quando Vincenzo<br />

Nespoli portava dei finti provvedimenti<br />

“salvacase” solo al fine della campagna<br />

elettorale? Ma questo “bubbone” cadrà sulle<br />

spalle della nuova amministrazione. Tuccillo lo<br />

sa? E se lo sa, come intende affrontarlo? Cosa<br />

pensa Tuccillo? Tuccillo rispetto ai fenomeni<br />

criminali e ai tentativi della criminal<strong>it</strong>à di<br />

infiltrarsi nelle liste cosa pensa e cosa vuole<br />

fare? Tante domande ancora da porre ma è<br />

inutile perché non arriverà mai una risposta o,<br />

peggio ancora, molte risposte sono già arrivate.<br />

Allora, uno scatto d’orgoglio se non adesso<br />

quando lo si fa? Se poi passiamo all’alleanza,<br />

le contraddizioni e le incoerenze non si contano.<br />

Part<strong>it</strong>i che hanno rotto il tavolo del centrosinistra<br />

raccontando peste e corna degli “ex” alleati<br />

(Rinasc<strong>it</strong>a e Pd) firmano un documento d’intesa<br />

insieme alle forze moderate e adesso richiamati<br />

dal “padrone” all’ovile. Si farà finta di nulla?<br />

Come la metterà “Rinasc<strong>it</strong>a” con queste<br />

forze? Lo “scudocrociato” ha governato con<br />

Vincenzo Nespoli e quel manifesto pubblicato<br />

sullo scorso numero di “Mosaico”, proprio<br />

sulla vicenda “Sean” e sul mandato d’arresto<br />

per Nespoli, per non dimenticare, ha riportato<br />

alla mente un part<strong>it</strong>o di Casini appiatt<strong>it</strong>o, su<br />

questioni serie e discriminanti, sulle posizioni<br />

del sistema e di Nespoli. Quel manifesto, a chi<br />

crede nell’alternativa, ha fatto venire ancora<br />

i brividi? Oppure è tutto dimenticato? Oppure<br />

in pol<strong>it</strong>ica tutto si può superare? Magari<br />

Tuccillo non ne sa niente della “Sean”, delle<br />

commistioni al Comune e non sa nemmeno che<br />

su Nespoli pende un mandato d’arresto della<br />

Procura. Ma gente come Antonio Cuccurese,<br />

gente come Grillo e Petrellese, hanno provato,<br />

rileggendolo, i brividi di quei giorni oppure sono<br />

pronti a predicare coerenza, lealtà, alternativa,<br />

legal<strong>it</strong>à, e poi all’atto pratico si rimangiano tutto<br />

pur di salire sul carrozzone vincente ed avviare<br />

la stagione dell’assalto alla diligenza peggio<br />

del sistema Nespoli? Se si disinteressano del<br />

programma, se sono pronti ad allearsi con chi<br />

in questi anni bui ha governato ed ha dato un<br />

contributo alla devastazione del terr<strong>it</strong>orio ed al<br />

sovvertimento dell’ordine democratico; se sono<br />

pronti ad ingoiarsi, dopo vent’anni di fallimenti,<br />

ancora Domenico Tuccillo; se non capiscono<br />

nemmeno che il nuovo sindaco, se non sarà<br />

Vincenzo Nespoli o un suo delfino, troverà nei<br />

diversi settori del Municipio una serie di trappole<br />

e insidie; potranno mai essere considerati<br />

dalla c<strong>it</strong>tadinanza come un’alternativa seria<br />

e credibile? E mi fa sorridere coloro che<br />

puntano su una presunta “autorevolezza” del<br />

candidato a sindaco addir<strong>it</strong>tura da estendersi<br />

fuori Afragola. Non sanno più a cosa appellarsi<br />

per giustificare una chiara, ingiustificata ed<br />

evidente imposizione. Dov’è questa persona?<br />

E se c’è perché non l’ha eserc<strong>it</strong>ata per liberare<br />

le ist<strong>it</strong>uzioni locali da un sistema perverso e<br />

illegale? L’autorevolezza o la si ha oppure no.<br />

E se guardiamo ai fatti, l’unico che ha avuto<br />

autorevolezza riconosciuta e riscontrabile fuori<br />

Afragola è Vincenzo Nespoli. Hanno “sciolto”<br />

Comuni e mandato a casa sindaci per cose<br />

addir<strong>it</strong>tura futili rispetto a quanto successo<br />

nel paese di Ruggiero il normanno. Nessuna<br />

figura pol<strong>it</strong>ica sarebbe usc<strong>it</strong>a indenne dal “caso<br />

Afragola”. Nespoli ci è riusc<strong>it</strong>o.<br />

Dimostrando che conta in tutti gli ambienti.<br />

Possiamo discutere sul fatto che il sindacosenatore<br />

abbia utilizzato in maniera pessima<br />

la propria autorevolezza. Benissimo. Ci siamo.<br />

Concetto pacifico. Ma nel frattempo l’ha<br />

3<br />

dimostrata. Chi, eventualmente, millanta di<br />

essere “autorevole” incominciasse a spiegare<br />

da cosa deriva la propria autorevolezza e, se ci<br />

convince, iniziasse a spiegare perché non l’ha<br />

utilizzata per aiutare Afragola nel periodo più<br />

brutto della sua storia.<br />

Mettiamo un lim<strong>it</strong>e alla decenza. O si ragiona<br />

seriamente oppure Tuccillo avrà brutte sorprese<br />

e capirà che i c<strong>it</strong>tadini di Afragola sono molto<br />

più intelligenti di quanto si possa pensare.<br />

Possibile che il centrosinistra non riesca proprio<br />

a ragionare in grande ma debba discutere sempre<br />

al ribasso? Possibile che non si capisca il clima<br />

di emergenza democratica?<br />

Pure perché se dall’altro lato il candidato a<br />

sindaco sarà Antonio Pannone, con Tuccillo il<br />

Pd commetterà un altro errore. Lascerà il discorso<br />

del rinnovamento nelle mani del centrodestra.<br />

Possibile che Vincenzo Nespoli riesca,<br />

nonostante tutto e con i lim<strong>it</strong>i del caso, addir<strong>it</strong>tura<br />

nell’impresa di lanciare un giovane mentre tutti<br />

gli altri dovrebbero ingoiarsi Tuccillo, il regista<br />

di vent’anni di fallimenti pol<strong>it</strong>ici, perché da<br />

Napoli così hanno deciso? Liberi di farlo. Però<br />

non vi lamentate se Nespoli rivince le elezioni.<br />

In questo caso si r<strong>it</strong>ornerà ai ruoli di sempre.<br />

C’è chi dai banchi dell’opposizione continuerà a<br />

garantirgli la stampella, chi si siederà dai banchi<br />

dell’opposizione a tavola con lui per chiudere<br />

accordi sugli affari da consumare mentre<br />

sull’Aventino resteranno sempre quei “singoli”,<br />

gli unici a lottare sperando di cambiare qualcosa<br />

nel bene di Afragola.<br />

Ad “urlare” la loro netta contrapposizione<br />

a sistemi illegali e di malaffare. Se vi piace<br />

questo copione, vecchio, tr<strong>it</strong>o e r<strong>it</strong>r<strong>it</strong>o, non c’è<br />

problema. Ma nessuno si permetta, però, di<br />

parlare di alternativa. Perché in campo ci sarà la<br />

continu<strong>it</strong>à del sistema Nespoli e la brutta copia<br />

di esso. E sinceramente, in ogni occasione, è<br />

sempre meglio scegliere l’originale.<br />

Almeno sappiamo chi abbiamo di fronte,<br />

chi e come bisogna combattere. Perché,<br />

nonostante tutto, se proprio questo dovesse<br />

essere lo scenario, Afragola avrà comunque<br />

un’alternativa. Seria.<br />

Un’alternativa nata sul campo, un’alternativa<br />

che non farà sconti, un’alternativa che ha già<br />

dimostrato che non è disposta a svendere il<br />

terr<strong>it</strong>orio in cambio di interessi personali o<br />

di qualche misera ed insignificante poltrona.<br />

Un’alternativa che fa ciò che predica. A<br />

differenza di tutti gli altri.<br />

In chiusura è giusto, però, lasciare una porta<br />

aperta alla speranza. Anzi, a due speranze: la<br />

prima è il centro moderato con una leadership<br />

forte ed un programma ambizioso e articolato<br />

scr<strong>it</strong>to su quanto sia stato maturato, conosciuto<br />

e sperimentato sul campo, valorizzando il<br />

percorso della vera ed unica opposizione<br />

consiliare. La seconda, più articolata, un<br />

centrosinistra allargato dove prevalgano<br />

le istanze di “Rinasc<strong>it</strong>a” e dei vertici della<br />

sezione del Pd guidata da Gennaro Espero. Le<br />

condizioni ci sono. Basta ev<strong>it</strong>are imposizioni e<br />

chiudere le porte all’ipotesi del “carrozzone”.<br />

Candidato a sindaco condiviso e coalizione di<br />

liste snelle, forti e rappresentative. L’alternativa<br />

dev’essere organizzata insieme a Tuccillo e non<br />

“nonostante Tuccillo”. La linea dev’essere netta<br />

tra chi ha avallato e sostenuto il sistema e chi<br />

l’ha combattuto. Se viene meno questo scenario,<br />

le carte si mischiano. Per tutti…


4 L’Adc mette in imbarazzo il Pd<br />

AFRAGOLA - Notizie che vengono e vanno.<br />

In ogni direzione. E i comportamenti dei consiglieri<br />

comunali e dei leader dei part<strong>it</strong>i, che si<br />

muovono come schegge impazz<strong>it</strong>e, non aiuta<br />

a chiarire il quadro. In un senso o in un altro.<br />

C’è tanta confusione. Troppa, in tutte le coalizioni<br />

che con affanno e tantissime difficoltà si<br />

tenta di mettere in piedi. Nel centrosinistra si<br />

rimescolano le carte. L’Unione di centro, dopo<br />

la figuraccia collezionata al tavolo dei centristi<br />

e ripiega di nuovo nel centrosinistra. Avanti e<br />

indietro, come una pallina di pingpong. C’è un<br />

solo ostacolo da superare per il r<strong>it</strong>orno dello<br />

“scudocrociato” nel centrosinistra: il movimento<br />

“Rinasc<strong>it</strong>a” che non vuole fare sconti<br />

sulla coerenza ed ha sempre ribad<strong>it</strong>o che non<br />

intende allearsi con chi ha già dimostrato sul<br />

campo la propria inaffidabil<strong>it</strong>à. Il segretario<br />

del movimento che mette insieme la storia del<br />

Part<strong>it</strong>o socialista e quella del Part<strong>it</strong>o repubblicano,<br />

con l’aggiunta dell’esperienza di Francesco<br />

Petrellese, Antonio Cuccurese, non si<br />

lascia trascinare nei personalismi e nella guerra<br />

dei veleni. Cuccurese ragiona in termini pol<strong>it</strong>ici,<br />

dà stoccate incisive per buoni intend<strong>it</strong>ori.<br />

“ – spiega Cuccurese – e non iniziamo certo<br />

oggi. La nostra strada è stata tracciata e gli<br />

obiettivi che ci siamo posti li abbiamo sempre<br />

ribad<strong>it</strong>i in ogni occasione, anche attraverso<br />

articoli di giornale. E sono sempre gli stessi.<br />

L’Udc e l’Idv erano seduti al nostro tavolo.<br />

Poi si sono alzati e se ne sono andati. Quindi,<br />

qualsiasi chiarimento tocca a loro e non certo<br />

a noi, consapevoli che Rinasc<strong>it</strong>a andrà avanti<br />

per la propria strada. Noi siamo gente che<br />

quando firma i documenti li rispetta, ci crede<br />

e va fino in fondo. Chi ha fatto diversamente<br />

se ne assumerà la responsabil<strong>it</strong>à e chiarirà,<br />

se vorrà, la propria posizione. Ammesso che<br />

vogliano riaprire un dialogo con noi che, in<br />

ogni caso, avrà condizioni differenti rispetto al<br />

passato. Rinasc<strong>it</strong>a farà parte di una coalizione<br />

snellissima in termini di liste, forti e rappresentative,<br />

e che si fonda su due pilastri: Rinasc<strong>it</strong>a<br />

ovviamente, e il Part<strong>it</strong>o democratico. Con<br />

una prerogativa inderogabile, ossia quella che<br />

tutte le delibere e le scelte importanti assunte<br />

dall’amministrazione in carica dovranno essere<br />

revocate per aprire una nuova stagione pol<strong>it</strong>ica<br />

di efficienza, di legal<strong>it</strong>à, di trasparenza<br />

di Giovanni De Cicco<br />

e di sviluppo concertato e sostenibile. Si badi<br />

bene, parlo di dialogo. Le alleanze sono altra<br />

cosa. Siamo consapevoli che le problematiche<br />

di Afragola sono talmente complesse che se<br />

dovessimo vincere le elezioni, servirà il contributo<br />

di tutte le forze sane, indipendentemente<br />

dalla collocazione pol<strong>it</strong>ica, per affrontarle e<br />

risolverle. E questo obiettivo lo si raggiunge<br />

solo con confronto e col dialogo”. Idee chiarissime.<br />

Poi, c’è un’altra nov<strong>it</strong>à. Una sorpresa che<br />

spiazza tutti quelli che volevano portare gli attori<br />

all’ultimo minuto per poi imporre le scelte<br />

più importanti in tema di candidato a sindaco<br />

e alleanza. “Rinasc<strong>it</strong>a” ha preteso che prima<br />

delle elezioni Pol<strong>it</strong>ichevenga ufficializzata<br />

l’alleanza e magari venga diffuso pure il nome<br />

del candidato a sindaco. Ma la prior<strong>it</strong>à resta<br />

l’alleanza. E visti i tempi stretti, sarà difficile<br />

riportare dentro il centrosinistra l’Italia dei<br />

valori con una propria lista e, peggio ancora<br />

l’Unione di centro. Con quali motivazioni credibili?<br />

Antonio Cuccurese affronta ogni tema<br />

senza peli sulla lingua. Anche quello spinoso<br />

del nome del candidato a sindaco. “Il nome di<br />

Rinasc<strong>it</strong>a lo conoscono tutti (Pasquale Grillo,<br />

ndd) – continua Cuccurese – e aspettiamo che<br />

il Pd ci comunichi ufficialmente il nome del<br />

proprio candidato a sindaco. Di sol<strong>it</strong>o, i grandi<br />

part<strong>it</strong>i non si presentano con un solo nome<br />

ma con una rosa di nomi. Se, invece, il Pd intenderà<br />

portare al tavolo un solo nome e se<br />

il nome in questione dovesse essere quello di<br />

Domenico Tuccillo, significa che acceleriamo<br />

i tempi. Significa che il Pd ha già trovato una<br />

sintesi interna e che quindi dovrà confrontarsi<br />

solo con gli alleati. Due nomi comunque autorevoli”.<br />

Antonio Cuccurese attende tutti al<br />

varco perché è consapevole di essere stato uno<br />

dei pochi volti coerenti negli anni bui e adesso<br />

è arrivato il momento di far “pesare” la propria<br />

credibil<strong>it</strong>à che non può essere regalata a chi,<br />

invece, rappresenta la brutta copia del sistema<br />

o a quelle forze che hanno dimostrato grande<br />

inaffidabil<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica. Pure perché c’è un punto<br />

nel ragionamento di Antonio Cuccurese che<br />

non deve passare inosservato. Il segretario di<br />

“Rinasc<strong>it</strong>a” parla di coalizione snella. Snella<br />

in termini di liste. E se facciamo due conti, il<br />

centrosinistra ne conta già 4. Part<strong>it</strong>o democratico,<br />

Giovani democratici, Rinasc<strong>it</strong>a e la lista<br />

19 gennaio 2013<br />

Afragola<br />

“Tuccillo? Spiegasse perché il parcheggio<br />

in viale Cristo Re non è stato realizzato...”<br />

Il capogruppo Enrico Espos<strong>it</strong>o lancia un nuovo schema per il centro: “Società civile e tutti quelli che non condividono<br />

né il Pd né il Pdl, stufi del marciume che caratterizza la classe pol<strong>it</strong>ica”. Su Mimmo Tuccillo: “Ha tante cose da<br />

spiegare. Anche le licenze edilizie rilasciate dal sistema a soggetti a lui vicini utilizzando dei metodi che tutti<br />

vogliono combattere a chiacchiere ma che all’epoca dei fatti Tuccillo non ha mai contestato. Anzi…”<br />

del candidato a sindaco. Quindi, ci sarà spazio<br />

al massimo per un’altra lista che dovrà fare da<br />

sintesi per tutti coloro che, magari, intenderanno<br />

salire sul carro del centrosinistra. Porte<br />

chiuse di fatto alla civica di Pasquale Russo,<br />

ad Afragola libera ad altre liste ad personam<br />

o a costole dell’Italia dei valori che in termini<br />

di consensi non hanno mai espresso grande<br />

rappresentativ<strong>it</strong>à. Tutti insieme, al massimo,<br />

potranno comporre una lista per avere dir<strong>it</strong>to<br />

di c<strong>it</strong>tadinanza. Gli errori in pol<strong>it</strong>ica si pagano.<br />

Cuccurese ha ben cap<strong>it</strong>o che il “grande carrozzone”<br />

non serve.<br />

Altra indiscrezione.In c<strong>it</strong>tà e nei paesi lim<strong>it</strong>rofi<br />

si è diffusa la notizia che il consigliere del Pd,<br />

Andrea Maiello, stia componendo una lista<br />

civica addir<strong>it</strong>tura da collocare nel centrodestra<br />

di Vincenzo Nespoli o nello schieramento ipotetico<br />

di eventuali “dissidenti” del Popolo delle<br />

libertà. La sment<strong>it</strong>a arriva decisa e senza mezzi<br />

termini: “E’ una bufala – dichiara Andrea<br />

Maiello – sono del Pd, resto nel Pd e qualsiasi<br />

iniziativache intraprenderò non potrà mai vedermi<br />

alleato di un centrodestra nei confronti<br />

del quale ho fatto cinque anni di opposizione.<br />

E’ una considerazione pol<strong>it</strong>ica, non personale,<br />

che vale sia per il Pdl sia nei confronti di<br />

eventuali dissidenti del centrodestra. C’è un<br />

orizzonte vastissimo che ci divide sul piano<br />

pol<strong>it</strong>ico e amministrativo, anche nel rispetto e<br />

nella coerenza del percorso che ho fatto fino<br />

ad oggi ribadisco che non c’è alcuna possibil<strong>it</strong>à<br />

che mi veda in un ipotetico centro o addir<strong>it</strong>tura<br />

in un centrodestra che ho combattuto fino<br />

ad oggi e dal quale mi divide una concezione<br />

pol<strong>it</strong>ica, amministrativa e di metodo”. Non c’è<br />

altro da aggiungere sull’argomento. Le questioni<br />

aperte nel centrosinistra restano quelle<br />

dei rapporti tra la coalizione, l’Italia dei valori<br />

e l’Udc. “Si fanno tante chiacchiere – spiega<br />

Salvatore Iavarone, leader dell’Idv – ma l’unica<br />

cosa che di concreto c’è ad Afragola è il<br />

programma dell’Italia dei valori che abbiamo<br />

fatto girare e pubblicato persino sui giornali.<br />

Sulla base di queste indicazioni abbiamo cercato<br />

degli interlocutori nel centrosinistra e al<br />

centro ma tutti i tavoli convocati hanno solo<br />

prodotto aria fr<strong>it</strong>ta perché nessuno si è voluto<br />

confrontare sul programma che, per noi, resta<br />

l’aspetto principale. L’Idv è un part<strong>it</strong>o di cen-


19 gennaio 2013<br />

Afragola<br />

www.napolimetropoli.<strong>it</strong> - il portale “all news” dell’area nord<br />

trosinistra ed ha sete di confronto ma purtroppo<br />

non riusciamo ad individuare interlocutori<br />

anche perché tutti preferiscono i tatticismi e<br />

adesso pensano a come posizionarsi per le<br />

elezioni Pol<strong>it</strong>iche di febbraio. Oltre le chiacchiere<br />

restano i fatti e agli amici di Rinasc<strong>it</strong>a<br />

ricordo che non si fa una riunione nel centrosinistra<br />

dall’ottobre 2012. E’ da quella data che<br />

nel centrosinistra non si discute più. Quindi,<br />

di cosa vogliono parlare?”. Altra notizia che<br />

conferma la ricostruzione di “Mosaico”. L’Idv<br />

torna nel centrosinistra e il documento che ha<br />

firmato col centro è carta straccia. Si ha l’impressione,<br />

in ver<strong>it</strong>à, che tutti sono pronti in<br />

nome della v<strong>it</strong>toria e delle poltrone a subire<br />

Domenico Tuccillo come candidato a sindaco<br />

o a scegliere un’altra strada. Basta che sia<br />

quella che apre le porte del Palazzo. E’ palese.<br />

E il fatto che la candidatura di Domenico Tuccillo<br />

si tratti di un’imposizione lo dimostrano<br />

le stesse parole dei rappresentanti del centrosinistra.<br />

Il Pd non lo ha ancora messo sul tavolo.<br />

Nel part<strong>it</strong>o i “democrat” non ne hanno ancora<br />

parlato ufficialmente.<br />

Nessuno sa niente ufficialmente. Ma tutti sono<br />

convinti che il candidato a sindaco sia lui, l’ex<br />

parlamentare della Margher<strong>it</strong>a, e lavorano per<br />

organizzare una coalizione, e di conseguenza<br />

le liste, innanz<strong>it</strong>utto per vincere e poi per imbrigliare<br />

il sindaco ed ev<strong>it</strong>are qualsiasi degenerazione.<br />

Nessuno lo nomina, e chi lo fa si<br />

rifugia dietro le dovute cautele del caso, ma<br />

il candidato a sindaco del centrosinistra resta<br />

Domenico Tuccillo. E’, ad oggi, Domenico<br />

Tuccillo. Anche per chi ha percorso altre strade<br />

ed una volta fall<strong>it</strong>e è pronto a cospargersi<br />

il capo di cenere e soccombere alla corte del<br />

vicesegretario regionale del Pd in cambio di<br />

posti al sole. La stessa logica che ha caratterizzato<br />

e caratterizza i consiglieri comunali e gli<br />

assessori del Pdl nel loro rapporto con Vincenzo<br />

Nespoli. Tutti ne parlano male ma nessuno<br />

ha il coraggio di prenderne le distanze per<br />

non perdere le posizioni di vantaggio personali<br />

che il sistema garantisce. E il segretario di<br />

“Rinasc<strong>it</strong>a”, Antonio Cuccurese, vuole proprio<br />

ev<strong>it</strong>are che il centrosinistra si trasformi nella<br />

brutta copia del centrodestra. Ma deve fare<br />

attenzione anche a possibili colpi bassi che<br />

potranno essere sferrati pure dall’interno del<br />

movimento che guida.<br />

Nel centrodestra, invece, ogni decisione concreta<br />

è rinviata a dopo le elezioni Pol<strong>it</strong>iche.<br />

Pure perché il candidato che Vincenzo Nespoli<br />

ha invest<strong>it</strong>o come continu<strong>it</strong>à del sistema in<br />

atto resta Antonio Pannone. Il vicesindaco di<br />

Nespoli. Ma si ha la sensazione che si tratti di<br />

un modo per tenere occupata la casella. Per poi<br />

riempirla col nome giusto a giochi fatti. Proprio<br />

come 5 anni fa.<br />

Molto dipende dalla riconferma di Vincenzo<br />

Nespoli e Pina Castiello in Parlamento, e<br />

dalla forza e dal coraggio dei “dissidenti anti<br />

Pannone” come Biagio Castaldo, presidente<br />

del consiglio comunale, Mario Carnevale,<br />

capogruppo consiliare del Pdl, Cristina Acri,<br />

consigliere del Pdl, e gli assessori Tommaso<br />

Bassolino e Domenico Pol<strong>it</strong>o. Senza di loro<br />

il centrodestra è destinato alla sconf<strong>it</strong>ta. Vincenzo<br />

Nespoli lo sa e non è stupido al punto di<br />

perdere i “capielettori” più forti pur di candidare<br />

Antonio Pannone. Nemmeno per sogno.<br />

E chi conosce il sindaco-senatore sa come ragiona<br />

e che non si innamora delle idee ma si<br />

tratta di un uomo che preferisce la “sostanza”.<br />

Il problema vero è un altro: capire se i “dissidenti”<br />

fanno sul serio e dopo 5 anni di fallimenti<br />

intendono aprire una fase nuova nel<br />

centrodestra, distanti dal sistema che comunque<br />

loro stessi hanno alimentato, oppure se<br />

si tratta del classico “giochetto” per alzare il<br />

prezzo e farsi comprare da Nespoli, magari, a<br />

prezzi fuori mercato.<br />

E questo dilemma è pure nella testa del sindaco-senatore<br />

il quale, prima di decidere, deve<br />

capire come finiranno le elezioni Pol<strong>it</strong>iche,<br />

quale epilogo per il consiglio comunale di<br />

Afragola e, quale sarà la sua sorte e quella di<br />

Pina Castiello, e poi si preoccuperà di “recuperare”,<br />

e in questo la sua elezione in Parlamento<br />

diventa fondamentale, chi minaccia di<br />

prendere le distanze dal sistema. Tanto è noto<br />

a tutti: Biagio Castaldo cova sogni da leader.<br />

Vuole fare il candidato a sindaco ed ha ribad<strong>it</strong>o<br />

a più riprese di essere pronto a mettersi a capo<br />

di uno schieramento civico ma non se ne parla<br />

proprio di sostenere Antonio Pannone.<br />

Futuro e libertà attende l’es<strong>it</strong>o delle Pol<strong>it</strong>iche<br />

prima di pensare all’evoluzione locale e<br />

il consigliere Biagio Montefusco non chiude<br />

le porte a nessuna ipotesi, tranne la netta distanza<br />

dal sistema Nespoli. Resta “Afragola<br />

libera” dell’ingegnere Luigi Credendino e<br />

dell’ingegnere Carlo Sepe, l’Api e l’Adc di<br />

Enrico Espos<strong>it</strong>o. Il discorso della sintesi delle<br />

liste impedisce al movimento civico di allearsi<br />

col centrosinistra presentando il proprio<br />

simbolo sulla scheda elettorale mentre Enrico<br />

Espos<strong>it</strong>o mai e poi mai si cospargerà il capo di<br />

cenere per piegarsi alla corte del Pd, subendo,<br />

tra l’altro, l’imposizione di Mimmo Tuccillo<br />

candidato a sindaco.<br />

“Il progetto pol<strong>it</strong>ico dell’Adc – spiega Espos<strong>it</strong>o<br />

– è la formazione di un grande cartello di centro<br />

formato da soggetti che intendono scrivere<br />

un futuro importante per Afragola e sono delusi<br />

dal Pdl e dal Pd. Coinvolgendo le istanze<br />

della società civile che non vuole avvicinarsi<br />

alla pol<strong>it</strong>ica, parlo di energie e risorse importanti,<br />

a causa del marciume che caratterizza<br />

l’attuale classe dirigente”. Poi arriva la stoccata<br />

diretta a Domenico Tuccillo che fa capire<br />

quanto la “questione morale” può trasformarsi<br />

in un boomerang per il centrosinistra. “Domenico<br />

Tuccillo – spiega Enrico Espos<strong>it</strong>o – non<br />

so dov’è stato gli ultimi cinque anni di pol<strong>it</strong>ica<br />

locale. E gli consiglio di restare dov’è perché è<br />

giusto e doveroso che la rinasc<strong>it</strong>a e il riscatto<br />

di Afragola sia guidato da chi si è rimboccato<br />

le maniche ed ha lavorato sodo sul terr<strong>it</strong>orio<br />

5<br />

per combattere l’illegal<strong>it</strong>à e sistemi di malgoverno.<br />

Nessuno più di me, avendo rappresentato<br />

per un breve periodo l’area moderata<br />

del centrodestra, può affrontare certi discorsi.<br />

Proprio perché appena ho cap<strong>it</strong>o qual era la<br />

musica non ho es<strong>it</strong>ato a prendere le distanze<br />

a tutela dell’interesse collettivo, sacrificando<br />

posizioni pol<strong>it</strong>iche di comodo. Se Tuccillo<br />

vuole candidarsi a sindaco cominciasse a<br />

spiegare come mai nel piano triennale delle<br />

opere pubbliche di Vincenzo Nespoli c’era la<br />

creazione di una serie di parcheggi in c<strong>it</strong>tà.<br />

Tra cui, uno da realizzare sull’area dei suoli<br />

di viale Cristo Re. Alle spalle della statua di<br />

Padre Pio. Parcheggi che non sono mai stati<br />

realizzati ed il sistema è stato costretto a ripiegare<br />

sulle “strisce blu”. Tuccillo è in grado di<br />

spiegare, e lo affermo con contezza di causa,<br />

come mai quell’area di sosta non è stata mai<br />

realizzata, così come da programma del centrodestra.<br />

E lo faccia spiegando la ver<strong>it</strong>à. E, se<br />

ha voglia, Tuccillo può spiegarci anche come<br />

mai i soggetti a lui più vicini o hanno lasciato<br />

il consiglio comunale, dimettendosi dalla carica,<br />

oppure hanno sostenuto Vincenzo Nespoli<br />

facendo la stampella. Ed infine, sempre Tuccillo<br />

dovrà spiegarci cosa pensa di alcune concessioni<br />

edilizie che il sistema che vogliono<br />

combattere ha garant<strong>it</strong>o a persone a lui vicine<br />

con metodi che tutti a chiacchiere condanniamo<br />

ma che, all’epoca dei fatti, Tuccillo non ha<br />

mai speso una parola per contestarli. Se non<br />

lo spiega ma si candiderà a sindaco leg<strong>it</strong>timamente<br />

con il Pd e Rinasc<strong>it</strong>a, lo spiegherò io<br />

in campagna elettorale, avendo vissuto quegli<br />

anni da protagonista nel centrodestra e anche<br />

per quei motivi decisi di prendere le distanze<br />

da un sistema di malgoverno che ha goduto<br />

di coperture e complic<strong>it</strong>à autorevoli. Afragola<br />

deve sapere la ver<strong>it</strong>à sui rapporti che si vedono<br />

e su quelli che non si vedono…”. Licenze,<br />

programmazione di investimenti saltati, stampelle<br />

prestate al sistema, complic<strong>it</strong>à, accordi<br />

sotto banco, coperture, connivenze. Il centrosinistra<br />

se vuole organizzare l’alternativa non<br />

può partire da una s<strong>it</strong>uazione imbarazzante,<br />

caratterizzata da tante ombre, sospetti e qualche<br />

ingombrante certezza che fa a pugni con la<br />

“questione morale” usata come clava per bocciare<br />

il sistema Nespoli.<br />

Se Enrico Espos<strong>it</strong>o dovesse fare la sua campagna<br />

elettorale su questi dettagli e approfondire<br />

i temi oggetto della sua dichiarazione, cosa farebbero<br />

“Rinasc<strong>it</strong>a” e tutti coloro che vogliono<br />

cambiare registro sul serio? Con quale faccia<br />

si presenterebbero nelle case dei c<strong>it</strong>tadini e sui<br />

palchi? Semplice.<br />

Con la faccia di chi vuole sost<strong>it</strong>uire un sistema<br />

che ha condiviso con ruoli minori e aspira,<br />

adesso,a salire la scala gerarchica. Con gli<br />

stessi metodi, gli stessi obiettivi, gli stessi valori<br />

e le stesse regole. E questo ciò che vuole la<br />

parte sana del centrosinistra? Non l’apparato,<br />

non le lobby, non gli imprend<strong>it</strong>ori, ma la parte<br />

sana. E’ questo ciò che vuole?


6 Riceviamo e volentieri pubblichiamo<br />

AFRAGOLA - Nell’attesa di entrare nell’imminente<br />

agone elettorale, r<strong>it</strong>engo opportuno<br />

esprimere il mio punto di vista su quanto è<br />

accaduto pol<strong>it</strong>icamente in questi ultimi mesi e<br />

su quanto ancora dovrà sicuramente accadere<br />

nei prossimi. Ciò lo si r<strong>it</strong>iene, per chi come<br />

me è impegnato nella v<strong>it</strong>a sociale e pol<strong>it</strong>ica di<br />

Afragola, una utile ed opportuna necess<strong>it</strong>à. Il<br />

comp<strong>it</strong>o che mi propongo con questo mio articolo,<br />

è in primo luogo quello di ev<strong>it</strong>are di assumere<br />

la funzione del “saccente”, lanciando<br />

strali a destra ed a manca e poi, se mi riesce,<br />

tentare di sviluppare una riflessione che possa<br />

in qualche modo essere un utile contributo<br />

alle iniziative che si concretizzeranno sempre<br />

di più fino al momento della campagna elettorale<br />

amministrativa per il<br />

rinnovo del governo locale<br />

della prossima primavera.<br />

Qualche brevissimo riferimento<br />

però a ciò che è successo<br />

in questi ultimi mesi<br />

non può assolutamente essere<br />

ignorato.<br />

In primis va evidenziato<br />

l’assoluto “silenzio” del<br />

centrodestra e di contro<br />

la frenetica fibrillazione,<br />

a prescindere dai toni, di<br />

tutti gli altri contendenti.<br />

Appare evidente che è del<br />

tutto inutile, con quanto<br />

sopra premesso, entrare<br />

nel mer<strong>it</strong>o di tali comportamenti.<br />

Ciò che mi preme<br />

però evidenziare è la singolare<br />

circostanza che ha<br />

caratterizzato gli aspiranti<br />

candidati a sindaco. Infatti,<br />

coloro i quali si sono sent<strong>it</strong>i<br />

e tutt’ora si sentono in grado di ricoprire il<br />

ruolo di candidato a primo c<strong>it</strong>tadino di Afragola<br />

sono all’incirca una decina. La convulsa<br />

e diversificata attiv<strong>it</strong>à portata avanti in questi<br />

mesi da tali candidati è indice, a mio modesto<br />

giudizio, di un vuoto pol<strong>it</strong>ico enorme. Fenomeno<br />

assolutamente inesistente negli anni in cui i<br />

part<strong>it</strong>i erano saldamente presenti nella nostra<br />

società, quando il candidato a sindaco e mi<br />

riferisco non solo agli ultimi 20 anni, doveva<br />

necessariamente essere una personal<strong>it</strong>à dotata<br />

di caratteristiche in grado di fare imme-<br />

Una guida autorevole<br />

e democrazia partecipata<br />

di Michele Fusco *<br />

diatamente la differenza. Non è condivisibile<br />

che tanti (è un mio giudizio), fuori dai part<strong>it</strong>i,<br />

o rappresentanti di liste personali, o altri che<br />

pur facendo parte di part<strong>it</strong>i ne detengono una<br />

gestione privatistica, o altri ancora che non disdegnano<br />

il continuo cambio di casacca, o ancora<br />

rappresentanti di una pol<strong>it</strong>ica “urlata”,<br />

o ancora soggetti capaci economicamente di<br />

organizzare liste civiche, e tanti altri ancora,<br />

possono porsi all’attenzione della c<strong>it</strong>tadinanza<br />

come coloro ai quali bisogna guardare per<br />

auspicarsi una c<strong>it</strong>tà migliore. Io sinceramente<br />

mi rifiuto di sottostare a tale cliché autorappresentativo<br />

e spero che insieme a me ce ne<br />

siano tanti in questa nostra Afragola che un<br />

tempo pur vantava una classe dirigente invi-<br />

diata dall’intero circondario.<br />

La conseguenza di tante “prime donne” ha<br />

prodotto un gioco di strategie infin<strong>it</strong>amente<br />

tortuoso, tanto da risultare oscuro negli obiettivi,<br />

agli stessi addetti ai lavori generando una<br />

confusione inaud<strong>it</strong>a, capace solo di dividere<br />

anziché di unire. Io credo che coloro i quali,<br />

singoli o associati, hanno a cuore l’interesse<br />

generale del paese, devono ragionare in maniera<br />

scevra da un interesse di parte, evidenziando<br />

nello stesso tempo il dovere morale di<br />

difendere Afragola, “stanando” se stessi e la<br />

19 gennaio 2013<br />

Afragola<br />

Riflessione di Michelino Fusco, autorevole dirigente del Part<strong>it</strong>o democratico, sulle prossime elezioni<br />

Amministrative. Identik<strong>it</strong> del candidato a sindaco e attenta analisi che offre numrerosi spunti di confronto e di<br />

dibatt<strong>it</strong>o tra chi lavora ad un’alternativa al sistema Nespoli<br />

gente perbene, coinvolgendola a lavorare per<br />

il bene comune con l’intento di perseguire taluni<br />

obiettivi essenziali sia nelle cose da farsi,<br />

sia nella composizione delle diverse liste di<br />

candidati che saranno offerte poi alla c<strong>it</strong>tadinanza.<br />

Per quanto mi riguarda ciascuno obiettivo non<br />

potrà prescindere dal porre il c<strong>it</strong>tadino al centro<br />

della v<strong>it</strong>a amministrativa. Dobbiamo essere<br />

in grado di creare anche nella nostra realtà<br />

meridionale un “Comune” che faccia vedere<br />

tutti i giorni che le cose possono essere diverse<br />

e che “partendo da se”, attua buone pratiche,<br />

dimostrando da sub<strong>it</strong>o un clima adatto al<br />

cambiamento. I prossimi cinque anni dovranno<br />

essere quindi quelli della democrazia partecipativa,<br />

una scommessa<br />

pos<strong>it</strong>iva sulla volontà e capac<strong>it</strong>à<br />

di cambiamento, un<br />

atto di fiducia nei confronti<br />

dei c<strong>it</strong>tadini. La partecipazione<br />

deve essere quindi uno<br />

strumento reale per decidere<br />

e governare. Pertanto la<br />

democrazia partecipata è il<br />

metodo con il quale la prossima<br />

amministrazione dovrà<br />

porsi l’obiettivo di governare<br />

nel prossimo quinquennio<br />

la c<strong>it</strong>tà e il terr<strong>it</strong>orio. Ciò<br />

non significa svilire il ruolo<br />

e lo spazio della leg<strong>it</strong>tima<br />

rappresentanza dei c<strong>it</strong>tadini,<br />

ma incrementare la fascia<br />

delle persone coinvolte<br />

nei processi decisionali. Per<br />

raggiungere tale ambizioso<br />

obiettivo, è tuttavia necessario<br />

partire dal vertice. Passione,<br />

competenza, spir<strong>it</strong>o<br />

di servizio, capac<strong>it</strong>à di fare squadra sono le<br />

caratteristiche che dovranno accomunare le<br />

donne e gli uomini della nuova amministrazione.<br />

Ne dovranno far parte tante persone libere,<br />

disinteressate, dotate di forti principi morali<br />

e democratici, che non intendono tramutarsi<br />

in professionisti della pol<strong>it</strong>ica. So che è difficile,<br />

ma sono convinto ed auspico, che tutte<br />

le persone per bene dovranno adoperarsi per<br />

convincere la stragrande maggioranza della<br />

popolazione ad esprimere la propria fiducia a<br />

rappresentanti del popolo degni di far parte


19 gennaio 2013<br />

Afragola<br />

www.napolimetropoli.<strong>it</strong> - il portale “all news” dell’area nord<br />

della ist<strong>it</strong>uzione comunale. In assenza quindi<br />

del ruolo dei part<strong>it</strong>i e nella impossibil<strong>it</strong>à degli<br />

stessi di offrire una nuova classe dirigente dovranno<br />

essere pertanto i c<strong>it</strong>tadini ad effettuare<br />

la selezione per una composizione di un consiglio<br />

comunale all’altezza del ruolo e attento<br />

alla fase economica in cui viviamo. Il momento<br />

è estremamente difficile. Le difficoltà economiche<br />

in cui versano le imprese e le famiglie sono<br />

enormi. L’incertezza che domina ciascuno di<br />

noi è notevole. La disoccupazione ad ogni livello<br />

non è più sopportabile. L’Ente Locale<br />

deve rappresentare rispetto a tali difficoltà,<br />

un concreto punto di riferimento ist<strong>it</strong>uzionale<br />

in grado di farsi portavoce di tale malessere<br />

e deve essere capace di interloquire sistematicamente<br />

con i propri amministrati, anteponendo<br />

finalmente il loro ad ogni altro problema<br />

ed impegnandosi a risolvere le difficoltà con<br />

ogni mezzo. Un “Comune” quindi, “amico”<br />

della gente, capace di utilizzare le proprie risorse<br />

per risolvere i problemi e non aggravarli<br />

o rinviarli, facendo in modo che il “dipendente<br />

comunale” sia di supporto a tale metodo e cost<strong>it</strong>uisca<br />

il motore di tale iniziativa.<br />

In tale contesto appare evidente che il ruolo<br />

del primo c<strong>it</strong>tadino non può assolutamente essere<br />

rappresentativo ed autoreferenziale. Per<br />

rendere possibile e concreto quanto sopra,<br />

Afragola necess<strong>it</strong>a di una personal<strong>it</strong>à forte,<br />

capace d’interpretare un comp<strong>it</strong>o estremamente<br />

difficile in un momento in cui le risorse<br />

economiche sono del tutto inesistenti. E’ per<br />

questo motivo, a mio giudizio, che il futuro<br />

Sindaco non può essere uno dei tanti, ma deve<br />

necessariamente essere qualcuno capace non<br />

solo di interpretare tali esigenze, ma avere<br />

l’autorevolezza di trasferirle e risolverle all’unisono<br />

con le altre ist<strong>it</strong>uzioni. La fase in cui viviamo<br />

non ci consente quindi di affidare questo<br />

gravoso comp<strong>it</strong>o a uomini pol<strong>it</strong>ici certamente<br />

mer<strong>it</strong>evoli pur presenti ad Afragola, lo sforzo è<br />

quello di affidare la nostra fiducia a qualcuno<br />

in grado di garantirci di più e meglio.<br />

Il Sindaco che eleggeremo non dovrà né sentirsi,<br />

né essere il “padrone” della coalizione,<br />

né della c<strong>it</strong>tà, ma il loro semplice “serv<strong>it</strong>ore”.<br />

Colui il quale sceglieremo per tale gravosa<br />

funzione pubblica, dovrà essere autorevole non<br />

solo, ma accred<strong>it</strong>ato anche fuori del nostro terr<strong>it</strong>orio,<br />

oltre che distinguersi in base alle sue<br />

capac<strong>it</strong>à ed alle sue doti morali dovrà anche<br />

essere capace di dare valenza e prestigio alla<br />

squadra con la quale dovrà governare Afragola.<br />

Può sembrare semplice retorica ed invece<br />

non è così. Ciascuno di noi, nell’interesse del<br />

7<br />

bene comune, dovrà essere capace di prodigarsi<br />

per questo fine, di ev<strong>it</strong>are inutili contrapposizioni<br />

di potere, di lavorare per gli altri e<br />

non per se stessi. Questo è quello che la gente<br />

vuole e questo è quello che le persone perbene<br />

dovranno essere capace di fare. Non è facile.<br />

Significa mettere da parte ambizioni, aspettative,<br />

desideri, aspirazioni, tutte cose leg<strong>it</strong>time,<br />

ma la nostra C<strong>it</strong>tà, se forte è il sentimento che<br />

ad essa ci lega, chiede questo enorme sacrificio<br />

e noi dobbiamo dimostrare di essere pronti<br />

a fare un passo indietro, non per favorire nella<br />

fattispecie “l’amico”, ma esclusivamente per<br />

mettere alla guida di questo percorso una<br />

persona di qual<strong>it</strong>à, di ampio spessore morale,<br />

un uomo che conosca la realtà nella quale<br />

viviamo, con una storia pol<strong>it</strong>ica ineccepibile.<br />

Una persona perbene quindi di grande esperienza<br />

e visibil<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica, che possa più facilmente<br />

attrarre la fiducia della gente conquistando<br />

un grande consenso elettorale, che lo<br />

possa mettere al riparo dal “ricatto” di una<br />

possibile maggioranza variegata (malgrado le<br />

proffer<strong>it</strong>e buone intenzioni) che ostacolerebbe<br />

non poco il momento decisionale e la futura<br />

attiv<strong>it</strong>à consiliare.<br />

*dirigente Part<strong>it</strong>o democratico Afragola<br />

Circolo degli Univers<strong>it</strong>ari ad Afragola:<br />

“Dalle Periferia alla C<strong>it</strong>tà”<br />

AFRAGOLA – Un successo importante del “Circolo degli univers<strong>it</strong>ari di Afragola”:<br />

democrazia partecipata, “Dalla periferia alla c<strong>it</strong>tà”. L’intento è quello di<br />

sperimentare modelli di coinvolgimento e partecipativi per i c<strong>it</strong>tadini nelle scelte<br />

pubbliche, in sostanza si sta cercando di formare un “nuovo” interesse verso<br />

il proprio terr<strong>it</strong>orio tale da garantire un visione inev<strong>it</strong>abilmente più articolata<br />

di quanto possa sostenere un’amministrazione con le proprie conoscenze, oltre<br />

con i classici strumenti pol<strong>it</strong>ici-dirigenziali ancora in auge. In sostanza si cerca<br />

di rimettere in moto quel sano attivismo sociale ormai decaduto da diversi<br />

decenni. Con un filo conduttore ben preciso, più flessibile, meglio integrato e<br />

forse più sofisticato rispetto al passato, dove i c<strong>it</strong>tadini in quanto attori principali<br />

– progettisti – del proprio destino culturale e pol<strong>it</strong>ico, potranno ricominciare a<br />

delineare il proprio futuro con nuovi strumenti, che andranno ad integrare una<br />

nuova pol<strong>it</strong>ica- amministrativa, senza mai dimenticare i bambini, e i ragazzi con<br />

le proprie istanze. Del resto se una c<strong>it</strong>tà è sostenibile per un bambino, lo sarà<br />

a maggior ragione per un adulto, per un anziano o per un diversamente abile.<br />

Il Circolo degli Univers<strong>it</strong>ari ha promosso negli scorsi mesi due incontri con la<br />

c<strong>it</strong>tà, il prossimo è il terzo. Il terzo incontro, svoltosi presso la scuola del rione<br />

“Salicelle”, è stato sperimentato l’uso dell’Open Space Technology in quanto<br />

rappresenta uno degli strumenti più versatili e adatto per affrontare tematiche<br />

difficili ed eterogenee come quelle relative alla C<strong>it</strong>tà in quanto sistema complesso.<br />

Non a caso, dopo i due primi incontri tenuti ad Afragola (un World Cafè e<br />

una Analisi mediante l’uso di Carte Tematiche) che hanno avuto come scenario<br />

il tema: La mobil<strong>it</strong>à sostenibile ad Afragola, si è delineata sempre più la volontà<br />

di continuare sulla scia del successo del World Cafè l’<strong>it</strong>er partecipativo nella<br />

c<strong>it</strong>tà. Non a caso e in particolare è emersa più volte – duranti gli incontri – la<br />

problematica relativa all’integrazione sociale tra il Centro c<strong>it</strong>tà e il quartiere<br />

Salicelle tale da spingerci alla ricerca di uno strumento partecipativo che possa<br />

garantire gli ab<strong>it</strong>anti del quartiere una visione “da” e non “verso” le Salicelle in<br />

modo da rendere esplicative le istanze maggiormente sent<strong>it</strong>e e prior<strong>it</strong>arie.<br />

Al terzo incontro, presso la scuola delle “Salicelle”, hanno partecipato tecnici,<br />

pol<strong>it</strong>ici, associazioni, sindacati, docenti e c<strong>it</strong>tadini. Per Salvatore Iavarone,<br />

presidente del Circolo degli Univers<strong>it</strong>ari, “si tratta di un ennesimo incontro per<br />

coinvolgere la c<strong>it</strong>tà ed ascoltare i reali bisogni degli afragolesi. Quest’anno il<br />

2013 è iniziato con una serie di eventi proprio presso il quartiere delle Salicelle<br />

a cui siamo da sempre particolarmente legati”.<br />

Gli eventi sociali proseguono a r<strong>it</strong>mo serrato. Dalla prossima settimana saranno<br />

ad Afragola studenti univers<strong>it</strong>ari provenienti da tutte le parti del mondo per tutto<br />

il 2013. Saranno osp<strong>it</strong>ati a Napoli ed alcuni ad Afragola e svolgeranno attiv<strong>it</strong>à di<br />

volontariato, ma vis<strong>it</strong>eranno anche bellezze della Campania. Si tratta di due diversi<br />

progetti che si realizzeranno nel 2013, uno con l’associazione univers<strong>it</strong>aria<br />

“Aiesec” in collaborazione con il Circolo degli univers<strong>it</strong>ari ed una nel periodo<br />

estivo con Legambiente nell’amb<strong>it</strong>o del volontariato internazionale. L’iniziativa<br />

dell’associazione Aiesec che è presente in 110 Paesi al mondo e con più di<br />

60mila membri, partirà già dalla prossima settimana. “Aiesec” è la più grande<br />

organizzazione internazionale completamente gest<strong>it</strong>a da studenti univers<strong>it</strong>ari.<br />

Una piattaforma per i giovani per sviluppare la propria leadership, “Aiesec”<br />

offre ai giovani studenti l›opportun<strong>it</strong>à di essere c<strong>it</strong>tadini del mondo, di avere<br />

un impatto pos<strong>it</strong>ivo sulla società e di migliorare capac<strong>it</strong>à e competenze pratiche<br />

richieste al giorno d›oggi. L’iniziativa di Legambiente durerà da maggio<br />

ad ottobre. “Anche per i giovani del nostro terr<strong>it</strong>orio è una grande opportun<strong>it</strong>à<br />

- spiega il Presidente del Circolo degli Univers<strong>it</strong>ari Salvatore Iavarone -. I giovani<br />

andranno in giro per il mondo, e ragazzi stranieri che saranno nostri osp<strong>it</strong>i<br />

saranno affiancati da giovani locali che potranno migliorare le lingue straniere,<br />

affiancando gli studenti univers<strong>it</strong>ari di altri terr<strong>it</strong>ori”. Dalla prossima settimana<br />

arriveranno ad Afragola 5 studenti dalla Turchia, India, Cina ed Eg<strong>it</strong>to. Un<br />

pezzo del mondo che sarà osp<strong>it</strong>ato in c<strong>it</strong>tà favorendo un importante progetto di<br />

scambio culturale.<br />

Ogni due mesi arriveranno 5 studenti stranieri. Il prossimo gruppo è previsto<br />

per marzo ed il terzo per maggio 2013. I ragazzi saranno impegnati nel recupero<br />

ambientale del terr<strong>it</strong>orio, adotteranno alcune zone da ripulire e pianteranno alberi<br />

e piante in c<strong>it</strong>tà, in collaborazione con le scuole. In queste ore moltissime le<br />

richieste di collaborazione che stanno arrivando anche da altri comuni a nord di<br />

Napoli e soprattutto da scuole che chiedono di far incontrare i propri ragazzi con<br />

studenti stranieri, per migliorare il grado di approccio alle lingue straniere. Per<br />

gli studenti univers<strong>it</strong>ari e non che vogliono collaborare con questo progetto è<br />

possibile contattare l’associazione al 3477995400. Le Associazioni locali cercano<br />

soprattutto giovani univers<strong>it</strong>ari disponibili ad affiancare gli studenti stranieri<br />

per facil<strong>it</strong>are la loro permanenza in Italia, ma anche per migliorare il proprio<br />

inglese.


8<br />

AFRAGOLA – Una part<strong>it</strong>a a poker. La “mano”<br />

è la finale. “All in”. Il sindaco-senatore del Pdl<br />

Vincenzo Nespoli chiama, così come si dice in<br />

gergo, la “resta”. Con i consiglieri e gli assessori<br />

di Afragola spettatori passivi di un “bluff”<br />

senza precedenti. E come tutti i “bluff” degni<br />

di questo nome, soprattutto quando ad attuarli<br />

sono giocatori di poker di un certo livello, hanno<br />

diverse ipotesi di conclusione. Una conclusione<br />

che non prevede mezze misure: tutto o niente.<br />

Non c’è via di mezzo.<br />

Il capo dell’amministrazione afragolese, in vista<br />

delle elezioni Pol<strong>it</strong>iche e di una sua eventuale<br />

candidatura al Senato nella lista di Berlusconi,<br />

si è dimesso dalla carica di primo c<strong>it</strong>tadino il<br />

29 dicembre. E poi, prima dei fatidici venti<br />

giorni, utili per r<strong>it</strong>irare le dimissioni e cessare<br />

defin<strong>it</strong>ivamente dall’incarico, ha preteso che<br />

fosse convocata una seduta di civico consesso<br />

con all’ordine del giorno la sua decadenza. In<br />

modo da cogliere due piccioni con una fava.<br />

Da un lato, con la decadenza acquis<strong>it</strong>a a causa<br />

della sua candidatura al Senato, si preparava<br />

alla campagna elettorale. E dall’altro, prima<br />

dello scioglimento anticipato per le dimissioni<br />

del primo c<strong>it</strong>tadino, la votazione in aula della<br />

decadenza di Nespoli avrebbe mantenuto in<br />

carica l’amministrazione, con Antonio Pannone<br />

nella veste di sindaco facente funzioni, la giunta<br />

e il Consiglio. Non avrebbe perso niente.<br />

Avrebbe mantenuto la squadra legata al potere<br />

e alle prebende, avrebbe mobil<strong>it</strong>ato il sistema<br />

al gran completo per le elezioni Parlamentari e,<br />

a risultato acquis<strong>it</strong>o, avrebbe imposto la linea,<br />

le liste e il candidato a sindaco del centrodestra<br />

alle Amministrative. Nei fatti, avrebbe<br />

continuato a garantirsi l’immun<strong>it</strong>à parlamentare,<br />

indispensabile per ev<strong>it</strong>are l’arresto, e continuato<br />

a tenere sotto controllo ed a gestire direttamente,<br />

in prima persona, il Comune e i procedimenti<br />

amministrativi. Il vero “tesoro” del sistema.<br />

Un piano articolato ad arte, nei minimi dettagli.<br />

Che calpesta le ist<strong>it</strong>uzioni e mortifica la legge. In<br />

primis la sua lettera di dimissioni senza alcuna<br />

motivazione che ha destato sospetti anche in<br />

capo al prefetto di Napoli da sub<strong>it</strong>o, tant’è che<br />

solo due giorni dopo la presentazione della lettera<br />

delle dimissioni la prefettura ha cercato – invano<br />

– il senatore per avere delle spiegazioni. Nulla. Il<br />

senatore non si trova. Non spiega il perché della<br />

mancanza delle motivazioni delle sue dimissioni<br />

nemmeno a Sua Eccellenza il Prefetto di Napoli.<br />

Ma nessuno, ormai, si sorprende più di tanto.<br />

Afragola in questi anni ha visto applicare<br />

sempre lo stesso copione. Torniamo al “tavolo<br />

verde”. Ultima mano. Giovedì 17 gennaio. I<br />

venti giorni che sanciscono lo scioglimento<br />

Centrodestra sull’orlo di una crisi di nervi<br />

Il sistema rischia di crollare<br />

anticipato degli organi elettivi per le dimissioni<br />

del sindaco scadono il 18 gennaio. Ecco allora<br />

che per il 17 Biagio Castaldo, presidente<br />

dell’Assise, convoca i consiglieri: all’ordine del<br />

giorno la decadenza del primo c<strong>it</strong>tadino in virtù<br />

dell’accettazione della candidatura al Senato<br />

nella lista del Pdl. Tappa importante per chiudere<br />

il cerchio. C’è un dettaglio che nessuno ha preso<br />

in considerazione. Ma chi dice che Nespoli è<br />

davvero candidato al Senato? Basta leggere le<br />

carte e ti accorgi che c’è una comunicazione<br />

dello stesso sindaco-senatore, nemmeno una<br />

sorta di autocertificazione. Una mera asettica<br />

comunicazione nella quale il sindaco-senatore<br />

Vincenzo Nespoli dichiara di aver accettato la<br />

candidatura nella lista del Popolo delle libertà.<br />

Non c’è, però, un documento ufficiale, né del<br />

part<strong>it</strong>o di riferimento né tantomeno c’è la lista<br />

dei candidati del centrodestra. Ma chi se ne frega<br />

hanno pensato gli uomini del Pdl di Afragola.<br />

Votiamo la decadenza, ci salviamo, ev<strong>it</strong>iamo di<br />

andare a casa prima della scadenza naturale del<br />

mandato, salviamo stipendi e poltrona e poi se<br />

ne parla. I sol<strong>it</strong>i.<br />

Ma facciamo un passo indietro. Di un giorno.<br />

Mercoledì 16 gennaio. Apr<strong>it</strong>i cielo. Il “bluff” di<br />

Nespoli traballa. C’è chi vuole vedere le carte.<br />

Di chi si tratta? Della Prefettura di Napoli.<br />

Nel pieno pomeriggio arriva una nota firmata<br />

dal prefetto di Napoli Francesco Antonio<br />

Musolino indirizzata al presidente del civico<br />

consesso di Afragola, Biagio Castaldo, ed al<br />

segretario generale del Municipio, Lea Baron.<br />

“…Al riguardo – scrive il prefetto di Napoli –<br />

giova evidenziare che il Ministero dell’Interno<br />

in relazione ad un ques<strong>it</strong>o formulato da altra<br />

prefettura tendente a conoscere se l’accettazione<br />

della candidatura da parte del primo c<strong>it</strong>tadino<br />

in data antecedente a quella in cui le dimissioni<br />

rassegnate dallo stesso diventino irrevocabili,<br />

ne comporti la decadenza ai sensi dell’articolo<br />

62 del decreto Legislativo 18 agosto 2000,<br />

numero 267, ha fatto conoscere quanto segue:<br />

… le dichiarazioni di accettazione delle singole<br />

candidature, ai sensi dell’articolo 20 del Dpr<br />

30 marzo 1957, numero 361, per l’elezione<br />

della Camera dei deputati, e dell’articolo 9 del<br />

decreto legislativo 20 dicembre 1993, numero<br />

533, per l’elezione del Senato della Repubblica,<br />

devono essere presentate, un<strong>it</strong>amente ai<br />

certificati di iscrizione elettorale dei candidati,<br />

a corredo della documentazione concernente<br />

la presentazione, da parte dei part<strong>it</strong>i e gruppi<br />

pol<strong>it</strong>ici, delle liste dei candidati stessi. Ciò che<br />

dovrà essere effettuato, con riferimento alle<br />

elezioni pol<strong>it</strong>iche, indette per il 24 e 25 febbraio<br />

esclusivamente nelle giornate del 20 e del 21<br />

19 gennaio 2013<br />

Afragola<br />

sotto la “clava” della Prefettura e della legge<br />

Colpo di scena poco prima del civico consesso convocato per votare la decadenza del sindaco dimissionario<br />

Vincenzo Nespoli, utile per consentire al senatore del Pdl di presentarsi alle Pol<strong>it</strong>iche e allo stesso tempo<br />

salvare giunta e Consiglio dallo scioglimento anticipato. Interviene il prefetto Musolino: “Procedura non in<br />

linea con la legge”. Salta la seduta e adesso il destino del sistema è nelle mani del primo c<strong>it</strong>tadino...<br />

di Giovanni De Cicco<br />

Biagio Castaldo<br />

gennaio 2013. Solo in tale data, è precisamente<br />

nel giorno stesso di presentazione della lista<br />

dei candidati, può r<strong>it</strong>enersi che le dichiarazioni<br />

di accettazione delle candidature possano<br />

assumere giuridica rilevanza ed efficacia, in<br />

quanto, prima di quel momento, l’accettazione<br />

della candidatura rimane nella disponibil<strong>it</strong>à<br />

della forza pol<strong>it</strong>ica che l’ha raccolta e che<br />

ovviamente, può desistere dal formalizzare<br />

la propri partecipazione alla competizione o<br />

anche r<strong>it</strong>enere di modificare i componenti della<br />

propria lista”. Il terremoto. In sintesi, il prefetto<br />

di Napoli r<strong>it</strong>iene che le procedure adottate da<br />

Vincenzo Nespoli non seguano i cr<strong>it</strong>eri sanc<strong>it</strong>i<br />

dalla legge. Per la decadenza da primo c<strong>it</strong>tadino<br />

non basta una semplice autocertificazione del<br />

diretto interessato sulla presenza nelle liste per<br />

le elezioni Pol<strong>it</strong>iche. Serve un atto ufficiale<br />

del part<strong>it</strong>o nei giorni di presentazione delle<br />

liste. Nel caso specifico il 20 e il 21 gennaio.<br />

Nessun problema. Il sindaco si è dimesso dal<br />

Comune e può tranquillamente candidarsi al<br />

Senato. E allora dove sorge la questione? E’<br />

tutta degli assessori e dei consiglieri afragolesi.<br />

Il 18 gennaio, infatti, come detto, scadono<br />

i venti giorni entro i quali la legge consente<br />

al primo c<strong>it</strong>tadino di r<strong>it</strong>irare le dimissioni ed<br />

ev<strong>it</strong>are lo scioglimento anticipato degli organi<br />

elettivi. Quindi, la nota della Prefettura mette in<br />

fibrillazione il sistema. Il consiglio deve saltare.<br />

Ordine di Musolino. La decadenza deve saltare.<br />

E allora? Semplice. Se Vincenzo Nespoli non<br />

r<strong>it</strong>ira le dimissioni da sindaco si può candidare<br />

al Senato, porta la pelle e la libertà personale<br />

a casa, insidiata dai magistrati della Procura<br />

di Napoli, ma “butta a mare” gli assessori e i


19 gennaio 2013<br />

Afragola<br />

www.napolimetropoli.<strong>it</strong> - il portale “all news” dell’area nord<br />

consiglieri comunali. Gli organi elettivi, così<br />

come annunciato dal prefetto, si sciolgono in<br />

anticipo e al Municipio arriva il commissario<br />

prefettizio. Se, invece, entro il 18 r<strong>it</strong>ira le<br />

dimissioni salva gli organi elettivi locali ma non<br />

si può candidare al Senato. E’ ineleggibile. Il<br />

“bluff” è smascherato. Al Comune, poche ore<br />

prima di entrare in aula con all’ordine del giorno<br />

la decadenza, si crea il panico. Tutti a rapporto<br />

dal vicesindaco Antonio Pannone: assessori<br />

e consiglieri di maggioranza. Musi lunghi,<br />

nervosismo, paura di perdere tutto in un solo<br />

colpo. Mentre il sindaco-senatore, lontano dal<br />

Palazzo, cerca sponde e aiuti “influenti”. Si tenta<br />

di interpretare la nota del prefetto. Addir<strong>it</strong>tura nei<br />

corridoi circola una voce: nonostante il mon<strong>it</strong>o<br />

del prefetto a non tenere la seduta di Consiglio, ci<br />

presentiamo in aula e votiamo la decadenza. Ad<br />

Afragola è sempre funzionato così. Le forzature<br />

hanno sempre avuto la meglio sul rispetto della<br />

legge. Altra nota. Scrive la segretaria comunale<br />

Lea Baron al presidente del Consiglio. “Alla<br />

luce dell’orientamento – scrive Baron –<br />

interpretativo, di cui alla nota della Prefettura<br />

di Napoli, lo scrivente r<strong>it</strong>ira dagli atti del<br />

Consiglio la proposta di deliberazione prodotta<br />

ad oggetto: presa d’atto della decadenza del<br />

sindaco Vincenzo Nespoli”. Il punto all’ordine<br />

del giorno non c’è più. Si chiedono chiarimenti<br />

alla Prefettura di Napoli per tentare di salvare la<br />

barca che affonda. Fanno peggio. Costringono<br />

l’ufficio Terr<strong>it</strong>oriale del governo a chiarire<br />

ulteriormente il concetto semmai al Municipio<br />

non l’avessero cap<strong>it</strong>o. E’ sempre il prefetto<br />

Francesco Antonio Musolino che scrive.<br />

“Nel confermare l’orientamento relativo alla<br />

problematica in oggetto indicata, si fa rilevare<br />

che ogni eventuale iniziativa in difform<strong>it</strong>à con<br />

tale interpretazione verrebbe a determinare<br />

l’adozione di atti in carenza di presupposti,<br />

con le connesse conseguenze giuridiche”.<br />

Tutto chiaro. Il Consiglio può disattendere le<br />

indicazioni della Prefettura assumendosi tutta<br />

la responsabil<strong>it</strong>à giuridica del caso. Crolla il<br />

sistema. Si va in aula e si assiste ad uno scenario<br />

squallido. Il presidente Biagio Castaldo<br />

apre i lavori ma non se la sente di forzare la<br />

mano. Se ne va accompagnato dai consiglieri<br />

Cristina Acri e Vincenzo De Stefano. Sotto<br />

al braccio dell’assessore Domenico Pol<strong>it</strong>ico.<br />

Se va, accompagnato per “motivi personali”. I<br />

“dissidenti” lanciano l’ennesimo segnale chiaro<br />

al primo c<strong>it</strong>tadino.<br />

O accetta le loro condizioni oppure minacciano<br />

di abbandonare la barca che affonda. Spaccando<br />

nei fatti la maggioranza che si dissolve come<br />

neve al sole. Assume la guida del Consiglio<br />

Mario Carnevale. Un altro atto illeg<strong>it</strong>timo.<br />

Se non c’è Castaldo il consigliere anziano è<br />

Arcangelo Cinquegrana, presente tra i banchi<br />

della coalizione di governo. Pasquale Grillo<br />

di “Rinasc<strong>it</strong>a” fa notare l’anomalia. Ma della<br />

legge non se ne fregano. Cinquegrana non da la<br />

disponibil<strong>it</strong>à a ricoprire l’ufficio di presidente,<br />

forse non se la sente di attuare il piano<br />

predisposto dalla maggioranza: fare un bl<strong>it</strong>z e<br />

rinviare la discussione al prossimo martedì. Non<br />

vogliono parlare.<br />

La tensione cresce. Addir<strong>it</strong>tura per far restare<br />

Carnevale alla presidenza del Consiglio<br />

dichiarano che Cinquegrana non ha voce. Si ride,<br />

si urla. Ci sarebbe da piangere. Cinquegrana<br />

si allontana dall’aula e<br />

Carnevale compie il del<strong>it</strong>to.<br />

Uccide la democrazia. Mette<br />

ai voti e la seduta è rinviata tra<br />

il disgusto generale. Si naviga<br />

a mare aperto. Tutta la part<strong>it</strong>a<br />

è nelle mani di Nespoli che,<br />

ancora una volta, così come<br />

ha fatto per 5 lunghi anni,<br />

vuole dimostrare, soprattutto<br />

in questo caso, nella part<strong>it</strong>a<br />

più importante e difficile per il<br />

sistema, che lui è il più forte.<br />

Della legge e delle ist<strong>it</strong>uzioni.<br />

In queste ore potrebbe r<strong>it</strong>irare<br />

le dimissioni e salvare il<br />

Consiglio per poi sfidare tutti,<br />

prefetto incluso, e candidarsi<br />

al Senato da ineleggibile.<br />

Oppure “tradire” i suoi<br />

assessori e i consiglieri<br />

comunali che lo hanno<br />

sostenuto per garantirsi il<br />

seggio a Roma e dire addio al<br />

sogno di rivincere le elezioni<br />

Amministrative in programma<br />

la prossima primavera. Pure<br />

perché o salva capra e cavoli,<br />

o ev<strong>it</strong>a lo scioglimento<br />

anticipato del consiglio<br />

comunale e si garantisce<br />

ugualmente una poltrona al<br />

Senato, oppure il centrodestra<br />

ad Afragola esploderà come<br />

una bomba ad orologeria.<br />

Il fuoco cova sotto la cenere,<br />

una polveriera. Tutto è<br />

nelle mani di Nespoli. In un paese civile e<br />

democratico non ci sarebbe la possibil<strong>it</strong>à di<br />

salvare capra e cavoli. In Italia, invece, la<br />

“casta” ha sempre dimostrato, soprattutto ad<br />

Afragola, di essere più forte dei magistrati, della<br />

Procura, della Prefettura, della Cost<strong>it</strong>uzione,<br />

delle inchieste. Bisognerà solo capire se anche<br />

questa volta prevarrà il “Paese di Pulcinella”<br />

sul primato della legal<strong>it</strong>à. Il prefetto Musolino<br />

ci ha messo la faccia. Poche ore e Afragola<br />

capirà il suo destino. L’opposizione è sul piede<br />

di guerra. Gennaro Giustino, consigliere del<br />

Movimento per Afragola – A Viso Aperto – è<br />

diretto: “Comunque vada – spiega il consigliere<br />

di opposizione – il sistema che disamministra<br />

la c<strong>it</strong>tà ha dimostrato ancora una volta il suo<br />

vero volto.<br />

Incompetenza, approssimazione e soprattutto<br />

la netta allergia al rispetto della legge. Ancora<br />

una volta assistiamo ad una pagina nera<br />

della storia pol<strong>it</strong>ica locale e di fronte a questa<br />

vergogna, di fronte a questo scempio la c<strong>it</strong>tà ha<br />

il dovere di reagire. In maniera democratica<br />

ma forte, dura, senza concedere sconti a chi ha<br />

devastato, saccheggiato Afragola e mortificato<br />

le ist<strong>it</strong>uzioni come nessuno mai ha fatto nella<br />

storia della nostra laboriosa c<strong>it</strong>tadina. La<br />

risposta bisogna darla nelle urne punendo chi in<br />

questi anni e fino all’ultimo sospiro ha svenduto<br />

Afragola sull’altare degli interessi personali e<br />

di parte. Non riesco a capire con quale faccia<br />

l’attuale centrodestra possa presentarsi nelle<br />

case dei c<strong>it</strong>tadini e cosa possono dire o proporre<br />

al di là del becero clientelismo o di qualche<br />

pacco di pasta, olio e caffè.<br />

Gennaro Giustino<br />

9<br />

C’è l’esigenza e la necess<strong>it</strong>à di liberare la c<strong>it</strong>tà,<br />

di liberare il Comune e rest<strong>it</strong>uire alle ist<strong>it</strong>uzioni<br />

il decoro che mer<strong>it</strong>ano. Ecco perché r<strong>it</strong>engo che<br />

sia necessaria – continua Gennaro Giustino -<br />

una seria alternativa di governo credibile, nelle<br />

persone, nei programmi, nella classe dirigente,<br />

nei metodi di amministrare il paese, che propone<br />

un piano ambizioso di cresc<strong>it</strong>a e sviluppo<br />

consapevoli che il nuovo sindaco troverà sul<br />

Comune solo macerie e dovrà conoscere a fondo<br />

le tematiche e la storia di questi anni affinché<br />

si ev<strong>it</strong>i di cadere nelle trappole che il sistema<br />

ha posizionato per blindare affari e interessi<br />

equivoci.<br />

Consiglieri e assessori trattati senza dign<strong>it</strong>à.<br />

Non ci può essere mediazione che tenga, non si<br />

può sacrificare un progetto di netta alternativa<br />

alle regole e al sistema attuale perché<br />

significherebbe sancire la fine di Afragola. E chi<br />

si è battuto per la legal<strong>it</strong>à, la trasparenza e il<br />

buon governo in questi anni non può consentire<br />

a nessuno, da qualsiasi parte pol<strong>it</strong>ica arrivi, che<br />

si cambino al massimo i musicisti ma la musica<br />

resti sempre la stessa. Serve un’alternativa<br />

a vent’anni di fallimento”. Diretto anche<br />

Biagio Montefusco, apparso particolarmente<br />

provato per l’ennesimo “strupro” alle regole<br />

della democrazia. “Sono sbigott<strong>it</strong>o rispetto<br />

all’atteggiamento, dentro e fuori dall’ aula, di<br />

una maggioranza irriguardosa nei confronti di<br />

indicazioni prefettizie.<br />

Assurdo creare le condizioni affinché il Prefetto<br />

di Napoli sia dovuto intervenire con ben due<br />

distinte note su una vicenda che appariva chiara<br />

sin dall’inizio. Faccio fatica a comprendere il<br />

comportamento di una maggioranza arrogante<br />

incompetente e a tratti inconsapevole e puerile”.


10<br />

Fermate il disastro. La raccolta<br />

è gest<strong>it</strong>a una “monnezza”...<br />

L’inchiesta della Procura va avanti mentre al Municipio la “telenovela” prosegue. Appalto di nove anni da circa<br />

60milioni: riaperti i termini per la presentazione delle offerte dopo la scadenza della data sanc<strong>it</strong>a nel bando<br />

a causa di un parere discutibile emesso dall’ufficio Legale. Nei compattatori finiscono pure le ossa...<br />

AFRAGOLA - La spazzatura. Ci risiamo.<br />

La gara d’appalto per l’affidamento del<br />

servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti<br />

è stata band<strong>it</strong>a dopo l’annullamente da parte<br />

dell’Autor<strong>it</strong>à di vigilanza sui contratti e gli<br />

appalti pubblici. Nove anni per un business<br />

di 60milioni di euro. Allo scadere del termine<br />

per la presentazione delle offerte arriva una<br />

sola busta. Si presenta una sola impresa: la<br />

“Ge.ma” di Pagani. Non basta perchè il bando<br />

prevede che in presenza di una sola offerta<br />

non si sarebbe proceduto ad aggiudicazione.<br />

Passa circa una settimana e torna sugli<br />

scudi l’ufficio Legale del Comune. Tira<br />

fuori l’ennesimo parere almeno discutibile<br />

ed induce il dirigente del settore Ambiente<br />

a commettere un’illeg<strong>it</strong>tim<strong>it</strong>à. A sorpresa<br />

i termini per la presentazione delle offerte<br />

si riaprono magicamente e la ruota inizia a<br />

“girare” mentre l’Igiene urbana cap<strong>it</strong>alizza<br />

da una v<strong>it</strong>a affidamenti e proroghe illeg<strong>it</strong>time.<br />

Storia vecchia coperta da una strisciante<br />

omertà degli organismi sovracomunali che<br />

dovrebbero intervenire. Ma almeno il servizio<br />

funziona? Non tocca a noi dare giudizi o<br />

interpretazioni. Pure perché, nessuno lo<br />

dimentichi, sull’affaire dei rifiuti ad Afragola<br />

c’è un’inchiesta della Procura di Napoli che<br />

potrebbe riservare a stretto giro dei risvolti.<br />

Torniamo all’efficienza del servizio. Lasciamo<br />

la parola ai diretti interessati. Ai dipendenti<br />

dell’impresa. I netturbini hanno minacciato,<br />

attraverso il sindacato di categoria, lo stato di<br />

ag<strong>it</strong>azione. Hanno messo tutto per iscr<strong>it</strong>to su<br />

Denuncia dei dipendenti<br />

di Giovanni De Cicco<br />

una nota inviata all’azienda<br />

e al sindaco Vincenzo<br />

Nespoli. Sei punti che<br />

riassumono tutto quello che<br />

non va e spuntano questioni,<br />

che se dovessero essere<br />

confermate, dimostrano<br />

quanto il “malaffare” si<br />

sia impadron<strong>it</strong>o della c<strong>it</strong>tà<br />

in un clima di totale e<br />

inconcepibile impun<strong>it</strong>à.<br />

Infatti, al punto 4 viene<br />

riportata una vera e propria<br />

denuncia gravissima: “I<br />

camion sono inidonei<br />

alla circolazione perché<br />

sprovvisti di assicurazioni<br />

e con notevoli avarie che<br />

li rendono pericolosi”.<br />

Lasciamo perdere, per un<br />

attimo, i problemi meccanici.<br />

Ma stiamo scherzando?<br />

Compattatori che circolano<br />

per le strade della c<strong>it</strong>tà<br />

senza assicurazione? Perché<br />

nessuno controlla e come<br />

mai l’amministrazione<br />

permette uno stato di<br />

illegal<strong>it</strong>à permanente col<br />

rischio di causare danni<br />

ai residenti? In caso di<br />

incidente chi paga? Se i<br />

camion non sono mun<strong>it</strong>i di<br />

copertura assicurativa, come<br />

mai nessuno<br />

se n’è accorto<br />

e non hanno<br />

provveduto<br />

a cacciare<br />

l’azienda<br />

dal terr<strong>it</strong>orio<br />

c<strong>it</strong>tadino<br />

per gravi ed<br />

ingiustificate<br />

inadempienze?<br />

S e n z a<br />

dimenticare<br />

problemi meno<br />

gravi ma comunque importanti:<br />

i dipendenti non sono ancora<br />

mun<strong>it</strong>i del vestiario invernale<br />

e i ticket per i mesi di ottobre,<br />

novembre e dicembre a tutt’oggi<br />

non sono stati pagati.<br />

Come se non bastasse dalla<br />

nota firmata dal segretario<br />

regionale del sindacato “Fesica-<br />

19 gennaio 2013<br />

Afragola<br />

Confasal”, Andrea De Stasio, spunta un’altra<br />

grave omissione. “Malgrado tutti gli accordi<br />

- c’è scr<strong>it</strong>to - e le promesse fatte da codesta<br />

azienda, non sono ancora state versate sia le<br />

quote Tfr a Previambiente, né le trattenute di<br />

cessioni e deleghe alle società finanziarie”.<br />

Com’è possibile? Che fine hanno fatto questi<br />

soldi? Com’è possibile che un dipendente<br />

sottoscriva una finanziaria, l’Igiene urbana


19 gennaio 2013<br />

Afragola<br />

www.napolimetropoli.<strong>it</strong> - il portale “all news” dell’area nord<br />

trattenga la rata dallo stipendio e poi non la<br />

versa alla società di cred<strong>it</strong>o? Si badi bene. A<br />

Previambiente sono iscr<strong>it</strong>ti circa 50 un<strong>it</strong>à e se<br />

si fanno 4 conti parliamo<br />

di somme di denaro<br />

importanti che la d<strong>it</strong>ta<br />

trattiene senza averne<br />

alcun t<strong>it</strong>olo. E da<br />

indiscrezioni trapelate,<br />

risulta addir<strong>it</strong>tura che ci<br />

siano r<strong>it</strong>ardi di pagamenti<br />

di anni. Un esempio a<br />

caso: alcuni dipendenti<br />

dell’Igiene urbana<br />

hanno delegato dal 2007<br />

l’azienda a versare la<br />

quota di Tfr al fondo<br />

Previambiente. Ebbene,<br />

da allora, ossia dal 2009<br />

al 2012, l’impresa ha<br />

versato appena circa<br />

600 euro per ciascun<br />

lavoratore a fronte dei<br />

180 euro mensili previsti.<br />

Malaffare e business<br />

sulla pelle di tanti padri<br />

di famiglia dimenticati e<br />

“scaricati” dal Municipio<br />

che preferisce in ogni occasione tutelare<br />

sempre gli imprend<strong>it</strong>ori anche quando sono<br />

in ballo gli interessi dei lavoratori e palesi<br />

illegal<strong>it</strong>à consumate.<br />

Passiamo alla fase operativa. Partiamo dal<br />

s<strong>it</strong>o di stoccaggio realizzato nei pressi del<br />

rione “Salicelle”. Le fotografie r<strong>it</strong>raggono<br />

operazioni illegali e non hanno bisogno di<br />

alcun commento.<br />

I compattatori, dopo la raccolta della<br />

spazzatura, vengono lavati con una pompa nel<br />

11<br />

cortile. L’asfalto si allaga di un liquido viscido:<br />

acqua mescolata a percolato. Servirebbe<br />

un sistema, che non esiste ad Afragola, per<br />

smaltire una sostanza<br />

altamente tossica. Il<br />

suolo l’assorbe con gravi<br />

danni per l’ambiente e il<br />

rischio che si inquini la<br />

falda acquifera. E cosa<br />

dire dello stoccaggio<br />

dei rifiuti? I c<strong>it</strong>tadini<br />

fanno la differenziata e<br />

le immagini dimostrano<br />

che sul s<strong>it</strong>o di stoccaggio<br />

scaricano a terra la<br />

spazzatura, mischiando<br />

ogni tipologia di rifiuti,<br />

e in spregio a qualsiasi<br />

norma igienicosan<strong>it</strong>aria.<br />

A chi tocca intervenire?<br />

Mentre la fotografia che<br />

r<strong>it</strong>rae macellai scaricare<br />

direttamente un bidone<br />

bianco, di sol<strong>it</strong>o<br />

utilizzato per cestinare<br />

ossa e tipologie di rifuti<br />

speciali, direttamente<br />

nei compattatori è un pugno nell’occhio, un<br />

“fatto” che dovrebbe far accapponare la pelle.<br />

Cosa deve ancora succedere per fermare<br />

questo scempio?<br />

Denuncia di Montefusco sulle assunzioni:<br />

“Tutto falso. Privilegiati i condannati”<br />

AFRAGOLA - Afragola scopre un nuovo campione.<br />

Un talento che calza a pennello e s’impone<br />

nel cuore del sistema Nespoli improvvisamente.<br />

La segretaria comunale Lea Baron, tutore della<br />

legal<strong>it</strong>à e figura super-partes, unica non omologata<br />

al sistema, è costretta a prendersi qulche giorno<br />

di ferie per importanti motivi personali. “Et<br />

voilà”, arriva al Comune Carlo Clemente dopo<br />

un’esperienza a Casal di Principe culminata con<br />

uno scioglimento anticipato degli organi elettivi<br />

per infiltrazione della camorra. Pochi giorni al<br />

Municipio di Afragola e il nuovo segretario si dimostra<br />

un campione di efficienza, un esempio di<br />

attaccamento al lavoro. Firma, infatti, in un batter<br />

d’occhio, prima di andare via e rest<strong>it</strong>uire il posto<br />

a Lea Baron, una serie di contratti sul tavolo<br />

da diverse settimane in attesa di ulteriori approfondimenti.<br />

Clemente sbriga le pratiche a stretto<br />

giro e sottoscrive in un mese, nel periodo che va<br />

dal 8 novembre al 10 dicembre, ben 19 contratti.<br />

Gli stessi componenti del sistema restano a bocca<br />

aperta. Carlo Clemente sbalordisce pure chi lo<br />

ha scelto e portato in c<strong>it</strong>tà. Supera ogni più rosea<br />

previsione e incassa, per la solerzia dimostrata,<br />

dir<strong>it</strong>ti di rog<strong>it</strong>o pari a 17mila euro. Liquidati, tra<br />

l’altro, con una proposta di determinazione del 13<br />

dicembre del 2012. Appena due giorni dopo dal<br />

termine della sua esperienza in c<strong>it</strong>tà. L’amministrazione<br />

ha dimostrato grande solerzia anche per<br />

premiare la disponibil<strong>it</strong>à di Clemente. Un dato:<br />

al segretario che se ne va dopo appena un mese<br />

hanno liquidato tutto in tre giorni. A Lea Baron,<br />

la t<strong>it</strong>olare che ha ripreso il proprio posto, non liquidano<br />

i dir<strong>it</strong>ti di rog<strong>it</strong>o di contratti regolarmente<br />

sottoscr<strong>it</strong>ti dal mese di luglio 2012. Un chiaro<br />

segnale che tra la Baron e Clemente c’è una grande<br />

differenza e questi piccoli “dettagli” dimostrano<br />

che pure gli amministratori di Afragola la<br />

pensano così. Intanto continuano le polemiche in<br />

mer<strong>it</strong>o ai concorsi per l’assunzione di dirigenti al<br />

Comune. Il consigliere di Futuro e libertà, Biagio<br />

Montefusco, attraverso diverse note protocollate<br />

al Municipio l’8 gennaio e il 16 gennaio 2013 e<br />

inviate anche alla Procura della repubblica e alla<br />

Procura della Corte dei conti, nonché ai carabinieri<br />

di Castello di Cisterna, solleva l’ennessimo<br />

“bubbone” che mette in evidenza aspetti gravi da<br />

approfondire. Sotto la lente d’ingrandimento è<br />

fin<strong>it</strong>a l’assunzione a tempo indeterminato di Maria<br />

Pedalino, attualmente neodirigente agli Affari<br />

generali e al Personale. In sintesi, Montefusco<br />

rappresenta nelle sue note un disegno scientifico<br />

finalizzato, che coinvolgerebbe l’amministrazione<br />

di Afragola in combutta con la Camera di<br />

Commercio di Napoli, all’assunzione di Maria<br />

Pedalino al Municipio. Il leader di Futuro e libertà<br />

solleva un aspetto eclatante: in pratica, il bando<br />

relativo al “concorso Pedalino” prevede che per<br />

partecipare i soggetti non debbano avere all’atttivo<br />

né condanne mentre eventuali procedimenti<br />

di riabil<strong>it</strong>azione debbano essere conclusi e non in<br />

corso. Ebbene, all’atto in cui la Pedalino consegna<br />

al Municipio la richiesta di essere ammessa<br />

a partecipare alla selezione dichiara al punto 7:<br />

“Di aver riportato la seguente condanna penale<br />

ai fini della cost<strong>it</strong>uzione di rapporto di lavoro<br />

con la Pubblica amministrazione, sentenza della<br />

Crte d’Appello di Napoli del 15 febbraio 1994 col<br />

beneficio di non menzione e per la quale è in corso<br />

il giudizio di riabil<strong>it</strong>azione”. Sapete cosa significa?<br />

Che la Pedalino, all’atto della selezione,<br />

aveva all’attivo una condanna penale e il giudizio<br />

di riabil<strong>it</strong>azione non era concluso. E, secondo<br />

Montefusco, il dirigente attuale non poteva partecipare,<br />

per questi motivi, alla selezione in quanto<br />

sprovvista dei requis<strong>it</strong>i sanc<strong>it</strong>i dal bando. Un altro<br />

dato che fa riflettere e alimenta dubbi e sospetti<br />

su questa assunzione. Guarda caso. Il contratto di<br />

Maria Pedalino è stato sottoscr<strong>it</strong>to il 24 dicembre<br />

2012, alla vigilia di Natale. Un bel dono sotto<br />

l’albero. badate bene, non lo firma la segretaria<br />

comunale Lea Baron, così come da prassi, ma<br />

Marco Chiauzzi, dirigente al settore Finanziario.<br />

Eppure, Lea Baron quel giorno era normalmente<br />

in servizio. Biagio Montefusco è dirompente:<br />

“Concorsi su misura. Tutte le assunzioni fatte nei<br />

5 anni da Nespoli sono false e rispondono unicamente<br />

a cr<strong>it</strong>eri clientelari. Siamo arrivati al<br />

punto di nominare soggetti che hanno problemi<br />

giudiziari in contrasto con le norme che regolano<br />

i concorsi pubblici. Inv<strong>it</strong>iamo il sindaco, l’amministrazione,<br />

ad utilizzare mer<strong>it</strong>i mer<strong>it</strong>ocratici e in<br />

particolare vogliamo ricordare che ad Afragola<br />

esistno validi professionisti degni di amministrare<br />

e di dirigere le attiv<strong>it</strong>à nella nostra c<strong>it</strong>tà. Inutili<br />

cercarli sulle montagne sperdute del Nolano”.


12<br />

Ancora una volta i c<strong>it</strong>tadini pagano la caratteristica di una classe dirigente che ha indirizzato la propria attiv<strong>it</strong>à<br />

negli ultimi dieci anni solo all’edilizia privata, cementificando illegalmente il terr<strong>it</strong>orio senza pensare alle<br />

scuole, al commercio ed allo sviluppo. Ecco il piano varato dal sindaco d’accordo con la preside Cantone.<br />

Tenuti all’oscuro di ogni decisione il consiglio comunale, l’assessore al ramo e i gen<strong>it</strong>ori…<br />

CARDITO - A più di un mese dal crollo del<br />

solaio della scuola di via Marconi, gli alunni<br />

dell’ist<strong>it</strong>uto comprensivo “Marco Polo” sono<br />

r<strong>it</strong>ornati dietro ai banchi. In una scuola che<br />

non è la loro, tra numerosi disagi e difficoltà.<br />

Com’è stata affrontata l’emergenza?<br />

Escludendo l’intera classe pol<strong>it</strong>ica dalle<br />

decisioni in mer<strong>it</strong>o alle allocazioni<br />

temporanee degli alunni e alla scelta di una<br />

soluzione a lungo termine per la risoluzione<br />

del problema. Nessun consiglio comunale<br />

è stato convocato dal sindaco per discutere<br />

delle cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à della s<strong>it</strong>uazione o, perlomeno,<br />

per informare i c<strong>it</strong>tadini delle decisioni<br />

prese a riguardo. Né, d’altra parte, è passata<br />

inosservata la “scomparsa” dell’assessore<br />

all’Istruzione e all’Edilizia scolastica<br />

Albertina Impagliato, completamente esclusa<br />

da ogni amb<strong>it</strong>o decisionale. Sia da parte del<br />

sindaco Giuseppe Cirillo sia dalla preside<br />

Cantone, la quale ha preteso di interloquire<br />

solo col capo dell’amministrazione,<br />

scavalcando l’assessore dell’Italia dei<br />

valori. L’unico canale di<br />

comunicazione, dunque, è<br />

stato quello creatosi tra la<br />

preside Cantone e il primo<br />

c<strong>it</strong>tadino. Un isolamento<br />

che ha creato non poche<br />

polemiche e perpless<strong>it</strong>à<br />

nell’ambiente pol<strong>it</strong>ico e tra i<br />

gen<strong>it</strong>ori degli alunni.<br />

Questo il piano di<br />

distribuzione delle 27 aule<br />

presenti a via Marconi<br />

risultato operativo fin dallo<br />

scorso 7 gennaio, primo<br />

giorno effettivo di lezione: le<br />

5 classi della materna sono<br />

state osp<strong>it</strong>ate in alcuni locali<br />

predisposti dalla parrocchia<br />

Sant’Eufemia; le 15 delle<br />

elementari hanno trovato<br />

posto alla “Gianni Rodari”<br />

di via Prampolini e, infine,<br />

le 7 delle medie trasfer<strong>it</strong>e<br />

alla “Galileo Galilei”. “Si è<br />

fatto il possibile per lim<strong>it</strong>are<br />

il disagio ad alunni, famiglie<br />

e docenti -, ha spiegato la<br />

dirigente scolastica Lina<br />

Cantone che, in mer<strong>it</strong>o<br />

all’accusa che le è stata<br />

rivolta da alcuni gen<strong>it</strong>ori<br />

sulla disinformazione delle<br />

diverse allocazioni degli<br />

Emergenza scuola<br />

Alunni come “Rom”: osp<strong>it</strong>ati in altri ist<strong>it</strong>uti<br />

in spazi non adeguati ad attiv<strong>it</strong>à didattiche<br />

di Rosamaria Cinquegrana<br />

alunni ha replicato: “E’ stata predisposta<br />

una comunicazione ufficiale sul s<strong>it</strong>o della<br />

scuola, sono stati affissi degli avvisi ai<br />

cancelli dell’edificio, sono stati contattati<br />

tutti i rappresentanti di classe tra i gen<strong>it</strong>ori e,<br />

infine, sono state scelte a campione per essere<br />

informate le famiglie di 15 alunni”. Eppure,<br />

a detta di molti gen<strong>it</strong>ori, numerose sono<br />

state le difficoltà riguardo all’individuazione<br />

delle aule cui erano stati assegnati i figli e al<br />

nuovo orario scolastico vigente. Nonostante<br />

la risposta pos<strong>it</strong>iva da parte del sindaco e dei<br />

vari s<strong>it</strong>i di allocazione, quindi, diverse sono<br />

state le classi che si sono trovate di fronte<br />

a una s<strong>it</strong>uazione di cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à quotidiana. È<br />

toccato alle 15 classi della primaria affrontare<br />

il disagio maggiore proprio nei primi giorni<br />

di scuola. La “Rodari”, in effetti, ha potuto<br />

mettere a disposizione solo 9 aule nella<br />

sua struttura per permettere il regolare<br />

svolgimento delle lezioni delle restanti 6<br />

classi: i ragazzi hanno sperimentato un<br />

doppio turno atipico in orario antimeridiano.<br />

19 gennaio 2013<br />

Card<strong>it</strong>o<br />

Gli alunni delle terze, quarte e quinte, difatti,<br />

hanno segu<strong>it</strong>o le lezioni dalle 8 alle 11, mentre<br />

quelli delle prime e delle seconde dalle 11<br />

alle 14. Diversa e, a quanto pare, defin<strong>it</strong>iva<br />

la s<strong>it</strong>uazione adesso. “Si è pensato di adottare<br />

un sistema di rotazione che coinvolge anche<br />

gli alunni del I° circolo, anticipando inoltre<br />

l’entrata di 45 minuti per venire incontro<br />

alle esigenze di tutti quei gen<strong>it</strong>ori che di<br />

mattina lavorano”, ha dichiarato la dirigente<br />

scolastica. Ma i problemi di carattere<br />

logistico non sono mancati e l’allocazione<br />

di 3 quinte ha fatto discutere. Sempre alla<br />

“Rodari”, difatti, per una mancanza concreta<br />

di aule, tre classi erano state “sistemate” nella<br />

sala teatro e in un’aula normalmente adib<strong>it</strong>a<br />

a laboratorio. Anche in questo caso, però, a<br />

detta della preside Cantone una soluzione è<br />

stata raggiunta in accordo con i gen<strong>it</strong>ori. “La<br />

sala teatro è stata sgomberata e una sola classe<br />

rimarrà a occupare il piano, seguendo uno<br />

schema di rotazione con le altre classi”, ha<br />

spiegato la dirigente. E ha aggiunto: “E’ stato


19 gennaio 2013<br />

Card<strong>it</strong>o<br />

www.napolimetropoli.<strong>it</strong> - il portale “all news” dell’area nord<br />

possibile predisporre una nuova allocazione<br />

delle classi soprattutto grazie all’intervento<br />

del dirigente Montesano, che non solo ha<br />

messo a disposizione la sua stanza fintanto che<br />

rimarremo alla Rodari, ma ci ha concesso anche<br />

Il dirigente scolastico Lina Cantone<br />

l’utilizzo di una nuova aula”. Ma questo non<br />

è tutto. Anche le 5 classi della materna hanno<br />

incontrato degli inconvenienti di percorso<br />

alla parrocchia Sant’Eufemia. L’enorme<br />

sala messa a disposizione era stata allest<strong>it</strong>a<br />

per osp<strong>it</strong>are più classi insieme, generando<br />

confusione tra i bambini e impedendo una<br />

regolare attiv<strong>it</strong>à didattica. Adesso invece, a<br />

detta della Cantone, si è scelto di utilizzare<br />

il salone solo per lo svolgimento di attiv<strong>it</strong>à<br />

ludiche e le altre stanze per attiv<strong>it</strong>à di scr<strong>it</strong>tura<br />

e lettura, costringendo però così alcuni alunni<br />

ad attraversare un cortile e una zona auto per<br />

raggiungere i servizi igienici. Questi i fatti. La<br />

soluzione più congeniale, che è anche quella<br />

in cui spera la dirigente scolastica, rimane<br />

certamente quella legata ad un rapido r<strong>it</strong>orno<br />

nei locali di via Marconi. Ma nel frattempo,<br />

la risoluzione a medio termine, è un’altra:<br />

l’occupazione dei locali della “ex Casa del<br />

Fanciullo” in via Kennedy. “La s<strong>it</strong>uazione alla<br />

Casa del Fanciullo dovrebbe sbloccarsi già<br />

a metà febbraio”, ha dichiarato la Cantone,<br />

“ma è chiaro che si tratterebbe solo di una<br />

struttura d’appoggio, perché il nostro intento è<br />

di r<strong>it</strong>ornare a occupare l’edificio storico di via<br />

Marconi. La Casa del Fanciullo, d’altronde,<br />

è probabilmente più adatta a osp<strong>it</strong>are un<br />

liceo piuttosto che una scuola materna o una<br />

primaria”. Un edificio, quello in via Kennedy,<br />

che non convince dunque nemmeno la<br />

dirigente scolastica. E questo perché quello<br />

stabile non è stato concep<strong>it</strong>o come ist<strong>it</strong>uto<br />

scolastico. Ma, d’altra parte, una soluzione<br />

alternativa era possibile? Purtroppo no. È<br />

da vent’anni che non si avanza una proposta<br />

concreta in mer<strong>it</strong>o a un intervento serio di<br />

tutte le strutture scolastiche del terr<strong>it</strong>orio.<br />

L’aumento della popolazione, a Card<strong>it</strong>o, è<br />

stato notevole nell’arco dell’ultimo ventennio.<br />

Soprattutto negli ultimi dieci anni si è imposta<br />

una classe dirigente che si è interessata<br />

esclusivamente all’edilizia privata in un’ottica<br />

di cementificazione selvaggia del terr<strong>it</strong>orio.<br />

Non c’è stata e non c’è programmazione. E i<br />

segni di queste pol<strong>it</strong>iche di sottosviluppo sono<br />

visibili: il centro storico è a pezzi, i palazzi<br />

crollano, la gente scappa da un centro antico<br />

degradato, non ci sono strutture pubbliche, le<br />

scuole cadono a pezzi, gli alunni e gli studenti<br />

del paese scappano in ist<strong>it</strong>uti di altre c<strong>it</strong>tà, il<br />

13<br />

commercio è morto e nessuno pensa a come<br />

risollevare le sorti di un paese che sta morendo.<br />

Nell’attuale maggioranza si vive alla giornata<br />

e non c’è un<strong>it</strong>à d’intenti: non c’è confronto<br />

interno, le scelte sono effettuate dal sindaco<br />

Albertina Impagliato<br />

senza concordarle nemmeno con gli alleati,<br />

il ruolo dei part<strong>it</strong>i svil<strong>it</strong>o a meri organi di<br />

ratifica di decisioni intraprese altrove e<br />

un’opposizione in parte col ruolo di stampella<br />

dell’attuale maggioranza, come il gruppo<br />

dell’ex sindaco Giuseppe Barra, e in parte<br />

assente e incompetente come quella del gruppo<br />

“Cambiamo Card<strong>it</strong>o”. L’unica luce nei banchi<br />

di minoranza è quella di Francesco Pisano,<br />

leader del Pdl. Card<strong>it</strong>o paga ancora una<br />

volta un defic<strong>it</strong> di classe dirigente. Una classe<br />

dirigente dotata di voti ma non di consensi e<br />

di capac<strong>it</strong>à.


14<br />

CARDITO - Non muore chi vive nel ricordo.<br />

Con questa frase, gli amici di Pasquale Romano,<br />

la giovane v<strong>it</strong>tima innocente di camorra, gli<br />

avevano dato l’ultimo saluto un paio di mesi fa.<br />

E così è stato. Lino vive ancora.<br />

Nel cuore di chi è cresciuto e ha vissuto con lui,<br />

ma anche nella mente di chi l’ha conosciuto per<br />

la sua triste vicenda. E questo perché la sorte di<br />

Pasquale Romano sarebbe potuta essere quella<br />

di chiunque altro. Giovane operaio di appena<br />

trenta anni, la sera dello scorso 15 ottobre Lino<br />

era andato a Marianella a salutare la sua fidanzata<br />

prima di una part<strong>it</strong>a a calcetto con gli amici. Ma<br />

proprio davanti al palazzo di Rosanna, appena<br />

sal<strong>it</strong>o in macchina, due sicari gli hanno strappato<br />

tutti i suoi sogni. “Colpevole” di essere nel<br />

posto sbagliato, al momento sbagliato. Al posto<br />

di Domenico Gargiulo, il pusher dei “girati”<br />

per il quale è stato scambiato e i clan avevano<br />

emesso la sentenza di morte.<br />

Un individuo totalmente estraneo alle<br />

conoscenze e alla v<strong>it</strong>a di Lino. È per non<br />

dimenticare la grave ingiustizia commessa nei<br />

confronti di Pasquale Romano che nei prossimi<br />

giorni verrà avanzata una proposta in consiglio<br />

comunale: int<strong>it</strong>olare i campetti di calcio presenti<br />

all’interno della struttura del “Parco Taglia” al<br />

giovane ucciso per un fatale errore dalla camorra.<br />

Il promotore dell’iniziativa, il consigliere<br />

dell’Idv Pasquale Barra, avrebbe intenzione di<br />

portare il progetto all’attenzione del sindaco<br />

e dei consiglieri già in settimana. L’obiettivo<br />

è piuttosto chiaro: combattere la mental<strong>it</strong>à<br />

camorristica diffusa sul terr<strong>it</strong>orio attraverso<br />

Cultura della legal<strong>it</strong>à<br />

I campetti del “Parco Taglia” dedicati<br />

alla memoria di Pasquale Romano<br />

una commemorazione quotidiana della figura<br />

di Pasquale Romano. Per non dimenticare<br />

Lino e per non dimenticare l’importanza di<br />

diffondere sempre la cultura della legal<strong>it</strong>à. “Non<br />

dobbiamo dimenticare quello che è accaduto a<br />

Lino”, spiega il consigliere Barra e aggiunge<br />

che “come rappresentanti ist<strong>it</strong>uzionali di<br />

questa comun<strong>it</strong>à, e ancor prima come c<strong>it</strong>tadini,<br />

abbiamo il dovere civico di fare in modo che<br />

le future generazioni possano avere sempre viva<br />

la memoria di questo del<strong>it</strong>to e comprendere<br />

che la camorra è un’organizzazione spietata,<br />

per la quale la v<strong>it</strong>a di un giovane onesto come<br />

Lino non vale niente”. L’intento dell’iniziativa,<br />

quindi, è anche finalizzato all’emarginazione<br />

della camorra grazie all’esempio pos<strong>it</strong>ivo che<br />

Lino può diventare per i ragazzi di tutte le età<br />

che frequentano la villa comunale di Card<strong>it</strong>o.<br />

Quale veicolo migliore, dunque, se non quello<br />

dello sport, per combattere concretamente sul<br />

piano della “prevenzione sociale” le piccole e<br />

le grandi illegal<strong>it</strong>à? Le motivazioni inerenti alla<br />

scelta dei campetti di calcio, del resto, emergono<br />

anche dalla lettera scr<strong>it</strong>ta da Pasquale Barra a<br />

supporto della sua richiesta in Consiglio. “Lino<br />

amava lo sport - rec<strong>it</strong>a una parte del comunicato<br />

-, lo praticava e credeva nei valori legati a esso: la<br />

lealtà, la voglia di vivere, la sana competizione,<br />

lo spir<strong>it</strong>o di gruppo, il rispetto per se stessi e per<br />

gli avversari. Valori oggi legati esclusivamente<br />

allo sport vero, sano, amatoriale.<br />

Quale miglior esempio di quello di dare<br />

significato a una struttura sportiva – presente<br />

nel Parco Taglia – frequentata ogni giorno da<br />

tanti giovani che praticano lo sport per passione,<br />

per voglia e per il piacere di stare insieme? La<br />

nostra comun<strong>it</strong>à, diversamente dalla camorra,<br />

– scrive il consigliere dell’Italia dei valori -<br />

ha un cuore e un’anima e ha il dovere di non<br />

dimenticare. Attraverso il ricordo di Lino si può<br />

contribuire a isolare e combattere i fenomeni<br />

delinquenziali, soprattutto quelli organizzati,<br />

togliendo loro spazi per crescere”. Se la proposta<br />

dovesse passare in Consiglio – con una delibera<br />

di giunta – con molta probabil<strong>it</strong>à nel giro di<br />

un mese e mezzo si potrebbe procedere anche<br />

all’inaugurazione del complesso sportivo del<br />

Parco, con una targa descr<strong>it</strong>tiva in ricordo del<br />

giovane Lino, v<strong>it</strong>tima innocente di camorra.<br />

Normalmente, l’<strong>it</strong>er burocratico per<br />

l’assegnazione dei nomi alle aree pubbliche del<br />

terr<strong>it</strong>orio comunale contemplerebbe tre accessi:<br />

la Storia Patria, l’ist<strong>it</strong>uto che dà l’assenso per la<br />

scelta del nome e a cui deve essere presentata<br />

una biografia della persona in questione; la<br />

Questura, che interviene in mer<strong>it</strong>o alla richiesta<br />

del personaggio. E, infine, la Prefettura, che, in<br />

effetti, segue la procedura completa e concede<br />

19 gennaio 2013<br />

Card<strong>it</strong>o<br />

Proposta del consigliere comunale dell’Italia dei valori Pasquale Barra in ricordo della v<strong>it</strong>tima innocente di camorra.<br />

Barra ha scr<strong>it</strong>to una lettera al sindaco per mettere in moto la procedura burocratica. Anche la sezione di “Card<strong>it</strong>o<br />

libera” int<strong>it</strong>olata al giovane card<strong>it</strong>ese “caduto” per uno scambio di persona durante la guerra tra clan<br />

Il leader dell’ Idv Pasquale Barra<br />

di Rosamaria Cinquegrana<br />

Pasquale Romano<br />

il nullaosta. Inoltre, per l’impiego del nome di<br />

una persona scomparsa in un passato recente,<br />

bisognerebbe attendere, addir<strong>it</strong>tura, il decorso<br />

di dieci anni.<br />

Tuttavia, considerate le circostanze particolari<br />

che fanno capo alla richiesta è possibile che per<br />

la figura di Pasquale Romano venga concessa<br />

una deroga. Anche perché alla famiglia farebbe<br />

molto piacere che l’iniziativa del consigliere<br />

Barra andasse a buon fine. Anzi, la speranza è che<br />

la proposta, una volta presentata in Consiglio,<br />

ev<strong>it</strong>i di cadere nella trappola della retorica facile,<br />

spesso ‘compagna’ di questo genere di progetti.<br />

Tanto più che l’intera comun<strong>it</strong>à card<strong>it</strong>ese,<br />

consapevolmente, ha preso parte alla sorte del<br />

giovane Romano e al dolore della sua famiglia,<br />

pur non essendo la c<strong>it</strong>tà direttamente coinvolta.<br />

Inoltre, le iniziative si moltiplicano.<br />

La sezione di “Card<strong>it</strong>o libera”, movimento<br />

pol<strong>it</strong>ico culturale, di piazza Garibaldi, in attesa<br />

dell’inaugurazione, ha già aperto i battenti. Un<br />

punto di discussione e di aggregazione dedicato<br />

proprio alla memoria di Lino Romano. “E’<br />

un’iniziativa che parte dal cuore – spiega il<br />

capogruppo della civica Luigi Credendino – e<br />

dalla voglia di riscattare le nostre terre attraverso<br />

la cultura, la partecipazione, la legal<strong>it</strong>à e un<br />

cambiamento nella mental<strong>it</strong>à della società che<br />

deve costantemente isolare fenomeni criminali<br />

e delinquenziali, colpevoli del degrado e del<br />

mancato sviluppo delle nostre terre. Int<strong>it</strong>olare<br />

la sede di “Card<strong>it</strong>o libera” a Pasquale Romano<br />

rappresenta un semplice e piccolo gesto per non<br />

dimenticare…”.


19 gennaio 2013<br />

Card<strong>it</strong>o<br />

Mercato del martedì off-lim<strong>it</strong>s<br />

15<br />

L’area chiude i battenti: hanno esegu<strong>it</strong>o dei<br />

lavori e non ripristinato lo stato dei luoghi<br />

Gli operatori commerciali non sono stati nemmeno avvert<strong>it</strong>i dei disagi. Martedì sono arrivati<br />

sul posto ed hanno trovato i vigili urbani che hanno spiegato il problema. Sono stati esegu<strong>it</strong>i dei<br />

lavori ad alcune tubature dell’acquedotto lasciando il manto del s<strong>it</strong>o dissestato<br />

CARDITO - Card<strong>it</strong>o non ha più un mercato.<br />

L’area ubicata nel rione “Slai” è stata chiusa.<br />

Anche la fiera settimanale del martedì chiude i<br />

battenti a tempo determinato. Il motivo? Lavori<br />

lasciati a metà. Da circa quattro settimane il<br />

mercato non ha avuto più luogo, tutte le attiv<strong>it</strong>à<br />

legate a esso sono state sospese e l’intera zona<br />

giace abbandonata a se stessa. Che cosa è<br />

successo, di tanto grave, da dover costringere<br />

l’Ente locale a sospendere tutte le iniziative<br />

commerciali per quasi un mese? Ecco i fatti.<br />

Una parte dell’area predisposta a uso mercato<br />

è percorsa dalle tubature dell’acquedotto<br />

campano che, in maniera piuttosto costante,<br />

hanno bisogno di un’opera di manutenzione.<br />

Ebbene, anche questa volta è stato così. Il<br />

Comune ha predisposto dei lavori di riparazione<br />

per i tubi che corrono lungo tutta la lunghezza<br />

del muro che delim<strong>it</strong>a il perimetro del mercato,<br />

ma non ha provveduto a ristabilire lo stato della<br />

pavimentazione del suolo così com’era prima<br />

dei lavori. La superficie che si trova in prossim<strong>it</strong>à<br />

delle tubature, quindi, è coperta da semplice<br />

brecciolina – e non da asfalto – che rende<br />

pressoché impossibile l’occupazione del suolo<br />

da parte dei commercianti. È una s<strong>it</strong>uazione<br />

cr<strong>it</strong>ica, insomma, quella che si è venuta a creare<br />

in questa parte della Slai. Il mercato del martedì<br />

mattina, in effetti, è un appuntamento fisso cui<br />

prendono parte, numerosi, non solo i card<strong>it</strong>esi<br />

ma anche i residenti dei comuni lim<strong>it</strong>rofi. Si<br />

tratta di un polo d’attrazione notevole per<br />

l’intero terr<strong>it</strong>orio, nonché una fonte di guadagno<br />

importante per gli operatori del settore e di un<br />

eventuale prestigio sociale per il Comune. Per<br />

ora, tutto questo non esiste più. I clienti ab<strong>it</strong>uali<br />

sono ancora perplessi per una sospensione tanto<br />

anomala delle attiv<strong>it</strong>à commerciali più influenti<br />

sul terr<strong>it</strong>orio. E gli operatori del settore, frustrati<br />

da una perd<strong>it</strong>a così prolungata nel tempo della<br />

loro principale fonte di sostentamento, sono<br />

quasi arrivati al lim<strong>it</strong>e. “Chiediamo solo di<br />

poter tornare a svolgere regolarmente il nostro<br />

lavoro, perché per noi il tempo è prezioso e<br />

perdere una giornata di mercato è come perdere<br />

una parte di stipendio”, ha dichiarato uno degli<br />

operatori presenti in zona lo scorso martedì<br />

mattina. E ha aggiunto: “Siamo tutti mun<strong>it</strong>i<br />

di una regolare autorizzazione ed è per questo<br />

che chiediamo con insistenza una soluzione al<br />

problema cui siamo stati messi di fronte. È già<br />

stato difficile rinunciare ai due appuntamenti<br />

settimanali sospesi durante le festiv<strong>it</strong>à natalizie,<br />

ora abbiamo bisogno di lavorare”. Gli operatori,<br />

dunque, hanno lamentato anche la mancanza<br />

di un’informazione adeguata nei riguardi di un<br />

regolare svolgimento delle attiv<strong>it</strong>à di mercato.<br />

Molti di loro, in effetti, hanno tenuto a precisare<br />

di Rosamaria Cinquegrana<br />

che, con molta probabil<strong>it</strong>à, Card<strong>it</strong>o è stato<br />

l’unico comune ad aver sospeso semplicemente<br />

l’appuntamento settimanale del mercato<br />

senza preoccuparsi di avvisare gli operatori<br />

attraverso un comunicato o di recuperare la<br />

giornata lavorativa in un altro momento. Gli<br />

organi preposti alla risoluzione del problema,<br />

nell’intera vicenda, prendono tempo nel tentativo<br />

di trovare una soluzione adeguata. “L’assessore<br />

al Commercio e il comando dei vigili hanno<br />

dimostrato una notevole disponibil<strong>it</strong>à nei<br />

nostri confronti, ma noi abbiamo esposto le<br />

nostre motivazioni sub<strong>it</strong>o dopo le feste e ora<br />

vorremmo, già per la prossima settimana,<br />

un ripristino concreto delle attiv<strong>it</strong>à”, hanno<br />

commentato, numerosi, gli operatori. E molti<br />

hanno sugger<strong>it</strong>o: “Siamo disposti ad accettare<br />

qualsiasi tipo di soluzione, tanto più che la<br />

nostra è un’occupazione temporanea del suolo<br />

pubblico, si tratta di cinque ore al massimo<br />

nell’arco di un’unica giornata”. L’appello dei<br />

commercianti, dunque, è chiaro: nessuno di<br />

loro può più permettersi di perdere anche solo<br />

un’altra giornata di lavoro o, come purtroppo è<br />

successo, di comprare della merce che rischia<br />

seriamente di rimanere invenduta. A detta delle<br />

autor<strong>it</strong>à che si stanno occupando del problema,<br />

la soluzione è già in cantiere, ma ci vorranno una<br />

decina di giorni per permettere agli operatori<br />

del settore di riprendere il regolare svolgimento<br />

delle loro attiv<strong>it</strong>à. Delle certezze, insomma, ci<br />

sono. Ma ciò non toglie che il problema non<br />

è stato affrontato nella maniera giusta, poiché<br />

è da un mese che il mercato non si svolge e<br />

più di due settimane da che gli operatori del<br />

settore hanno esposto le loro perpless<strong>it</strong>à a chi<br />

Il degrado dell’area mercato<br />

di competenza. E questo, d’altra parte, non<br />

basta a chiudere il discorso sull’intera vicenda.<br />

L’area su cui si svolge il mercato, difatti, non è<br />

adeguata allo scopo. La zona è stata ‘riadattata’,<br />

permettendole così di ricoprire il ruolo di polo<br />

commerciale, per impedire che continuasse<br />

a essere utilizzata come sversatoio per i<br />

rifiuti urbani del terr<strong>it</strong>orio e come r<strong>it</strong>rovo per<br />

spacciatori e tossicodipendenti. Il s<strong>it</strong>o più adatto<br />

a contenere un’area mercato sarebbe, piuttosto, il<br />

terreno s<strong>it</strong>uato di fronte al parco Taglia e non una<br />

zona in cui si continua indiscriminatamente ad<br />

abbandonare i rifiuti, priva anche della presenza<br />

di servizi igienici necessari sia per i clienti che<br />

per gli operatori delle attiv<strong>it</strong>à commerciali. Il<br />

mercato, insomma, è un evento importante sul<br />

terr<strong>it</strong>orio, poiché veicola l’economia del paese e<br />

ne scandisce anche la v<strong>it</strong>a sociale. È proprio per<br />

questo che subentra la necess<strong>it</strong>à di creare uno<br />

spazio idoneo in grado di sfruttare al meglio<br />

tutte le potenzial<strong>it</strong>à. Anche perché ogni martedì<br />

le bancarelle non vengono allest<strong>it</strong>e solo quelle<br />

ubicate e autorizzate nell’area che segna il<br />

confine tra il rione “Slai” e via San Paolo. Ma<br />

è l’intero quartiere che per una mattinata viene<br />

letteralmente assaltato dagli abusivi. Bancarelle<br />

ovunque, senza autorizzazione, sui marciapiedi<br />

e persino in mezzo alla strada. Impedendo la<br />

circolazione e il passaggio di eventuali mezzi<br />

di soccorso. Una s<strong>it</strong>uazione sgradevole che si<br />

ripete in molte parti del terr<strong>it</strong>orio soprattutto<br />

la domenica mattina. Si pensi a piazza “Santa<br />

Croce” oppure al corso Italia. Abusivi che<br />

vendono alimenti senza nemmeno rispettare le<br />

più elementari regole igienico san<strong>it</strong>arie. I vigili<br />

urbani, guidati dal nuovo comandante Vincenzo<br />

Capoluongo, nei prossimi giorni tenteranno di<br />

ripristinare la legal<strong>it</strong>à e di rest<strong>it</strong>uire decoro ai<br />

principali centri di Card<strong>it</strong>o.


19 gennaio 2013<br />

Caivano<br />

Reportage da Casolla<br />

La frazione è una discarica di rifiuti. Dal suolo<br />

17<br />

escono fumi ma non siamo alla solfatara…<br />

Viaggio in uno dei punti più sensibili della “terra dei fuochi”. La frazione di Caivano è distante circa due chilometri<br />

dal centro c<strong>it</strong>tà ma lo scenario racconta un contesto di degrado e morte. Strade senza asfalto, non c’è<br />

segnaletica mentre i contadini coltivano i campi tra rifiuti tossici, siringhe usate e spazzatura di ogni genere<br />

CAIVANO - Caivano è terra di conquiste per<br />

molti affaristi del terr<strong>it</strong>orio, si sa. Ma c’è chi sta<br />

peggio. Proprio così. Parliamo di Casolla, amena<br />

frazione di Caivano. Un angolo di “monnezza”<br />

al di fuori del mondo conosciuto. Distante<br />

poco più di 2 chilometri dal centro c<strong>it</strong>tà. Un<br />

autentico inferno. Non appena si entra c’è una<br />

enorme la statua di Gesù ad accogliere i viaggiatori.<br />

Quasi per sfottò. Apr<strong>it</strong>i cielo. Dopo un<br />

tratto asfaltato, cond<strong>it</strong>o da una piccola chiesetta,<br />

c’è il nulla. Buche dappertutto, mancanza di<br />

segnaletica. Addir<strong>it</strong>tura manca il manto stradale<br />

nelle zone restanti. Per non parlare dell’immondizia.<br />

Una bomba ad orologeria. Ci sono cumuli<br />

dappertutto. Finanche nelle campagne, che<br />

fanno da paesaggio ad uno scenario terribile.<br />

Ma eccone un assaggio. Incontriamo il signor<br />

Pietro, incurios<strong>it</strong>o del nostro reportage. Ci saluta<br />

in maniera cordiale. Ed esclama : “Qui non<br />

c’è niente. Ma proprio niente. Solo spazzatura<br />

ovunque. Le vie non sono conosciute. Non c’è<br />

una scuola. Siamo il “cesso” della Campania.<br />

Serve altro? Per non parlare delle terre fumanti.<br />

Approf<strong>it</strong>tano di questa zona perché lontana da<br />

occhi indiscreti per nascondere i rifiuti tossici<br />

addir<strong>it</strong>tura sotto terra. Dov’è l’amministrazione?<br />

Dove sono le autor<strong>it</strong>à?<br />

Perché nessuno ci<br />

tutela?”. Il signor Pietro<br />

si scusa per l’eccessivo<br />

tono. Ma è comprensibile.<br />

Queste sono urla<br />

di disperazione. E continua<br />

: “Guarda le strade,<br />

se così si possono chiamare.<br />

In caso di pioggia<br />

lascio immaginare<br />

cosa potrebbe accadere.<br />

Non ci verrebbe a morire<br />

nemmeno un topo”.<br />

Effettivamente parrebbe<br />

così. Le strade sono dissestate.<br />

Ricordiamo. Per<br />

il 90 per cento manchevoli<br />

d’asfalto. Scene da<br />

Terzo mondo. Procedendo<br />

in avanti, troviamo<br />

finalmente l’unica segnaletica,<br />

peraltro quasi<br />

del tutto distrutta, che rinomina una stradina:<br />

via “A. Segni”. Stop. Non c’è altro. Non c’è lim<strong>it</strong>e<br />

al peggio. Percorrendo una breve sal<strong>it</strong>a, si<br />

annusa un tanfo irrespirabile. Ancora immondizia<br />

sparsa per la carreggiata. Inaud<strong>it</strong>o. Per non<br />

parlare delle siringhe usate per il “buco” quotidiano.<br />

Ve ne sono un’infin<strong>it</strong>à. Percorrendo un<br />

di Sossio Barra<br />

piccolo viale, un contadino ci ferma. Sembra<br />

alquanto infastid<strong>it</strong>o. E dice: “Attenzione. State<br />

entrando nel mio moggio di terra. Non essendoci<br />

la segnaletica, non vi siete accorti di nulla.<br />

Qui ci sono più cani che persone. Perché, secondo<br />

voi, dobbiamo vivere in queste condizioni?<br />

Per non parlare del resto. Puntualmente ogni<br />

notte ci sono persone che si accampano qui vicino<br />

per consumare cannabis o semplicemente<br />

per gettare l’immondizia in maniera nettamente<br />

incivile. Ed ecco che di mattina c’è una puzza<br />

irrespirabile. Mio figlio qualche giorno fa è andato<br />

in giro con la sua bici nei dintorni. Disse<br />

che sarebbe tornato entro mezz’ora. Ma tornò<br />

dopo due ore. Ed io, preoccupato, gli chiesi il<br />

motivo di questo suo r<strong>it</strong>ardo. Mi rispose di aver<br />

perso i sensi a causa della forte puzza emanata<br />

dalla spazzatura e da fumi tossici che “salgono”<br />

inspiegabilmente dal suolo. Nei prossimi giorni<br />

andrò io stesso dalle autor<strong>it</strong>à per segnalare<br />

quanto accaduto”. Il contadino ci saluta e torna<br />

a lavorare. Cose da pazzi. Casolla è diventata la<br />

pattumiera di tutti i paesi circostanti.<br />

Qui arriva gente da ogni parte solamente per<br />

gettare le buste di spazzatura o scaricare rifiuti<br />

tossici con la sicurezza di non incorrere in con-<br />

trolli. Continuando il reportage, si entra in un<br />

altro viale, ovviamente anch’esso manchevole<br />

di manto stradale e di segnaletica. Il suolo è<br />

pieno di buche. Altro che Africa. Non ci sono<br />

nemmeno i marciapiedi. La gente cammina per<br />

strada. Ma anche qui non c’è niente. Svoltiamo<br />

a destra e r<strong>it</strong>orniamo al punto di prima. Spazza-<br />

tura, spazzatura, spazzatura ed ancora spazzatura.<br />

Non c’è altro. Quindi torniamo nei pressi<br />

della chiesetta, ove c’è quel tratto asfaltato con<br />

una decina di case.<br />

Questo sarebbe il centro c<strong>it</strong>tadino. Non c’è<br />

nemmeno un negozio. Niente<br />

di niente. Questa è il paese<br />

delle “terre fumanti”,<br />

la “terra del cancro”, dove<br />

i rifiuti tossici non sono<br />

smalt<strong>it</strong>i ma nascosti sotto<br />

terra secondo indiscrezioni<br />

dei residenti. Assurdo. Deprimente.<br />

E la cosa che fa<br />

spavento è l’assenza totale<br />

dell’amministrazione.<br />

Casolla è una discarica di<br />

rifiuti a cielo aperto e nessuno<br />

se ne frega. Terra di<br />

nessuno. Come se non esistesse:<br />

né per il sindaco<br />

Falco, né per gli assessori,<br />

né per i vigili urbani, né per<br />

i consiglieri comunali.<br />

Gli unici interessati sono,<br />

come detto, i professionisti<br />

dello scarico abusivo e selvaggio.<br />

Dal suolo escono<br />

fumi tossici, come se fossimo<br />

alla solfatara. Ma non è zolfo. Quei fumi<br />

sono la principale causa di tumori. La cosiddetta<br />

“terra dei fuochi”.<br />

Tutti ne parlano ma nessuno ha contezza di cosa<br />

si tratta. E le ist<strong>it</strong>uzioni continuano a far finta di<br />

nulla. Anche se devono sapere una cosa: la morte<br />

non fa distinzione. Né di censo, né di ruoli…


18<br />

FRATTAMAGGIORE - Il primo mandato del<br />

sindaco Francesco Russo è stato un vero “explo<strong>it</strong>”.<br />

Forte della gestione precedente del commissariato<br />

prefettizio è riusc<strong>it</strong>o a mettere in campo tutte<br />

le forze economiche che le casse comunali<br />

permettevano. Lavori di infrastrutture primarie,<br />

zona Pip, notti bianche, feste patronali, festival<br />

della comic<strong>it</strong>à e Natale “luccicanti” e festosi;<br />

sviluppo e cresc<strong>it</strong>a. Praticamente tutto quello che<br />

serviva ad accaparrarsi le benevolenze del popolo,<br />

di grandi e piccini. Tutto quello che la gestione<br />

prefettizia aveva risparmiato è stato speso e tutto<br />

quello che la stessa aveva programmato è stato fatto.<br />

Un lavoro, quello del primo mandato, “semplice<br />

semplice”, proprio come un dettato a scuola;<br />

direttive ben specifiche che sono state esegu<strong>it</strong>e non<br />

senza frizioni e problemi che spesso la minoranza<br />

ha dovuto appianare. Il primo mandato ha visto<br />

un dindaco ed un’amministrazione vigorosa,<br />

propos<strong>it</strong>iva e fattiva anche se, con l’occhio rivolto<br />

al futuro, una domanda nasce spontanea: saranno<br />

state le casse comunali a spingere il tutto e la<br />

precedente programmazione della commissione<br />

prefettizia? Con tutto quello che era stato<br />

messo in campo da Francesco Russo e dalla sua<br />

amministrazione non era difficile intuire che le<br />

amministrative di marzo 2010 sarebbero state una<br />

mera formal<strong>it</strong>à per il primo c<strong>it</strong>tadino. Anche se le<br />

altre candidature di “peso” dei suoi compet<strong>it</strong>ors<br />

in campo per contrastare la riaffermazione<br />

del sindaco uscente (Grimaldi-Granata)<br />

Crisi pol<strong>it</strong>ica perenne<br />

impensierirono non poco il centrosinistra che mise<br />

sul tavolo un meccanismo non per vincere ma per<br />

stravincere. In effetti la paura nel centrosinistra<br />

fu tanta da imbarcare quanto più possibile, un<br />

reclutamento che non fu nemmeno tanto difficile<br />

viste le quotazioni alte dei bookmakers pol<strong>it</strong>ici<br />

che davano la v<strong>it</strong>toria quasi scontata ad un<br />

determinato schieramento. E si sa, sul carro dei<br />

vinc<strong>it</strong>ori salgono tutti. Soprattutto in pol<strong>it</strong>ica. Al<br />

di là delle ideologie, al di là dei programmi, al di<br />

là della compatibil<strong>it</strong>à con la classe dirigente che<br />

si va a sposare. Ed ecco che all’indomani delle<br />

Amministrative, il primo c<strong>it</strong>tadino, con la sua<br />

più che allargata coalizione, non aveva vinto ma<br />

stravinto. Almeno nei numeri. Alla luce dei fatti,<br />

sul campo, oggi, il centrosinistra si è reso conto<br />

che sul piano dell’amministrazione, della stabil<strong>it</strong>à,<br />

della mancata programmazione, dell’immobilismo<br />

e dell’inefficienza, quelle elezioni le ha perse.<br />

Anzi, le ha perse Frattamaggiore. Le hanno perse<br />

i c<strong>it</strong>tadini che hanno votato in buona fede uno<br />

schieramento pol<strong>it</strong>ico che in realtà non era altro<br />

che un carrozzone allegro dove ogni singolo<br />

componente nutriva aspettative personali. Tant’è<br />

che da quella impressionante v<strong>it</strong>toria ha avuto<br />

inizio la fine della pol<strong>it</strong>ica frattese. La fine della<br />

“buona pol<strong>it</strong>ica”. Vincere è bene, stravincere è<br />

pericoloso. Controproducente. E’ chiaro che non<br />

c’è bisogno del pensiero “dell’ottimo stratega”<br />

di turno per arrivare ad una riflessione del genere<br />

pure perché era ed è evidente che il sindaco non<br />

può accontentare tutta l’allegra com<strong>it</strong>iva.<br />

E la cosa peggiore è che gli scontenti<br />

tentano di bloccare l’amministrazione e<br />

la risoluzione dei problemi, anteponendo<br />

gli obiettivi e gli interessi di parte a quelli<br />

collettivi. Le giunte si susseguono a r<strong>it</strong>mo<br />

serrato; le “separazioni” sono all’ordine<br />

del giorno, le frizioni sono incontenibili<br />

e continue fino a giungere alle avvisaglie<br />

e poi alle reali dimissioni del primo<br />

c<strong>it</strong>tadino che, visto lo squallido contesto,<br />

tardarono ad arrivare. Dimissioni alle<br />

quali nessuno diede cred<strong>it</strong>o tant’è che dal<br />

primo giorno in cui furono rese note, gli<br />

addetti ai lavori iniziarono la conta del<br />

r<strong>it</strong>iro delle stesse e come pronosticato<br />

le dimissioni vennero r<strong>it</strong>irate qualche<br />

giorno dopo. Né le dimissioni, né il<br />

r<strong>it</strong>iro hanno risolto i problemi della<br />

maggioranza che, ancora oggi, risulta<br />

essere in continua fibrillazione,<br />

accompagnata da quella calma apparente<br />

che invece vive il Part<strong>it</strong>o Democratico.<br />

La breve cronistoria che abbiamo fin’ora<br />

evidenziato ha portato pian piano la c<strong>it</strong>tà<br />

al declino pol<strong>it</strong>ico, quel declino che ha<br />

portato l’amministrazione a non gestire<br />

19 gennaio 2013<br />

Frattamaggiore<br />

E adesso spunta la “giunta congelata”: gli assessori<br />

si dimettono nelle mani del sindaco…<br />

Cronistoria di un fallimento annunciato. Il secondo mandato del sindaco Francesco Russo si è rivelato pessimo<br />

a causa di consiglieri comunali ed una classe dirigente in costante guerra per le poltrone. Il peccato originale?<br />

Imbarcare alle elezioni di tutto di più. E questi sono i risultati. Non si garantisce nemmeno l’ordinario<br />

di Lino Espos<strong>it</strong>o<br />

Il sindaco Francesco Russo<br />

nemmeno più l’ordinario. Ora da più di un mese<br />

ci troviamo ad assistere alla formula astrusa<br />

della”Giunta congelata”, ovvero gli assessori<br />

dimissionari nelle mani del sindaco; altra formula<br />

magica che al massimo attira qualche sorriso.<br />

S<strong>it</strong>uazione questa che sta generando un ulteriore<br />

impasse pol<strong>it</strong>ico-amministrativo. R<strong>it</strong>eniamo<br />

che una c<strong>it</strong>tà come Frattamaggiore mer<strong>it</strong>erebbe<br />

ben altro, mer<strong>it</strong>erebbe un’altra classe dirigente<br />

più responsabile e più affezionata al terr<strong>it</strong>orio e<br />

alla comun<strong>it</strong>à che amministra. Non è possibile<br />

sacrificare cinque anni di governo sull’altare<br />

degli equilibri pol<strong>it</strong>ici, sull’altare degli interessi<br />

di singoli consiglieri comunali ed un personale<br />

pol<strong>it</strong>ico in costanze guerra per le poltrone. E<br />

nemmeno il “Manuale Cencelli” riesce a risolvere<br />

una s<strong>it</strong>uazione spinosa, intrigata, che è iniziata il<br />

primo giorno del nuovo corso e terminerà con la<br />

fine della consiliatura. Pure perché i malumori<br />

sono tanti; tutti parlano male di tutti. Ma c’è<br />

una certezza: gran parte dei consiglieri comunali<br />

non firmerà mai la sfiducia per diversi motivi.<br />

Dopo il fallimento collezionato, hanno cap<strong>it</strong>o<br />

che i c<strong>it</strong>tadini non li rivoteranno più. Quindi,<br />

cercheranno di restare in sella fino all’ultimo<br />

giorno utile. Altri, invece, vogliono “cap<strong>it</strong>alizzare<br />

“l’elezione e ci proveranno fino all’ultimo secondo<br />

utile. Gli interessi collettivi, lo sviluppo, i giovani,<br />

la crisi, il commercio, l’occupazione, le scuole, il<br />

cim<strong>it</strong>ero, sono argomenti che non interessano. C’è<br />

un solo ordine del giorno: l’equilibrio pol<strong>it</strong>ico da<br />

tramutare in assessorati, incarichi e sottogoverno.<br />

Nulla di più.


19 gennaio 2013<br />

Frattamaggiore<br />

19<br />

“Non servono carrozzoni ma coalizioni omogenee<br />

che condividano programmi ambiziosi”<br />

Il leader di Sel affronta tutti gli argomenti pol<strong>it</strong>ico-amministrativi legati all’attual<strong>it</strong>à e chiarisce pure i rapporti<br />

col presidente del civico consesso Luigi Grimaldi: “Gli inciuci li lascio agli altri, posso però confermare liberamente<br />

che si tratta di una persona dotata di grandi capac<strong>it</strong>à e competenze. Una risorsa importante per la c<strong>it</strong>tà”<br />

di Lino Espos<strong>it</strong>o<br />

FRATTAMAGGIORE - Una c<strong>it</strong>tà che vanta tante<br />

potenzial<strong>it</strong>à, spesso rimaste inespresse, dovrebbe<br />

rappresentare anche un “traino” per le figure pol<strong>it</strong>iche<br />

locali. Invece no. Il personalismo esasperato<br />

della locale classe dirigente e la l<strong>it</strong>igios<strong>it</strong>à nei<br />

part<strong>it</strong>i e tra le forze pol<strong>it</strong>iche che operano sul terr<strong>it</strong>orio,<br />

impediscono un discorso in un’ottica che<br />

superi il contesto locale. E le “parlamentarie” del<br />

Pd rappresentano un ulteriore esempio. Il sindaco<br />

di Frattamaggiore Francesco Russo non ha avuto<br />

nemmeno la possibil<strong>it</strong>à di giocarsi le proprie<br />

“chance” ed è usc<strong>it</strong>o da questa part<strong>it</strong>a fortemente<br />

ridimensionato nel contesto pol<strong>it</strong>ico regionale.<br />

Soprattutto se lo paragoniamo ad altri sindaci al<br />

secondo mandato, come Enzo Cuomo di Portici,<br />

che si sono dimessi dalla carica di primo c<strong>it</strong>tadino<br />

per tentare la “scalata” e ce l’hanno fatta con un<br />

grande risultato. E sicuramente se l’impresa fosse<br />

riusc<strong>it</strong>a a Russo oppure a qualsiasi altro pol<strong>it</strong>ico<br />

di Frattamaggiore ne avrebbe giovato il terr<strong>it</strong>orio.<br />

Un discorso troppo complicato per la classe dirigente<br />

locale che proprio non riesce a guardare oltre<br />

il proprio naso e soprattutto è troppa impegnata<br />

a livello locale in una sorta di guerra tra bande<br />

per la spartizione del potere. Mettendo in secondo<br />

piano le esigenze del terr<strong>it</strong>orio.<br />

Il dirigente di Sinistra ecologia e libertà, Pino<br />

Grassia, mente cr<strong>it</strong>ica e profondo conosc<strong>it</strong>ore della<br />

v<strong>it</strong>a pol<strong>it</strong>ica e amministrativa c<strong>it</strong>tadina, non si<br />

tira indietro di fronte ai taccuini e analizza le problematica<br />

con precisione.<br />

Grassia, innanz<strong>it</strong>utto complimenti per il lavoro<br />

che Sel sta facendo sul terr<strong>it</strong>orio in un’ottica<br />

di costruzione e di rafforzamento delle istanze<br />

della sinistra in una realtà molto complicata<br />

qual è Frattamaggiore.<br />

“Grazie, anche se il mer<strong>it</strong>o non è mio, è giusto<br />

sottolinearlo. Ci sono tanti compagni e compagne<br />

con le quali condivido un’avventura avvincente,<br />

ambiziosa e di grande sostanza. Poi, oggi è possibile<br />

rappresentare le istanze nell’Assise c<strong>it</strong>tadina<br />

grazie al consigliere Di Marzo che si è messo a<br />

disposizione del gruppo pol<strong>it</strong>ico e del part<strong>it</strong>o”.<br />

Con tutte le personal<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>iche di spicco che<br />

Frattamaggiore esprime, come mai nessuno riesce<br />

a spiccare il volo quando si parla di elezioni<br />

sovracomunali?<br />

“Questa è una storia che a mia memoria, salvo<br />

poche eccezioni, ha da sempre visto soccombenti<br />

i miei conc<strong>it</strong>tadini nell’intraprendere percorsi<br />

sovracomunali; un tempo si attribuiva la colpa di<br />

ciò a gelosie che si incrociavano e tarpavano le<br />

ali a qualsivoglia ambizione. La vicenda attuale<br />

che non vede candidato al Parlamento in posizione<br />

utile per essere eletto nessun candidato locale<br />

deriva dalla cattiva pol<strong>it</strong>ica che non riesce a<br />

liberarsi dalle tentazioni correntizie e dai vincoli<br />

di appartenenza al potente di turno. Le stesse, tanto<br />

decantate Primarie messe in piedi da Pd e Sel<br />

Parla Pino Grassia<br />

per la scelta dei candidati avevano, a mio avviso,<br />

un vizio di fondo nell’incandidabil<strong>it</strong>à dei sindaci<br />

perché purtroppo sappiamo da queste parti come<br />

funziona. E, spesso, il risultato delle primarie non<br />

rappresenta la reale consistenza e il reale peso che<br />

gli eletti hanno sui terr<strong>it</strong>ori. Comunque Frattamaggiore,<br />

nonostante tutto, vanta ottime professional<strong>it</strong>à<br />

e spero che la classe dirigente metta da<br />

parte beghe e personalismi e ogni tanto lavori in<br />

blocco per rappresentare le istanze della nostra<br />

comun<strong>it</strong>à anche fuori dalle mura c<strong>it</strong>tadine. Servirebbe<br />

un po’ più di amore per la propria terra”.<br />

Una domanda maliziosa. Da più parti si sostiene<br />

che lei sia trans<strong>it</strong>ato in Sel per accaparrarsi<br />

il simbolo in funzione di un futuro sostegno<br />

all’attuale presidente del consiglio comunale<br />

Luigi Grimaldi. Ci dice la ver<strong>it</strong>à?<br />

“Non ho alcun problema. Anzi, la domanda mi offre<br />

la possibil<strong>it</strong>à di ribadire in maniera chiara che<br />

la mia adesione al part<strong>it</strong>o del Presidente Vendola<br />

è maturata dopo un attento percorso pol<strong>it</strong>ico, una<br />

precisa riflessione sui valori che intendo rappresentare<br />

che cost<strong>it</strong>uiscono il bagaglio principale<br />

della mia formazione. E non ho avuto es<strong>it</strong>azioni:<br />

ogni riflessione mi ha portato a scegliere Sel. Una<br />

scelta obbligata visto che, a mio avviso, il Pd ha<br />

trad<strong>it</strong>o la mission iniziale ed ha riscontrato un<br />

modus operandi che non era di mio gradimento.<br />

Detto questo, posso ribadire tranquillamente<br />

che la stima pol<strong>it</strong>ica nei confronti del presidente<br />

Luigi Grimaldi è tanta e l’ho espressa pure in<br />

altre occasioni e non capisco perché dovrei avere<br />

problemi a manifestare un pensiero personale.<br />

Parliamo di un uomo con notevoli capac<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>iche<br />

e conoscenze amministrative. Una risorsa<br />

importante. Ma da qui a sostenere che il progetto<br />

Sel vada in quella direzione mi porta a pensare<br />

che se alcuni personaggi che animano la pol<strong>it</strong>ica<br />

frattese non si affrancano da quella “presunta” superior<strong>it</strong>à<br />

morale, che non hanno, resteranno a v<strong>it</strong>a<br />

prigionieri dell’inciucio e di un’incapac<strong>it</strong>à nel<br />

giustificare la loro presenza in pol<strong>it</strong>ica. Sel ha una<br />

visione della pol<strong>it</strong>ica ed un’idea di c<strong>it</strong>tà precisa.<br />

Al momento giusto preferiremo il confronto sui<br />

programmi e sceglieremo il percorso che più ci<br />

convincerà per realizzare quello che io definisco<br />

un sogno. Agli altri lascio gli inciuci e la dietrologia.<br />

Elementi che Frattamaggiore farebbe sicuramente<br />

a meno”.<br />

Il suo giudizio sull’attuale crisi amministrativa.<br />

Sembra ormai una condizione perenne.<br />

Che ne pensa?<br />

“Purtroppo il centrosinistra paga le contraddizioni<br />

relative ad alcune scelte sbagliate fatte in passato.<br />

L’ho detto tempo fa e lo ribadisco oggi, consapevole<br />

che i fatti mi hanno dato ragione. C’è troppo<br />

personalismo e troppa confusione. Bisognerebbe<br />

trovare il coraggio di fare scelte nette e di privilegiare<br />

esclusivamente il confronto sui problemi<br />

Pino Grassia, dirigente Sel<br />

e sulle soluzioni da adottare. Serve però coraggio<br />

e consapevolezza di un percorso difficile e pieno<br />

di ostacoli”.<br />

A cosa si riferisce?<br />

“Di sol<strong>it</strong>o il secondo mandato, lo dice la storia,<br />

per tutti i sindaci è più complicato e si chiude con<br />

risultati peggiori rispetto ai primi cinque anni. Per<br />

tanti motivi. Primo fra tutti, la corsa alla successione.<br />

Il problema di russo e di Frattamaggiore è<br />

che questa corsa non si è scatenata, come accade<br />

spesso, dopo almeno tre anni ma nel centrosinistra<br />

locale si è cominciati a l<strong>it</strong>igare appena dopo l’elezione.<br />

E sicuramente non è strato fatto un buon<br />

servizio alla comun<strong>it</strong>à. Va bene la pol<strong>it</strong>ica in senso<br />

stretto ma non bisognerebbe mai dimenticare che<br />

c’è un terr<strong>it</strong>orio da amministrare e ci sono c<strong>it</strong>tadini<br />

che hanno riposto fiducia in una coalizione e<br />

adesso si attendono risposte”.<br />

Insomma, i “carrozzoni” non pagano mai. Una<br />

lezione per il futuro.<br />

“Certamente. Anche se personalmente ne ero consapevole<br />

già prima che si verificasse questo immobilismo<br />

perenne. Ecco perché, come ho detto<br />

prima, Sel tenterà di confrontarsi alla prossima<br />

occasione sul programma. Perché la c<strong>it</strong>tà ha bisogno<br />

di una classe dirigente omogenea ed un programma<br />

articolato capace di garantire alla realtà<br />

che amministriamo un salto di qual<strong>it</strong>à in termini<br />

di sviluppo concertato, di occupazione, di economia,<br />

di cresc<strong>it</strong>a e di vivibil<strong>it</strong>à. Servono scelte importanti<br />

e coraggiose. Coalizione snella ma forte,<br />

radicata, rappresentativa e con le idee chiare. Con<br />

un sindaco che sia la migliore sintesi del progetto<br />

pol<strong>it</strong>ico e amministrativo. Un uomo che sappia<br />

fare squadra e lavori costantemente per ripristinare<br />

il primato dell’interesse pubblico su quello<br />

personale e di parte.


S.S. Sann<strong>it</strong>ica 87 - km 9 Casoria (Na)<br />

PRESSO PARCO COMMERCIALE “I PINI”<br />

GRANDI FIRME DONNA E JUNIOR


19 gennaio 2013<br />

Crispano<br />

AAA, f<strong>it</strong>tasi villa comunale<br />

21<br />

a 350 euro al mese<br />

Carlo Espos<strong>it</strong>o, Salvatore Cennamo e Franco Arbolino, dirigenti del Comune e del Pd, confezionano una delibera di<br />

giunta, approvata, per privatizzare a costi irrisori lo spazio pubblico di via Cancello. Enzo Cennamo (Pc): “Revocate<br />

l’atto o ricorreremo alla Corte dei conti”. Rimpasto di giunta: l’area Renzi chiede mer<strong>it</strong>ocrazia e visibil<strong>it</strong>à. Il sindaco,<br />

invece, preferisce l’ottica della pagnotta. Nota di Luigi Capasso al primo c<strong>it</strong>tadino<br />

di Pasquale Girone<br />

CRISPANO - La “triade” colpisce ancora. L’apparato<br />

del Part<strong>it</strong>o democratico al completo,<br />

messo nei posti chiave del Comune, partorisce<br />

un’altra stortura che sicuramente attirerà l’attenzione<br />

della Corte dei conti. Di chi si tratta<br />

e soprattutto di cosa si tratta? Carlo Espos<strong>it</strong>o, il<br />

sindaco del Pd; Salvatore Cennamo, vicesegretario<br />

comunale e dirigente del Municipio, anche<br />

dirigente di peso del Pd, nonché papà del consigliere<br />

dei “democrat” Marina Cennamo; Franco<br />

Arbolino, figura di spicco del Pd e dirigente<br />

del Municipio. Indovinate cosa hanno elaborato<br />

questa volta e cosa la giunta ha approvato? Delibera<br />

numero 107 del 18 dicembre 2012. Un bel<br />

regalo di Natale confezionato su misura. AAA<br />

f<strong>it</strong>tasi villa. Tranquilli. Nessuna nuova agenzia<br />

immobiliare. La “triade” e la giunta comunale<br />

hanno lanciato un progetto degno della peggiore<br />

destra: privatizzare uno spazio pubblico, un<br />

luogo di aggregazione. Vogliono f<strong>it</strong>tare la villa<br />

comunale attraverso un appalto di nove anni alla<br />

cifra complessiva di 37mila e 800 euro. Detta<br />

così pare che il Comune si possa arricchire con<br />

questa operazione. Invece no. Scorporiamo i numeri<br />

e tiriamo le somme. Dividiamo l’importo<br />

su base annua e l’incasso per l’Ente locale sarà<br />

di 4mila e 200 euro. Sapete qual è la “pigione”<br />

mensile? Circa 350 euro. Proprio così. Con 350<br />

euro al mese potete f<strong>it</strong>tare la villa comunale per<br />

organizzare sagre, feste di ogni tipo, a scopo di<br />

lucro. Un affare e non per il Comune. La giunta<br />

ha votato la delibera che riporta il parere di regolar<strong>it</strong>à<br />

contabile di Salvatore Cennamo e quello<br />

di regolar<strong>it</strong>à tecnica di Franco Arbolino. Sono<br />

arrivati a questa decisione perché il lassismo al<br />

Municipio ha toccato il fondo e gli amministratori<br />

si sono resi conto che non riescono nemmeno<br />

a gestire lo spazio verde di via Cancello,<br />

abbandonato in condizioni di degrado. “Hanno<br />

perso la testa – spiega Vincenzo Cennamo, capogruppo<br />

di Progetto Crispano -. Quando ho letto<br />

la delibera pensavo che fossi davanti ad un errore<br />

evidente. Già non sono d’accordo sulla scelta<br />

di privatizzare spazi pubblici e di aggregazione,<br />

né l’incapac<strong>it</strong>à degli amministratori a curare<br />

una piccola villa comunale deve costringere<br />

la comun<strong>it</strong>à a rinunciare ad aree pubbliche.<br />

Ma la cosa più ridicola è che si vuole dare in<br />

affidamento la villa comunale per l’irrisoria<br />

cifra di 350 euro al mese. Ma scherziamo? Con<br />

questi soldi non paghi nemmeno il f<strong>it</strong>to di un<br />

piccolo appartamento, com’è possibile f<strong>it</strong>tare<br />

una villa comunale ed impiantare un’attiv<strong>it</strong>à di<br />

lucro senza che il Comune, e quindi la collettiv<strong>it</strong>à,<br />

ne guadagni nulla? Chiediamo ufficialmen-<br />

La “triade” colpisce ancora<br />

te la revoca dell’ennesimo atto scellerato che<br />

svende il terr<strong>it</strong>orio frutto di pol<strong>it</strong>iche di apparato<br />

che sta devastando e saccheggiando Crispano.<br />

Diversamente, se la giunta non tornerà indietro,<br />

invieremo la delibera alla Corte dei conti perché<br />

non si può fare pol<strong>it</strong>ica o clientelismo utilizzando<br />

i beni pubblici e soprattutto arrecando un<br />

danno alle casse dell’Ente locale”.<br />

Carlo Espos<strong>it</strong>o è in difficoltà e perde carisma e<br />

smalto giorno dopo giorno. La questione della<br />

giunta è emblematica. Ricordate l’impegno del<br />

sindaco? A metà mandato turnazione degli assessori.<br />

Il termine sanc<strong>it</strong>o era quello dello scorso<br />

settembre. Ma appena Carlo Espos<strong>it</strong>o ha chiesto<br />

le dimissioni agli assessori in carica per rinnovare<br />

l’esecutivo ha trovato un muro di gomma di<br />

fronte. Tanti malumori: Luigi Capasso, Antonio<br />

Barra e Nunzio Cennamo su tutti. C’è pure chi<br />

ha sfidato il capo dell’amministrazione: “Se ha<br />

il coraggio perché non mi revoca?”. Revoca che<br />

non è mai arrivata perché Carlo Espos<strong>it</strong>o teme<br />

una reazione drastica. A Crispano gli assessori<br />

sono pure consiglieri comunali. Quindi, se il<br />

sindaco commette uno “sgarro” rischia di andarsene<br />

a casa. Ecco perché la fascia tricolore non<br />

sa che pesci prendere. Da un lato gli uscenti non<br />

se ne vogliono andare. Alcuni anche a ragione<br />

perché rispetto alla mediocr<strong>it</strong>à generale hanno<br />

mostrato almeno tanta buona volontà. Poa roba,<br />

ma “il legno” purtroppo è questo. Dall’altro<br />

lato, invece, ci sono quei consiglieri che hanno<br />

votato i provvedimenti in aula per metà consiliatura<br />

in attesa del “contentino” e adesso che<br />

arriva il loro turno mugugnano perché assaporano<br />

il gusto della poltrona e dello stipendio ma<br />

di concreto non c’è ancora nulla. Lo schema è<br />

chiaro. Tranne Enrico Mazzara, dovrebbero<br />

tutti lasciare l’esecutivo: Antonio Barra, Luigi<br />

Capasso, Sossio Casaburi, Giuseppe Frezza e<br />

Nunzio Cennamo. Al loro posto dovrebbero entrare<br />

Marina Cennamo, figlia del superdirigente<br />

del Comune e del Pd, Salvatore Cennamo; Tina<br />

De Luca, Vincenzo Espos<strong>it</strong>o, Michele V<strong>it</strong>ale e<br />

Pasquale V<strong>it</strong>ale. Anna Castiello resterebbe alla<br />

presidenza del Consiglio. In altri tempi Carlo<br />

Espos<strong>it</strong>o non avrebbe avuto problemi a garantire<br />

la turnazione. Perché c’era Raffaele Galante a<br />

tessere le fila ed a mediare, perché c’era un reale<br />

progetto di sviluppo da realizzare ed una leadership<br />

condivisa e riconosciuta. Adesso non è così<br />

e i risultati, pessimi, sono sotto gli occhi di tutti.<br />

Il sindaco continua a collezionare figuracce e<br />

non riesce a mantenere nemmeno le promesse<br />

coi consiglieri comunali. Ha trad<strong>it</strong>o il mandato<br />

elettorale, ha fatto l’inverso di quanto previsto<br />

nel programma, come ad esempio la modifica<br />

dello statuto per consentire la nomina degli assessori<br />

esterni, e adesso tradisce pure chi lo ha<br />

sostenuto. Sono cinque mesi che Espos<strong>it</strong>o chiede<br />

le dimissioni degli assessori. E da cinque mesi<br />

la risposta è sempre la stessa: “Se non ci vuoi<br />

più, revocaci”. Un teatrino squallido sulla pelle<br />

dei c<strong>it</strong>tadini mentre il paese affonda nel degrado<br />

ed è abbandonato al proprio destino. Addir<strong>it</strong>tura<br />

negli ambienti di sinistra i musi lunghi arrivano,<br />

seppur timidamente, a mettere in discussione la<br />

leadership di Carlo Espos<strong>it</strong>o: “Se lui ama tanto<br />

la turnazione, perché la applica solo agli assessori<br />

e non al ruolo che ricopre dando spazio ad<br />

una persona competente, autorevole e portatrice<br />

di nuove idee e un entusiasmo rinnovato?”. Chi<br />

esce male da questa vicenda non è solo il sindaco,<br />

ma pure quei consiglieri che aspettano il<br />

loro turno davanti alla porta del primo c<strong>it</strong>tadino<br />

e, nonostante la mortificazione, continuano ad<br />

alzare la mano in attesa di accontentarsi delle<br />

briciole.<br />

Intanto dal Municipio trapela un’altra indiscrezione.<br />

Per tutti gli altri è solo una questione di<br />

poltrone. L’unico che tenta di mettere il rimpasto<br />

di giunta su un piano pol<strong>it</strong>ico è l’assessore<br />

Luigi Capasso. Infatti, l’esponente “renziano”<br />

ha inviato persino una nota pol<strong>it</strong>ica al primo c<strong>it</strong>tadino<br />

proprio per far capire al capo dell’amministrazione,<br />

il concetto è questo, che i cambi di<br />

assessori dovrebbero essere fondati su un cr<strong>it</strong>erio<br />

di mer<strong>it</strong>ocrazia e non sulla logica di garantire<br />

a tutti gli eletti una prebenda e metà consiliatura<br />

di stipendio. Indipendentemente dai risultati<br />

raggiunti, di fallimenti collezionati e dalle capac<strong>it</strong>à.<br />

Inoltre, Capasso sostiene che nel rimpasto<br />

e nella logica pol<strong>it</strong>ica interna al Pd, c’è un’area,<br />

quella che si rifà a Matteo Renzi, che chiede<br />

spazio e visibil<strong>it</strong>à. E non vuole essere mortificata<br />

o esclusa. Ovviamente, il sindaco non ha ancora<br />

risposto alla nota del suo assessore perché<br />

alla logica mer<strong>it</strong>ocratica preferisce quella della<br />

“pagnotta”.<br />

Un discorso naturale, quello di Capasso, in un<br />

part<strong>it</strong>o che si rispetti. Ma non nel Pd di Crispano<br />

dove Carlo Espos<strong>it</strong>o non ama il dissenso e non<br />

ama il confronto. Pretende solo sudd<strong>it</strong>i e servi<br />

sciocchi che si fanno la guerra per il “contentino”.<br />

Una logica che ha affondato Crispano e<br />

che qualche anno fa ha, purtroppo, marchiato a<br />

fuoco il paese con uno scioglimento degli organi<br />

elettivi per infiltrazione della camorra. E nemmeno<br />

questo è serv<strong>it</strong>o. Oggi come allora il primo<br />

c<strong>it</strong>tadino è ed era sempre Carlo Espos<strong>it</strong>o. Il<br />

quale, non ha imparato la lezione…


…’a chillu santo can un fa bene<br />

nun cercà né quanno và né quanno<br />

vène.<br />

Cari amici eccoci quà, ‘a narrar le<br />

gesta ‘e Sua Maestà…”Cenzino<br />

‘a…rresta”.<br />

Gesù…Gesù, nun se né po’ cchiù!<br />

In questa povera e martoriata c<strong>it</strong>tà,<br />

di certo non mancano le nov<strong>it</strong>à…<br />

sic! Così mentre ‘a “Signurin ‘e<br />

quagliarella” se la spassa chissà<br />

sotto quale pagliarella, fresca fresca,<br />

bella bella, finalmente arriva la lieta<br />

novella…signori miei ‘o RE s’è<br />

ffatta ‘a cartella..hi..hi..hi.!<br />

Eppure Il sovrano, benché mesto e<br />

sconsolato, comm’a n’auciello chiuso<br />

e carcerato, nun è mai rassignato.<br />

Se’ sbatte comm’a ‘o cap<strong>it</strong>one in<br />

cerca d’assoluzione, l’aspetta na‘<br />

dura punizione…sic!<br />

L’imprevista annunciazione, desta<br />

tanta commozione. E’ fin<strong>it</strong>a la fame<br />

per sudd<strong>it</strong>i… e reame.! Infatti, passata<br />

la meraviglia, ecco schierata la<br />

squadriglia.<br />

In testa al reggimento, con tanto<br />

di divisa dal prezioso ornamento,<br />

il prode generale va all’attacco del<br />

principe del male…?<br />

E’ lui, “ò Ciappett” c’à sciabola e<br />

‘a scuppett, che dichiara guerra…al<br />

nemico dell’amata terra. Più in là, al<br />

segu<strong>it</strong>o, “Mimì ò vampiro”, “Masuccio<br />

ò capeciuccio”, “à Voccola”<br />

e “ò Chicchiriniello” a dar conforto<br />

‘o puvuriello…sic!<br />

Ma non sono soli. In poco tempo<br />

cresce la protesta…e so’ dolori<br />

p’è “Cenzino ‘a…rresta”. A poc’<br />

‘a vota chillo…po’ chill’ato…po’<br />

n’ato…chilli tre…chill’ati dduje…<br />

chest’è ‘a sagliuta ca facimme nuje.<br />

Eppure la buonanima di nonno<br />

SATIRA<br />

23<br />

‘Auciello ’e cajola di giggino o’ scumbinat<br />

Na zefira e’ vient<br />

“Filippo” non faceva altro che ripetermi:<br />

>.<br />

Nel frattempo, dall’altra parte della<br />

c<strong>it</strong>tà, tre fedelissimi di Sua Maestà,<br />

“Totonno ‘a recchia” “Giulillo ò<br />

mbruglione” e “Tanuccio ‘o panettone”,<br />

in fuga dalla rivoluzione,<br />

med<strong>it</strong>ano una soluzione; ahimè, con<br />

tutta questa tarantella …è zompato<br />

‘o pesc ‘a d’int ‘a tiella…sic!<br />

Quando a porre fine alle tante pretese,<br />

ecco spuntare all’improvviso nù<br />

brutto arnese…“Ninì ò livornese”<br />

sempe diùn da più di un mese, che<br />

di tutta risposta s’abbandonò ad una<br />

reazione assai composta:<br />

Un contadino, giunto ormai alla<br />

fine della v<strong>it</strong>a, volendo che i figli<br />

si facessero esperti nella coltura<br />

dei campi, li chiamò a sé e disse<br />

loro:>. Quelli pensarono che in<br />

qualche punto vi fosse sepolto un tesoro,<br />

e, appena morto il padre, misero<br />

sossopra con la vanga tutta la<br />

vigna. Tesori, naturalmente, non ne<br />

trovarono; però la vigna, vangata a<br />

fondo, produsse una straordinaria<br />

quant<strong>it</strong>à d’uva.<br />

Morale della favola: la storia mostra<br />

che il lavoro per gli uomini<br />

cost<strong>it</strong>uisce un tesoro, guai a seguire<br />

colui che cerca altrove il proprio<br />

decoro.<br />

E con l’ennesima saggia novella,<br />

volge al termine la nostra consueta<br />

puntatella.<br />

Finisce qui l’avventura del cava-<br />

e parlo pure io<br />

liere senza paura, cacciato da quel<br />

regno di cui non è più degno. Tanta<br />

è la tristezza per la lontananza<br />

dalla fortezza; solo e sconsolato,<br />

da tutti abbandonato, ‘o RE, tristemente<br />

s’incammina sul viale<br />

del tramonto…è giunta l’ora di<br />

pagare il conto..hi..hi..hi.<br />

Ma fermiamoci qua. Questi e tanti<br />

altri accadimenti allieteranno i<br />

vostri momenti, perché se parlano<br />

tutti allora…parlo pure io.<br />

l a v e r i t à p e z z o p e r p e z z o<br />

diretto da Giovanni De Cicco<br />

Ed<strong>it</strong>o da “Associazione Med<strong>it</strong>erraneo e C<strong>it</strong>tà”<br />

sede legale Corso Meridionale, 69 - Afragola (Na)<br />

aut. del trib. Napoli N. 54 del 13/07/2009<br />

Direttore responsabile : Giovanni De Cicco<br />

decicco.giovanni@gmail.com<br />

Periodico di attual<strong>it</strong>à, cronaca, pol<strong>it</strong>ica, approfondimento e sport.<br />

Progetto grafico studioocra comunicazione - info@studioocra.<strong>it</strong><br />

stampa Soc. Coop Grafica ETICA<br />

C.so Alcide De Gasperi - tel. 081.852.44.83<br />

fax 081.852.48.55 - 80021 Afragola (Na)<br />

eticagrafica@inwind.<strong>it</strong><br />

Chiuso in tipografia il 18 gennaio 2013

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