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Ordine regiOnale dei geOlOgi - <strong>Puglia</strong>BiBliOGRAFiAazzarOli a. (1968) - Calcarenite di Gravina. Studiillustrativi della Carta <strong>Geologi</strong>ca d’Italia - Formazionigeologiche. Servizio <strong>Geologi</strong>co d’Italia, I, 183-185.azzarOli a., radina b., ricchetti g. & Valduga a.(1968) - Note illustrative della Carta <strong>Geologi</strong>ca d’Italia.Foglio 189 “Altamura”. Serv. Geol. d’It., pagg. 22azzarOli a. & Valduga a. (1967) - Note illustrativedella Carta <strong>Geologi</strong>ca d’Italia. Foglio 177 “Bari” eFoglio 178 “Mola di Bari”. Serv. Geol. d’It, pagg. 26.ciaranFi n., Pieri P. & ricchetti G. (1988) - Notealla carta geologica delle Murge e del Salento (<strong>Puglia</strong>centromeridionale). Mem. Soc. Geol. It., 41, 449-460.C.N.R. – Commissione per la cartografia geologicae geomorfologia (1992) - Carta <strong>Geologi</strong>ca d’Italia1:50.000 - Guida al rilevamento. Quaderni del Servizio<strong>Geologi</strong>co Nazionale , serie III, 1: 203 pp.daMiani M. g. (1996) – Caratteri stratigrafici e midifferente.Tuttavia, durante i lavori di rilevamento delnuovo Foglio 438 "Bari" sono stati distinti depositi piùrecenti della Calcarenite di Gravina, formatisi in uncontesto di generale regressione che risponde bene alladefinizione formazionale originale data da Azzaroli& Valduga (1967) all’intera successione dei Tufi delleMurge; per questi si è preferito utilizzare il terminesupersintema delle Murge che da una parte permettedi distinguere i differenti episodi di terrazzamentodeposizionale marino riconosciuti nell'area (sintemi) edall'altra evita di riportare confusione nella terminologiaformale utilizzata, visto che anche in questo casonon tutti i depositi cartografati come Tufi delle Murgepossono essere ricondotti al supersintema delle Murge(Fig. 6).5. COnClUsiOniI lavori di rilevamento del Foglio 438 “Bari”, cheè il primo foglio del Progetto CARG per la Regione<strong>Puglia</strong> realizzato nell’area delle Murge, consentono diaggiornare significativamente le conoscenze dell’area,fornendo anche una stratigrafia originale del Quaternario.I criteri stratigrafici utilizzati sono stati sia quelliclassici litostratigrafici, relativamente alle unità del ciclodella Fossa bradanica (Calcarenite di Gravina edargille subappennine), che quelli basati sull’uso delleunità a limiti inconformi (UBSU), per le più recentiunità marine e continentali terrazzate. La nuova stratigrafia,più ricca ed articolata di quella presente nellaprecedente edizione della Carta <strong>Geologi</strong>ca d’Italia(scala 1: 100.000), fornisce una chiave di lettura piùcompleta e più coerente dell’evoluzione sedimentariadell’area di studio e, per i criteri stratigrafici utilizzatie le scelte cartografiche operate, si ritiene possa essereesportata con successo anche nelle aree limitrofe.Infatti, i dati stratigrafici esposti in questo lavoro permettonodi tracciare i punti principali dell’evoluzionesedimentaria quaternaria del settore delle Murge bassecompreso nel Foglio 438 "Bari", che ben si inquadranonel contesto delle conoscenze geologico-regionali sintetizzateda Ricchetti et al. (1988).I depositi quaternari più antichi (Calcarenite diGravina e argille subappennine) affioranti nell’area distudio fanno parte del ciclo bradanico e hanno registratodal punto di vista stratigrafico la fase di subsidenzaregionale che ha determinato durante il Pliocenesuperiore ed il Pleistocene inferiore il progressivoannegamento di vasti settori delle Murge. Il ritornodel mare in un'area esposta fin dal Cretacico superioreha portato alla formazione di coperture sedimentarie,che, in corrispondenza di depressioni morfostrutturaligià presenti all'atto dell'ingressione, hanno fossilizzatodepositi alluvionali e salmastro-lagunari, conservatisilocalmente alla base della Calcarenite di Gravina. Allafase di trasgressione, registrata nell’area di studio dallasedimentazione della Calcarenite di Gravina (Pleistoceneinferiore), segue la fase di massimo approfondimentodel sistema, marcata dal passaggio, in continuitàdi sedimentazione, dalle facies calcarenitiche alle faciespelitiche delle argille subappennine. Nell'ambito delFoglio 438 "Bari" queste ultime si conservano esclusivamentenei pressi dell'abitato di Rutigliano.Alla fase ingressiva è seguita una fase regressiva, damettere in relazione con un fenomeno di sollevamentoregionale ben noto in tutta l'area pugliese. L'interferenzafra sollevamento regionale, iniziato nel Pleistocenemedio, ed eustatismo ha prodotto una successione dieventi erosivi e sedimentari che hanno portato allaformazione dei depositi marini terrazzati del supersintemadelle Murge (Pleistocene medio e superiore).Ad ognuno dei cinque ordini di terrazzi deposizionaliriconosciuti nell'area è stato attribuito quindi il rangodi sintema. La distribuzione altimetrica dei singolisintemi appartenenti al supersintema delle Murge testimoniale tappe del sollevamento della regione, evidenziateanche dall'approfondimento intermittente deiprincipali corsi d’acqua che hanno registrato fasi alternedi incisione e di alluvionamento con conseguentedisposizione in terrazzi dei depositi alluvionali, definitinell'insieme come supersintema delle lame delle Murge(Pleistocene medio e superiore).Il complesso dei depositi marini e continentali delQuaternario attribuiti in questa nota sia al supersintemadelle Murge che al supersintema delle lame delleMurge è relativo alla parte più recente del processoregressivo verificatosi sul versante adriatico delle Murge.Allorché le ricerche si estenderanno alle porzionipiù interne delle Murge, verosimilmente verranno individuatialtri sintemi, più antichi di quelli riportati inquesta nota, riferibili anch’essi al supersintema delleMurge ed al supersintema delle lame delle Murge.- 19 -

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