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MARE MARE - Mare Nostrum

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Veladella classe. Il J22, fratello minoredel diffusissimo J24, è un’imbarcazionemonotipo lunga 6metri e 85, larga 2 e 44 e del pesodi 790 chili. Il progettista è RodJohnstone, l’architetto statunitenseche ha disegnato il J24. Ancheil J22 è stato pensato e realizzatoper regatare in equipaggio, ma leridotte dimensioni, la miglior carrellabilitàe il costo, 22.850.000lire Iva esclusa, tutto sommatocontenuto per questo tipo diimbarcazioni, lo rendono unavalida alternativa al J24. Il J22viene costruito, oltre che nelnostro paese, anche negli StatiUniti e in Sud Africa. Per ilmomento non è molto diffuso inItalia, sono una trentina gli scafinaviganti di cui uno in Sardegna,mentre, in Europa, è decisamentepiù diffuso in paesi comel’Olanda, la Danimarca,l’Inghilterra, la Francia e laSvizzera. Il titolo europeo 1999 èstato vinto dal Kermesse ParimorElfa di Fausto Rubbini, timonatodal triestino Gabriele Benussi; alsecondo posto la fortissima olandeseCarolyn Brouwer a bordodel Just 4 Fun, terzo l’Altea Blanxdi Matteo Aguardo, timonato dalgiovane Andrea Racchelli. Alcampionato ha partecipato ancheun equipaggio sardo, capitanatoda Mariolino Di Fraia, campionesardo della classe J24. A bordodel J22 Vin di Paco, dell’armatorecagliaritano Vito Pace, insieme aDi Fraia, Luca Montella, NicolaCampus ed Evero Niccolini.L’equipaggio sardo, al suo esordiosul J22, non ha brillato agli europei,certo scontando la scarsafamiliarità con la barca. A DiFraia abbiamo chiesto un pareresul J22: “Sono salito sul J22 ilgiorno prima dell’inizio delle regate”ha detto Di Fraia “per cui,come dimostrano i non brillantirisultati, sto appena imparando aconoscerla. E’ molto diversa dalLa Tartaruga,vincitricedella Cagliari-Carloforte.J24: è più nervosa e divertente. Dibolina si porta esattamente nellamaniera opposta, specie sotto raffica.Invece di stringere il vento,come con il J24, bisogna poggiare.Io credo che abbia un grandefuturo, in molti paesi sta infattisoppiantando il fratello maggiore.100 MIGLIAE CAGLIARI-CARLOFORTEAltri due importanti appuntamentidell’altura, questa volta al suddell’isola, le ormai classicheRegata delle Centomiglia eCagliari-Carloforte. La prima,organizzata dalla SocietàGli Umpair (giudici del campo digara) osservano le barche impegnatein una sfida a due.Monina, Pardini e Zuiderbaandopo la premiazione.Canottieri Ichnusa, giunta quest’annoalla sesta edizione, si ècorsa il 12 e 13 giugno, lungo ilpercorso Cagliari-Capo Spartivento-Isoladei Cavoli aVillasimius e ritorno, per un totaledi circa cento miglia, da cui ilnome della manifestazione.Vittoria per l’X Light di SandroSpiga, per l’occasione timonato daIgnazio Cocco. Toto Sussarello,Giancarlo Piroddi, RobertoMeloni, Massimo Contu e l’armatoregli altri membri dell’equipaggio.Secondo il Veletta di FrancoCacciapaglia, seguito dal Sirah diMarco Serra. La Cagliari-Carloforte è invece una suggestivaregata che si disputa rigorosamentesotto le stelle, lungo l’anticarotta dei fenici che, diretti adIberia, facevan tappa nell’anticaBithia. Quest’anno si è aggiudicatala vittoria La Tartaruga diGiovanni Marchetti, un Comet10,50 campione zonale IMS perl’anno 98. La Tartaruga, timonatada Antonello Fenu, con a bordo,oltre all’armatore, Nanni Barlini,Giuseppe Cherchi e MassimoMichelotto, ha avuto la meglio suavversari titolati e favoriti alla vigilia,come il velocissimo X Light oil Tomahawk di GiuseppeCovacivich. A regalarle la vittoriaun indovinato bordo verso il largo,che le ha permesso di trovare l’ariagiusta. La manifestazione,organizzata dalle sezioni diCagliari e di Carloforte della LegaNavale Italiana, si è svolta il 29 e30 di giugno. Secondo posto perX Light, terzo Vermentino diPatrizio Bina.PORTO CERVOCOPPA DEI CAMPIONIROTHMANSUna manifestazione di rilievointernazionale, organizzata dalloYacht Club Costa Smeralda, è laCoppa dei Campioni Rothmans,serie di regate match race, che siè tenuta dal 1 al 4 luglio a PortoCervo. La Coppa dei Campioni siè corsa a bordo degli Smeralda888, imbarcazioni sociali delloYCCS. Quest’anno, una novitàrispetto alle passate edizioni, adisputarsi la vittoria finale erano,in egual numero, equipaggimaschili e femminili. E a conquistareil gradino più alto del podioson state proprio le olandesi diKlaartje Zuiderbaan, con AnneMarie De Ridder alla randa,Francoise Broekhof alle drizze eJanneke Hin nel ruolo di prodiera.Con due prove vinte su tre hanmesso in riga il rappresentante delsesso “forte”, il francese XavierDestremau, che aveva ben cominciatonella sfida decisiva al megliodi tre prove, vincendo la primaregata. Poi doppietta delle olandesivolanti. Particolarmente avvincentel’ultima regata, nella qualeDestremau, penalizzato dai giudicipochi istanti prima della partenza,si trovava in una posizione dinetto svantaggio e, durante il latodi spi, pur trovandosi davanti alleolandesi, rallentava volutamenteper far si che la barca avversaria siavvicinasse, in modo da aver lapossibilità di farle infliggere unapenalizzazione, l’unica speranza disuccesso rimastagli. Ma l’accortezzadell’olandese, che evitavaBernie di Marco Piredda ha vintoil Memorial Cinzia Cocco.l’avvicinamento, le permetteva divincere l’ultima e decisiva prova.Terzo classificato l’equipaggiosardo formato da Roberto Pardini,Marco Piredda e Nello Stinca,che fino all’ultimo ha avuto lachance di arrivare in finale. InfattiPardini, Destremau e Zuiberddanavevano terminato le semifinali apari merito, due vittorie ciascuno.Le istruzioni di regata prevedevanoperò che, in caso di parità, sifacesse riferimento al girone eliminatorio,nel quale francesi eolandesi avevano ottenuto risultatimigliori. E al nostro equipaggionon è rimasto che accontentarsidel terzo gradino, con grande rammaricoe disappunto di RobertoPardini e dei suoi pards, che avevanodimostrato, specialmentedurante le semifinali, di poteraspirare alla vittoria finale.OLBIATROFEO ARTEVELA-MEMO-RIAL CINZIA COCCOL’ 11 Luglio ad Olbia, organizzatadal Circolo Nautico Olbia e40 41

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