10.07.2015 Views

Bilancio Sociale 2009

Bilancio Sociale 2009

Bilancio Sociale 2009

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

BILANCIOSOCIALE<strong>2009</strong>L’impegno di ASSB per la qualitàdella vita per la Città di Bolzano


Servizi CertificatiSede AmministrativaRipartizione Case di RiposoAsili NidoUfficio Servizi a Persone in Situazione di Handicap e Disagio PsichicoDocumento a cura diAzienda Servizi Sociali di BolzanoUfficio di DirezioneVia Roma 100/a – Bolzanourp@aziendasociale.bz.itIl <strong>Bilancio</strong> <strong>Sociale</strong> <strong>2009</strong> è scaricabile dal sitowww.aziendasociale.bz.itProgetto graficotypeklang visual design, BolzanoEdizioneLuglio 2010Si ringraziano i collaboratori interni ed esterni all’Azienda che hanno contribuitoalla stesura di questo <strong>Bilancio</strong> <strong>Sociale</strong>.


INTRODUZIONI.¬Introduzione dell’Assessore alle Politiche Sociali della città di BolzanoIl bilancio sociale di ASSB costituisce una fotografia puntuale della realtà sociale dellanostra città: rende conto annualmente dei bisogni espressi dalla comunità cittadina,delle prestazioni e dei servizi erogati, delle risposte e delle progettualità realizzate,delle risorse umane e finanziarie impiegate e della rete pubblico-privato sociale che èradicata sul territorio.Questo prezioso documento, che permette di dialogare con i cittadini, di raccontarein maniera chiara, semplice e trasparente l’operato delle istituzioni è divenuto neglianni uno strumento importante per leggere i cambiamenti del tessuto sociale dellacittà, per ascoltare i cittadini attraverso il canale particolare rappresentato dai servizie dagli operatori sociali, e occasione per anticipare e porre le criticità e le sfide che ilsistema del welfare locale è chiamato ad affrontare.Bolzano registra un invecchiamento costante della sua popolazione, l’affermarsi dellatipologia familiare unipersonale, la prevalenza di famiglie con un solo figlio e un caratteremultietnico, costituito dalla presenza consolidata di cittadini stranieri provenientida più di cento diversi paesi.Tali caratteristiche delle popolazione, che risultano essere più marcate rispetto al restanteterritorio provinciale, sommate alle particolari difficoltà economiche registratea carico della famiglie in seguito al perdurare della crisi economica e finanziaria internazionale,mettono in luce in maniera chiara e inequivocabile le peculiarità dellacittà capoluogo e le particolarità dei bisogni espressi dai suoi cittadini: la domandacrescente di servizi alla prima infanzia per favorire la conciliabilità famiglia-lavoro,l’aumento considerevole di richiesta di aiuto e sostegno economico della fascia di popolazioneadulta colpita dalla precarietà lavorativa e dalla disoccupazione, il bisognodi integrazione dei nuovi concittadini di origine straniera, con particolare riguardo aibambini e ai ragazzi della seconda generazione, la richiesta di cura, riabilitazione einserimento socio-lavorativo delle persone con disabilità, e la domanda crescente diservizi e prestazioni a favore della popolazione anziana.Rispetto a queste peculiarità, ritengo sia necessario nel prossimo futuro costruire risposteche rafforzino il ruolo dei servizi sociali pubblici, accanto ai servizi e alle prestazionierogati dalla rete dei servizi del privato sociale con la garanzia della disponibilitàdelle risorse finanziarie necessarie e realizzare interventi che promuovano la crescitae lo sviluppo del Volontariato quale espressione della società civile e declinazione tangibiledel principio di sussidiarietà.Desidero ringraziare il direttore dell’ASSB, dott. Bruno Marcato, la vicedirettrice dott.ssaManuela Gotto e tutti coloro che hanno contribuito alla stesura del documento, in particolarelo staff dell’Ufficio di Direzione che con competenza e professionalità ha curatol’intero processo di costruzione e elaborazione dell’edizione <strong>2009</strong> del bilancio sociale.Patrizia TrincanatoAssessora alle Politiche Sociali e alle Pari OpportunitàGiugno 2010INTRODUZIONI 3


¬Introduzione del Direttore Generale dell’Azienda Servizi Sociali di BolzanoNell’introduzione di questo bilancio sociale, documento che ormai da anni riesce adevidenziare elementi di criticità e risultati ottenuti nelle più svariate funzioni chel’ASSB esercita nell’ambito del suo mandato istituzionale, mi preme evidenziare alcuniaspetti che hanno segnato l’anno appena trascorso:La difficoltà economica che ha colpito la società, le famiglie, i singoli e che ha vistol’ASSB svolgere un doppio ruolo istituzionale, e cioè quello del soggetto fornitore diprestazioni e quello di “ammortizzatore sociale” rispetto alle richieste dei cittadinidi sostegni economici, attraverso aiuti, pagamento di bollette, sostegni specifici ecc..Ciò emerge dal dato sull’aumento del numero di persone che si sono rivolte ad ASSBe dall’aumento di esborsi in denaro del 32% ca. rispetto al 2008.La difficoltà economica che ha colpito la stessa ASSB; infatti, per la prima volta inquesto decennio abbiamo ridotto la possibilità per alcuni utenti di accedere ad alcuneprestazioni sociali, determinando una riflessione sui diritti che una persona hanel ricevere sostegno o meno. Il sostegno sociale è un diritto?Le nuove proposte rispetto al concetto di allocazione delle risorse (la nuova distribuzionedi risorse nelle varie Comunità Comprensoriali e nel Comune di Bolzano),in cui si ricerca l’equa distribuzione di risorse economiche (ogni territorio ha a disposizioneca. 200 euro per ogni cittadino); questo dovrebbe però corrispondere contemporaneamentead un’uguale possibilità di accesso ai servizi.Questi aspetti, che si sono venuti a sommare alla gestione quotidiana dei servizi, delletrasformazioni sociali, delle richieste del cittadino e delle richieste delle altre istituzionicon cui si lavora in rete, hanno reso l’anno <strong>2009</strong> particolarmente complesso e difficile,soprattutto per la carenza di tempo nel comprendere appieno sia la direzione chea volte bisognava prendere, sia le ripercussioni che alcune scelte realizzate portavanonel breve periodo.4 INTRODUZIONI


Ritengo che l’ASSB sia stato un interlocutore valido e tecnicamente preparato persostenere le riflessioni sui servizi sociali e sulla loro trasformazione. Non sempre lenostre sollecitazioni e riflessioni sono state accolte, ma ritengo che all’interno di questacomplessità, l’ASSB e i suoi professionisti abbiano saputo portare un contributodi rilievo in tantissimi ambiti. Si pensi che abbiamo partecipato ad oltre 50 gruppi dilavoro, organizzati da Provincia, Comune e Sanità.Il ruolo dei Servizi Sociali nella costruzione di una comunità solidale, in cui le istituzioniper la carenza di fondi, devono iniziare a decidere sulle priorità e probabilmentedare più spazio all’attivazione della società civile e all’attivazione dei cittadini, va coltoanche come nuova possibilità di vedere la nostra città, e cioè come luogo capace disostenere e rispondere con flessibilità alle varie esigenze che emergono dai cittadinie dalle cittadine.Noi come ASSB saremo chiamati a sostenere questi processi, dove l’accettazione delladiversità (dalle devianze, alle etnie, alle patologie, alle sfortune che a tutti possonocapitare), sarà un elemento costitutivo di una società complessa come quella cittadina,dove la capacità di costruire legami e di promuovere l’autodeterminazione saràun percorso non facile, ma che dovrà essere sostenuto per poter vivere in una societàveramente solidale.Il DirettoreDott. Bruno MarcatoGiugno 2010INTRODUZIONI 5


.INDICECAPITOLO 1 _ L’AZIENDA SERVIZI SOCIALI DI BOLZANO E TERRITORIO . . . . . . . . . . 91.1 PRESENTAZIONEMission, vision, valori e strategie di ASSB . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10La governance: dalla governance aziendale alla governance sociale . . . . . . 14Assetto organizzativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15Sedi, dislocazione e numero di personale dipendente . . . . . . . . . . . . . . . 171.2 POLITICHE E STRATEGIEIl rapporto tra ASSB e Comune di Bolzano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19Le linee guida politiche per il <strong>2009</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20Linee strategiche aziendali per il <strong>2009</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 211.3 LA SOCIETÀ IN TRASFORMAZIONELa struttura e lo sviluppo della popolazione bolzanina . . . . . . . . . . . . . . . 25Immigrazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25Situazione economica delle famiglie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28Occupazione / disoccupazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28Situazione abitativa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29Andamento dei prezzi al consumo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30Gradimento dei servizi pubblici a livello provinciale e cittadino . . . . . . . . . 31Disponibilità di servizi di vario tipo riferiti all’areadell’assistenza sociale a livello provinciale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32CAPITOLO 2 _ I SERVIZI SOCIALI DI ASSB . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 352.1 La RIORGANIZZAZIONE dell’area socio-PEDAGOGICALa riorganizzazione dell’area socio-pedagogica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 362.2 PERSONE A RISCHIO DI POVERTÀAssistenza economica sociale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39Costi e fonti di finanziamento <strong>2009</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 482.3 PRIMA INFANZIAAsili nido . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51Microstrutture . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55Costi e fonti di finanziamento <strong>2009</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 582.4 MINORIServizio sociopedagogico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59Servizio di Educativa domiciliare per minori e le loro famiglie . . . . . . . . . . 70Centro Affidi e Spazio Neutro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70Focolare – Comunità di accoglienza per minori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73Minori stranieri non accompagnati (M.S.N.A.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74Coordinamento strutture socio-pedagogiche Provincia di Bolzano (CRAIS) . . 77Costi e fonti di finanziamento <strong>2009</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 782.5 ADULTIServizio sociopedagogico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79Servizio di assistenza domiciliare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82Consultori familiari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83Help for Job . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 85Sportello Nissà-Care – Consulenza sul lavoro di cura . . . . . . . . . . . . . . . . 90Dipendenze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92Donne in stato di violenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100Costi e fonti di finanziamento <strong>2009</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1056 INDICE


2.6 ANZIANIServizio sociopedagogico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106Servizio Emergenza Anziani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108Servizio di assistenza domiciliare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109Servizio mensa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 112Soggiorni climatici per persone parzialmente o non autosufficienti . . . . . 113Centri di assistenza diurna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114Strutture residenziali per anziani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 116Costi e fonti di finanziamento <strong>2009</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1212.7 HANDICAP E DISAGIO PSICHICOStrutture residenziali e semiresidenziali per persone in situazione di handicap . . 123Strutture residenziali e semiresidenziali per persone con disagio psichico . . . . . 129Servizio di assistenza al posto di lavoro (SAPL) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 132Costi e fonti di finanziamento <strong>2009</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1372.8 INCLUSIONE SOCIALEPersone e famiglie senza dimora . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 138Centri di accoglienza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 140Il servizio assistenza di strada . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 147Servizio di consulenza e centro diurno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 149Servizio di prima consulenza immigrati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 151Sportello di accoglienza e orientamento per donne straniere . . . . . . . . . 152Persone Rom e Sinti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 153Costi e fonti di finanziamento <strong>2009</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1552.9 INDICATORI STORICI DI BASE 2002-<strong>2009</strong>Indicatori storici di base. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 156CAPITOLO 3 _ RISORSE UMANE E FINANZIARIE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1633.1 PERSONALEIl personale aziendale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 164La tutela e la salute dei lavoratori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1803.2 PARTNERSHIP E RISORSEI partner aziendali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 182Le relazioni con i cittadini/utenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 193L‘impatto ambientale a livello locale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 196La gestione delle infrastrutture . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 197La prevenzione e la gestione dei rischi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 199Le risorse finanziarie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2083.3 OBIETTIVI E RISULTATIGli obiettivi strategici del <strong>2009</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 209Le prospettive per il 2010 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2123.4 COSTI DI GESTIONE E ENTRATE A COPERTURAI costi di gestione dell’anno <strong>2009</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 214Le entrate a copertura dei costi <strong>2009</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 217Investimenti per area <strong>2009</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 219Situazione patrimoniale <strong>2009</strong>. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2203.5 LA RICLASSIFICAZIONE DEI COSTI AL VALORE AGGIUNTOIl valore per i lavoratori alle dirette dipendenze di ASSB . . . . . . . . . . . . . 221Il valore per i gestori dei servizi sociali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 222Il valore per i fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 223ALLEGATO A.1 _ FONTI INFORMATIVE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 225ALLEGATO A.2 _ STRUTTURE AZIENDALI. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 227INDICE 7


1L’AZIENDA SERVIZI SOCIALI DIBOLZANO E IL TERRITORIOIN CUI OPERA


1.1PRESENTAZIONE¬ Mission, vision, valori e strategie di ASSBIl <strong>2009</strong> è stato l’anno dedicato all’impostazione del nuovo “Piano degli orientamentistrategici <strong>2009</strong>-2011” di ASSB. Durante il <strong>2009</strong> ASSB si è impegnata e lo farà anche ilprossimo anno, nel riflettere sul proprio ruolo nel contesto delle istituzioni locali, delTerzo Settore e del cittadino, sulla propria organizzazione e sul proprio sviluppo sostenibile.L’orientamento strategico dell’attività di qualsiasi azienda, sia che essa produca beni siache produca servizi, si fonda su:– una mission aziendale– una vision aziendale– dei valori aziendali condivisi.Grafico 1 _ Elementi costitutivi degli orientamenti strategiciMissionVisionValori1StrategiaAZIENDA E TERRITORIOPer dare quindi inizio alla costruzione del nuovo “Piano degli orientamenti strategici<strong>2009</strong>-2011” si è partiti dall’elaborazione di una rinnovata mission, dalla vision e dalladefinizione di valori aziendali sui quali fondare le attività strategiche dei prossimi anni.Di seguito si riportano mission, vision e valori aziendali rinnovati ed elaborati nel corsodel <strong>2009</strong>.MissionUno degli elementi fondamentali di ogni percorso di gestione strategica è sicuramentela definizione della mission aziendale. Essa, infatti, rappresenta il punto di riferimentoimprescindibile per ogni decisione e ogni iniziativa aziendale e, in un certo senso, definiscel’identità di fondo dell’azienda, rendendola riconoscibile ed unica di fronte all’interacomunità e agli stakeholder.10 MISSION, VISION, VALORI E STRATEGIE DI ASSB | 1.1 PRESENTAZIONE


Tabella 2 _ MissionChi siamo?L’Azienda Servizi Sociali di Bolzano (ASSB), ente strumentale delComune di Bolzano, su incarico dello stesso,Cosa vogliamo fare?e perché?gestisce in forma diretta o indiretta i servizi socio assistenziali,attivando adeguati interventi personalizzati su situazioni dibisogno e di sostegno alla famiglia,contribuendo così alla riduzione della povertà, del disagio edell’emarginazione sociale e promuovendo l’autonomia e losviluppo personale dei cittadini.VisionPer giungere alla definizione della mission aziendale è stato necessario definire anchela vision dell’Azienda stessa, cioè la differenza che un’organizzazione e le persone che lacostituiscono vogliono portare nel proprio contesto territoriale. La vision di un’aziendaè il modo in cui essa desidera che il mondo attorno risulti configurato, una volta che siastato trasformato dai suoi significati e dalle azioni che li veicolano. Pertanto essa è strettamenteconnessa con il sistema di valori dell’azienda stessa. Per la costruzione dellavision per il triennio <strong>2009</strong> – 2011 di ASSB ci si è quindi posti la domanda: dove vogliamoarrivare come ASSB?Tabella 3 _ Vision1PRESIDIO, con gli strumentia disposizione,delle conseguenze sullepersone della crisi economicache si sta abbattendoanche nella nostraProvinciaINDIVIDUAZIONE ePREVENZIONE di quelliche sono oggi i nuovi fattoridi crisi e di debolezzadel cittadinoCOSTITUZIONE di reti direlazioni tra individui ecomunità, evitando isolamentoe solitudineDove vogliamo arrivare?PROMOZIONE di solidipercorsi di inclusionegarantendo a tutti pariopportunità di accessoORGANIZZAZIONE edEROGAZIONE di prestazionidi beni e serviziche non si limitino asoddisfare passivamentebisogni di tipo risarcitorioo assistenziale, mabensì condizionata allapartecipazione attivanella società.RESPONSABILIZZAZIONEdelle persone versocomportamenti attivi estili di vita responsabili,prevenendo situazioni dibisogno dovute a eventifisiologici (infanzia,maternità, vecchiaia),patologici (malattia,infortunio, disabilità)o anche a particolarisituazioni economiche(disoccupazione, finelavoro ecc.).AZIENDA E TERRITORIOASSB vuole quindi arrivare ad essere OSSERVATORIO DEL TERRITORIO in grado di contribuire all’adozionedi nuove politiche sociali al fine dell’utilizzo delle risorse in un’ottica di responsabilità sociale.1.1 PRESENTAZIONE | MISSION, VISION, VALORI E STRATEGIE DI ASSB 11


Valori aziendali: In cosa crediamo? Cosa vogliamo perseguire?A cosa ci atteniamo?Di seguito sono descritti i valori aziendali ai quali tutto il personale deve attenersi nello svolgimentodelle proprie attività e che costituiscono il fondamento della cultura aziendale.Grafico 4 _ Valori aziendaliCentralitàdellapersonaRispettoe coinvolgimentodella famigliaCulturadellapartecipazioneRispettodell’eticaprofessionale1AZIENDA E TERRITORIO1. Centralità della personaIl primo tra i valori di ASSB è la centralità della persona: ASSB presta attenzione nonsolo al bisogno ma alla persona che ne è portatrice. Tutta l’attività aziendale deve quindiconformarsi all’insieme delle esigenze (materiali, culturali, relazionali e spirituali) dellapersona.2. Rispetto e coinvolgimento del nucleo familiareLa famiglia rappresenta il nucleo primario intorno al quale si addensa la vita sociale,capace di trasmettere al singolo il primo impulso al sentimento della solidarietà, quindinucleo primario in grado di tutelare i deboli e di scambiare protezione e cura, perchésistema di relazioni, in cui i soggetti non sono solo portatori di bisogno, ma anche disoluzioni, stimoli e innovazioni.3. Cultura della partecipazioneLa comunità rappresenta una rete fatta di persone, famiglie, piccole comunità, associazioni,imprese profit e non, volontariato, cooperative che alimenta il senso di responsabilitàcivile, la fiducia e la solidarietà reciproca. I corpi sociali non sono elementi espropriatividell’individualità, ma luoghi in cui la dinamica delle relazioni aiuta ciascuna personaa crescere e a maturare coscienza di sé e delle proprie potenzialità.12 MISSION, VISION, VALORI E STRATEGIE DI ASSB | 1.1 PRESENTAZIONE


4. Rispetto dell’etica professionaleL’Azienda garantisce comportamenti responsabili, etici, professionali rispettando i valori di:– affidabilità – mantenendo e sviluppando adeguati livelli di professionalità anchequando agisce tramite Terzi;– sostenibilità – conseguendo gli obiettivi prestabiliti e raggiungendo i risultati attesinonché impiegando nel modo migliore le proprie risorse (efficienza ed efficacia);– flessibilità – osservando il contesto interno ed esterno in cui opera e, pur nei limitiintrinseci al suo status di ente pubblico, si impegna nell’adeguare il proprio comportamentoe l’uso delle risorse ai cambiamenti;– trasparenza – la trasparenza dell’azione di ASSB è verso l’interno, rispetto al propriopersonale, ai colleghi, alle azioni che realizza, e verso l’esterno, rispetto alle istituzionied al cittadino. Il presupposto di un’azione trasparente verso l’esterno è un’azione trasparenteverso l’interno. ASSB tende al potenziamento della comunicazione internaanche al fine di migliorare quella esterna. ASSB garantisce la libera circolazione delleidee e delle informazioni sulle procedure, sulle risorse e sui risultati, la visibilità e lacomprensibilità del processo decisionale, internamente ed esternamente all’Azienda.ASSB assicura coerenza e consequenzialità nel suo operato rispetto alle decisioni assunte.Pianificazione strategicaCome qualunque politica pubblica, anche la pianificazione strategica è un processo suddivisoin diverse fasi: la fase che riguarda la definizione degli obiettivi e la progettazionedelle politiche e degli interventi, la fase di attuazione degli interventi previsti, infine lafase di valutazione e rendicontazione di quanto è stato realizzato nell’ambito della pianificazionestrategica.1Grafico 5 _ La pianificazione strategicaValutazione e rendicontazioneAttuazione interventiPianificazionestrategicaDefiinizione obiettiviProgettazioni politiche e interventiAZIENDA E TERRITORIO1.1 PRESENTAZIONE | MISSION, VISION, VALORI E STRATEGIE DI ASSB 13


della collettività, l’attenzione alle esigenze degli immigrati, l’approccio politico integrato,la prevenzione del disagio, l’analisi di possibili fenomeni sociali futuri, il miglioramentodel benessere e la messa in atto di interventi e servizi dedicati alle persone non più autosufficienti;b) l’avvio dei lavori per l’elaborazione del “Piano sociale della qualità della vita per la cittàdi Bolzano <strong>2009</strong>-2011” che va anch’esso in questa direzione;c) la normativa provinciale sull’assistenza a persone non autosufficienti (L.P. 09/2007),che impatta in due modi: da un lato, estendendo l’onere assistenziale dall’ente pubblicoalla famiglia, essa sviluppa nella comunità non solo la consapevolezza dei propri bisognie diritti, ma anche una necessaria attivazione personale per trovare privatamente soluzioni;dall’altro pone ASSB in un regime di “quasi-mercato”, in cui essa agisce sia comeregolatrice di un sistema a cui partecipano vari attori, sia come erogatrice di prestazionial pari di altri soggetti;d) i “piani di settore” che ASSB e Comune hanno adottato e che rappresentano propriamenteun processo di pianificazione sociale che modifica il ruolo di ASSB quale entegestore dei servizi sociali, trasformandola da autorità a partner della rete, con lo svolgimentodi una funzione di guida che si pone a metà “tra il dialogico e l’autoritario”;e) l’analisi di fenomeni legati al settore “Lavoro”, “Sviluppo di comunità” e alla “Violenzasugli anziani” che hanno portato l’ASSB all’elaborazione di documenti di approfondimentospecifici, strumenti che aiutano nell’analisi dei bisogni e rappresentano un momentofondamentale per la realizzazione di interventi efficaci.1L’assetto organizzativo di ASSB nel corso del <strong>2009</strong> non ha subito modifiche rispetto al2008; è rimasto quindi invariato l’organigramma che prevede al vertice il Direttore Generale,al quale fanno capo tre ripartizioni con relativi uffici e personale dirigente, e alcuniuffici di staff.¬ Assetto organizzativoAZIENDA E TERRITORIOGià nel 2008 e nel corso di tutto il <strong>2009</strong> è però iniziata una riflessione da parte dellaDirezione Generale in accordo con l’Assessorato comunale alle politiche sociali, circa lanecessità di modificare l’organizzazione in modo da renderla più focalizzata sui servizisociali e sulle loro esigenze, con una struttura amministrativa snella, in cui siano megliodistinte le funzioni strategiche, consulenziali, di indirizzo e di controllo, dalle funzionigestionali e amministrative di service agli uffici sociali.Questa riflessione, effettuata nel corso del <strong>2009</strong>, ha dato luogo ad una analisi dei puntidi forza e dei punti critici e alla ricerca di possibili soluzioni organizzative migliorative perogni ufficio.1.1 PRESENTAZIONE | ASSETTO ORGANIZZATIVO 15


È stato quindi presentato alla Giunta comunale il progetto relativo al nuovo organigrammae funzionigramma aziendale. Essendo però la realizzazione definitiva della riorganizzazionefortemente vincolata alle risorse economiche che in questo momento scarseggiano,la riorganizzazione (approvazione del Regolamento di organizzazione e dellanuova pianta organica) ha trovato approvazione nel mese di marzo 2010 solo per la parteriguardante i servizi sociali e non per la sede amministrativa, per la quale la decisioneè stata rimandata.Grafico 6 _ Organigramma dell’ASSB – <strong>2009</strong>Direttore GeneraleUfficio di Direzione(staff)Ufficio Finanze eContabilità (staff)RipartizioneUffici AmministrativiRipartizioneDistretti SocialiRipartizioneCase di RiposoUfficioServizi alla FamigliaUfficio Servizi a Personein Situazione di Handicape Disagio Psichico1AZIENDA E TERRITORIOUfficioGestione del PersonaleUfficioLegaleUfficio DistrettoDon BoscoUfficio DistrettoEuropa-NovacellaCasa di RiposoDon Bosco eVilla EuropaCasa di RiposoVilla Serena eGrieserhofUfficioAppalti e PatrimonioUfficio DistrettoCentro-Piani-RencioCasa di RiposoVilla ArmoniaUfficio DistrettoOltrisarco-AslagoUfficio DistrettoGries-S.Quirino16 ASSETTO ORGANIZZATIVO | 1.1 PRESENTAZIONE


¬ Sedi, dislocazione e numero di personale dipendenteLa presenza delle sedi di ASSB sul territorio (vedasi elenco allegato a pagina 227) rispondeall’esigenza di avvicinare il più possibile i servizi al cittadino senza costringerlo adeccessivi spostamenti. Ciò vale soprattutto per i servizi di base ed in particolare per idistretti, presenti in ciascun quartiere della città. Nel corso del <strong>2009</strong> ASSB ha avviato unnuovo Asilo Nido “Il Quadrifoglio” in Via del Parco – Quartiere Aslago - Oltrisarco.Di notevole impatto sui servizi sociali, ed in particolare sui distretti Europa - Novacella eDon Bosco, è stata la creazione e il popolamento delle nuove zone abitative Firmian e Casanova.Dal punto di vista urbanistico esse fanno capo al quartiere Don Bosco. Dal puntodi vista sociale, l’arrivo di un numero molto elevato di abitanti nuovi o trasferiti, comportaun impatto sul distretto sociale competente territorialmente (Don Bosco appunto)rilevante: la creazione di nuove zone abitative, in parte dedicate all’edilizia sociale,richiede molto impegno da parte dei servizi sociali per lo sviluppo del senso di comunitàe spesso comporta un cambiamento dei referenti (assistenti sociali e educatori) riconducibileallo spostamento delle famiglie in città e in taluni casi anche un aumento delleprese in carico da parte dei servizi. Per tali motivi nel corso del <strong>2009</strong> è stata ridistribuitala competenza territoriale del distretto sociale Don Bosco, che ha ceduto alcune vie allacompetenza territoriale del distretto Europa - Novacella, in modo da rendere il carico dilavoro sociale più sostenibile e potersi concentrare sulle nuove zone abitative Firmian eCasanova.Gradualmente nel corso del <strong>2009</strong> sono quindi passate le competenze di alcune vie cittadinedal distretto socio-sanitario Don Bosco al distretto socio-sanitario Europa - Novacella.Le vie interessate sono: via Cagliari, via Genova dal n. 40 e dal n. 25, via Palermo dal n.72, via Brescia e via Udine, via Milano dispari dal numero 101 al 131, pari dal 164 in poi,via Sorrento (tutta), via del Ronco (tutta), via Gutenberg (tutta) e viale Europa dispari dal21 in poi, pari dal 104 in poi.1AZIENDA E TERRITORIO1.1 PRESENTAZIONE | SEDI, DISLOCAZIONE E NUMERO DI PERSONE 17


La dotazione di personale dell’ASSB si suddivide sulle sedi di lavoro come segue.Tabella 7 _ Dotazione di personale dipendente per sede di lavoro – <strong>2009</strong>Personale N. operatori %Case di riposo e centri di degenza 319 34,2%Distretti socio-sanitari 216 23,2%Ufficio Handicap e relative strutture 174 18,6%Ufficio Servizi alla famiglia e relative strutture 156 16,7%Sede centrale di via Roma 58 6,2%Centri di assistenza diurna anziani 10 1,1%Totale 933 100,0%1AZIENDA E TERRITORIO18 SEDI, DISLOCAZIONE E NUMERO DI PERSONE | 1.1 PRESENTAZIONE AZIENDA


POLITICHE E STRATEGIE1.2¬ Il rapporto tra ASSB e Comune di BolzanoL’Azienda Servizi Sociali di Bolzano è un ente strumentale del Comune di Bolzano. Talestrumentalità deriva dalla delega da parte del Comune della quasi totalità delle propriecompetenze sociali all’ASSB e si concretizza nel sistema di programmazione e controlloda un lato, e nel sistema di finanziamento dall’altro.Il sistema di programmazione e controllo aziendale ha ciclicità annuale e discende daglistrumenti di pianificazione strategica pluriennale del Comune e dalle linee strategicheannuali. È sulla base di tali indirizzi che l’ente strumentale ASSB programma la propriaattività annuale, contribuendo così attivamente, insieme ad altri soggetti pubblici e privati,alla realizzazione delle politiche per lo sviluppo della città.Il sistema di finanziamento prevede che a fronte dell’attività programmata dell’ASSB, ilComune si impegni ad erogare, a cadenze prestabilite, l’importo corrispondente al volumecomplessivo di spesa per l’erogazione dei servizi. Il Comune assolve così il ruolodi interlocutore unico per i finanziamenti di ASSB, anche qualora la fonte originaria delfinanziamento sia la Provincia Autonoma di Bolzano, come avviene per alcuni dei servizigestiti da ASSB.Le regole di questi sistemi sono contenute in una serie di documenti che disciplinanoquindi il rapporto tra le due amministrazioni. Tali documenti, disponibili sul sito internetaziendale, sono:– l’Accordo Quadro, approvato nel 1999, che disciplina i rapporti di natura finanziaria,patrimoniale e informativa tra ASSB e Comune;– il Contratto di servizio, approvato annualmente dalla Giunta comunale, che definiscegli obiettivi annuali di ASSB e le relative risorse finanziarie che il Comune mette adisposizione.1AZIENDA E TERRITORIOConcretamente, le attività svolte dal Comune nell’ambito delle sue funzioni nei confrontidell’ASSB sono molteplici. Il Sindaco presenta ufficialmente la domanda di finanziamentoper i servizi delegati dalla Provincia con il direttore Generale, così come il rendicontofinanziario e la domanda di contributo alla Provincia per le spese necessarie ai servizi dicompetenza comunale. La Giunta Municipale approva i regolamenti dei servizi, approvaannualmente gli obiettivi dell’ASSB e il suo budget complessivo. Le funzioni di controllosull’ASSB sono esercitate dall’Assessore attraverso una serie di incontri a scadenze programmateoltre a numerosi incontri ad hoc: nel <strong>2009</strong> l’Assessorato comunale alle politichesociali e il suo staff hanno incontrato la direzione di ASSB 37 volte, nell’ambito di riunioniperiodiche prefissate; numerosi sono stati anche gli incontri ad hoc per discuteredi obiettivi e valutare lo stato di realizzazione dell’attività. La Direzione generale di ASSBha partecipato a tre incontri in Consiglio comunale, a quattro incontri in Commissioneconsiliare alle politiche sociali e a due in Giunta comunale.1.2 POLITICHE E STRATEGIE | IL RAPPORTO TRA ASSB E COMUNE DI BOLZANO 19


¬ Le linee guida politiche per il <strong>2009</strong>La programmazione degli obiettivi annuali per il <strong>2009</strong> di ASSB è iniziata nella primavera/estate del 2008 e si è basata su linee guida politiche formulate dall’Assessore comunalealle Politiche Sociali e gestionali del Direttore di ASSB. Gli obiettivi programmati per il<strong>2009</strong> mirano a perseguire quanto indicato in tali linee guida. Essi sono rendicontati nelcapitolo 2 di questo bilancio sociale, a cui si fa rinvio. Le linee guida politiche date dall’Assessorecomunale alle politiche sociali per il <strong>2009</strong> sono state:1. Piano di sviluppo strategico / Piani di settoreL’Azienda dei Servizi Sociali deve concorrere all’attuazione delle progettualità che sviluppanoe preservano la buona qualità dei servizi sociali sancite nel piano di sviluppo strategicodella città di Bolzano “Idee 2015” ed intraprendere le iniziative previste nei pianidi settore approvati nel corso dell’ultimo biennio 2007/2008. Lo stato di attuazione deipiani di settore sarà oggetto di riunioni periodiche con gli attori sociali che a livello localeconcorrono all’attuazione degli stessi.1AZIENDA E TERRITORIO2. Attuazione della legge provinciale sulla non autosufficienzaDal 1. gennaio 2008 la legge provinciale n. 9/2007 sulla non autosufficienza troverà pienaattuazione modificando in modo sostanziale quello che è l’intero sistema di welfare.All’Azienda Servizi Sociali si chiede di gestire l’impatto che la stessa avrà sulla popolazionenon autosufficiente di Bolzano così come sull’organizzazione aziendale, anche attraversoun monitoraggio sui bisogni di assistenza delle persone e gestendo i mutamenti che essaprodurrà e concordando con l’Assessorato eventuali riassetti organizzativi dei servizi erogati,conseguentemente all’avvio di una situazione di quasi mercato.3. Riassetto degli ambiti di competenza dei distretti Don Bosco ed Europa - NovacellaLa realizzazione dei nuovi quartieri Firmian e Casanova impone una ridefinizione dell’ambitodi competenza del distretto sociale di Don Bosco che si estenderà verso sud e conseguentementedel distretto sociale di Europa - Novacella che amplierà il suo bacino diriferimento.4. Organizzazione, gestione economica e assetto patrimoniale – DecennaleMigliorare ed aggiornare l’organizzazione aziendale formulando proposte gestionali dimiglioramento/innovazione qualitativa idonee a rispondere alle nuove esigenze espressedalle nuove sfide secondo criteri di qualità, di responsabilità sociale e sfruttando l’apportodelle nuove tecnologie. Perseguire una gestione improntata ai criteri di economicitàe di responsabilità sociale rispetto agli acquisti ed al consumo delle risorse nel rispettodell’ambiente. Ricognizione dell’assetto patrimoniale in dotazione all’azienda in un otticadi perseguire un contenimento dei costi legati a locazioni in essere. Il <strong>2009</strong> segneràil decimo anno dalla costituzione dell’Azienda Servizi Sociali (settembre 1999) che andràcontraddistinto con un evento che coinvolga la città e che promuova anche una riflessionesulla recente storia sull’evoluzione dei fenomeni sociali ed il conseguente percorso disviluppo dei servizi sociali della città.20 LE LINEE GUIDA POLITICHE PER IL <strong>2009</strong> | 1.2 POLITICHE E STRATEGIE


5. PersonaleRiconoscendo il fondamentale apporto del fattore umano e relazionale per chi operanell’ambito sociale, unitamente alle crescenti responsabilità connesse all’espletamento difunzioni da parte di tutti gli operatori sociali, si invita l’Azienda a promuovere iniziative dimiglioramento della qualità sul posto di lavoro e di conciliazione dei tempi vita/lavoro.6. Anno <strong>2009</strong>: trends e nuove sfide– Interventi di sostegno alla famiglia– Parità di accesso ai servizi per tutti i bambini e bambine– Azioni inclusive nei confronti di Sinti ed immigrati– Casa Sicura e connesso tema del maltrattamento degli anziani– Seconde generazioni– Forme “nuove” di servizi di tregua per famiglie con a carico persone diversamente abili¬ Linee strategiche aziendali per il <strong>2009</strong>Le linee strategiche aziendali prendono spunto dalle linee guida politiche e vengono radicateall’interno del piano strategico aziendale per dar maggior risalto allo sviluppo eall’efficacia degli obiettivi che verranno inseriti poi nel contratto di servizio. Compete poiai singoli dirigenti individuare le migliori forme per poter dare avvio alla realizzazionedi obiettivi strategici e specifici in ordine alle priorità che vengono indicate nelle lineestrategiche aziendali. Per il <strong>2009</strong> le linee strategiche della Direzione generale erano leseguenti:11. Organizzazione1.1 Sviluppare ulteriormente la qualità attraverso:– l’avvio dei progetti di miglioramento emersi nelle valutazioni secondo il modello CAF(“Common Assessment Framework”) e inserirli nella programmazione e pianificazione;– l’avvio di un’analisi in tutti settori della percezione collegata al cliente interno perindividuare spazi di miglioramento e migliorare la performance delle aspettative reciproche;– la continuazione dello sviluppo della qualità individuando dei settori di eccellenzaavviando ricerca/sviluppo e promozione di best practice.AZIENDA E TERRITORIO1.2 Sviluppare l’innovazione attraverso:– l’implementazione e l’utilizzo di strumenti innovativi/tecnologici per la gestione delpersonale, degli immobili e delle nuove tecnologie;– l’aumento dei processi di automazione nelle strutture per favorire l’accesso ad utentidisabili, inabili;– l’avvio di un ripensamento del ruolo del Servizio sociopedagogico distrettuale e unaverifica sul sistema organizzativo che vada a definire con maggior attenzione carichidi lavoro, presa in carico, apertura e chiusura casi, costruzione di ipotetiche graduatoriedegli accessi ai servizi sociali, anche ambulatoriali, in funzione di priorità e criteriben stabiliti. Tale analisi deve inoltre prevedere la possibilità di istituire una figura1.2 POLITICHE E STRATEGIE | LINEE STRATEGICHE AZIENDALI PER IL <strong>2009</strong> 21


unica di assistente sociale per la famiglia e gli adulti, individuando al proprio internosoluzioni adeguate per rispondere con professionalità alla tutela dei minori ed al sostegnodella famiglia e degli anziani.1.3 Avviare il consolidamento dei servizi attuali attraverso:– l’avvio di un ripensamento dell’organigramma e delle competenze trasversali che peril funzionamento dell’Azienda sono necessari, ma che non ricadono in nessuna delleunità organizzative attuali. Tale necessità deve riuscire a migliorare l’assetto aziendaledi un’organizzazione che cresce di misura, di responsabilità e di complessità,ma nello stesso tempo deve mantenere la capacità di rispondere in forma flessibile eopportuna alle esigenze della popolazione;– l’individuazione dei passi in accordo con la Sanità per modificare lo stradario dei distrettiNovacella e Don Bosco;– la previsione delle risorse necessarie per la nuova sede centrale, che durante il<strong>2009</strong>/2010 potrebbe essere la definitiva.2. <strong>Sociale</strong>/Culturale1AZIENDA E TERRITORIO2.1. Piani di settoreApprofondire la situazione dei piani di settore e dei piani di lavoro aziendali da parte deireferenti di area e verificare in che modo integrarli con nuovi obiettivi o nuove misureche favoriscano la risposta a problemi emergenti. Tale analisi dovrà tenere in considerazione:– l’avvio della “Pflegesicherung” su tutto il settore assistenziale ed il conseguente impattosui servizi e sulle prestazioni finora apportate (ass. domiciliare, servizio sociopedagogico);– rinforzare il lavoro con gli adolescenti organizzando una regia degli interventi sullacittà;– promuovere servizi collegati alla sicurezza degli anziani e ad un’analisi della loro situazionedi vita soprattutto monitorando il tema dei maltrattamenti a loro carico;– continuare con la progettazione di nuovi servizi per i disabili e le persone con disturbipsichici e che hanno bisogno di accompagnamento dopo l’uscita dalle struttureassistenziali. Si chiede inoltre di approfondire due aree di interesse della Comunità eipotizzare degli interventi specifici in questi settori.2.2. LavoroNell’ambito del lavoro pur non essendo una tematica specificamente sociale, l’ASSB nelsuo ruolo istituzionale e di datrice di lavoro si deve occupare di sostenere l’inserimentodi persone ed evitare meccanismi collegati all’assistenzialismo e alla povertà diffusa. Sichiede quindi di:– avviare un’analisi e un progetto per la costruzione in ASSB di un centro unico di analisidelle competenze professionali e il corretto collocamento di persone che provengonoda varie realtà sociali/personali/patologiche/di disabilità (con azioni di formazione eaccompagnamento al lavoro).22 LINEE STRATEGICHE AZIENDALI PER IL <strong>2009</strong> | 1.2 POLITICHE E STRATEGIE


2.3 FamigliaLa famiglia è un ulteriore settore che deve essere inserito con una programmazione piùspecifica di interventi e per tale motivo, si chiede di:– costruire percorsi ad hoc di azioni che vadano a sostenere adulti nel loro ruolo genitorialee i bambini/ragazzi nell’affrontare i propri compiti evolutivi, sia con proposteche possono essere realizzate all’interno delle strutture già esistenti, sia attraversoconsulenze, che vadano a sostenere coppie nel loro compito educativo;– avviare progetti che contemplino la dimensione sociale e comunitaria dell’intergenerazionalità.3. Comunicazione3.1 Favorire un accesso unico alle informazioni vista la numerosità dei servizi nella cittàe l’orientamento all’utente.3.2 Avviare manifestazioni di tipo culturale, informativo e promozionale collegate aldecennale di ASSB e programmare un evento specifico che coinvolga la cittadinanza.4. Finanze / Sostenibilità4.1 Verificare la possibilità di costruire un “cruscotto” gestionale delle finanze, con unaverifica non solo delle spesa ordinaria, ma anche dell’andamento delle spese del personaleper “competenza”, almeno due volte all’anno.4.2 Individuare il ruolo delle ripartizioni nell’ambito della verifica dei flussi finanziari edei controlli sulle spese.4.3 Avviare degli investimenti accurati che tengano presente l’ambiente e le linee indicatedal libretto sulla Responsabilità <strong>Sociale</strong> d’Impresa dell’ASSB.4.4 Individuare con maggior precisione gli ambiti “commerciali” o di “quasi mercato”dell’ASSB e sviluppare funzioni promozionali (collegato alle prestazioni sociali e a quelleproduttive di beni)5. Risorse umane1AZIENDA E TERRITORIO5.1 Verificare l’esito del ricollocamento del personale e individuare strategie centrali diricollocamento partendo dalle problematiche emergenti.5.2 Promuovere momenti di formazione dei dirigenti sulla leadership e sulla gestionedelle risorse umane5.3 Realizzare un progetto sulla somministrazione di lavoro, per verificare la possibilitàdi rendere “meno precaria” la situazione dei dipendenti precettati.5.4 Mantenere alta l’attenzione alla RSI e alle azioni che sostengono questo modello digovernance dell’ASSB. Incentivare un’architettura gestionale che porti a sostenere i patrimonidella qualità della vita (salute, benessere e qualità ambientale).5.5. La regia nella pianificazione della formazione e gestione deve essere sostenutatenendo in considerazione le diverse esigenze dei servizi.1.2 POLITICHE E STRATEGIE | LINEE STRATEGICHE AZIENDALI PER IL <strong>2009</strong> 23


1.3LA SOCIETÀ IN TRASFORMAZIONE“Per conquistare una qualità di vita migliore occorreacquisire la consapevolezza di ciò che la pone a rischio”Ministero della Salute, 2006Con “qualità della vita” si identifica un concetto oggi molto utilizzato, ma a cui – vista lamolteplicità degli aspetti che il termine sottende – risulta difficile dare una definizioneesauriente. Si potrebbe però dire che “…l’espressione “qualità della vita” viene sempre piùutilizzata per descrivere sinteticamente il complesso di problemi non soltanto economici,ma anche sociali, ambientali e di relazione che caratterizzano le società moderne….” 1È interessante in questo contesto richiamare anche la “Carta di Ottawa”, che recita: “Lapromozione della salute è il processo che mette in grado le persone di aumentare il controllosulla propria salute e di migliorarla. Per raggiungere uno stato di completo benesserefisico, mentale e sociale, un individuo o un gruppo deve essere capace di identificaree realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i propri bisogni, di cambiare l’ambientecircostante o di farvi fronte. La salute è quindi vista come una risorsa per la vita quotidiana,non è l’obiettivo del vivere. La salute è un concetto positivo che valorizza le risorsepersonali e sociali, come pure le capacità fisiche. Quindi la promozione della salute non èuna responsabilità esclusiva del settore sanitario, ma va al di là degli stili di vita e puntaal benessere.” 21AZIENDA E TERRITORIOIl punto di partenza per qualsiasi analisi sull’argomento è costituito dall’individuazionedelle aree tematiche in cui scomporre il concetto di “qualità di vita” sulla cui baseproporre i relativi indicatori sociali. Gli argomenti più frequentemente considerati dagliesperti sociologi riguardano:– le caratteristiche demografiche della popolazione e la struttura familiare(composizione nuclei, invecchiamento della popolazione, immigrazione…);– la situazione economica;– le caratteristiche del mercato del lavoro (occupazione/disoccupazione);– il disagio sociale;– le condizioni di salute;– la qualità e la tutela dell’ambiente (naturale e costruito);– il clima;– la situazione abitativa;– la sicurezza pubblica;– il tempo libero e la cultura;– la disponibilità di servizi di vario tipo (assistenza, sanità, trasporti, esercizi commercialiecc.);– la partecipazione;– le relazioni interpersonali.1 Silvia Rota: (2000), Indicatori sociali e di qualità della vita. Dispensa del corso di sociologia urbana2 Prima conferenza internazionale sulla salute, Ottawa, Ontario Canada, novembre 198624 LA SOCIETÀ IN TRASFORMAZIONE | 1.3 LA SOCIETÀ IN TRASFORMAZIONE


In questo <strong>Bilancio</strong> <strong>Sociale</strong>, pur non pretendendo di dare in poche pagine una visionecompleta del livello di “qualità della vita” della Provincia e/o della Città di Bolzano, siritiene opportuno contestualizzare i dati che sono presentati nei prossimi capitoli, richiamandoin particolare alcune tematiche sopra esposte per comprendere meglio ipresupposti sociali che da un lato influenzano la qualità della vita, dall’altro determinanol’accesso ai servizi e la richiesta di interventi contenuti nella domanda. Per i motivisopra esposti si forniscono i dati seguenti.¬ La struttura e lo sviluppo della popolazione bolzanina 3Dalla statistica ufficiale della popolazione, in data 31.12.<strong>2009</strong> risultavano residenti aBolzano 103.058 persone, aggregate in 47.712 famiglie. Il 52,2% dei residenti sono donne(53.816) a fronte di 49.242 uomini (47,3%). Rispetto all’anno 2008, la popolazione diBolzano è aumentata di 1.139 unità (+1,1%), dovendosi peraltro ricondurre tale incrementodemografico esclusivamente al saldo migratorio. Anche il numero delle famiglieè cresciuto di 1.503 unità.L’invecchiamento progressivo della popolazione richiede un’attenzione particolare, perchéil dato è in continuo aumento. Il trend è ormai consolidato: si vive di più, ma rispettoal passato l’anziano spesso è solo, in quanto può contare sempre meno sull’appoggio difigli, nipoti, parenti.Il 22,6% della popolazione ha più di 65 anni (nel 2004 era il 21%). Il quartiere “più vecchio”è Europa - Novacella, con una percentuale del 28,3% di persone con 65+ anni e del13,5% con 75 anni e più; segue poi Gries - S. Quirino con il 23,9% ed il 11,7%. Nei quartieriDon Bosco, Centro - Piano - Rencio e Oltrisarco - Aslago la percentuale di persone con piùdi 65 anni è inferiore alla media cittadina di 22,6%.Il quartiere “più giovane” invece è Oltrisarco - Aslago con un’età media di 42,2 anni controi 46,9 anni di Europa - Novacella (Comune di Bolzano – Andamento e struttura dellapopolazione di Bolzano e dei suoi quartieri).1AZIENDA E TERRITORIO¬ ImmigrazioneIn data 31.12 <strong>2009</strong> risultano iscritti nei registri anagrafici del Comune di Bolzano 12.524stranieri 4 con un aumento del 8,8% rispetto all’anno 2008 (dal 2007 al 2008 l’aumentoera stato del 13,5%, dal 2006 al 2007 del 12,8%,). Si tratta di un aumento considerevole,ma comunque inferiore rispetto agli anni precedenti. La percentuale di popolazione residentestraniera rispetto al totale della popolazione della città risulta essere il 12,15%.Rispetto al territorio provinciale si registra a Bolzano la maggiore concentrazione di stranieri.Qui, infatti, vive ca. un terzo di tutti gli stranieri presenti in Provincia.3 Nel presente capitolo si fa sempre riferimento al dato tratto dai registri anagrafici del Comune.4 In questo contesto sono considerati “stranieri” gli immigrati residenti di nazionalità estera, quindi provenientisia da paesi appartenenti all’UE (esclusa l’Italia) sia da paesi non appartenenti all’UE. Si specifica che perle statistiche demografiche comunali, i cittadini stranieri residenti a Bolzano che hanno nel corso del tempo acquisitola cittadinanza italiana, non saranno più considerati “stranieri”, bensì residenti a Bolzano di cittadinanzaitaliana e semplicemente nati altrove. Si considerano invece “immigrate” le persone provenienti dall’estero, daaltra provincia italiana nonché da altro paese altoatesino.1.3 LA SOCIETÀ IN TRASFORMAZIONE | LA STRUTTURA E LO SVILUPPO DELLA POPOLAZIONE DI BOLZANO / IMMIGRAZIONE 25


Grafico 8 _ Popolazione straniera a Bolzano140001200010000800060008.997910.1479,911.51411,312.52412,15n. stranieri residenti% stranieri4000200002006 2007 2008 <strong>2009</strong>A livello provinciale, la quota percentuale di stranieri sulla popolazione complessiva èpari al 7,3% (dato ASTAT al 31.12.2008, dato ASTAT <strong>2009</strong> non ancora disponibile al momentodella redazione del presente documento). Tale incidenza supera la media nazionale(5,8%), ma è comunque inferiore alla media delle regioni italiane del nord, mentre inostri stati confinanti di Svizzera (21,1%), Austria (10,3%) e Germania (8,8%) registranoquote percentuali decisamente più elevate (Eurostat, stime 2008).1AZIENDA E TERRITORIOIl 55,1% degli stranieri presenti a Bolzano sono europei, il 19,3% africani, il 17,2% asiatici,l’8,2% americani e il 0,2% dell’Oceania/Apolidi. Complessivamente, l’81,2% degli stranierisono cittadini extracomunitari (Comune di Bolzano – Andamento e struttura dellapopolazione di Bolzano e dei suoi quartieri).Grafico 9 _ Provenienza dei cittadini stranieri residenti nella città di Bolzano – 2007-<strong>2009</strong>4037 36,8 36,320,3 19,7 19,38 8 8,22007302018,7 18,9 18,82008<strong>2009</strong>15,9 16,4 17,2 0,1 0,2 0,2100UEPaesi europei esterni all’UEAfricaAmericaAsiaOceania / Apolidi26 IMMIGRAZIONE | 1.3 LA SOCIETÀ IN TRASFORMAZIONE


Come indica il grafico soprastante la popolazione straniera europea rimane in sostanzastabile. Si registra, invece, un calo di un punto percentuale rispetto al 2007 della popolazionestraniera proveniente dall’Africa e un netto aumento degli stranieri provenientidall’Asia (+1,3% rispetto al 2007) (Comune di Bolzano – Andamento e struttura dellapopolazione di Bolzano e dei suoi quartieri).Mettendo in relazione il numero di cittadini stranieri residenti sul territorio cittadinoper provenienza con il numero di essi in assistenza economica per zona di provenienza,emerge che il 22% dei cittadini di provenienza africana (in particolare Marocco, Tunisia),il 17,3% degli asiatici (in particolare Pakistan, Afghanistan), l’11,2% degli europei nonappartenenti all’UE (in particolare Albania, Moldavia, Macedonia), l’11% di quelli di provenienzasudamericana (in particolare Perù) e il 4,5% dei cittadini provenienti da paesiappartenenti all’UE (in particolare Romania) presenti sul territorio cittadino, si rivolgonoai distretti per richiedere l’assistenza economica. Ciò significa che sono in particolare icittadini appartenenti alle comunità marocchine, tunisine, pakistane ed afgane a rivolgersiai servizi sociali per richiedere l’assistenza economica, mentre albanesi, moldavi,macedoni e peruviani, nonché rumeni risultano essere proporzionalmente più autonomie meno bisognosi di sostegno economico.Grafico 10 _ Rapporto fra il numero di stranieri assistiti dall’assistenza economica per provenienza e il totaledei connazionali residenti a Bolzano – <strong>2009</strong>500045451400030002000100001054,5%235151111,2%241753222% 11211%1021216037417,3% 310%30Assistitin. cittadini stranieri residentia Bolzano per provenienzaUE (Italia esclusa)AZIENDA E TERRITORIOPaesi europei esterni all’UEAfricaAmericaAsiaApolidiNel <strong>2009</strong> sono immigrate a Bolzano 3.402 persone, ovvero il 4% in meno rispetto all’annoprecedente. Dai dati statistici emerge che il trend dell’immigrazione è in calo (dal 2007 al2008 l’aumento del movimento immigratorio era stato del 15,7%, mentre dal 2006 al 2007era stato riscontrato un calo dello stesso pari al 7,6%).Di questi il 36,2% proviene da un altro comune altoatesino, il 31% da un’altra provinciaitaliana ed il 36,2% dall’estero. Il 3,4% è stato iscritto nei registri anagrafici ad altro titolo.1.3 LA SOCIETÀ IN TRASFORMAZIONE | IMMIGRAZIONE 27


¬ Situazione economica delle famiglieDa un’indagine condotta dall’ASTAT rispetto alla percezione della situazione economicadelle famiglie altoatesine nel <strong>2009</strong>, risulta che il 72,6% di esse ritiene che la propria situazioneeconomica sia rimasta nel <strong>2009</strong> sostanzialmente simile rispetto all’anno precedente.Per il 23,4% è peggiorata, mentre solo il 4,4% ritiene che la propria situazioneeconomica sia migliorata (Astat Info n. 18, 13 aprile 2010).Come evidenzia il grafico sottostante, nel 2008 erano 1,2% in più le famiglie che ritenevanoche la loro situazione economica fosse migliorata, mentre sono in diminuzione nel<strong>2009</strong> (-10,8%) le famiglie che considerano la loro situazione economica peggiore rispettoall’anno precedente.Grafico 11 _ Percezione della propria situazione economica delle famiglie altoatesine nel 2008 e <strong>2009</strong>8072,26060,22008<strong>2009</strong>4034,223,41AZIENDA E TERRITORIO2005,64,4la propria situazioneeconomica èmigliorata (%)la propria situazioneeconomica èrimasta invariata (%)la propria situazioneeconomica èpeggiorata (%)¬ Occupazione / disoccupazioneIl tasso di disoccupazione medio del <strong>2009</strong> della circoscrizione di Bolzano risulta esserepari al 4,7% 5 . Rispetto agli anni precedenti si denota un netto aumento dello stesso. Nel2007 era pari al 3,1%, nel 2008 era del 3,6%. Ciò è riconducibile all’aumento delle personein cerca di occupazione nel 4° trimestre <strong>2009</strong>, che dopo molti anni per la prima volta haraggiunto la quota di 10.000 unità a livello provinciale (ASTAT, n. 14 del 24.03.2010).Il 2,7% degli iscritti all’Ufficio del Lavoro appartengono alla fascia di età 15-19 anni, il 7,8%alla fascia 20-24 anni, il 10,9% alla fascia di età 25-29, il 28,1% a quella fra i 30 e i 49 annie il 22,4% alla fascia 50+.5 Tasso calcolato secondo la definizione dell’osservatorio del mercato del lavoro: disoccupati iscritti/(occupatidipendenti + disoccupati iscritti) considerando solo occupati dipendenti residenti e persone nell’età dai 15 ai 64anni. Questo tasso non corrisponde al tasso di disoccupazione ufficiale.28 SITUAZIONE ECONOMICA DELLE FAMIGLIE / OCCUPAZIONE / DISOCCUPAZIONE | 1.3 LA SOCIETÀ IN TRASFORMAZIONE


Come rappresentato nel grafico seguente, con la disoccupazione crescente aumentaanche il numero degli assistiti mediante prestazioni di assistenza economica. L’indice dipovertà in questo contesto è calcolato come il rapporto fra il numero di assistiti con Redditominimo di integrazione e/o prestazioni di integrazione locazione (e spese accessorie)e il totale della popolazione residente nella Città di Bolzano.Grafico 12 _ Trend di disoccupazione nella circoscrizione di Bolzano 2007-<strong>2009</strong>5433,13,62,3 2,44,72,8Tasso di disoccupazioneCircoscrizione BolzanoIndice di povertà21020072008<strong>2009</strong>¬ Situazione abitativa1Per la stabilità della vita familiare riveste un ruolo importante il titolo di godimentodell’abitazione (su base giuridico-contrattuale o informale, dietro compenso o a titologratuito). Dall’ultima rilevazione statistica utile (censimento popolazione 2001) emergeche a livello provinciale prevalgono gli alloggi di proprietà (73,3% della popolazionevive in alloggio di proprietà), mentre la percentuale delle famiglie in locazione scende a19,5%. 6AZIENDA E TERRITORIONella Città di Bolzano sono 40.964 le abitazioni occupate abitualmente e 1.594 le abitazioninon abitualmente occupate e non occupate per un totale di 42.558 (dato censimento2001). Il 66,3% di questi alloggi risultano di proprietà, mentre il 27,8% sonoalloggi in affitto. 7La spesa media mensile provinciale relativa alla voce di consumo “abitare” ha subito nel2008 (ultimo dato utile) un forte aumento rispetto all’anno precedente. Infatti in medianel 2008 le famiglie altoatesine hanno speso mensilmente 901,28 euro contro i 778,54dell’anno precedente per affitti, mutui, spese collegate al proprio alloggio. 86 Si aggiungono 2,2% in usufrutto, 4% a titolo gratuito e 1% altre forme di godimento.7 5,9% altro titolo di godimento.8 ASTAT, Consumi delle famiglie per gruppi di consumo 2006-2008.1.3 LA SOCIETÀ IN TRASFORMAZIONE | SITUAZIONE ABITATIVA 29


¬ Andamento dei prezzi al consumoPer inflazione si intende l’incremento generalizzato e continuativo dei prezzi dei beni diconsumo. L’indice dei prezzi al consumo è lo strumento statistico che misura le variazioninel tempo dei prezzi di un insieme di beni e servizi, chiamato paniere, rappresentativo deglieffettivi consumi delle famiglie in uno specifico anno. L’indicatore principale è l’indicedei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) che fa riferimento ai consumi dell’interapopolazione presente sul territorio nazionale.In Italia e nella Città di Bolzano il tasso di inflazione ha raggiunto nel <strong>2009</strong> il valore mediodi 0,8%. Come si vede dal grafico sottostante, da gennaio <strong>2009</strong> fino al mese di ottobre<strong>2009</strong> i tassi di inflazione mensili nel capoluogo provinciale hanno corrisposto a grandilinee a quelli registrati a livello nazionale. I mesi di novembre e dicembre <strong>2009</strong> mostranoperò nuovamente grandi differenze, pari a 0,7 punti percentuali. (ASTATinfo 07, 03/2010)Grafico 13 _ Tasso tendenziale dell’inflazione (NIC) nel Comune di Bolzano e in Italia a confronto 2007-<strong>2009</strong>61AZIENDA E TERRITORIO543210-12,621,8 1,7marzo 2007luglio 20072,82,1novembre 20073,72,9marzo 20084,54,13,8 3,8luglio 2008novembre 20081,41,6marzo <strong>2009</strong>0,40,30,5 0,3luglio <strong>2009</strong>novembre <strong>2009</strong>Indice nazionale dei prezzi alconsumo (con tabacchi) NICComune di BolzanoIndice nazionale dei prezzi alconsumo (con tabacchi) NIC30 ANDAMENTO DEI PREZZI | 1.3 LA SOCIETÀ IN TRASFORMAZIONE


¬ Gradimento dei servizi pubblici a livello provinciale e cittadinoDalla ricerca “MonitorCittà” 9 , condotta semestralmente da Ekma Ricerche sui 103 capoluoghidi provincia italiani e nei Comuni che ne fanno richiesta allo scopo di verificare ilgrado di soddisfazione ed i giudizi dei cittadini in merito alla gestione operativa di 23 servizidi pubblica utilità e la percezione degli stessi relativamente alla qualità della vita nelproprio comune di residenza, risulta un’elevata soddisfazione complessiva (1° semestre<strong>2009</strong>: 76,7%, +0,6% rispetto al semestre precedente) dei cittadini bolzanini. La città diBolzano è dal 2004 costantemente al vertice della classifica.Dall’indagine <strong>2009</strong> effettuata recentemente dall’ASTAT a livello provinciale sulla soddisfazionedei cittadini rispetto alla qualità dei servizi offerti dagli enti pubblici presentisul territorio 10 , risulta che i cittadini 11 sono particolarmente soddisfatti dei servizi socialidistrettuali offerti dalle varie comunità comprensoriali della Provincia. Il 94,9% degliintervistati ha, infatti, espresso un giudizio positivo (“molto soddisfatto” o “abbastanzasoddisfatto”), mentre solo il 5,1% si è espresso negativamente (“poco soddisfatto” o “perniente soddisfacente”). I servizi sociali delle comunità comprensoriali (inclusa Bolzano) sicollocano quindi al primo posto della classifica stilata dall’ASTAT nell’ambito della citataindagine.1AZIENDA E TERRITORIO9 L’indagine è articolata in diverse aree di analisi, quali l’analisi dell’immagine del Comune e l’analisi dellasoddisfazione dei cittadini in merito ai servizi di pubblica utilità. Metodo di rilevazione: 81.700 interviste aindividui maggiorenni residenti nei capoluoghi italiani con interviste telefoniche.10 Sono stati considerati (elencati qui in ordine di gradimento): Servizi sociali, Musei provinciali, RAS, Smaltimentorifiuti, Camera di commercio, ACI, Trasporti pubblici extraurbani, RAI, Uffici comunali, Difesa civica, Ufficiprovinciali, Scuola, Servizio sanitario (incl. Ospedali, distretti sanitari), Trasporti pubblici urbani, Fornitura elettrica,INPS, IPES, Uffici finanziari, Servizi Postali, Ferrovie dello Stato, Servizio telefonico di rete fissa (es. Telecom).11 Sono state intervistate telefonicamente 600 persone appartenenti alla popolazione altoatesina di almeno15 anni. Un calcolo di ponderazione ha permesso di riportare i dati rilevati all’intera popolazione altoatesina.1.3 LA SOCIETÀ IN TRASFORMAZIONE | GRADIMENTO DEI SERVIZI PUBBLICI 31


¬ Disponibilità di servizi riferiti all’area dell’assistenza socialePer mettere in relazione e quindi meglio analizzare la rilevanza di Bolzano nel contestoprovinciale, si presenta qui, a livello schematico, una panoramica dei servizi e dellestrutture sociali di vario tipo, della loro capacità ricettiva nonché degli utenti/assistiti,aggiornato – per quanto riguarda il dato provinciale – al 31.12.2008 (ultimo dato utilepubblicato). Per quanto riguarda, invece, il dato riferito al territorio di Bolzano, i dati sonodove possibile aggiornati al <strong>2009</strong>.Lo schema si basa su una rilevazione statistica dell’ASTAT (Annuario statistico dellaProvincia di Bolzano <strong>2009</strong>) e su rilevazioni statistiche pubblicate in “Statistiche sociali<strong>2009</strong>”.1La colonna 4 della tabella che segue indica il numero di posti disponibili per strutturaogni 10.000 abitanti provinciali. La colonna 6, invece, indica i posti realmente occupatiogni 10.000 abitanti. Lo stesso discorso vale per la parte dello schema dedicato alla realtàdi Bolzano. Infatti, la colonna 9 indica i posti disponibili per struttura ogni 10.000abitanti della città di Bolzano, nonché l’incidenza di Bolzano sul dato provinciale, mentrela colonna 11 indica i posti realmente occupati per struttura ogni 10.000 abitanti dellacittà di Bolzano, nonché l’incidenza di Bolzano sul dato provinciale (esempio: se a livelloprovinciale si rilevano 11,7 posti disponibili negli asili nido ogni 10.000 abitanti, Bolzanoincide sul dato con 8,8 posti. Ciò significa che quasi la totalità dei posti disponibili inProvincia, si trovano a Bolzano.).AZIENDA E TERRITORIO32 DISPONIBILITÀ DI SERVIZI RIFERITI ALL’AREA DELL’ASSISTENZA SOCIALE | 1.3 LA SOCIETÀ IN TRASFORMAZIONE


Tabella 14 _ Panoramica dei servizi e delle strutture sociali di vario tipo, della loro capacità ricettiva e degli utenti/assistitiDati provinciali 2008 (ultima rilevazione utile) Dati Bolzano <strong>2009</strong>StruttureCapacitàricettivaUtenti al31.12.2008StruttureCapacitàricettivaUtenti al31.12.<strong>2009</strong>Nr.per10.000abitantiNr.per10.000abitantiNr.per10.000abitantiNr.per10.000abitanticol. nr. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11Asilo nido pubblici 12 582 11,7 575 11,6 9 438 42,58,8Servizio privatiprima infanziaServizioTagesmutterStrutture perminori37 613 12,3 764 15,4 10 166 16,13,3411 8,3 872 (a) 17,6 84** 8,21,752 336 6,8 279 5,6 7** 92** 8,91,7436 42,38,7242*** 23,54,8Consultori familiari 14 10.532 (a) 212 5 6.215 (a) 603,1124,3AreaSociopedagogicaAssistenzadomiciliareCentri diurni diaiuto domiciliareCase di riposo /Centri di degenzaCentri diurni peranzianiPersone con disabilità24 8.813 (a) 177,4 5 3.542 (a) 343,770,826 4.341 (a) 87,4 5 799 77,516,0133 11.230 (a) 226,1 5 2.888 (b) 280,257,873 3.666 73,8 3.611 72,7 9 644** 62,512,912 132 2,7 281 (a) 5,7 2 (CAD) 32 3,10,6632** 61,312,662 (a) 6,01,2Convitti 18 336 6,8 322 6,5 4 43 4,20,9Comunità alloggio 16 104 2,1 94 1,9 2 10 1,00,2Attività diurne 16 213 4,3 183 3,7 3 67 6,51,3Laboratori protetti 30 778 15,7 729 14,7 6* 122** (a) 11,82,4Persone affette da disagio psichicoComunità alloggio 11 89 1,8 81 1,6 2 13 1,30,3Riabilitazionelavorativa15 239 4,8 214 4,3 3 59** 5,71,2Attività diurne 3 31 0,6 30 0,6 1 12 1,20,2Persone affette da dipendenzeComunità alloggio 5 29 0,6 19 0,4 2 11 1,10,2Riabilitazionelavorativa6 68 1,4 61 1,2 1 12 1,20,249 4,81,010 1,00,261 5,91,2109** (a) 10,62,213 1,30,358** 5,61,213 1,30,311 (a) 1,10,224 (a) 2,30,51AZIENDA E TERRITORIOa) Utenti all’annob) Nuclei familiari assistiti nell’anno (senza conteggi multipli nel caso di più prestazioni fruite).Totale spesa 14.014.410 euro, il 35% ricade sulla Città di Bolzano* Di cui 1 servizio polivalente con utenza mista (handicap, dipendenze, malati psichici), 12 utenti** Dato riferito al 2008, da “Statistiche sociali <strong>2009</strong>”*** Il livello di copertura superiore a 100% è dovuto al fatto che alcuni bambini frequentano la struttura solo per mezza giornata1.3 LA SOCIETÀ IN TRASFORMAZIONE | DISPONIBILITÀ DI SERVIZI RIFERITI ALL’AREA DELL’ASSISTENZA SOCIALE 33


2I SERVIZI SOCIALIDI ASSB


2.1LA RIORGANIZZAZIONEDELL’AREA SOCIO-PEDAGOGICAA partire dal 2007 l’area socio-pedagogica (assistenti sociali ed educatori) delle cinquesedi distrettuali della ripartizione Distretti Sociali si è impegnata in un percorso tesocongiuntamente a rafforzare la professionalità del personale ed a migliorare l’organizzazionedel servizio. Il fine è stato quello di raggiungere alti livelli di professionalità nelsaper affrontare la sempre maggiore complessità che caratterizza la fenomenologia del“bisogno sociale”, grazie anche ad una profonda analisi ed un attento studio dell’organizzazionee del ruolo dei profili professionali dell’assistente sociale e dell’educatore.Consapevoli del valore strategico del progetto, è stato scelto di avvalersi della collaborazionedella prof.ssa Edda Samory, assistente sociale di comprovata esperienza scientificae professionale, presidente del Centro Studi di Servizio <strong>Sociale</strong> di Bologna, presidentedell’Ordine degli Assistenti Sociali dell’Emilia Romagna, che ha assunto il ruolo di direttricescientifica del progetto, occupandosi delle analisi dell’assetto organizzativo edel ruolo dell’area sociopedagogica ed accompagnando assistenti sociali ed educatorinell’elaborazione di proposte di miglioramento della metodologia e dell’organizzazione.Il biennio 2007 e 2008 è stato dedicato allo studio preliminare del sistema esistente tramiteincontri di supervisione nelle diverse equipe di lavoro, mirati ad individuare i puntidi forza sui quali insistere ed ad analizzare le criticità da risolvere. Una volta acquisitetutte le informazioni e rilevato il bisogno formativo specifico, si è proceduto con le giornatedi formazione. Complessivamente, in questo periodo, sono state dedicate 45 oreagli incontri di supervisione e 66 ore alla formazione del personale dell’area.Il <strong>2009</strong> è stato l’anno in cui gli sforzi affrontati nel biennio 2007-2008 hanno portatoall’elaborazione del nuovo paradigma metodologico e del nuovo assetto organizzativo.A completamento del lavoro svolto, gli assistenti sociali e gli educatori hanno elaboratoi documenti che indicano le nuove modalità di intervento e la relativa strumentazioneprofessionale:2AREA SOCIO-PEDAGOGICAAssistenti Sociali1. Glossario delle prestazioni professionali dell’Assistente <strong>Sociale</strong> delle sedi distrettualidell’Azienda Servizi Sociali di Bolzano (e relativi allegati). Approvato con Decreto delDirettore Generale n. 462 del 30.12.<strong>2009</strong>2. Vademecum del Segretariato di Servizio <strong>Sociale</strong> delle sedi distrettuali dell’AziendaServizi Sociali di Bolzano (e relativi allegati). Approvato con Decreto del Direttore Generalen. 463 del 30.12.<strong>2009</strong>3. Vademecum. La presa in carico da parte dell’Assistente <strong>Sociale</strong> delle sedi distrettualidell’Azienda Servizi Sociali di Bolzano e relativi allegati. Approvato con Decreto delDirettore Generale n. 25 del 20.01.2010.36 SPUNTI DI ANALISI | 2.1 LA RIORGANIZZAZIONE DELL’AREA SOCIO-PEDAGOGICA


Educatori1. Vademecum delle attività professionali dell’Educatore delle sedi distrettualidell’Azienda Servizi Sociali di Bolzano nella presa in carico della persona (progettoeducativo). Approvato con Decreto del Direttore Generale n. 39 del 05.02.2010.2. Glossario delle prestazioni professionali dell’Educatore delle sedi distrettualidell’Azienda Servizi Sociali di Bolzano. Approvato con Decreto del Direttore Generalen. 39 del 05.02.2010.Complessivamente, nell’anno <strong>2009</strong> sono state organizzate 70 ore di incontri per proporre,analizzare e definire il nuovo modello metodologico-organizzativo e sono statefornite 17 ore di formazione specifica a supporto del progetto.Durante questo articolato percorso, che in 3 anni ha coinvolto circa (tenendo conto deivari avvicendamenti) 61 persone tra assistenti sociali ed educatori, ci si è preoccupati diriflettere sulla metodologia del lavoro sociale e sugli aspetti organizzativi, affrontandoliinsieme, in quanto il rafforzamento della professionalità del personale passa anche attraversol’analisi dell’esistente e la successiva puntuale ridefinizione di compiti, tempi,modalità e strumenti di lavoro, che sono stati così condivisi dagli assistenti sociali edagli educatori di tutte le 5 sedi distrettuali.Ad esempio, a seguito dello studio delle modalità di accesso dei cittadini ai servizi distrettuali,è stato valutato opportuno abbandonare la precedente modalità (detta di“primo contatto / recapito”) in favore di una procedura di accesso grazie alla quale lapersona e il quesito che essa presenta sono accolti da un servizio professionale che abbiala piena competenza per entrare nel merito del quesito/domanda. È stato, dunque,istituito il Segretariato di Servizio <strong>Sociale</strong>, come prestazione esercitata dall’assistentesociale, che consiste nello studio e definizione delle domande che i cittadini presentano,prevalentemente aperte, oppure orientate ad avere indicazioni e chiarificazioni per l’accessoai servizi distrettuali. L’ attività prevalente consiste nel fornire quella consulenzasociale di tipo professionale, che sappia proporre azioni di sostegno attraverso la chiarificazionedei bisogni, l’informazione, l’orientamento e l’individuazione di diritti e/oservizi, ponendosi come servizio che incrementa la qualità alle prestazioni distrettuali,come risorsa aggiuntiva per assicurare maggior aiuto ed assistenza al cittadino. Infatti,tale consulenza si traduce in pareri e consigli e viene recepita dal cittadino come rispostaqualificata ad un consiglio professionale richiesto.Con questo nuovo modello l’accesso del cittadino si identifica con una prestazione professionaledi consulenza esperta fornita in tempi brevi, che non esigendo un’istruttoriaarticolata, non comporta una presa in carico. Il Segretariato di Servizio <strong>Sociale</strong> può esaurireil fabbisogno informativo espresso nella domanda, perché con il cittadino sono staticorrettamente individuati e chiariti tutti gli elementi dubitativi.2AREA SOCIO-PEDAGOGICA2.1 LA RIORGANIZZAZIONE DELL’AREA SOCIO-PEDAGOGICA | SPUNTI DI ANALISI 37


L’introduzione di questo nuovo modello metodologico ed organizzativo prevede (ed i primidati ci danno conferma) di dare la possibilità al cittadino, che si rivolge ad una dellecinque sedi distrettuali, di accedere nel modo più qualificato possibile ai servizi di cui hadiritto.In seguito al colloquio di Segretariato di Servizio <strong>Sociale</strong>, se i problemi/domande presentatirisultano di natura complessa ed in base ad un’attenta valutazione professionaleda parte dell’assistente sociale, al cittadino sarà proposto di intraprendere un percorsodi sostegno sociale e/o di tipo educativo seguito da un professionista, concordando edindividuando strategie di azioni, obiettivi e le relative tempistiche. La presa in carico sicaratterizza quindi, all’interno di questo nuovo assetto organizzativo, per la definizionee la realizzazione di un progetto socio-assistenziale che si sviluppa in un tempo definitoe mira, nella ricognizione ed uso delle risorse, alla valorizzazione e rafforzamento dellecapacità della persona, al coinvolgimento e collaborazione dei soggetti a lei vicini, allamessa a disposizione dei servizi e delle prestazioni necessarie, nonché al reperimentodelle risorse nella comunità.Questo rigoroso percorso di studio ha coinvolto anche l’altro profilo professionaledell’area sociopedagogica, l’educatore, con una approfondita analisi metodologica cheha portato alla riformulazione delle attività professionali, alla definizione delle lineeguida e alla stesura degli schemi progettuali di responsabilità dell’educatore.Dunque, grazie a questo processo di riorganizzazione dell’area sociopedagogica si riescea fornire ai cittadini un Servizio <strong>Sociale</strong> ed un Servizio Educativo altamente professionalizzati,uniformi sul territorio di nostra competenza, dotati di tutti gli strumentimetodologici che, congiuntamente alla alta qualità già espressa da assistenti sociali ededucatori, permettono di affrontare le molte e sempre più complesse domande di tiposocio-educativo che pervengono quotidianamente alle 5 sedi distrettuali di Bolzano2AREA SOCIO-PEDAGOGICA38 SPUNTI DI ANALISI | 2.1 LA RIORGANIZZAZIONE DELL’AREA SOCIO-PEDAGOGICA


PERSONE A RISCHIO DI POVERTÀ2.2“La povertà è […] l’assenza di una o più sicurezze che permettonoalle persone ed alle famiglie di far fronte ai propri impegniprofessionali, familiari e sociali, e di usufruire dei propri diritti”da “Rapporto sulla grande povertà e precarietà sociale”, 1987 di Joseph Wresinski(ispiratore della “Giornata mondiale del rifiuto della miseria”e fondatore del Movimento Internazionale ATD-Quarto Mondo)¬ Assistenza economica socialeLa finalità degli interventi di assistenza economica è quella di operare quale misura dicontrasto alla povertà e all’esclusione sociale attraverso il sostegno delle condizioni economichedelle persone esposte a rischio di marginalità sociale ed impossibilitate temporaneamentea provvedere per cause sociali o sanitarie al mantenimento proprio e dellapropria famiglia.Le prestazioni dell’assistenza economica sociale sono concesse secondo il principio dellasussidiarietà solo in quei casi in cui lo stato di necessità non possa essere risolto dai richiedentistessi, grazie al sostegno della propria famiglia e all’utilizzo di altre prestazioniofferte dallo Stato, dalla Regione e dalla Provincia. L’aiuto economico non è comunquefine a se stesso, ma si inserisce in un programma personalizzato di assistenza sociale allapersona che deve puntare al recupero della propria indipendenza economica.Il servizio offre due distinte tipologie di prestazioni: erogazioni in denaro e prestazioni dicarattere amministrativo, volte all’accertamento della situazione reddituale, per ottenereagevolazioni tariffarie sul pagamento di alcuni servizi quali asili nido, case di riposo,convitti e ticket sanitario.L’erogazione delle prestazioni di assistenza economica – siano esse in denaro o meno –avviene solo su presentazione di una domanda da parte del cittadino ed a seguito di unaverifica dei requisiti previsti dal D.P.G.P. 11.08.2000, n. 30. Ogni domanda può contenerela richiesta di più prestazioni: nel <strong>2009</strong> sono state presentate 16.651 domande (11.378nel 2008) contenenti un totale di 33.291 richieste di prestazioni (24.699 nel 2008).Di queste, 22.331 sono state concesse (+ 5.913 rispetto al 2008), mentre le restanti sonostate negate o rinviate.2Nel <strong>2009</strong> sono stati assistiti complessivamente 4.347 richiedenti di prestazioni di assistenzaeconomica, i quali, con i relativi componenti familiari raggiungono un totaledi 8.664 persone, valore che corrisponde all’8,4% della popolazione cittadina e che nel2008 era pari al 6,8%.In questi valori sono presenti tutti i cittadini che hanno usufruito del servizio, anchecoloro che hanno richiesto agevolazioni tariffarie, esenzioni ticket ecc. Se escludiamodal totale queste ultime persone e calcoliamo solamente le persone che hanno ricevutoprestazioni in denaro, i richiedenti diventano 2.888 (nel 2008, 2.432) e con familiari diventano6.085 (nel 2008, 4.740). Ciò sta a dimostrare che sebbene la rete di assistenzaeconomica e sociale, grazie alla serie di misure di sostegno economico e sociale offertedai distretti sociali, è stata in grado di arginare le conseguenze più pesanti della crisi economica,ha registrato comunque una crescita delle persone assistite pari al 28,4%.Utenti in caricoASSISTENZA ECONOMICA2.2 PERSONE A RISCHIO DI POVERTÀ | ASSISTENZA ECONOMICA SOCIALE 39


Tabella 15 _ Totale utenti che hanno usufruito delle prestazioni in denaro 1 – <strong>2009</strong>Distretto Assistiti Familiari Popolazione %Don Bosco 735 1.659 21.274 7,8%Centro - Piani - Rencio 620 1.127 17.806 6,3%Oltrisarco - Aslago 628 1.321 13.628 9,7%Europa - Novacella 481 1.146 20.198 5,7%Gries - S. Quirino 424 832 30.152 2,8%Totale 2.888 6.085 103.058 5,9%Caratteristiche utentiLa situazione finanziaria, caratterizzata da un periodo di forte crisi economica, è ancoraincerta e, parallelamente, sta aumentando anche l’insicurezza sociale. Riduzione dei salari,perdita del lavoro, fallimenti aziendali sono ormai all’ordine del giorno e nello stessotempo in cui emergono questi fenomeni economici, sta diminuendo anche la fiduciadelle vittime della crisi (disoccupati, poveri, ceto medio in difficoltà e tutte le altre categoriepiù deboli) nel futuro.Da un’indagine multiscopo svolta dall’ASTAT nel 2008 (pubblicata nel <strong>2009</strong>) traspare pessimismodalle risposte fornite dalle famiglie intervistate 2 nei comuni urbani alla domandase i risparmi aumenteranno, se rimarranno uguali o se finiranno per ridursi nel corsodell’anno <strong>2009</strong>. Il 37,6% della popolazione urbana intervistata prevedeva al momentodell’intervista un calo dei risparmi. Gli elevati costi della vita nei centri urbani, nonché lacrisi del settore lavorativo concorrono a determinare tale valutazione.2ASSISTENZA ECONOMICAGrafico 16 _ Previsione dei risparmi della famiglia nell’anno prossimo4037,6%34,2%3021,8%20105,9%0i risparmiaumenterannoi risparmirimarrannogli stessii risparmisiabbasserannonon so40 ASSISTENZA ECONOMICA SOCIALE | 2.2 PERSONE A RISCHIO DI POVERTÀ


Se in linea di massima la situazione generale è quella sopra descritta, la condizione economicadegli utenti che accedono ai servizi, la maggior parte dei quali con situazionifamiliari particolari, si rivela ancora più critica.Il ricorso al servizio per il 31% degli utenti è dovuto all’insufficienza del reddito prodottodalla loro attività lavorativa, spesso aggravato da costi elevati per l’affitto dell’abitazione,da debiti contratti a causa degli alti costi della vita o dal dover sostenere spese impreviste;se a questa percentuale si aggiunge anche quella relativa agli utenti che percepisconopensioni di importo insufficiente per far fronte alle necessità quotidiane (10% degliutenti), si può affermare che quasi la metà degli utenti (41%) non ha sufficienti entrateper vivere, il 31% è disoccupato ed il rimanente 28% ha altre motivazioni per ricorrere alservizio di assistenza economica.Grafico 17 _ Utenti dell’assistenza economica per motivo della domanda – <strong>2009</strong>6%6%6%8%reddito insufficiente(pensione)pagamento di prestazioni assistenzialiper minori, disabili, malati psichiciagevolazione tariffaria, rimborsi,anticipazione assegno alimentaredifficilmente collocabile (gruppimarginali, disagio sociale, invalidità)disoccupazione di breve periodo( 3 mesi)impossibilità di guadagno (malattia,terapia, maternità, profugo…)in cerca di primo impiego10%31%23%8%2%reddito insufficiente(attività lavorativa)Nel <strong>2009</strong> sono stati 2.288 gli utenti che hanno richiesto il reddito minimo di inserimentoe/o il contributo per le spese di locazione ed accessorie (2008:1.768). Queste sono leprestazioni che più rappresentano lo stato di disagio economico perché sono finalizzateal soddisfacimento dei bisogni fondamentali della vita, quali l’alimentazione, il vestiario,l’igiene e la salute, nonché per le spese di affitto dell’abitazione in cui si abita e le relativespese accessorie.2ASSISTENZA ECONOMICA1 Calcolo effettuato sulla base della popolazione residente nei quartieri cittadini dopo il passaggio di competenzadi alcune vie dal Distretto sociale di Don Bosco a quello di Europa - Novacella (sec. la delibera della GiuntaComunale di Bolzano n. 263 del 21.04.<strong>2009</strong>).2 All’indagine del 2008 hanno contribuito attivamente 547 famiglie, per un totale di 1.442 componenti residentiin 23 comuni dell’Alto Adige.2.2 PERSONE A RISCHIO DI POVERTÀ | ASSISTENZA ECONOMICA SOCIALE 41


Tabella 18 _ Utenti che hanno percepito Reddito Minimo di Inserimento (RMI) e spese di locazionee accessorie – <strong>2009</strong>TipologiaDonBoscoCentroPianiRencioOltrisarcoAslagoEuropaNovacellaGriesS. QuirinoTotale %RMI senza spese di locazionee accessorieLocazione e spese accessoriesenza RMIRMI più spese di locazione eaccessorie58 228 77 31 55 449 19,6%138 104 118 113 96 569 24,9%347 169 327 225 202 1.270 55,5%Totale 543 501 522 369 353 2.288 100%L’incremento dell’utenza è sempre stato progressivo negli anni, ma nel grafico che seguesi può evidenziare come nell’ultimo triennio gli utenti che hanno beneficiato sia del redditominimo di inserimento che del contributo per spese di locazione ed accessorie sianofortemente aumentati.Grafico 19 _ Utenti che hanno percepito Reddito Minimo di Inserimento (RMI) e spese di locazionee accessorie – 2007-<strong>2009</strong>15001.270RMI più spese di locazione edaccessorie1000799890Locazione e spese accessoriesenza RMI2ASSISTENZA ECONOMICA47750035802007Fonte: Sozinfo5173622008569449<strong>2009</strong>RMI senza spese di locazioneaccessorieCome si evince dal grafico successivo la spesa complessiva in euro per assistito per leprestazioni di Reddito Minimo di Inserimento (RMI) e/o Integrazione locazione sono incostante aumento e arrivano a superare i 2.700 euro annui per assistito.42 ASSISTENZA ECONOMICA SOCIALE | 2.2 PERSONE A RISCHIO DI POVERTÀ


Grafico 20 _ Spesa complessiva annua pro capite in euro per reddito minimo di inserimento e/o Integrazionelocazione confronto 2007-<strong>2009</strong>30002.713,32.018,52.181,020001000020072008<strong>2009</strong>Fonte: SozinfoAnalizzando più da vicino la tipologia di utenti che usufruisce di prestazioni economiche,emerge che la maggior parte degli assistiti sono adulti in età lavorativa con famiglia (38%),seguiti dagli adulti in età lavorativa soli (25,5%), i minori (10,9% per i quali i servizi distrettualisostengono le spese per comunità alloggio, centri diurni, affidamenti, prestazionispecifiche ecc.), i genitori singoli (7,6%) e gli anziani soli (4%) sul totale degli utenti.Grafico 21 _ Utenti assistenza economica per tipologia – <strong>2009</strong>Adulto (18-64) con famiglia0,1 1,7 0,81,41,2Adulto (18-64) soloAffetto da forme di dipendenza10,9Anziano (+65) con famigliaAnziano (+65) solo27,60,6 2,41,6 4,038,0Disabile (deficit cognitivo e/o fisico)Malato psichicoEx detenutoGenitore singoloASSISTENZA ECONOMICA1,72,625,5MinoreNomade SintiNomade RomRichiedente Asilo politicoProfugo riconosciutoSenza dimora2.2 PERSONE A RISCHIO DI POVERTÀ | ASSISTENZA ECONOMICA SOCIALE 43


Mettendo in relazione il numero di utenti per tipologia con la popolazione di riferimentoresidente (es. n. anziani over 65, n. minori in città ecc.), emerge che i servizi di assistenzaeconomica dei cinque distretti assistono in totale il 2,2% della popolazione adulta inetà lavorativa con famiglia, l’1,5% della popolazione adulta (18-64) sola, il 0,3% degli anzianiover 65 con famiglia, il 0,8% degli anziani over 65 soli e il 2,9% dei minori presentisul territorio cittadino (con prestazioni quali comunità alloggio, ma anche affidamenti eprestazioni specifiche).Grafico 22 _ Tipologia di assistito rapportata alla popolazione di riferimento in percentuale – <strong>2009</strong>32,92,221,510,80,30Adulto(18-64)con famigliaAdulto(18-64)senza famigliaAnziano(+65)con famigliaAnziano(+65)soloMinoreIl 51,8% degli assistiti con reddito minimo di inserimento è di nazionalità italiana. Essipercepiscono il 61,5% delle erogazioni concesse complessivamente per questo tipo diprestazione economica. Seguono marocchini (9,6%), albanesi (7,2%) e pakistani (3,8%).Grafico 23 _ Percentuale di assistiti per nazionalità (RMI) – <strong>2009</strong>2ASSISTENZA ECONOMICA70605040302010051,661,59,89,72,41,97,25,93,82,83,42,41,82,12,01,51,41,616,38,7% assistiti con RMI% importo erogato nel <strong>2009</strong>ItaliaMaroccoTunisiaAlbaniaPakistanIraqMacedoniaAfghanistanRomaniaAltro44 ASSISTENZA ECONOMICA SOCIALE | 2.2 PERSONE A RISCHIO DI POVERTÀ


La situazione è analoga, anche se si analizzano le concessioni della prestazione “Integrazionelocazione e spese accessorie”. Infatti, il 52,4% degli assistiti è di nazionalità italianae percepisce il 50,1% delle erogazioni complessivamente concesse per questo tipo di prestazioneeconomica. Seguono marocchini (11,3%), albanesi (8,4%) e pakistani (4,0%).Grafico 24 _ Percentuale di assistiti per nazionalità (RMI) – <strong>2009</strong>7060504052,450,1% assistiti con integrazione locazione% importo erogato nel <strong>2009</strong>302010011,310,9ItaliaMarocco1,91,58,49,84,03,72,32,91,61,40,50,7Tunisia1,32,0Albania16,217,0PakistanIraqMacedoniaAfghanistanRomaniaAltroDelle 22.331 prestazioni concesse, 19.801 si riferiscono a prestazioni in denaro, mentre2.530 a prestazioni amministrative per agevolazioni tariffarie e dichiarazioni relative allasituazione reddituale (calcoli valutazione della situazione economica) di singoli e di famiglieche ne fanno richiesta per ottenere agevolazioni tariffarie finalizzate al pagamentodi alcuni servizi (asili nido, microstrutture, case di riposo, servizi handicap, servizioAssistenza domiciliare ecc.) o all’ottenimento dell’esenzione del ticket sanitario.Alle 22.331 prestazioni concesse si aggiungono altre 1.609 prestazioni relative al calcolodelle tariffe del Servizio di Aiuto Domiciliare.Azioni e risultatiUn utente può ricevere più prestazioni nell’arco di un anno. Se però si rapportano gliutenti che hanno percepito almeno una tipologia di prestazione con il numero totaledi prestazioni, si può osservare che il 41,9% degli utenti ha percepito l’integrazione dellespese di affitto e di condominio, mentre il 39,1% il reddito minimo di inserimento.Ambedue le prestazioni hanno subito un notevole incremento di utenza rispetto alloscorso anno (2008: 38% e 33,9%). I distretti che hanno il maggior numero di utenti cheusufruiscono di dette prestazioni sono quelli di Don Bosco e Oltrisarco – Aslago, dove èconcentrato il maggior numero di utenza con difficoltà economiche.2ASSISTENZA ECONOMICACon la legge provinciale n. 1/1978 è stata introdotta in Alto Adige la possibilità di richiedereil cosiddetto “sussidio casa” (la competenza è dell’IPES dal 1988), cioè una integrazionedi affitto, simile alla prestazione “Integrazione locazione” erogata dai distretti sociali.Dalle statistiche dell’IPES emerge il seguente dato provinciale: nel <strong>2009</strong> sono stati10.420 i richiedenti di sussidio casa in totale e sono stati erogati 34,2 milioni di euro.Sono molti i richiedenti di assistenza economica che percepiscono anche il sussidio casa.In questo caso, per stabilire l’importo spettante al richiedente, gli operatori di assistenza2.2 PERSONE A RISCHIO DI POVERTÀ | ASSISTENZA ECONOMICA SOCIALE 45


economica dei distretti sociali tengono conto degli importi erogati dall’IPES. Il richiedentepercepisce quindi un importo ridotto.Nella tabella che segue, oltre al dato riferito agli utenti di reddito minimo di inserimentoe di integrazione locazione, si elencano gli utenti che hanno percepito prestazionispecifiche (prestazioni in denaro che sono erogate allo scopo di soddisfare bisogni particolari,quali spese straordinarie), sia per singoli e/o nuclei familiari in stato di bisognoeconomico (6,7%), che per minori seguiti dall’area sociopedagogica (5,1%); i beneficiaridi queste prestazioni sono notevolmente diminuiti rispetto allo scorso anno. Come sipuò osservare dalla tabella seguente gli utenti che hanno percepito le altre prestazionihanno incidenza minore.Tabella 25 _ Prestazioni in denaro erogate dall’assistenza economica – <strong>2009</strong>Acquisto / adattamentomezzi per disabili oper loro familiariAnticipazione dell’assegnodi mantenimentoa tutela del minoreAssegno piccole spese(Taschengeld)Continuità della vitafamiliare e della casaIntegrazione locazioneed accessorieDonBoscoCentroPianiRencioOltrisarcoAslagoEuropaNovacellaGriesS. QuirinoTotale % Erogazioniin EuroErogazioniin %5 0 4 2 1 12 0,3% 32.794,8 0,5%54 16 17 32 9 128 2,8% 362.986,8 5,0%9 26 6 12 7 60 1,3% 99.657,6 1,4%12 0 3 1 6 22 0,5% 40.105,5 0,6%478 290 474 353 303 1898 41,9% 3.025.656,8 41,9%Prestazioni specifiche 108 17 79 51 47 302 6,7% 332.348,9 4,6%2ASSISTENZA ECONOMICAPrestazioni specificheper minoriReddito minimo diinserimento (RMI)Servizio di telesoccorso /telecontrolloSpese di trasporto /servizi di trasportoconvenzionato70 43 57 41 22 233 5,1% 100.828,0 1,4%401 409 428 270 264 1772 39,1% 3.182.053,2 44,1%27 10 18 23 14 92 2,0% 20.118,0 0,3%6 0 2 2 6 16 0,4% 20.958,3 0,3%Totale (Fonte Sozinfo) 1170 811 1088 787 679 4535 100,0% 7.217.507,9 100,0%Erogazioni 2010 perprestazioni di competenza<strong>2009</strong> (in euro)Totale prestazioneassistenza economicain denaro (Fonte Sigla)257.650,17.475.158,0N.B.: un utente può aver beneficiato di più prestazioni nell’arco dell’anno perciò potrebbe essere contato piùvolte, il numero complessivo degli utenti contati una volta sola è 2.888.46 ASSISTENZA ECONOMICA SOCIALE | 2.2 PERSONE A RISCHIO DI POVERTÀ


Le riflessioni interne in ASSB, cui si è giunti tenendo presenti i sopra descritti dati, l’andamentocomplessivo della crisi economica e le scelte fatte rispetto all’assistenza economica,hanno fatto emergere tre temi principali che riteniamo debbano essere approfonditi:a) La crisi economica dura nel tempo e il rischio che le famiglie interpretino l’aiuto comeun diritto “eterno” e quindi come elemento non temporaneo di aiuto, ma come costanteper sopravvivere in un contesto moderno e complesso, è alto.b) L’aiuto che i servizi offrono alla persona su un piano umano per spingerli verso l’autodeterminazione,come elemento di crescita personale è eccessivamente collegato alsostegno economico, ed è quindi alto il rischio che i servizi siano utilizzati per il beneficioeconomico, più che per l’aiuto ai singoli nella loro ricerca/sfida di auto-sostentamento.c) Si vive in una società in cui sempre più si è dipendenti dai servizi, dalle istituzioni, dagliaiuti una tantum e sempre meno si ha l’idea di “voler fare da soli”. Il rischio di aspettareche le soluzioni arrivino dalle istituzioni e non da se stessi è particolarmente evidente.Si ritiene che debbano essere tema di discussione nel futuro le implicazioni degli effetti“secondari” degli aiuti offerti dall’assistenza economica dei servizi sociali che “spronano”da una parte, ma che svolgono dall’altra anche il ruolo di “ammortizzatori sociali”.2ASSISTENZA ECONOMICAASSISTENZA ECONOMICA SOCIALE | 2.2 PERSONE A RISCHIO DI POVERTÀ 47


Tabella 26 _ Costi per l’Assistenza Economica <strong>Sociale</strong> – <strong>2009</strong>AREA ASSISTENZA ECONOMICA SOCIALE <strong>2009</strong>L’importo comprende i costi diretti del servizio ed i costi indirettidell’amministrazione centrale e distrettualeEuro 8.830,459Servizio di Assistenza Economica <strong>Sociale</strong> 839.688Amministrazione 515.613Erogazioni per l’assistenza economica sociale 7.475.158Reddito minimo di inserimento 44,1% 3.298.939Spese di locazione ed accessorie 42,2% 3.151.606Prestazioni specifiche 4,5% 339.895Continuità della vita familiare 0,6% 41.412Assegno per esigenze personali 1,4% 102.343Anticipazione assegno di mantenimento 4,9% 364.811Prestazioni specifiche per minori 1,3% 100.828Altro* 1,0% 75.3240,6% 1,4%1,3% 1,0%4,9%4,5%42,2%2ASSISTENZA ECONOMICA44,1%* Altro:Acquisto e/o adattamento di mezzi di locomozioneServizio di telesoccorso e telecontrollo, telefono anzianiSpese di trasporto per persone portatori di handicap ed anzianiTotale32.79520.11822.41175.324L’intero settore è finanziato dalla Provincia, meno 218.498 Euro di entrate varie(restituzione importi non dovuti / altri recuperi Aes / rimborsi / comando / ecc.)48 COSTI PER L’ASSISTENZA ECONOMICA SOCIALE <strong>2009</strong> | 2.2 PERSONE A RISCHIO DI POVERTÀ


PRIMA INFANZIA2.3“Per ogni bambino: salute,scuola, uguaglianza, protezione”UNICEFLe tematiche dell’infanzia e delle politiche familiari sono da tempo all’attenzione dipolitici e tecnici nazionali ed internazionali grazie, soprattutto, alla richiesta del Consigliodelle Comunità Europee di Lisbona del 2000 che ha previsto un obiettivo comune equindi uno standard europeo molto ambizioso: raggiungere entro il 2010 una coperturaterritoriale del 33% nel sistema integrato di servizi per la prima infanzia (cioè sistemaintegrato fra pubblico e privato) e del 90% nella scuola dell’infanzia.In occasione della Conferenza Nazionale italiana sull’infanzia e sull’adolescenza, svoltasia Napoli a novembre del <strong>2009</strong>, sono stati presentati i primi risultati del monitoraggiosull’effettiva consistenza della rete dei servizi socio-educativi per la prima infanzia a livellonazionale. I dati nazionali sulla rete dei servizi, riferiti al 31 dicembre 2008, oltre afornire i primi risultati sull’andamento del “Piano straordinario dei servizi socio-educativiper la prima infanzia”, rappresentano un importante contributo per meglio conoscerela realtà dell’offerta complessiva in assenza di rilevazioni sistematiche e complete. Sonostati rilevati nell’ambito del monitoraggio, oltre ai servizi socio educativi (nidi d’infanziae servizi integrativi) pubblici, compresi quelli gestiti tramite convenzione dai privati, anchei servizi privati, non convenzionati.Il dato sintetico a livello nazionale, con le stime necessarie a supplire ai dati mancanti 1 , èstimato pari al 16% di copertura. Rispetto al dato ISTAT del 2004, pari all’11,4% si registraun incremento sostanziale, in parte dovuto alla rilevazione di servizi privati.Interessante anche il confronto con il dato internazionale (rilevazione della CommissioneEuropea, Direzione generale Occupazione e Affari sociali del 2006, riferita al periododi osservazione 2004-2005), che vede la Danimarca, la Svezia, la Francia e il Belgioall’avanguardia nell’offerta di servizi per la prima infanzia, con percentuali di coperturaterritoriale che vanno dal 52% della Danimarca, al 31% del Belgio. In questa rilevazionel’Italia insieme a Germania e Austria figurano fra i paesi ancora molto lontani dallo standardeuropeo del 33%.2I servizi socio educativi per la prima infanzia, rispondono ad esigenze di cura, educazione,socializzazione dei bambini e nel contempo ad esigenze di conciliazione dei tempi dilavoro e privati delle famiglie. Da una rilevazione Eurostat del 2007 emerge che l’Italia èfra i paesi con il più basso tasso di occupazione femminile – 45,3% (dato ISTAT del <strong>2009</strong>46,4%) – mentre nei paesi come la Danimarca e la Svezia, in cui i servizi socio-educativianche per i più piccoli non mancano, più del 70% delle donne risultano occupate.PRIMA INFANZIA1 Alcune Regioni non hanno trasmesso la scheda aggiornata (Campania, Sardegna e Sicilia), alcune Regioninon hanno rilevato i servizi integrativi. Pertanto alcuni dati possono non rappresentare la totale copertura delfenomeno rilevato.2.3 PRIMA INFANZIA | INTRODUZIONE 49


Tabella 27 _ Tasso di copertura territoriale del sistema integrato di servizi per la prima infanzia e serviziprescolari – confronto internazionalecopertura 0-2 annicopertura 3-5 anniDanimarca 52% 94%Francia 38% 100%Svezia 43% 91%Belgio 31% 100%Norvegia 29% 82%Olanda 26% 91%Finlandia 20% 67%Austria 11% 85%Germania 9% 86%Italia 7% 98%Fonte: European Commission, Employment and Social Affairs DG, Second Version: Indicators for monitoringthe Employment Guidelines 2004-2005 Compendium (Brussels, January 2006)Grafico 28 _ Tasso di occupazione femminile e tasso di fertilità femminile – confronto internazionale2PRIMA INFANZIAGrecia 1,3346,1Italia 1,3245,3Spagna 1,3551,2Lussemburgo 1,6653,7Belgio 1,653,8Francia 1,9457,6Irlanda 1,8658,3Germania 1,3460,6Austria 1,4162Portogallo 1,461,7Gran Bretagna 1,7865,9Finlandia 1,866,5Svezia 1,7770,9Danimarca 1,871,90 50 100Tasso di fertilità (n. figli/donna)Tasso di occupazione femminileIl tasso di occupazione femminile <strong>2009</strong> in Alto Adige è nettamente superiore a quellonazionale ed è pari al 64,2% (dato ASTAT <strong>2009</strong>). Risulta superiore al dato nazionale ancheil grado di copertura territoriale del sistema integrato di servizi per la prima infanziadella Provincia di Bolzano 10,2% 2 .2 In Provincia di Bolzano si contano 16.252 minori da 0 a 2 anni (dato ASTAT <strong>2009</strong>) e 1666 posti in strutturesocio educative per la prima infanzia disponibili.50 INTRODUZIONE | 2.3 PRIMA INFANZIA


Nella città di Bolzano i servizi alla prima infanzia gestiti direttamente dall’ASSB o inoutsourcing, ovvero in affidamento a cooperative sociali ed associazioni, sono costituitidagli asili nido e dalle microstrutture. I servizi di asilo nido e di microstruttura hannoentrambi l’obiettivo di favorire il benessere e la crescita armoniosa del/la bambino/a,nel rispetto della sua individualità, assicurando alla famiglia un adeguato supporto nelruolo genitoriale e sostegno nelle attività di cura ed educazione dei propri figli.Per quanto riguarda il grado di copertura territoriale del sistema integrato di servizi perla prima infanzia, a Bolzano la percentuale è pari al 20,43% considerando la popolazioneda 0 a 2 anni (2.956) residente a Bolzano e mettendo il dato in relazione ai 604 postidisponibili complessivamente (asili nido e microstrutture).Questo dato non comprende i posti disponibili presso gli “asili aziendali” e cioè quelligestiti da privati in accordo con aziende o enti per dare un supporto educativo ai figlidei propri dipendenti. Il costo è suddiviso al 33% tra impresa, famiglie e Provincia. Nellacittà di Bolzano nel <strong>2009</strong> si contano due asili aziendali, uno presso la Fiera e l’altro pressol’ospedale di San Maurizio. Essi possono accogliere fino a 36 bambini e sono organizzaticome delle microstrutture.Con la futura apertura di due ulteriori asili nido presso Firmian (44 posti previsti) e Casanova(28 posti disponibili) Bolzano potrebbe raggiungere la quota di 22,5%.Viste le esigenze sempre più personalizzate delle famiglie in termini di orari e tempi difrequenza e la conseguente necessità di conciliare i tempi di vita, serve un’offerta di serviziplurima e flessibile. Oltre alla flessibilità, il sistema integrato di servizi per la cura el’educazione dei più piccoli deve, però, offrire anche le necessarie garanzie qualitative.¬ Asili NidoI servizi socio-educativi per la prima infanzia, dedicati ai bambini tra i tre mesi ed i tre anni,rappresentano un servizio alla persona, un servizio alla famiglia ed un servizio alla collettività,presente e futura. L’articolo 3 del regolamento degli asili nido di Bolzano indica che“le funzioni socio educative devono avvenire integrando, accompagnando e sostenendo lafamiglia, attraverso progetti che tengano conto dell’individualità di ognuno e promuovendouna partecipazione attiva alla vita dell’asilo nido”. Il totale dei posti disponibili all’accoglienzadi bambini in età tra i 3 e 36 mesi negli asili nido bolzanini di ASSB è 438. Per quantoriguarda la frequenza, i bambini/e quotidianamente possono essere accolti/e secondofasce orarie mattutine, fino al primo pomeriggio o fino a pomeriggio inoltrato. Questamodalità di frequenza permette un’attenzione particolare alle esigenze di cura, sonno edalimentazione del bambino all’interno di un gruppo sempre uguale di compagni/e.2PRIMA INFANZIANel corso dell’anno <strong>2009</strong> gli asili nido gestiti dall’ASSB sono stati 9, per una disponibilitàcomplessiva di 438 posti. Il numero delle bambine e dei bambini presenti al 31.12.<strong>2009</strong> era436. Da settembre <strong>2009</strong> è attivo il nuovo asilo nido “Il Quadrifoglio” zona Rosenbach (Viadel Parco) che offre 60 posti. L’indice di saturazione delle strutture (rapporto iscritti/capacitàricettiva) è sempre pari al 100%. Durante l’anno <strong>2009</strong> la percentuale di copertura dellestrutture è stata del 75,3%; il dato tiene in considerazione le assenze per malattia, moltofrequenti tra i bambini. Il dato relativo alle assenze per malattia permane comunque intutti i nidi all’interno di un valore medio del 10%.Utenti in carico2.3 PRIMA INFANZIA | ASILI NIDO 51


Tabella 29 _ Capacità ricettiva degli asili nido e presenza media – <strong>2009</strong>Giorni diaperturaCapacitàricettivaPresenzeGrado dicoperturaPresenzamediaBambinial 31.12Via C. Augusta * 215 16 2.894 84,1% 13,46 16Via Gaismair 215 16 2.790 81,1% 12,98 16Via Genova 217 42 6.460 70,9% 29,77 42Via Milano 215 136 22.055 75,4% 102,58 135Vicolo S. Giovanni 217 28 4.616 76,0% 21,27 27Via Parma 217 44 6.934 72,6% 31,95 44Viale Venezia 217 76 13.154 79,8% 60,62 76Vicolo Lageder 217 20 3.104 71,5% 14,30 20Via del Parco ** 76 60 2.956 64,8% 38,89 60Totale 1.806 438 64.963 75,3% 325,83 436* dal mese di settembre i posti sono stati ridotti da 19 a 16 perciò per il livello di copertura è stata calcolatala media presenze gennaio – agosto / settembre – dicembre.** la struttura è attiva dal settembre <strong>2009</strong>Al 31.12.<strong>2009</strong> la graduatoria, unica per tutti gli asili nido dell’ASSB, aveva una lista d’attesadi 236, contro quella dell’anno 2008 di 227 e di 256 nel 2007.Caratteristiche utentiIl numero dei bambini (253) è sempre superiore a quello delle bambine (183), mentre lafascia di età prevalente rimane sempre quella dei 2-3 anni.2Tabella 30 _ Utenti asili nido per sesso e fascia di età – <strong>2009</strong>> 1 1-2 2-3PRIMA INFANZIAmaschi femmine maschi femmine maschi femmine15 15 104 88 134 8030 192 214Come si legge dal grafico sottostante la maggior parte dei bambini iscritti presso gli asilinido sono autoctoni (76,4%), il 2,3% provengono da altri stati dell’UE, mentre rappresentanoil 12,6% i bambini extracomunitari non europei e l’8,7% i bambini provenienti dastati europei non appartenenti all’UE.52 ASILI NIDO | 2.3 PRIMA INFANZIA


Grafico 31 _ Provenienza bambini asili nido – <strong>2009</strong>12,6%bambini italiani8,7%bambini provenienti da altri stati UEbambini extracomunitari europei2,3%bambini extracomunitari non europei76,4%Nel <strong>2009</strong> sono stati iscritti negli asili nido 8 bambini con disabilità, di cui 2 da fuoriComune. Essi rappresentano l’1,8% sul totale degli iscritti. Sono invece 10 (2,3%) i bambinisegnalati nel <strong>2009</strong> dall’area sociopedagogica dei distretti come bambini bisognosidi particolare attenzione ed osservazione.Dall’analisi dei dati sulla composizione familiare dei bambini iscritti, emerge che la maggiorparte dei bambini proviene da famiglie con genitori coniugati, oppure da coppie difatto (87%), mentre rappresentano il 5,9% i bambini che provengono da una famigliamonogenitoriale, cioè da una famiglia in cui il padre o la madre (separato/a, divorziato/a,vedovo/a) vive da solo con il/la figlio/a e provvede autonomamente, in assenza dell’altrogenitore, all’accudimento ed all’educazione del proprio bambino/a.Grafico 32 _ Composizione familiare – <strong>2009</strong>2,1%5,0%5,9%genitori coniugati(oppure famiglia di fatto)famiglia monogenitorialefamiglia monogenitoriale conviventecon altre persone (ad eccezionedel padre/madre legittimo/a del/labambino/a)genitori separati, divorziati, non coniugatie non conviventi (il genitore nonconvivente però provvede all’accudimentodel/la figlio/a)2PRIMA INFANZIA87,0%2.3 PRIMA INFANZIA | ASILI NIDO 53


Nel <strong>2009</strong> sono stati complessivamente 31 i bambini ritirati per volontà dei genitori nelcorso dell’anno. Tutti i 31 posti sono stati coperti con altrettanti bambini ammessi successivamente,quindi oltre il periodo di iscrizione ordinaria.Azioni e risultatiNell’ambito dei requisiti previsti dal sistema di gestione qualità ISO 9001:2000 è richiestala somministrazione annuale di un questionario ai genitori. Nel <strong>2009</strong> alla somministrazionehanno risposto in totale 269 genitori, che rapportato al numero di bambini iscritti al31.12.<strong>2009</strong> indica una percentuale di restituzione pari al 61,7%. Il ritorno dei questionari èstato molto differenziato fra gli asili, con un minimo del 59% in vicolo S. Giovanni e con unmassimo dell’84% in Via Cl. Augusta.L’analisi dei dati porta alla conclusione che il grado di soddisfazione complessivo rispettoal nido frequentato dal/la proprio/a figlio/a risulta elevato, mostrando sostanzialmenteun mantenimento del valore sia per il tempo normale che per quello prolungato; il leggeroma costante decremento evidenziato nel corso degli anni sembra essere arrivato al livellominimo nell’anno 2008 mostrando invece nel <strong>2009</strong> un leggero incremento (8,9 anno <strong>2009</strong>,8,7 anno 2008, 8,9 anno 2007, 9,0 anno 2006 rispetto all’orario “normale” su una scala chevaria da 1 = per nulla soddisfatto a 10 = molto soddisfatto e 8,3 per il tempo “prolungato”).Rimane sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente il giudizio rispetto all’immagineprevalente del servizio tra la gente: i genitori hanno fornito giudizi in media pari a8 su una scala da 1 = molto negativa a 10 = molto positiva, con un leggero decremento delvalore rispetto all’anno precedente. Da notare che i giudizi relativi all’immagine del servizio“seguono” come valore le indicazioni relative alla soddisfazione del servizio (dove questa èpiù alta, i giudizi sono più alti e viceversa). Comunque, all’interno dei giudizi espressi, comeper l’anno scorso, un livello di soddisfazione particolarmente alto (giudizi “molto buono” e“ottimo”) viene raggiunto dai seguenti aspetti:– Qualità del cibo e varietà del menù (79%)– Capacità del personale di dare serenità alle famiglie (72%)– Attenzione individualizzata alla cura del bambino (77%) – ulteriore incrementodi valore rispetto all’anno 2008– Accessibilità alla struttura (77%) – nel 2008 risultava come criticità2PRIMA INFANZIARiguardo alle tariffe dei nidi, il 63% (era il 57% nel 2008) dei genitori di tutti i nidi ritienela tariffa pagata adeguata al servizio, mentre il 30% (era il 31% nel 2008), la ritiene troppoelevata.Si fa presente che da luglio dell’anno 2008 è stata introdotta, anzi ristabilita, la tariffa minimada corrispondere indipendente dalla condizione reddituale. In ogni caso il servizioasili nido non ha, essendo le tariffe stabilite dalla Giunta Comunale secondo un metododi calcolo stabilito dalla Provincia Autonoma di Bolzano, nessun potere di incidere sullasituazione, se non quello di segnalare tale giudizio dei cittadini.54 ASILI NIDO | 2.3 PRIMA INFANZIA


Dall’analisi dei questionari emergono anche interessanti informazioni rispetto all’età e ilgrado di istruzione dei genitori intervistati, infatti:– L’età media dei genitori si è mantenuta elevata avendo avuto per alcuni anni un regolareincremento (36 anni per la mamma e 39 del padre)– il livello di scolarizzazione risulta essere alto – nel 38% delle famiglie c’è un genitorelaureato e i nuclei in cui nessuno dei genitori è in possesso di un diploma di maturitàsono inferiori al 10%;– sono complessivamente 4 le persone prive di qualsiasi titolo di studio;– come per gli anni precedenti risulta alta la percentuale di genitori entrambi lavoratori(84%), mentre è pari al 7% il numero dei nuclei familiari in cui solo il padre è occupato,6% il numero delle famiglie in cui, invece, lavora solo la madre.Come per gli anni precedenti da questi dati emerge che la famiglia-tipo che usufruisce delservizio asili nido, o meglio che ha risposto al questionario, è composta da genitori sempremeno giovani, entrambi lavoratori, e con un alto livello di scolarizzazione.Come risultato particolarmente positivo è da citare in questo contesto la grande affluenzada parte della cittadinanza alla giornata annuale delle porte aperte organizzata dagli asilidella città. Sono state ben 334 le famiglie che hanno aderito all’iniziativa (ca. 30% in piùrispetto all’anno precedente). I riscontri dei visitatori sono stati più che positivi. L’attività ormaiconsolidata rappresenta un’utile occasione per i potenziali nuovi utenti per conoscereil servizio e contemporaneamente un’opportunità per tutti gli operatori di rendere visibileil lavoro che quotidianamente viene svolto.¬ MicrostruttureL’anno <strong>2009</strong> è il terzo anno in cui l’ASSB coordina il sistema integrato alla prima infanziadella città di Bolzano, a cui afferiscono il servizio di asilo nido, gestito direttamentedall’ASSB, e quello di microstruttura, gestito dalle cooperative sociali Casa Bimbo Tagesmutter,Babycoop e Coccinella sulla base del finanziamento da parte della stessa ASSB,improntato sul pagamento delle ore di servizio erogate dalle strutture (sistema tariffarioorario). Le microstrutture gestite da tali cooperative sono complessivamente 10, per untotale 167 posti bambino, che possono però soddisfare un numero maggiore di richiestein quanto, nelle microstrutture, diversamente che negli asili nido, sullo stesso posto possonoturnare più bambini. Il servizio di microstruttura consente, infatti, una frequenzapiù flessibile, legata principalmente alle esigenze lavorative e personali dei genitori, consentendouna frequenza per alcune ore al giorno o per alcuni giorni la settimana.2PRIMA INFANZIAI bambini e le bambine di Bolzano, fra gli 0 e 3 anni, che nel <strong>2009</strong> hanno frequentato ilservizio di microstruttura delle tre cooperative sociali sono stati complessivamente 330(erano 357 nel 2008 e 341 nel 2007).Utenti in carico2.3 PRIMA INFANZIA | MICROSTRUTTURE 55


Grafico 33 _ Confronto fra gli anni 2007, 2008 e <strong>2009</strong> sul numero di bambini/e che hanno frequentato ilservizio di microstruttura16014012010014112911711399 9912811785Tagesmutter - Casa BimboCoccinellaBabycoop80604020020072008<strong>2009</strong>Le ore effettive complessivamente erogate nel <strong>2009</strong> dalle microstrutture sono state212.511,65, con un incremento rispetto all’anno 2008 pari al 9%, imputabile in gran partealla cooperativa sociale Babycoop che, rispetto al 2008, ha aumentato le ore effettiveerogate del 19% a parità di posti bambino, accogliendo però un numero complessivo dibambini inferiore all’anno precedente (aumento delle ore/bambino). Anche per Coccinellaè da rilevare un aumento di ore di effettiva frequenza pari al 9%, con due posti bambinoin più nella struttura di Lungo Talvera San Quirino e un posto bambino in meno inVia Bari 3. Casa Bimbo mantiene, invece, il proprio trend con un aumento minimo dellapropria attività pari al 2%.Tabella 34 _ Capacità ricettiva, ore di frequenza e grado di copertura per cooperative – <strong>2009</strong>Cooperativa socialeGiorni diaperturaCapacitàricettivaPresenzeOrecontrattoOre effettivafrequenzaGrado dicopertura2Coccinella 250 50 11.823 75.602 67.153,30 88,8%PRIMA INFANZIATagesmutter /Casa Bimbo*253 69 13.275 70.000** 75.551,10 83,3%Babycoop 249 48 10.219 72.185 69.807,25 96,7%Totale 752 167 35.317 217.787 212.511,65* La struttura di Via dei Vanga 85 è rimasta aperta per 249 giorni** Per quanto riguarda la struttura di Oltrisarco 2, cioè di Via Claudia Augusta 48b non è stato stipulato uncontratto, ma sono state accordate e pagate le ore effettivamente erogate dal servizio nel corso del <strong>2009</strong>per un totale di 20.648,85 ore (da aggiungersi quindi alle 70.000 ore da contratto).La lista di attesa al 31.12.<strong>2009</strong> comprendeva 165 richieste.56 MICROSTRUTTURE | 2.3 PRIMA INFANZIA


Come indica il grafico sottostante, anche in questo caso, come negli asili nido, la maggiorparte dei bambini iscritti (84%) sono bambini autoctoni, mentre sono il 9% i bambiniprovenienti da paesi extracomunitari non appartenenti all’UE. Rappresentano, invece, il7%, i bambini provenienti da famiglie extracomunitarie europee.Grafico 35 _ Provenienza bambini microstrutture0,4%7%9%bambini autoctonibambini da altri paesi UEbambini extracomunitari europeibambini extracomunitari non europei84%Così come gli anni passati, anche il <strong>2009</strong> ha visto l’Ufficio servizi alla famiglia di ASSB impegnatoin un intenso lavoro amministrativo, volto non solo a finanziare le microstrutturesulla base della regolarità tecnica rispetto alla normativa provinciale ed ai dispositivicontrattualistici fra cooperative ed ASSB, ma anche a conoscere in modo sempre più specificole diverse modalità di organizzazione delle cooperative e di conseguente relazionedi queste con le famiglie, conoscenza propedeutica ad un’impostazione generale del sistemaprima infanzia, che garantisca equità di servizio per le famiglie.È, infatti, consapevolezza dell’ASSB, che, se da una parte il lavoro amministrativo è condizioneessenziale del sistema, vi devono essere comunque ulteriori elementi di contenuto,trasversali a tutti i soggetti, per la realizzazione piena del sistema integrato alla primainfanzia e, quindi, di quanto disposto dal piano di settore. Questi fattori riguardano laqualità del servizio; la garanzia per il genitore di avere un accesso al servizio in baseall’analisi del fabbisogno; il diritto del cittadino ad essere informato circa le possibilitàdi servizio alla prima infanzia e le diverse specificità in modo che possa effettuare unascelta consapevole.Azioni e risultati2PRIMA INFANZIA2.3 PRIMA INFANZIA | MICROSTRUTTURE 57


Tabella 36 _ Area Prima Infanzia – Costi e fonti di finanziamento – <strong>2009</strong>AREA PRIMA INFANZIA <strong>2009</strong>L’importo comprende i costi diretti del servizio ed i costi indirettidell’amministrazione centraleEuro 7.955.363Servizio Tagesmütter/Tagesväter** 199.440Microstrutture 1.300.000Asili Nido 5.681.640Amministrazione 774.283AREA PRIMA INFANZIA <strong>2009</strong>Fonti di finanziamento7.955.363Compartecipazione utenti 9,7% 772.449Comune 42,7% 3.399.543Provincia 45,9% 3.653.241Altro* 1,6% 130.1301,6%9,7%42,7%2PRIMA INFANZIA45,9%* Altro: Rimanenze finali, pasti, rimborsi, comandi, caparre** L’assistenza domiciliare all’infanzia (Servizio Tagesmutter/Tagesvater) è un servizio svolto da persone, generalmentemamme, che accudiscono, presso le loro abitazioni, fino ad un massimo di 6 bambini da 0 a 3 anni. Chi accudisce ilbambino è collegato ad una cooperativa sociale o altro ente sociale senza fine di lucro che ne garantisce la professionalità,la specifica formazione ed il rispetto di determinati parametri provinciali. La spesa a carico della famigliaviene stabilita in base alla situazione economica (redditi, patrimonio, spese ecc. come stabilito dal D.P.G.P. n. 30 del11.08.2000). Al calcolo provvedono le varie sedi distrettuali dell’ASSB.58 COSTI E FONTI DI FINANZIAMENTO | 2.3 PRIMA INFANZIA


MINORI2.4“I bambini hanno il diritto allo sviluppoin tutti gli aspetti della loro vita compreso lo sviluppo fisico,emotivo, cognitivo, psicosociale, sociale e culturale.”dalla Convenzione sui diritti del bambino (1989)La popolazione minorile della città di Bolzano nel <strong>2009</strong> era composta da 17.233 unità,corrispondenti al 16,7% della popolazione totale, con un incremento rispetto allo scorsoanno dell’1,7%. Il distretto con la maggior concentrazione di minori è quello di Gries- S. Quirino con 4.865 minori, seguito da Don Bosco che ne registrava 3.958, Europa -Novacella con 3.107, Centro - Piano - Rencio con 2.900 e Oltrisarco - Aslago con 2.403.La popolazione minorile straniera residente in città nel <strong>2009</strong> corrispondeva al 22,1% deltotale degli stranieri residenti ed al 16,1% del totale dei minorenni residenti a Bolzano;nel 2008 era il 14,8%.N.B. Dal <strong>2009</strong> i valori della popolazione del distretto sociale non corrispondono a quellidelle circoscrizioni in quanto nel corso dell’anno, lo stradario dei distretti ha subito dellemodifiche in seguito alle quali la competenza di alcune vie del distretto Don Bosco èstata trasferita al distretto Europa - Novacella.¬ Servizio SociopedagogicoI minori seguiti dai servizi dell’area sociopedagogica presenti nei cinque distretti cittadininel <strong>2009</strong> sono stati complessivamente 1.085, l’11,6% in più rispetto al 2008 (972) ed il6,3% rispetto alla popolazione minorile della città.Utenti in caricoTabella 37 _ Minori in carico all’area sociopedagogica distrettuale in rapporto al totale dellapopolazione – <strong>2009</strong>minoripopolazione


Se storicamente è sempre stato il quartiere Don Bosco quello con la maggior concentrazionedi utenza minorile, nel <strong>2009</strong> il maggior numero di minori in carico si sono riscontratia Centro - Piani - Rencio (277 minori) ed a Europa - Novacella (271 minori). DonBosco segue con 258 minori, Gries - S. Quirino con 164 minori e Oltrisarco - Aslago con115 minori.Tabella 38 _ Minori in carico all’area sociopedagogica distrettuale – <strong>2009</strong>DonBoscoCentroPianiRencioOltrisarcoAslagoEuropaNovacellaGriesS. QuirinoTotaleminori in carico 258 277 155 271 164 1.085% 24% 25% 11% 25% 15% 100%Se si considera il trasferimento della competenza di alcune vie cittadine, il numero deiminori in carico per quasi tutti i distretti è rimasto tendenzialmente costante. L’unicaeccezione è rappresentata dal Distretto Europa - Novacella che ha quasi raddoppiato gliutenti in carico, infatti, se nel 2008 i minori in carico all’area sociopedagogica erano 137,nel <strong>2009</strong> sono 271. Tale aumento dei minori in carico al Distretto Europa - Novacella èriconducibile a più fattori, tra i quali, la sola modifica dello stradario, ha determinato unincremento di 70 minori (a fronte di 34 famiglie passate dal distretto Don Bosco), di cui26 minori Sinti e 10 Rom. Inoltre, nel corso del <strong>2009</strong> si registrano 81 nuovi minori presi incarico, di cui 42 comunitari, 36 extracomunitari e 3 profughi.Complessivamente, i casi nuovi presi in carico dai cinque distretti sono stati 281, trai iquali 120 cittadini stranieri pari al 42,7% e 161 autoctoni pari al 57,3%.Tabella 39 _ Nuovi minori in carico nel <strong>2009</strong>2DonBoscoCentroPianiRencioOltrisarcoAslagoEuropaNovacellaGriesS. QuirinoTotalenuovi minori in carico 69 57 37 81 37 281MINORI% 25% 20% 13% 29% 13% 100%Caratteristiche utentiCome si può osservare nella tabella seguente, il maggior numero degli utenti minori in caricoall’area sociopedagogica, considerando anche i minori Sinti che sono cittadini italiani,sono autoctoni (64,3%) e i restanti 35,7% sono stranieri. Scorporando il dato dei nomadiSinti, i minori autoctoni rappresentano comunque il 57,4% di tutti i minori in carico. Tra inuovi utenti, ossia coloro che sono stati presi in carico nel <strong>2009</strong>, ci sono 120 cittadini stranierie 161 autoctoni.60 SERVIZIO SOCIOPEDAGOGICO | 2.4 MINORI


Il Distretto Centro - Piano - Rencio ha in carico il maggior numero di minori stranieri rispettoagli altri quartieri: ad esso, infatti, compete il Servizio di Integrazione <strong>Sociale</strong> (S.I.S), chegestisce i servizi per minori stranieri non accompagnati (M.S.N.A), richiedenti asilo, profughi,famiglie senza dimora, nomadi ecc..Tabella 40 _ Minori in carico all’area sociopedagogica per tipologia – <strong>2009</strong>DonBoscoCentroPianiRencioOltrisarcoAslagoEuropaNovacellaGriesS. QuirinoTotale Totale %minori stranieri non accompagnati 1 63 0 2 3 69 6,4%cittadini extracomunitari 29 70 31 91 43 264 24,3%nomadi Sinti 31 12 4 28 0 75 6,9%nomadi Rom 4 14 1 12 0 31 2,9%richiedenti asilo politico 0 2 0 0 0 2 0,2%profughi riconosciuti 0 5 6 6 4 21 1,9%autoctoni 193 111 73 132 114 623 57,4%Totale 258 277 115 271 164 1.085 100%% minori per quartiere 24% 26% 11% 25% 15% 100%nuove prese in carico 69 57 37 81 37 281% nuove prese in carico 25% 20% 13% 29% 13% 100%Le motivazioni per cui un minore diviene utente del servizio sociopedagogico sono diversee molteplici e spesso le singole situazioni racchiudono più problematiche contemporaneamente.Rispetto al 2008 le motivazioni della presa in carico non si sono modificatedi molto: il 36,6% delle cause sono legate a problemi familiari o di relazione tra i coniugie/o tra genitori e figli (2008: 35,5%), il 16,3% sono legate a problemi di tipo economicodella famiglia (2008: 16,4%), il 16,1% a problemi assistenziali (2008: 16,6) ovvero a carenzadi forme socio-educative essenziali per il loro sviluppo e la loro crescita, l’11,9% ademarginazione sociale (2008: 9,6%), l’8% (2008: 8,2%) è dovuto a gravi problemi psichicie comportamentali del minore, mentre il 3,2% (2008: 3,5%) ad abuso e violenza. Le altrecause sono in percentuali inferiori come illustrato dal grafico seguente.Nella voce “altro” compaiono cause di presa in carico che si riferiscono a problemi abitativi,problemi di salute, problemi psichici, nonché dipendenze, disoccupazione, nonautosufficienza.2MINORI2.4 MINORI | SERVIZIO SOCIOPEDAGOGICO 61


Grafico 41 _ Minori in carico all’area sociopedagogica per motivo di presa in carico – <strong>2009</strong>8,0%3,2%16,3%problemi economiciproblemi familiari / di relazione8,0%36,6%problemi assistenzialiemarginazione sociale11,9%gravi problemi psichici /comportamentaliabuso / violenzaaltro16,1%N.B. Ogni minore può essere associato a più motivazioni.Nel <strong>2009</strong> 164 minori sono stati dimessi dal servizio: la maggior parte di essi (66) sono casiche sono stati risolti, o casi in cui vi è stata l’interruzione del contatto da parte dell’utenteo della sua famiglia (46). Questa motivazione trova maggiormente riscontro presso il distrettoCentro - Piano - Rencio dove presso il S.I.S. spesso “transitano” minori stranieri. Lealtre motivazioni sono elencate nella tabella che segue.Tabella 42 _ Minori di messi per motivo di dimissione – <strong>2009</strong>2DonBoscoCentroPianiRencioOltrisarcoAslagoEuropaNovacellaGriesS. QuirinoTotaleRaggiungimento della maggiore1 18 0 0 1 20etàDecesso 0 0 0 0 0 0Risoluzione del caso 26 24 7 5 4 66MINORITrasferimento minore ad altro4 3 0 1 1 9luogoInterruzione del contatto 6 26 1 9 4 46Competenza passata ad altro0 3 0 1 0 4servizio socialeMancata collaborazione da parte 6 0 0 3 0 9dell'utenteIl distretto non è competente 1 0 1 0 0 2Nessun contatto da un anno 2 0 0 1 1 4Consulenza 1 0 2 0 1 4Totale minori assistiti 47 74 11 20 12 16462 SERVIZIO SOCIOPEDAGOGICO | 2.4 MINORI


Nel <strong>2009</strong> sono diminuiti di 19 unità i minori interessati da provvedimenti emanati dallaProcura e dal Tribunale per i minorenni e precisamente sono passati dai 172 del 2008 ai153 nel <strong>2009</strong>.Complessivamente per questi 153 minori sono stati emanati 165 provvedimenti dei quali:108 provvedimenti amministrativi (decreti di affidamento ai servizi sociali, inserimento incomunità sociopedagogiche in forma residenziale o diurna, affidamento etero familiareecc.), 23 limitazioni della potestà genitoriale, 12 decadenza della potestà genitoriale, 12allontanamenti della potestà genitoriale, 3 sospensioni della potestà genitoriale e 7 provvedimentipenali. È positivo rilevare che negli ultimi anni i provvedimenti emanati sono incontinua diminuzione, nel 2007 erano 333, nel 2008 erano 184 contro i 153 del <strong>2009</strong>.Probabilmente gli interventi diversificati che negli ultimi anni sono stati attivati a favoredei minori sul territorio (servizi distrettuali e convenzionati), hanno contribuito a diminuiregli interventi da parte del Tribunale, agendo preventivamente sulle situazioni di disagioemergenti.Tabella 43 _ Minori interessati da provvedimenti del Tribunale per i minorenni – <strong>2009</strong>DonBoscoCentroPianiRencioOltrisarcoAslagoEuropaNovacellaGriesS. QuirinoTotalen. minori 48 32 17 24 32 153Gli interventi che i servizi dell’area sociopedagogica erogano a favore delle famiglie e deiminori in carico sono molteplici e spesso il nucleo viene sostenuto su più fronti. Si miraprevalentemente a sostenere il genitore nel suo ruolo educativo e con interventi che evitanoil più possibile l’allontanamento del minore dalla famiglia; ma in presenza di situazionidifficili, dove è la stessa famiglia ad essere fragile e problematica si rendono necessarieprestazioni di tipo educativo e sociopedagogico a domicilio. Ove ciò non sia possibile, perla tutela del minore, si adottano provvedimenti diversi che spaziano dall’affidamento eterofamiliare all’inserimento del minore in strutture sociopedagogiche.Comunque, per ogni minore in carico e per la sua famiglia, si redige un progetto individualizzato.2Nel grafico che segue si riportano i principali interventi erogati a favore dei minori assistitidal servizio durante l’anno <strong>2009</strong>, e si precisa che per la realizzazione di ogni interventosono necessarie numerose azioni che richiedono l’impiego di molte forze e di molte risorseanche di tipo economico.Azioni e risultatiMINORI2.4 MINORI | SERVIZIO SOCIOPEDAGOGICO 63


Grafico 44 _ Principali interventi erogati a favore di minori – <strong>2009</strong>Indagini per la Procura e/o Tribunale per i Minorenni 139Monitoraggio, applicazione e relazione in base a decretodel Tribunale per i MinorenniMonitoraggio post adozioni o affidamento pre adottivo /valutazioni socio ambientali per adozioneSegnalazioni all’autorità giudiziaria1354319Ospitalita comunità alloggio / residenza assistita /comunità di tipo familiare / istitutoInserimento asili nido / IPAI37138Inserimento centro diurno per minori /attività socio assistenziale diurnaAffidamento familiare / parentale / ai nonni73204Assistenza educativa / lavoro sociopedagogico a domicilio737Visite accompagnate / visite protette35Assistenza pomeridiana / attività / animazione1440 100 200 300 400 500 600 700 800Nell’ambito degli interventi di prevenzione a favore di adolescenti anche nel <strong>2009</strong> sonostati sviluppati o attivati progetti e/o interventi a carattere più generale finalizzati allaprevenzione ed al sostegno socioeducativo di singoli, famiglie o gruppi. Tendenzialmentei progetti vengono sviluppati a livello cittadino, ma in alcuni casi anche a livello distrettualea seconda dei bisogni che emergono dal territorio.Di seguito si descrivono i progetti a favore di adolescenti sviluppati nel <strong>2009</strong>.2MINORIAHA – Alternative Happy HoursIl progetto di prevenzione giovanile sul consumo dell’alcool è stato avviato in collaborazionecon il Centro Giovanile Papperlapapp nel 2007 e si è concluso a dicembre <strong>2009</strong>.Al progetto hanno collaborato altre realtà cittadine quali: Forum Prevenzione, CentroGiovani “ARCIragazzi”, Centro Giovani “Bunker”, il Servizio Giovani “Jugenddienst Bozen”,nonché personale scolastico. L’obiettivo del progetto era lo sviluppo di una sana culturadell’alcol e del suo consumo consapevole e prevedeva una serie di iniziative che promuovevanoil dialogo, lo scambio tra pari e soprattutto la partecipazione attiva all’organizzazionedi attività varie di giovani di età compresa tra i 12 ed i 25 anni. Il team che haseguito il progetto è soddisfatto dei risultati ottenuti in questi anni. Gli impatti delleazioni AHA sui giovani sono stati:– confronto approfondito con i temi: alcol, modi di consumo, abuso, dipendenze– apertura al dialogo con operatori / educatori– consumo alternativo– coinvolgimento nell’organizzazione di attività– effetto moltiplicatore (peer education)64 SERVIZIO SOCIOPEDAGOGICO | 2.4 MINORI


Invece di proibire e condannare modi di fare, spesso poi attuati dagli stessi adulti, AHAha utilizzato quale strumento di coinvolgimento la strategie di parlare apertamente dellatematica del consumo di alcol con i giovani: questo metodo ha dato dei frutti positivianche perché così sono stati stimolati sia la creatività che la capacità di riflessione e(auto-) osservazione degli adolescenti, aspetti importanti per una crescita “sana” e unrapporto equilibrato con l’ambiente che li circonda. Le attività svolte in seno al progettosono state:– Mostra sull’alcol AHA, 15 incontri di due ore cad. con il coinvolgimento delle scuolepubbliche (dalle terze medie alle terze superiori): gli incontri prevedevano una parteteorica ed un percorso pratico con occhiali che simulano l’effetto di una quantitàdi alcol nel sangue. All’inizio degli incontri sono stati somministrati questionari poidiscussi in gruppo. Durante la mostra si è svolta anche la degustazione di bevandeanalcoliche che vengono normalmente vendute al centro “Pippo” presso il Parco Petrarcae al Centro “Papperlapapp” a prezzi moderati (meno della metà rispetto aglialcolici). Alla mostra hanno partecipato 15 classi con una media di 20 alunni, tra i 12ed i 18 anni (in tutto ca. 300 ragazzi/e)– Festa finale AHA, dove un gruppo di 9 ragazze tra i 13 ed i 22 anni, hanno inventato epreparato una grande e diversificata scelta di spuntini vari e bevande analcoliche chesono stati serviti su una lunga tavolata dove erano a disposizione anche volantini emateriale informativo. Dietro la tavolata c’erano i cartelloni con le informazioni dellamostra sull’alcol. All’evento erano presenti ca. 60 ragazzi e ragazze, sia tedeschi cheitaliani, di età compresa tra i 13 e i 25 anni.BullidogIl progetto, che nel <strong>2009</strong> ha avuto la sua seconda annualità, nasce dalla convinzione cheattraverso un percorso di prevenzione si possa far diminuire l’incidenza ed il trend del fenomenodella prepotenza a scuola, meglio conosciuto come “bullismo”, che negli ultimianni sta assumendo un rilievo sempre maggiore tanto da promuovere l’avvio di interventiintesi a contrastarlo prima che possa dilagare e diffondersi sempre di più. Il progettoè promosso dal distretto sociale Don Bosco e vede la collaborazione dell’IntendenzaScolastica/Servizio di educazione alla Salute, della Cooperativa <strong>Sociale</strong> “gliAmicidiSari”,della Polizia Municipale, delle Scuole medie Ada Negri e degli psicologi dello sportello“Parliamone”. Gli obiettivi del progetto per il <strong>2009</strong> erano:– rilevare il trend del fenomeno della prepotenza presso la scuola Ada Negri;– riferire alla comunità scolastica (dirigenti, insegnanti, allievi e famiglie) e al territorio(distretti sociali, scuola, forze dell’ordine, comunità tutta) come si manifesta il fenomenodella prepotenza e sensibilizzarla sull’attualità e delicatezza del fenomeno;– verificare quale sia l’apporto dell’elemento animale a vantaggio di dinamiche positivedi relazione;– incidere positivamente sull’incidenza del fenomeno della prepotenza promuovendoil protagonismo degli allievi delle classi coinvolte nell’annualità precedente attraversola trasmissione delle esperienze e dei valori sedimentati dai ragazzi nel corso dellaprima annualità (peer education).2MINORIIl progetto nel suo complesso è stato realizzato secondo quanto previsto, anche se si èsvolta minore attività assistita con l’animale rispetto allo scorso anno, bilanciata da un interventopsicologico più intensivo e mirato, dalla presenza in classe delle Forze dell’Ordine2.4 MINORI | SERVIZIO SOCIOPEDAGOGICO 65


e dallo sviluppo di tecniche di espressione e lettura delle emozioni degli allievi attraverso ildisegno. In pratica, a seconda delle classi coinvolte, al progetto è stato dato un movimentopiù articolato e vario.Al progetto hanno aderito 7 classi della scuola media Ada Negri per un totale di 120ragazze/i (3 terze, 2 seconde, 2 prime). Il progetto terminerà nel 2010.Nel corso del progetto di prevenzione è stato raccolto abbondante materiale da cui èstato possibile trarre preziose indicazioni a livello di efficacia dell’intervento: documentazionevideo fotografica, temi in classe, disegni, presentazioni power point, testi di canzoni,giochi ecc., nonché i questionari somministrati agli allievi sulla prepotenza a scuola(236 all’inizio e 231 al termine del progetto), i cui esiti sono rappresentati nel grafico sottostantee dimostrano la diminuzione sia della presenza del fenomeno che della gravitàdella prepotenza subita.Grafico 45 _ Indice di presenza e di gravità di fenomeni di bullismo del gruppo di controllodicembre 2007252020giugno 2008dicembre 2008151312maggio <strong>2009</strong>10508Indice di presenzaprepotenza subita86404Indice di gravitàprepotenza subita2dicembre <strong>2009</strong>2MINORIBackstreetIl progetto attuato in collaborazione con l’Associazione “La Strada - Der Weg” nel <strong>2009</strong>,ha terminato nel <strong>2009</strong> la sua seconda annualità. È un progetto di streetworking (educativadi strada) attivato nei quartieri Don Bosco ed Europa - Novacella per poter comprendere(mappare, leggere le situazioni) ed intervenire (agganciare, aggregare) situazioniparticolari di giovani a rischio di devianza minorile.Molto intenso è stato il coinvolgimento con le scuole, soprattutto negli ultimi mesidell’anno in quanto prima il team veniva coinvolto in situazioni di emergenza, ma poi èstato possibile creare un lavoro in rete per intervenire in una logica di sistema. Gli operatoridel progetto hanno operato sia con le istituzioni (scuola, distretti sociali, poliziaMunicipale ecc.), che con le famiglie e sono stati messi spesso a dura prova da episodi efenomeni che si sono aggiunti alle consuete difficoltà di una città. Uno dei bisogni a cuiil progetto è riuscito a rispondere è stato quello di seguire alcuni casi da vicino, in modospecifico accompagnando con una funzione di tutor alcuni ragazzi verso dimensioni piùpositive del loro vivere il tempo libero, l’impegno scolastico, l’aggregazione.66 SERVIZIO SOCIOPEDAGOGICO | 2.4 MINORI


Esso ha saputo fornire elementi e dare indicazioni utili per valutare se alcune situazioniandavano affrontate in una visione singolare (episodio) o al plurale (fenomeno) primaancora che si manifestassero nella loro interezza ed ha saputo proporre continuamentequalcosa di nuovo ed accattivante per agganciare i ragazzi, senza perdere mai di vista lafinalità, ovvero individuare nuove forme flessibili di accompagnamento educativo al finedi agevolare l’integrazione di ragazzi ed adolescenti con ripetute esperienze fallimentarinel contesto in cui vivono. Il team di operatori ha organizzato attività, laboratori,escursioni rivolti al singolo, al piccolo gruppo e in forma “open” (andando a coinvolgere ilterritorio). Alcune attività hanno assunto particolare rilevanza: lavori con la ceramica, lamusica, la breakdance, la pesca, il calcio, la giocoleria.Sono stati coinvolti complessivamente 9 ragazzi, già utenti, con il risultato di essere riusciti,da un lato, a coinvolgerli in attività educative, altrimenti non accessibili, e quindi aoffrire loro un’alternativa rispetto al compimento di atti di devianza, dall’altro lato a farloro intraprendere un percorso scolastico regolare (con il risultato che adesso frequentanotutti regolarmente).Top Cross 2GIl progetto in collaborazione con l’associazione “Donne Frauen Nissà” vuole migliorare ilbenessere delle nuove generazioni di migranti a Bolzano valorizzando la loro personalità efavorendone l’integrazione socio-culturale. Il progetto è iniziato nell’ottobre del 2008 ed èterminato a dicembre <strong>2009</strong>. Nel corso dell’anno sono state svolte le seguenti attività:1) studio e mappatura delle buone prassi nella gestione e prevenzione dell’esclusionesociale dei minori stranieri di seconda generazione;2) laboratorio teatrale “Ritratto di nuovi italiani”– rivolto a ragazzi di origine straniera,che è nato dal presupposto che l’arte rappresenti un linguaggio universale capace di superareogni barriera culturale e ideologica e quindi particolarmente adatto per un lavorocon ragazzi stranieri di seconda generazione ed autoctoni; al laboratorio hanno partecipato8 ragazze/i stranieri e 10 italiani;3) laboratorio teatrale “La tela bianca” – rivolto alla formazione degli insegnanti e deglieducatori, proposto come corso d’aggiornamento e rientrato nel Piano di aggiornamentoprovinciale per le scuole di lingua italiana. In seno a questa azione è stato importanteanche il confronto sulle problematiche didattico-pedagogiche in relazione alle secondegenerazioni e sulle strategie adottate nel lavoro quotidiano. Al laboratorio hanno partecipato21 frequentanti di tutti gli ordini di scuola;24) Convegno “Nuove generazioni – lavori in corso. Giovani adolescenti in un confrontointerculturale”, in cui vi sono state relazioni dei giovani di associazioni italiane, nell’ambitodel quale è emersa la critica alla stessa espressione “seconda generazione” e unariflessione sulla costruzione dell’identità di questi ragazzi e ragazze. Nei workshop a seguirec’è stato un interessante scambio di esperienze di altre realtà locali e nazionali.L’obiettivo a medio termine è fare in modo che le seconde generazioni a Bolzano si impegninoin percorsi di cittadinanza attiva e diventino protagoniste dei processi di integrazionedei nuovi cittadini attraverso la creazione di un associazionismo interetnico che siadi tipo nuovo con la voglia di costruire la società futura.MINORI2.4 MINORI | SERVIZIO SOCIOPEDAGOGICO 67


IntercultAnche Intercult è un progetto che cura la tematica delle seconde generazioni di immigraticon l’obiettivo di facilitare la loro integrazione sociale nel tessuto cittadino. In seno alprogetto, che ha visto coinvolti circa 160 ragazzi/e di cui 118 stranieri, sono state realizzatediverse iniziative: cena interculturale, Kastanienparty, spettacolo di teatro, corso divideo partecipato ecc. grazie alle quali i ragazzi hanno avuto l’opportunità di conoscenzareciproca e di condivisione, di partecipazione attiva e di scambio culturale, ma anchel’occasione per venire a conoscenza delle associazioni che lavorano sul territorio. Il contestosociale, informale ed accogliente delle sedi delle associazioni e dei centri giovanilicoinvolti (Volontarius, VKE, Papperlapapp, Film Zelig, Donne Nissà, Jugenkultur) ha datoloro modo di potersi formare, consolidare e nuovamente allargare nell’ottica dell’aperturaverso l’altro, ma anche della valorizzazione degli elementi che caratterizzano ognunoin modo diverso (cultura, appartenenza religiosa ecc.).Svirtualizzati“Svirtualizzati” è un progetto che nasce a novembre 2008 presso il Punto d’IncontroGiovani “La Vispa Teresa” con i seguenti obiettivi:– aumentare la consapevolezza ed il senso critico dei ragazzi rispetto all’utilizzo dellenuove tecnologie (es. cellulari e internet);– rendere disponibili ai ragazzi contesti alternativi di interazione e comunicazione con pari,ricerca del divertimento, sperimentazione, messa alla prova delle proprie capacità;– facilitare i ragazzi nella promozione autonoma di attività mirate nei confronti deicoetanei, al fine di trasmettere la consapevolezza acquisita nell’ambito del progetto.2La metodologia adottata è stata quella di offrire alternative all’utilizzo di strumenti tecnologiciquali cellulari, PC, internet ecc., attraverso varie attività di gruppo svolte all’apertoche richiamassero i temi chiave trattati nel percorso di Svirtualizzati e al senso chehanno per l’esperienza di crescita personale dei ragazzi. Le attività svolte e gli argomentitrattati con il gruppo dei ragazzi (4 ragazze e 8 ragazzi) che hanno iniziato e terminatoil percorso sono stati diversi: comunicazione, fiducia e cooperazione, rischio, attività digruppo in situazioni particolari, gite, fotografia, esplorazione giochi ecc. All’inizio del percorsoe a fine <strong>2009</strong> ai ragazzi è stato somministrato un questionario dal quale è emersoche dopo questa esperienza i ragazzi si sentono maggiormente informati rispetto ai rischinell’utilizzo delle nuove tecnologie ed è inoltre aumentato il grado di rinunciabilitàdel loro utilizzo.MINORISostegno scolastico ai bambini delle scuole elementari di madre lingua tedesca abitantinel quartiere Don Bosco attraverso l’attivazione di un doposcuolaNel quartiere Don Bosco sono attivi 5 doposcuola rivolti a bambini frequentanti le scuoledi lingua italiana. Alla luce delle varie richieste e sollecitazioni ricevute da più parti(scuola tedesca, famiglie, servizi) si è ritenuto opportuno dotare il quartiere anche di undoposcuola rivolto ai ragazzi di lingua tedesca.Il doposcuola è stato avviato a cura dell’Associazione “La Strada - der Weg” che ha provvedutoa reperire i locali e gli operatori e nel <strong>2009</strong> è stato frequentato da 14 minori fra gli 8ed i 14 anni, di cui 5 in situazione di disagio sociale grave. Per valutare il beneficio trattodai bambini frequentanti il doposcuola (attivo dall’autunno <strong>2009</strong>) si dovrà attendere lafine dell’anno scolastico <strong>2009</strong>/2010.68 SERVIZIO SOCIOPEDAGOGICO | 2.4 MINORI


Servizi a favore dei minori Sinti residenti al villaggio di via Lungo Isarco SinistroLa Fondazione ODAR, tramite convenzione con ASSB, svolge un servizio di doposcuolaper i bambini che frequentano la scuola primaria S. F. Neri e la scuola secondaria di primogrado V. Alfieri, alle quali risultano iscritti il maggior numero di bambini residenti alvillaggio di via Lungo Isarco Sinistro. In totale i minori che usufruiscono di questo serviziosono 9. Dati i buoni risultati ottenuti con gli alunni della scuola primaria durante l’annoscolastico passato (nessun abbandono scolastico, promozione di tutti i bambini), il servizioè stato richiesto anche a favore dei minori frequentanti la scuola secondaria di primogrado, sia nell’ottica della parità di offerta di sostegno scolastico con obbligo scolastico,sia nell’ottica della continuità con i servizi offerti nella scuola primaria. In accordo conle insegnati di classe e con le insegnanti referenti per i Sinti, le attività svolte sono statesoprattutto l’approfondimento ed il recupero delle materie scolastiche, lo svolgimentodei compiti assegnati e di altre attività adatte alla classe frequentata. I minori riescono intal modo a tenersi al passo con la classe o con il percorso didattico personale.Per gli alunni della scuola primaria, il doposcuola comprende anche momenti di ricreazionenel cortile scolastico assieme ai compagni e momenti di attività ludiche o ricreativein aula, una volta terminati i compiti assegnati, che risultano essere molto numerosie talvolta difficili da svolgersi autonomamente.Su richiesta delle due scuole sopra citate è stato organizzato anche un periodo di doposcuolaestivo, a partire dal 24 agosto e per tre settimane, che è stato frequentato regolarmenteda 6 minori che per l’anno scolastico <strong>2009</strong>/10 rientreranno nelle stesse scuoleS. F. Neri e Alfieri. La finalità è stata di permettere ai minori di riprendere per tempo lematerie trattate durante l’anno scolastico precedente, di svolgere i compiti assegnatiper le vacanze e di prepararsi al nuovo ingresso a scuola. Il doposcuola estivo si è svoltosu due giorni settimanali, per tre ore giornaliere, presso una sala della Parrocchia di DonBosco, messa gratuitamente a disposizione dell’insegnante.Le attività intraprese sono state lo svolgimento dei compiti estivi e la ripetizione dellebasi di ogni materia principale, secondo il livello raggiunto dai minori e secondo la classefrequentata.L’attività è stata valutata in itinere, tramite visite settimanali della responsabile del servizio.E’ stato poi distribuito un questionario di valutazione a tutti i consigli di classe deibambini e ragazzi destinatari dell’attività (5 consigli di classe per 6 minori), che ha datoi seguenti risultati:– i minori sono stati trovati più autonomi, sicuri di sé, motivati all’apprendimento;– i compiti assegnati per le vacanze sono stati svolti in parte;– gli argomenti proposti in classe a principio del nuovo anno scolastico vengono svoltidai minori solo se individualizzati o svolti a piccoli gruppi;– viene richiesto un maggiore numero di ore di sostegno, sia per i compiti assegnati acasa o durante le vacanze, sia, in alcuni casi, per interventi anche in orario scolastico.2MINORI2.4 MINORI | SERVIZIO SOCIOPEDAGOGICO 69


¬ Servizio di Educativa domiciliare per minori e le loro famiglieIl progetto di educativa domiciliare rappresenta una forma di intervento specifico per laprevenzione di situazione di crisi e di rischio psicosociale attraverso un supporto educativosia al minore che alla sua famiglia, prestato a domicilio. Il progetto da gennaio <strong>2009</strong>è svolto in convenzione con la società cooperativa “Il Faggio” di Trento.A dicembre <strong>2009</strong> le famiglie per le quali il servizio era attivo erano 16 (nel 2008 erano23), in lista d’attesa ce ne erano ancora 9, mentre nel corso dell’anno altre 5 famiglie avevanoconcluso o sospeso il percorso. Essendo quello dell’educativa domiciliare un progetto“in crescita” e sviluppo, manifesta per la sua specificità problematiche peculiari,legate alla complessità dei nuclei familiari e alle situazioni su cui si deve intervenire. Unfondamentale sostegno al complesso ruolo che ricoprono gli operatori della cooperativa“Il Faggio” viene espresso dalle istituzioni con le quali costantemente si organizzano periodiciincontri di verifica e strutturazione degli interventi. Sebbene la complessità delleproblematiche presentate e la continua richiesta di adattarsi ad esse determini un enormedispendio personale di energia, la possibilità di osservare cambiamenti positivi neinuclei familiari seguiti permette di fornire una buona valutazione del progetto.¬ Centro Affidi e Spazio NeutroIl Servizio “Centro Affidi - Spazio Neutro” si pone come centro specializzato rivolto allatutela dei minori.2MINORIIl Centro Affidi si pone come centro specializzato nel tema dell’affidamento familiareovvero un istituto giuridico che prevede l’accoglienza temporanea di un bambino o ragazzoda parte di genitori affidatari, qualora la sua famiglia si trovi in una situazione dimomentanea difficoltà. Questo servizio garantisce la tutela del minore al quale offrela possibilità di crescere in un ambiente sereno e tranquillo fintanto che i genitori nonrisolvono i loro problemi così da poter accogliere nuovamente il proprio figlio. Il Centrocoordina il sistema degli affidi familiari nella città di Bolzano e funge da riferimento perle famiglie affidatarie o aspiranti affidatarie per le quali promuove azioni di sostegno edinformazione.L’affido familiare viene disposto dal Tribunale per i Minorenni o dagli assistenti socialiche operano all’interno dei Distretti e dura il tempo necessario affinché gli operatoripreposti attivino tutti gli interventi per il recupero della famiglia d’origine e venga menola situazione di temporanea difficoltà che lo ha determinato.In tal senso nel <strong>2009</strong> il Centro Affidi ha lavorato per la predisposizione di un protocollooperativo con l’Associazione A.I.B.I. Amici dei Bambini e con l’Associazione Famiglie Affidatariedella Provincia di Bolzano per la promozione di interventi in materia di affidofamiliare sul territorio cittadino. Il protocollo ha la finalità di promuovere iniziative disensibilizzazione, informazione, formazione, valutazione e sostegno alle famiglie candidateall’affido.70 SERVIZIODI EDUCATIVA DOMICILIARE PER MINORI E LE LORO FAMIGLIE | 2.4 MINORI


Anche con l’associazione Murialdo è stato sviluppato un progetto di sostegno e sensibilizzazioneper le famiglie affidatarie, attraverso un accompagnamento di “famiglie conesperienze di affido” chiamato il Filo e il Nodo.Per quanto concerne le famiglie affidatarie il <strong>2009</strong> è stato caratterizzato da una serie dicambiamenti: sono stati rivisti gli elenchi delle famiglie disponibili all’affido, a loro favoresono stati organizzati percorsi formativi e progetti di sostegno, sono state organizzatecampagne di sensibilizzazione innovative rispetto al passato. In seguito a tali interventinel <strong>2009</strong> le famiglie che hanno accolto minori in affido a tempo pieno o a tempo parzialesono state 30, mentre i minori in affidamento sono stati 116 (88 al 31.12.<strong>2009</strong>). Rispetto al2008 dunque si registra una diminuzione delle famiglie affidatarie, ma un maggior numerodi minori affidati, in quanto le famiglie che hanno intrapreso percorsi formativi hannoaccolto più minori. Contestualmente però, a seguito delle campagne di sensibilizzazione,le famiglie che al 31.12.<strong>2009</strong> erano in attesa di un minore in affidamento erano 28.Grafico 46 _ Famiglie affidatarie 2006-<strong>2009</strong>353330<strong>2009</strong>252015109178619221920082007200650Famiglie affidatariecon minoria tempo pienoFamiglie affidatariecon minoria tempo parziale202 2Famiglie affidatariecon minori sia a tempopieno che a tempoparzialeIl servizio Spazio Neutro, in funzione dal mese di maggio 2006, viene svolto con la collaborazionedella cooperativa sociale “Il Germoglio - der Sonnenschein”. Esso ha comeoggetto l’esercizio del diritto/dovere di visita da parte dei genitori non affidatari, obbligatia visite con i propri figli alla presenza dei Servizi Sociali, sostenendo i genitori in unpercorso di crescita rispetto al loro ruolo genitoriale e tutelando i bisogni e diritti delminore. I destinatari del servizio sono i minori con residenza a Bolzano, per i quali è statoemesso un mandato coercitivo del Tribunale ordinario o per i quali vi sia un’indicazionedella Magistratura Minorile oppure su richiesta spontanea dell’utente o su indicazionedi un servizio pubblico e/o privato. L’invio al servizio avviene esclusivamente attraversogli assistenti sociali dell’Assb.Le finalità del servizio consistono nel favorire il riavvicinamento tra figlio e genitore,supportare il minore nell’incontro e osservare e monitorare l’andamento degli incontri,creando uno spazio rassicurante, accogliente e sicuro per lo svolgimento degli incontrifra minori e genitori, che dia la possibilità di vivere la relazione genitore-figlio all’internodi una cornice neutrale e sospesa dal conflitto familiare. Inoltre si sostiene il genitore2MINORI2.4 MINORI | CENTRO AFFIDI E SPAZIO NEUTRO 71


incontrante nel suo percorso di riscoperta del suo ruolo genitoriale, rafforzando le suecompetenze. Infine l’attenzione viene rivolta anche al genitore affidatario, che può incontraredifficoltà legate alla forte conflittualità tra i due componenti della ex-coppia onel caso in cui, in passato l’altro genitore abbia avuto comportamenti maltrattamentoverso il figlio, al timore che suo figlio possa essere in qualche modo in una situazionenuovamente di pericolo.Nell’anno <strong>2009</strong> lo Spazio Neutro ha seguito 30 bambini e in particolare 20 casi familiari.L’intervento di tale servizio è stato richiesto dalle assistenti sociali referenti del caso perattuare un decreto del Tribunale, quasi sempre quello per i minori.Alla fine del <strong>2009</strong> sono risultati in atto 11 casi e due momentaneamente sospesi; di questi,8 casi erano già stati avviati nel 2008, 6 invece sono stati avviati nel corso del <strong>2009</strong>.Inoltre si sono conclusi 7 casi, uno invece non è mai stato attivato.I servizi maggiormente invianti erano i distretti di Europa - Novacella e Don Bosco, chesommati hanno formato il 74% dei casi seguiti. Inoltre un caso è stato inviato dal serviziodi Merano.Grafico 47 _ Minori giunti allo Spazio Neutro per Distretto inviante – <strong>2009</strong>37%5%5%Don Bosco (7)Centro - Piani - Rencio (3)Europa - Novacella (7)Gries - S. Quirino (1)Merano (1)37%216%MINORIPer quanto riguarda l’età dei bambini, si può notare che varia dai 3 ai 16 anni, coprendotutta la fascia dei minori. 11 minori su 30 avevano tra i 7 e gli 8 anni, altri 5 bambini avevano5 anni. Era presente almeno un bambino per ogni anno, compreso nell’intervallo ditempo tra il 2000 e il 2006. Emerge quindi che tale servizio è rivolto a tutti i minori, nonconcentrandosi su una particolare fascia d’età. Questo ha comportato un maggiore impegnonella diversificazione dell’intervento durante l’incontro protetto sotto ogni puntodi vista: spazi, inserimento dell’educatrice nella relazione e protezione del minore.Per quanto riguarda il domicilio, osservando il grafico successivo emerge subito, che il50% dei minori giunti allo Spazio Neutro erano affidati alla madre, il restante 50% eraripartito tra il padre, altro familiare o famiglia affidataria.72 CENTRO AFFIDI E SPAZIO NEUTRO | 2.4 MINORI


Grafico 48 _ Domicilio dei minori giunti allo Spazio Neutro – <strong>2009</strong>13%madre17%padrealtro familiarefamiglia affidataria20%50%Nel corso dell’anno di attività sono aumentate le richieste da parte dell’Autorità Giudiziariae dei servizi distrettuali e il servizio ha avuto difficoltà ad accogliere tutte le domande,tant’è che il servizio ha creato una lista d’attesa in base alla data di invio delle scheded’accesso e non in base al caso, considerando che ogni bambino, indipendentementedalla sua storia, abbia lo stesso diritto e necessità di riprendere o mantenere un rapportocon entrambi i genitori il prima possibile.¬ Focolare – Comunità di accoglienza per minoriIl “Focolare”, è una comunità alloggio sociopedagogica per minori, che è stata gestitasino al 31.12.2007 dalla Provincia Autonoma di Bolzano. Dal 1° gennaio 2008 il servizio èpassato all’ASSB nell’ambito dell’Ufficio servizi alla famiglia.Si tratta di una struttura residenziale-abitativa a modello familiare che, attraverso unprogetto educativo individualizzato particolarmente attento alla formazione scolasticae/o lavorativa, è destinata a sostenere il minore che deve essere temporaneamente allontanatodalla famiglia a seguito di difficoltà affettive, relazionali, ambientali.La comunità alloggio è un ambiente di tipo familiare all’interno del quale educatori professionalilavorano per supportare i ragazzi nel raggiungimento di un adeguato livello diautonomia e, laddove possibile, nel predisporre e facilitare un rientro in famiglia.Compito degli educatori è quello di farsi carico dell’accoglienza, della cura, dell’istruzionee di tutti gli aspetti della vita del minore, collaborando con i servizi invianti, rispettandola posizione giuridica del ragazzo e le decisioni dell’autorità giudiziaria relativamente airapporti del minore con i suoi genitori.Gli ospiti del Focolare sono ragazzi di età compresa tra i 15 ed i 18 anni che rientranoprevalentemente nell’area del disagio sociale, nelle sue diverse forme. Le famiglie di provenienzapresentano diverse caratterizzazioni e difficoltà, accomunate però dal loro nonriuscire a svolgere, in quel preciso momento della loro storia, la funzione di genitore in2MINORI2.4 MINORI | FOCOLARE – COMUNITÀ DI ACCOGLIENZA PER MINORI 73


modo da rispondere adeguatamente ai bisogni di crescita del proprio figlio. Oltre che peri ragazzi di età compresa tra i 15 ed i 18 anni sono disponibili, nei casi d’emergenza, ancheposti per una temporanea accoglienza di adolescenti oltre i 13 anni di età che sonostati trovati in situazioni d’abbandono dalle Forze dell’Ordine.Le attività principali svolte nel Focolare spaziano dall’assistenza primaria (vitto e alloggio),alla consulenza per problemi sociali, familiari e personali, fino al sostegno nella ricercadi un impiego e sul posto di lavoro.Nel corso del <strong>2009</strong> all’interno del Focolare si sono succeduti in totale 12 ragazzi; in mediasono stati sempre presenti 8 ragazzi.Tabella 49 _ Utenti del Focolare – <strong>2009</strong>capacitàricettivagiorni diaperturautentiall’annopresenzegrado dicoperturapresenzamedia9 365 12 2.920 88,9% 8,0¬ Minori stranieri non accompagnati (M.S.N.A.)2I minori stranieri non accompagnati sono ragazzi di età tra i 16-17 anni (prevalentementemaschi), che giungono in Italia clandestinamente e per lo più attraverso reti di trafficanti,che organizzano il viaggio dal paese d’origine in cambio di un consistente guadagnoillecito. Le motivazioni che spingono i minori ad emigrare sono prevalentemente ditipo economico e nell’ambito di un progetto di lavoro condiviso con la famiglia d’origine.Spesso, la decisione di partire è influenzata anche dal fatto che molti loro coetanei/amicisono “partiti” e a loro risulta stiano bene, mentre per chi rimane non ci sono opportunitàdi lavoro e la famiglia non ha alcuna possibilità di farli studiare. Per questi ragazzi sulterritorio cittadino è presente un Centro di Prima Accoglienza (C.P.A.) che fa riferimentoal Servizio Integrazione <strong>Sociale</strong> (SIS), appartenente al Distretto Centro - Piani - Rencio,e che svolge anche funzioni di coordinamento per la collocazione di questi ragazzi nelresto della Provincia.Nel <strong>2009</strong> il lavoro sociale con i M.S.N.A. ha seguito le linee guida evidenziate già nel biennioprecedente, precisamente:MINORI– far emergere i parenti del minore presenti sul territorio e attuare azioni di sostegnoperché provvedano ai bisogni del minore, evitando il collocamento in strutture di accoglienzaper minori;– evitare che stranieri già maggiorenni aderiscano ai progetti elaborati per minorenni,sottoponendoli all’accertamento dell’età ossea;– offrire assistenza ai M.S.N.A. che giungono ai servizi a 17 anni compiuti e che vengonocollocati in struttura di accoglienza perché privi di parenti solo fino al compimentodella maggiore età, ma non oltre.74 MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI | 2.4 MINORI


Il numero totale di M.S.N.A. in carico è diminuito rispetto agli anni precedenti: erano 36al 31.12.<strong>2009</strong> (53 al 31.12.2008; 54 al 31.12.2007), di cui ben 16 presso parenti (di cui14 in affido e 2 presso parente in attesa di valutazione) e soltanto 13 in struttura sociale(residenza assistita o comunità per minori) e 7 al C.P.A. M.S.N.A..Nel corso del <strong>2009</strong> sono giunti sul territorio provinciale meno M.S.N.A. (sedicenti minorio in grado di documentare la minore età) rispetto agli anni precedenti (vedi Tab. Minoristranieri non accompagnati in carico al Servizio Integrazione <strong>Sociale</strong> (SIS) – confronto2006-<strong>2009</strong>).È notevolmente diminuito il numero di ragazzi afgani (10 nel <strong>2009</strong>, 21 nel 2008), comunquesempre privi di documenti di identità e per molti dei quali sono sorti dei dubbi sullaminore età. Pare che si fermino a Bolzano contro la loro volontà, perché fermati dall’autoritàdi pubblica sicurezza e che la loro meta di viaggio sia altrove e pertanto raramentesi fermano al C.P.A., aderendo al progetto loro proposto. Dei 10 ragazzi afgani dichiaratisiminorenni, solo uno è rimasto in progetto.I cittadini albanesi rimangono il gruppo prevalente, seguito dai kosovari, anch’essi di etniaalbanese.Si tratta quasi unicamente di maschi, ad eccezione di una ragazza rumena che si è allontanatanon accettando di aderire ad un progetto di aiuto, e di tre minorenni marocchinecollocate presso parenti.Il numero di accertamenti dell’età ossea effettuati nel <strong>2009</strong> su autorizzazione della Procuraminorile sono stati inferiori rispetto agli anni precedenti, perché i ragazzi albanesi ekosovari si presentano sempre con un documento di identità ed alcuni ragazzi afgani sisono allontanati dalla struttura dopo pochi giorni di accoglienza.Mentre l’assistente sociale del SIS e gli operatori del C.P.A. M.S.N.A. concordano sullanecessità di sottoporre all’accertamento dell’età ossea il ragazzo che con evidenza nonè minore, altri Servizi coinvolti non condividono tale prassi. La questione va pertantodiscussa e va trovata una linea condivisa da tutti, nella consapevolezza che il progettoM.S.N.A. è pensato per la tutela del minore e non per mascherare altre situazioni.Nel giugno del <strong>2009</strong> è stato effettuato un incontro con il Centro Affidi allo scopo di verificarela possibilità di inserire il tema dei M.S.N.A. nell’attività di sensibilizzazione all’affidofamiliare di minori stranieri adolescenti, con scarso successo, considerate le difficoltànell’ individuare famiglie affidatarie in generale.2Tabella 50 _ Centro M.S.N.A.: capacità ricettiva e presenza media – confronto 2007-<strong>2009</strong>capacitàricettivagiorni diaperturan. utentinell’annopresenze% dicoperturapresenzamediaMINORI<strong>2009</strong> 12 365 39 4.008 91,5% 11,02008 12 366 43 4.166 94,9% 11,42007 12 365 57 3.857 88,1% 10,62.4 MINORI | MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI 75


Tabella 51 _ Minori stranieri non accompagnati in carico al Servizio Integrazione <strong>Sociale</strong> (SIS) – confronto2006-<strong>2009</strong>n. utential 31.12.06n. utential 31.12.07n. utential 31.12.08n. utential 31.12.09C.P.A. m.s.n.a. 12 12 10 7Strutture di emergenza (Forni, E. Freddo) 2 1 1 0Residenza assistita 6 6 4 2Comunità alloggio 6 1 0 2Casa famiglia a BZ 1 0 0 0Affido omoculturale 0 1 0 0Parenti 4* 5** 12 12***Totale 31 26 27 21* affidamenti di fatto** di cui 3 affidamenti formali*** di cui 11 affidamenti formali e 1 in fase di valutazione di idoneità del parenteTabella 52 _ Minori stranieri non accompagnati seguiti nel corso dell’anno per ente gestorein strutture di II° livello o da parentiEnte gestoren. utential 31.12.08n. utentiaccolti nel <strong>2009</strong>n. utentidimessi nel <strong>2009</strong>n. utential 31.12.09struttura affido struttura affido struttura affido struttura affidoBurgraviato 5 1 1 1 4 1 2 1*2Pusteria 2 0 0 0 2 0 0 0Oltradige 5 2 0 2 2 1 3 3Val d’Isarco 6 0 0 0 1 0 5 0Salto Sciliar 1 4 0 0 0 4 1 0MINORIAlta Val d’Isarco 0 0 0 0 0 0 0 0Val Venosta 0 0 0 0 0 0 0 0Totale (per strutturae per affido)19 7 1 3 9 6 11 4Totale 26 4 15 15* M.S.N.A. presso parente in fase di valutazione76 MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI | 2.4 MINORI


¬ Coordinamento strutture socio-pedagogiche Provincia di BolzanoIl CRAIS (Coordinamento strutture socio-pedagogiche Provincia di Bolzano), quale liberaassociazione di enti che gestiscono servizi e strutture per minori e giovani nella Provinciadi Bolzano e l’ASSB hanno da anni avviato e consolidato un’efficace e positiva collaborazioneche, strutturata con incontri regolari, ha rafforzato reciproca conoscenza e condivisionesu temi e progetti che si occupano dell’infanzia e dell’adolescenza.Con il CRAIS si sta cercando di impostare delle modalità di lavoro integrate per pianificaremaggiormente gli interventi, al fine di avere un quadro il più aggiornato possibiledella situazione delle diverse strutture ed organizzazioni, in modo da poter dare unarisposta sempre più qualificata e mirata rispetto ai bisogni dell’utenza e trarre da questoconfronto degli spunti per rilevare e cogliere i segnali di cambiamento dei bisognistessi: tra queste modalità, vi è l’impegno ad incontrarsi a cadenze periodiche per fare ilpunto sulla situazione nelle strutture e sulle tematiche comuni più attuali, l’impegno auno scambio di dati aggiornati sullo stato dei servizi e dei distretti, la presentazione approfonditadelle caratteristiche di ogni struttura, attraverso la partecipazione di un suorappresentante alle riunioni degli assistenti sociali dell’area minori dei distretti.2MINORI2.4 MINORI | COORDINAMENTO STRUTTURE SOCIO-PEDAGOGICHE 77


Tabella 53 _ Area Minori – Costi e fonti di finanziamento – <strong>2009</strong>AREA MINORI <strong>2009</strong>L’importo comprende i costi diretti del servizio ed i costi indirettidell’amministrazione centrale e distrettualeEuro 5.587.846Servizio sociopedagogico minori 18,5% 1.031.040Progetti su minori 6,0% 337.618Centro Affidi / Spazio Neutro 1,4% 78.558Focolare 1,2% 69.549M.S.N.A. – Minori stranieri non accompagnati 6,2% 348.088Rette e affidamenti minori 51,4% 2.871.675Amministrazione 15,2% 851.31818,5%15,2%6,0%6,2%1,4%1,2%51,4%2MINORIFinanziamento totale della Provincia meno 257.870 Eurodi compartecipazione utenti / contributi privati / enti pubblici e altro.78 COSTI E FONTI DI FINANZIAMENTO <strong>2009</strong> | 2.4 MINORI


ADULTI2.5¬ Servizio SociopedagogicoGli interventi dell’area sociopedagogica a favore dell’utenza adulta, poggiano su strategiedi prevenzione che si sviluppano sul terreno della promozione alla salute (intesa in sensoampio),dell’educazione e dell’azione sociale finalizzata. Per gli operatori sociali preposti,assistenti sociali ed educatori, prevenire significa agire su quelle condizioni e su quei “fattoridi rischio” (quali l’isolamento sociale, la disoccupazione, la povertà), che concorronoad alimentare il disagio e l’emarginazione, realizzando interventi integrati secondo unaprospettiva non “assistenziale”, bensì di “autopromozione”.Nell’anno <strong>2009</strong>, gli adulti in età compresa tra i 19 ed i 64 anni in carico all’area sociopedagogicasono stati 1.313. Il numero è rimasto in sostanza invariato rispetto all’anno 2008.Come si può evincere dal grafico seguente, il problema prevalente – anche se in calorispetto al 2008 – rimane quello relativo alla situazione economica dell’utente, seguitodai problemi familiari di relazione (in aumento), dalla disoccupazione (in aumento) edall’emarginazione sociale.Utenti in caricoGrafico 54 _ Andamento adulti per principali motivi della presa in carico 2007-009 in %Problemi economici4030343026Problemi familiari /di relazioneEmarginazione sociale20101714 15129 10 10 10 10 9 9 10DisoccupazioneProblematiche abitative02007 2008 <strong>2009</strong>Da un confronto con i dati del 2008 tra i 1.313 adulti in carico si registra un netto aumentodegli alcolisti (+22) e delle persone senza fissa dimora (+31). Sono, invece, diminuitisensibilmente i tossicodipendenti (-29) e i richiedenti asilo politico. Riguardo alladiminuzione di quest’ultimo target si rimanda al capitolo Inclusione <strong>Sociale</strong>. È rimastopressoché stabile il numero di adulti classificabili all’interno della voce “altri”, che comprendepersone non inseribili all’interno delle specifiche categorie rilevate dal sistemainformativo provinciale, e portatrici di problematiche e malesseri riconducibili ad unamolteplicità di fattori come ad es. problemi di salute, eventi traumatici, famiglia monogenitorialesenza sostegno da parte del padre, donne che hanno subito violenza ecc..Come indica la tabella sottostante, risulta particolarmente alta rispetto alla popolazionedistrettuale adulta la percentuale di utenti in carico presso il distretto Centro - Piani -Rencio, seguito dal distretto Oltrisarco - Aslago e quello di Europa - Novacella. Per quantoriguarda il distretto Centro - Piano - Rencio incidono particolarmente sul dato gli extracomunitari(quartiere con la più alta concentrazione di residenti stranieri) e i richiedentiCaratteristiche utenti2ADULTI2.5 ADULTI | SERVIZIO SOCIOPEDAGOGICO 79


asilo/profughi seguiti dal Servizio di Integrazione <strong>Sociale</strong>. Il dato complessivo degli utentiin carico riferito a tutti gli altri distretti rispetto al 2008 è, invece, rimasto pressoché invariato.Nel caso del Distretto Centro - Piano - Rencio il numero è sceso di 27 unità (richiedentiasilo ed extracomunitari), mentre a Europa - Novacella dopo il trasferimento dellevie cittadine dal distretto di Don Bosco, al quale si è precedentemente accennato, si rilevaun netto aumento del numero dei casi seguiti (+45 casi rispetto al 2008).Tabella 55 Utenti presi in carico per tipologia – <strong>2009</strong> e scostamenti rispetto a 2007 e 2008UtentiDonBoscoCentroPianiRencioOltrisarcoAslagoEuropaNovacellaGriesS. QuirinoTotale in %<strong>2009</strong>Disabili 33 13 19 25 24 114 9% 10% 7%Malati psichici 10 13 10 13 4 50 4% 5% 5%in %2008in %2007Tossicodipendenti 4 3 2 3 0 12 1% 3% 3%Alcolisti 10 9 11 4 2 36 3% 1% 0%Extracomunitari 21 104 57 99 51 332 25% 25% 30%Nomadi Sinti 12 22 3 8 0 45 3% 3% 4%Nomadi Rom 3 12 1 4 0 20 2% 2% 1%Senza dimora 0 93 2 0 0 95 7% 5% 6%Richiedente asilo politico 0 51 1 2 0 54 4% 7% 4%Profugo riconosciuto 0 11 10 1 7 29 2% 2% 2%Altro (non compresi nelle categorie di cui sopra) 83 96 121 142 84 526 40% 39% 36%Totale 176 427 237 301 172 1.313 100% 100% 100%Popolazione adulta (19-64) 12.561 11.272 8.450 11.450 17.825 61.5582utenti in carico / popolazioneresidente del quartiere in %1,4% 3,8% 2,8% 2,6% 1,0% 2,1%ADULTILe motivazioni della presa in carico da parte del servizio sociopedagogico, come illustrala tabella che segue, sono molteplici, anche se quella principale che ricorre nel 26% deicasi e per la quale gli adulti si rivolgono ai servizi distrettuali, è rappresentata dalla mancanzadi adeguati mezzi economici di sostentamento, con conseguenti problemi di indebitamento.Come già detto in apertura del presente capitolo, rispetto al 2008 il numerodi prese in carico con motivo prevalente l’aspetto economico è però complessivamente incalo (motivabile con la nuova modalità di accesso diretto al servizio di assistenza economica,introdotta solo negli ultimi mesi dell’anno quale sperimentazione). Sono, invece, inaumento le prese in carico per problemi di “disoccupazione” e “familiari di relazione”.Il quartiere più critico per quanto riguarda i problemi di insufficienza economica passa adessere, per la prima volta, il quartiere Europa - Novacella, seguito dal distretto Centro - Piano- Rencio che, a sua volta, spicca per il numero di casi presi in carico per problematiche80 SERVIZIO SOCIOPEDAGOGICO | 2.5 ADULTI


legate all’emarginazione sociale (compresi i casi seguiti dal Servizio di Integrazione <strong>Sociale</strong>).Per quanto riguarda gli interventi erogati da educatori ed assistenti sociali a favore dellapopolazione adulta che riguardano il sostegno socio-educativo nei casi di problemi familiaridi relazione, sono in particolare i quartieri di Europa - Novacella e di Oltrisarco - Aslago adincidere sul dato complessivo.Tabella 56 _ Motivo di presa in carico per adulti – 2008 e <strong>2009</strong> a confrontoMotivoDonBoscoCentroPianiRencioOltrisarcoAslagoEuropaNovacellaGriesS. QuirinoTotale in %<strong>2009</strong>Disoccupazione 34 57 64 57 37 249 12% 10%Problemi abitativi 10 126 25 35 18 214 10% 9%in %2008Problemi economici 43 176 95 181 68 563 26% 30%Problemi familiari / di relazione 65 76 90 98 34 363 17% 15%Emarginazione sociale 12 128 17 17 19 193 9% 10%Problemi di salute 11 48 30 5 68 162 7% 6%Problemi psichici 6 17 13 11 5 52 2% 3%Problemi di dipendenza 8 26 16 7 3 60 3% 3%Abuso / violenza 5 11 9 8 4 37 2% 2%Gravi problemi psicologici 3 5 4 4 1 17 1% 1%Problemi assistenziali 28 44 24 43 24 163 8% 7%Non autosufficienza 1 2 6 3 4 16 1% 1%Assistenza sul posto di lavoro 26 6 7 18 17 74 3% 4%Totale 252 722 400 487 302 2.163 100% 100%Nota: ogni utente può essere associato a più di una voce2All’interno dell’organizzazione dei servizi sociali l’area sociopedagogica assume un’importanzanon solo operativa, ma anche strategica nell’assistenza alle singole persone, alle famiglieo ai gruppi. Attraverso il lavoro di rete gli operatori sociali coinvolgono le varie risorsedella comunità e strutturano attività e processi di promozione dell’agio e di prevenzionedel disagio. Queste attività o iniziative si rendono necessarie per migliorare le condizionidi vita e quindi l’ambiente delle persone, attraverso lo sviluppo della loro personalità, diautonomie sociali adeguate, di rapporti comunicativi interpersonali e del loro benesseregenerale. I principali obiettivi dell’intervento del servizio sociopedagogico si possono cosìriassumere in:– accompagnamento della persona ad una possibile autonomia psicologica e personale,e sviluppo in essa di una discreta automotivazione e capacità di gestire la propria vita;– ricerca sul territorio di tutte le opportunità per favorire l’inserimento socio-lavorativodelle persone che si rivolgono al servizio.Azione e risultatiADULTI2.5 ADULTI | SERVIZIO SOCIOPEDAGOGICO 81


¬ Servizio di assistenza domiciliareUtenti in caricoCaratteristiche utentiLa richiesta di prestazioni di aiuto domiciliare proviene principalmente dalle personeanziane e/o dai loro familiari e perciò questo target di popolazione è il maggior fruitoredel servizio (91,8% nel <strong>2009</strong>). In misura minore vengono seguiti però anche persone inaltre fasce di età come ad esempio minori (nel <strong>2009</strong> solo un caso) e adulti in età compresatra i 18 ed i 64 anni. Il servizio di assistenza domiciliare infatti può costituire unlivello fondamentale di intervento per la tutela del benessere di persone portatrici didisabilità e/o in stato di bisogno. Il servizio è finalizzato al mantenimento della personain difficoltà nel suo naturale e quotidiano ambiente di vita e di relazione, in condizionidi massima autonomia e benessere possibili, nel rispetto delle diversità e delle caratteristicheindividuali e familiari. Il servizio inoltre può intervenire anche nel caso in cui lapersona richiedente si trovi in situazione di bisogno temporaneo. Nel <strong>2009</strong> le personeadulte che hanno usufruito del servizio sono state 343, delle quali 77 hanno usufruitodelle prestazioni erogate a domicilio, mentre 266 delle prestazioni erogate presso i centridiurni (cura del piede, bagno assistito, lavaggio biancheria, ecc) o dei pasti a domicilio.Dei 343 utenti adulti in carico, 228 appartengono alla fascia di età dai 60 ai 64 anni esolo 115 alla fascia che va dai 18 ai 59 anni.Le motivazioni di ricorso al servizio di aiuto domiciliare da parte di persone adulte sonomolteplici; come si evince dal grafico seguente le più ricorrenti sono la disabilità fisica ocognitiva (27,3%), le malattie croniche o degenerative 26%, le malattie psichiche 14,3%e le malattie acute che corrispondono all’11,7%. Le altre motivazioni hanno valori al disotto del 10%.Grafico 57 _ Utenti adulti che ricevono prestazioni a domicilio – <strong>2009</strong>2,6%9,1%9,1%affetto da forme di dipendenza227,3%debilitatodisabile (handicap fisico o cognitivo)14,3%malato acutoADULTImalato cronico o malattiedegenerativemalato psichicomalato terminale26,0%11,7%82 SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE | 2.5 ADULTI


Come emerge dal paragrafo precedente la maggior parte delle persone adulte assistite adomicilio sono affette da malattie che impediscono loro di condurre una vita autonomasenza l’aiuto dei servizi sociosanitari. Gli interventi a favore di queste persone privilegianol’ambito della vita quotidiana e del domicilio, allontanando o evitando il più possibile formedi ricovero presso strutture residenziali e valorizzando le capacità cognitive, relazionali,e di autonomia dei soggetti beneficiari. Va tuttavia sottolineata la sempre più frequenterichiesta di ammissione in strutture residenziali da parte di adulti che necessitano di assistenzasociosanitaria e che sono parzialmente o non autosufficienti, ma non sono ammissibiliin strutture per anziani in quanto non raggiungono l’età prevista. Per queste persone,che non sono classificabili nelle categorie e nelle tipologie di utenti per le quali esistonostrutture adeguate (anziani, portatori di handicap, malati psichici) non esistono soluzionidi ospitazione residenziale. Tale fenomeno implica quindi una riflessione in merito all’opportunitàdi creare servizi residenziali per questa tipologia di utenza che necessita di unambiente protetto dal punto di vista sociosanitario, ma che contestualmente garantiscaloro il mantenimento delle loro potenzialità psicofisiche e socio relazionali.Azione e risultati¬ Consultori familiariI consultori familiari hanno il fine di fornire consulenza alla famiglia, alla coppia ed aisingoli, in ordine alle varie problematiche che li riguardano, in particolare nel campodell’educazione alla maternità e paternità responsabile e dei mezzi atti a realizzarla. Leprestazioni sono di natura sia socio-assistenziale che sanitaria. Nel 2008 (ultima rilevazioneprovinciale utile) sono stati 10.532 gli utenti dei 14 consultori della Provincia (dicui 1.148 coppie, 418 famiglia e 7.939 singoli). Ciò corrisponde ad una percentuale di2,1% della popolazione provinciale. 1 I Consultori Familiari presenti a Bolzano sono cinque(Aied, L’Arca, Kolbe, Mesocops ed Ehe- und Erziehungsberatung).Gli utenti che nell’anno <strong>2009</strong> si sono rivolti alle cinque strutture site a Bolzano sono stati6.214 (erano 6.303 nel 2008). 2.857 utenti (46%) si sono rivolti ai consultori familiari perla prima volta (erano 3.026 nel 2008), mentre le rimanenti 3.357 persone avevano giàutilizzato tali servizi (54%).Nello specifico l’Aied ha preso in carico 1.963 utenti, seguito dall’Arca con 1.312, dall’EheundErziehungsberatung con 1.103, dal Mesocops con 1.055 e dal Kolbe con 781 utenti.Utenti in carico2Come nel 2008, il genere che maggiormente si è rivolto ai consultori cittadini è quellofemminile (82% genere femminile e 18% genere maschile).Rispetto alla distribuzione per fasce di età, trova conferma la tendenza dell’anno precedente:la classe di età degli adulti fra i 35 e 49 anni, è quella che si rivolge maggiormenteai consultori familiari (41,2%).Caratteristiche utentiADULTI1 ASTAT, Annuario statistico della Provincia di Bolzano, <strong>2009</strong>, Assistenza sociale e previdenza2.5 ADULTI | CONSULTORI FAMILIARI 83


Grafico 58 _ Utenti dei consultori per classi di età – <strong>2009</strong>bambini fino a 12 anni 103adolescenti (13-19) 550adulti (20-34) 1.698adulti (35-49) 2.560adulti (50-64) 979anziani (+65) 3240 500 1000 1500 2000 2500 3000Dopo questa classe di età, si trovano, in ordine di grandezza, quelle delle persone fra i 20e 34 anni (27,3%), fra i 50 e 64 (15,8%), gli adolescenti fra i 13 e 19 anni (8,9%), gli anzianicon più di 65 anni (5,2%) ed infine i bambini (1,7%), che sono 103, presi in carico, come nel2008, nella maggioranza dei casi dal consultorio familiare Ehe- und Erziehungsberatung(69), seguito dal Mesocops (28). I rimanenti 6 sono distribuiti fra il Kolbe (2) e l’Arca (4).Nell’86,5% dei casi, l’utenza è di nazionalità italiana, nel 8,7% proveniente dai paesi extraeuropei e nel 4,8% europei.2Azioni e risultatiÈ ormai diventata prassi consolidata l’inserimento, all’interno degli accordi di programma,di progetti ed attività che abbiamo una rilevanza sociale significativa. Anche nel<strong>2009</strong> sono pertanto proseguiti i progetti di sostegno alla genitorialità, assistenza a gruppia rischio, presenza dello psicologo nelle Case di Riposo aziendali, consulenza ai minoricon pendenze penali ed alle loro famiglie. Rispetto agli interventi di sostegno alla genitorialità,in particolare, il consultorio familiare Kolbe ha attivato dal <strong>2009</strong>, in accordocon l’Azienda Servizi Sociali di Bolzano, un percorso di sostegno ai genitori adottivi: ilpercorso dà la possibilità alle famiglie di incontrarsi mensilmente, con il supporto di unesperto, sia nella fase di avvio dell’adozione che nella fase di accoglienza e di inserimentodel bambino nel nucleo familiare e nel contesto sociale e scolastico.ADULTI84 CONSULTORI FAMILIARI | 2.5 ADULTI


¬ Help for JobIl servizio “Help for Job” (HfJ) si è avvalso nel <strong>2009</strong> della rete delle due educatrici pressola sede del servizio presso il Distretto sociale Europa - Novacella, e dei 5 operatori delServizio di Assistenza al Posto di Lavoro (SAPL) presenti nei vari distretti. HfJ ha l’obiettivodi sostenere ed aiutare persone presentate dalle assistenti sociali del servizio sociopedagogicoe che usufruiscono di prestazioni di assistenza economica: a queste personeHfJ offre azioni di sostegno e accompagnamento educativo con l’obiettivo di aiutarle asuperare le cause che le hanno allontanate dal mondo del lavoro, attraverso:– informazione e consulenza individuale;– consulenza mirata e percorsi di riabilitazione e avvicinamento al lavoro;– banca dati informativa sul tema lavoro.I servizi invianti sono esclusivamente i distretti sociali di Bolzano ed il Servizio di Integrazione<strong>Sociale</strong> (SIS) dell’ASSB, previa predisposizione di un progetto individualizzato.Nel corso del <strong>2009</strong> le due educatrici del servizio Help for Job insieme agli operatori delSAPL hanno seguito 173 persone (+3% rispetto al 2008). Di queste, 74 (il 42,8%) sono cittadiniitaliani, 4 (2,31%) cittadini appartenenti a paesi comunitari e 95 cittadini stranieri(54,9%).Utenti in caricoGrafico 59 _ Numero utenti Help for Job 2007-<strong>2009</strong>20016817316013612080240020072008<strong>2009</strong>L’età media degli utenti è risultata rispettivamente di 40 anni per i cittadini italiani, di34 anni per quelli comunitari e di 36 anni per i cittadini stranieri. È da notare che il 60%degli utenti <strong>2009</strong> ha un’età superiore ai 35 anni. Ben 14 di queste persone sono stateprese due volte in carico nel corso dell’anno (8,1% del totale), per un totale di 187 progettiattivati.Caratteristiche utentiADULTI2.5 ADULTI | HELP FOR JOB 85


Grafico 60 _ Numero progetti attivati dal Servizio Help for Job 2007-<strong>2009</strong>2001741871601481208040020072008<strong>2009</strong>Come si può notare dal grafico successivo, l’età media degli uomini risulta sempre piùalta di quella delle donne, fatta eccezione che per i cittadini italiani.Grafico 61 _ Età media per cittadinanza e sesso degli utenti Help for Job – <strong>2009</strong>454035303833373439 403837uominidonne2520151050cittadinieuropeicittadiniextracomunitaricittadiniitalianimediacomplessiva2L’ 83,8% degli utenti ha una condizione abitativa stabile e il prossimo grafico riassumetale dato nel dettaglio.Grafico 62 _ Condizione abitativa per cittadinanza e sesso degli utenti Help for Job – <strong>2009</strong>ADULTI5045403530252015105013stabile stabile precariastabilecittadinieuropei4331156cittadini extracomunitari343325precariacittadini italianidonneuomini86 HELP FOR JOB | 2.5 ADULTI


I successivi due grafici riportano il livello di preparazione scolastica degli utenti, raggruppatoper cittadinanza e suddiviso per sesso. Come si può vedere, anche nel <strong>2009</strong> unagran parte degli utenti del servizio italiani e stranieri, uomini e donne, risultano avereuna qualifica scolastica di base (corrispondente nella maggior parte dei casi alla licenzamedia), assolutamente poco spendibile nell’odierno mercato del lavoro ed elemento diostacolo maggiore nella ricerca di un’occupazione. Molti cittadini stranieri che si sono rivoltial servizio hanno un diploma di scuola media superiore, alcuni addirittura un titolouniversitario: rimane il problema, per tutte queste persone, del riconoscimento dei titolidi studio conseguiti all’estero, ma esso indica che sono comunque culturalmente preparatee quindi capaci di cogliere le opportunità lavorative che si presentano. Gli utentiitaliani maschi e femmine al contrario risultano per la maggior parte poco qualificati.Per quanto riguarda le donne, sia italiane che straniere, moltissime sono quelle con unapreparazione scolastica di base.Grafico 63 _ Utenti uomini Help for Job: preparazione scolastica per cittadinanza – <strong>2009</strong>302823cittadini europei2017cittadini extracomunitaricittadini italiani1002nullabase179qualificaprofessionale2diploma dimaturità4diplomauniversitarioGrafico 64 _ Utenti donne Help for Job: preparazione scolastica per cittadinanza – <strong>2009</strong>3027cittadini europei22010011nulla2116base147qualificaprofessionale134diploma dimaturità3diplomauniversitariocittadini extracomunitaricittadini italianiADULTIDei 93 utenti uomini, hanno una significativa esperienza lavorativa alle spalle il 48% deicittadini extracomunitari e il 36% degli italiani. Per quanto riguarda le 80 utenti donne,questo vale solo per l’11% delle cittadine extracomunitarie e per il 37% delle italiane.2.5 ADULTI | HELP FOR JOB 87


16 donne straniere su 40 (40%) e 9 italiane su 40 (22,5%) presentano una scarsa o addiritturaalcuna esperienza lavorativa alle spalle.Per quanto riguarda il periodo di disoccupazione medio precedente alla data di presa incarico, il record negativo spetta nel <strong>2009</strong> alle donne italiane, con ben 46 mesi, seguitedalle donne extracomunitarie, con una media di 37 mesi. Gli uomini italiani sono a quota24 mesi, mentre gli uomini extracomunitari si “fermano” a 12 mesi. L’utenza cittadinaitaliana si dimostra più difficile, perché disoccupata mediamente da molto più tempo(età media più alta). Il dato generale sulla disoccupazione si attesta sui 2,3 anni.Grafico 65 _ Tempo medio (in mesi) di disoccupazione per cittadinanza e sesso – <strong>2009</strong>504030293237244641uominidonne201012170cittadinieuropeicittadiniextracomunitaricittadiniitalianimediacomplessivaIn generale, il 41% degli utenti è lontano dal lavoro da meno di un anno, il 30,1% da unoa due anni e il 26% addirittura da più di 24 mesi. È chiaro che questo dato risulta particolarmentecritico: rimanere disoccupato per molto tempo, significa fare sempre piùfatica per rientrare nel mondo del lavoro, specialmente in questo momento di grave crisieconomica.2ADULTIAzione e risultatiI 173 utenti del servizio Help for Job nel <strong>2009</strong> hanno usufruito di 187 progetti (questoperché 14 persone sono state prese in carico due volte nel corso dell’anno). Ben il 45,5%sono stati presi in carico attraverso una consulenza di tipo informativo dagli operatoridel SAPL. Le operatrici Help for Job hanno seguito direttamente il 38% degli utenti attraversoprogetti di sostegno e orientamento e il 16,6% sono stati presi in carico in modoindividualizzato. La presa in carico media è stata di 4,2 mesi, in crescita rispetto ai 3,5mesi del 2008 e ai 3,3 mesi del 2007. Ciò comprova la maggiore difficoltà da parte degliutenti in progetto nel trovare una nuova occupazione. Si tratta quindi, per la maggiorparte, di progetti di breve durata finalizzati alla ricerca di un’occupazione.Il 46,2% (55% nel 2008) delle 173 persone prese in carico ha trovato un lavoro. Infatti, ilservizio ha concluso 135 dei 187 progetti iniziati nel corso del <strong>2009</strong> e 80 persone hannotrovato una occupazione, 51 con una assunzione a tempo determinato (37,8% dei dimessi),15 con una assunzione a tempo indeterminato (11,1% dei dimessi) e 14 (10,4%)88 HELP FOR JOB | 2.5 ADULTI


hanno trovato un contratto interinale. 28 persone hanno rinunciato a trovare un lavoroo non si sono più presentate al servizio interrompendo il progetto iniziato.Una verifica svolta al 31.12.<strong>2009</strong> presso l’ufficio del lavoro, per osservare la tenuta lavorativadelle persone dimesse (135) nel corso dell’anno, ha fornito il seguente risultato:le persone occupate risultavano essere 63 (il 46,7% dei dimessi), 67 persone risultavanodisoccupate (il 49,6% dei dimessi), 2 persone risultavano in altra condizione e 3 sonostate inviate ai servizi medico specialistici.Grafico 66 _ Condizione delle persone dimesse dal servizio HfJ al 31.12.<strong>2009</strong>Altro2cittadini europeiAssunzione interinaletemporanea82cittadini extracomunitariAssunzione a tempodeterminato1 1614cittadini italianiAssunzione a tempoindeterminato139Disoccupato24025In progetto con altri servizimedico-specialistici1 20 70Da quanto sopra descritto, e sulla base delle esperienze degli operatori dei servizi coinvolti,emerge la continua necessità di mettere in campo nuovi e più efficaci strumentiche consentano in maniera ancora più agevole ed efficace di avvicinare un maggior numerodi persone al mondo del lavoro.Contemporaneamente emerge però anche la nuova linea politica provinciale, secondo laquale, in regime di restrizione economica, il raggio d’azione dei servizi sociali deve limitarsialla gestione dei servizi assistenziali. Ciò incide sul ruolo e le competenze dell’Ufficiodel Lavoro, portando l’ASSB a dover ripensare sia i rapporti con quest’ente, sia il ruolopiù o meno centrale di Hfj in capo ai distretti sociali.2ADULTI2.5 ADULTI | HELP FOR JOB 89


¬ Sportello Nissà Care – Consulenza sul lavoro di curaLo sportello di consulenza sul lavoro privato di cura “Nissà Care” è un servizio che informaed orienta, tramite colloqui individuali. Il target di riferimento sono le famiglie che necessitanodi informazioni, orientamento e consulenza sul lavoro di cura, nonché i/le lavoratori/trici interessati/e a prestare servizio in qualità di assistenti familiari privati/e. Svolge così difatto, in collaborazione con il Centro Mediazione Lavoro (CML), un ruolo di assistenza dellamediazione tra domanda e offerta. Indirettamente l’utente finale del servizio è l’anzianoche usufruisce delle prestazioni di assistenza. Sono quindi due le categorie di utenti daanalizzare: le persone che chiedono assistenza e le lavoratrici che offrono il loro servizio.Utenti in caricoCaratteristiche utentiNel <strong>2009</strong> i/le lavoratori/trici nel settore del lavoro di cura privato che si sono rivolti/e allosportello di consulenza (anche più di una volta) sono stati/e 280, mentre le persone che sisono rivolte al servizio per la richiesta di un’assistente privata o anche per una sempliceconsulenza sono state in totale 194, in calo rispetto al 2008. Il calo del numero delle famigliee delle persone in genere che richiedono l’intermediazione potrebbe essere riconducibileall’introduzione del Fondo per la non autosufficienza (“Pflegesicherung”): una maggioredisponibilità di risorse economiche ed un aumento dei servizi che offrono assistenzadomiciliare, permette alle famiglie di scegliere il servizio più adatto alle loro esigenze.Nel <strong>2009</strong>, come già nel 2008, si riscontra una predominante presenza di lavoratori/trici diprovenienza ucraina (16,1%), moldava (12,9%), italiana (11,1%) e marocchina (10,7%). Seguonoi/le lavoratori/trici di provenienza rumena (10,4%) e peruviana (7,5%). Interessanterilevare il dato relativo all’aumento dell’affluenza degli assistenti a domicilio italiani, segnoevidente della ripercussione della crisi economica. Gli italiani sono in parte donne e uominiche hanno acquisito la cittadinanza italiana per naturalizzazione o matrimonio. Resta tuttaviauna componente di italiani che si propongono per il lavoro di cura, solo diurno, quasisempre come ultima scelta, non riuscendo a trovare altro impiego.Sono comunque le donne provenienti dall’Europa (comunitaria e non) a comporre lagrande maggioranza delle operatrici di cura a domicilio che si iscrivono a Nissà Care.2Grafico 67 _ Area di provenienza delle assistenti domiciliari private – <strong>2009</strong>1%ADULTI11%4%14%Africa centro-meridionaleAmerica centro-meridionale4%Asia27%Europa extra UEEuropa UENord Africanon rilevato39%90 SPORTELLO NISSÀ CARE | 2.5 ADULTI


Significativo l’aumento del numero di uomini disponibili a prestare lavoro di assistenzae di cura a domicilio sul totale delle persone in cerca di occupazione che si sono rivolteallo sportello. Mentre nel 2008 gli uomini rappresentavano solo il 6,9%, nel <strong>2009</strong> la percentualesale al 12,5%.Se nel primo quadrimestre <strong>2009</strong>, il 31,6% dei nuovi utenti del servizio risultava avere giàtrovato lavoro, nel secondo quadrimestre sembra esserci un calo nella capacità dei/dellelavoratori/trici di trovare occupazione (24,5% risulta già occupata), forse a causa del calodi lavoro strutturale del periodo estivo. Nel terzo quadrimestre il calo risulta ancora piùelevato. Solo il 18,2% degli iscritti risulta essere occupato. Risulta essere più facile trovarelavoro per utenti che cercano lavoro con convivenza (cioè con sistemazione alloggiativipresso il domicilio dell’assistito), rispetto a coloro che offrono assistenza solo diurna.La maggioranza delle persone iscritte in cerca di lavoro ha una conoscenza buona dell’italiano(38,9%), con un aumento rispetto all’anno 2008 delle persone che lo parlano davverobene (ottimo: 21,9%). Il 7,7% degli iscritti, invece, non conosce particolarmente benel’italiano oppure non lo parla proprio.La situazione è più critica per quanto riguarda la conoscenza della lingua tedesca: il90,5% degli iscritti in cerca di lavoro nel <strong>2009</strong> non conosceva per nulla o conosceva inmodo insufficiente la lingua tedesca.Di seguito le caratteristiche dell’utente finale, ossia la persona anziana che necessita diassistenza. Le richieste di assistenza riguardano principalmente donne (67%), mentre il33% dei richiedenti sono uomini. Le persone che necessitano di assistenza sono per il55,2% anziani che vivono da soli, il 27,8% vive in coppia, ma il partner non riesce a farsiinteramente carico dei compiti di cura; il restante 17% vive assieme ad un altro familiareche solitamente è un figlio.Come negli anni precedenti, la richiesta assistenziale riguarda innanzitutto la compagnia/presenza,rilevata nel 95% delle richieste (94% nel 2008, 89% nel 2007).Il 70% delle famiglie (in aumento rispetto agli anni passati: 66% nel 2008 e 64% nel2007) richiede un aiuto per l’igiene personale e per il 17% per la gestione di un assistitoaffetto da demenza, in particolare dal morbo di Alzheimer (21% nel 2008). Sullo sfondodelle prestazioni assistenziali resta sempre la richiesta di un aiuto nei lavori domestici.Resta costante la lingua richiesta dalle famiglie: 72% italiano, il resto tedesco, o in mancanza,italiano.2È importante segnalare che nella città di Bolzano le tematiche quali l’assistenza agli anziani,il lavoro in nero, il tema delle badanti e dell’accesso al lavoro hanno subito negliultimi tempi profondi cambiamenti. Sono nati nuovi servizi e nuove cooperative che offronol’assunzione di badanti con rapporti contrattuali regolari e gestiscono anche laparte amministrativa dei rapporti di lavoro (p.es. KVW, patronati, cooperative stesse chesostengono le famiglie nelle pratiche di assunzione, elaborano contratti di lavoro e bustepaga, ecc.). Le famiglie chiedono quindi sempre più, un sostegno di tipo anche amministrativo.Ciò determina l’esigenza nel corso del 2010 di ridefinire gli scopi e le prestazioniofferte dallo sportello Nissà Care.ADULTI2.5 ADULTI | SPORTELLO NISSÀ CARE 91


Azioni e risultatiNella seconda metà del <strong>2009</strong> è stata approvata dal Fondo <strong>Sociale</strong> Europeo la prosecuzionedel progetto per la realizzazione di un servizio di coaching domiciliare per assistentifamiliari private che nasce nel 2008 con una prospettiva di lavoro di rete che coinvolgeoperatori del SAD nell’accompagnamento lavorativo delle assistenti familiari private. Ilprogetto prevede oltre ad una formazione ed un tirocinio, un affiancamento delle badantitirocinanti da parte di operatrici del Servizio di Assistenza Domiciliare dell’ASSB nei momentidi cura dell’anziano. Ciò rappresenta una forma di prevenzione dei rischi a cui l’anzianoè esposto. In autunno <strong>2009</strong> la formazione è stata pubblicizzata e sono state raccoltele iscrizioni. Esso avrà inizio a febbraio del 2010 e si concluderà a giugno del 2010.¬ Dipendenze“La droga ha il controllo sulla tua vita?La tua vita. La tua Comunità.Non c’è posto per la droga.”UNDOC (Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine)La più recente Relazione annuale sullo stato delle tossicodipendenze in Italia 2008, pubblicatadal Governo Italiano a luglio del <strong>2009</strong> ha mostrato un trend dei consumi in aumentodal 2001 in poi. La maggior prevalenza tra i soggetti consumatori di cocaina si riscontranella fascia d’età 15-34 anni. L’uso occasionale risulta prevalente. L’indagine ha evidenziatoanche che il 32% della popolazione ha usato cannabis almeno una volta nella vita. Lamaggior prevalenza tra i soggetti consumatori di cannabis si riscontra nella fascia d’età15-24 anni, più giovane quindi rispetto a quella della cocaina e dell’eroina. Da segnalare,inoltre, la forte presenza anche del genere femminile.Risulta più basso il consumo di stimolanti in Italia rispetto alla media europea, in prevalenzanella classe d’età 15-24 anni.2ADULTISi è registrata una forte tendenza al policonsumo, con un’elevata associazione con alcole tabacco a tutte le sostanze stupefacenti. In particolare, i consumatori di cannabis nel12,7% dei casi usano anche cocaina, e nel 3,1% dei casi associano eroina. I consumatori dicocaina nell’84,8% dei casi usano anche cannabis e nel 14,6% anche eroina. I consumatoridi eroina nel 76,8% dei casi assumono anche cannabis e nel 51,8% consumano contemporaneamenteanche cocaina.In totale sono 385.000 i tossicodipendenti stimati in Italia, pari ad un tasso di 9,8 soggetti/1000residenti di età 15-64 anni. Dall’indagine condotta dal Dipartimento PoliticheAntidroga è emerso che i soggetti in carico ai Servizi Pubblici per le Tossicodipendenzedel Sistema Sanitario Nazionale (Ser.T.) con bisogno di trattamento per uso di oppiacei ecocaina in Italia sono 174.000. L’Alto Adige è fra le 4 regioni con la percentuale maggioredi assuntori di eroina in trattamento (assieme ad Umbria, Basilicata e Calabria).92 DIPENDENZE | 2.5 ADULTI


Di seguito si riportano alcuni indicatori scelti tratti dalla relazione di cui sopra che evidenzianolo scostamento percentuale del valore provinciale dalla media nazionale. Il datoprovinciale risulta:– al di sopra della media nazionale rispetto alla percentuale di utenti Ser.T. con usoprimario di cannabis (+21% rispetto alla media nazionale)– al di sotto della media nazionale rispetto al tasso di utenti Ser.T. sottoposti al test HIVe HCV,– al di sopra della media nazionale rispetto al tasso di positività al test di utenti afferential SerT per entrambe le patologie HIV e HCV (rispettivamente +222,8% e +48,7%rispetto alla media nazionale).Tabella 68 _ Indicatori di sintesi e scostamenti dalla media nazionale del valore provincialeIndicatoriValoreprovincialeValorenazionaleScostamento %dalla media naz.Persone con bisogno di trattamento4,4 5,4 -18,50%per uso di oppiacei (x 100.000 res.)Persone con bisogno di trattamento3,14 4,4 -28,60%per uso di cocaina (x 100.000 res.)Tasso nuovi utenti per 1.000 res. 0,25 0,95 -73,40%Tasso totale utenti per 1.000 res. 2,39 4,44 -46,20%Percentuale utenti con uso primario10,65 8,8 21,00%di cannabisPercentuale utenti con uso primario70,35 70,79 -0,60%di oppiaceiPercentuale utenti con uso primario5,13 16,11 -68,10%di cocainaPercentuale utenti sottoposti a test HIV 18,87 40,97 -53,90%Percentuale utenti positivi al test HIVsul totale utenti testatiPercentuale utenti sottoposti a testEpatite C (HCV)Percentuale utenti positivi al test EpatiteC (HCV) sul totale utenti testatiTasso di mortalità droga correlata(x 10.000 res.)38,69 11,98 222,80%42,82 46,23 -7,40%88,02 59,2 48,70%0,3 1,22 -75,30%2Fonte: Dipartimento politiche antidroga, Rapporto annuale 2008Dall’indagine multiscopo dell’ISTAT “Aspetti della vita quotidiana” svolta nel <strong>2009</strong> su uncampione comprendente circa 19 mila famiglie per un totale di quasi 49 mila individui,emerge che a livello territoriale, la quota maggiore di consumatori fuori pasto di alcol èdel 54,4% per gli uomini residenti nel Nord-est, con picchi di circa il 70% in Valle d’Aosta,Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. Per le donne, la maggiore diffusione si ha semprenel Nord-est (32,8%), con un picco del 49,1% in Trentino-Alto Adige.Nel <strong>2009</strong> gli italiani di 11 anni e più con almeno un comportamento a rischio (consumogiornaliero non moderato o binge drinking) sono 8.454.000 (15,8%), di cui 6.434.000 maschi(25%) e 2.020.000 femmine (7,3%). Il consumo giornaliero non moderato riguardaADULTI2.5 ADULTI | DIPENDENZE 93


il 14,8% degli uomini, mentre il 3,8% delle donne eccede le raccomandazioni relative adun consumo moderato di alcol. Considerando sempre la componente del consumo giornalieronon moderato, si osserva una concentrazione del fenomeno soprattutto in Valled’Aosta, Trentino-Alto Adige, Sardegna, Molise, Veneto e Friuli-Venezia Giulia con valoripercentuali che vanno dal 12,9 al 15,6 della popolazione.Le fasce di popolazione in cui i comportamenti a rischio sono più diffusi sono gli anzianidi 65 anni e più (il 44,7% degli uomini contro l’11,3% delle donne), per un totale di3.017.000, i giovani di 18-24 anni (il 22,6% dei maschi e 8,4% delle femmine), per un totaledi 651.000, e gli adolescenti di 11-17 anni (il 17,8% dei maschi e il 12,3% delle femmine),pari a 613.000 persone.Dal punto di vista territoriale, i comportamenti a rischio risultano maggiormente diffusinella popolazione residente nel Nord dell’Italia. In particolare la quota di popolazione arischio residente nel Nord-Est (il 29,6% dei maschi e il 9,8% delle femmine) e nel Nord-Ovest (il 26,9% dei maschi e l’8,2% delle femmine) presenta valori sopra la media. I comportamentia rischio risultano più diffusi nei piccoli comuni fino a 2 mila abitanti (34,3%dei maschi e 7,5% delle femmine) e si riducono al crescere della dimensione demograficadel comune di residenza.In Provincia sono 833 i tossicodipendenti e 1.974 gli alcoldipendenti che nel 2008 (ultimodato ASTAT disponibile) sono entrati in contatto con il Servizio Medico <strong>Sociale</strong>. Di questi,sempre secondo la statistica ASTAT (Ripartizione provinciale Sanità) 2008, 511 tossicodipendenti(0,5% della popolazione cittadina) e 773 alcolisti (0,7% della popolazione cittadina)ricadono sulla città di Bolzano.2ADULTINel <strong>2009</strong> il servizio sociopedagogico distrettuale di ASSB ha preso in carico con motivoprevalente la tossicodipendenza 12 utenti, che rappresenta l’1% degli utenti presi in caricocomplessivamente dall’area. Il dato risulta in calo rispetto agli anni passati, quando leprese in carico con motivo prevalente l’aspetto della tossicodipendenza raggiungevano il3% degli utenti complessivi. Per quanto riguarda le prese in carico con motivo prevalentel’alcolismo, queste risultano in costante aumento dal 2007 a questa parte. Nel <strong>2009</strong> sonostate 36 e rappresentano quindi il 3% delle prese in carico complessive.Centro a Bassa Soglia “Binario 7”Il servizio di bassa soglia denominato “Binario 7” è una struttura semiresidenziale che sirivolge sia a persone con esperienze da dipendenza da sostanze illegali e psicofarmaci infase di consumo attivo, che a persone che vivono situazioni di disagio fisico, psichico e socialedovute a lunghi periodi di dipendenza. B7 garantisce servizi di base quali la ristorazione,la disponibilità di servizi igienici, il cambio e la distribuzione di siringhe e materialesterile, nonché l’informazione su tematiche di safer use e safer sex. Offre inoltre colloqui econsulenze sociali su richiesta dell’utente.Utenti in caricoNel <strong>2009</strong> il Centro a Bassa Soglia “Binario 7”, gestito in convenzione con la FondazioneODAR, ha registrato 10.286 entrate (erano 9.067 nel 2008), delle quali 8.822 di uomini e1.464 di donne. Gli utenti registrati sono stati complessivamente 220 (10 in meno rispettoall’anno precedente).94 DIPENDENZE | 2.5 ADULTI


Le entrate al servizio diurno nell’anno <strong>2009</strong> sono aumentate del 13,4% rispetto al 2008.Tale tendenza si riferisce sia alle entrate dei maschi (+13%) sia a quelle femminili (+15,9%).Anche le entrate del servizio serale hanno subito un aumento del 6% rispetto al 2008. Inquesto caso però l’aumento si riferisce esclusivamente alle entrate femminili. (+36%).Gli utenti che per la prima volta hanno richiesto l’accesso al servizio sono stati 30, madopo una valutazione dell’equipe sono state accolte 22 persone.Rispetto alle variazioni numeriche di tutta l’utenza che si avvale del servizio si è rilevatoche nell’anno <strong>2009</strong>:– 5 persone (-3 rispetto al dato 2008) sono entrate in comunità (1 donna e 4 uomini)– 10 (-3 rispetto al dato 2008) sono state dimesse dalla comunità (1 donne e 9 uomini)– 11 utenti maschi e 1 utente donna sono stati in regime detentivo– 18 utenti hanno trovato alloggio (3 donne e 15 uomini)– 12 utenti (+1 rispetto al dato 2008) hanno trovato lavoro (1 donna e 11 uomini)– 5 utenti sono deceduti.Le informazioni sulle caratteristiche delle persone che accedono al Centro vengono rilevateannualmente per i nuovi utenti, e si può constatare che anche nel <strong>2009</strong> vi è statauna netta maggioranza di uomini (91%) rispetto alle donne (9%). Rispetto al 2008 vi èstato un decremento di richiesta da parte delle utenti femmine (nel 2008, infatti, rappresentavanoil 24%).L’età dei nuovi utenti segue un andamento crescente, in quanto al di sotto dei 19 anni siè rivolta al servizio una sola persona (5% dei nuovi utenti), nella fascia dai 20 ai 29 anni 5persone (23%), mentre 8 persone (36%) sia per la fascia di età tra i 30 e i 39 anni, sia soprai 40 anni si sono nel <strong>2009</strong> rivolte per la prima volta al servizio.Le nazionalità delle nuove entrate del <strong>2009</strong> mostra una netta maggioranza di cittadini diprovenienza italiana (77%), mentre i cittadini italiani, ma di provenienza straniera (nordEuropa e area Magreb) rappresentano il 23% dei nuovi utenti accolti nel <strong>2009</strong>. Il 60%dei nuovi utenti italiani provengono dalla Provincia di Bolzano, mentre il restante 40%proviene prevalentemente dalle regioni del Sud-Italia.Dei 22 nuovi utenti, 19 (86%) sono seguiti dall’Azienda/Unità Sanitaria Locale (6 a Bolzano,8 a Merano, 1 a Bressanone, 1 a Brunico, 2 in Calabria, 1 in Trentino), mentre 3persone (14%) non sono seguite da un’ASL. 15 nuovi utenti (68%) sono in carico ad unservizio per le dipendenze (di questi 5 a Bolzano), mentre 7 (32%) non sono seguiti danessun Ser.T.Dall’analisi nazionale condotta nel 2008 dal Dipartimento Politiche Antidroga rispettoal grado di occupazione dei soggetti in trattamento presso i Ser.T. è emerso che tra il 60-64% degli utenti ha un lavoro. Fra i nuovi utenti del servizio B7 sono il 36% gli utenti chedichiarano di svolgere un’attività lavorativa (situazione praticamente invariata rispettoal 2008). Eroina e cocaina sono le principali sostanze di consumo dei nuovi utenti. Rispettoall’anno scorso l’andamento è sostanzialmente simile, seppur con un lieve incrementoper quanto riguarda il consumo di eroina (dal 76% all’82%) ed una diminuzione nelconsumo di cocaina dal 48% nel 2008 al 23% nel <strong>2009</strong>.Caratteristiche utenti2ADULTILa riduzione del danno indica una strategia sanitaria e sociale che ha lo scopo di diminuirei rischi e i danni correlati all’uso di sostanze stupefacenti. Uno degli obiettivi primari dellariduzione del danno è il porre fine allo scambio di strumenti per iniezione. Per questo motivoil servizio pone particolare attenzione all’incrementare e incentivare il più possibileAzioni e risultati2.5 ADULTI | DIPENDENZE 95


lo scambio e/o la vendita di siringhe sterili. Le prestazioni offerte sono in questo contestonumericamente molto elevate: 41.337 vendite e scambi di siringhe sono state registratenel <strong>2009</strong> (erano 36.425 nel 2008).L’andamento dello scambio e della vendita, rappresentato dal grafico sottostante, rilevaun costante incremento negli ultimi cinque anni a favore dello scambio e un costantedecremento della vendita.Grafico 69 _ Rapporto scambio-vendita siringhe negli ultimi 5 anni4000033.436scambio3000026.38221.11720000100006.7965.39510.2019.49710.28210.0437.901vendita02005200620072008<strong>2009</strong>2ADULTISono state inoltre erogate 2.235 prestazioni per l’igiene della persona, come l’utilizzo didocce, delle lavatrici, la distribuzione di prodotti per l’igiene personale e vestiario (erano2.194 nel 2008).Tra le prestazioni d’aiuto sociale erogate dal servizio, si registrano, inoltre, 4.122 pastidistribuiti (4.131 nel 2008), 1.295 telefonate per ricerca di lavoro, casa, medico, avvocato,SerT, famiglia ecc. (rispetto alle 764 del 2008) e 957 interventi di consulenza.Regolarmente viene offerta una consulenza da parte di un medico che nel corso dell’annoha seguito 40 pazienti (7 donne e 33 maschi) per un totale di 86 interventi (erano 76 nel2008). Gli interventi possono consistere in colloqui (13%), cura di ferite e piaghe (8%), curadi problemi della pelle (12%), cura delle vene (41%), cura di dolori vari (21%) e in invii adaltri servizi sanitari (5%).Gli utenti del servizio vengono inoltre coinvolti in progetti o attività culturali/ricreative qualigiornate musicali, cineforum, organizzazione di feste, attività sportive e manuali ecc.In riferimento al risultato emerso dall’indagine nazionale condotta dal DipartimentoPolitiche Antidroga, citata all’inizio del presente sottocapitolo, dalla quale emerge che lepatologie di HIV e HCV sono particolarmente presenti (sopra media nazionale) fra gli utentialtoatesini testati che si rivolgono al Ser.T., è importante segnalare l’impegno del serviziodi bassa soglia B7 nel potenziare l’erogazione della prestazione “consulenza safer use-safersex” che consiste nello svolgere colloqui di consulenza mirata alla prevenzione e nella distribuzionedi profilattici. Dal grafico sottostante emerge quanto negli anni il servizio abbialavorato nell’ottica della riduzione del danno.96 DIPENDENZE | 2.5 ADULTI


Grafico 70 _ Consulenze safer use-safer sex negli ultimi 5 anni90080070075782860050045740030022125220010002005200620072008<strong>2009</strong>Alloggi di passaggio per tossicodipendentiIl progetto si prefigge di offrire una soluzione abitativa temporanea a persone con problematichedi poli-tossicodipendenza che hanno concluso o stanno seguendo un programmaterapeutico. Tra gli obiettivi vi è anche quello di accompagnare l’offerta abitativacon un supporto socio-educativo per favorire, anche in un’ottica prettamente sociale,il completamento del processo riabilitativo e quello del reinserimento sul territorio. Ilprogetto è gestito in convenzione con l’Associazione “La Strada - der Weg” che dispone didue alloggi, uno maschile ed uno femminile.Gli alloggi di passaggio accolgono temporaneamente persone di qualunque provenienzaetnica, culturale e religiosa, che abbiano un età superiore ai 18 anni e che siano residentisul territorio provinciale. Nel <strong>2009</strong> sono state accolte 4 persone (6 nel 2008), di cui3 maschi e 1 femmina con 2 nuovi inserimenti nel <strong>2009</strong>. Gli inserimenti negli anni sonoin calo, infatti, erano 10 nel 2005, 4 nel 2006, 3 nel 2007, 5 nel 2008 e 2 nel <strong>2009</strong>.Al 31 dicembre <strong>2009</strong> negli alloggi risultavano presenti solo due persone di età superioreai 40 anni; le restanti erano state dimesse nel corso dell’anno, perché avevano trovatosistemazioni alternative.Proprio questa situazione altalenante, ha determinato la decisione di ASSB di utilizzaremeglio i posti a disposizione, chiedendo all’associazione che li gestisce, di ridurre l’accoglienzaal solo appartamento per utenza maschile a partire dal 1° gennaio 2010.Utenti in carico2Tabella 71 _ Alloggi per persone affette da dipendenze – livello di copertura <strong>2009</strong>ADULTIAlloggi per persone affetteda dipendenzacapacitàricettivagiorni diaperturautenti al31.12.09giornatepresenza% dicoperturapresenzamediaLa Strada - Der Weg 6 365 2 1.219 55,7% 3,32.5 ADULTI | DIPENDENZE 97


Caratteristiche utentiLa media di durata dei progetti sul totale dei progetti attuati dal 2005 ad oggi è pari a 9mesi di permanenza.Le persone che possono essere accolte presso i due alloggi devono essere in possesso deiseguenti requisiti:– aver concluso un percorso di riabilitazione sociosanitaria– essere motivati all’astinenza da sostanze illegali e alcol– avere la capacità di mantenimento dell’astinenza dalle stesse– avere un’occupazione lavorativa– dimostrare adesione al progetto di sostegno socio-educativo– non avere possibilità abitative e una rete familiare di supporto.Azioni e risultatiUtenti in caricoSul totale dei casi seguiti (25 utenti) nell’ambito del progetto dal 2005 a questa parteben il 95% degli utenti al momento della dimissione era in possesso di una sistemazioneabitativa alternativa, solo per il 4% degli utenti il progetto si è concluso senza la presenzadi un abitazione al momento della dimissione.Comunità alloggio per persone con problemi di alcoldipendenza “Handshome”Da gennaio 2008, l’Associazione Hands di Bolzano gestisce in convenzione con l’ASSBuna Comunità Alloggio per persone con problemi di alcoldipendenza. Nel corso dell’annola Comunità Alloggio ha ospitato 7 persone (una in più rispetto al 2008), tre dellequali sono state dimesse ed inserite in abitazioni autonome e nel mondo del lavoro, lerestanti quattro sono ancora inserite in comunità.Tabella 72 _ Alloggi per persone affette da dipendenze Handshome – livello di copertura <strong>2009</strong>Alloggi per alcoldipendenticapacitàricettivagiorni diaperturautentinell’annogiornatepresenza% dicoperturapresenzamediaHands 5 365 7 1.567 85,9% 4,292ADULTICaratteristiche utentiRispetto al 2008 è da segnalare un aumento del grado di copertura della struttura parial 9,1%.L’età dei 4 utenti maschi ospitati presso la Comunità Alloggio al 31.12.<strong>2009</strong> era compresatra i 35 ed i 64 anni (1 utente fra 35-39 anni, 1 fra 40-44, 1 fra 55-59 e 1 fra 60-64 anni).Tre di loro provengono da Bolzano, uno dalla Comunità Comprensoriale Val Pusteria. Lapermanenza presso la struttura è stata inferiore ai tre mesi per un utente, mentre pergli altri 3 presenti in struttura al 31.12 la permanenza è stata maggiore di 6 mesi, mainferiore ai due anni con carattere stabile continuativo. Tre dei quattro utenti presenti incomunità al 31.12.<strong>2009</strong> lavorano presso una cooperativa sociale, mentre 1 è occupatopresso una struttura lavorativa per dipendenze.98 DIPENDENZE | 2.5 ADULTI


Gli obiettivi pedagogici che sono stati perseguiti durante l’anno sono stati:– la qualità della comunicazione tra gli ospiti;– la qualità della loro alimentazione;– la situazione lavorativa;– l’igiene della persona e della casa.Azioni e risultatiFra tutti gli ospiti che si sono succeduti all’interno dell’alloggio, due non hanno mantenutoil regime di astinenza. Entrambi sono comunque rimasti in trattamento ed hannoripreso, dopo un breve periodo di stabilizzazione, il loro percorso di riabilitazione.Laboratorio protetto per persone dipendenti da alcool e farmaci “Handswork”Il laboratorio è gestito in convenzione con l’Associazione Hands che da anni opera nelsettore delle dipendenze. L’obiettivo primario del laboratorio è quello di seguire gli utentialcool e/o farmaco-dipendenti in astensione dall’uso di sostanze che, a causa di problematicherelative alla loro dipendenza, non sono in grado di affrontare e gestire autonomamenteun reinserimento lavorativo nell’economia libera o a carattere semi protetto.Il progetto ha la specificità di sviluppare con interventi mirati ed individualizzati le capacitàpsicofisiche dell’utente attraverso attività lavorative, educative ed occupazionali chene possano consentire un recupero ed un inserimento lavorativo.Rispetto agli anni passati la percentuale di copertura della struttura è aumentata (2007:81% – 2008: 87,3% – <strong>2009</strong>: 97,3%), e tra utenti a tempo pieno o a tempo parziale, si èraggiunta una presenza media di 11,7 persone. In totale nel servizio si sono succeduti24 utenti (4 donne, 20 uomini).Utenti in caricoTabella 73 _ Grado di utilizzo del laboratorio protetto Handswork – <strong>2009</strong>Laboratorio per ex alcooldipendenticapacitàricettivagiorni diaperturautentinell’annogiornatepresenza% dicoperturapresenzamediaHandswork 12 253 24 2.953 97,3% 11,672L’età media degli utenti che hanno frequentato il laboratorio nel <strong>2009</strong> si è abbassatarispetto all’anno 2008 ed è di 49,2 anni (52 nel 2007 e 54,2 nel 2008). La maggior parte(86%) degli utenti presenti in struttura al 31.12.<strong>2009</strong> proviene da Bolzano, mentre il 14%degli stessi proviene dalla Comunità Comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina.Delle 24 persone che hanno frequentato il laboratorio nel corso del <strong>2009</strong>, 13 hanno unadoppia diagnosi (dipendenza e patologia psichiatrica).Come indica il grafico sottostante, si alza considerevolmente da 13,37 a 18,50 mesi ladurata media dell’inserimento in laboratorio, che è dovuto alla difficoltà di inserimentolavorativo post-laboratorio, a causa dello stato di salute precario, dell’età e delle ricadutenell’alcol da parte dell’utenza.Caratteristiche utentiADULTI2.5 ADULTI | DIPENDENZE 99


Grafico 74 _ Durata dei progetti di inserimento in laboratorio negli anni 2006-<strong>2009</strong>2016,618,51613,21213,4840200620072008<strong>2009</strong>Azioni e risultatiGli obiettivi principali del laboratorio sono quelli di accrescere l’autostima, far apprenderetecniche lavorative, favorire l’integrazione ed il senso di appartenenza, nonché quellodi responsabilità, in modo da poter progettare un reinserimento in ambito lavorativo“normale”. Complessivamente sono stati dimessi 10 utenti, dei quali 5 hanno trovatouna collocazione lavorativa tramite il Servizio <strong>Sociale</strong> Hands e stanno mantenendo atutt’oggi il proprio posto di lavoro.Delle restanti 5 persone dimesse senza lavoro una è stata dimessa per gravi motivi di salute,una per continue assenze e forte abuso di alcol, una è stata dimessa dopo 17 mesi,perché non voleva affrontare le continue ricadute nell’alcol, una perché arrestata, una èdeceduta per gravi patologie.¬ Donne in stato di violenza2La violenza contro le donne è una delle violazionidei diritti umani più diffuse, che nega il diritto delle donneall’uguaglianza, alla sicurezza, alla dignità, all’autostima,e il loro diritto di godere delle loro libertà fondamentali.”UNICEF, 2000ADULTISecondo un indagine dell’ISTAT (“La violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro efuori la famiglia”) che risale però al 2006, in quanto non sono state effettuate rilevazionipiù recenti a riguardo, in Italia 1 donna su 3 nella sua vita è stata vittima della violenzadi un uomo. Il campione dell’indagine comprende 25 mila donne tra i 16 e i 70 anni, intervistatesu tutto il territorio nazionale. Sono stimate in 6.743.000 le donne da 16 a 70anni che nel corso della loro vita hanno subito violenza (fisica o sessuale). Ciò equivale al31,9% della classe di età considerata.Il 14,3% delle donne con un rapporto di coppia attuale o precedente ha subito almeno unaviolenza fisica o sessuale dal partner, se si considerano solo le donne con un ex partnerla percentuale arriva al 17,3%. Il 24,7% delle donne ha subito violenze anche da un altro100 DONNE IN STATO DI VIOLENZA | 2.5 2.5 ADULTI


uomo oltre al compagno. Mentre la violenza fisica è più di frequente opera dei partner(12% contro 9,8%), l’inverso accade per la violenza sessuale (6,1% contro 20,4%).Centro di Ascolto e Casa delle DonneNell’anno <strong>2009</strong> è proseguita l’attività di ASSB di sostegno alle donne, ed ai/lle loro figli/e,in situazione di violenza familiare. L’abuso può essere di tipo fisico, economico, sessuale,psicologico e, nella maggior parte dei casi, è misto (ad es. violenza fisica, psicologica esessuale insieme).Tale attività di sostegno è svolta, a seconda della gravità delle situazioni, o al Centro Antiviolenza,struttura sita in via del Ronco 17, dove le donne possono rivolgersi per ricevereconsulenza ed intraprendere un percorso che le renda maggiormente consapevoli dellaviolenza che subiscono e delle risorse necessarie (logistiche, economiche, personali, lavorative,ecc.) per uscire dalla situazione di abuso, oppure nelle due strutture residenzialiad indirizzo segreto, una Casa delle Donne ed una Casa degli Alloggi Protetti, che offronoun ambiente sicuro e solidale affinché la donna possa porre le basi per iniziare una vitarelazionale, sociale e lavorativa autonoma e soddisfacente insieme con i/le figli/e o, quantomeno,per comprendere i meccanismi della violenza vissuti e resistervi efficacemente.Il Centro Antiviolenza e la Casa delle Donne sono gestiti in appalto dall’AssociazioneGea, mentre gli Alloggi Protetti sono condotti in convenzione annuale, dall’Associazione“Haus der geschützten Wohnungen”.Al Centro Antiviolenza, nell’anno <strong>2009</strong>, si sono rivolte 165 donne (erano 170 nel 2008), dicui 113 per la prima volta (142 nel 2008). A queste donne, se ne aggiungono ulteriori 15che hanno ricevuto consulenza dopo l’uscita dalla Casa delle Donne. Accanto alle consulenzepersonali, le operatrici effettuano consulenze telefoniche al numero verde 800276433, raggiungibile tutti i giorni 24/24 ore, ed offrono informazioni e consulenze legali,nonché accompagnamenti presso i servizi utili alla donna per uscire dalla situazionedi violenza. In totale sono state erogate 2.946 prestazioni, fra prestazioni legate al lavorodiretto con le donne, con le donne in post-dimissione, lavoro di rete con terzi, lavoro direte con servizi e lavoro in ambito minorile.Nelle due strutture residenziali, la Casa delle Donne, che effettua accoglienze programmatee di emergenza sette giorni la settimana 24/24 ore, e gli Alloggi Protetti, che accolgonosia in modo concordato che su urgenza in orario diurno, hanno trovato ospitalità36 donne e 40 minori.Utenti in carico2Tabella 75 _ Donne e bambini/e ospitati presso le strutture residenziali protette nell’anno <strong>2009</strong>DonneBambini e ragazzi fino a 16 anniADULTIOspitazioni relativead ammissioni 2008*Casad. donneAlloggiProtettiTotale*Casad. donne**AlloggiprotettiTotale6 5 11 11 6 17Nuove ammissioni <strong>2009</strong> 13 12 25 7 16 23Totale 19 17 36 18 22 40* Casa delle donne – capacità di accoglienza: 6 posti** Alloggi Protetti – capacità di accoglienza: 7 posti2.5 ADULTI | DONNE IN STATO DI VIOLENZA 101


Caratteristiche utentiSia per le donne seguite al Centro Antiviolenza che per quelle ospitate nelle struttureresidenziali, il soggetto che nella maggior parte dei casi agisce violenza è il marito, seguitodal convivente (per una percentuale complessiva delle due tipologie di maltrattatoredell’89% nelle case protette e del 73% nel centro antiviolenza).Grafico 76 _ Tipologia del maltrattatore delle ospiti accolte nelle case protette – <strong>2009</strong>25%3%8%maritoconviventefidanzatodatore di lavoro64%Come indica il grafico seguente, il 35% delle donne accolte presso le case protette vipermane per un periodo limitato a 2 mesi, mentre, invece, il 31% rimane accolto per unmassimo di 6 mesi.Grafico 77 _ Durata di permanenza – <strong>2009</strong>217%fino a 2 mesifino a 6 mesi17%da 6 mesi ad 1 annoADULTIoltre 1 anno31%35%102 DONNE IN STATO DI VIOLENZA | 2.5 ADULTI


A conferma della trasversalità del fenomeno delle violenza contro le donne, si evidenziacome l’indicatore relativo al titolo di studio delle utenti ospiti nelle strutture residenziali,presenti percentuali non sostanzialmente differenti fra titoli di studio bassi e quelli medioalto. Nel caso inoltre del confronto fra licenza elementare e laurea le percentuali siequivalgono (8,3%).Tabella 78 _ Titolo di studio delle donne ospitate presso le strutture residenziali protette – <strong>2009</strong>Casa delledonneAlloggiprotettiTotale %Nessun titolo 0 1 1 2,8%Licenza elementare 3 0 3 8,3%Licenza media 9 3 12 33,3%Scuola professionale 2 6 8 22,2%Licenza superiore 4 5 9 25,0%Laurea 1 2 3 8,3%Totale 19 17 36 100%Fonte: Schede SIPSAIl 33% delle donne ospiti nelle case protette ha conseguito un diploma di scuola mediasuperiore o la laurea: tale percentuale di valore significativo indica come la violenza colpiscain modo trasversale, pregiudicando fortemente autonomia ed autodeterminazionedi tutte le donne colpite dalla violenza, non solo di quelle con titoli di studio bassi econ lavori meno remunerati, ma anche di donne con percorsi di studio medio lunghi, conaspettative di carriera e di reddito elevati e quindi con risorse personali ed economicheche dovrebbero metterle nella condizione di resistere più efficacemente alla violenza.2Nel <strong>2009</strong> la maggior parte delle donne accolte sono state di nazionalità extraeuropea(61%), seguite da donne di provenienza europea (13,9%) e da quelle italiane (25%). Sispecifica però che il dato riferito alla provenienza delle donne accolte di anno in annopuò variare molto. Come negli anni precedenti, la percentuale di utilizzo delle strutturesi attesta su livelli elevati.ADULTI2.5 ADULTI | DONNE IN STATO DI VIOLENZA 103


Tabella 79 _ Grado utilizzo strutture residenziali – <strong>2009</strong>Struttura Utenti nell’anno PostiDonnaDonne BambiniGiornateospitazioneDonnaGradocoperturaCasa delle Donne 19 18 6 1.999 91,0%Casa Alloggi Protetti 17 22 7 2.203 86,2%Totale 36 40 13 4.202 88,6%Fonte: Ufficio Servizi alla Famiglia – ASSBRispetto al settore donne, il <strong>2009</strong> è stato caratterizzato da numerose attività volte allasensibilizzazione della popolazione rispetto al fenomeno della violenza contro le donne.Di particolare rilievo sono state tre attività, che hanno visto la collaborazione di numerosienti: la prima ha riguardato la conclusione del primo ciclo di incontri di sensibilizzazionepresso le scuole medie Ugo Foscolo ed il Liceo Scientifico Torricelli. Gli incontri nelleclassi hanno suscitato interesse da parte degli studenti e delle studentesse, che hannodato una valutazione positiva degli interventi svolti dalle esperte delle associazioni “AlloggiProtetti”, “Gea” e “La strada - Der Weg”, sulla base di un progetto elaborato anchedall’Ufficio Servizi alla Famiglia dell’Azienda e dell’Ufficio Famiglia Donna e Gioventù delComune di Bolzano.Di rilevanza sono state anche due formazioni, rispettivamente condotte dalle associazione“Alloggi Protetti” e “Gea”, rivolte a rappresentanti del corpo dei Carabinieri in meritoalle linee guida per l’intervento delle forze dell’ordine in situazioni di violenza domestica(interventi presso il domicilio, ritiro della denuncia, ecc.).2ADULTIDi ampio respiro è stato il progetto “Una comunità in rete per contrastare la violenza digenere”, promosso dal Comune di Bolzano (ente capofila) in collaborazione con l’AziendaServizi Sociali di Bolzano e le associazioni “Gea”, “La strada - Der Weg” e “Donne Nissà”. Ilprogetto, finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consigliodei Ministri, prevede mensilmente una formazione su varie tematiche attinenti iltema della violenza contro le donne ed un incontro di rete con rappresentanti di IstituzioniSanitarie, delle Forze dell’Ordine, del Tribunale Ordinario e dei Minori e del Privato<strong>Sociale</strong> per individuare delle modalità di azione condivise per il contrasto della violenzacontro le donne. Le formazioni e gli incontri di rete hanno preso avvio a maggio del <strong>2009</strong>.104 DONNE IN STATO DI VIOLENZA | 2.5 ADULTI


Tabella 80 _ Area Adulti – Costi e fonti di finanziamento – <strong>2009</strong>AREA ADULTI <strong>2009</strong>L’importo comprende i costi diretti del servizio ed i costi indirettidell’amministrazione centrale e distrettualeEuro 3.738.670Servizio sociopedagogico per adulti 11,2% 420.003Centro Ascolto Donne 7,2% 269.784Casa delle Donne e Alloggi Protetti 9,1% 341.442Consultori Familiari 14,4% 539.482Help for Job 2,8% 103.698Sportello Badanti 1,0% 36.281Laboratorio riabil. per alcooldipendenti 6,4% 239.791Servizio “a bassa soglia” per tossicodipendenti 9,5% 354.120Alloggi di passaggio per tossicodipendenti 2,2% 82.553Segretariato <strong>Sociale</strong> 1,0% 39.171Amministrazione 35,1% 1.312.34511,2%7,2%9,1%214,4%35,1%1,0%2,2%9,5% 6,4%2,8%1,0%ADULTIFinanziamento totale da parte della Provincia meno Euro 207.428di compartecipazione utenti / concorso priv. / enti pubblici2.5 ADULTI | COSTI E FONTI DI FINANZIAMENTO <strong>2009</strong> 105


2.6 ANZIANI“Verso una società per tutte le età!”Segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon,in occasione delle celebrazioni della “Giornata Internazionaledegli Anziani”, 1° ottobre <strong>2009</strong>A due anni dall’entrata in vigore della Legge provinciale sull’assistenza alle persone nonautosufficienti si possono tracciare i primi risultati. Da un’analisi predisposta dalla RipartizioneFamiglia e Politiche Sociali della Provincia emerge che, pur trattandosi di unariforma sociale complessa ed articolata, i primi due anni possono essere giudicati positivamente.In Alto Adige più di 13.000 persone non autosufficienti (corrispondenti al 2,4% della popolazionealtoatesina), due terzi delle quali assistite a domicilio, sono state visitate daiteam di valutazione e ne è stato accertato il livello di assistenza necessario. Un terzo inveceè ospite delle case di riposo, che attualmente dispongono di 3.800 posti letto su tuttoil territorio provinciale. Nelle pagine che seguono vengono di volta in volta evidenziati gliimpatti che la legge ha avuto sull’utenza anziana seguita a Bolzano da ASSB. Si evidenziain particolare la diminuzione delle richieste di ammissione nelle strutture residenziali afronte dell’aumento della richiesta dei servizi domiciliari, a dimostrazione del fatto chegli obiettivi che la legge medesima si era prefissata, ovvero favorire l’assistenza da partedella famiglia ed in ambito domestico e garantire contestualmente un’elevata qualitàdell’assistenza presso strutture moderne, si stanno raggiungendo.¬ Servizio Sociopedagogico2ANZIANIUtenti in caricoGli utenti in carico al servizio sociopedagogico dei cinque distretti cittadini nel <strong>2009</strong>sono stati 1.143 e rispetto al 2008 sono diminuiti di 235 unità. Il calo dell’utenza è dovutoall’impatto della legge sull’assegno di cura che ha ridotto le richieste di inserimentoin struttura a favore del mantenimento dell’anziano a domicilio. Un altro elemento potrebbeessere il fatto che la valutazione per l’inserimento di un anziano in una strutturaresidenziale viene effettuata da un’unica assistente sociale per tutta la città e visto chequesta figura è aggregata al distretto Gries - S. Quirino si giustifica anche l’aumento deicasi in carico all’area sociopedagogica di quel distretto. Inoltre, per gli ultimi mesi dell’annopotrebbe aver inciso la sperimentazione della riorganizzazione dell’area sociopedagogicache non prevede necessariamente la presa in carico delle persone che richiedonoesclusivamente l’attivazione del servizio di assistenza domiciliare.Gli utenti in carico nel <strong>2009</strong> costituiscono il 4,9% della popolazione anziana bolzaninae l’1,1% dell’intera popolazione residente in città. Il distretto con il maggior numero diutenti anziani è Gries - S. Quirino, seguito da Europa - Novacella e Oltrisarco - Aslago.Quest’ultimo distretto registra anche la percentuale più alta di assistiti rispetto alla popolazioneanziana ivi residente (7,7%).106 SERVIZIO SOCIOPEDAGOGICO | 2.6 ANZIANI


Tabella 81 _ Utenti anziani in carico al servizio sociopedagogico e loro distribuzione per quartiere – <strong>2009</strong>Distrettoutentianzianipopolazioneultra 65enne% rispetto altotale dellapopolazioneultra 65enne% rispetto altotale dellapopolazioneDon Bosco 170 4.547 3,7% 0,2%Centro - Piani - Rencio 182 3.458 5,3% 0,2%Oltrisarco - Aslago 205 2.656 7,7% 0,2%Europa - Novacella 249 5.473 4,5% 0,2%Gries - S. Quirino 337 7.196 4,7% 0,3%Totale 1.143 23.330 4,9% 1,1%Le motivazioni per le quali l’utente anziano o un suo familiare si rivolgono al servizio sociopedagogicosono diverse, ma quelle maggiormente ricorrenti sono legate a necessitàassistenziali (51,2%) e problemi di salute (20%), a seguire la non autosufficienza (12,8%),secondo la gravità della situazione e problemi di natura economica (4,2%). Non sempreperò è prevalente una problematica rispetto ad un’altra e spesso sussistono più cause diricorso al servizio. La maggior parte delle segnalazioni e/o richieste non viene effettuatadalla persona interessata, bensì da membri della famiglia o da parenti.Caratteristiche utentiTabella 82 _ Motivo prevalente di presa in carico degli anziani – <strong>2009</strong>DonBoscoCentroPianiRencioOltrisarcoAslagoEuropaNovacellaGriesS. QuirinoTotaleProblemi abitativi 3 18 10 4 20 55Problemi economici 5 18 15 18 7 63Problemi familiari5 14 22 9 16 66di relazioneEmarginazione sociale 0 6 6 5 2 192Problemi di salute 6 56 34 57 147 300Problemi psichici 0 7 5 11 3 26Problemi di dipendenza 0 0 1 1 3 5ANZIANINon autosufficienza 6 36 40 67 43 192Abuso/violenza 0 0 1 1 2 4Problemi assistenziali 147 94 119 202 205 767Totale 172 249 253 375 448 1.497Nota: Ogni anziano può essere associato a più motivazioni2.6 ANZIANI | SERVIZIO SOCIOPEDAGOGICO 107


Azioni e risultatiLe risposte ai bisogni delle persone anziane da parte del servizio sono legate alle loro situazionipersonali e/o familiari. A seguito degli effetti della riorganizzazione del serviziosopra citata, i casi di anziani in carico al servizio medesimo sono sempre più complessie per la maggior parte si tratta di persone sole, senza rete familiare e al limite dell’autosufficienzao non autosufficienti.Uno dei temi con cui gli operatori dell’area sociopedagogica si sono trovati a confrontarsinel corso del <strong>2009</strong> è stato quello dei maltrattamenti in famiglia nei confronti delle personeanziane. Per definire meglio la portata del fenomeno a supporto delle percezionidegli operatori, nel <strong>2009</strong> è stata avviata a livello cittadino un’indagine, per la realizzazionedella quale sono state coinvolti, oltre ai servizi aziendali di aiuto domiciliare, Procuradella Repubblica, Polizia, Carabinieri, Polizia Municipale, Direzione Medica Ospedaliera,Direzione Infermieristica, medici di base, Associazione GEA, Associazione Frauen helfenFrauen, nonché le associazioni di volontariato che collaborano con il Servizio EmergenzaAnziani. Sono stati raccolti ed elaborati i 158 questionari compilati dai vari soggetticoinvolti. I dati raccolti hanno permesso di constatare che secondo il 50,6% dei professionistiil maltrattamento nei confronti delle persone anziane è un fenomeno diffuso. Leprincipali forme di violenza percepite dai professionisti risultano essere la trascuratezza(87,3%), la violenza psicologica (70,3%) e la violenza economica (60,1%). Il maltrattatore,sempre secondo la percezione dei professionisti interpellati, risulta essere molto spessoil figlio (65,80%), il familiare (60,1%) o un parente (56,3%). Nel 2010 verrà elaborato undocumento di risultato che descriva il fenomeno sulla città di Bolzano e si darà soprattuttocorso alla progettazione di azioni di prevenzione e sensibilizzazione, nonché concreteazioni di intervento sul tema.¬ Servizio Emergenza Anziani2ANZIANIIl Servizio Emergenza Anziani è un servizio rivolto ai cittadini anziani che necessitanodi informazioni, di aiuto nell’espletamento di commissioni, di trasporto e/o accompagnamento,attività di compagnia, ecc.. Al servizio si accede attraverso un numero verdeal quale risponde un’operatrice che, ascoltata la richiesta dell’anziano, attiva il serviziopubblico, il privato, o le associazioni di volontariato in grado di offrire nel più breve tempopossibile i servizi o le attività di volontariato richieste.Nel <strong>2009</strong> il servizio ha operato in rete con 10 associazioni che, impiegando 146 volontari,hanno prestato 13.535 ore di volontariato a favore di 439 utenti. A questi vanno aggiuntinumerosi interventi per piccole riparazioni domestiche a favore di 93 utenti, i quali,grazie ad una convenzione stipulata tra l’ASSB e la Confederazione Nazionale Artigiani,hanno potuto usufruire dei servizi offerti a costi contenuti. Un’altra associazione cheinoltre offre il proprio contributo a prezzi minimi è la ULDM/VBMD, Associazione DistrofiaMuscolare, che è dotata di un pulmino con pedana per il trasporto di persone costrettein sedia a rotelle e che nel <strong>2009</strong> ha seguito 7 persone. L’Associazione ASAA (AlzheimerSüdtirol Alto Adige) è stata contattata per l’invio di 32 persone soprattutto per prestareconsulenza e supporto psicologico ai familiari di utenti malati del morbo di Alzheimer.108 SERVIZIO EMERGENZA ANZIANI | 2.6 ANZIANI


Tabella 83 _ Utenti e volontariato del servizio “Emergenza Anziani” – <strong>2009</strong>N. associazionicoinvolteTotale anzianiseguiti dalleassociazioniAnziani nuoviche si sono rivoltial servizio E. A.N. volontariattivatiN. oredi volontariatoofferto10 439 352 146 13.535¬ Servizi di Assistenza DomiciliareL’assistenza domiciliare ha come obiettivo principale la promozione ed il sostegno dellaqualità della vita per coloro, per lo più anziani, che hanno perso in via temporanea opermanente, la capacità di provvedere autonomamente ed in modo soddisfacente a sestessi e fare in modo che permangano il più possibile presso la propria abitazione e quindievitare o ritardare il ricovero in strutture residenziali.I servizi erogati in questo ambito si articolano in tre gruppi: quelli erogati presso l’abitazionedell’utente, quelli erogati presso i cinque Centri Diurni per anziani ed i pasti consegnatia domicilio.Gli utenti anziani, con età superiore ai 65 anni, seguiti dai Servizi di Assistenza Domiciliaredi ASSB sono stati 3.866 (3.773 nel 2008). Il numero più consistente di anzianiusufruisce di prestazioni erogate presso i Centri Anziani, dove si rivolgono per la cura delpiede, per il lavaggio della biancheria o per fare il bagno o la doccia con assistenza. Nellatabella che segue si evidenziano gli anziani che hanno usufruito di una o più prestazionierogate dal servizio.Utenti in caricoTabella 84 _ Utenti anziani del Servizio di Aiuto Domiciliare per fasce di età (prestazioni presso il domicilio epresso i centri diurni per anziani) – <strong>2009</strong>DonBoscoCentroPianiRencioOltrisarcoAslagoEuropaNovacellaGriesS. QuirinoTotale65 - 69 167 75 55 90 133 520270 - 74 197 95 88 118 186 68475 - 79 184 136 118 133 238 809ANZIANI80 - 84 210 158 109 126 239 842> 85 233 186 119 175 298 1.011Totale 991 650 489 642 1.094 3.8662.6 ANZIANI | SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE 109


Di seguito si evidenzia il numero degli anziani che hanno usufruito delle tre tipologie diassistenza. L’assistenza resa presso il domicilio riguarda per lo più anziani che necessitanodi aiuto per l’igiene della persona, di aiuto domiciliare, di attività socio-geriatriche,trasporto e accompagnamento. L’assistenza presso il Centro Diurno, come accennatosopra, ha più carattere preventivo soprattutto per quanto riguarda la cura del piede, ol’effettuazione di bagni assistiti dall’operatore per prevenire eventuali cadute o incidentida parte dell’utente presso il proprio domicilio. Infine, la consegna dei pasti è anche unaprestazione domiciliare, ma essendo richiesta da un numero considerevole di utenti, sipreferisce evidenziarla a parte.Tabella 85 _ Utenti anziani del Servizio di Aiuto Domiciliare per gruppo di prestazione – <strong>2009</strong>N. utenticon prestazionia domicilioN. utenticon pastia domicilioN. utenti conprestazioni presso ilCentro AnzianiDon Bosco 145 135 926Centro - Piani - Rencio 132 76 558Oltrisarco - Aslago 115 55 436Europa - Novacella 150 130 484Gries - S Quirino 257 132 894Totale 799 528 3.298Nota: ogni utente può aver usufruito di più prestazioni in più gruppi (media 1,19)2ANZIANICaratteristiche utentiCon l’introduzione della legge sull’assegno di cura anche gli utenti del SAD fanno richiestadi inquadramento nei relativi livelli che vanno da 1 a 4. Nell’erogazione del servizioviene data priorità alle situazioni più gravi in relazione al livello di inquadramento;vengono però assistite anche persone che si trovano in situazioni di particolare disagiosociale, supportate da relazione del Servizio <strong>Sociale</strong>, o di bisogno temporaneo, pur senzainquadramento. Per l’anno <strong>2009</strong> non si è in grado di fornire dati attendibili e significativirelativamente al numero degli utenti per livello di inquadramento in quanto, essendostato il primo anno, il sistema informativo non è in grado di recepire tutte le informazionie le numerose variazioni e varianti subentrate nel corso dell’anno medesimo, ma dal2010 tutti questi dati saranno disponibili.Il 68,9% degli anziani seguiti dal servizio ha un’età superiore ai 75 anni, mentre tra lediverse fasce di età sopra i 65 anni, la più rappresentativa è quella degli ultra 85enni, checostituisce il 26%.110 SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE | 2.6 ANZIANI


Il 49,1% degli utenti ricorre al servizio a causa di debilitazioni fisiche dovute all’età e nona patologie particolari, il 10,4% è affetto da malattie croniche o degenerative, il 3,1% èdisabile con handicap fisico o cognitivo, il 4,2% è affetto da malattie terminali, malattieacute o da forme di dipendenza, mentre il rimanente 33,2% non è affetto da alcuna limitazionefisica o psichica ed è costituito da persone anziane che si rivolgono al CentroDiurno per usufruire di prestazioni legate all’igiene della persona. Le prestazioni offertedal Centro infatti mirano a svolgere una funzione di prevenzione e a sopperire alle difficoltàche gli anziani hanno nella movimentazione; prevengono quindi le cadute, i traumie le complicazioni ed essi correlati.Grafico 86 _ Utenti anziani Servizio di Assistenza Domiciliare per tipologia – <strong>2009</strong>0,6%33,2%affetto da forme di dipendenzadebilitato (+65 senza patologieparticolari)disabile (handicap fisico o cognitivo)malato acutomalattie croniche o degenerativemalato psichico0,5%1%10,4%malato terminalenessuna limitazione fisica o psichica3,1%2,1%49,1%Il software di gestione del Servizio di Aiuto Domiciliare non permette di distinguere leprestazioni erogate per fasce di età e non si è in grado di stabilire quante ore di assistenzasono state prestate alle persone anziane; di seguito si riportano pertanto tuttele prestazioni erogate dal servizio, comprese quindi le ore prestate alle persone adulte,facendo presente che comunque l’utenza anziana over 65 anni costituisce il 91,8% ditutta l’utenza del servizio.La Legge sulla non autosufficienza offre ai cittadini – in base al loro livello di non autosufficienza,accertato da un team di valutazione sociosanitario – un assegno di cura odei buoni, con cui rivolgersi o al Servizio Pubblico (quindi all’ASSB) o ad organizzazioniprivate accreditate per la fruizione di ore di assistenza domiciliare. L’ASSB ha stipulatouna convenzione con le due cooperative accreditate Agape e Lebenshilfe che operano sulterritorio della Città di Bolzano. Il servizio SAD di ASSB nel <strong>2009</strong> ha erogato 47.559 oredi assistenza a domicilio, 4.551 in più rispetto al 2008 (43.008), mentre le cooperative inconvenzione hanno erogato 17.942 ore.Nel 2008 gli utenti delle cooperative erano 37 per un totale di 3.536 ore, in quanto leconvenzioni erano state stipulate a settembre 2008.Il 77,8% delle prestazioni rese a domicilio dal Servizio di ASSB sono dedicate all’igienedella persona, il 12,4 all’aiuto domestico, il 9,2 ad attività socio-geriatrica; minimo è ilAzioni e risultati2ANZIANI2.6 ANZIANI | SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE 111


Servizio Trasporto/Accompagnamento (0,3%) ed il Trattamento Medico (0,2%). Le duecooperative in convenzione con ASSB hanno invece erogato 12.098 ore di Assistenza diBase (Aiuto Domestico, Accompagnamento ecc.) e 5.844 ore di Assistenza Specialistica(igiene della persona, trattamento medico ecc.).A queste ore vanno ad aggiungersi le ore per prestazioni erogate presso i Centri Diurniper Anziani che ammontano a 13.104 (l’89,8% per pedicure) e 85.191 pasti consegnatia domicilio.La stipula delle convenzioni con il Settore Privato permette ad ASSB di avere una visionecompleta sul tipo e sulla quantità assistenziale offerta su tutto il territorio cittadinodove per questo servizio, nel <strong>2009</strong> sono state erogate complessivamente 78.605 ore diassistenza, dato nettamente in crescita rispetto agli anni precedenti.Grafico 87 _ Ore di assistenza prestate a domicilio e presso i Centri Diurni – <strong>2009</strong>17%ASSB – 47.559Cooperative – 17.94223%Centri Diurni – 13.10460%2¬ Servizio MensaANZIANILa funzione del Servizio Mensa è, oltre a quella di offrire alla persona anziana la possibilitàdi usufruire di un’alimentazione sana e bilanciata, anche di offrirle opportunità diincontro e socializzazione in un luogo adeguato e ridurre così il rischio di solitudine.Il Servizio Mensa si è rivelato, infatti un’istituzione sempre più importante per il benesseresia fisico che psicologico degli anziani, un servizio che gli consente di continuare avivere all’interno della propria abitazione e curare nel contempo gli aspetti relazionali esociali con l’esterno.Nella Città di Bolzano sono attive 4 mense per anziani dislocate nei quartieri Don Bosco,Oltrisarco - Aslago, Centro - Piani - Rencio e Gries - S. Quirino. Due delle quattro menseusufruiscono degli spazi di altrettante strutture residenziali per anziani (Casa di Riposo112 SERVIZIO MENSA | 2.6 ANZIANI


Don Bosco e Villa Serena), una è situata presso il Centro Diurno per Anziani di Oltrisarco- Aslago ed una in convenzione con la coop. CLAB che usufruisce di locali propri in centrocittà. Le persone anziane del quartiere di Europa - Novacella possono usufruire della mensadel distretto Don Bosco, presso la Casa di Riposo Don Bosco.Gli utenti che hanno usufruito del Servizio Mensa nel <strong>2009</strong> sono stati 511 ed hanno consumato67.615 pasti. Se si sommano i pasti consumati nelle mense a quelli consegnati adomicilio, risulta che in totale sono stati consumati 152.806 pasti.Tabella 88 _ Utenti delle mense anziani e pasti consumati – <strong>2009</strong>Mense Utenti nell’anno Nuovi utentinel corso dell’annoPasti erogatinell’arco dell’annoCentro - Piano - RencioCLABDon BoscoCasa di Riposo Don BoscoOltrisarco - AslagoCentro AnzianiGries - S. QuirinoCasa di Riposo Villa Serena380 125 45.57287 14 14.37938 11 6.6456 1.019Totale 511 150 67.615¬ Soggiorni climatici per persone parzialmente o non autosufficientiL’ASSB organizza annualmente soggiorni marini estivi per anziani parzialmente o totalmentenon autosufficienti che vengono accolti nella “Casa per ferie 12 Stelle” a Cesenaticogestita dalla Fondazione ODAR. La struttura è immersa nel verde e dispone di spiaggia privata,piscina, percorsi e bagni protetti, nonché attrezzature adeguate anche alle esigenzedi chi non è autosufficiente. Agli ospiti è assicurata 24 ore su 24 l’assistenza geriatrica edinfermieristica, nonché visite mediche periodiche e fisioterapia da parte di personale qualificato;vengono inoltre offerte opportunità di animazione ed intrattenimento.2Nell’anno <strong>2009</strong> sono stati organizzati 4 turni ai quali hanno partecipato 100 anziani (68donne e 32 uomini); di essi 48 non erano autosufficienti, 47 erano parzialmente autosufficientie 5 autosufficienti dal punto di vista fisico ma in situazione di bisogno sociale.Questa iniziativa offre la possibilità a queste persone di usufruire almeno di un soggiornoall’anno in un luogo marino, protetto e che garantisce assistenza adeguata ai bisogni di coloroche altrimenti sarebbero costretti a rimanere a casa o in una struttura assistenziale.ANZIANI2.6 ANZIANI | SOGGIORNI CLIMATICI PER PERSONE PARZIALMENTE O NON AUTOSUFFICIENTI 113


Tabella 89 _ Utenti dei soggiorni climatici per fasce d’età – <strong>2009</strong>Utenti per fasce di età 60-70 71-80 81-90 91-100 TotaleDonne 5 22 36 5 68Uomini 5 12 14 1 32Totale 10 34 50 6 100¬ Centri di assistenza diurnaI Centri di Assistenza Diurna (CAD) sono servizi semiresidenziali che offrono accoglienzae assistenza diurna a persone anziane che per motivi psichici e/o fisici, non sono ingrado di rimanere sole a casa propria ed i loro familiari non possono accudirli per l’interao mezza giornata. Sono servizi a supporto degli anziani non autosufficienti e delle lorofamiglie che si pongono in una posizione intermedia nella rete dei servizi per anzianiovvero tra i servizi di aiuto domiciliare e le strutture residenziali, e mirano ad evitare ilricorso alla casa di riposo o al centro di degenza.I due centri gestiti da ASSB sono specializzati soprattutto nell’assistenza a persone affettedal Morbo di AlzheimerUtenti in caricoI Centri di Assistenza Diurna gestiti da ASSB sono Il Centro Premstallerhof, in via Dolomiti14 ed il Centro Europa situato all’interno del Centro di Degenza Europa. Gli utenti chehanno usufruito del servizio durante l’anno <strong>2009</strong> sono stati 62, raggiungendo una percentualedi copertura complessiva pari al 62,4,%. In totale sono state effettuate 4.950,5degenze per l’intera o la mezza giornata con una media di 13,5 presenze giornaliere.2Tabella 90 _ Utenti dei Centri di Assistenza Diurna e grado di copertura delle strutture – <strong>2009</strong>ANZIANICentri di AssistenzaDiurnaPostiUtentinell’annoTotaleutenti% grado dicoperturamedianell’annomaschi femmine in base allepresenzeeffettiveEuropa 12 10 18 28 69,5%Premstaller 20 6 28 34 58,1%Totale 32 16 46 62 62,4%114 CENTRI DI ASSISTENZA DIURNA | 2.6 ANZIANI


La presenza femminile è nettamente in maggioranza tra gli utenti dei CAD cittadini: su62 persone che hanno usufruito di questo servizio, 46 sono donne e 16 sono uomini. Il97% ha un’età superiore ai 65 anni e di questi il 44% superiore agli 85 anni.Il 33% ha il terzo livello di autosufficienza, il 23% il quarto a pari con il secondo, il 18% hail primo livello e solamente il 3% è completamente autosufficiente.Caratteristiche utentiGrafico 91 _ Tempo medio (in mesi) di disoccupazione per cittadinanza e sesso – <strong>2009</strong>1816uominidonne126002autosufficiente12975 5421° livello 2° livello 3° livello 4° livelloNel corso del <strong>2009</strong> i CAD hanno lavorato molto per il miglioramento e la qualità dellavita dei familiari degli utenti del CAD attraverso la realizzazione di momenti comunitarie di sostegno con il personale del Centro. Presso il Centro Europa le occasioni di incontrorealizzate hanno visto una elevata partecipazione da parte dei familiari dei frequentantie di tutti gli operatori.Durante l’anno sono stati organizzati incontri sull’andamento generale del Servizio, nelcorso dei quali si sono ascoltate proposte e suggerimenti e si è illustrata l’attività del Centro;vi sono stati momenti di convivialità e tranquillità con l’organizzazione della “Cenadi primavera” allestita nel soggiorno di Villa Europa, alla quale hanno partecipato 58 familiari;durante quest’incontro è stato presentato anche il progetto “Gocce di memoria”,la raccolta in un particolare album di storie di vita e vissuto degli ospiti del Centro.Il livello di soddisfazione del Servizio è stato eccellente. Dei 19 questionari compilati daifamiliari (sono 12 i posti di assistenza diurna disponibili), emerge che in media il 64%degli intervistati si dichiara molto soddisfatto (punteggio più alto) e il 36% si dichiarasoddisfatto. Rispetto alla media generale nessuno ha dichiarato di essere insoddisfattodi qualche servizio specifico.Anche presso il Centro Premstaller nel corso dell’anno sono stati organizzati complessivamente10 incontri con i familiari degli utenti. Gli incontri sono stati occasione dicondivisione dei Piani Assistenziali Individuali e momento di relazione importante trafamiglia, Centro e residente. Sono stati condivisi anche alcuni interventi, in alcuni casi,che hanno potuto essere portati a termine grazie alla continuità assistenziale messa inatto tra Centro e famiglia.Dagli esiti dei questionari di gradimento somministrati ai familiari e dalla partecipazioneal “momento caffè”, incontri periodici tra il Direttore della Struttura ed i familiari degliutenti, emerge l’alto grado di soddisfazione rispetto ai servizi offerti.Azioni e risultati2ANZIANI2.6 ANZIANI | CENTRI DI ASSISTENZA DIURNA 115


¬ Strutture residenziali per anzianiUtenti in caricoLe strutture residenziali per anziani gestite dall’ASSB sono costituite da tre Case di Riposoe due Centri di Degenza per una dotazione complessiva di 442 posti disponibili (322posti nelle Case di Riposo e 120 posti nei Centri di Degenza). Nel corso degli ultimi anninon si riscontrano variazioni significative nella dotazione complessiva dei posti letto, maun leggero aumento dei posti messi a disposizione per le ammissioni temporanee, servizioconsiderato di “sollievo” per le famiglie che accudiscono persone parzialmente ototalmente non autosufficienti presso il proprio domicilio.Tabella 92 _ Strutture residenziali e grado di copertura – posti fissi – <strong>2009</strong>Strutture residenzialiN. posti lettofissiN. ospiti al 31.12(dato puntuale)% grado dicoperturaVilla Armonia 80 80 99,8%Don Bosco 168 167 98,5%Villa Serena 74 74 99,9%Villa Europa 88 88 99,2%Grieserhof 32 30 99,8%Totale 442 439 99,2%2ANZIANIA questi posti sono da aggiungersi 16 posti in ammissione temporanea e ulteriori 3 postiper emergenze, per un totale di 19 posti rispetto ai 17 del 2008. Si precisa che i posti inemergenza, ricavati presso Villa Armonia, non costituiscono un servizio c.d. di sollievo perle famiglie, bensì un vero e proprio servizio di emergenza sociale. A questi posti possonoaccedere infatti persone che si trovano in gravi situazioni socio sanitarie e per un periodonon superiore ai 30 giorni.Attraverso tale forma di supporto alle famiglie nel corso dell’anno <strong>2009</strong> sono stati ospitati203 anziani con una percentuale di copertura dei posti pari al 78,2%, nel 2008 gliutenti sono stati 58 in meno, ma con una percentuale di copertura pari all’84,6%.Vista la continua richiesta da parte delle famiglie che accudiscono persone anziane adomicilio, è obiettivo di ASSB aumentare progressivamente i posti in ammissione temporanea.116 STRUTTURE RESIDENZIALI PER ANZIANI | 2.6 ANZIANI


Tabella 93 _ Posti letto ed utenti in ammissione temporanea – <strong>2009</strong>Strutture residenzialiN. posti lettopermanenze breviN. ospitinell’anno% grado dicoperturaVilla Armonia* 5 46 63,6%Don Bosco 2 18 84,7%Villa Serena 2 21 65,1%Villa Europa 8 100 81,4%Grieserhof 1 18 59,7%Totale 19 203 73,0%* presso Villa Armonia sono compresi anche i 3 posti riservati alle emergenzePer quanto riguarda la situazione dei/delle cittadini/e bolzanini/e ospiti in Case di RiposoForanee (ossia non gestite dall’ASSB) si può evidenziare che il numero degli anziani residentiin dette strutture è di 123, mentre gli anziani ospitati in strutture residenziali fuoriBolzano sono 167 per un totale di 290 utenti (41 in meno rispetto al 2008).Al 31.12.<strong>2009</strong> la lista d’attesa per posti fissi nelle strutture di ASSB, unica per tutte le struttureed aggiornata regolarmente, era di 82 persone rispetto alle 247 dello scorso anno. Talecalo è probabilmente dovuto all’introduzione della legge sulla non autosufficienza, che haraggiunto lo scopo per cui è stata emanata, ovvero le famiglie assistono maggiormente ilfamiliare a domicilio, magari con qualche aiuto esterno piuttosto che ricorrere alle struttureresidenziali. Già al primo gennaio <strong>2009</strong> la lista d’attesa era dimezzata rispetto al 2008 enel corso dell’anno si è dimezzata ulteriormente.Anche la convenzione stipulata tra ASSB e Clinica S. Maria ha contribuito alla riduzionedelle liste d’attesa:nella struttura vengono riservati 27 posti per anziani che sono nellagraduatoria di ASSB.L’età media dei residenti in ammissione definitiva nelle strutture residenziali è pari a 84,7anni, mentre quella di coloro che usufruiscono delle ammissioni temporanee è 84,6 anni.Le donne sono nettamente in maggioranza e rappresentano il 77,6% dei residenti rispettoal 22,4% degli uomini.In base all’inquadramento per la definizione del livello assistenziale degli anziani residentinelle strutture si rileva che il 47,1% è costituito da persone che sono state inquadrate nel3° livello ed il 27% nel 4°, in pratica il 74,1% dei residenti necessitano da un minimo di 181a oltre 240 ore al mese di assistenza.Caratteristiche utenti2ANZIANI2.6 ANZIANI | STRUTTURE RESIDENZIALI PER ANZIANI 117


Grafico 94 _ Ospiti per grado di autosufficienza in base ai livelli assistenziali 20080,2%27,0%8,0%livello 1livello 2livello 317,6%livello 447,1%autosufficienteAzioni e risultatiLe strutture residenziali si sono dotate di numerosi indicatori di qualità rispetto alla propriaazione. Tra questi, due sono particolarmente significativi:a) l’indice di mortalità che è sempre in calo, mentre la permanenza nelle strutture e l’etàdel decesso è sempre più elevata, ciò a dimostrare la qualità nella cura delle persone;Tabella 95 _ Permanenza media e decessi – <strong>2009</strong>Strutture N. decessi Età mediadecessiPresenza mediain mesiVilla Europa 21 87,0 51,2Don Bosco 28 85,1 65,02Villa Armonia 9 85,6 60,2Villa Serena 12 88,5 54,3ANZIANIGrieserhof 10 91,1 31,2Totale 80 87,5 52b) il numero di ospiti con lesioni da decubito, che al 31.12.<strong>2009</strong> era pari a 13, un numeroesiguo rispetto ai totale degli anziani ospiti delle case di riposo e ciò a testimonianzadel fatto che si è fatto molto negli ultimi anni per migliorare costantemente la qualitàassistenziale finalizzata al benessere dell’ospite.118 STRUTTURE RESIDENZIALI PER ANZIANI | 2.6 ANZIANI


Tabella 96 _ Numero ospiti con lesioni da decubito – <strong>2009</strong>StruttureN. ospiticon lesionial 31.12.08N. ospiti conlesioni insortenel <strong>2009</strong>N. ospiticon lesionial 31.12.09Villa Europa 6 25 6Don Bosco 1 23 3Villa Armonia 0 7 3Villa Serena 0 3 0Grieserhof 1 2 1Totale 8 60 13Durante il <strong>2009</strong> le strutture residenziali per anziani si sono inoltre concentrate su alcuniobiettivi.Sensibilizzazione ed informazione in merito alla patologia del Morbo di Alzheimere delle attività intraprese da ASSB nell’ambito di tale tematicaIl giorno 21 settembre <strong>2009</strong> in occasione della 16° Giornata Mondiale dell’Alzheimerpresso tutte le strutture residenziali e semiresidenziali per anziani gestite da ASSB ed inpartnership con l’associazione ASAA (Alzheimer Südtirol Alto Adige), sono state organizzateuna serie di iniziative su questo argomento: proiezione di film, percorsi informativifotografici,attività di animazione, conferenze ecc. Gli spazi avuti sui giornali (Dolomiten)e su RAI 3 italiana e tedesca sono stati ottimi e hanno certo contribuito a diffondereconoscenza su questo tema e a sensibilizzare la popolazione cittadina.Miglioramento della qualità assistenziale del residenteAl fine di garantire una sempre migliore assistenza all’utente, le Case di Riposo Villa Serenae Grieserhof hanno organizzato una serie di incontri di consulenza e supervisioneper gli operatori di ogni piano per trattare prevalentemente la rivalutazione del ruolodei tutors (persone di riferimento dei residenti) e la valorizzazione degli elementi cheemergono nelle varie attività (animazione, musicoterapia, pet-therapy, lavoro biograficoe gelotologia (c.d. clowntherapy). Le conoscenze acquisite nei vari momenti di confrontotra gli operatori vengono regolarmente messe in atto nel lavoro quotidiano. Per alcunioperatori è stato anche avviato, in collaborazione con la Scuola Professionale per le ProfessioniSociali, un percorso inerente la psicologia maligna.2ANZIANI“Tutti vogliono diventare vecchi, ma nessuno vuole esserlo”In occasione del decennale dell’ASSB è stata organizzata una mostra in collaborazionecon gli studenti della Facoltà di Design della Libera Università di Bolzano. Obiettivo dellamostra è stato quello di sensibilizzare la cittadinanza proponendo una visione “diversa”della vecchiaia in casa di riposo, nonché quello di favorire il confronto fra gli studenti2.6 ANZIANI | STRUTTURE RESIDENZIALI PER ANZIANI 119


della facoltà ed il mondo degli anziani incontrandoli e approfondendo le loro biografie.La mostra è stata inaugurata il 19 novembre <strong>2009</strong> ed ha avuto un ottimo successo. È statavisitata da circa 1.000 persone contro le 200 ipotizzate inizialmente. Anche i mass mediahanno dato risalto all’iniziativa sia sui quotidiani che sulle reti televisive. Ottima è stata anchela collaborazione con gli studenti e molta soddisfazione anche tra gli ospiti che hannoavuto modo di visitare la mostra (accompagnati dagli operatori) e dei loro familiari.Garanzia di una ulteriore risposta quali- quantitativa alle persone affette da demenzaattraverso la realizzazione di una unità di cura protetta (seconda annualità)Dopo la realizzazione di uno studio di fattibilità volto alla creazione di un nucleo dedicatoad ospiti affetti da demenza, si è avuto evidenza che i costi ed i lavori necessarifossero sovradimensionati rispetto ai benefici che gli stessi avrebbero portato. Pertantol’obiettivo è stato adeguato al piano di realtà. Nel corso dell’anno l’obiettivo è stato quindiridefinito prevedendo la progettazione di un nucleo protetto per persone portatrici dihandicap (vedasi capitolo Handicap e Disagio Psichico).2ANZIANIMiglioramento del benessere organizzativo per il personale delle case di riposoPresso le Case di Riposo di Bolzano dell’ASSB sono accolti 461 residenti, che necessitanodi circa 350 lavoratori per garantire loro una qualità di vita adeguata. Strutture grandi ecomplesse: si va da 76 a 170 posti letto, dove si corre tutti i giorni il rischio di disumanizzaresia la vita dei residenti che la vita dei lavoratori. Per questo motivo è stato messo inatto, da ormai tre anni, un progetto di cura finalizzato al miglioramento del benessereorganizzativo del personale delle strutture, certi che la qualità della vita dei residentidipende dalla qualità del benessere di chi ogni giorno si prende cura di loro.È stato scelto un modello di process counseling che consiste in “circoli di ascolto organizzativi”che si basano su un approccio “centrato sulla persona”, secondo il quale, la qualitàdelle relazioni gioca un ruolo importante e dove le persone vengono prima dei loroproblemi. I valori di riferimento del progetto sono stati: l’ascolto attivo, la partecipazionediretta del personale, la consapevolezza che ognuno ha in sé le capacità per miglioraree l’assunzione di responsabilità diretta di ciascuno, attraverso la seguente frase: “Cosaposso fare io, qui ed ora, per migliorare il mio posto di lavoro?”. Pertanto lo slogan delprogetto è stato “Sii protagonista anche tu sul posto di lavoro!”.Il <strong>2009</strong> è stato il terzo anno di realizzazione di questi circoli; ne sono stati realizzati 3, aiquali hanno partecipato 30 lavoratori della Ripartizione Case di Riposo dell’ASSB, che liha impegnati complessivamente per 60 ore, progettando 8 piani di miglioramento e 13piani di sviluppo. I risultati positivi avuti non si sono limitati esclusivamente ai riscontridiretti dei membri dei circoli attraverso la raccolta della loro testimonianza, ma hannoriguardato tutto il personale che nel <strong>2009</strong> ha avuto la possibilità di esprimere il propriostato d’animo con ben 3 modalità: indagine sul benessere organizzativo, indagine sulburnout ed internal customer satisfaction. Infatti, in tutti e tre gli strumenti di ricerca, lapercezione di benessere è aumentata rispetto alle rilevazioni precedenti la realizzazionedi questo progetto di coinvolgimento del personale. Il valore aggiunto di questo progettoè il suo “costo zero”, fatto non insignificante in questo momento di crisi.Il progetto è stato selezionato come migliore prassi a livello europeo e l’ASSB è stata invitataa presentarlo ad Atene nell’ambito di un seminario organizzato dall’European SocialNetwork dal titolo “Competenze per la cura e l’inclusione – soddisfare i bisogni deglianziani non autosufficienti”. Sarà inoltre presentato come best practice a Barcellona alla18° Conferenza Europea dei Servizi Sociali che si terrà a giugno 2010.120 STRUTTURE RESIDENZIALI PER ANZIANI | 2.6 ANZIANI


Tabella 97 _ Area Anziani – Costi e fonti di finanziamento – <strong>2009</strong>AREA ANZIANI <strong>2009</strong>L’importo comprende i costi diretti del servizio ed i costi indirettidell’amministrazione centrale e distrettualeEuro 32.417.099Servizio sociopedagogico anziani 1,3% 411.841Servizio Assistenza Domiciliare 9,3% 3.020.275Mense anziani 1,0% 322.848Pasti a domicilio 2,4% 784.736Soggiorni climatici per anziani non autosufficienti 0,8% 274.389Stranieri in casa di riposo 1 0,1% 17.166Centri Diurni 2,3% 756.450Centri di Assistenza Diurna 1,6% 518.703Alloggi anziani – via Vintola 0,1% 21.275Tandem non autosufficienza 0,9% 284.771Strutture residenziali per anziani 74,6% 24.172.152Totale servizi 94,3% 30.584.606Amministrazione 5,7% 1.832.493Totale generale 100,0% 32.417.099AREA ANZIANI 2008Fonti di finanziamento32.417.099Compartecipazione utenti 48,4% 15.697.097Quota retta non autosufficienti a carico dell’Azienda Sanitaria 0,1% 45.622Rimborso Azienda Sanitaria servizi infermieristici e fisioterapici 12,3% 3.972.842Comune* 20,3% 6.586.440Provincia** 16,7% 5.422.100Altro*** 2,1% 692.9982,1%16,7%220,3%12,3%48,4%* L’importo comprende € 3.424.219relativo all’integrazione rette perstrutture proprie e case foranee.** L’importo è comprensivo anche delcontributo provinciale per spese dilocazione Grieserhof*** L’importo è relativo a rimborsi vari,pasti personale, fondo maternità,donazioni, rimanenze ecc.ANZIANI0,1%1 Trattasi di cittadini stranieri, appartenenti a stati firmatari di una convenzione di assistenza sociale conl’Italia e con residenza e dimora stabile nella Provincia di Bolzano, che possono inoltrare al Servizio di AssistenzaEconomica <strong>Sociale</strong> una richiesta di integrazione retta per il ricovero in struttura.2.6 ANZIANI | COSTI E FONTI DI FINANZIAMENTO <strong>2009</strong> 121


2.7HANDICAP E DISAGIO PSICHICO“Art. 28: Gli Stati riconoscono il diritto ad un livello di vitaadeguato alle persone con disabilità e alle loro famiglie, […] ed almiglioramento continuo delle loro condizioni di vita e adottanomisure adeguate per proteggere e promuovere l’esercizio di questodiritto senza alcuna discriminazione.”da Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità,ratificata dalla Camera dei Deputati del Parlamento Italiano il 25 febbraio <strong>2009</strong>Nel corso degli ultimi anni i servizi dell’area handicap e disagio psichico si sono trovatiad affrontare un dato di realtà: gli utenti stanno avanzando con l’età e i loro bisogni sistanno modificando e analogamente si può dire dell’età dei loro familiari e richiedonorisposte diverse rispetto a quelle finora date dai servizi tradizionali. La questione è ormaiindefettibile e nel corso del <strong>2009</strong> l’impegno maggiore è stato quello di realizzare, o impostarela realizzazione, di nuovi servizi più adatti ai mutati bisogni degli utenti e delleloro famiglie.Come emerge dettagliatamente dalle pagine che seguono, è stata rivista e potenziatal’offerta dei servizi residenziali e semiresidenziali attraverso la riorganizzazione e la ricomposizionedei gruppi del convitto e l’incremento dei posti destinati all’ospitazione“in rotazione”. Parallelamente i servizi si sono impegnati nel miglioramento della qualitàdegli interventi offerti attraverso l’adozione di un sistema di management della qualitàsecondo la norma ISO 9001.Nel settore socio-psichiatrico è proseguito il confronto fra i vari servizi sanitari e socialicoinvolti nell’assistenza e nella cura delle persone con disagio psichico, allo scopo digiungere ad un rinnovato accordo di collaborazione sostenibile tra i servizi, chiarendopiù nel dettaglio competenze, ruoli e modalità di gestione dei casi.2HANDICAP E DISAGIO PSICHICOUtenti in caricoGli utenti in carico ai servizi per persone in situazione di handicap di ASSB nel <strong>2009</strong> sonostati complessivamente 134 (erano 121 nel 2008). Gli utenti frequentano strutture residenziali,laboratori protetti, gruppi occupazionali e posti di ospitazione a rotazione; alcunidi loro frequentano contemporaneamente più servizi, ma nelle tabelle che seguonogli utenti sono conteggiati una volta per ogni servizio che frequentano. È necessario sottolineareche il servizio sostiene anche ulteriori 78 utenti ospiti di strutture sia residenzialiche semiresidenziali non gestite direttamente da ASSB o ubicate fuori dal territoriocittadino. Nello specifico al 31.12.<strong>2009</strong> gli utenti ospiti di strutture fuori provincia erano8, mentre quelli che usufruivano di strutture situate in provincia erano 70.Per quanto concerne le strutture esterne possiamo distinguerle in due categorie: quelledestinate a progetti di lunga durata che riguardano le persone con maggiori livelli didisabilità e quelle di training sia lavorativo che abitativo, che hanno durata limitata neltempo. Queste ultime, pur essendo collocate su territorio comunale di Bolzano, vengonoentrambe gestite dalla Comunità comprensoriale Salto Sciliar.È altresì vero che la maggior parte degli utenti di questi servizi, appartengono al bacinoterritoriale di Bolzano. Questo genera per ASSB dei costi economici importanti, che bisognatenere sotto controllo giungendo per gli anni futuri alla definizione di un numeromassimo di posti che vengono coperti attraverso persone inviate dall’ASSB, numero che122 INTRODUZIONE | 2.7 HANDICAP E DISAGIO PSICHICO


consenta sì di mantenere attivi i servizi, ma anche contemporaneamente di contenere laspesa e di mantenere gli utenti, compatibilmente con le loro esigenze socio assistenziali,in strutture gestite da ASSB.¬ Strutture residenziali e semiresidenziali per persone in situazione di handicapLe strutture residenziali si distinguono in convitto e comunità alloggio: la prima è unastruttura che offre una continuità assistenziale, educativa ed integrativa della personadisabile in tutti gli ambiti della vita quotidiana ed è rivolta alle persone disabili con unmedio – alto fabbisogno assistenziale; la seconda è una struttura abitativa per personeche non necessitano di un’assistenza intensa e continuativa e può configurarsi comeluogo di addestramento alla vita autonoma che offre integrazione e sostegno nella costruzionedi una rete di relazioni e di normalizzazione della vita quotidiana.Nell’ambito della struttura residenziale presso l’ex hotel Bagni di Zolfo (sede provvisoriaper i servizi di Via Fago, attualmente in ristrutturazione) nel <strong>2009</strong>, dopo un periododi sperimentazione, è stata formalizzata l’attivazione di un nuovo convitto denominato“giorno e notte” che ospita 8 utenti disabili anziani. Il progetto ha l’obiettivo di offrire adisabili anziani un servizio più adeguato ai loro bisogni, organizzando nell’ambito dellastruttura abitativa una serie di attività che tengano maggiormente in considerazione iloro mutati ritmi di vita. Durante la sperimentazione del servizio, i momenti cruciali dellagiornata (alzata mattutina, igiene, colazione, attività diurna, pranzo, attività pomeridiana,cena, messa a letto ecc.) sono stati organizzati e calibrati sulle realistiche capacitàdei disabili anziani. Si è lavorato sull’ampliamento delle possibilità decisionali da partedell’utente nel partecipare ad attività sempre più individualizzate e su una più attentapreparazione al contesto di vita. Il progetto ha permesso all’utente di essere meglioincentivato dall’operatore nel mantenimento delle singole autonomie e delle capacitàresidue nel rispetto dei mutati ritmi individuali.Nella tabella che segue sono riportati i dati relativi agli utenti che vivono stabilmenteall’interno delle varie strutture residenziali.Tabella 98 _ Strutture residenziali per persone in situazione di handicap – <strong>2009</strong>Strutture residenzialiCapacitàricettivaGiorni diaperturaN. utential 31.12Presenze% dicoperturaPresenzamediaConvitto Bagni di Zolfo 18 365 17 5.243 79,8% 14,4Convitto - GruppoGiorno e notte8 365 8 2.605 89,2% 7,1Convitto via Mendola 121 7 327 6 1.894 82,7% 5,82HANDICAP E DISAGIO PSICHICOConvitto viale Europa 138 7 365 5 1.967 77,0% 5,4Comunità alloggiovia Mendola 1217 365 7 2.352 92,1% 6,4Comunità alloggiovia Dalmazia 623 362 3 763 70,3% 2,1Totale 50 358 46 14.824 82,8% 41,22.7 HANDICAP E DISAGIO PSICHICO | STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PER PERSONE IN SITUAZIONE DI HANDICAP 123


Un’altra novità da segnalare è l’attivazione nel mese di febbraio <strong>2009</strong> presso il convittoBagni di Zolfo di un gruppo appositamente dedicato alle ospitazioni temporanee dipersone con handicap psico-fisico, denominato “Aquilone”. Questo servizio risponde alleesigenze di attualmente 13 famiglie che assistono persone disabili presso il proprio domicilioed offre loro la possibilità di usufruire di un periodo “di tregua”, ospitando temporaneamenteil loro familiare disabile in turni settimanali. Il servizio “Aquilone” mira adunire in maniera organica le offerte diurne del territorio (attività varie del tempo libero)con l’offerta abitativa ed ha consentito l’aumento da due a tre dei posti appositamentedestinati a questo servizio presso il convitto. Nel <strong>2009</strong> questo servizio ha raggiunto unbuon livello di copertura, anche se durante il mese di agosto ha registrato la presenza diun solo utente, tant’è che si sta riflettendo su una possibile chiusura feriale del serviziodurante lo stesso mese del prossimo anno. Altre tre famiglie hanno potuto usufruire dianalogo servizio presso il gruppo convitto di via Mendola, dove è riservato un ulterioreposto per permanenze brevi.Tabella 99 _ Posti riservati alle ospitazioni temporanee – <strong>2009</strong>ConvittoCapacitàricettivaGiornidi aperturaN. utenti Presenze % dicoperturaPresenzamediaBagni di Zolfo 3 321 13 690 71,7% 2,1Via Mendola 1 327 3 283 86,5% 0,9Totale 4 324 16 973 75,1% 3,02HANDICAP E DISAGIO PSICHICOStrutture diurneOltre alle strutture residenziali, l’area handicap e disagio psichico offre servizi diurni qualitre laboratori protetti per persone con disabilità lieve o medio/lieve e tre strutture con9 gruppi occupazionali per persone con disabilità lieve o medio/grave.Il laboratorio protetto è orientato alla produzione ed ha la finalità di sviluppare abilità inambito lavorativo e occupazionale al fine di realizzare un inserimento sociale e lavorativo;mentre obiettivo del gruppo occupazionale è invece quello di offrire interventi di tiporiabilitativo, assistenziale ed educativo, nonché attività occupazionali e ludico-creative.Tabella 100 _ Laboratori protetti per persone in situazione di handicap – <strong>2009</strong>LaboratorioccupazionaliCapacitàricettivaGiornidi aperturaN. utential 31.12Presenze% dicoperturaPresenzamediaVia Roma 100 15 210 14 2.564 81,4% 12,2Via C. Weinegg 2 18 210 15 2.924 77,4% 13,9Colle 8 12 236 10 1.797 63,5% 7,6Totale 45 219 39 7.285 74,0% 33,7Nota: Il Laboratorio “Il Colle” è un servizio polivalente con utenza mista (persone in situazione di handicap,affetti da dipendenze, malati psichici)124 STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PER PERSONE IN SITUAZIONE DI HANDICAP | 2.7 HANDICAP E DISAGIO PSICHICO


Con inizio <strong>2009</strong> è stato avviato un punto per la vendita dei prodotti realizzati dai laboratoriprotetti denominato la Bottega “Il Ventaglio - Der Fächer”. Il progetto nasce perdare valenza sociale e pedagogica al lavoro svolto da persone svantaggiate e per farloconoscere ed apprezzare al mondo esterno attraverso uno sbocco commerciale. In questomodo l’utente coglie l’utilità del proprio lavoro e la soddisfazione che ne deriva lostimola a lavorare meglio e con maggiore impegno. Nella Bottega, che si trova in centrocittà, è situato anche un laboratorio per la produzione e l’assemblaggio dei prodotti daporre in vendita e per il confezionamento della merce. Nel laboratorio sono impiegatepersone svantaggiate e che presentano un adeguato livello di autonomia; alcuni di essisono anche inseriti nelle liste di attesa dell’Ufficio Servizio lavoro della Provincia. La Bottegacon i suoi spazi e le sue attività permetterà di aumentare il numero degli utenti dellaboratorio “Il Ciliegio” da 15 a 18.Tabella 101 _ Gruppi occupazionali per persone in situazione di handicap – <strong>2009</strong>LaboratorioccupazionaliCapacitàricettivaGiornidi aperturaN. utential 31.12Presenze% dicoperturaPresenzamediaVia Roma 100 9 210 8 1.051 55,6% 5,0Bagni di Zolfo 34 210 29 5.306 74,3% 25,3Viale Europa 138 24 210 24 4.253 84,4% 20,3Totale 67 210 61 10.610 75,4% 50,5Oltre ai servizi semiresidenziali sopra descritti, durante il periodo estivo presso la strutturaBagni di Zolfo sono state offerte 10 giornate di attività ridotta (attività estiva), a cuihanno preso parte 11 persone per un totale di 83 giornate di presenza.In riferimento al tema dell’invecchiamento dell’utenza seguita dai servizi dell’area handicape disagio psichico e dei relativi familiari, nel corso del <strong>2009</strong> si è lavorato per lacostituzione di un nuovo spazio di accoglienza per persone disabili al termine della loroesperienza lavorativa, che inizierà l’attività con il 2010. L’esigenza nasce dall’aumentosignificativo di richieste di trasferimento di utenti dai laboratori produttivi e dalle cooperativedi lavoro che ospitano persone ritenute ormai inidonee a sostenere i ritmi lavorativia causa di una sempre più ridotta manualità e di un calo significativo della capacitàdi concentrazione. Queste situazioni dipendono dall’aumento dell’età media di questiutenti, sempre più prossima ai 60 anni, e con alle spalle una vita segnata da numerosipercorsi di inserimento lavorativo. Attualmente i servizi handicap e disagio psichico nondispongono di laboratori tali per poter affrontare queste problematiche ed i gruppi occupazionaliospitano un’utenza con caratteristiche e abilità del tutto incongruenti conquelle degli utenti a cui è destinato questo progetto. Nella ricerca di uno spazio fisicoadatto ad ospitare questo nuovo nucleo, e vista l’esigua entità delle risorse disponibili,è stato individuato un locale presso la casa di riposo Don Bosco che aprirà con il 2010 lapossibilità di interessanti e promettenti sinergie fra i diversi servizi aziendali. In questo2HANDICAP E DISAGIO PSICHICO2.7 HANDICAP E DISAGIO PSICHICO | STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PER PERSONE IN SITUAZIONE DI HANDICAP 125


spazio verranno realizzate attività ludico ricreative che verranno svolte in comune congli ospiti della casa di riposo. L’integrazione tra persone appartenenti a servizi diversi, siaper gli utenti che per gli operatori rappresenta per l’ASSB una novità assoluta, con possibilitàdi ricadute positive su altre iniziative future che vogliono cogliere le potenzialitàdi questa prospettiva.Caratteristiche utentiCome accennato in premessa i servizi sono in continuo mutamento ed adattamento alleesigenze degli utenti, soprattutto in previsione delle problematiche conseguenti l’innalzamentodell’età. Rispetto al 2008 la percentuale di utenti con età superiore ai 50 anni èsalita dal 23% al 25%, quella degli utenti con età compresa tra i 30 e 49 anni è passata dal63% al 61%, mentre è rimasta invariata al 14% la percentuale degli utenti con età inferioreai 29 anni. Il numero degli utenti con età superiore ai 60 e per i quali sarà necessarioprogettare dei servizi di accoglienza, è sempre maggiore: nelle strutture gestite da ASSBsono attualmente 11 (7 nelle strutture diurne, 1 nelle strutture abitative e 3 nei gruppogiorno e notte); nelle strutture esterne non gestite da ASSB sono 12 (10 in strutture residenzialie 2 in strutture diurne).Grafico 102 _ Utenti disabili per fasce di età e tipologia di servizio – <strong>2009</strong>504042fino a 29 annida 30 a 49 anni3020251821oltre 50 anni1003Struttureresidenziali9Gruppioccupazionali10 117Laboratoriproduttivi4111Ammissionitemporanee2HANDICAP E DISAGIO PSICHICOCon l’introduzione dell’assegno di cura, è interessante rilevare quali sono i livelli di inquadramentoche sono stati riconosciuti agli utenti seguiti dai servizi ed in quale percentuale,ossia il livello riconosciuto di non autosufficienza. Laddove il 1° livello indica il minor livellodi non autosufficienza e il 4° livello la situazione più critica di totale non autosufficienza,il 22% degli utenti è inquadrato al 1° livello, il 16% al 2° livello, il 33% al 3° livello, il 17%al 4°, mentre il 12% non è ancora stato inquadrato.126 STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PER PERSONE IN SITUAZIONE DI HANDICAP | 2.7 HANDICAP E DISAGIO PSICHICO


Grafico 103 _ Utenti per livello assistenziale riconosciuto – <strong>2009</strong>12%livello 117%livello 222%livello 3livello 4non ancora inquadrato33%16%Il grafico seguente indica la distribuzione degli utenti disabili per tipologia di servizio eper grado di invalidità. Mentre per i laboratori e i gruppi occupazionali la situazione rispettoall’anno precedente è rimasta praticamente invariata, per le strutture residenzialiè da rilevare l’aumento rilevante degli ospiti che percepiscono un assegno di accompagnamento(erano solo 8 nel 2008) e la conseguente diminuzione del numero degli ospitisenza di esso (erano 23 nel 2008).Grafico 104 _ Distribuzione utenti disabili per tipologia di servizio e per grado di invalidità – <strong>2009</strong>Laboratori52617nessuna invaliditàGruppi occupazionali75112fino al 99%100% con assegno acc.Strutture residenziali1430 20 65100% senza assegno acc.pluriminoratiOltre a quanto già rendicontato circa l’ampliamento/modifica dei servizi dell’area handicape disagio psichico, è importante segnalare alcune attività che hanno caratterizzatol’anno <strong>2009</strong> per questi servizi.Azioni e risultati2HANDICAP E DISAGIO PSICHICOMiglioramento della qualità assistenziale dell’Ufficio in situazione di handicap edisagio psichico secondo le norme ISONel corso del <strong>2009</strong> i servizi dell’area handicap e disagio psichico hanno portato a termineun importante lavoro di analisi e di riorganizzazione volto al miglioramento della qualitàdei processi assistenziali, culminato nei primi giorni del 2010 con l’ottenimento della2.7 HANDICAP E DISAGIO PSICHICO | STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PER PERSONE IN SITUAZIONE DI HANDICAP 127


certificazione di qualità UNI EN ISO 9001:2008. L’introduzione del sistema di managementdella qualità secondo le norme ISO ha permesso di migliorare l’identificazione deibisogni e delle aspettative delle persone assistite (periodicità annuale di elaborazione/revisione dei piani educativi individualizzati), nonché delle attività e del lavoro dell’equipeassistenziale (organizzazione più sistematica sia delle attività che della modulistica).La certificazione di qualità dei servizi di quest’area estende la gamma dei servizi aziendalicertificati, che si completerà del tutto con l’ottenimento della certificazione per idistretti sociali che avverrà tra il 2010 e il 2011.Attuazione di 5 obiettivi del “Piano di settore Handicap” (seconda annualità)Oltre all’incremento ed alla parziale ridefinizione dell’offerta del servizio nonché all’ampliamentodegli spazi destinati al convitto descritti all’inizio del presente capitolo, sonoda citare in questo contesto gli sforzi attuati per quanto riguarda la realizzazione di un“nucleo di valutazione delle abilità lavorative degli utenti dei gruppi occupazionali e deilaboratori protetti” (settore lavoro).Esso non è stato ancora realizzato completamente in quanto legato ad un obiettivo particolaredel distretto Europa - Novacella, che prevede l’istituzione di un “Centro unico dibassa soglia per la valutazione delle capacità lavorative” di utenti con difficoltà di integrazionesociale. In considerazione dei tempi piuttosto dilatati e delle difficoltà incontratenella realizzazione di questo obiettivo, si è pensato di riservare per il 2010 un posto dilaboratorio di training (per la valutazione della abilità e la preparazione all’inserimentonel mondo del lavoro, anche tramite l’inserimento mirato) in un laboratorio protettodell’Ufficio handicap.2HANDICAP E DISAGIO PSICHICOGaranzia della tutela giuridica e amministrativa dell’utente con handicap attraversoserate informative e di sensibilizzazione sul tema dell’amministratore di sostegnoL’amministrazione di sostegno è una figura istituita con la Legge n. 6 del 9 gennaio 2004,a tutela di chi, pur avendo difficoltà nel provvedere ai propri interessi, non necessita comunquedi ricorrere all’interdizione o all’inabilitazione. L’amministratore di sostegnoassiste quindi persone affette da una grave infermità o da una menomazione fisica opsichica e che pertanto si trovano nell’incapacità, anche parziale o temporanea, di provvedereadeguatamente alla cura della propria persona o dei propri interessi. L’amministratoredi sostegno è nominato dal giudice tutelare e scelto, se possibile, nello stessoambito familiare. La persona per la quale è nominato un amministratore di sostegno,viene da lui sostituita e/o assistita nel compimento di determinati atti (i poteri dell’amministratoredi sostegno sono definiti dal giudice tutelare e annotati a margine dei registridi stato civile), conservando però la capacità di agire per tutti gli altri atti.Essendo il tema particolarmente rilevante per gli utenti disabili seguiti dall’Ufficio handicape per i loro familiari, nel corso dell’anno <strong>2009</strong> è stata organizzata una serata informativasul ruolo e sui compiti dell’amministratore di sostegno presso la casa di RiposoDon Bosco, destinata a familiari, utenti, dipendenti dei servizi ASSB e alla cittadinanzaintera. I temi affrontati sono stati l’illustrazione della Legge n. 6/2004 e i principi giuridiciche ne stanno alla base, l’iter per la presentazione del ricorso al giudice tutelare, isoggetti interessati e i punti di riferimento per la città di Bolzano. Malgrado la massicciapubblicizzazione, la partecipazione alla serata informativa è stata purtroppo inferiore ailivelli attesi. Il tema andrà quindi più avanti nuovamente ripreso.128 STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PER PERSONE IN SITUAZIONE DI HANDICAP | 2.7 HANDICAP E DISAGIO PSICHICO


¬ Strutture residenziali e semiresidenziali per persone con disagio psichicoI servizi a favore delle persone in situazione di disagio psichico si distinguono in strutturedi accoglienza residenziale – nella fattispecie una comunità alloggio femminile ed unamaschile – punti d’incontro, un laboratorio di riabilitazione psicosociale, un laboratorioriabilitativo ed un centro di addestramento professionale.Le comunità alloggio sono strutture abitative per persone con problemi psichici che nonnecessitano di un’assistenza continuativa e sono in grado di stare temporaneamente dasole o in comunità senza rappresentare pericolo per se stesse o per gli altri. La comunitàoffre loro un sostegno per una maggiore autonomia e per l’integrazione sociale.Utenti in caricoTabella 105 _ Strutture residenziali per persone con disagio psichico – <strong>2009</strong>Comunità alloggioper malati psichiciCapacitàricettivaGiorni diaperturaN. utential 31.12Presenze% dicoperturaPresenzamediaVia Mendola 121 (donne) 7 365 7 1.915 75,0% 5,2Vicolo Erbe 10 (uomini) 6 365 6 1.478 67,5% 4,0Totale 13 365 13 3.393 71,5% 9,3I laboratori ed il Centro di addestramento professionale CIRS (Centro Italiano Reinserimento<strong>Sociale</strong>) perseguono attività riabilitative che mirano allo sviluppo ed al potenziamentodi autonomie e abilità in campo relazionale e lavorativo: presso il CIRS, con il qualel’ASSB ha stipulato una convenzione, sono istituiti due servizi: un laboratorio protetto(con 5 posti) ed un centro di addestramento al lavoro (con 10 posti); ASSB gestisce invecedirettamente con proprio personale il laboratorio riabilitativo “Colle” ed il laboratoriodi riabilitazione psicosociale “Windrose - Rosa dei Venti”. L’utenza del laboratorio “Colle”è evidenziata nel paragrafo precedente in quanto accoglie utenza mista, ovvero personecon problemi psichici, con handicap o con problemi di dipendenza.Tabella 106 _ Laboratori protetti per malati psichici – <strong>2009</strong>Laboratori protettiper malati psichiciCapacitàricettivaGiorni diaperturaN. utential 31.12Presenze% dicoperturaPresenzamedia2HANDICAP E DISAGIO PSICHICOWindrose – Viale Druso 325 12 235 13 2.388 84,7% 10,2Centro addestramento CIRSLaboratorio protetto CIRS15 239 19 3.529 98,4% 14,8Totale 27 237 32 5.917 92,5% 25,0Nota: il numero di utenti superiore alla capcità ricettiva è dovuto al fatto che alcuni utenti frequentano ilaboratori per mezza giornata.2.7 HANDICAP E DISAGIO PSICHICOO | STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PER PERSONE CON DISAGIO PSICHICO 129


Rispetto all’anno precedente il grado di copertura dei laboratori protetti per malati psichiciè aumentato in media dell’1,1%. L’aumento è particolarmente evidente per quantoriguarda il laboratorio Windrose.Punti di incontro per malati psichiciIl servizio dei punti di incontro per i malati psichici, gestito dall’Associazione “Il NostroSpazio - Ein Platz für uns” in convenzione con ASSB, ha lo scopo di costruire occasioni diincontro, solidarietà, accoglienza, condivisione di spazi e momenti per comunicare conchi vive la sofferenza psichica. Contestualmente vuole formare il volontariato affinchéacquisisca gli strumenti, le conoscenze e le abilità necessarie a comprendere e ad orientarsinella complessità della malattia psichica, dell’ organizzazione dei servizi, delle relazioniinterpersonali, nonché la capacità di lavorare con metodo del lavoro di gruppo.Altro scopo importante è quello di essere un punto di riferimento per la cittadinanza perfar capire a tutti la sofferenza psichica.Nel corso del <strong>2009</strong> hanno usufruito dei punti d’incontro 242 partecipanti (erano 236nel 2008), appartenenti ai gruppi linguistici italiano e tedesco. Gli incontri sono staticomplessivamente 572 (erano 536 nel 2008) e le presenze complessive dei partecipanti4.778 (erano 4.570 nel 2008) con una media per incontro di 9,35 presenze (la media nel2008 era stata di 8,53). Le ore di lavoro di circa 37 volontari/e sono state 11.285.Le attività svolte sono state le più svariate: oltre a gite, soggiorni feste e visite culturalivengono organizzate attività sportive, ludico ricreative, culturali, occupazionali ecc.2HANDICAP E DISAGIO PSICHICOAttraverso l’osservazione, il colloquio e lo scambio di opinione con i partecipanti, con iloro familiari e con gli operatori e professionisti coinvolti nell’iniziativa, si è verificato chegli obiettivi vengono raggiunti, almeno in parte, in maniera efficace. Molti partecipantiinfatti hanno dimostrato in modo molto evidente, ovviamente in relazione alla lorosituazione iniziale, i segnali positivi di cambiamento in diverse aree delle competenzesociali, tra i quali in particolare: la comunicazione nell’ambito dei gruppi, lo sviluppo diinteressi, iniziative personali e hobby, la conoscenza e l’utilizzo di altre risorse del territorio(film club, iniziative culturali di altre associazioni), l’autostima, lo sviluppo di autonomiapersonale, la capacità di relazione interpersonale, di utilizzare e mobilitare risorse,di socializzazione e di assumersi responsabilità interne all’Associazione nonché prendereiniziative.130 STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PER PERSONE CON DISAGIO PSICHICO | 2.7 HANDICAP E DISAGIO PSICHICO


Nel corso del <strong>2009</strong> il settore è stato impegnato sui seguenti fronti.Azioni e risultatiLo stato di realizzazione degli obiettivi previsti dal Piano di settore “Sociopsichiatria”Nel corso del <strong>2009</strong> è stato costituito un gruppo di lavoro composto da una rappresentanzadi ASSB, del Centro di Salute Mentale (CSM) e del Servizio Psicologico dell’ASBZ, alloscopo di analizzare le difficoltà emerse nella collaborazione tra Servizi sociali e specialistici,di favorire/stimolare la costruzione dei presupposti per una costruttiva cooperazionetra gli stessi e quindi di aggiornare e migliorare gli accordi presi nel corso del 2008 relativialla collaborazione. In attesa degli esiti di questo lavoro di cooperazione, si è decisodi annullare per il momento l’attività programmata per il <strong>2009</strong> relativa all’istituzione diun organismo di coordinamento per tutte le questioni in ambito sociopsichiatrico, proprioperché strettamente legata alla discussione sulla collaborazione appena citata.Per quanto concerne invece l’obiettivo “Abitare autonomo” in collaborazione con il CSMè stato elaborato un progetto che verrà sperimentato durante i primi mesi del 2010 econsiste nel passaggio graduale di competenza dal Servizio Psichiatrico a quello socialedell’assistenza presso il proprio domicilio a favore di persone con disturbi psichici. Perquanto riguarda la terza attività e cioè quella riferita alla creazione di una mappa diorientamento ai servizi sociopsichiatrici, si specifica che negli incontri per la verificadello stato di attuazione degli obiettivi del Piano di Settore Sociopsichiatrico ci si è resiconto che, prima di elaborare una mappa di orientamento in cui poter illustrare al cittadinole competenze e la titolarità dei vari servizi (distrettuali, CSM e servizio Psicologico),dovranno essere chiarite le competenze dei Distretti Sociali, del Servizio Psicologico e delServizio Psichiatrico rispetto alla presa in carico di utenti con disagio psichico non particolarmentegrave (utenti “zona grigia”, quindi utenti da un lato non abbastanza gravi daessere chiaramente di competenza del CSM, dall’altra con una situazione sanitaria complessa,tale da mettere in difficoltà i Servizi sociali, perchè sprovvisti di strumenti utili perassisterli). Solo dopo che si sarà fatta chiarezza su questo tema, si potrà procedere allarealizzazione di quest’attività.Favorire l’apertura mentale, la comprensione e l’accettazione nei confronti deldisagio psichicoIn occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale i servizi dell’Azienda in collaborazionecon il Servizio Psichiatrico del Comprensorio di Bolzano e con le AssociazioniGirasole, Il Nostro Spazio – ein Platz für uns, Parenti e Amici dei Malati Psichici e con ilsupporto della Provincia Autonoma di Bolzano ed il patrocinio del Comune di Bolzano,hanno organizzato tre giornate di eventi ed iniziative volte a sensibilizzare i cittadinisulla particolare condizione dei malati mentali e loro familiari. Tra le iniziative proposte:giornate delle porte aperte, film, teatro, concerti, mostre, inaugurazione di una strutturadiurna e non ultimo, un torneo di calcetto sui prati del Talvera.La manifestazione ha avuto un buon successo ed ha avuto un buon significato per lalotta allo stigma, al potenziamento della difesa dei diritti del malato e dei loro familiariintesa come advocacy, al necessario confronto in rete con le varie istituzioni coinvolte.2HANDICAP E DISAGIO PSICHICO2.7 HANDICAP E DISAGIO PSICHICO | STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PER PERSONE CON DISAGIO PSICHICO 131


¬ Servizio assistenza al posto di lavoro (SAPL)Nell’ambito dei servizi dedicati a soggetti portatori di handicap, il Servizio di Assistenzaal Posto di Lavoro (SAPL), inserito ora tra i servizi del distretto, ha la finalità di supportarele persone disabili ad inserirsi nel mondo del lavoro attraverso lo strumento della convenzionedi affidamento lavorativo.Gli assistenti al posto di lavoro dell’Azienda lavorano in stretta collaborazione con glioperatori per l’inserimento lavorativo dell’Assessorato al Lavoro della Provincia (SIL), ilquale ricerca sul mercato aziende pubbliche e private disposte a mettere a disposizionedi una persona disabile una postazione lavorativa. I dettagli del rapporto di lavoro sonostabiliti in una convenzione detta convenzione di affidamento lavorativo.Il servizio eroga un forte contributo al sistema dell’inserimento lavorativo dei disabili edegli invalidi in città, malgrado ciò sembra che a livello provinciale non gli venga riconosciutaun’adeguata importanza, tanto da fissare il parametro degli operatori 1 ogni40.000 abitanti contro gli attuali parametri che prevedono un operatore per distretto,che corrisponde circa ad uno per 20.000 abitanti.I compiti del Servizio di Assistenza al posto di lavoro dell’Azienda sono specifici e riguardanola gestione di dette convenzioni. Dopo un’analisi dei bisogni/esigenze dell’aziendastessa, il Servizio integrato SIL/SAPL elabora un progetto di inserimento lavorativoin base alle possibili mansioni che la persona disabile può svolgere. Successivamentel’assistente al posto di lavoro compie periodiche visite con lo scopo di verificare l’andamentodel progetto.2HANDICAP E DISAGIO PSICHICOSi distinguono fondamentalmente tre tipi di progetti di inserimento lavorativo attuati dalservizio, in base alle situazione di salute e alle capacità degli utenti assistiti e cioè:– il POA (Progetto di osservazione), persegue l’obiettivo di valutare la capacità di tenutalavorativa della persona assistita;– il PILA (Progetto inserimento lavorativo socio-assistenziale) ha l’obiettivo del mantenimentodelle capacità lavorative residue della persona, senza alcuna finalità diassunzione; l’attuazione di un progetto di questo tipo costituisce una valida alternativa(con un costo economico molto inferiore) al collocamento dell’utente in unlaboratorio protetto. Le persone in progetto PILA svolgono compiti utili e adatti alleloro capacità e hanno relazioni con i colleghi di lavoro, persone normo-dotate. Questoconsente la piena realizzazione delle loro potenzialità e la crescita dell’autonomia diciascuno fin dove questa è possibile.– PAL (Progetto assunzione lavorativa), progetto pre-collocativo con l’obiettivo dell’assunzione.132 SERVIZIO ASSISTENZA AL POSTO DI LAVORO | 2.7 HANDICAP E DISAGIO PSICHICO


Utenti psichiatriciLe persone seguite dal SAPL nel <strong>2009</strong> in progetti di inserimento lavorativo con problematichedi tipo psichiatrico sono state 22 (erano 18 nel 2008), 8 donne e 14 uomini. Ilnumero di persone seguite è aumentato di circa il 20% rispetto all’anno precedente. Siricorda a questo proposito che i progetti di inserimento lavorativo vengono avviati dalSIL – Servizio di Inserimento Lavorativo presso l’Ufficio Servizio lavoro della Provincia eche quindi il numero dei progetti non dipende dal SAPL.La maggior parte delle persone risiedono nei distretti di Europa - Novacella (6), di DonBosco (5) e nel distretto di Gries - S. Quirino (5). Non si tratta di una utenza giovane, perchél’età media di queste persone è 38 anni.Come evidenzia il grafico sottostante la maggior parte degli utenti è seguita dal CSM(16), 5 sono seguiti dal Servizio Psicologico territoriale e 1 dal Servizio Hands.Grafico 107 _ Servizio di riferimento degli utenti psichiatrici – <strong>2009</strong>22,7%4,5%CSM (16)Servizio Psicologico (5)Hands (1)72,7%Nel corso dell’anno sono state prese in carico 7 nuove persone, 5 uomini e 2 donne.I progetti sono stati nella maggior parte progetti POA (14), 4 PILA e 4 persone sono stateseguite in progetti PAL.Nel corso dell’anno <strong>2009</strong>, 4 persone sono state assunte e 6 sono state dimesse. Le personecon problematiche di tipo psichiatrico incontrano spesso grosse difficoltà nel percorsodi inserimento lavorativo. La necessità di instaurare relazioni adulte con i colleghi dilavoro, la richiesta di prestazioni lavorative costanti nel tempo e la pressione psicologicadella responsabilità personale che accompagnano ogni esperienza di lavoro si dimostranospesso degli ostacoli insormontabili e aprono la strada al fallimento. Rimane il fattoche l’accompagnamento al lavoro attraverso dei percorsi di inserimento protetto risultauno strumento utile di riavvicinamento alla normalità e ad una esperienza necessariaper la riacquisizione di una sufficiente autonomia personale.Su 22 persone, 9 abitano da soli, 5 vivono in strutture protette, 5 vivono con genitori (4con genitori molto anziani) e 2 vivono in famiglia o con una compagna/o e 1 vive con un2HANDICAP E DISAGIO PSICHICO2.7 HANDICAP E DISAGIO PSICHICO | SERVIZIO ASSISTENZA AL POSTO DI LAVORO 133


fratello/sorella. Considerata l’età media delle persone in progetto, diventa urgente sostenerepolitiche abitative efficaci per mantenere l’autonomia personale di questi utenti,considerando che sempre più numerosi perderanno la possibilità di abitare in famiglia.Grafico 108 _ Situazione abitativa degli utenti psichiatrici – <strong>2009</strong>9,1%4,5%abitano da soli22,7%vivono in strutture protettevivono con i genitorivivono in famiglia o con un/acompagno/avivono con un/a fratello/sorella22,7%40,9%Disabili mentaliIl SAPL nel <strong>2009</strong> ha seguito 41 persone con ritardo mentale (erano 42 nel 2008), 20 donnee 21 uomini. L’età media di queste persone è 37 anni. La maggior parte risiedono nelterritorio del distretto Don Bosco (13), del distretto Europa - Novacella (11) e del distrettodi Gries (10).Tra le persone con disabilità cognitiva, 38 hanno come servizio medico inviante e quindidi riferimento il Servizio Psicologico Territoriale, 1 sono seguiti da altri servizi, 1 fariferimento al Servizio Psicologico Ospedaliero e 1 persona non fa riferimento ad alcunservizio medico-specialistico.2HANDICAP E DISAGIO PSICHICOGrafico 109 _ Servizio di riferimento degli utenti con disabilità cognitiva – <strong>2009</strong>2,4%2,4%2,4%Servizio psicologico territorialeServizio psicologico ospedalieroAltri serviziNessun servizio medico-specialistico92,7%134 SERVIZIO ASSISTENZA AL POSTO DI LAVORO | 2.7 HANDICAP E DISAGIO PSICHICO


Nel corso dell’anno sono state prese in carico 4 nuove persone.La maggioranza di questi utenti sono impegnati in progetti PILA (29), 12 persone in progettoPOA (osservativo) e nessuna persona in progetto PAL (pre-collocativo).Nel corso dell’anno <strong>2009</strong>, 3 persone sono state dimesse, di cui 2 sono in attesa di un nuovoprogetto di inserimento lavorativo e 1 è stata avviata al laboratorio protetto.Su 41 persone, 31 abitano con genitori (7 di questi con genitori molto anziani), soltanto2 abitano da soli e 4 sono ospiti in una struttura protetta. Infine, 1 abita in famiglia, 2 conparenti e 1 in altra condizione.Grafico 110 _ Situazione abitativa degli utenti con disabilità cognitiva – <strong>2009</strong>2%5%2%5%abitano da soli10%vivono in strutture protettevivono con i genitorivivono in famiglia o con un/acompagno/avivono con un/a fratello/sorellavivono con un/a fratello/sorella76%Considerando che negli ultimi anni l’età media di queste persone si sta alzando, è opportunoevidenziare che nel prossimo futuro bisognerà pensare ad una risposta abitativaadeguata per questa tipologia di utenza. I genitori invecchiano e anche i parenti piùprossimi (fratelli e sorelle), quando ci sono, si creano nella maggior parte dei casi unaloro famiglia. Questo significa che probabilmente non saranno più in grado di risponderealle esigenze personali e abitative dei loro cari.Utenti con disabilità motorie, fisiche o sordomutiIl SAPL nel <strong>2009</strong> ha seguito 14 persone con disabilità motorie e/o fisiche (erano 17 nel2008), 7 donne e 7 uomini e 3 persone sordomute, 1 uomo e 2 donne. L’età media diqueste persone è 39 anni per i disabili motori e 34 anni per le 3 persone sordomute. Ladistribuzione sul territorio della città è abbastanza omogenea con l’unica eccezione deldistretto di Don Bosco (9 disabili motori e 1 sordomuta).2HANDICAP E DISAGIO PSICHICOGli utenti disabili motori sono stati inviati dal Servizio Psicologico Territoriale (6), dal ServizioPsicologico Ospedaliero (5), e soltanto 3 non hanno alcun servizio inviante e sono statipresi in carico in quanto comunque con invalidità civile superiore al 46%. Le persone sordomutesono seguite 1 dal Servizio Psicologico Territoriale e 2 da altro medico specialista.2.7 HANDICAP E DISAGIO PSICHICO | SERVIZIO ASSISTENZA AL POSTO DI LAVORO 135


Grafico 111 _ Servizio di riferimento degli utenti con disabilità motorie, fisiche o sordomuti seguiti – <strong>2009</strong>45%40%41,235%30%29,425%20%15%11,817,610%5%0%serviziopsicologicoterritorialeserviziopsicologicoospedalieroaltri medicispecialisticinessun serviziomedicospecialisticoNel corso dell’anno sono stati presi in carico 3 nuovi utenti disabili motori, 1 uomo e 2donne. Degli utenti disabili motori, 7 utenti sono impegnati in progetti PILA, 5 utenti hannousufruito di un progetto POA, 1 è stato impegnato in un progetto pre-collocativo PAL e1 persona è stata seguita in assunzione per un suo ricollocamento in altro reparto. Degliutenti sordomuti, 1 è in progetto osservativo POA e 2 in progetto socio-assistenziale PILA.Nel corso dell’anno <strong>2009</strong>, degli utenti disabili motori, 3 sono stati dimessi (1 per motividi salute, 1 perché è deceduto e 1 dopo essere stato seguito per qualche mese dopo l’assunzione),e 1 è stato assunto. 1 utente sordomuto è stato dimesso.Su 14 persone disabili motori in progetto, ben 9 abitano con i genitori, 4 abitano da solie 1 abita con la famiglia. Le 3 persone sordomute abitano con i genitori.Grafico 112 _ Situazione abitativa degli utenti con disabilità motorie, fisiche o sordomuti seguiti – <strong>2009</strong>80%70%70,660%50%2HANDICAP E DISAGIO PSICHICO40%30%20%10%0%23,5abitanoda solivivonocon i genitori5,9vivonoin famiglia o con un/acompagno/aUtenti con problematiche di tossicodipendenza e alcoldipendenzaIl SAPL nel <strong>2009</strong> ha seguito 1 uomo con problematiche di tossicodipendenza e/o alcoldipendenza.L’età di questa persona è 53 anni. Il servizio inviante in questo caso è statoHands. L’utente ha usufruito di un progetto di sostegno mentre era assunto ed è statodimesso nel corso dell’anno. La persona abita in una struttura protetta.È importante sottolineare che la stragrande maggioranza delle persone che ha avuto problemidi alcol o tossicodipendenza torna, una volta risolto il problema, ad una vita lavorativanormale, senza necessità di percorsi di riabilitazione al lavoro protetti.136 SERVIZIO ASSISTENZA AL POSTO DI LAVORO | 2.7 HANDICAP E DISAGIO PSICHICO


Tabella 113 _ Area Persone in Situazione di Handicap e Disagio Psichico – Costi e fonti di finanziamento – <strong>2009</strong>AREA PERSONE IN SITUAZIONE DI HANDICAP E DISAGIO PSICHICO <strong>2009</strong>L’importo comprende i costi diretti del servizio ed i costi indirettidell’amministrazione centraleEuro 12.663.699COSTI DIRETTI DEI SERVIZI PER PERSONE CON HANDICAPConvitti 35,8% 4.533.793Comunità Alloggio 6,0% 759.122Gruppi Occupazionali 19,2% 2.426.357Laboratori Protetti 13,4% 1.696.925Soggiorni per Persone Disabili 0,3% 32.195Servizio Trasporto per Persone Disabili 0,9% 115.317Servizio Assistenza al Posto di Lavoro 1,6% 206.108Totale servizi 77,1% 9.769.817COSTI DIRETTI DEI SERVIZI PER PERSONE CON DISAGIO PSICHICOLaboratori 7,2% 906.596Comunità Alloggio 2,5% 314.159Punti d’incontro per persone con disagio psichico 1,1% 141.282Totale servizi 10,8% 1.362.037Amministrazione 12,1% 1.531.845Totale Generale 100% 12.663.699AREA PERSONE IN SITUAZIONE DI HANDICAP E DISAGIO PSICHICO <strong>2009</strong>12.663.699Fonti di finanziamentoCompartecipazione utenti* 14,1% 1.779.934Provincia** 82,9% 10.493.203Altro*** 3,1% 390.5623,1%14,1%2HANDICAP E DISAGIO PSICHICO82,9%* di cui per utenti non bolzanini instrutture ASSB € 519.491** di cui per utenti bolzanini instrutture fuori città € 1.984.819*** La voce “Altro” comprende:rimborso personale in posizionedi comando e altro (€ 353.913),vendita prodotti (€ 36.648)2.7 HANDICAP E DISAGIO PSICHICO | COSTI E FONTI DI FINANZIAMENTO <strong>2009</strong> 137


2.8INCLUSIONE SOCIALE“La povertà e l’esclusione sociale di un individuo contribuisconoalla povertà della società intera. Di conseguenza la forza dell’Europarisiede nel potenziale dei singoli individui.”Strategia di Lisbona, Consiglio europeo di Lisbona, 2000Il Servizio di Integrazione <strong>Sociale</strong> (SIS) è un servizio sovradistrettuale, coordinato daldistretto Centro-Piani-Rencio, ed è l’unico ad esercitare competenze relative all’areadell’emarginazione sociale su tutto il territorio cittadino. Le altre forme di disagio rimangonoin carico all’area socio-pedagogica di ciascuna sede distrettuale dell’ASSB.L’operato del SIS si rivolge alle seguenti fasce di popolazione:– persone e famiglie senza dimora– richiedenti asilo / profughi– minori stranieri non accompagnati (vedi capitolo minori)– nomadi (Sinti e Rom)La loro situazione molto spesso è caratterizzata dai seguenti elementi di difficoltà:– reddito irregolare;– lavoro irrregolare;– mancanza di prospettive chiare per uscire dalla situazione di difficoltà;– problematiche abitative;– mancanza di autonomia personale per modificare attivamente tali situazioni di vita;– situazione di identità sociale o culturale “danneggiata”.¬ Persone e famiglie senza dimora2INCLUSIONE SOCIALESecondo la Federazione Italiana Organismi per le persone senza dimora (FIOPSD) la definizionedi “persona senza dimora” deve considerare quattro aspetti fondamentali che “siintegrano e si autoalimentano”:1. presenza contemporanea di bisogni e problemi diversi che definisce un disagio complessoa carattere multi-dimensionale;2. progressività del percorso nel tempo, che determina l’interazione e il consolidamentodei fattori di disagio attraverso un meccanismo che si autoalimenta e definisce unprocesso di cronicizzazione tale, da rendere la persona non più in grado di contrastarevalidamente il processo di esclusione sociale;3. difficoltà nel trovare accoglienza e risposte appropriate nei servizi istituzionali a causadi due fattori principali:– per le elevate barriere di accesso che i servizi presentano– per la difficoltà che i servizi hanno nel riconoscere la persona come un utente diloro “competenza”4. la difficoltà incontrata dalla persona nel mantenere e strutturare relazioni significative.138 PERSONE E FAMIGLIE SENZA DIMORA | 2.8 INCLUSIONE SOCIALE


Tutto ciò premesso, è quindi possibile definire una “persona senza dimora” come un soggettoin stato di povertà materiale ed immateriale, portatore di un disagio complesso,mutevole e pluriforme. È necessario non confondere i senza tetto con i senza dimora.Con il termine “senza tetto” si fa riferimento alla mancanza di una casa, intesa nel sensofisico del termine. Per “senza dimora” s’intende invece la mancanza di un ambiente divita ovvero un ambiente per la propria identità personale.In Italia sono stati fino ad ora svolti solo tre tentativi di rilevazione sistematica e statisticamentesignificativa del fenomeno. Il metodo utilizzato da tutte e tre le rilevazioniè stato quello di basarsi sui luoghi pubblici conosciuti (Known Public Places Method),cioè luoghi identificati come “probabile” rifugio notturno per i senza dimora. In nessunacittà è stato effettuato un censimento completo dei senza dimora sull’intero territoriourbano.Il primo studio è stato condotto dalla “Commissione di Indagine sull’esclusione sociale”(Dipartimento degli Affari Sociali e Presidenza del Consiglio) e dalla Fondazione Zancandi Padova. Nell’“Indagine sulle persone senza dimora” (Saraceno, 2002) sono stati inclusisolo coloro che nella notte della rilevazione (14 Marzo 2000) si trovavano in strada, neiparchi o in strutture a bassa soglia, cioè dormitori che offrono per brevi periodi un lettoe una doccia (campione di 2.668 persone). I ricercatori sono comunque giunti a stimarein 17.000 circa le persone senza dimora presenti in Italia, concentrate nei comuni di dimensionipiù grandi.La seconda ricerca ha, invece, tenuto conto delle analisi fatte in alcune province italiane,stimando un numero che si aggira intorno ai 50-60mila casi. Infine, nel 2005 anche laBanca d’Italia ha elaborato una previsione, calcolando 180mila persone in tutto. Rispettoalle altre stime, quest’ultimo dato sembrerebbe compatibile con la regola empirica cheaccomuna tutte le città occidentali. In tutte le grandi metropoli, infatti, il numero dei senzafissa dimora – intese come persone che vivono per strada senza un riparo che possa esseredefinito soluzione abitativa e/o persone in emergenza abitativa, cioè accolte in centri diaccoglienza notturna – corrisponde, rispetto al numero di abitanti residenti al 0,3%.Secondo la FIOPSD è presumibile che attualmente il numero di casi che più si avvicinaalla realtà sia pari a 90-100mila casi in Italia. A livello europeo, secondo uno studio dellaEuropean Federation of National Organisations Working with the Homeless (Feantsa), sistima che nei 27 paesi membri i senza fissa dimora siano 2,7 milioni.L’indagine nazionale più approfondita e cioè quella effettuata dalla Fondazione Zancan,ha evidenziato le seguenti caratteristiche dei senza dimora in Italia. I senza dimora sonoprevalentemente maschi (80%), relativamente giovani (quasi il 70% ha meno di 48 anni),quasi in ugual misura italiani e stranieri. L’analisi in base alla nazionalità sottolinea che:gli italiani hanno un’età media di 45,5 anni, mentre gli stranieri hanno un’età inferiore di11 anni (34,1). Le motivazioni per le quali si finisce in strada sono diverse: nel caso degliitaliani si tratta di un fallimento in età lavorativa relativamente matura; mentre nel casodegli stranieri la condizione di senza dimora è legata ad un percorso migratorio.2INCLUSIONE SOCIALE2.8 INCLUSIONE SOCIALE | PERSONE E FAMIGLIE SENZA DIMORA 139


Passando alla realtà altoatesina, la maggior parte degli utenti seguiti dal SIS è costituitada persone senza dimora con problematiche eterogenee e con caratteristiche, profili ebisogni diversi, pur presentando una serie di fattori comuni, quali l’isolamento sociale edil progressivo deterioramento personale. I servizi residenziali e aperti (strutture diurne dibassa soglia e di consulenza) gestiti su incarico dell’ASSB da varie organizzazioni sono:Centri di accoglienza:– Casa di ospitalità per uomini Viale Trento– Casa di ospitalità per donne Casa Margareth– Centri di emergenza freddo (presso Conte Forni e presso Via Macello)– Ostello e centro di prima accoglienza immigrati Casa Migrantes– Servizio di accoglienza per famiglie in emergenza Casa Migrantes– Alloggi di secondo livello presso Conte Forni (servizio residenziale a carattere educativoe di integrazione socio-lavorativa)– Centro profughi Ex Caserma Gorio– Centro di emergenza profughi in transito presso Conte ForniServizi aperti:– Assistenza di strada– Servizio di consulenza e Centro Diurno presso Conte Forni– Servizio consulenza immigrati presso Casa Migrantes– Sportello di accoglienza e orientamento per donne straniere¬ Centri di accoglienza2INCLUSIONE SOCIALEUtenti in caricoNel <strong>2009</strong> tutti i centri di accoglienza appena citati, nel loro complesso, hanno dato ospitalitàdi breve o lunga durata a 1.111 persone 1 . Questo dato non rispecchia necessariamenteil reale numero di persone senza tetto e senza dimora presenti a Bolzano, maindica, invece, la somma delle persone ospitate nel <strong>2009</strong> nelle varie strutture. Un utentepuò, infatti, nel corso dell’anno aver goduto di più sistemazioni alternative nelle diversestrutture elencate. Ad esempio sono state 7 le persone che nel <strong>2009</strong> sono passatedall’emergenza freddo Conte Forni alla struttura di accoglienza di Viale Trento; essi risultanoquindi sia fra le persone ospitate presso il Conte Forni, sia fra quelle ospitate inViale Trento.Rispetto alla regola empirica riferita alle grandi metropoli europee, secondo la quale,i senza fissa dimora che vivono per strada senza un riparo e/o accolti in centri di accoglienzasolo notturna rappresentano lo 0,3% della popolazione, nel caso di Bolzano,considerando le persone ospitate presso l’emergenza freddo e sommando il numero dipersone realmente senza fissa dimora censite dall’assistenza di strada (vedasi in questocapitolo: Servizi aperti, Il Servizio di assistenza di strada), i senza fissa dimora sembrerebberorappresentare lo 0,47% della popolazione cittadina. Di queste 486 persone, alcunepossono però essere state censite dall’assistenza di strada e nel contempo aver goduto1 Sono state 71.401 le presenze nel <strong>2009</strong> con una media giornaliera di 220,6 persone; erano 80.711 nel 2008.140 CENTRI DI ACCOGLIENZA | 2.8 INCLUSIONE SOCIALE


dell’ospitazione presso l’emergenza freddo. Essi verrebbero in questo caso consideratidue volte. In conclusione, si può sostenere che il dato cittadino è in linea con la regolaempirica citata sopra.Rispetto all’anno 2008 si registra un leggero calo del numero totale di utenti che hannousufruito delle strutture di accoglienza: nel <strong>2009</strong> si sono registrati in totale 40 utentiin meno rispetto al 2008. Ne consegue anche una diminuzione del grado di coperturamedio delle strutture che scende di quasi 9 punti percentuali (69,9% rispetto al 78,8%del 2008).Le strutture con i livelli di copertura più bassi sono stati nel <strong>2009</strong> l’Emergenza freddoConte Forni (63,5%), il Servizio famiglie in emergenza Casa Migrantes (48%) e gli Alloggidi secondo livello (44,1%).Quest’ultima struttura in particolare, dalla sua apertura è sempre stata utilizzata percirca il 50% della sua capacità ricettiva, probabilmente a causa delle caratteristiche richiesteper l’accesso al servizio. Gli alloggi in questione, infatti, sono riservati a personeprovenienti da servizi di primo livello (dormitori, comunità ecc.) che hanno intrapreso unpercorso riabilitativo e di integrazione sociale. Negli ultimi anni è riscontrabile un calodi utenti ritenuti “pronti” per il passaggio dal I al II livello. Il passaggio, infatti, prevedeil possesso di determinati requisiti che spesso si rivelano superiori a quanto gli utentistessi in questo momento seguiti dai servizi possano garantire.Per quanto riguarda, invece, il Servizio famiglie in emergenza Casa Migrantes si riscontraaltresì un calo delle presenze, ma nel contempo anche un aumento del numero dicomponenti familiari accolti, e cioè 49 nel <strong>2009</strong> (14 famiglie), rispetto ai 37 (10 famiglie)accolti nel 2008. È stato quindi maggiore il numero di famiglie accolte per periodi peròpiù brevi rispetto all’anno 2008. La permanenza media delle famiglie in Casa Migrantesnel <strong>2009</strong> è stata pari a 92 giorni (3 mesi). Ciò è conforme alla linea voluta e perseguita dalServizio di Integrazione <strong>Sociale</strong> che prevede di dare una risposta immediata e di duratalimitata all’emergenza di famiglie che si ritrovano sul territorio provinciale privi di alloggioe senza rete amicale o parentale che li possa sostenere.2INCLUSIONE SOCIALE2.8 INCLUSIONE SOCIALE | CENTRI DI ACCOGLIENZA 141


Tabella 114 _ Utenti delle strutture di accoglienza e grado di copertura – <strong>2009</strong> 2Strutture di accoglienzacapacitàricettivagiorni diaperturan. utentinell’annopresenze% dicoperturapresenzamediaCentro Emergenza Freddo36 212 142 4.849 63,5% 22,9Via Renon 31 c/o Casa C. ForniCentro Emergenza Freddo*23 137 165 3.382 107,3% 24,7Via Macello 19Casa di Ospitalità per uomini22 365 52 5.561 69,3% 15,2senza dimora, V.le Trento 11Centro Crisi10 365 38 3.474 95,2% 9,5Viale Trento 11Casa di Ospitalità per donne18 365 85 5.592 85,1% 15,3senza dimora Haus MargarethCasa albergo per lavoratori60 365 76 16.629 75,9% 45,6Casa MigrantesServizio Famiglie in emergenza20 365 49 3.507 48,0% 9,6Casa MigrantesOstello Prima Accoglienza20 365 257 5.964 81,7% 16,3Immigrati - Casa MigrantesCentro Profughi in transito22 365 156 5.626 70,1% 15,4Via Renon 31 c/o Casa C. ForniCentro Profughi ex Gorio45 365 73 11.510 70,1% 31,5via MacelloAlloggi di 2° livello33 365 18 5.307 44,1% 14,5Via Renon 31 c/o Casa C. ForniTotale 309 330 1111 71.401 69,9% 220,6* La struttura è sempre coperta al 100% con una media effettiva di 23 persone al giorno, la minima differenzadel 7,3% in eccesso è dovuta al fatto che posti vuoti sono coperti nell’arco delle 24 anche da più persone.2INCLUSIONE SOCIALESono da segnalare le seguenti particolarità riferite all’utenza accolta presso le strutture:Casa di ospitalità e Centro crisi di Viale Trento (accoglienza ospiti maschi):il <strong>2009</strong> è stato l’anno con complessivamente più persone accolte in struttura, ben 90 al31/12/<strong>2009</strong> (52 Casa di ospitalità e 38 Centro crisi, nel 2008 erano complessivamente74, nel 2007 erano 80); paradossalmente, sono da segnalare, per quanto riguardala Casa di ospitalità, dei periodi di basse presenze mensili con diversi posti liberi. Per ilCentro crisi invece, il quale accoglie uomini senza dimora italiani, comunitari ed extracomunitariin situazione di crisi socio-sanitaria e in situazione cronica si riscontra nel<strong>2009</strong> un notevole aumento del numero di presenze (3.474 contro le 2.959 del 2008).Durante l’anno sono stati qui assistiti 38 ospiti (rispetto ai 29 dell’anno precedente) conproblematiche sanitarie di vario livello e gravità (da segnalare anche i molti invii da partedel servizio specialistico Servizio per le Tossicodipendenze SERT). La gestione di questa2 Si ricorda che un utente può nel corso dell’anno aver goduto di più sistemazioni alternative nelle diversestrutture elencate.142 CENTRI DI ACCOGLIENZA | 2.8 INCLUSIONE SOCIALE


tipologia di utenza, in cui prevale maggiormente la componente sanitaria, comporta unimpegno particolare da parte dei gestori delle strutture sociali. Le diverse difficoltà rilevatenel corso dell’anno dovrebbero farci riflettere rispetto alle nuove esigenze di questeparticolari categorie di utenti e sul fatto, che le strutture che li accolgono non possonoessere strutture gestite solo dal settore sociale.Casa Margareth (accoglienza di sole ospiti donne):l’utenza accolta nel <strong>2009</strong> è stata maggiore rispetto all’anno precedente (85 donne rispettoalle 78 accolte nel 2008), mentre le presenze sono rimaste praticamente stabili.In generale, come anche nel caso della struttura nominata in precedenza, si segnala unaumento di ospiti con scarsissime risorse/capacità/potenzialità per ambire ad un reinserimentosociale e per le quali la struttura diventa un luogo dove “arenarsi”. Esse necessitanodi particolari cure e attenzioni e quindi di una presenza costante da parte deglioperatori. In particolare ci si riferisce a quelle utenti che soffrono di patologie croniche edevono recarsi molto spesso in ospedale o dal proprio medico. Per molte utenti anziane,inoltre, anche se solo parzialmente autosufficienti, spesso non vi sono per vari motivi ipresupposti per la casa di riposo.Settore albergo per lavoratori Casa Migrantes (accoglienza di uomini e donne lavoratori/lavoratricistranieri/e):è da evidenziare un netto calo sia delle presenze (18.394 nel 2008) che del numero diospiti (82 nel 2008) rispetto all’anno 2008 riconducibile alla crisi del mercato del lavoroche ha investito anche la nostra Provincia. Infatti, possono essere accolti presso il settorealbergo di Casa Migrantes solo lavoratori autonomi, lavoratori in possesso di un contrattodi lavoro subordinato o interinale e persone che risultano disoccupate da meno didue mesi.Per quanto riguarda la struttura Emergenza profughi in transito presso il Conte Fornisi rileva un calo sia dell’utenza (erano 171 gli ospiti del 2008) sia delle presenze (erano6.811 nel 2008) con una presenza media per ospite di 42 giorni, mentre per il centrodi accoglienza per richiedenti asilo Ex-Gorio la situazione è da considerarsi invariata rispettoall’anno precedente. In linea di massima si può sostenere che da aprile <strong>2009</strong> siriscontra un sensibile calo di affluenza di richiedenti asilo sia in Italia sia nei nostri centri,forse dovuto anche al fatto che da quando per l’ordinamento giuridico italiano l’essereclandestino è considerato un reato, le persone preferiscono orientarsi verso altri paesidell’UE. Inoltre, molti richiedenti asilo che arrivano sul nostro territorio vengono oradeviati subito verso i Centri di accoglienza per richiedenti asilo (CARA) sparsi in Italia.Ostello di prima accoglienza (accoglienza di breve periodo di ospiti maschili e femminili):gli ingressi nel <strong>2009</strong> sono stati 257 (168 uomini, 89 donne), dato pressoché invariatorispetto al 2008. Per quanto riguarda gli uomini, sono state rilevate 24 nazionalità, conl’area del Magreb che con quasi il 54% determina oltre la metà degli ingressi, in aumentorispetto al 47% del 2008 e confermando il dato del 2007. Vi è una leggera flessione delnumero di persone provenienti dall’area asiatica (prevalentemente Afghanistan) che siattesta al 33% rispetto al 37% del 2008. La ripartizione in classi di età degli ospiti maschiliripropone con leggere variazioni quella del 2008, confermando quindi la fascia diospiti di età compresa fra i 26 e i 45 anni come la più rappresentativa (60%). Da rilevare2INCLUSIONE SOCIALE2.8 INCLUSIONE SOCIALE | CENTRI DI ACCOGLIENZA 143


un grado di soddisfazione delle richieste pari al 2,24 (un ingresso ogni poco più di due richieste),contro l’1,97 del 2008. Le donne accolte sono invece state 89 rispetto alle 75 del2008. Le nazionalità rilevate in questo caso sono state 13, rappresentate per oltre il 52%dall’Ucraina, seguita dal Ghana e dal Marocco. La ripartizione in classi di età vede qui unasignificativa variazione rispetto all’utenza maschile; infatti, la fascia più rappresentativaè quella tra i 56 e i 65 anni con il 36% (+10% rispetto al 2008), seguita da quella 46-55 con il 24%. Si tratta prevalentemente di lavoratrici femminili del settore domesticodi prevalenza est-europea. Per quanto riguarda il grado di soddisfazione delle richiestefemminili, esso risulta pari a 1,48, leggermente più elevato rispetto al 1,36 dell’annoprecedente.Caratteristiche utentiLa fascia di età maggiormente rappresentata dagli utenti delle strutture di accoglienzaè quella adulta (18-39 anni), seguita dalla fascia 50+ che rappresenta il 22% degli ospiti,particolarmente presenti presso Casa Margareth, la Casa di ospitalità di Viale Trento el’Emergenza freddo Conte Forni.Grafico 115 _ Fasce di età degli utenti delle strutture di accoglienza – <strong>2009</strong>3%8%50%


Grafico 116 _ Utenti senza dimora per cittadinanza – <strong>2009</strong>20%italianaeuropea11%europea non EUextraeuropea10%59%Come mostra il grafico successivo, più del 50% degli utenti italiani, hanno usufruito diuna sistemazione presso le due strutture di Emergenza freddo, mentre il 30% è stataospitata dalla Casa di ospitalità di Viale Trento/Centro crisi.Grafico 117 _ Sistemazione abitativa degli utenti italiani senza dimora – <strong>2009</strong>9%12%7%21%41%10%Centro Emergenza FreddoVia Renon 31 c/o Casa C. ForniCentro Emergenza FreddoVia Macello 19Casa di Ospitalità per uomini senzadimora, V.le Trento 11Centro CrisiViale Trento 11Casa di Ospitalità femminileHaus MargarethAlloggi di 2° livelloVia Renon 31 c/o Casa C. ForniDelle 1.111 persone ospiti nelle strutture per senza dimora, la maggior parte (52%) èdisoccupata. La maggioranza di questi utenti, per una serie di circostanze, presenta grossedifficoltà, se non impedimenti (7%), a svolgere un’attività lavorativa (es. persone inattesa di riconoscimento dello status di profugo o persone debilitate a causa del lorovivere per lunghi periodi sulla strada). I servizi sono sempre molto impegnati nel favorirel’inserimento di queste persone in contesti lavorativi, seppur protetti, ma coloro che risultanoinoccupati da anni, sono soggetti che vivono in condizioni di marginalità e spessocon bisogni emergenti di tipo igienico sanitario. Le persone occupate regolarmenterappresentano il 15% sul totale degli assistiti (163 persone, 14 in più rispetto all’anno2INCLUSIONE SOCIALE2.8 INCLUSIONE SOCIALE | CENTRI DI ACCOGLIENZA 145


precedente, di questi 74 sono ospiti della Casa per lavoratori, 23 sono alloggiati presso laCasa di ospitalità e 18 presso Casa Margareth) 48 sono studenti, 67 persone sono in etàprescolare o impossibilitati a svolgere attività lavorativa e 15 sono pensionati.Grafico 118 _ Utenti per situazione occupazionale – <strong>2009</strong>7%1% 1% 6%4%14%non dichiarato o età prescolarescolaro / studentein formazione15%occupato / tirocinantedisoccupato / in cerca di lavorodisoccupato / non occupabilein età non lavorativa52%pensionatoAzioni e risultatiLe risposte che vengono offerte alle persone senza dimora, ospitate all’interno delle strutture,si differenziano a seconda della tipologia del disagio: oltre all’erogazione delle prestazioniprimarie legate all’alimentazione, all’igiene ed alla pulizia dei locali, vengono attivatiprogetti personalizzati che mirano al benessere ed all’integrazione della persona, ove possibile,in ambito socio-lavorativo. Oltre a questi vengono inoltre proposti progetti ricreativicon lo scopo di riattivare in queste persone stimoli di partecipazione e socializzazione e disuscitare interesse mantenendo vive le potenzialità di ognuno.2INCLUSIONE SOCIALE3 Vale per utenti/ospiti con unvalore della situazione economica(VSE) pari o superiore a 1,0.Particolare attenzione va posta sul tema della compartecipazione da parte dei senza fissadimora. Con delibera n. 792 del 30.09.2008, infatti, la Giunta Municipale di Bolzano haapprovato e introdotto il “sistema di compartecipazione alla spesa degli utenti/ospiti cheusufruiscono dei servizi e delle strutture per senza dimora”. La proposta di introduzionenasce dall’impegno di un gruppo di lavoro composto da tutte le organizzazioni attive sultema di sostegno alle persone senza dimora (Volontarius, ODAR, Caritas e San Vincenzo). Ilgruppo è stato coordinato dal Servizio Integrazione <strong>Sociale</strong> delll’ASSB. Il sistema proposto alComune e successivamente introdotto, prevede la compartecipazione alla spesa da partedegli utenti di 0,50 euro per ogni pasto comprensivo di un solo piatto e di 1,00 Euro per ognipasto completo presso il servizio mensa dei servizi e delle strutture per senza dimora.Inoltre, le persone 3 ospitate nelle strutture per senza dimora di I° livello (Casa di ospitalitàdi Viale Trento e Casa Margareth) compartecipano alle spese con il 10% delle loro entrate(minimo 30 euro mensili). Per l’ospitazione nelle strutture per senza dimora di II° livello (alloggi“Conte Forni”), invece, è prevista una compartecipazione del 10% sulle entrate degliospiti (minimo 50 euro mensili). Dopo un anno di applicazione, sia il Terzo settore, sia il Serviziodi Integrazione <strong>Sociale</strong> dell’ASSB sono concordi rispetto alla necessità e all’opportunitàsotto il profilo educativo di proseguire nel richiedere una compartecipazione alla spesada parte degli utenti dei servizi. Tale compartecipazione costituisce, infatti, un elementomolto importante del progetto educativo individualizzato.146 CENTRI DI ACCOGLIENZA | 2.8 INCLUSIONE SOCIALE


¬ Il Servizio Assistenza di StradaLa Cooperativa <strong>Sociale</strong> “River Equipe”, che opera dal 1999 nel campo dell’emarginazionegrave, ha svolto anche per l’anno <strong>2009</strong> un servizio di assistenza di strada, rivolto a personein stato di emarginazione grave che, non avendo a disposizione risorse e strumentiefficaci per affrontare la realtà complessa in cui si trovano a vivere, sono caratterizzateda una marginalità sociale, istituzionale e da un’estromissione della sfera dei diritti edella protezione sociale. Questa loro situazione riguarda sia cittadini italiani che stranierianche se nel caso degli italiani, la condizione di marginalità arriva di solito alla fine diun percorso fallimentare, mentre molto spesso per gli stranieri rappresenta una tappaquasi obbligatoria per iniziare il proprio progetto migratorio. Il servizio offre interventi diprima assistenza e di riduzione del danno e/o di mantenimento, di affiancamento degliutenti in processi di sviluppo, di maturazione e di crescita umana e sociale, di mediazionetra i servizi sociali e le persone di strada.Nel corso dell’anno <strong>2009</strong> gli operatori del progetto “Oltre la strada” hanno effettuato 318interventi suddivisi in:– 156 uscite con camper – il camper sosta presso i giardini della stazione ferroviaria, glioperatori distribuiscono generi di prima necessità e si pongono in un atteggiamentodi ascolto attivo delle persone;– 110 uscite itineranti – gli operatori tornano ai giardini e approfondiscono la relazioneche si è instaurata presso il camper;– 52 monitoraggi – prevede il censimento dei luoghi di stazionamento, di flusso e dirifugio delle persone in situazione di emarginazione grave.Utenti in caricoRispetto all’anno 2008 nel <strong>2009</strong> sono aumentati gli interventi sia di assistenza, sia diascolto e accompagnamento per un totale di 1.520 interventi (+17,4%) in più rispettoall’anno 2008.Da rilevare un aumento dei contatti effettuati pari a ca. 2.000 rispetto all’anno 2008 checorrisponde ad un aumento del 27%. Anche il dato complessivo relativo al numero dipersone contattate evidenzia un incremento pari al 20% (945 nel <strong>2009</strong> rispetto alle 876persone incontrate nel 2008).Dall’analisi attenta dei dati sull’utenza emergono le seguenti considerazioni:– Il numero di soggetti in condizione di vulnerabilità affluiti all’unità camper o contattatidurante l’attività in itinere è in aumento.– Si rileva la presenza di molti individui, che avevano una posizione precaria nel mondodel lavoro, e risultano ora estromessi dal circuito produttivo. Questo rappresenta unproblema trasversale ai vari target (italiani e stranieri) e colpisce maggiormente lefasce a rischio.– Emerge come criticità la presenza di un numero considerevole di giovani (22-30 anni),soprattutto stranieri, privi di riferimenti familiari e prospettive occupazionali ed alloggiative,in una condizione quindi di grave rischio (alcol, dipendenze varie, ecc.).– I soggetti identificati nel <strong>2009</strong> sul totale delle persone incontrate rappresentano il 55%.– Come illustra nel dettaglio il grafico sottostante la maggior parte delle persone incontratesono straniere (743), gli italiani sono 202.Caratteristiche utenti2INCLUSIONE SOCIALE2.8 INCLUSIONE SOCIALE | IL SERVIZIO ASSISTENZA DI STRADA 147


Grafico 119 _ Provenienza delle persone incontrate dall’assistenza di strada – <strong>2009</strong>50%40%30%20%10%0%Nord AfricaItaliaUEAsiaEuropa non UECentraficaSudamerica36% (335)21% (202)28% (267)5% (43)6% (56)3% (27)1% (11)0% (2)0% (2)CentramericaNon dichiarata– Di questi 202 cittadini italiani, 170 sono stati identificati (38 nuove persone identificatenel <strong>2009</strong>) e di questi 59 risultano essere effettivamente senza fissa dimora(di cui 55 presentano un quadro clinico compromesso). Da segnalare la percentualesignificativa degli uomini italiani over 60 pari al 17% della popolazione maschileidentificata. In 126 persone delle 170 identificate si riscontra un disagio psichico cheemerge sempre più come dato rilevante nei percorsi di emarginazione/esclusione aprescindere che ne sia causa o conseguenza.– Dei 743 stranieri incontrati ne sono stati invece identificati 345; di questi 120 risultanoeffettivamente senza fissa dimora. Sul totale dei 345 individui identificati il 36%versa in una condizione di problematicità di tipo sociosanitario. Gli altri vivono undisagio più legato alla disoccupazione e alla conseguente mancanza di alloggio e dipossibilità economiche.2INCLUSIONE SOCIALEAzioni e risultatiSi specifica che parte delle persone identificate e risultanti senza fissa dimora a tutti glieffetti, possono essere state nel corso dell’inverno accolte presso le strutture di emergenzafreddo.L’equipe dell’assistenza di strada ha effettuato nel <strong>2009</strong> in totale 998 accompagnamentiriferiti a 121 individui (accompagnamenti finalizzati all’inserimento in strutture, ricercaalloggio sociali e privati, ricerca lavoro, accompagnamento ai servizi sanitari, ecc. perprocedure legali e amministrative ecc.). Nel corso del <strong>2009</strong>, inoltre, l’equipe del progetto“Oltre la Strada”, in un’ottica di lavoro di rete tra le risorse impegnate nel settore, ha avviatoe/o proseguito 28 progetti individualizzati a favore di 22 uomini e 6 donne.Non sempre le iniziative intraprese hanno prodotto esiti positivi protratti nel tempo, main alcuni casi hanno permesso alle persone di comprendere meglio i loro punti di forza edi debolezza e quindi di perfezionare la richiesta. In altri casi hanno consentito una riduzionedel danno e la possibilità per la persona di fruire di periodi di maggior benessere.148 IL SERVIZIO ASSISTENZA DI STRADA | 2.8 INCLUSIONE SOCIALE


¬ Servizio di Consulenza e Centro DiurnoIl Servizio di Consulenza “La Sosta - der Halt” ed il Centro Diurno “P.F. Markus” costituisconoun punto di riferimento per tutte le persone che non hanno una dimora stabile esi trovano in grave stato di necessità e di emarginazione.Il servizio di consulenza risponde ai bisogni di:– accoglienza ed ascolto attraverso colloqui individuali con l’educatore di riferimento– informazioni sulla rete dei servizi e sulle modalità di accesso agli stessi– accompagnamento nello svolgimento di pratiche o nel contatto con i servizi– aiuto nella ricerca lavoro, di deposito bagagli ecc.– aiuto nella gestione finanziaria e di ricerca abitativa.Utenti in caricoNel <strong>2009</strong> il Servizio di Consulenza ha registrato 1.753 presenze (erano 1.747 nel 2008),delle quali 1.510 per ascolto (di cui 324 nuovi ascolti) e 243 per la richiesta di sempliciinformazioni sulla rete dei servizi e sulle modalità di accesso ai medesimi.Tabella 120 _ Presenze del Servizio di consulenza “La Sosta - der Halt” – <strong>2009</strong>Servizio Presenze ColloquinuoviColloqui diapprofondim.ColloquiinformativiNr. utentiServizio di consulenza“La Sosta - der Halt”1.753 324 1.186 243 624Il Centro Diurno rappresenta un luogo di accoglienza dove trascorrere alcune ore in alternativaalla strada, è un luogo dove “so-stare” ed instaurare un valido rapporto umano.Come finalità, il Centro Diurno si prefigge d’essere per la persona luogo di coinvolgimento,protagonismo e recupero della propria dignità attraverso il confronto con gli altri.Nel <strong>2009</strong> il Centro ha registrato 12.826 presenze (se sommate alle presenze registratepresso il solo servizio di consulenza sono 14.579 le presenze in totale; nel 2008 erano14.119). Presso il Centro Diurno, oltre al servizio mensa, doccia e lavanderia, le personehanno partecipato numerose anche alle varie attività organizzate, quali: iniziativeludico-ricreative, culturali, feste di compleanno, gite, laboratori artistici, festeggiamentidi ricorrenze religiose e laiche, progetti di sensibilizzazione su tematiche sanitarie ecc.Tabella 121 _ Prestazioni erogate dal Centro Diurno “P. F. Markus” – <strong>2009</strong> 42INCLUSIONE SOCIALEServizioPrestazioniper l’igienePasticompletiMetà pastoPresenzeCentro Diurno“Padre Markus”2.073 5.816 2.991 12.8264 Il dato riferito alle prestazioni per l’igiene comprende le prestazioni per l’igiene e la cura personale (doccia ebarba) nonché il servizio lavanderia.2.8 INCLUSIONE SOCIALE | SERVIZIO DI CONSULENZA E CENTRO DIURNO 149


Caratteristiche utentiAzioni e risultatiNel corso del <strong>2009</strong> il servizio ha visto un incremento per quanto concerne l’affluenzadi persone provenienti dal contesto cittadino, con al contrario una diminuzione quasidel 50% per quanto riguarda le persone provenienti dalla Provincia di Bolzano. Rimaneconsistente ed in continua crescita la presenza di persone provenienti da paesi dell’UnioneEuropea (57%). Delle 624 persone (84% uomini) che hanno frequentato il ServizioConsulenza, 269 sono di cittadinanza italiana e di queste il 22% è costituito da personealtoatesine (BZ e Prov.). Le restanti 355 persone (equivalenti al 57%) sono di cittadinanzaeuropea (erano 311 nel 2008).Rappresentano il 29,8% gli utenti che si sono rivolti al servizio e che hanno un’età superioreai 50 anni. Per loro la possibilità di un reinserimento sociale e lavorativo moltospesso è compromessa da fattori sanitari e dall’insorgere di problematiche correlate alunghi periodi di dipendenza e di vita di strada. In generale nel triennio è da segnalareun progressivo invecchiamento dell’utenza. Un altro dato preoccupante nell’analisi deitre anni è legato alla presenza sempre più numerosa di giovanissimi al servizio. La fasciad’età sotto i 20 anni, seppur statisticamente poco rilevante (da 2,1% nel 2007 sale a 3,2%nel <strong>2009</strong>), non può essere sottovalutata in quanto segnala un disagio profondo, sul qualela prevenzione necessita d’essere portata avanti con attenzione.2INCLUSIONE SOCIALEPresso il Servizio di Consulenza nel <strong>2009</strong> sono stati attivati 178 progetti individuali inpiù rispetto al 2008 (1.310 contro i 1.132 del 2008). La richiesta di progetti di sostegnomorale-umano rimane uno dei bisogni maggiormente espressi dall’utenza del servizio(27,4%). Considerata la tipologia di utenza che vive in condizione di estrema marginalità,il 22,1% dei progetti hanno riguardato la cura e l’igiene personale e sanitaria. Conquesta definizione non si intende solo l’aspetto di cura di sé (docce-barba) o dei propriindumenti, ma anche un’attenzione generale al “volersi più bene e darsi valore”; di paripasso vengono attivati percorsi o accompagnamenti sanitari per migliorare la condizionegenerale della persona anche da un punto di vista medico. I restanti progetti sonostati di supporto alla gestione finanziaria (9,3%) e supporto alla ricerca di lavoro (7%). Dei1.267 progetti portati a termine, il 39% (nel 2008 era il 51%) ha visto il raggiungimentodegli obiettivi stabiliti, il 14% (nel 2008 era il 16%) ha visto il raggiungimento parzialedegli obiettivi, mentre il 47% non ha avuto esito positivo per vari motivi (abbandono,ricaduta ecc.).Da segnalare relativamente all’anno <strong>2009</strong> la necessità da parte dell’ASSB di ridurre il finanziamentoprevisto per il servizio, visti i vari tagli che si sono dovuti attuare in corsod’anno. Unitamente alla riduzione del finanziamento, si è dovuti procedere anche allarevisione delle prestazioni previste, concordandole con il gestore e comunque in manieracompatibile con le esigenze degli utenti. La revisione del contratto con il gestoreha quindi prodotto un ridimensionamento dell’orario e delle giornate di apertura e unariduzione delle giornate festive, in cui garantire il servizio.150 SERVIZIO DI CONSULENZA E CENTRO DIURNO | 2.8 INCLUSIONE SOCIALE


¬ Servizio di prima accoglienza e consulenza immigratiIl servizio prima consulenza immigrati gestito dalla Fondazione ODAR per conto dell’ASSBha come finalità, quella di sostenere il cittadino straniero nel suo percorso di inserimentosociale e nel riconoscimento dei diritti di cittadinanza e dei doveri ad essa connessi,favorendone l’autonomia e l’integrazione. Le attività del servizio si possono suddividerein due settori principali: l’accoglienza e la consulenza. La prima si concretizza con attivitàdi orientamento sul territorio delle persone da poco arrivate a Bolzano, la seconda si caratterizzaprincipalmente nel fornire al cittadino straniero le informazioni concernenti ipropri diritti e doveri alla luce della normativa sull’ingresso ed il soggiorno nel territoriodello stato.Nel corso del <strong>2009</strong> hanno avuto accesso al servizio 2.923 persone, in aumento rispettoalle 2.714 persone del 2008; di queste 1.267 si sono rivolte al servizio per la prima volta.In aumento anche le presenze al servizio (8.533) con un aumento dell’11% rispetto all’annopassato. Anche le richieste degli utenti (8.681) hanno subito un incremento del 12%rispetto al 2008.Gli utenti che maggiormente si rivolgono al servizio sono di nazionalità marocchina, pakistanaed indiana. Il maggiore incremento di utenza rispetto all’anno passato riguardagli utenti cinesi e moldavi che registrano rispettivamente una crescita di ca. 24% e 22%.Dal punto di vista generazionale e dell’età prevale la fascia di utenza in età lavorativa,quindi fra i 26 e i 45 anni (62%).Delle 8.681 richieste evase dagli operatori del servizio nel corso del <strong>2009</strong> il 54% riguardavarichieste di consulenza (modalità di ingresso, e soggiorno sul territorio nazionaleecc.), il 21% questioni alloggiative (in particolare richieste di accesso all’ostello e alla casaalbergo per lavoratori), il 4% richieste al servizio di patronato (compilazione moduli, lettere,istanze ecc.), il 3% questioni legate al lavoro e il restante 18% riguardava richieste dialtro genere (recapiti postali, deposito bagagli ecc.).Utenti in caricoCaratteristiche utentiAzioni e risultati2INCLUSIONE SOCIALE2.8 INCLUSIONE SOCIALE | SERVIZIO DI PRIMA ACCOGLIENZA E CONSULENZA IMMIGRATI 151


¬ Sportello di accoglienza e orientamento per donne straniereLo scopo dello sportello di accoglienza o orientamento per donne straniere gestito dal<strong>2009</strong> dall’Associazione Donne Nissà in convenzione con ASSB, è quello di informare,orientare donne sole o con figli, nonché famiglie straniere favorendone l’inserimento sociolavorativo, adottando un approccio interculturale, di genere e di rete, che si differenziafortemente dall’orientamento assistenziale. Infatti, l’intento è quello di creare nelledonne le condizioni per l’attivazione autonoma di percorsi personali di crescita, organizzandoazioni e progetti che sappiano valorizzare le donne nel loro processo migratorio.I servizi offerti si riassumono molto sinteticamente in ascolto, informazione e orientamento(anche alla ricerca di lavoro), accompagnamento sociale, mediazione culturale econsulenza legale.Utenti in caricoCaratteristiche utentiAzioni e risultatiNel <strong>2009</strong> si sono rivolte allo sportello per la prima volta 223 donne. Nel corso dell’annocon la crescente conoscenza del servizio fra le donne straniere del territorio, si riscontraanche un costante aumento della nuova utenza.La maggior parte delle utenti proviene dal Nordafrica e dall’Europa comunitaria. È significativala presenza di utenti con più di 60 anni (che rappresentano il 15,8% delle nuoveutenti nel III quadrimestre del <strong>2009</strong>), le quali si rivolgono allo sportello principalmenteper cercare lavoro. Si tratta di una popolazione straniera che necessita di sostegno particolaree che sarà destinata a crescere nei prossimi anni.Nel <strong>2009</strong> sono state trattate in totale 526 richieste di vario tipo, illustrate in dettaglio nelgrafico sottostante.Grafico 122 _ Richieste delle utenti dello sportello di accoglienza e orientamento per donne straniere – <strong>2009</strong>223%ricerca lavoroINCLUSIONE SOCIALE19%12%informazione su corsi/studioassistenza legaleassistenza burocraticaaccompagnamento sul territorioformazione orientativa20%3%11%sostegno di vario tipo(orientamento, pratiche mediche,contatto con servizi, ecc.)12%152 SPORTELLO DI ACCOGLIENZA E ORIENTAMENTO PER DONNE STRANIERE | 2.8 INCLUSIONE SOCIALE


¬ Rom e SintiIl Servizio di Integrazione <strong>Sociale</strong> del Distretto Centro - Piano - Rencio si occupa anche dipersone di etnia Rom e Sinta che risiedono presso i rispettivi villaggi.RomAl 31.12.<strong>2009</strong> risultavano ospiti presso il Villaggio Rom 63 persone (di cui 23 minori cherappresentano il 27% dei residenti), costituenti 14 nuclei familiari. Rispetto al 2008 lepersone sono diminuite quindi di 19 unità (nel 2008 erano 82). Ciò è riconducibile al fattoche 6 famiglie nel corso del <strong>2009</strong> si sono trasferite in alloggi sul territorio cittadino.Utenti in caricoLa maggior parte dei residenti è in possesso della carta di soggiorno (53%). L’85% degliabitanti del Villaggio (uomini e donne) ha un impiego regolare, mentre il restante 15% èdisoccupato. Al 31.12.<strong>2009</strong> sono 14 i minori iscritti a scuola (3 scuola materna, 6 scuolaelementare, 2 scuola media, 3 scuola superiore). Dei restanti 9 minori, 4 non sono statiiscritti all’asilo nido per scelta dei genitori, 2 non hanno ancora l’età per essere iscrittial nido, 2 ragazzi (dopo l’abbandono della scuola superiore) svolgono un apprendistato,mentre uno dopo aver lasciato la scuola superiore, risulta disoccupato.Caratteristiche utentiLa gestione del Villaggio Rom persegue i seguenti obiettivi:– adottare tutte le misure e le iniziative atte a coordinare la dinamica di vita comunitariadei diversi nuclei familiari di etnia rom, operando per il miglioramento delle lorocondizioni di vita, tutelando nel contempo le loro specificità culturali;– condurre gli ospiti verso percorsi di maggiore autonomia;– favorire l’eventuale trasferimento dei singoli nuclei familiari dal Villaggio al contestourbano attraverso progettualità mirate e condivise, in vista di una chiusura del camponel medio periodo.Azioni e risultatiLa scelta operativa adottata prevede un approccio che curi gli aspetti comunicativi e relazionali.Qualora ciò risultasse necessario, vengono concordati ed attivati progetti educativiindividualizzati, soprattutto finalizzati all’inserimento e all’accompagnamento deiresidenti nel territorio. L’intervento si può concretizzare anche in attività di mediazionesociale e culturale; in tal caso la persona è sostenuta dagli operatori anche nel disbrigodi pratiche e adempimenti vari tra cui problematiche legali, di salute o di lavoro in cuiil problema si giochi tra difficoltà soggettive, linguistiche e difficoltà dovute a diversitàculturali.Nel corso del <strong>2009</strong> sono state 5 le famiglie che hanno ricevuto un alloggio comunalee una ha trovato alloggio sul libero mercato. Complessivamente sono quindi state 6 lecasette demolite presso il Villaggio Rom di Via Castel Firmiano (5 d’ufficio a spese di ASSBe 1 a spese della persona che vi risiedeva).2INCLUSIONE SOCIALE2.8 INCLUSIONE SOCIALE | ROM E SINTI 153


SintiAnche per il <strong>2009</strong>, come già nel 2008, non è stata stipulata alcuna convenzione per la gestionedel Villaggio Sinti, in quanto vi risiedono principalmente due “Clan” (al 31.12.<strong>2009</strong>risultavano residenti regolari presso il Villaggio 52 persone) che si autogestiscono. LaFondazione O.D.A.R. in convenzione con ASSB attua tuttora progetti a favore dei minoriresidenti al Villaggio riguardanti il sostegno, il trasporto e l’accompagnamento scolastico(si veda cap. minori).Da segnalare in questo contesto che nel mese di dicembre <strong>2009</strong> dopo lo sgombero dellafamiglia Sinta Gabrielli dal quartiere Firmian ed in previsione del suo spostamentonell’area di proprietà comunale in via Lungo Isarco Sinistro, su decisione del Comune diBolzano, il nucleo è stato trasferito, per un periodo di ca. un mese, presso l’area parcheggiodella struttura Casa Migrantes gestita dalla Fondazione Odar per conto dell’ASSB esituata in Via Roma 85. Nel frattempo l’area di Via Lungo Isarco è stata da parte del Comuneattrezzata a microarea e predisposta ad accogliere le circa 30 persone che compongonola famiglia Gabrielli, la quale vi si è trasferita con inizio 2010.Con la Legge provinciale del 22.01.2010 n. 1 (“Norme in materia di edilizia abitativa agevolata,lavoro, assistenza e beneficenza, igiene e sanità nonché trasporti”) la Provincia haora dotato le amministrazioni locali di un adeguato strumento urbanistico che consentedi realizzare le microaree atte ad ospitare famiglie nomadi Sinti o Rom.L’articolo 1 comma 37 della stessa, il quale inserisce l’art 129-bis nella Legge provincialedel 17 dicembre 1998, n. 13 e successive modifiche, stabilisce che per risolvere i problemidi emergenza abitativa presenti nel territorio provinciale, i Comuni possono prevederenei propri strumenti urbanistici, delle aree attrezzate con strutture per servizi alloggiatividestinate a persone, famiglie e gruppi in grave disagio abitativo. Le singole aree potrannoavere una dimensione fino a 5000 metri quadri. È compito dei singoli Comunideterminare con proprio regolamento i requisiti di accesso e di permanenze in tali areee le caratteristiche strutturali delle stesse.2INCLUSIONE SOCIALE154 ROM E SINTI | 2.8 INCLUSIONE SOCIALE


Tabella 123 _ Area Inclusione <strong>Sociale</strong> – Costi e fonti di finanziamento – <strong>2009</strong>AREA INCLUSIONE SOCIALE <strong>2009</strong>L’importo comprende i costi diretti del servizio ed i costi indirettidell’amministrazione centraleEuro 3.148.782Senzatetto e Assistenza di strada 44,3% 1.393.798Campo Nomadi Sinti e Rom 9,1% 287.439Extracomunitari / Profughi 35,3% 1.112.798Sportello informativo donne straniere 3,0% 93.000Amministrazione 8,3% 261.747AREA INCLUSIONE SOCIALE <strong>2009</strong>Fonti di finanziamento3.148.782Comune 42,5% 1.337.620Provincia 51,0% 1.604.377Compartecipazione utenti 4,6% 146.365Altro* 1,9% 60.4204,6%1,9%42,5%251,0%INCLUSIONE SOCIALE* Altro: costi personale in posizione di comando, pasti personale, rimborsi vari, ecc.2.8 INCLUSIONE SOCIALE | COSTI E FONTI DI FINANZIAMENTO <strong>2009</strong> 155


Indicatori storici di base2.9 2002-<strong>2009</strong>Assistenza Economica <strong>Sociale</strong> – Reddito minimo di inserimento e/o spese di locazioneDIMENSIONE 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 <strong>2009</strong>INDICE DI POVERTÀ(utenti assistiti con RMI** e/o locazione e spese accessorie)n. assistiti 1.249 1.150 1.302 1.395 1.435 1.634 1.769 2.288totale popolazione residente* 97.288 97.332 98.250 99.052 99.883 100.788 101.954 103.058INDICE DI ASSISTENZA(valori in percentuale)numero utenti /totale popolazione residente*1,3 1,2 1,3 1,4 1,4 1,6 1,7 2,2Spesa RMI** e/o locazione per assistiton. assistiti 1.249 1.150 1.302 1.395 1.435 1.634 1.769 2.288totale importo (in euro)*** 2.457.895 2.675.952 2.810.045 2.858.016 3.011.574 3.361.698 3.912.093 6.450.545SPESA ANNUA PER ASSISTITONumero assistiti / spesa totalesostenuta da ASSB***1.968 2.327 2.158 2.049 2.099 2.057 2.211 2.819Note / commentiL’assistenza economica si compone di una serie di prestazioni in denaro differenziate per modalità e criteri di erogazione e bisogni socialicoperti. La misura più significativa è il Reddito minimo di inserimento ed il contributo per le spese di locazione e accessorie(ex “minimo vitale”).2In tutto delle due prestazioni hanno beneficiato nel <strong>2009</strong> 2.288 persone, pari all’2,2% della popolazione residente a Bolzano.La spesa complessiva per questi due interventi è stata nel <strong>2009</strong> pari a € 6.450.545 (il 64,9% in più rispetto al 2008) di cui 3.298.939 per ilsolo RMI e 3.151.606 per spese di locazione ed accessorie.* Fonte: Registri anagrafici del Comune di Bolzano al 31.12** RMI = Reddito minimo di inserimento (ex minimo vitale)*** Fonte: SIGLA, Ufficio Finanze e Contabilità, ASSB156 2.9 INDICATORI STORICI DI BASE 2002-<strong>2009</strong>


AREA PRIMA INFANZIADIMENSIONE 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 <strong>2009</strong>Indice di assistenza: i bambini iscritti negli asili nido(valori in percentuale)n. bambini iscritti agli asili nido /totale popolazione residente 0-2 anni12,6 12,2 12,6 13,3 13,3 13,0 13,0 14,8È aumentato nel <strong>2009</strong> il numero dei bambini iscritti negli asili nidi aziendali sul totale della popolazione 0-2 anni (438 su 2.956 al31.12.<strong>2009</strong>), principalmente da attribuire a posti in più disponibili con l’apertura del nuovo asilo nido a Oltrisarco (Il Quadrifoglio).Indice di assistenza: i bambini iscritti negli asili nido e nelle microstrutture(valori in percentuale)N. bambini iscritti agli asili nido ealle microstrutture / totale popolazioneresidente 0-2 anni- - - - - 24,8 25,2 26,0L’indice di assistenza mostra nell’ultimo triennio un costante aumento. Ciò significa che il sistema integrato di servizi per la prima infanzia(asili nido+microstrutture) risponde maggiormente alle necessità delle famiglie di Bolzano.Indice di domanda insoddisfatta: le liste di attesa negli asili nido(valori in percentuale)n. bambini in lista d’attesa /n. posti disponibili in asilo nido59,4 51,3 39,1 65,5 61,8 67,9 59,6 53,9Si specifica che il servizio elabora due graduatorie all’anno: una a maggio dove si definiscono i nuovi ingressi a seguito delle dimissionidei bambini di tre anni, l’altra a novembre per la copertura dei posti che si rendono liberi durante l’anno. L’indice di domanda insoddisfattasi riferisce al mese di dicembre e include sia i bambini neo-iscritti nella graduatoria di novembre, che bambini che non hannotrovato accoglimento con la prima graduatoria di maggio. Perciò il movimento dei bambini rimane comunque variabile.Indice di saturazione teorica: l’utilizzo dei posti disponibili in asilo nido in base alle iscrizioni(valori in percentuale)N. bambini frequentanti /posti disponibili98,0 96,2 97,8 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0L’indice di saturazione (rapporto iscritti/capienza) raggiunge negli ultimi 5 anni i massimi livelli con una capacità ricettiva definitiva afine <strong>2009</strong> di 438 (381 nel 2008, 377 nel 2007). Il numero dei bambini iscritti al 31.12.<strong>2009</strong> era di 438 con un indice di saturazione (rapportoiscritti/capienza), pertanto, pari al 100%.Indice di frequenza / presenza dei bambini: l’effettivo utilizzo dei posti in asilo nido in base alle presenze(valori in percentuale)N. medio bambini frequentanti /posti disponibili68,8 70,8 69,3 70,9 74,3 72,7 73,1 75,3Date le assenze numerose dei bambini durante l’anno scolastico, soprattutto per malattia, il numero dei bambini frequentanti difficilmentesupera i tre quarti degli iscritti, come media annuale, contando anche che all’inizio dell’anno non sono rari i ritiri. Nonostante ciòsi registra un livello di frequenza maggiore rispetto all’anno 2008.22.9 INDICATORI STORICI DI BASE 2002-<strong>2009</strong> 157


AREA MINORIDIMENSIONE 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 <strong>2009</strong>Indice di penetrazione: i minori assistiti dal Servizio Sociopedagogico(valori in percentuale)Totale utenti 0-17 anni in carico aiservizi Sociopedagogici / totalepopolazione residente 0-17 anni6,2 7,2 8,5 8,4 8,8 6,0 5,7 6,3Il numero dei minori in carico al Servizio Sociopedagogico ha subito variazioni in aumento: 1.085 nel <strong>2009</strong> rispetto ai 972 nel 2008 conun aumento in percentuale del 11,6%.Incidenza dei minori extracomunitari rispetto al totale dei minori in carico al Servizio Sociopedagogico(valori in percentuale)Totale minori extracomunitari incarico ai Servizi Sociopedagogici /totale minori in carico40,5 40,6 44,9 48,3 49,6 42,5 34,0 35,7L’indice rispetto al 2008 è leggermente in aumento. Sono compresi nel dato anche i minori stranieri non accompagnati (MISNA), i nomadiROM, i richiedenti asilo politico e i minori profughi riconosciuti. Il dato non comprende i nomadi SINTI in quanto cittadini italiani.Indice di istituzionalizzazione: i minori collocati in strutture socio-pedagogiche*(valori in percentuale)N. minori in carico ai Servizi Sociopedagogiciospiti di strutture / totaleminori in carico13,5 11,9 7,9 9,8 10,6 16,4 19,2 12,7* comunità alloggio e comunità di tipo familiare, residenze assistite e istitutiL’indice del <strong>2009</strong> è in calo rispetto all’anno precedente, da mettersi in relazione al dato in costante aumento degli affidi familiari/parentalie al lavoro sociopedagogico svolto a domicilio.AREA ADULTIDIMENSIONE 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 <strong>2009</strong>Indice di assistenza: Utenti assistiti dai consultori familiari(valori in percentuale)2N. utenti Consultori familiari / totalepopolazione residente5,8 5,8 6,1 6,0 5,6 5,9 6,2 6,0Il numero di utenti che si rivolge ai 5 consultori familiari nella città negli ultimi anni oscilla intorno al 6%. Si può quindi affermare che iltrend rimane pressochè invariato.Incidenza tipologica dell’utenza: gli adulti / anziani in carico ai servizi sociopedagogici rispetto al totale degli utenti(valori in percentuale)N. adulti / anziani in carico ai ServiziSociopedagogici / totale utenti incarico ai Servizi Sociopedagogici57,4 58,8 57,9 62,1 66,9 75,0 73,4 69,4Si rileva un calo degli adulti in carico nell’ultimo triennio rispetto al totale delle persone in carico al Servizio Sociopedagocico.Da un confronto con i dati del 2008 si registra, però, un netto aumento degli adulti con problematiche di alcolismo e delle persone senzafissa dimora. Sono invece diminuiti sensibilmente gli adulti con problematiche di tossicodipendenza e i richiedenti asilo politico.158 2.9 INDICATORI STORICI DI BASE 2002-<strong>2009</strong>


AREA HANDICAPDIMENSIONE 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 <strong>2009</strong>Indice di residenzialità(valori in percentuale)Utenti in strutture residenziali /totale utenti28,0 29,3 30,3 30,8 32,0 33,3 38,0 34,3Il rapporto percentuale tra gli utenti nelle strutture residenziali (convitto e comunità alloggio) e il totale degli utenti disabili nei servizisia diurni che residenziali.Nonostante il dato nel <strong>2009</strong> rispetto all’anno precedente risulti in calo, è da evidenziare la difficoltà comunque presente dei familiarinell’espletare un’assistenza completa agli utenti che presentano situazioni di handicap sempre più gravi con bisogno di interventoassistenziale permanente. A ciò si aggiunge un rapido processo di “invecchiamento” dell’utenza sia in termini di età che in termini dipermanenza nella struttura.Indice di saturazione dei servizi(valori in percentuale)Utenti totali / posti disponibili 92,9 91,8 91,7 91,8 95,5 90,0 75,6 77,9Il rapporto percentuale tra il numero dei posti occupati e il totale dei posti disponibili.È da rilevare un aumento dell’indice dovuto all’offerta di nuovi servizi per rispondere in modo più appropriato alle esigenze delle famigliedegli assistiti, anch’essi in aumento rispetto all’anno precedente (134 nel <strong>2009</strong>, 121 nel 2008).Indice di frequenza (presenze) degli ospiti rispetto alla capienza delle strutture(valori in percentuale)N. medio ospiti frequentanti /n. posti disponibili75,6 77,6 82,8 82,2 79,0 75,1 77,4 75,6L’indice di frequenza non elevato e oscillante negli ultimi anni, dipende dal programma assistenziale attivato per i singoli ospiti; sussistonoinfatti periodi prolungati di rientro in famiglia degli utenti e una diversa distribuzione degli stessi sui vari servizi. Altro motivorilevante è un quadro di salute in delicato equilibrio a causa dell’invecchiamento degli utenti che comporta un leggero incremento delleassenze.22.9 INDICATORI STORICI DI BASE 2002-<strong>2009</strong> 159


AREA ANZIANIDIMENSIONE 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 <strong>2009</strong>Quota di vecchiaia*(valori in percentuale)>65 anni / popolazione totalea Bolzano20,3 20,8 21,1 21,5 21,9 22,3 22,4 22,6* Fonte: registri anagrafici del Comune di BolzanoIndice di assistenza dei servizi a favore degli anziani SAD, CDR/CD e CAD* rispetto alla popolazione(valori in percentuale)Utenti anziani SAD + CDR/CD + CAD>65 / Pop. >655,8 4,9 4,9 4,9 4,8 4,6 5,1 5,2* SAD=Servizio Assistenza Domiciliare, CDR/CD= Case di Riposo/Centri di degenza, CAD=Centri di Assistenza DiurnaIl rapporto percentuale tra le persone che hanno utilizzato un servizio e il totale della popolazione di riferimento (anni 65+)Negli ultimi tre anni l’indice è aumentato dal 4,6 nel 2008 al 5,2% nel <strong>2009</strong>. A fronte di un aumento progressivo della popolazione anziana(oltre 65 anni) la cui percentuale, rispetto al totale della popolazione è aumentata dal 22,3% nel 2007 al 22,6% nel <strong>2009</strong> è aumentata larisposta assistenziale dei servizi e dimostra la crescente capacità della rete dei servizi aziendali di penetrare nella popolazione anziana e difar fronte ad un continuo incremento dei bisogni di assistenza da parte degli anziani. L’indice aumenta a 5,4% considerando anche i postiletto riservati dall’Azienda tramite convenzione presso la casa di riposo di Via della Roggia (38 posti) e la clinica S. Maria (27 posti).Indice di diffusione del Servizio di Assistenza Domiciliare(valori in percentuale)Utenti anziani SAD >65 / Tot.utentianziani SAD+CDR+CAD >6559,6 50,3 51,3 52,2 53,5 56,3 59,6 59,9Il rapporto percentuale tra gli utenti SAD con più di 65 anni e il totale degli utenti assistiti a domicilio (SAD), nelle Case di riposo (CDR) e neiCentri di Assistenza Diurna (CAD).La quota di utenti in carico al Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD) è in continuo aumento. Nonostante la disponibilità di assistenti private(c.d. badanti) sul territorio il ricorso al SAD è sempre maggiore. La politica sociale mira a mantenere il più possibile gli anziani a domicilioevitandone l’istituzionalizzazione, ossia il ricovero in strutture residenziali.Indice di dotazione dei posti letto in case di riposo/centri di degenza gestite dall’ASSB in rapporto alla popolazione >65(valori in percentuale)N. posti letto in CDR / Pop. >65 2,2 2,2 2,1 2,1 2,0 1,8 1,9 1,92L’indice dimostra che la disponibilità dei posti letto nelle 5 strutture residenziali gestite dall’ASSB in riferimento alla popolazione anzianacon più di 65 anni resta negli ultimi anni complessivamente stabile. L’indice aumenta a 2,1% considerando anche i posti letto riservatidall’Azienda tramite convenzione presso la Casa di Riposo di Via della Roggia (38 posti) e la Clinica S. Maria (27 posti). Nonostantel’acquisizione nel <strong>2009</strong> di 27 nuovi posti letto presso la Clinica S. Maria Bolzano si conferma come il territorio con il più basso indice didotazione di tutta la Provincia, nonostante possieda i più alti indici di vecchiaia.Indice di non autosufficienza nelle case di riposo e nei centri di degenza gestiti da ASSB(valori in percentuale)Utenti anziani gravemente non autosufficientiin Casa di Riposo / totaleutenti anziani in Casa di Riposo69,0 70,7 73,6 75,6 78,9 81,2 80,9 74,1A seguito dell’applicazione della legge sulla non-autosufficienza (“Pflegesicherung”), si fa presente che l’inquadramento degli ospitinelle Case di Riposo/Centri di Degenza è stato accertato in Azienda a partire dal 2008. Il nuovo sistema di valutazione della non autosufficienzaconsidera gravemente non autosufficiente i terzi ed i quarti livelli della Pflegesicherung. Pertanto non è possibile un rapportodiretto con i dati antecedenti al 2008.160 2.9 INDICATORI STORICI DI BASE 2002-<strong>2009</strong>


AREA ANZIANIDIMENSIONE 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 <strong>2009</strong>Indice di istituzionalizzazione(valori in percentuale)Utenti anziani in Casa di Riposo>65 anni / totale utenti anziani deiservizi >65* nell’anno40,4 49,7 48,7 47,8 41,8 39,0 37,1 36,4* Totale utenti (SAD) Servizio di Assistenza Domiciliare, (CDR) Case di Riposo / Centri di Degenza, (CAD) Centri di Assistenza Diurna, gestiti da ASSBL’indice non considera i posti letto riservati dall’Azienda tramite convenzione presso la Casa di Riposo di Via della Roggia e la ClinicaS. Maria (35 posti in totale).L’indice indica il rapporto percentuale tra gli utenti dei servizi residenziali (Case di Riposo e Centri di Degenza dell’ASSB) e il totale degliutenti in carico ai servizi residenziali e diurni (assistenza domiciliare). È in costante calo la tendenza all’istituzionalizzazione dellepersone anziane, ma visto il continuo aumento della popolazione e dell’utenza in carico ai servizi in genere, il fenomeno potrebbe essereconseguenza dell’introduzione dell’assegno di cura, che permette alle famiglie di assistere a casa il proprio familiare.Indice di utilizzo dei posti letto (casa di riposo e centro di degenza gestiti da ASSB)(valori in percentuale)N. posti letto occupati in CDR /Totale posti letto in CDR98,3 99,0 99,4 99,5 98,8 97,5 99,7 99,2Il rapporto percentuale tra il numero di posti letto occupati e il totale dei posti disponibili in struttura.L’utilizzo dei posti nelle strutture residenziali per anziani è al massimo del suo potenziale, lo scarto infatti è necessario per la gestione delledimissioni e nuove ammissioni.Indice di utilizzo dei posti presso i centri di assistenza diurnaN. posti occupati nei Centri (CAD) / Totale posti letto dei Centri (valori in percentuale)Villa Europa 61,0 55,4 35,2 41,7 39,5 52,4 58,8 69,5Maso Premstaller 10,2 28,0 40,3 57,6 51,3 64,4 58,1Le percentuali di utilizzo nei Centri di Assistenza diurna non sono ottimali, ma essi rispondono ad importanti bisogni delle famiglie inquanto gestiscono situazioni a volte molto difficili. C’è però da sottolineare che l’utilizzo da parte degli utenti del Centro Diurno di AssistenzaVilla Europa è in costante aumento, mentro l’utilizzo del Centro Premstaller risulta altalenante.Indice di domanda insoddisfatta nelle case di riposo gestite da ASSB(valori in percentuale)Anziani in lista d’attesa / totaleposti letton.r. 63,4 55,1 38,5 46,3 60,8 51,6 17,12L’indice considera anche i posti letto riservati dall’Azienda tramite convenzione presso la casa di riposo di Via della Roggia e la ClinicaS. Maria (35 posti in totale).Al 31.12.<strong>2009</strong> la lista d’attesa per posti fissi nelle strutture di ASSB (unica per tutte le strutture), era di 82 persone rispetto alle 247 delloscorso anno. Tale calo è probabilmente dovuto all’introduzione della Legge sulla non autosufficienza, che ha raggiunto lo scopo per cuiè stata emanata, ovvero le famiglie assistono maggiormente il familiare a domicilio, magari con qualche aiuto esterno piuttosto chericorrere alle strutture residenziali.2.9 INDICATORI STORICI DI BASE 2002-<strong>2009</strong> 161


RISORSE


3RISORSE UMANEE FINANZIARIERISORSE


3.1PERSONALE¬ Il personale aziendaleASSB gestisce i Servizi Sociali in forma diretta, ossia con personale alle proprie dipendenze,ovvero indiretta avvalendosi della collaborazione di Organizzazioni profit o no profitcon cui stipula contratti o convenzioni. Complessivamente nei Servizi Aziendali operanopiù di 1.000 persone che con le loro famiglie vivono nella comunità locale. Oltre a questopersonale “gravitano” intorno ad ASSB altri soggetti, dipendenti dei fornitori di benie servizi che intrattengono rapporti con ASSB: personale delle imprese che effettuanomanutenzioni, pulizie e servizi ausiliari di vario genere. ASSB ha pertanto un impatto diforte rilievo sulla comunità locale ed è pertanto consapevole della grande responsabilitàche detiene nei confronti dei lavoratori che operano nelle proprie strutture e nei propriservizi.Considerando il solo personale addetto ai Servizi Sociali*, la situazione al 31.12.<strong>2009</strong>era la seguente:– personale dipendente di ASSB: 774,1 (n. operatori equivalenti effettivi**)– personale nei Servizi Sociali in appalto o in convenzione: 258,8 (n. operatoriequivalenti effettivi**)Grafico 124 _ Il personale dell’Azienda – <strong>2009</strong>25%Personale dipendentePersonale in appaltoo in convenzione75%3* esclusi i fornitori di servizi ausiliari, quindi non sociali, quali in particolare servizi di manutenzione e pulizia** operatori equivalenti effettivi = unità di personale equivalente a tempo pieno (38 ore settimanali)Nota: Se al personale in appalto o in convenzione si sommano anche il numero delle persone svantaggiate ininserimento lavorativo presso le Cooperative Sociali convenzionate con ASSB per l’espletamento di servizi dipulizia, il totale degli operatori sale da 258,8 a ca. 320,2 operatori equivalenti dipendenti da terzi.RISORSE164 IL PERSONALE AZIENDALE | 3.1 PERSONALE


Dotazione di personale (dipendente) di ASSBConsiderando il solo personale alle dirette dipendenze di ASSB, le strutture aziendaliimpiegavano a fine <strong>2009</strong> complessivamente 933 dipendenti. Dal momento che moltioperatori lavorano part-time, è opportuno fare riferimento alle unità di personale equivalentea tempo pieno (38 ore settimanali), il cui totale a fine <strong>2009</strong> è pari a 841,52 (nel2008: 818,75). Escludendo le persone assenti dal lavoro per lunghi periodi di tempo (maternità)pari all’ 8%, si arriva a 774,07 operatori equivalenti effettivamente in servizio al31.12.<strong>2009</strong>.L’indice di dotazione del personale dei Servizi Sociali dell’ASSB è pari a 8,2 unità di personaleequivalente per 1.000 abitanti.Tale valore sale se si tiene conto anche del personale dipendente da soggetti terzi che hannostipulato con l’ASSB contratti di appalto o convenzioni ai fini della gestione di Servizi Sociali.Con un calcolo siffatto il valore sale a 10,7 operatori equivalenti ogni 1.000 abitanti.Grafico 125 _ Indice di dotazione del personale dell’Azienda per mille abitanti – 2005-<strong>2009</strong>8,58,28,07,87,97,88,0unità di personale equivalenteper mille abitanti7,57,02005200620072008<strong>2009</strong>Sul totale dei dipendenti effettivamente in servizio al 31.12.<strong>2009</strong>, l’81,2% appartiene alsettore socio-assistenziale nei profili professionali di:– assistente sociale– assistente geriatrico– ausiliario socio-assistenziale– operatore del tempo libero– operatore socio assistenziale– operatore socio sanitario– assistente all’handicap– assistente all’infanzia– educatore– operatori di assistenza economica sociale3RISORSE3.1 PERSONALE | IL PERSONALE AZIENDALE 165


Grafico 126 _ Profili professionali operanti in ASSB – <strong>2009</strong>81,2%Profilo socio-assistenziale4,0%14,8%Altri profili professionaliProfilo amministrativoDai dati raccolti emerge in maniera evidente l’altissima percentuale di personale femminilepresente in ASSB: 752 dipendenti (80,6%) sono donne e solo 181 sono uomini (19,4%).In particolare l’83,35% dei dipendenti appartenenti a profili sociali è rappresentato dapersonale femminile. Il profilo di assistente all’infanzia (asili nido) è costituito al 100% dadonne.Tale proporzione si riduce per le cariche dirigenziali, dove la ripartizione fra i generi è a fine<strong>2009</strong> di 8 direttori e 9 direttrici (47% uomini – 53 %donne).Il grafico sottostante mostra che il 48,7% dei collaboratori aziendali è di età inferiore ai 40anni con un significativo calo di 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente (50,9%).Grafico 127 _ Personale aziendale per fasce d’età 2005-<strong>2009</strong>40031530731533334741-50 anni30028530630031330531-40 anni320015214214714814950 anniRISORSE02005200620072008<strong>2009</strong>166 IL PERSONALE AZIENDALE | 3.1 PERSONALE


Su un totale di 933 unità di personale in servizio, sia di ruolo che a tempo determinato,il 79,5% appartiene o si è aggregato al gruppo linguistico italiano, il 20,2% al gruppolinguistico tedesco e il 0,3% a quello ladino.Tabella 128 _ Dotazione di personale (dipendente) dell’ASSB per gruppo linguistico – <strong>2009</strong>Ufficio o ServizioNumero dioperatorial 31.12Operatoriequiv.effettiviItaliani Tedeschi LadiniCase di Riposo e Centri di Degenza 319 288,0 283 36 1Distretti Sociali 216 173,1 155 60 2Ufficio Handicap e relative strutture 174 132,6 151 23 0Ufficio Famiglia e relative strutture 156 120,6 103 52 0Sede Centrale di Via Roma 58 51,5 41 16 0Centri di Assistenza Diurna Anziani 10 8,3 9 1 0Totale 933 774,1 742 188 3Le assenze del personaleTabella 129 _ Motivo e giorni di assenze del personale – <strong>2009</strong>Motivo delle assenzeGiorniMalattia(inclusi infortuni)Maternità(congedo obbligatorio, congedo parentale, permesso per motivi educativi)Altre assenze(tutti i congedi straordinari retribuiti)10.1909.3423.111Totale giorni di assenza 22.6433Considerate le assenze per malattia, maternità e per congedi straordinari, il personale haprestato servizio in media per il 90,3% dei giorni lavorativi di un anno. I giorni di lavorodel <strong>2009</strong> sono stati calcolati come segue: 252 giorni (365 meno sabati/domeniche menofestività) x 927,75 dipendenti (in media) = 233.793 giorni.RISORSE3.1 PERSONALE | IL PERSONALE AZIENDALE 167


Il totale delle assenze, ossia 22.643 giorni (vedi tabella 129), rappresenta il 9,7% del totalemonte-lavoro. In questo calcolo si è tenuto conto solo delle assenze retribuite. Se aqueste si sommano anche le assenze non retribuite (4.134), il totale delle assenze è di26.777 giorni e la percentuale delle assenze sale all’11,45%.Grafico 130 _ Le assenze del personale ASSB nel <strong>2009</strong>4,4%4,0%1,3%Assenze per malattiaAssenze oer maternitàAltre assenze (congedistraordinari)Giorni lavorativi tutti i dipendenti90,3%Le assenze dei dipendenti comportano la sostituzione del personale soprattutto quandoè necessario garantire la copertura assistenziale. Generalmente viene sempre sostituito ilpersonale assente per maternità, in quanto si tratta di assenze lunghe (5 mesi per il congedoobbligatorio, massimo 8 mesi per il congedo parentale, massimo 2 anni per il permessoper motivi educativi) e il personale assente per malattia o altri motivi, quando l’assenza èsuperiore alle tre settimane. Le sostituzioni vengono effettuate anche per periodi più brevipresso l’Ufficio Servizi a Persone in Situazione di Handicap e Disagio Psichico.I costi delle sostituzioni sono tutti a carico dell’ASSB, tranne nel caso di quelli derivanti dallematernità del personale operante presso le strutture residenziali per anziani, dove esisteun apposito fondo gestito dall’Associazione delle Case di Riposo per la copertura della relativaspesa. I costi sostenuti da ASSB sono doppi nel caso di assenze sostituite per congedoobbligatorio per maternità o malattia. In altri casi il costo del personale in aspettativa è al30% e quindi i costi sono in eccesso solo per quella percentuale e per una parte aggiuntivadegli oneri. Se invece l’assenza non è retribuita non risultano costi aggiuntivi.3Il turn over del personalePer calcolare il turn over del personale aziendale si è considerato il valore medio deglioccupati nel corso dell’anno rispetto al numero dei nuovi assunti nel <strong>2009</strong>.RISORSELa formula è questa:valore medio degli occupati nel <strong>2009</strong> : n. assunti nel <strong>2009</strong> (differenza tra gli occupati al31/12/<strong>2009</strong> e gli occupati al 31/12/2008) = 100 : x168 IL PERSONALE AZIENDALE | 3.1 PERSONALE


Tabella 130 _ Turn over del personale – <strong>2009</strong>Turn over del personaleNumeronumero occupati al 31.12.2008* 841numero occupati al 31.12.<strong>2009</strong>* 857numero nuovi assunti nel corso del <strong>2009</strong> 54numero medio persone in servizio ogni mese 850,5* supplenti esclusiRispetto al 31.12.2008 il personale è passato da 841 a 857 unità (supplenti esclusi); ciò inconseguenza di 54 nuove assunzioni rispetto alle 38 uscite nello stesso periodo. La consistenzamedia di persone in servizio ogni mese è pari a 850,5. Il tasso di turn over nel <strong>2009</strong> èpertanto del 4,47%, ossia il 4,47% dei dipendenti è stato assunto per sostituire dipendentiche per vari motivi hanno cessato il rapporto di lavoro con l’Azienda (38 persone nel corsodell’anno su un totale di 850,5 dipendenti in media).Il ricorso al lavoro straordinarioASSB ha dato una chiara indicazione di ridurre il ricorso allo straordinario, sia per salvaguardarela salute psicofisica dei lavoratori, sia per contenere i costi. La maggior parte delleore viene recuperata dal dipendente, ma rispetto ai 933 operatori in Azienda al 31.12.<strong>2009</strong>,le ore straordinarie chieste a pagamento sono state 12.000 ore con una media delle orechieste a rimborso per dipendente di 12,9.Tabella 131 _ Ore straordinarie chieste a pagamento da parte del personale aziendale – <strong>2009</strong>Servizi / StruttureNumero dioperatoriNr. totale orestraordinariechieste apagamentoOre mediechieste arimborso perdipendenteCase di Riposo e Centri di Degenza 329 6.435 19,6Distretti Sociali 216 2.427 11,2Ufficio Handicap e relative strutture 174 1.735 10,03Ufficio Servizi alla Famiglia e relative strutture 156 798 5,1Sede Centrale di Via Roma 58 608 10,5Totale 933 12.003 12,9RISORSE3.1 PERSONALE | IL PERSONALE AZIENDALE 169


La situazione del rapporto di lavoro del personale in AziendaTabella 132 _ Il personale aziendale e suo rapporto di lavoro con l’Azienda – <strong>2009</strong>Rapporto di lavoron. operatoriequivalenti%Ruolo 482,5 57,3%A tempo determinato 135,9 16,1%Precettati 155,8 18,5%Supplenti, di cui: 67,8 8,0%– supplenti a tempo determinato 48,7 5,8%– supplenti precettati 18,8 2,2%Se i precettati non facessero media le percentuali sarebbero queste:operatori di ruolo: 482,5 72,3%operatori a tempo determinato: 135,9 20,4%supplenti a tempo determinato: 48,7 7,3%Totale operatori: 667,1 100% (senza precettati)La formazione e l’aggiornamento del personale aziendaleL’attività di aggiornamento e formazione del personale dipendente in Azienda si articolasu tre livelli:1. Formazione con frequenza in servizioSi tratta di corsi per il conseguimento di diplomi nel Settore <strong>Sociale</strong> e/o attività di formazioneper personale già in servizio. Per tali corsi il vigente Contratto Collettivo di Compartoprevede delle forme particolari di sostegno in termini di sostenimento della spesa,retribuendo i periodi di studio.3RISORSE2. Qualificazione e specializzazioneSi tratta di periodi di tempo retribuito, per una durata massima di 150 ore annue, concessial personale per la formazione aggiuntiva rispetto a quella posseduta, finalizzato almiglioramento della propria formazione culturale o professionale.3. Aggiornamento professionaleVi ricadono le diverse iniziative di sostegno e aggiornamento nei vari campi di attività diASSB e, a differenza dei due precedenti punti, non prevede quote massime di partecipanti.Si tratta per lo più di corsi e seminari.170 IL PERSONALE AZIENDALE | 3.1 PERSONALE


Grafico 133 _ Giornate medie di formazione per partecipante e tipologia di formazione – 2005-<strong>2009</strong>1612,512,514,414,713,713,9formazione 150 ore1210,49,710,212,1formazione in servizio842,23,32,62,32,2aggiornamento professionale02005200620072008<strong>2009</strong>Si ritiene utile fornire, almeno per le principali grandezze, i dati quantitativi riferiti all’attivitàdi aggiornamento professionale in ASSB nel corso del <strong>2009</strong>.Il 68,6% del personale aziendale, pari a 640 persone su un totale di 933 dipendenti, hapartecipato ad attività di aggiornamento professionale quali corsi, seminari e convegni,dedicando a tali attività mediamente 2,2 giornate (16,4 ore). Tale percentuale di partecipazionead attività di formazione da parte del personale aziendale é leggermentediminuita rispetto al 2008 dove si era attestata circa al 79,8%, ma mediamente in lineacon gli anni passati, in cui nel 2007 era stata del 73,9 % e nel 2006 del 60,3%.Il personale ha partecipato nel <strong>2009</strong> complessivamente a 167 corsi, di cui 18 organizzatidirettamente dall’ASSB presso le diverse strutture aziendali con una partecipazione di258 persone. 382 persone, invece, hanno partecipato a corsi di formazione esterna (149corsi, di cui 21 tenuti in lingua tedesca), offerti da enti formativi pubblici o privati consede in e fuori Provincia.Su un totale di 10.487 ore di aggiornamento, 4.720 ore (45%) sono incentrate su tematichesociali e 5.767 su tematiche amministrative e gestionali (55%).3RISORSE3.1 PERSONALE | IL PERSONALE AZIENDALE 171


Attività di formazione su tematiche amministrative e gestionaliTabella 134 _ Formazione su tematiche amministrative: numero ore di partecipazione da partedel personale aziendale – <strong>2009</strong>Tematiche amministrative e gestionali n. ore %Controllo di gestione / contabilità 113 2,0%Informatica 2.370 41,1%Qualità e comunicazione 2.536 44,0%Sicurezza sul lavoro 172 3,0%Tematiche amministrative-giuridiche 576 10,0%Totale ore 5.767 100,0%3Prevale per il <strong>2009</strong> la formazione del personale su tematiche inerenti la qualità e la comunicazione(2.536 ore, pari al 44,0% delle ore riservate alla formazione su tematicheamministrative e gestionali). I corsi sono stati frequentati sia in lingua italiana che inlingua tedesca ed hanno trattato i seguenti temi:– “Benessere-Efficienza-Salute e Sicurezza-Tempo”, formazione biennale (<strong>2009</strong>/2010)organizzata dalla Direzione Generale per tutti i dirigenti aziendali, avente comeobiettivo la promozione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro;– “Strumenti di valutazione dei servizi aziendali”, volta ad aggiornare le conoscenze egli strumenti aziendali in uso per la programmazione e la rendicontazione delle attivitàe degli obiettivi aziendali;– “Metodi e strategie per migliorare le relazioni interpersonali ed organizzative”;– “Essere leader e saper comunicare”;– “La comunicazione efficace”;– “Il gruppo come risorsa nei contesti di cura”;– “Lösungsorientiertes Konfliktmanagement”;– “La salute dell’organizzazione: prevenire e difendersi da mobbing e workaholism”: inlinea con la politica aziendale volta ad una miglior collaborazione ed interattività tracolleghi per meglio soddisfare le esigenze degli utenti”;– “Valutatori interni dei sistemi di gestione qualità”;– “Il marchio qualità UPIPA, ovvero la centralità della persona nelle strutture residenzialiper anziani”, organizzato dalla Ripartizione delle Case di Riposo dell’ASSB.RISORSEIl 41,1% delle ore di formazione, pari a 2.370 ore, sono state riservate ad acquisire nuoveconoscenze nel campo dell’informatica: un corso intensivo ad hoc per l’ASSB, organizzatodall’Ufficio di Direzione, è stato rivolto al rispetto della normativa vigente che chiedealle pubbliche amministrazioni l’adattamento tecnologico ed organizzativo necessario172 IL PERSONALE AZIENDALE | 3.1 PERSONALE


all’introduzione di strumenti innovativi quali il protocollo informatico, la firma digitale ela posta elettronica certificata. Altro corso è stato quello sulla privacy per i collaboratoridel CED, per meglio erudirli sul trattamento dei dati sensibili e la gestione delle banchedati nel rispetto del D.Lgs. 193/03, soprattutto con riferimento agli aspetti della sicurezzainformatica.Attività di formazione su tematiche socialiTabella 135 _ Formazione su tematiche sociali: numero ore di partecipazione da partedel personale aziendale – <strong>2009</strong>Tematiche sociali n. ore %Area sociopedagogica 671 14,2%Cura e assistenza all’anziano 2.126 45,0%Famiglia 1.507 31,9%Handicap 258 5,5%Ristorazione (corsi HACCP) 158 3,3%Totale ore 4.720 100,0%Come risulta dalla tabella nel <strong>2009</strong> è prevalsa la partecipazione a corsi di formazione daparte degli operatori delle strutture residenziali, centri di degenza e centri diurni per anziani.Sono state infatti dedicate 2.126, pari al 45% delle ore destinate al sociale. I corsisono stati trattati prevalentemente in lingua italiana, alcuni anche in lingua tedesca. Laformazione in lingua tedesca ha riguardato i seguenti temi: “Gerontopsychiatrie – psychischeErkrankungen bei alten Menschen”, “Vom Sinn in Unsinn”, “Die funktionelle Dyspagietherapie”.La formazione in lingua italiana ha invece toccato temi come la relazione con ilpaziente anziano, la valutazione del dolore, la pianificazione dell’assistenza, l’assistenzaal paziente demente come lavoro d’equipe, l’accoglienza in Casa di Riposo, l’importanzadell’empatia con il paziente di Alzheimer e le cure palliative.La percentuale del 31,9%, corrispondente a 1.507 ore di formazione, è stata rivolta alleoperatrici dell’Ufficio Servizi alla Famiglia che lavorano prevalentemente negli asili nido. Laloro formazione mira ad un continuo miglioramento della propria professionalità nell’assistereed educare i bambini nella fascia da 0 a 3 anni. I corsi hanno trattato i più svariatitemi, come il tema della genitorialitá, la relazione positiva al nido per promuovere l’autostimanel bambino, l’attività didattica nel nido basata sul canto, il suono e la danza e corsiin lingua tedesca come: “Kinder stark machen” e “Kinder durch den Alltag begleiten”.3RISORSE3.1 PERSONALE | IL PERSONALE AZIENDALE 173


671 ore, pari al 14,2% su un totale di 4.720 ore di formazione, è stata rivolta ad assistentisociali ed educatori operanti nei distretti su tematiche dell’area socio-pedagogica (“Ilmetodo di lavoro sistemico nell’approccio sociopedagogico con le famiglie”, “Come lavorarecon gli adolescenti”, “Häusliche Gewalt: theoretische und rechtliche Aspekte sowie Interventionsmöglichkeitenfür Frauen in Gewaltsituationen”, “La trasformazione di modellifamiliari”, “Una comunità in rete per contrastare la violenza di genere”, “Il segretariato diservizio sociale”).258 ore, il 5,5% delle ore complessive sono state dedicate all’area Handicap. Per questosettore ha avuto seguito la seconda fase del progetto biennale riguardante “Gli approcciinnovativi nella progettazione di attività educative o di assistenza con l’ausilio di animali”gestito dall’Animal Assisted Activity Project. Altri temi dell’attività di formazione sono stati“L’analisi e la modificazione del comportamento di persone con disabilitá intellettive” edincarichi conferiti a consulenti esterni per la trattazione di argomenti quali “L’aggressivitàed handicap”.Il 3,3% con 158 ore alla Ristorazione con corsi HACCP frequentati dagli addetti alla preparazionedei pasti presso le strutture residenziali.Il personale in Azienda: analisi e osservazioniIl <strong>2009</strong> è stato per l’ASSB un anno particolare, perché a seguito della congiuntura economicasfavorevole si è dovuto intervenire sulla gestione aziendale per garantire l’erogazionedei servizi a fronte di risorse sempre più carenti. Nonostante questo limite, a fine annol’ASSB ha registrato un aumento di personale di 27 unità rispetto al 2008.Tale aumento trova spiegazione soprattutto nell’adeguamento del personale ai bisognidella comunità d in particolare nell’apertura del nuovo asilo Rosenbach nel quartiere Oltrisarco,avvenuta alla fine dell’anno.3L’aspetto più caratteristico riferito alla composizione del personale dell’ASSB rimanel’altissima presenza femminile in particolare negli ambiti socio-assistenziali. Un elementonuovo risulta essere, invece, il progressivo invecchiamento del personale con un trendin crescita sia degli over 50 che degli over 40: per la prima volta si osserva che la percentualedegli over 40 supera le fasce di età inferiore. Nonostante questo dato, specchio diun trend fisiologico, si osserva che l’età media rimane invariata (40,5 anni) e una donnasu due risulta sempre in una fascia d’età che non supera i 40 anni ed è quindi compatibilecon la maternità e con un forte impegno in ambito familiare. L’ASSB resta dunqueun’importante risorsa a livello locale per il lavoro femminile che risulta particolarmentetutelato dalla normativa dei contratti di riferimento (contratto collettivo intercompartimentaleprovinciale e di comparto per i Comuni, Comunità Comprensoriali e AziendePubbliche di Servizi alla Persona) nel sostegno alla maternità e nella conciliazione deitempi lavoro/famiglia. A livello gestionale queste soluzioni normative rappresentanouna criticità in ordine alle assenze a medio e lungo termine; in futuro saranno semprepiù da considerare anche le difficoltà legate al forte impatto “fisico” del lavoro assistenzialein relazione all’età più avanzata delle/dei dipendenti.RISORSE174 IL PERSONALE AZIENDALE | 3.1 PERSONALE


Congedi e permessi a favore della maternità/paternitàNel corso del <strong>2009</strong> sono stati 146 (133 nel 2008) i dipendenti che hanno goduto dellediverse disposizioni a favore della maternità con congedi e relativi permessi.Grafico 136 _ Tipologia di assenza del personale dipendente per maternità dal 2004 al <strong>2009</strong>6057504030201035232116725143241918714635292015814345 45333739262318 1916 20111715891 12congedo parentale al 30%congedo obbligatorio maternitàaspettativa senza assegnipermesso per motivi educativi (2 anni)part-time al personale con proleflessibilità congedo obbligatorioaspettativa retribuita al personalecon prole con handicap0200420052006200702008<strong>2009</strong>La composizione fortemente femminile e mediamente giovane del personale ha richiestonel corso degli anni una particolare attenzione a livello aziendale nei confronti dellelavoratrici madri e lavoratori padri. Ove possibile vengono infatti favorite la flessibilizzazionedei rapporti di lavoro e la flessibilità degli orari per conciliare la vita familiare conquella lavorativa; questo nella convinzione che questo sforzo economico e gestionale siaun investimento per la qualità della vita e per il benessere del personale dipendente chesi riflette anche sulla qualità del lavoro stesso.Va però detto che la flessibilità degli orari non produce costi aggiuntivi per l’ASSB, perchèil dipendente deve fare sempre lo stesso numero di ore. Anche la flessibilizzazione deirapporti di lavoro non produce costi aggiuntivi (una persona a tempo pieno costa comedue persone al 50% a parità di anzianità) a meno che da tutti i dipendenti non venganopercepiti gli assegni familiari.La flessibilitàLe forme di flessibilità dell’orario di lavoro previste per il personale aziendale a tuteladella qualità del tempo e della vita sono le seguenti:– il lavoro part time in diverse percentuali (30%, 40%, 50%, 60%, 75% o 87% del tempopieno) e nelle diverse variabili (verticale-orizzontale);– l’orario flessibile, che prevede la possibilità per il personale soggetto alla rilevazioneautomatizzata delle presenze, quando non sussistano esigenze di servizio che non nepermettano l’applicazione, di entrata ed uscita variabili, rispettando però il vincolo diuna predeterminata fascia obbligatoria di prestazione lavorativa;– l’orario di lavoro estivo, che sempre utilizzando lo strumento della flessibilità e nelrispetto del monte ore mensile previsto, consente al personale di usufruire di qualchepomeriggio libero nell’arco della settimana durante il periodo estivo.3RISORSE3.1 PERSONALE | IL PERSONALE AZIENDALE 175


Le precettazioniLe difficoltà maggiori nella ricerca di supplenti, come anche nella ricerca di alcuni profiliprofessionali, si riscontrano in particolare per quel personale per cui sono richieste oltreai requisiti base tra cui il patentino di bilinguismo e la cittadinanza europea, particolarispecializzazioni. Non riuscendo sempre a soddisfare tali criteri, diverse assunzioni sonopossibili solo attraverso precettazioni con ordinanze del Sindaco.I precettati al 31.12.<strong>2009</strong> risultavano 185 pari a quasi il 20% del personale aziendale.Grafico 137 _ Personale precettato in ASSB 2004-<strong>2009</strong>250200150129143168179199185operatori precettati10050020042005200620072008<strong>2009</strong>Il personale precettato è una risorsa irrinunciabile nell’ambito dell’assistenza diretta,ma questa modalità straordinaria di assunzione si traduce in rapporti di lavoro precariall’interno dei quali sia i dipendenti che i dirigenti tendono nel corso del tempo a cercaresoluzioni più stabili.Nel <strong>2009</strong> si registra per la prima volta un decremento del personale precettato che dalle199 unità del 2008 passa a 185. Questo dato si riferisce in particolare alla diminuzionedi precettati nel settore handicap con conseguente assunzione di persone aventi i necessarirequisiti (tenuto conto che ancora fino al 31 agosto 2010 il personale di questosettore è esonerato dall’obbligo del bilinguismo) per un contratto a tempo determinatoa testimonianza della fragilità occupazionale di queste persone nel settore pubblico.3RISORSEIl trend relativo al numero di personale straniero precettato risulta diminuito di 1 unitàrispetto all’anno precedente: sono infatti 108 (54,6%) i precettati di origine extracomunitariarispetto ai 109 del 2008.Tra i precettati risultano anche 14 assistenti sociali con una lieve diminuzione rispettoall’anno precedente (-3). Per l’importanza e la delicatezza del lavoro svolto dai precettati,dover ricorrere alla precettazione rappresenta un fattore di criticità e una soluzione obbligataa fronte della difficoltà di reperimento di alcuni profili professionali: la domandadi lavoro presso l’ASSB è infatti fortemente compromessa dal requisito del patentino dibilinguismo e dal possesso della cittadinanza italiana o comunitaria.176 IL PERSONALE AZIENDALE | 3.1 PERSONALE


Le categorie protetteLa legislazione vigente impone a tutte le aziende con più di 50 dipendenti l’assunzione dipersone appartenenti alle cosiddette categorie protette per almeno il 7% del personalecomplessivo; nonostante l’ASSB operi esclusivamente in campo sociale non è comunquedispensata dall’ adempimento a tale obbligo. In base al numero totale dei lavoratoripresenti sono 28 le unità di personale appartenenti a categorie protette che dovrebberoancora essere inserite nell’organico aziendale.Tali assunzioni – che di regola dovrebbero avvenire mediante procedure concorsuali –non sempre sono possibili a causa della carenza di iscritti negli elenchi gestiti dall’Ufficiodel Lavoro e per i limiti dettati dal tipo e grado di invalidità rispetto alle mansioni richieste.Per questo motivo nel biennio <strong>2009</strong>-2010 vi è stata, nell’ambito di una convenzionestipulata con l’Ufficio del Lavoro, l’adesione al “Progetto Plus 35”, che facilita l’inserimentoe l’assunzione di queste persone presso le aziende. Nel <strong>2009</strong> è stata possibile l’assunzionea tempo indeterminato di una persona per il profilo professionale di usciere pressouna delle strutture aziendali e per il 2010 è previsto un ulteriore inserimento.Limitazioni lavorative e inidoneitàLe mansioni richieste per ciascun profilo professionale devono essere costantementeverificate rispetto ai limiti fisici e psichici che possono intervenire nel corso della vitalavorativa di ciascuno. Attraverso l’attuazione delle diverse norme in materia a livelloaziendale, vengono operati da un medico competente i necessari controlli per tutelare ilavoratori dai possibili rischi per la loro salute.Grafico 138 _ Personale con limitazioni lavorative 2004-<strong>2009</strong>7060595047434030372931donne201011 10 105 4 4uomini020042005200620072008<strong>2009</strong>In ASSB l’80% dei dipendenti opera in ambito socio-assistenziale in profili professionalicon mansioni che richiedono specifiche idoneità psico-fisiche e questa caratterizzazioneimplica una maggior probabilità di incorrere in incompatibilità con stati di salute compromessi.Nel corso del <strong>2009</strong> sono state 35 le persone a cui sono state indicate prescrizionilavorative (33 nel 2008 ) e 5 quelle riconosciute inidonee alle mansioni per le qualierano addette.3RISORSE3.1 PERSONALE | IL PERSONALE AZIENDALE 177


Mentre le prescrizioni lavorative limitano le attività del lavoratore all’interno del proprioprofilo professionale, l’inidoneità riguarda quei dipendenti che per diverse cause (incapacitàfisica legata all’età, malattie, malattie professionali o infortunio) non possiedonopiù i requisiti psichici e/o fisici sufficienti per poter operare senza rischi con le mansioniassegnate.Se le prescrizioni implicano a livello gestionale una più complessa distribuzione dei carichidi lavoro, i casi di inidoneità e il conseguente ricollocamento implicano ancor piùgrandi difficoltà, perché oltre a dover reperire nuove risorse per coprire i posti lasciativuoti, si deve provvedere a ricercare disponibilità in pianta organica per affidare a questidipendenti mansioni compatibili con i loro limiti fisici. Spesso le persone da ricollocarehanno profili specifici (assistenti all’infanzia, geriatrici, handicap) per cui la ricerca di unposto presso altri servizi (spesso amministrativi) che permetta risultati efficaci risultaulteriormente complesso.Analizzare nella prospettiva di un progressivo invecchiamento dei dipendenti aziendali,la possibile portata delle conseguenze dei limiti lavorativi legati alla salute, divienestrategico per fronteggiare con risposte adeguate il problema del ricollocamento e perottimizzare le risorse umane aziendali.ConcorsiL’ASSB ha sempre investito nell’obiettivo di portare maggior stabilità occupazionale anchee soprattutto attraverso una politica di accesso al lavoro tramite concorsi pubblici. Nell’ambitodell’analisi del personale, il numero dei concorsi banditi e il numero dei dipendentimessi in ruolo a tempo indeterminato rappresentano un importante indicatore della stabilitàdel lavoro presso l’ASSB. Nel corso del <strong>2009</strong> sono stati pubblicati 5 concorsi per untotale di 83 posti messi a bando con 21 vincitori e 2 persone riconosciute idonee.È da segnalare che permane una generale difficoltà nel processo di copertura dei postivacanti, nonostante lo sforzo messo in atto da ASSB di indire concorsi in particolare perdeterminati profili sociali: emblematico è il concorso indetto per coprire 70 posti del profilodi assistente geriatrico che ha visto l’iscrizione di 13 candidati e ha portato a soltanto9 vincitori.3RISORSEPer certe figure professionali il problema si pone quindi già in fase di iscrizione al concorso:le persone potenzialmente interessate spesso non hanno i requisiti di base per poter concorrereproprio come nel caso degli assistenti geriatrici e allo stesso modo per gli operatorisocio sanitari, gli operatori socio assistenziali e gli assistenti sociali.Il settore sociale, avendo infatti profili professionali di difficile reperimento e con compitidi assistenza diretta fisicamente e psicologicamente usuranti, si profila sempre più comeun bacino occupazionale di forte interesse per il personale straniero e non provinciale, chesenza i requisiti del bilinguismo o di cittadinanza, tramite le precettazioni, riesce ad occuparsianche solo in maniera precaria.Per facilitare i dipendenti nella preparazione all’esame di bilinguismo l’ASSB ha aderito allaproposta della Ripartizione Cultura Italiana della Provincia di Bolzano di offrire al personaleprivo del patentino una serie di 5 lezioni mirate esclusivamente a trasmettere e fornirestrumenti, strategie e consigli su come affrontare al meglio la prova d’esame. A tale propostahanno aderito in totale 137 dipendenti anche se, in parte presumibilmente per lacompatibilità con l’orario di lavoro, solo il 34% (47) ha frequentato più di metà corso.178 IL PERSONALE AZIENDALE | 3.1 PERSONALE


La soddisfazione del personale aziendaleI modelli di gestione per la qualità secondo la norma ISO attribuiscono un’importanzaprimaria alla rilevazione della soddisfazione del personale aziendale. L’ASSB, sposandopienamente tale principio, ha dato luogo anche per l’anno <strong>2009</strong> alla consueta rilevazionecon i seguenti risultati.La rilevazione della soddisfazione <strong>2009</strong> presso la Sede Amministrativa, ha evidenziatouna crescita globale del gradimento.Le criticità rilevate nell’indagine 2007 e diminuite nell’anno 2008 sono, ora, completamentesuperate; unici tasti dolenti rimangono sempre le aree relative a dotazioni strutturalie tecnologiche. Tali aree sono, purtroppo, escluse da interventi diretti da partedell’ASSB a causa della loro stretta dipendenza con la concessione di finanziamenti (daparte di Comune di Bolzano e Provincia Autonoma di Bolzano). La media generale dellarilevazione risulta essere pari a 3,72 contro il 3,57 del 2008 (la scala complessiva di riferimentova da 1 corrispondente a “molto insoddisfatto” a 5 “molto soddisfatto”).Per quanto riguarda la Ripartizione Case di Riposo, a differenza dell’anno precedente, lascala di valutazione ha subito una modifica. Essa è, infatti, passata da 5 gradi di giudizioa 4 (la scala complessiva di riferimento va da 1 corrispondente a “molto insoddisfatto” a4 “molto soddisfatto”). Tale decisione presa per rendere più obiettiva la valutazione rende,purtroppo, non paragonabili i dati degli anni precedenti con quello attuale.In ogni caso la rilevazione ha rilevato una situazione molto positiva.Per quanto riguarda l’Ufficio Servizi alla Famiglia e nello specifico gli Asili Nido, l’analisidei dati mostra un grado di soddisfazione complessivo del personale educativo in ulterioreincremento: 4,2 (rispetto a 4,1 e 3,9 degli anni precedenti) - (scala che va da 1=pernulla soddisfatto a 5=molto soddisfatto). Il livello di soddisfazione del personale ausiliariosi attesta sul valore di 3,6 con un leggero decremento rispetto all’anno precedente (3,7),mentre, il livello di soddisfazione del personale non di sezione è pari a 4,2 (si rileva quindiun leggero decremento rispetto all’anno precedente 4,3).L’Ufficio Handicap, per la prima volta, in seguito all’ottenuta certificazione ISO, ha realizzatol’analisi della soddisfazione del personale. Il grado di soddisfazione media espressaè 3,39 (la scala complessiva di riferimento va da 1 corrispondente a “molto insoddisfatto”a 5 “molto soddisfatto”).3RISORSE3.1 PERSONALE | IL PERSONALE AZIENDALE 179


¬ La tutela della salute dei lavoratoriIl decreto legislativo n. 81/08 vincola il datore di lavoro alla cura della salute e della sicurezzadei lavoratori. Gli strumenti con cui l’ASSB cura la salute e la sicurezza dei proprilavoratori sono vari.Per controllare il mantenimento del buon stato di salute dei dipendenti, di regola, ognidipendente viene sottoposto a visita medica periodica ogni due anni. Nell’anno <strong>2009</strong>sono stati visitati da parte del medico competente 406 lavoratori (su un totale di 1.032dipendenti in servizio nel corso dell’anno). In 291 casi si è trattato di visite ordinarie, 79sono state visite preventive e 36 visite straordinarie. Il grafico sottostante mostra picchidi minima e di massima del dato a confronto negli ultimi cinque anni, da collegare almeccanismo delle periodicità con cui vengono effettuate le visite e al numero di dipendentiaziendali, che aumenta di anno in anno.Grafico 139 _ Visite mediche in ASSB 2005-<strong>2009</strong>500400435330404422406n. totale visite medicheeffettuate nell’anno30020010002005200620072008<strong>2009</strong>3RISORSESempre in un’ottica di prevenzione, ASSB fornisce all’operatore una formazione/informazionespecifica in materia di sicurezza, soffermandosi in particolare su quei rischispecifici presenti nell’attività lavorativa di ciascun settore aziendale. Durante l’anno<strong>2009</strong> sono state organizzate dal Servizio di Prevenzione e Protezione 1.184 ore di formazionerelative alla prevenzione incendi, al pronto soccorso, al rischio specifico per coloroche lavorano molte ore al computer e all’informazione generale in materia di sicurezzasul posto di lavoro. Hanno partecipato a questi corsi complessivamente 202 personeoperanti in ASSB.Sempre con l’obiettivo di porre particolare attenzione alle misure che prevengano l’insorgeredi problemi alla salute o infortuni, vengono continuamente effettuati lavori dimanutenzione all’interno delle varie strutture, ai macchinari in uso ai lavoratori, agli impiantidi sicurezza, ecc.Il rischio per la salute dei lavoratori più presente all’interno delle attività lavorative inASSB è quello legato alla movimentazione degli ospiti/utenti. Per ridurre il rischio di180 LA TUTELA DELLA SALUTE DEI LAVORATORI | 3.1 PERSONALE


infortuni derivanti da movimentazione errata o eccessivamente gravosa, vengono messia disposizione degli operatori vari tipi di ausili (sollevatori, assi di trasferimento, cintureper il sollevamento degli utenti, letti ospedalieri).Il numero di infortuni per l’anno <strong>2009</strong> è stato di 55 ed è lievemente diminuito rispetto aiprecedenti due anni (59 nel 2008 e 58 nel 2007); è stato riscontrato, invece, un aumentodei giorni di assenza.Grafico 140 _ Infortuni 2005-<strong>2009</strong>: confronto numero complessivo di infortuni e giorni di assenza dal servizio120010008009481.061858941gg. assenza per infortunio60056140020057 56 58 5955n. casi infortunio02005200620072008<strong>2009</strong>Grazie alla formazione in merito agli ausili, nel <strong>2009</strong> vi è stato un calo degli infortuni damovimentazione, ma purtroppo un lieve aumento degli infortuni accidentali (da 21 del2008 a 24 del <strong>2009</strong>). Questo dato verrà monitorato durante l’anno 2010, cosi da potervalutare ogni singolo caso, pur non potendo intervenire con azioni preventive, in quantol’infortunio accidentale non permette di regola nessun tipo di previsione.3RISORSE3.1 PERSONALE | LA TUTELA DELLA SALUTE DEI LAVORATORI 181


3.2PARTNERSHIP E RISORSE¬ I partners aziendaliLa partnership per l’azienda è un elemento significativo e strategico per vari motivi:– è collegata al mandato sociale per cui è costituita. Il principio di sussidiarietà che chiededi intervenire li dove il cittadino o un territorio non riesce a risolvere le difficoltà;– è collegata al vantaggio competitivo che questo offre nella gestione dei servizi e nellaloro forza di contrastare l’insorgenza di problemi e nella maggior capacità di avere unospettro più ampio di possibili risposte di aiuto e sostegno;– è collegata alla capacità di costruire una rete di interventi integrata e non frammentata,capace di essere orientata allo stesso scopo;– è collegata alla capacità di costruire una cultura dei servizi che sappia proporre vicinanzaal cittadino e favorisca il superamento della diffidenza sempre maggiore alleistituzioni.Oltre al Comune e alla Provincia di Bolzano, l’ASSB ha individuato i propri partners chiavein: Terzo Settore, volontari, obiettori di coscienza, tirocinanti, fornitori, altri enti pubblici,sindacati.Il Terzo Settore in ASSBL’ASSB è incaricata dal Comune di Bolzano di gestire i servizi sociali sul territorio cittadino.Tale gestione avviene sia in forma diretta, con proprio personale, che mediante soggettiesterni. In questo contesto il ruolo del Terzo Settore e la necessità che l’esternalizzazionesia il risultato di una scelta consapevole e mirata alla crescita della qualità dei servizi allapersona, assumono estremo rilievo e importanza.L’esternalizzazione di servizi per l’ASSB è una scelta strategica, con rilevanti implicazionidi carattere gestionale, con obiettivi di economicità, efficienza, efficacia, innovazione,qualità, sostenibilità.Se in alcuni casi il processo di esternalizzazione è una scelta obbligata in quanto le permettedi ovviare alla carenza di alcune professionalità, l’ASSB ha ottenuto nel corso del<strong>2009</strong> dai servizi esternalizzati i seguenti ulteriori benefici:– un’offerta di servizi di buona qualità, in virtù di competenze specialistiche consolidateche garantiscono elevati standard nelle prestazioni;– l’attenuazione di logiche burocratiche e l’alleggerimento delle attività tipiche dellaPubblica Amministrazione con l’offerta di un servizio con maggiore flessibilità;– l’opportunità di concentrare attenzione e risorse su altre attività ritenute più strategiche(core business).3RISORSEUna delle scelte strategiche compiute dall’ASSB nell’ultimo triennio, al fine di garantirepiù stabilità al Terzo Settore e maggior qualità ai servizi, è stata quella di aumentare,quando possibile, la durata dei contratti per la gestione di servizi sociali. La durata mediadei contratti d’appalto in vigore al 31 dicembre <strong>2009</strong> relativi a servizi esternalizzati(servizi sociali, di ristorazione, pulizia, sanitari, lavanderia, ecc.) e affidati dall’ufficio appaltie patrimonio è di 51,8 mesi, pari a 4,3 anni.182 I PARTNERS AZIENDALI | 3.2 PARTNERSHIP E RISORSE


Nel corso del <strong>2009</strong> sono state inoltre compiute le seguenti attività ai fini di un miglioramentodel rapporto contrattuale con il Terzo Settore:– sono state analizzate e riviste le modalità di presentazione delle offerte tecniche daparte delle imprese partecipanti alle procedure di gara al fine di una semplificazionedell’iter procedimentale di valutazione delle stesse da parte della commissione tecnicadi valutazione. I tempi di gestione della fase di valutazione da parte della commissionetecnica si sono ridotti, in virtù del fatto che sono stati previsti nei capitolati di gara degliaccorgimenti che consentono alle imprese partecipanti di presentare offerte tecnicheadeguate alla esigenze della commissione di gara e del verbalizzante. Le imprese presentanopertanto un’offerta tecnica più mirata alle esigenze dell’amministrazione;– è stato introdotto l’impianto di un sistema per il miglioramento ed il perfezionamentodel controllo nell’attività svolta dal gestore presso le strutture aziendali in relazioneai servizi esternalizzati (sociali e non), al fine di garantire un puntuale adempimentodelle prestazioni contrattuali ed il raggiungimento del livello di qualità atteso;– è stato definito un protocollo per standardizzare e facilitare la verifica/valutazione deiprogetti di inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati ai sensi della L. 381/91 cheprevede una maggiore collaborazione con il Servizio di assistenza al posto di lavoro.L’affidamento di un servizio sociale ad un soggetto terzo avviene in forma diretta (tramiteconvenzione), oppure a seguito di procedura ad evidenza pubblica (tramite contratto),qualora vi siano più soggetti potenzialmente idonei. Di regola il servizio può essere affidatomediante convenzione solo qualora non trovi applicazione la normativa comunitariasugli appalti pubblici.Nel <strong>2009</strong> l’Azienda Servizi Sociali di Bolzano ha affidato 33 servizi sociali tramite convenzionee 19 servizi sociali tramite contratto in seguito ad un confronto concorrenzialemediante gara ad evidenza pubblica.Grafico 141 _ Numero servizi sociali affidati al Terzo Settore tramite convenzione o contratto 2005-<strong>2009</strong>353025201510241627162815263319 19n. convenzioni per la gestionedi servizi socialin. contratti per la gestione diservizi sociali3502005200620072008<strong>2009</strong>RISORSE3.2 PARTNERSHIP E RISORSE | I PARTNERS AZIENDALI 183


Tabella 142 _ Le organizzazioni non profit in ASSB e i servizi sociali a loro affidati – <strong>2009</strong>L’organizzazione Il servizio affidato Importoda convenzione/contrattoin EuroAssociazioneLA STRADA - DER WEGServizio di gestione di due comunitàalloggio riabilitative per persone conproblematiche di tossicodipendenza sulterritorio della città di Bolzano121.111,6801.01.08-31.12.09Gestione del progetto sperimentale“Backstreets – vie secondarie”.21.773,80 (IVA esente)01.01.09-15.06.0925.500,00 (IVA esente)01.07.09-31.12.09AssociazioneMANU - Il Laboratorio ApertoGestione progetto “Il Laboratorio Aperto.Un progetto sociale”31.000,00 (IVA esente)01.01.09-31.12.09AssociazioneA.S.Di - Centro AssistenzaSeparati-DivorziatiRealizzazione di percorsi di mediazionefamiliare30.000,00 (IVA esente)01.01.09-31.12.10Cooperativa sociale MENSA C.L.A.B.Servizio di mensa sociale in via Perathonerper la distribuzione di un massimo di55.000 pasti annui178.000,00 (IVA inclusa)01.01.09-31.12.09Associazione VOLONTARIUSGestione centro di emergenza per minoristranieri non accompagnati (M.S.N.A.)287.185,06 (IVA esente)01.01.09-31.12.09Svolgimento di attività a favore di personee gruppi che vivono la marginalità(Progetto Oltre La Strada)211.000,00 (IVA esente)01.01.08-31.12.<strong>2009</strong>Gestione del centro di emergenzafreddo per persone senza dimora disesso maschile nell’edificio di viaMacello 17 a Bolzano50.154,00 (IVA esente)16.11.08-31.03.0916.11.09-31.12.09Soc. Coop. <strong>Sociale</strong>RIVER EQUIPEGestione del villaggio Rom e gestionedi un servizio di accompagnamento sulterritorio cittadino.137.680,40 (IVA esclusa)01.01.09-31.12.093R.T.I Consorzio CONSIS /Associazione VOLONTARIUSGestione di un centro per profughipresso i locali della ex-caserma Gorio,via Macello 13, Bolzano964.244,63 (IVA esclusa)01.01.06-31.03.09R.T.I. VOLONTARIUS / RIVER EQUIPEGestione di un centro per profughipresso i locali della ex-caserma Gorio,via Macello 13, Bolzano902.606,40 (IVA esclusa)01.04.09-31.03.12RISORSE184 I PARTNERS AZIENDALI | 3.2 PARTNERSHIP E RISORSE


Associazione HANDSGestione di un laboratorio riabilitativoper persone con problemi di dipendenzada alcool e da farmaci e con difficoltà diinserimento lavorativo professionale220.000,00 (IVA esente)01.01.09-31.12.09Gestione di n. 1 comunità alloggioriabilitativa per persone con problemi dialcoldipendenza47.620,00 (IVA esente)01.01.09-31.12.09Associazione UILDM - Unione ItalianaLotta alla Distrofia MuscolareGestione di una comunità alloggio pergravi disabili fisici in via Dalmazia 62149.760,00 (IVA esente)01.01.09-31.12.09Associazione di volontariatoIL NOSTRO SPAZIOGestione di punti d’incontro per malatipsichici nella città di Bolzano141.282,00 (IVA esente)01.01.09-31.12.09A.T.A. / Arbeitsgemeinschaft fürBehinderteServizi di trasporto e accompagnamentodi persone con disabilità frequentanti iservizi sociali diurni135.000,00 (IVA esente)01.01.09-31.12.09Società San Vincenzo de’ PaoliGestione centro di accoglienza invernaleper persone senza dimora c/o casaConte F.J. Forni – via Renon 3182.082,00 (IVA esente)01.01.09-30.04.0901.10.09-31.12.09Gestione alloggi di II° livello per personesenza dimora c/o casa Conte F.J. Forni165.000,00 (IVA esente)01.01.09-31.12.09Gestione Centro di accoglienza per profughiin transito c/o casa Conte F.J. Forni206.000,00 (IVA esente)01.01.09-31.12.09Associazione DONNE NISSÀGestione dello sportello di consulenzasul lavoro privato di cura a domicilio72.562,0001.01.08-31.12.09Gestione e coordinamento di uno sportellodi accoglienza ed orientamento perdonne straniere (multizonale).92.999,50 (IVA esente)01.01.09-31.12.09Associazione LebenshilfeErogazione di prestazioni di assistenzadomiciliare nel territorio comunale diBolzano218.821,50 (IVA inclusa)01.04.09-31.12.09Organizzazione e gestione di duesoggiorni estivi fuori sede per utenti deigruppi occupazionali dell’Ufficio Servizia Persone in Situazione di Handicap eDisagio Psichico26.575,00 (IVA esente)05.08.09-21.08.09Cooperativa <strong>Sociale</strong> AGAPEErogazione di prestazioni di assistenzadomiciliare nel territorio comunale diBolzano267.583,50 (IVA inclusa)01.04.09-31.12.09Associazione C.I.R.S. - ComitatoItaliano per il Reinserimento <strong>Sociale</strong>Gestione di un centro di addestramentoal lavoro e di un laboratorio protetto perpersone con disagio psichico349.900,00 (IVA esente)01.01.09-31.12.09Associazione HAUS DERGESCHÜTZTEN WOHNUNGENGestione di una casa protetta per donneche subiscono violenza204.420,80 (IVA esente)01.01.09-31.12.093RISORSE3.2 PARTNERSHIP E RISORSE | I PARTNERS AZIENDALI 185


Consorzio CONSISServizio di assistenza infermieristica pressola casa di riposo Don Bosco e presso ilcentro di degenza Villa Europa7.328.400,00 (IVA esclusa)01.07.08-30.06.12Servizio riabilitativo presso la casa diriposo Don Bosco e presso il centro didegenza Villa Europa1.582.400,00 (IVA esclusa)01.07.08-30.06.12Servizio di assistenza infermieristicapresso le case di riposo Villa Armonia,Villa Serena e presso il centro di degenzaGrieserhof3.594.937,96 (IVA esclusa)01.06.07-31.05.11Servizio riabilitativo presso le case diriposo Villa Armonia, Villa Serena e pressoil centro di degenza Grieserhof964.067,34 (IVA esclusa)01.06.07-31.05.11Gestione di 2 comunità alloggio permalati psichici, via Mendola e vicolo Erbe913.770,00 (IVA esclusa)01.06.06-30.09.091.203.440,00 (IVA esclusa)01.10.09-30.09.13Fondazione ODARGestione di un Servizio di prima accoglienzae consulenza immigrati e di unOstello di prima accoglienza395.560,00 (IVA esente)01.01.09-31.12.09Svolgimento di un servizio di pre-scuola,doposcuola e accompagnamentoscolastico per i minori Sinti residenti alvillaggio di via Lungo Isarco Sinistro41.180,28 (IVA esente)01.01.09-15.06.0924.08.09-31.12.09Servizio di accoglienza per famigliestraniere in stato di emergenza e Serviziodi prima accoglienza per cittadiniextracomunitari lavoratori232.614,12 (IVA esente)01.01.09-31.12.09Gestione di quattro turni di soggiornimarini per anziani parzialmente e nonautosufficienti organizzati dall’ASSB –periodo estivo <strong>2009</strong>.275.433,72 (IVA esente)27.05.09-10.06.0911.06.09-25.06.0925.08.09-08.09.0909.09.09-23.09.09R.T.I. Fondazione CARITASDIOCESI Bolzano Bressanone /Fondazione ODARGestione della casa d’ospitalità e delCentro Crisi in viale Trento 11, Bolzano1.011.480,36 (IVA esclusa)01.01.06-31.03.091.384.344,00 (IVA esclusa)01.04.09-31.03.13Fondazione CARITAS-Diocesi diBolzano-BressanoneGestione di una casa d’ospitalitàfemminile a Bolzano1.065.060,8201.01.06-31.03.091.364.000,00 (IVA esclusa)01.04.09-31.03.13R.T.I. Fondazione ODAR / FondazioneCARITAS DIOCESI Bolzano Bressanone eSocietà cooperativa FARSI PROSSIMOServizio di gestione di un centro diurno edi consulenza per persone senza dimoraa Bolzano812.768,88 (IVA esclusa)01.01.07-31.12.10Gestione della struttura di bassa sogliaper tossicodipendenti a Bolzano1.302.564,00 (IVA esclusa)01.01.2007-31.12.2010Istituto Comprensivo“Bolzano - Europa”Gestione progetto “Misure di inclusionee attività per lo sviluppo di una comunitàscolastica e di quartiere interculturalenel quartiere Europa-Novacella”5.000,00 (IVA esente)01.01.09-31.12.093CARITASDiocesi di Bolzano-BressanoneServizio di assistenza spirituale e religiosanei servizi residenziali per anziani13.500,00 (IVA esente)30.03.04-29.03.0978.000,00 (IVA esente)30.03.09-29.03.14Associazione GEAGestione del centro antiviolenza e diuna casa delle donne1.610.388,00 (IVA inclusa)01.01.09-31.12.12RISORSE186 I PARTNERS AZIENDALI | 3.2 PARTNERSHIP E RISORSE


Cooperativa Casa Bimbo TagesmutterGestione di una microstruttura pressoil quartiere Oltrisarco-Aslago538.099,2001.11.07 - 31.10.2010Cooperativa <strong>Sociale</strong> IL FAGGIO Servizio di educativa domiciliare 416.312,64 (IVA esclusa)01.01.09 - 31.12.11Cooperativa sociale IL GERMOGLIOCollaborazione e accompagnamentonella gestione del servizio “SpazioNeutro”24.991,29 (IVA esente)01.01.09-31.12.09Associazione JUGENDZENTRUMPAPPERLAPAPPGestione di un progetto di prevenzionegiovanile sul consumo dell’alcool “AHA – Alternative Happy Hour”Gestione di un progetto di prevenzionegiovanile sulle seconde generazionidi migranti a Bolzano denominato“Interkult”12.000,00 (IVA esente)01.01.09-31.12.0930.000,00 (IVA esente)01.01.09-31.12.09Cooperativa Euro & Promos GroupServizio di pulizia presso le case diriposo Villa Armonia e Villa Serena ed ilcentro di assistenza diurno Premstaller,la casa di riposo Don Bosco ed il centrodi degenza Villa Europa4.769.518,06 (IVA esclusa)01.06.08 - 31.05.2011Cooperativa socialeIl Ponte - Die BrückeServizio di pulizia presso le strutturedi via Renon 31, via Mendola 121 evicolo Erbe 1021.687,17 (IVA esclusa)01.01.08-28.02.09Cooperativa Service NoncelloServizio di pulizia presso il centro didegenza GrieserhofAffidamento del servizio di pulizia pressole sedi amministrative dell’AziendaServizi Sociali di Bolzano124.500,00 (IVA esclusa)01.06.08-31.08.0924.849,99 (IVA esclusa)01.09.09-30.11.09139.493,80 (IVA esclusa)01.03.09-28.02.10Cooperativa <strong>Sociale</strong> MEBO Coop.Servizio di pulizia presso il centro didegenza Grieserhof71.192,56 (IVA esclusa)01.12.09-31.07.10Nota: I contratti relativi all’affidamento di servizi di pulizia sono considerati servizi sociali in quanto contengonola disposizione della clausola sociale, cioè prevedono l’inserimento di personale svantaggiato perl’espletamento del servizio stesso presso le strutture aziendali (Vedi tabella 145: Numero persone svantaggiatein inserimento lavorativo presso le cooperative sociali convenzionate con ASSB – <strong>2009</strong>)Ciò che preme sottolineare, è che dal 2001 l’ASSB non ha mai affidato o aggiudicatoun servizio sociale tramite il criterio dell’aggiudicazione al prezzo più basso. Il criteriodi aggiudicazione è sempre stato quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa,che considera la qualità del servizio, oltre che il prezzo offerto. Da anni ormai il prezzoofferto non incide sulla valutazione finale delle offerte più del 50%. Le organizzazioniche si propongono per la gestione di un servizio sociale devono quindi formulare unprogetto in cui siano esplicitate le modalità di gestione del servizio, la qualità garantita,le risorse umane e le attrezzature necessarie. Tali progetti vengono sempre valutati dacommissioni di esperti (interni ed esterni all’ASSB) del settore al fine della selezione delprogetto sociale migliore.3RISORSE3.2 PARTNERSHIP E RISORSE | I PARTNERS AZIENDALI 187


Il personale dipendente da Terzi che opera nei servizi sociali dell’ASSBCome in precedenza ribadito l’ASSB non gestisce tutti i servizi in forma diretta con personaleproprio, ma ne esternalizza alcuni ad organizzazioni terze. Il personale che operaper queste organizzazioni lavora a diretto contatto con l’utente e per questo motivo rivesteper ASSB pari importanza rispetto al proprio personale.Anche nei servizi esternalizzati, molti operatori lavorano part-time o comunque con unorario settimanale ridotto. Per poter operare un equo confronto, si è applicato lo stessocriterio applicato al personale dipendente dell’ASSB, ossia si è fatto riferimento alle unitàdi personale equivalente a tempo pieno (38 ore settimanali). A tutto il 31.12.<strong>2009</strong> neiservizi affidati o aggiudicati a terzi operavano quindi 258,8 operatori equivalenti effettivamentein servizio: il rapporto tra operatori dipendenti da terzi e personale aziendaleera di 3,3:10 (3,1:10 nel 2008; 2,8:10 nel 2007).Grafico 143 _ Personale (equivalente a 38 h) dipendente da terzi in strutture ASSB – 2005-<strong>2009</strong>300200195,2200,8207,1234,9258,810002005200620072008<strong>2009</strong>Complessivamente il personale dipendente da terzi costituisce il 25,1% sul totale delpersonale che opera in ASSB.Nelle case di riposo il personale infermieristico professionale e fisioterapico dipendenteda cooperative sociali, è pari al 32,3% del totale degli operatori dipendenti da terzi(258,8). Le strutture di accoglienza abitativa per immigrati, per persone e famiglie senzadimora e i servizi per persone in emarginazione sociale sono stati affidati nella loro totalitàa gestori esterni.3RISORSE188 I PARTNERS AZIENDALI | 3.2 PARTNERSHIP E RISORSE


Grafico 144 _ Personale dipendente da terzi (*) per profilo professionale – <strong>2009</strong>25%1,0%2,0%0,9%1,3%5,9%13,9%75% Personale dipendente ASSB1,0% Operatori amministrativi2,0% Personale pasti a domicilioe mense0,9% Personale cucina ecasa di riposo1,3% Fisioterapisti5,9% Infermieri professionali75%13,9% Operatori sociali* personale escluso: Il grafico riporta il solo personale con profilo professionale prevalentemente sociale: èescluso il personale ausiliario come personale di pulizia, lavanderia, manutenzione. Sono esclusi anche collaborazionioccasionali e limitate nel tempo.È interessante evidenziare come il personale puramente amministrativo impiegato neiservizi esternalizzati risulta in numero esiguo (1,0%). Questo perchè in taluni casi la flessibilitàdelle organizzazioni permette loro l’impiego parziale di personale sociale ancheper l’espletamento di funzioni amministrative, ma soprattutto perchè quasi tutte le funzioniamministrative vengono svolte dalla struttura centrale, a cui l’organizzazione chegestisce il servizio fa capo. Questo lavoro di supporto viene peraltro rendicontato ai finifinanziari – di regola forfetariamente nella misura del 10% circa e quindi in percentualinon inferiori a quelle gestite direttamente da ASSB – ma non come carichi di lavoro, ossianon come numero di persone che vi sono dedicate.Nell’impiego di risorse esterne all’ASSB ai fini della gestione o dell’integrazione di serviziaziendali, vanno considerati alcuni aspetti connessi all’impossibilità di entrare nelmerito del potere organizzativo e dispositivo del soggetto gestore. Si pensi, ad esempio,all’impossibilità di richiedere requisiti in ordine ai profili professionali (ove non espressamenterichiesti per legge) o al requisito formale dell’attestato di bilinguismoNel <strong>2009</strong> l’ASSB ha gestito varie tipologie di servizi attraverso cooperative di tipo “B”:servizi di portierato presso alcune case di riposo, servizi di manutenzione delle aree verdidi alcune strutture aziendali, servizi di pulizia, gestione dei bar delle case di riposo, fornituradi toner (v. tabella sottostante). I lavoratori svantaggiati sono talvolta invalidi civili(il 34,3% sul totale delle persone in inserimento lavorativo rilevate), talvolta personecon problemi di dipendenza (il 33,3% dei casi rilevati), altre volte con problemi psichici(32,4% sul totale dei casi rilevati). Complessivamente il monte ore fornito da lavoratorisvantaggiati in servizi aziendali è stato di circa 26.163,2 ore offerte all’ASSB tramite 6cooperative di tipo B e una cooperativa per azioni, corrispondenti a poco più di centopersone svantaggiate in inserimento lavorativo.3RISORSE3.2 PARTNERSHIP E RISORSE | I PARTNERS AZIENDALI 189


Tabella 145 _ Numero persone svantaggiate in inserimento lavorativo presso le cooperative socialiconvenzionate con ASSB – <strong>2009</strong>Cooperativa socialedi tipo BAQUARIUSServizio svoltoper ASSB nel <strong>2009</strong>a) Servizio di portierato presso le Casedi Riposo Villa Armonia, Villa Serena eGrieserhofb) Gestione bar di quattro struttureresidenziali per anzianic) Manutenzione aree verdi pressoCase di Riposo, asili nido, distrettid) Gestione mensa Casa di RiposoVilla Serenae) Gestione mensa laboratorio protettoServizio Handicap e sala da pranzoCasa di Riposo Don Boscof) Servizio di portierato Case di RiposoVilla Europa e Don Bosco (in subappaltoda Euro&Promos)N. persone ininserimentolavorativopresso lacooperativaMonteore annuofornito dalavoratorisvantaggiatiin serviziaziendali nel<strong>2009</strong>29 12.261,0SERVICE NONCELLOServizio di pulizia presso il Centro diDegenza Grieserhof3 950,0IL PONTE / DIE BRÜCKEALBATROSServizio di pulizia nei locali in via Renon(sede SIS), in via Mendola (progetto Druso 2)e presso alcune strutture handicapPulizia quotidiana e periodica presso alcuniasili nido3 96,031 1.490,0WIEDESFornitura di toner e cartucce rigenerate perle stampanti e i fax dell’ASSB3 128,0EURO & PROMOS*MEBO COOPServizio di pulizia presso le strutture residenzialiper anziani, strutture handicap edalcuni asili nidoServizio di pulizia presso la struttura divia Milano 13129 10.772,27 466,0TOTALE 105 26.163,23* la cooperativa Euro & Promos non è una cooperativa sociale di tipo B, ma ha assunto comunque personalesvantaggiato e l’ha impiegato presso le strutture di ASSB.RISORSE190 I PARTNERS AZIENDALI | 3.2 PARTNERSHIP E RISORSE


Altri partners dell’AziendaComune e ProvinciaL’ASSB è un ente che gestisce servizi su mandato del Comune e della Provincia e con questeistituzioni intrattiene due tipologie di rapporto.Una, più orientata al controllo che questi enti esercitano nei confronti di ASSB (controllisulle prestazioni, sugli obiettivi, sui finanziamenti e sulla qualità dei servizi); l’altra piùorientata alla co-progettazione, alla consultazione, alla co-gestione di iniziative e progettualitàdi servizi e di attività.Dirigenti e personale ASSB durante il <strong>2009</strong> ha partecipato a oltre 50 gruppi di lavoro indettida Comune, Provincia ed enti partners; questi hanno spaziato tra tematiche amministrative,sociali, di studio e hanno fatto emergere come Bolzano, per la sua complessità,è sempre chiamata a dare un contributo sulle difficili questioni sociali e sui cambiamentidella società a cui i servizi sono chiamati a dare delle risposte.Le Comunità comprensorialiNel <strong>2009</strong> si è intensificato il raccordo con le altre Comunità Comprensoriali dell’Alto Adigee i loro direttori. In molte occasioni i direttori dei Servizi Sociali si sono trovati a discuteredi programmazione, di pianificazione e di innovazione dei servizi.Accanto a questi incontri ci sono stati dei gruppi tecnici che si sono incontrati regolarmenteper discutere di contabilità, personale e di sistemi informatici.Gli incontri hanno favorito delle riflessioni sui rapporti con i Comuni e con la Provincia,e sul cambiamento del sistema del welfare che la normativa provinciale sulla non autosufficienzaha determinato.Con la Comunità Comprensoriale Salto Sciliar sono emerse alcune difficoltà in tema diprogrammazione di servizi sociali che essa gestisce sul territorio di Bolzano, perchè taliservizi – pur rispondendo per il 70 % ad utenti di Bolzano - viene considerata una strutturaa parte nella pianificazione sulla Città.Azienda Sanitaria – Comprensorio di BolzanoDurante il <strong>2009</strong> ci sono stati vari incontri con i settori specialistici dell’ASBZ, che hannoportato alla firma di protocolli d’intesa, alla co-progettazione di servizi e al confronto sutematiche particolari.I rapporti con CSM e con il Servizio psicologico hanno portato ad un percorso di analisie studio delle collaborazioni sulla Città che ha coinvolto i distretti e l’ufficio handicapdi ASSB, determinando l’avvio del lavoro con utenti che non erano mai stati seguiti daiservizi sociali, pur avendone necessità e con utenti che vivono in case IPES e richiedonoun sostegno per l’autonomia abitativa.ScuolaCon la scuola sono stati effettuati una serie di progetti ed incontri di confronto sullasituazione dei casi sociali e dei rapporti con gli alunni. Nel corso dell’anno <strong>2009</strong> i distrettisociali hanno verificato la possibilità di firmare protocolli di intesa simili su tutta la cittàe con ogni scuola dell’obbligo. Inoltre si è attivato un lavoro di collaborazione anche conle Forze dell’Ordine e il Tribunale per i Minorenni per analizzare la situazione di drop oute avere una migliore regia del fenomeno per sviluppare interventi di rete.3RISORSE3.2 PARTNERSHIP E RISORSE | I PARTNERS AZIENDALI 191


I SindacatiAnche nel corso del <strong>2009</strong> sono proseguiti gli incontri periodici con le OrganizzazioniSindacali in base a quanto previsto dal vigente protocollo sulle relazioni sindacali. Gliincontri sono stati in tutto 9. Ad essi si sono poi aggiunti altri incontri più specifici peraffrontare problematiche particolari di singoli uffici o servizi.Nel corso dell’anno sono stati sottoscritti alcuni importanti accordi decentrati. In particolaredopo trattative durate diverso tempo si è arrivati alla sottoscrizione dell’accordodecentrato per gli orari del personale assistenziale delle strutture residenziali per anziani,prima esclusivamente per Don Bosco e Villa Europa e poi successivamente estesoanche alle altre strutture. Tale accordo ha permesso di uniformare gli orari di questi servizinel rispetto delle disposizioni previste dai contratti e dalla normativa comunitaria.L’omogeneità degli orari e della turnistica costituiscono inoltre il presupposto per l’introduzionenelle case di riposo del sistema automatizzato di rilevazione presenze,che verràattivato nel corso del 2010.Sempre nel corso del <strong>2009</strong> è stato sottoscritto l’accordo decentrato per nuovi orari delpersonale educativo/assistenziale degli asili nido. Tali nuovi orari sono stati introdottial fine di riconoscere al personale all’interno dell’orario di servizio i tempi di vestizionedegli abiti da lavoro.Sono iniziate inoltre le trattative per l’introduzione in alcune strutture del servizio handicapdi orari di lavoro con un minimo di flessibilità, nel rispetto del servizio da garantireagli utenti ed al fine di migliorare e razionalizzare i tempi di lavoro del personale.Durante gli incontri periodici sono stati trattati diversi temi tra i quali la crisi economica,che ha investito anche il settore sociale, ed ha determinato la necessità di porre particolareattenzione alla situazione dei finanziamenti a fronte delle previsioni di spesa. Ciòha portato l’Azienda ad assumere alcune decisioni importanti riguardo alla riduzionedelle prestazioni in alcuni servizi. Un altro argomento trattato nel corso del <strong>2009</strong> è statoil tema molto discusso dell’accreditamento, in particolare per il servizio di assistenzadomiciliare, per il quale l’azienda deve ancora operare alcune scelte.Infine un altro argomento molto discusso è stato quello della modifica dell’attuale sistemapremiante, che dovrebbe condurre nel corso del 2010 alla sottoscrizione di un nuovo accordodecentrato in materia di aumenti individuali di stipendio.Nel corso del <strong>2009</strong> l’ASSB per la prima volta ha preso parte, in quanto rientrante, pernumero di dipendenti, tra i maggiori enti della provincia, alle trattative sul contratto dicomparto, che si sono svolte per tutto l’anno con diversi incontri e che ancora devonoessere ultimate.3RISORSE192 I PARTNERS AZIENDALI | 3.2 PARTNERSHIP E RISORSE


¬ Le relazioni con i cittadini/utentiL’informazione alla comunitàL’anno <strong>2009</strong> è stato per ASSB un anno molto ricco di attività di comunicazione esterna,grazie alla collaborazione di una giornalista professionista. Oltre all’attività di comunicazionecon i media, la giornalista ha curato una rassegna stampa dell’ASSB, raccogliendoe selezionando articoli dalla carta stampata locale: Dolomiten, Tageszeitung, Alto Adige,Corriere dell’Alto Adige, FF, Segno. Gli articoli raccolti riguardano principalmente i serviziofferti dall’ASSB e riprendono spesso i comunicati stampa diffusi dall’ASSB stessa (n. 53comunicati inviati ai media nel corso dell’anno), trattando tematiche sociali rilevanti sulpiano socio-politico.L’evento maggiore nel <strong>2009</strong> è stato senz’altro la promozione del Decennale di ASSB festeggiatoil 16 maggio <strong>2009</strong> con stand informativi in piazza Walther sui servizi offerti daASSB, ma anche eventi come il Convegno ANSDIPP sulla qualità dei servizi nelle case diriposo: “I servizi sociali incentrati sulla persona” (19 marzo <strong>2009</strong>), la 16° Giornata Mondialedell’Alzheimer (19 e 21 settembre), la Giornata Mondiale della Salute Mentale (10ottobre <strong>2009</strong>), e altri eventi minori che prevedevano la partecipazione attiva di ASSB.Nel dettaglio, la rassegna stampa raccolta nel <strong>2009</strong> comprende circa 165 articoli cheriguardano direttamente l’ASSB. Gli articoli hanno trattato principalmente le seguentitematiche:– servizi, progetti e iniziative a favore di anziani (qualità dei servizi nelle strutture residenziali,soggiorni marini);– iniziative di sensibilizzazione e progetto rete antiviolenza (in collaborazione con ilComune di Bolzano, GEA, Donne Nissà e La Strada) per contrastare il fenomeno dellaviolenza contro le donne;– progetti di sostegno per genitori (rassegna cinematografica IPOD-Generation);– asili nidi e microstrutture – posti in aumento; apertura nuovo asilo nido “Il Quadrifoglio”in via Claudio Augusta (zona “Rosenbach”);– progetti di prevenzione del disagio minorile (prevenzione bullismo con il progettoBullid og);– protocolli operativi di collaborazione tra ASSB e, rispettivamente, Centro di SaluteMentale/Servizio Psicologico e Ser.D nei delicati ambiti della socio-psichiatria e delledipendenze;– promozione dell’Istituto dell’affido familiare (“Troccolo” cerca famiglia);– eventi organizzati dai gruppi occupazionali e laboratori protetti e produttivi del ServizioHandicap (inaugurata anche la nuova bottega di prodotti artigianali “Il Ventaglio”in via dei Vanga 33).Sempre su input da parte della giornalista e attraverso i comunicati stampa, sono statifatti regolarmente servizi radio e tv su: RAI 3, VB33, TCA, RTTR, NBC, GRÜNE WELLE,SÜDTIROL1.3RISORSE3.2 PARTNERSHIP E RISORSE | LE RELAZIONI CON I CITTADINI/UTENTI 193


Grafico 146 _ La comunicazione e il rapporto con i media (comunicati stampa e n. copie bilancio socialedistribuite) 2005-<strong>2009</strong>800700700650n. copie bilancio sociale distribuite600550500400300300300200100413652 47 53comunicati stampa inviatiai media02005200620072008<strong>2009</strong>La comunicazione via InternetL’ASSB vanta un sito internet (www.aziendasociale.bz.it) certificato in conformità alledisposizioni contenute all’art. 53 del “Codice dell’amministrazione digitale”, codice chedispone in via generale l’obbligo in capo alle pubbliche amministrazioni centrali di realizzaresiti istituzionali su reti telematiche che rispettino i principi di usabilità, reperibilità,accessibilità anche da parte delle persone disabili. Il sito è semplice, guida il cittadinoalla ricerca del servizio di suo interesse e dà la possibilità di ricevere on-line diverse informazionio di poter disporre delle pubblicazioni informative dell’ente (ivi comprese leCarte dei servizi e le Carte della qualità dei servizi).Spesso però, per trattare una tematica così delicata come quella dei servizi sociali, lepersone preferiscono acquisire le informazioni in forma diretta con colloqui personali.Per questo all’interno di ciascun distretto è operativo il servizio di prima accoglienza,presso cui i potenziali utenti si rivolgono per informazioni varie e vengono inviati agliuffici competenti.Gli accessi al sito di ASSB nel corso dell’anno <strong>2009</strong> sono stati 95.096 (+7,5% rispetto al2008) con una media di 261 visite al giorno. Si tratta di visite “pulite”, senza contare glispiders, ossia i robot dei motori di ricerca che girano per indicizzare le pagine. I più importantipunti di accesso al sito ASSB sono rappresentati dal motore di ricerca Google®e dal sito del Comune di Bolzano. Le pagine più visitate sono, oltre alla homepage, lapagina dei bandi di gara dell’Ufficio Appalti e della ricerca di lavoro presso l’ASSB (per ilsettore amministrativo) e degli asili nido (per il settore sociale).3RISORSE194 LE RELAZIONI CON I CITTADINI/UTENTI | 3.2 PARTNERSHIP E RISORSE


Grafico 147 _ Visitatori del sito internet 2005-<strong>2009</strong>10000084.08688.42288.47295.096n. visitatori7500070.594500002500002005200620072008<strong>2009</strong>L’informazione agli utentiL’ASSB ha firmato il 21 maggio <strong>2009</strong> un protocollo d’intesa con il Comune di Bolzanoe l’Associazione dei Consumatori Altroconsumo circa la realizzazione delle Carte dellaQualità dei Servizi, in conformità a quanto definito dalle nuove disposizioni normativederivanti dalla legge finanziaria 2008. L’anno <strong>2009</strong> è stato poi caratterizzato dalla revisionedelle carte dei servizi esistenti. Attualmente sono in elaborazione la Carta dei servizidell’Ufficio Handicap e Disagio Psichico, quella del Servizio di Assistenza Domiciliare(SAD) e quella della Ripartizione Case di Riposo. In previsione tutte le altre.La soddisfazione degli utenti/familiariI sistemi di gestione della qualità secondo la norma ISO attribuiscono un’importanzaprimaria alla rilevazione della soddisfazione degli utenti dei servizi. L’ASSB, sposandopienamente tale principio, ha dato luogo anche per l’anno <strong>2009</strong> alla consueta rilevazionecon i seguenti risultati.La soddisfazione dei familiari degli utenti delle case di riposo rilevata nel 93% del campione,così come quella dei residenti (95% del campione) rappresentano valori di assolutaeccellenza.Per quanto riguarda l’Ufficio Servizi alla Famiglia e nello specifico gli Asili Nido, l’analisidei dati mostra un grado di soddisfazione complessivo elevato rispetto al nido frequentatodal proprio figlio ed evidenzia anche un sostanziale mantenimento del grado disoddisfazione sia per il tempo normale che per quello prolungato. Il leggero ma costantecalo evidenziato nel corso degli anni trascorsi sembra essere arrivato al livello minimomostrando, ora, una leggera ripresa (8,9 anno <strong>2009</strong>, 8,7 anno 2008, 8,9 anno 2007, 9,0anno 2006 rispetto all’orario “normale” su una scala che varia da 1=per nulla soddisfattoa 10= molto soddisfatto e 8,3 per il tempo “prolungato”).L’Ufficio Handicap, per la prima volta in seguito all’ottenuta certificazione ISO, ha realizzatol’analisi della soddisfazione interna degli utenti. I risultati ottenuti sono statipositivi. Il grado di soddisfazione medio espresso dai frequentanti e/o dai familiari degliutenti delle strutture diurne è stato di 3,18 (la scala complessiva di riferimento va da1 corrispondente a “molto insoddisfatto” a 4 “molto soddisfatto”), mentre il grado disoddisfazione medio espresso dagli utenti/familiari di utenti frequentanti le struttureabitative ha raggiunto il punteggio di 2,59.3RISORSE3.2 PARTNERSHIP E RISORSE | LE RELAZIONI CON I CITTADINI/UTENTI 195


¬ L’impatto ambientale a livello localeNel <strong>2009</strong> l’ASSB gestiva 81 strutture, di cui 54 in uso proprio e 27 messe a disposizionedirettamente dal gestore in rapporto di convenzione/appalto: alcune di esse sono destinatead uffici, altre sono, invece, strutture residenziali o diurne, in cui sono ospitatiutenti di diverse tipologie. La gestione di queste strutture e delle attrezzature in esseutilizzate ha per le loro dimensioni e per il numero di persone che vi risiede o vi opera, unrilevante impatto sull’ambiente che le circonda.Il 94% delle strutture in dotazione all’ASSB sono riscaldate a metano (49 caldaie), tre caldaiesono alimentate a gasolio e una a butano. Per contenere l’impatto ambientale, l’AS-SB si sta adoperando per trasformare le due caldaie a gasolio in metano e sta valutandola fattibilità dell’installazione, presso le strutture aziendali munite delle caratteristicheidonee, di impianti fotovoltaici, di pannelli solari e di impianti eolici per la produzione dienergia solare. Dato che il fabbisogno energetico delle case di riposo risulta elevato, lostudio in questione risulta complesso, in quanto l’utilizzo di uno solo di questi impiantinon è sufficiente a coprire il fabbisogno energetico delle strutture stesse e garantire laproduzione dell’energia necessaria per il raggiungimento di una completa autonomia.Purtroppo anche l’ASSB, pur cercando di ottimizzare gli spostamenti viaggiando in piùpersone sui mezzi di servizio, contribuisce all’inquinamento atmosferico da gas di scarico.Nel proprio parco auto degli automezzi a disposizione l’ASSB cerca – compatibilmentecon la disponibilità economica – di avere auto a basso impatto ambientale e nel<strong>2009</strong> su 37 automezzi 5 erano di categoria Euro inferiore a 2. Coscienti che la PubblicaAmministrazione in primis, ha il dovere di partecipare attivamente alla riduzione dell’inquinamentoatmosferico, l’ASSB ha deciso che le proprie vetture dovranno, se disponibilisul mercato, essere a metano o con l’opzione metano/benzina, per ridurre il più possibileil loro impatto ambientale. Di tale tipo ne è già stata acquistata una.Relativamente al consumo di carta, purtroppo ancora rilevante, nonostante la tendenzaalla digitalizzazione, l’ASSB ha dato indicazioni chiare al proprio personale: la carta vautilizzata sia sul fronte che sul retro, i documenti inviati via mail non vanno stampati,ma quando possibile, vanno letti solo a video, stampe di prova vanno evitate, ecc. Oltre aquesto, in ASSB è incentivato l’uso di carta di tipo riciclato. Nel <strong>2009</strong> l’ASSB ha acquistato3.653 risme di carta da 500 fogli ciascuna, di cui il 30,5% era di tipo riciclato. Va comunquesottolineato, che il consumo di carta in ASSB è sceso negli ultimi tre anni del 36,4%,come si potrà vedere nel grafico sottostante.3In relazione alla fornitura della cancelleria, viene effettuata annualmente apposita convenzionecon la cooperativa sociale Wiedes per la fornitura di toner e cartucce rigenerateper stampanti e fax dell’azienda.RISORSE196 L’IMPATTO AMBIENTALE A LIVELLO LOCALE | 3.2 PARTNERSHIP E RISORSE


Grafico 148 _ Consumo di carta in ASSB risme di carta acquistate 2006-<strong>2009</strong>700060005.7005.74350004.54440003.653risme di carta acquistate(da 500 fogli ciascuna)3000200010000200620072008<strong>2009</strong>Per ridurre l’impatto ambientale delle proprie strutture, l’ASSB pone grande attenzionealla gestione dei rifiuti. Presso tutte le cucine l’umido è già raccolto in modo differenziato,così come da sempre i rifiuti potenzialmente infetti vengono raccolti e smaltiti inmodo differenziato ed a norma di legge. Nei contratti d’appalto con fornitori di servizi (es.servizi di pulizia) è sempre imposta ai fornitori la pratica della raccolta differenziata.¬ La gestione delle infrastruttureASSB nell’anno <strong>2009</strong> ha avuto a disposizione per i propri servizi, 52 immobili:– 1 di proprietà aziendale (struttura di via Garibaldi)– 30 in concessione dal Comune di Bolzano– 9 in concessione dalla Provincia Autonoma di Bolzano– 9 in locazione in forza di contratti di diritto privato– 3 in uso dall’Azienda Sanitaria dell’Alto AdigePer 40 di questi immobili – tutti quelli di proprietà propria, comunale e provinciale –l’ASSB deve garantire anche la manutenzione straordinaria che evidentemente risulta, inconsiderazione della grandezza e della eterogeneità degli edifici, assai gravosa (si pensisolo alle case di riposo!).La manutenzione ordinaria è sempre di competenza di ASSB che la delega ad organizzazioniterze, solo allorquando vengono esternalizzati servizi sociali comprensivi dellagestione di immobili.3Nel corso del <strong>2009</strong> l’ASSB ha disposto l’effettuazione di ben 727 interventi di manutenzioneordinaria, affidati a varie imprese specializzate.Altri interventi di manutenzione di lieve entità vengono peraltro effettuati anche da personaletecnico interno all’ASSB, alle dirette dipendenze delle strutture residenziali.RISORSE3.2 PARTNERSHIP E RISORSE | LA GESTIONE DELLE INFRASTRUTTURE 197


Con decorrenza 1 giugno 2008 gli interventi di manutenzione ordinaria presso la casa diriposo Don Bosco e presso il centro di degenza Villa Europa rientrano invece in un contrattoglobal service manutentivo per entrambe le strutture.Nel <strong>2009</strong> il costo per la manutenzione ordinaria è risultato di 1.008.414,00 euro, mentreper la manutenzione straordinaria sono stati spesi 196.143,85 euro. In tema di manutenzioneordinaria, sono le strutture residenziali per anziani quelle che più incidono finanziariamente.Per quanto concerne, invece, la manutenzione straordinaria, ciò che nel<strong>2009</strong> ha maggiormente influito sotto il profilo dei costi è stato il completamento dellaristrutturazione dei locali di vicolo Gumer ad uso dell’Ufficio Servizi alla famiglia.Nell’ultimo triennio l’incidenza del costo della manutenzione ordinaria è peraltro diminuitadel 4,4%.È in fase di studio l’impianto di un sistema informatizzato per la gestione degli interventidi manutenzione su immobili al fine di rendere il più efficiente possibile la gestione delrapporto con il fornitore, velocizzare gli interventi stessi e ottimizzare il rapporto con lestrutture aziendali, garantendo un adeguato flusso informativo.Grafico 149 _ Costo di manutenzione ordinaria e straordinaria in ASSB nell’ultimo quadrienni 2006-<strong>2009</strong>12000001.055.0001.133.6071.008.414costo manutenzione ordinaria1000000800000796.000778.000600000473.756400000196.144costo manutenzione straordinaria200000182.0000200620072008<strong>2009</strong>3RISORSE198 LA GESTIONE DELLE INFRASTRUTTURE | 3.2 PARTNERSHIP E RISORSE


¬ La prevenzione e la gestione dei rischiLa tutela assicurativaLa necessità di una tutela assicurativa da parte dell’ASSB deriva dal fatto che, nello svolgimentodei propri compiti istituzionali, essa è esposta ad una molteplicità di potenzialisituazioni di rischio e ad una consequenziale responsabilità per eventi dannosi.Difatti, non si può non considerare il fatto che l’utenza dei servizi sociali sia, nella maggiorparte dei casi, particolarmente delicata. Si pensi alla persona anziana nelle case diriposo, alla persona affetta da handicap o in situazione di disagio psichico o, ancora, alminore inserito negli asili nido o in comunità alloggio.Ebbene, con riguardo a tale tipologia di utenza, risulta notevole l’esposizione a rischi,sia per le stesse persone seguite dai servizi, sia per il personale, soprattutto impiegatonell’assistenza diretta.Proprio per fronteggiare tali situazioni e per prevenire il verificarsi di danni particolarmentegravi, l’ASSB ha ritenuto, quindi, opportuno tutelarsi attraverso la stipula di adeguaticontratti di assicurazione.Ovviamente, va considerato il fatto che la stipula di parte dei contratti assicurativi aziendaliè imposta dalla stessa legge (come nel caso della copertura dei rischi derivante dallacircolazione stradale, la cd. polizza RCA oppure quella obbligatoria contro gli infortunisul lavoro con l’INAIL).In questi casi, il rischio viene infatti già scongiurato dallo stesso legislatore, che imponeproprio uno specifico obbligo di prevenzione e tutela.Invece, alcuni contratti assicurativi vengono stipulati per una scelta discrezionale dell’AS-SB a copertura, appunto, di situazioni di rischio potenzialmente elevate e che potrebberocomportare gravi ripercussioni a carico dell’ente medesimo.Di seguito un riepilogo delle quattro polizze assicurative più significative e dei relativisinistri denunciati nel periodo temporale 2005/<strong>2009</strong>.Grafico 150 _ Numero sinistri denunciati per tipologia di polizza 2005-<strong>2009</strong>35302832302522n. denunce polizza rc generale2015191611n. denunce polizza infortuni310507 7764200542006520078720081085<strong>2009</strong>n. denunce polizza furto/incendio/edp strutture aziendalin. denunce polizza furto/incendio/edp veicoli aziendaliRISORSE3.2 PARTNERSHIP E RISORSE | LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEI RISCHI 199


Confrontando i dati riportati nel grafico – preso in esame l’andamento dei sinistri nell’ultimoquadriennio 2005-<strong>2009</strong> – emerge con una certa evidenza come le denunce riguardinoin massima parte sinistri da RC Terzi e da infortunio.Per quanto concerne, invece, le altre polizze, si può affermare come l’incidenza dei sinistri,pur in graduale aumento – sia comunque limitata e rientri comunque nella mediastatistica prevedibile per un’azienda di notevoli dimensioni come l’ASSB.Il dato più significativo è quindi rappresentato dal numero delle denunce per RCT edinfortunio che, analizzate in dettaglio, hanno condotto ai seguenti risultati.Per quanto concerne i sinistri denunciati per RCT, va evidenziato come, nel <strong>2009</strong>, glieventi dannosi denunciati siano notevolmente diminuiti. Difatti, rapportando i dati fornitiper l’anno 2008 con quelli dell’anno successivo, è emerso che tali tipologie di sinistrisi sono esattamente dimezzati.Occorre ad ogni modo evidenziare che, prendendo in considerazione le segnalazioni chepervengono dai servizi, solamente una percentuale nettamente inferiore risulta imputabilead una responsabilità aziendale. Nel resto dei casi si tratta, infatti, di anziani ospitidi case di riposo cui vengono riscontrati postumi di lesioni auto o eterodeterminate,apparentemente non riconducibili ad alcun soggetto terzo ed in ogni caso ad alcunanegligenza da parte del personale impiegato nella loro assistenza.Sulla base di tali osservazioni e in considerazione dei costi che già solo l’apertura – oltreche il mantenimento, la cd. riserva – della posizione assicurativa comporta per l’ASSB, inconformità a quanto previsto dall’art. 2952 codice civile, commi 3 e 4, nel 2008 è statoformalizzato un accordo con il broker, confermato nel <strong>2009</strong> anche con il nuovo mediatore,per cui, salvi i casi di evidente responsabilità aziendale nella causazione dell’eventodannoso, ovvero in casi di particolare gravità, l’ufficio legale procede alla denuncia deisinistri per RCT soltanto nel momento dell’eventuale richiesta risarcitoria da parte deldanneggiato.Ciò spiega la notevole diminuzione di sinistri denunciati per RCT relativamente agli anni2007, 2008 e <strong>2009</strong> (rispettivamente 22, 16, 8).Per quanto concerne i sinistri denunciati per infortunio, il grafico evidenzia come questi sianoaumentati in maniera assai significativa nell’arco del triennio 2005/2008, mentre sianodiminuiti nel corso del <strong>2009</strong> (da 16 sinistri denunciati nel corso del 2008 a 11 nel <strong>2009</strong>), conun aumento, però, di quelli subiti dagli operatori sociali che, da 0 sono divenuti 2.3RISORSEInoltre, poiché nel corso degli ultimi anni sono stati segnalati numerosi sinistri non rientrantiin alcuna delle polizze originarie, l’ASSB, in considerazione dei soggetti coinvoltie delle potenziali conseguenze, ha ritenuto opportuno ridefinire alcune specifiche copertureassicurative (con riguardo, in particolare, ai possibili danni cagionati dai minoriin affidamento presso strutture o famiglie che hanno dato la propria disponibilità adaccoglierli nonché ai danni subiti dagli operatori sociali in costanza di servizio, ma ancheper ciò che concerne la copertura degli immobili, soprattutto dai furti) attraverso l’espletamentodi una gara, in occasione della quale sono stati realizzati capitolati e, quindi,relativi testi di polizza, molto più aderenti alla realtà aziendale con un netto risparmiodei costi relativi ai premi assicurativi (per un importo complessivo di € 7.423,98).200 LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEI RISCHI | 3.2 PARTNERSHIP E RISORSE


Per quanto attiene infine la copertura assicurativa degli immobili che l’ASSB utilizza aifini del proprio mandato istituzionale va evidenziato come la stessa provveda ad una totaletutela degli immobili di proprietà propria e provinciale (notoriamente non oggettodi assicurazione da parte di tale ente) e nelle altre fattispecie, ove necessario, parziale edintegrativa (copertura del cd. “rischio locativo”)La tutela giuridica e amministrativa delle attivitàI cittadini – utenti e non – ma anche i partner contrattuali, i dipendenti e tutti i diversiportatori di interesse, hanno diritto ad avere la massima conoscenza in relazione all’attivitàespletata dall’ASSB ed avere la possibilità - ogniqualvolta ritengano lesi i propridiritti od interessi – di chiedere direttamente all’ente ovvero ad altri organi (la Consultaprovinciale, il Difensore Civico e, da ultimo, gli Organi Giurisdizionali) di integrare, modificare,revocare, annullare i provvedimenti amministrativi prodotti.I contenziosi giudizialiI contenziosi giudiziali sono quelli in cui l’ASSB prende parte costituendosi dinanzi ad unOrgano Giurisdizionale (Giudice di Pace, Tribunale, Giudice del Lavoro, Giudice dell’Esecuzione,TAR, Commissione Tributaria ecc.) sia come attore/ricorrente, che come convenuto/chiamato.L’azione dell’ufficio legale è peraltro tesa a prevenire ed evitare per quanto più possibilei contenziosi – perlomeno quelli in cui l’ente viene chiamato in causa da terzi – e in talsenso le risultanze sono ottime. In materia di pubblico impiego e di appalti i contenziosiin cui l’ASSB viene coinvolta sono infatti – sulla base di benchmarking operati con enti diuguale dimensione – percentualmente assai minori.Nel <strong>2009</strong> i legali aziendali hanno prestato la loro opera in relazione a 31 procedimentigiudiziali, 9 dei quali davanti al Giudice del Lavoro, 3 davanti al Tribunale Civile, 11 dinanzial Giudice dell’Esecuzione, 2 dinanzi al Giudice di Pace, 5 dinanzi al TAR ed 1 davanti alConsiglio di Stato.Con riferimento ai sopra menzionati contenziosi – tutti direttamente gestiti dai legali aziendalisenza mai ricorrere ad incarichi esterni – va evidenziato come quelli definiti nel <strong>2009</strong>abbiano sempre avuto, ad eccezione di una sola controversia, esito positivo per l’ASSB.Pur essendo il contenzioso limitato, cosa peraltro di cui l’ASSB si mena vanto in considerazionedella sua costante ed attenta attività di prevenzione dei conflitti, la presenza didue avvocati interni all’ente ha un significativo impatto nella riduzione delle spese chederiverebbero altrimenti da incarichi professionali esterni (e all’uopo è sufficiente operareuna simulazione degli onorari che altrimenti sarebbe necessario liquidare a liberiprofessionisti). A ciò si aggiunga che anche il contenzioso relativo al pubblico impiegoviene sempre gestito direttamente dall’ufficio (diversamente da quanto accade pressoaltre amministrazioni pubbliche) ma, soprattutto, che l’attività dell’ufficio legale aziendaleva ben oltre alle mere tipiche funzioni di un’avvocatura pubblica contemplando, trale altre, anche competenze in tema di gestione delle coperture assicurative, di contrattie convenzioni, di recupero crediti, di controllo sulle autocertificazioni e della normativain materia riservatezza dei dati.3RISORSE3.2 PARTNERSHIP E RISORSE | LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEI RISCHI 201


Tentativi di conciliazione dinanzi all’Ufficio provinciale del LavoroIl tentativo obbligatorio di conciliazione è tecnicamente una cd. “condizione di procedibilità”.È quindi – o così almeno lo è stato per tutto il <strong>2009</strong> anche se il Legislatore pareabbia all’attualità intendimenti difformi – un presupposto necessario al fine di poterricorrere dinanzi al Giudice competente per le controversie di lavoro. Se la conciliazioneha successo, viene redatto un processo verbale – che costituisce titolo esecutivo – sottoscrittodalle parti e dai componenti del collegio di conciliazione.Nel corso del <strong>2009</strong> i tentativi di conciliazione cui ha preso parte l’ASSB sono stati 13. In 2casi si è pervenuti ad un accordo; negli altri 11 casi non è stata raggiunta la conciliazione.Due dei tentativi di conciliazione promossi non riguardava peraltro personale dell’Ente,bensì dipendenti di imprese appaltatrici di servizi aziendali che hanno agito nei confrontidell’ASSB in forza del principio di responsabilità solidale contemplato dall’art. 1676codice civile. Gli 11 tentativi in cui non si è raggiunta la conciliazione sono stati tuttipromossi da dipendenti dell’Ufficio servizi a persone in situazione di handicap e disagiopsichico con riferimento alla medesima pretesa, ovvero alla richiesta di riconoscimentodel periodo lavorativo prestato presso l’AIAS ai fini dell’anzianità di servizio utile per laconcessione dell’aspettativa per la rigenerazione psico-fisica. La risoluzione della questione,avente natura squisitamente contrattuale, è stata demandata alla contrattazionecollettiva di comparto.Segnalazioni al Difensore civicoAl Difensore civico della Provincia Autonoma di Bolzano spetta di seguire, su richiesta informaledegli interessati o d’ufficio, le pratiche e i procedimenti posti in essere dall’amministrazioneprovinciale nonché dagli enti da essa delegati, onde garantirne l’espletamentoe lo svolgimento corretto dal punto di vista della procedura e della tempestività d’azione.Nell’anno <strong>2009</strong> non sono state fatte segnalazioni al Difensore Civico in relazione a condotteposte in essere da strutture organizzative aziendali.Ricorsi gerarchici al DirettoreÈ il rimedio indirizzato al Direttore dell’ASSB, quale superiore gerarchico dei dirigenti inrelazione ai provvedimenti amministrativi, (di regola determinazioni) da essi adottati.Viene redatto su carta libera e va presentato entro trenta giorni dall’avvenuta conoscenzadell’atto.Nell’anno <strong>2009</strong> al Direttore sono stati presentati 4 ricorsi gerarchici tutti promossi dadipendenti dell’Ufficio servizi a persone in situazione di handicap e disagio psichico.3Opposizioni ai dirigentiL’opposizione è il rimedio amministrativo rivolto al medesimo soggetto che ha emanato ilprovvedimento amministrativo con un semplice scritto in carta libera. L’istanza di opposizioneva presentata entro il termine di dieci giorni dall’avvenuta conoscenza dell’atto.Nel corso dell’anno <strong>2009</strong> non sono state presentate istanze di opposizione.RISORSE202 LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEI RISCHI | 3.2 PARTNERSHIP E RISORSE


Grafico 151 _ Tutela giuridica e amministrativa dal 2005 al <strong>2009</strong>353130282625202022n. contenziosi legali151050131178755334200 0 02005200620072008<strong>2009</strong>n. tentativi di conciliazionedinanzi all’Ufficio Prov. del Lavoron. segnalazioni al difensore civicon. ricorsi gerarchici al DirettoreRicorsi alla Consulta provincialeIl ricorso alla Consulta provinciale è disciplinato dalla L.P. 30 aprile 1991, n. 13. È possibilerivolgersi alla “Sezione ricorsi” della Consulta istituita presso la Provincia Autonoma diBolzano in caso di:a) decisioni degli enti pubblici gestori di servizi sociali concernentil’erogazione delle prestazioni;b) controversie in materia di ricovero e di spedalità.Tra le decisioni degli enti pubblici gestori sono ricomprese anche quelle assunte dai comitatitecnici di erogazione in materia di assistenza economica. L’ASSB, salva la facoltà di impugnaredinanzi al TAR la decisione della Sezione Ricorsi, deve adeguarsi in ordine a quantoda questa disposto.Nell’anno <strong>2009</strong> sono stati presentati alla Sezione Ricorsi 130 ricorsi. Di questi 24 sono statiaccolti. Fra quelli accolti, anche due su tre presentati da parte di utenti dell’Ufficio handicapcontro il parere di ASSB che per carenze di risorse economiche non ha dato parerepositivo circa la loro ammissione presso la Comunità comprensoriale Salto-Sciliar.Grafico 152 _ Numero ricorsi alla Consulta provinciale 2005-<strong>2009</strong>14012613012010011111097n. ricorsi alla Consulta provinciale803604020142191724n. ricorsi accolti02005200620072008<strong>2009</strong>RISORSE3.2 PARTNERSHIP E RISORSE | LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEI RISCHI 203


Ingiunzioni amministrativeL’attività di recupero crediti per mezzo di ingiunzioni amministrative riguarda, nella maggiorparte dei casi, crediti derivanti da omesso pagamento di tariffe o di compartecipazionitariffarie ai fini della frequenza di strutture sociali residenziali o semiresidenziali, perprestazioni del servizio di assistenza domiciliare ovvero ancora per il recupero di sommeindebitamente percepite da utenti o ex-utenti del servizio di assistenza economica sociale.L’ASSB ingiunge al debitore di pagare entro un termine di 30 giorni – che entro taletermine può proporre opposizione innanzi al Giudice Ordinario – in mancanza di pagamentoovvero di opposizione, si procede alla esecuzione forzata.Nell’anno <strong>2009</strong> sono state notificate 12 ingiunzioni amministrative di pagamento. In nessuncaso il debitore ha pagato l’intera somma entro in termini. Questo è il primo anno cheaccade, a dimostrazione di come la recente crisi finanziaria incida notevolmente anchesul recupero dei crediti aziendali. Mai come quest’anno si è rilevato un altissimo tasso didisoccupazione dei debitori dell’ASSB. Lo strumento dell’ingiunzione amministrativa è unavvertimento utile per il debitore-lavoratore, il quale – in difetto di pagamento nei termini– rischia il pignoramento di un quinto dei suoi emolumenti ed anche in misura maggiorequalora siano precedentemente intervenute ulteriori forme di cessione volontaria.Nel <strong>2009</strong> solo in una situazione è stata concessa una rateizzazione del debito, in tre casisi è instaurato il procedimento di pignoramento presso terzi (datore di lavoro del debitore),in altri due si è in attesa dell’esito dell’udienza fissata nel 2010 ed in un ulteriorecaso il debitore ha chiesto di poter compensare il proprio debito con le prestazioni assistenzialierogate dal parte del distretto sociale aziendale territorialmente competente.In altri tre casi si è reso necessario procedere con l’iscrizione del credito a ruolo presso ilConcessionario per la Riscossione (Equitalia S.p.A.) in quanto, in due situazioni, i debitorihanno cessato la propria attività lavorativa nelle more tra l’ingiunzione amministrativaed il procedimento per pignoramento ed in un caso il debitore è deceduto senza lasciarené beni, né eredi.3RISORSERicorsi per nomina di amministratori di sostegnoNel corso dell’anno <strong>2009</strong>, nell’ambito di un obiettivo dell’ufficio legale relativo all’attivazionedelle procedure giudiziali per la nomina di tutori, curatori o amministratori disostegno in favore di persone utenti dei servizi aziendali che si trovino in situazioni ditotale e/o parziale incapacità di intendere e di volere o, comunque, in situazione di bisognotale da rendere necessaria la nomina in di loro favore di persone che ne curino gliinteressi (personali e patrimoniali) secondo le decisioni del competente Giudice Tutelarepresso il Tribunale di Bolzano, sono stati promossi 21 procedimenti per la nomina di amministratoridi sostegno in favore di altrettanti ospiti di case di riposo dell’ASSB.Le relative udienze innanzi al Giudice Tutelare sono state fissate per i primi mesi delprossimo anno 2010. Inoltre, sempre nel 2010, l’attivazione di tali procedure proseguiràancora in favore di altri ospiti di case di riposo nonché in favore di utenti delle strutture edei servizi dell’Ufficio Servizi a Persone in Situazione di Handicap e Disagio Pschico.La finalità di tali nomine è rappresentata dalla necessità di provvedere alla tutela diutenti di strutture e servizi aziendali totalmente o parzialmente incapaci di occuparsipersonalmente della cura dei propri interessi personali e/o patrimoniali e che, all’attualità,sono privi di persone che ne abbiano, a tal fine, la legale rappresentanza e siano,quindi, legittimate ad agire – nei limiti prefissati dal Giudice Tutelare e nel rispetto dellevigenti disposizioni codicistiche – in nome e per conto del soggetto bisognoso.204 LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEI RISCHI | 3.2 PARTNERSHIP E RISORSE


Il controllo sulle autocertificazioniL’ASSB esegue sistematicamente, nel rispetto della normativa vigente ed in particolare delD.P.R. n. 445/2000, sia controlli a campione che controlli mirati sui dati autocertificabilinelle domande presentate da utenti per accedere ai servizi ed alle strutture aziendali.La metodologia dei controlli avviene per la maggior parte tramite collegamenti telematici(Anagrafe, INPS, IPES, Provincia Autonoma di Bolzano – Ufficio previdenza ed assicurazionisociali e Catasto), oppure tramite richieste di informazioni (riscontro scritto) conaltre amministrazioni che rilasciano i certificati (Ufficio del Lavoro, Polizia Municipale,Scuole, Ufficio Bi- e Trilinguismo, ecc.).Grafico 153 _ Controlli sulle autocertificazioni / casi non conformi / rettifiche – <strong>2009</strong>Tipologia di controlli N. controlli N. casi di nonconformitàDi cuidomanderettificateDomanderettificatemedianteintegrazioned’ufficioSegnalazioniin Procuracontrolli “a campione” 229 14 3 11 0controlli “mirati” 2.728 187 173 6 8Totale 2.957 201 176 17 8Grafico 154 _ Controlli sulle autocertificazioni / casi non conformi 2005-<strong>2009</strong>350030002.9892.7962.957250020001.912n. controlli sulle autocertificazioni15001.6581000500212278230310201n. casi di non conformità02005200620072008<strong>2009</strong>3RISORSE3.2 PARTNERSHIP E RISORSE | LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEI RISCHI 205


Mentre i controlli “a campione” sono effettuati dall’Ufficio legale, i controlli mirati sonoposti in essere dai singoli servizi sociali, presso cui gli utenti si recano per presentare leproprie istanze.I casi di non conformità riguardano precipuamente casi in cui l’utente non ha dichiaratocorrettamente lo stato di famiglia (24 casi di non conformità), il reddito da lavoro (81casi di non conformità) ed i “redditi diversi” percepiti (assegno nucleo familiare, pensione,invalidità, Inail, ecc.; 68 casi di non conformità) e l’85,57 % di questi casi si riferiscea domande per ottenere l’assistenza economica sociale (nel corso dell’anno sono statepresentate ed esaminate nei 5 distretti sociali della città complessivamente 16.643 richiestedi prestazioni economiche), mentre il restante 14,43 % concerne le richieste diagevolazione tariffaria e le iscrizioni agli asilo nido.Le domande vengono nella maggior parte dei casi rettificate dall’utente stesso, oppureintegrate d’ufficio grazie ad accessi diretti a banche dati di amministrazioni certificanti.I casi in cui il dolo sia risultato del tutto palese e l’utente non abbia regolarizzato la propriadichiarazione economico-patrimoniale sono stati segnalati alla competente Procuradella Repubblica presso il Tribunale di Bolzano.È da evidenziare come nell’anno <strong>2009</strong> la percentuale delle dichiarazioni che sono staterettificate (da parte dell’utente ovvero direttamente d’ufficio) dopo essere risultate “nonconformi” all’atto del controllo, sia stata pari a ca. il 95% dei casi di non conformità, segnodi un lavoro incisivo ed efficiente da parte degli uffici amministrativi dell’ASSB, cheha permesso all’Ente di non erogare importi per € 101.329,10 frutto di dichiarazionirivelatesi mendaci. A tale proposito si precisa che questo tipo di rilevazione è stata effettuataper stabilire se l’ASSB dovesse erogare un contributo inferiore a quello stimatoinizialmente, in fase di autocertificazione dell’utente.Oltre al lavoro effettuato dai Distretti, va evidenziato anche il monitoraggio svolto dall’Ufficioservizi alla famiglia, grazie al quale l’ASSB ha potuto redigere graduatorie d’accessoagli asili nido corrette, senza far accedere utenti con requisiti mendaci autocertificati edil monitoraggio svolto dai collaboratori dell’Ufficio personale, grazie ai quali sono stateredatte graduatorie di assunzione e sono stati svolti concorsi senza far accedere personecon requisiti mendaci autocertificati.Per quanto concerne gli esiti delle segnalazioni in Procura, nel <strong>2009</strong>, su 8 procedimentidefiniti, per 5 è stata richiesta l’archiviazione, per 3 è stata richiesta l’emissione del decretopenale di condanna.3Il recupero dei creditiNel corso del <strong>2009</strong> l’Ufficio legale ha proseguito nell’obiettivo di un’attenta e puntualeattività di ricognizione di tutte le pratiche creditorie inoltrate all’ufficio medesimo daparte dei servizi aziendali per la riscossione coattiva in via bonaria o giudiziale, migliorandoed affinando le modalità di accertamento e di verifica delle posizioni aperte nonchéle procedure di riscossione stragiudiziale e di gestione del contenzioso, rideterminandoaltresì le forme di gestione delle pratiche creditorie.RISORSEL’attività di recupero, sinteticamente, avviene in questa maniera. Qualora i singoli ufficio servizi aziendali non riescano autonomamente al recupero dei propri crediti, gli stessiprovvedono all’inoltro delle relative pratiche all’Ufficio legale, il quale avvia le procedure206 LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEI RISCHI | 3.2 PARTNERSHIP E RISORSE


stragiudiziali o giudiziali di recupero ovvero, in ipotesi particolari, affida il recupero alConcessionario per la Riscossione, con il quale l’ASSB ha provveduto a stipulare appositaconvenzione.Va altresì rilevato come l’Ufficio legale, lungi dallo svolgere una mera funzione di recupero,tenda per quanto possibile a comprendere le ragioni dei crediti e – in costanza disoggetti socialmente molto deboli e prima di avviare forme di recupero coercitive ovveroancora di chiedere ai servizi la sospensione o la definitiva cessazione dei servizi erogati– privilegi quando possibile il contatto con il creditorie ovvero i parenti di questo favorendoin molti casi, sempre laddove possibile, la rateizzazione del debito (e sempre peraltrocomputando tutti gli interessi dovuti).Nel corso del <strong>2009</strong> l’Ufficio legale ha avviato un fattivo rapporto di collaborazione con iDistretti sociali di ASSB al fine di recuperare dette somme attraverso l’istituto – ove possibile– della compensazione delle posizioni debitorie degli utenti con somme ai medesimipotenzialmente erogabili a titolo di prestazioni di assistenza economica sociale.Si sottolinea infine l’importante lavoro di ricognizione dei crediti aziendali riferiti al lassotemporale 1999-2004 svolto dall’Ufficio legale nella seconda metà del <strong>2009</strong> presso tuttii servizi aziendali, al fine di verificarne lo status, onde evitare la prescrizione del diritto dicredito e al fine di avere un monitoraggio complessivo rispetto alle posizioni creditorieancora da recuperare. Tale attività sta inoltre portando, a seguito di accordi con l’Ufficiofinanze aziendale, alla modifica del regolamento di contabilità, al fine di introdurre lapossibilità di cancellazione di crediti di importo superiore ad € 12,00 il cui recupero siadel tutto antieconomico a fronte di possibilità di recupero assai remote.Nel corso del <strong>2009</strong>, sono pervenute da parte delle strutture organizzative aziendali nuovepratiche creditorie per un importo complessivo da recuperare pari a € 134.181,50 suddivisotra distretti, asili nido, case di riposo e servizio handicap. Nel <strong>2009</strong> l’Ufficio legaleha recuperato complessivamente € 92.523,35 di cui € 91.532,27 di capitale ed € 991,08di interessi legali.Il concessionario per la riscossione nel corso del <strong>2009</strong> ha a sua volta recuperato € 5.847,70(€ 5.345,85 di capitale e € 501,85 di interessi). La somma complessivamente recuperatadall’Ente nell’anno è quindi pari a € 98.371,05.3RISORSE3.2 PARTNERSHIP E RISORSE | LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEI RISCHI 207


¬ Le risorse finanziarieIl <strong>2009</strong> si è concluso con un bilancio consuntivo di 74.341.918 Euro. Rispetto ai costi digestione del 2008, nel <strong>2009</strong> ASSB ha avuto un aumento complessivo del 7,4%. L’aumentoè dovuto principalmente a tre fattori: il costo del personale, il costo per la prestazione diservizi e il costo per le erogazioni di assistenza economica – sociale a utenti in difficoltàL’aumento rispetto al 2008 dei costi per le prestazioni di servizi in regime di contratto econvenzione è da attribuirsi principalmente ai maggiori costi delle convenzioni per l’erogazionedi servizi di assistenza domiciliare, dei contratti di pulizia, anche di strutture dinuova apertura, dei contratti di assistenza sanitaria e riabilitativa, dei servizi convenzionatinell’ area handicap, delle microstrutture, dei servizi nell’ambito del disagio sociale.Per maggiori dettagli rispetto agli aspetti economico-finanziari complessivi dell’ASSB sifa rinvio al sottocapitolo 3.4 di questo bilancio sociale, che presenta una serie di riaggregazionidei dati contenuti nel bilancio CEE utili per avere una visione dei costi sostenutie delle entrate a copertura dei costi. Ulteriori dati di tipo economico si trovano anche nelcapitolo 2 alla fine di ogni area di intervento e rappresentano invece – sempre sulla basedel bilancio CEE – i costi diretti e indiretti delle servizi sociali nelle varie aree di interventodi ASSB.3RISORSE208 LE RISORSE FINANZIARIE | 3.2 PARTNERSHIP E RISORSE


OBIETTIVI E RISULTATI3.3¬ Gli obiettivi stategici del <strong>2009</strong>Sulla base delle linee guida politiche e aziendali, l’ASSB ha contrattato con il comune diBolzano la realizzazione per il <strong>2009</strong> di 36 obiettivi che sono stati inseriti nel Contrattodi servizio <strong>2009</strong>, approvato con delibera della Giunta Comunale. Il contratto di servizioriporta gli obiettivi più strategici che ASSB ha perseguito nel <strong>2009</strong>. Essi sono stati formulatiavendo come riferimento le linee politiche annuali e gli strumenti di pianificazionepluriennali (Piano strategico, <strong>Bilancio</strong> <strong>Sociale</strong> 2008 di ASSB e Piani di Settore). Altri obiettivi,di tipo più organizzativo e gestionale, sono descritti in un documento di programmazioneinterno ad ASSB.Gli obiettivi contenuti nel contratto di servizio <strong>2009</strong> riguardano le seguenti aree di intervento:un obiettivo riguarda l’area della prima infanzia, cinque riguardano l’area minori,due l’area adulti, cinque l’area anziani, uno l’area inclusione sociale, quattro l’area handicape disagio psichico, quattro l’utenza di vario genere, e 14 obiettivi riguardano l’areatrasversale di organizzazione e sviluppo. Nei loro contenuti i singoli obiettivi e i risultatiraggiunti sono descritti nelle pagine di questo bilancio sociale nelle righe che seguonose ne intende dare una visione di insieme di tipo quantitativo.Per verificare se un obiettivo è stato raggiunto si usano due parametri: si accerta se tuttele azioni programmate sono state portate a compimento entro il 31.12.<strong>2009</strong> e si applicanoindicatori di risultato che rendono misurabile il risultato raggiunto.Relativamente al primo parametro (azioni realizzate), a fine anno <strong>2009</strong> il programma diattività è stato attuato complessivamente per l’87,8%: solo sei obiettivi hanno un percentualedi realizzazione inferiore al 79%, di cui solo uno inferiore al 30%.Di seguito un grafico che mostra il trend dell’attività realizzata in termini percentualinegli ultimi quattro anni.Grafico 155 _ Attuazione programma attività a confronto negli ultimi quattro anni 2006-<strong>2009</strong>100%90%86,2%89,2% 88,9%87,8%80%70%60%350%200620072008<strong>2009</strong>RISORSE3.3 OBIETTIVI E RISULTATI | GLI OBIETTIVI STRATEGICI DEL <strong>2009</strong> 209


Relativamente al secondo parametro, ossia la verifica dei risultati raggiunti in base adindicatori di performance quantitativi e qualitativi, al 31.12.<strong>2009</strong> l’ASSB ha raggiuntol’81,8% dei risultati attesi. Il grafico qui sotto mostra il trend degli ultimi quattro anni.Grafico 156 _ Risultati attesi raggiunti (in base agli indicatori di performance) a confronto negli ultimiquattro anni 2006-<strong>2009</strong>100%90%80%76,3%80,2%82,3% 81,8%70%60%50%200620072008<strong>2009</strong>Mettendo in connessione i due criteri di valutazione del risultato, ovvero l’87,8% della realizzazionedel programma d’attività e l’ 81,8% del risultato raggiunto in base agli indicatoridi performance, emerge che gli uffici si sono attivati molto non solo nel compimentodelle attività programmate, ma anche cercando di raggiungere il più possibile i risultatiattesi al momento della programmazione delle attività. Le aree nelle quali è più evidentel’aumento del grado di raggiungimento pieno degli obiettivi rispetto agli anni precedentie rispetto agli indicatori di risultato, sono le aree “Anziani” (85,7% nel <strong>2009</strong>, 57,1% nel2008 e 66,7% del 2007) e “Organizzazione e sviluppo” (85,7% nel <strong>2009</strong>, 57,1% nel 2008 e75% nel 2007).3RISORSEL’alta percentuale di realizzazione degli obiettivi si è raggiunta pur in presenza di difficoltàche qui di seguito si sintetizzano:– difficoltà a calcolare in modo preciso tempi e durata delle singole azioni lavorando inrete: molti obiettivi vengono infatti realizzati “in rete” e quindi è richiesta una tempisticache tenga conto anche delle esigenze di altre istituzioni (Provincia, Comune) opartner (terzo settore, scuole del quartiere, ecc.);– criticità in sede di programmazione: si è resa necessaria in alcuni casi una ridefinizionedell’obiettivo nei suoi contenuti con un conseguente ritardo anche dei tempiprogrammati oppure sono state programmate per il <strong>2009</strong> azioni realisticamente realizzabilisolo nell’anno successivo. La difficoltà di definire obiettivi puntualmente raggiungibiliè strettamente legata al fatto che la programmazione degli obiettivi avvienegià nel mese di giugno per l’anno successivo ed è quindi soggetta a carenze informativeriguardanti le condizioni operative interne ed esterne e le loro dinamiche, oppurea difficoltà nell’interpretazione delle informazioni disponibili e/o nella corretta impostazionedei conseguenti modelli decisionali (anche a plurimo coinvolgimento);210 GLI OBIETTIVI STRATEGICI DEL <strong>2009</strong> | 3.3 OBIETTIVI E RISULTATI


– criticità legate alla riduzione/mancanza di finanziamenti: la riduzione/mancanza difinanziamenti ha compromesso in taluni casi la piena realizzazione delle azioni previstee ha comportato una revisione di alcuni obiettivi in corso d’anno o il loro posticipodi realizzazione all’anno successivo;– criticità legate al subentro in corso d’anno di ulteriori emergenze o richieste dagli entiproprietari (Provincia e Comune) di nuove priorità non precedentemente programmateo evidenziate.Preme inoltre sottolineare come il <strong>2009</strong> sia stato un anno di particolare coinvolgimentoe impegno per ASSB in considerazione del fatto che in aggiunta al programma di attivitàprevisto dal contratto di servizio e all’attività ordinaria dei servizi, si sono condotte una seriedi attività strategiche, le quali, per volontà di Comune e Provincia, hanno comportatoun coinvolgimento intenso dell’ASSB. Sono da citare in particolare:– la partecipazione al gruppo di lavoro provinciale per la costruzione dei LIVEAS sullabase dei quali viene a modificarsi l’intero sistema di finanziamento dei servizi finanziatidalla Provincia;– la continua revisione dei dati di costo per cercare di contenere al massimo le spese inmodo da mantenere il bilancio a pareggio pur a fronte di riduzioni di risorse da parteprovinciale rispetto al fabbisogno espresso;– la partecipazione al gruppo di lavoro per l’elaborazione di un documento sul temadell’estremismo giovanile;– la preparazione del Convegno “Antisocialità tra devianza e patologia” tenutosi poi trail 21.01 e il 25.02.2010;– la partecipazione al gruppo di lavoro per l’elaborazione di linee guida relative allo sviluppodi comunità in collaborazione con Comune e Scuola Professionale;– la partecipazione al tavolo di lavoro fra Casa Circondariale di Bolzano, Provincia e Ser.D.per un protocollo d’intesa sulla collaborazione tra Servizi Sociali e Servizi Sanitari perdetenuti con particolari difficoltà socio-sanitarie e di tossicodipendenza;– l’elaborazione della convenzione con la Clinica privata Santa Maria di Bolzano per lamessa a disposizione di 27 posti letto come Centro di degenza per anziani;– l’ipotizzato acquisto della sede di Via Roma.3RISORSE3.3 OBIETTIVI E RISULTATI | GLI OBIETTIVI STRATEGICI DEL <strong>2009</strong> 211


¬ Le prospettive per il 2010L’anno 2010 si configura, come già intuitosi nel <strong>2009</strong>, come un anno di svolta, in cui gli entipubblici più che mai dovranno fare in conti con una grande crisi economica che determineràuna necessaria e forte presa di posizione politica sulle scelte di priorità tra i servizi dasvolgere necessariamente e quelli che possono essere chiusi, ridotti, rinviati. La misura delbudget che sarà assegnata ad ASSB da parte degli enti finanziatori imporrà necessariamentedi compiere tali scelte. Per la prima volta il contratto di servizio 2010 – predispostoa dicembre <strong>2009</strong> – non contiene una scheda di budget formulata sul reale fabbisogno dirisorse economiche dei servizi, ma su una presumibile e cauta disponibilità di risorse daparte dei finanziatori.Per avere garanzia di copertura da parte degli enti finanziatori si sono quindi dovuti operarein fase di previsione tagli alla spesa per il personale, a tutte le spese di gestione, agliinterventi sulla prevenzione del disagio adolescenziale e, in qualche caso, ai contratti/convenzioni(ad es. nell’area handicap e disagio sociale). I servizi di nuova attivazione nel 2010,o attivati negli ultimi mesi del <strong>2009</strong>, che potranno essere sostenuti per tutto il 2010 con lerisorse economiche a disposizione, saranno il nuovo asilo nido nel quartiere di Oltrisarco- Aslago, la comunità alloggio per minori “Il Focolare”, il servizio di assistenza domiciliareesternalizzato, il nuovo centro per le adozioni provinciale, il progetto “Casa sicura”, il serviziodi assistenza abitativa per persone disabili e con disturbi psichiatrici e l’assistenzasocio psichiatrica per minori. Non sarà invece attivata per mancanza di risorse la Casa perragazze madri di via C. Battisti.3RISORSE212 LE PROSPETTIVE PER IL 2010 | 3.3 OBIETTIVI E RISULTATI


COSTI DI GESTIONE3.4E ENTRATE A COPERTURADi seguito vengono illustrati i costi sostenuti dall’ASSB nell’anno <strong>2009</strong> distinti per aree diintervento e tipologia di costo. Si riportano anche le relative entrate a copertura dei costisostenuti. Informazioni più dettagliate sia relativamente ai costi (diretti e indiretti), chealle fonti di finanziamento si trovano nella sezione 2 di questo bilancio sociale, dopo idati sugli utenti e sulle prestazioni per ciascuna area di intervento dell’ASSB.Certamente ciò che ha caratterizzato l’anno <strong>2009</strong> dal punto di vista finanziario è statol’inizio di una congiuntura economica sfavorevole a livello non solo locale, che ha vistoda un lato i cittadini far sempre maggior ricorso al servizio di assistenza economica,dall’altro la riduzione dei finanziamenti pubblici a beneficio dell’ASSB. La gestione dellerisorse finanziarie nel <strong>2009</strong> è stato l’argomento che maggiormente ha impegnato la Direzionegenerale e i singoli dirigenti con continui calcoli, controlli e tagli per mantenere ilpareggio di bilancio, nonostante le minori risorse a disposizione rispetto al fabbisogno.Alcune scelte strategiche hanno permesso ad ASSB di chiudere l’anno senza alcun disavanzo,ma il problema delle ridotte risorse andrà a ripresentarsi nei prossimi anni ebisognerà riflettere sulla gestione dei servizi in termini di sostenibilità sul medio-lungoperiodo, anche mettendo in campo scelte importanti. La discussione iniziata nel <strong>2009</strong>sul nuovo sistema di finanziamento provinciale basato sui “livelli essenziali” ha già apertola strada a tali riflessioni.3RISORSE3.4 COSTI DI GESTIONE E ENTRATE A COPERTURA | I COSTI DI GESTIONE DELL’ANNO <strong>2009</strong> 213


¬ I costi di gestione dell’anno <strong>2009</strong>I costi di gestione dell’anno <strong>2009</strong> per area di intervento e per tipologia di costoRispetto ai costi di gestione del 2008, nel <strong>2009</strong> ASSB ha avuto un aumento complessivodi costi del 7,4%. Come si può notare dalla tabella alla pagina successiva che compara icosti per tipologia tra l’anno 2008 e l’anno <strong>2009</strong>, l’aumento è dovuto principalmente atre fattori: il costo del personale (in parte per aumenti “fisiologici” dovuti all’anzianitàdi servizio e agli adeguamenti stipendiali, in parte all’attivazione di nuovi servizi qualil’asili nido Il Quadrifoglio), il costo per le prestazioni di servizi (il servizio di assistenzadomiciliare convenzionato, i contratti di pulizia, anche di strutture di nuova apertura, icontratti di assistenza sanitaria e riabilitativa, i servizi convenzionati nell’ area handicap,le microstrutture e i servizi nell’ambito del disagio sociale) e il costo per le erogazioni diassistenza economica sociale a favore di persone in difficoltà economiche, che è sensibilmenteaumentato rispetto all’anno 2008.3RISORSE214 I COSTI DI GESTIONE DELL’ANNO <strong>2009</strong> | 3.4 COSTI DI GESTIONE E ENTRATE A COPERTURA


Grafico 157 _ Costi di gestione per area di intervento – Euro 74.341.918COSTI DI GESTIONE PER AREA – <strong>2009</strong>EuroArea assistenza economica sociale 12% 8.830.459Area prima infanzia 11% 7.955.363Area minori 8% 5.587.846Area adulti 5% 3.738.670Area anziani 44% 32.417.099Area handicap e disagio psichico 17% 12.663.699Area disagio sociale 4% 3.148.7824%12%11%17%8%5%44%3RISORSE3.4 COSTI DI GESTIONE E ENTRATE A COPERTURA | I COSTI DI GESTIONE DELL’ANNO <strong>2009</strong> 215


La tabella comparativa che segue evidenzia gli scostamenti tra il 2008 e il <strong>2009</strong> per singolatipologia di costo e conferma quanto affermato sopra sulle motivazioni principalidegli aumenti di spesa del <strong>2009</strong> rispetto al’anno precedente.Grafico 158 _ Costi per tipologia a confronto nell’ultimo triennio 2007-<strong>2009</strong>Tipologia di costo(Valori espressi in Euro)2007 % 2008 % <strong>2009</strong> %Costo del personale 31.499.206 49% 34.312.806 50% 35.162.371 47%Acquisto materie prime e di consumo 1.410.964 2% 1.607.601 2% 1.677.331 2%Prestazioni di servizi e utenze 25.027.004 39% 26.413.490 38% 28.126.056 38%Godimento beni di terzi 1.121.753 2% 1.212.667 2% 1.249.227 2%Oneri diversi(erogazioni ass. econ.; imposte, tasse, ecc.)Altro(sopravv. pass., rimanenze iniz., sval. crediti)4.699.868 7% 5.177.133 7% 7.686.183 10%1.029.259 2% 484.324 1% 440.750 1%Totale 64.788.054 100% 69.208.021 100% 74.341.918 100%2%10%1%47%38%2%3RISORSE216 I COSTI DI GESTIONE DELL’ANNO <strong>2009</strong> | 3.4 COSTI DI GESTIONE E ENTRATE A COPERTURA


¬ Le entrate a copertura dei costi del <strong>2009</strong>La situazione delle entrate del <strong>2009</strong> risente dell’entrata in vigore della normativa relativaal fondo per la non autosufficienza, che ha indotto un aumento notevole delle entratederivanti dagli utenti, che sono ora tenuti ad utilizzare i soldi dell’assegno di cura per ilpagamento delle prestazioni socio-assistenziali.Grafico 159 _ Entrate a copertura dei costi_ <strong>2009</strong>FONTI DI FINANZIAMENTI A COPERTURA DEI COSTI CORRENTI – <strong>2009</strong>EuroProvincia* 52% 38.653.085Comune 15% 11.259.385ASL 5% 4.014.278Proventi dai servizi 25% 18.575.980Altro** 2% 1.839.190Totale 100% 74.341.9182%52%25%5%15%* di cui:Finanziamenti per funzioni proprieContributi per funzioni comunaliEuro34.854.6583.798.4273** Altro:Sopravvenienze attiveInteressi attiviRimborso comando dipendentiRimanenze finaliAltri rimborsiTotaleEuro476.506153.604446.119122.182640.7791.839.190RISORSE3.4 COSTI DI GESTIONE E ENTRATE A COPERTURA | LE ENTRATE A COPERTURA DEI COSTI DEL <strong>2009</strong> 217


Nel grafico seguente si evidenza come si sia modificato negli anni il contributo dei varifinanziatori a copertura dei costi di gestione.Grafico 160 _ Entrate a copertura dei costi 2006-<strong>2009</strong>Comune9.677.31511.076.25311.139.09111.259.385PAB31.355.41132.723.05535.057.47238.653.0858.155.7739.145.6752006Utenti9.669.44218.575.98020079.802.89510.489.1742008Sanità4.014.27811.083.277<strong>2009</strong>2.122.3661.353.8972.258.739Altro1.839.1900mln 10mln 20mln 30mln 40mln 50mln3RISORSE218 LE ENTRATE A COPERTURA DEI COSTI DEL <strong>2009</strong> | 3.4 COSTI DI GESTIONE E ENTRATE A COPERTURA


¬ Investimenti per area <strong>2009</strong>La spesa per gli investimenti dell’anno <strong>2009</strong> è leggermente diminuita rispetta a quelladel 2008 (2008: euro 1.453.990); sono però uguali rispetto all’anno scorso le aree di serviziin cui si è investito, con una prevalenza nell’area anziani e prima infanzia.Grafico 161 _ Situazione degli investimenti effettuati da ASSB nel <strong>2009</strong> e relative entrate a coperturaINVESTIMENTI PER AREA <strong>2009</strong>(valori espressi in Euro)1.065.879Area anziani 74,9% 798.805Area adulti 0,2% 1.800Area minori 0,3% 2.700Area prima infanzia 14,0% 149.044Area handicap, malati psichici, Sapl 4,3% 46.356Area disagio sociale 1,4% 14.971Amministrazione centrale, distretti, SIS 4,9% 52.203Totale 100% 1.065.879INVESTIMENTI PER AREA <strong>2009</strong>Fonti di finanziamentoEuro 1.065.87928%ProvinciaComune72%3RISORSE3.4 COSTI DI GESTIONE E ENTRATE A COPERTURA | INVESTIMENTI PER AREA <strong>2009</strong> 219


¬ Situazione patrimoniale <strong>2009</strong>Le immobilizzazioni materiali ed immateriali sono iscritte in bilancio al costo storico diacquisizione ed esposte al netto della copertura finanziaria operata dall’ente pubblico,che copre il 100% del costo.Il patrimonio di ASSB è formato dalle seguenti immobilizzazioni per un totale di Euro12.883.583Tabella 162 _ Immobilizzazioni materiali ed immateriali dell’Azienda – <strong>2009</strong>ImmobilizzazioniEuroLicenze software 172.504Migliorie su beni di terzi 4.873.766Fabbricati del patrimonio disponibile 946.902Macchinari ed impianti 2.096.092Attrezzature 1.463.478Altri beni (automezzi, motomezzi, mobili e macchine d’ufficio) 3.330.841Totale 12.883.583ASSB è proprietaria di un unico immobile; le altre strutture in uso ai servizi sociali sonomesse a disposizione dalla Provincia e dal Comune di Bolzano.3RISORSE220 SITUAZIONE PATRIMONIALE <strong>2009</strong> | 3.4 COSTI DI GESTIONE E ENTRATE A COPERTURA


LA RICLASSIFICAZIONE DEI COSTIAL VALORE AGGIUNTO3.5In economia il valore aggiunto è la misura dell’incremento di valore che fattori produttiviquali il capitale, il lavoro, l’attività produttiva, apportano alla produzione e distribuzionedi beni e servizi. In sostanza, è ciò che l’impresa aggiunge alle materie prime acquistateper la produzione del prodotto finale.Anche in un’organizzazione che produce servizi, quale la Pubblica Amministrazione, esisteun valore aggiunto che può essere valutato in due modi:a) valutando i costi sopportati per produrre i servizi (si parla in questo caso di valoreaggiunto valutato al costo dei fattori);b) osservando il valore (redditi) che viene distribuito ai soggetti che prendono parte allaproduzione, ossia ai lavoratori, ai partner, ai fornitori, ad altri enti.In questo bilancio sociale si è cercato di adottare entrambe le chiavi di lettura.Nel capitolo 2 di questo bilancio, alla fine di ogni area tematica, si sono riclassificati icosti evidenziando quanto è stato destinato a ciascun servizio, ossia indicando il costosopportato per l’erogazione di ciascun servizi (criterio a).Qui di seguito invece si è adottata la seconda chiave di lettura, ossia osservando comevengono retribuiti i fattori produttivi, ossia come ASSB riesce a immettere ricchezza nellacomunità locale.¬ Il valore per i lavoratori alle dirette dipendenze di ASSBGrafico 163 _ Ricchezza distribuita al personale aziendale – <strong>2009</strong>Valore distribuito al personale su costo totale di Euro 35.162.371Retribuzione netta distribuita al personale in busta paga 17.568.735Oneri e trattenute a carico dell’Azienda e del dipendente 17.593.63650%350,%RISORSE3.5 LA RICLASSIFICAZIONE DEI COSTI AL VALORE AGGIUNTO | IL VALORE PER I LAVORATORI ALLE DIRETTE DIPENDENZE DI ASSB 221


La distribuzione di valore alle persone che operano in ASSB rappresenta la parte più significativadelle risorse apportate agli stakeholders (47% del totale budget aziendale), aconferma del valore che le risorse umane assumono in un’azienda che eroga servizi allepersone.¬ Il valore per i gestori dei servizi socialiGrafico 164 _ Ricchezza distribuita ai gestori di servizi sociali – <strong>2009</strong>EuroAssistenza sanitaria e fisioterapica 17% 3.653.061Servizi sociali 47% 9.738.410Pagamento rette ad istituti 36% 7.617.340Totale 100% 21.008.81017%47%36%3Come meglio descritto nel capitolo dedicato ai partner aziendali, l’ASSB non gestiscetutti i servizi sociali in forma diretta, ma talvolta ne esternalizza la gestione a partnerqualificati, per lo più cooperative e organizzazioni non profit. Il numero di persone cheopera in queste organizzazioni è notevole e ad esso è destinato gran parte degli importidei contratti/convenzioni.RISORSE222 IL VALORE PER I GESTORI DEI SERVIZI SOCIALI | 3.5 LA RICLASSIFICAZIONE DEI COSTI AL VALORE AGGIUNTO


¬ Il valore per i fornitoriGrafico 165 _ Ricchezza distribuita ai fornitori di beni e servizi non sociali – <strong>2009</strong>EuroMaterie prime e di consumo 17% 1.677.331Utenze 15% 1.472.467Servizi di supporto (lavanderia, pulizie, e. a.) 30% 3.007.457Servizi vari 13% 1.311.843Servizi per manutenzioni e riparazioni 13% 1.325.479Costi per godimento beni di terzi 12% 1.249.227Totale 100% 10.043.80412%17%15%13%13%30%Anche un’organizzazione che opera soprattutto attraverso le risorse umane non puòprescindere da una serie di fattori produttivi, quali materie prime e di consumo e fornituredi servizi, che le consentono di operare. L’attribuzione di valore ai fornitori aziendalirappresenta una fetta significativa del totale del valore distribuito.3Rispetto ai costi complessivi <strong>2009</strong> restano fuori da questa analisi gli importi corrispostiai cittadini per assistenza economica, imposte e tasse e rimanenze varie.RISORSE3.5 LA RICLASSIFICAZIONE DEI COSTI AL VALORE AGGIUNTO | IL VALORE PER I FORNITORI 223


224


FONTI INFORMATIVEA.1¬ Fonti informative– Provincia Autonoma di Bolzano – Ripartizione Politiche Sociali– Sistema Informativo Provinciale (SIPSA)– Istituto provinciale di Statistica (ASTAT)– Ufficio Osservazione Mercato del Lavoro– Comune di Bolzano – Ufficio Programmazione, Statistica e Tempi della CittàAndamento e struttura della popolazione di Bolzano e dei suoi quartieri, 2002, 2003,2004, 2005, 2006, 2007,2008, <strong>2009</strong>– IPL - Istituto Promozione Lavoratori - Prezzi e Inflazione– Associazione LA STRADA - DER WEG– Associazione MANU - Il Laboratorio Aperto– Associazione A.S.DI - Centro Assistenza Separati-Divorziati– Cooperativa sociale MENSA CLAB– Associazione VOLONTARIUS– Soc. Coop. <strong>Sociale</strong> RIVER EQUIPE– R.T.I. – Consorzio CONSIS / Associazione Volontarius– R.T.I. Volontarius / RIVER EQUIPE– Associazione HANDS– Associazione UILDM - Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare– Associazione di volontariato IL NOSTRO SPAZIO– A.T.A. / Arbeitsgemeinschaft für Behinderte– Associazione Lebenshilfe– Società SAN VINCENZO de’ Paoli– Associazione DONNE NISSÀ– Associazione C.I.R.S. - Comitato Italiano per il Reinserimento <strong>Sociale</strong>– Associazione HAUS DER GESCHÜTZTEN WOHNUNGEN– Consorzio CONSIS arl– Fondazione O.D.A.R.– R.T.I. Fondazione O.D.A.R, Fondazione CARITAS, FARSI PROSSIMO Onlus– Istituto Comprensivo Bolzano Europa in lingua tedesca:Scuola elementare J.H. Pestalozzi e Scuola Media Schweitzer– Associazione GEA– Cooperativa <strong>Sociale</strong> IL FAGGIO– Cooperativa <strong>Sociale</strong> “Il Germoglio”– Associazione Jugendzentrum Papperlapapp– Cooperativa <strong>Sociale</strong> AGAPE– R.T.I. - Fondazione CARITAS DIOCESI Bolzano Bressanone / Fondazione ODAR– Fondazione CARITAS - Diocesi di Bolzano - Bressanone– CARITAS - Diocesi di Bolzano - Bressanone– Cooperativa Casa Bimbo Tagesmutter– Cooperativa Coccinella– Cooperativa Babycoop– Cooperativa Euro & Promos Group– Cooperativa <strong>Sociale</strong> il Ponte - Die Brücke– Cooperativa <strong>Sociale</strong> Noncello– Cooperativa <strong>Sociale</strong> MEBOA.1 FONTI INFORMATIVE 225


226


STRUTTURE AZIENDALIA.2A.2 STRUTTURE AZIENDALI 227


Tabella 166 _ Le strutture aziendali in città: la loro dislocazione – <strong>2009</strong>STRUTTURE ASSBQuartiere Don BoscoDistretto socio-sanitario Don Bosco Piazza Don Bosco, 20Asilo Nido “Il Sole” Via Milano, 131Asilo Nido “L’Acquario” Via Parma, 10Campo Nomadi RomLocalità Castel FirmianoCentro di Degenza “Villa Europa” eCentro di Assistenza Diurno per AnzianiVia Milano, 147Centro Diurno per Anziani Via Bari, 46/aConsultorio Familiare “L’ARCA” Via Sassari, 17/bGruppo Convitto / Laboratorio protetto / Gruppo occupazionale perpersone in situazione di handicapViale Europa, 138Laboratorio protetto “Handswork” Via Sassari, 55Laboratorio socio-psichiatrico “Windrose” Viale Druso, 325Comunità alloggio per persone con problemi di alcoolismo (Hands) Via Alessandria, 37/aComunitá alloggio per persone con problemi di tossicodipendenza(La Strada)Via Alessandria, 21Microstruttura Centro Tagesmutter Coop. Casa Bimbo Via Bari, 32/LMicrostruttura per la prima infanzia Coop. Coccinella Via Bari 3Microstruttura per la prima infanzia “Aquilone” (Babycoop) Piazza Don Bosco, 13Microstruttura per la prima infanzia “Arcobaleno” (Babycoop) Via Ortles, 31Quartiere Centro - Piani - RencioDistretto socio-sanitario Centro - Piani - Rencio Via Renon, 37Asilo Nido “La Farfalla” Vicolo S. Giovanni, 23/aCasa di Riposo “Villa Armonia” Viale Trento, 13Centro Accoglienza per donne senza dimora “Haus Margareth” Via Cappucini, 24Centro Accoglienza per uomini senza dimora Viale Trento, 11Centro Accoglienza Profughi (ex casema Gorio) Via Macello, 13228 A.2 STRUTTURE AZIENDALI


Centro Assistenza Diurno per Anziani “Maso Premstaller” Via Dolomiti, 14Centro Diurno per Anziani Via Vintola, 4Comunità alloggio sociopsichiatrica “Città Azzurra” Vicolo Erbe, 10Consultorio Familiare AIED Via Isarco, 6Consultorio Familiare EHE- und ERZIEHUNGSBERATUNG Via Cassa di Risparmio, 13Consultorio Familiare MESOCOPS Via Dr. Streiter, 9Edificio “Conte Forni”Accoglienza invernale, alloggi di 2° livello, Centro Profughi in transito,Centro Diurno e Segretariato <strong>Sociale</strong> per persone senza dimoraLaboratorio riabilitativo per portatori di handicap e laboratoriosocio-psichiatrico “Il Colle”Bottega “Il Ventaglio”(prodotti artigianali dei laboratori protetti e riabilitativi)Via Renon, 31Località al Colle, 8Via dei Vanga, 33Mensa Anziani Clab Via Perathoner, 8Struttura a Bassa Soglia per Tossicodipendenti “Binario7” Via Garibaldi, 4Centro Emergenza Freddo Via Macello, 17Microstruttura Casa Infanzia Scuola S. Maria Coop. Casa Bimbo Via Vanga, 10Microstruttura per la prima infanzia “Pinocchio” Coop. Babycoop Via Rosmini, 44Quartiere Europa - NovacellaDistretto socio-sanitario Europa - Novacella Via Palermo, 54Centro di Ascolto Antiviolenza per Donne Via del Ronco, 17Centro Diurno per Anziani Via Dalmazia, 36/aComunità Alloggio per persone con gravi disabilità fisiche “Phönix” Via Dalmazia, 62/1Servizio di Inserimento Lavorativo “Help for Job” Viale Europa, 62Servizio pasti a domicilio Via Dalmazia, 36/aAsilo Nido “Il Grillo” Via Genova, 94Mensa Anziani Don Bosco c/o Casa di Riposo “Don Bosco” Via Milano, 170Casa di Riposo “Don Bosco” Via Milano, 170Nissa Care (Sportello Badanti) Via Palermo, 54Sportello Orientamento e Consulenza per donne immigrate(Donne Nissà)Via Cagliari, 22AA.2 STRUTTURE AZIENDALI 229


Quartiere Oltrisarco - AslagoSede ASSB Via Roma, 100/aDistretto socio-sanitario Oltrisarco - Aslago Via Pietralba, 10Asilo nido “Il Gabbiano” Via Claudia Augusta, 52Asilo nido “Il Quadrifoglio” Via del Parco, 60Campo Nomadi SINTI Via Lungo Isarco Sinistro 47/aCentro di Accoglienza “Migrantes” e Servizio di prima accoglienzaper immigratiVia Roma, 85/cCentro Diurno per Anziani Via Claudia Augusta, 105Mensa per Anziani Oltrisarco Via Claudia Augusta, 105Centro Minori Stranieri non Accompagnati (MISNA)Via Roma, 100/b-cLaboratorio Protetto per persone in situazione di handicap “Roma” Via Roma, 100/bGruppi occupazionali per persone in situazione di handicap Via Roma, 100/cLaboratorio Protetto per persone in situazione di handicap“Il Ciliegio”Via Castel Weinegg, 2Microstruttura Casa Infanzia Oltrisarco Coop. Casa Bimbo Via Claudia Augusta, 66Microstruttura per la prima infanzia Kitas Oltrisarco - AslagoCoop. Casa BimboVia Claudia Augusta, 48/bQuartiere Gries - S. QuirinoDistretto socio-sanitario Gries - S. Quirino Via Amba Alagi, 20Asilo nido “Il Panda” Via Gaismair, 2Asilo nido “Il Veliero” Viale Venezia, 49Asilo nido “La Nuvola” Vicolo Lageder, 11Casa di Riposo “Villa Serena” Via Fago 18 - 20Mensa per Anziani Gries - S. Quirino Via Fago 18 - 20Centro Affidi e Spazio Neutro Via Mendola, 121Centro di addestramento al lavoro per malati psichici (CIRS)Via Longon, 3 con sede amministrativain Via Combattenti, 3Centro di Degenza “Grieserhof” Via Cologna, 1Centro Diurno per Anziani “Casa Altmann” Piazza Gries, 18230 A.2 STRUTTURE AZIENDALI


Consultorio Familiare P. M. KOLBE Corso Italia, 23Gruppo Convitto / Comunità alloggio per personein situazione di handicapVia Mendola, 121/124Comunità alloggio sociopsichiatrica “Città Azzurra” Via Mendola, 124Laboratorio Aperto Manu Via S. Quirino, 20/cPunti di incontro per malati psichici “Il nostro spazio” Via Vittorio Veneto, 70Servizio di mediazione familiare ASDI Via Gaismair, 18Ufficio Servizi a Persone in situazione di Handicap e Disagio Psichico,Convitto e LaboratoriConvitto, gruppi occupazionali, convitto per ospitazionitemporanee “Aquilone”, Gruppo “Giorno/Notte” per personein situazione di HandicapVia Vittorio Veneto, 5Via S. Maurizio 93, c/o ex HotelBagni di ZolfoUfficio Servizi alla Famiglia Vicolo Gumer, 5Comunità alloggio per minori “Focolare” Via Eisenkeller, 2Servizio per la valutazione della non autosufficienza(“Pflegesicherung”)Via Vittorio Veneto, 5Microstruttura per la prima infanzia Coop. Coccinella Via Lungo Talvera San Quirino, 10Microstruttura per la prima infanzia Coop. Coccinella Via San Quirino, 40/bNota: I distretti operano solo sul proprio quartiere, gli altri servizi servono tutta la cittàSul territorio della città di Bolzano è presente anche una casa delle donne e una casadegli alloggi protetti.A.2 STRUTTURE AZIENDALI 231


.NOTE232


233


.NOTE234


235

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!