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19 gennaio 2013<br />

Afragola<br />

www.napolimetropoli.<strong>it</strong> - il portale “all news” dell’area nord<br />

consiglieri comunali. Gli organi elettivi, così<br />

come annunciato dal prefetto, si sciolgono in<br />

anticipo e al Municipio arriva il commissario<br />

prefettizio. Se, invece, entro il 18 r<strong>it</strong>ira le<br />

dimissioni salva gli organi elettivi locali ma non<br />

si può candidare al Senato. E’ ineleggibile. Il<br />

“bluff” è smascherato. Al Comune, poche ore<br />

prima di entrare in aula con all’ordine del giorno<br />

la decadenza, si crea il panico. Tutti a rapporto<br />

dal vicesindaco Antonio Pannone: assessori<br />

e consiglieri di maggioranza. Musi lunghi,<br />

nervosismo, paura di perdere tutto in un solo<br />

colpo. Mentre il sindaco-senatore, lontano dal<br />

Palazzo, cerca sponde e aiuti “influenti”. Si tenta<br />

di interpretare la nota del prefetto. Addir<strong>it</strong>tura nei<br />

corridoi circola una voce: nonostante il mon<strong>it</strong>o<br />

del prefetto a non tenere la seduta di Consiglio, ci<br />

presentiamo in aula e votiamo la decadenza. Ad<br />

Afragola è sempre funzionato così. Le forzature<br />

hanno sempre avuto la meglio sul rispetto della<br />

legge. Altra nota. Scrive la segretaria comunale<br />

Lea Baron al presidente del Consiglio. “Alla<br />

luce dell’orientamento – scrive Baron –<br />

interpretativo, di cui alla nota della Prefettura<br />

di Napoli, lo scrivente r<strong>it</strong>ira dagli atti del<br />

Consiglio la proposta di deliberazione prodotta<br />

ad oggetto: presa d’atto della decadenza del<br />

sindaco Vincenzo Nespoli”. Il punto all’ordine<br />

del giorno non c’è più. Si chiedono chiarimenti<br />

alla Prefettura di Napoli per tentare di salvare la<br />

barca che affonda. Fanno peggio. Costringono<br />

l’ufficio Terr<strong>it</strong>oriale del governo a chiarire<br />

ulteriormente il concetto semmai al Municipio<br />

non l’avessero cap<strong>it</strong>o. E’ sempre il prefetto<br />

Francesco Antonio Musolino che scrive.<br />

“Nel confermare l’orientamento relativo alla<br />

problematica in oggetto indicata, si fa rilevare<br />

che ogni eventuale iniziativa in difform<strong>it</strong>à con<br />

tale interpretazione verrebbe a determinare<br />

l’adozione di atti in carenza di presupposti,<br />

con le connesse conseguenze giuridiche”.<br />

Tutto chiaro. Il Consiglio può disattendere le<br />

indicazioni della Prefettura assumendosi tutta<br />

la responsabil<strong>it</strong>à giuridica del caso. Crolla il<br />

sistema. Si va in aula e si assiste ad uno scenario<br />

squallido. Il presidente Biagio Castaldo<br />

apre i lavori ma non se la sente di forzare la<br />

mano. Se ne va accompagnato dai consiglieri<br />

Cristina Acri e Vincenzo De Stefano. Sotto<br />

al braccio dell’assessore Domenico Pol<strong>it</strong>ico.<br />

Se va, accompagnato per “motivi personali”. I<br />

“dissidenti” lanciano l’ennesimo segnale chiaro<br />

al primo c<strong>it</strong>tadino.<br />

O accetta le loro condizioni oppure minacciano<br />

di abbandonare la barca che affonda. Spaccando<br />

nei fatti la maggioranza che si dissolve come<br />

neve al sole. Assume la guida del Consiglio<br />

Mario Carnevale. Un altro atto illeg<strong>it</strong>timo.<br />

Se non c’è Castaldo il consigliere anziano è<br />

Arcangelo Cinquegrana, presente tra i banchi<br />

della coalizione di governo. Pasquale Grillo<br />

di “Rinasc<strong>it</strong>a” fa notare l’anomalia. Ma della<br />

legge non se ne fregano. Cinquegrana non da la<br />

disponibil<strong>it</strong>à a ricoprire l’ufficio di presidente,<br />

forse non se la sente di attuare il piano<br />

predisposto dalla maggioranza: fare un bl<strong>it</strong>z e<br />

rinviare la discussione al prossimo martedì. Non<br />

vogliono parlare.<br />

La tensione cresce. Addir<strong>it</strong>tura per far restare<br />

Carnevale alla presidenza del Consiglio<br />

dichiarano che Cinquegrana non ha voce. Si ride,<br />

si urla. Ci sarebbe da piangere. Cinquegrana<br />

si allontana dall’aula e<br />

Carnevale compie il del<strong>it</strong>to.<br />

Uccide la democrazia. Mette<br />

ai voti e la seduta è rinviata tra<br />

il disgusto generale. Si naviga<br />

a mare aperto. Tutta la part<strong>it</strong>a<br />

è nelle mani di Nespoli che,<br />

ancora una volta, così come<br />

ha fatto per 5 lunghi anni,<br />

vuole dimostrare, soprattutto<br />

in questo caso, nella part<strong>it</strong>a<br />

più importante e difficile per il<br />

sistema, che lui è il più forte.<br />

Della legge e delle ist<strong>it</strong>uzioni.<br />

In queste ore potrebbe r<strong>it</strong>irare<br />

le dimissioni e salvare il<br />

Consiglio per poi sfidare tutti,<br />

prefetto incluso, e candidarsi<br />

al Senato da ineleggibile.<br />

Oppure “tradire” i suoi<br />

assessori e i consiglieri<br />

comunali che lo hanno<br />

sostenuto per garantirsi il<br />

seggio a Roma e dire addio al<br />

sogno di rivincere le elezioni<br />

Amministrative in programma<br />

la prossima primavera. Pure<br />

perché o salva capra e cavoli,<br />

o ev<strong>it</strong>a lo scioglimento<br />

anticipato del consiglio<br />

comunale e si garantisce<br />

ugualmente una poltrona al<br />

Senato, oppure il centrodestra<br />

ad Afragola esploderà come<br />

una bomba ad orologeria.<br />

Il fuoco cova sotto la cenere,<br />

una polveriera. Tutto è<br />

nelle mani di Nespoli. In un paese civile e<br />

democratico non ci sarebbe la possibil<strong>it</strong>à di<br />

salvare capra e cavoli. In Italia, invece, la<br />

“casta” ha sempre dimostrato, soprattutto ad<br />

Afragola, di essere più forte dei magistrati, della<br />

Procura, della Prefettura, della Cost<strong>it</strong>uzione,<br />

delle inchieste. Bisognerà solo capire se anche<br />

questa volta prevarrà il “Paese di Pulcinella”<br />

sul primato della legal<strong>it</strong>à. Il prefetto Musolino<br />

ci ha messo la faccia. Poche ore e Afragola<br />

capirà il suo destino. L’opposizione è sul piede<br />

di guerra. Gennaro Giustino, consigliere del<br />

Movimento per Afragola – A Viso Aperto – è<br />

diretto: “Comunque vada – spiega il consigliere<br />

di opposizione – il sistema che disamministra<br />

la c<strong>it</strong>tà ha dimostrato ancora una volta il suo<br />

vero volto.<br />

Incompetenza, approssimazione e soprattutto<br />

la netta allergia al rispetto della legge. Ancora<br />

una volta assistiamo ad una pagina nera<br />

della storia pol<strong>it</strong>ica locale e di fronte a questa<br />

vergogna, di fronte a questo scempio la c<strong>it</strong>tà ha<br />

il dovere di reagire. In maniera democratica<br />

ma forte, dura, senza concedere sconti a chi ha<br />

devastato, saccheggiato Afragola e mortificato<br />

le ist<strong>it</strong>uzioni come nessuno mai ha fatto nella<br />

storia della nostra laboriosa c<strong>it</strong>tadina. La<br />

risposta bisogna darla nelle urne punendo chi in<br />

questi anni e fino all’ultimo sospiro ha svenduto<br />

Afragola sull’altare degli interessi personali e<br />

di parte. Non riesco a capire con quale faccia<br />

l’attuale centrodestra possa presentarsi nelle<br />

case dei c<strong>it</strong>tadini e cosa possono dire o proporre<br />

al di là del becero clientelismo o di qualche<br />

pacco di pasta, olio e caffè.<br />

Gennaro Giustino<br />

9<br />

C’è l’esigenza e la necess<strong>it</strong>à di liberare la c<strong>it</strong>tà,<br />

di liberare il Comune e rest<strong>it</strong>uire alle ist<strong>it</strong>uzioni<br />

il decoro che mer<strong>it</strong>ano. Ecco perché r<strong>it</strong>engo che<br />

sia necessaria – continua Gennaro Giustino -<br />

una seria alternativa di governo credibile, nelle<br />

persone, nei programmi, nella classe dirigente,<br />

nei metodi di amministrare il paese, che propone<br />

un piano ambizioso di cresc<strong>it</strong>a e sviluppo<br />

consapevoli che il nuovo sindaco troverà sul<br />

Comune solo macerie e dovrà conoscere a fondo<br />

le tematiche e la storia di questi anni affinché<br />

si ev<strong>it</strong>i di cadere nelle trappole che il sistema<br />

ha posizionato per blindare affari e interessi<br />

equivoci.<br />

Consiglieri e assessori trattati senza dign<strong>it</strong>à.<br />

Non ci può essere mediazione che tenga, non si<br />

può sacrificare un progetto di netta alternativa<br />

alle regole e al sistema attuale perché<br />

significherebbe sancire la fine di Afragola. E chi<br />

si è battuto per la legal<strong>it</strong>à, la trasparenza e il<br />

buon governo in questi anni non può consentire<br />

a nessuno, da qualsiasi parte pol<strong>it</strong>ica arrivi, che<br />

si cambino al massimo i musicisti ma la musica<br />

resti sempre la stessa. Serve un’alternativa<br />

a vent’anni di fallimento”. Diretto anche<br />

Biagio Montefusco, apparso particolarmente<br />

provato per l’ennesimo “strupro” alle regole<br />

della democrazia. “Sono sbigott<strong>it</strong>o rispetto<br />

all’atteggiamento, dentro e fuori dall’ aula, di<br />

una maggioranza irriguardosa nei confronti di<br />

indicazioni prefettizie.<br />

Assurdo creare le condizioni affinché il Prefetto<br />

di Napoli sia dovuto intervenire con ben due<br />

distinte note su una vicenda che appariva chiara<br />

sin dall’inizio. Faccio fatica a comprendere il<br />

comportamento di una maggioranza arrogante<br />

incompetente e a tratti inconsapevole e puerile”.

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