Atti del congresso - Associazione Italiana Epidemiologia
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SESSIONI POSTERe&panno 35 (5-6) settembre-dicembre 2011 • Suppl. 1Obiettivi. Lo scopo di questo studio è verificare se l’arruolamentodi pazienti ultra65enni, nei programmi di assistenza territoriale,ha ridotto i volumi dei ricoveri ospedalieri e ottimizzatole relative tipologie in una zona montana.Metodi. E’ stato eseguito un confronto di dati relativi all’attività(UVM) eseguita in zona nell’anno 2009, tra quelli prodottidall’Agenzia regionale di sanità (ARS) e quelli presenti in altriarchivi (SDO, SPA e anagrafe), gestiti dai sistemi aziendali.Risultati. Nel 2009 sono stati seguiti complessivamente 422 pazienti(over 65 e NA), con livello di isogravità da 0 a 5. Il32.79% e il 32.63% di questi si collocano, rispettivamente,nelle fasce di isogravità 4 e 5 (secondo normativa regionale vigente).Di costoro, 129 hanno avuto almeno un ricovero inospedale (30.6%). Il numero totale dei ricoveri, su questi 129pazienti, è stato 218, di cui 193 di tipo medico e 25 di tipo chirurgico.Il totale <strong>del</strong>le giornate di degenza è pari a 1 897.Il tasso di ospedalizzazione (TO) limitato a questa piccola popolazionedi arruolati, calcolato ponendo al numeratore il numerodi ricoveri (218) e al denominatore la popolazione di tuttigli arruolati (422), è pari a 516.58 per mille.Il TO di tutta la popolazione ultrasessantacinquenne residentenella zona di competenza aziendale (nel 2009, 15 207 cittadini),è pari a 363.58 per mille. Tali ricoveri hanno interessato3 382 cittadini (22.2%).Il TO di tutta la popolazione ultrasessantacinquenne residente,escludendo sia al numeratore sia al denominatore i numeria carico <strong>del</strong>l’UVM, è pari a 359.22 per mille.La percentuale dei ricoveri di tipo medico su quelli chirurgiciè pari all’88.53%.Delle 129 persone in carico all’UVM e ricoverate almeno unavolta nell’anno, 8 hanno avuto più di tre ricoveri.Dall’osservazione dei dati appare evidente che, nonostante ilpiano di presa in carico attiva da parte <strong>del</strong> servizio territoriale,i pazienti assistiti si caratterizzano per un TO molto alto, indicativodi una popolazione apparentemente affetta da patologieacute. In realtà, tra le patologie principali causa <strong>del</strong>la presain carico si annoverano (elencate in ordine di frequenza): demenza(30.55%), ictus (9.86%), tumori (7.36%), malattieosteoarticolari (5.83%), malattie cerebrovascolari (4.86%), emorbo di Parkinson (4.44%). Potrebbe essere utile rivalutarele procedure attualmente adottate per la gestione a domicilio<strong>del</strong>le patologie croniche nell’anziano.247COSTO-EFFICACIA DEL FOLLOW-UP DEL CARCINOMADELL’ENDOMETRIO: UNA ANALISI PRELIMINARETrimaglio F, 1 Pagano E, 2 Ciccone G, 2 Piovano, E, 3 Zola P 31 Osservatorio regionale per l’innovazione (ORI),Agenzia sanitaria e socialeregionale Emilia-Romagna; 2 Centro di riferimento per l’epidemiologiae la prevenzione oncologica in Piemonte, CPO Piemonte; 3 Dipartimentodiscipline ginecologiche ostetriche, Università degli studiTorinoIntroduzione. Il carcinoma <strong>del</strong>l’endometrio (CE) è la patologiaginecologica più diffusa, caratterizzata da diagnosi precoce,elevata sopravvivenza a lungo termine (76% a 5 anni), ma prognosisfavorevole in caso di recidiva (sopravvivenza <strong>del</strong> 26% a5 anni). In Piemonte si stima una prevalenza di 406 casi ogni100 000 abitanti, una incidenza pari a 642 casi ogni anno e unamortalità di 127 casi/anno. La pratica clinica, anche sotto laspinta di nuove tecnologie disponibili, ha seguito nel tempo unprocesso di intensificazione dei regimi di follow-up, nonostantei risultati di diversi studi retrospettivi ne indicassero una incertaefficacia.Obiettivi. La mancanza di dati di efficacia dei diversi regimi difollow-up ha portato alla definizione di uno studio prospetticorandomizzato (TOTEM) che mette a confronto due diversi regimi(minimale, RM vs. intensivo, RI). In attesa dei risultati,si è deciso di esplorare cosa succederebbe al rapporto incrementaledi costo-efficacia (RICE) se le ipotesi in studio venisseroconfermate.Metodi. E’ stata condotta una analisi di costo-efficacia (puntodi vista: SSR <strong>del</strong> Piemonte, scenario base: RM). I dati utilizzatisi basano su letteratura, database sanitari e opinione degliesperti. E’ stato costruito un mo<strong>del</strong>lo di Markov (3 stati, 12 cicliannuali) con albero decisionale per la stratificazione <strong>del</strong> rischio.La sopravvivenza nel RI è data dalla somma <strong>del</strong>la sopravvivenzanel RM più un 5% a 5 anni (TOTEM). Solo i costi <strong>del</strong> settoresanitario sono stati considerati. Costi ed effetti sono statiscontati a un tasso <strong>del</strong> 3%. Si sono condotte analisi di sensibilitàa una via e probabilistiche. La valutazione economica èstata condotta secondo le linee guida <strong>del</strong>l’<strong>Associazione</strong> italianadi economia sanitaria.Risultati. Nel caso base, il RICE per il RI è risultato pari a€ 679 533.81 per anno di vita guadagnato (AVG). L’analisidi sensibilità a una via dimostra come l’età e il tasso di scontosiano le variabili che maggiormente influenzano il RICE(mai