Ordine regiOnale dei geOlOgi - <strong>Puglia</strong>tessitura grossolana che, laddove i sedimenti siltososabbiosisono assenti poggiano direttamente sul substratocalcareo. In quest’ultimo caso il contatto èrappresentato da una superficie di abrasione marina,frequentemente marcata da discordanza angolare, interpretatacome una superficie di ravinement di lungoperiodo (Tropeano & Sabato, 2000) e più genericamentecome una superficie di trasgressione diacrona a livelloregionale (Pieri, 1980). Tale superficie di abrasioneè caratterizzata dalla presenza di abbondanti tracce dibioerosione che rappresentano la testimonianza di colonizzazioneda parte di una fauna endolitica poco differenziata(D'Alessandro & Iannone, 1983). Il contattotrasgressivo è ovunque ben evidente per il contrastolitologico fra i sottostanti calcari micritici del Cretacicoe la soprastante unità calcarenitica, dovuto ai diversicaratteri tessiturali e al diverso grado di cementazione.Più in dettaglio, la Calcarenite di Gravina è comunementecostituita da strati e banchi suborizzontali dicalcareniti e calciruditi bioclastiche e di calcari organogeniad alghe calcaree, scarsamente cementati e porosi.La stratificazione, generalmente mal distinta, è messain risalto da rare superfici di erosione e più frequentementeda orizzonti costituiti da concentrazioni di macrofossili,più frequentemente lamellibranchi e/o alghecalcaree. Le strutture sedimentarie di origine idrodinamicasono scarse; ciò sembra essere legato alla grandediffusione di tracce fossili e bioturbazioni, così abbondantida caratterizzare alcune litofacies. Le successionipiù spesse rilevate nell’area del foglio sono costituite inbasso da un banco di un paio di metri di biocalcareniticon abbondanti resti fossili interi o in frammenti, la cuibase può essere marcata da sottili e discontinui livellidi ghiaie calcaree con abbondante matrice sabbiosa.Segue per diversi metri un'alternanza di strati e banchidi biocalcareniti, biocalciruditi e calcari macro- emicrofossiliferi a lamellibranchi, gasteropodi, anellidi,echinidi, alghe rosse, foraminiferi bentonici e più raramenteforaminiferi planctonici; a più altezze stratigrafiche,alle calcareniti si intercalano livelli calciruditicicon alte concentrazioni di alghe rosse. Dal punto divista tessiturale si tratta in prevalenza di packstone, e/odi packstone-grainstone, costituiti quasi esclusivamenteda bioclasti, con più o meno abbondante matricebioclastica fine e rari litoclasti cretacici. I caratteri osservatipermettono di attribuire queste successioni adun sistema carbonatico di mare sottile; poiché i sedimenti,già di ambiente francamente marino, risultanopreservati al di sopra di una superficie di abrasione bioerosain ambiente marino; Tropeano & Sabato (2000)hanno suggerito a livello regionale che la trasgressionepossa aver cancellato, tranne che nelle paleodepressionimorfologiche, tutte le testimonianze del lungo periododi emersione dal tetto del substrato cretaceo. Lapresenza di ciottoli calcarei nella parte bassa di questesuccessioni testimonia che, durante la trasgressione, sipotevano costituire piccole ed effimere spiagge ghiaiose,che, frequentemente rimaneggiate, fornivano ilcontributo litoclastico osservato. La gran parte dellesuccessioni si depositava in ambiente di offshore doveanche la porzione bioclastica (prodottasi in posto e/oproveniente da zone del sistema più prossimali) erasoggetta al moto ondoso solo durante eventi eccezionali.Questo spiega l’intensa bioturbazione presentenell’intera serie e la sporadica presenza di superfici distrato e/o di orizzonti a macrofossili.Per quanto riguarda l'età della Calcarenite di Gravinai residui di lavati di campioni provenienti da diversiaffioramenti sono risultati in parte sterili; alcunihanno fornito associazioni molto povere rappresentateprevalentemente da foraminiferi bentonici (Ammoniaspp., Cibicides spp. ed elphidium spp.) oltre che daostracodi, briozoi e frammenti di echinidi. Numerosistudi (Azzaroli et alii, 1968a; Azzaroli & Valduga,1967; Merla & ercoli, 1971; Iannone & Pieri, 1979;D’Alessandro & Iannone, 1983) riferiscono un'etàPleistocene inferiore (Gelasiano?-Calabriano).Argille subappennine (AsP)Alle argille subappennine viene riferita la porzioneinferiore del termine Argille di Rutigliano introdottonegli anni '60 nelle carte geologiche ufficiali relativeall'area ricompresa nel Foglio 438 “Bari” (Figg. 3; 6)ed in particolare esclusivamente nel Foglio <strong>Geologi</strong>coFigura 4 – Schema dei rapporti stratigrafici delle unità quaternarie del Foglio 438 “Bari” (non in scala). Calcari del Cretacico: Calcaredi Bari (CBA). Unità della Fossa bradanica: Calcarenite di Gravina (GRA); argille subappennine (ASP). Supersintema delle Murge:sintema di Rutigliano (MUA); sintema di Noicattaro (MUN); sintema di Carbonara (MUB); sintema di San Pasquale (MUQ); sintemadi San Girolamo (MUI). Supersintema delle lame delle Murge: sintema di Madonna delle Grotte (MBL); sintema di Coste S. Giovanni(MBN). Alluvioni attuali (b)- 13 -
l. SPallutO - P. Pieri - l. SabatO - M. trOPeanO: Revisione stratigrafica delle unità quaternari...in scala 1:100 000 178 “Mola di Bari” (Azzaroli &Valduga, 1967).Le argille subappennine affiorano in un’area moltoristretta del settore sud-orientale del foglio Bari in corrispondenzadi alcune cave, aperte per la realizzazionedi laterizi ed ormai in disuso, in località “Pozzillo” neipressi dell’abitato di Rutigliano. Lo spessore residuoaffiorante è di circa 2 m, mentre lo spessore massimoricavato dai sondaggi geognostici, realizzati da privatinei pressi dell’abitato di Rutigliano, risulta essere dicirca 8 m.Il limite inferiore della formazione è stato osservatoin corrispondenza di alcuni scavi per fondazioni neipressi della periferia settentrionale dell’abitato di Rutiglianoe corrisponde ad un passaggio netto in continuitàdi sedimentazione sulla Calcarenite di Gravina. Illimite superiore non è stato osservato in campagna madalle informazioni ricavate dai sondaggi geognostici sideduce corrispondere ad un contatto netto con i depositidel sovrastante Sintema di Rutigliano. La bruscavariazione delle facies che si osserva in corrispondenzadi questo limite permette di ipotizzare che il limite traqueste due unità sia inconforme.In affioramento le argille subappennine sono costituiteda argille siltose intensamente bioturbate che sialternano ad argille marnose, silt e sabbie fini di coloregrigio scuro. Lo studio mineralogico di Dell’Anna(1969) ha evidenziato che la porzione inferiore di questaformazione è prevalentemente argillosa ed è costituitada minerali argillosi quali illite e montmorilloniteed è molto ricca in carbonato di calcio; la porzionesuperiore invece è rappresentata da argille a composizionecaolinitica e da sabbie fini costituite prevalentementeda quarzo con ortoclasio, muscovite ed ossididi ferro.La sedimentazione è attribuibile ad ambienti dipiattaforma continentale (offshore).Il contenuto macropaleontologicoè rappresentato da numerosi resti dibivalvi, briozoi e serpulidi sia in frammentiche interi, mentre il contenutomicropaleontologico osservato neiresidui di lavati è rappresentato daun basso contenuto in foraminiferi,prevalentemente bentonici, e da rariforaminiferi planctonici, entrambi inbuono stato di conservazione: elphidiumspp., Ammonia spp., Cibicidesspp., Bulimina elegans d'Orbigny,Bigenerina sp., Heterolepa sp., Globigerinoidesruber (d'orbigny), G.quadrilobatus (d'Orbigny), G. sacculifer(Brady), G. obliquus Bolli, Orbulinauniversa d'Orbigny, Globigerinabulloides d'Orbigny. Le associazioninon sono diagnostiche di un precisointervallo biozonale poiché indicanogenericamente un’età non più vecchiadel Calabriano. Le associazioni a nannofossilicalcarei osservate in alcunicampioni indicano un’età pleistocenica(Calabriano) per la presenza diGephyrocapsa oceanica (> 4 micron,sensu Rio, 1982), la cui comparsa èun evento di poco successivo la basedel Calabriano, di C. pelagicus, C.leptoporus, e Pseudoemiliania lacunosa(Kamptner).Figura 5 – Carta geologica semplificata delsettore orientale del Foglio 438 “Bari” (vediil riquadro in fig. 2 per l’ubicazione)- 14 -