Giovanni Paolo II beato - Missione Cattolica Italiana di Monaco

Contatto
Nr. 2 · Marzo-Aprile 2011
Periodico della Missione Cattolica Italiana di Monaco di Baviera
Roma, 1 o maggio 2011
Giovanni Paolo II
beato

Ricorda
➧ 12 giugno 2011: Cresime a St. Michael
Il giorno di Pentecoste, 12 giugno 2011, alle ore 12.00,
nella bella chiesa di St. Michael, a Berg-am-Laim
avrà luogo la Cresima dei nostri ragazzi e adulti italiani
amministrata dal Vescovo ausiliare Engelbert Siebler.
➧ Lunedì di Pentecoste
13 giugno 2011 - Pellegrinaggio
Pellegrinaggio mariano della Missione a Feichten/Alz.
Pomeriggio: visita ad Altötting (vedi pagina 13).
2
➧ Corso fidanzati
2. Corso: Sabati 5, 12, 19, 26 novembre 2011
dalle ore 9.00 alle ore 11.30 in Missione.
SANTE MESSE
Sabato:
· ore 18.30: Missione Cattolica Italiana, Lindwurmstr. 143
Domenica e giorni festivi:
· ore 11.00: Karlsfeld, St. Anna, Krenmoosstr. 7
· ore 11.30: Monaco Centro, St. Andreas, Zenettistr. 44
· ore 12.00: Berg am Laim, St. Michael,
Clemens-August-Str. 2, 81673 München
· ore 18.00: Monaco Centro
Bürgersaalkirche, Neuhauserstr. 14
· Pasing: 1 a e 3 a domenica, ore 18.00
St. Hildegard, Paosostr. 25
· Unterhaching: 2ª domenica ore 19.00 e 4 a domenica
ore 9.15 (bilingue) a St. Korbinian, Friedensplatz
· Landshut: ore 16.00, 4 a domenica del mese,
Convento delle Orsoline · Neustadt 535, Landshut
BATTESIMI
1 o e 3 o sabato e 1 a e 3 a domenica del mese.
Annunciarsi un mese prima.
ISCRIZIONE AI CORSI DI CATECHISMO
Possono iscriversi giovani e adulti che non sanno
la lingua tedesca.
Rivolgersi in segreteria entro il mese di settembre.
MATRIMONI
Incontri di preparazione al matrimonio cristiano nei
mesi di Marzo e di Novembre 2011
Annunciarsi sei mesi prima del matrimonio.
CONFESSIONI
Prima della S. Messa oppure in Missione.
Contatto Marzo-Aprile 2011
Missione Cattolica Italiana
Lindwurmstr. 143 · 80337 München
Tel. 089 746 30 60 · Fax 089 746 306 35
e-mail: contatto@mci-muenchen.net
www.mci-muenchen.de
Missionari:
P. Lorenzo Scremin, direttore-parroco
P. Armando Orioli · P. Alessandro Rossi
P. Vincenzo Armotti
Suore del Bell’Amore:
Sr. Franca Fratantonio · Sr. Marianna Caruso
Tel. 089 77 66 58
Collaboratore laico:
Paolo Slongo
martedì, mercoledì, venerdì, sabato:
ore 8.30-11.30 o su appuntamento
Segreteria:
Gabriele Maus, Gabriella Cecchini
lunedì-venerdì: 8.30-11.30
martedì-venerdì: 15.00-16.30
Impressum
Bimestrale per la Missione Cattolica Italiana di Monaco
Periodico aderente alla FUSIE edito da Contatto Verein e.V.
Direttore responsabile: P. Lorenzo Scremin
Comitato di redazione:
L. Benaglia, F. Fratantonio, B. Lambiase, V. Montrucchio,
A. Orioli, A. Rossi, L. Scremin, P. Slongo, L. Zaza.
Hanno collaborato a questo numero:
G. Andrich, L. Benaglia, B. Limbiase, L. Musumeci,
F. Puglisi, L. Rosoli, P. Slongo
Direzione e Amministrazione:
Contatto Verein e.V. · c/o Missione Cattolica Italiana
Lindwurmstraße 143 · D-80337 München
Grafica:
RR · Grafik-Studio · CH-Bern · ronca.roberto@bluewin.ch
Stampa: Nuove Arti Grafiche · Trento
Tiratura: 5800 Ex.

Editoriale
In questo numero
4
Non abbiate paura
Buona Pasqua!
6
8
10
11
12
13
14
Dossier emigrazione
Notizie
dalla Comunità
Il saluto di Loredana
Youcat
Il miracolo è storia
Pagina della vita
Marco Enrico Bossi
RR-Grafik-Studio
Roberto Ronca · CH-3052 Bern
Tel. 0041 31 914 04 65
ronca.roberto@bluewin.ch
Benvenuto nella tua chiesa.
Oggi è la più grande solennità cristiana.
le campane di Pasqua non hanno suonato invano per te
che sei qui per ascoltare e vivere il grande annuncio:
La morte non è più l’ultimo traguardo dell’esistenza,
la risurrezione del Crocifisso ha un significato
e una forza che valgono per tutta l’umanità e per il cosmo intero.
Siamo cristiani
perché crediamo che Gesù è risorto da morte,
è vivo,
è in mezzo a noi,
è presente nella storia,
è sorgente di vita nuova,
garantisce la dignità di ogni persona
e il suo destino eterno.
Con il Risorto è iniziata una grande battaglia storica
tra la vita e la morte,
tra speranza e disperazione,
tra rassegnazione al peggio e lotta per il meglio,
una battaglia che non avrà tregua
fino alla sconfitta definitiva
di tutte le potenze dell’odio e della distruzione.
Buona Pasqua a te, alla tua famiglia, a tutte le persone che ami.
In questo giorno straordinario preghiamo per tutti,
per i tedeschi e gli emigranti di tutte le madri lingue.
In particolare il Signore risorto
benedica i bambini e gli ammalati.
Buona Pasqua!
Giuseppe Andrich, Vescovo di Belluno-Feltre
Contatto Marzo-Aprile 2011 3

Chiesa
paura e della diffidenza. Il Cristo risorto scaccia la paura
che, in fondo, è la principale sorgente del peccato e
dell’orgoglio dell’uomo.
Nella prima domenica di Quaresima viene proposto il racconto
del peccato originale, preso dal libro della Genesi.
Attraverso la perfidia e una consapevole menzogna il serpente
semina la sfiducia nel cuore degli uomini e di conseguenza
la paura e il sospetto che Dio non voglia affatto
il bene nostro.
Così descrive la Bibbia l’inizio di una rete di sfiducia, di
paura e autosufficienza che si distende lungo la storia e
che agisce nefasta nello stesso popolo di Dio.
Il superamento della paura è un’essenziale condizione
per l’annuncio del Vangelo.
Di ciò Giovanni Paolo II era convito e ha vissuto in conseguenza.
Contatto propone ai suoi lettori la lettera che l’arcivescovo
Cardinale Reinhard Marx ha inviato a tutte
le parrocchie della Diocesi di Monaco-Freising in occasione
della Quaresima 2011.
Il Cardinale ha commemorato la grande figura di
Papa Giovanni Paolo II.
2. Cristo al centro del suo annuncio
Al centro del suo annuncio c’era Cristo. Poiché Cristo è,
da una parte, rivelazione di Dio, ma dall’altra anche fratello
di tutti gli uomini, Egli diventa il principio dell’incontro
con tutti gli uomini, senza distinzione di religione,
colore di pelle o di origine.
Professando la nostra fede in Gesù Cristo, non ci separiamo
dagli altri, ma ci rendiamo aperti e vicini a tutti. Anche
questa è un’indicazione per la Chiesa di oggi.
La Chiesa non deve girare attorno a se stessa ma essere
aperta a tutti gli uomini e al mondo intero. Essa vuole
abbracciare tutti - tutta la creazione - perché Dio è Padre
di tutti e Cristo fratello di tutti gli uomini.
Carissimi fratelli e sorelle,
All’inizio della Quaresima, desidero presentarvi un testimone
della fede: Papa Giovanni Paolo II che il 1° maggio
sarà dichiarato beato.
Credo fermamente si possa trovare in lui un sostegno e un
orientamento per la nostra ricerca di una via per la Chiesa
del futuro.
Credo anche che dalla sua vita ci venga una chiara testimonianza
di cosa significhi essere segno dei tempi alla
luce del vangelo.
4
1. “Non abbiate paura”
Indimenticabile è rimasta la prima omelia di Giovanni
Paolo II sulla piazza di San Pietro nel mese di ottobre
1968. Egli annunciava a tutti gli uomini: “Non abbiate
paura, aprite, anzi spalancate le porte a Cristo”.
E sappiamo dalla storia che seguì come queste parole
abbiano cambiato il mondo, soprattutto nei Paesi allora
ancora comunisti.
A mio avviso, queste parole del Papa non sono orientate
solo all’esterno, ma anche all’interno della Chiesa.
Se noi siamo veramente uniti a Cristo e lo incontriamo
nell’Eucarestia, la Chiesa non può essere il luogo della
Contatto Marzo-Aprile 2011

3. Uomo del dialogo
Per questa fede Giovanni Paolo II ha potuto essere allo
stesso tempo uomo del dialogo e della missione.
In tutta la storia della Chiesa non c’è nessuno che ha annunciato
il Vangelo di fronte a così tante persone.
Giovanni Paolo II si è sentito missionario, perché era convinto
che Cristo dovesse essere annunciato in ogni parte
del mondo.
A partire da questa profonda convinzione era anche veramente
capace di entrare in dialogo con tutti gli uomini
di buona volontà, con i rappresentanti di altre religioni,
con i comunisti e gli atei, con gli artisti e con le persone
alla ricerca di Dio, ma soprattutto con la gioventù di tutto
il mondo, al di là dei confini di religioni e di culture.
Condizioni essenziali del dialogo sono la stima per l’interlocutore,
il prendere sul serio i suoi orientamenti di vita e
di fede, la pazienza di ascoltare.
Tutto ciò hanno potuto sperimentare moltissime persone,
e anche io, in Giovanni Paolo II. Noi dovremmo sforzarci
di essere una chiesa capace di dialogo e di missione!
4. Uomo di coraggio
Giovanni Paolo II era un uomo di coraggio, batteva nuove
strade, non si arrestava e per questo era capace di varcare
limiti che sembravano apparentemente invalicabili.
Immagini indimenticabili sono rimaste nella nostra memoria:
gli incontri del Papa ad Assisi con i rappresentanti
di tutte le religioni del mondo, la prima visita di un Papa
in una sinagoga, la sua preghiera al Muro del Pianto e
infine il grande “mea culpa” dell’Anno Santo 2000.
Giovanni Paolo II non pensava minimamente di adattare
la fede cattolica alla mentalità del mondo secolare, ma
non intendeva nemmeno la tradizione come uno scrigno
chiuso.
È stato in grado - poiché era ancorato nella fede - di battere
strade ancora sconosciute. Anche ciò è un indicazione
per il cammino della Chiesa di oggi: fortemente ancorata
alla grande tradizione spirituale e alla fede, ma anche
coraggiosa e pronta ad avventurarsi su nuove strade.
5. Uomo di preghiera
Giovanni Paolo II era un uomo di preghiera. Anche questo
l’ho sperimentato personalmente. Una chiesa che non
vivesse di preghiera perderebbe la bussola e sarebbe condannata
alla deriva, della storia.
Nella preghiera si sottolinea che Dio esiste e che lo possiamo
incontrare: noi lo cerchiamo e Lui ci trova.
Nella Santa Messa, nell’adorazione eucaristica, nella recita
del Santo Rosario, sempre si avvertiva come Giovanni
Paolo II si immedesimasse nel mistero di Dio.
Per lui Maria, la Madre di Dio, era tutto, l’aiuto e la compagna
di viaggio.
E la di Chiesa oggi?
Se non è una Chiesa orante, non avrà futuro. Se non sarà
in grado di indicare agli uomini la forza vivificante della
preghiera e dell’incontro con Dio, avrà perso il suo centro
e tradito la sua missione.
Solo una chiesa che vive di preghiera può intraprendere
un vero cammino di rinnovamento.
Carissimi fratelli e sorelle,
attraverso la beatificazione di Giovanni Paolo II la Chiesa
vuol dare testimonianza pubblica, che in questa persona
si è resa visibile una vita secondo il Vangelo; tutto ciò che
questo Papa ha mostrato all’esterno corrispondeva alla
sua viva convinzione interiore; che la sua vita e il suo apostolato
erano un’unica cosa.
Durante questa Quaresima siamo tutti invitati a riprendere
il cammino di una testimonianza personale. Il desiderio
di aspirare alla santità non è pazzia ma corrisponde - di
questo ne sono convinto - alla profonda nostalgia di vivere
in modo più autentico, di rifiutare mezze misure e
compromessi e camminare sulla via di Cristo per andare
con lui e rimanere con lui.
Vi benedico tutti su questa via attraverso la Quaresima
fino alla Pasqua dove celebriamo la vita nuova.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Vostro Reinhard Kard. Marx
Arcivescovo di Monaco e Freising
Contatto Marzo-Aprile 2011 5

Dossier emigrazione
6
MIGRANTI,
ALLA RICERCA DEL
VOLTO PERDUTO
Recensione di “Emigranti e immigrati nelle rappresentazioni di fotografi
e fotogiornalisti” di Paola Corti, docente di storia contemporanea
all’Università di Torino.
Ellis Island: statua degli emigranti
Contatto Marzo-Aprile 2011
Straniero uguale clandestino. E/o
criminale. Perché no: terrorista, potenziale
o reale, dopo lo choc dell’11
settembre 2001.
Immigrazione uguale invasione. È
problema di ordine pubblico. È aggressione
alla nostra cultura, civiltà,
tradizioni. Italia uguale Paese sotto
assedio. Che ha il diritto-dovere di
difendersi dall’assalto delle nuove
orde della globalizzazione.
È questa la storia che ci hanno raccontato
negli ultimi vent’anni. In prima
fila la stampa italiana, a partire
da quella periodica che, con alcune
lodevoli eccezioni, ha troppe volte
offerto un’immagine allarmata e allarmistica
dell’immigrazione.
Come? Trasformandola in "massa
umana" alla deriva, in puro evento
senza cause razionali né prospettive
ragionevoli; sradicandola dal contesto
internazionale, semplificandola
fino alla banalità di uno schema calcistico
del tipo "Italia contro Resto
del Mondo".
Grazie alla sapiente selezione delle
immagini fotografiche, alla loro efficace
combinazione con titoli, testi,
tabelle, che ci hanno mostrato l’immigrazione
- la massa, la folla anonima
e minacciosa - occultando gli
immigrati - le persone, le identità,
le storie: i volti. Tutt’al più riducendoli
agli stereotipi etnici, nazionali,
confessionali. Cioè a non-persone.
Negare il volto dell’altro è il modo
migliore per dare un volto alle proprie
paure.
È l’amara lezione di questi anni, come
emerge da uno studio di Paola
Corti, docente di storia contemporanea
all’Università di Torino, dal
titolo “Emigranti e immigrati nelle
rappresentazioni di fotografi e fotogiornalisti”
(Editoriale Umbra, pp.
144, 10 euro), pubblicato nei "Quaderni"
del Museo regionale dell’emigrazione
"Pietro Conti" di Gualdo
Tadino (Perugia).
Un secolo
di sguardi diversi
C’era un altro modo, più vicino al
vero, per raccontare questa storia?
Sì, c’era. C’è. Bastava guardare a
come la parte migliore del fotogiornalismo
italiano - gente come Uliano
Lucas, come Tano D’Amico - ha
saputo dare un volto ai nostri connazionali
mettendosi al loro fianco,
dopo la Seconda guerra mondiale e
fino ai primi anni ’70, lungo i "cammini
della speranza" e nei Paesi del
Centro e Nord Europa che furono la
loro meta principale.
Bastava guardare a come i grandi
della fotografia e del fotogiornalismo
americano, generazione di giganti
come Lewis W. Hine e Jacob
Riis, hanno saputo dare un volto alla
massa italiana che approdò negli
Stati Uniti fra XIX e XX secolo.
Bastava guardare - e qui l’analisi di
Paola Corti lascia l’amaro in bocca -
a tutte quelle fotografie scattate fin
dagli anni ’90 da freelance italiani,
ma anche da autori legati alle agenzie
o alle testate giornalistiche, che
hanno saputo cogliere l’altro volto
dell’immigrazione in Italia, ma sono
rimaste negli archivi o in fondo ai cassetti,
quasi mai entrando in pagina.
Fotografie capaci di suscitare pietà
e indignazione, quando denunciano
le drammatiche condizioni di viaggio
e di approdo degli stranieri nel
nostro Paese, la precarietà delle condizioni
di vita e di lavoro - fino allo
sfruttamento - che spesso contraddistinguono
le fasi iniziali del percorso
migratorio. Ma anche fotografie capaci
di raccontare la "normalità" che
non fa notizia eppure riguarda i più,
le traiettorie della stabilizzazione e
dell’integrazione - il lavoro, la casa,
la scuola, i ricongiungimenti familiari,
il culto, la cultura, la festa, le
nuove generazioni.
Ellis Island e
Milano Stazione Centrale
La prima parte del volume mette a
confronto la rappresentazione dell’esodo
italiano postbellico in Europa
e verso il nostro "triangolo industriale"
da parte dei fotogiornalisti
italiani, con quella della grande emigrazione
fine ’800 - inizi ’900 oltre
Atlantico da parte dei loro colleghi
americani.
Cambiano protagonisti e scenari, ovviamente:
navi e porti lasciano il
posto treni e stazioni; Ellis Island a
New York o l’Hotel des Inmigrantes
a Buenos Aires fanno spazio a Milano
Centrale o allo storico binario 11
di Monaco di Baviera; i brulicanti tenements
e i laboratori di Little Italy
alle baracche e alle miniere di Marcinelle
o alle catene di montaggio
e ai condomini della Wolkswagen a

sottolinea la studiosa: mentre il repertorio
delle immagini scattate negli
Usa, nonostante la persistenza di
alcuni stereotipi etnici, mostra grande
fiducia nella capacità d’integrazione
della società americana e nel
pieno approdo alla modernità degli
immigrati, il fotogiornalismo italiano
degli anni ’50-'70 enfatizza piuttosto
il permanere della distanza sociale e
culturale rispetto al contesto d’arrivo,
assieme al giudizio negativo sulle
politiche italiane postbelliche che
avevano fatto degli emigranti una
merce di scambio per un Paese senza
risorse naturali e tutto da ricostruire.
Dall’Albania con stupore
La seconda parte del volume, che
focalizza invece la rappresentazione
dell’immigrazione in Italia nell’ultimo
ventennio, si apre con un’autentica
icona del nostro tempo: la
fotografia scattata da Giorgio Lotti
nel 1991 al largo del porto di Brindisi.
In primo piano, una coppia di
albanesi sbarcati da una nave carica
di immigrati - sullo sfondo - e accolta
su una "pilotina" affittata da alcuni
giornalisti perché la donna, incinta,
era stata colta dalle doglie.
Sono i giorni dello stupore, della pietà,
della solidarietà. Non dureranno
molto. Volti e persone svaniranno.
E resterà lo sfondo, la massa umana,
la sindrome dell’invasione - navi e-
gommoni stracarichi, centri d’accoglienza
strapieni, code bibliche davanti
alle questure.
È la strategia della spersonalizzazione,
dell’anonimato, della serializzazione
del migrante, come emerge da
copertine e impaginati della stampa
periodica passati in rassegna dalla
studiosa.
La lezione? Negare il volto dell’altro
sarà pure il modo migliore per dare
un volto alle proprie paure; ma solo
chi sa riconoscere e riconoscersi nel
volto dell’altro, può dire d’aver guardato
davvero in faccia la realtà.
Lorenzo Rosoli
Wolfsburg. Vi sono però anche analogie
e affinità, non solo nei temi - il
viaggio, l’arrivo, i controlli di frontiera,
il lavoro, la vita familiare eccetera
- ma anche nella carica di denuncia
e nella profondità dell’osservazione
sociologica.
La studiosa sottolinea l’influenza del
cinema, quello neorealista in primis,
sul fotogiornalismo italiano postguerra
grazie a titoli come Il cammino
della speranza (1950) di Pietro
Germi o Pane e cioccolata (1973) di
Franco Brusati.
Lo stesso dialogo tra fotografia e cinema
si era già messo in moto da decenni
negli Usa - si pensi a quel caposaldo
del muto che fu The Inmigrant
(1917) di Charlie Chaplin.
Nello sguardo dei fotogiornalisti italiani
degli anni ’50-'70, come in quello
dei colleghi americani mezzo secolo
prima, prende forma il rapporto
a volte conflittuale fra la modernità
dei contesti d’arrivo e la "tradizione"
che si manifesta nei modelli culturali
e nei comportamenti sociali dei nuovi
arrivati. Ma con una differenza,
Concerto del Coro dell’Università di Parma
Chiesa di St. Michael in Berg am Laim
Venerdì 3 giugno 2011 - ore 19.00
“Mille’900": questo è il titolo del concerto che verrà eseguito dal Coro “Ildebrando
Pizzetti” dell’Università di Parma diretto dal Maestro Ilaria Poldi.
Sarà un viaggio musicale che vedrà accostarsi due epoche storiche: il medioevo
e il XX secolo. Due momenti storici e musicali molto lontani tra loro
ma che sorprendentemente hanno numerose corrispondenze ed elementi
in comune. Il canto gregoriano, cioè il canto liturgico della chiesa romana,
diventa un bacino dal quale attingere melodie da elaborare.
Nella prima parte del concerto verranno quindi eseguiti inni e mottetti di
autori anonimi provenienti dai codici dei monasteri di Francia e Spagna.
Nella seconda parte del concerto saranno invece protagonisti gli autori del
‘900, come Pizzetti, Bardos, Biebl, Duruflè i quali si sono ispirati al mondo
della modalità antica.
Contatto Marzo-Aprile 2011 7

Celebrazioni
della
settimana
santa
➧ 17 aprile - Domenica delle Palme
Santa Messa e benedizione delle palme.
È l’inizio della Settimana santa.
Ricordiamo l’entrata di Gesù a Gerusalemme.
· Unterhaching St. Korbinian ore 9.00
· Karlsfeld St. Anna ore 11.00
· Monaco Centro St. Andreas ore 11.30
· Berg am Laim St. Michael ore 12.00
· Monaco Centro Burgersaalkirche ore 18.00
· Pasing St. Hildegard ore 18.00
➧ 19 aprile - Martedì Santo
Carceri Stadlheim
Confessioni e s. Messa ore 13.00
➧ 21 aprile - Giovedì santo
È il giorno che ricorda l’ultima cena di Gesù con i suoi
discepoli, durante la quale il Signore ha istituito il
Sacerdozio e ci ha fatto dono dell’Eucaristia.
· Monaco Centro
Concelebrazione nella chiesa di St. Andreas
con la comunità locale alle ore 19.00
➧ 22 aprile - Venerdì santo
È il giorno che ricorda la passione e la morte di Gesù
in croce.
In segno di partecipazione alle sofferenze del Signore
la Chiesa ci invita a fare un giorno di digiuno
e astinenza, e a dare il ricavato ai poveri.
· Monaco Centro - St. Michaelkirche
Kreuzweg der VöIker ore 10.00
· Confessioni a St. Andreas ore 17.00
· Liturgia della Passione del Signore
a St. Andreas ore 18.00
Notizie dalla Comunità
Facciamo Pasqua
Porgiamo a tutti un sincero augurio
di Buona Pasqua ed invitiamo a celebrare
cristianamente la Risurrezione di Cristo
partecipando ai solenni riti
della Settimana santa ed accostandosi
ai Sacramenti del perdono (confessione)
e dell’Eucaristia (comunione)
Unzione degli Infermi
Confessioni: sabato 9 aprile, alle ore 15.30, in Missione
Domenica 10 aprile, durante la celebrazione della s. Messa
delle ore 11.30 a St. Andreas sarà amministrato comunitariamente
il sacramento dell’unzione degli infermi.
Ammalati ed anziani che desiderano partecipare sono
pregati di comunicarcelo.
Confessioni
Accostarsi al sacramento della confessione è possibile:
· Sempre, su richiesta
· Prima e dopo la Via Crucis nei Venerdì di quaresima
· In occasione delle celebrazioni (prima o dopo)
· Per anziani ed ammalati, anche in famiglia o in ospedale
Ammalati ed anziani che non possono uscire
di casa e desiderano la Confessione e la
Comunione pasquale sono pregati di prendere
contatto con un Missionario (tel. 089
746 30 60).
La benedizione delle famiglie è una tradizione
pasquale. Chi la desidera è pregato
di mettersi in contatto con un Missionario
(tel. 089 746 30 60).
Coro della comunità italiana
di Unterhaching
➧ 23 aprile - Sabato santo
In questo giorno “aliturgico” la Chiesa prega in attesa
della risurrezione del Signore.
· Monaco Centro
Veglia pasquale a St. Andreas ore 21.00
➧ 24 aprile - Domenica di Pasqua
Sante Messe
È il giorno che ricorda la risurrezione del Signore.
È la festa più grande dell’anno liturgico.
· Unterhaching St. Korbinian ore 9.30
· Karlsfeld St. Anna ore 11.00
· Monaco Centro St. Andreas ore 11.30
· Berg am Laim St. Micahel ore 12.00
· Monaco-Centro Burgersaalkirche ore 18.00
· Landshut
Convento delle Orsoline, Neustadt 535 ore 16.30
Il 27 febbraio scorso il Gruppo italiano che pratica la parrocchia
di St. Korbinian a Unterhaching ha cantato alla
s. Messa presso l’Altesheim di Ottobrunn.
Il piccolo coro si è offerto anche ad accompagnare i canti
nelle ss. Messe in preparazione della Prima Comunione
nella parrocchia tedesca.
Quest’anno ben un quarto dei 53 bambini che si preparano
alla s. Comunione a St. Korbinian sono italiani.
I canti sono preparati e accompagnati dall’organista signora
Birgit Nuber.
8
Contatto Marzo-Aprile 2011

5 marzo 2011 - Carnevale dei fanciulli
In Missione, mattinata di festa del gruppo dei fanciulli al completo. È carnevale:
si canta, si gioca, si ride, si corre… Le mascherine si divertono insieme.
Piccoli e grandi non dimenticano però chi, in tante parti del mondo non può
far festa perché manca del necessario. Si pensa così alla Quaresima, colorando
delle scatoline-salvadanaio che raccoglieranno dei soldini, frutto delle loro
piccole rinunce, per i bambini bisognosi.
E questo rende veramente gioiosa la festa!
Berg am Laim - Festa della Pace della ACR
Lo scorso 6 febbraio si è svolta presso le sale della Parrocchia di St. Michael
Berg-am-Laim la ormai consueta Festa della Pace dell’Azione Cattolica Ragazzi
(ACR), cui hanno partecipato anche i gruppi di prima comunione, cresima,
fanciulli e giovanissimi.
Lo spettacolo ha visto protagonisti i ragazzi che si sono esibiti in canti, coreografie,
barzellette, scenette secondo il principio: “Offri quello che sai fare”.
Al termine dello spettacolo è stata raccolta una somma devoluta, attraverso
l’ufficio nazionale dell’Azione Cattolica, ad alcune case famiglia nella Federazione
Russa dove vengono accolti bambini senza genitori.
Gruppo Giovani
Gli incontri del gruppo giovani
del giovedì sera alle ore 20.30
hanno questo programma:
1° giovedì del mese:
adorazione;
2° giovedì:
tema della Giornata
Mondiale delle Gioventù;
3° giovedì:
Cineforum;
4° giovedì:
Tema scelto e presentato
dai giovani stessi.
Per informazioni rivolgersi
a Paolo, tel. 089 746 30 624
Gruppo Terza Età
Prossimi incontri:
Domenica 10 aprile s. Messa
con l’unzione degli infermi
nella chiesa di St. Adreas alle
ore 11.30.
I sabati:
9 aprile, 14 maggio,
28 maggio e 11 giugno
incontri in Missione a partire
dalle ore 14.30.
Responsabile
Sr. Marianna,
tel. 089 77 66 54.
Gruppo Padre Pio
I Mercoledì:
13 aprile, 11 maggio e
8 giugno alle ore 16.00
in Missione.
Mercoledì 25 maggio
l’incontro è alle ore 17.00.
Gli appuntamenti sono aperti
a tutti.
Responsabile
Walter Graziano Fasson,
tel. 310 85 84
Comunità di
Unterhaching
Ogni mercoledì dalle ore 19.00
alle ore 21.00 presso il centro
parrocchiale di Unterhaching,
Friedensplatz, riflessioni bibliche
e prove di canto intercalano
gli incontri.
Contatto Marzo-Aprile 2011 9

Pagina giovani
IL SALUTO
DI LOREDANA
Loredana Musumeci ci ha lasciati alla volta di Francoforte.
Una ragazza limpidissima, come si capirà da
queste sue righe di saluto e di ringraziamento, che ci
ha inviato per e-mail.
Fratelli carissimi,
questo è un grazie per tutti voi.
Purtroppo di persona mi è difficile dire le cose, anche perché
mi emoziono molto e piango, allora ecco qui le mie
emozioni per voi.
Grazie a Serena ho conosciuto il gruppo e appena arrivata
a Monaco ho iniziato subito a frequentarlo. Un anno e
mezzo quasi, amici, sono stata con voi, e non è poco!
In quest´anno sono maturata molto insieme a tutti voi, ho
visto il gruppo crescere e non solo come numero. I nuovi
arrivi (Serena B., Andrea, Valeria, Serafino, Francesco,
i due coniugi siciliani) sono molto in gamba, e si sono integrati
alla perfezione con tutti noi. Io mi sento e mi sentirò
sempre parte di questo bellissimo gruppo, che non
solo è stato “un’ora e mezza il giovedì sera”, ma è stato
molto molto di più. È stato per me una famiglia, un vero
punto di riferimento.
Per tutto il tempo che ho vissuto a Monaco, ho sempre
saputo che potevo contare su tutti voi in ogni momento,
come voi avete potuto contare su di me. Questo affetto
che ci lega, e la bellissima esperienza di fede che abbiamo
fatto insieme, credo ci terrà uniti sempre. Tutti voi cari
amici miei, sarete sempre nel mio cuore, come sono sicura
che io sarò nel vostro. Ovviamente ci terremo in contatto
e ci sentiremo nel tempo come se fossimo vicini, perché è
così che vi sento.
Ringrazio Paolo, che si è curato del gruppo e che è riuscito
a farci riflettere parecchio, guidandoci sempre sulla
strada giusta. Grande lavoro il suo, fatto con infinita
passione. Ringrazio i sacerdoti, e padre Vincenzo che si
è unito al gruppo di recente. Importantissima è e sarà la
sua presenza per tutti, perché non solo grande esperto in
materia, una persona molto simpatica e affettuosa.
Una parola per tutti è GRAZIE!
Porterò questo messaggio a chi incontrerò e spero di riuscire
a far parte di un altro gruppo cristiano a Francoforte,
prendendo esempio dal nostro.
Vi auguro di restare sempre uniti a Gesù, anche se un
giorno tutte le nostre strade dovessero dividersi, non ci
dimenticheremo mai l’uno dell’altro, perché siamo un
corpo solo e un cuore solo come fratelli nel Signore.
Ho vissuto con voi una grande esperienza della mia vita,
da soli senza nessuno, in una città straniera, non è facile,
ma tutti voi, tutti voi, siete stati unici nel darmi qualcosa,
siete stati la mia famiglia.
Ognuno di voi mi ha fatto maturare, e spero col mio carattere
di aver lasciato anche a voi un bel ricordo di me.
Ricordatevi sempre che ognuno di noi ha dei talenti da investire
e mai da nascondere, ma la cosa più importante è
donarsi agli altri, così come abbiamo fatto noi amici miei,
l’uno con l’altro.
Senza riserve e senza invidie, donate l’amore di Gesù al
prossimo, perché è la cosa più facile da fare per “distribuire”
il nostro tesoro, la nostra fede. I fatti e non le parole,
fanno più di quanto ci possiamo immaginare! È attraverso
la nostra gioia che attiriamo gli altri a Dio, utilizziamo
allora i nostri sorrisi e le nostre vite per questo.
Questa è la nostra grande forza e siamo tanto fortunati
anche ad averlo capito alla nostra età.
Grazie amici miei carissimi, vi voglio tanto tanto bene, vi
abbraccio nel Signore e vi auguro ogni bene per voi e i
vostri cari.
Sempre uniti nella preghiera. A presto!
Loredana
10
Il Gruppo giovani della Missione: (da sinistra) Maria, Leandro, Serena, Andrea, Paolo, Francesca, Serafino, Alessandra, Loredana, Giuseppe,
Marcello, Valeria, Francesco. Non siamo tutti, ma ringraziamo il Signore per “l’apparizione” di Loredana.
Contatto Marzo-Aprile 2011

"DOVETE CONOSCERE
CIÒ IN CUI CREDETE"
Così il Papa Benedetto XVI nella sua prefazione a YOUCAT, la nuova
edizione del Catechismo della Chiesa Cattolica specificamente pensata
per i giovani. Tutta la fede per la gioventù del mondo: vivace, seducente
e da vivere.
Dove nasce la necessità di
un Catechismo per i giovani?
Negli anni 80, racconta il Papa, Giovanni
Paolo II affida all’allora cardinale
Ratzinger la grande opera
di riflessione sul sapere della Chiesa
post-conciliare, confluita poi nel
1992 nella pubblicazione del Catechismo
della Chiesa Cattolica.
Durante questa esperienza risultò
chiaro agli autori che “non solo i
continenti e le loro culture sono differenti,
ma anche all’interno delle
singole società esistono a loro volta
diversi continenti”, 1 gruppi sociali
con le stesse caratteristiche e soprattutto
un linguaggio comune.
Le esperienze delle Giornate Mondiali
della Gioventù, su tutte quella
di Colonia dell’agosto 2006 nella
patria del nuovo pontefice, portano
poi l’attenzione di Benedetto XVI in
modo particolare sulla sfida di “tradurre
il Catechismo della Chiesa Cattolica
nella lingua dei giovani”. 2
Detto, fatto: un gruppo di sacerdoti,
esperti in teologia e in pedagogia
della religione, sotto la guida
dell’Arcivescovo di Vienna Christoph
Schönborn e con il supporto della
Congregazione per la Dottrina della
Fede hanno redatto un testo, poi
costantemente vagliato durante due
campi estivi in ogni sua singola affermazione
da un gruppo di 50 giovani:
“Ci è comprensibile? Ci dice qualcosa?
Tocca le nostre domande?”. 3
Ma il ruolo dei giovani nella genesi
di YOUCAT non si limita alla composizione
del testo, spiega Schönborn,
ma sta in qualche modo alle
sue stesse fondamenta: YOUCAT
può essere infatti considerato una
risposta a una domanda preesisten-
te, “una iniziativa nata ‘dal basso’.
Sono stati gli stessi giovani che mi
hanno detto: ’Abbiamo bisogno di
un catechismo che risponda ai nostri
bisogni‘.” 4
Dalla quotidianità dei partecipanti
ai campi estivi provengono inoltre
le immagini a supporto del testo, da
loro stessi scattate.
YOUCAT, che è già stato presentato
alle conferenze dei vescovi di lingua
tedesca, comparirà in veste ufficiale
alla prossima Giornata Mondiale
della Gioventù di Madrid dal 16 al
21 agosto 2011, tradotto in almeno
13 lingue fra cui, oltre ovviamente
all’italiano, anche cinese e arabo: fra
il materiale che verrà consegnato ad
ogni partecipante all’inizio della manifestazione
sarà inclusa una copia
del nuovo testo, originale sin dalla
copertina, una grande Y composta
da tante piccole croci.
Senza minimizzare i problemi che si
presentano di fronte a un’edizione
del Catechismo che voglia tenere il
passo con una società in continua
evoluzione, ma con l’obiettivo “di
entusiasmare le persone e stimolare
la riflessione sulla fede”. 5
“Proprio quando la Chiesa appare
talvolta pubblicamente in difficoltà,
abbiamo bisogno di molto coraggio
e soprattutto di molta gioia nel
credere. Questo è il messaggio che
il Papa vorrebbe consegnare ai giovani".
6
Francesco Puglisi
1
"Ihr müsst wissen, was Ihr glaubt!”,
VATICAN-Magazin, 01.2001
2
Ibid.
3
"Bunt, attraktiv und verständlich”,
Interview mit Erzbischof Schönborn,
Guido Horst, VATICAN-Magazin, 01.2001
4
Ibid.
5
Ibid.
6
Ibid.
Contatto Marzo-Aprile 2011 11

Chiesa
IL MIRACOLO
È STORIA
Non “Come è possibile?”, ma “È veramente accaduto?” è la domanda
dello storico che indaga sui fatti. Il pregiudizio e l’incredulità si ostinano
a non voler vedere dietro il sipario. Chi crede, sa che attraverso il
miracolo, Dio interviene nella storia dell’uomo per aiutarlo, sollevarlo,
confortarlo e per assicurarlo del suo amore di Padre.
La Cattedrale della Virgen di Saragossa
12
Francobollo delle poste spagnole (1940)
per commemorare i 1600 anni dalla venuta
del Vergine del Pilar e i 300 anni del
Gran Milagro di Calanda.
Contatto Marzo-Aprile 2011
Spesso, quando si parla di miracoli,
molti pensano a leggende o a ignoranza
popolare. Il detto “la fede produce
miracoli” è conosciuto.
Essa, la fede, li sogna e li inventa. Invece
è vero il contrario. Dallo stupore
di fronte all’inimmaginabile nasce
la fede. I miracoli sono fatti concreti.
La materia del miracolo non è per i
filosofi, ma per gli storici.
La domanda esatta in un caso simile
non è: come è possibile? O non
può essere vero! Le domande da
porsi sono invece: che cosa è avvenuto?
Quali sono le circostanze? Ci
sono testimoni? La scienza come si
pronuncia?
Queste sono le domande per avvicinarsi
senza pregiudizi al fatto miracoloso
e capirlo. Il pregiudizio e
l’incredulità si ostinano invece a non
voler vedere dietro il sipario.
Certamente quando si parla di miracoli
bisogna saper distinguere.
Indubbiamente conosciamo casi di
imbrogli e di raggiri, cui nemmeno
i mezzi della scienza moderna più
sofisticati sanno dare una spiegazione,
e che sono tuttavia storicamente
accaduti.
Ecco due esempi: il primo è "il miracolo
dei miracoli". A Calanda, una
cittadina spagnola vicina a Saragossa
viveva un giovane di nome Miguel
Pellicer (nato il 25.03.1617), cui
il 30 ottobre 1637 venne amputata
la gamba destra.
Per due anni, con molti dolori, si
recava al santuario della Madonna
del Pilar a Saragossa per chiedere la
guarigione. Nella notte del 29 al 30
marzo del 1640, mentre Miguel dorme,
gli viene restituita la sua gamba.
Dallo stupore e dallo spavento non
riesce a proferire parola. Il fatto è
così inaudito che subito viene istituita
una commissione medica, una
giuridica e una teologica che analizzano
il fatto inaudito. Il numero
delle persone interrogate e la loro
integrità non permettono di pensare
ad un imbroglio.
Il secondo miracolo è successo a un
filosofo di fama mondiale: sua moglie
è in fin di vita e chiede di un
prete suo amico, che le amministri
l’unzione degli infermi. Il marito
però non ricorda più il numero di
telefono. Egli chiama il centralino
e risponde la persona cercata. Scientificamente
inspiegabile ma il fatto
è veramente avvenuto.
Cristo aveva il potere di fare miracoli.
Gli ubbidivano gli uomini, la natura
e persino i demoni. E con ciò provava
la sua natura divina.
Il miracolo per il cristiano è un atto
di amore gratuito di Dio che interviene
nella storia dell’uomo per aiutarlo,
sollevarlo, confortarlo e per assicurarlo
del suo amore di Padre.
E la risurrezione di Gesù
dal sepolcro?
La risurrezione dai morti di Gesù non
è paragonabile a nessun’altra esperienza.
Non è un “miracolo” come gli
altri, ma caratterizza una novità assoluta,
un nuovo modo di essere, che
fonda una nuova realtà, cioè qualche
cosa che non è ancora avvenuto.
Stampa settecentesca, la Virgen di Saragossa
come la vide il protagonista del miracolo,
Miguel Juan Pellicer
La risurrezione apre una nuova dimensione
della vita e dell’essere
uomo. Benedetto XVI nel suo ultimo
libro "Gesù di Nazareth" scrive:
“L’annuncio apostolico col suo entusiasmo
e la sua audacia è impensabile
senza un contatto reale dei testimoni
con il fenomeno totalmente
nuovo e inaspettato che li toccava
dall’esterno e consisteva nel manifestarsi
e nel parlare del Cristo risorto”.
Poiché “solo un avvenimento
reale di una qualità radicalmente
nuova era in grado di rendere possibile
l’annuncio apostolico, che non
è spiegabile con speculazioni o esperienze
interiori mistiche” (pag. 305).
Questa dimensione è un “più” di
fronte a tutto il resto che conosce
l’uomo. È una dimensione nuova dell’essere
creato da Dio e che tutta la
creazione ha atteso: l’unione del finito
con l’infinito, l’unione dell’uomo
con Dio che riporta la vittoria
sulla morte.
a cura di Paolo Slongo

Pagina della vita
Battesimi
· Grillo Miriam, di Salvatore e Antonella
· Castronovo Vincenzo, di Gioacchino e Katharina Vita
· Weidinger Lorena Filomena, di Christian e Bianca
· Karabacak Aleandro Kerem, di Cagdas e Patrizia
· Karabacak Pasquale Nezih, di Cagdes e Patrizia
· Cataldi Marcello, di Aldo e Elizabeth
· Crapanzano Fabio, di Giuseppe e Nicolina Maria
· Ciccarone Marco, di Antonio e Anna
· Stupiggia Laura Emilia, di Andrea e Anna Izabella
· Cagnoli Eloise, di Michele e Fadhila
· Cagnoli Camelia, di Michele e Fadhila
Defunti
Maria Concetta Pezzolla
nata il 10.10.1925
† 26.12.2010
Giuseppe Caruso
nato l'8.08.42
† 31.01.2011
Francesco Spataro
nato il 7.02.1935
† 04.03.2011
Antonino Pullara
nato il 18.09.1936
† 06.03.2011
Sostenitori Contatto 2011
Bierlmeier, Calamai, Cannizzaro, Caramalli, Caruso, Cima,
Eurostar, Ivagnes, Larino, Lombardi, Lucatuorto, Mastroianni,
Meringolo, Moser, Mura, Roelcke, Sartorato, Sbrizzai,
Trinchera, Wagner, Winterholler.
Saldo attuale E 1.097,33
Fino a estratto conto nr. 10 dell'11.03.2011
Contatto ringrazia tutti i suoi sostenitori e benefattori.
Vergelt's Gott!
NB: Qualora avessimo dimenticato qualche nome vi chiediamo
scusa. Per favore segnalatecelo. Grazie!
Pellegrinaggio annuale mariano 2011
Feichten an der Alz
Lunedì di Pentecoste: 13 giugno 2011
Partenze: viaggio in pullman con partenze diversificate.
Programma:
· Santa Messa ore 11.00
· Possibilità del pranzo al ristorante o al sacco (posti ridotti).
· Chi mangia al sacco è pregato di consumare le bevande del
ristorante.
· Nel pomeriggio visita al Santuario di Altötting.
Prezzo: € 13.00 per gli adulti
€ 10.00 per i bambini che occupano un posto
e i ragazzi in età scolastica.
Menù al ristorante: · “Schnitzel” con contorno € 8,00
· “Schweinsbraten” con contorno € 8,00
Iscrizioni: entro domenica 29 maggio 2011
Luoghi di partenza dei pullman
· Missione: ore 8.00 Lindwurmstr. 143
· Pasing: ore 8.00 Chiesa di St. Hildegard
· Unterhaching: ore 7.30 Chiesa St. Korbinian
· Karlsfeld: ore 7.30 Hochstr. / Lessingstr.
Feichten è un paese di 1500 abitanti a ca. 20
km a sud del famoso santuario della Madonna
nera di Altötting. Una leggenda, tramandata
da padre in figlio, racconta che gli angeli
avrebbero portato per tre volte il legno
occorrente per costruire la chiesa dove oggi
si trova. Sul luogo gli abitanti trovarono poi
in un pino una statua in sasso della Vergine
Maria. Da qui il nome della località Feichten
(Fichte, Pino). Sul luogo fu costruita la chiesa
dove è oggi e vi fu posta la statua.
Storicamente il paese di Feichten fu fondato
tra il 600 e 700 d.C..
Nell’anno 750 Feichten diventò proprietà dell’arcivescovo Arn di Salisburgo.
Dopo l’anno 815 fu costruita una chiesetta in legno.
Della prima in pietra non si sa più niente. La nobiltà del luogo ricevette
il paese in feudo e anche oggi la parrocchia è ancora proprietaria di
metà paese. Alla parrocchia di Feichten si unirono poi tutti i paesetti
limitrofi. Il 4 aprile 1502 si iniziò la costruzione della chiesa in stile
gotico. Per finanziare la costruzione del tempio il santuario ricevette
molte indulgenze. Il 27 aprile 1518 essa venne consacrata con i suoi
sei altari e il camposanto dal vescovo Bertholt di Chiemsee.
Verso la metà del 1700 la chiesa viene ristrutturata nello stile Rokoko
con le pitture che ancor oggi si possono ammirare. La chiesa ebbe donazioni
dal Duomo di Salisburgo come il tabernacolo, la lampada del
Santissimo in argento puro e diversi quadri devozionali.
La Madonna di Feichten fu meta fissa di innumerevoli pellegrinaggi
nei secoli passati. I pellegrini con le loro preghiere, invocazioni e lodi
di ringraziamento concorsero a far conoscere il luogo previlegiato dalla
Vergine. Nel secolo 18° Feichten era la mèta di donne e mamme che
imploravano aiuto per i loro figli. Soprattutto nelle gravidanze la Vergine
di Feichten veniva invocata dalle donne in attesa del lieto evento.
La Vergine di Feichten è anche invocata contro i mali di gola e dei piedi
e contro attacchi epilettici.
Contatto Marzo-Aprile 2011 13

Musica
14
MARCO ENRICO BOSSI
compositore e virtuoso d’organo, a centocinquant’anni dalla nascita
“Volentieri ti invio i miei migliori auguri per la tua prossima tournée in
America. Colà ascolteranno finalmente come si suona l‘organo!”
Con queste parole si rivolgeva Giacomo Puccini al suo amico Marco
Enrico Bossi prima che il grande organista partisse per la sua tournée
americana.
Quest’anno celebriamo il centocinquantesimo
anniversario della nascita
di Marco Enrico Bossi, nato a Salò,
in provincia di Brescia, il 25 aprile
1861 e appartenente alla quarta generazione
di una vera e propria dinastia
di organisti.
Già a dieci anni, Bossi è a Bologna
per lo studio della musica. Poi è a
Milano dove nel 1879, giovanissimo,
si diploma in pianoforte con il massimo
dei voti e la lode.
Parallelamente al pianoforte studia
organo (ma senza mai diplomarsi in
quello strumento) e composizione.
Dopo il diploma in composizione
conseguito nel 1881, Bossi viene assunto
a Como in qualità di maestro
di cappella del duomo.
Seguono poi diversi impegni in qualità
di insegnante di organo al conservatorio
di Napoli (1890-1895) e
successivamente di direttore dei conservatori
di Venezia (1895-1902) e di
Bologna (1902-1911).
Dal 1912 Bossi decide di lasciare l’insegnamento
per dedicarsi all’attività
artistica (lui stesso definisce quel
periodo come quegli “anni di libertà”
che rappresentano uno dei momenti
più fecondi della sua attività
compositiva).
Contatto Marzo-Aprile 2011
Dal 1916 al 1922 lo rivediamo alla
guida di uno dei conservatori più
prestigiosi d’Italia: il “Santa Cecilia”
di Roma. L’11 novembre 1924, Marco
Enrico Bossi parte per una trionfale
tournée negli Stati Uniti dove viene
celebrato come uno dei più grandi
organisti del mondo.
Il 20 febbraio del 1925, durante il
viaggio di ritorno, Marco Enrico Bossi
muore in piroscafo nel mezzo dell’oceano
Atlantico a causa una improvvisa
emorragia cerebrale.
La produzione musicale di Bossi è
vasta e copre ampi ambiti che vanno
dalla musica organistica, a quella
pianistica e da camera, a quella corale
e per orchestra.
Purtroppo si tratta di un autore ancora
troppo poco conosciuto e che
merita la pena di essere riscoperto
soprattutto in Italia, paese in cui ha
vissuto e in cui ha lasciato una grande
eredità non solo con le sue composizioni
musicali (che tra qualche
anno saranno disponibili a stampa
nella loro totalità grazie al gigantesco
lavoro editoriale della Casa Editrice
Carrara di Bergamo) ma anche
per la sua instancabile attività di
didatta, di studioso, divulgatore e
riscopritore di uno strumento come
l’organo che, proprio nella seconda
metà dell’ottocento stava attraversando,
specialmente in Italia, un periodo
di profonda crisi estetica e di
identità.
Le possibilità di ascolto dal vivo della
musica di Marco Enrico Bossi non
sono purtroppo diffuse anche se, in
alcune occasioni, sue composizioni
appaiono in qualche concerto organistico
pure qui a Monaco di Baviera.
Lucio Benaglia
Ci permettiamo di segnalare un
concerto d’organo celebrativo del
centocinquantesimo anniversario
dell’Unità d’Italia (il quale coincide
proprio con l’anniversario
bossiano) che si terrà l’8 ottobre
prossimo nella sala grande della
Musikhochschule, Arcisstr. 12.
Durante il concerto verranno eseguite
anche musiche del grande
bresciano. Maggiori dettagli appariranno
per tempo nei prossimi
numeri di questa rivista.
Il compositore Mario Enrico Bossi

GALA OPERISTICO
in occasione del centocinquantesimo anniversario
dell’Unità d’Italia.
Con i cantanti dell’Accademia
di Perfezionamento del Teatro alla Scala di Milano.
Musiche di
J.S. Mayr, G. Rossini, G. Donizetti, G. Verdi
Mercoledì 11 maggio 2011 - ore 20.00
Allerheiligen-Hofkirche der Residenz München
Acquisto biglietti (Euro 20,00) in prevendita presso
www.muenchenticket.de (tel. 0180 54 81 81 81)
o direttamente alla cassa del concerto.
Organizzazione a cura di:
Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera
e
Simon Mayr Kultur GmbH - Ingolstadt
con il contributo di
Valentina’s Feinkost
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Contatto Marzo-Aprile 2011 15

VOCIITALIANE
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