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10 Fermate il disastro. La raccolta è gestita una “monnezza”... L’inchiesta della Procura va avanti mentre al Municipio la “telenovela” prosegue. Appalto di nove anni da circa 60milioni: riaperti i termini per la presentazione delle offerte dopo la scadenza della data sancita nel bando a causa di un parere discutibile emesso dall’ufficio Legale. Nei compattatori finiscono pure le ossa... AFRAGOLA - La spazzatura. Ci risiamo. La gara d’appalto per l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti è stata bandita dopo l’annullamente da parte dell’Autorità di vigilanza sui contratti e gli appalti pubblici. Nove anni per un business di 60milioni di euro. Allo scadere del termine per la presentazione delle offerte arriva una sola busta. Si presenta una sola impresa: la “Ge.ma” di Pagani. Non basta perchè il bando prevede che in presenza di una sola offerta non si sarebbe proceduto ad aggiudicazione. Passa circa una settimana e torna sugli scudi l’ufficio Legale del Comune. Tira fuori l’ennesimo parere almeno discutibile ed induce il dirigente del settore Ambiente a commettere un’illegittimità. A sorpresa i termini per la presentazione delle offerte si riaprono magicamente e la ruota inizia a “girare” mentre l’Igiene urbana capitalizza da una vita affidamenti e proroghe illegittime. Storia vecchia coperta da una strisciante omertà degli organismi sovracomunali che dovrebbero intervenire. Ma almeno il servizio funziona? Non tocca a noi dare giudizi o interpretazioni. Pure perché, nessuno lo dimentichi, sull’affaire dei rifiuti ad Afragola c’è un’inchiesta della Procura di Napoli che potrebbe riservare a stretto giro dei risvolti. Torniamo all’efficienza del servizio. Lasciamo la parola ai diretti interessati. Ai dipendenti dell’impresa. I netturbini hanno minacciato, attraverso il sindacato di categoria, lo stato di agitazione. Hanno messo tutto per iscritto su Denuncia dei dipendenti di Giovanni De Cicco una nota inviata all’azienda e al sindaco Vincenzo Nespoli. Sei punti che riassumono tutto quello che non va e spuntano questioni, che se dovessero essere confermate, dimostrano quanto il “malaffare” si sia impadronito della città in un clima di totale e inconcepibile impunità. Infatti, al punto 4 viene riportata una vera e propria denuncia gravissima: “I camion sono inidonei alla circolazione perché sprovvisti di assicurazioni e con notevoli avarie che li rendono pericolosi”. Lasciamo perdere, per un attimo, i problemi meccanici. Ma stiamo scherzando? Compattatori che circolano per le strade della città senza assicurazione? Perché nessuno controlla e come mai l’amministrazione permette uno stato di illegalità permanente col rischio di causare danni ai residenti? In caso di incidente chi paga? Se i camion non sono muniti di copertura assicurativa, come mai nessuno se n’è accorto e non hanno provveduto a cacciare l’azienda dal territorio cittadino per gravi ed ingiustificate inadempienze? S e n z a dimenticare problemi meno gravi ma comunque importanti: i dipendenti non sono ancora muniti del vestiario invernale e i ticket per i mesi di ottobre, novembre e dicembre a tutt’oggi non sono stati pagati. Come se non bastasse dalla nota firmata dal segretario regionale del sindacato “Fesica- 19 gennaio 2013 Afragola Confasal”, Andrea De Stasio, spunta un’altra grave omissione. “Malgrado tutti gli accordi - c’è scritto - e le promesse fatte da codesta azienda, non sono ancora state versate sia le quote Tfr a Previambiente, né le trattenute di cessioni e deleghe alle società finanziarie”. Com’è possibile? Che fine hanno fatto questi soldi? Com’è possibile che un dipendente sottoscriva una finanziaria, l’Igiene urbana
19 gennaio 2013 Afragola www.napolimetropoli.it - il portale “all news” dell’area nord trattenga la rata dallo stipendio e poi non la versa alla società di credito? Si badi bene. A Previambiente sono iscritti circa 50 unità e se si fanno 4 conti parliamo di somme di denaro importanti che la ditta trattiene senza averne alcun titolo. E da indiscrezioni trapelate, risulta addirittura che ci siano ritardi di pagamenti di anni. Un esempio a caso: alcuni dipendenti dell’Igiene urbana hanno delegato dal 2007 l’azienda a versare la quota di Tfr al fondo Previambiente. Ebbene, da allora, ossia dal 2009 al 2012, l’impresa ha versato appena circa 600 euro per ciascun lavoratore a fronte dei 180 euro mensili previsti. Malaffare e business sulla pelle di tanti padri di famiglia dimenticati e “scaricati” dal Municipio che preferisce in ogni occasione tutelare sempre gli imprenditori anche quando sono in ballo gli interessi dei lavoratori e palesi illegalità consumate. Passiamo alla fase operativa. Partiamo dal sito di stoccaggio realizzato nei pressi del rione “Salicelle”. Le fotografie ritraggono operazioni illegali e non hanno bisogno di alcun commento. I compattatori, dopo la raccolta della spazzatura, vengono lavati con una pompa nel 11 cortile. L’asfalto si allaga di un liquido viscido: acqua mescolata a percolato. Servirebbe un sistema, che non esiste ad Afragola, per smaltire una sostanza altamente tossica. Il suolo l’assorbe con gravi danni per l’ambiente e il rischio che si inquini la falda acquifera. E cosa dire dello stoccaggio dei rifiuti? I cittadini fanno la differenziata e le immagini dimostrano che sul sito di stoccaggio scaricano a terra la spazzatura, mischiando ogni tipologia di rifiuti, e in spregio a qualsiasi norma igienicosanitaria. A chi tocca intervenire? Mentre la fotografia che ritrae macellai scaricare direttamente un bidone bianco, di solito utilizzato per cestinare ossa e tipologie di rifuti speciali, direttamente nei compattatori è un pugno nell’occhio, un “fatto” che dovrebbe far accapponare la pelle. Cosa deve ancora succedere per fermare questo scempio? Denuncia di Montefusco sulle assunzioni: “Tutto falso. Privilegiati i condannati” AFRAGOLA - Afragola scopre un nuovo campione. Un talento che calza a pennello e s’impone nel cuore del sistema Nespoli improvvisamente. La segretaria comunale Lea Baron, tutore della legalità e figura super-partes, unica non omologata al sistema, è costretta a prendersi qulche giorno di ferie per importanti motivi personali. “Et voilà”, arriva al Comune Carlo Clemente dopo un’esperienza a Casal di Principe culminata con uno scioglimento anticipato degli organi elettivi per infiltrazione della camorra. Pochi giorni al Municipio di Afragola e il nuovo segretario si dimostra un campione di efficienza, un esempio di attaccamento al lavoro. Firma, infatti, in un batter d’occhio, prima di andare via e restituire il posto a Lea Baron, una serie di contratti sul tavolo da diverse settimane in attesa di ulteriori approfondimenti. Clemente sbriga le pratiche a stretto giro e sottoscrive in un mese, nel periodo che va dal 8 novembre al 10 dicembre, ben 19 contratti. Gli stessi componenti del sistema restano a bocca aperta. Carlo Clemente sbalordisce pure chi lo ha scelto e portato in città. Supera ogni più rosea previsione e incassa, per la solerzia dimostrata, diritti di rogito pari a 17mila euro. Liquidati, tra l’altro, con una proposta di determinazione del 13 dicembre del 2012. Appena due giorni dopo dal termine della sua esperienza in città. L’amministrazione ha dimostrato grande solerzia anche per premiare la disponibilità di Clemente. Un dato: al segretario che se ne va dopo appena un mese hanno liquidato tutto in tre giorni. A Lea Baron, la titolare che ha ripreso il proprio posto, non liquidano i diritti di rogito di contratti regolarmente sottoscritti dal mese di luglio 2012. Un chiaro segnale che tra la Baron e Clemente c’è una grande differenza e questi piccoli “dettagli” dimostrano che pure gli amministratori di Afragola la pensano così. Intanto continuano le polemiche in merito ai concorsi per l’assunzione di dirigenti al Comune. Il consigliere di Futuro e libertà, Biagio Montefusco, attraverso diverse note protocollate al Municipio l’8 gennaio e il 16 gennaio 2013 e inviate anche alla Procura della repubblica e alla Procura della Corte dei conti, nonché ai carabinieri di Castello di Cisterna, solleva l’ennessimo “bubbone” che mette in evidenza aspetti gravi da approfondire. Sotto la lente d’ingrandimento è finita l’assunzione a tempo indeterminato di Maria Pedalino, attualmente neodirigente agli Affari generali e al Personale. In sintesi, Montefusco rappresenta nelle sue note un disegno scientifico finalizzato, che coinvolgerebbe l’amministrazione di Afragola in combutta con la Camera di Commercio di Napoli, all’assunzione di Maria Pedalino al Municipio. Il leader di Futuro e libertà solleva un aspetto eclatante: in pratica, il bando relativo al “concorso Pedalino” prevede che per partecipare i soggetti non debbano avere all’atttivo né condanne mentre eventuali procedimenti di riabilitazione debbano essere conclusi e non in corso. Ebbene, all’atto in cui la Pedalino consegna al Municipio la richiesta di essere ammessa a partecipare alla selezione dichiara al punto 7: “Di aver riportato la seguente condanna penale ai fini della costituzione di rapporto di lavoro con la Pubblica amministrazione, sentenza della Crte d’Appello di Napoli del 15 febbraio 1994 col beneficio di non menzione e per la quale è in corso il giudizio di riabilitazione”. Sapete cosa significa? Che la Pedalino, all’atto della selezione, aveva all’attivo una condanna penale e il giudizio di riabilitazione non era concluso. E, secondo Montefusco, il dirigente attuale non poteva partecipare, per questi motivi, alla selezione in quanto sprovvista dei requisiti sanciti dal bando. Un altro dato che fa riflettere e alimenta dubbi e sospetti su questa assunzione. Guarda caso. Il contratto di Maria Pedalino è stato sottoscritto il 24 dicembre 2012, alla vigilia di Natale. Un bel dono sotto l’albero. badate bene, non lo firma la segretaria comunale Lea Baron, così come da prassi, ma Marco Chiauzzi, dirigente al settore Finanziario. Eppure, Lea Baron quel giorno era normalmente in servizio. Biagio Montefusco è dirompente: “Concorsi su misura. Tutte le assunzioni fatte nei 5 anni da Nespoli sono false e rispondono unicamente a criteri clientelari. Siamo arrivati al punto di nominare soggetti che hanno problemi giudiziari in contrasto con le norme che regolano i concorsi pubblici. Invitiamo il sindaco, l’amministrazione, ad utilizzare meriti meritocratici e in particolare vogliamo ricordare che ad Afragola esistno validi professionisti degni di amministrare e di dirigere le attività nella nostra città. Inutili cercarli sulle montagne sperdute del Nolano”.
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