16GIUSTIZIA n. 228 - dal 20 ottobre al 2 novembre 2011Don Cesare Boschin, <strong>il</strong> parroco che puntò <strong>il</strong> dito sui torbidi affari dei rifiuti: barbaramente ucciso e... dimenticatoDon Cesare, riaprite quel caso di mafiaTrovato incaprettato nel1995, la sua morte restaun mistero. Perché?Maurizio TargaIl ventinove marzo 1995 Don CesareBoschin aveva 81 anni. L’ultima metàl’aveva passata a servire <strong>il</strong> Signore,a Borgo Montello (Latina) come parrocodella chiesa di Sant’Annunziata.Una comunità di cui <strong>il</strong> sacerdote conoscevadifficoltà, miserie e speranze;trem<strong>il</strong>a anime, quasi tutti contadini diorigine veneta.«Dietro l’apparenza bucolica, però,una terra maledetta – racconta FabioBrinchi Giusti, giovane attivista dell’AssociazioneEupolis di Cisterna,che ha studiato a fondo <strong>il</strong> caso appassionandosialla figura del parroco -. Aitempi dello Stato della Chiesa qui sinascondevano i criminali in fuga dallapolizia pontificia, qui si consumòl’omicidio di Santa Maria Goretti, eproprio <strong>il</strong> Montello, asciugata la palude,fu “scelto” per installarvi una dellediscariche più grandi d’Italia». A “sceglierlo”,due viticoltori residenti a Nettuno,originari di Pantelleria. E doveci sono discariche, fatalmente, si affaccianopersonaggi strani. Il problema,però, è che don Cesare aveva decisodi non far finta di niente. Perché<strong>il</strong> sacerdote era uno di quelli chescambiano la strada per la chiesa enella strada trovano le omelie miglioriper la domenica successiva.Alcuni giorni prima era andato atrovare <strong>il</strong> capitano dei carabinieri.Avevano parlato a lungo delle cosestrane che stavano accadendo intornoall’invaso: movimenti notturni, viavai di camion carichi di fusti con cattiviodori. Si bisbigliava di rifiuti tossicie chimici: roba pericolosa. Alcunemamme gli avevano confidato di lorofigli disoccupati, reclutati a 500m<strong>il</strong>a lirea viaggio per andare a versare di nascostorobaccia in discarica. Cosa?DON LUIGI CIOTTIIl prete “antimafia” chiede di riaprirele indagini sulla morte di Don CesareDON CESARE BOSCHINEra Parroco a Borgo Montello (Latina), sede di una delle maggioridiscariche d’Europa. Lì, secondo <strong>il</strong> pentito di camorra Carmine Schiavone,<strong>il</strong> clan dei casalesi occultava fusti di rifiuti tossici. Aveva 81 anniDa dove? Carmine Schiavone, bosspentito di camorra, racconta di comeallora navigassero lungo le costeitaliane navi zeppe di rifiuti tossici,non le voleva nessuno.Per un po’ furono ormeggiatea Livorno,solo anni dopo furonotrovate bolle chetestimoniavano chequei camion simuovevano lungola tratta Livorno-Borgo Montello-Caserta.La mattina del trentamarzo la perpetua, signoraFranca Rosato, comeogni giorno va a casa dell’anzianosacerdote per accudirlo.Sale le scale raggiungendo <strong>il</strong> piano sopraelevato,dove si trovava l’alloggio.Nota <strong>il</strong> disordine ed esclama preoccupata:«Don Cesare, cos’è questo macello?».Non sente risposta e, inquieta,si dirige verso la camera da letto delreligioso. La scena è terrib<strong>il</strong>e: sul letto,incaprettato c’è <strong>il</strong> cadavere del sacerdote.Una corda gli lega mani, piedie collo. Il volto scavato e <strong>il</strong> corpomagro sono ricoperti di lividi, la mascellaè fratturata, la bocca serratada nastro isolante. Le percossesubite gli hanno fatto ingoiarela dentiera. Morteper soffocamento,stab<strong>il</strong>irà l’autopsia.All’arrivo, le forzedell’ordine r<strong>il</strong>evanocome tutto sia statomesso sottoso-Inascoltate le gravi incongruenze notate da chi collaborava con Don Cesare«Tutti negavano che era undelitto mafioso... come mai?»CLAUDIO GATTOLavorava spalla a spalla con DonCesare Boschin nella parrocchiaDi fronte alvia vai notturnodi camion carichi diveleni verso la discarica,aveva decisodi non far fintadi nientearrivò forte e chiaro.Dopo tanti anni ClaudioIlmessaggioGatto, imprenditore agricoloe soprattutto una delle anime delComitato contro la discarica e figuradi riferimento dell'Azione Cattolicadi Borgo Montello, fatica a nonemozionarsi ricordando quei giorniintensi e drammatici. «Tutti si affannavanoa smentire che fosse un delittodi mafia – ricorda Gatto – e siimboccarono le piste più disparatee fantasiose. Ma c’è un particolareche molti non ricordano e che meritaattenzione: quando un parrocoviene a mancare improvvisamente,per un malore, per un incidente, ècostume della Diocesi mandare, inqualità di vicario, uno tra i migliorireligiosi della zona, per poi procederealla nomina del parroco effettivo.Al Montello, invece, ci furono duemesi di stallo dopo la tragica fine didon Cesare. E pare che più di qualcuno,interpellato, non se la sia sentitadi venire quaggiù. Perché tantiparroci rifiutarono Montello?Finché– ricorda l'abitante del Borgo - unpretino polacco di Roma, don PaoloZembrovic, si propose, rimanendoquattro anni nel Borgo». Evidentementechi doveva capire aveva capito.«Cercai di far notare tutte le incongruenze– sussurra Gatto stringendole mascelle -, ma quello chedicevo io non contava nulla, anzi venivavagliato con diffidenza: ero trai più stretti collaboratori di don Cesareed anche io nella rosa dei sospettati».FABIO BRINCHI GIUSTIAssociazione Eupolis di Cisternapra presumib<strong>il</strong>menteda chi lo avevaucciso, ma la cosache balza immediatamenteagli occhi è chei presunti ladri si erano disinteressatidel portafogli: eraintatto con ancora dentro 800m<strong>il</strong>alire. I bizzarri rapinatori hanno puresnobbato i cinque m<strong>il</strong>ioni nascosti frai libri, raccolti per alcuni lavori inchiesa. Però, a dispetto dell’evidenza,sulla stampa si scrive che quella mortedoveva essere <strong>il</strong> frutto di una rapinaad opera di tossicodipendenti dellazona, sorvolando sul fatto che lo stessodon Boschin li accudisse sia spiritualmenteche materialmente. La tesifu sposata anche dall'allora vescovodi Latina nell'omelia funebre. Altroelemento sconvolgente, che ricordaaltri episodi celebri della storia del nostroPaese, fu che i carabinieri r<strong>il</strong>evaronola mancanza di due agende sucui <strong>il</strong> sacerdote segnava minuziosamenteogni evento, notizia, informazione.«Lapolizia e la stampa dannoinvece credito a voci che girano nelborgo – racconta Brinchi Giusti -: doppiavita, ambienti gay, prostituzioneminor<strong>il</strong>e». Si sussurra che <strong>il</strong>prete avesse insidiato purei giovani chierichetti, nonostantenessuno, anchein età adulta, abbiamai riferito qualsiasiattenzione menoche lecita. Si fastrada una nuovateoria: la nottedell’omicidio donCesare avrebbe ospitatoin casa giovanisbandati in cambio di unrapporto sessuale, ma po<strong>il</strong>a situazione sarebbe degenerata.«A nessuno – si indigna Fabio -viene <strong>il</strong> dubbio che diffic<strong>il</strong>mente unuomo di 81 anni, anziano e con unamalattia cronica ai polmoni che glirendeva diffic<strong>il</strong>e anche dormire, potesseavere una vita sessuale così intensa».Come sulla discarica, anchesulla storia di don Cesare cala <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio,che inghiottisce tutto e fa sparireogni cosa. L’operazione di pulizia dellamemoria collettiva ha uno straordinariosuccesso: a distanza di anni, altrifatti di cronaca nera provinciale sonoricordati nei minimi dettagli, ma tutticadono dalle nuvole al nome di CesareBoschin. Il ricordo del religioso rimaneper anni confinato nella piccolacomunità del borgo, dove gli dedicanol'oratorio. Tuttavia grazie alla solitariabattaglia di alcune persone, la vicendalentamente esce dal dimenticatoio.Oggi la morte di don Cesare diventaun capitolo della complessa vicendadelle inf<strong>il</strong>trazioni di mafia nelsud pontino: Don Ciotti e l'associazioneLibera, <strong>il</strong> 29 luglio del 2009, duranteun convegno a Roma, chiedono alpresidente del Repubblica GiorgioNapolitano la riapertura dell’inchiesta,collegandola a una vendetta daparte delle ecomafie. Dello stesso parerei pm della Direzione antimafia DeMartino e Curcio, titolari delle inchiesteDamasco 1 e 2 che hanno portatoin carcere mezza amministrazione comunaledi Fondi, con l’accusa di esserecollusa coi clan di camorra attivinell’Agro Pontino. E si torna alle ecomafiee al movente dell’assassinio collegatoalla criminalità organizzata:don Cesare sapeva che in quei mesidel ’95 nella discarica di Borgo Montelloarrivavano camion carichi di veleni.«Solo oggi – spiega Brinchi - laRegione Lazio ha dato ordine di verificarecosa c’è sotto S-zero, la parte dismessadella discarica. Quelli di cuiparlava don Cesare con <strong>il</strong> capitano deicarabinieri pochi giorni prima di morire».L’appello di Don Ciotti è fattoproprio da Epolis, Brinchi in testa:«Riaprire <strong>il</strong> caso, rompere <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio èfondamentale – sottolinea <strong>il</strong> giovaneattivista -: capire chi ha ucciso don Cesarepotrebbe far scardinare <strong>il</strong> sistemadi potere che domina l'Agropontino (e non solo, ndr). Masopratutto abbiamo <strong>il</strong> doveredi far conoscere lasua figura perché, aottantuno anni, potevagirarsi dall'altraparte e fingeredi non sapere, nonvedere e non capire.A morire per iveleni della discaricasarebbero stati altri,lui dalla vita avevaormai poco da chiedere.E invece ha scelto dimettersi in gioco fino al sacrificiopiù estremo».Falda idrica contaminata sotto la discaricaFusti sospetti: niente paura,sono solo omogeneizzati…di Latina FabrizioCir<strong>il</strong>li è impegnato a far luce,ma nessuno sinora è mai Ilvicesindacoandato a scavare nei sei invasi checompongono la discarica di BorgoMontello, sebbene indizi sembrinoconvalidare la testimonianza dell'excamorrista collaboratore di giustiziaCarmine Schiavone: quella discaricaera in mano alla camorrache vi sversava rifiuti tossici. Anchesecondo gli ultimi carotaggi effettuatidell’Arpa Lazio le falde acquifererisulano contaminate. Raccontanopoi gli abitanti del Borgo chequando, anni fa, <strong>il</strong> fiume AsturaNei raccontidel pentito dicamorra Schiavone,le vicende che <strong>il</strong>prete di campagnastava approfondendoesondò, sulle sponde poste ai limitidella discarica di Borgo Montelloapparvero i fusti. Alcuni riferisconodi fotografie fatte da un reporter locale,presto sparite. Alla fine deglianni ’90 l'Enea fece dei r<strong>il</strong>ievi sull’areache mostrarono la presenzadi materiali ferrosi in profondità.Per <strong>il</strong> Comune di Latina – <strong>il</strong> primogestore dell’invaso S-zero –, là sottoci sono “solo” 760m<strong>il</strong>a ch<strong>il</strong>ogrammidi omogeneizzati sequestrati allaPlasmon e portati a Montello nel ’93sulla base di un regolare protocollo.Possiamo vederle, queste pappette?
n. 228 - dal 20 ottobre al 2 novembre 2011 LE AZIENDE INFORMANO17Al di là dei gusti, ci sono alcuni requisiti che migliorano notevolmente <strong>il</strong> valore e la vivib<strong>il</strong>ità di una abitazioneUNA CASA È BELLA DAVVERO SE...Sta sorgendo ad Apr<strong>il</strong>iaun nuovo elegantequartiere con moltoverde e appartamentidi grande qualitàIn casa si vive una parte troppo importantedella propria vita per nonpretendere, nel momento dell’acquisto,tutta una serie di requisiti che neincrementano <strong>il</strong> valore e la “vivib<strong>il</strong>ità”.Perché una casa deve essere sì bella,ma anche con bassi costi di mantenimento.Il Quartiere Trentastelle offre,ad un prezzo conveniente, una serie dicaratteristiche che qualificano un appartamento,aumentandone non solo labellezza, ma anche <strong>il</strong> valore d’uso.LUMINOSITÀOgni appartamento ha un grande finestronenel soggiorno che dà sulVeduta aerea dell’area in cui sta sorgendo <strong>il</strong> nuovo quartiereterrazzo e permette di vivere in unacasa piena di luce, in palazzine distanziatein modo da lasciare sempreottime vedute.GRANDE TERRAZZOOltre alle luminose finestre ogni appartamentoè dotato di un terrazzo particolarmentegrande, coperto e riparato a<strong>il</strong>ati così da poterlo vivere per tutto l’annocome fosse una stanza in più dellacasa e in cui è possib<strong>il</strong>e pranzare comodamentein almeno otto persone. Inoltreè dotato di vani chiusi che fungonoda ripostiglio e, lungo tutto <strong>il</strong> suo sv<strong>il</strong>uppo,è corredato da fioriere dotate di impiantodi irrigazione.IL PALAZZETTO DELLO SPORTAll’interno del QuartiereTrentastelle si sta realizzandouno splendido Palazzetto delloSport da 1800 posti omologatoper quasi tutti gli sport (basket,pallavolo, ginnastica, calcetto,boxe, ecc…)FINITURE DI QUALITÀLe vasche idromassaggio sono Jacuzzi,le caldaie sono Va<strong>il</strong>lant, i condizionatoriDaikin, i pavimenti Impronta Ceramiche,i parquet Corà, i sanitari Hatria, lerubinetterie Mamoli, le finestre in Douglasmassello sono Fratoni Serramenti,le porte interne Cormo, i portonciniblindati DierreELEGANTE QUARTIEREUn quartiere nuovo con molto verde,parcheggi, belle palazzine, servizi a portatadi mano: supermercato, scuole,parco pubblico, chiesa, stadio, fermataautobus, stazione ferroviaria, impiantisportivi e con una magnifica area di parcopubblico, tutto raggiungib<strong>il</strong>e senzausare l’auto!!IN UNA CITTÀ CON TUTTI I SERVIZIApr<strong>il</strong>ia è la quarta città del Lazio per dimensioni,non troppo grande né troppopiccola, perché offre tutti i servizi caratteristicidi un capoluogo di provincia. Ilmare ed i Castelli Romani distano 15Km ed <strong>il</strong> centro di Roma è raggiungib<strong>il</strong>ein 30 minuti con un comodo servizioferroviario. Il Quartiere Trentastelle èrealizzato all’interno della città e rispondeper caratteristiche costruttive e rifiniturealle esigenze di chi cerca unasplendida sistemazione ad un prezzoconveniente.LA TERZA PALAZZINAÈ iniziata la costruzione del terzo edificio (nella foto le prime 2 già ultimate) in cui èpossib<strong>il</strong>e personalizzare gli appartamenti a proprio gusto con i materiali e le soluzioniabitative preferite (porte a scrigno, armadi a muro, piastrelle, pavimenti, tende da sole,zanzariere, ecc…)APPARTAMENTO MEDIOALTRE CARATTERISTICHEFacciata in cortina di prima qualitàper evitare costose manutenzioni,doppio isolamento termico e acustico,infissi esterni ad elevata classe diisolamento, doppi ascensori, soffittee box privati, spazi condominiali attrezzatie zone verdi comuni recintate,servizio di portineria.ATTICOContattiPer ulteriori informazioniwww.trentastelle.itoppureTEL 06.85.20.65345.92.74.014+APPARTAMENTOGRANDEAPPARTAMENTO PICCOLO