SESSIONI POSTERe&panno 35 (5-6) settembre-dicembre 2011 • Suppl. 1fumo e il 31% <strong>del</strong> campione ha dichiarato di essere fumatore.La presenza di fumatori è stata osservata nel 5% dei locali visitati;nel 6% il fumo era visibile e se ne percepiva l’odore. Pocodiffusi (13%) gli spazi esterni mobili destinati al ristoro (dehor)e, tra questi, nell’89% erano presenti posacenere; nel 22% èstata osservata la presenza di fumatori. La cartellonistica nel26% dei casi è inadeguata. Il 70% dei proprietari/gestori ha dichiaratodi non avere subito alcuna implicazione di natura economica,mentre nel 24% ha dichiarato di avere subito una perditanegli incassi. Solo il 22% dei locali è stato ispezionato dalleforze <strong>del</strong>l’ordine e nel 41% dei casi il controllo è stato effettuatoa distanza maggiore di un anno.Conclusioni. Sebbene questa indagine non abbia compreso l’interoterritorio regionale, ha il merito di avere analizzato tre diversearee <strong>del</strong>la realtà locale: la provincia di Palermo, che comprendeun’area metropolitana, quella di Agrigento, rappresentativadi un centro di media grandezza affacciato sulla costa Sud<strong>del</strong>la Regione, e di un piccolo centro <strong>del</strong>l’entroterra. I risultatiottenuti hanno permesso ragionevolmente di evidenziare diversecriticità e un generale calo di attenzione rispetto a quanto rilevatoall’indomani dall’entrata in vigore <strong>del</strong>la legge (2005).126MODELLI DI COMPORTAMENTO E PERCEZIONE DELRISCHIO ESPRESSO DAGLI STUDENTI DELLA SCUOLASECONDARIA DI 2° GRADO DI TRIESTE NEI CONFRONTIDELLE BEVANDE ALCOLICHE E DEL FUMO DI TABACCOModonutti GB, Costantinides F, Leon LGruppo di ricerca sull’educazione alla salute, Università degli studi diTriesteIntroduzione. L’uso <strong>del</strong>le bevande alcoliche e <strong>del</strong> fumo di tabacco(SV) rappresenta importanti fattori di rischio evitabiliper la salute e a questo proposito il Piano nazionale <strong>del</strong>la prevenzioneritiene prioritario valutare i “bisogni culturali” <strong>del</strong>lapopolazione al fine di mirare prima e valutare poi l’efficacia diun intervento di promozione <strong>del</strong>la salute.Obiettivi. Questo studio intende acquisire le modalità di approccioe d’uso <strong>del</strong>le SV, la diffusione e la reale percezione deicomportamenti a rischio espressi dagli adolescenti al fine diprogrammare e attuare interventi in grado di modificare conoscenzee comportamenti scorretti e promuovere uno stile divita salubre.Metodi. Nel 2011 abbiamo proposto, in classe nel corso di unanormale mattinata scolastica, a 592 studenti (M: 53.5%; F:46.5%) scolarizzati, fra i 14 e i 23 anni (età media 16.3) lacompilazione di una scheda questionario anonima, autosomministrata,semistrutturata in grado di raccogliere informazionisugli stili di vita, gli atteggiamenti e il background culturale neiconfronti <strong>del</strong>le SV.Risultati. Al momento l’81.1% degli adolescenti coinvoltinella ricerca ha già assaggiato gli alcolici (M: 79.5%; F: 82.9%)e il 56.3% ha provato a fumare (M: 53.3%; F: 59.6%).Mediamente l’alcolizzazione degli studenti è avvenuta a 13.1anni (M: 11.8; F: 13.7), l’iniziazione tabagica a 13.5 anni (M:13.2; F: 13.8). Il 70.8% degli sperimentatori ha assaggiato glialcolici prima dei 16 anni (M: 81.7%; F: 68.4%), periodo nelquale l’88% degli sperimentatori colloca la propria iniziazionetabagica (M: 88.2%; F: 87.8%) . Afferma di bere alcolici il58.6% <strong>del</strong>la popolazione studentesca (M: 58.4%; F: 58.9%) eil 27.7% dichiara di fumare (M: 27.8%; F: 27.6%). Gli studentibevitori hanno fra i 14 e i 23anni (M: 14-23; F: 14-20), in media16.6 anni (M: 16.5; F:16.8), mentre l’età dei fumatori ècompresa fra i 14 e i 20 anni (M: 14-20; F: 14-20) e in mediaè pari a 16.9 anni (M: 16.4; F: 17.0). Nello specifico, il 41.2%dei bevitori (M: 46.1%; F: 33.3%), così come il 14.6% dei fumatoriha meno di 16 anni (M: 20.5%; F: 7.9%, p 5.0g die) coinvolge il 22.1% <strong>del</strong>la popolazionescolastica (M: 26.8%; F: 16.7%, p1 sigarettedie) ammontano al 25.6% <strong>del</strong>le ragazze prossime allamaturità e al 25.9% dei ragazzi <strong>del</strong>le terze classi. Infine, il47.1% degli studenti triestini convive con famigliari fumatori(M: 50.2%; F: 43.6%).Conclusioni. La sperimentazione precoce e diffusa, la prevalenzadei bevitori, dei fumatori e degli studenti a rischio, lascarsa sensibilità e la complicità <strong>del</strong>l’ambiente familiare, testimonianoquanto sia scarsa la consapevolezza dei rischi associatial vivere quotidiano.127INDAGINE SULL’ABITUDINE AL FUMO DI SIGARETTA NELLAPOPOLAZIONE DI CAMERANO (AN)Morbidoni M, Ambrogiani E, 1 Guidi A, 1 Berti S, 2 Bernacchia E 21 U.O. <strong>Epidemiologia</strong>, Zona territoriale n. 7 Ancona, ASUR Marche; 2 U.O.Promozione <strong>del</strong>la salute, Zona territoriale n. 7 Ancona, ASUR Marche174 XXXV CONGRESSO ANNUALE AIE
SESSIONI POSTERRIDUZIONE DELL’OBESITÀ E MIGLIORAMENTO DELLO STILEDI VITA DEI BAMBINI IN SICILIACernigliaro A, Rizzo S, Milici S, Dardanoni G, Scondotto S, Grupporegionale e nazionale di OKkio alla SaluteDipartimento per le attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico, RegioneSiciliana, Assessorato <strong>del</strong>la saluteIntroduzione. L’eccesso ponderale nei bambini ha suscitato uninteresse crescente da parte <strong>del</strong>le autorità sanitarie, vuoi perle implicazioni dirette sulla salute <strong>del</strong> bambino vuoi perchétale condizione rappresenta un importante fattore di rischioper l’insorgenza di patologie cronico-degenerative tipiche<strong>del</strong>l’età adulta. Peraltro l’obesità infantile è un fattore predittivodi obesità in età adulta. Le campagne di sorveglianzanutrizionale condotte in questi anni hanno evidenziato comeil fenomeno <strong>del</strong>l’obesità sia diffuso tra i bambini italiani conuna maggiore prevalenza nelle Regioni <strong>del</strong> sud: la Sicilia è secondasolo alla Campania. Molti bambini non fanno laprima colazione, ma solo una merenda a metà mattina spessoinadeguata e sono tendenzialmente sedentari. Tutto ciò è sostenutoda una cattiva percezione <strong>del</strong>lo stato nutrizionale daparte dei genitori.Il sistema di sorveglianza “OKkio alla salute” promosso dall’Istitutosuperiore di sanità ha reso possibile, a distanza di dueanni, il monitoraggio <strong>del</strong>lo stato nutrizionale e <strong>del</strong>lo stile di vitadei bambini <strong>del</strong>le scuole elementari <strong>del</strong>la Sicilia.Obiettivo. Descrivere, per il periodo 2008-2010, l’andamento<strong>del</strong>lo stato nutrizionale attraverso l’indice di massa corporea(IMC) dei bambini <strong>del</strong>le terze elementari <strong>del</strong>la Regione Siciliae di monitorare i cambiamenti degli stili di vita in terminidi apporti nutrizionali e attività fisica.Metodi. Per il monitoraggio degli aspetti nutrizionali e <strong>del</strong>lasedentarietà è stato utilizzato il sistema di sorveglianza “OKkioalla salute”, basato su indagini epidemiologiche ripetutee su campioni rappresentativi <strong>del</strong>la popolazione in studio.Sono stati monitorati i bambini <strong>del</strong>le terze classi <strong>del</strong>le scuoleelementari, utilizzando un campionamento a cluster. I datisono stati raccolti somministrando dei questionari standardizzatiai ragazzi, ai genitori, agli insegnanti e ai dirigenti scolastici.Per stimare lo stato nutrizionale è stato utilizzatol’IMC, ottenuto dal rapporto tra il peso e il quadrato <strong>del</strong>e&panno 35 (5-6) settembre-dicembre 2011 • Suppl. 1Introduzione. Il fumo di tabacco è ancora oggi nel mondo lapiù importante causa di morbilità e mortalità evitabile. Taleconsapevolezza ha condotto la Zona territoriale 7 di Ancona,tramite l’Ufficio promozione <strong>del</strong>la salute, a predisporre un programmad’azione dal titolo “Respiriamo liberi” finalizzato allosviluppo di interventi di provata efficacia, da attuare in particolarenei contesti scolastici e comunitari e presso le strutture<strong>del</strong> sistema sanitario di competenza. Tra le attività previste dalprogramma di azione suddetto rientra la sperimentazione di unintervento di comunità per la prevenzione <strong>del</strong> tabagismo pressoil comune di Camerano (An). Si tratta di un mo<strong>del</strong>lo di sviluppo<strong>del</strong>la comunità per la prevenzione, il controllo e la cura<strong>del</strong> tabagismo, incentrato su azioni sinergiche e reti socio-istituzionaliper la promozione, programmazione e realizzazionedi azioni di contrasto al fumo di tabacco.Obiettivo. Lo studio di tipo trasversale (di prevalenza) ha puntatoa: misurare l’abitudine al fumo nella popolazione di Camerano;valutare il rischio derivante dall’ambiente di vita in cuila persona vive (famiglia, amici, luoghi di ritrovo), conoscerela percezione degli intervistati riguardo la pericolosità <strong>del</strong>fumo di tabacco; valutare le motivazioni che portano a fumare,le opinioni circa i fumatori e la reazione a un eventuale invitoa non fumare.Metodi. L’indagine si è svolta nei mesi di novembre 2009-gennaio2010 attraverso due operatrici che hanno somministratoun questionario alle persone campionate <strong>del</strong> Comune di Camerano.Il campione è stato selezionato con metodo casualesemplice stratificato per genere. Gli intervistati sono stati 250:tutti cittadini residenti a Camerano, di età compresa tra 18 e69 anni, di entrambi i generi. Per ogni titolare campionatosono stati estratti 4 sostituti.Risultati. Nell’indagine di Camerano la prevalenza dei fumatoririsulta <strong>del</strong> 18.4%, una persona su due è non fumatore(54.4%) e vi è un numero molto alto di ex fumatori (27.2%).I fumatori maschi sono il 24% e le fumatrici corrispondonosoltanto a un 12.8%, con una differenza statisticamente significativa.L’età media <strong>del</strong> fumatore è 46.5 anni per gli uomini(moda 37, mediana 46.5, range: 25-67) e 40.18 per ledonne (moda 31, mediana 36.5, range: 23-62). Nel 58.7% deicasi il fumatore è coniugato, diplomato (69.6%) e lavoratore(52.2%) anche se non vi è nessuna associazione positiva tral’abitudine al fumo e le variabili ora enunciate (stato civile, titolodi studio, condizione professionale). Esiste, invece, unacorrelazione positiva tra consumo medio giornaliero di sigarettee genere. Hanno pensato di smettere di fumare quasi 7persone su 10. Delle donne pensa che riuscirebbe a farlo il51.9% contro il 48.1% degli uomini e questa differenza è statisticamentesignificativa.Per quel che riguarda la percezione dei danni provocati dalfumo, l’81.6% <strong>del</strong> campione ritiene che il fumo di sigaretta siamolto nocivo per la salute fisica dei fumatori, il 95.9% ritieneche il fumo di sigaretta causi dipendenza fisica o psicologica,il 40.9% ritiene che la nicotina dia dipendenza simile ad altresostanze psicoattive come cocaina ed eroina, il 32% inferioree 1 su 5 dichiara di non saperlo. A differenza di quello che comunementesi pensa non c’è nessuna associazione tra svolgereun lavoro pesante ed essere fumatore.Conclusioni. Tenendo conto <strong>del</strong>la bassa prevalenza di fumatoriattivi a Camerano, sembrerebbe che siamo di fronte a una popolazionecon minori rischi per la salute derivanti dal consumodi sigarette, ma se si considera l’alta percentuale di ex fumatori,allora abbiamo una popolazione con una probabilità di rischiopari, se non maggiore, di incorrere in patologie fumo-correlate.Per ovviare a questo sono state attivate risorse professionali esociali <strong>del</strong>la comunità che danno speranza di buoni risultati perle iniziative di promozione, prevenzione e terapia che verrannointraprese.131175 XXXV CONGRESSO ANNUALE AIE