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FRATTAMAGGIORE - Il primo mandato del<br />
sindaco Francesco Russo è stato un vero “explo<strong>it</strong>”.<br />
Forte della gestione precedente del commissariato<br />
prefettizio è riusc<strong>it</strong>o a mettere in campo tutte<br />
le forze economiche che le casse comunali<br />
permettevano. Lavori di infrastrutture primarie,<br />
zona Pip, notti bianche, feste patronali, festival<br />
della comic<strong>it</strong>à e Natale “luccicanti” e festosi;<br />
sviluppo e cresc<strong>it</strong>a. Praticamente tutto quello che<br />
serviva ad accaparrarsi le benevolenze del popolo,<br />
di grandi e piccini. Tutto quello che la gestione<br />
prefettizia aveva risparmiato è stato speso e tutto<br />
quello che la stessa aveva programmato è stato fatto.<br />
Un lavoro, quello del primo mandato, “semplice<br />
semplice”, proprio come un dettato a scuola;<br />
direttive ben specifiche che sono state esegu<strong>it</strong>e non<br />
senza frizioni e problemi che spesso la minoranza<br />
ha dovuto appianare. Il primo mandato ha visto<br />
un dindaco ed un’amministrazione vigorosa,<br />
propos<strong>it</strong>iva e fattiva anche se, con l’occhio rivolto<br />
al futuro, una domanda nasce spontanea: saranno<br />
state le casse comunali a spingere il tutto e la<br />
precedente programmazione della commissione<br />
prefettizia? Con tutto quello che era stato<br />
messo in campo da Francesco Russo e dalla sua<br />
amministrazione non era difficile intuire che le<br />
amministrative di marzo 2010 sarebbero state una<br />
mera formal<strong>it</strong>à per il primo c<strong>it</strong>tadino. Anche se le<br />
altre candidature di “peso” dei suoi compet<strong>it</strong>ors<br />
in campo per contrastare la riaffermazione<br />
del sindaco uscente (Grimaldi-Granata)<br />
Crisi pol<strong>it</strong>ica perenne<br />
impensierirono non poco il centrosinistra che mise<br />
sul tavolo un meccanismo non per vincere ma per<br />
stravincere. In effetti la paura nel centrosinistra<br />
fu tanta da imbarcare quanto più possibile, un<br />
reclutamento che non fu nemmeno tanto difficile<br />
viste le quotazioni alte dei bookmakers pol<strong>it</strong>ici<br />
che davano la v<strong>it</strong>toria quasi scontata ad un<br />
determinato schieramento. E si sa, sul carro dei<br />
vinc<strong>it</strong>ori salgono tutti. Soprattutto in pol<strong>it</strong>ica. Al<br />
di là delle ideologie, al di là dei programmi, al di<br />
là della compatibil<strong>it</strong>à con la classe dirigente che<br />
si va a sposare. Ed ecco che all’indomani delle<br />
Amministrative, il primo c<strong>it</strong>tadino, con la sua<br />
più che allargata coalizione, non aveva vinto ma<br />
stravinto. Almeno nei numeri. Alla luce dei fatti,<br />
sul campo, oggi, il centrosinistra si è reso conto<br />
che sul piano dell’amministrazione, della stabil<strong>it</strong>à,<br />
della mancata programmazione, dell’immobilismo<br />
e dell’inefficienza, quelle elezioni le ha perse.<br />
Anzi, le ha perse Frattamaggiore. Le hanno perse<br />
i c<strong>it</strong>tadini che hanno votato in buona fede uno<br />
schieramento pol<strong>it</strong>ico che in realtà non era altro<br />
che un carrozzone allegro dove ogni singolo<br />
componente nutriva aspettative personali. Tant’è<br />
che da quella impressionante v<strong>it</strong>toria ha avuto<br />
inizio la fine della pol<strong>it</strong>ica frattese. La fine della<br />
“buona pol<strong>it</strong>ica”. Vincere è bene, stravincere è<br />
pericoloso. Controproducente. E’ chiaro che non<br />
c’è bisogno del pensiero “dell’ottimo stratega”<br />
di turno per arrivare ad una riflessione del genere<br />
pure perché era ed è evidente che il sindaco non<br />
può accontentare tutta l’allegra com<strong>it</strong>iva.<br />
E la cosa peggiore è che gli scontenti<br />
tentano di bloccare l’amministrazione e<br />
la risoluzione dei problemi, anteponendo<br />
gli obiettivi e gli interessi di parte a quelli<br />
collettivi. Le giunte si susseguono a r<strong>it</strong>mo<br />
serrato; le “separazioni” sono all’ordine<br />
del giorno, le frizioni sono incontenibili<br />
e continue fino a giungere alle avvisaglie<br />
e poi alle reali dimissioni del primo<br />
c<strong>it</strong>tadino che, visto lo squallido contesto,<br />
tardarono ad arrivare. Dimissioni alle<br />
quali nessuno diede cred<strong>it</strong>o tant’è che dal<br />
primo giorno in cui furono rese note, gli<br />
addetti ai lavori iniziarono la conta del<br />
r<strong>it</strong>iro delle stesse e come pronosticato<br />
le dimissioni vennero r<strong>it</strong>irate qualche<br />
giorno dopo. Né le dimissioni, né il<br />
r<strong>it</strong>iro hanno risolto i problemi della<br />
maggioranza che, ancora oggi, risulta<br />
essere in continua fibrillazione,<br />
accompagnata da quella calma apparente<br />
che invece vive il Part<strong>it</strong>o Democratico.<br />
La breve cronistoria che abbiamo fin’ora<br />
evidenziato ha portato pian piano la c<strong>it</strong>tà<br />
al declino pol<strong>it</strong>ico, quel declino che ha<br />
portato l’amministrazione a non gestire<br />
19 gennaio 2013<br />
Frattamaggiore<br />
E adesso spunta la “giunta congelata”: gli assessori<br />
si dimettono nelle mani del sindaco…<br />
Cronistoria di un fallimento annunciato. Il secondo mandato del sindaco Francesco Russo si è rivelato pessimo<br />
a causa di consiglieri comunali ed una classe dirigente in costante guerra per le poltrone. Il peccato originale?<br />
Imbarcare alle elezioni di tutto di più. E questi sono i risultati. Non si garantisce nemmeno l’ordinario<br />
di Lino Espos<strong>it</strong>o<br />
Il sindaco Francesco Russo<br />
nemmeno più l’ordinario. Ora da più di un mese<br />
ci troviamo ad assistere alla formula astrusa<br />
della”Giunta congelata”, ovvero gli assessori<br />
dimissionari nelle mani del sindaco; altra formula<br />
magica che al massimo attira qualche sorriso.<br />
S<strong>it</strong>uazione questa che sta generando un ulteriore<br />
impasse pol<strong>it</strong>ico-amministrativo. R<strong>it</strong>eniamo<br />
che una c<strong>it</strong>tà come Frattamaggiore mer<strong>it</strong>erebbe<br />
ben altro, mer<strong>it</strong>erebbe un’altra classe dirigente<br />
più responsabile e più affezionata al terr<strong>it</strong>orio e<br />
alla comun<strong>it</strong>à che amministra. Non è possibile<br />
sacrificare cinque anni di governo sull’altare<br />
degli equilibri pol<strong>it</strong>ici, sull’altare degli interessi<br />
di singoli consiglieri comunali ed un personale<br />
pol<strong>it</strong>ico in costanze guerra per le poltrone. E<br />
nemmeno il “Manuale Cencelli” riesce a risolvere<br />
una s<strong>it</strong>uazione spinosa, intrigata, che è iniziata il<br />
primo giorno del nuovo corso e terminerà con la<br />
fine della consiliatura. Pure perché i malumori<br />
sono tanti; tutti parlano male di tutti. Ma c’è<br />
una certezza: gran parte dei consiglieri comunali<br />
non firmerà mai la sfiducia per diversi motivi.<br />
Dopo il fallimento collezionato, hanno cap<strong>it</strong>o<br />
che i c<strong>it</strong>tadini non li rivoteranno più. Quindi,<br />
cercheranno di restare in sella fino all’ultimo<br />
giorno utile. Altri, invece, vogliono “cap<strong>it</strong>alizzare<br />
“l’elezione e ci proveranno fino all’ultimo secondo<br />
utile. Gli interessi collettivi, lo sviluppo, i giovani,<br />
la crisi, il commercio, l’occupazione, le scuole, il<br />
cim<strong>it</strong>ero, sono argomenti che non interessano. C’è<br />
un solo ordine del giorno: l’equilibrio pol<strong>it</strong>ico da<br />
tramutare in assessorati, incarichi e sottogoverno.<br />
Nulla di più.