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NOV 2005 - Gruppo Flora Alpina Bergamasca

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RICERCAA GINEVRA, SULLE TRACCE DI PAUL CHENEVARDGermano Federici e Gabriele RinaldiLe ricerche in atto per l’atlante corologico e per la storia della botanica nel nostro territorio, di cui Paul Chenevard èstato protagonista, ci ha condotto quest’estate in agosto a Ginevra per visitare quello straordinario centro di culturache è il Conservatoire et Jardin botaniques de la Ville de Genève, (sigla CJB) dove, assieme a splendide collezioniviventi che danno una variopinta idea della biodiversità vegetale, si trovano una biblioteca con 225.000 volumi – la3° biblioteca botanica del mondo - e un erbario – il 7° su scala mondiale – forte di circa 5.500.000 campioni provenientida tutto il pianeta, che attestano con ogni evidenza il ruolo secolare giocato dalla società ginevrina nellapromozione della conoscenza della flora di ampie porzioni del pianeta e, soprattutto, della zona alpina.Il CJB è un esempio ammirevole di investimento culturale a lungo termine effettuato da un’amministrazione municipaleconsapevole del valore strategico dell’educazione, della scienza della cultura e della qualità della ricreazionedi un’istituzione che integra una serie di componenti che trovano fondamento nelle piante e nel loro studio:1. un grande Orto botanico gestito con criteri scientifici e al contempo ornamentali, in cui si può impararedavvero cosa e come sono le piante e nel contempo passare ore gradevoli di relax e riconciliazione interiore;le aiuole dimostrative dedicate sia alle comunità vegetali che al ruolo delle piante nella nostra vita sonodislocate in un grande parco ove vi sono serre, sale espositive, un semplice ma ben organizzato punto diristoro, arnie, animali domestici, alberi secolari, bordure coloratissime, prati calpestabili;2. un patrimonio librario botanico e collezionistico enorme e in continua crescita;3. una capacità di produzione scientifica di tutto rispetto, orientata non solo alla ricerca pura, ma anche allapredisposizione di strumenti di conoscenza di validità generale, come l’opera <strong>Flora</strong> <strong>Alpina</strong>, curata non acaso da D. Aeschimann, ricercatore del CJB, ed altri;4. un valido servizio educativo orientato al pubblico più vario.Inutile ricordare che le risorsenecessarie per mantenerequesti gioielli sono enormi, maè probabilmente utile riconoscereche tali investimenti,come in molti altri campi dellacultura della città (numerosissimii musei), permettono aGinevra di presentarsi al mondocon le carte in regola perattirare capitali importanti (sedidi società economicofinanziariegigantesche) e centridi riferimento internazionale(ONU, WTO, CRI…).Il modello ginevrino, in altritermini, ha molto da insegnareanche a noi bergamaschi che,sia pure in scala molto minore,potremmo orientarci versoprogrammi di ampio respiro, sollecitando le istituzioni pubbliche e private verso scelte lungimiranti che abbiano labotanica come elemento strategico.Poiché l’obiettivo della nostra spedizione era la visione dei manoscritti, della bibliografia di riferimento e di alcunicampioni di piante raccolte da Paul Chenevard e collaboratori nei nostri territori nel secolo scorso, non abbiamopotuto dedicare che limitatissimi ritagli di tempo alle esposizioni viventi del giardino botanico. Ma quel che abbiamovisto ci è piaciuto molto. Informazioni utili a riguardo possono essere dedotte dal sito ufficiale del CJB(www.ville-ge.ch).Quanto alla biblioteca del Conservatorio, è una miniera di tesori. Si parte da opere di epoca prelinneana dei secoliXVI e XVII – riccamente illustrate - per approdare alle oltre 3000 riviste e periodici attuali, di cui sono offerte seriecomplete a partire dal 1793! Questo è possibile perché le collezioni si sono costituite per aggregazione delle biblio-1

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