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lavoripubblicin. 4 settembre - ottobre 2003quota neve s.r.l.via Panizza 12 - 20144 M<strong>il</strong>anoSped. in abb. postale - 45% art.2comma 20b legge 662/96 - M<strong>il</strong>ano


lavoripubblicin. 4 settembre - ottobre 20037 Organizzazione AMSA <strong>per</strong> la città di M<strong>il</strong>ano Gh. Marchelli12 G.P.S. Strade14 Unimog U 500 L allestito con betoniera Ga. Marchelli16 Gmeiner - Prato una nuova realtà <strong>per</strong> la viab<strong>il</strong>ità invernale18 10 Iveco attrezzati Morselli e Maccaferri <strong>per</strong> la Provincia di TrentoGa. Marchelli20 Prato attrezza la Provincia di Trapani Gh. Marchelli22 Riunione Bucher a Revello in casa G<strong>il</strong>etta Gh. Marchelli24 Assaloni <strong>per</strong> l'aeroporto di Monaco di Baviera25 Nuovi prodotti <strong>per</strong> <strong>il</strong> disgelo26 Modulo idrico multifunzione Molinari27 Piccoli escavatori cimiteriali28 Impianto di stoccaggio e distribuzione sali a Mestre Gh. Marchelli31 MVG presenta Fuxor32 "TWT" veicolo a doppia vasca <strong>per</strong> la raccolta differenziataGa. Marchelli34 Routinform@2003 M. Mattio36 Dispositivi strutturali <strong>per</strong> ponti e viadotti:<strong>il</strong> giunto polimerico viscoelastico a tampone S. Tattolo38 Tecniche di insonorizzazione dei giunti di d<strong>il</strong>atazionein gomma armata su viadotti in centro urbano S. Tattolo40 Ripristino frana in Valle di Zoldo Ga. Marchelli42 I sistemi di monitoraggio di colate detritiche rapidedel Comune di Cortina d'AmpezzoR. Genevois, A. Galgaro, P.R. Tecca e A.M. Deganutti48 I S<strong>il</strong>vestri, Schmidt e lo sgombero della strada del FoscagnoGh. Marchelli50 Orsi consiglia:soluzioni <strong>per</strong> fac<strong>il</strong>itare l'uso delle decespugliatriciDirettore responsab<strong>il</strong>e:dott. Giorgio MarchelliDirettore esecutivo:dott. ing. Gherardo MarchelliRedazione:dott. Giorgia Marchellidott. arch. Viviana PatscheiderSegreteria di redazione:Domenica StefaniEditore: quota neve s.r.l.Direzione, amministrazione,pubblicità:via Panizza 1220144 M<strong>il</strong>anotel. 02 4983120 fax 02 4985157e-ma<strong>il</strong>: lavoripubblici@quotaneve.itStampa:Ottavio CaprioloVia Arc. Calabiana 620139 M<strong>il</strong>ano<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> viene inviata a:- Uffici Tecnici di Comuni, Province, Regioni e Comunità Montane- Società di gestione strade e autostrade- Aziende municipalizzate, di multiservizi e raccolta rifiuti- Ditte appaltatrici di lavori pubblici- Parchi nazionali e regionali- Consorzi di bonifica- Aeroporti- Enti, Aziende e Comunità di grande dimensione (fiere, golf…)- Ditte produttrici e commerciali italiane ed estere nei settori di interventodella rivista- Personalità di settore italiane ed estereAutorizzazione del Tribunaledi M<strong>il</strong>ano n. 577 in data 14-10-2002Spedizione in abbonamento postalecomma 26 art. 2 legge 549/95 -M<strong>il</strong>anoAbbonamenti annui:Italia euro 30,00Estero euro 40,00i versamenti possono essere effettuatia mezzo assegnoo c/c postale n. 26647206 intestato a:quota neve s.r.l.: - via Panizza 12- 20144 M<strong>il</strong>anoUna copia euro 5,004 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


dal 1889ANGELO BOMBELLICOSTRUZIONI METALLICHE S.r.L.20134 MILANO - VIAG. VENTURA14 TEL. 022157858-820 - FAX 0226410069E-ma<strong>il</strong>: bombelli@bombelli.it - Internet:www.bombelli.it


IGIENE URBANAOrganizzazione AMSA<strong>per</strong> la città di M<strong>il</strong>anoGHERARDO MARCHELLI1 2L’AMSA S.p.A., Azienda M<strong>il</strong>aneseServizi Ambientali, si occupa <strong>per</strong> lacittà di M<strong>il</strong>ano del servizio di raccoltadei rifiuti, della pulizia delle strade, puliziae raccolta rifiuti nei 96 mercati settimanalisco<strong>per</strong>ti, spurgo e disostruzionepozzetti stradali, servizio neve e antighiaccio,oltre ad o<strong>per</strong>are <strong>per</strong> i comunidi Bresso, Novate, Pero e Segrate.AMSA inoltre offre servizi integrativi apagamento sia a privati che a comunidi: pulizia piazzali e parcheggi privati;cancellazione graffiti su su<strong>per</strong>fici inmateriale lapideo ed intonacate conapplicazione finale di prodotto antigraffiti;raccolta differenziata di cartucceesaurite di toner; raccolta differenziatadi carta e cartone <strong>per</strong> le attivitàcommerciali, artigianali ed industriali;raccolta differenziata del legno <strong>per</strong> leattività commerciali, artigianali edindustriali; pulizia, protezione e manutenzionedi pavimentazioni; raccoltalampade a vapori e tubi fluorescenti;rimozione amianto; raccolta differenziatadi materiale elettronico informatico;rimozione neve e spargimento salepresso aree private; raccolta differenziatadi olii e grassi vegetali ed animali;gestione completa di servizi igienicimob<strong>il</strong>i; manutenzione e pulizia deglispazi erbosi, con contestuale raccolta,trasporto e trattamento dei rifiuti provenientidal servizio medesimo; raccoltadomic<strong>il</strong>iare, trasporto e smaltimentodi pneumatici usati; servizio diraccolta domic<strong>il</strong>iare, trasporto e smaltimentodei rifiuti speciali e speciali <strong>per</strong>icolosi;pronto intervento <strong>per</strong> <strong>il</strong> caricamento,trasporto, stoccaggio, analisi esmaltimento dei rifiuti speciali e speciali<strong>per</strong>icolosi, rinvenuti su aree pubblicheo private; ammasso, selezione,caricamento, trasporto e trattamentodi rifiuti, con esclusione dei rifiuti speciali<strong>per</strong>icolosi, derivanti dalle o<strong>per</strong>azionidi rimozione di scarichi abusivi edi bonifica effettuate presso aree pubblicheo private.M<strong>il</strong>ano è una metropoli complessa edel tutto particolare. Su una su<strong>per</strong>ficiedi 182 km 2 , accoglie 1.250.000residenti, con una densità <strong>per</strong> km 2 trale più alte d’Italia.E’ quindi una città che si sv<strong>il</strong>uppa in1. Compattatore Geesink GPM concucchiaio su Iveco 260 E 272. Autocompattatore GeesinkCVR94NA 260 su Scania D.C.O.<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003 7


1verticale; capitale del commercio edel terziario avanzato, costituita <strong>per</strong>la maggior parte da condomini egrandi quartieri residenziali, vi si registraaltresì <strong>il</strong> più alto rapporto tranumero di automob<strong>il</strong>i e abitanti.Se tutto questo fa di M<strong>il</strong>ano unametropoli viva e dinamica non si possonodimenticare le difficoltà e i problemiche si incontrano nella raccoltadei rifiuti e la pulizia delle strade.Il flusso quotidiano di pendolari inentrata e in uscita dai confini comunaliregistra un saldo di maggiori presenzerispetto ai residenti di circa800.000 unità.AMSA deve quindi servire oltre 2m<strong>il</strong>ioni di <strong>per</strong>sone.Il servizio di raccolta rifiuti, profondamenteinnovato nelle sue modalitàdal marzo 1999, è stato impostatotenendo presenti le considerazionifatte nell’intento di agevolare i residentie i "city user" nella loro quotidianaattività.La modalità di raccolta dei rifiuti sceltaè quella porta a porta (50.000postazioni raccolta bordo strada checorrispondono all’incirca ai numericivici di M<strong>il</strong>ano che sono 53.000)nella fascia oraria del mattino dalle 6alle 11.30 <strong>per</strong> non ingombrare <strong>il</strong> trafficoe ridurre la <strong>per</strong>manenza dei rifiutia bordo strada (non più di 3 ore) inun orario in cui non sono troppo visi-2b<strong>il</strong>i dai cittadini, non potendo effettuare<strong>il</strong> servizio durante la notte <strong>per</strong>rispettare <strong>il</strong> riposo dei residenti.All’interno di questo orario ci sono duefasce, dalle 6.00 alle 8.00, dove vieneservito <strong>il</strong> cosiddetto centro allargato(centro comprensivo di Città Studi edelle vie di penetrazione), questo <strong>per</strong>chédopo le 8.00 qui si concentra <strong>il</strong>maggior traffico; quindi, finendo entro le8.00, è minimizzato l’impatto dei mezziAMSA sul traffico; dalle 8.00 alle 11.30viene servita la parte esterna della città.La raccolta è bisettimanale con oneredel cittadino di esporre i rifiuti nonprima delle 5.00 e non più tardi delle6 nel centro allargato e dalle 7.00 alle8.00 nella parte esterna nel giornodel prelievo. Per far rispettare <strong>il</strong> regolamentoesiste del <strong>per</strong>sonale di controlloab<strong>il</strong>itato ad elevare sanzioni. Igiri degli automezzi sono stati studiatinaturalmente <strong>per</strong> cercare di favorire <strong>il</strong>cittadino, ad esempio posticipando almassimo <strong>il</strong> passaggio nelle zone concase monofam<strong>il</strong>iari, <strong>per</strong> non obbligarea svegliarsi in orari improbab<strong>il</strong>i <strong>per</strong>esporre i rifiuti.In tutti e due i giorni si raccolgono irifiuti indifferenziati e cartone; in unasola delle due giornate AMSA raccogliei sacchi gialli <strong>per</strong> le bottiglie e iflaconi in plastica e svuota i cassonetticondominiali <strong>per</strong> la raccolta differenziatadi carta e vetro.Per questo servizio di raccolta vengonout<strong>il</strong>izzati circa 250 mezzi che ognigiorno prestano <strong>il</strong> servizio ad un terzodella città, partendo dai 4 dipartimentiAMSA distribuiti sul territorio.In tutta la città, in aree pubbliche ocustodite, sono dislocati vari tipi dicontenitori e campane <strong>per</strong> la raccoltadifferenziata di carta, vetro e lattine,indumenti usati, p<strong>il</strong>e e farmaci scaduti,cartucce esauste <strong>per</strong> toner.600 campane <strong>per</strong> la carta e <strong>per</strong> <strong>il</strong>vetro, 430 contenitori <strong>per</strong> gli indumenti,640 contenitori da banco custoditipresso i rivenditori <strong>per</strong> le p<strong>il</strong>e esaurite,513 contenitori custoditi presso le far-1. Gasolone con spargitoreelettrico Lhener2. Autocarro a metano Bucher convasca ribaltab<strong>il</strong>e da 3,5 m 33. Compattatore con cucchiaioposteriore <strong>per</strong> abbassarel’altezza di carico4. Autocarro Iveco Da<strong>il</strong>y concassone ribaltab<strong>il</strong>e e spondamontacarichi5. Compattatore front loader He<strong>il</strong>Elefant su Iveco 260 E 276. Spargitori Bombelli7. Autocarro Ellettrico Faam convasca ribaltab<strong>il</strong>e da 4,5 m 38. Autocarro Da<strong>il</strong>y con vascaribaltab<strong>il</strong>e <strong>per</strong> la raccolta delvetro3 4567 88 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


macie <strong>per</strong> i farmaci scaduti.Per i rifiuti voluminosi è predisposto unservizio di ritiro a domic<strong>il</strong>io gratuito, suprenotazione telefonica, tramite unnumero verde.Inoltre è poi possib<strong>il</strong>e al cittadino conferirequeste e altre tipologie di rifiuti(purché <strong>il</strong> peso del mezzo più quellodel carico non su<strong>per</strong>i i 18 quintali), inappositi centri di raccolta AMSA, 5 riciclerie,distribuite sul territorio cittadino.La raccolta dell’umido è garantita allegrandi utenze (mense, attività di ristorazionecollettiva, pescherie, negozi difiori, frutta e verdura e mercati ambulanti)con un servizio giornaliero, raccogliendocirca 15.000 tonnellate/anno con 900 cassonetti condominiali.Un impianto di compostaggio <strong>per</strong>mettedi sfruttare i rifiuti organici, <strong>per</strong> una produzionedi compost di elevata qualitàdestinato all’agricoltura ed al giardinaggio,dimensionato <strong>per</strong> trattare 41.000 t<strong>per</strong> una produzione massima di compostaggiodi 10.000 t all’anno.Per smaltire ed ut<strong>il</strong>izzare positivamentei rifiuti non recu<strong>per</strong>ab<strong>il</strong>i e nonriciclab<strong>il</strong>i un impianto di termovalorizzazionecon recu<strong>per</strong>o di energia produceenergia elettrica e calore <strong>per</strong> <strong>il</strong>teleriscaldamento ut<strong>il</strong>izzando comecombustib<strong>il</strong>e i rifiuti, che costituisconocosì una fonte rinnovab<strong>il</strong>e con livellidi emissione inferiori ai piu’ restrittiv<strong>il</strong>imiti europei e nazionali.I servizi di pulizia stradale di M<strong>il</strong>ano daparte di AMSA con pulizia manuale emeccanizzata di tutte le su<strong>per</strong>fici (marciapiedicompresi) destinate ad usopubblico in via <strong>per</strong>manente prevedonotre tipologie principali di intervento.Vuotamento cestini portarifiuti, confrequenza quotidiana 7 giorni su 7<strong>per</strong> le zone ad alta frequentazione e6 giorni su 7 <strong>per</strong> le altre.Spazzamento fine: squadre di o<strong>per</strong>atoridotati di mezzi polivalenti e motocarri,spazzano i marciapiedi, <strong>il</strong> bordoPOLARO ®POLARO: l'attrezzatura a 12 voltspecifica <strong>per</strong> lo spaglio di sale antigelo, pietriscoe sabbia.Particolarmente adatta <strong>per</strong> lavori comunali <strong>per</strong> ladistribuzione di sale sulle strade, centri storici,marciapiedi e piste ciclab<strong>il</strong>i nella stagione invernale.Lo spaglio è regolab<strong>il</strong>e da 80 cm a 5 m di larghezza,un solo carico di materiale <strong>per</strong>mette di coprireuna vasta area.POLARO si presta ad essere montato in pochissimotempo su qualsiasi mezzo dotato di batteria 12 voltMisure mmLung. 590Larg. 485Alt. 970Peso 30 kgdella strada, meccanicamente emanualmente con frequenze diversificate.Zone sensib<strong>il</strong>i: 7 giorni su 7;zone ad alta frequentazione: da 4 a 6volte alla settimana; zone a mediafrequentazione: da 2 a 3 volte la settimana;zone a bassa frequentazione:da 1 a 2 volte la settimana.Spazzamento massivo: pulizia meccanizzatae lavaggio del bordo della stradaadiacente al marciapiede, in orarionotturno e in alcune zone s<strong>per</strong>imentalidiurno, con itinerari protetti da divietodi sosta. Frequenza settimanale sututta la città (80%) ad eccezione dellelocalità prive di marciapiede o dove gliinterventi senza divieto di sosta assicuranogià una buona pulizia.Anche <strong>per</strong> lo spazzamento, come <strong>per</strong>la raccolta, la città è divisa in duefasce: <strong>il</strong> centro allargato, dove lospazzamento e la vuotatura dei cestiniavviene in orario notturno dalle23.30 alle 5.00 e la fascia esterna,dove avviene in orario pomeridianodalle 14.00 alle 19.30.Per lo svuotamento dei cestini <strong>il</strong> servizioè svolto da motocarri con un singoloo<strong>per</strong>atore.Lo spazzamento massivo è svoltocon squadre composte da una spazzatricemeccanica che spazza lacunetta, ed una lavastrade al seguitoche la lava con getto a pressione.OPTION srl Via Del Palazzo 10/5 33030 Muscletto di Codroipo (UD)Tel. 0432-909727 Fax 0432-909728 E-ma<strong>il</strong>: option@qnet.it<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003 9


1 2Lo spazzamento fine vede l’interventodi una macchina aspirante con dueuomini a terra, uno sul marciapiedeed uno alla cunetta che spazzanoindirizzando lo sporco a centro stradanell’area di azione della macchina.Il lavaggio delle aree sottostanti aportici viene svolto con motospazzatricielettriche con frequenza da bigiornalieraa settimanale secondo lecaratteristiche del luogo.Inoltre è in fase s<strong>per</strong>imentale <strong>il</strong> serviziodi pulizia meccanizzata dellesu<strong>per</strong>fici pedonali in alcune zonedella città: questo consiste nella puliziadei marciapiedi con l’impiego dispazzatrici ad ingombro ridotto, conuna frequenza da 4 a 7 volte la settimana,secondo <strong>il</strong> grado di frequentazionedella zona.Per <strong>il</strong> servizio invernale di sgomberoneve ed interventi preventivi antigelo(<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 1 marzo - apr<strong>il</strong>e2003) l'organizzazione si avvale principalmentedi appaltatori esterni. Dalloscorso anno sono state <strong>per</strong>ò acquisitealcune attrezzature antineve <strong>per</strong> sop<strong>per</strong>iread eventuali carenze delle ditteesterne. Attrezzature di diverse dimensioni<strong>per</strong> intervenire in tutte le differentitipologie di strade. Spargitori da 9 m 3 ,da 1,5 m 3 ed elettrici da 100 kg, lameda 3,20 m, 3 m e 1,10 m.Il contratto tra AMSA e <strong>il</strong> comune diM<strong>il</strong>ano vede <strong>per</strong> ogni servizio parametriquantitativi e qualitativi che senon vengono rispettati possono comportarel’applicazione di penali.I parametri sono monitorati dal comunedi M<strong>il</strong>ano, attraverso una serie diindicatori, che AMSA invia quotidianamente,con una gestione di autocertificazioneda parte dei capisquadracon un rapporto da comp<strong>il</strong>areprestampato.E' in fase di introduzione un sistemadi tracciamento veicolare con tecnologiaGPRS che consentirà <strong>il</strong> tracciamentodei <strong>per</strong>corsi con la possib<strong>il</strong>itàda parte dell’autista di inserire i datitramite una tastiera, in modo poi dapoter inviare la missione ad un determinatoorario e quindi con una acquisizioneautomatica dei dati di servizio.In questo momento 400 mezzisono attrezzati con questo sistema.Naturalmente <strong>il</strong> comune effettua incontraddittorio con AMSA dei controllispot sul campo <strong>per</strong> verificare la correttezzadi queste certificazioni (adoggi, dal 2001, non sono ancora statipenalizzati).Il <strong>per</strong>sonale al 31.12.2002 era di2.868 unità ed <strong>il</strong> parco automezzisempre alla stessa data era di 798unità, di cui 318 <strong>per</strong> i servizi di raccolta,318 <strong>per</strong> l’igiene del suolo e altriservizi stradali, 162 <strong>per</strong> lo smaltimentoe i servizi aus<strong>il</strong>iari, numeri chesono già variati molto, vista l’attenzioneposta da AMSA <strong>per</strong> essere sempreaggiornata con attrezzature emezzi, sia <strong>per</strong> mantenere l’efficienzadel parco veicoli, sia <strong>per</strong> semplificare<strong>il</strong> lavoro agli o<strong>per</strong>atori, con grandeattenzione al cittadino <strong>per</strong> l’inquinamentosia acustico che atmosferico.Buona parte del parco mezzi è difattigià in regola con le normative Euro 3(241 mezzi in servizio, 112 in consegnae 22 in gara), motorizzati a metano(21 in servizio e 29 in gara) edelettrici (15 in servizio). Nel metanoAMSA sta investendo molto e a breveavrà anche la stazione di rifornimentointerna, comunque tutto <strong>il</strong> parco alimentatoa gasolio sta già funzionandoa biodiesel con miscela al 30%,minimizzando anche <strong>per</strong> questi mezz<strong>il</strong>e emissioni inquinanti.Per quanto riguarda le lavastradeAMSA dispone di macchine ad altapressione con capacità di 2.600 litri,autobotti di grossa capacità pari a6.700 litri: queste ultime hanno unsistema di lavaggio con barra ad altapressione davanti ed ugelli che consentonodi spruzzare lateralmente adun’altezza radente al suolo in mododa consentire un lavaggio sotto levetture parcheggiate a bordo strada.Inoltre presentano una trazione ibri-1. Autospazzatrice da 4 m 3 SchmidtCleango Elite2. Autospazzatrice MeccanicaDulevo 50003. Lavastrade Cappellotto4. Autospazzalavasciuga Tennant5700/80 ES3 410 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


da, meccanica <strong>per</strong> i trasferimenti e, grazie ad un gruppooleodinamico inserito sull’albero di trasmissione, possonoprocedere in modo idrostatico <strong>per</strong> un avanzamento da0 a 15 Km/h durante <strong>il</strong> lavoro.Le spazzatrici si dividono in diverse categorie, adatte aidifferenti lavori che sono chiamate a svolgere.Meccaniche, ut<strong>il</strong>izzate in particolare <strong>per</strong> <strong>il</strong> servizio notturno,<strong>per</strong> la pulizia "massima" del bordo strada.Aspiranti, di diversi modelli con differenti capacità edingombri a seconda della tipologia di servizio che devonosvolgere. In questa categoria di veicoli si sono ultimamenteaggiornati con nuovi modelli da 2 e 4 m 3 . Queste, rispettoal sistema di spruzzamento <strong>per</strong> l’abbattimento polveri,hanno una barra di lavaggio ulteriore a pressione <strong>per</strong> unlavoro sia di abbattimento che di lavaggio a pressione.Inoltre è in fase di prototipazione un'attrezzatura <strong>per</strong> la puliziameccanica dei marciapiedi con un braccio articolato di 6m con testata <strong>per</strong> la pulizia da montare anteriormente allaspazzatrice, denominato agevolatore di spazzamento.Per quanto riguarda <strong>il</strong> parco mezzi dei compattatori, lagamma è completa <strong>per</strong> dimensioni, dalla più piccola da 10,12, 14, 16 m 3 , fino ad arrivare alle versioni di maggiorecapacità, le più diffuse, da 23 m 3 (di cui a metano 6 in servizioe 29 in gara). Per queste l’innovazione interessanteintrodotta è <strong>il</strong> sistema di caricamento: questo <strong>per</strong> leggedeve essere ad almeno 1,4 m di altezza da terra, misurar<strong>il</strong>evante <strong>per</strong> eseguire un servizio di raccolta a sacchi: èstata così montata un'attrezzatura posteriore che abbassal’altezza di carico da 1,4 a 0,6 m.La raccolta differenziata carta/vetro avviene con contenitorida 120 o 240 l, con veicoli bicamera a caricamento automatico,diviso in due scomparti orizzontali, ut<strong>il</strong>izzando la partesu<strong>per</strong>iore <strong>per</strong> i materiali più leggeri.Per i servizi industriali hanno studiato e sv<strong>il</strong>uppato <strong>il</strong> sistemadi caricamento frontale, che consente di caricareautomaticamente cassoni da 5 m 3 .Per <strong>il</strong> servizio di raccolta rifiuti ingombranti a domic<strong>il</strong>io vengonout<strong>il</strong>izzati autocarri con sponda montacarichi posteriore<strong>per</strong> agevolare <strong>il</strong> carico di oggetti voluminosi; con una capacitàdi 15 m 3 con possib<strong>il</strong>ità di telo di co<strong>per</strong>tura ed <strong>il</strong> ribaltamento<strong>per</strong> lo scarico.Altri autocarri con vasca da 7 m 3 ribaltab<strong>il</strong>e sono statidotati di una co<strong>per</strong>tura ed una protezione in gomma,accorgimenti importanti <strong>per</strong> un abbattimento del rumorenelle fasi di carico nella raccolta dei cassonetti del vetronelle aree strette, dove non è possib<strong>il</strong>e entrare con quellidi maggiore capacità.Per <strong>il</strong> servizio di vuotatura cestini sono ut<strong>il</strong>izzati sempredegli autocarri con vasca ribaltab<strong>il</strong>e, da 5 m 3 , dei quali 15elettrici e 15 a metano.Il carico dei contenitori scarrab<strong>il</strong>i delle riciclerie e delle utenzeprivate viene svolto con dei lift car: alcuni di questi sonopreparati <strong>per</strong> <strong>il</strong> carico delle attrezzature invernali <strong>per</strong> lasquadra neve.Il parco è completato con mezzi <strong>per</strong> lo spurgo pozzetti,veicoli di soccorso che possono caricare i mezzi inpanne, veicoli <strong>per</strong> servizi aus<strong>il</strong>iari, vetture e pale gommate<strong>per</strong> la movimentazione dei rifiuti.Una particolarità interessante introdotta da tre anni suinuovi mezzi di raccolta, spazzamento è quella di averli"abbigliati" con immagini richiamanti la natura in modo darenderli più piacevoli nell’aspetto, <strong>per</strong> un’immagine miglioredell’azienda nei confronti dell’utenza, riscontrando ancheun considerevole miglioramento tecnico: gli autisti trattanomolto meglio i mezzi proprio <strong>per</strong>ché sono più belli.<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003 11


AZIENDEG.P.S. StradeLa G.P.S. Strade S.p.A. nasce con unpreciso obiettivo: quello di selezionaree fornire attrezzature tecniche diqualità nel settore della viab<strong>il</strong>ità. Unambito in cui qualità vuol dire, allalunga, interventi più pronti e "costeffective",minori fermi macchina e lasicurezza di un'affidab<strong>il</strong>ità su<strong>per</strong>ioreanche in condizioni critiche.G.P.S. Strade, sita in Lombardore, inprovincia di Torino, occupa un'area di10.000 m 2 , di cui 1000 co<strong>per</strong>ti, adibitiad uffici commerciali, officina di assistenzae manutenzione, magazzinoricambi, deposito ed esposizione, Lasocietà, che o<strong>per</strong>a da lungo tempo nelSede Epoke a Vejen (DK)settore degli autoveicoli speciali edattrezzature <strong>per</strong> la manutenzione dellaviab<strong>il</strong>ità stradale, è recentemente passataall'azione con la volontà di dareun nuovo impulso alla G.P.S. e rinvigorirela presenza nel mercato italiano.Gli effetti non hanno tardato ad arrivare:è stato rivoluzionato dapprima l'assettosocietario, non più ad amministratoreunico ma ora con un consigliod'amministrazione, un presidente edun amministratore delegato.Immediatamente, G.P.S. Strade hafatto partire un'aggressiva campagnadi marketing e comunicazione suiprodotti prescelti: gli spargisale delladanese Epoke, di cui la società èimportatrice esclusiva <strong>per</strong> l'Italia.Forte degli oltre 100.000 sistemiEpoke installati nel mondo, G.P.S.Strade può offrire una gamma completadi spargitori <strong>per</strong> soluzione, sale,sabbia, con o senza umidificazione,trainati o portati, di tutte le taglie, apartire dai più piccoli, <strong>per</strong> uso domestico,fino ad arrivare ai più grandi <strong>per</strong>interventi aeroportuali.L'offerta è completata da differenticomandi in cabina: da quelli base <strong>per</strong><strong>il</strong> comando di tutte le funzioni dell'attrezzaturafino ad arrivare a quelli piùcompleti con la possib<strong>il</strong>ità di invio,acquisizione e programmazione ditutti i dati di funzionamento, grazie asistemi G.P.S. e S.M.S.Gli spargitori a tramoggia Epokesono dotati dell'esclusivo sistema <strong>per</strong><strong>il</strong> convogliamento del materiale daspargere, un brevetto aziendale.Internamente alla tramoggia e <strong>per</strong>tutta la lunghezza si snoda un alberomiscelatore che divide e frantuma <strong>il</strong>materiale. Il materiale viene dosato edistribuito sul nastro trasportatoregrazie all'azione combinata dellabase regolab<strong>il</strong>e in gomma e lecamme dello stesso.Epoke Sirius12 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


L'albero dosatore a camme provvedea svuotare la tramoggia in modouniforme lungo l'intera larghezza elunghezza dello spargitore.Tale soluzione consente al centro digravità di restare nello stesso pianoverticale durante tutto lo svuotamento enon causando <strong>per</strong>ciò alterazione nellastab<strong>il</strong>ità e nelle prestazioni del veicolo.L'azione combinata dell'albero miscelatoree del rullo dosatore consente dipolverizzare eventuali blocchi dimateriale: un sistema che elimina iproblemi connessi con l'ut<strong>il</strong>izzo dimateriali particolarmente diffic<strong>il</strong>i.Il nastro trasportatore, grazie al principiosopra esposto, o<strong>per</strong>a sempre incondizioni ottimali, non dovendo sopportare<strong>il</strong> carico del materiale presentenella tramoggia: richiede quindiminor potenza motore dei sistemi trazionalie non necessita di avviare lospargisale prima del carico.Il nastro, con regolatore della tensionee raschiatori, consente di interveniresenza dover svuotare la tramoggiaed inoltre, o<strong>per</strong>ando solo <strong>per</strong> <strong>il</strong>trasporto del materiale richiesto, presentauna minore usura con conseguentemaggiore durata.Ma l'offerta di G.P.S. Strade non sivuole limitare alla pura fornitura dimezzi e attrezzature: la sua visioneva oltre alla semplice fornitura, e sfocianella creazione di una vera e propriacreazione di sistemi "full-service",anche con collaborazioni di altreaziende di settore, <strong>per</strong> organizzare <strong>il</strong>servizio completo nella f<strong>il</strong>osofia dellaprevenzione. Un'offerta integrata cheprevede lo stoccaggio sali sul territorio,i mezzi, le attrezzature. Oltre chel'approntamento di un nuovo tipo diofferta integrata, ancora in fase dielaborazione, che prevede un costodi affitto mens<strong>il</strong>e onnicomprensivo,<strong>per</strong> rispondere alle esigenze dellecomunità montane e dei comuni, <strong>per</strong>mettendocosì di poter contare su diun servizio completo, con attrezzaturesempre all'avanguardia e tempi diintervento immediati. Oltre che nelcampo specifico degli spargisale, l'offertaG.P.S. Strade si articola anchesu prodotti differenti come la linea deibracci decespugliatori Epoke, contestate anche <strong>per</strong> la pulizia dei fossi edei guard-ra<strong>il</strong> e le interessanti macchinedella Borum.La società Borum, importata in Italia inesclusiva da G.P.S. Strade, produceuna gamma completa di macchinari:traccialinee e macchine semoventi <strong>per</strong>pittura a freddo, materiali termoplasticie bicomponenti; preriscaldatori <strong>per</strong>materiali termoplastici. Inoltre, costruisceimpianti <strong>per</strong> la produzione disegnaletica stradale e simboli preformatiin materiale termoplastico.Schema delsistema Epoke<strong>per</strong> <strong>il</strong> convogliamentodel materialeda spargereInnaffiatrice aeroportuale EpokeTraccialinee Borum BM SP<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003 13


PORTATTREZZIUnimog U 500 Lallestito con betonieraGIORGIA MARCHELLIAlle tante attrezzature possib<strong>il</strong>idell’Unimog, si aggiunge ora anche labetoniera.E’ stato consegnato in agosto allaEd<strong>il</strong>cem s.r.l. di Trieste un Unimog U500 L allestito con una betoniera LT25 H da 3m 3 di capacità delle OfficineRiunite Udine S.p.A.L’idea di questo allestimento, maiprovato ne’ pensato prima d’ora, ènata dalla volontà del sig. Cok, titolaredella Ed<strong>il</strong>cem, di offrire un serviziomigliore e completo ai propri clienti.Con decenni di es<strong>per</strong>ienza e attivitàdi produzione di calcestruzzo, conimpianti di conglomerati bituminosi,commercio di materiali ed<strong>il</strong>i e lavorazionistradali, S<strong>il</strong>vano Cok ha sentito<strong>per</strong> i suoi cantieri la necessità dipoter lavorare con un mezzo con fortidoti di fuoristrada e di dimensioniridotte. Le caratteristiche dell’Unimog<strong>per</strong>mettono di o<strong>per</strong>are nei luoghi piùdisagiati, <strong>per</strong> cui di portare calce ecementi nelle zone dove non si puòarrivare con una betoniera tradizionaleo con altri veicoli, in particolare inmontagna, su strade strette, ripide esterrate, come pure in Carso, territoriosede dell’impresa. L’Unimog,molto più stretto (larghezza 2300mm) di un normale camion, passandoin posti diffic<strong>il</strong>mente <strong>per</strong>corrib<strong>il</strong>i daaltri veicoli, è quindi un mezzo <strong>per</strong>fettamenteadatto a lavorare anche incittà. Inoltre, grazie al peso ridotto(150 q a pieno carico), ottiene fac<strong>il</strong>mente<strong>per</strong>messi di circolazione ostacolatida limiti di carico.L’Unimog è un U 500 L col passoallungato da 3900 a 4100, con motoreda 280 cv, sul quale è stata montatauna presa di forza di tipo N 05 <strong>per</strong> <strong>il</strong>funzionamento della betoniera. Lecaratteristiche tecniche dell’Unimog,fondamentali a rendere <strong>il</strong> mezzo particolarmenteversat<strong>il</strong>e e polivalente, sibasano innanzi tutto sul 4 x 4 <strong>per</strong>manente,con differenziale centrale, e lapossib<strong>il</strong>ità di inserimento dello stessoa qualsiasi velocità senza fermare <strong>il</strong>veicolo, oltre alla facoltà di inserire <strong>il</strong>bloccaggio differenziale posteriore eanteriore sempre col veicolo in movimento,ad una velocità non su<strong>per</strong>ioreai 15 km/h. Il cambio, Telligent, è elettromeccanico,ed ha un sistema coninvertitore veloce, che <strong>per</strong>mette diinserire la retromarcia senza passaredal folle col veicolo in movimento, al disotto dei 7 km/h; gestisce un complessodi 8 marce avanti e 6 indietro, conun gruppo di riduzione di ulteriori 8marce avanti e 6 indietro, e la possib<strong>il</strong>itàdi un'ulteriore riduzione di altrettantemarce, <strong>per</strong> un totale di 24 avanti e18 retro. Il sistema di sospensione è amolle elicoidali, con ponti a portale(altezza 54 cm da terra), che <strong>per</strong>mettealle ruote di essere sempre in appoggio,in qualsiasi situazione, con un’escursione di quasi 30°.La betoniera da 3 m 3 è stata costruitaappositamente <strong>per</strong> questo mezzo, edè azionata dal motore dello stessotramite la presa di forza. E’ dotata diun serbatoio dell’acqua da 380 l, edha i comandi di lavoro completamenteall’esterno, ad eccezione di quello<strong>per</strong> far funzionare o meno <strong>il</strong> sistema,gestib<strong>il</strong>e invece dalla cabina di guida.Dopo soli pochi giorni di ut<strong>il</strong>izzodell’Unimog con betoniera, che hasoddisfatto completamente le aspettativedella Ed<strong>il</strong>cem e dei loro clienti,<strong>il</strong> sig. Cok ha ordinato un secondomezzo, identico al precedente.121. Presa di forza N 05e serbatoio dell’acqua2. Sospensioni a molle elicoidali3. Unimog U 500 L allestitocon betoniera4. Unimog U 500 L allestito conbetoniera in fase di carico3414 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


VIABILITA' INVERNALEGmeiner - Prato una nuovarealtà <strong>per</strong> la viab<strong>il</strong>ità invernale1 23Recentemente è stato concluso unaccordo di distribuzione in tutta Italiadella produzione Gmeiner da partedella ditta Prato Comm. Pier Luigi.Si tratta di un momento importante edatteso dal mondo della viab<strong>il</strong>ità invernaleitaliana in quanto la ditta W<strong>il</strong>helmGmeiner di Amberg (Germania), attivadal 1960, è nota sul piano internazionaleed apprezzata come produttricespargitori di alta qualità e di concezioneparticolarmente interessante. E’ <strong>il</strong>caso di ricordare che in Germania è incorso una partnership fra la ditta diAmber e la Daimler Chrysler.Una prima presentazione, avvenutain occasione delle prove a livellonazionale organizzate dalla dittaPrato, ha destato enorme attenzionee successo <strong>per</strong> questi prodotti, segnoche erano molto attesi dal mercatoitaliano.La produzione Gmeiner dal suo iniziosi basa su idee innovative che hannodato l’avvio ad una serie di <strong>per</strong>fettispargisale <strong>per</strong> <strong>il</strong> servizio invernale, inparticolare poiché alcune innovazionisono andate incontro alle necessitàdei clienti, decretando <strong>il</strong> successo 4aziendale. Ora Gmeiner rappresentauna realtà importante nel panoramadella viab<strong>il</strong>ità invernale tedesca.L’impostazione che caratterizza maggiormentegli spargitori Gmeinerriguarda una costruzione particolarmentebassa e piatta: una strutturache si è r<strong>il</strong>evata molto comoda e funzionaleanche <strong>per</strong> manovre e retromarcia.Dal 1967 questa impostazionerimane la caratteristica precipua e "f<strong>il</strong>osofica"della casa Gmeiner. Oggi tuttigli spargisale della Gmeiner hanno <strong>il</strong>marchio CE ed <strong>il</strong> marchio di sicurezzaGS, secondo la ISO 9001-2000.La gamma degli spargitori Gmeinerriguarda molti modelli da 0,5 a 6 m 3 ;tutti gli spargisale sono costruiti conuna doppia coclea e, a seconda dellerichieste ed esigenze del cliente, <strong>il</strong>materiale da spargere può esseresale, ghiaia, oppure, con <strong>il</strong> sistema adoppia camera, entrambi i prodotticontemporaneamente. Naturalmentela gamma è anche completata dallalinea di spargitori di soluzione liquida.Lo spargitore modello STA4000 della1. 2. 3. Tre situazioni diverse4. Anche lame nella gamma Gmeiner5. Doppia tramoggia6. Due coclee <strong>per</strong> spargimenti doppie <strong>per</strong> evitare incastri di sale7. Scarramento a piedi di appoggioserie Twin Concept è stato creatoappositamente <strong>per</strong> Xylon, portattrezzie trattori Fendt, oltre a Unimog eautocarri di medie dimensioni, disponedi un volume di 4 m 3 e di 1.720 litridi soluzione liquida.La Gmeiner non si segnala esclusivamente<strong>per</strong> le innovazioni meccaniche efunzionali, ma è particolarmente avanzatasul piano dell’elettronica; gli spargitorisono dotati di computerELMR150-11 che sovraintende allequantità da spargere, consentendo un<strong>per</strong>fetto controllo sulla grammaturacosparsa contemporaneamente daentrambi gli scomparti, ed inoltre consentedi diversificarne l’intensità dispargimento; presenti anche <strong>il</strong> controllodello spargimento (ESK) e <strong>il</strong> termometro.Inoltre esiste la possib<strong>il</strong>ità, tramitecollegamento ad un PC, di stamparei dati storici dello spargimento. Ladotazione di questi spargitori puòessere completata con l’inserimento diun GPS (Global Positioning System).Il successo commerciale ed economicodella ditta di Amberg rispecchial’importanza e la fiducia che le vieneattribuita dalla clientela: strade, autostrade,aeroporti, amministrazioni pubbliche,appaltatori e installazioni m<strong>il</strong>itari,non solo in Baviera, ma in tutta laGermania e l’Europa ed ora, grazieall’importante accordo con la dittaPrato Comm. Pier Luigi, anche in Italia.56716 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


VIABILITA' INVERNALE10 Ivecoattrezzati Morselli e Maccaferri<strong>per</strong> la Provincia di TrentoGIORGIA MARCHELLIE’ stata consegnata durante quest’estate2003 alla Provincia Autonoma diTrento una grossa fornitura di nuovimezzi <strong>per</strong> la viab<strong>il</strong>ità invernale cheandranno ad integrare <strong>il</strong> suo già riccoparco macchine. Si tratta di 10 IvecoEuroCargo tractor E 150-24 completamenteallestiti dalla ditta Morselli eMaccaferri s.r.l. di Piumazzo (MO),che li ha attrezzati di lama sgombraneve,piastra di attacco e spargisale,occupandosi di realizzare l’impiantoidraulico, le centraline e di montare lerelative pulsantiere in cabina.Le lame spartineve sono le MMA3S/86 di produzione Morselli eMaccaferri, a 3 settori con ribaltamentoa molle <strong>per</strong> quel che riguarda lasicurezza in caso di urti, con larghezzacoltello di 3.260 mm, altezza variab<strong>il</strong>eda 850 mm al centro e 1.250 mmalle estremità e peso 980 kg, più piastradi attacco all’autocarro.L’alerone è interamente costruito inlamiera Fe 52 nervata e scatolata, condoppi bracci trapezoidali di sollevamentoin acciaio C40. Il coltello è intercambiab<strong>il</strong>ein acciaio antiusura 55 SI/8.Il sistema antiurto ad arretramento esollevamento del settore, è dotato diganci di ritenuta a taratura variab<strong>il</strong>eche possono venire bloccati <strong>per</strong> asportareneve pressata e ghiaccio, conritorno automatico in posizione di lavoro<strong>per</strong> mezzo di molle tiranti. L’altezzamassima dell’ostacolo su<strong>per</strong>ab<strong>il</strong>e è200 mm. L’orientamento idraulico effettuatotramite due c<strong>il</strong>indri a doppio sf<strong>il</strong>ante<strong>per</strong>mette una rotazione di 37° adestra come a sinistra. La distanzadella piastra di attacco dal <strong>per</strong>no dirotazione è pari a 820 mm. La lama èdotata di fermi laterali meccanici di finecorsa e valvola antiurto a taraturavariab<strong>il</strong>e (pretarata a 90° atmosfere),collegata con gli ut<strong>il</strong>izzi dei c<strong>il</strong>indri stessi.Il c<strong>il</strong>indro di sollevamento è a doppioeffetto, con tubazioni complete di innestirapidi fino alla contropiastra.L’osc<strong>il</strong>lazione laterale della lama è di 5°<strong>per</strong> parte con stab<strong>il</strong>izzatore in fase dialzata. Le slitte, come pure i piedini diparcheggio, sono regolab<strong>il</strong>i.L’intera attrezzatura è realizzata inacciaio verniciato ed ha montato al disopra un rialzo, a grembiulina, con lafunzione di evitare che la neve, unavolta mossa, vada a sporcare <strong>il</strong> parabrezzadell’autocarro creando difficoltàdi lavoro. All’estremità destra dellelame sono stati applicati dei paracolp<strong>il</strong>aterali in wulkollan, optional ut<strong>il</strong>e adammortizzare gli urti radenti e <strong>per</strong> unmiglior lavoro in appoggio, mantenendouna linea costante.Le piastre di attacco rapido, sempre difabbricazione Morselli e Maccaferri,sono di tipo DIN 76060/A-B (gruppo 3o gruppo 5): sono munite di contropiastree regolab<strong>il</strong>i in altezza, in modotale che siano in grado di supportarel’agganciamento di qualsiasi tipo diattrezzatura a livello europeo.Tenendo conto che la gara era a livellonazionale, ed in previsione di possib<strong>il</strong>isfruttamenti dei mezzi conattrezzature differenti da quelle fornitealla consegna, sia <strong>per</strong> la manutenzionestradale invernale che <strong>per</strong> quellaestiva, come la piastra, anche l’impiantoidraulico è stato realizzatodalla Morselli e Maccaferri nel modopiù versat<strong>il</strong>e. E’ infatti un doppioimpianto idraulico, <strong>per</strong> <strong>il</strong> funzionamentosia dello spargisale che dellospartineve, con tubi ad innesto rapido.Il camion è stato dotato di un serbatoiodell’olio da 100 l, in modo dapoter muovere entrambe le attrezzature,e di un blocco di elettrovalvole<strong>per</strong> le due funzioni separate.Gli spargitori sono invece EpokeSirius SH 3500 da 3 m 3 , specifici <strong>per</strong>lo spargimento posteriore di sale e18 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


ghiaia, muniti di impianto di umidificazione con soluzionesalina. La concezione costruttiva di queste attrezzatureassicura una precisa ed accurata misurazione del materialesparso, qualunque esso sia (sabbia, sale o liquido).Gli spargitori sono dotati di un albero rotante che costantementemiscela e previene la formazione di grumi o blocchinella sostanza da spargere, <strong>per</strong>mettendone così <strong>il</strong>libero flusso. Le camme sull’albero di distribuzione, insiemealla pressione della basetta in gomma, regolab<strong>il</strong>e tramiteun meccanismo a molla, dosano <strong>il</strong> quantitativo dimateriale sparso. Lo spargitore r<strong>il</strong>ascia, attraverso l’alberodi distribuzione, la materia su un nastro trasportatore ingomma, che a sua volta porta lo stesso disco di spargimentoche lo spande nella larghezza e quantità desiderata.Il comando scelto <strong>per</strong> questi spargitori è l’Epomasterdell’Epoke, che consente soluzioni individuali di programmazionee acquisizione dati. Gli spargitori sono scarrab<strong>il</strong>ivelocemente, da un solo o<strong>per</strong>atore, anche con la tramoggiaa pieno carico, tramite un sistema basato su due piedid’appoggio inseriti nel telaio dell’attrezzatura.Gli autocarri naturalmente sono dotati di tutti i sistemi disicurezza a norma, con bandierine <strong>per</strong> la segnaleticastradale, fermi sul martinetto di sollevamento, luce d’ingombro,fari supplementari, fari girevoli, e sono forniti dimanuali d’uso, istruzione e manutenzione.La Provincia Autonoma di Trento, che dal 1998 gestisceanche le Strade Statali, prima di competenza dell’ANAS,conta circa 2.400 km di strade, ed intende distribuire idieci nuovi mezzi fra le varie case cantoniere. La scelta diquesto tipo di autocarri, da 240 cv, passo 3.600 e portata70 q, è stata dovuta alla necessità di integrare <strong>il</strong> proprioparco macchine con veicoli adatti specialmente alle stradeprovinciali: la tendenza precedente era stata di acquistaremacchine in genere di dimensioni e potenze elevate,mentre queste, con un passo un po’ più ridotto, piùcompatte, di minor ingombro, e con un po’ meno cavallisono <strong>per</strong>fettamente adatte a coprire anche tipologie distrade che non richiedono grosse potenze ma che contornanti molto stretti pongono problemi di larghezza.Grazie all’estrema versat<strong>il</strong>ità dei mezzi, in particolarmodo dovuta alla piastra d’attacco ed all’impianto idraulicorealizzati da Morselli e Maccaferri, e al sistema discarrab<strong>il</strong>ità, la Provincia Autonoma di Trento avrà mododi ut<strong>il</strong>izzarli durante l’intero arco dell’anno, e non solo<strong>per</strong> la viab<strong>il</strong>ità invernale. Oltre alla normale funzione ditrasporto (materiale, ghiaia, banchina..), allestiti con lepiù svariate attrezzature (bracci falcianti, spazzatrici,lavagemme ...) saranno sfruttati <strong>per</strong> la manutenzioneordinaria ed estiva delle strade.<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


1VIABILITÀPrato attrezza laProvincia di TrapaniGHERARDO MARCHELLILa Provincia di Trapani, grazie allagiunta Adamo, pone già da alcunianni molta attenzione all’aspetto delleproprie strade, con la volontà di r<strong>il</strong>anciarnel’estetica. Questa scelta risiedenel programma di rendere semprepiù gradevole l’immagine della provinciae rafforzarne anche l’appetib<strong>il</strong>itàdal punto di vista turistico, sottolineatoanche da altre azioni fortementevolute da questa giunta <strong>per</strong> <strong>il</strong> r<strong>il</strong>anciodelle infrastrutture, come l’aeroportoe la riattivazione dell’impianto afune <strong>per</strong> <strong>il</strong> raggiungimento di Erice.Per quanto riguarda la cura e la manutenzionestradale, la Provincia, primasfornita di mezzi, già da alcuni anni hainiziato a formare un parco macchine,<strong>per</strong> ora sei camion e due Bobcat, equest’anno ha indetto una gara <strong>per</strong> lafornitura di due trattori con braccio falciantee pala caricatrice frontale.Naturalmente l’organizzazione di unparco mezzi adeguato ai 1800 km distrade di competenza è impegnativo esicuramente richiederà alcuni anni <strong>per</strong>arrivare a regime, inoltre una notevolecampagna di sensib<strong>il</strong>izzazione del cittadinoè stata già impostata connumerose interviste su television<strong>il</strong>ocali del presidente, signora Adamo,ambientate con i mezzi ed <strong>il</strong> <strong>per</strong>sonaleall’o<strong>per</strong>a, <strong>per</strong> far recepire <strong>il</strong> messaggioa tutti i cittadini di un sensib<strong>il</strong>e interessein questa direzione e suscitare unloro rispetto <strong>per</strong> <strong>il</strong> lavoro svolto.La ditta Prato di Tortona (AL) si èaggiudicata la gara, proponendo dueattrezzature sicuramente adeguateanche dal punto di vista d’immagine.I trattori forniti da Prato sono due SameS<strong>il</strong>ver 100.6 DT con motore 6 c<strong>il</strong>indriecodisel da 6.000 cm 3 , che possonosv<strong>il</strong>uppare una potenza di 100 cv a2500 gpm, passo da 2635 mm ed unpeso di 4250 zavorrab<strong>il</strong>e sino a 5000kg. La capacità di sollevamento è di4700 kg. Il cambio sincronizzato anchenell’inversore sincronizzato ha la frizionea comando idrostatico e presenta 5rapporti con su<strong>per</strong>riduttore (20 velocitàavanti + 20 velocità retro).La presa di forza posteriore a servocomandoidraulico (540/1000/540ECO/1000 ECO gpm) è sincronizzatacon albero di uscita indipendente.La frenatura è integrale idrostatica afreni indipendenti con dischi in bagnod’olio sulle 4 ruote e dispositivo diesclusione dei freni anteriori.La guida è idrostatica con volanteregolab<strong>il</strong>e in altezza ed inclinazionecon <strong>il</strong> posto di guida su piattaformapiana sospesa su s<strong>il</strong>entblock.Per la frizione della presa di forza, <strong>il</strong>bloccaggio del differenziale anterioree posteriore, l’innesto doppia trazionei comandi sono elettroidraulici.I distributori idraulici aus<strong>il</strong>iari sono a 6vie con prese rapide.Per la cura delle scarpate e dei ciglistradali questi trattori sono stati allestitida Prato con due bracci tagliaerba,decespugliatrici modello TDHM700 TR applicati posteriormente suitrattori.Questi bracci sono costituiti interamentein acciaio speciale ad alta resistenzaed elasticità, composti da 2segmenti articolati più un terminaletelescopico <strong>per</strong> una lunghezza complessivada centro trattore a fuoritestata di 7 m. Il terminale telescopico1. Consegna dei mezzi allaProvincia di Trapani2. 3. Mezzi al lavoro2320 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


funziona tramite c<strong>il</strong>indro idraulico che <strong>per</strong>mette l’allungamentoo <strong>il</strong> rientro a seconda delle condizioni e delle esigenzedi lavoro e, in particolare, durante la fase di trasportoe durante lo sfalcio a f<strong>il</strong>o ruota, consente di noneccedere nell’ingombro in altezza.Lo scorrimento del telescopico è su pattini in ertalon,materiale antiusura e autolubrificante, che evita le conseguenzedello sfregamento acciaio su acciaio allungandola vita del braccio.L’attacco a cerniera di rotazione alto di questo modello dibracci <strong>per</strong>mette <strong>il</strong> su<strong>per</strong>amento di ostacoli quali guardra<strong>il</strong>,steccati, ecc.La testata trinciatrice TRL 120, con struttura ad arco incui <strong>il</strong> diametro d’azione dei coltelli si trova in <strong>per</strong>fettaarmonia con lo chassis della testata: questa conformazioneevita l’accumularsi di materiale all’interno della testata,<strong>per</strong>mette di ottenere un taglio di altissima qualità e allostesso tempo un’elevata produzione. La testata è dotatainoltre di protezione totale (sia anteriore che posteriore)dal lancio <strong>per</strong>icoloso di sassi, pietruzze e materiale vario.La larghezza di taglio ut<strong>il</strong>e è di 120 cm.La testata trinciante a trasmissione idraulica ha <strong>il</strong> rotore ditaglio a doppio senso di rotazione che <strong>per</strong>mette un taglio<strong>per</strong>fetto sia in presenza di erba (rotazione in senso orario)che in presenza di arbusti (rotazione in senso antiorario)e di disincagliare <strong>il</strong> rotore senza strappi dannosi qualora,incontrando un notevole groviglio di vegetazione, sidovesse impigliare.L’impianto ha <strong>il</strong> serbatoio dell’olio idraulico con capottinoanticondensa, con capacità di 170 l, struttura a duesezioni divisib<strong>il</strong>e <strong>per</strong> fac<strong>il</strong>itare le o<strong>per</strong>azioni di manutenzione,è dotato di co<strong>per</strong>chio fac<strong>il</strong>mente smontab<strong>il</strong>e <strong>per</strong>consentire <strong>per</strong>iodiche ispezioni, di f<strong>il</strong>tro a cartucciaintercambiab<strong>il</strong>e; le pompe ed <strong>il</strong> motore sono ad ingranaggicon rasamenti b<strong>il</strong>anciati che garantiscono un altorendimento volumetrico costante nel tempo; <strong>il</strong> distributoreidraulico ha i comandi a cavi teleflessib<strong>il</strong>i medianteleve di controllo situate in cabina vicino al posto diguida dell’o<strong>per</strong>atore; lo scambiatore di calore ha lamassa radiante in lega di alluminio ad alta resistenza.I bracci si agganciano all’attacco rapido a tre punti delsollevatore del trattore ed un puntale di appoggio delbraccio a riposo evita <strong>il</strong> ri<strong>per</strong>cuotersi delle sollecitazionisui fulcri durante <strong>il</strong> trasferimento su strada.Per un ut<strong>il</strong>izzo dei trattori anche in o<strong>per</strong>azioni di ripristinodopo alluvioni od eventi franosi la provincia ha volutosfruttare le potenzialità dei mezzi dotandoli con due caricatorifrontali con benna. Prato ha quindi allestito entrambii veicoli portattrezzi con due caricatori frontali modelloPC 6000. Questi sfruttano gli attacchi frontali con piastradei trattori.I caricatori hanno l’autolivellamento meccanico, i c<strong>il</strong>indridi sollevamento e azionamento dell’attrezzo terminale adoppio effetto, boccole antiusura, sgancio rapido dell’attrezzoterminale. La capacità della benna è di 0,90 m 3 ,<strong>per</strong> una larghezza mm 2000.La forza di strappo è di 4000 kg, l’altezza massima di sollevamentoè di 3800 mm con un’altezza di scarico al<strong>per</strong>no di 3000 mm.Le trattrici sono state predisposte all'attacco di trincieaspiranti che consentono di effettuare le o<strong>per</strong>azioni ditaglio e raccolta contemporaneamente. Alla luce dell'azzeccatafornitura effettuata dalla ditta Prato, la presidentessaAdamo, particolarmente attenta, è intenzionata adotare presto i mezzi acquistati con tale soluzione.<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003 21


AZIENDERiunione Bucher a Revelloin casa G<strong>il</strong>ettaGHERARDO MARCHELLI1 2La riunione biennale del gruppo capacità d’acqua di 700 l con ricircoloBucher quest’anno si è tenuta a dell’acqua opzionale, larghezza d’ingombrodi 1,8 m e 4 ruote sterzanti;Revello presso la sede della G<strong>il</strong>etta,occasione che ha <strong>per</strong>messo ai distributoridi tutto <strong>il</strong> mondo di visitare ed Due BU 200 rappresentavano latutte e tre con trazione idrostatica.apprezzare la realtà industriale della gamma dei nuovi portattrezzi Buchernuova entrata.(<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 1 marzo - apr<strong>il</strong>eNella parte espositiva della riunione 2003), pronti <strong>per</strong> la commercializzazionea livello europeo e mondiale,erano presenti molte macchine, sia inrappresentanza delle gamme propostedal gruppo, sia <strong>per</strong> toccare con La novità della gamma del BU è l’au-già in consegna a clienti italiani.mano alcune novità.mento della PTT del 6 tonnellate aPer le spazzatrici "piccole" erano presenti:la CitySpider con cassone da 1 impianto frenante pneumoidraulico e6,5 tonnellate, questo grazie adm 3 ed una capacità d’acqua di 150 l, ad una catena cinematica su<strong>per</strong>iore,ingombro sotto <strong>il</strong> metro che la rende con i ponti di taglia su<strong>per</strong>iore sempreparticolarmente adatta <strong>per</strong> i centri della Carraro; potendo così offrire unstorici e le piste ciclab<strong>il</strong>i; la CityCat portattrezzi 4 ruote motrici dagli2020 con cassone da 2 m 3 , capacità ingombri ridotti con una portata ut<strong>il</strong>ed’acqua di 300 l con sistema di ricircolodella stessa, larghezza d’ingom-gamma BU possono essere inoltredi 40 quintali. Tutti i mezzi dellabro di 1,2 m e snodo centrale; la omologati come macchine o<strong>per</strong>atrici.CityCat 5000 con cassone da 5 m 3 , Per le spazzatrici di grandi dimensioniè stata presentata la Omnifant 80con barra ad alta pressione anteriore<strong>per</strong> eseguire lavaggio e spazzamentoin un’unica passata, carrata su veicoloda 18 tonnellate; questa spazzatricecon cassone da 8m 3 e serbatoiod’acqua da 2500 l, adatta ai lavori diasfaltistica è già molto apprezzata;qui nella nuova versione con trazioneidrostatica che <strong>per</strong>mette all’o<strong>per</strong>atoredi dosare la velocità di avanzamentoin maniera <strong>per</strong>fetta, potendo calibrarele velocità con la fresatrice stradaleoltre ad avere <strong>il</strong> comodo pulsante <strong>per</strong>l’inversione di avanzamento.Per <strong>il</strong> settore aeroportuale era presentela Bucher 9500 P21 <strong>per</strong> lo sgombe-1. CitySpider Bucher Schörling2. CityCat 2020 Bucher Schörling3. CityCat 5000 Bucher Schörling4. BU200 con spargitore G<strong>il</strong>etta KAcon umidificazione3 422 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


1 2ro neve con lama a settori Be<strong>il</strong>hach,gruppo spazzante e gruppo soffiante.Queste macchine vengono ut<strong>il</strong>izzate intandem ad una velocità di 40-50 km/h<strong>per</strong> garantire <strong>il</strong> completo spazzamentodella pista in tre minuti, visto che lamedia di atterraggio e decollo degliaerei è di 7 minuti. Queste macchineviaggiano con la lama alzata di circadieci centimetri, <strong>il</strong> rullo spazzante sioccupa di pulire la pista <strong>per</strong> poi soffiarevia ogni rimasuglio con <strong>il</strong> grupposoffiante. Qui era presente <strong>il</strong> modelloCompact, carrato sul telaio, ricordandolo Standard con ralla che viene trainatada una motrice.Sempre <strong>per</strong> <strong>il</strong> settore aeroportualeG<strong>il</strong>etta presentava la nuova innaffiatriceaeroportuale, che nasce dallaes<strong>per</strong>ienza G<strong>il</strong>etta degli spanditori adisco con bracci, già prodotti <strong>per</strong> gliaeroporti, e dalle innaffiatrici ad ugelli<strong>per</strong> le autostrade che consentono giàuno spruzzamento con larghezza di18 m; questa, con gli ugelli montatisui bracci, consente di coprire unalarghezza di 24 m; una novità chequindi ha tutti gli elementi ampiamentecollaudati.Questa macchina in consegna ad unaeroporto in Siberia sarà presentenello stand Bucher all’Inter-Airport diMonaco dal 7 al 10 ottobre, assiemealle altre attrezzature proposte dalgruppo in questo settore.Per la viab<strong>il</strong>ità G<strong>il</strong>etta presentavaalcune novità. Il gruppo di spandimento<strong>per</strong> gli spargitori KS e KP, <strong>il</strong>primo a nastro ed <strong>il</strong> secondo acoclea, è stato completamente rinnovatoa norma con la normativa tedesca;le novità più importanti sono <strong>il</strong>sistema di variazione della geometriaed <strong>il</strong> sistema di distribuzione dellasoluzione sul sale, che ora provienedall’interno del mozzo disco, fulcratain modo che la parte di distribuzionegiri con la simmetria, <strong>per</strong>mettendocosì una miscelazione costante conqualunque tipo di simmetria; inoltre <strong>il</strong>sistema di caduta è stato allargato<strong>per</strong> diminuire ancora la possib<strong>il</strong>ità diblocco ut<strong>il</strong>izzando materiali umidi.Gli spargitori KA da 1m 3 e 2m 3 , anastro o catena, hanno la possib<strong>il</strong>itàora di avere un sistema di umidificazione,del tutto sim<strong>il</strong>e a quello chepotevano montare i modelli di maggiorecapacità; questo ha portatoall’uscita di produzione del modelloKP in vetroresina. Questa scelta risiedenella razionalizzazione dellagamma dei prodotti G<strong>il</strong>etta.Si faceva anche notare un vomerefrontale della francese Snow-tec,recentemente acquisita da G<strong>il</strong>etta.31. Spargitore G<strong>il</strong>etta con <strong>il</strong> nuovogruppo di spargimento2. Innaffiatrice aeroportuale G<strong>il</strong>etta3. BU 2004. Vomere a geometria variab<strong>il</strong>econ aleroni in materiale plasticodella francese Snow-tecrecentemente acquisita daG<strong>il</strong>etta5. Spazzatrice Bucher Omnifant 80con trazione idrostatica6. Spazzaneve aeroportualeBucher 9500 P2145 6<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003 23


AEROPORTIAssaloni <strong>per</strong> l'aeroportodi Monaco di BavieraTECNA 34In occasione della fiera internazionaleIFAT (Air-Fire-Water-Earth), appuntamentomondiale <strong>per</strong> <strong>il</strong> settore, concadenza triennale e più di 2.000espositori provenienti da quarantapaesi, alla quale Assaloni ha partecipatonel maggio 2002 <strong>per</strong> la terzavolta con uno stand importante, sononati i primi contatti tra Assaloni e l'aeroportodi Monaco di Baviera.La direzione dell'aeroporto di Monacoaveva contattato durante la primavera2002 diverse piccole aziende e coo<strong>per</strong>ativeagricole nonché i suoi abituali fornitorie ditte di servizi, con l'intenzionedi cambiare <strong>il</strong> sistema d'acquisto centralizzatofinora adottato. Il servizio e lamanutenzione invernale ed estivasarebbero stati affidati in futuro adappaltatori o<strong>per</strong>anti con propri veicoliportanti completamente attrezzati e guidatida <strong>per</strong>sonale specializzato interno.Il primo incontro ha quindi avuto luogoin fiera, dove Assaloni era presente conuna gamma completa di attrezzature<strong>per</strong> la manutenzione stradale sia <strong>per</strong> lastagione invernale che <strong>per</strong> quella estiva.Tre agricoltori bavaresi venuti infiera <strong>per</strong> informarsi sulle attrezzatureadatte ai servizi invernali nell'ambitodell'aeroporto di Monaco si sono ritrovaticon Alois Mühlbauer, direttore dellaMLK Vertriebs GmbH di Arnstorf,società incaricata della distribuzione deiprodotti Assaloni in Baviera, che conoscevanoe stimavano da oltre vent'anni.Incuriositi hanno visitato lo stand e parlatodella loro ricerca di attrezzatureadatte all'uso negli aeroporti, con l'interessedi approfondire l'argomento conofferte mirate.Altri colloqui sono seguiti con questacoo<strong>per</strong>ativa e altre società interessatea collaborare. Alois Mühlbauer hastretto i rapporti e ottenuto due commesse<strong>per</strong> complessive 18 lame suddivisein tre modelli.I contatti con gli appaltatori e futuriclienti Assaloni sono stati intensificatiancora durante la Rottal-Schau diKarpfham alla fine di agosto 2002,dove la MLK ha esposto attrezzatureAssaloni e dove ha avuto luogo unincontro con la dottoressa RosaAssaloni. Il 9 settembre, pochi giornidopo, una parte degli appaltatori havisitato l'azienda Assaloni e fornitoancora importanti notizie riguardant<strong>il</strong>'impiego specifico delle attrezzatureordinate. L'ordine complessivo eracomposto da: 2 lame TECNA 34, 11lame 5GS52, 5 lame M9055; tutte inversione base con piastra d'aggancioDIN Gr. 3 e rispettivamente Gr. 5, coltelloin poliuretano, gomma paraspruzzie ruote registrab<strong>il</strong>i. Si trattava quindidi un'esecuzione con pochi accessoriche comunque <strong>per</strong> altre esigenzesono disponib<strong>il</strong>i, come ad esempio:luci d'ingombro, bordi laterali di poliuretano,pattini al posto delle ruote, teliparaspruzzi <strong>per</strong> l'alta velocità ecc.Alla consegna, avvenuta nei tempirichiesti, e all'istruzione degli o<strong>per</strong>atorisul posto è seguito un interessante colloquiocon <strong>il</strong> responsab<strong>il</strong>e del servizioinvernale presso l'aeroporto di Monaco,signor Pavlik, che ha <strong>il</strong>lustrato allo staffcommerciale e tecnico di Assaloni laprogrammazione dei movimenti e l'impiegopratico delle squadre di macchineo<strong>per</strong>atrici in caso di nevicate sianelle aree di sosta che sulle piste.L'inverno 2002/2003, di estrema rigidità,non ha risparmiato serie proveall'o<strong>per</strong>atività e al funzionamentodelle attrezzature impiegate. Le lameAssaloni hanno fatto un'ottima figuradando conferma di qualità del materialeusato e della procedura di produzione,da sempre principale obiettivodell'azienda, leader del settore. Lasituazione meteorologica di estremadifficoltà, verificatasi in Baviera all'iniziodel mese di febbraio 2003, è stataimmortalata da una ripresa in direttada parte della televisione bavarese ediffusa l'8 febbraio durante i notiziarisu tutti i canali televisivi tedeschi. Lelame Assaloni in movimento nellearee destinate hanno sostenuto l'esamesotto gli occhi degli spettatori ditutta la Germania.La fiducia nell'azienda Assaloni e neisuoi prodotti ha avuto come risultatoche <strong>il</strong> gradimento della direzione aeroportualesi è concretizzato pochi giornifa nel favorire gli appaltatori che avevanopresentato le loro offerte comprendent<strong>il</strong>e grosse lame Assaloni <strong>per</strong> <strong>il</strong> programmatoallargamento del parcoattrezzature prima della nuova stagioneinvernale 2003/2004.L'azienda Assaloni parteci<strong>per</strong>à dal 7al 10 ottobre alla fiera Inter-AirportEurope, presso l'aeroporto di Monacodi Baviera, dove esporrà sullo StandG72 le proprie attrezzature specifiche<strong>per</strong> <strong>il</strong> servizio di sgombraneve nellearee aeroportuali.M90555GS52Tipo Lunghezza del coltello Larghezza di sgombero Altezza Numero dei settori Peso della versione basemm mm mm kgTECNA 34 3.400 a 35° 2.790 890 4 5205GS52 5.200 a 36° 4.500 1.150 5 1.200M9055 5.500 a 36° 4.500 1.100 monolitico 1.10024 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


FONDENTINuovi prodotti<strong>per</strong> <strong>il</strong> disgeloCome sostituire <strong>il</strong> sale <strong>per</strong> disgelo in centro città,nelle vie e piazze storicheRecentemente in Svizzera è stato presentato un lavoro di ricercasui costi e sull'ut<strong>il</strong>ità di spargimento di ghiaia e di fondentisalini sulle strade e piazze comunali durante la stagione invernalein presenza di neve o di ghiaccio.Se ne è discusso presso l'associazione dei tecnici stradali svizzerida sempre alle prese con problemi ecologici e di budgetcomunali ristretti. L'idea della ricerca nasce dall'esigenza di studiarea fondo gli aspetti della sicurezza, dell'ambiente e deicosti <strong>per</strong> i vari prodotti usati durante l'inverno.Le strade comunali, le piazze, i viadotti, le piste ciclab<strong>il</strong>i e i <strong>per</strong>corsipedonali delle città di Baden e Zurigo sono state le aree interessatealla ricerca. I test sono stati effettuati di volta in volta su tratti di stradavicini e paralleli, mettendo a confronto <strong>il</strong> ghiaino, <strong>il</strong> sale e <strong>il</strong> nuovoprodotto Sno-n-ice.Dalle varie prove è emerso che l'uso del ghiaino risulta sei voltepiù caro del cloruro di sodio, sia in termini economici che in terminidi sicurezza. Oltre al costo nettamente su<strong>per</strong>iore <strong>per</strong> <strong>il</strong> materiale siè registrato un numero maggiore di incidenti dove era stato sparso<strong>il</strong> ghiaino. Il sale d'altro canto presenta un vantaggio in terminieconomici, ma uno svantaggio in termini di inquinamento, danneggiamentodegli alberi, delle falde ed un'azione corrosiva nei confrontidei manufatti in cemento e materiali ferrosi (segnaletica,panchine, pens<strong>il</strong>ine, ecc)Il nuovo prodotto Sno-n-ice è <strong>il</strong> fondente che meglio ha rispostoalle esigenze di sicurezza stradale, di inquinamento delle faldee di protezione nei riguardi delle piazze con materiali antichi emolti delicati.Sno-n-ice, originario degli Stati Uniti, è un nuovo fondente salino abase di cloruro di sodio e inibitori della corrosione, agisce immediatamentedopo lo spargimento e conservando <strong>il</strong> suo effetto fondentedue volte più del cloruro di sodio, non inquina e non corrode <strong>il</strong>cemento o la pietra, particolarmente indicato quindi, come detto,<strong>per</strong> lo spargimento in quei siti con pavimentazioni delicate. Zonearcheologiche, piazze storiche, viadotti, ponti antichi, sono tuttearee che possono subire aggressioni dal sale normale; Sno-n-icenon corrode, non brucia, non rovina la pietra.Già diverse amministrazioni comunali nei paesi del nordEuropa, sensib<strong>il</strong>i ai problemi ambientali e desiderosi di salvaguardare<strong>il</strong> patrimonio antico, usano Sno-n-ice da alcuni anni;anche in presenza di tem<strong>per</strong>ature molto basse (è efficace fino a- 21°C) la quantità di prodotto da spargere è solitamente lametà del sale tradizionale.I sali tradizionali attaccano <strong>il</strong> calcestruzzo, le pietre e <strong>il</strong> metallo,Sno-n-ice contiene un additivo di protezione del calcestruzzo chepreviene la sfaldatura dello stesso, grazie alle sostanze anticorrosionecontenute; la ruggine viene ridotta al minimo, <strong>per</strong>tanto neicentri storici dove la presenza di materiale ferroso (cartelli, pens<strong>il</strong>ine,ecc) è molto concentrata l'uso di questo prodotto non creadanni.Sno-n-ice si presta in modo ottimale ad essere distribuito sia amano che con le normali macchine spargitrici. Essendo di colorerosa si individua fac<strong>il</strong>mente dove <strong>il</strong> prodotto è stato sparso.Sno-n-ice è garantito dall'UFSP quale prodotto con classe di tossicità0, in grado di soddisfare i requisiti dell'ordinanza sulle sostanze.E' stato appurato che le parti organiche di Sno-n-ice sonoaccessib<strong>il</strong>i ai processi di biodegradazione, in generale è classificatoquale prodotto non nocivo alle acque (classificazione tedescaWGK "0"), non contiene urea.Pertanto possiamo concludere che Sno-n-ice è compatib<strong>il</strong>e conl'ambiente, non lascia nessuna traccia nello sciogliersi, incrementala sicurezza sulle strade (riducendo i costi di incidenti aipedoni e alle autovetture). Riduce gli effetti di corrosione sullestrade, strutture e autoveicoli, riduce l'impatto ambientale causatoda uno spargimento continuo e indiscriminato di sali diqualsiasi tipo e naturaSno-n-ice è la risposta <strong>per</strong> offrire alle città e ai comuni un validissimoprodotto <strong>per</strong> elaborare un piano di servizio invernale moderno,differenziato e rispettoso dell'ambiente.www.sno-n-ice.ch1. Economico e praticoSNO-N-ICE agisce rapidamente sul ghiaccio e sulla neve gelata.Efficace fino a -21°C2. Effetto di massima durataDopo lo spargimento SNO-N-ICE conserva la sua efficacia2,5 volte più a lungo del cloruro di calcio3. Corrosività minima sul calcestruzzo, sull'acciaio esull'alluminioSNO-N-ICE contiene un additivo di protezione del calcestruzzoche previene la sfaldatura dello stesso; inoltre, grazie alle sostanzeanticorrosione, la ruggine viene ridotta al minimo4. Adatto <strong>per</strong> lo spargimento a macchinaUtenti professionisti confermano che SNO-N-ICE si prestain modo ottimale all'uso delle macchine spargitrici5. SNO-N-ICE è stato testatoSNO-N-ICE è garantito dall'UFSP quale prodotto con classedi tossicità 06. SNO-N-ICE è biodegradab<strong>il</strong>eLe parti organiche di SNO-N-ICE sono accessib<strong>il</strong>i ai processi di bidegradazione.SNO-N-ICE è classificato quale prodotto non nocivo alleacque. Non contiene ureaIn vendita presso i migliori distributori di fondenti invernaliProdotto da:STEINMANN ZURICH AGAgente <strong>per</strong> l'Italia: ROBERTO BARADELLOtel. +39 0432 909727fax +39 0432 909728cell. +39 335 6941150<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003 25www.sno-n-ice.ch


ATTREZZATUREModulo idrico multifunzioneMolinariLa Molinari Vincenzo di Brescia, proseguenello sv<strong>il</strong>uppo di nuovi prodotti.L’offerta si amplia con una nuova edinteressante attrezzatura scarrab<strong>il</strong>e<strong>per</strong> l’ut<strong>il</strong>izzo d’acqua in pressione.La serie “WM”, questa è la sigla cheidentifica commercialmente <strong>il</strong> prodotto,è un modulo dotato di serbatoio acquacon capacità variab<strong>il</strong>e (standard 800 l)dotato di un motore aus<strong>il</strong>iario cheaziona una pompa (a membrana o apistoni). Il nuovo modulo multifunzioneè dotato di un esclusivo sistema discarramento "One o<strong>per</strong>ator up anddown", che consente ad un solo o<strong>per</strong>atoredi carrare e scarrare l’unità dalveicolo senza bisogno di carrelli elevatori,gru od altri apparecchi di sollevamento,in modo veloce e sicuro.Tale apparecchiatura, disponib<strong>il</strong>e conun’ampia gamma di accessori, risultamolto versat<strong>il</strong>e, <strong>per</strong>mettendo di eseguirelavori molto differenti tra loro inambito urbano e di protezione civ<strong>il</strong>e,in tutte quelle applicazione dove risultanecessario ed ut<strong>il</strong>e <strong>il</strong> trasporto e1 2l'ut<strong>il</strong>izzo di acqua in pressione.Ut<strong>il</strong>izzando l’acqua in pressione unitaad un idoneo detergente <strong>per</strong>mette dipulire panchine, cartelli stradali, marciapiedi,pens<strong>il</strong>ine, migliorando sial’efficienza produttiva oraria deglio<strong>per</strong>atori, sia <strong>il</strong> risultato finale.Mediante l’immissione nel serbatoioseparato di liquido sanificante consentela <strong>per</strong>fetta disinfezione di sottopassi,androni, porticati, lasciando nell’ariaun gradevole profumo di pulito.Con l’applicazione della speciale lanciarotante a 360° risulta inoltre moltoagevole lavare e disinfettare l’internodi cassonetti e campane <strong>per</strong> la raccoltadifferenziata dei rifiuti, garantendouna corretta igiene urbana.Il modulo, usato con prodotto specifico,esercita un’azione efficacissimasui principali tipi di parassiti domestici(mosche, blatte, pidocchi, larve diinsetto, vespe, calabroni, ecc.), risultandoanche ideale <strong>per</strong> la disinfestazionedi insetti nell verde pubblico,lavoro ut<strong>il</strong>e prima di feste popolari,concerti all’a<strong>per</strong>to, spettacoli, ecc.Sempre nella gestione del verde pubblicoviene ut<strong>il</strong>izzato <strong>per</strong> l’irrigazione dipiante, fioriere, vasi, aiuole, che possonoessere adeguatamente e comodamentebagnati ut<strong>il</strong>izzando la pomparegolata a bassa pressione. L’appositorubinetto a valvola sferica <strong>per</strong>mette unuso razionale ed intelligente dell’acquaevitando così inut<strong>il</strong>i sprechi.In inverno può essere anche ut<strong>il</strong>izzato<strong>per</strong> la distribuzione di soluzioneantigeliva, <strong>per</strong> garantire la sicurezzaantiscivolo su scale esterne, vialetti,marciapiedi.Il modulo polivalente Molinari puòessere impiegato vantaggiosamenteanche nell’attacco agli incendiboschivi ponendo nel serbatoioschiuma, appositi liquidi estinguentie/o ritardanti, con un efficace e tempestivointervento. Alla pressione di40 bar la gittata di acqua è di circa 15metri (getto pieno).Un apposito miscelatore provvede amiscelare la schiuma; questo in posizionechiusa consente di erogareacqua pura, inoltre <strong>il</strong> cambio di destinazioned’uso si attua semplicementesostituendo la tanica di detergente -schiumogeno.1. Modulo in posizione scarrata2. O<strong>per</strong>azione di scarramentocon un singolo o<strong>per</strong>atore3. Lavaggio strada con barra4. Disinfezione campane3 426 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


ATTREZZATUREPiccoli escavatori cimiteriali1 2La Option s.r.l. di Codroipo importa ecommercializza i miniescavatori e leattrezzature cimiteriali dell'austriacaBerger. I piccoli escavatori GR-EURO e GR-EURO TELE sono larisposta ad una sempre più frequenterichiesta di attrezzature funzionali,di ridotte dimensioni, di minor disturboai luoghi sacri e con una semplicitàd'uso anche <strong>per</strong> <strong>per</strong>sonale ines<strong>per</strong>to.Godono di una popolaritàsempre maggiore le attrezzature ingrado di o<strong>per</strong>are in luoghi stretti, discavare fosse in completa autonomiasenza arrecare danni alle tombee alle strutture vicine. Il GR-EUROTELE è uno speciale escavatoretotalmente idraulico e telescopico,con dimensioni ridotte (550 mm) chepuò lavorare in piccoli spazi e contempi molti contenuti.Il nuovo sistema di inumazioneBerger è composto da un braccioescavatore con benna montato su diun pratico telaio <strong>per</strong> delimitare lazona di scavo della fossa, l'escavatoreè azionato da una pompa idraulicamontata su di un carrellino.L'o<strong>per</strong>atore seduto davanti ai comandiidraulici può quindi iniziare lo scavodella fossa, la terra viene caricata sudi un container in alluminio montato alato della zona da scavare. Il praticissimocontenitore in alluminio è completamentesmontab<strong>il</strong>e, dotato di piediniregistrab<strong>il</strong>i, <strong>per</strong> un suo posizionamentocomodo e veloce, ed è inoltredotato di una pratica ribaltina.Terminata la cerimonia di inumazionel'o<strong>per</strong>atore ricoprirà con la stessaterra trattenuta nel container, ribaltab<strong>il</strong>egrazie ad un pistone idraulico.Tutto <strong>il</strong> sistema è di rapido montaggioe smontaggio <strong>per</strong> poterlo fac<strong>il</strong>menteriporre a lavoro finito.La messa in pressione dell'olio delcircuito può essere comandata o daun motore Honda a benzina, oppureda un motore elettrico, questi sonomontati su un pratico telaio a carriolacon innesti rapidi <strong>per</strong> un suo ut<strong>il</strong>izzocon attrezzi idraulici differenti, comead esempio un martello demolitore.Lo stesso braccio escavatore puòessere montato all'attacco a tre puntidi un trattore portattrezzi <strong>per</strong> un suosfruttamento in altri ambiti.La gamma del sistema Berger è completatada una serie di accessoriquali casseri, griglie ed un praticissimoportabagnafiori a moneta.1. Escavatore con containeral lavoro2. Attrezzatura completa smontata3. Solo 550 mm di larghezza4. Schema del braccio escavatore5. Gruppo di potenza a benzina6. Container in fase di scarico7. Portabagnafiori a moneta63 4 57<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003 27


VIABILITÀ INVERNALEImpianto di stoccaggio edistribuzione sali a Mestre1GHERARDO MARCHELLIAgristrade ha organizzato una visitapresso la Società delle Autostrade diVenezia e Padova, concessionariadell’ANAS <strong>per</strong> la gestione dell’autostradaA4 Venezia - Padova, dellaTangenziale Ovest di Mestre e del raccordoautostradale con l’aeroportoMarco Polo di Venezia, <strong>per</strong> <strong>per</strong>metteredi osservare da vicino <strong>il</strong> nuovo impiantodi stoccaggio sali, presso la stazioneautostradale di Venezia - Mestre.L’impianto ha una capacità di stoccaggiodi 500 t di cloruro di sodio e sisv<strong>il</strong>uppa su una su<strong>per</strong>ficie di 12 x 8 mcon una altezza di soli 10,70 m. E’composto interamente da materiali dielevata qualità (lamiere vetrificate <strong>per</strong><strong>il</strong> contenitore, acciaio INOX AISI 316L <strong>per</strong> le apparecchiature di scarico,acciaio zincato <strong>per</strong> le strutture accessoriee portanti) che hanno già dimostratola loro notevole durata neltempo in precedenti realizzazioni.La completa e totale ermeticità dell’impianto,verificata con una prova ditenuta a montaggio ultimato, garantisceun’ottima conservazione delmateriale ins<strong>il</strong>ato; <strong>il</strong> sale manterrà<strong>per</strong>tanto invariate nel tempo le propriecaratteristiche chimico-fisiche edi scorrevolezza, garantendo in ognisituazione un corretto caricamentodei mezzi spargitori.Il sistema di estrazione, estremamentesemplice, consente agli o<strong>per</strong>atoridi <strong>scarica</strong>re in maniera completamenteautomatica 8000 Kg di sale inmeno di 3 minuti, senza dover spostarel’automezzo <strong>per</strong> la omogeneadistribuzione del fondente all’internodello stesso.Ogni colonna dell’impianto (15 nellafattispecie), poggia su una cella dicarico a doppia flessione di elevataprecisione (errore max combinato0,075%). Ciò consente una precisagestione statistica delle quantità stoccateed erogate dall’impianto.La potenza necessaria ad ogni o<strong>per</strong>azionedi prelievo del sale è di soli1,5 kW, <strong>per</strong> la movimentazione dellaserranda di scarico.La particolare conformazione “a fabbricato”dell’impianto in oggetto e lapossib<strong>il</strong>ità di rivestirlo con un tamponamentodi colore a scelta ne hannoconsentito una <strong>per</strong>fetta integrazionearchitettonica con gli edifici esistentinel Centro di Manutenzione.Corredato inoltre di portoni automatizzatirende possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> ricovero sicuro dimezzi od altro nel <strong>per</strong>iodo estivo.Sul lato lungo ed alla base dello stessosi sv<strong>il</strong>uppano 2 corridoi di passaggiodegli automezzi, serviti ciascunoda 2 tramogge di convogliamento escarico del sale.I corridoi di passaggio dei mezzi,della larghezza di 3,40 m, sono delimitatida marciapiedi che svolgono leseguenti importanti funzioni: incanalarecorrettamente i mezzi sotto letramogge di scarico, proteggere lecelle di carico e la struttura portanteda involontari urti dei mezzi in movimento,sollevare le celle di carico ed1. Impianto Agristrade presso lastazione Autostradale di Venezia- Mestre2. Self service sale solido3. Self service soluzione2 328 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


altri componenti (quadro di comandoe centrale oleodinamica) dal piano dicampagna e proteggerle <strong>per</strong>tanto daeventuali anomalie e copiosi deflussidelle acque piovane dal piazzale.L’impianto è corredato di doppiosistema di gestione computerizzata.Un quadro di comando “principale”dotato di computer industriale a tecnologiatouch screen trova alloggiamentonella cabina ubicata nelleimmediate adiacenze del s<strong>il</strong>o fabbricato.Tale cabina, opportunamente riscaldata,consente attraverso ampia finestraturadi avere un <strong>per</strong>fetto controllovisivo sui corridoi di scarico.E’ <strong>per</strong>tanto possib<strong>il</strong>e dalla stessaeffettuare anche tutte le o<strong>per</strong>azioni discarico riservate agli o<strong>per</strong>atori, sianoesse automatiche o manuali.Inoltre <strong>il</strong> responsab<strong>il</strong>e dell’impianto hauna completa su<strong>per</strong>visione dellostesso, poiché dal quadro principalepuò gestire un’ampia gamma di o<strong>per</strong>azionie controlli (impostazionemodalità di funzionamento automatico/manuale,inibizione singole tramoggedi scarico <strong>per</strong> manutenzioneod altro, trasferimento comandi aquadro esterno secondario, controlloanomalie di funzionamento, gestioneinterattiva impianto grazie a codiced’identificazione riservato, inserimento/variazionecodici o<strong>per</strong>atori, lettura/azzeramentototalizzatori, statoriempimento s<strong>il</strong>o, gestione stampe,salvataggio/ripristino dati, test celle dicarico, arresto sistema, aggiornamentodata e ora).Da notare, previsti tutti i possib<strong>il</strong>i malfunzionamentidell’impianto, la presenzadi un modem che consente un controllodel computer in accesso remotoda parte di Agristrade, <strong>per</strong>mettendo didiagnosticare eventuali soluzioni di1. Quadro di comando principale incabina2. Quadro aus<strong>il</strong>iario <strong>per</strong> glio<strong>per</strong>atori3. Comando manuale <strong>per</strong> <strong>il</strong>comando in assenza totale dienergiaproblemi da parte di un tecnico adistanza evitando in molti casi l’uscitadello stesso.Un secondo quadro di comando“aus<strong>il</strong>iario”, dotato di terminale programmab<strong>il</strong>eanch’esso a tecnologiatouch screen, ed interagente conquello principale in cabina, è ubicatosul marciapiede centrale dei corridoidi scarico.Riservato agli o<strong>per</strong>atori, in posizionebaricentrica, è stato studiato <strong>per</strong> semplificareal massimo le o<strong>per</strong>azioni diprelievo e renderle di immediatoapprendimento anche da <strong>per</strong>sonaleesterno non particolarmente es<strong>per</strong>to.L’impianto, come già accennato, <strong>per</strong>mettel’erogazione del sale attraverso4 tramogge la cui bocca di scarico èposizionata a 4 m di altezza sopra aicorridoi di passaggio degli automezzi.Ognuna delle tramogge è dotata diuna speciale serranda realizzata inacciaio INOX AISI 316 L che, graziealla sua sezione allungata, garantisceuno scarico uniforme su tutta lasu<strong>per</strong>ficie dello spargitore.Non sono <strong>per</strong>tanto necessari, spostamentidel mezzo durante le o<strong>per</strong>azionidi prelievo.La serranda viene movimentata dapistone oleodinamico ed è corredatadi una serie di serrande trasversalimanuali in corrispondenza di ognia<strong>per</strong>tura di deflusso del sale.Queste consentono di ridurre a piacimentola sezione di scarico del fondente(ad esempio <strong>per</strong> spargitori didimensioni più piccole), di effettuareo<strong>per</strong>azioni di manutenzione (rimuovereeventuali blocchi di sale chedovessero ostruire le a<strong>per</strong>ture di passaggio)e nel caso limite di smontarel’intera serranda di scarico anche cons<strong>il</strong>o pieno di sale.Una centrale oleodinamica, dotata diaccumulatore di pressione <strong>per</strong> chiusuraistantanea d’emergenza, provvedealla movimentazione dei pistonidelle serrande.Posizionata sul marciapiede centraledei corridoi di passaggio, è dotataanche di pompa a mano d’emergenza<strong>per</strong> garantire l’erogazione delsale anche in totale assenza di energiaelettrica.L’a<strong>per</strong>tura e chiusura della serrandadi scarico, in condizioni normali,viene gestita in maniera completamenteautomatica dal sistema computerizzato,grazie ad una costantelettura ad alta frequenza dei pesi provenientidalle celle di carico.Data la particolare conformazione a“fabbricato” dell’impianto, comportanteuna su<strong>per</strong>ficie particolarmenteampia (come detto, 12 x 8 m), è statoadottato un doppio sistema di distribuzionedel sale all’interno del s<strong>il</strong>o, inmodo da dimezzare le sezioni diriempimento.Tale sistema, di tipo rotante, vieneazionato automaticamente all’a<strong>per</strong>turadel gruppo di chiusura stagna delle2 tubazioni di carico e della tubazionedi sfiato.Un sistema luminoso, a lampaderosse e verdi, montato in corrispondenzadegli attacchi di ciascun tubodi carico, indica all’autista, ad ogniconsegna di sale, attraverso qualedei 2 tubi dovrà essere eseguito <strong>il</strong>caricamento.Anche queste segnalazioni vengonogestite automaticamente dal sistemacomputerizzato, <strong>il</strong> quale, verificati idati di ogni cella di carico è in gradodi stab<strong>il</strong>ire con precisione, quale deisettori del s<strong>il</strong>o deve essere riempito<strong>per</strong> garantire un caricamento omogeneodell’impianto.Un impianto semaforico posto sopra1 2 3<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003 29


ai portoni automatizzati in corrispondenzadell’ingresso di ogni corridoioe su ognuna delle tramogge di scarico,provvede infatti a guidare l’autistadel mezzo spargisale nel corridoio epresso la tramoggia corretta di scarico.L’impianto semaforico vienecomandato dal software di gestione,<strong>il</strong> quale, verificati i pesi letti dalle celledi carico, è in grado di r<strong>il</strong>evare la tramoggiamaggiormente caricata e diconseguenza di indirizzare l’o<strong>per</strong>atoreverso questa. Ciò consente diavere uno scarico omogeneo del saleed una corretta distribuzione dellostesso all’interno dell’impianto.Posizionatosi sotto la tramoggia discarico, l’autista può procedere allesemplici o<strong>per</strong>azioni automatiche diprelievo dal quadro di comando“secondario” sul marciapiede centrale,senza allontanarsi dall’automezzo.Digitato <strong>il</strong> suo codice riservato e laquantità di sale da ritirare, può comodamenteattendere <strong>il</strong> caricamento delprodotto a bordo automezzo e ripartireimmediatamente a prelievo ultimato.Una serie di controlli vengono attivatidal sistema e le eventuali anomalievengono evidenziate sul monitor delterminale programmab<strong>il</strong>e.Ad esempio, l’a<strong>per</strong>tura della serrandadi scarico viene ab<strong>il</strong>itata dal sistema,solo se gli appositi sensori a raggiinfrarossi, posizionati in corrispondenzadi ogni tramoggia, r<strong>il</strong>evano lapresenza di un mezzo spargisale.Questo accorgimento garantisce chenon avvengano errati scarichi a terradel prodotto anziché all’interno deglispargitori.La serranda di scarico inoltre si apreesclusivamente ad avvenuto caricamentodell’accumulatore di pressionedella centrale oleodinamica, che<strong>per</strong>mette un immediato arresto dell’erogazionedel sale in tutte le situazionidi emergenza (improvvisa mancanzadi energia elettrica, stop diemergenza, ecc.).Appositi vibratori applicati alle tramogge,vengono azionati automaticamentedal sistema ad ogni scarico, <strong>per</strong>favorire <strong>il</strong> regolare deflusso del sale.Terminata l’o<strong>per</strong>azione, i dati del prelievo(data, ora, o<strong>per</strong>atore, quantitàritirata, condizioni di prelievo) vengonomemorizzati dal computer e lastampante di sistema provvede aprodurre un rapporto cartaceo.Dal quadro di comando principale <strong>il</strong>responsab<strong>il</strong>e dell’impianto ha la possib<strong>il</strong>itàdi selezionare lo scaricomanuale, <strong>per</strong> particolari esigenzeo<strong>per</strong>ative.Pur mantenendo attivi tutti i sistemi dicontrollo ed allarme (semafori, r<strong>il</strong>evatoriposizione mezzi, celle di carico,ecc.), con questa impostazione l’o<strong>per</strong>atorepuò provvedere manualmenteall’a<strong>per</strong>tura e chiusura della serrandainteressata allo scarico attraverso unselettore elettrico posto sul quadro dicomando secondario.La registrazione e stampa dei dati diprelievo avviene regolarmente, con lastessa tipologia prevista <strong>per</strong> lo scaricoautomatico.L’impianto è concepito <strong>per</strong> poter farfronte ad estreme situazioni di emergenzacome ad esempio la totalemancanza di energia elettrica.In questo caso l’o<strong>per</strong>atore ha la possib<strong>il</strong>ità,attraverso una pompa a manodi emergenza ed una serie di leve dicomando di cui è corredata la centraleoleodinamica sul marciapiede centrale,di movimentare agevolmentel’a<strong>per</strong>tura e chiusura della serrandadi scarico, erogando sale <strong>per</strong> gravitàdall’impianto.Tale accorgimento contribuisce agarantire la totale affidab<strong>il</strong>ità dell’impianto,poiché viene assicuratacomunque l’estrazione del saleanche nei casi più ostici e critici chesi possono presentare durante leo<strong>per</strong>azioni di viab<strong>il</strong>ità invernale.Il responsab<strong>il</strong>e dell’impianto ha lapossib<strong>il</strong>ità di inibire <strong>il</strong> funzionamentodi una o più serrande di scarico dalquadro di comando principale in cabina.Tale funzione <strong>per</strong>mette di eseguireeventuali lavori di manutenzione aisistemi di scarico mantenendocomunque o<strong>per</strong>ativo l’impianto.Il sistema infatti, riconosciute le tramoggeinibite, provvede automaticamentea guidare attraverso l’impiantosemaforico gli o<strong>per</strong>atori presso le tramoggerimaste “o<strong>per</strong>ative” con lastessa logica precedentementedescritta, sia con prelievo automaticoche manuale elettrico.Affianco al s<strong>il</strong>o è stata anche installatauna cisterna <strong>per</strong> soluzioni saline,<strong>per</strong> garantire l’approvvigionamento diqueste, visto l’ut<strong>il</strong>izzo sempre più diffusodi sale umidificato. Realizzato invetroresina della capacità di 40 m 3 èdotato di sistema elettronico interfacciatoad inverter, <strong>per</strong> la gestioneautomatizzata delle varie o<strong>per</strong>azionidi movimentazione e prelievo: caricoimpianto, ricircolo impianto, caricoautobotti innaffiatrici, carico serbatoispargitori.Esso, pur essendo in posizione def<strong>il</strong>atarispetto al s<strong>il</strong>o fabbricato (<strong>per</strong>consentire o<strong>per</strong>azioni di caricamentodel sale solido disgiunte da quelledelle soluzioni ed eliminare di conseguenzai tempi morti di attesa) vienegestito, a livello statistico, dal quadrodi comando principale.L’accurata registrazione e memorizzazionedi ogni o<strong>per</strong>azione eseguita,<strong>per</strong>mette un immediato controllo everifica del lavoro svolto dalle impreseesterne che hanno in appalto <strong>il</strong> serviziodi distribuzione del sale; la precisionedel sistema di pesatura consentefuturi interessanti sv<strong>il</strong>uppi che sistanno già delineando nella regioneVeneto, ed in particolare nel territoriodel Comune di Venezia, quali l’ut<strong>il</strong>izzodell’impianto stesso o di altri nuoviimpianti sim<strong>il</strong>i, da parte di enti territorialidiversi, con gli intuib<strong>il</strong>i vantaggieconomici derivanti dalla suddivisionedegli investimenti e delle medesimespese di gestione fra più soggetti.1. Serranda di scarico2. Autocarro in fase di carico 1 230 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


FONDENTIMVG presentaFuxorMVG s.r.l. o<strong>per</strong>a da molti anni nel campo della commercializzazionedi fondenti invernali <strong>per</strong> disgelo stradale.Nelle ultime due stagioni invernali hanno affrontato unanuova es<strong>per</strong>ienza con alcuni enti, che già o<strong>per</strong>avano spargendouna miscela di cloruro di calcio e cloruro di sodioanidro, acquistando separatamente i prodotti <strong>per</strong> poimiscelarli al momento del carico. Questo metodo d'interventonasceva dalla volontà di aumentare <strong>il</strong> rendimento delsale con un abbassamento del costo <strong>per</strong> m 2 di strada.Dopo avere raccolto i risultati, <strong>per</strong>altro ottimi, la direzionecommerciale della MVG s.r.l. ha deciso di lanciare sulmercato nazionale <strong>il</strong> prodotto testato. La miscela tra clorurodi calcio e cloruro di sodio anidro in opportune <strong>per</strong>centuali,e sottoposto ad un particolare procedimento difluidificazione è <strong>il</strong> Fuxor Extra 30.L'estrema igroscopicità del cloruro di calcio, favoriscel'assorbimento spontaneo dell'umidità dell'atmosferaanche ad umidità relative molto basse (45-50%), <strong>per</strong>mettendola dissoluzione del ghiaccio soprattutto con tem<strong>per</strong>aturefredde e secche, <strong>il</strong> che rende possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> trattamentopreventivo anche con umidità relativa non elevata sustrade asciutte con traffico e vento. L'elevata deliquescenza(solub<strong>il</strong>ità) anche a basse tem<strong>per</strong>ature, provocaun abbassamento della tensione di vapore al disopradella soluzione fondente.Inoltre risulta importante nel processo di fusione di ghiaccioo di strati compatti di neve l'esotermicità del processodi fusione del cloruro di calcio, ossia la sua dissoluzionein acqua provoca sv<strong>il</strong>uppo di calore, accelerando quind<strong>il</strong>a velocità di fusione fin dai primi momenti del trattamento,creando così un notevole vantaggio agli o<strong>per</strong>atori.Il cloruro di sodio raffinato prolunga nel tempo l'azione difusione e, sfruttando la durezza del suo cristallo, <strong>per</strong>metteanche una buona azione meccanica.Il cloruro di calcio ha un punto di congelamento moltobasso, - 51 °C, ed è efficace fino a - 33°C anche in presenzadi ridotta umidità dell'ambiente.Il cloruro di sodio purissimo ha un punto di congelamentodi - 21°C ed è efficace fino a - 8,5°C della tem<strong>per</strong>aturadel suolo.La particolare miscela di questi due prodotti nel FuxorExtra 30 <strong>per</strong>mette di ut<strong>il</strong>izzare le caratteristiche dientrambi i fondenti combinandole, <strong>per</strong> ottenere un prodottoche si prefigge di essere economico, efficace e rispettoso<strong>per</strong> l'ambiente.Questo prodotto ha come unico limite logistico, l'impossib<strong>il</strong>itàdi essere stoccato alla rinfusa in piazzale, poiché <strong>il</strong> clorurodi calcio presente si attiverebbe mediante l'assorbimentodell'umidità esterna; <strong>per</strong> questa ragione <strong>il</strong> prodottoviene fornito <strong>per</strong> s<strong>il</strong>os, big bags " sacconi ", oppure in sacchida 25 kg.Il sacco è di materiale plastico più spesso del normale,<strong>per</strong> evitare lacerazioni e <strong>per</strong>mettere una durata lunga neltempo a chi fa scorte.Su ogni sacco sono riportate le istruzioni <strong>per</strong> la manipolazionedel prodotto nell'ottica della sicurezza sul lavoro,<strong>per</strong>mettendo così di dare le informazioni agli o<strong>per</strong>atori(anche se non sono prodotti tossici).Il prodotto in sacchi è fornito in pallet da 1000 kg, <strong>per</strong> lagestione corretta nell'ambito dei magazzini, imp<strong>il</strong>ab<strong>il</strong>e atre altezze, ed ogni pallet ha un cappuccio protettivo <strong>per</strong>evitare ulteriormente lacerazione dei sacchi e garantirneuna lunga conservazione della confezione.L'offerta della MVG s.r.l. non si limita all'innovativo FuxorExtra 30, ma propone una gamma completa di fondenti conaltre tre linee di prodotto che vanno ad accontentare tutte leesigenze: Fuxor, Fuxor Standard e Fuxor p 80; rispettivamentecloruro di sodio umidificato con antiammassante, clorurodi sodio anidro con antiammassante e cloruro di calcio.Il consiglio <strong>per</strong> tutti i prodotti è sempre quello di spargerele giuste quantità in funzione delle condizioni metereologiche,<strong>per</strong> minimizzare effetti corrosivi alle infrastrutture eun ridotto impatto ambientale.A questo scopo e <strong>per</strong> un confronto dei prodotti, <strong>per</strong> unloro corretto ut<strong>il</strong>izzo ed anche <strong>per</strong> un confronto economicosi propongono i grafici comparativi delle tem<strong>per</strong>aturelimite di esercizio e delle quantità da spargere in condizioniambientali medie; inoltre una tabella dei dosaggiconsigliati in grammi <strong>per</strong> m 2 , riferiti alle attuali conoscenzetecniche acquisite.La MVG mette in particolare evidenza l'importanza dellalogistica <strong>per</strong> questa tipologia di prodotti, che spesso sirendono necessari in grandi quantità e in ridotti lassi ditempo. Grazie alla posizione baricentrica dei loro capientimagazzini presso <strong>il</strong> porto di Ravenna, è possib<strong>il</strong>e pors<strong>il</strong>'obiettivo di garantire nel corso del 2004 la fornitura justin-timein 24 ore.<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003 31


IGIENE URBANA"TWT" veicolo a doppia vasca<strong>per</strong> la raccolta differenziataGIORGIA MARCHELLIFunziona a pieno ritmo dall’inizio d<strong>il</strong>uglio 2002 un mezzo di concezionetotalmente nuova: "TWT" Twin WasteTruck, veicolo <strong>per</strong> la raccolta differenziatadei rifiuti a doppia vasca.Manutencoop s.c.a.r.l. di Bologna,che dal 1° giugno 2000 ha avuto l’appalto<strong>per</strong> i servizi ambientali dellaComunità Montana della Valle delBoite, ha dato inizio alla raccolta differenziataporta a porta nei seiComuni della zona, organizzandosi<strong>per</strong> raccogliere separatamente la frazionesecca dei rifiuti, quella umida,carta, plastica e vetro.Teodoro Sartori di Cortina d’Ampezzo,con trentennale es<strong>per</strong>ienza nell’ambitodei trasporti, ritenendo di poter contribuiread ottimizzare <strong>il</strong> lavoro, ha offertoa Manutencoop di raccogliere contemporaneamentedue tipologie dirifiuti, già separate dagli utenti, con unmezzo a doppio scomparto. Un veicolodel genere avrebbe <strong>per</strong>messo diridurre i <strong>per</strong>corsi di raccolta, con <strong>il</strong> conseguenterisparmio su mezzi, uomini,carburante, traffico, inquinamento...Ma <strong>il</strong> mezzo in questione, pur essendologico, ovvio e necessario, ancora nonesisteva nelle dimensioni adeguate alservizio da effettuare. Buona volontà eingegno hanno <strong>per</strong>messo la realizzazionedella macchina.Non trovando fra i costruttori di ribaltab<strong>il</strong>ie officine di carpenteria di questotipo di veicoli chi credesse all’ideadel camion bivasca quanto lui,l’Agenzia Sartori s.a.s. ha creato inproprio i disegni tecnici, secondo lespecifiche ideate, soprattutto tenendoconto dei pesi specifici e degli ingombridei rifiuti, <strong>per</strong> realizzare le duevasche con volumi adeguati a contenerei materiali differenziati in <strong>per</strong>centualesecondo <strong>il</strong> loro peso.A progetto fatto e brevettato, Sartoriha trovato nella Novarini s.r.l. diVigasio <strong>il</strong> costruttore ideale: apprezzandol’idea, si è reso disponib<strong>il</strong>e allarealizzazione della struttura a duevasche ribaltab<strong>il</strong>i.Volendo creare una macchina <strong>il</strong> piùcompatta possib<strong>il</strong>e, di dimensioniridotte affinché sia ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>e nelcentro storico e nei v<strong>il</strong>laggi, ma congrande capacità di contenimento deicassoni, l’attrezzatura è stata montatasu un Isuzu NPR 70 con passo3.365 mm, adatto in quanto autotelaiocon cabina avanzata, condizione32 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


necessaria <strong>per</strong> ottenere un mezzo diingombro adeguato: con 4 m complessividi lunghezza delle duevasche, <strong>il</strong> veicolo raggiunge i 6,35 m,<strong>per</strong> una larghezza inferiore ai 2 m, edaltezza 2,4 m.Le due vasche, completamente indipendentiuna dall’altra, sono differentifra loro sia <strong>per</strong> dimensioni che <strong>per</strong>posizionamento e conseguente ribaltamento<strong>per</strong> lo scarico.La prima vasca, anteriore, è posizionatalateralmente, immediatamentedietro la cabina del camion: più piccola,ha una capacità di 3,2 m 3 edimensioni esterne 1.682 mm (lunghezza),1.964 mm (larghezza) 1.542mm (altezza), e <strong>scarica</strong> a mezzoribaltamento laterale.La vasca posteriore è orientatasecondo la lunghezza del veicolo: piùgrande, ha capacità 7,2 m 3 , dimensioniesterne 2.810 mm (lunghezza)1.964 mm (larghezza) 1.542 mm(altezza), e <strong>scarica</strong> a mezzo ribaltamentoposteriore.La differenza di grandezza dei due cassoniè stata studiata e creata appositamente<strong>per</strong> dividere <strong>il</strong> rifiuto in <strong>per</strong>centualee secondo <strong>il</strong> suo peso specifico,<strong>per</strong>tanto nella vasca anteriore è adeguatocaricare umido, plastica o vetro,ed in quella posteriore secco o carta.Entrambi i cassoni sono realizzati inlamiera di acciaio e prof<strong>il</strong>ati di qualità,longitudinali e trasversali; saldature af<strong>il</strong>o continuo e sig<strong>il</strong>latura delle giunzionine assicurano la <strong>per</strong>fetta tenutastagna; sono dotati uno lateralmentee l’altro posteriormente di voltacontenitoribivalenti con attacchi a pettine<strong>per</strong> lo svuotamento di bidoni da 120,240 e 360 l, e bracci supplementaricon dispositivi di presa a norma Din<strong>per</strong> lo svuotamento dei cassonetti da1.100 l. Le vasche sono dotate dico<strong>per</strong>ture in PVC sostenute da unacentina metallica scorrevole e registrab<strong>il</strong>erealizzata artigianalmente daiFabbri Zardini di Cortina d’Ampezzo.Il veicolo così allestito ha P.T.T. 6.000kg, <strong>per</strong> una tara di 4.000 kg e portataut<strong>il</strong>e legale 2.000 kg.Il mezzo è inoltre dotato di un doppiopuntone di sicurezza a sostegnodelle vasche alzate, al fine di garantirel’incolumità degli o<strong>per</strong>atori durantele fasi di manutenzione, spondinelaterali <strong>per</strong> agevolare <strong>il</strong> carico manualedei rifiuti, doppia coppia di piedinistab<strong>il</strong>izzatori posteriori che assicurano<strong>il</strong> veicolo durante le fasi di scarico.L’impianto oleodinamico funziona conpompa a presa di forza. Un doppiodistributore di comando, posto all’esternodel veicolo, garantisce l’azionamentoseparato del ribaltamentodelle vasche ed <strong>il</strong> funzionamento deidispositivi voltacassonetti.L’impianto elettrico è regolamentare,ed è dotato di due fari rotanti, unosulla cabina di guida in parallelo conl’accensione della PTO, e uno posteriore,oltre ad un faro posteriore <strong>per</strong> <strong>il</strong>lavoro notturno.Numerosi e a norma sono i dispositividi sicurezza: valvole di blocco dei piedinistab<strong>il</strong>izzatori che consentono lasalita degli stessi solo quando la vascaè completamente abbassata, tramitefine corsa; valvole paracadute sui c<strong>il</strong>indridi ribaltamento della vasca; valvoledi blocco sui c<strong>il</strong>indri voltabidoni; valvoledi blocco sui c<strong>il</strong>indri di ribaltamentodella vasca, che assicurano <strong>il</strong> fermo inposizione del cassone anche in mancanzadi alimentazione dell’impiantooleodinamico (a motore spento opresa di forza disinserita).Il mezzo così creato, già da prototipo,ha dato grande soddisfazione, funzionando<strong>per</strong> più di un anno esattamentecome previsto dal suo ideatore, egarantendo un servizio più veloce edeconomico sia nella raccolta chenello scarico dei rifiuti differenziati (ingenere secco-umido, carta-plastica),soprattutto <strong>per</strong> quanto riguarda i <strong>per</strong>corsipiù lunghi, sui quali si risparmianotevolmente in ch<strong>il</strong>ometri che altrimentiandrebbero co<strong>per</strong>ti da un maggiornumero di veicoli e o<strong>per</strong>atori.In un'ottica più a lungo termine, invece,un mezzo di questo genere, considerandoche le vasche sono ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>ianche insieme, <strong>per</strong> lo stessogenere di rifiuto, consente di ridurrenotevolmente, se non dimezzare, <strong>il</strong>parco macchine.La s<strong>per</strong>imentazione positiva nel comprensoriodella Comunità Montanadella Valle del Boite ha spintoTeodoro Sartori a riprodurre e commercializzare<strong>il</strong> "TWT" Twin WasteTruck, ora in fase di ulteriore miglioramento<strong>per</strong> mezzo di accorgimenti emodifiche nate dall’es<strong>per</strong>ienza.Sempre grazie alla pratica è sorta l’esigenzae l’idea di creare anche unveicolo "TWT" a tre vasche, attualmentein costruzione e già protetto dabrevetto, necessario <strong>per</strong> poter offrireun servizio ancora migliore: almomento l’organizzazione di raccoltadei rifiuti differenziati porta a porta neiComuni interessati, <strong>per</strong> quanto riguardale abitazioni private, non prevedevetro e lattine, che vanno invece conferitiinsieme in campane sparse sulterritorio, disordinate alla vista e scomode<strong>per</strong> gli abitanti ormai ben abituati.Un mezzo a triplo scomparto ottimizzeràulteriormente l’intera organizzazionein modo economico, andandoa soddisfare cittadini e ottem<strong>per</strong>anzaal Decreto Leg. 22/1997 Ronchi.<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003 33


CONFERENZE GILETTA 2003Routinform@2003ING. MAURO MATTIOA Luglio 2003 si è ultimata la nuovarelease del software di controllo flottaRoutinform2000. Il Routinform@2003presenta numerose caratteristicheinnovative rispetto alla versione precedentee si presenta con tools diinterazione con l'utente finale notevolmentemigliorati.Il sistema di acquisizione dati è statointeramente riprogettato <strong>per</strong> ricevereinformazioni da più canali trasmissivicontemporaneamente (SMS, radio,GPRS, e-ma<strong>il</strong>...); <strong>il</strong> software è inoltredotato di un sistema di Allert in gradodi r<strong>il</strong>evare automaticamente anomaliedi funzionamento (problemi di connessionesui canali di ingresso, dati in arrivocorrotti, problemi relativi alla memorizzazionedelle informazioni); a frontedi una situazione di errore <strong>il</strong> sistemariesce automaticamente e tempestivamentead avvisare i responsab<strong>il</strong>i di settoredel problema riscontrato (i messaggidi avvertimento possono essereinviati via ema<strong>il</strong> o sms).Il software di acquisizione è compatib<strong>il</strong>econ le versioni di MicrosoftWindows 2000 o XP in quanto <strong>il</strong> programmaè eseguito come serviziodel sistema o<strong>per</strong>ativo in forma completamentetrasparente all'ut<strong>il</strong>izzatore;l'amministratore del sistema puòinteragire con <strong>il</strong> motore di acquisizionedati anche via rete localemediante interfaccia di configurazioneremota.Il pacchetto clienti, come già nellaversione precedente, <strong>per</strong>mette lalocalizzazione dei veicoli su differenti34 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


supporti cartografici e l'analisi delleinformazioni o<strong>per</strong>ative ad essi associate.Le informazioni relative a posizionee "stato lavoro" di un veicolopossono venire visualizzate in formaaggregata <strong>per</strong> tipologie di veicoli, <strong>per</strong>zone di servizio, flotta di competenzao in forma individuale. L'applicativo<strong>per</strong>mette di gestire in modo sempliceed intuitivo qualsiasi o<strong>per</strong>azione dimanutenzione stradale (sgomberoneve, taglio erba, ricostruzione delmanto stradale, pattugliamento, etc.)in quanto in grado di ricevere e gestirei dati di qualsiasi tipologia di veicolo;particolarmente interessane alriguardo è l'acquisizione di tutti iparametri o<strong>per</strong>ativi delle spazzatriciBucher (lavoro e non lavoro di tutti gliorgani di movimento, rotazioni alminuto, tem<strong>per</strong>ature olio idraulico,segnalazioni dell'o<strong>per</strong>atore etc.).Particolare cura è stata data allariscrittura del software di interrogazionedei dati storicizzati nel data base:mediante l'ut<strong>il</strong>izzo di semplici procedureguidate l'utente può esplorare idati trasmessi, effettuare calcoli suiparametri quantitativi inviati, statistichesu tempi e modalità d'intervento.Il pacchetto completo comprendeanche un applicativo <strong>per</strong> la gestionecontab<strong>il</strong>e inerente al servizio svoltodai veicoli (gestione centri di costo,ore lavorative ut<strong>il</strong>izzate, emissionefatture etc.)Il Routinform@2003 è già o<strong>per</strong>ativoin Hannover presso la sede dellaBucher Schörling e <strong>per</strong> quanto riguarda<strong>il</strong> server di acquisizione dati pressol'Autostrada ATS (Torino -Savona).<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003 35


TECNICA STRADALEDispositivi strutturali <strong>per</strong> pontie viadotti: <strong>il</strong> giunto polimericoviscoelastico a tamponeING. STEFANO TATTOLOLa tecnologia delle costruzioni di ponti e viadotti solitamenteprevede la realizzazione di giunti di d<strong>il</strong>atazionenecessari a garantire, senza rinunciare alla continuitàstrutturale indispensab<strong>il</strong>e ad un'o<strong>per</strong>a viaria, gli spostamentirelativi dei singoli impalcati costituenti.I giunti di d<strong>il</strong>atazione rivestono un ruolo di fondamentaleimportanza nella salvaguardia della durab<strong>il</strong>ità dell'o<strong>per</strong>aconsentendo i movimenti relativi tra gli elementi strutturali(dovuti a variazione dello stato deformativo al variare delcarico applicato, a fenomeni di ritiro e gradienti termici),preservando la regolarità del piano viab<strong>il</strong>e.E' pur vero che tale dispositivo, rappresentando un elementodi discontituità strutturale, se non <strong>per</strong>fettamentesig<strong>il</strong>lato e im<strong>per</strong>meab<strong>il</strong>e, rappresenta una via preferenziale<strong>per</strong> l'innesco di fenomeni corrosivi quali l'ossidazionedei ferri di armatura della soletta, l'ammaloramento delletestate della travi di impalcato ed eventualmente deidispositivi di appoggio di queste ultime.Il giunto polimerico viscoelastico a tampone garantisce atal proposito una <strong>per</strong>fetta sig<strong>il</strong>latura alle pareti adiacenti euna <strong>per</strong>fetta giunzione strutturale elastica.dovrà avvenire in zone che non insistono sulle struttureprincipali dell'o<strong>per</strong>a e <strong>il</strong> dispositivo è costituito da untubo microfessurato);* dispositivo di sostegno del tampone bituminoso inlamierini di acciaio di dimensioni m 1 x 0,25 x 0,002(tale dispositivo deve garantire le d<strong>il</strong>atazioni termichedella soletta mantenendo inalterata la sua funzionalità,conservando la propria caratteristica di tenuta alle tem<strong>per</strong>aturedi getto del tampone polimerico);* tampone in conglomerato bituminoso chiuso.Lo spessore minimo deve essere di 0,10 m con unasezione di circa 0,5 m1. Il giunto polimerico viscoelastico a tampone:requisiti generaliIl giunto polimerico viscoelastico a tampone si realizzasolo <strong>per</strong> applicazioni su o<strong>per</strong>e d'arte aventi luci non su<strong>per</strong>ioria 28 metri. Il limite indicato si riferisce alla sua ridottaattitudine a resistere ai movimenti verticali rapidi, caratteristicidelle testate delle solette, originati dalla flessionedegli impalcati a causa del passaggio di carichi in mezzeria,e alla difficoltà di contenere la tenuta di deformazionicicliche relative a fenomeni di escursioni termiche.Presenta le seguenti proprietà:* si adatta ai movimenti longitudinali, rotazionali e trasversali;* è flessib<strong>il</strong>e e a tenuta d'acqua;* presenta un buon manto su<strong>per</strong>ficiale senza ulteriori trattamenti;* può essere a<strong>per</strong>to in parte o <strong>per</strong> tutta la sua profonditàin caso di rifacimento del manto stradale;* può essere realizzato a traffico parzialmente a<strong>per</strong>to;* è transitab<strong>il</strong>e dopo due ore circa la sua ultimazione;* in caso di danno accidentale è semplice ed economicoda riparare e può essere sostituito senza danneggiarela su<strong>per</strong>ficie stradale adiacente;* <strong>il</strong> drenaggio sotterraneo dell'acqua può essere ottenutoinserendo delle canalette trasversali durante la realizzazionedel giunto.E' costituito dalle seguenti parti:* dispositivo di drenaggio delle acque di sottopavimentazione(<strong>il</strong> convogliamento e lo smaltimento delle acque2. I materiali costituenti <strong>il</strong> giunto polimericoviscoelastico a tamponeRisulta essere costituito da un mix di legante bituminoso, modificatocon additivi polimerici, e aggregati lapidei selezionati.Il legante bituminosoPer la realizzazione del giunto polimerico viscoelastico atampone si consiglia l'ut<strong>il</strong>izzo di un legante bituminosomodificato, con materiali di sintesi di natura elastomericatermoplastica con reticolo chimico radiale del tipo SBS(stirene-butadiene-stirene).Il legante modificato in oggetto deve essere arricchito concariche minerali, con agenti plastificanti, attivanti chimicifunzionali.Si riportano di seguito le caratteristiche di richieste:Caratteristica Unità di misura Norma ValorePenetrazione a 25°C dmm CNR 24 /71 30±5Punto di Rammollimento °C CNR 43 /74 >100Punto di rottura Fraass min °C CNR 50 /76 ≤ 10Viscosità Dinamica 160°C mPa*sec ASTM D 4402 ≥4000Ritorno Elastico a 25°C % EN 13398 ≥75Stab<strong>il</strong>ità allo stoccaggio:- diff. di penetrazione 0,1 mm EN 13399 ≤5- diff. di ammollimento °C ≤5L'aggregato lapideoL'aggregato lapideo deve risultare di norma da frantumazionemeccanica di rocce uniformi di struttura, resistenti,36 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


durevoli, prive di parti decomposte o comunque alterate,preferib<strong>il</strong>mente idrofobe, particolarmente dure, con assolutapreferenza alle rocce di origine ignea: nelle regioniove queste manchino sono accettab<strong>il</strong>i i calcarei solo semolto compatti. Sono da escludere rocce marnose e daconsigliare esclusivamente rocce provenienti dalla frantumazionedi basalto, granito o gabbro, con grani poliedrici,puliti, esenti da polveri ed elementi estranei.Si riassumono di seguito le caratteristiche richieste:Caratt. Un. di misura Norma ValoreCategoria % CNR fasc.4/53Cap 1,2 1° CategoriaGranulom. d/D mm CNR n° 23 15/20 o 16/25, 3/5 f<strong>il</strong>lerSi richiedono esclusivamente inerti frantumati, puliti,esenti da polvere e da materiale estraneo, privi di faccearrotondate, con le seguenti caratteristiche:* Perdita in peso Los Angeles eseguita sulle singole pezzature(CNR 34/73)≤20%;* Porosità (CNR 65/78) ≤1,5%;* Coefficiente di Levigatezza Accelerata ≥0,43 (CNR140/92);Caratteristiche del f<strong>il</strong>ler:* Potere rigidificante con un rapporto f<strong>il</strong>ler/bitume = 1.5pari a ∆Pa ≥5°C (CNR 122/88);* Passanti in peso compresi nei seguenti limiti minimi:·Setaccio UNI 0,40 mm (passante in peso <strong>per</strong> via umida)100%;·Setaccio UNI 0,18 mm (passante in peso <strong>per</strong> via umida)90%;·Setaccio UNI 0,075 mm (passante in peso <strong>per</strong> via umida)80%;N.B. La quantità di additivo minerale passante <strong>per</strong> via umidaal setaccio 0,075 deve passare a tale setaccio anche a secco<strong>per</strong> almeno <strong>il</strong> 50%.* Indice di Plasticità: non plastico (CNR-UNI 10014).Per la realizzazione del giunto si richiede l'ut<strong>il</strong>izzo diaggregato basaltico monogranulare di dimensione pari a20 mm o al più una classe granulometrica 16/25 o 15/20,<strong>per</strong> gli strati da realizzare con legante bituminoso colato asaturazione, aggregato basaltico 3/5 <strong>per</strong> la realizzazionedella malta bituminosa da impastare con apposita betonierae colare <strong>per</strong> gli ultimi 2-3 cm fino al raggiungimentodel pelo libero della pavimentazione adiacente.3. Modalità esecutive del giunto polimericoviscoelastico a tamponeIl giunto è costituito da una combinazione di legante bituminosomodificato e di aggregato.Il giunto viene realizzato in sito mediante processo aTaglio della pavimentazione in prossimitàdella testata delle solettecaldo. Il legante bituminoso deve essere riscaldato inspeciali caldaie fino alla tem<strong>per</strong>atura di applicazione di170°C - 190°C.L'aggregato selezionato deve essere pulito e, inviato incantiere, immediatamente prima del suo ut<strong>il</strong>izzo dovràessere pulito ulteriormente in una betoniera forata eriscaldata con una lancia ad aria compressa fino alla tem<strong>per</strong>aturaut<strong>il</strong>e di 100°C - 150°C.Il giunto deve comprendere l'intera altezza del tappeto inconglomerato bituminoso e dell'im<strong>per</strong>meab<strong>il</strong>izzazionefino alla struttura in calcestruzzo, aderendo completamentealle facce verticali del conglomerato bituminoso edel calcestruzzo sottostante.Il giunto viene realizzato mediante taglio e demolizioneMacchina scioglibitume <strong>per</strong> <strong>il</strong> riscaldamento del masticePosa inerti basaltici <strong>per</strong> stratibituminoso<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003 37


della pavimentazione in corrispondenza dei giunti esistentie loro asportazione.L'a<strong>per</strong>tura tra le strutture in calcestruzzo deve esserepulita a fondo rimuovendo i detriti <strong>per</strong> tutta la lunghezzadella soletta. Lo scavo, comprese le facce verticali di conglomeratobituminoso, devono essere completamentepulite, asciugate e scaldate <strong>per</strong> mezzo di una lancia adaria calda compressa.Il calcestruzzo scheggiato o fallato o con spigoli vivi deveessere trattato con sistemi di riparazione corretti e idonei.Effettuati tali interventi si dovrà nuovamente scaldare loscavo.Si procede alla stesa di una guaina bituminosa sul fondodel giunto, realizzando una scossalina che <strong>per</strong>metta ladeformazione di 30 mm tra le due teste in calcestruzzo.Una lamiera zincata, finalizzata al sostegno del tamponebituminoso, in lamierino di acciaio di dimensioni pari ametri 1 x 0,25 x 0,002 viene posata in prossimità delledue testate in calcestruzzo, consentendo le d<strong>il</strong>atazionipreviste e tale da mantenere inalterate le proprie caratteristichedi tenuta alle tem<strong>per</strong>ature di getto del tamponepolimerico.Si procede alla colata di un f<strong>il</strong>m di bitume modificato acaldo (190°C) al fine di omogeneizzare <strong>il</strong> sistema montato.Terminato <strong>il</strong> getto si posa in o<strong>per</strong>a l'aggregato basaltico16/25, preventivamente riscaldato, <strong>per</strong> uno spessore dicirca 40 mm con successiva colata di bitume modificato acaldo fino a saturazione degli interstizi granulari e rico<strong>per</strong>turatotale dello strato lapideo precedentemente posato.1. Generalita'Il trattamento insonorizzante del giunto di d<strong>il</strong>atazione ingomma armata risulta necessario al fine di eliminare l'elevatarumorosità che deriva dal suo attraversamento daparte dei veicoli in transito.Giunto a tampone ultimatoIn consecutio si ripete l'o<strong>per</strong>azione descritta <strong>per</strong> l'esecuzionedel secondo strato con l'accortezza di effettuare lasaturazione degli interstizi non fino al pelo libero dellostrato lapideo, lasciando che gli spigoli vivi dei singoli elementigranulari affiorino dal pelo libero, al fine di garantireuna efficace adesione con lo strato di finitura su<strong>per</strong>ficiale.Tale o<strong>per</strong>azione viene accompagnata da un riarrangiamentocon rastrello che garantisce la completa rico<strong>per</strong>turadella su<strong>per</strong>ficie degli aggregati e la totale saturazione.L'ultimo strato di riempimento viene portato fino a 20-25mm al di sotto del livello della pavimentazione stradale. Lostrato di co<strong>per</strong>tura viene realizzato subito dopo ed è costituitoda una miscela preimpastata (50-70% inerti 30 - 50%bitume) (in una apposita betoniera riscaldata e colata acaldo (gli aggregati di classe 3/5 dovranno essere scaldatipreventivamente alla miscelazione).Lo strato su<strong>per</strong>ficiale deve essere steso in modo tale daessere leggermente al di sopra del piano stradale, <strong>per</strong>recu<strong>per</strong>are la quota del pelo libero della pavimentazionecon o<strong>per</strong>azioni di costipamento.Raggiunta la tem<strong>per</strong>atura del composto pari a circa 100-120°C si procede alla realizzazione eventuale di unospolvero di cemento in su<strong>per</strong>ficie e successivo costipamentocon rullo vibrante fino a raggiungere <strong>il</strong> livello dipavimentazione circostante. Eventuali irregolarità su<strong>per</strong>ficialidovranno essere recu<strong>per</strong>ate con l'aggiunta di legantenon prima di due ore dall'ultimazione del tampone.Tecniche di insonorizzazionedei giunti di d<strong>il</strong>atazionein gomma armatasu viadotti in centro urbanoING. STEFANO TATTOLO2. Materiali costituenti e loro qualificazioneIl trattamento insonorizzante del giunto di d<strong>il</strong>atazione prevedel'ut<strong>il</strong>izzo di una malta sintetica, indurente a tem<strong>per</strong>aturaambiente, a base di polimeri termoindurenti con elevateprestazioni in termini di adesività ed elasticità. Lamalta sintetica tricomponente, elasto-polimerica, è costituitada una base di legante epossidico, da un induritoree da f<strong>il</strong>acci di gomma.Le caratteristiche del legante sono riassunte nellatabella 1.I rapporti di miscelazione dovranno essere tali da garantireun rapporto legante/gomma pari a 0,9.Il tempo di lavorab<strong>il</strong>ità deve essere su<strong>per</strong>iore a 15 minutia 20°C.38 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


Condiz. di prova Norma Un. di misura ValoriPeso specifico Kg/dm 3 1.1-1.2Resist. a trazione UNI 8202 parte 8 MPa ≥ 4Allungamento UNI 8202 parte 8 % 80Ades. <strong>per</strong> strappo cls/cls UNI EN 24624 MPa > 3Flessib. a freddo - 20°C UNI 8202 parte 15 integra positivaStab<strong>il</strong>. di forma a caldo 120°C UNI 8202 parte 18 integra positivaDurezza Shore A ≥ 80Tabella 1: Legante3. Preparazione della su<strong>per</strong>ficie di posaE' fondamentale, <strong>per</strong> una ottimale adesione al supporto,l'idonea preparazione della su<strong>per</strong>ficie di quest'ultimo. Talepreparazione prevede una energica sabbiatura con successivapulizia mediante soffiatura della sabbia di risulta,previa asciugatura delle su<strong>per</strong>fici trattate. Le su<strong>per</strong>fici dinatura cementizia e in conglomerato bituminoso devonoessere esenti da elementi distaccanti, quali disarmantisu<strong>per</strong>ficiali, grassi, ecc. e dovono essere preparatemediante stesa di promotore di adesione, applicato inun'unica mano nello spessore di circa 200 micron.Le caratteristiche del primer di adesione <strong>per</strong> la preparazionedelle su<strong>per</strong>fici in conglomerato bituminoso ecementizio sono riassunte nella tabella 2.Condizioni di prova Unità di misura ValoriPeso Specifico Kg/dm 3 1,12Pot-life a 23°C minuti 20Viscosità cps 500Tempo di impiego a 23°C minuti 10Adesione CLS/CLSProva <strong>per</strong> flessotrazione MPa > 30Prova a strappo MPa > 4Tabella 2: Primer di adesione <strong>per</strong> su<strong>per</strong>ficiin conglomerato bituminoso e cementizioIl supporto del sistema di d<strong>il</strong>atazione esistente, ingomma, deve essere trattato mediante la stesa di un primerdi natura epossipoliuretanica additivato con elastomer<strong>il</strong>iquidi, in uno spessore pari a 1 mm, previa pulizia esabbiatura delle su<strong>per</strong>fici di posa.Le caratteristiche del primer di adesione <strong>per</strong> la preparazionedella su<strong>per</strong>ficie del giunto di d<strong>il</strong>atazione sono riassuntenella tabella 3.Condiz. di prova Norma Un. di misura ValoriDensità relativa UNICHIM 87/1970 Kg/dm 3 1.1-1.2Durezza su<strong>per</strong>ficiale UNI 4916/74 Shore A 85Carico di rottura <strong>per</strong> trazione UNI 5819/66 MPa ≥ 2Allung. a rottura <strong>per</strong> trazione UNI 5819/66 % ≥ 110Deform. residua a trazione UNI 8202 p.10 % ≤ 10Adesione al cls ASTM 2197/68 MPa ≥ 2Prova di avvolg. su mandrino UNI 8202 p.15 integra - 20°CTabella 3: Primer di adesione <strong>per</strong> la su<strong>per</strong>ficiedel giunto di d<strong>il</strong>atazione4. Posa in o<strong>per</strong>a delle misceleUn'asta rett<strong>il</strong>inea lunga 4 m posta in qualunque direzionea cavallo tra la su<strong>per</strong>ficie della pavimentazione in conglomeratobituminoso e quella del trattamento insonorizzanteadiacente, deve aderirvi uniformemente; può esseretollerato uno scostamento massimo di 5 mm.Deve essere garantita la <strong>per</strong>fetta adesione del trattamentoinsonorizzante con le su<strong>per</strong>fici adiacenti, diversamenteottenuta con successiva sig<strong>il</strong>latura con bitume modificatocolato a caldo a ridosso delle discontinuità in oggetto.La posa della malta insonorizzante non deve avvenire<strong>per</strong> alcun motivo in condizioni climatiche avverse e atem<strong>per</strong>ature inferiori a 10°C. La malta insonorizzantedeve essere posata in modo tale da non ricoprire la scossalinacentrale del giunto in gomma armata.5. ControlliIl controllo della qualità dell'esecuzione del trattamentoinsonorizzante deve essere eseguito su ciascun giunto did<strong>il</strong>atazione oggetto di intervento.Il controllo si basa sulla verifica dell'adesione del trattamentoinsonorizzante con le su<strong>per</strong>fici adiacenti e sullaregolarità delle su<strong>per</strong>fici.Sono ammesse irregolarità non su<strong>per</strong>iori a 5 mm (un'astarett<strong>il</strong>inea lunga 4 m posta in qualunque direzione a cavallotra la su<strong>per</strong>ficie della pavimentazione in conglomeratobituminoso e quella del trattamento insonorizzante adiacentedeve aderirvi uniformemente; può essere tolleratouno scostamento massimo di 5 mm).La non <strong>per</strong>fetta adesione del trattamento insonorizzantecon le su<strong>per</strong>fici adiacenti, richiede una successive sig<strong>il</strong>laturacon bitume modificato colato a caldo.Realizzazione e posa dell'impasto di resina bicomponente e granulato di gomma<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003 39


CONSOLIDAMENTO TERRENIRipristino franain Valle di Zoldo1GIORGIA MARCHELLISono terminati a fine maggio i lavoridi ripristino della frana che, a seguitodell’evento alluvionale del novembre2000, aveva completamente distruttola strada della Val di Zoldo rendendolainagib<strong>il</strong>e <strong>per</strong> circa due mesi.Al km 117+300 della Strada Statale n°251, in una zona non franosa, ma soggettaa eventi torrentizi improvvisi, nelcontesto di un pendio particolarmenteripido, la forza delle piogge torrenzialiha portato giù tutta la scarpatalasciando la galleria paravalanghesospesa in aria, sostenuta soltanto damicropali che fortunatamente eranostati ben posizionati al momento dellacostruzione della struttura. Non è statasufficiente la resistenza dell’incanalaturaprecedentemente realizzata, consotto un pozzetto ed una condottad’acqua, da 120 cm, troppo piccola<strong>per</strong> sostenere l’abbondanza e lapotenza dell’acqua precipitata in questocaso; è tracimato e grande quantitàdi materiale si è aggiunto, franandocon l’intera area circostante fino afondovalle, scavando sotto la galleriae coinvolgendo anche la strada inferioredella diga di Pontesei.Prontamente l’ANAS di Belluno, nel girodi 40 giorni, ha o<strong>per</strong>ato <strong>il</strong> primo interventodi consolidamento della galleria paravalanghe,e progettato <strong>il</strong> successivo diconvogliamento delle acque e di ricostruzioneambientale del pendio.Per ripristinare la strada e la galleriasono stati inseriti nuovi micropali arinforzo di quelli già esistenti, graziealla ditta Monti di Auronzo.La seconda fase è stata realizzatadalla Cadore Asfalti di Perarolo diCadore.Lungo <strong>il</strong> pendio scorrono due torrentisolitamente secchi: da un punto divista frontale, soltanto in quello didestra ogni tanto corre acqua, riempiendosiesclusivamente in caso digrandi piogge, ed in particolar modoquando <strong>il</strong> terreno è più asciutto. Incaso di pioggia normale, l’acqua fuoriesceda un semplice tombino.Per ovviare alle precipitazioni di unacerta entità, sono stati costruiti duegrandi colatoi <strong>per</strong> <strong>il</strong> convogliamentodelle acque che si riversano da tuttal’appendice, lungo l’intero pendio fino altorrente Maé di fondovalle. Una grandevasca centrale costituisce <strong>il</strong> troppo1. Frana in Val di Zoldo2. 3. Mezzi movimento terra all'o<strong>per</strong>a2 340 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


132pieno: costruito un tombino a monte,quando l’acqua su<strong>per</strong>a una certasoglia, e non può più andare sulladestra, si dirige nella vasca centrale e<strong>scarica</strong> nel sottostante pozzetto,venendo poi convogliata giù sui duecanali a gradoni. Come ulteriore rimedioalla possib<strong>il</strong>e sovrabbondanza d’acquain tutta l’area, lungo l’intero limiteinferiore della galleria è stata posizionatauna serie di gabbioni drenanti.Trattandosi di una zona soggetta avincoli paesaggistici, è stato scelto untipo di intervento che ben si sposassecon l’ambiente: i canali sono statirealizzati con massi ciclopici ammorsaticon calcestruzzo.La difficoltà della realizzazione è statanotevole a causa dell’estrema pendenzadell’area di lavoro, quasi 100%,sulla quale sembrano quasi impossib<strong>il</strong><strong>il</strong>a maggior parte delle o<strong>per</strong>azioni,dalla calcitura all’approvvigionamentodel materiale. Per portare massi didimensioni notevoli su scoscesità cosìelevate, sono stati sfruttati i mezzimovimento terra maggiori di proprietàdell’impresa: 2 pale meccanicheCaterp<strong>il</strong>lar 928 G gommate, e 3 escavatoricingolati, un Caterp<strong>il</strong>lar 320, unJCB JS 220 ed un Liebherr R 924,supportati da ragni e da normali macchinedi complemento, comandati dao<strong>per</strong>atori particolarmente ab<strong>il</strong>i, es<strong>per</strong>tie con grande conoscenza delle macchinein loro uso.L’ultima fase dell’intervento, nel totalerispetto di salvaguardia del territorio,ha riguardato la ricostruzioneambientale, avvenuta <strong>per</strong> mezzo dell’apportodi terreno vegetale e con laposa di geostuoia, <strong>per</strong> <strong>il</strong> ripristinodella vegetazione.Cominciati nell’agosto 2002, i lavorisono stati sospesi durante <strong>il</strong> <strong>per</strong>iodoinvernale <strong>per</strong> poi essere ripresi in apr<strong>il</strong>e,<strong>per</strong> un totale di cinque mesi, e sisono conclusi con un’o<strong>per</strong>azione diidrosemina <strong>per</strong> <strong>il</strong> rinverdimento dellazona realizzato dalla Idrobau diV<strong>il</strong>lanova del Ghebbo (Rovigo). Permezzo di una idroseminatrice ad altapressione, con una botte da 3000 l,sono stati prima miscelati mulch (fibrevergini di legno, in sostituzione allaclassica geostuoia), concimi, collantinaturali e 70 % d’acqua, oltre naturalmenteai semi, poi applicati sul sitodella frana. Il prodotto creato è antid<strong>il</strong>avamento:impedendo all’acqua d<strong>il</strong>avare <strong>il</strong> terreno dai semi, ha garantitoun veloce attecchimento dell’erba,lasciando poi alla natura fare <strong>il</strong> propriocorso. In seguito, le radici della vegetazionericresciuta, andando a fondotratterranno la terra, evitando frane emicrofrane. La Cadore Asfalti, ritenendol’idrosemina <strong>il</strong> migliore completamentoad un lavoro importante, se n’éassunta l’onere <strong>per</strong> consegnare l’o<strong>per</strong>afinita, affinché la zona, di interessenaturalistico e turistico, si presentassenel migliore dei modi.1. 2. Canali con massi ciclopici3. Mezzo movimento terra al lavorosu pendenza estrema4. Canali di scarico a gradoni5. Galleria paravalanghe escarpata ripristinate4 5<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003 41


STUDIO E DIFESA DEL TERRITORIOI sistemi di monitoraggio dicolate detritiche rapide delComune di Cortina d'AmpezzoR. Genevois, A. Galgaro, P.R. Tecca e A.M. DeganuttiDip. di Geologia, Paleontologia e Geofisica, Università degli Studi di PadovaUn esempio di sinergia fra ricercaavanzata ed esigenze degli enti locali<strong>per</strong> lo studio e la difesa del territorio:i sistemi di monitoraggio di colatedetritiche rapide (debris flow) delComune di Cortina d'Ampezzo (BL)Aspetti generali delle colatedetritiche rapideLe colate detritiche rapide, o debris flows,sono uno tra i più <strong>per</strong>icolosi e distruttiviprocessi geomorfologici che interessanole aree montane di tutto <strong>il</strong> mondo.La loro rapidità ed imprevedib<strong>il</strong>itàsono spesso causa di <strong>per</strong>dite di viteumane e di ingenti danni economici.La loro capacità distruttiva viene, tuttavia,troppo spesso sottovalutata,anche <strong>per</strong>ché colate detritiche di r<strong>il</strong>evanteintensità possono saltuariamenteinteressare corsi d'acqua,anche piccoli, che <strong>per</strong> lunghi <strong>per</strong>iodihanno dato luogo solo ad eventi liquidi(piene) o eventualmente solidi maassai modesti.I debris flows sono definiti come rapidimovimenti di massa, indotti dallagravità, di miscele costituite da particellesolide, da acqua ed aria, che simuovono come un fluido viscoso(Varnes, 1978). Il loro comportamentomeccanico si può considerareintermedio tra le frane e le alluvionicon trasporto solido, ma con caratteristichesostanzialmente differenti daciascuno di questi processi. Le proprietàreologiche del flusso varianonotevolmente con <strong>il</strong> contenuto inacqua e con le caratteristiche dellafase solida, principalmente in relazionealla distribuzione granulometricaed al contenuto in arg<strong>il</strong>le.Macroscopicamente, un debris flowtende a comportarsi come un sistemacoerente mono-fase: <strong>il</strong> fluido (acqua efrazione fine) è praticamente intrappolatotra i pori delle particelle più grossolanee si muove solidale con lamassa di sedimento, arrestandosisolamente quando le sollecitazionieguagliano o sono inferiori alla resistenzaal taglio propria della miscela.Il fenomeno è sovente caratterizzatoda una serie di ondate successivecon un fronte di avanzamento piuttostoripido, in conseguenza della maggioreconcentrazione di elementigrossolani, e più alto rispetto al restodella colata. Il fronte è, poi, seguito dauna fase più fluida e turbolenta, caratterizzatada un'alta concentrazione disedimento in sospensione ma da unaridotta presenza di blocchi, che continuasino all'arrivo dell'onda successivao fino all'esaurirsi del fenomeno.Le colate detritiche possono interessarecanali <strong>per</strong>manenti o semi-<strong>per</strong>manenti(debris flows canalizzati) oppureversanti a<strong>per</strong>ti (debris flows non canalizzati)con pendenze elevate, sebbenesia nota la loro capacità di scorrereanche su pendenze molto basse.L'esigenza di approfondire la conoscenzadei debris flow ha moltiplicatonegli ultimi anni gli studi su questifenomeni, sia teorici (simulazioni d<strong>il</strong>aboratorio e sv<strong>il</strong>uppo di modelli <strong>per</strong>la simulazione dei meccanismi diinnesco e di trasporto) sia fisici(caratterizzazione morfologica e sedimentologicadei depositi, osservazionediretta e caratterizzazione quantitativadei fenomeni), sia, infine,ambientali e sociali (sv<strong>il</strong>uppo di efficacimisure di difesa).In realtà, tali studi sono sollecitatisoprattutto dalla necessità di ottimizzarel'ut<strong>il</strong>izzo delle risorse ambientali eterritoriali e di pianificare lo sv<strong>il</strong>uppodegli insediamenti urbani nelle areemontane, cioè di definire quantitativamentela <strong>per</strong>icolosità nei confronti difenomeni naturali caratterizzati da gradidi rischio che possono risultare particolarmenteelevati in relazione alla crescenteantropizzazione del territorio.L'approccio più comune a questa problematicasi basa sulle informazionistoriche, attraverso le quali si valutala ricorrenza di certe condizioni indesiderate,alle quali è collegato <strong>il</strong> verificarsidi una catastrofe. Il ricorso all'analisiformale di serie storiche temporalidi un determinato fenomeno può,tuttavia, essere alquanto complessopoiché solo approssimativamenteesse possono essere correlate ad unprocesso unico e definito. La sensib<strong>il</strong>itàumana verso un determinatofenomeno catastrofico è, infatti, cambiatanel corso del tempo: un fenomenonaturale viene consideratocatastrofico solo se esso causa dannie/o <strong>per</strong>dite di vite umane e, di conseguenza,tale considerazione è inqualche modo collegata all'uso stessoche l'Uomo fa del territorio.Il successo di qualsiasi applicazionedello studio delle serie temporali èdeterminato, quindi, più dalla qualitàdel data-base storico realizzato chedallo strumento matematico ut<strong>il</strong>izzato,che ha l'unico scopo di evitare l'ut<strong>il</strong>izzazionedi dati arbitrari.E' necessario, <strong>per</strong>tanto, che si abbiauna conoscenza critica da un lato deiprocessi fisici collegati al fenomenodebris flow, in modo da sa<strong>per</strong>e qualidati è necessario raccogliere, e, dall'altro,delle tecniche con le quali si possonoraccogliere dati di buona qualità.In breve, la previsione e la mitigazionedei rischi connessi alle colatedetritiche necessita di conoscenzequantitative su:- la fisica del fenomeno nelle suevarie parti e nei suoi differentiaspetti;- la probab<strong>il</strong>ità di accadimento nellospazio, nel tempo ed in determinatecondizioni idrologiche;- la composizione granulometrica, <strong>il</strong>contenuto in acqua ed <strong>il</strong> volume diterreno r<strong>il</strong>asciato dall'evento innescante;- l'idrogramma iniziale e la sua evoluzione.42 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


Aspetti morfologiciDal punto di vista morfologico neibacini interessati da fenomeni dicolata detritica si riconoscono trezone caratteristiche:1. l'area sorgente, dove l'erosione èprevalente;2. <strong>il</strong> canale di flusso, in cui i fenomenidi erosione risultano in genere paria quelli di deposito;3. l'area di deposito, dove i processi dideposito sono del tutto prevalenti.La zona sorgente, o di innesco, èdefinita come l'area in cui ha origine <strong>il</strong>fenomeno. Essa è caratterizzatageneralmente dalla presenza di areein erosione attiva e da un'abbondantequantità di detrito sciolto, che puòessere mob<strong>il</strong>izzato. La co<strong>per</strong>turavegetale, anche <strong>per</strong> le elevate pendenze,è di solito scarsa e la coticaerbosa si presenta sovente lacerata,esponendo <strong>il</strong> terreno sottostanteall'azione degli agenti erosivi.Nell'area alpina, e in particolare nelleDolomiti, numerosi debris flows interessanole estese falde detritiche presentialla base delle alte pareti dolomitichee caratterizzate da pendenzeanche su<strong>per</strong>iori ai 30° (Fig. 1).L'innesco dei debris flow è collegatospesso ad apporti idrici importanti, aloro volta legati a piogge intense dibreve durata tipiche del <strong>per</strong>iodo estivo,oltre che all'improvviso svuotamentodi laghi o al repentino scioglimentodi nevai o ghiacciai. In particolaricondizioni questa rapida fusionepuò essere dovuta a fenomeni vulcanici:imponenti fenomeni di debrisflow sono stati registrati durante l'eruzionedel M. St. Helens del 1980nello stato di Washington e duranteun'eruzione subglaciale che nel 1996provocò la parziale fusione del piùgrande ghiacciaio europeo, <strong>il</strong>Vatnajökull in Islanda.Una volta innescato <strong>il</strong> processo, lacolata detritica scorre sul versanteincanalandosi o divagando più omeno liberamente. Durante <strong>il</strong> suo<strong>per</strong>corso, <strong>il</strong> flusso detritico tende adarricchirsi di materiale: in ambientedolomitico è stata stimata un'erosionedei canali di flusso mediamente paria 12-18 m 3 <strong>per</strong> metro lineare di flusso(Berti et al.,1999).La deposizione del detrito può avvenire<strong>per</strong> vari motivi, quali ad esempiouna diminuzione della pendenza delcanale o la presenza di tratti menoconfinati lateralmente.Forze dis<strong>per</strong>sive, originate dalla collisionetra particelle sono probab<strong>il</strong>menteall'origine della formazione deicaratteristici argini detritici laterali edella presenza in su<strong>per</strong>ficie di blocchidi notevoli dimensioni (Fig. 2).Procedendo verso valle si arriva, poi,all'area di deposito dove i processi dideposizione prevalgono sui quellierosivi. La parte terminale ha ingenere una forma lobata, con unfronte più ripido e grossolano.I depositi di debris flows possonocostituire veri e propri conoidi che èpossib<strong>il</strong>e distinguere da quelli propriamentealluvionali su basi semplicementemorfometriche. Questa possib<strong>il</strong>itàrisulta di particolare ut<strong>il</strong>ità infase di pianificazione, essendo allabase del riconoscimento delle principalitipologie di rischio cui è potenzialmentesoggetto <strong>il</strong> territorio.L'innesco delle colate detriticherapidePur se i meccanismi di innesco possonoessere ricondotti a variazionidelle condizioni al contorno di varianatura ed entità (sollecitazioni sismiche,eruzioni vulcaniche etc.), generalmenteun rapido apporto d'acqua,indotto <strong>per</strong> lo più da precipitazioni acarattere temporalesco, rappresenta<strong>il</strong> caso di innesco più comune.Il quantitativo d'acqua necessario puòessere fornito, anche solo in parte,dallo scioglimento delle nevi a seguitodi un repentino aumento della tem<strong>per</strong>aturaatmosferica; meno frequentisono gli apporti idrici legati alla rotturadi bacini idrici od allo scioglimentodi nevi <strong>per</strong> eruzioni vulcaniche.Nelle Alpi, le colate detritiche sonogeneralmente innescate da intense eben localizzate piogge estive,. VanAsch e Van Steijn (1991) menzionanocolate detritiche nelle Alpi MeridionaliFrancesi associate a piogge di intensitàmassima pari a 50-100 mm/h inun intervallo di 5-10 minuti. Nellezone dolomitiche (Cortina d'A.) sonostate misurate intensità variab<strong>il</strong>i tra i 5e 16mm/10min (Tecca et al., 2002).Mitigazione del rischioLa natura imprevedib<strong>il</strong>e del fenomeno,i ridotti tempi di preavviso e l'elevatavelocità con cui può evolvere una colatadetritica rendono alquanto diffic<strong>il</strong>e laprogettazione di interventi di salvaguardiae di mitigazione del rischio.Le misure di difesa attuab<strong>il</strong>i controquesti eventi possono essere suddivisein due categorie principali: la prima(difese attive) tiene conto essenzialmentedelle condizioni di <strong>per</strong>icolositàpotenziale; la seconda (difese passive)considera, invece, <strong>il</strong> danno potenzialeconseguente all'evento.Le difese attive interessano direttamentei processi di innesco, trasportoe deposizione, modificando la grandezzae la <strong>per</strong>icolosità dell'eventoattraverso misure che influisconosulla probab<strong>il</strong>ità di accadimento del-Fig.1 - Foto da elicottero deldebris flow del M.te Pelmo(settembre 1994, Dolomitibellunesi) che, con un volumevalutato in diverse decine dimigliaia di m 3 , ostruì la SS dellaVal Zoldana.Fig.2 - Acquabona (Cortinad'Ampezzo): massi depostidurante <strong>il</strong> debris flow del30.7.2001: le dimensionisu<strong>per</strong>ano i 4 metri di diametro.1 2<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003 43


l'evento stesso o alterano la sua evoluzionespazio-temporale. Esse, quindi,interessano direttamente la dinamicadel fenomeno condizionandonelo sv<strong>il</strong>uppo, i <strong>per</strong>corsi e le modalità dideposizione.Nella zona sorgente tali difese tendonoa limitare le aree soggette ad erosioneche contribuiscono all'innescodella colata (riforestazione, bioingegneria,ecc.). Lungo la zona di propagazioneimpediscono che <strong>il</strong> flusso fuoriescadal canale espandendosi nellezone limitrofe (argini, ad esempio). Inalcuni casi può essere necessaria lamodifica del tracciato del canale diflusso o la costruzione di strutture trasversali<strong>per</strong> <strong>il</strong> contenimento di partedel detrito (briglie f<strong>il</strong>tranti) evitandoche esso raggiunga zone più a valle epiù densamente popolate.L'area di deposito può essere anchequella più popolata e dove la colatadetritica può provocare i danni piùingenti. In questo settore si o<strong>per</strong>a <strong>per</strong>lo più realizzando o<strong>per</strong>e e strutture dicontenimento, quali vasche opportunamentedimensionate o canali diflusso che allontanino <strong>il</strong> corpo dellacolata detritica dalla zona.Le misure passive agiscono riducendole <strong>per</strong>dite potenziali, intervenendodirettamente sulla vulnerab<strong>il</strong>ità e ladistribuzione spaziale e temporaledel danno. Tra le misure passivevanno incluse tutte quelle azioni preventiveche devono precedere lo sv<strong>il</strong>uppourbanistico di una zona montana:in primo luogo, la cartografia delrischio che è <strong>il</strong> mezzo indispensab<strong>il</strong>e<strong>per</strong> la zonazione del territorio in funzionedella <strong>per</strong>icolosità rispetto aifenomeni presenti ed agli eventi possib<strong>il</strong>i.Nel caso che l'urbanizzazioneabbia già occupato aree <strong>per</strong>iodicamenteinteressate da fenomeni naturalidotati di un certo grado di <strong>per</strong>icolosità,quali le colate detritiche, unamisura passiva attuab<strong>il</strong>e è rappresentatadall'installazione di sistemi dimonitoraggio e di allarme che avvisinole popolazioni esposte in modotale da limitare, quanto più possib<strong>il</strong>e,le <strong>per</strong>dite di vite umane, mentre lestrutture rimangono comunque esposteal rischio.Il ricorso a sistemi di allarme consentedi mitigare <strong>il</strong> rischio attraverso l'adozionedi una misura che si attivasolo in occasione dell'evento: adesempio, <strong>il</strong> sistema può inibire la circolazionedei mezzi in presenza dideterminate soglie di allarme definitesulla base di specifiche situazioni.Il monitoraggio dei debris flowNegli ultimi tempi ha assunto un ruolovia via sempre più importante lo sv<strong>il</strong>uppoe l'uso di sistemi di allarme con<strong>il</strong> compito principale di controllo intempo reale dei debris flow, anche seessi sono in linea di massima piùadatti alla protezione del traffico sullevie di comunicazione che all'allertamentodi centri abitati: i tempi dipreavviso sono, infatti, troppo brevi<strong>per</strong>ché si possano eseguire o<strong>per</strong>azionidi evacuazione delle zone a rischiocomplete e sicure. Una "buona informazione"(Davies, 1997) si basa,infatti, da un lato sui tempi effettivi diallertamento e, dall'altro, su quellinecessari ad evacuare una data area:solo così si può essere in grado diprendere una decisione efficace inmerito alle o<strong>per</strong>azioni di evacuazione.In generale, la sola possib<strong>il</strong>ità concretadi realizzare un sistema efficaceè, quindi, rappresentata da un sistemadi allarme basato sull'esistenzae/o l'entità di fattori antecedenti riconosciuticome fattori di innesco possib<strong>il</strong>iquali, ad esempio, gli episodi temporaleschidi forte intensità. SecondoHungr et al. (1987), i sistemi di allarmepossono essere classificati in tredifferenti categorie:- allarmi di pre-evento (pre-allarme)- allarmi di evento- allarmi di post-eventoI sistemi di pre-allarme si basanosulla previsione (ad esempio sulmonitoraggio delle condizioni predisposte)del possib<strong>il</strong>e verificarsi di unevento di debris flow, cioè, prima cheesso si verifichi effettivamente (Fig.3), mentre quelli di evento sono progettati<strong>per</strong> r<strong>il</strong>evare un debris flowmentre esso è già in movimento o èappena iniziato. Questi due tipi disistemi forniscono un segnale di allarmee, se previsto, anche un allertamentopubblico.I sistemi di allarme post-evento sono,invece, costituiti da dispositivi cheindividuano l'avvenuto evento di colatadetritica e sono, quindi, principalmenteut<strong>il</strong>izzati <strong>per</strong> consentire diadottare misure idonee <strong>per</strong> la gestionedell'eventuale stato di crisi successivoall'evento stesso.Il sistema di monitoraggio diAcquabonaNel canale di Acquabona (Cortinad'Ampezzo, BL) è stato installato nel1997 (Genevois et al., 2000) un sistema<strong>per</strong> <strong>il</strong> monitoraggio di colate detriticheche qui presentano una frequenzapressoché annuale. Sebbeneclassificab<strong>il</strong>e come "debris flow diversante", secondo la definizione diBrunsden (1979) e Costa (1984), <strong>il</strong>canale è profondamente inciso neldetrito di falda e trasporta detrito calcareo-dolomiticopoco classato, grossolano,con dimensioni che varianodal limo ai massi di diametro anchemaggiore di 3 m, mentre la frazionearg<strong>il</strong>losa è pressoché assente.Il debris flow di Acquabona interessa<strong>il</strong> versante sinistro della valle del T.teBoite fra gli abitati di S. Vito diCadore e Cortina d'Ampezzo. Il bacinosu<strong>per</strong>iore è costituito da dolomie ecalcari, mentre <strong>il</strong> canale è profondamenteinciso nella spessa coltre detriticache costituisce <strong>il</strong> versante dallabase delle pareti rocciose sino al fondovalle,fatta eccezione <strong>per</strong> un brevetratto in cui attraversa i livelli marnoso-calcareidel basamento.Il bacino in roccia (compreso fra lequote 1650 e 2670) (Fig. 4), costituitoda pareti dolomitiche e calcareo-dolomiticheche forniscono <strong>il</strong> materialedetritico alla sottostante falda, haun'area piuttosto piccola e con pendenzeelevate, giustificando così ibassi tempi di corrivazione.La zona di innesco è localizzata neltratto su<strong>per</strong>iore del canale, fra lequote 1550 e 1650 m s.l.m., dove idebris flow hanno origine probab<strong>il</strong>mentea seguito di processi di tipo"firehose", in cui un improvviso, rapi-3Fig. 3 - Soglie pluviometriche delbacino di Acquabona (BL)44 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


do ed abbondante apporto d'acquamob<strong>il</strong>izza i materiali sciolti accumulatisul fondo del canale. Un'altra possib<strong>il</strong>ezona di innesco è localizzata incorrispondenza della diga naturale dimassi che occupa <strong>il</strong> settore medianodel canale (quota 1200 m s.l.m.).Il versante sottostante la principalearea di innesco (compreso fra lequote 1140 e 1650 m s.l.m. è costituitoprevalentemente da detrito di faldae da corpi di antiche colate detritichecon spessori, alle quote più basse,su<strong>per</strong>iori ai 40 metri. Nel settoremediano affiorano anche i livelli marnosie marnoso-calcarei dellaFormazione di Raibl. Le pendenzeosc<strong>il</strong>lano dai 30°-35° del settore su<strong>per</strong>iore,ai 10°-15° della parte inferiore. Idepositi di debris flow che occupanola parte intermedia del versante sonodebolmente vegetati da pini mughi.Il canale di flusso è profondamente incisonel detrito, con argini laterali alti piùdi 30 metri ed inclinati sino a 45°-50°, eraggiunge larghezze di oltre 100 m.Sui fianchi del canale si notano frequentementefenomeni di instab<strong>il</strong>itàsu<strong>per</strong>ficiale, che riforniscono i depositidi fondo alveo, nonché piccole frane ditipo rotazionale che interessano <strong>il</strong> versantedestro in corrispondenza degliaffioramenti marnosi. Nell'alveo sonopresenti massi anche di notevolidimensioni (su<strong>per</strong>iori alle decine di m 3 )che talora sbarrano temporaneamente<strong>il</strong> flusso della colate, come è accadutoapprossimativamente alla quota dicirca 1240 m s.l.m..Il deposito terminale è confinato in unbacino di ritenuta, costruito nei primianni '80 <strong>per</strong> proteggere la sottostanteSS Alemagna (Fig. 5) che, insiemeall'abitato di Acquabona, si trovaimmediatamente al di sotto del bacinodi deposito. Il bacino di ritenuta ha unacapacità limitata a circa 20.000-25.0004m 3 e, soprattutto, non è stato compiutamenteprogettato. Esso si riempie<strong>per</strong>iodicamente ed ha bisogno di unacontinua manutenzione <strong>per</strong> evitareche le colate tracimino lateralmenteprima di giungere al bacino.Caratteristiche generali del sistemadi monitoraggioIl sistema di monitoraggio è stato progettato<strong>per</strong> fornire dati sulle condizionidi innesco, sulle proprietà reologichedel flusso e sull'evoluzione delprocesso di deposizione. L'impianto,sulla base dell'es<strong>per</strong>ienza acquisitanei primi tre anni di o<strong>per</strong>atività, èstato sv<strong>il</strong>uppato e migliorato mediantesostanziali modifiche al sistema diacquisizione, memorizzazione, spedizionee gestione dei dati, sino ad arrivareall'attuale configurazione.Il sistema, completamente automaticoe dotato di controllo remoto, ècostituito da tre stazioni "on site"(unità <strong>per</strong>iferiche di acquisizione dati)e da una stazione "off site" ubicatanella vicina località Socol (unità di5Fig. 4 - Schema geologico delbacino di Acquabona eubicazione delle stazioni dimonitoraggio.Fig. 5 - Il bacino di ritenzione deldebris flow di Acquabonasu<strong>per</strong>visione). In Fig. 4 sono riportatele posizioni delle tre stazioni on-site:la stazione 1 nella zona di innesco; lastazione 3 nella parte inferiore delcanale e la stazione 5 nel bacino dideposito.Ciascuna stazione on-site è compostada una struttura modulare amicroprocessore controllata da unaCPU a basso consumo, con velocitàdi clock pari a 18 Mhz, in grado digestire attraverso un bus seriale sincronole schede di acquisizione dati,<strong>il</strong> modem e la memoria non volat<strong>il</strong>e.Ogni stazione è, inoltre, dotata di unaradio ricetrasmittente (450-470 Mhz)di tipo UHF a basso consumo e corredatadi antenna omnidirezionale. IlFig. 6 - Foto della Stazione n. 1, inzona di innescoFig. 7 - Foto della Stazione n. 3,ubicata nel tratto terminale delcanale di flusso67<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003 45


sistema di alimentazione è costituitoda pannelli fotovoltaici, regolatori divoltaggio e batterie al gel.La stazione n. 1, installata sulla spondasinistra nella zona di innesco, èequipaggiata da 1 pluviometro, 1geofono, 1 sistema video, compostoda una videocamera che inquadra <strong>il</strong>deposito all'interno del canale e dalVCR, e da quattro trasduttori di pressioneinseriti nel letto del canale.La stazione 3, installata nel tratto inferioredel canale, è dotata di un piezometroe di una cella di carico, (ancoratinel fondo canale ad una strutturain cemento armato), di 4 geofoni, diun sensore ad ultrasuoni e di un sistemadi ripresa video zenitale.La stazione 5, installata nel bacino dideposito all'uscita del canale, è costituitada un ecometro ad ultrasuonisospeso ad un braccio metallico ruotante,da un piezometro e da unacella di carico interrati sul fondo dellavasca in corrispondenza dell'ecometroe protetti da una piccola strutturain cemento.La stazione di controllo "off-site", cioèl'unità di su<strong>per</strong>visione, riceve ad intervalliregolari i dati radio-trasmessidalle stazioni "on-site" e li registra inun PC. L'unità è composta, inoltre, daradio rice-trasmittente, da un radiomodem<strong>per</strong> la comunicazione con lestazioni "on-site", modem <strong>per</strong> lagestione remota del sistema viatelefonica multifrequenza.L'alimentazione è fornita dalla reteelettrica e garantita da un sistemaUPS a 24 V, assistito da 2 batterieaddizionali in serie da 45 Ah, progettato<strong>per</strong> fornire, in caso di interruzionedell'energia elettrica di rete, continuitàdi alimentazione <strong>per</strong> 24 ore. Il softwaredi gestione del sistema, residentenella stazione di su<strong>per</strong>visione "offsite", è in grado di gestire una serie difunzioni che comprendono sia i protocollidi comunicazione ed <strong>il</strong> controllodelle unità e dei sensori "on site", siala gestione di un primo trattamento deidati acquisiti e della loro memorizzazionee rappresentazione grafica.Il modo o<strong>per</strong>ativo del sistema è articolatoin due fasi distinte: durante lamodalità pre-evento si ha l'acquisizionecontinua dei dati, con richiesta alleunità <strong>per</strong>iferiche ogni 90 secondi; l'intervalloè, comunque, selezionab<strong>il</strong>e<strong>per</strong> via remota dalla stazione master"off-site". Quando i valori di soglia,predefiniti via software, vengono su<strong>per</strong>ati<strong>per</strong> intensità e <strong>per</strong> durata sia dalsegnale acustico registrato dal geofonosia dall'intensità di pioggia misuratadal pluviometro in stazione n. 1, <strong>il</strong>sistema di acquisizione dei dati passain modalità evento e l'unità di su<strong>per</strong>visioneesegue una telefonata di segnalazione<strong>per</strong> mezzo di messaggi vocalisintetizzati sino ad un massimo di 5numeri telefonici pre-registrati.Durante la modalità evento, l'acquisizionedei dati avviene alla frequenzadi 5 Hz <strong>per</strong> la durata di 30 minuti, concontrollo della soglia di innesco ogniminuto. I dati sono registrati nellamemoria solida di ogni unità <strong>per</strong>ifericae trasmessi automaticamente o surichiesta alla stazione di su<strong>per</strong>visione.Se la condizione di innesco non èverificata <strong>per</strong> più di 10 minuti, <strong>il</strong> sistemadi acquisizione dati ritorna inmodalità pre-evento.Il sistema di monitoraggio diAcquabona rappresenta uno dei piùarticolati bacini strumentati esistentied è in grado di fornire informazioniquantitative sui quasi tutti i parametricaratteristici degli eventi di colatadetritica. La parte del sistema cheriguarda lo studio degli effetti acusticiindotti dalle masse in movimentorisulta essere di notevole interesse,poiché sulla base dei primi risultatipotrebbe costituire, con l'aus<strong>il</strong>io di unsolo pluviometro, un strumento diallertamento, semplice e di bassocosto, <strong>per</strong> debris flow che interessinovie di comunicazione o centri abitati.ll sistema di monitoraggiodi Rio GereIl sistema di monitoraggio, installato nelgiugno 2003 sempre nel Comune diCortina d'Ampezzo, è stato progettatosulla base di quello installato nel debrisflow di Acquabona, ma con qualcheaccorgimento <strong>per</strong> contenere i costi.Il sistema, completamente automatico,è costituito da due stazioni diacquisizione dati: una localizzata inprossimità della zona di innesco (stazionen. 1) con la funzione di innescare<strong>il</strong> sistema di registrazione alpassaggio di una colata detritica, unavolta su<strong>per</strong>ate le soglie imposte dipioggia e di angolo di deviazione deipali inerziali sospesi sul canale diflusso; una seconda (stazione n. 2)ubicata più a valle lungo <strong>il</strong> tratto intermediodel canale di flusso.L'alimentazione è fornita da 3 pannellisolari a tampone con una batteria algel nella stazione n. 2 e da una batteria<strong>per</strong> la stazione n. 1, in modo dagarantire <strong>il</strong> funzionamento di tutto <strong>il</strong>sistema durante le ore notturne o incondizioni di scarsa <strong>il</strong>luminazione. Idati acquisiti in sito possono essere<strong>scarica</strong>ti via modem tramite GPRS inqualsiasi momento.Le stazioni in sito eseguono un controllogiornaliero automatico dellacomponentistica hardware aggiornandogli o<strong>per</strong>atori, tramite SMS suFig. 8 - Foto della Stazione n. 5,ubicata nella vasca di depositoFig. 9 - 10 Stazione n. 1: sistemadi monitoraggio di Rio Gere8 9 1046 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


ete GSM, sullo stato di funzionamentodell'intero impianto. La stazionen. 1, a quota 1905 m s.l.m. pocopiù a valle della zona di innesco, èsistemi di allarme vengano continuamentemigliorati sulla base dellees<strong>per</strong>ienze acquisite e dei dati ottenutinon solo da altri sistemi analoghi,BibliografiaBrunsden D., Mass movements, In:Process in Geomorphology, C. Embletondotata di un pluviometro, di tre interruttoriinerziali posizionati in tubi di cioè da sistemi apparentemente dedi-Arnold, London, 1979.ma anche da sistemi di monitoraggio, and J. Thornes eds, 130-186, EdwardPVC e sospesi lungo <strong>il</strong> canale e di un cati alla sola ricerca scientifica. Costa, J. E., Physical Geomorphology oftrasmettitore radio a bassa potenza I sistemi di monitoraggio, realizzatiDebris Flows. Developments and applicationsof Geomorphology, J. E. Costa and(Fig. 9). Il pluviometro installato è del nell'area del Comune di CortinaP. J. Fleisher eds, 268-317, Springertipoa bascula ed <strong>il</strong> passaggio della d'Ampezzo (BL) a partire dalla fineVerlag, Berlin-Heidelberg, 1984.colata detritica viene segnalato dalla dello scorso decennio, costituiscono,Deganutti A., Marchi L. & Arattano M..chiusura del circuito elettrico degli quindi, una base fondamentale <strong>per</strong> laRainfall and debris-flow occurrence in theinterruttori inerziali. I 3 interruttori mitigazione del rischio in un'area montanadove le condizioni di rischio sonoMoscardo basin (Italian Alps). Proc. 2ndsono stati collegati in serie ad unaInt. Conf. on Debris-Flow Hazarddistanza reciproca di circa 8 m: <strong>per</strong>chévi sia l'innesco è necessario, della zona durante tutto l'anno.Assessment, Taipei/Taiwan/August 2000,esaltate dal notevole sv<strong>il</strong>uppo turistico Mitigation: Mechanics, Prediction andquindi, che tutti e tre gli interruttori I dati e le informazioni già raccolti nel 283-291, Wieczorek & Naeser (eds),su<strong>per</strong>ino contemporaneamente l'inclinazionedi 40° imposta. Questi accor-di Acquabona hanno già fornito un Genevois R., Tecca P.R., Berti M. &corso degli ultimi 5-6 anni dal sistema Balkema, Rotterdam, 2000.gimenti sono stati adottati <strong>per</strong> evitarefalsi allarmi dovuti al vento o al passaggiodi animali.La stazione n. 2 è posta in sinistraidrografica del canale di flusso, aquota 1836 m s.l.m.. E' equipaggiatacon un geofono 3D, un geofono verticale,un pluviometro, una telecamera,quadro iniziale <strong>per</strong> la definizione dellecondizioni di innesco di colate detritichein tutto <strong>il</strong> territorio comunale. Neiprossimi anni si avranno anche i datidal nuovo sistema di Rio Gere e gliaspetti più strettamente scientificiavranno un notevole impulso.Già da ora è possib<strong>il</strong>e, tuttavia, pensareSimoni A. Debris-flows in the Dolomites:Ex<strong>per</strong>imental data from a monitoringsystem. Proc. 2nd Int. Conf. on Debris-Flow Hazard Mitigation: Mechanics,Prediction and Assessment, Taipei/Taiwan/August 2000, 283-291, Wieczorek& Naeser (eds), Balkema, Rotterdam,2000.all'installazione di sistemi di Genevois R., Galgaro A., Tecca P.R..un ricevitore radio ed un sistema diricetrasmissione GSM-GPRS. allarme in corrispondenza di quei Image Analysis for Debris Flow Pro<strong>per</strong>tiesbacini caratterizzati da condizioni di Estimation. Physics and Chemistry of theConsiderazioni conclusiverischio da colate detritiche particolarmenter<strong>il</strong>evanti. Tali sistemi si potreb-Earth, Vol. 26/9, 623-631, 2001.ISET, Idromatic 2000, Belluno, 2000.Il presente lavoro ha lo scopo di sottolinearel'opportunità di migliorare e bero basare sulla previsione dell'ac-LaHusen R.G., Detecting debris flowsusing ground vibrations, USGS Factrendere o<strong>per</strong>ativi i sistemi di monitoraggioe di allarme di colate detritiche maggiore o eguale a quelle checadimento di piogge con intensitàSheet 236-96, 1996.Marcial S., Melosantos A.A., Hadley K.C.,rapide, fenomeni che hanno un notevoleimpatto economico e sociale e, debris flow nei bacini studiati edhanno dato origine a fenomeni diLaHusen R.G. and Marso N.,Instrumental lahar monitoring at Mountquindi, strette relazioni con la gestionedell'emergenza.stab<strong>il</strong>ire una relazione affidab<strong>il</strong>e tra le lahars of Mount Pinatubo, Ph<strong>il</strong>ippines,attrezzati. Molto è stato già fatto <strong>per</strong> Pinatubo, In: Fire and mud: eruptions andIl costo sociale ed economico di fenomenidi questo tipo è molto elevato sia <strong>il</strong> grado di saturazione del terreno eds, 1015-1022, Ph<strong>il</strong>ippine Institute ofpiogge previste e quelle reali, quale Newhall C.G. and Punongbayan R.S.ed è in continua crescita a seguito e quali parametri georgico-tecnici ed Volcanology and Seismology, Quezon,dello sv<strong>il</strong>uppo umano che determinal'occupazione progressiva di terremarginali e dei conoidi alluvionali. Laidrologici siano necessari <strong>per</strong> stab<strong>il</strong>irei livelli di soglia necessari <strong>per</strong> l'innescodi colate detritiche. Solo cosìCity and University of Washington Press,Seattle, 1996.Okuda S., Suwa H., Okunishi K.,riduzione di questi costi può essere sarà possib<strong>il</strong>e pianificare in via preliminareYokoyama K. and Nakano M.,realizzata migliorando da un lato lestrategie di gestione delle emergenzee, dall'altro, la progettazione di efficacied efficienti o<strong>per</strong>e di mitigazionee correttamente l'uso del terri-torio e gestire più efficientemente <strong>il</strong>possib<strong>il</strong>e stato di emergenza.I sistemi di allarme devono soprattuttoObservations on the motion of a debrisflow and its geomorphological effects, Z.Geomorph. N.F., 35, 142-163, 1980.Suwa H. and Okuda S., Measurement ofderivare dalla stretta collaborazio-debris flows in Japan, Proc. IV Int. Conf.del rischio. La gestione delle emergenzecomprende la previsione della ne della comunità scientifica con le and Field Workshop on Landslides,<strong>per</strong>icolosità dell'evento, la realizzazionedi sistemi di allarme e le misure governi locali dovrebbero cominciareAmministrazioni locali e regionali. I August 1985, Tokyo, 391-400, 1985.Tecca P.R., Galgaro A., Genevois R. ,Deganutti A.. Development of a remotelynecessarie <strong>per</strong> assicurare un corretto a formalizzare e gestire ricerche congiunteal fine di formulare i mezzicontrolled debris flow monitoring systemed efficace funzionamento del sistemastesso. La mitigazione del rischio, richiesti <strong>per</strong> la gestione dell'emergen-in the Dolomites (Acquabona, Italy), 2001.Tecca P.R., Deganutti A., Genevois R. &cioè la riduzione a lungo termine za e la progettazione di o<strong>per</strong>e di mitigazione.l coinvolgimento sostanzialeGalgaro A.. Field observations of thedella <strong>per</strong>icolosità, è realizzata conJune 30, 2001 debris flow at Acquabonamezzi quali la pianificazione e la delle Autorità e delle Amministrazioni(Dolomites, Italy), T.H.A.R.M.T. Project,gestione corretta del territorio, la realizzazionedi o<strong>per</strong>e di protezione e di poiché i progetti partono necessaria-Zhang, S., A comprehensive approach toa tutti i livelli è particolarmente critico, EC Report, 2002sistemi di allarme e la formalizzazionedi programmi di evacuazione terminano con i corrispondenti aspetti flows in China, Natural Hazards, 7, 1-23.mente dalla ricerca scientifica ma the observation and prevention of debrisEsiste, quindi, la necessità che i progettuali ed o<strong>per</strong>ativi.1993.<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003 47


VIABILITA' INVERNALEI S<strong>il</strong>vestri, Schmidte lo sgomberodella strada del Foscagno1GHERARDO MARCHELLILa strada statale 301 del Foscagno,che collega Livigno all’Italia, con i suoi37 km che si sv<strong>il</strong>uppano sul passo delFoscagno (2290 m.s.l.m.) e sul passod’Eira (2210 m.s.l.m.), aveva visto lasua prima a<strong>per</strong>tura durante <strong>il</strong> <strong>per</strong>iodoinvernale, con un eroico lavoro neigiorni tra <strong>il</strong> 21 e <strong>il</strong> 26 novembre del1952, grazie al lavoro e alla volontà diRocco S<strong>il</strong>vestri, dell'ing. Vittadini e de<strong>il</strong>oro uomini Patrizio S<strong>il</strong>vestri, F<strong>il</strong>ippoS<strong>il</strong>vestri, Giovanni Galli "da Tony",Giacomo Rodigari. Un’impresa, unascommessa vinta con loro stessi econtro la diffidenza di tutti che ha certamentecambiato le sorti di un paeseche dalla neve veniva completamenteisolato e che grazie a ciò ha potutosfruttare al meglio la posizione e lecondizioni di zona extradoganale.Il figlio di Rocco S<strong>il</strong>vestri, Quirino, havissuto fin da bambino le impreseeroiche del mantenimento dell’a<strong>per</strong>turadi questa strada. Con la sua GlobalService e la squadra di cinque uomini:Massimo, F<strong>il</strong>ippo, Andrea, Armando eWalter, con una forte passione edes<strong>per</strong>ienza portano avanti <strong>il</strong> lavoro delpadre, mantenendo a<strong>per</strong>ta la stradadel Foscagno in tutte le condizioni.I mezzi di lavoro sono molto miglioratida quell’Unimog con fresa ut<strong>il</strong>izzato<strong>per</strong> la prima a<strong>per</strong>tura nel 1952 ed1. Mezzi della Global Service2. Particolare di uno degli aletton<strong>il</strong>aterali3. 4. Autocarro allestitocon lama a settori Schmidt 360e alettoni laterali2anche la strada, grazie ad o<strong>per</strong>e civ<strong>il</strong>i,non è più sottoposta alle innumerevolivalanghe di un tempo; <strong>il</strong> lavororimane comunque impegnativo: bastipensare che la strada che collegaLivigno alla Svizzera viene chiusa dinotte e in condizioni particolarmenteavverse, al contrario di questa che èmantenuta sempre <strong>per</strong>corrib<strong>il</strong>e.Il parco mezzi è impressionante eviene in continuazione ammodernato<strong>per</strong> svolgere al meglio <strong>il</strong> lavoro; quest’annosi sono dotati di un nuovoautocarro Scania 420 cv allestitodalla Schmidt con tre piastre portattrezzi,una anteriore su cui montanouna lama a settori Schmidt 360 e duelaterali <strong>per</strong> l’allestimento con duealettoni laterali, configurazione tipicadei paesi di lingua tedesca, che <strong>per</strong>-3 448 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003


1 2mettono una maggiore su<strong>per</strong>ficie d<strong>il</strong>avoro e soprattutto evitano alla nevedi inf<strong>il</strong>arsi sotto le ruote formando unacrosta di neve dura diffic<strong>il</strong>e da toglierenelle passate sucessive. Inoltre sulcassone viene carrato uno spargitore,sempre Schmidt, <strong>per</strong> distribuiresale e sabbia. In quota viene sparsasabbia, visto che la tem<strong>per</strong>atura rimanecostantemente al di sotto di -20°C<strong>per</strong> lunghi <strong>per</strong>iodi ed <strong>il</strong> sale farebbesgelare la neve <strong>per</strong> poi rigelare. Ilsale viene ut<strong>il</strong>izzato solo in zone edin giorni che lo consentono (ne spargonocirca 1200-1500 q/anno).Hanno 6 autocarri con questa configurazionedi attrezzatura, di cui 4 adue assi, più maneggevoli, tutti al disopra dei 320 cv. Una fresa SchmidtSupra 4001 con 360 cv a trazioneidraulica ha potenziato <strong>il</strong> parco mezzidue anni fa, affiancando una fresaSchmidt Supra 2000 e due frese conmotore aus<strong>il</strong>iario montate su Unimog.Completa infine <strong>il</strong> parco macchine Unescavatore gommato, ut<strong>il</strong>izzato <strong>per</strong>rimuovere i cappelli di neve sopra legallerie e la pulizia di alcune aree.Tutti i mezzi sono attrezzati con radioricetrasmittente <strong>per</strong> rimanere semprecollegati, grazie ad un ponte radio alpasso del Foscagno che <strong>per</strong>mette laco<strong>per</strong>tura da Bormio fino a Livigno.La Global Service appalta <strong>il</strong> lavoroall’ANAS ed esegue anche lavori dimantenimento della strada durante <strong>il</strong><strong>per</strong>iodo estivo, anche <strong>per</strong>ché deveessere presente sul posto, dove nondi rado nevica ad agosto.La ricca attrezzatura mette in luce l’orgogliodel signor Quirino, che portaavanti una tradizione della famigliaS<strong>il</strong>vestri, di voler far bene un lavoroche ormai da cinquant’anni vive inprima <strong>per</strong>sona, e che gli ha consentitodi accumulare un bagaglio di es<strong>per</strong>ienzesulla neve, le tem<strong>per</strong>ature, lecondizioni, la montagna ed <strong>il</strong> vento diquesti passi, <strong>per</strong> partire in tempo e1. Supra 4001 Schmidt2. Supra 2000 Schmidt3. Unimog d’epoca funzionante4. Rocco S<strong>il</strong>vestri5. Ria<strong>per</strong>tura dopo una slavina6. Quirino S<strong>il</strong>vestri da bambino3 4mantenere la strada a<strong>per</strong>ta in tutti ifrangenti, condizione che ha <strong>per</strong>messoa Livigno di crescere e pros<strong>per</strong>are.Per <strong>il</strong> cinquantesimo anniversario dell’a<strong>per</strong>turadel passo, è stata organizzatala mostra "Passo dopo passo"presso la scuola del paese, voluta daQuirino S<strong>il</strong>vestri, dove erano espostioggetti di Livigno, compresi i mezzispazzaneve, e anche di tutto <strong>il</strong>mondo risalenti ai primi anni cinquanta,e di fotografie <strong>per</strong> sottolineare efar capire, grazie al confronto, cosaera Livigno nel 1952 e cosa volevadire vivere separati dal resto delmondo dalla neve.5 6<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003 49


VIABILITA'Orsi consiglia:soluzioni <strong>per</strong> fac<strong>il</strong>itarel'uso delle decespugliatriciL'uso di una decespugliatrice non èuna cosa semplice, occorre attenzione,colpo d'occhio e accortezza. Sipuò <strong>per</strong>ò semplificare la vita dell'o<strong>per</strong>atorese si adottano sulle macchinesoluzioni tecniche tali <strong>per</strong> cui chi lavoraquotidianamente con questi attrezzipossa essere coadiuvato dalmezzo meccanico a svolgere almeglio <strong>il</strong> proprio lavoro.Oggi la produzione della Orsi Groupè rivolta proprio in tal senso, ed ecco<strong>per</strong>ché sono state realizzate dellenuove macchine con accorgimentiidonei a semplificare l'impiego delledecespugliatrici.Nelle foto qui sotto risulta evidentequello che oggi si può fare con questenuove soluzioni, rispetto a quelloche in passato non si poteva fare oche risultava molto più complicato.Risulta evidente che fac<strong>il</strong>itare lamanovrab<strong>il</strong>ità delle decespugliatricicomporta di conseguenza un minoraffaticamento dell'o<strong>per</strong>atore, minoririschi d'ut<strong>il</strong>izzo ed una maggior velocitàdi lavoro.L'Ing. Maurizio Fornaciari, responsab<strong>il</strong>edella progettazione alla OrsiGroup, assieme al suo team, lavoranoquotidianamente su questi concettiche vengono applicati a tutti i prodotticostruiti.50 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003

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