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18<br />

FRATTAMAGGIORE - Il primo mandato del<br />

sindaco Francesco Russo è stato un vero “explo<strong>it</strong>”.<br />

Forte della gestione precedente del commissariato<br />

prefettizio è riusc<strong>it</strong>o a mettere in campo tutte<br />

le forze economiche che le casse comunali<br />

permettevano. Lavori di infrastrutture primarie,<br />

zona Pip, notti bianche, feste patronali, festival<br />

della comic<strong>it</strong>à e Natale “luccicanti” e festosi;<br />

sviluppo e cresc<strong>it</strong>a. Praticamente tutto quello che<br />

serviva ad accaparrarsi le benevolenze del popolo,<br />

di grandi e piccini. Tutto quello che la gestione<br />

prefettizia aveva risparmiato è stato speso e tutto<br />

quello che la stessa aveva programmato è stato fatto.<br />

Un lavoro, quello del primo mandato, “semplice<br />

semplice”, proprio come un dettato a scuola;<br />

direttive ben specifiche che sono state esegu<strong>it</strong>e non<br />

senza frizioni e problemi che spesso la minoranza<br />

ha dovuto appianare. Il primo mandato ha visto<br />

un dindaco ed un’amministrazione vigorosa,<br />

propos<strong>it</strong>iva e fattiva anche se, con l’occhio rivolto<br />

al futuro, una domanda nasce spontanea: saranno<br />

state le casse comunali a spingere il tutto e la<br />

precedente programmazione della commissione<br />

prefettizia? Con tutto quello che era stato<br />

messo in campo da Francesco Russo e dalla sua<br />

amministrazione non era difficile intuire che le<br />

amministrative di marzo 2010 sarebbero state una<br />

mera formal<strong>it</strong>à per il primo c<strong>it</strong>tadino. Anche se le<br />

altre candidature di “peso” dei suoi compet<strong>it</strong>ors<br />

in campo per contrastare la riaffermazione<br />

del sindaco uscente (Grimaldi-Granata)<br />

Crisi pol<strong>it</strong>ica perenne<br />

impensierirono non poco il centrosinistra che mise<br />

sul tavolo un meccanismo non per vincere ma per<br />

stravincere. In effetti la paura nel centrosinistra<br />

fu tanta da imbarcare quanto più possibile, un<br />

reclutamento che non fu nemmeno tanto difficile<br />

viste le quotazioni alte dei bookmakers pol<strong>it</strong>ici<br />

che davano la v<strong>it</strong>toria quasi scontata ad un<br />

determinato schieramento. E si sa, sul carro dei<br />

vinc<strong>it</strong>ori salgono tutti. Soprattutto in pol<strong>it</strong>ica. Al<br />

di là delle ideologie, al di là dei programmi, al di<br />

là della compatibil<strong>it</strong>à con la classe dirigente che<br />

si va a sposare. Ed ecco che all’indomani delle<br />

Amministrative, il primo c<strong>it</strong>tadino, con la sua<br />

più che allargata coalizione, non aveva vinto ma<br />

stravinto. Almeno nei numeri. Alla luce dei fatti,<br />

sul campo, oggi, il centrosinistra si è reso conto<br />

che sul piano dell’amministrazione, della stabil<strong>it</strong>à,<br />

della mancata programmazione, dell’immobilismo<br />

e dell’inefficienza, quelle elezioni le ha perse.<br />

Anzi, le ha perse Frattamaggiore. Le hanno perse<br />

i c<strong>it</strong>tadini che hanno votato in buona fede uno<br />

schieramento pol<strong>it</strong>ico che in realtà non era altro<br />

che un carrozzone allegro dove ogni singolo<br />

componente nutriva aspettative personali. Tant’è<br />

che da quella impressionante v<strong>it</strong>toria ha avuto<br />

inizio la fine della pol<strong>it</strong>ica frattese. La fine della<br />

“buona pol<strong>it</strong>ica”. Vincere è bene, stravincere è<br />

pericoloso. Controproducente. E’ chiaro che non<br />

c’è bisogno del pensiero “dell’ottimo stratega”<br />

di turno per arrivare ad una riflessione del genere<br />

pure perché era ed è evidente che il sindaco non<br />

può accontentare tutta l’allegra com<strong>it</strong>iva.<br />

E la cosa peggiore è che gli scontenti<br />

tentano di bloccare l’amministrazione e<br />

la risoluzione dei problemi, anteponendo<br />

gli obiettivi e gli interessi di parte a quelli<br />

collettivi. Le giunte si susseguono a r<strong>it</strong>mo<br />

serrato; le “separazioni” sono all’ordine<br />

del giorno, le frizioni sono incontenibili<br />

e continue fino a giungere alle avvisaglie<br />

e poi alle reali dimissioni del primo<br />

c<strong>it</strong>tadino che, visto lo squallido contesto,<br />

tardarono ad arrivare. Dimissioni alle<br />

quali nessuno diede cred<strong>it</strong>o tant’è che dal<br />

primo giorno in cui furono rese note, gli<br />

addetti ai lavori iniziarono la conta del<br />

r<strong>it</strong>iro delle stesse e come pronosticato<br />

le dimissioni vennero r<strong>it</strong>irate qualche<br />

giorno dopo. Né le dimissioni, né il<br />

r<strong>it</strong>iro hanno risolto i problemi della<br />

maggioranza che, ancora oggi, risulta<br />

essere in continua fibrillazione,<br />

accompagnata da quella calma apparente<br />

che invece vive il Part<strong>it</strong>o Democratico.<br />

La breve cronistoria che abbiamo fin’ora<br />

evidenziato ha portato pian piano la c<strong>it</strong>tà<br />

al declino pol<strong>it</strong>ico, quel declino che ha<br />

portato l’amministrazione a non gestire<br />

19 gennaio 2013<br />

Frattamaggiore<br />

E adesso spunta la “giunta congelata”: gli assessori<br />

si dimettono nelle mani del sindaco…<br />

Cronistoria di un fallimento annunciato. Il secondo mandato del sindaco Francesco Russo si è rivelato pessimo<br />

a causa di consiglieri comunali ed una classe dirigente in costante guerra per le poltrone. Il peccato originale?<br />

Imbarcare alle elezioni di tutto di più. E questi sono i risultati. Non si garantisce nemmeno l’ordinario<br />

di Lino Espos<strong>it</strong>o<br />

Il sindaco Francesco Russo<br />

nemmeno più l’ordinario. Ora da più di un mese<br />

ci troviamo ad assistere alla formula astrusa<br />

della”Giunta congelata”, ovvero gli assessori<br />

dimissionari nelle mani del sindaco; altra formula<br />

magica che al massimo attira qualche sorriso.<br />

S<strong>it</strong>uazione questa che sta generando un ulteriore<br />

impasse pol<strong>it</strong>ico-amministrativo. R<strong>it</strong>eniamo<br />

che una c<strong>it</strong>tà come Frattamaggiore mer<strong>it</strong>erebbe<br />

ben altro, mer<strong>it</strong>erebbe un’altra classe dirigente<br />

più responsabile e più affezionata al terr<strong>it</strong>orio e<br />

alla comun<strong>it</strong>à che amministra. Non è possibile<br />

sacrificare cinque anni di governo sull’altare<br />

degli equilibri pol<strong>it</strong>ici, sull’altare degli interessi<br />

di singoli consiglieri comunali ed un personale<br />

pol<strong>it</strong>ico in costanze guerra per le poltrone. E<br />

nemmeno il “Manuale Cencelli” riesce a risolvere<br />

una s<strong>it</strong>uazione spinosa, intrigata, che è iniziata il<br />

primo giorno del nuovo corso e terminerà con la<br />

fine della consiliatura. Pure perché i malumori<br />

sono tanti; tutti parlano male di tutti. Ma c’è<br />

una certezza: gran parte dei consiglieri comunali<br />

non firmerà mai la sfiducia per diversi motivi.<br />

Dopo il fallimento collezionato, hanno cap<strong>it</strong>o<br />

che i c<strong>it</strong>tadini non li rivoteranno più. Quindi,<br />

cercheranno di restare in sella fino all’ultimo<br />

giorno utile. Altri, invece, vogliono “cap<strong>it</strong>alizzare<br />

“l’elezione e ci proveranno fino all’ultimo secondo<br />

utile. Gli interessi collettivi, lo sviluppo, i giovani,<br />

la crisi, il commercio, l’occupazione, le scuole, il<br />

cim<strong>it</strong>ero, sono argomenti che non interessano. C’è<br />

un solo ordine del giorno: l’equilibrio pol<strong>it</strong>ico da<br />

tramutare in assessorati, incarichi e sottogoverno.<br />

Nulla di più.

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