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La Passera - magnamare-extra.com

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66-67 Barca storica 22-11-2006 17:00 Pagina 166NOVEMBRE/DICEMBRE 2006<strong>La</strong> barca storicasopraUna <strong>Passera</strong>tradizionale aTrieste (fotoAnnamariaCastellan)<strong>La</strong> <strong>Passera</strong>Eleganza, velocità e tradizionedi Piero Magnabosco<strong>La</strong> <strong>Passera</strong>, forse la più elegante delle barchetradizionali dell'Adriatico, è anche lapiù recente e quella che più di altre devela sua origine a contaminazioni e influenzedi culture e tecniche lontane da questomare.Durante il XIX secolo i molti capitani lussinianie quarnerini <strong>com</strong>e Lesina, Premuda,Cosulich o Petrina, che navigavano suigrandi clipper in tutti i mari del mondo, portarono acasa diverse imbarcazioni, che venivano usate neigrandi velieri inglesi <strong>com</strong>e lance per il trasporto aterra di persone o di materiali dalle navi che stavanoalla fonda. Queste imbarcazioni erano moltomanovriere, sicure e asciutte, con un'ottima tenutadel mare. I mastri d'ascia dei cantieri di Lussino, diNeresine e delle isole vicine le adattarono agli usimarinareschi locali dando origine alla <strong>Passera</strong>. <strong>La</strong> piùevidente delle caratteristiche, che la differenzia dallealtre barche Adriatiche, è l'elegante specchio dipoppa verticale e a forma di cuore.Il progettista triestino Claudio Sciarelli ha amato inmodo particolare questo scafo tanto da disegnarnealcuni splendidi esemplari, opportunamente concepitiper il diporto, e da riportare la particolare formadella poppa su moltissimi dei suoi yacht. Unospecchio di poppa così costruito rende anche moltofacile l'utilizzo di motori fuoribordo, cosa questache ha contribuito a far rimanere tutt'oggi la<strong>Passera</strong> una barca molto diffusa nelle isole delQuarnaro. Inizialmente questo tipo di imbarcazioneveniva usato per la pesca costiera o <strong>com</strong>e scialuppa


66-67 Barca storica 22-11-2006 17:01 Pagina 2NOVEMBRE/DICEMBRE 200667per barche più grandi <strong>com</strong>e le Brazzere o iTrabaccoli e in questo particolare caso veniva chiamatocaiccio. Gli esemplari più piccoli erano <strong>com</strong>pletamenteaperti mentre quelli un po' più grandi,fra i 5 o i 6 metri, avevano la parte prodiera parzialmentecoperta.In tempi più recenti, gli esemplari nati per il diportosono provvisti anche di una piccola tuga dove trovareriparo dal freddo e dalla pioggia. Un albero convela latina o vela al terzo era l'armo tradizionale.Ogni squero (piccoli cantieri tradizionali adibiti allacostruzione e riparazione di imbarcazioni) tendevaa introdurre delle varianti nello scafo per distinguersidagli altri.Le Passere di Lussino furonofamose fin da subito per la lorosorprendente velocitàLe Passere di Lussino furono famose fin da subitoper la loro velocità a vela e, infatti, ancora agli inizidel XX secolo <strong>com</strong>inciarono a essere usate per leprime regate sportive.Poppa e murata hanno linee dolci e arrotondate, laprua, invece, è sottile e penetrante. Lo specchio dipoppa è alto sull'acqua. <strong>La</strong> chiglia è robusta e abbastanzaprofonda, nelle Passere da regata il pescaggioè decisamente più accentuato, <strong>com</strong>e anche la formaa “V” dell'opera viva.Due aspetti principali favorirono lo sviluppo dellePassere da regata a Lussino: il primo fu la particolareconformazione della baia del porto, la Valled'Augusto, che è un perfetto campo di regata inqualsiasi stagione, il secondo fu la presenza nei dintornidi una miriade di cantieri in concorrenza fraloro: costruire la barca più veloce era motivo diorgoglio e assicurava successo <strong>com</strong>merciale.Famose erano le Passere di Simeone Buccaran diNeresine, che continuò a costruirle anche dopoessere emigrato negli Stati Uniti intorno al 1930 diffondendolenel New England.Con l'evoluzione agonistica della <strong>Passera</strong> anche l'armousuale si trasformò e si passò a randa marconi efiocco. <strong>La</strong> superficie velica venne decisamenteaumentata raggiungendo anche i 30 metri quadratiper barche di 5 metri e mezzo. Come barca dadiporto ha conosciuto un notevole successosoprattutto nel golfo di Trieste dove se ne possonotrovare ancora diversi esemplari e molte sono lePassere che ancora partecipano ogni anno allaBarcolana.In Dalmazia intorno al 1930 vennero sviluppati dueinteressanti monotipi da regata proprio partendodalla Passere: il Lobud (Cigno) con deriva mobile ela <strong>La</strong>sta (Rondine) con chiglia zavorrata. Ebberomoltissimo successo e furono usate diffusamentefino alla fine degli Anni 60.L'ammiraglio Straulino <strong>com</strong>inciò la sua vita di velistaproprio su una <strong>Passera</strong> su cui, poi, trascorse anchedue lunghi anni vagabondando per le isole dalmate,appena finito l'Istituto Nautico. Quando a Helsinkiassieme al suo <strong>com</strong>paesano Nicolò Rode vinse lamedaglia d'oro olimpica nelle Star, tra i suoi avversaric'era l'equipaggio jugoslavo anch'esso <strong>com</strong>postoda due Lussiniani, Fafangel e Basic', con cui daragazzini si erano sfidati molte volte sulle Passerenella Valle d'Augusto, <strong>com</strong>e del resto l'altro grandecampione lussiniano delle Star Dario Salata.Sarebbe bello sapere chi riusciva più spesso a metterela sua prua davanti alle altre.<strong>La</strong> barca storica

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