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Tesi_Vagnuzzi_Elisa_doppia_diagnosi_ 2008 - Ce.Do.S.T.Ar.

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1.1 Le basi dell’attività diagnosticaNon disponendo di una definizione rigorosa e precisa di <strong>diagnosi</strong>,dobbiamo intendere l’attività diagnostica nel campo psicosociale come:un insieme di interventi effettuati con molteplici tecniche e metodi, chesi situano lungo il percorso che va dall’osservazione all’identificazionedella patologia. L’importanza della <strong>diagnosi</strong> è innegabile, anche per ilconseguente trattamento che si andrà a svolgere, per questo deve cercaredi essere il più oggettiva e precisa possibile, tenendo conto che si lavoracon un individuo che presenta delle alterazioni.Sono però molto frequenti dei casi dove il soggetto presenta disturbi disomatizzazione che riguardano sia il campo medico che quellopsicologico. In questi casi sia gli interventi medici che psicologicovalutativipossono non consentire il raggiungimento di certezze assolutesulla <strong>diagnosi</strong> e sul trattamento da seguire. L’incertezza della <strong>diagnosi</strong>rivela appunto la sua complessità e delicatezza. Tradizionalmente, ilpaziente viene studiato da almeno due punti di vista, quello psichiatrico equello psicologico.Il primo intervento, quello psichiatrico, è inserito nell’area biomedica edè una <strong>diagnosi</strong> psicopatologica descrittiva basata sull’osservazione,somministrazione di test diagnostici, il soggetto poi può essere posto inentità nosografiche, che indicano la presenza di un certo disturbomentale. La somministrazione di test infatti vuole escludere o includerele cause organiche o stabilirne l’eventuale concomitanza con patologiepuramente psicologiche. L’atto diagnostico avviene dunque in unassetto di sospensione momentanea del giudizio, con una processualità dicui il paziente è comunque partecipe ed attivo.La <strong>diagnosi</strong> non deve essere interpretata come un’etichetta da applicareal soggetto, ma deve essere vista come l’inizio di un processo strutturatoche mira alla risoluzione delle varie problematiche o sintomi presentati.La <strong>diagnosi</strong> è sicuramente la principale e primaria valutazione delsoggetto, risulta molto comoda per gli specialisti, in quanto comunicandotra di loro ed enunciando solo l’etichetta evitano di elencare ogni voltatutte quelle condizioni specifiche in quella data sindrome, ma dal puntodi vista pratico e terapeutico è essenziale procedere con metodologiepsicologiche per stabilire la migliore terapia e capire a fondo le causeche hanno portato il paziente a presentare quei certi sintomi. In medicinala <strong>diagnosi</strong> è fondata principalmente sui sintomi, e le cause organicheche hanno portato il soggetto ad avere una certa malattia, poi si procedeempiricamente nella somministrazione dei farmaci. In pratica, grazie aicontinui progressi della ricerca biologica, il medico esperto definisce la<strong>diagnosi</strong> ancora prima di aver effettuato ulteriori analisi, proprio perché8

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