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anzio - il Caffè

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36Francesco BudaLa discarica di Roncigliano finiscedi nuovo a palazzo di giustizia. Dopo <strong>il</strong>carente monitoraggio della falda acquiferasotto <strong>il</strong> 7° invaso, ora sono igas prodotti dai rifiuti sversati ad averdato origine ad un altro esposto penaleda parte dei cittadini. La bombaecologica che appesta Cecchina, alconfine con Ardea e Pomezia, dovrebbeavere almeno due centraline – unaprima e una dopo i cumuli di immondizia- per r<strong>il</strong>evare la qualità dell'aria equali e quanti inquinanti gassosi sisprigionano dalla macerazione dei rifiutisepolti. Ma non è così secondo gliesperti (in ingegneria ambientale e civ<strong>il</strong>e,in chimica ed architettura) consultatiancora una volta dal Coordinamentocontro l'inceneritore di Albano.Anche in questo caso l'ecomostroè nel mirino perché, dicono i tecnici,«viola le disposizioni del legislatore ele regole minime di tutela igienico-sanitariaed ambientale».Perciò le associazioni Salute e Ambientedi Cancelliera (Albano), Differenzia-Tie Contro le Nocività (Ariccia)hanno presentato un altro espostoalla Procura della Repubblica diVelletri e al Tribunale Amministrativodel Lazio.Ad agosto i cittadiniavevano lamentatola mancanza di idoneipozzi spia per <strong>il</strong> controlloe la tutela dellafalda idrica sotto ladiscarica. Mentreora, «la rete-sistemadi monitoraggioe controllo ut<strong>il</strong>izzatadalla Soc.Pontina Ambientes.r.l. per verificare,costantemente, la tuteladel corpo aeriforme(emissioni diffuse digas in aria) circostante la discaricadi Roncigliano non risultaconforme alle disposizioni vigenti».Così si legge nella nuova sconcertanterelazione tecnica presentata ai magistratidai Nolnc. E quindi continuare ascaricare rifiuti indifferenziati nel 7°invaso «rappresenta un grave pericoloper la salute dei residenti». Questosentenziano i tecnici interpellati daicittadini nello studio ora al vaglio delsostituto procuratore Giuseppe Travaglinie della prima sezione ter delTar laziale.Difatti, per monitorare quelle che ingergo si chiamano emissioni diffusedi gas prodotti dalla macerazione deirifiuti, la normativa vigente impone unsistema semplice ed efficace: si accertaprima di tutto la direzione del ventodominante, quindi si posizionano, subitodopo, almeno due centraline di r<strong>il</strong>evazionedella qualità dell'aria. Centralineche, sempre per legge, devonoessere mob<strong>il</strong>i per poter essere spostarein base alla direttrice principale deiventi. Questo perché i venti cambianoe sono proprio essi a trasportare odori,gas e polveri in aria.Inoltre, le almeno due centralinedevono essere, proprio come perl'inquinamento della faldaacquifera, una a monte eduna a valle. Cioè primaSALUTE n. 228 - dal 20 ottobre al 2 novembre 2011Nuovo esposto sulla discarica vicina a Pomezia e Ardea: polveri e gas sprigionati dai rifiuti sarebbero senza i dovuti controlliDiscarica: dopo l’acqua, pure l’aria a rischio?Gli esperti interpellati daiNoInc: «Grave pericolo perla salute dei residenti»I padroni delladiscarica diconoche sul metano(invisib<strong>il</strong>e e inodore)attuano <strong>il</strong>‘controllo visivo’...Provincia di Roma assente e mutaAl cosiddetto collaudo del 7°invaso, lo scorso 26 luglio, eranoassenti i tecnici dell'Agenziaregionale protezione ambientale(Arpa Lazio) e della Provinciadi Roma, che pure ha importantiprerogative e compitiproprio in materia di rifiuti e tuteladella natura. Perché? Abbiamosottoposto all'Assessoreprovinciale all'Ambiente MicheleCivita questa ed altre questionisulla discarica di Albano.Al capo del servizio “Gestionerifiuti” della stessa Provincia,abbiamo invece chiesto lumisugli invasi sui quali lʼArpa e iMICHELE CIVITAAssessore provinciale all’Ambientecarabinieri hanno r<strong>il</strong>evato varieviolazioni. Finora nessuna risposta.Come mai?BOMBA ECOLOGICAIl 7° invaso visto da V<strong>il</strong>laggio Ardeatino e dall’alto,appena “collaudato” a luglio. A ridosso di vigne e caseNon risultagarantita, a nostroavviso, la sicurezzaigienico-sanitariadelle zone circostantie dopo l'area da dovepotrebbero uscire lesostanze inquinanti.Nella discarica traAlbano, Ardea ePomezia, invece, <strong>il</strong>presunto monitoraggiodei gas del 7°invaso sarebbe svoltocon una sola centralina,collocata per giunta inposizione inidonea. L'apparecchio,affermano i tecniciNoInc, è sopra un capannone bendistante e a monte della megabucaaperta <strong>il</strong> primo agostoscorso. Apertura avvenutaa seguito di un“collaudo” realizzatoda un geologo privatoscelto dai gestoridella discarica edin assenza dellaProvincia di Romae dell'Agenzia reigonaleper la protezioneambientale.Eppure, come ricordanogli esperti dei Nolnc, sitratta di gas pericolosi per la saluteumana e per l'ambiente, qualimetano, anidride carbonica, idrogenosolforato, ammoniaca, zolfo e altri.Per rintracciarli, ammesso che li si vogliaintercettare davvero, occorre analizzarel’aria prima che arrivi nella zonadi potenziale contaminazione e subitodopo. «Non risulta garantita, anostro avviso – scrivono i tecnici nellarelazione allegata all'esposto – la sicurezzaigienico-sanitaria delle zone circostant<strong>il</strong>a discarica abitate da numerosiresidenti». In particolare, i tecniciindicano bambini e anziani come bersagli“sensib<strong>il</strong>i” e i malati di cuore, citandoanche la vicia sucola di Via diPantanelle. In un documento ufficialeinviato alla Regione Lazio ed all’ArpaLazio, i gestori della discarica diconodi accertare e monitorare l’eventualeemissione fuggitiva di gas metano(inodore ed incolore!) attraverso un“controllo visivo”. Come fanno?Ammesso che vi sia una sentinella24 ore su 24, in che modo <strong>il</strong> segugiodell'immondizia potrà scovare questogas che non si sente al naso né è visib<strong>il</strong>eall'occhio umano? «Risulta improbab<strong>il</strong>e,da qualsiasi punto divista, pensare di accertare emonitorare la presenzad’una emissione fuggitivadi gas in aria medianteun controllovisivo», scrivono gliesperti nella relazionetecnica presentataai magistratidai cittadini.Relazione che sottolinea«come nonsia riportata, esplicitamente,la modalità dimisurazione del CH 4 (ME-TANO)».Come è possib<strong>il</strong>e – chiedonoora i cittadini al magistrato penale –concedere <strong>il</strong> nulla osta all'uso del 7°invaso senza che vi siano i due pozzispia necessari e obbligatori per <strong>il</strong> controllodelle falde acquifere sottostantiIl 27 ottobre udienza sull’inquietante 7° invasoProseguono i ricorsi al TarAl Tar del Lazio, tra l’altro, vanno avanti i due ricorsi presentatisempre dai cittadini (con l’appoggio ad adiuvandum diotto Comuni del bacino: Albano Laziale, Ariccia, Genzanodi Roma, Castel Gandolfo, Ardea, Pomezia, Marino, Rocca di Papa)contro l’ampliamento della discarica (7° invaso): la prossimaudienza si terrà <strong>il</strong> 27 ottobre. Riguarderà, principalmente, la delicatissimaquestione della distanza tra <strong>il</strong> 7° invaso di Ronciglianoe le abitazioni di V<strong>il</strong>laggio Ardeatino. Di recente l’Ufficio Urbanisticodel Comune di Albano Laziale ha certificato ufficialmenteche questa mega-buca dista appena 179 metri e mezzo dalla primaabitazione di V<strong>il</strong>laggio Ardeatino, nel Comune di Ardea. Ben al disotto dei 1.000 metri prescritti, inderogab<strong>il</strong>mente, dalla Deliberadella Regione Lazio n. 112/2002. Con tutto ciò, la seconda metàdel 7° invaso è in corso di costruzione. Di fronte alle distanze violatee ai preoccupanti r<strong>il</strong>ievi di tecnici e cittadini, Regione e Provinciatacciono.Pericoli e carenze secondo gli espertiLa relazione tecnica degli esperti incaricati dai cittadini boccia la discarica diRoncigliano per gravi motivi anche in materia di controllo della qualità dell'ariae ritiene l'attuale monitoraggio “erroneo-<strong>il</strong>legale”, perché:• Unica centralina fissa anziché mob<strong>il</strong>e (come chiede la legge) ed in posizionesbagliata (non intercetterebbe i venti prevalenti che portano i gas nocivi), anzichéalmeno 2 centraline per <strong>il</strong> controllo dellʼaria previste dalla legge (una amonte e una a valle della discarica)• Gli inquinanti analizzati dal gestore sarebbero meno di quelli necesss e insufficientia soddisfare i controlli previsti della legge• Monitoraggi fuori dai tempi e dalle cadenze prescritte• Monitoraggio “a vista” del metano anziché con apparecchiature apposite• Dati sulle emissioni forniti dal gestore “vaghi e lacunosi, inattendib<strong>il</strong>i, inut<strong>il</strong>i”• Misurazioni effettuate da ditte “non accreditate secondo standard normativicertificati”• Assenza, negli atti, di misurazioni (obbligatorie per legge) relative a Ossigeno,Idrogeno, Idrogeno solforato, Polveri totali, Ammoniaca, Mercaptani e altricomposti volat<strong>il</strong><strong>il</strong>a discarica e senza che vi siano le duecentraline di controllo della qualitàdell'aria? Chi controlla e salvaguardala qualità dell'aria – chiedono ancorale associazioni - nell'area di Ronciglianoe chi avrebbedovuto tutelare lasalute dei cittadinie la salubrità dell'ambiente?E chi – incalzano i No Inc– avrebbe dovuto prevenire, controllare,imporre modifiche, s<strong>anzio</strong>naretale comportamento omissivo e invecenon l'ha fatto?Corteo <strong>il</strong> 22 ottobreGrande corteo dei NoInc sabato 22 ottobre, ore 15,30da Piazza Mazzini, Albano, fino a Piazza Tommaso Frasconia Genzano. I cittadini tornano così a manifestare lacontrarietà allʼinceneritore dei Castelli Romani (tra pochesettimane è attesa la sentenza definitiva del Consiglio diStato) e allʼampliamento <strong>il</strong>legale di Roncigliano ed a sostegnodella raccolta differenziata porta a porta associata ariduzione, riciclo e riuso.

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