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il problemma allergie. - Ambulatorio Veterinario Bucci

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Per qualsiasi comunicazione:<strong>Ambulatorio</strong> <strong>Veterinario</strong>Dr. Giovanni <strong>Bucci</strong>Via Nazionale n°28 – Ziano di Fiemme (TN)Tel e fax 0462/571318E-ma<strong>il</strong>: bucci.giovanni@tin.itTitolo: ATTIVITA’ CON ANIMALI A SCUOLA:IL PROBLEMA ALLERGIEDr. Giovanni <strong>Bucci</strong> – Medico <strong>Veterinario</strong>, insegnanteDr.ssa Franca Cicognani – InsegnanteDr.ssa Maira Pelizzoni - PsicologoNelle attività scolastiche basate sulla didattica zooantropologica sono spessopreviste unità didattiche caratterizzate dalla presenza di animali, con cui gli alunnivengono fatti interagire; proprio dalla qualità di questa interazione emergono levalenze educative e terapeutiche proprie della pet-therapy.Nel corso di dieci anni di attività, ci siamo costantemente confrontati con <strong>il</strong>problema, vero o presunto, delle possib<strong>il</strong>i <strong>allergie</strong> agli animali o ai mezzi didatticiut<strong>il</strong>izzati (es. peluches, cibi di origine animale, ecc.).Per quanto <strong>il</strong> numero di alunni allergici (B.A.) si sia dimostrato notevolmenteinferiore a quanto ci aspettavamo, <strong>il</strong> problema si è dimostrato reale e capace di creareostacoli organizzativi ed operativi, in tutte le fasi di realizzazione dei corsi.Ogni volta che abbiamo proposto nelle scuole attività caratterizzate dalla presenza dianimali in classe, le prime obiezioni poste dai non entusiasti verso l’iniziativariguardavano proprio l’igiene e le <strong>allergie</strong>; per contro, gli entusiasti, banalizzavano <strong>il</strong>problema cercando di confutarne l’esistenza. Raramente gli insegnanti sapevano senelle loro classi vi erano alunni con problemi di <strong>allergie</strong> verso animali domestici emolto spesso, le nozioni in loro possesso sulle <strong>allergie</strong>, erano insufficienti e confuse,così che era diffic<strong>il</strong>e se non impossib<strong>il</strong>e valutare <strong>allergie</strong> e/o ipersensib<strong>il</strong>ità reali opresunte e loro possib<strong>il</strong>i implicazioni per la realizzazione dei progetti educativiproposti.I problemi organizzativi ed operativi che abbiamo incontrato, possono esseresuddivisi sostanzialmente in:• problemi di informazione e comunicazione• gestione dei bambini allergici allontanati dalle attività progettate• gestione dei bambini allergici che comunque partecipano alle attività progettate• preparazione degli animali e dei supporti didattici ut<strong>il</strong>izzati durante la lezione• pulizia adeguata dei locali dopo <strong>il</strong> corso


Per quanto ci riguarda abbiamo cercato di superare questi problemi attraverso iseguenti elementi:1. Equipe di lavoro adeguata2. Precisa raccolta dei dati e dialogo con le famiglie3. Adeguati protocolli di preparazione degli animali4. Modalità operative precise e concordate con <strong>il</strong> personale scolastico1. Equipe di lavoro- <strong>il</strong> team di lavoro include un pediatra anche quando egli non intervengadirettamente in classe- viene fornita una certificazione veterinaria che attesta l’ut<strong>il</strong>izzo di animali saniall’esame fisicoclinico, regolarmente vaccinati e trattati con antiparassitari adazione anche acaricida- qualora venga deciso in accordo fra genitori, insegnante e team operativo che <strong>il</strong>B.A. partecipi comunque alle lezioni, gli animali vengono trattati appena primadella lezione con un prodotto deallergizzante (vedi altre misure al punto 4.)- quando è possib<strong>il</strong>e, in dipendenza dal tipo di progetto e degli animali disponib<strong>il</strong>i,vengono scelti ad hoc i co-operatori animali- viene sempre fornita la più ampia disponib<strong>il</strong>ità al dialogo con i fam<strong>il</strong>iari ed <strong>il</strong>medico curante al fine di poter evitare, se possib<strong>il</strong>e, l’esclusione dei B.A.2. Precisa raccolta dei dati e dialogo con le famiglie- per i bambini oltre la 3° classe del primo ciclo vengono inserite nel test diingresso una o più domande per raccogliere le informazioni necessarie. Il test diingresso viene somministrato dall’insegnante, almeno una settimana primadell’inizio del corso, così da poter essere opportunamente valutato dall’equipe d<strong>il</strong>avoro.- per i bambini più piccoli la raccolta delle informazioni avviene attraverso <strong>il</strong>modulo di comunicazione alle famiglie in cui viene comunicata l’attivazione delprogetto e viene richiesta l’autorizzazione alla partecipazione.- Nell’esecuzione di progetti che richiedono altro materiale didattico è beneestendere le domande anche a quest’ultimo. Ad esempio nei progetti cheprevedono l’ut<strong>il</strong>izzo di animali di peluches vi erano bambini allergici al gatto enon ai peluches e viceversa.- Nei progetti che coinvolgono gli stessi alunni su più anni scolastici è bene ripeterela raccolta dati all’inizio di ogni ciclo. Lo stato allergico può insorgere in qualsiasimomento della vita ma soprattutto l’entità delle manifestazioni cliniche varia nellevarie fasi della crescita ed in genere <strong>il</strong> percorso diagnostico delle <strong>allergie</strong> iniziasolo quando lo stato allergico diviene clinicamente manifesto o preoccupante.3. Protocolli di preparazione degli animali- gli animali come accennato in precedenza vengono toelettati e, qualora vi sial’indicazione, trattati con un prodotto deallergizzante. Quando vi era la possib<strong>il</strong>ità


è stata data la preferenza a razze con pelo a crescita continua o che vengonosottoposte a stripping.- Nei corsi in cui vengono ut<strong>il</strong>izzati anche animali di peluches, sempre senecessario, essi venivano passati con l’aspirapolvere e trattati con lacca percapelli, dall’insegnante, prima della lezione.4. Modalità operative precise concordate con <strong>il</strong> personale scolastico• protezione dei bambini allergici- Per i bambini con gravi manifestazioni allergiche le uniche possib<strong>il</strong>ità sonol’esclusione dal progetto o, quando presente un’aula contigua separata da vetri,l’assistere alla lezione da quest’ultima.- Qualora l’unità didattica preveda una parte di lezione senza animali in aula, questadeve essere programmata all’inizio dell’incontro in modo che possano parteciparvitutti i bambini.- Per i B.A. che vengono allontanati predisponiamo un’attività collaterale in cui <strong>il</strong>bambino possa comunque apprendere i concetti base del corso. Il bambino potràcosi seguire le unità o le parti del corso, che non prevedono la copresenza dianimali e portare a termine comunque <strong>il</strong> percorso didattico.- Per i B.A. con modesta o trascurab<strong>il</strong>e sintomatologia, che si è deciso di farpartecipare al corso, vengono presi precisi accordi con <strong>il</strong> pediatra curante. Vienestab<strong>il</strong>ita una soglia di disagio oltre la quale <strong>il</strong> bambino viene comunqueallontanato dall’aula. Per questi bambini prevediamo, in forma di gioco di ruolo(dottore) l’ut<strong>il</strong>izzo di una mascherina con f<strong>il</strong>tro (quelle ut<strong>il</strong>izzate in chirurgia o peri lavoratori che vengono a contatto con micropolveri) e di guanti protettivi.• accorgimenti generali di tipo organizzativo- Viene ut<strong>il</strong>izzata di preferenza l’aula abituale dei bambini. Quando possib<strong>il</strong>e vieneevitato l’uso di laboratori o della palestra poiché questi ambienti vengonofrequentati anche da bambini di altre classi di cui non vi è anamnesi riguardo le<strong>allergie</strong>. Inoltre questi ambienti più raramente vengono sottoposti a puliziagiornaliera.- Se l’unità didattica non occupa tutta la giornata vengono scelte le ultime ore inmodo da permettere un regolare svolgimento delle lezioni che precedono.- Quando sono possib<strong>il</strong>i più percorsi, gli animali vengono condotti in aula attraverso<strong>il</strong> tragitto più breve o comunque più idoneo. Evitiamo la sosta degli animali neicorridoi in attesa di entrare in aula.- Dopo l’incontro viene raccomandata una pulizia a fondo del locale, se possib<strong>il</strong>econ aspirapolvere ad acqua o con f<strong>il</strong>tri per <strong>allergie</strong>, seguita da una prolungataaerazione.Per riuscire a quantificare meglio <strong>il</strong> problema abbiamo analizzato i test di ingresso deicorsi effettuati nel quinquennio dal 1998-99 al 2002-2003 in 26 classi, dalla IVelementare alla I media, per un totale di 416 alunni. La scelta delle classi è stata


condotta all’interno delle scuole delle Valli di Fiemme e Fassa in provincia di Trento,in modo da avere 416 alunni diversi. I dati generali compaiono nella seguente tabella.26 classi per un totale di 416 alunni15 Classi con almeno un alunno dichiarato allergico 57,70%23 Alunni che si dichiarano allergici 5.53%21 Alunni significativi per <strong>il</strong> corso 5,05%Dall’esame delle risposte al questionario del test d’ingresso, emergono i seguenti dati,sui 21 alunni significativi per i temi del corso (esclusi 2 casi di allergia alle vespe):16 Si dichiarano allergici al gatto 76,19%2 Si dichiarano allergici al cane 9,52%2 Si dichiarano allergici al cavallo 9,52%2 Si dichiarano allergici al criceto 9,52%3 Si dichiarano allergici a più di un animale 14,29%3 Si dichiarano allergici agli animali ma non specificano a quali 14,29%Nelle domande dei test di ingresso era richiesto di segnalare anche la presenza difam<strong>il</strong>iari allergici: 40 alunni (9,62%) hanno dichiarato che almeno un fam<strong>il</strong>iare framamma, papà, fratelli e sorelle (sono stati esclusi nonni e zii) aveva un problema diallergia agli animali.Nonostante <strong>il</strong> fatto che in più di una classe su due era presente <strong>il</strong> problema, solo per 2bambini i genitori hanno chiesto l’esclusione dal corso e solo 6 alunni non hannopartecipato alla “lezione” con “l’animale problema”.In un solo caso abbiamo avuto un bambino in cui è insorto durante l’incontro unquadro di tipo asmatico; è stato sufficiente seguire le istruzioni del pediatra per unarapida risoluzione senza alcuna conseguenza.E’ chiaramente evidente che <strong>il</strong> problema allergia, nel nostro caso, èpraticamente identificab<strong>il</strong>e con un problema di allergia al Gatto, animaleestremamente diffuso nelle nostre valli e case (<strong>il</strong> coniglio rimane ancoraestremamente raro, nella nostra realtà come animale da compagnia). Questo aspetto,legato alla difficoltà di “ut<strong>il</strong>izzo” del gatto come cooperatore animale nelle attivitàcon gruppi di bambini, ci ha portato a proporre sempre più raramente progetti conunità didattiche caratterizzate da interazioni con questo animale.Non siamo riusciti a reperire altri lavori con cui confrontare i dati in nostropossesso e per questo non siamo in grado di verificare quanto questi dati possanoessere coerenti e confrontab<strong>il</strong>i con altre realtà.Nel nostro caso, <strong>il</strong> lavoro si svolge sempre in scuole molto piccole (max 2 sezioni) enel periodo fine inverno inizio primavera. Nella maggior parte dei casi comunque inperiodi ancora caratterizzati dalla presenza di neve e quindi in pressochè totaleassenza di manifestazioni allergiche legate a pollini.


Riteniamo potrebbe essere estremamente ut<strong>il</strong>e ed interessante poter confrontare questidati con altri, raccolti in ambienti di tipo cittadino, e verificare quanto questi datisiano coerenti con i dati medi relativi alle <strong>allergie</strong> nei bambini.

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