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L'accessibilità del Mobile Learning - TD Tecnologie Didattiche - Cnr

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Pieri M. (2011). L’accessibilità <strong>del</strong> <strong>Mobile</strong> <strong>Learning</strong>. <strong>TD</strong>-<strong>Tecnologie</strong> <strong>Didattiche</strong>, 52, pp. 49-56 49L’ACCESSIBILITÀ DELMOBILE LEARNINGMOBILE LEARNING ACCESSIBILITYMichelle Pieri | Università degli Studi di Milano-Bicocca Piazza <strong>del</strong>l’Ateneo Nuovo 1, 20126, Milano | michelle.pieri@unimib.itSommario Questo lavoro intende porre a disposizione di coloro che si occupano di nuove tecnologie <strong>del</strong>l’informazione e <strong>del</strong>lacomunicazione (TIC) nei processi formativi, siano essi ricercatori, docenti, formatori o sviluppatori hardware o software, lo stato<strong>del</strong>l’arte <strong>del</strong>la mobile learning accessibility. Per realizzare questo contributo è stata condotta una ricerca bibliografica nellaletteratura nazionale e internazionale relativa alla mobile learning accessibility. Da questa indagine è emerso che la mobilelearning accessibility, come filone di studio e di ricerca, è ancora agli albori a livello internazionale, e quasi inesistente a livellonazionale. Dopo aver proposto una definizione di mobile learning e di accessibilità, nel contributo verranno presentati i dueapprocci alla mobile learning accessibility presenti in letteratura e i principali progetti relativi alla mobile learning accessibility dicui sino ad ora si ha notizia a livello nazionale e internazionale.PAROLE CHIAVE <strong>Mobile</strong> learning, accessibilità, disabilità, tecnologie <strong>del</strong>l’informazione e <strong>del</strong>la comunicazione, dispositivi mobili.Abstract This work reports the state of the art in the accessibility of mobile learning. It is aimed at researchers, teachers, trainers,and hardware and/or software developers who are involved with the application of ICT in education. As a basis for thiscontribution, a literature review on mobile learning accessibility was performed, covering both Italian and international literature.This study has shown that the field of mobile learning accessibility is still in its infancy internationally, and almost nonexistent atthe national level. After providing a definition of mobile learning and accessibility, we present the two main approaches to mobilelearning accessibility identified in the literature, and present some major projects dedicated to the subject.KEY-WORDS <strong>Mobile</strong> learning, accessibility, disability, information and communication technologies, mobile devices.


50M. Pieri1 URL: www.glossarioelearning.net(ultima consultazione gennaio 2011).2 «Il termine accessibilità è usato per descrivere ilgrado di usabilità <strong>del</strong> sistema da parte <strong>del</strong> maggiornumero possibile di persone senza doverlomodificare. Uno dei suoi significati si riferiscespecificamente alle persone con disabilità.L’accessibilità è fortemente legata all’UniversalDesign nella misura in cui questa mira a rendere lecose accessibili a grandi gruppi di persone».Questo lavoro è finalizzato a fornire a coloro che sioccupano di nuove tecnologie <strong>del</strong>l’informazione e<strong>del</strong>la comunicazione (TIC) nei processi formativi,siano essi ricercatori, docenti, formatori o sviluppatorihardware o software, lo stato <strong>del</strong>l’arte <strong>del</strong>la mobilelearning accessibility. Per realizzare questocontributo è stata condotta una ricerca bibliograficanella letteratura scientifica nazionale e internazionalerelativa alla mobile learning accessibility.Sono stati presi in considerazione gli articoli pubblicatisu riviste accessibili tramite i database bibliograficiERIC e PsycINFO, gli atti dei principali convegninazionali e internazionali sul mobile learningcome, ad esempio, lo M-learn e lo Iadis <strong>Mobile</strong> <strong>Learning</strong>,e su TIC e disabilità dalla loro prima edizionead oggi. Infine, nel desiderio di ottenere la massimacopertura possibile, sono stati utilizzati anchestrumenti di carattere generalistico come GoogleScholar. Nella ricerca bibliografica sono state utilizzatele seguenti parole chiave: mobile learning (e m-learning), accessibilità e disabilità. Da questa indagineè emerso che la mobile learning accessibility,come filone di studio e di ricerca, è ancora agli alboria livello internazionale, e quasi inesistente, ad eccezionedei lavori realizzati dai ricercatori <strong>del</strong>l’Istitutoper le <strong>Tecnologie</strong> <strong>Didattiche</strong> <strong>del</strong> CNR di Palermo(Arrigo, 2005; Arrigo, Novara e Ciprì, 2008a;2008b; Arrigo e Ciprì, 2010), a livello nazionale. Diseguito dopo aver dato una definizione di mobile learninge di accessibilità, verranno presentati i dueapprocci alla mobile learning accessibility presentiin letteratura e i più rilevanti progetti nazionali ed internazionalirealizzati in questo ambito.MOBILE LEARNINGCon la locuzione mobile learning ci si riferisce all’usodi telefoni cellulari e di altri dispositivi mobili,quali, ad esempio, i Personal Digital Assistant(PDA) e i tablet PC, nell’insegnamento e nell’apprendimento(Quinn, 2000; Savill-Smith, Attewelle Stead, 2006). In molti paesi, la proliferazione ditelefoni cellulari e di altri dispositivi mobili ha trasformatoil mobile learning da un’attività inscritta inambiti di ricerca pilota a un’attività quotidiana dovei dispositivi mobili sono diventati strumenti personaliche supportano gli individui nell’apprendimentoovunque essi si trovino, attraverso processidi educazione sia formale che informale (Kukuskula–Hulme,Traxler e Pettit, 2007). Anche nel nostroPaese questa metodologiaformativa sta prendendo piede.Il 16 Settembre 2010 aSestri Levante (Genova) si ètenuta la prima “Giornata distudio sul mobile learning” inItalia, che è stata organizzatadal Collaborative KnowledgeBuilding Group (CKBG) in collaborazionecon il Centro InterdipartimentaleQua_si <strong>del</strong>l’Università degli Studi di Milano-Bicoccae la Exact <strong>Mobile</strong> di Sestri Levante. Questa giornatadi studio è stata la prima occasione di confrontoa livello nazionale sul mobile learning in Italia evi hanno preso parte diversi ricercatori provenientida molteplici settori scientifico disciplinari portandole loro esperienze di mobile learning, per lo piùancora su scala ridotta ma con grandi potenzialitàdi crescita.ACCESSIBILITÀNel WIKI “Le parole <strong>del</strong>l’e-<strong>Learning</strong>”, il glossario<strong>del</strong>l’e-learning 1 che la Asfor (Associazione italianaper la formazione manageriale) ha sviluppato con ilcontributo scientifico di SIe-L (Società Italiana di e-<strong>Learning</strong>) e con il supporto tecnologico <strong>del</strong> CentroMETID <strong>del</strong> Politecnico di Milano, l’accessibilità vienedefinita come «fruizione <strong>del</strong>l’ambiente costruitoe accesso alla comunicazione e all’informazione.Accesso non è soltanto predisporre una rampa perle persone su sedia a rotelle, ma consiste nel creareun ambiente che tutti, indipendentemente dalleproprie condizioni fisiche, psicologiche o sensoriali,possano usare in modo confortevole. La proprietàdi un ambiente, fisico o simbolico (es. un software),che non ostacola l’accesso alle risorse in essopresenti. In particolare, un sito web accessibile èprogettato in modo da poter essere fruibile ancheda chi, avendo problemi visivi, ricorre a un browseraudio, che legge il contenuto <strong>del</strong>la pagina».Altri ricercatori (Mikic et al., 2007: p. 32) definisconol’accessibilità come segue: «Accessibility is ageneral term used to describe the degree to which asystem is usable by as many people as possiblewithout modification. One meaning of accessibilityspecifically focuses on people with disabilities. Accessibilityis strongly related to universal design inthat it is about making things as accessible as possibleto as wide a group of people as possible» 2 .L’accessibilità, come sottolineano Phipps, Sutherlande Seale (2002) è la strategia chiave per favorirel’inclusione scolastica e, come evidenzia Rainger(2005), ci sono diverse ragioni per occuparsi di accessibilitàin quanto promuovere l’inclusione e la partecipazioneattraverso prodotti TIC dal design inclusivoè non solo un’attività eticamente e moralmentegiusta ma anche una responsabilità sociale. L’idea diquesto lavoro nasce dal convincimento che:- le TIC dischiudano possibilità rivoluzionarie, senzaprecedenti nella storia umana, per favorire l’inclusionescolastica e l’accesso universale all’istruzione;- l’introduzione <strong>del</strong>le TIC in ambito educativo debbaavvenire nel rispetto dei diritti dei disabili dipartecipare all’educazione (quadro storico-normativo:legge 5 Febbraio 1992, n.104, nellospecifico art.13 e art.34; legge 28 Gennaio


<strong>TD</strong> <strong>Tecnologie</strong> <strong>Didattiche</strong> - 52 511999, n.104; legge 9 Gennaio 2004, n.4 o“Legge Stanca”) altrimenti si correrebbe il concretorischio che l’introduzione <strong>del</strong>le TIC in ambitoeducativo vada ad accrescere il divario tra normalmentee diversamente abili, anziché favoriree facilitare l’inclusione e l’integrazione scolasticae sociale <strong>del</strong>le persone diversamente abili, evitandoqualsiasi forma di discriminazione tra i discenti.LA MOBILE LEARNING ACCESSIBILITYDalla ricerca bibliografica sulla mobile learning accessibilitycondotta nella letteratura nazionale e internazionaleè emerso che in letteratura sono presenti,due approcci alla mobile learning accessibility,un primo approccio maggiormente incentratosulla tecnologia e un secondo approccio, non alternativoma complementare al primo, centrato sugliaspetti pedagogici. Di seguito, dopo avere presentatoi due approcci alla mobile learning accessibility,verranno introdotti i principali progetti condottifino ad ora nel campo <strong>del</strong>la mobile learning accessibility.Gli approcci alla mobile learning accessibilityL’approccio tecnocentricoIl primo approccio (Rainger, 2005; Sugden, 2005)è incentrato sulla tecnologia e prende in esamequali sono i pro e i contro dei diversi dispositivi mobili,sia dal punto di vista hardware che dal puntodi vista software, in funzione <strong>del</strong> tipo di disabilità,e quali sono le principali tecnologie assistive perdispositivi mobili presenti sul mercato. Le tecnologieassistive sono strumentazioni e soluzioni tecniche,hardware e software, che permettono alla personadisabile, superando o riducendo le condizionidi svantaggio, di accedere alle informazioni e ai servizierogati dai sistemi informatici (Besio, 2005).L’approccio tecnocentrico parte dalla considerazioneche prima che le persone possano incominciarequalsiasi tipo di attività mobile learning devono poterutilizzare il dispositivo mobile, sia dal punto divista hardware che da quello software. Questo approccioè in linea con uno dei filoni predominanti<strong>del</strong>la letteratura sul mobile learning, quello incentratosulla tecnologia, come osserva Song (2008:p. 411): «The majority of the literature on m-learningis technology centered, in which m-learning isdefined as learning through mobile devices, suchas mobile phones, personal digital assistants, andother portable devices. In this perspective, researchersemphasize how mobile technologies enhancelearning experiences and create new learningforms and learning material in the mobile context»3 .L’approccio tecnocentrico parte dai sette principi<strong>del</strong>l’Universal Design 4 , che guidano il processo diprogettazione e permettono la valutazione dei prodottitecnologici esistenti. I principi <strong>del</strong>l’UniversalDesign, che sono stati concordati da progettisti e utilizzatorinell’intento comune di contribuire alla creazionedi ambienti tecnologici più fruibili, sono i seguenti:• Equità d’uso: consentire lo stesso utilizzo per tutti,uguale quando possibile o almeno equivalente,senza escludere alcun utente.• Flessibilità d’uso: garantire più metodi d’utilizzo eadattabilità alle necessità <strong>del</strong>l’utente. Ad esempio,dare la possibilità all’utente di scegliere le dimensioni<strong>del</strong> carattere.• Uso semplice e intuitivo: eliminare la complessitànon necessaria ed essere coerente all’aspettativae alla comprensione <strong>del</strong>l’utente. Ad esempio,fare in modo che le icone sulle schermo sianochiare e intuitive.• Informazione comprensibile: a questo scopo, èbene usare modalità diverse, ad esempio, comunicazionesia per immagini che verbale per le informazioniessenziali, ottimizzandone così la leggibilità.• Tolleranza agli errori: richiamare l’attenzione suipericoli e sui rischi. Offrire caratteristiche di sicurezzae prevenire i difetti. Ad esempio, chiedere all’utenteogni volta di confermare l’eliminazione diun file.• Sforzo fisico limitato: permettere all’utente dimantenere una posizione <strong>del</strong> corpo neutra, minimizzandola fatica.• Dimensioni e spazi fruibili: offrire lo stesso livellodi comodità di utilizzo alle persone sedute o inpiedi, e con caratteristiche fisiche differenti.Di norma, la progettazione dei dispositivi mobili assicurache essi, oltre a necessitare di uno sforzo fisicolimitato per essere utilizzati, siano efficaci nel comunicarele informazioni e tolleranti agli errori. Laprogettazione dei dispositivi mobili dovrebbe anchegarantire che questi possano essere utilizzati da personecon diverse abilità (equità d’uso), siano flessibili(flessibilità d’uso) e semplici da utilizzare (usosemplice e intuitivo), ma, di fatto, i dispositivi mobilidisponibili sul mercato non sempre brillano perqueste caratteristiche.Per quanto riguarda le dimensioni e la trasportabilità,i dispositivi mobili dovrebbero essere idealmentecompatti, facili da tenere in mano e non troppo pesanti.Il trend attuale è quellodi realizzare dispositivi mobilidi dimensioni sempre più ridotte(Gong e Tarasewich,2004). Se si tiene in considerazionesolo il fattore trasportabilitàla riduzione <strong>del</strong>le dimensionidei dispositivi mobiliè indubbiamente l’evoluzionepiù auspicabile, ma per le personeche, ad esempio, hanno3 «La maggior parte <strong>del</strong>la letteratura sul mobilelearning è centrata sulla tecnologia, in questocontesto il mobile learning viene definito comel’apprendere attraverso dispositivi mobili, qualicellulari, Personal Digital Assistant (PDA) e altridispositivi mobili. In questa prospettiva, i ricercatorimettono in evidenza come le tecnologie mobilirafforzino le esperienze di apprendimento e creinonuove modalità di apprendimento e nuovo materialenel contesto mobile».4 URL: http://design.ncsu.edu/cud/(ultima consultazione gennaio 2011).


52M. Pieridestrezza manuale limitata le ridotte dimensioni <strong>del</strong>dispositivo mobile possono renderne l’uso estremamentedifficile (Kane et al., 2009).Le dimensioni e la risoluzione <strong>del</strong>lo schermo possonoavere un forte impatto sull’accessibilità <strong>del</strong> dispositivomobile (Papanikolaou e Mavromoustakos,2006). Lo schermo è come il monitor di un personalcomputer, viene usato per mostrare la GraficalUser Interface (GUI), che permette all’utente di utilizzareil dispositivo. Di fatto, spesso i dispositivimobili hanno schermi troppo piccoli per un ipovedente.Lo schermo dovrebbe avere una risoluzioneelevata per una maggiore chiarezza (più pixel ci sonomigliore è l’immagine) e una buona profonditàdi colore, più la capacità di risoluzione è elevata piùnitida e a fuoco appare l’immagine.I comandi sovente sono poco agevoli per chi ha difficoltàmotorie in quanto spesso sono di dimensioniestremamente ridotte, poco distanziati tra di loroe non hanno caratteristiche tattili che favorisconogli ipo/non vedenti. Di norma gli smartphone e iPDA hanno uno schermo touch screen che l’utentepuò usare o con un pennino o con le dita. Se i comandisono touch screen dovrebbero essere utilizzabilisenza l’uso di un pennino, in quanto l’uso <strong>del</strong>pennino può, ad esempio, causare problemi a chiha ridotta destrezza manuale. Solitamente i dispositivimobili non dispongono di funzioni di letturavocale dei contenuti e dei comandi.Idealmente la Grafical User Interface dovrebbe essereintuitiva e avere una navigazione user friendly,con un design chiaro e leggibile che può essere ampliatoo ridotto di dimensioni a seconda <strong>del</strong>le esigenze<strong>del</strong>l’utente. Per discenti con problemi visivi lapossibilità di modificare l’interfaccia utente può influiredecisamente sul livello di accessibilità (adesempio, poter modificare i colori <strong>del</strong>l’interfaccia,cambiare i caratteri, cambiare la risoluzione <strong>del</strong>loschermo e il suo orientamento). In generale, è moltoutile poter disporre di slot di memoria aggiuntivaper, ad esempio, supportare i programmi text-tospeecho voice memo.Per ovviare alle problematiche legate all’accessibilitàsono state immesse sul mercato diverse tecnologieassistive come gli speech recognition portabili,i software text to speech e gli screen reader.Grazie allo speech recognition, ad esempio, un testopuò essere scritto sul dispositivo mobile via dettatura.I software text to speech invece usano unavoce artificiale per leggere i testi sullo schermo all’utente.Tra gli strumenti software pensati per compensarealcune disabilità vi è, ad esempio, la Suitedi Accessibilità di Nuance, composta dagli applicativiTalks e Zooms. Talks è uno screen reader, che èattivabile tramite un tasto ed è in grado di assisterel’utente non vedente o ipovedente in tutte le operazioniche è possibile svolgere con un telefono cellulare,dalla ricerca nella rubrica alla scrittura diSMS, dalla lettura <strong>del</strong> numero e <strong>del</strong> nome <strong>del</strong> chiamantealla navigazione sul Web. Zooms è un softwareingrandente: può usare l’intero schermo peringrandire porzioni dei contenuti oppure ingrandireselettivamente solo alcune parti <strong>del</strong> contenuto <strong>del</strong>loschermo. I due software possono essere installatisu un discreto numero di cellulari Nokia e su alcuniesemplari di Siemens, Panasonic e Samsung.Un altro lettore di schermo per cellulari e palmari è<strong>Mobile</strong> Speak, prodotto da Code Factory. Ne esistonoversioni per sistemi operativi Symbian e Windows<strong>Mobile</strong>. Mentre VoiceSuite è «un programmaprogettato per consentire alle persone non vedentie ipovedenti l’accesso alle principali funzioni deicomputer palmari e degli smartphone basati sul sistemaoperativo Microsoft Windows <strong>Mobile</strong>». RNID<strong>Mobile</strong> Textphone software è un applicativo in gradodi trasformare il Nokia 9210 in un testofonino,cioè un telefono cellulare per utenti sordi, che trasformail testo scritto mediante una tastiera in parolepronunciate da una voce sintetica, e le parolepronunciate dall’interlocutore in testo scritto visualizzatosul monitor <strong>del</strong> telefono cellulare.Rainger (2005) ha individuato quali sono le problematichedi accessibilità dei dispositivi mobili per leprincipali tipologie di disabilità, di seguito verrannoriportati alcuni casi. Come si è visto le persone condisabilità sensoriale visiva totale (cecità) e visivaparziale (ipovisione), ad esempio, possono averedei problemi nell’uso <strong>del</strong> dispositivo mobile a causa<strong>del</strong>le ridotte dimensioni <strong>del</strong>lo schermo e <strong>del</strong>le ridottedimensioni dei bottoni di comando e <strong>del</strong>la tastierain generale. Tra le altre caratteristiche <strong>del</strong> dispositivomobile che possono ostacolare l’accessibilitàper questa tipologia di persone vi sono anche:- bassa risoluzione <strong>del</strong>lo schermo;- caratteri di dimensioni ridotte;- aree di sensibilità <strong>del</strong> touch screen troppo ridotte;- scarso controllo <strong>del</strong> contrasto sullo schermo;- scarsa illuminazione (frontale, posteriore e laterale)<strong>del</strong>lo schermo;- bottoni con scarse qualità tattili;- bottoni con simboli ed etichette piccole.Tra le caratteristiche <strong>del</strong> dispositivo mobile che miglioranol’accessibilità per le persone con disabilitàsensoriale visiva totale e visiva parziale vi sono:- live text to speech (screen reading e documentreading);- speech recognition sia per la trascrizione dei testiche per i comandi;- ingranditore esterno <strong>del</strong>lo schermo;- comandi <strong>del</strong>la tastiera con suggerimenti di navigazione.Tra le caratteristiche <strong>del</strong> dispositivo che possonorendere difficile l’accessibilità per persone con disabilitàsensoriale uditiva profonda (sordità) o parziale(ipoacusia) ci sono l’uso di avvisi esclusivamentesonori (ad esempio l’errore viene segnalato solo da


<strong>TD</strong> <strong>Tecnologie</strong> <strong>Didattiche</strong> - 52 53un allarme sonoro) e l’uso di un linguaggio semplicee chiaro nell’interfaccia <strong>del</strong> dispositivo mobile (adesempio, è bene evitare i tecnicismi). Tra le caratteristicheche possono, invece, favorire l’accessibilitàper persone con disabilità sensoriale uditiva profondao parziale vi sono gli allarmi e le opzioni di avvisocon vibrazione e lo schermo lampeggiante.Per quanto riguarda la limitata destrezza manuale,tra le caratteristiche che possono rendere difficilel’accessibilità per persone con questa tipologia didisabilità vi sono:- tenere o reggere un dispositivo mobile per usomanuale;- controlli fisici ingombranti o disagevoli;- tasti piccoli e/o di forma non ergonomica;- pennini o controlli touch screen come unica opzione,le persone con limitata destrezza manualepotrebbero incontrare difficoltà con l’interfacciatouch screen di un PDA, soprattutto nel caso incui è previsto l’uso di un pennino;- pennino piccolo, sottile e difficile da afferrare;- sistema operativo che offre scarse possibilità diaggiungere accessori hardware come, ad esempio,una tastiera esterna.Tra le caratteristiche che possono favorire l’accessibilitàper le persone con destrezza manuale ridottavi sono:- contenitori per dispositivi mobili costruiti con materialiche aumentano la frizione e favoriscono lapresa;- una forma complessivamente ergonomica che permetteche il dispositivo mobile venga tenuto comodamentein mano;- pennini più grandi ed ergonomici che possono essereimpugnati più facilmente;- disponibilità di tastiere esterne o altri hardware perl’inserimento dei dati;- riconoscimento vocale sia per la trascrizione dei testiche per dare semplici comandi.Maggiori informazioni su questo primo approccio sonodisponibili nel report “Usability and Accessibilityof PDAs in Education” 5 .L’approccio pedagogicoIl secondo approccio, che, come si è detto, non è alternativoma complementare al primo, è incentratosugli aspetti pedagogici; in questo senso è universale,non riguarda esclusivamente i disabili, ma valeper tutti i discenti. I ricercatori <strong>del</strong>la JISC TechDis(2010) basandosi sulla tassonomia degli obiettivicognitivi di Bloom (1956) - conoscenza, comprensione,applicazione, analisi, sintesi e valutazione -sottolineano come la stessa attività può essere svoltaa diversi livelli (ad esempio, si possono utilizzarele registrazioni audio per creare esperienze di apprendimentocollocate a livelli diversi <strong>del</strong>la tassonomiadi Bloom) e come per la stessa funzione (in questocaso la registrazione audio) i pro e i contro di accessibilitàvariano a seconda <strong>del</strong>l’uso pedagogico chene viene fatto e <strong>del</strong> tipo di disabilità.Di seguito vengono riportati alcuni esempi di attivitàmobile learning forniti dai ricercatori <strong>del</strong>la JISC TechDis(2010). Riguardo la registrazione e la riproduzioneaudio, per i livelli bassi <strong>del</strong>la tassonomia - conoscenzae comprensione-, dove si parte da obiettividescrivibili attraverso i verbi definire, etichettare,elencare, memorizzare, recuperare, identificare,per poi passare a riassumere, interpretare, classificare,descrivere, discutere, spiegare, dare esempi,parafrasare, le risorse potrebbero includere:- registrazioni audio che mettono a disposizione <strong>del</strong>discente il materiale di base (come, ad esempio,istruzioni e definizioni) di cui ha bisogno. Per le attivitàsul campo, il docente può, ad esempio, creare<strong>del</strong>le clip audio contenti suggerimenti e consigliper la raccolta dei dati e caricarle sui dispositivimobili dei discenti;- la possibilità per il discente di memorizzare note eappunti (come, ad esempio, definizioni) in formatoaudio;- la possibilità di trasformare informazioni dal formatotesto al formato audio. Ad esempio, lo studentepuò trasformare appunti presi a mano durante lalezione in formato MP3 usando il software text tospeech.I livelli medi <strong>del</strong>la tassonomia di Bloom comprendonoobiettivi operazionalizzabili come applicare, scegliere,dimostrare, illustrare, far funzionare, metterein pratica, risolvere per arrivare a calcolare, confrontare,contrastare, criticare, distinguere, esaminare,testare, per raggiungere tali obiettivi, ad esempio:- un allievo può confrontare tra di loro i file audio perselezionare le informazioni che gli servono in unadeterminata situazione;- un discente può creare le sue clip audio per riassumereuna discussione di gruppo.Infine, i livelli alti <strong>del</strong>la tassonomia di Bloom (da modificare,riordinare, costruire, pianificare, creare,esplorare sino a raccomandare, valutare, difendere,giudicare) sono perseguibili attraverso attività quali:- fare ascoltare e valutare e/o categorizzare, seguendocategorie date dal docente, clip audio agli studenti;- far creare agli studenti clip audio per replicare stiliparticolari, ad esempio retorico, documentario,propagandista;- chiedere agli studenti di creare le loro clip audiopersonali per riassumere una serie di argomenti afavore o contro una determinata questione.Gli esempi precedenti potrebbero essere replicati utilizzandoaltre funzioni disponibili sulla maggior partedei dispositivi mobili, come i telefoni cellulari o iPDA; ad esempio, la funzionenote, la fotocamera e la videocamera,e potrebbero essere ri-5 URL: http://www.jisctechdis.ac.uk/techdis/home(ultima consultazione febbraio 2011).


54M. Pieriprodotti anche utilizzando determinati tipi di softwarecome, ad esempio, un software per l’elaborazionetesti o un database reference software. L’elenco seguenteriassume le principali possibilità di utilizzo dialcune di queste funzioni disponibili su dispositivomobile per ogni livello <strong>del</strong>la tassonomia di Bloom.Livelli bassi:- mettere a disposizione <strong>del</strong> discente dei materiali diriferimento come, ad esempio, un dizionario, la tavolaperiodica degli elementi o un database di anatomia;- caricare sul dispositivo mobile <strong>del</strong>lo studente quizcon domande relative a fatti ed eventi;- dare allo studente la possibilità di prendere appuntiin formati diversi: testo scritto, fotografie, audioe video;- fogli di calcolo per la registrazione dei dati;- software per la creazione di mappe e/ o sistemiGPS;- consentire agli studenti di comunicare e collaborazionecon i compagni via dispositivo mobile e/o dilavorare sul campo. Ad esempio, raccogliere datisul campo in formati diversi e condividerli con icompagni in tempo reale.Livelli medi.Le risorse possono includere:- giochi interattivi sviluppati, ad esempio, con tecnologieFlash o Java;- domande e suggerimenti di revisione;- creazione di clip audio;- fare ricerca nel web;- tour guidati in gallerie fotografiche con domande.Per il raggiungimento degli obbiettivi posti ai livellipiù alti <strong>del</strong>la tassonomia di Bloom, lo studente può,ad esempio, sfruttare le seguenti opportunità:- prendere appunti o fare registrazioni audio perriassumere gli argomenti chiave;- riassumere materiali relativi a temi come, adesempio, il cambiamento climatico;- fare riassunti insieme ai compagni utilizzando collegamentiwireless, SMS o WIKI o blog mobile perlavorare insieme;- fare ricerche nel Web per aggiungere materiale allalezione o per discutere punti di vista diversi coni compagni;- valutare clip audio o creare clip audio per criticareuna posizione altrui;- creare una presentazione per difendere il suo puntodi vista.Per ciascuna <strong>del</strong>le diverse funzioni disponibili sui dispositivimobili e per ciascun differente uso di questefunzioni entrano in gioco fattori di accessibilità diversi.Ad esempio, l’utilizzo <strong>del</strong>la registrazione audiopuò apportare grandi benefici per gli studenti dislessicio con motricità ridotta rispetto al prendere appunti,ma è decisamente inappropriato per i discentiipo o non udenti.Dato che lo stesso tipo di attività mobile learning puòessere sviluppato a diversi livelli, è importante riconoscereche, da un lato, gli studenti che lavorano acompiti di livelli bassi sono spesso fortemente motivatidai compiti di livello superiore come creare, riorganizzareo criticare, dall’altro, i compiti di livelli superioriimplicitamente richiedono agli studenti diaver già superato (almeno in talune aree) i precedentilivelli di conoscenza e di comprensione, favorendola loro estensione; in altri termini, è certo possibileaffrontare compiti di analisi e di sintesi disponendosolo di una rudimentale conoscenza dei concetti dibase, ma ben presto ci si rende conto che per potercontinuare a svolgere compiti gratificanti e creativi èindispensabile disporre di ulteriori conoscenze. Diconseguenza, il desiderio di svolgere compiti interessanticrea la motivazione per dare origine al cosiddettolearning by stealth, in cui si imparano furtivamentenozioni al di fuori dalla sequenza logicamentee pedagogicamente corretta (ma noiosa…). In generaleil raggiungimento di livelli più alti nella tassonomiadi Bloom comporta attività molto più coinvolgentiin cui lo studente gioca un ruolo attivo, spessoin collaborazione con gli altri. Da un lato, questocoinvolgimento attivo influenza il livello di accessibilità<strong>del</strong>le attività m-learning e può fare la differenzatra uno studente che decide di affrontare altri ostacolie uno che decide di rinunciare; dall’altro, il lavorodi gruppo permette una divisione <strong>del</strong> lavoro che puòaiutare a superare le barriere di accessibilità individuale.Progetti nel campo<strong>del</strong>la mobile learning accessibilityDall’indagine condotta è emerso che negli ultimi annia livello internazionale sono stati condotti alcuniprogetti sia focalizzati in toto sulla mobile learningaccessibility sia che trattano questo tema in modopiù marginale. Di seguito verranno elencati i principaliprogetti reperiti in letteratura, fornendo al lettorele indicazioni bibliografiche necessarie per reperiremaggiori informazioni su ogni singolo progetto.I ricercatori <strong>del</strong>l’Istituto per le <strong>Tecnologie</strong> <strong>Didattiche</strong><strong>del</strong> CNR di Palermo hanno sviluppato Amobile Systemun ambiente di apprendimento (Accessible<strong>Mobile</strong> <strong>Learning</strong>) on line per dispositivi mobili accessibilea tutti (Arrigo, Novara e Ciprì, 2008a;2008b; Arrigo e Ciprì, 2010). Nello specifico i ricercatori<strong>del</strong> CNR di Palermo hanno unito una GUIconforme agli standard di accessibilità a un LiveText To Speech (TTS) per abbattere alcune barrierelegate all’accessibilità e consentire così ad un numeromaggiore di discenti di accedere all’ambientedi apprendimento Amobile.MOBIlearn (Lonsdale et al., 2004) è un progetto diricerca e sviluppo che coinvolge ventiquattro paesi,tra questi Israele, Svizzera, USA e Australia ed è guidatodall’Europa. MOBIlearn esplora gli approccicontext aware di apprendimento informale serven-


<strong>TD</strong> <strong>Tecnologie</strong> <strong>Didattiche</strong> - 52 55dosi <strong>del</strong>la tecnologia mobile. Il progetto MOBIlearnè finalizzato a migliorare l’accessibilità al mobile learningper un sempre più esteso numero di utenti,inclusi gli utenti con disabilità, dando agli utenti unaccesso ubiquitario a learning object costruiti adhoc. «Il progetto esplora nuovi modi di sfruttare contesti<strong>del</strong>la tecnologia mobile per venire incontro aibisogni di coloro che desiderano imparare, lavorandoda soli o con altri. Una nuova architettura mobilesosterrà la creazione, il brokerage, l’invio e l’individuazionedei contenuti di apprendimento e informativi,utilizzando l’intelligenza ambientale, la dipendenzadal luogo, la personalizzazione, il multimedia,il messaggio immediato (testo, video) e databasedistribuiti. I campi di prova includono un“apprendimento misto” (come parte dei corsi formali);un “apprendimento non pianificato dipendentedal luogo” (durante visite ad un museo) e l’«impararead interpretare fonti di informazione e consigli(come acquisire informazioni mediche per le necessitàquotidiane)» 6 .Nel progetto <strong>Mobile</strong> Technologies For Ad-hoc <strong>Learning</strong>(MotFal) pedagogisti, informatici, educatori epsicologi hanno collaborato per indagare i possibiliusi di piattaforme di apprendimento mobile con accessoalla rete, supportate da telefoni cellulari ePDA, nelle scuole (Malliou et al., 2004). Questoprogetto è stato portato avanti nel rispetto deglistandard di accessibilità:«The project designs, develops, tests and evaluatesa handheld learning environment based on emergingtechnology that facilitates in situ learning andmaximize the impact of information that is providedwhen the motivation of the learner is highest. Thegoal is to shift away from classroom learning to daylonglearning and to use the mobile technology to facilitatethat shift» 7 .Ad esempio, gli studenti, usando un PDA o un telefonocellulare connesso alla rete, mentre visitano unpalazzo storico possono accedere ad informazionisupplementari relative agli artefatti presenti nel palazzostorico. Gli studenti tramite il dispositivo mobilepossono accedere a video, ricostruzioni storicherealizzate dai docenti, navigare in rete per trovare informazioni.Nel progetto AccessSight (Klante, Krosche e Boll,2004) i ricercatori hanno implementato un multimodallocation-aware mobile tourist informationsystem per fornire le stesse informazioni duranteuna visita turistica sia agli utenti normovedenti chea quelli non vedenti o ipovedenti. Il sistema adattale informazioni turistiche alle esigenze <strong>del</strong>l’utente.Il progetto <strong>Mobile</strong> <strong>Learning</strong> Network (MoleNet) 8 èfinalizzato a creare una comunità di persone chepraticano mobile learning attraverso MoleShare, unservizio on line creato per la condivisione <strong>del</strong>le risorse,e il sito MoleTech. Tramite MoleShare gli utentipossono caricare e scaricare materiale mobile learningda adattare alle esigenze dei singoli discenti,mentre sul sito MoleTech gli utenti possono discuteregli aspetti pedagogici e tecnologici (tra questi temivi è anche la mobile learning accessibility) <strong>del</strong>mobile learning con altri utenti. Nel corso di questoprogetto è stata realizzata la guida “Go<strong>Mobile</strong>! Maximisingthe potential of mobile technologies for learnerswith disabilities” 9 , nella quale dopo un’introduzionerealtiva al mobile learning e all’inclusionevengono presentati dei case studies di mobile learninginclusivo e accessibile.In Scozia, il progetto Brite (Beattie Resources for Inclusivenessin Technology and Education) ha messoa disposizione una serie di risorse per implementareil processo di inclusione tramite le TIC mobili nellescuole scozzesi. Il progetto Brite 10 è nato nel2001 come risultato <strong>del</strong> “Beattie Committie Report.Implementing inclusiveness, realising potential”,che ha enfatizzato l’importanza di offrire a tutti glistudenti, inclusi quelli con disabilità, opportunitàformative accessibili.Arato et al. (2004) hanno creato il Java-PoweredBraille Slate Talker, un nuovo dispositivo mobileche consente alle persone non vedenti di utilizzare ilBraille. Questi ricercatori hanno creato una mascherinadi plastica da sovrapporre al touch screen <strong>del</strong>dispositivo mobile per rendere la GUI compatibilecon il Braille.CONCLUSIONIIl mobile learning ha grandi potenzialità per evitarediscriminazioni tra gli alunni e, nello specifico, potrebberivelarsi la chiave che aprirà le porte alla formazioneper molte persone con disabilità, favorendocosì l’inclusione scolastica e sociale, e andandonella direzione <strong>del</strong>l’accesso universale all’istruzione.A parere di chi scrive questo contributo, uno deipunti forti <strong>del</strong> mobile learning è indubbiamente l’usodei dispositivi mobili che non vengono vissuti né daldiscente disabile né dai suoi compagni come unastampella ma come qualcosa di cool, e questo a nostroavviso non può che influire in modo decisamentepositivo sia sulla motivazione <strong>del</strong> discente, siasulla sua integrazione nel gruppo classe. Per fare inmodo che i dispositivi mobili ele attività pedagogiche che sipossono compiere con questidispositivi non escludano alcunigruppi, diventando cosìun ulteriore ostacolo per lepersone disabili, ma al contrariodiventino un’opportunitàper superare gli svantaggi legatialla disabilità e, sfruttandoappieno le loro potenzialità,uno strumento per favorirel’inclusione scolastica e sociale,è necessario considerare6 URL: www.mobilearn.org(ultima consultazione gennaio 2011).7 «MotFal progetta, sviluppa, sperimenta e valuta unambiente di apprendimento mobile, basato sutecnologie emergenti, che facilita l'apprendimento insitu e massimizza l'impatto <strong>del</strong>l'informazione fornitaquando la motivazione <strong>del</strong> discente è al massimo.L'obiettivo è quello di spostare l'apprendimentodall’aula verso l'apprendimento quotidiano a usare latecnologia mobile per facilitare questo spostamento».8 URL: http://www.molenet.org.uk/(ultima consultazione febbraio 2011).9 URL: http://www.molenet.org.uk/search/resource-30492.aspx (ultima consultazione febbraio 2011).10 URL: www.brite.ac.uk(ultima consultazione gennaio 2011).


56M. Piericon attenzione l’accessibilità dei dispositivi e <strong>del</strong>leattività m-learning a 360 gradi. L’idea di base di chiscrive è che questo contributo è un approccio tecnocentricoe un approccio basato sugli aspetti pedagogici,non siano alternativi ma complementari edentrambi necessari, e che figure professionali più attenteagli aspetti pedagogici e figure professionalipiù attente agli aspetti tecnologici debbano lavorarefianco a fianco per promuovere un mobile learningaccessibile. Di fatto, il processo di inclusione puòessere favorito dai nuovi strumenti tecnologici, ma asua volta richiede cambiamenti e modifiche negliapprocci e nelle strategie pedagogiche. In particolaresi ritiene che i docenti, di ogni ordine e grado, giochinoun ruolo fondamentale nell’utilizzare al megliole possibilità offerte dalle nuove tecnologie mobile,in modo da garantire il diritto dei disabili a partecipareall’educazione e favorire l’inserimento completodi tutti gli studenti nei principali sistemi di istruzione.Proprio per questa ragione si deve fare in modoche i docenti abbiano a disposizione informazioniutili e complete sulle caratteristiche di accessibilitàdi software e hardware - sia creati ad hoc per unparticolare uso pedagogico che non creati ad hocma utilizzabili a fini pedagogici - e conoscenze specifichedi settore e buone pratiche volte a supportarel’elaborazione, la condivisione e il riutilizzo deiprogrammi pedagogici inclusivi con le TIC.BIBLIOGRAFIAArato A., Juhasz Z., Blenkhorn P., Evans G., Evreinov G. (2004). Java-poweredbraille slate talker. In Proceedings of the 9th ICCHP 2004. 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