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Problemi con Transitorio

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<strong>Problemi</strong> <strong>con</strong> <strong>Transitorio</strong>• Evoluzione nel tempo– Le equazioni includono le derivate temporali della variabile principale;– Conduzione del calore non stazionaria: velocita’ delle temperature– Dinamica: accelerazioni


Tipologia delle Equazioni Differenziali• Si <strong>con</strong>sidera un’equazione differenziale alle derivate parziali del se<strong>con</strong>doordine lineare, a coefficienti A, B,C, D, E, F, reali costanti, nella forma:• Si calcola il discriminante D:• Si introduce la seguente definizione:• Esempi: ellittica e’ l’equazione del potenziale (flusso di un fluidostazionario, forma di una membrana deformata, la torsione), parabolicae’ l’equazione del calore, iperbolica e’ l’equazione del moto.Anna Pandolfi Analisi Strutturale e Termica – 17.2Milano, A.A. 2010/2011


<strong>Problemi</strong> Parabolici• Un tipico problema parabolico e’ l’equazione del calore <strong>con</strong> transitoriotermico.• Si estende al caso non stazionario l’equazione del calore precedentementestudiata, ed si usa la stessa definzione di flusso di calore q i , proporzionaleal gradiente della temperatura (legge di Fourier):• dove:– u e’ il campo scalare della temperatura (definito sul dominio W);– k ij e’ il tensore di <strong>con</strong>duttivita’ (nell’ipotesi di un materiale isotropo edomogeneo);– W il dominio spaziale dove il problema deve essere risolto.• Il dominio W possiede un <strong>con</strong>torno su cui sono imposte <strong>con</strong>dizioni al<strong>con</strong>torno sulle temperature (essenziali) o sui flussi (naturali).Anna Pandolfi Analisi Strutturale e Termica – 17.3Milano, A.A. 2010/2011


Equazione del Calore• Se le sorgenti di calore o le <strong>con</strong>dizioni al <strong>con</strong>torno variano nel tempo,occorre includere il termine corrispondente alla variazione delletemperatura nell’equazione di bilancio termico, che diventa:• dove:– G g e’ la parte di <strong>con</strong>torno dove e’ assegnata la temperatura u(Dirichelet);– G h e’ la parte di <strong>con</strong>torno dove e’ assegnato il flusso q i (Newmann);– f e’ la sorgente di calore per unita’ di volume sul dominio W, definitanell’intervallo temporale [0,T];– r e’ la densita’ del materiale;– c e’ il calore specifico.• Usando la definizione di flusso e l’ipotesi di isotropia, l’equazione si scrivecome:Anna Pandolfi Analisi Strutturale e Termica – 17.4Milano, A.A. 2010/2011


Forma Forte• Assegnate le storie temporali della sorgente di calore e delle <strong>con</strong>dizioni al<strong>con</strong>torno, si pone la forma forte del problema termico non stazionario:• Si osservi che la corretta posizione matematica del problema richiedel’assegnazione dei valori iniziali della temperatura.Anna Pandolfi Analisi Strutturale e Termica – 17.5Milano, A.A. 2010/2011


Forma Debole• Seguendo la stessa procedura vista per il caso stazionario, si introduce inW una funzione peso w (test o variazionale) <strong>con</strong> cui si moltiplica l’equazionedel calore. Si integra sul volume e si usa il torema della divergenza,ottenendo:• La dimostrazione ricalca il caso stazionario, dato che il termine <strong>con</strong> laderivata della temperatura si mantiene inalterato.Anna Pandolfi Analisi Strutturale e Termica – 17.6Milano, A.A. 2010/2011


Approssimazione di Galerkin• Fatta un’opportuna scelta delle funzioni test w e soluzione di tentativou = v + g se<strong>con</strong>do le richieste del metodo di Galerkin, si ottiene la formaoperativa del principio dei lavori virtuali valida per il transitorio termico:• La formulazione ad elementi finiti implica la discretizzazione del volume edel <strong>con</strong>torno e l’introduzione delle funzioni di interpolazione. Esse sarannoespresse come prodotto di funzioni di forma che dipendono solo dallecoordinate e di coefficienti nodali che dipendono solo dal tempo:Anna Pandolfi Analisi Strutturale e Termica – 17.7Milano, A.A. 2010/2011


Formulazione ad Elementi Finiti• La soluzione di tentativo viene costruita come somma di una funzioneomogenea e di una rispettosa delle <strong>con</strong>dizioni al <strong>con</strong>torno essenziali (sulletemperature), entrambe <strong>con</strong> la struttura di interpolazione basata sullefunzioni di forma:• L’espressione della velocita’ della temperatura e’ data da (il punto indicaderivazione temporale):Anna Pandolfi Analisi Strutturale e Termica – 17.8Milano, A.A. 2010/2011


Sistema Risolvente• Introducendo le funzioni di interpolazione nell’equazione di Galerkin siottiene:• la cui espressione esplicita e’:Anna Pandolfi Analisi Strutturale e Termica – 17.9Milano, A.A. 2010/2011


Forma Matriciale• La formulazione ad elementi finiti trasforma l’equazione differenziale allederivate parziali in un sistema algebrico di equazioni differenzialiordinarie:• dove:– d e’ il vettore delle temperature nodali e il punto indica derivazionetemporale;– M e’ la matrice di capacita’ termica (simmetrica e definita positiva) eK e’ la matrice di <strong>con</strong>duttivita’ (simmetrica e definita positiva).– F comprende il <strong>con</strong>tributo delle sorgenti di calore interne al dominio,del flusso sul <strong>con</strong>torno, e della temperatura imposta sul <strong>con</strong>torno,attraverso entrambe le matrici M e K; d 0 deve tenere <strong>con</strong>to dellatemperatura iniziale ed eventualmente di qualche <strong>con</strong>tributo derivantedalla variazione della temperatura nel tempo, attraverso la matrice dicapacita’ termica M.Anna Pandolfi Analisi Strutturale e Termica – 17.10Milano, A.A. 2010/2011


<strong>Transitorio</strong> <strong>con</strong> Elementi Finiti• Il sistema di equazioni differenziali ordinarie (le derivate si riferis<strong>con</strong>o allasola variabile tempo) ottenuta e’ <strong>con</strong>seguenza della sequenza diformulazioni usate.• La forma forte e’ stata indebolita <strong>con</strong> una scalarizzazione (in realta’ nelcaso della <strong>con</strong>duzione e’ solo la moltiplicazione per una funzione regolare)ed una integrazione sul volume;• La forma debole e’ stata approssimata <strong>con</strong> sottoinsieme di funzioni peso esoluzione di tentativo opportunamente scelte (Galerkin);• La formulazione di Galerkin e’ stata discretizzata <strong>con</strong> l’introduzione dielementi finiti, che in pratica esprimono le funzioni di interpolazione comecombinazione lineare di funzioni di forma per parametri incogniti(temperature nodali).Anna Pandolfi Analisi Strutturale e Termica – 17.11Milano, A.A. 2010/2011

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