Asilo Nido - il programma e le chiusure 2012 - Comune di Canzo
Asilo Nido - il programma e le chiusure 2012 - Comune di Canzo
Asilo Nido - il programma e le chiusure 2012 - Comune di Canzo
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
A A A A cura cura cura cura <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> Francesca Francesca Francesca Francesca Lucia Lucia Lucia Lucia Patrizia Patrizia Patrizia Patrizia Mariarosa Mariarosa Mariarosa Mariarosa Gianna<br />
Gianna Gianna Gianna<br />
Anno Anno Scolastico Scolastico <strong>2012</strong>/2013<br />
<strong>2012</strong>/2013<br />
<strong>Canzo</strong>, <strong>Canzo</strong>, 25 25 25 ottobre ottobre <strong>2012</strong><br />
<strong>2012</strong>
Lavori Lavori in in corso… corso… Tempo Tempo <strong>di</strong> <strong>di</strong> inserimento<br />
inserimento… inserimento<br />
inserimento … Accoglienza…<br />
Accoglienza…<br />
Luca, Luca, Christian, Christian, Giacomo, Giacomo, Bea,<br />
Bea,<br />
Gemma, Gemma, Gemma, Mat<strong>il</strong> Mat<strong>il</strong>de, Mat<strong>il</strong> de, Francy,<br />
Francy,<br />
accolgono accolgono accolgono accolgono<br />
Tommaso, Tommaso, Tommaso, Andrea, Andrea, Andrea, Matteo Matteo… Matteo<br />
e e Chiara Chiara e e Viola e Denise<br />
e Cec<strong>il</strong>ia Cec<strong>il</strong>ia e …<br />
…<br />
Queste Queste Queste son son <strong>le</strong> <strong>le</strong> mie mie manine… manine… presto presto vi via… vi vi a… e e non non ci ci sono sono più<br />
Queste Queste son son <strong>le</strong> <strong>le</strong> farfalline… farfalline… presto presto via… via… e e non non ci ci sono sono più<br />
più<br />
Questo Questo Questo è è <strong>il</strong> <strong>il</strong> mio mio cappello… cappello… presto presto via… via… e e non non c’è c’è più<br />
più<br />
Questo Questo è è <strong>il</strong> <strong>il</strong> nido nido dell’uccello… dell’uccello… presto presto via… via… e e non non c’è c’è più<br />
più<br />
Questo Questo è è un un lungo lungo cannocchia<strong>le</strong>… cannocchia<strong>le</strong>… presto presto via… via… e e non non c’è c’è più<br />
più<br />
Questo Questo è è un un un morbido morbido guancia<strong>le</strong>… guancia<strong>le</strong>… presto presto via… via… e e non non c’è c’è più
Lavori in corso… Tempo <strong>di</strong> inserimento… Perché piangi???<br />
Per i bambini piangere è un fatto sano e natura<strong>le</strong>, basti pensare che <strong>il</strong> primo segna<strong>le</strong> <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> un<br />
neonato è proprio <strong>il</strong> pianto. Un buon pianto in<strong>di</strong>ca che una gran parte del sistema fisiologico è<br />
intatta e funziona bene. Ma la funzione del pianto è in primo luogo comunicativa. I bambini<br />
piangono per lo stesso motivo per cui gli adulti parlano: per esprimere qualcosa. Inevitab<strong>il</strong>mente<br />
questo comporta che gli adulti si impegnino nel comprendere ed interpretare in modo corretto<br />
questa comunicazione, e rispondano in maniera contingente. A volte si può essere portati a<br />
rinunciare a questo impegno, può accadere infatti che appena si sente piangere un bambino la<br />
prima cosa che viene da <strong>di</strong>re è: “No, perché piangi? Non piangere…” È comprensib<strong>il</strong>e che per i<br />
genitori <strong>il</strong> pianto rechi angoscia. Ci si può sentire <strong>di</strong>sarmati perché non si riesce a comprendere <strong>il</strong><br />
suo significato, che per gli adulti è sintomo <strong>di</strong> sofferenza fisica o psichica. Ma rispondere in modo<br />
accogliente al pianto del bambino significa porsi nella prospettiva <strong>di</strong> andare oltre <strong>le</strong> lacrime e<br />
interrogarsi sul suo sentire, nel duplice tentativo <strong>di</strong> dare risposta alla sua comunicazione e <strong>di</strong><br />
fornire una presenza rassicurante. Il pianto quin<strong>di</strong> può essere considerato una grande opportunità<br />
per l’adulto perché gli permette <strong>di</strong> entrare in un contatto autentico ed intimo col bambino<br />
aiutando lo stesso ad elaborare e tradurre <strong>il</strong> suo <strong>di</strong>sagio in un’esperienza tol<strong>le</strong>rab<strong>il</strong>e e magari<br />
maturativa. I bambini non piangono per frag<strong>il</strong>ità ma per esprimere se stessi senza remore.<br />
Una favola può aiutare….. Quando l'orso Cola smise <strong>di</strong> piangere<br />
“C’era una volta un piccolo orso rosa, <strong>di</strong> nome Cola, che ogni giorno andava al nido con la sua<br />
mamma.“Su, Cola, spicciati, <strong>il</strong> nido chiude!” <strong>di</strong>ceva la mamma tutte <strong>le</strong> mattine. E tutte <strong>le</strong> mattine<br />
Cola piagnucolava: “Uffa, sempre correre, sempre correre!”. La mamma,<br />
allora, lo prendeva in braccio, lo inf<strong>il</strong>ava nel seggiolino della bicic<strong>le</strong>tta e -<br />
via!!! – pedalava verso <strong>il</strong> nido. Tutte <strong>le</strong> mattine, quando entravano Cola faceva<br />
un gran sospirone e cercava <strong>di</strong> inghiottire <strong>le</strong> lacrime, ma quel<strong>le</strong> – <strong>di</strong>spettose! –<br />
gli scivolavano fuori dagli occhi e, grosse come noccio<strong>le</strong>, cascavano fino a<br />
terra. “Non piangere, amore, poi torno… Adesso vado al lavoro, ma tu puoi<br />
stare qui a giocare…” <strong>di</strong>ceva mamma orsa. A Cola piacevano quel<strong>le</strong> stanze<br />
piene <strong>di</strong> giochi, ma tutte <strong>le</strong> mattine, quando vedeva mamma orsa sparire oltre la porta, sentiva<br />
qualcosa in gola, come se un grosso pasticcino al mie<strong>le</strong> gli fosse andato per traverso, perciò si<br />
metteva a piangere e piangeva così forte che tutti gli altri piccoli del nido si giravano a guardarlo<br />
e <strong>di</strong>cevano: “Oh, poverino, deve avere un ma<strong>le</strong> grande grande…”. Allora la tata lo prendeva in<br />
braccio, lo portava alla finestra e, accarezzando <strong>il</strong> suo testone peloso, sussurrava: “Non piangere,<br />
Cola, dopo mamma torna!”. Lo coccolava per qualche minuto, poi lo accompagnava sul tappetone in<br />
salone, così Cola cominciava a giocare e, per un po’, si <strong>di</strong>menticava del suo <strong>di</strong>spiacere. Ma, a<br />
volte, se cadeva o se qualcuno gli rubava la palla, <strong>di</strong>ventava moooooooolto triste e grossi lacrimoni<br />
gli scivolavano lungo <strong>le</strong> guance. Poi, un giorno, mentre piangeva da solo vicino alla finestra, sentì<br />
una mano appoggiarsi alla sua schiena. Si voltò e vide panda Pipò che, con la testa un po’ piegata<br />
<strong>di</strong> lato, gli sorrideva. “Ciao – <strong>di</strong>sse Pipò. – Ti fa ma<strong>le</strong> la pancia?”. Cola fece segno <strong>di</strong> no.“Ti hanno<br />
rubato un giocattolo?”. Cola fece <strong>di</strong> no un’altra volta. “Magari ti manca la tua mamma?”. Cola<br />
fece una smorfia che vo<strong>le</strong>va <strong>di</strong>re: “Sì, tanto, tanto” e, con la zampa, si asciugò <strong>il</strong> naso umido.<br />
Allora Pipò prese dalla tasca dei pantaloni un fazzo<strong>le</strong>tto azzurro come <strong>il</strong> cielo e glielo passò sulla<br />
faccia. Magicamente – puf! – tutte <strong>le</strong> lacrime sparirono e Cola sorrise.“Sai – <strong>di</strong>sse Pipò – questo è<br />
un fazzo<strong>le</strong>tto magico. Se lo tieni in tasca, caccia via tutte <strong>le</strong> lacrime!”.“Magico?” chiese Cola<br />
spalancando la bocca per lo stupore. “Oh sì! Anch’io una volta piangevo… Poi non ho più pianto!”.<br />
“Davvero?” esclamò Cola, sorridendo al suo nuovo amico. Si soffiò <strong>il</strong> naso, ripiegò per bene <strong>il</strong><br />
fazzo<strong>le</strong>tto azzurro-cielo e se lo mise in tasca. E così, da quella mattina, quando Cola sentiva in<br />
gola qualcosa che gli faceva venire voglia <strong>di</strong> piangere, stringeva <strong>il</strong> fazzo<strong>le</strong>tto azzurro e si<br />
avvicinava a panda Pipò: e, magicamente, i lacrimoni sparivano”.
Lavori in corso… Tempo <strong>di</strong> inserimento… Via con <strong>le</strong> seggioline…<br />
Fra rientri e nuovi inserimenti… non sappiamo più quali e quante attività organizzare<br />
per far vivere serenamente <strong>il</strong> tempo al <strong>Nido</strong> a vecchi e nuovi arrivati. Giochi tranqu<strong>il</strong>li ,<br />
giochi per socializzare, giochi simbolici, giochi <strong>di</strong> costruzione… giochi comunque che<br />
hanno come obiettivo principa<strong>le</strong> lo star bene prima con sé stessi poi insieme agli altri…<br />
quin<strong>di</strong> <strong>il</strong> conoscersi… <strong>il</strong> riconoscersi… imparando ad apprezzare giorno dopo giorno ogni<br />
momento della giornata.<br />
Ad un’osservazione attenta ci accorgiamo che fin dai primi giorni i bambini snobbano<br />
senza pudore ogni nostra proposta per de<strong>di</strong>carsi ad un’attività più <strong>di</strong> movimento e<br />
sicuramente più <strong>di</strong>vertente visti la passione e l’impegno con cui viene affrontato<br />
questo nuovo gioco… eh sì… notiamo che <strong>il</strong> loro interesse è rivolto in particolare al<strong>le</strong><br />
seggioline. Quoti<strong>di</strong>anamente durante <strong>il</strong> gioco libero si ripete un copione lu<strong>di</strong>co in via <strong>di</strong><br />
strutturazione, che vede i bambini impegnati in attività come lo spingere e <strong>il</strong><br />
rovesciare questo materia<strong>le</strong> d’arredo. Deci<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care un tempo all’osservazione<br />
e alla fac<strong>il</strong>itazione <strong>di</strong> questa scelta dei bambini. Valutiamo <strong>di</strong> affiancare <strong>il</strong> gioco in<br />
modo <strong>di</strong>screto, ricordando <strong>di</strong> non farsi ma<strong>le</strong> e <strong>di</strong> “trattare bene <strong>le</strong> cose”, accogliendo<br />
<strong>le</strong> sperimentazioni con qualche parola <strong>di</strong> incoraggiamento e ancor meglio con lo<br />
sguardo e <strong>il</strong> sorriso. Ecco i primi due bambini iniziare a spingere <strong>le</strong> se<strong>di</strong>e dal materasso<br />
alla porta contro la qua<strong>le</strong> vengono sbattute con grande piacere… boom… altri bambini<br />
si uniscono e nascono nuove sperimentazioni… nuovi prob<strong>le</strong>mi… due se<strong>di</strong>e da spingere…<br />
un <strong>di</strong>slivello… una se<strong>di</strong>a che si rovescia… si cerca un appoggio <strong>di</strong>verso… <strong>il</strong> corpo cambia<br />
posizione… <strong>le</strong> se<strong>di</strong>e vengono radunate davanti allo specchio… <strong>il</strong> più piccolo prosegue<br />
l’attività prima spingendo <strong>le</strong> se<strong>di</strong>e poi <strong>le</strong> raggruppa e <strong>le</strong> rovescia, <strong>le</strong> rialza e <strong>le</strong> rovescia<br />
<strong>di</strong> nuovo… che fatica questo trasloco… e ancora… <strong>il</strong> più forte cerca <strong>di</strong> spingere la se<strong>di</strong>a<br />
come se fosse una carriola poi la sol<strong>le</strong>va e tenta <strong>di</strong> portarla sul<strong>le</strong> sca<strong>le</strong> dello scivolo…<br />
arrivano altri compagni in soccorso e decidono <strong>di</strong> cambiare gioco… ora <strong>le</strong> se<strong>di</strong>e sono<br />
tutte in f<strong>il</strong>a e formano un lungo trenino… “tutti in carrozza si parte”… con una<br />
coperta <strong>le</strong> educatrici propongono del<strong>le</strong> gal<strong>le</strong>rie… che <strong>di</strong>vertimento! Spingere, mettere<br />
in f<strong>il</strong>a, <strong>di</strong>stribuire gli oggetti, farsi una nicchia… quante idee si aggiungono… i bambini<br />
allineano, equ<strong>il</strong>ibrano… e questo gioco ideato da loro riesce a durare anche per<br />
quaranta minuti… i bambini socializzano… si riconoscono… si chiamano … ma<br />
soprattutto stanno bene al <strong>Nido</strong>: obiettivo raggiunto!!!
Lavori in corso… Tempo <strong>di</strong> inserimento… Facciamo la pipì…<br />
Nel bagno dei gran<strong>di</strong> ci sono molti vasini colorati. È un bagno simpatico, con i suoi 2<br />
piccoli water. Ci facciamo del<strong>le</strong> gran bel<strong>le</strong> sedute qui, sia perché si imparano un sacco<br />
<strong>di</strong> cose, sia per necessità, visto che per la maggioranza dei bambini gran<strong>di</strong> siamo nella<br />
fase del controllo sfinterico. Parola sinistra “controllo”, che significa: “Stiamo<br />
abbandonando <strong>il</strong> pannolino, che ci ha marcato strettissimo in questi due anni per<br />
andare al bagno come i gran<strong>di</strong>”. A parte gli scherzi, è una fase molto delicata che va<br />
affrontata con molta serenità. C’è una routine per cui si arriva in bagno, l’educatrice si<br />
siede alla loro altezza e invita tutti a spogliarsi (a fare da solo). Giù i pantaloni, <strong>le</strong><br />
mutan<strong>di</strong>ne, via <strong>il</strong> body (se non è stato ancora tolto…) e poi c’è da <strong>di</strong>sinnescare per<br />
qualcuno ancora <strong>il</strong> pannolino… che fatica!! Comunque, giorno dopo giorno, i bambini<br />
imparano a spogliarsi e vestirsi da soli o con un piccolo aiuto da parte nostra.<br />
I più gran<strong>di</strong> ormai non hanno più questi prob<strong>le</strong>mi… anzi spesso aiutano gli altri. Ma<br />
qualcuno è veramente in grande <strong>di</strong>fficoltà: ci guardano facendo gran<strong>di</strong> sforzi, ma i<br />
pantaloni non si arrendono. “Tira giù anche <strong>di</strong>etro” suggeriamo. Qualcuno ci riesce e<br />
sod<strong>di</strong>sfatto si siede sul suo vasino. Qualcun altro, poco al<strong>le</strong>nato a casa, ci prova ma<br />
invano, così si mette davanti a noi e aspetta s<strong>il</strong>enzioso. “Ti serve aiuto?” “Sì” risponde.<br />
Insieme riusciamo nell’operazione, così può sedersi come tutti gli altri. Il suo vicino <strong>di</strong><br />
vaso che lo stava aspettando, lo accoglie con una “pacca-carezza” sulla pancia che è <strong>il</strong><br />
loro <strong>di</strong>vertimento fisso da qualche giorno a questa parte. Uno si scopre la pancia<br />
ammiccando, in un invito al gioco che è quello <strong>di</strong> toccarsi, l’altro accoglie l’invito e poi si<br />
scopre la pancia a sua volta. Ridono tanto da attirare l’attenzione degli altri che dopo<br />
un po’ li imitano con i rispettivi vicini. Una bambina della compagnia, alla qua<strong>le</strong> piace<br />
guidare l’azione propone al compagno vicino una variante: si buttano in avanti mani a<br />
terra e si guardano da sotto in su chiamandosi a vicenda. Qualcuno con la bocca<br />
spalancata tenta <strong>di</strong> morsicare la coscia dell’altro, ma poi fermato dal tono<br />
dell’educatrice… trasforma furbescamente <strong>il</strong> morso in un bacio affettuoso! C’è una<br />
bella confusione… qualcuno improvvisa un canto… un tanti auguri a teeee… poi come per<br />
magia tutti si zittiscono mentre un compagno guardando la vicina <strong>di</strong> vaso con <strong>il</strong> sedere<br />
all’aria esor<strong>di</strong>sce: “bee… puah… cacca!!” Tutti vogliono vedere… cosa? Il sederino<br />
sporco <strong>di</strong> cacca!!! Assurdo e sgradevo<strong>le</strong> per noi adulti un ta<strong>le</strong> interesse, invece per i<br />
bambini è un argomento <strong>di</strong> grande curiosità. Questa parte che si stacca da sé e<br />
sparisce nel tubo del water, può suscitare paura e insicurezza, per questo abbiamo<br />
premesso che è una fase da trattare con delicatezza. Il momento del vaso è per i<br />
bambini un’ottima occasione per conoscersi, toccare e giocare con <strong>il</strong> corpo, <strong>il</strong> proprio e<br />
quello degli altri. Senza i tabù dei gran<strong>di</strong>, si gustano queste sedute come uno dei<br />
momenti <strong>di</strong> gioco che ci sono al <strong>Nido</strong>: qui <strong>il</strong> giocattolo priv<strong>il</strong>egiato è <strong>il</strong> proprio corpo e<br />
tutto quello che lo riguarda.
Progetto: :<br />
: Alla scoperta del nostro corpo<br />
“Impariamo dai bambini a lasciarci guidare dalla saggezza del corpo”<br />
Il progetto che quest'anno abbiamo scelto <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppare nasce dall'attenta<br />
osservazione del<strong>le</strong> esigenze e del<strong>le</strong> caratteristiche del gruppo dei bimbi. Viste <strong>le</strong><br />
tante emozioni provate ora durante i rientri, ora per gli inserimenti, visto <strong>il</strong><br />
<strong>di</strong>vertimento scaturito nel percorso “psico motorio” del<strong>le</strong> seggioline, viste <strong>le</strong><br />
gran<strong>di</strong> curiosità… durante <strong>le</strong> sedute in bagno, <strong>il</strong> f<strong>il</strong>o conduttore che seguiremo<br />
quest’anno sarà <strong>il</strong> corpo, inteso sia in senso fisico sia come contenitore del<strong>le</strong><br />
emozioni. Il corpo, fin dalla nascita, rappresenta per i bambini una scoperta<br />
meravigliosa. La conoscenza dello schema corporeo è fondamenta<strong>le</strong> soprattutto<br />
per i bambini <strong>di</strong> questa età per consolidare quel<strong>le</strong> funzioni che permettono al<br />
bambino <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere: vicino e lontano, sotto e sopra, più avanti, destra e<br />
sinistra. Inoltre <strong>il</strong> corpo ha un proprio linguaggio e specialmente nei bambini più<br />
piccoli è lo strumento principa<strong>le</strong> per farsi capire e sul qua<strong>le</strong> dobbiamo lavorare<br />
affinché <strong>il</strong> linguaggio del corpo si trasformi in linguaggio verba<strong>le</strong>. La<br />
consapevo<strong>le</strong>zza della propria identità è un‘acquisizione comp<strong>le</strong>ssa che deriva da<br />
processi fisiologici <strong>di</strong> maturazione, ma anche dal<strong>le</strong> sol<strong>le</strong>citazioni e dal<strong>le</strong> conferme<br />
dell’ambiente circostante. Il bambino sa <strong>di</strong> essere maschio o femmina non perché<br />
se ne renda conto e quin<strong>di</strong> colga la <strong>di</strong>fferenza, ma perché attorno a lui, negli<br />
indumenti, nel<strong>le</strong> azioni e spesso anche nei comportamenti gli adulti propongono<br />
<strong>di</strong>fferenze e specificità. Nel<strong>le</strong> paro<strong>le</strong> che vengono rivolte al bambino ci sono vere<br />
e proprie in<strong>di</strong>cazioni per <strong>il</strong> riconoscimento del<strong>le</strong> <strong>di</strong>fferenze e del<strong>le</strong> uguaglianze. A<br />
questa età non c’è ancora consapevo<strong>le</strong>zza della propria identità, ma anche in<br />
questa fase è importante cominciare a far notare <strong>le</strong> caratteristiche <strong>di</strong> sesso,<br />
colore, tipo <strong>di</strong> capelli e <strong>di</strong> occhi,… Poter <strong>di</strong>re “sono fatto così” implica anche<br />
accettare che ci sono certamente degli aspetti sim<strong>il</strong>i, ma che sono quelli <strong>di</strong>versi a<br />
far sì che gli altri ci riconoscano e non si confondano con qualcun altro. Imparare<br />
a considerare <strong>le</strong> <strong>di</strong>versità un e<strong>le</strong>mento che arricchisce anziché qualcosa che<br />
allontana rappresenta un passo importante nella crescita in<strong>di</strong>vidua<strong>le</strong> e socia<strong>le</strong>.<br />
“Non limitiamo i bambini! Essi sanno <strong>il</strong> fatto loro! Per paura <strong>di</strong> farli<br />
morire troppo spesso gli impe<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> vivere”
Come me<strong>di</strong>atore sarà presentato ai bambini Sagomino, un compagno <strong>di</strong> viaggio<br />
grazie al qua<strong>le</strong> impareranno a conoscere <strong>le</strong> singo<strong>le</strong> parti del corpo e come in esso<br />
si manifestano <strong>le</strong> emozioni<br />
SAGOMINO E IL CORPO<br />
Grazie alla figura <strong>di</strong> Sagomino, i bambini saranno accompagnati alla scoperta del<br />
loro corpo e a come esso li possa aiutare nel<strong>le</strong> esperienze quoti<strong>di</strong>ane, anche<br />
nell’instaurare relazioni. Infatti è attraverso <strong>il</strong> contatto <strong>di</strong>retto con l’educatore<br />
in un primo tempo, con gli altri bambini in un secondo, che si può favorire una<br />
<strong>di</strong>mensione ricca a livello emotivo e cognitivo. Sarà quin<strong>di</strong> data particolare<br />
attenzione al<strong>le</strong> fasi <strong>di</strong> cura (bagno, pranzo, nanna), nel<strong>le</strong> quali <strong>il</strong> bambino<br />
imparerà a governare e <strong>di</strong>rigere <strong>il</strong> proprio corpo con intenzione. Inoltre saranno<br />
proposte attività improntate sulla motricità, per imparare<br />
a essere consapevoli del proprio corpo nello spazio. La<br />
musica avrà un ruolo fondamenta<strong>le</strong> in questo nostro<br />
percorso: de<strong>di</strong>cheremo spazio al<strong>le</strong> produzioni sonore<br />
corporee, attraverso esperienze <strong>di</strong> battiti o sfregamenti<br />
dei pie<strong>di</strong> e del<strong>le</strong> mani sul<strong>le</strong> parti del proprio corpo e su<br />
quel<strong>le</strong> degli altri.<br />
“SONO FATTO COSI’ ”<br />
Il progetto ha lo scopo <strong>di</strong> rendere consapevo<strong>le</strong> <strong>il</strong> bambino del proprio corpo<br />
attraverso la presentazione e la conoscenza del<strong>le</strong> parti che lo compongono. Per<br />
ognuna <strong>di</strong> esse verranno fatte attività varie, a partire dalla conoscenza del nome,<br />
dalla sua collocazione e dalla sua funzione.<br />
Ad esempio ”la mano”:<br />
• l’impronta del<strong>le</strong> mani, con <strong>il</strong> colore a <strong>di</strong>to<br />
• <strong>il</strong> contorno del<strong>le</strong> mani, con <strong>il</strong> pennarello<br />
• i guanti, che riscaldano <strong>le</strong> mani<br />
• f<strong>il</strong>astrocche e canzoni con <strong>le</strong> mani protagoniste<br />
• <strong>il</strong> tatto (proposti materiali con superfici <strong>di</strong>verse)<br />
• attività <strong>di</strong> manipolazione con la pasta da modellare.<br />
OBIETTIVI<br />
• favorire la conoscenza della corporeità in una <strong>di</strong>mensione lu<strong>di</strong>ca<br />
• favorire processi <strong>di</strong> attenzione al<strong>le</strong> proprie caratteristiche<br />
• favorire l’accettazione <strong>di</strong> somiglianze e <strong>di</strong>fferenze<br />
• valorizzare ogni bambino<br />
• sostenere <strong>il</strong> processo <strong>di</strong> acquisizione dell’autonomia motoria<br />
• favorire la stima del pericolo e la corretta percezione del<strong>le</strong> <strong>di</strong>stanze
“IO MI SENTO COSÌ”<br />
Il corpo è specchio dei nostri sentimenti.<br />
Insieme a Sagomino e attraverso canti, storie, f<strong>il</strong>astrocche, giochi <strong>di</strong><br />
simulazione, impareremo a dare un nome ai sentimenti, a provarli, riconoscerli e<br />
con<strong>di</strong>viderli, a identificarli grazie ai tanti segnali che <strong>il</strong> corpo invia.<br />
OBIETTIVI<br />
• favorire l’ espressione <strong>di</strong> sensazioni e sentimenti<br />
• al<strong>le</strong>stire contesti ut<strong>il</strong>i al manifestarsi <strong>di</strong> emozioni<br />
• valorizzare l’ affettività nella relazione adulto - bambino e tra bambini<br />
• favorire <strong>il</strong> contenimento degli atteggiamenti aggressivi e <strong>il</strong> superamento dei<br />
conflitti<br />
• favorire la comunicazione<br />
• sostenere e migliorare la capacità <strong>di</strong> riconoscere e denominare <strong>le</strong> emozioni<br />
• favorire l’espressione <strong>di</strong> benessere e ma<strong>le</strong>ssere<br />
Ritua<strong>le</strong> <strong>di</strong> fine attività “un due tre… tutti giù per terra”:<br />
al termine <strong>di</strong> ogni spazio de<strong>di</strong>cato alla scoperta del corpo, ci<br />
metteremo seduti inizialmente all’ascolto <strong>di</strong> un brano musica<strong>le</strong>,<br />
se<strong>le</strong>zionato tra numerosi generi magari <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse culture (<strong>le</strong>nti,<br />
veloci, cantati, solo strumentali, tristi, al<strong>le</strong>gri, ecc..) e<br />
concluderemo con danze a ritmo per chi lo vorrà… sperimentando<br />
emozioni nuove!<br />
Un bambino mentre corre canta,<br />
mentre canta si muove,<br />
mentre <strong>di</strong>segna racconta,<br />
mentre racconta si emoziona!
Progetto Genitori al <strong>Nido</strong><br />
“IO SONO” Ti racconto la tua storia….<br />
Descrizione<br />
Come vuo<strong>le</strong> la tra<strong>di</strong>zione … anche quest’anno l’<strong>As<strong>il</strong>o</strong> <strong>Nido</strong> apre <strong>le</strong> sue porte ai genitori.<br />
Visto <strong>il</strong> progetto “Alla scoperta del corpo”, i genitori saranno invitati a raccontare la<br />
storia del loro bambino… i momenti più importanti… dalla nascita a oggi!<br />
Ciò contribuirà in modo forte a costruire l’identità del bambino, non solo in termini<br />
personali “IO SONO”…ma anche sociali “IO APPARTENGO” a questa famiglia…a questa<br />
comunità. Il compito dei genitori sarà quello <strong>di</strong> ricercare oggetti con particolare valore<br />
affettivo che rappresentino <strong>il</strong> figlio in un momento importante del percorso <strong>di</strong> crescita<br />
(ad esempio una bavaglia, una scarpetta, una tutina ecc.) e fotografie significative del<br />
bambino e dei componenti della famiglia compresi i nonni.<br />
Note<br />
Se ci sarà <strong>il</strong> tempo potremo aggiungere altre giornate ospitando al <strong>Nido</strong> qualche figura<br />
parenta<strong>le</strong> conosciuta in foto…nel racconto dei genitori.<br />
Obiettivi<br />
• Promuovere <strong>il</strong> coinvolgimento dei genitori alla vita del <strong>Nido</strong><br />
• Rendere quel giorno specia<strong>le</strong> per <strong>il</strong> bimbo in questione<br />
• Educare i bambini all’accoglienza e all’ospitalità<br />
• favorire la costruzione dell’identità persona<strong>le</strong> e socia<strong>le</strong> nel<br />
bambino<br />
Tempi e durata<br />
Marzo-Apr<strong>il</strong>e – Maggio dal<strong>le</strong> 10 al<strong>le</strong> 12.00<br />
Il genitore, previo appuntamento, potrà fermarsi all’interno del <strong>Nido</strong> trascorrendo un<br />
paio d’ore insieme al suo bambino e al resto della compagnia con<strong>di</strong>videndo spazi e<br />
momenti <strong>di</strong> routine che lo avvicineranno al mondo del Peter…<br />
La mattina si concluderà con <strong>il</strong> pranzo tutti insieme.<br />
Il genitore… scegliendo <strong>il</strong> giorno giusto…in base ai propri gusti… potrà assaggiare un<br />
pranzo verde o rosso o rosa o giallo o azzurro e magari imparare <strong>le</strong> procedure per la<br />
preparazione (Progetto Cucina Aperta )<br />
Il Genitore lascerà una traccia del suo passaggio al <strong>Nido</strong><br />
Tutto <strong>il</strong> materia<strong>le</strong> fotografico e la documentazione portata dal genitore sarà lasciata al<br />
<strong>Nido</strong> per dare la possib<strong>il</strong>ità al bambino <strong>di</strong> rivederla o <strong>di</strong> riascoltare la propria storia<br />
quando lo richiede.<br />
Verifica<br />
Il materia<strong>le</strong> portato dalla famiglia verrà usato e quin<strong>di</strong> “restituito”… alla fine dell’anno<br />
scolastico nel libro persona<strong>le</strong> che ogni bambino porterà a casa come documentazione del<br />
Progetto Alla Scoperta del Corpo… IO SONO!
Ma la partecipazione dei<br />
genitori…non finisce qui…<br />
E’ importante che si instauri un<br />
rapporto <strong>di</strong> fiducia tra<br />
educatori e genitori, e che ci<br />
sia uno scambio <strong>di</strong> informazioni<br />
per una rea<strong>le</strong> collaborazione e<br />
si attivi una continuità<br />
educativa tra la famiglia e <strong>il</strong><br />
nido. Le famiglie sono sempre<br />
invitate a intervenire<br />
attivamente alla vita del nido.<br />
IL BAMBINO È SERENO SE È SERENO IL GENITORE<br />
I momenti <strong>di</strong> coinvolgimento dei genitori nel nostro <strong>Nido</strong>, possono essere molteplici:<br />
• I colloqui <strong>di</strong> inserimento<br />
• Lo scambio <strong>di</strong> informazioni quoti<strong>di</strong>ane all’arrivo e all’uscita<br />
• Colloqui in<strong>di</strong>viduali a richiesta per consigli riguardanti <strong>le</strong> varie fasi <strong>di</strong> crescita del<br />
bambino ( si può prendere un appuntamento dal<strong>le</strong> ore 14.00 al<strong>le</strong> ore 15.00<br />
te<strong>le</strong>fonando al numero 031/682010 oppure al 331/7649780)<br />
• L’assemb<strong>le</strong>a del<strong>le</strong> famiglie<br />
• Il Comitato <strong>di</strong> Gestione<br />
• Gli incontri formativi con la Pedagogista Dott.ssa Consonni<br />
• Progetto Biblionido …un libro per <strong>il</strong> week-end da <strong>le</strong>ggere con mamma e papà<br />
• Progetto Cucina aperta…a richiesta tutto l’anno…per imparare a cucinare…i menù<br />
del Peter<br />
• Festa <strong>di</strong> Nata<strong>le</strong> merco<strong>le</strong>dì 19 <strong>di</strong>cembre ore 16<br />
• Festa <strong>di</strong> Carneva<strong>le</strong> merco<strong>le</strong>dì 13 febbraio ore 16<br />
• Festa <strong>di</strong> fine anno con i gran<strong>di</strong> venerdì 14 giugno ore 20,30<br />
• Feste <strong>di</strong> comp<strong>le</strong>anno (i bambini che compiono gli anni nello stesso mese,<br />
potranno festeggiare al <strong>Nido</strong> tutti insieme in un giorno da concordare<br />
escluso lunedì e venerdì).<br />
…E i genitori potranno stare tranqu<strong>il</strong>li anche quando i gran<strong>di</strong> spiccheranno <strong>il</strong> volo….<br />
È previsto un progetto <strong>di</strong> continuità tra <strong>Nido</strong> e Scuola dell’Infanzia<br />
…e nel mese <strong>di</strong> giugno…<br />
• visita “guidata” alla Scuola dell’Infanzia<br />
• pic nic al <strong>Nido</strong> con gli amici della Scuola dell’Infanzia<br />
• incontri tra educatrici del <strong>Nido</strong> e insegnanti della Scuola dell’Infanzia per<br />
<strong>il</strong>lustrare <strong>il</strong> percorso effettuato da ogni singolo bambino al <strong>Nido</strong>.
CHIUSURE NIDO<br />
ANNO SCOLASTICO <strong>2012</strong>/2013<br />
Come ogni anno l’<strong>As<strong>il</strong>o</strong> <strong>Nido</strong> resterà chiuso nei seguenti perio<strong>di</strong><br />
PONTE<br />
� Saremo chiusi venerdì 2 novembre<br />
PER LE FESTIVITÀ NATALIZIE<br />
� Saremo chiusi da lunedì 24 <strong>di</strong>cembre<br />
� Si riaprirà lunedì 7 gennaio<br />
PER CARNEVALE<br />
� Saremo chiusi venerdì 15 febbraio<br />
PER LE FESTIVITÀ PASQUALI<br />
� Saremo chiusi da giovedì 28 marzo<br />
� Si riaprirà merco<strong>le</strong>dì 3 apr<strong>il</strong>e<br />
PONTE<br />
� Saremo chiusi venerdì 26 apr<strong>il</strong>e<br />
PER LE VACANZE ESTIVE<br />
� Saremo chiusi da lunedì 15 luglio<br />
Venerdì 12 luglio si chiuderà al<strong>le</strong> ore 16<br />
APERTURA NUOVO ANNO<br />
� Si riaprirà lunedì 2 settembre con i bambini