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19 gennaio 2013
Cardito
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possibile predisporre una nuova allocazione
delle classi soprattutto grazie all’intervento
del dirigente Montesano, che non solo ha
messo a disposizione la sua stanza fintanto che
rimarremo alla Rodari, ma ci ha concesso anche
Il dirigente scolastico Lina Cantone
l’utilizzo di una nuova aula”. Ma questo non
è tutto. Anche le 5 classi della materna hanno
incontrato degli inconvenienti di percorso
alla parrocchia Sant’Eufemia. L’enorme
sala messa a disposizione era stata allestita
per ospitare più classi insieme, generando
confusione tra i bambini e impedendo una
regolare attività didattica. Adesso invece, a
detta della Cantone, si è scelto di utilizzare
il salone solo per lo svolgimento di attività
ludiche e le altre stanze per attività di scrittura
e lettura, costringendo però così alcuni alunni
ad attraversare un cortile e una zona auto per
raggiungere i servizi igienici. Questi i fatti. La
soluzione più congeniale, che è anche quella
in cui spera la dirigente scolastica, rimane
certamente quella legata ad un rapido ritorno
nei locali di via Marconi. Ma nel frattempo,
la risoluzione a medio termine, è un’altra:
l’occupazione dei locali della “ex Casa del
Fanciullo” in via Kennedy. “La situazione alla
Casa del Fanciullo dovrebbe sbloccarsi già
a metà febbraio”, ha dichiarato la Cantone,
“ma è chiaro che si tratterebbe solo di una
struttura d’appoggio, perché il nostro intento è
di ritornare a occupare l’edificio storico di via
Marconi. La Casa del Fanciullo, d’altronde,
è probabilmente più adatta a ospitare un
liceo piuttosto che una scuola materna o una
primaria”. Un edificio, quello in via Kennedy,
che non convince dunque nemmeno la
dirigente scolastica. E questo perché quello
stabile non è stato concepito come istituto
scolastico. Ma, d’altra parte, una soluzione
alternativa era possibile? Purtroppo no. È
da vent’anni che non si avanza una proposta
concreta in merito a un intervento serio di
tutte le strutture scolastiche del territorio.
L’aumento della popolazione, a Cardito, è
stato notevole nell’arco dell’ultimo ventennio.
Soprattutto negli ultimi dieci anni si è imposta
una classe dirigente che si è interessata
esclusivamente all’edilizia privata in un’ottica
di cementificazione selvaggia del territorio.
Non c’è stata e non c’è programmazione. E i
segni di queste politiche di sottosviluppo sono
visibili: il centro storico è a pezzi, i palazzi
crollano, la gente scappa da un centro antico
degradato, non ci sono strutture pubbliche, le
scuole cadono a pezzi, gli alunni e gli studenti
del paese scappano in istituti di altre città, il
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commercio è morto e nessuno pensa a come
risollevare le sorti di un paese che sta morendo.
Nell’attuale maggioranza si vive alla giornata
e non c’è unità d’intenti: non c’è confronto
interno, le scelte sono effettuate dal sindaco
Albertina Impagliato
senza concordarle nemmeno con gli alleati,
il ruolo dei partiti svilito a meri organi di
ratifica di decisioni intraprese altrove e
un’opposizione in parte col ruolo di stampella
dell’attuale maggioranza, come il gruppo
dell’ex sindaco Giuseppe Barra, e in parte
assente e incompetente come quella del gruppo
“Cambiamo Cardito”. L’unica luce nei banchi
di minoranza è quella di Francesco Pisano,
leader del Pdl. Cardito paga ancora una
volta un deficit di classe dirigente. Una classe
dirigente dotata di voti ma non di consensi e
di capacità.